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Elettrocardiografia
Con il termine elettrocardiografia si intende lo studio dell’attività elettrica del cuore.
L’attività elettrica viene registrata e il segnale rilevato rappresenta l’elettrocardiogramma (ECG).
Lo strumento che consente il rilievo di questo segnale è l’elettrocardiografo.
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Anatomia del cuore
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Funzionalità del cuore (1)
Lower body
U pper body
Lefta trium
R ightatrium
Leftventic le
R ightventic le
O xygenatedblood
D eoxygenatedblood
Lung
vena cava inferiore
vena cava superiore
valvola tricuspide valvola mitrale
arteria polmonare
vena polmonare
aorta
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Funzionalità del cuore (2)Il cuore è l’insieme di due pompe. Il sangue proveniente dalla vena cava superiore e dalla vena cava inferiore giunge nell’atrio destro, dal quale passando attraverso la valvola tricuspide viene spinto nel ventricolo destro. Dal ventricolo destro viene pompato nei polmoni per l’ossigenazione (piccola circolazione) attraverso l’arteria polmonare (valvola polmonare). Dai polmoni ritorna attraverso le 4 vene polmonari nell’atrio sinistro. Dall’atrio sinistro viene pompato attraverso la valvola mitrale nel ventricolo sinistro, che a sua volta contraendosi lo spinge nell’aorta (valvola aortica) per irrorare tutto il corpo (grande circolazione).
La fase di riposo o di riempimento del cuore (atri o ventricoli) è chiamata diastole, mentre quella attiva o di pompaggio è chiamata sistole.Come è organizzata la conduzione dell’impulso che permette il ritmo cardiaco?
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• L’impulso del ritmo cardiaco inizia nelle cellule del nodo senoatriale (SA), localizzato alla giunzione della vena cava superiore e l’atrio destro.
• Il nodo SA ha una depolarizzazione spontanea (pacemaker naturale) e si depolarizza 70-80 volte al minuto: battito cardiaco
• Il segnale elettrico che parte dal nodo SA produce la depolarizzazione del tessuto circostante e quindi la contrazione dei muscoli costituenti gli atrii.
• Il segnale si propaga fino al nodo atrioventricolare (nodo di Tawara) attraverso i tratti internodali anteriore, mediano e posteriore per giungere al fascio di His. Il nodo subisce un ritardo fisiologico…..
• Il fascio di His si suddivide in due rami (branca destra e branca sinistra) dai quali ha origine una fitta rete di fibre neuromuscolari che termina con la rete di Purkinje, che innerva le fibre muscolari cardiache del ventricolo destro e sinistro, provocandone la contrazione.
• Dopo la contrazione sia gli atrii che i ventricoli si ripolarizzano ed il processo si riavvia.
Funzionalità del cuore (3)
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• L’atrio destro si contrae per primo, successivamente seguito dall’atrio sinistro.
• Tra gli atrii e i ventricoli vi è un setto elettricamente isolante che impedisce che la polarizzazione dell’atrio destro ecciti fuori tempo quella del ventricolo destro.
• I ventricoli si contraggono solo dopo che la stimolazione elettrica raggiunge il nodo AV.
• Il ventricolo sinistro è l’ultimo a contrarsi.
• Gli eventi elettrici coordinati appena descritti sono intrinseci al cuore stesso!
• Il sistema di conduzione dell’impulso costituisce solo una piccola porzione della massa muscolare totale del cuore (atrii, ventricoli e setto).
Funzionalità del cuore (4)
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Comportamento elettrico delle cellule cardiacheNel cuore si trovano diversi tipi di tessuti (tessuti dei nodi SA e AV, tessuti atriali, ventricolari e di Purkinje) che mostrano un proprio caratteristico potenziale d’azione.
potenzialid’azione
traccia ECG(1-5 mV)
Il sistema di conduzione del cuore:nodo SA – muscolo atriale – nodo AV - fascio di HIS – HIS branca destra e branca sinistra – fibre di Purkinje – muscolo ventricolare
contributo dell’attività elettrica dei vari tessuti
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Cellule ventricolari
Il miocardio ventricolare è composto da milioni cellule singole (15x14x150 m).
Ciascuna cellula contiene un nucleo e molti miofibrilli che seguono l’asse della cellula e costituiscono la macchina contrattile della fibra.Le cellule sono circondate da una membrana plasmatica che consente un intimo contatto (sia meccanico che elettrico) tra le cellule attraverso i dischi intercalati. Grazie a tale connessione il muscolo del cuore può considerarsi come una unica unità (sincizio funzionale).
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• Prima dell’eccitazione la cellula ventricolare ha un potenziale di riposo di circa
-90 mV.
• La iniziale depolarizzazione ha un velocità di salita usualmente maggiore di 150V/s.
• Si ha una rapida ripolarizzazione iniziale, che instaura un plateau (depolarizzato) della durata di circa 200-300 ms.
• Al termine del plateau si ha una fase di ripolarizzazione che riporta il potenziale della membrana al potenziale di riposo.
• La durata della forma d’onda del potenziale d’azione è indicata come sistole elettrica, mentre la fase di riposo è indicata come diastole elettrica.
• La depolarizzazione iniziale al nodo SA viene determinata dagli scambi ionici (sodio, calcio, potassio) ATP dipendenti attraverso la membrana cellulare.
Cellule ventricolari: potenziali d’azione
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Attivazione ventricolare
L’attivazione ha luogo inizialmente sulla superficie del setto del ventricolo sinistro.
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Potenziali alla superficie del corpo• L’attivazione precedente produce delle linee chiuse di corrente nel volume
conduttore torace (puramente passivo).
• Elettrocardiogramma (ECG): potenziali misurati sulla superficie del torace.
Punti A e B sono punti di osservazione arbitrari, RAB la resistenza tra di essi, RT1 e RT2 rappresentano le resistenze del mezzo toracico.Il potenziale ECG è A - B, dove le singole tensioni sono misurate rispetto ad un potenziale di riferimento.
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La traccia ECG (1)
Onda P: depolarizzazione atriale
Complesso QRS: depolarizzazione ventricolare, che maschera la ripolarizzazione atriale
Intervallo P-R: dovuto al ritardo di conduzione nel nodo AV
Intervallo T: durata media della regione di plateau delle cellule ventricolari
Onda T: ripolarizzazione ventricolare
Fenomeno Elettrico1. depolarizzazione2. ripolarizzazione
Fenomeno Meccanico1. sistole (contrazione)2. diastole (rilassamento)
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La traccia ECG (2)
Intervallo PQ
Misura convenzionale del tempo di conduzione atrio-ventricolareUna sua eccessiva lunghezza può essere sintomo di blocco cardiaco.
Nodo SA Nodo AV velocità di conduzione è circa di 1 m/s
ventricoli velocità di conduzione si abbassa di circa 0.1 m/s Funzionano come una linea di ritardo
Impulso
SA
Depolar
atrii
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La traccia ECG (3)
La durata del complesso è indicativa della grandezza del cuore
Complesso QRS
Depolarizzazione ventricolare
Depolar
ventricoli
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La traccia ECG (4)
Segmento STIl livello di tale segmento indica il livello di irrorazione sanguigna
del muscolo cardiaco.
Un “disassamento” indica insufficienza coronarica.
Tale segmento viene studiato per le patologie ischemiche.
ripolarizz
ventricoli
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La traccia ECG (5)
Intervallo R-RPeriodo cardiaco
Il suo inverso è la frequenza cardiaca (70 - 80 bpm)
Segmento TP: linea di base della traccia ECG o isoelettrica
Intervallo RR
sistole diastole sistole
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Elettrocardiografo (1)
L’attività elettrica del cuore è rappresentata da un vettore dipolo elettrico, che varia nel tempo la sua ampiezza ed il suo orientamento, dando luogo ad un campo elettrico variabile.
Ponendo due elettrodi sulla superficie del corpo, si rileva una differenza di potenziale che varia nel tempo seguendo le contrazioni cardiache. L’andamento nel tempo (ampiezza e forma) dipenderà dai due punti in cui sono posizionati gli elettrodi.
a1
a2
a1
M
+
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Elettrocardiografo (2)
Derivazione elettrocardiografica: una coppia di elettrodi posizionati in alcuni punti convenzionali del corpo.
Per il vettore M, il potenziale va1 indotto in una derivazione di direzione a1 è dato da:
va1 = M cosSi ha cioè una grandezza scalare che rappresenta la proiezione del vettore M, nella direzione individuata dai due elettrodi che costituiscono la derivazione.
a1
a2
a1
M
+
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Derivazioni fondamentali (di Einthoven)
RA Right Arm LA Left Arm
RL Right LegLL Left Leg
Triangolo di Einthoven
Piano frontale
Elettrodi bipolari
I derivazione VLA-VRA=VI
II derivazione VLL-VRA=VII
III derivazione VLL-VLA=VIII
Einthoven (premio Nobel 1924) introdusse il primo ECG nel 1903
polso sinistropolso destro
caviglia sinistra
VI + VIII = VII
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Derivazioni aumentate (di Goldberger) (1)
W
Proiezione del vettore cardiaco sui lati di un triangolo equilatero ruotato di 30° in senso antiorario
Piano frontale
Elettrodi unipolari
aVR, aVL, aVF
Terminale centraledi Wilson
R=100 k
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Derivazioni aumentate (di Goldberger) (2)
aVR=VRA-VW=VRA -½(VLL+VLA)
aVL= ½ ( I-III)
aVF= ½(II+III)
aVR= -½(I+II)
Piano frontale
Elettrodi unipolari
aVL=VLA-VW=VLA -½(VLL+VRA)
aVF=VLL-VW=VLL -½(VLA+VRA)
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Derivazioni precordiali
Piano trasversale
Elettrodi unipolari
6 derivazioni unipolari tra ciascuno dei6 punti sul torace e il terminale centraledi Wilson
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ECG clinico (1)
12 DERIVAZIONI STANDARD
disposte secondo uno schema di:3+3+6
3 derivazioni di Einthoven (I, II, III)3 derivazioni di Goldberger (aVR, aVL, aVF)6 derivazioni precordiali (V1, V2, V3, V4, V5, V6)
Direzione del vettore dipolo V: asse elettrico cardiaco ()Significato diagnostico: 0 < < 90 in condizioni normali.Deviazione verso sinistra: < 0Deviazione verso destra: > 90
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ECG clinico (2)
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Ritmi cardiaci (1)
• Battiti originano nel nodo SA.
• In condizioni normali: ~ 70 battiti per minuto (bpm)
• Bradicardia: rallentamento del numero dei battiti (durante il sonno)
• Tachicardia: aumento del numero dei battiti (emozioni, esercizi fisici, febbre)
Chi può provocare un funzionamento anomalo?
Tutti i tessuti e fibre che hanno una loro ritmicità: tessuti atriali, tessuti nodali, fibre di Purkinje, fascio di His
Perdita di sincronia tra i vari tessuti
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Ritmi cardiaci (2)
(a) Blocco cardiaco completo: le cellule del nodo AV sono morte e l’attività elettrica non può trasferirsi dall’atrio ai ventricoli. Atrii e ventricoli battono indipendentemente (dissociazione atrioventricolare). I ventricoli subiscono una stimolazione ectopica (fuori dal normale).
Blocco Atrioventricolare
(B) Blocco AV quando il nodo è malato: malattie reumatiche e infezioni virali del cuore. Gli stimoli elettrici passano dagli atrii ai ventricoli, ma sono fortemente ritardati nel nodo AV. Blocco cardiaco di primo grado.
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• Blocco cardiaco di secondo grado: non tutti gli impulsi atriali giungono ai ventricoli (blocco 2:1, blocco 3:1, ….)
• Fenomeno di Luciani e Wenckebach: intervallo P-R si allunga sempre più, finché l’impulso non riesce ad essere condotto. Il primo impulso condotto dopo l’arresto del cuore ha un intervallo P-R più corto (a volte di lunghezza normale) di tutti gli altri. Il processo di allungamento dell’intervallo P-R riprende…..Periodo di Wenckebach: inizia con una pausa ventricolare e termina con il successivo battito atriale bloccato: il tipo di blocco è determinato dal rapporto tra le onde P e i complessi QRS nei periodi di Wenckebach.
• Fascio di His interrotto: l’eccitazione procede lungo la diramazione intatta e ritorna indietro lungo la muscolatura per attivare il ventricolo dalla parte bloccata. I complessi QRS sono allungati e deformati
Ritmi cardiaci (3)Blocco Atrioventricolare
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Ritmi cardiaci (4)
Aritmie: una parte del miocardio scarica indipendentemente dalle altre (fuoco ectopico)
Stimolo ectopico dentro il ventricolo, o nel sistema di conduzione, scarica producendo un extra-sistole che interrompe il normale ritmo cardiaco. Questa extrasistole prende il nome di contrazione ventricolare prematura (Premature Ventricular Contraction PVC).
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Ritmi cardiaci (5)Aritmie
(a) Tachicardia parossistica. Il fuoco ectopico scarica ad una frequenza che eccede quella del nodo SA.
(b) Flatter (ansietà) atriale. Gli atrii iniziano un rapido e regolare movimento di flapping, battendo a circa 200-300 bpm.
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Ritmi cardiaci (6)Aritmie
(a) Fibrillazione atriale. Gli atrii arrestano il loro battito regolare e iniziano un debole e non coordinato movimento. Le node P non sono sufficienti a stimolare il nodo AV.
(b) Fibrillazione ventricolare. I ventricoli si muovono in maniera debole e non coordinata e non riescono a pompare fuori il sangue.
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Il controllo è registrato prima dell’occlusione.
Ritmi cardiaci (7)Ischemia
Il mancato rifornimento di sangue ad una data regione porta a una variazione degli equilibri elettrochimici in quella regione. In particolare la cellula ischemica perde K+ e acquista Na+ (Ca2+ e H+ e acqua si accumulano dentro la cellula) portando ad una diminuzione del potenziale di riposo. Diminuzione dell’attività della pompa sodio-potassio dovuta ad un inadeguato rifornimento di ossigeno.
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Elettroretinogramma (ERG) (1)
La lente a contatto trasparente contiene un elettrodo, mentre l’elettrodo di riferimento è posto sulla tempia.
Anatomia dell’occhioDiametro 24 mm
La retina è la parte sensoria dell’occhio
lucecorneacamera
anteriorelente
camera vitrea
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• Camera anteriore. Umor acqueo: funzione di nutrimento e di ottica del sistema. Mantenuto a 20÷25 mm Hg, per assicurare una precisa configurazione geometrica della retina e il giusto cammino ottico per la formazione di una visione chiara.Collegamento tra il sistema circolatorio e la lente e la cornea per assicurare il giusto nutrimento di queste due strutture. Esiste un continuo movimento di fluido tra l’umor acqueo e i vasi sanguigni vicini. Variazioni di questo flusso possono portare a delle condizioni patologiche (glaucoma): pressioni troppo alte possono provocare danni alla retina.
• Retina. 5 tipi di cellule: fotorecettori e cellule bipolari, orizzontali, amacrine e ganglioni. Molti fotorecettori terminano su una singola cellula bipolare, molte cellule bipolari terminano su un unico ganglione (gli assoni dei ganglioni sono le fibre nervose raccolte al disco ottico (che costituisce la maggior parte delle fibre nervose del nervo ottico). Il grado di convergenza dipende dalla parte di retina considerata.
Elettroretinogramma (ERG) (2)Anatomia dell’occhio
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Elettroretinogramma (ERG) (3)Anatomia dell’occhio
• Le interconnessioni sinaptiche tra fotorecettori e cellule bipolari avvengono nello strato esterno plessiforme e tra cellule bipolari e ganglioni avvengono nello strato interno plessiforme.
• Le cellule orizzontali interconnettono bastoncelli e coni a livello dello strato plessiforme esterno, le cellule amacrine forniscono una seconda rete orizzintale a livello dello strato plessiforme interno.
• L’organizzazione funzionale della retina comprende due strati: uno strato esterno contenete i fotorecettori e uno strato interno responsabile dell’organizzazione e rilascio verso il cervello degli impulsi elettrici generati nei fotorecettori.
• Due tipi di fotorecettori: bastoncelli (recettori in luce fioca) e coni (recettori in luce intensa, visione dei colori). Sia i bastoncelli che i coni sono suddivisi in segmenti esterni ed interni. Nel segmento interno si trovano i centri del metabolismo e le terminazioni sinaptiche, mentre in quello esterno si trovano i centri della visione.
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• La retina viene stimolata con brevi flash di luce, inducendo sequenze temporali di cambi di potenziale (elettroretinogramma), che possono essere rilevati tra due elettrodi
• Il primo stadio di trasduzione della luce in messaggio neuronale è l’assorbimento di fotoni da parte delle rodopsina, fotopigmento localizzato nel segmento esterno dei fotorecettori della retina.
• Il potenziale viene registrato tra un elettrodo posizionato sulla superficie interna della retina o sulla cornea e un elettrodo di riferimento (sulla tempia, sul lobo dell’orecchi). L’elettrodo è immerso in una lente a contatto riempita di soluzione salina: buona tolleranza, permette esami lunghi senza disagio per il paziente. Elettrodi di Ag/AgCl
• L’occhio è considerato una sfera riempita di fluido e la retina come una sottile sorgente bioelettrica attaccata al polo posteriore della sfera.
Elettroretinogramma (ERG) (4)Elettrofisiologia dell’occhio
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Elettroretinogramma (ERG) (5)
ERP (early receptor potential): potenziale immediato, che è la prima parte della risposta, generato dalle variazioni indotte dalla luce nelle molecole del fotopigmento, lineare con l’intensità della luce.LRP (late receptor potential): potenziale tardivo, la latenza è di 15 ms, massimo alle terminazioni sinaptiche dei recettori e quindi riflette l’uscita dei recettori, marcatamente non lineare (varia in modo logaritmico).
ERG è lineare spazialmente!
flash di luce di durata di 2 sec
ERG: per la valutazione della funzionalità della retina (che è indipendente dalla funzionalità del nervo ottico)
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Parametri fisiologici
Tecnica o parametro di misura
Intervallo Frequenza, Hz Metodo di misura
Elettrocardiografia 0.5 - 4 mV 0.01 - 250 Elettrodi di superficie
Elettroencefalografia 5 - 300 V 0.5 - 150 Elettrodi di superficie
Elettromiografia 0.1 - 5 mV
50 – 3000 V
0 - 10000
0.1 - 300
Elettrodi ad ago
Elettrodi di superficie
Elettroretinografia 0 - 900 V 0 - 50 Elettrodi di contatto
Frequenza di respiro 2 - 50 respiri/min 0.1 – 10 Strain gage sul petto, impedenza o termistore nasale
Temperatura 32 - 40 °C 0 - 0.1Termistori, termometri, termocoppie