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Il D.lgs.192/2005
Attuazione della direttiva 2002/91/CE relativa al
rendimento energetico in edilizia
Mario Lonardi
Comune
di
San Martino Buon Albergo
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Legge 10/91
Mario Lonardi
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DPR 412/93
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Direttiva europea sul rendimento energetico degli
edifici (2002/91/CE)
Si pone l’obiettivo di consolidare, a partire dal 2006, una riduzione dei consumi pari a 40 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio
Mario Lonardi
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Decreto legislativo n°192/2005
Recepisce la direttiva europea e attribuisce al comune nuovi compiti rispetto a quelli già attribuiti da precedenti disposizioni di legge, rafforzando i compiti già previsti dalla legge n° 10/91
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D. Lgs. 192/2005
Disposizioni di notevole impatto nel settore delle costruzioni edilizie dato che la maggior parte degli edifici costruiti non tiene conto del parametro di
efficienza energetica.efficienza energetica.
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efficienza energeticaefficienza energetica
45% di emissioni di CO2 in Italia proviene dagli edifici civili (ENEA).
Consumi energetici nelle abitazioni: 15% energia elettrica per acqua calda
sanitaria, illuminazione e climatizzazione; 80% energia termica per riscaldamento
ambientale e produzione acqua calda
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L’amministrazione comunale
Gli Enti Locali sono responsabili della gestione di un patrimonio immobiliare e di tutta una serie di servizi tra i quali possiamo ricordare:
Le strutture pubbliche (municipio, scuole, piscine, teatri, strutture sociali e sanitarie...) che spesso sono dei grossi consumatori di energia;
l'illuminazione ed il trasporto pubblico nonchè le infrastrutture industriali di servizio (raccolta e trattamento dei rifiuti, acquedotto ...)
il Comune rimane comunque responsabile davanti alla collettività della funzionalità, della efficienza, efficacia ed economicità della loro gestione.
Per questa ragione, ed al di la di qualsiasi argomentazione di carattere energetico od ambientale, i Comuni devono essere in grado di rendere conto adeguatamente di una gestione economica e sostenibile di tale sistema
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La caratterizzazione della Pubblica Amministrazione in termini energetici vede come preponderanti i consumi del comparto edilizio.
Il “contributo pubblico”
Ripartizione delle spese energetiche per un comune come Verona
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Il ruolo del Comune
L’Ente locale dovrebbe attuare una politica energetica tramite la predisposizione del Piano Piano energetico comunale,energetico comunale, (art.5 L. 10/91) strumento che individua:
Domanda ed offerta a livello territoriale;
Interventi di miglioramento dell’efficienza energetica nei diversi settori economici presenti;
Interventi di miglioramento della sostenibilità ambientale degli usi di energia;
Criteri per la valutazione di proposte di produzione diffusa di energia nel territorio comunale.
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Il ruolo del Comune
La elaborazione di un PEC non può naturalmente prescindere da considerazioni di carattere ambientale: occorre tenere ben presenti, infatti, gli impegni che si sono assunte le nazioni di tutto il mondo, Italia compresa, nella Conferenza di Kyoto (1997). Non v’è dubbio che la razionalizzazione dei consumi di energia, e quindi il minor consumo delle fonti energetiche convenzionali, contribuisca a ridurre le emissioni dei cosiddetti gas serra.
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“Ogni autorità locale, dovrebbe dialogare con i cittadini, le organizzazioni locali e le imprese private ed adottare una propria Agenda 21 locale. Attraverso la consultazione e la costruzione del consenso, le autorità locali dovrebbero apprendere ed acquisire dalla comunità locale e dal settore industriale, le informazioni necessarie per formulare le migliori strategie.” (Agenda 21, Cap. 28, 1992)
CARTA DI AALBORG. Carta delle Città Europee sullo Sviluppo Sost. – 1994/2004
PIANO D’AZIONE DI LISBONA. Dalla Carta all’Azione – 1996
CARTA DI FERRARA. Coordinamento Agenda 21 Locale Italiana – 1999
DOCUMENTO DI FIRENZE – 1999
CONFERENZA DI JOHANNESBURG – 2002
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I 10 temi della nuova carta di Aalborg:
1 GOVERNANCE (Ci impegniamo a rafforzare i nostri processi decisionali tramite una migliore democrazia partecipatoria. )
2 GESTIONE URBANA PER LA SOSTENIBILITÀ (Ci impegniamo a mettere in atto cicli di gestione efficienti, dalla loro formulazione alla loro implementazione e valutazione. )
3 RISORSE NATURALI COMUNI (Ci impegniamo ad assumere la piena responsabilità per la protezione e la preservazione delle risorse naturali comuni e ad assicurarne un equo accesso. )
4 CONSUMO RESPONSABILE E STILI DI VITA (Ci impegniamo a promuovere e a incentivare un uso prudente delle risorse, incoraggiando un consumo e una produzione sostenibili. )
5 PIANIFICAZIONE E PROGETTAZIONE URBANA (Ci impegniamo a svolgere un ruolo strategico nella pianificazione e progettazione urbane, affrontando problematiche ambientali, sociali, economiche, sanitarie e culturali per il beneficio di tutti. )
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I 10 temi della nuova carta di Aalborg:
6 MIGLIORE MOBILITÀ, MENO TRAFFICO (Riconosciamo l’interdipendenza di trasporti, salute e ambiente e ci impegniamo a promuovere scelte di mobilità sostenibili. )
7 AZIONE LOCALE PER LA SALUTE (Ci impegniamo a proteggere e a promuovere la salute e il benessere dei nostri cittadini. )
8 ECONOMIA LOCALE SOSTENIBILE (Ci impegniamo a creare e ad assicurare una vivace economia locale, che promuova l’occupazione senza danneggiare l’ambiente. )
9 EQUITÀ E GIUSTIZIA SOCIALE (Ci impegniamo a costruire comunità solidali e aperte a tutti.
10 DA LOCALE A GLOBALE (Ci impegniamo ad assumere la nostra responsabilità globale in una azione locale per pace, giustizia, equità, sviluppo sostenibile e protezione del clima.)
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RAPPORTO SULLO STATO DELL’AMBIENTEDEL COMUNE DI SAN MARTINO BUON ALBERGO
Aprile 2004
Autotrazione45%
Agricolo1%
Riscaldamento2%
Senza Piombo33%
Rete (autotrazione)3%
Normale7%
Extra Rete (civile)4%
Olio Combustibile5%
DISTRIBUZIONE DEI CONSUMI COMUNALI
Gasolio
Benzina
GPL
Olio Combustibile
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Il Forum di S. Martino B. A.
è l’organo consultivo e propositivo del processo di Agenda 21 locale,
il luogo di consultazione permanente dei soggetti attivi presenti nel territorio e delle persone associate che desiderano portare il loro contributo di conoscenze e la loro esperienza al servizio della comunità
(circa 80 associazioni di volontariato, associazioni di categoria, ordini professionali, sindacati, enti no-profit, mass media, altre istituzioni).
FORUM
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conoscono le possibilità locali e gli ostacoli che si frappongono al cambiamento
sono consapevoli che i cambiamenti dipendono da loro, dalle loro scelte e attività presenti e future
FORUM: GRUPPI TEMATICI
Il processo Agenda 21 prevede di valorizzare il più possibile la partecipazione preziosa dei soggetti attivi
Tutti sono esperti, in quanto attori locali che:
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1. NATURA E QUALITA’ DELLA VITA
2. SOCIETA’ E CULTURA
3. INFRASTRUTTURE E TERRITORIO
4. SISTEMI PRODUTTIVI E QUALITA’ DELL’AMBIENTE
FORUM GRUPPI TEMATICI
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Obbiettivo di riferimentoGruppo
omogeneoAttore
pubblicoAttore privato
Voti per la
priorità
Estensione della Tramvia di Verona, tale da collegare San Martino al Capoluogo, ed incentivazione dell’uso dei mezzi di trasporto pubblici
Mobilità Comune di S. Martino e limitrofi, Provincia, Regione
Aziende pubbliche di trasporto
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Interventi di incremento delle fasce riparie arboree ed arbustive dei corsi d’acqua per migliorare la qualità degli stessi
Acqua Consorzio Zerpano
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Pianificazione di uno sviluppo urbanistico che assicuri un’ adeguata disponibilità di verde urbano anche nelle aree produttive e destinate ad edificazione, dando priorità alla riqualificazione di zone industriali e/o agricole già esistenti utilizzando metodi e materiali idonei al rispetto dell’ambiente ed al risparmio energetico
Verde Comune di S. Martino
Imprenditori e titolari delle attività produttive
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IL PIANO D’AZIONE del Forum di
S. Martino B.A.
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LO SCHEMA ORGANIZZATIVO
Un percorso verso il
Piano Operativo Comunale
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Il ruolo del Comune
Le esperienze locali si sono basate fino ad oggi su norme inserite nei regolamenti edilizi e centrate su:
Parametri prestazionali dei componenti edilizi;
Obbligo di istallazione di pannelli solari per acqua calda sanitaria.
Risultati riportati:Aumento del risparmio del 30-40%
Extracosti in fase di costruzione dal 2 al 5% con incremento del costo finale del 1-3%.
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Il ruolo del Comune
Gli incentivi possibili:
(28%) sconti sugli oneri di urbanizzazione RE;
(21%) incentivi volumetrici, ovvero la possibilità di aumentare la cubatura degli edifici più “sostenibili” NTA;
(16%) Vincolo della edificabilità di alcune zone all’adozione di criteri di edilizia sostenibile NTA;
(12%) sconto sull’ICI;
(12%) finanziamenti ad hoc attraverso speciali bandi di concorso.
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Alcuni dati
Costi annui per una famiglia media:
ICI: € 200,00
TARSU: € 130,00
€ 330,00
Energia elettrica: € 600,00
Gas: € 800,00
€1400,00
Una riduzione del “consumo” della abitazione
del 25% porta (circa € 350,00)
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all’azzeramento del costo ICI e TARSUall’azzeramento del costo ICI e TARSU
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L’esperienza pilota di alcuni comuni indica alcune “Linee GuidaLinee Guida” per la definizione di un Regolamento Edilizio indirizzato ad un aumento della sostenibilità del costruire come:
Definire degli interventi obbligatori nel rispetto della
tecnologia esistente e della convenienza economica;essere condiviso dai cittadini ma anche dagli
operatori quali costruttori, progettisti, aziende;essere supportato da azioni di accompagnamento
efficaci (formazione, informazione, supporto tecnico, incentivi mirati);
essere monitorato (verifica della realizzazione degli interventi, contabilità energetica semplificata).
Dalla regolamentazione edilizia alla promozione del mercato
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La certificazione energetica degli edifici
L’art. 6 del D.Lgs. 192/05 ha previsto la “certificazione energetica degli edificicertificazione energetica degli edifici che il costruttore dovrà rilasciare.
I compiti di controllo sono attribuiti al Comune
(conferma dell’obbligo previsto dalla 46/90 e 10/91) che deve svolgere controllo tecnico documentale e ispezioni anche avvalendosi di esperti o organismi esterni.
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La certificazione energetica degli edifici
Elementi che definiscono la classe di merito relativa alla Certificazione energetica sono:
Gli elementi di isolamento dell’edificio e l’utilizzo di apparecchiature impiantistiche ad alta efficienza.
L’eventuale utilizzo di fonti rinnovabili (biomasse, energia solare termica e fotovoltaica e altre).
Le modalità di produzione di acqua calda sanitaria.
In questa prospettiva risulta evidente che gli elementi essenziali ed “immodificabili” di un immobile sono quelli che riguardano gli
impianti fissi eimpianti fissi e l’isolamento termicol’isolamento termico.
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Problemi di attuazione
Mancanza di competenza nella amministrazione e negli operatori della filiera;
Necessità di azioni formative specifiche e coordinate anche dagli ordini professionali;
Indipendenza e qualificazione dei certificatori;
Costi delle verifiche
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IL LAVORO NON MANCA …..
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