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29-10-2012
1
Testi consigliati:
BIOLOGIA E GENETICA di De Leo - Fasano -
Ginelli. Edises
BIOLOGIA CELLULARE E MOLECOLARE di
Karp. Edises
GENOMI 3 di T. A. Brown. Edises
I file delle lezioni sono reperibili al seguente
account di posta elettronica:
Account: [email protected]
Password: DNA2012
Le macromolecole organiche
•�Lipidi�•�Glucidi�
•�Proteine�
•�Acidi nucleici���DNA: acido de(s)ossiribonucleico
��RNA: acido ribonucleico
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Il DNA è stato scoperto da Friedrich
Miescher nel 1869. Inizialmente venne
chiamato nucleina, poi acido nucleico e
infine, quando fu chiarita meglio la sua
composizione chimica, acido desossi (o
deossi) ‘ribonucleico’ (DNA).
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TEORIA CROMOSOMICA
(1903)
Mediante la citochimica fu
dimostrato che i cromosomi erano
fatti da DNA e proteine, in
proporzione più o meno uguali.
MENDEL
(1866)
L’ereditarietà è controllata da fattori
unitari (i geni)
Inizialmente non era chiaro se
l’informazione genetica fosse
contenuta nel DNA o nelle proteine,
entrambi componenti dei
cromosomi.
L’opinione prevalente era che il
DNA avesse un ruolo strutturale,
mentre le proteine un ruolo
informazionale.
Proteine = 20 aa (selenocisteina e pirrolisina)
DNA = 4 nucleotidi
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1.� Doveva possedere, in forma stabile, L’INFORMAZIONE
concernente la struttura, funzione, sviluppo e riproduzione
delle cellule di un organismo.
2.� D o v e v a e s s e r e i n g r a d o d i R E P L I C A R E
ACCURATAMENTE in modo che le cellule della progenie
avessero la stessa informazione genetica della cellula
parentale.
3.� Doveva essere in grado di andare incontro a
CAMBIAMENTO. Senza variabilità (mutazioni e
ricombinazione) gli organismi non sarebbero in grado di
mutare e di adattarsi, e l'evoluzione non potrebbe aver
luogo.
CARATTERISTICHE PRINCIPALI DEL
MATERIALE GENICO:
CEPPO S (Smooth) patogeno = capsula polisaccaridica esterna (colonie liscie e lucide)
MUTAZIONE
CEPPO R (Rough) non patogeno = privo di capsula polisaccaridica (colonie ruvide)
II S II R
IIIS
La risposta arrivò da esperimenti di
genetica batterica
I
II
III
Diplococcus pneumoniae (Pneumococco)
MUTAZIONE
RETROMUTAZIONE
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La risposta arrivò da esperimenti di
genetica batterica Diplococcus pneumoniae (Pneumococco)
IIIS
IIR
Esperimenti di Griffith... (1928)
Principio “trasformante” Frederick Griffìth – utilizzò il Diplococcus pneumoniae
(Pneumococco) � principio trasformante (proteina).
IIR
III S III S II R III S
III S III S
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Oswaid Avery, Colin MacLeod e
Maclyn McCarthy dimostrarono
la natura non proteica del
"principio trasformante".
Uso della deossiribonucleasi
Avery, MacLeod e McCarty (1944) identificarono nel DNA il “Principio
trasformante”postulato Da Griffith.
Nucleasi : RNasi
DNasi
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Avery, MacLeod e McCarty (1944) identificarono nel DNA il “Principio
trasformante”postulato da Griffith.
CEPPI III S Lisi
LIPIDI
PROTEINE
POLISACCARIDI
ACIDI NUCLEICI
VERIFICARONO, IN PROVETTA, LA
CAPACITA’ DI POTER TRASFORMARE
CEPPI IIR IIIS
CEPPI IIR IIIS
Avery, MacLeod e McCarty (1944) identificarono nel DNA il “Principio
trasformante”postulato da Griffith.
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Harshey-Chase (1953)
Alfred Hershey e Martha
Chase, dimostrarono che
anche nei batteriofagi T2 il
DNA è il materiale genetico.
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Harshey-Chase (1953)
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1.� Doveva possedere, in forma stabile, L’INFORMAZIONE
concernente la struttura, funzione, sviluppo e riproduzione
delle cellule di un organismo.
2.� D o v e v a e s s e r e i n g r a d o d i R E P L I C A R E
ACCURATAMENTE in modo che le cellule della progenie
avessero la stessa informazione genetica della cellula
parentale.
3.� Doveva essere in grado di andare incontro a
CAMBIAMENTO. Senza variabilità (mutazioni e
ricombinazione) gli organismi non sarebbero in grado di
mutare e di adattarsi, e l'evoluzione non potrebbe aver
luogo.
CARATTERISTICHE PRINCIPALI DEL
MATERIALE GENICO:
Harshey-Chase (1953)
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Harshey-Chase (1953)
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1- IL DNA HA UN RUOLO INFORMAZIONALE
2- LE PROTEINE HANNO UN RUOLO
STRUTTURALE
IL PRINCIPIO TRASFORMANTE
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