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Giugno-Agosto 2009 In collaborazione con Alliance Healthcare 02 I prodotti per la protezione dal sole 10 > I prodotti per la protezione dal sole 10 > Amici per la pelle Ferite e ustioni: quando e come fare da sé 6 > Salute in famiglia Meno stress più salute 12 > Dossier prevenzione COD. 227875 AlphegaFarmacia_01_24 11-05-2009 19:14 Pagina 1

Alphega Farmacia Magazine n°2 Giugno-Agosto 2009

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Giugno-Agosto

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Giugno-Agosto 2009

In collaborazione con Alliance Healthcare

02

I prodottiper la protezionedal sole 10 >

I prodottiper la protezionedal sole 10 >

Amiciperla pelle

Ferite e ustioni: quandoe come fare da sé 6 >

Salute in famigliaMeno stress più salute 12 >

Dossier prevenzione

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www.pursennid.it

È un medicinale. Leggere attentamente il foglio illustrativo. Autorizzazione su domanda del 17/07/2008.

Preso alla sera fa effetto al mattino.

Confetti lassativi a base di estratti purificati di foglie di senna.

I lassativi vanno assunti episodicamente. È infatti raccomandabileregolarizzare le funzioni intestinali con una dieta ricca di acquae fibre alimentari. Se ciò non fosse sufficiente, occasionalmentesi può assumere Pursennid.Il tempo necessario per la sua azione stimolante sulle pareti intestinali è prevedibile: preso alla sera fa effetto il mattinosuccessivo, non disturbando così il sonno.

Pursennid 20x25.qxp:layout 30-04-2009 12:25 Pagina 1

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Alphega Farmacia magazine • 3

In questo numero

Tempo di vacanze

Tempo di vacanze, periodo di occasioni perallentare i ritmi frenetici che rendono faticosoil resto dell’anno. Per attenuare lo stress,

insomma, una condizione sempre più diffusa che nonsolo costituisce un disagio di per sé, ma può anchedivenire fonte di rischi per la salute. Ne parleremo inquesto numero di Alphega Farmacia Magazine neldossier prevenzione, in cui vedremo tra l’altro comericonoscere e combattere non solo lo stress, maanche una delle prime conseguenze di questo stato,l’insonnia. E a parte prenderemo in esame anche unaltro sintomo, la stanchezza, che è tipico dellesituazioni di stress, ma può costituire anche la spia dialcune condizioni patologiche.Le vacanze, se affrontate nella giusta maniera,possono costituire una via di uscita dalle situazionistressanti, un modo per rimettersi al passo giustocon la vita quotidiana. Ma attenzione a nontrasformarle, per esempio con la tendenza asfruttarne ogni momento, in un’ennesima occasionedi sovraffaticamento psicologico. E anche gli imprevisti, che in vacanza simoltiplicano inevitabilmente, sono fonte di stress:ma anche qui l’importante è affrontare le cose nellagiusta maniera. Come nel caso delle ferite e delleustioni, inconvenienti tipici della vita all’aria apertae del cambiamento di abitudini. Vedremo cometrattarle, e come riconoscere le più serie - quelleche richiedono il ricorso al medico - da quelle chepossiamo curare in proprio.Ma la pelle, d’estate, non rischia solo per ‘ferro efuoco’: anche il sole può minacciarla; esamineremole precauzioni da assumere per evitare danni siaimmediati (le scottature) sia a lungo termine, comeinvecchiamento della pelle e tumori cutanei.Infine di un tipico disturbo estivo, il gonfiore dellegambe, parleremo a proposito della ‘sana pianta’ diquesta volta, la comunissima vite, che può alleviarlo.Buona lettura.

4 SALUTE DA...Informazionidi attualità

6 SALUTE IN FAMIGLIAFerite e ustioni: comee quando fare da soli

10 SALUTE ALL’APERTOSotto i raggi del solenon rischiamo la pelle

16 SALUTE DELLA PELLECome difendersidalla zanzara tigre

18 SALUTE E FORMA FISICAQuando la stanchezzadiventa eccessiva

21 IL CONSIGLIODEL FARMACISTAFarmaci urgenti

senza ricetta in casi di necessità

22 DI SANA PIANTAGambe sgonfiecon le foglie di vite

12 DOSSIER PREVENZIONECon meno stresssi guadagna salute

Anno V, numero 2 (Giugno-Agosto 2009)

Registrazione Tribunale di Milano N. 882 del 22 novembre 2005Periodico trimestrale di DI PHARMA s.r.l., via Moggia 75/A, 16033 Lavagna - GE Edizione in esclusiva per le farmacie Alphega.

Direttore responsabile Angelo Cambié [email protected] Florio Bovio Coordinamento scientifico e redazionale, grafica e impaginazione InterMedia ServiziEditoriali, via S. Antonino 3, 24122 Bergamo, tel. 035.226859, fax 035.4178840 (Consulenza scientifica Mariapia Fazio)Gestione spazi e materiali pubblicitari InterMedia Servizi Editoriali, via S. Antonino 3, 24122 Bergamo, tel. 035.226859, fax 035.4178840 Editore Sinergie s.r.l., Corso Italia 1, 20122 Milano Stampa Roto 3 Industria Grafica S.p.a., via Turbigo 11/b, 20022 Castano Primo (MI)Amministrazione DI. PHARMA s.r.l., via Moggia 75/A, 16033 Lavagna - GeTel. 0185.315755, fax 0185.315745

© Proprietà letteraria riservata. La riproduzione intera o parziale in ogni forma e su qualunquesupporto, anche citando la fonte, è vietata in ogni lingua. Diritti riservati in tutto il mondo.

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La sede della HarvardMedical School

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Attualità in breve

SALUTE DA…

LONDRA • Mangiare abbondantemente frutta e verdura,limitando alcolici, sale e carne rossa vuol dire ridurre dioltre un terzo il rischio di cancro. Lo ha accertato ungrande studio del World cancer research fund, secondo cui il39 per cento dei 12 principali tumori potrebbe essere evitatoattraverso l’adozione di un’alimentazione sana, che inparticolare ridurrebbe del 75% i tumori all’esofago, del 67%quelli a bocca, faringe e laringe, di quasi la metà quelliallo stomaco, del 43% quelli intestinali, del 42% i casi dicancro al seno, del 41% i carcinomi pancreatici.

OAKLAND-BELFAST • Un consumo moderato di vino riduce i rischi diun tumore dell’esofago e di una serie di disturbi a questo tratto cheaumentano le probabilità di cancro. E’ quanto emerge da due diversi studi

realizzati in America e in Irlanda. La prima ricerca, condotta dall’azienda diassicurazioni sanitarie Kaiser Permanente di Oakland in California, ha osservatotra gli adulti che bevono un bicchiere di vino al giorno una diminuzione dellapatologia chiamata esofago di Barrett (che aumenta i rischi di adenocarcinomadell’esofago di ben 30 volte) del 50% rispetto alla popolazione astemia.

L’indagine irlandese, della Queen university di Belfast, ha invece riscontrato tra chibeve uno o più bicchieri di vino al mese (ma sempre con un consumo moderato) un

calo dei rischi di reflusso gastro-esofageo del 50% a confronto con chi non beve per nulla.

Nei bambini che studiano la musica il cervello si sviluppa dipiù rispetto a quello dei coetanei che non suonano. Secondouno studio eseguito nella Harvard Medical School di Boston, un annoo poco più di lezioni basta per modificare la corteccia cerebrale dalpunto di vista non solo funzionale ma anche strutturale: le areemotorie e uditive - è stato osservato con la risonanza magnetica -crescono di più nei bambini che suonano. Già in passato sono stati eseguiti studi per mostrare gli effetti dellamusica sul cervello e si è visto, per esempio, che quello degli adulti ingrado di suonare è diverso da quello di individui che invece noncoltivano questa attività.

Rischia danni permanenti all’udito entro cinque annichi ascolta musica a oltre 89 decibel per cinque ore epiù a settimana. Lo ha accertato uno studio finanziatodall’Unione europea, il quale mette in guardia soprattutto igiovani che, sempre più numerosi, usano gli auricolari dei lettoriportatili. Questi arrivano a volumi anche di 115 decibel, espesso gli utilizzatori superano i livelli sonori di sicurezza persovrastare rumori come quelli del traffico.

HELSINKI

BOSTBOSTONON

BRUXELLES

Lavorare più di 55 ore allasettimana fa male: con ilpassare degli anni, neisoggetti a rischio dideclino mentale puòportare anche allademenza. E’ quanto haaccertato una ricercafinlandese elaborata dall’Istitutodi Medicina del lavoro diHelsinki.I ricercatori hanno preso inconsiderazione oltre duemilafunzionari inglesi di mezza età,sottoponendoli a cinque diversitest per valutare le loro funzionimentali. Il primo test è servitoper determinare un livello dipartenza; i successivi sonostati eseguiti a distanza dicinque anni.Coloro che lavoravano più di55 ore alla settimana hannototalizzato un punteggiopeggiore in due dei cinque test,quello sul ragionamento equello sul vocabolario. L’effetto, inoltre, è risultatoprogressivo, visto che più eralunga la settimana lavorativapeggiore era il risultato del test.

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La medicazione giustaal giusto prezzo

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� Si può trattare unalesione cutanea non gravesenza ricorrere al medico,ma occorre eseguirecorrettamente tutte le fasidella medicazione.

Le ferite e le ustioni meno gravipossono essere curate nellamaggior parte dei casi senza chesia necessario ricorrere almedico: basterà seguire alcuneavvertenze e rivolgersi, perqualunque consiglio, alfarmacista.La medicazione di una lesionecutanea deve prefiggersi diversiscopi: allontanare il rischio diinfezioni, alleviare il dolore,proteggere la zona colpita,

prevenirne il disseccamento,facilitare il processo di guarigione.La prima operazione da compieredovrà essere sempre quella dilavarsi accuratamente le mani, epossibilmente di disinfettarle. Sidovrà poi provvedere subito alleoperazioni più urgenti: nel casodelle ferite frenare l’emorragia e inquello delle ustioni evitare lacongestione e la tumefazione.Si può contrastare la perdita disangue dalle ferite con unacompressione della zona lesa,facendo però attenzione che nonsiano rimasti all’interno corpiestranei, i quali tra l’altrofavorirebbero lo sviluppo deltetano (trafiletto a pagina 8): perquesto è opportuno spremere

delicatamente la pelle in modo dafavorire, con il sanguinamento,l’allontanamento dei materialipenetrati.Qualora l’emorragia sia provocatadalla lesione di un’arteria (il che sipuò riconoscere dal fatto che ilsangue, di color rosso vivo,fuoriesce a getti intemittenti) lacompressione dovrà esserepraticata, oltre che sulla ferita,anche in un punto a monte diquesta (ossia in posizione piùvicina al cuore). Nel caso in cuisia interessato un arto, per far ciòsi potrà stringere fortemente unlaccio intorno a esso. In nessuncaso andrà impiegato, perfrenare la perdita di sangue,cotone emostatico: questo,

Ferite e ustioni: comee quando fare da soli

6 • Alphega Farmacia magazine

Salute in famiglia

Disinfettarema non solo

� In quali casioccorre rivolgersi almedico?• Per le ustioni piùgravi di quelle diprimo grado(caratterizzate da unarrossamento chescompare se si premela pelle); • per quelle la cuigravità sia difficile daindividuare. • Per le ferite ampie,a margini irregolari,profonde, con distaccodi parti di pelle; • per quelle da cuiesce molto sangue; • per quelle cherichiedono punti disutura; • per quelle associatea fratture, lussazioni,distorsioni; • per quelle in cuisono presenti corpiestranei; • per quelle moltosporche, specie inpersone nonimmunizzate contro iltetano.• Quando sonointeressate zonedelicate o deturpabilicome viso, pube, mani.• Quando sono colpitibambini molto piccoli,anziani, diabetici,obesi, alcolizzati,emofilici, persone condisturbi circolatori,sofferenza ai reni,carenze immunitarie.

LE RISPOSTEDEL VOSTROFARMACISTA

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sbriciolandosi, tende infatti alasciare fibre nella ferita, checostituiscono veri e propri corpiestranei.Per evitare la congestione dellapelle ustionata si può inveceimmergere la zona lesa in acquafredda, fino alla scomparsa deldolore: la bassa temperatura puòinfatti ridurre e anche bloccare ilprocesso infiammatorio cheaccompagna le scottature.

PULIZIA E MEDICAZIONEFronteggiata l’emergenza, sia leferite sia le ustioni dovrannoessere pulite e disinfettate:occorrerà quindi lavare conacqua e sapone la zonacircostante la lesione, aiutandosicon una compressa di garza edevitando di utilizzare cotoneidrofilo se la cute presentaaperture. L’acqua non devepenetrare nelle ferite, e perciòsarà opportuno eseguire illavaggio procedendo dallalesione verso l’esterno. Siapplicherà quindi un disinfettante,ma non in quantità eccessive perevitare di danneggiareulteriormente i tessuti. Quando ildisinfettante è completamenteevaporato, si può ricoprire lalesione, facendo precederequesta operazione, nel caso diustioni molto estese,dall’applicazione di un prodottoad azione protettiva e lubrificante.La ricopertura può essere fattacon garze sterili o medicate,oppure con dei moderni materialida medicazione di naturasintetica (riquadro nella paginasuccessiva). Nel caso delleustioni è bene applicare un primostrato di garze sterili a magliastretta impregnate di vaselina (perevitare che il materiale damedicazione si attacchi alla zona

lesionata) e sopra a questo unsecondo strato di garze asciutte,che assorbano l’essudatoimpedendo la macerazione dellapelle. Non vanno impiegati né ilcotone né prodotti a base dicarta, che potrebbero attaccarsialla cute rendendo dolorosa laloro rimozione.Qualora risulti necessario, la

I disinfettanti sono sostanze che riesconoa uccidere i microrganismi, o a bloccarnela crescita. Devono possedere elevataattività (il più possibile estesa a numerosespecie microbiche), rapidità di azione,notevole capacità di penetrazione nellelesioni, assenza di effetto irritante e ditossicità, mancanza di corrosività neiriguardi dei materiali e di tendenza ainteragire con altre sostanze come isaponi, elevata stabilità chimica e bassocosto. Non è poco; e infatti non esiste undisinfettante che soddisfi tutti i requisiti.

SALI DI AMMONIO QUATERNARIO. Sono lesostanze che attualmente si consideranoprovviste di migliore attività antibatterica.Tra questi il benzalconio cloruro, ilbenzoxonio cloruro, il metilbenzetoniocloruro, il cetilpiridinio cloruro. Possiedonoelevato potere di penetrazione all’internodella lesione, non presentano effettiirritanti né tossicità, ma vengono inattivatidai saponi; formano sopra la lesione unasottilissima, preziosa pellicola protettiva.COMPOSTI A BASE DI CLORO. Agiscono sututti i microrganismi, non presentanoresistenze batteriche e agisconorapidamente; vengono però inattivati dallamateria organica. Tra i più usati l’ipocloritosodico e la cloramina.CLOREXIDINA. Agisce a basseconcentrazioni, ma viene resa inattiva dalleacque dure e da diverse sostanze.

COMPOSTI A BASE DI MERCURIO. Vannousati con cautela a causa della possibiletossicità. Tra questi la merbromina e ilthimerosal.ARGENTO COLLOIDALE. E’particolarmente indicato per ladisinfezione delle ustioni, ma alcuni batteripossono sviluppare resistenza.IODIO. Sotto forma di tinture, costituisceun ottimo disinfettante per la pelle integra,mentre è inadatto per le mucose e le zonelese a causa della sua azione tossica;colora fortemente la cute e può provocarereazioni allergiche, svantaggi questi chevengono in parte ovviati quandol’elemento è combinato in un compostodetto povidone-iodio, uno dei miglioridisinfettanti oggi disponibili.ACQUA OSSIGENATA. Associa all’attivitàantimicrobica un’azione meccanica: laschiuma che forma a contatto con i tessuti(dovuta alla liberazione di ossigeno, il verodisinfettante) facilita infatti la rimozionedelle impurezze e di piccoli corpi estranei.Per la disinfezioni si impiegano le soluzionia 10 volumi; quelle a 20 sono caustiche.ALCOOL DENATURATO. Il più classico deidisinfettanti è anche quello di gran lungapiù inadeguato, soprattutto perl’applicazione sulla pelle lesa. Risultainfatti provvisto di scarso poterebattericida e possiede un’azione irritanteper i tessuti, nei quali provoca tra l’altro laformazione di coaguli e particelle ditessuto morto che costituiscono un ottimoterreno per lo sviluppo di microrganismi,tra cui il batterio che provoca il tetano.

Quale disinfettante

PRONTO SOCCORSOCHE COSA APPLICARE SULLE LESIONI

� Sono numerosi i prodotti disponibili in farmacia da utilizzaresulle ferite o le ustioni con vari scopi. I disinfettanti vengono ingenere impiegati in forma liquida, e applicati direttamenteoppure mediante cotone (solo se la pelle non presenta aperture)o garza. Inoltre si possono utilizzare salviettine e batuffoli giàimbevuti di disinfettante. Alcuni prodotti sono sotto forma di spray che, spruzzati sullazona da trattare, creano una pellicola antisettica e protettiva. Sipossono inoltre usare pomate e creme con azione cicatrizzante.

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medicazione può esserecompletata da una fasciatura congarza in bende; vanno evitati oeseguiti con attenzione ibendaggi elastici, che possonoostacolare la circolazionesanguigna, favorendo latumefazione. Per le lesioni moltolimitate può risultare spessosufficiente la sola applicazione diun cerotto medicato.

LA GESTIONE SUCCESSIVALa medicazione va cambiata ognigiorno o ogni due nel caso delleustioni; meno frequentemente perle ferite, a meno che non sisporchi o si bagni. Se le garze siattaccano alla pelle sarànecessario, per distaccarle,immergere la parte lesa in acquatiepida, oppure applicareimpacchi caldi: in questo modo larimozione sarà facile e indolore, esi eviterà di danneggiare ildelicato tessuto che si starigenerando.Occorre controllare la lesione aogni medicazione per verificarese si sono originate infezioni: isegnali sono in questo casoarrossamento ai margini dellazona lesa, comparsa di vescicolee intensificazione del dolore.Qualora la cute mostri di subireun processo di macerazione,sarà opportuno esporla per unpo’ all’aria. Per le ustioni, nelcaso in cui si crei produzione diabbondante essudato èopportuno effettuare impacchicon una soluzione di acqua esale: il trattamento potrà durareper 15-30 minuti, ed essereripetuto 3-6 volte al giorno.La medicazione può esseredefinitivamente eliminata dopol’inizio della guarigione e lascomparsa del dolore, il cheavviene nel giro di 4-10 giorni.

8 • Alphega Farmacia magazine

Salute in famiglia

I materiali per le medicazioniIL RISCHIOUNA PORTA PER IL TETANO

� Una temibilecomplicanza di ferite eustioni è il tetano, unamalattia oggi piuttostorara ma molto pericolosa,risultando mortale 6-7volte su 10. Consiste inuna grave forma diintossicazione del sistemanervoso provocata dalClostridium tetani.Questo batterio, che ha laparticolarità di potervivere solo in assenza diossigeno, si trova inabbondanza nel terreno, epuò rendersi pericolosoper l’uomo solo qualorapenetri nell’organismoattraverso aperture dellapelle come quelle createda ferite e ustioni. Una volta entrato nellapelle, il Clostridiumdiviene insidioso quandosi realizzano insieme duecondizioni: innanzituttoche le difesedell’organismo venganolocalmente ‘bloccate’ daalcune sostanze (tra cuil’acido lattico) o ‘distratte’da materiale inerte comepolveri (anche quellemedicinali) o corpiestranei (comprese lefibre del cotone idrofilo,che infatti non andrebbeusato per pulire ferite); epoi che si crei nellalesione un ambiente privodi ossigeno, il che puòessere favorito dalraffreddamento,dall’applicazione di lacciemostatici, damedicazioni occlusive.In casi dubbi è opportuno,qualora l’infortunato nonsia già vaccinato contro lamalattia, somministrare,dietro prescrizione delmedico, siero antitetanico.

GARZE

Sono tessuti in cotone leggero a trama larga disponibili incompresse (riquadri da 10x10 cm o più, formati da più stratisovrapposti, che vanno applicati sopra alla zona lesa e fermaticon cerotto semplice o con una fasciatura) o in bende, striscealte da 5 a 20 cm e lunghe 5 metri o più, destinate a esserearrotolate intorno alla parte lesa. Le bende possono essereanche elasticizzate: assicurano così un bendaggio più stabile,ma non le si deve stringere eccessivamente per evitare diostacolare la circolazione sanguigna. Le garze sono sempre sterili, e possono anche esseremedicate, cioè impregnate di sostanze disinfettanti, emollientio stimolanti la cicatrizzazione.

CEROTTI

I più semplici hanno solo proprietà adesive, e sono impiegatiper fissare la garza; il tipo tradizionale ha il supporto di tela,quelli più moderni sono in plastica porosa, in seta artificiale, intessuto non tessuto, tutti tali da non provocare allergie.Indicati per la medicazione di lesioni aventi dimensioni ridottesono i cerotti medicati, che incorporano una piccola garza. Neesistono di forme e dimensioni le più svariate, in confezioni atipo unico o miste, contenenti cioè diversi formati; alcuni sonosotto forma di un’unica fascia dalla quale è possibile ritagliarela porzione che è di volta in volta necessaria.Tutti quelli che vengono venduti in farmacia rispondono allecaratteristiche richieste a un cerotto di qualità: essere sterileal momento dell’uso, supportare una garza che non si attacchialla ferita, garantire una buona adesività e nello stesso tempopermettere una rimozione facile e indolore, assicurare unaperfetta traspirazione della pelle, aderire anche a contatto conl’acqua e non provocare reazioni allergiche.Un tipo particolare di cerotto è costituito dalle strisce di suturadermoadesive, piccole fettucce sterili ipoallergeniche che,grazie al loro elevato potere di adesione, consentono di farcombaciare i lembi delle ferite, sostituendo così, nei casi menogravi, i punti di sutura.

MEDICAZIONI IN POLIURETANO

Consistono in sottili pellicole sterili e trasparenti, cheaderiscono alla pelle seguendone tutte le curve grazie alla loroelasticità. Possono supportare una garza centrale sterile.Presentano diversi vantaggi: favoriscono una rapida

cicatrizzazione, creando un ambiente umidoricco di sostanze nutritive; riducono il rischiodi infezioni, dato che sono impermeabili aimicrorganismi; alleviano il dolore,proteggendo le terminazioni nervose;consentono, grazie alla loro trasparenza, diseguire l’andamento della lesione senza dover

rimuovere la medicazione; essendo impermeabili all’acqua (matraspiranti) permettono di lavarsi senza disagi; possonorimanere applicate a lungo (fino a 10 giorni), evitando di doverrinnovare troppo frequentemente la medicazione; nonaderiscono al tessuto che si rigenera, consentendo unarimozione agevole e indolore.

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10 • Alphega Farmacia magazine

Salute all’aperto

� Le radiazioni ultravioletteprovocano invecchiamentocutaneo e possono originaretumori della pelle. Conl’applicazione corretta diprodotti solari e con alcuniaccorgimenti si riducono dimolto i rischi.

L’esposizione ai raggi ultraviolettidel sole è preziosa perl’organismo. Queste radiazionihanno infatti un ruolo importantenella sintesi organica di vitaminaD, sostanza coinvolta nellosviluppo dello scheletro e ingrado di proteggere le ossa.

Basta però una minimaesposizione ai raggi ultraviolettiper ottenere questi effettiprotettivi. Quando la radiazionesolare è intensa, i rischi (sulmomento le scottature, adistanza invecchiamento cutaneoprecoce, tumori della pelle edanni agli occhi) superano ibenefici, e occorre proteggersi. • Con un indice UV superiore a 3(riquadro in basso nella pagina afianco) è necessarial’applicazione di creme per laprotezione solare - tanto piùschermanti al crescere dellostesso indice UV - e l’uso di

cappello a falda larga, maglietta eocchiali da sole, soprattuttoquando il sole è a picco. • Oltre un indice UV 8 nessunaprotezione è sufficiente, eoccorre evitare di rimanereall’aperto nelle ore più calde (11-15) e sostare in un luogoombreggiato nelle altre - semprecon cappello, maglietta e occhialida sole - ricordando però chealberi, ombrelloni e tettoieriducono le radiazioni solari soloper un 50% circa.• Nessun prodotto filtra tutti iraggi ultravioletti, ma l’uso disolari appropriati riduce i rischi di

Sotto i raggi del sole non rischiamo la pelle

Una adeguata protezioneper evitare danni

I farmaci possonoalterare la rispostadella pelle al sole?

� In certi casi sì.Modificati dai raggisolari, alcuni (comesulfamidici etetracicline) possonocreare infiammazioninelle zone esposte,mentre altri originanoa volte un’allergia chesi manifesta anche inaree diverse da quelleesposte.

LE RISPOSTEDEL VOSTROFARMACISTA

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tumori della pelle, evitaarrossamenti e previene ilfotoinvecchiamento della pelle.• E’ importante scegliere econfrontare i solari in base al tipodi pelle (fototipo), all’esposizione,al luogo (neve, mare, piscina,sabbia, eccetera). Utilizzareprodotti solari che offrono unaprotezione sufficiente, chiedendoconsiglio, in caso di dubbio, alfarmacista. Porre maggioreattenzione alle radiazioni solariquando si è vicini all’acqua (chele riflette del 20%), neve (85%) osabbia (15-25%). • Non esporsi al sole troppo alungo, anche se si utilizza unprodotto per la protezione solare.Nessun preparato proteggetotalmente, tuttavia una adeguataprotezione è in grado di ridurrel’insorgenza di problemi cutaneiche, ripetendosi, possono favorirela comparsa di tumori cutanei.• Usare particolare attenzionecon i bambini. Neonati e bimbipiccoli vanno tenuti lontani dallaluce diretta del sole e protettisempre con maglietta e cappello;devono rimanere sempre sottol’ombrellone nelle ore più calde.• Applicare il prodotto per laprotezione solare prima di ogniesposizione al sole. Il fatto diessere già abbronzati noncostituisce una protezionesufficiente. Trattare tutte le partidel corpo esposte al sole. Peressere efficaci i solari devonoessere applicati in quantitàadeguata (circa 35 grammi pertutto il corpo, ossia circa seicucchiaini da the di prodotto).• Rinnovare l’applicazione,specialmente dopo il bagno, odopo aver sudato molto. • Proteggersi anche durante ilbagno, perché i raggi ultraviolettiattraversano l’acqua.

Le precauzioni per ogni fototipo

SOLARIIL FATTORE DI PROTEZIONE

� Per esprimere lacapacità schermante diun filtro solare si utilizza ilcosiddetto fattore diprotezione, un parametroche consiste nel rapportotra il tempo chel’arrossamento impiega acomparire dopol’applicazione delprodotto e quello che siha senza protezione. Se un solare ha un fattore10, per esempio, significache una persona, anzichépresentare arrossamentoper un’esposizione alsole di 10 minuti, accusalo stesso disturbo dopoesservi rimasta per 100minuti, vale a dire un’orae 40 minuti. Il valore va da 6 a 60 eoltre, secondo scale nondel tutto standard: inbase a quellaraccomandata dallaCommissione europea, siconsidera che tra 6 e 14la protezione è bassa (ein genere quindiinsufficiente), tra 15 e 29media, tra 30 e 59 alta,oltre 60 (indicato inetichetta come 50+)molto alta. Parlare di‘schermo totale’ è inveceimproprio, consideratoche nessun solaregarantisce unaprotezione completa dairaggi ultravioletti. Il fattore di protezione èriferito ai raggi UVB; unbuon prodotto solare,tuttavia, deve proteggereadeguatamente anchedagli UVA, il chedovrebbe essere riportatosulla confezione.

Riportato da vari mezzi d’informazione, l’indice UV è unamisura del livello di radiazione ultravioletta solare sullasuperficie terrestre: i bollettini ne indicano il valore massimoprevisto nella giornata per le diverse località o areegeografiche. I valori variano da 1 a 11 e oltre (in basso lasimbologia internazionale che associa un colore a ognivalore): più è alto l’indice, maggiore è il danno per la pelle eper gli occhi che può essere originato dai raggi solari, eminore è il tempo in cui si produce.

Indice UV, riferimentoprezioso

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FOTOTIPO 0Albini

Evitare il più possibilel’esposizione al sole.

FOTOTIPO 1Capelli rossi, carnagione

bianca spesso con lentiggini, occhi chiari

Porre estrema attenzione allaprotezione: necessari maglietta,cappello, occhiali, ombrellone,solari con altissimo fattore.

FOTOTIPO 2Capelli biondi, carnagione

chiara, occhi chiari

Esporsi al sole con cautela e inmodo graduale; evitare le orecentrali del giorno e utilizzaresempre prodotti ad altissimaprotezione, ripetendol’applicazione durante lagiornata.

FOTOTIPO 3Capelli castani, carnagionechiara, occhi chiari o scuri

Nei primi giorni utilizzare unprodotto solare ad altaprotezione. In seguito si puòridurre il fattore; con radiazionemolto intensa (ai tropici, in altamontagna, con superficiriflettenti) è necessaria unaprotezione sempre estrema.

FOTOTIPO 4Capelli bruni, carnagione

olivastra, occhi scuri

Usare solari con fattore medio;con raggi molto forti utilizzareprodotti a protezione alta.

FOTOTIPO 5Capelli neri, carnagione

scura, occhi scuri

Impiegare solari con fattorebasso; con alto indice UVprodotti a protezione media.

FOTOTIPO 6Razza nera

Ottima sopportazione dei raggisolari.

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12 • Alphega Farmacia magazine

Dossier prevenzione

� Pensare che, in origine, aveva unafunzione protettiva: il meccanismo cheorigina lo stress ci è stato fornito dallanatura quale strumento perfronteggiare gli aggressori, o perfuggire da loro: di fronte alle insidie -un tempo quelle dei predatori, oggialtre che spesso sono assai meno

materiali e legate alla sopravvivenza -si attivano energie che in condizioni dinormalità restano sopite, e conqueste risorse si può reagire inmaniera più efficace. Quando si percepisce un pericolo,infatti, si attiva, a partire dal cervello,la produzione di una catena di

Con meno stresssi guadagna salute

Disinnescare le situazioni

di nervosismoconsente

di evitare danniall’apparato

cardiovascolare,a quello

digerente, al sistema

immunitario, a quello nervoso

e perfino alla pelle.

La continuatensioneorigina disturbi e malattie

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ormoni, gli ultimi dei quali -principalmente l’adrenalina e ilcortisone - producono l’effetto diaumentare la concentrazionementale, velocizzare i tempi direazione, aumentare la forzamuscolare e l’agilità. Quando poil’insidia è stata superata, i livelli dicortisone e adrenalina nel sanguetornano alla normalità: così lafrequenza cardiaca e la pressionesanguigna, che si eranoinnalzate, si abbassano, mentrela digestione, il metabolismo e glialtri processi vitali riacquisisconoil passo normale. E’ anche grazie a questacapacità di risposta ai pericoliche la specie umana è riuscita asopravvivere, nei millenni, anchein ambienti e condizioni ostili. Seperò questo meccanismo rimaneattivato troppo a lungo, comeavviene a volte nella vita di oggi,c’è il rischio che l’organismo,anziché risultare protetto, sia resopiù esposto a malattie ancheserie. In questi casi, infatti, ilcorpo non ha la possibilità direcuperare dopo esser statoposto sotto pressione, e possonoallora prodursi inceppamenti inmolti processi organici, che sitraducono in vari disturbi epossono sfociare in alcunepatologie, anche serie.

POSSIBILI CONSEGUENZEPer esempio, dato che gli ormoniprodotti in condizioni di stressriducono la secrezione dei succhigastrici e lo svuotamento dellostomaco, mentre stimolano imovimenti del colon, sonofrequenti mal di stomaco e

diarrea. Gli alti i livelli di cortisoneprodotti dallo stress cronico,inoltre, possono da un latoaccrescere l’appetito - e fareperciò aumentare il peso -dall’altro ridurre l’attività delsistema immunitario, rendendoquindi più esposti alle malattie

Stressati? Occhio a questi segniSINTOMI ORGANICI

• Dolore persistente alla schiena o al collo, mal di testa.• Problemi gastrointestinali (dolore, diarrea, difficoltàdigestive, crampi allo stomaco).• Palpitazioni, rialzo della pressione arteriosa.• Respiro affannoso.• Aumentata sudorazione, mani fredde.• Gola secca.• Aumento o riduzione di peso.

SINTOMI PSICOLOGICI

• Ansia, irrequietezza, tensione nervosa, emotività, irritabilità.• Apatia, mancanza di energia.• Mancanza di concentrazione, difficolta a prendere decisioni.• Confusione, smemoratezza.• Depressione, tristezza, tendenza a considerare gli aspettinegativi di persone e situazioni.• Sensi di colpa, frequenti stati di soggezione, insicurezza.• Dormire più del solito o avere difficoltà a dormire.• Collera, rancore, sbalzi di umore.• Paure irrazionali.

SINTOMI COMPORTAMENTALI

• Marcato declino nelle prestazioni lavorative o scolastiche.• Abuso di alcool o farmaci, aumento del fumo.• Incapacità di far fronte agli impegni quotidiani.• Scatti di ira anche per modeste provocazioni.• Crisi di pianto.• Preoccupazioni ossessive legate al cibo o paura di diventareobesi senza relazione con il reale peso corporeo.• Cambiamenti significativi nelle abitudini del sonno o inquelle alimentari.• Cambiamenti nei rapporti con amici e familiari.• Pensieri di suicidio o forte desiderio di far del male agli altri.• Comportamenti pericolosi o lesivi verso se stessi.• Prolungato umore o comportamento di chiusura in se stessi.

Di fronte alle insidie si attivano energieche in condizioni normali restano sopite.Ma se il meccanismo rimane in funzione

troppo a lungo l’organismo si indebolisce.

“”L’AUTODIAGNOSI

ALIMENTAZIONE UN AIUTO DAI CIBI ANTISTRESS� In situazioni di stress èdi aiuto una dieta ricca diminerali, proteine evitamine (soprattutto la Ce quelle del gruppo B),sostanze fondamentaliper il buon funzionamentodei sistemi endocrino enervoso. Si dovrannodunque privilegiarepomodori, peperoni,agrumi, kiwi, fragole,meloni, tutti alimentimolto ricchi di vitamina C;questa tra l’altro favoriscela sintesi di serotonina, unimportante mediatore delsistema nervoso coinvoltonel controllo e nellaregolazione dell’umore edel comportamento.Le vitamine del gruppo B(presenti in molti alimentidi origine animale maanche vegetale)intervengono nellaproduzione di energia esono utili per alleviareaffaticamento,depressione, ansia einsonnia.Quando le quantità divitamine assunte con ladieta non sono sufficientisi può ricorrere a unintegratore.

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infettive. A volte, invece, lo stresspuò provocare un aumentonell’attività di questo sistema,con il rischio che insorgano o siriacutizzino malattie autoimmuni(quelle in cui l’organismo attaccai propri stessi tessuti).L’adrenalina prodotta dallo stressfa innalzare la frequenza cardiacae la pressione sanguigna, e ilcortisone alza la concentrazionenel sangue di colesterolo etrigliceridi, tutti fattori di rischioper l’infarto e l’ictus. Sempre per via del cortisone, maanche con altri meccanismi comel’aumentata assunzione di dolciche induce, lo stress favoriscel’accumulazione di grassoaddominale, e anche per questoaccresce il rischio di malattiecardiache e diabete.Lo stress determina inoltre unpeggioramento di molte malattiedella pelle quali la psoriasi, glieczemi, l’orticaria e l’acne. Pergiunta è un fattore scatenanteper gli attacchi di asma.Ma le conseguenze più comunisono quelle che riguardano lasfera psichica: alla lunga, gliormoni dello stress produconoansia, sensazione di incapacità,depressione. Possono ancheinstaurarsi disturbi del sonno(riquadri in questa pagina e nellasuccessiva) e riduzionedell’attività sessuale.

CHE COSA SI PUÒ FARE Per evitare seri danni alla salute èinsomma necessariointerrompere prima possibile lesituazioni di stress, spessooriginate da circoli viziosi.

14 • Alphega Farmacia magazine

Dossier prevenzioneDossier prevenzione

Il punteggio da attribuire alle risposte:

■ 0 ■ 1 ■ 2 ■ 3Come interpretare la somma dei punteggi ottenuti:• da 0 a 1: non ha problemi significativi di insonnia;• da 2 a 7: può avere qualche disturbo del sonno che haimpatto sulla qualità della vita e sui rapporti sociali;• da 8 a 12: ha disturbi del sonno che possono originareun'importante compromissione della qualità di vita e deirapporti di relazione: ne parli con il suo medico;• oltre 13: ha seri problemi del sonno con importantecompromissione della qualità di vita e dei rapporti personalie lavorativi.

Soffrite di vera insonnia?IL TEST

1

In quanto tempo si addormenta in media ogni nottedopo aver spento la luce?■ entro pochi minuti ■ entro mezz’ora■ entro un’ora ■ dopo oltre un’ora

2Quante ore dorme in media ogni notte?■ più di 7 ■ 6-7 ■ 5-6 ■ meno di 5

3Come si sente quando si sveglia al mattino?■ molto riposato ■ abbastanza riposato ■ poco riposato ■ per niente riposato

4

Ha difficoltà a rimanere sveglio durante la guida, ipasti, la compagnia?■ mai ■ meno di una volta al mese ■ più di unavolta al mese ■ più di una volta alla settimana

5

Come si sente durante la giornata con gli amici, allavoro, in famiglia?■ sveglio ■ non molto vitale e vigile■ rallentato, con un po’ di sonnolenza■ assonnato, con una gran voglia di stendermi

6Quante volte ha scarso entusiasmo nel fare le cose?■ mai ■ meno di una volta al mese ■ più di unavolta al mese ■ più di una volta alla settimana

� Esistono farmacio altri rimedi cheaiutino acombattere lostress?

Nei periodi dimaggiore tensionepuò giovare l’impiegodi prodotti checontribuiscano adallentare l’ansia, acontrastarel’insonnia, arinforzare lamemoria, apotenziare laconcentrazione. In alcuni casi si trattadi farmaci daprescrizione, in altridi medicinali Otc,rimedi naturali,integratori e altriprodotti di liberavendita in farmacia.

� In caso diinsonnia giova lamelatonina?

Prodotta dallo stessoorganismo, e quindifisiologica, lamelatonina regola ilciclo sonno-veglia.Assumerla aiuta arisincronizzarequesta alternanzache in caso diinsonnia puòrisultare alterata.

LE RISPOSTEDEL VOSTROFARMACISTA

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A questo scopo possono giovarediversi accorgimenti. Ecconealcuni.• Allentare il più possibile i ritmidella vita quotidiana. • Fare attività fisica, per esempiouna passeggiata al giorno;eseguire esercizi rilassanti, comequelli dello joga, ed esercizi distretch, che distendono i muscolie aiutano a ridurre la tensione.• Massaggiare i muscoli che sisentono tesi, soprattutto quelli dicollo e schiena, che più risentonodelle situazioni di stress.• Nei momenti più difficili, farealcuni respiri profondi, cherallentano la respirazione eaiutano i muscoli a rilassarsi.• Attendere alcuni secondi primadi reagire a una situazioneimprevista, in modo da rilassarsi.• Fare bagni caldi o docce.• Ascoltare musica.• Sforzarsi di pensare in manierapositiva, fissando l’attenzionesulle cose che vanno bene.• Parlare in famiglia e con gliamici delle proprie sensazioni:perché gli altri possano prestareaiuto è importante farli rendereconto della situazione; chiedereaiuto quando se ne ha bisogno. • Se si soffre di insonnia, mal ditesta o dolore al collo o allaschiena, rivolgersi al medico.• Valutare con il medico e ilfarmacista la possibilità diimpiegare prodotti con i qualicombattere le cause o leconseguenze dello stress edevitare che questo degeneri insituazioni patologiche (riquadrigrigi nella pagina a fianco e inquella precedente).

• I giovani adulti (fermo restando che nessuno è immune dallostress, e la minore incidenza tra i giovanissimi e gli anzianipuò essere dovuta al fatto che in queste fasce d’età ilfenomeno passa più inosservato).• Le donne in generale (che sono più a rischio degli uominiper l’angina pectoris originata da stress, sebbene il cuoredegli uomini possa essere più vulnerabile agli effetti avversiprodotti dallo stress a lungo termine, come quello originatodal lavoro).• Le madri che lavorano (il cui stress può anche produrre uneffetto domino, con pericolosi effetti sui loro bambini).• Le persone con minore istruzione.• I divorziati e i vedovi.• I disoccupati.• Le persone con tendenza a isolarsi.• Le persone che divengono obiettivo di discriminazionirazziali, sessuali e di altro tipo.• Gli abitanti delle città più grandi.

Chi è più a rischio di stress

Per dormire sonni tranquilliIL DECALOGO

• Centro per idisturbi del sonnodell’Ospedale SanRaffaele di Milano:tel. 02 64442917-2421.• Unità di Medicinadel Sonnodell’UniversitàCattolica di Roma:tel. 06 3503724.

Per sapernedi più

IN ITALIAOGNI TRE PERSONE DUE HANNOPROBLEMI DI SONNO� In Italia, le personecon disturbi del sonnosono circa il 64% dellapopolazione.Bisogna però distinguere:capita a tutti di passareuna notte in bianco, maquesto non si significasoffrire d’insonnia. Si puòparlare di questa che è atutti gli effetti unamalattia in casi didisturbo cronicopersistente nel tempoche incide notevolmentesul benesseredell’individuo conripercussioni anchediurne (stanchezza alrisveglio, irritabilità,tensione e tendenza alladepressione). Il 69% degli italiani colpitida insonnia, però, non sicura; il 35% perché nonlo considera unproblema, il 34% perchéteme la dipendenza dafarmaci, il 22% perché hapaura di un sonno nonnaturale.

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1 Coricarsi e alzarsi sempre alla stessa ora, anche il sabatoe la domenica.

2 Limitare l'assunzione di bevande eccitanti come the, caffèo coca cola, soprattutto la sera.

3 Eliminare i sonnellini durante il giorno.

4 Cercare di fare movimento nel corso della giornata.

5 Non restare nel letto se non si ha sonno.

6 Cercare di isolare acusticamente la camera da letto.

7 Evitare di guardare la televisione a letto.

8 Evitare cene troppo abbondanti, con eccessivo consumo dialcolici.

9 Mantenere una temperatura non troppo elevata in camerada letto.

10 Abolire la sigaretta del dopo cena.

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� E’ un insetto moltoaggressivo, che procuragonfiori e irritazionipersistenti. Per combatterlabisogna impedire che siriproduca.

Non bastavano le zanzarenormali, quelle del genere Culex,tradizionali tormentatrici estive.Ora ci si deve difendere anche, esoprattutto, da quelle di tipotigre, che sono originarie dell’Asiae da qualche anno (a partire dal1990) sono divenutefastidiosamente di casa pure inmolte aree italiane, arrivando acostituire un serio motivo dipreoccupazione sanitaria. La tigre si distingue dalle altrezanzare, oltre che per l’aspetto,per le abitudini e il ciclo di vita.Depone le uova in ambientiasciutti e poco luminosi dove

queste sono in grado di superareinverni anche rigidi. Il cicloriprende poi quando si allunganole ore di luce, la temperatura siaggira sui 10 gradi e questiambienti si riempiono di acqua,spesso anche semplicementegrazie a fenomeni di condensa. A questo punto le uova sischiudono, dando origine a larvee quindi a zanzare adulte checolonizzano poi le zonecircostanti secondo unandamento ‘a focolaio’, cioè inmodo non continuo néomogeneo.In Italia, la zanzara tigre èpresente come insetto adulto damarzo a novembre-dicembre conun picco di massima densità alculmine dell’estate, tra agosto esettembre; la deposizione delleuova invernali, quelle destinate asvernare, si conclude tra la fine di

ottobre e la metà di novembre.La diffusione è tipicamenteurbana: questo insetto è pocopresente nelle aree rurali, proprioper la sua propensione a deporrele uova in piccole raccolted’acqua.La zanzara tigre è moltoaggressiva: punge soprattuttonelle ore più fresche dellagiornata - al mattino presto e altramonto - e riposa di notte sullavegetazione. Le sue puntureprocurano gonfiori e irritazionipersistenti, pruriginosi oemorragici, e spesso anchedolorosi. Nelle personeparticolarmente sensibili, unelevato numero di punture puòoriginare risposte allergiche cherichiedono il ricorso al medico.

OBIETTIVO, LE LARVE Per contrastare la zanzara tigregiova soprattutto la prevenzione,che deve puntare a limitare lariproduzione e la diffusione diquesto insetto conl’individuazione e la distruzionedei focolai larvali. E’ un impegnoche viene condotto innanzituttodalle istituzioni sanitarie e daiComuni, ma che richiede anchegrande collaborazione da partedei cittadini, ai quali vienerichiesto di evitare tutte lesituazioni in grado di favorire losviluppo della zanzara (riquadronella pagina a fianco).Gli interventi di disinfestazione,soprattutto pubblica, possonoessere realizzati con insetticidi di

Come difendersidalla zanzara tigre

16 • Alphega Farmacia magazine

Salute della pelle

Una presenzaestiva ormaiabitualein molte regioni

La zanzara tigre,scientificamente nota

come Aedes Albopictus

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sintesi, i piretroidi, che vannospruzzati non in modo indistintonell’ambiente, ma in manieramirata su zone precise. Sonoprodotti in solventi acquosi, equindi hanno un ridotto impattosull’ambiente e sulla salute e nonsono persistenti. Uccidono lezanzare all’istante e non rischianodi generare resistenze. Unintervento di questo tipo richiedel’individuazione del sito dove lezanzare si riposano e quindipossono essere colpite.Insetticidi più specifici sono ilarvicidi, acquistabili in farmacia.Tra questi i preparati a base diBacillus thuringiensis israelensis,un batterio capace di produrreuna tossina ad azione moltospecifica contro la zanzara tigre.

Questi prodotti presentanonumerosi vantaggi: sono naturalie non di sintesi chimica econtengono un microrganismogià presente nell’ambiente;uccidono solo le larve di zanzaratigre e di pochissime altre specienon causando quindi grandeimpatto; si degradano moltovelocemente e quindi nonpersistono. Questo èindubbiamente un vantaggiosotto il profilo della salvaguardiaambientale, anche se obbliga aripetere il trattamento con unacerta frequenza.I repellenti di sintesi (come quellia base di dietiltoluamide) in formadi crema o spray sono efficacicontro la zanzara tigre, ma vannoutilizzati con cautela.

Accorgimenti necessari PREVENZIONE

Come le altre zanzare, quella tigre punge di notte.

FALSO. Al contrario, attacca soprattutto durante il giorno.

La zanzara tigre si combatte con gli insetticidi.

VERO, MA... Più che rivolgersi agli insetti adulti - contrattamenti poco selettivi e dannosi per la salute, a maggior ragionese eseguiti con mezzi aerei - è bene combattere le larve, conprodotti specifici applicati dove può avvenire la riproduzione.

La zanzara tigre trasmette la malaria o l’epatite.

FALSO, MA... L’epidemia di febbre da virus Chikungunya,sviluppatasi in Emilia-Romagna nel 2007, ha messo in evidenza chela zanzara tigre può trasmettere questa malattia virale dal decorsobenigno, che provoca febbre alta e dolori articolari, anchepersistenti. Inoltre la zanzara tigre può propagare la dengue, lafebbre gialla e alcune encefaliti, malattie però assenti in Italia.

La zanzara tigre è più piccola di quella comune.

VERO. Si riconosce dalla Culex, oltre che per le minoridimensioni, per il corpo nero con bande trasversali bianche sullezampe e sull’addome e una striscia bianca che solca dorso e capo.

La zanzara tigre si riproduce in canali, fossi e stagni.

FALSO. L’habitat riproduttivo è costituito da piccoli ristagniacquosi: nei corsi d’acqua si riproducono altre specie di zanzara.!?

!?

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Vero/Falso

Alphega Farmacia magazine • 17

Eliminare i sottovasi o, quanto meno,svuotarli spesso ed evitare che vi ristagniacqua, anche aggiungendo sabbia.

Pulire accuratamente i tombini e le zonedi scolo dell’acqua. Non svuotare neitombini i sottovasi e altri contenitori.

Non lasciare gli innaffiatoi, i secchi e altri contenitori d’acqua con l’aperturarivolta verso l’alto.

Controllare periodicamente le grondaie,mantenendole libere e pulite; sistemarnele pendenze per evitare ristagni.

Tenere pulite fontane e vascheornamentali; introdurvi pesci rossi(predatori delle larve di zanzare).

Non lasciare le piscine gonfiabili e altrigiochi pieni d’acqua in giardino. Svuotarespesso le ciotole d’acqua per cani e gatti.

Non lasciare che l’acqua ristagni sui teliutilizzati per coprire materiali vari, come cataste di legna.

Coprire le cisterne e tutti i contenitoriutilizzati per la raccolta dell’acquapiovana.

Non accumulare copertoni e altrioggetti che possono raccogliere anche piccole quantità di acqua stagnante.

Trattare con larvicidi ogni 15 giorni, da aprile a ottobre, i tombini e le caditoieper la raccolta dell’acqua piovana.

Introdurre fili di rame o, meglio, larvicidi(reperibili in farmacia) nei contenitorid’acqua che non si possono rimuovere.

Nei cimiteri pulire spesso i vasi portafiori; con i fiori sintetici mettere sul fondo delvaso sabbia per evitare ristagni d’acqua.

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� Un terzo delle persone chesi recano dal medico lo fa perun problema di stanchezza.Nella maggior parte dei casiquesto stato è transitorio e sispiega con cause legate a fattoridella vita quotidiana qualil’iperlavoro o lo stress, e basta unpo’ di riposo per migliorare unacondizione che in ogni caso nongiustifica preoccupazioni: tuttiandiamo incontro durante l’annoa periodi di stanchezza più omeno severa, che però è quasisempre di breve durata. A volte però - e per questo èbene rivolgersi al medico se ildisturbo persiste - la stanchezzapuò essere sintomo di unapatologia: la possono provocareinfatti le infezioni, la depressione,le malattie psicosomatiche,patologie croniche comel’anemia, il diabete mellito el’insufficienza surrenalica, e poi lafibromialgia, gli squilibri del calcioe del sodio, e anche i tumori.

La stanchezza può essere poiuno dei segni più precoci di unamalattia di cuore, prima ancorache si presentino i sintomi piùtipici come dolore al torace, faticaa respirare, ritenzione di liquidi,irregolarità del battito cardiaco.Ma tra le cause più frequenti espesso sottovalutate vi è anchel’assunzione di farmaci qualisedativi, ipnotici, tranquillanti,analgesici, steroidi ebetabloccanti, specialmentequando questi vengono presi inquantità eccessiva o noncontrollata. Un’altra possibile origine èl’ipotiroidismo o l’ipertiroidismo,in altre parole una tiroide che nonfunziona bene. E pure legata agliormoni è la spossatezza tipicadella menopausa o del periodoche precede le mestruazioni.Qualora tutte queste causevadano escluse, può esserepresa in considerazione ancheuna diagnosi di sindrome da

stanchezza cronica, consistentein una fatica persistente peralmeno sei mesi che non èalleviata dal riposo, si aggravacon piccoli sforzi e provoca unasostanziale riduzione delle attività,in presenza di quattro o piùsintomi tra i seguenti: disturbiseveri della memoria e dellaconcentrazione, faringite, doloridei linfonodi cervicali e ascellari,dolori muscolari e dellearticolazioni senza infiammazioneo rigonfiamento, cefalea diversada quella eventualmente presentein precedenza, un sonno nonristoratore, debolezza dopol’esercizio fisico che perdura peralmeno 24 ore.

Quando la stanchezza è troppa

Salute e forma fisica

Un disturbo dalle moltepossibili cause

18 • Alphega Farmacia magazine

La stanchezza può anche essere legata a quella chel’Organizzazione Mondiale della Sanità definiscesindrome da video. Questa colpisce quantitrascorrono gran parte della giornata davanti a unterminale e provoca tensione muscolare alla schiena,bruciore agli occhi e mal di testa. Per prevenirla bisogna porsi, davanti al computer,con la schiena ben appoggiata al sedile della sedia ele spalle erette. Il video poi deve essere sempreschermato ed è necessario distogliere di tanto intanto gli occhi dal computer, così com’è necessarioconcedersi almeno ogni due ore pause di relax.Per attenuare le contratture muscolari, è utileeseguire ogni tanto esercizi di rotazione della testa.

La sindrome da video

Nel Centro di riferimentooncologico di Aviano (PN) c’èuna unità per la sindromedella stanchezza cronica conambulatorio settimanale. Tel. 0434 659394 (ore 9-12).

Per saperne di più

� Esistono prodottiche riducono lastanchezza?

La spossatezza puòessere provocataanche da una dietascorretta, troppo riccadi alcool, grassi e dolcie povera di vitamine esali minerali. In questi casi èsufficiente cambiareabitudini alimentari,aumentando tra l’altroil consumo di frutta everdure. Vitamine esali numerali possonoessere assunti anchecon farmaci eintegratori, per lo piùdi libera vendita.

LE RISPOSTEDEL VOSTROFARMACISTA

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� Da qualche tempo la leggeprevede che il farmacista può, incaso di estrema necessità eurgenza, consegnare senzaprescrizione un medicinale percui è prevista la ricetta medicaripetibile o non ripetibile, inpresenza di una delle seguenticondizioni:• patologia cronica;• necessità di non interrompere iltrattamento terapeutico;• prosecuzione domiciliare di unaterapia in seguito a dimissioniospedaliere.Ciascuna di queste condizionideve risultare da elementi che ladimostrino.

SE IL PAZIENTE HAUNA MALATTIA CRONICAIn particolare, qualora ilmedicinale venga richiesto per lanecessità di assicurare laprosecuzione del trattamento di

un paziente affetto da diabete,ipertensione, broncopneumopatiacronica ostruttiva o un’altrapatologia cronica, il farmacistapuò consegnare il medicinale(che può essere iniettabile solose si tratta di insulina), acondizione di avere elementi checonfermino il trattamento in corsocon il farmaco. Ecco qualcheesempio:• la presenza in farmacia diricette mediche riferite allo stessopaziente, nelle quali sia prescrittoil farmaco richiesto;• l’esibizione, da parte delcliente, di un documentorilasciato dall’autorità sanitariaattestante la patologia per laquale è indicato il farmaco(qualora il documento non indichiil farmaco specifico da utilizzare,il cliente è tenuto a sottoscrivereuna dichiarazione in cui attesta,sotto la propria responsabilità,che il trattamento avviene con ilmedicinale che richiede);• l’esibizione, da parte delcliente, di un documento originalefirmato dal medico curante, nelquale risulti la patologia cronicada cui il paziente è affetto, conindicazione del farmaco utilizzatoper il trattamento;• la presentazione di una ricettacon validità scaduta da non oltretrenta giorni: in tal caso ilfarmacista è tenuto ad apportaresulla stessa ricettaun’annotazione che impedisca lasua riutilizzazione per unaulteriore consegna dello stessofarmaco, e il cliente devesottoscrivere una dichiarazione incui afferma sotto la propriaresponsabilità che è in corso il

trattamento con il farmaco da luirichiesto.• la conoscenza diretta, da partedel farmacista, dello stato disalute del paziente e deltrattamento in corso.

Farmaci urgenti senza ricetta

Il farmacista può consegnaresenza ricetta un medicinaleche la richiede anchequando il cliente esibiscauna documentazione didimissione ospedalieraemessa il giorno stesso o neidue giorni immediatamenteprecedenti, dalla quale risultiquanto meno raccomandatala prosecuzione della terapiacon quel farmaco. In questo caso è ammessaanche la consegna dimedicinali iniettabili.

Qualora la richiesta riguardi un paziente che necessitidi non interrompere un trattamento, ad esempiol’ulteriore assunzione di un antibiotico (ancheiniettabile se monodose), il farmacista puòconsegnare senza ricetta un medicinale daprescrizione se ha a disposizione una ‘prova’, come:• la presenza in farmacia di una prescrizione medicala cui data faccia presumere che il paziente sia ancorain trattamento con il medicinale richiesto;• l’esibizione, da parte del cliente, di una confezioneinutilizzabile, come un flaconcino danneggiato. Il cliente è tenuto a sottoscrivere una dichiarazione incui attesta che è in corso un trattamento con ilmedicinale richiesto.

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Quando si escedall’ospedale

Il consiglio del vostro farmacista

Alphega Farmacia magazine • 21

In casi di necessitàsi può anche quando la prescrizione è richiesta

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� E’ vecchio come il mondo ilrapporto tra l’uomo e la vite. E seil vino è conosciuto findall’antichità (se ne parla anchenella Bibbia e lo facevano già gliEgiziani), non meno radicati sonoalcuni usi della pianta a finimedicamentosi. Nella medicinapopolare i preparati di Vitisvinifera erano utilizzati neltrattamento della dissenteria e incaso di sanguinamento mestrualeabbondante, mentre per usoesterno si impiegavano controgeloni e vasi superficiali dilatati.Oggi la vite, in particolare quella afoglia rossa, è impiegatasoprattutto nel trattamento deidisturbi circolatori a carico degliarti inferiori e nei casi di fragilitàcapillare.Le attività esercitate dai preparatidi vite sono principalmente tre:azione di rafforzamento deicapillari e di riduzione della loro

permeabilità, azione antiossidantee azione astringente, le primedue più strettamente legate aibioflavonoidi (principalmenteantocianosidi e proantocianidine)e l’ultima ai tannini.Molteplici sono gli studi checonfermano le proprietà delleproantocianidine di agire davasoprotettori e quindi di essereindicate nei disturbi dellacircolazione periferica; è statoampiamente dimostrato che lasomministrazione di procianidineestratte dalla Vitis vinifera apazienti con insufficienza venosacronica non complicata produceun miglioramento significativo disintomi quali edema, pesantezzae prurito agli arti inferiori. Le proantocianidine sonoconsiderate utili anche nelmigliorare e mantenere l’elasticitàdella cute o nei disturbi correlatialla microcircolazione cutanea,quali la couperose. E’ stato inoltre dimostrato chel’attività antiossidante delleprocianidine esercita un effettoprotettivo nei confronti dell’infartocardiaco. L’attenzione verso la vite si è poidi recente focalizzata su un’altrasostanza, il resveratrolo, cheviene considerato un potenteantiossidante e ha mostratoeffetti protettivi nelle malattiecardiovascolari. Non sono noti effetti collaterali onecessità di particolariprecauzioni d’uso dei preparati divite, per lo meno alle dosiraccomandate.

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Di sana pianta

Indicata contro i disturbi della circolazioneperiferica

USO INTERNO.Estratto secco o idroalcolicoottenuto dalle foglie: ildosaggio consigliatocorrisponde a 10 mg algiorno di antocianosidi.Infuso: immergere 4-5 g difoglie triturate per 10 minutiin 100 ml di acqua bollente;filtrare e assumere 2-3 tazzeal giorno. Estratto secco ottenuto dasemi e bucce di uva nera,titolato in oligomeriproantocianidolici minimo80%: la dose giornaliera vada 8 a 11 mg per kg di pesocorporeo, da suddividere indue somministrazioni, almattino al risveglio e neltardo pomeriggio.USO ESTERNO.Decotto: in 100 ml di acquasi triturano 8-10 g di foglie esi porta a bollore; con illiquido, filtrato, si fannoimpacchi sulle zoneinteressate.

NOME BOTANICO: Vitis vinifera.FAMIGLIA: Vitaceae.DOVE CRESCE: originaria del bacino delMediterraneo e del Medio Oriente, è coltivatanelle regioni calde temperate di tutto il mondoper il frutto, l’uva, utilizzata per produrre vino.QUALI PARTI SI USANO: le foglie, che siraccolgono in estate; le bucce e i semi dell’uvanera.CHE COSA CONTIENE: nelle foglie antocianosidi(la varietà a foglia rossa è quella più ricca inprincipi attivi), nell’uva proantocianidine,resveratrolo, tannini.

La carta d’identità

Comesi utilizza

La vite, pianta che perdele foglie in inverno, harami eretti rampicanti,

foglie palmate, gruppi dipiccoli fiori color verde

pallido e grappoli di frutta(l’uva) il cui colore varia

dal verde al nero. Irametti giovani, spesso

pelosi, hanno, dalla parteopposta alla foglia, un

viticcio, foglia modificataa forma di molla che

permette alla pianta diattaccarsi ai sostegni.

Gambe sgonfiecon le foglie di vite

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