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Anno 12 - JoeBerti Numero 1 # Settembre-Ottobre 2016

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Salve Giobertini!

Come state? Ormai questa domanda è di rito e io

non mi risparmierò dal rispondervi: io sto bene e

spero che anche per voi sia lo stesso. Come forse

avrete notato, la scuola è ricominciata e ha

portato con sé le prime verifiche, interrogazioni,

ma anche uscite.

Quest'anno la nostra redazione è quasi

raddoppiata e, nonostante qualche perdita,

abbiamo avuto tante aggiunte. I ragazzi nuovi

sono volenterosi ed entusiaste di poter "creare" di

mese in mese il Joe Berti e hanno moltissime buone

idee: sono una bella ventata d'aria fresca.

Settembre è già passato e abbiamo tutti iniziato a

fare il countdown alle vacanze di Natale e c'è chi

è già andato via in questo breve ponte per la festa

di Ognissanti. O chi, come me, è rimasto qui a

studiare...

La sera di Halloween ho passeggiato per le vie del

centro e ho visto tantissimi di voi insieme ad amici

e parenti. Spero che abbiate sentito, vissuto ed

assaporato la fantastica atmosfera che c’era in

giro: mai viste tante persone truccate e travestite a

passeggiare per via Roma e dintorni! Mi hanno

addirittura fermata per girare la scena di un film

sui fantasmi…

Spero che non abbiate provato troppa malinconia

se siete andati a trovare amici e parenti che

purtroppo non sono più con voi.

Buona lettura!

Giulia Scarpante e Gabriele Manzi

Indice

3/6 ATTUALITÀ

7 TECNOLOGIA

8 QUOT DEFICIENTES, TOT

DEFICIENTIA

9 TORINO EVENTI

10/12 FILM

13/14 MUSICA

15 SERIE TV

16/18 SPETTACOLO

18/19 LIBRI

19/20 LE CRONACHE DELL’INVISIBILE

20/21 I PENSIERI DI OLIVER

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USA – il 16 settembre, nello Stato della Carolina

del Nord, il ventiquattrenne Jonathan Ferrell,

studente universitario di origine africana, è stato

vittima di un omicidio a sfondo raziale: tornando

a casa dopo una serata con amici, la macchina

del giovane è finita fuori strada a causa di un

guasto; Jonathan, preoccupato, è andato a

chiedere aiuto ad un’abitazione nei dintorni. La

padrona di casa, dopo averlo visto dalla finestra,

ha subito chiamato la polizia. Al sopraggiungere

dei poliziotti, il giovane studente è corso loro

incontro; uno di essi ha ingiustificatamente aperto

il fuoco, colpendolo a morte. A seguito di questo

abuso di forza motivato solo dal cieco pregiudizio

raziale, la comunità afroamericana di Charlotte è

scesa in piazza con determinazione. Gli scontri

tra manifestanti e polizia sono durati più di quattro

giorni e la polizia ha più volte sparato sulla folla,

ferendo gravemente alcuni dimostranti. La

situazione è peggiorata quando si è diffusa la

notizia di un'altra morte in appartamento per un

21enne afroamericano pestato da cinque agenti

in Alabama.

Colombia – Il 27 settembre, il presidente

colombiano, Juan Manuel Santos, ha annunciato

l’accordo storico di pace con Rodrigo Lodrono,

detto Timochenko, leader delle Forze Armate

Rivoluzionarie della Colombia (Farc). Le Farc,

inserite fin dalla loro nascita nelle black lists delle

democrazie occidentali e nordamericane, sono

un'organizzazione guerrigliera comunista nata nel

1964 nelle zone rurali del Paese, per difendersi

dai paramilitari inviati dai grandi latifondisti ad

espropriare i contadini delle loro terre. L’obiettivo

principale dei guerriglieri è sempre stato il

rovesciamento dello stato costituito e

l’instaurazione di un governo anti imperialista. Tra

attacchi e agguati delle milizie ribelli nelle

principali città del Paese e la conseguente

repressione statale, la Colombia è stata per

cinquantadue anni attraversata da sanguinose

rivolte popolari e conflitti interni. Si spera che la

consegna del premio Nobel per la pace al

presidente colombiano Santos, avvenuta il 7

ottobre, dia inizio ad una politica governativa

volta ad appianare le profonde disuguaglianze

sociali ed economiche presenti nel Paese.

USA – il 20 ottobre si è svolto il terzo e ultimo

dibattito tra i due candidati alla Casa Bianca, la

democratica Hillary Clinton ed il repubblicano

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Donald Trump. Restano ora da attendere i risultati

delle elezioni presidenziali dell’8 novembre, che

segneranno forse un punto di svolta nella politica

internazionale americana e, di conseguenza,

anche europea.

Siria – da più di un mese sono iniziati i

bombardamenti da parte delle forze governative

siriane e russe sulla città di Aleppo, che è

attualmente in mano ai ribelli sunniti che lottano

contro il governo sciita di Assad. Si registrano

centinaia di morti tra i civili; la città è stata quasi

completamente rasa al suolo.

Nel frattempo, il governo di destra turco continua

a bombardare le postazioni dei ribelli curdi al

confine siriano, tenendo una posizione ambigua

nei confronti del Califfato. I Curdi, infatti, sono

una minoranza etnica che, pur formalmente

integrata nello Stato turco, da sempre si batte per

la propria indipendenza. Proprio a causa degli

ideali indipendentisti ed anti-imperialisti che

spingono la loro richiesta di autonomia, le milizie

popolari del Pkk (Partito dei lavoratori curdi) e del

Pyd (Partito dell’Unione democratica) sono state le

prime ad impegnarsi nella lotta contro l’ISIS. Per

bloccare queste spinte indipendentistiche, il

governo di Erdogan ha cominciato a bombardare

ed ostacolare, con ogni mezzo possibile, le forze

popolari al confine tra Siria e Turchia, nella

regione a maggioranza curda del Rojava.

Allo stesso tempo, in Iraq le forze curde stanno

combattendo per liberare Mosul, città contesa tra

jihadisti e ribelli curdi.

Cile – l’11 ottobre, più di diecimila persone hanno

pacificamente sfilato per le strade della capitale

cilena, nel giorno della resistenza Indigena, per

chiedere la liberazione dei prigionieri politici della

comunità mapuche, che lotta per il recupero dei

diritti collettivi calpestati da secoli di colonialismo

occidentale.

USA – cinquant’anni fa, nell’ottobre 1966, veniva

fondato a Oakland, California, il Black Panthers

Party for Self Defence, meglio conosciuto negli

Usa e nel mondo come Pantere Nere. Le black panters, nel clima generale di rivendicazione dei

diritti negati agli afroamericani, si sono a lungo

battute, anche con pratiche violente, per il

riconoscimento dei diritti degli afroamericani. La

repressione del governo americano, in pieno clima

di guerra fredda, è stata dura; numerosi

prigionieri politici si trovano tuttora in carcere. Tra

i suoi esponenti è da ricordare Malcom X,

assassinato durante un discorso pubblica a

Manhattan.

Il tema dei diritti degli afroamericani è ancora

attuale, a maggior ragione dopo i recenti abusi di

polizia americana ai danni di cittadini di origine

africana.

Flavia Achenza

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In Svezia il futuro è iniziato da tempo

Sapevate che la Svezia è stato il primo paese, nel

1661, ad introdurre le banconote come sistema di

scambio di merci? Ebbene, quasi come se quello

della Svezia fosse un vero e proprio 'destino',

sembrerebbe che si prepari ad essere anche il

primo paese nel pianeta ad eliminare il contante e

passare definitivamente ad una economia regolata

dalla moneta elettronica.

"Entro il 2030 saremo senza contante", afferma

Niklas Arvidsson, professore associato presso

l'Istituto Reale di Tecnologia e autore del rinomato

studio "The Cashless Society". Nella sua opera

delinea le principali prospettive connesse al

tramonto dei contanti: dal punto di vista delle

banche, una società senza contante è

un'opportunità per liberarsi dall'onere del cash

handling e dire addio a rapine, furti e profitti

illeciti e ciò consente una maggiore sicurezza sia

per lo staff delle banche che per la pubblica

sicurezza. Le rapine alle banche sono diminuite

da 110 nel 2008 ad appena 16 nel 2011, e la

corruzione politica si è ridotta grazie alle tracce

lasciate dall'uso della moneta digitale.

Non tutti, comunque, sono d'accordo. Ad

esempio, tra i pochi ad assumere un

atteggiamento critico c’è l'ex capo della polizia

ed ex presidente dell'Interpol Bjorn Eriksson. Nel

suo scritto polemico "Le carte in tavola" definisce

l'abolizione del contante come “una manovra

delle banche per arricchirsi” e al calo del numero

di rapine in banca contrappone l'aumento

vertiginoso della criminalità cibernetica. L'opinione

pubblica è poco informata sui sempre più

numerosi attacchi hacker contro i server delle

banche, scrive Eriksson, e soprattutto sul fatto che

le "rapine virtuali in banca" non colpiscono le

casseforti, ma le banche dati.

Già da tempo la maggior parte degli scandinavi

non porta con sé contante e non frequenta una

banca da anni. Anche la paghetta viene

corrisposta ai figli per mezzo di un bonifico (in

Norvegia i bambini di sette anni possono pagare

con carte di credito). Dietro si cela la convinzione

che ci si possa fidare dello Stato, delle autorità e

in linea di massima anche delle banche.

Persino le chiese svedesi accettano solo denaro

digitale. Esempio è la Carl Gustaf Church del

Karlshamn, nel sud della Svezia, dove il pastore

Vicar Johan Tyrberg recentemente ha installato un

macchinario per la lettura delle carte di credito

per permettere ai suoi fedeli di fare le loro offerte.

La Svezia non solo è il primo paese in cui si può

versare la colletta in chiesa con la carta, ma è

anche il primo paese in cui ogni bambino, il primo

giorno di scuola, riceve un iPad finanziato dallo

Stato e il primo paese in cui i bambini imparano a

scrivere sulla tastiera e non a mano.

Ma allora è questa la soluzione ai nostri problemi

finanziari, o si tratta di una nuova potentissima

forma di controllo?

Vittoria Cuneo

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Crampi, mal di schiena, sbalzi di umore,

irritabilità. Se alla vostra nascita vi siete

aggiudicate un utero è probabile che questi o altri

sintomi vi rallegrino la vita ogni mese, ma, anche

se le mestruazioni accomunano miliardi di persone

nel mondo, parlarne è ancora un tabù.

In Italia, nel 2016, il sangue delle donne è

tassato, al pari di trattamenti di bellezza, tablet e

acqua minerale in bottiglia, con l’Iva al 22%;

Infatti, per lo stato italiano, assorbenti e affini non

sono da considerarsi beni di prima necessità,

come, invece, occhiali o giornali, tassati al 4%.

Tuttavia, se una persona può tranquillamente

scegliere di bere acqua del rubinetto o di non

comprare un tablet, al contrario una donna è

costretta a usare assorbenti, o qualsiasi altro

prodotto equivalente, in media per circa

quarant’anni della sua vita, spendendo centinaia

di euro, decidere di farne a meno vorrebbe dire

non poter uscire di casa per giorni interi.

Ad oggi in alcuni stati questa tassa è stata

totalmente abolita, Kenya e Canada ad esempio,

in altri, fra i quali Francia e UK, alleggerita.

L’Italia, purtroppo, non è l’unica nazione che

continua a ignorare questa problematica, il fatto

che la politica sia ancora oggi in gran parte fatta

dagli uomini non aiuta. Lo scorso anno, dopo la

proposta

di legge avanzata da Civati, sembrava se ne fosse

finalmente iniziato a parlare, ma fino ad ora non

si è ancora fatto nulla. Il problema, tuttavia, non è

solo della politica, come dimostrano anche il

sarcasmo e le critiche a questa proposta mosse al

grido di “Perche`proprio gli assorbenti?” da chi

pensa che sarebbe meglio concentrarsi su altri

problemi del sessismo italiano. Mi permetto di

rispondere al grido di questi scettici della tampon

tax: “Perche`non iniziare da loro?”. Noi donne

conviviamo ogni mese con tutta una serie di disagi

di cui si parla poco per vergogna, vergogna di

cosa poi? Perche`l’Oscuro e Rosso Segreto ha il

potere di ammutolirci tutti? E’ ridicolo che la

possibilità di lavorare, uscire di casa e avere una

vita sociale venga considerata al pari di un lusso.

Valeria Scomparin

Tamptax

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QUANDO TECNOLOGIA E

SCUOLA SI INCONTRANO: LA

FLIPPED CLASSROOM

È vivo ormai da anni il dibattito sulla scuola

italiana vista come arretrata riguardo alle

metodologie di insegnamento: si ritiene, infatti,

che queste non riescano a scostarsi dal modello

classico della lezione frontale. Una nuova

proposta, che sta avendo un grande successo in

molti paesi, è quella della “flipped classroom”, o

classe rovesciata, nata negli Stati Uniti circa 10

anni fa, che adotta un nuovo concetto di relazione

tra allievi e insegnanti e fa uso delle nuove

tecnologie.

Il modello attuale prevede che gli studenti a scuola

assistano alla lezione tenuta dall’insegnante

ricevendo le nozioni, per poi studiare, eseguire

esercizi e lavorare sul materiale assegnato a casa.

In questo caso, quindi, la maggior parte del tempo

e delle energie della classe vengono investite nel

fornire, rinforzare e revisionare il contenuto,

piuttosto che nella sua applicazione. Inoltre,

l’insegnante ha poco feedback del livello di

apprendimento degli studenti, osservabile

solamente durante le poche verifiche ed

interrogazioni.

Con questo metodo invece avviene il contrario: gli

allievi a casa acquisiscono le conoscenze

guardando la videolezione sull’argomento fornita

dal docente, prendendo appunti e annotando

eventuali domande da porre al professore. In

questo modo la spiegazione può essere fermata,

vista e rivista in qualsiasi momento e luogo su pc,

smartphone o tablet. Chi ha più difficoltà ha

quindi la possibilità di rivedersi la lezione più

volte, mentre chi si sente più preparato può

portarsi avanti col programma. In seguito in classe

l’insegnante risponde alle varie domande sorte

durante lo studio domestico e vengono realizzate,

con l’aiuto del professore che assume il ruolo di

supervisore, attività di tipo laboratoriale ed

“esperimenti didattici”, reali o virtuali, di

attivazione delle conoscenze. In esse non solo

bisogna presentare il proprio lavoro, ma anche

consolidare quanto appreso attraverso discussioni

e riflessioni coi compagni, mettendosi quindi in

gioco con gli altri in modo attivo. I lavori sono

suddivisi per gruppi, i quali possono, a loro volta,

essere divisi per livello di competenze. Per quanto

riguarda le valutazioni, le verifiche ufficiali sono

solamente una formalità, dato che il tempo classe

viene maggiormente dedicato all’applicazione

delle conoscenze invece che al loro rifornimento,

facendo esercizi, approfondimenti e sollevando

discussioni. Vengono assegnati voti soprattutto in

base al livello di partecipazione e all’impegno

degli allievi nelle varie attività. Il feedback di

apprendimento è, di conseguenza, molto più

costante.

I pro di questo sistema sono quindi facilmente

intuibili: gli studenti si sentono più motivati e

stimolati; si crea un clima più collaborativo tra

studente e studente e tra insegnante e studenti;

inoltre, il professore ha tutto il tempo di dedicarsi

in maniera differenziata alle diverse necessità

emerse nei gruppi di lavoro.

Andrea Venia

Page 8: Anno 12 - JoeBerti Numero 1 # Settembre-Ottobre 2016

Perdi il referendum: finisci a mangiare Fish and chips.

“Guarda, c’è Cameron”. Questo il commento che

un passante britannico, senza scomporsi più di

tanto, avrebbe potuto fare assistendo alla scena:

David Cameron, ex primo ministro inglese, seduto

su di un muretto in riva al mare in Cornovaglia,

con una porzione di Fish and chips nella

tradizionale confezione gialla come un comune

mortale. “ Poveretto, facciamo una colletta per

aiutarlo” penseremmo noi, ma non sicuramente un

cittadino d’oltre Manica. La politica inglese, di cui

questa foto è il più efficace simbolo, è

spietatamente giusta. Perdi: esci. David Cameron,

dopo aver perso il referendum sulla Brexit, ne era

ben consapevole , tanto che ,a meno di un mese

dalla consultazione, ha rassegnato le dimissioni

nelle mani di sua maestà. Ma sicuramente David

non si è fatto molti problemi, infatti, terminato il

suo ultimo discorso davanti al 10 Downing Street,

rincasava canticchiando tranquillamente. Questa

mentalità sembra lontana anni luce da quella della

maggior parte dei politici italiani, che vanno al

supermercato con la scorta per ricordarsi sempre

su quale poltrona risiedono. La politica è come un

mulino ad acqua. Se l’acqua non scorre e rimane

sempre la stessa, il mulino non gira e di

conseguenza non si macina. Guardando alla

situazione politica nazionale e internazionale, si

può affermare che il mulino inglese funziona

discretamente, ma che quello italiano è stato

costruito su di uno stagno.

Andrea Scarpetta

Page 9: Anno 12 - JoeBerti Numero 1 # Settembre-Ottobre 2016

Torino Eventi

Ehilà Giobertini!

L’estate oramai è solo un ricordo lontano e i ritmi

scolastici hanno già ripreso il via, ma noi del Joe

Berti non ci arrendiamo e quest’anno vi

proponiamo una rubrica del tutto nuova.

E se un pomeriggio volessimo divertirci con gli

amici ma al tempo stesso immagazzinare un po’

di cultura? Ogni mese noi del Gioberti vi

consigliamo attività di tutti i tipi e per tutti i gusti!

Torino Danza Festival 2016

Per la ventinovesima edizione, Torino propone il

festival della danza 2016!

Sarà un'edizione piena di spettacoli di cinema,

danza, sperimentazioni, performance e

proiezioni. Si svolgerà dal 6 settembre al 3

novembre al Teatro Stabile di Torino, saranno

presenti sette differenti nazioni come Canada,

Giappone, Italia, Belgio, Israele, Spagna e

Francia. Molte saranno le collaborazioni con

coreografi e ballerini internazionali. In programma

ci sono i due spettacoli di Mathurin Bolze ispirati

al Barone Rampante; Fenêtres, il 10 e 11

settembre alle Fonderie Limone di Moncalieri;

Barons Perchés, dal 15 al 18 settembre sempre

alle Fonderie Limone. In poche parole, sarà

un'esperienza imperdibile, e non solo per coloro

che amano la danza.

Il costo è di 20 euro a spettacolo.

In prima linea: donne fotoreporter in

luoghi di guerra

Quest'anno Palazzo Madama propone una nuova

mostra dedicata alle donne fotoreporter operanti

nei territori di guerra.

Coraggiosamente, sono andate dove ci sono

guerre, miserie e drammi umani e hanno

immortalato i momenti più significativi per aiutare

il resto del mondo a comprendere, pensare e

soprattutto non dimenticare.

All'interno di questa mostra troviamo una

settantina di immagini scattate da 14 donne

provenienti da diversi paesi (ad esempio Italia,

Egitto e Usa). Le foto sono scattate sia in bianco e

nero che a colori e rappresentano la realtà così

com'è volendo denunciare una violenza che il più

delle volte ricade sui deboli, sugli indifesi.

Vi consigliamo vivamente di andare a visitare

questa mostra; potrete scoprire una nuova e,

purtroppo, brutta realtà che spesso viene distorta

da giornali e televisione. Il costo è di 10 euro.

Sofia Candellone e Federica Tasca

Page 10: Anno 12 - JoeBerti Numero 1 # Settembre-Ottobre 2016

Film d’animazione della Universal,

esattamente quelli dei Minions dell’anno

scorso, li stessi che hanno deluso molti

spettatori con quel film piuttosto… floscio.

Ebbene, Pets non segue quella linea.

Nonostante sia un cartone animato trovo che

non sia diretto ai bambini,

che non comprendono

molto dell’umorismo e

gran parte dei riferimenti

fatti.

Il film presenta a noi

umani quello che i nostri

animali da compagnia,

cioè cani, gatti, canarini,

criceti e quant’altro, fanno

mentre noi padroni non

siamo in casa. Siamo a New York, più

precisamente a casa di Max, un cane di

taglia media fortemente legato alla sua

padrona, che un giorno porta a casa un altro

cane preso al canile. Tra i due è subito

guerra, tanto che Max escogita un modo per

sbarazzarsi del nuovo rivale e col quale

tenerlo in pugno fino a sera, quando la

padrona tornerà. Ciò che non può

immaginare nella sua ingenuità è che, durante

l’uscita giornaliera al parco, inizierà il

contrattacco.

Riuscirà Max a sbarazzarsi dell’intruso che

sembra aver rovinato la sua vita? Sta a voi

scoprirlo.

Inizialmente pensavo fosse un film come tanti

con il classico lieto fine da cartone animato,

di quelli che fanno venire il latte alle

ginocchia, non so se avete presente. Mi

sbagliavo, e ci sono voluti dieci minuti di film,

forse di meno, per capirlo. Il personaggio che

ho preferito in assoluto, anche se compare

solo tre volte e non è tra i principali, è il cane

appassionato di musica, ma anche gli altri

sono molto ben riusciti nella loro semplicità e

nel loro essere in parte stereotipati. L’uso di

leggende metropolitane

viene sfruttato in un modo

particolare e ben riuscito.

Perché tutti sanno degli

alligatori nelle fogne di

New York, vero?

Non ho invece

apprezzato, almeno dal

punto di vista morale, il

fatto che la Universal

abbia copiato

l’introduzione con un corto animato tipica del

modus operandi Pixar, almeno su carta, di

fatto anche quella non mi è dispiaciuta.

Vale la pena vederlo al cinema? Se devo

essere sincero, credo che non faccia molta

differenza. La sua semplicità di fondo non

rende necessario il grande schermo del

cinema per apprezzarlo, quindi non perde

nulla se visto a casa comodamente dal

proprio divano, anzi, vi risparmiereste i

chiassosi bambini che popolano le sale dei

cinema con i film d’animazione.

Per questo mese è tutto, ci vediamo il mese

prossimo con un nuovo film fresco di cinema.

Gabriele Manzi

FILM IL GIOBERTI AL CINEMA Rieccoci con le recensioni di film. Vi sono mancato? Ovviamente no.

Quest’anno ci sarà qualche modifica alla rubrica: invece di prendere un film a caso, che sia in

vista o di nicchia, vi proporrò titoli freschi di cinema, così siamo tutti più felici: voi perché leggete

di cose attuali e decidete se vale la pena o meno vedere dato film, io, invece, perché passerò le

mie giornate al cinema. Ma via, abbiamo divagato fin troppo, ecco la recensione del mese di

ottobre:

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Salve lettori!

Questo mese abbiamo deciso di raccontarvi

di un film che ci è piaciuto molto: Pride.

Anno di produzione: 2014

Regista: Metthew Warchus

Genere: drammatico/storico

Durata: 120 minuti

Londra 1984, Joe, il co-protagonista del film,

si imbatte per caso in un Gay Pride. In questa

manifestazione incontra un gruppo di

ragazzi, determinati a vincere la lotta per i

diritti di gay e lesbiche, che chiedono il suo

aiuto per racimolare dei soldi. Joe diventa

molto amico del gruppo e durante una loro

riunione Mark, il capo della banda, esprime il

desiderio di aiutare i minatori, che stanno

scioperando per la mancanza di stipendio,

per guadagnare più soldi. Dopo svariate

telefonate a diverse comitive di scioperanti,

solo l’ultima di esse li invita nel loro paese per

un incontro. Gli lgsm, o “lesbian and gay support the miners”, partono alla volta del

Dulais, il paese dei minatori. Questi ultimi,

all’inizio, sono contrari all’idea di collaborare

con omosessuali, ma in seguito tra loro nasce

un rapporto di amicizia e solidarietà.

Tra mille imprevisti, situazioni complicate,

scene comiche e un finale che non vi diremo,

questo film ci ha divertite e commosse allo

stesso tempo.

Voto: 4/5

Lo consigliereste?

Sì. Consigliamo Pride perché ha superato le

nostre aspettative e insegna ad accettare le

diversità tra le persone.

Alice Cantacessa e Alice Morabito

Café Society

Il nuovo film di Woody Allen, ambientato

negli anni ‘30, racconta la storia di due

giovani americani, Bobby Dorfman, un

ragazzo semplice che lascia New York per

trovare la sua strada, e Vonnie, segretaria che

aspira a diventare una grande attrice,

entrambi intenti nella scalata sociale.

La vicenda si svolge tra le luci della notte

ancora giovane e le passeggiate romantiche a

Central Park di New York nelle prime

sfumature dell’alba. Le scene si susseguono

nei piccoli bar e nelle sfarzose feste di Beverly

Hills a Los Angeles; il tutto mischiato a

relazioni clandestine, tanto umorismo tipico

dei film di Woody Allen e storie avvincenti.

Tra i protagonisti principali c’è Jesse

Eisenberg, famoso attore, già noto come uno

dei principali creatori di Facebook nel film

The Social Network oppure nei panni del

mago del crimine J. Daniel Atlas. In questo

caso, invece, interpreta un ragazzo insicuro,

incerto sul suo futuro a N.Y., che decide di

trasferirsi a Hollywood per lavorare nella

produttiva industria cinematografica di cui suo

zio Phil è uno dei pilastri fondamentali.

Bobby incontra lo zio Phil, ma non sembra

prestargli molta attenzione: è rimasto

affascinato dalla sua segretaria Vonnie,

interpretata dalla famosissima attrice di

Twilight Kristen Stewart. Anche l’incredibile

Blake Lively assume un ruolo di primo piano:

nelle vesti di moglie molto attraente, imparerà

a sue spese che la vita impone delle scelte.

L’ambientazione del film permette allo

spettatore di immergersi appieno nelle

atmosfere dell’epoca, tra sfarzosi ambienti

hollywoodiani e fotogrammi di stanze spoglie,

case e quartieri disagiati, abitati dai reietti

della società.

Page 12: Anno 12 - JoeBerti Numero 1 # Settembre-Ottobre 2016

Il nostro impatto col film è stato generalmente

positivo, ma, in paragone agli altri film di

Woody Allen, non lo si può considerare il

lavoro meglio riuscito: il contenuto psicologico

delle due produzioni passate è incentrato sul

significato della vita, mentre questo film non

convince, a causa della ripresa dei soliti

cliché romantici e dei soliti elementi, ormai

visti e rivisti sul grande schermo.

Come ogni film di Woody Allen, inoltre, ha

vari personaggi e situazioni tipiche: ad

esempio, la classica famiglia felice solo in

apparenza, dato che il divorzio negli anni

Novanta era utilizzato solo dalle star per

attirare i riflettori; oppure il fratello gangster,

che si redime solo in fin di vita.

Insomma, come si dice nel film, :” Vivi ogni

giorno come se fosse l’ultimo e forse un giorno

ci azzeccherai”.

Livia Montaldo e Matilde Favero

LE

ANTEPRIME… Salve lettori, questo mese abbiamo deciso di

scrivere una lista di film che usciranno a fine

ottobre e novembre.

Vi abbiamo riportato ,oltre al titolo, una

brevissima trama che speriamo voi

approfondirete.

Animali fantastici e dove trovarli

Per gli appassionati di Harry Potter, ecco un

film tratto da uno dei libri che la Rowling ha

scritto sul mondo magico.

Il film uscirà il 17 novembre 2016

7 minuti

Un gruppo di operaie pronte a

sacrificare sette minuti della loro pausa

pranzo per poter salvare dal

licenziamento il personale di una

fabbrica.

Il film uscirà il 3 novembre

Kubo e la spada magica

Un avventura ambientata nell’antico giappone

che ha come protagonista Kubo, un

ragazzino che si occupa della madre e a

difendere il villaggio.

Il film uscirà il 3 novembre 2016

One piece

Il film porta sul grande schermo una

storia completamente inedita che vedrà

Luffy e la sua ciurma approdare a Gran

Tesoro. Un film da vedere soprattutto

per chi ha già visto l’anime o ha letto il

manga.

Il film uscirà il 24 novembre

Doctor Strange

Doctor Strange parla di un neurochirurgo che

dopo un incidente lo priva dell’uso delle mani.

Lui cercherà una cura che i dottori non erano

riusciti a dargli. La ricerca lo porterà in un

luogo inaspettato. Qui, Strange si imbatterà

in alcune forze oscure che voglio distruggere

il mondo.

Alice Cantacessa e Alice Morabito

Page 13: Anno 12 - JoeBerti Numero 1 # Settembre-Ottobre 2016

THE MISFITS

Nati nel 1977 in New Jersey, i Misfits sono

un gruppo che ha fortemente contribuito alla

nascita del genere Horror Punk. Il cammino

per trovare uno stile personale ed innovativo

fu lungo e pieno di sperimentazioni. Il primo

album, registrato con un’etichetta

indipendente, conteneva sonorità che si

rifanno al rockabilly e al pop anni 50,

caratterizzato dall’uso di tastiere. Queste

ultime furono poi abbandonate, per

avvicinarsi ai suoni più duri, tipici del punk,

grazie all’influenza di gruppi come i Ramones e i the Damned; nel 79, andarono anche in

tour con i the Damned, ma decisero di

abbandonare il progetto dopo appena due

date, non sentendosi presi sul serio dal

gruppo londinese.

I Misfits, a differenza dalla maggior parte dei

gruppi punk dell’epoca, dimostrarono una

grande affinità col pubblico heavy metal,

tanto che i Metallica suonarono anche una

cover della loro canzone Die, Die, Die My Darling, inclusa nell’album Garage Inc.

Malgrado il desiderio di fama, cambiarono di

frequente formazione, arrivando addirittura a

sciogliersi nell’83, per poi tornare alla ribalta

con un solo membro originale del gruppo e

con numerosi problemi interni; è forse per

questo che riuscirono ad arrivare all’apice del

successo solo agli inizi del 2000.

I loro testi si rifanno ai temi fantascientifici e

horror dei B-movie, e, proprio per influenza di

questi, iniziarono ad indossare il trucco

“corpse paint” e crearono una variante della

pettinatura “tidal wave”, il “devilock”,

caratterizzata da un ciuffo che arriva al naso

o al mento. I loro primi concerti erano molto

violenti: insultavano pesantemente il pubblico

e scatenavano spesso risse sul palco, ma con

la seconda formazione si ammorbidirono

molto, dato che il bassista aveva coltivato la

sua fede in Dio e si era dichiarato pentito di

tutti i gesti profani compiuti in passato.

Nonostante la storia travagliata, i Misfits

hanno ricevuto grandi consensi dal pubblico,

e tutt’ora possono contare su una vasta

schiera di fan, grazie ad uno stile che unisce

il melodico ai suoni orrifici, permettendo così

di essere apprezzati dagli amanti dei generi

più differenti.

Personalmente preferisco la formazione del

’95, anche se, essendo approdati su suoni più

melodici, trovo che ora abbiano abbracciato

un genere più maturo e coerente a se stesso,

trovando una propria identità musicale.

Tracce da ascoltare:

-Cough/Cool

-Teenagers from Mars

-Descending Angel

Carolina Dema

Page 14: Anno 12 - JoeBerti Numero 1 # Settembre-Ottobre 2016

Gruppi anni ’90

che tutti

dovrebbero

conoscere Vi sarà capitato nella vita di sentir parlare di

“indie rock” o “rock anni ’90” dai vostri

genitori o, perché no, dai vostri amici. Ebbene

sì, dal 1990 si sviluppano in Inghilterra due

correnti musicali: l’indie rock e l’acid house. Entrambe vennero create dagli Stone Roses di

Manchester, che influenzarono molti gruppi

britannici degli anni ‘90 (come gli Oasis e i

Blur).

Gli Stone Roses, per la loro musica, si

ispirano al rock psichedelico degli anni ’60 e

dal punk rock; i loro punti di riferimento sono i

Rolling Stones, i Sex Pistols, i Clash e i Led

Zeppelin, nomi che forse avrete già sentito).

Le canzoni che, a parer mio, sono più belle

sono: She bangs the drums, Tears e I am the Resurrection (quest’ultima ha un sound

decisamente più in stile Beatles).

Purtroppo al giorno d’oggi il loro successo

come band britpop viene coperta dai mitici

Oasis.

Anche loro hanno un suono molto particolare:

sono stati così influenzati dai Beatles, tanto da

essere soprannominati I Beatles del 2000; il

loro sound è molto rock ’n’ roll; alquanto

simile allo stile dei Kinks, degli Who e dei

Doors; i loro testi sono davvero poetici. A tutto

ciò, si aggiunge la splendida voce di Liam

Gallagher. Una delle loro canzoni più belle e

conosciute è proprio Wonderwall; da una

delle frasi del testo di questa canzone (“There

are many things that i would like to say to you

but i don’t know how”) si capisce quanto

siano romantici, ma non troppo sdolcinati.

Le tre canzoni, comunque, che più vi consiglio

sono: She’s electric, Supersonic e una delle

loro ultime canzoni Don’t go away. Inoltre, se

proprio siete degli appassionati dei Beatles, vi

consiglio di ascoltare la loro cover di Help!, realizzata live a Los Angeles).

Un’altra band che amo sono i Blur.

L’elaborazione stilistica si divide in due fasi: in

un primo momento, ovvero fino al 1995 le

sonorità sono ispirarte al britpop e

all’alternative. Il secondo periodo comincia

con il trasferimento a Reykjavik, nel 1996: le

canzoni assumono un sound lo-fi (di bassa

qualità, povero, ma in senso positivo e

voluto). A mio parere sono decisamente

meglio gli album dal ’96 in poi, come Blur, 13 e Think Tank. In questo periodo viene

pubblicato uno dei brani musicali più belli

della storia del rock: Beetlebum, traccia che

parla di eroina, ma in modo non esplicito, e

che porta a riflettere sull’uso di stupefacenti.

Un’altra canzone loro che ricorda lo stile anni

’70 è Song 2, con il classico giro di chitarra

in stile punk; Girls and Boys, invece, ha un

sound tendente al funky, per poi finire sul

punk rock.

Esterina Cusumano, Alice Gallo e

Carlotta Marsengo

Page 15: Anno 12 - JoeBerti Numero 1 # Settembre-Ottobre 2016

SERIE TV: MY MAD FAT

DIARY

La serie tv di cui vi parlerò è intitolata My

Mad Fat Diary; si tratta di una serie britannica

ambientata negli anni '90 e ancora inedita in

Italia.

La storia si svolge nel Lincolnshire, più

precisamente a Stamford, dove la

protagonista, una ragazza obesa di 16 anni,

Rachel Earl soprannominata Rae, vive con sua

madre. Dopo aver trascorso quattro mesi, a

causa del suo tentato suicidio, in un ospedale

psichiatrico, dove incontra Tix, la sua

confidente, Rae deve affrontare il mondo che

si era lasciata alle spalle prima di essere

internata. Incontra la sua amica d'infanzia,

Chloe, e conosce il suo gruppo di amici: Finn,

Archie, Izzy e Chop. Inizia a far parte anche

lei del gruppo grazie all'aiuto esterno che

riceve da Kester, il suo psichiatra, sempre

grazie a lui riesce anche a tenere testa a sua

madre, donna perennemente a dieta e che

spesso non comprende i problemi della figlia.

Durante le tre stagioni vediamo Rae andare

incontro alle sue prime volte: la prima festa in

piscina, la prima esperienza col fumo e con

l'alcool, il primo amore.

La colonna sonora ha un ruolo fondamentale:

fa da sfondo e accompagna gli stati d'animo

di Rae, appassionata di musica, in particolare

degli Oasis. Nelle varie puntate si riconosco

brani delle seguenti band: Blur, Stone Roses,

Oasis, The Verve e Pulp. La sigla iniziale è,

inoltre, il ritornello di “One To Another” dei

The Charlatans.

Ho amato My Mad Fat Diary, semplicemente

perché mostra il cambiamento di

un'adolescente, delle sue amicizie, del

significato dell'amore, del rapporto con i

genitori e con sé stessa.

Ve la consiglio perché spero che possa

aiutarvi ad affrontare i cambiamenti come ha

fatto con me.

Giorgia Dininno

Page 16: Anno 12 - JoeBerti Numero 1 # Settembre-Ottobre 2016

Intitolato in lingua originale ''Harry Potter and

the Cursed Child'', è l’ultimo capitolo della

famosissima saga di ''Harry Potter'', da cui

sono stati girati otto fantastici film, scritta

dall'autrice inglese Joanne Rowling, più

comunemente nota come J.K.Rowling,

conosciuta in tutto il mondo per aver dato vita

al maghetto più famoso di sempre. Per chi

non avesse letto i libri e visto i film, si tratta

dei sette capitoli della storia di Harry Potter,

un ragazzino che scopre all'età di undici anni

di essere un mago già famoso nel mondo

magico per aver sconfitto, quando era solo un

neonato, il più grande mago oscuro di tutti i

tempi: Lord Voldemort. Purtroppo l'Oscuro

Signore torna e Harry e il suo gruppo di amici

e maghi coraggiosi, tra cui i suoi due migliori

amici Ron Weasley e Hermione Granger, ce

la mettono tutta per sconfiggerlo e alla fine ci

riescono. Naturalmente questa è una sintesi

molto, anzi, troppo breve per fare di una

persona un vero esperto del mondo magico di

Harry Potter.

L'ultimo libro, uscito nel 2007, ha lasciato tutti

i potterhead con un unico e grande punto di

domanda ''Cosa succederà dopo?''. La

risposta l'abbiamo trovata in questo ultimo

capitolo, che in realtà non è solo opera della

Rowling, che ha partecipato alla stesura, ma

anche di uno sceneggiatore, Jack Thorne, e di

un regista teatrale, John Tiffany. Ebbene sì,

perchè ''Harry Potter e la Maledizione

dell'Erede'' non è prettamente un libro, bensì

uno spettacolo teatrale, la cui prima si è

tenuta nel West End di Londra il 30 luglio

2016, giorno del compleanno della Rowling e

del suo personaggio.

Il libro ''Harry Potter e la Maledizione

dell'Erede'' non è altro che il testo teatrale

dello spettacolo, che racconta la storia del

secondogenito di Harry Potter e Ginny

Weasley, Albus Severus Potter, che, essendo il

figlio del mago che ha sconfitto il Signore

Oscuro, deve sopportare la fama che non ha

meritato nè voluto. Lo stesso succede a

Scorpius Malfoy, figlio di Draco Malfoy,

ovvero coetaneo di Harry ed ex-seguace del

Signore Oscuro, che a differenza di Albus

deve lottare contro pregiudizi molto più

pesanti e soprattutto negativi a causa di voci

che lo identificano come il figlio di Voldemort.

Albus si sente sempre meno appartenente alla

sua famiglia, soprattutto dal momento in cui

spezza la tradizione venendo smistato in

Serpeverde anzichè in Grifondoro alla Scuola

di Magia e Stregoneria di Hogwarts (collegio

per maghi con quattro Case tra cui

Serpeverde e Grifondoro, rispettivamente la

casa degli astuti e determinati e quella dei

coraggiosi e nobili di cuore) insieme a

Scorpius. I due diventano migliori amici,

aumentando i pregidizi sul 'Potter sbagliato' e

il 'discendente di Voldemort'. Albus è sempre

più scontroso e antipatico con tutta la sua

famiglia e i suoi compagni, escludendo

Scorpius. La svolta della storia avviene pochi

giorni prima dell'inizio del quarto anno di

Albus e Scorpius quando a Casa Potter

giunge Amos Diggory, padre di Cedric

Diggory, ovvero un giovane studente di

Hogwarts ucciso per mano di Lord Voldemort,

HARRY POTTER E LA MALEDIZIONE

DELL'EREDE

Page 17: Anno 12 - JoeBerti Numero 1 # Settembre-Ottobre 2016

che chiede a Harry di aiutarlo a riportare in

vita il figlio utilizzando una Giratempo (uno

strumento in grado di far viaggiare indietro

nel tempo). Harry, nonostante il dolore e il

rimorso di non essere riuscito a salvare Cedric

quando venne ucciso, sa benissimo che

interferire con il tempo sarebbe un

grandissimo rischio, e per questo decide di

mentire ad Amos dicendogli che tutte le

Giratempo sono state distrutte. Albus ascolta

di nascosto questa conversazione e capisce

che il padre sta mentendo perchè sa

dell'esistenza di una Giratempo al Ministero

della Magia (il ministero del mondo magico).

Decide di salvare lui stesso Cedric Diggory e,

durante il viaggio sull'Hogwarts Express per

arrivare alla scuola, scende dal treno insieme

a Scorpius e raggiunge la casa di riposo dove

vive Amos Diggory che dapprima non è

d'accordo con la loro idea ma alla fine

acconsente e allora Albus, Scorpius e Delphini

Diggory, nipote di Amos detta Delphi, partono

per rubare la Giratempo al Ministero della

Magia in cui riescono a entrare usando la

pozione Polisucco (una pozione in grado di

far cambiare le sembianze per un arco di

tempo). Presa la Giratempo, i tre ragazzi

decidono di arrivare fino alla foresta che

circonda la Scuola, dove intanto i loro

genitori, preoccupati, sono andati per parlare

con la Preside che non li ha visti arrivare dal

treno. Albus e Scorpius decidono di tornare

indietro nel tempo mentre Delphi rimane nel

presente.

Ovviamente non vi svelo il finale, anche

perchè da questo punto in poi la storia è

piena di particolari che chi non conosce bene

il mondo di Harry Potter non capirebbe. Ho

letto questo libro più di una volta da quando

l'ho ricevuto, e personalmente trovo che la

storia sia un tantino più inverosimile dei libri

della storia originale della Rowling. Forse,

anche se non è un romanzo vero e proprio,

penso sia leggermente confuso, nonostante la

storia mi sia piaciuta molto perchè piena di

colpi di scena e con un finale imprevedibile.

Le descrizioni dei personaggi e dei luoghi

sono un po' scarse, probabilmente perchè non

è un vero libro ma nient'altro che il copione

della rappresentazione e quindi la descrizione

è data dagli attori. A proposito degli attori,

non avendo visto in prima persona lo

spettacolo, mi devo affidare ai vari articoli

scritti. Secondo me funziona meglio come

spettacolo che come libro e potrebbe avere un

gran successo.

Queste mie impressioni si sono rivelate

fondate quando sono uscite le prime

recensioni, che sono risultate molto positive:

pubblicate sia negli Stati Uniti sul ''The New

York Times'', sia in Gran Bretagna su ''The

Independent'', ''London Evening Standard'' e

''The Daily Telegraph'', hanno commentato

positivamente sia la messa in scena che la

storia e il quotidiano britannico ''The

Guardian'' ha dato allo spettacolo un voto di

quattro stelle su cinque. La regia di John

Tiffany è stata particolarmente apprezzata,

come le scenografie (Christine Jones) e

l'interpretazione di Anthony Boyle nel ruolo di

Scorpius Malfoy, mentre Albus Potter venne

interpretato da Sam Clemmett, Delphi da

Esther Smith, Harry Potter da Jamie Parker,

Draco Malfoy da Alex Price, Ginny Weasley

da Poppy Miller, Ron Weasley da Paul

Thornley, Hermione Granger da Noma

Page 18: Anno 12 - JoeBerti Numero 1 # Settembre-Ottobre 2016

Dumezweni e Rose Weasley (figlia di Ron e

Hermione e coetanea di Albus e Scorpius, il

quale si è preso una cotta per lei) da

Cherrelle Skeete.

Con la delusione di molti potterhead, la

Warner Bros, casa cinematografica

produttrice degli otto film basati sui libri, ha

smentito le voci che giravano a proposito di

un eventuale lungometraggio ispirato al libro

e allo spettacolo con gli attori di cui tutti gli

appassionati si erano innamorati nei

precedenti film, come Daniel Radcliffe (Harry

Potter), Emma Watson (Hermione Granger) e

Rupert Grint (Ron Weasley).

Per rifarci, cari potterhead, possiamo pensare

al nuovo lungometraggio basato su un libro

secondario dalla Rowling: ''Gli Animali

Fantastici e Dove Trovarli'' che, nella saga, è

la copia di uno dei libri scolastici di Harry

Potter, scritto dall'autore (immaginario) Newt

Scamandro, un famoso "magizoologo". Da

poco è stato annunciato che il film non sarà

soltanto uno, ma una serie di ben cinque film!

Il 25 novembre 2015 la Warner Bros ha

annunciato che il primo film della serie uscirà

nelle sale italiane il 17 novembre 2016 con il

titolo “Animali Fantastici e Dove Trovarli”.

Aspettando il 17 Novembre vi consiglio

questo "non libro" soprattutto se siete dei veri

appassionati, per scoprire la nuova vita di

Harry e degli altri personaggi e, se ne avete

la possibilità, vale la pena andare a vedere lo

spettacolo.

After all this time?

Luisa Viterbo

Il buio oltre la siepe

Maycomb (Alabama, USA), inizio degli anni

'30: nel pieno dell'epoca del razzismo verso

gli afroamericani, nel libro tranquillamente

chiamati “negri”, una famiglia vive

serenamente la propria esistenza: è la

famiglia Finch, composta da Jean Luise,

soprannominata Scout, Jim, suo fratello, la

loro tata di colore, Calpurnia, e il padre

Atticus, avvocato. Atticus ha idee contrastanti

con le idee del tempo: è di larghe vedute e ha

occasione di mostrarlo, mettendosi in cattiva

luce con gli abitanti di Maycomb, difendendo

ad un processo Tom, un uomo di colore

accusato di violenza sessuale nei confronti di

una ragazza bianca, Mayella Ewell. Si trova

così da solo contro tutti, compreso se stesso,

nella giusta difesa di Tom.

A questa storia di lotta e idee si intreccia la

vita dei figli di Atticus, i veri protagonisti

dell'opera, che, insieme a un loro amico

chiamato Dill, vivono le più emozionanti e

paurose avventure.

Ne viene fuori una narrazione sempre viva, in

certi momenti quasi da thriller, una storia triste

e felice, di vittorie e di sconfitte.

Da questo libro è stato tratto l'omonimo film,

che ho trovato fatto bene e soprattutto molto

fedele al testo.

Harper Lee ha scritto anche un seguito di

questo libro, “Va' e me

Page 19: Anno 12 - JoeBerti Numero 1 # Settembre-Ottobre 2016

tti una sentinella”. Questo romanzo era stato

in realtà scritto prima di “Il buio oltre la

siepe”, ma non era mai stato pubblicato.

L'autrice aveva quindi deciso di scrivere di

quando Scout era bambina ed è così nato “Il

buio oltre la siepe”. Questo è uno dei miei

libri preferiti e credo che a tutti possa piacere.

Buona lettura!

Harper Lee, 1960, Tit. Originale: “To kill a mockingbird”

Giovanni Gobetti

Le cronache

dell’Invisibile Mi sveglio con un sussulto, sono sudata, mi

tremano le mani: un incubo. Mi capita spesso,

è una conseguenza del leggere prima di

andare a dormire, ma non smetterò di farlo

solo a causa di qualche incubo. Vado in

cucina e guardo l'orologio: sono le sei e

mezzo ma non voglio tornare a dormire e

comunque non ci riuscirei. Vado a fare pipì,

mi metto le lenti, sono tentata di preparare il

caffè che però non preparo. Mi siedo sul

divano color senape della cucina e chiudo gli

occhi, i pensieri si confondono e, prima di

quanto non voglia ammettere, mi perdo

nell'oblio. Rimango così finché non suona la

sveglia: la canzone di un vecchio afro-

americano con la voce arrochita dal fumo.

Ritorno in bagno, mi lavo il viso, mi pettino i

capelli (che tra l'altro hanno un color rosso

sbiadito, il che significa che dovrò rifare la

tinta). Mi avvicino all'armadio e tiro fuori un

paio di pantaloni neri e larghi e una maglietta

dei Guns n' Roses, mi vesto. In tanto penso al

nuovo album dei Green Day che è stato una

delusione per tantissimi ma non per me. Anzi,

a me piace proprio. Dopodiché prendo

l'eyeliner nero di mia madre, che non viene

usato dall'anniversario dei nonni, e faccio una

linea sull'occhio destro e una su quello

sinistro. C'è da dire che le mie righe di

eyeliner fanno proprio schifo. Metto una

giacca leggera (troppo leggera), prendo lo

zaino e vado a scuola. Abito molto vicina a

questa: ci arrivo in tre minuti quando piove e

due quando c'è il sole. La suddetta scuola è

davanti alle banche delle allestite per il

mercato, ha quattro piani e lì davanti trovi

sempre qualcuno che vuole venderti del fumo.

Io ci arrivo sempre alle otto meno un minuto e

so che la campanella suonerà tre minuti dopo

Page 20: Anno 12 - JoeBerti Numero 1 # Settembre-Ottobre 2016

il mio arrivo perché è in ritardo. Alle otto e

due entro: questo perché entro subito se ho

freddo (circostanza avvenuta oggi), entro

dopo se ne ho voglia.

Ho tre ore di italiano, una di inglese e una di

chimica. Devo scrivere un tema durante le

prime tre ore, il che mi dà un certo fastidio: io

amo scrivere, ma non quello che gli altri mi

dicono. Ad esempio, oggi una traccia dice di

scrivere un fatto di attualità. Io,

semplicemente, non ne sono in grado. Non

sarei mai capace di raccontare di Trump e di

quello che penso di lui. Però ci sono cose che

amo raccontare, ad esempio mi piacerebbe

scrivere sull'anziana donna che ho inventato

ieri durante i tre minuti (pioveva) che ho

impiegato per tornare a casa. Alla fine mi

aggiusto con una traccia che mi sembra

abbastanza aperta perché io possa

interpretarla come voglio. Dopo il tema (che

non mi è sembrato troppo male) ho inglese,

che è un'ora terrificante perché io sono una

scarpa in inglese, ma finisce prima di quanto

mi aspettassi. Solo più chimica ed è finita. Ci

viene consegnato il compito: sei più. Non

male, non male. Poi suona la campanella e

ritorno a casa. Mangio sola guardando

Netflix. Alle tre mi metto a studiare con poca

voglia e convinzione, ma non importa. Finisco

tardi, soprattutto perché sono distratta e devo

leggere le informazioni più volte per capirne

davvero il significato. Alle otto torna mia

madre, il volto stanco, gli occhi spenti. Mi

chiede com'è andata la giornata ma non

insiste nel chiedere di poter sentire i dettagli,

poi si mette a cucinare. Mangiamo alle nove

senza parlare, non perché non abbiamo

niente da dirci, ma lei è stanca, e va bene

così. Alle dieci mi strucco, mi cambio e vado

a letto (sì, vado a letto alle dieci). Mi metto a

leggere "Il signore delle mosche", anche se

l'ho già letto. Mi aspettano una notte di incubi

e una giornata di studio.

Bianca Zancan

Care Giobertine e cari Giobertini,

ho una grande notizia da darvi!

Lo so, lo so, probabilmente vi aspettate che io

vi racconti dell’impatto iniziale dopo il rientro

dalle vacanze, ma insomma, cosa volete che

vi dica, non l’ho trovato particolarmente

diverso rispetto a quello degli anni scorsi: è

stato traumatico, ecco com’è stato.

Piuttosto, volevo farvi una comunicazione

ufficiale: io ho una relazione. Sì, proprio io,

Oliver.

Diciamo che, adesso come adesso, questa

relazione occupa la maggior parte del mio

tempo: ci vediamo ogni giorno e sì, devo

ammetterlo, non è così piacevole. Detto tra

noi, lo trovo abbastanza faticoso. Innanzitutto,

sono obbligato a dedicarle corpo e mente, e

non posso trascurarla neanche un giorno,

mai. Mi è capitato un paio di volte, e devo

recuperare ancora adesso. Ha un carattere

davvero complesso, non ho mai conosciuto

una persona così: apparentemente può

sembrare piena di leggi e di regole, ma

indovinate un po’? Non le rispetta mai. Come

se non bastasse, mi mette costantemente alla

prova: non solo questa faccenda mi provoca

un’agitazione enorme, ma recentemente ho

anche passato delle notti in bianco a causa

sua e davvero, non penso di poter resistere

ancora per molto.

A questo punto, mi aspetto una domanda da

parte vostra, qualcosa che probabilmente vi

state chiedendo dal momento in cui avete

iniziato a leggere questo articolo. Sento già le

vostre voci che mi chiedono “Ma insomma,

Oliver, chi te l’ha fatto fare?”

La domanda è legittima, non lo metto in

dubbio, ma ho una risposta esauriente da

darvi.

Page 21: Anno 12 - JoeBerti Numero 1 # Settembre-Ottobre 2016

Ragazzi, parliamoci chiaro: è vero, mi sta

facendo dannare e spesso rimpiango le mie

scelte ma, santo cielo, non c’è sensazione

migliore di tornarsene a casa con un otto,

quell’otto che hai sudato così tanto e a cui hai

dedicato più tempo di quello che dedichi

solitamente al sonno. E va bene, sarà pur vero

che l’ottativo terza persona duale è un

concetto così astratto che si avvicina quasi

alla fantascienza, ed è vero anche che

Omero, che ogni tanto esiste e ogni tanto no,

non ha mai pensato all’ira degli studenti oltre

che a quella di Achille, ma insomma, quella

con il greco è la relazione più travagliata che

uno studente possa desiderare. Non credo

che la farò finita proprio adesso: certo, non

durerà per sempre, ma il greco ha ancora

molto da insegnarmi.

Sono un secchione? Sì, probabilmente sì, ma

perdonatemi. In fondo, il rientro a scuola è

stato così traumatico che ne ha risentito anche

la mia psiche, giusto per usare una parola che

la mia ragazza usa spesso.

Buon inizio anno!

Virginia Blatto

LA NOSTRA REDAZIONE

ATTUALITÀ: FLAVIA ACHENZA (II D)

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