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Anno XXIII Luglio 2011Anno XXIII Luglio 2011

N.7N.7

Antico e Primitivo Rito Orientale di MisraAntico e Primitivo Rito Orientale di Misraïm e Memphism e Memphis

Sovrano Gran Santuario AdriaticoSovrano Gran Santuario Adriatico

Il RisveglioIl Risveglio

IniziaticoIniziatico

La presente pubblicazione non è in vendita ed è riservata ai soli membri del Rito.

Stampato in proprio

Viene riportata anche in Internet, sul sito dell'Antico e Primitivo Rito Orientale di

Misraïm e Memphis : www.misraimmemphis.org

SOMMARIOSOMMARIO

C O S’ E’ PER NOI IL NOSTRO RITO ?

S. . . G. . . H. . . G. . . - pag. 3

Saggi, dissertazioni, racconti, poesie fantastiche

ed un pochino esoteriche

GRAAL - Bruno - pag. 4

SOLSTIZIO D’ESTATE - Marisa - pag. 7

CONOSCI TE STESSO (APPUNTI ASTROLOGICI)

- Isabella - pag. 9

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Redazione

Direttore Responsabile: Renato Salvadeo - via Bacchiglione 20 - 48100 Ravenna

IIL RISVEGLIO L RISVEGLIO

INIZIATICOINIZIATICOintuizioni della conoscenza e conoscenza delle intuizioni

CCO S’ E’ PER NOI IL

NOSTRO RITO ?

Il S.Il S. .. .G..G. .. .H..H. .. .G..G. .. ..

II l nostro Rito é per noi una presa di coscienza che

ci spinge, sia pure lentamente, nella profondità dellanostra interiorità; soltanto nella quale potremo trovarela verità del nostro essere edella nostra vita.

Nel rivolgerci alla nostra inte-riorità, soltanto Dio ci potrà aiu-tare se sapremo eliminare nelnostro animo odio e risenti-mento nei confronti di coloroche vorrebbero spingersi controdi noi.

Occorre sperare nella vittoriadel buon senso e cercare diriportare all’equilibrio dellalealtà e della sincerità coloroche attraverso contatti esternied operazioni pseudoiniziati-che, contrarie a quelle delnostro Rito, hanno perduto ognisentimento di umiltà, ottenebra-to da una assurda volontà dipotenza.

Non bisogna mai dimenticareche c’é sempre una volontàpiù forte della nostra , che , inmomenti particolari dellanostra vita, ci guida .Tutti noi siamo quasi dellenullità di fronte alla immen-sità del tutto. Ciascuno di noi,

però, conserva entro di Sé una Perla preziosa, picco-lissima, che é il soffio con il quale Dio ci creò, affi-dandoci il diritto, ma anche il dovere, di chiamarcisuoi figli.

Carissimi Fratelli, senza inorgoglirci , ma con grandee profondo senso di umiltà, ringraziamo Dio elevan-do una muta preghiera perché ci aiuti a comprende-re i segni con i quali la Provvidenza si manifesta nelpiano della storia, perché noi possiamo seguirli per lasua maggior gloria.

Il S.Il S. .. .G..G. .. .H..H. .. .G..G. .. ..

3

La creazione dell'uomo, della donna - Andrea Pisano, XIV sc.

IL RISVEGLIO INIZIATICO IL RISVEGLIO INIZIATICO - Luglio 2011- Luglio 2011

Informazioni e storia sui Riti uniti di Misraïm e Memphis possono essere letti sui siti:

www.misraimmemphis.org

http://www.misraimmemphis.com.br/- www.misraimmemphis.gr

GGRAALRAAL

BrunoBruno

SS econdo la leggenda il san-

gue sgorgato dalle membra delCristo sarebbe stato raccoltoin un calice; a questo siaggiungono elementi delVangelo apocrifo di Nico-demo. La reliquia dellaPassione costituisce da sola ilnucleo del mito cristiano, enon solo per l’importanzaassunta nella simbologia,nella mistica, nella letteraturadel Medio Evo, costituendol’oggetto della ricerca deiCavalieri della Tavola Ro-tonda: il Sacro Graal.Il tema ha le sue radici nelprimo Cristianesimo ma siespande in un numero stermi-nato di scritti e di poemicavallereschi che fanno capoalla Tavola Rotonda e al Ciclodi Re Artù all’inizio delsecondo millennio.La materia è molto intricata alpunto che è impossibile ordi-

narla in linee logiche e congruenti. Le narrazioniseguono il modello della mitologia nella quale unmito può avere più versioni secondo i luoghi e itempi in cui è stato celebrato; i nomi e le genealo-gie discordano, i fatti si accavallano o si spostano

4





SSaggi,dissertazioni,aggi,dissertazioni,

brevi racconti,brevi racconti,

poesie fantastichepoesie fantastiche

ed anche ed anche

un pochino esotericheun pochino esoteriche

Parsifal alla corte di Amfortas nella fortezza del Santo Graal. Dipinto murale nella Sala dei cantori,

August Spiess, 1883/84.

nel racconto, così pure fatti riguardanti un perso-naggio, ciò non è che il tentativo di avvicinarequanto più possibile il nucleo sfolgorante del suomistero, che mai può essere definito e raggiuntoin maniera da poterlo contemplare direttamente.Di conseguenza l’affabulazione non è un difetto,ma una caratteristica di questa letteratura.Per dare una certa unità alla materia ci si può rifa-re a Robert de Boron che alla fine del XXII° seco-lo scrisse il “ Romanzo della Storia del Graal “che si ricollega al Vangelo di Nicodemo, e che poiscrisse il Poema “ il Merlino “ che collega la sto-

ria del Graal a quella della Cavalleria di Bretagnae di Re Artù, di cui Merlino non solo è stato mae-stro, ma rimane Mago e Nume tutelare della suaCorte. È lui infatti che vaticina come un Cavalieredel Re sia destinato a operare la conquista del VasoSacro.Qui la storia si apre a ventaglio narrando le vicen-de dei vari Cavalieri che partono per la conquistache riuscirà solo a colui che si conserverà integroda ogni colpa e puro da ogni peccato. La materiaverrà poi sviluppata da altri autori, fra i quali spic-ca Chretien de Troyes con il suo “ Perceval “.

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Artù trionfante - SirFrank BernardDicksee, 1900.





In Italia il mito non ebbe grande diffusione:mancò l’attenzione dei traduttori e dei poeti,segno che nel nostro ambiente la materia era vis-suta con un altro sentire: il tema cavalleresco hala linea delle opere di Andrea da Barberino,Boiardo, Ariosto, Tasso; la materia religiosa inve-ce è incentrata sul mistero dell’Eucarestia.Lasciando da parte tutta la parte avventurosa,magica, amorosa e che ha ammaliato molte gene-razioni, occorre soffermarsi sul nucleo religiosoche all’apparenza appare come letteratura fanta-stica, ma in realtà è una meditazione su Dio, sullavita, sul mondo, sull’uomo e il suo destino.Occorre veder le cose narrate attraverso il simbo-lo, la metafora e l’allegoria, se non addiritturacon l’anagogia ( cioè con il sollevamento dell’a-nima nella contemplazione delle cose divine ).Tutta questa vicenda è una lunga allegoria di altriviaggi e altri itinerari, primo fra tutti quello del-l’uomo nella vita e laricerca di un senso e diuna certezza che possaguidarlo. È immaginedel cammino versol’Alto al quale l’uomodeve giungere spoglioda ogni desiderio impu-ro, liberato da ogniattaccamento al male eproteso verso l’Eterni-tà. Bisogna comprendereche il Graal come ele-mento concreto neppu-re esista, che la sua èsolo forza spirituale erealtà trascendente cherappresenta.Nella nostra epocal’uomo non vede che sestesso riflesso in tuttele cose e conosce lasola volontà di separar-si dal proprio Principio,idolatrando l’Io.La conquista del Graalè la lotta contro questoaccecamento individua-le che nasconde le

realtà spirituali e dove la vita non è viaggio versola perfezione, ma godimento effimero di piaceriavvelenati dalla morte.Il Cavaliere che cerca il Graal altri non è che cia-scun essere che voglia trovare un senso a se stessoe alla vita: solo con questa ricerca l’esistenzaumana assume un senso e cade il maleficio dellamorte, che è quello di credere che tutto sia nulla eche nessun valore valga la pena di una ricerca.

BrunoBruno

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Morte di re Artù - Archer James, XIX sc.

SSolstizio d'estate olstizio d'estate

Marisa Marisa

CC on l'occasione del Solstizio d'Estate tornano

tra noi a circolare molti dei temi tradizionali: ed ègiusto che sia così, proprio perché la nostra è unaVia Tradizionale.Il mio modesto contributo vuole essere anch'esso

in questo senso, cercando di trovare, se ci riuscirò,dei paralleli tra ambiti diversi, in ossequio al prin-cipio esoterico che vuole che Tutto sia in Tutto.Le mie considerazioni partiranno quindi dal simbo-lismo di Giano: i due Solstizi, nel mondo anticolatino erano visti come Ianua Coeli, cioè porta delCielo, e per i Greci porta degli Dei, quello d'inver-no; Ianua Inferni, cioè porta dell'Inferno, quellod'estate per i Latini, mentre i greci lo chiamavanoPorta degli Uomini.Si entrava uomini, per una porta, per uscirne tra-sformati in Dei dall'altra, grazie all'iniziazione edal passaggio a dimensioni di conoscenza e consa-pevolezza superiori.Ci lascia un poco perplessi, di primo acchito, ilfatto che la porta del Cielo sia associata al momen-

to in cui la luce è minore, ma non ci stupiamopiù se pensiamo che quello che si vuole signifi-care è la vittoria della luce sulle tenebre. IlSole, giunto al momento della propria massimadebolezza, vince e risorge. E' il periodo dell'in-verno, del seme posto nella terra, del lavorosquisitamente interiore. E' il solve, indispensa-bile esordio per qualsiasi operazione sotto ilsegno dell'Iniziazione.E' l'eliminare le scorie, il radunare le energie, èl'accettare la necessità, da parte della Potenza,di operare nell'interiorità per poi farsi Atto.Il Sole, che a dicembre è Sol Invictus, a Giugnonel segno del Cancro diviene Sol Triumphans.E' l'apoteosi della Manifestazione, che cele-briamo nel Solstizio d'estate.Attraversando la porta del Solstizio d'estateandiamo ad incamminarci verso la CavernaCosmica nella quale, ricominciando il ciclo,dopo il Coagula di cui siamo stati spettatori almomento della maturazione dei raccolti, inizie-remo nuovamente a trasformarci, morendo a noistessi.Nell'Odissea, Omero descrive l'antro sull'isoladi Itaca nel quale si trovavano due porte: l'unavolta a Borea, la discesa degli uomini, mentrel'altra, rivolta a Noto, riservata agli dei e pre-clusa a chi non è immortale. Nella sua descri-zione spiega come la porta degli Uomini fossevolta a Borea, cioè a Nord dell'EquatoreCeleste, mentre quella degli Dei era rivolta aSud, perché al Solstizio d'Inverno il Sole nascea Sud dell'Equatore Celeste.

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Giano bifronte - Pietro Francavilla, XVII sc.

Le Porte come punti di passaggio, di trasforma-zione, per le quali si va: da in-ire, entrare dentro,attraversare, ecco comparire l'iniziare e l'inizia-zione, quale momento di passaggio della soglia,di ingresso nella sfera del Sacro.Al Solstizio d'estate il volto arcigno, di vecchiobarbuto, del Giano anziano si è tramutato nelvolto giovanile, quasi femmineo, del Giano esti-vo. E nelle sue fattezze, un poco androgine, ritro-viamo il segno dell'opera compiuta, il Rebisalchemico con la sua doppia natura. Il Solstiziod'estate è all'insegna del Sole, ma si svolge aven-do per elemento simbolico l'Acqua: è puraManifestazione, e sull'Acqua ha dominio la Luna.Come nelle raffigurazioni del Rebis, anchequi Sole e Luna sono compresenti.La Luna come corpo celeste che brilla solodi luce riflessa, passiva, Diana: ma propriodall'antico nome della coppia celesteDianus/Diana, secondo Frazer, derivano,forse per corruzione, Ianus/Iana.Ancora il segno della dualità, della dupli-cità che è l'Anima del mondo: un tema sem-pre caro, a noi Massoni.Il due che è dinamismo: senza opposizionenon esiste trasformazione, non esiste vita,almeno nel senso di quello che incontriamonella sfera della Manifestazione, cioè dellaPotenza calata nel Tempo.Come nell'altro celebre simbolo massonico,il pavimento a scacchi, in cui all'Iniziato sisuggerisce di cercare di comprendere, oltreal palese simbolismo del bianco e del nero,il prezioso simbolo della linea grigia chesta tra le piastrelle, anche per il simbolismosolstiziale esiste un elemento nascosto, unterzo tema che, a ben guardare, è fonda-mentale.Giano teneva un bastone, in realtà uno scet-tro, nella mano destra, emblema della rega-lità, e nella sinistra una chiave, emblemadel potere sacerdotale. Ovidio nei Fasti glifa pronunciare parole solenni: "Io solocustodisco il vostro universo e il diritto divolgerlo sui cardini è tutto in mio potere".Nella frase è presente, leggendo con atten-zione, l'allusione alla terza faccia di Giano,invisibile ma fondamentale, immobile masostanziale: l'asse del mondo, il cardine, il

punto immobile intorno al quale tutto l'universoruota eternamente.Riuscire a percepirne l'esistenza, vuol dire rag-giungere il vero silentium cordis, il silenzio delcuore: il centro della rotazione, in cui tutto è com-presente ed il tempo si annulla, proprio come quan-do, nel Solstizio, per un istante Sol Stat, il Sole siferma prima di riprendere, ineluttabilmente, il per-corso inverso.

MarisaMarisa

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San Giovanni Battista - Caravaggio,XVI sc.

CCONOSCI TE STESSOONOSCI TE STESSO

(appunti astrologici)(appunti astrologici)Isabella Isabella

NN el Tempio, tra i simboli pre-

senti (utili e funzionali per lamessa in pratica da quanto sug-gerito dal V.I.T.R.I.O.L.), trovia-mo i dodici segni zodiacali e, piùvolte, dei riferimenti ad un sette-nario (ad esempio i nodi d’amo-re, oppure la Menorah) che sipotrebbero ricondurre anche alsettenario tradizionale dei piane-ti (ovvero quelli che oggi consi-deriamo più veloci: Luna, Sole,Mercurio, Venere, Marte, Giove,Saturno).Ciò sembrerebbe suggerire cheper indagare sulla personaleconoscenza interiore, sia oppor-tuno/necessario usufruire anchedelle informazioni che si posso-no trarre dalle tecniche e dallasimbologia proprie dell’astrolo-gia.Osservando, quindi, la carta delcielo del proprio tema natale,dotandoci preventivamente diuna conoscenza abbastanza ele-mentare di tale materia (colle-gandola inevitabilmente anche airudimenti più semplici dell’Al-chimia come i colori, i suoni, imetalli, le forme energetiche, imiti, ecc.), e quindi, dopo averacquisito, almeno un pochino, ilsenso delle dinamiche collegate

ai valori simbolici dei segni, dei singoli pianeti edelle case astrologiche, potremmo tentare di riusci-re a capire come siamo, magari focalizzando l’at-tenzione, ad esempio, sull’interpretazione dei pia-neti nei segni e nelle case .Nel farlo, proprio perché è opportuno, all’inizio,non complicare troppo le cose, ci si potrebbe limi-tare agli aspetti MAGGIORI, suddividendoli, percomodità, in: positivi-armonici (trigoni, sestili esemi sestili ecc.. ), negativi-disarmonici (quadra-ture e opposizioni ecc…).

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Adamo-Zolfo ed Eva-Mercurio coi serpenti del caduceo nella fons vitae, i sette pianeti, FigurarumAegyptiorum Secretarum, ispirato al rotolo di Ripley, XVII° sec.

Evitando, per il momento, il linguaggio tecnico(forse, ad un livello più avanzato, decisamentepiù appropriato) degli specialisti, addetti ai lavo-ri, potremmo approcciare i primi aspetti, da uncerto punto di vista (grossolano ma abbastanzacomprensibile), come una sorta di doni, aiuti efortuna, i secondi come pesi, fatiche e disastri cheavrebbero caratterizzato, caratterizzano, caratte-rizzeranno noi stessi e tutto ciò che interagiscecon noi.Ora, proviamo a collocare questo canale astrolo-gico d’osservazione introspettiva, all’interno delpassaggio indispensabile del percorso (meglioconosciuto alchemicamente come “nigredo”), incui sia ha il compito di individuare, conoscere,far macerare, per poi depurare e rettificare, la

parte pesante e grezza della nostra personalità. Cominciamo a considerare, in modo particolare, laparte di un quadro astrologico con i PIANETI (aloro volta definiti con caratteristiche benevoli omalevole) interagenti tra di loro, in situazionedefinita DISARMONICA-AFFLITTA (quadrature,opposizioni, ecc.) nella collocazione all’internodelle case caratterizzate dai segni (entrambi fissatidalla la data di nascita). Si intuisce che la lettura del tema natale potrebbeessere utile per comprendere le problematiche ine-renti ad una situazione di “disagio” di base, mani-festatasi, magari, sin dalla nascita del soggetto,oltre alla possibilità di constatare, in un determina-to periodo temporale, l’attenuarsi o l’accentuarsidi questi aspetti nefasti, a seconda delle sollecita-

zioni sul tema, date dai pianeti in transi-to (o, come sostengono alcuni, attraversouna comprensione ed un superamentoevolutivo da parte del soggetto in esame;si potrebbe dire come una sorta di una, opiù di una nuova nascita). Proviamo a fare degli esempi abbastanzagenerici ed approssimativi di cosa sipotrebbe trovare nella ricerca di cono-scersi: con un Giove afflitto il soggettopotrebbe essere coinvolto in problemi diorgoglio, megalomania, sperpero di patri-monio, malattie collegate al fegato, ecc.(quindi, a seconda della collocazionenelle case e nei segni, il soggetto potreb-be essere oggetto di prepotenza od al con-trario la sua presenza, l’atteggiamento, leazioni saranno invadenti verso gli altri;oppure tutto ciò potrà riguardare contem-poraneamente anche soggetti terzi checomunque interagiscono strettamente conil soggetto, come i genitori od i figli).Continuando ad osservare gli aspettidisarmonici, con Marte ci saranno pro-blemi riguardanti aggressività, collera,brutalità, imprudenza, traumi, spargimen-to di sangue, vendetta, difetti nella fun-zionalità sessuale (in particolare per imaschi). Con Saturno si osserverà misan-tropia, avarizia, cattiveria, ipocrisia, rigi-dità, testardaggine, freddezza, chiusura,patologie delle ossa e della pelle. ConMercurio non mancheranno instabilità

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Frontespizio dell’«Opus Medico-Chymicum» di Johann Daniel Mylius. Vi si notano i quattro elementi, i rispettivi segni zodiacali, la ruota dello zodiaco, i sette pianeti

ed il Sole centrico che include nel suo orbe ogni cosa., 1618

mentale, nervosismo, menzogne, furbizie, raggiri.Con Venere si vedranno pigrizia, sensualità,depravazione, oscenità, vanità, malattie veneree,disfunzioni degli organi sessuali (in particolareper le femmine). Con la Luna si avrà incostanza, volu-bilità, eccesso d’immaginazione, suscettibilità, capric-cio, patologie allo stomaco, ai fluidi, agli organi sessua-li interni (in particolare per le femmine), all’occhio sini-stro. Con il Sole si osserverà dispotismo, vigliaccheria,presunzione, egoismo, patologie riguardanti il cuore, le

arterie, l’occhio destro. Tutto ciò, secondo gli insegnamenti più consueti chesostengono l’ineluttabile fatalità di quanto fissato nellamappa natale, ci potrebbe portare a riflettere sul fatto che,sia subita o provocata, una situazione negativa e critica(ma anche una positiva), presto o tardi si verificherà (cisono comunque tecniche specifiche per tentare d’indivi-duare il periodo temporale). Prima d’andare oltre, c’è da chiedersi perché l’aspettodisarmonico nell’astrologia classica , venisse definito

MALEFICO (dalla parola “maleficius”, ossia,dalla radice: fare male )In effetti, senza esagerare nel tentativo dirispondersi, come abbiamo visto dagli esempiprecedenti, è descritto come la predisposizio-ne energetica per alimentare un’azione danno-sa che provoca dolore, svantaggio e danno (sipotrebbe immaginare come una sorta di portaattraverso cui accedere e/o far fluire qualchecosa in modo oscuro e non certo benevolo). Credo che lo studio e l’ interesse astrologicopossano essere molto utili, se sono visti comeuna ricerca personale per cercare di capiremeglio come siamo fatti , perché ci compor-tiamo in un certo modo (facendo e/o subendodel male) e se sia possibile rettificare alcuniaspetti del nostro carattere .In questa disciplina esiste anche una parteprevisionale che sembra interessare tanto iprofani, ma non solo (mentre non si ha moltointeresse per comprendere chi si è veramente).E’ comunque molto laboriosa, vista la com-plessità di calcolo e d’interpretazione riguar-danti l’interazione dei pianeti di transito, siain relazione a quelli di nascita (una decina dipianeti della carta del cielo personale, ognunoin riferimento reciproco), che tra loro.Restando sulla carta del cielo personale, comescrivevo all’inizio in merito al V.I.T.R.I.O.L.,ed avendo il coraggio di rapportarsi in modosincero con la propria coscienza, esiste la pos-sibilità di riconoscersi e di capire meglio sestessi, il nostro carattere (i suoi difetti ed isuoi pregi ), ma soprattutto le problematiche,i pesi da dover districare ed alleggerire; infine,è importante la valutazione del passaggio sudi essa, anche di una strana terna di pianeti(soprannominati lenti: Urano, Nettuno,Plutone ).

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L’Ermes alato, con le sue salite e discese, tiene uniti il cielo e la terra. Detto Mercurio è la materia dei sette metalli (Famae alchymiae, 1717).





E’ interessante introdurli, perché, oltre a portare il sette-nario al numero dieci (numero su cui meditare), lo stu-dio delle loro caratteristiche ma soprattutto delle conse-guenze dei loro transiti può risultare molto incisivosullo studio di una carta natale (infatti, le orbite duranovari anni in ogni segno).Ora, dopo aver dissertato su queste cose, la domandache non sarebbe strano se sorgesse spontanea in tutti,potrebbe essere se sia possibile modificare almeno par-zialmente un’influenza negativa.Ovvero, è tutto strettamente determinato dal Fato, oppu-re esiste il libero arbitrio, una vera libertà di scelta? Checosa determina la quantità del danno di un influenza sfa-vorevole ?Un’intera carta del cielo, oppure un singolo pianeta conmolti aspetti negativi e pochi positivi, ha delle possibi-lità di descrivere il manifestarsi di un’evoluzione degliaccadimenti in senso benefico ?Tentare di rispondere a questi quesiti, non credo siaaffatto semplice per chiunque.Personalmente, credo sia già una situazione di aiuto, ilrendersi almeno contodelle predisposizioni per-sonali, illustrate dagliaspetti disarmonici ( qua-drature, opposizioni,ecc.) nel proprio temanatale.Infatti, attraverso la lettu-ra interpretativa dei pia-neti originariamente ma-levoli (o magari divenutiin parte tali, a causa degliaspetti), coinvolti, dellaloro posizione nelle casee nei segni, si può averela possibilità di capireche la situazione nataledi fondo può essere con-figurata con una predi-sposizione a nostro dan-no. In tal caso, la cono-scenza e quindi l’accetta-zione consapevole dellasituazione (probabilmen-te conseguente alla possi-bilità di aver scoperto lecause profonde), potreb-be favorire la ricerca dicomportamenti tesi a cer-

care, per quanto è possibile (anche nel caso di unamalattia, di un incidente, di un attacco o di una ingiusti-zia) di evitare (almeno in parte) , di esasperare, di pro-vocare il peggio di un evento con scelte comportamenta-li che, come nei casi di mancanza di consapevolezza,unita ad esasperazione passionale, ne favoriscano l’evo-luzione nefasta. Esistono anche teorie (però sperimentate da qualcuno)che vanno oltre ed ipotizzano l’accettazione di un sacrifi-cio del soggetto (correlato ad una posizione natale infau-sta), verso un congiunto, un amico, un figlio, un genitoreecc…, come una sorta di pagamento di un debito pre-gresso, a cui non è possibile sottrarsi, se non peggioran-do una situazione. A ciò, viene anche abbinata l’ipotesi (di solito non sem-plice da realizzare, neanche per un iniziato) di riuscire anon provare odio, rancore, rabbia , ma bensì pena, per ilnemico o aguzzino (consapevoli che è immerso, cometutti, nella trappola delle azioni e reazioni dell’animale-materiale, così frequenti in una natura caratterizzata daregole feroci) .

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Le sette divinità planetarie nell’Ade («Philosophia Reformata», Johann Daniel Mylius).

Ritornando così alla teorie degli aspetti e delle sue rego-le, si potrebbe ipotizzare di essere, sin dalla nascita inuna condizione (se riferita ad un aspetto disarmonico diuno o più pianeti nel tema natale) paragonata all’in-fluenza negativa di una pila; quindi di segno (- ), per cuisia necessario provocare un’azione contraria, disegno(+) per ristabilire un equilibrio tra le parti .Per esempio, è possibile, forse, che se si scegliecoscientemente di mettere in campo un’azione attiva (+)aiutando una persona problematica, si riequilibri il pro-prio stato dell’essere; quindi, in sintesi, aiutando unaltro (possibilmente, con amorevole altruismo), si aiuta

se stessi.Scendendo, per un attimo, in un linguaggio più tecnico,ma mantenendo il riferimento ad un percorso di ricercainteriore, proviamo ad osservare le case astrologiche incui sostano o transitano i pianeti. Alcune, in particolare,sembrano interessare alcuni aspetti della ricerca persona-le; infatti corrispondono ad alcune problematiche (peralcuni, urgenti) da districare nel corso della propria vita.Ho individuato, a mio avviso, le case 6, 8 e 12 .Molto sinteticamente, la casa sesta è detta anche dellamateria, del quotidiano, della routine, del lavoro, dellasalute, dei rapporti con i subalterni, ecc… si trova oppo-

sta alla dodicesima, altra casa molto interessante,detta delle grandi prove, dei nemici nascosti dellemalattie croniche, delle prigioni, dei processi,della ricerca esoterica, ecc.; la casa ottava è dettala casa della morte , ma riguarda anche la condi-zione di morte e la rinascita e, quindi, la capacitàdi resurrezione, riguarda anche le eredità non solofinanziarie. E’ interessante osservare come, sovente, chiintraprende una ricerca esoterica, presenti nellasua carta natale una qualche configurazione “sen-sibile” nella case 8 e/o 12 . Concludendo per ora, mi riallaccio al problemaastrologico del libero arbitrio e della libertà discelta; ovvero se questi posso essere solo a livel-lo consapevole oppure anche inconsapevole ( nondimenticando mai che, molto spesso, ci sonosituazioni in cui il bene e il male si presentanoalla nostra limitata percezione, intrecciati, com-plessi e ambigui con molti lati grigi non benedefiniti, tali da renderli difficili da districare e consituazioni in cui per agevolare un contesto maga-ri si finisce per danneggiarne un altro) : Inconsapevole - a prescindere da cosa sia fissatonel tema natale, il soggetto vive in uno stato disonno, di perenne stato di abulia spirituale, assor-bito dalla materia grezza, completamente coinvol-to nella lotta per la sopravvivenza; evita i collega-menti con la propria coscienza, quindi, oggettiva-mente non sceglie mai, ma si limita a reagire aglistimoli esterni ed interni. Quindi, per quanto sipuò constatare, da sempre, subisce passivamentelo snodarsi “fatale” di quanto fissato; nel caso dipredisposizioni negative, tutto si concretizzerà nelmodo peggiore. E’ possibile, però, che le vicende della vita, pro-vochino tali scossoni, da indurlo a provare il de-

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La Gerarchia celeste e i sette Arcangeli di Gerolamo Wierix (1553-1619). L'incisione è tratta dall'affresco scoperto a Palermo nel 1516..





siderio di “svegliarsi” dal suo stato “letargico” .Consapevole – il soggetto ha cominciato a pren-dere coscienza di chi è veramente ed ha indivi-duato i suoi lati “oscuri” (collegati agli aspettisimbolici, malefici di uno o più pianeti). Se esclu-diamo che possa riconoscersi nella dimensione“oscura” e nel volerci restare (argomento chemeriterebbe più spazio in altra occasione), forseha compreso anche le origini (probabilmente trau-matiche) di ciò che lo fa stare male o che procuramale agli altri; magari ha anche tentato di aggiu-stare ciò che, a suo modo di vedere, era necessa-rio (visita interiora ……… rettificando……… ).Oggettivamente, effettua delle scelte sempre piùconsapevoli. In effetti, modificando progressiva-mente il suo stato dell’essere, è come se “rina-scesse” un poco, ogni volta. Quindi è come se la

sua carta natale dovesse essere continuamentemodificata. Questa, come altre, è una teoria. Restaa noi il compito di verificarne la validità su noistessi.

Isabella Isabella

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I sette pianeti-metalli interni edesterni all'uomo





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IIL RISVEGLIO L RISVEGLIO

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