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Stampa ORIGRAF Ferrara - Via Sgarbata, 170/172 - Tel. 0532 712991 - Reg. Trib. Ferrara n. 21 del 21/03/1951 Poste Italiane S.p.A. Spedizione in Abbonamento Postale - DL. 353/2003 (conv. in. L. 27/02/2004 n. 46) Art. 1 comma 1. DCB Ferrara Settembre Ottobre 2011 5 L’ARATRO MENSILE DELLA FEDERAZIONE PROVINCIALE COLTIVATORI DIRETTI DI FERRARA Speciale Ortofrutta È ora di dare una SVOLTA SVOLTA

aratro sett_ott 2011

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periodico di coldiretti ferrara

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Stampa ORIGRAF Ferrara - Via Sgarbata, 170/172 - Tel. 0532 712991 - Reg. Trib. Ferrara n. 21 del 21/03/1951Poste Italiane S.p.A. Spedizione in Abbonamento Postale - DL. 353/2003 (conv. in. L. 27/02/2004 n. 46) Art. 1 comma 1. DCB Ferrara

Settembre Ottobre 20115

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2L’Aratro

Stampa: Origraf s.rl.Via Sgarbata, 170/172

San Bartolomeo in Bosco (FE)Edito da Coldiretti Ferrara

Direttore: Luigi ZepponiDirettore Responsabile: Riccardo CasottiComitato di Redazione: Marco Baldon,

Alessandro Ballarini, Riccardo Casotti, Ida Dalla Libera, Alessandra Mariotti, Beatrice

Tagliaferri, Valeriano Tagliati.

Realizzazione Editoriale:Impresa Verde FerraraVia Bologna, 67 - Ferrara

Redazione: Via Bologna 637Chiesuol del Fosso (Ferrara)

Tel. 0532.979.711 Fax 0532978.458email: [email protected]

Registro al Tribunale di Ferrara al numero21 del 21/3/1951 - Iscritto al R.N.S.

Pubblicato a FerraraQuesto numero è stato chiuso in

redazione il 7/10/2011Abbonamento annuale per i soci Euro

3,50

Numero 5 - Settembre - Ottobre 2011

SommarioOrtofrutta, ragionare e lavorare sui dati per cambiare a fondo il settore.Mauro Tonello pag. 3

Cernobbio, l’agricoltura in vetrina. pag. 4

Filiera agricola italiana, unica risposta per la nostra ortofrutticoltura.Luigi Zepponi pag. 5

Macfrut, i dati dell’ortofrutta italiana. pag. 6Frutta sorpasso vino, è prima voce export. pag. 9Il Presidente Marini: quali sono le vere cause della crisi ortofrutticola? Riccardo Casotti pag. 10

“Missione Impresa Giovani” con Coldiretti.Marco Baldon pag. 11

Impianti fotovoltaici, dopo il nuovo conto energia sono ancora fonte di reddito.Marco Baldon pag. 12

Condizionalità: cos’è e come si gestisce in azienda.Alessandra Mariotti pag. 12

Mercatino. pag. 17

Leggermente Atletici 2011:un grande successo. pag. 18

Creditagri: aumentano i prodotti dedicati ai giovani. pag. 19

Informazioni epaca.Beatrice Tagliaferri pag. 20

Decreto siccità, richiesta supplementi carbu-rante agricolo. pag. 22

Un’estate sotto il segno di Campagna Amica.Riccardo Casotti pag. 23

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Perchè Coldiretti a Cesena? Perchè un convegno sulla “fi liera” dell’or-tofrutta italiana?Dopo il pesante esito del mercato di praticamente tutti i nostri prodotti ortofrutticoli, vuoi per problemi di prezzo, vuoi per problemi di merca-to, vuoi per l’ennesimo, infondato, scandalo dell’E. Coli, si impone un cambiamento vero.Le motivazioni utilizzate sino ad ora per giustifi care annate pessime negli scorsi anni hanno mostrato la loro insuffi cienza di fronte a qual-cosa che è una crisi profonda, strut-turale, radicata nel modello italiano del settore ortofrutticolo.Di fronte alla necessità, cui tutti di-cono di essere convinti, di fare una vera inversione di marcia, ci è sem-brato necessario offrire elementi seri di rifl essione e spunto per im-maginare una rivoluzione dell’orto-frutta nazionale.Lo abbiamo fatto affi dandoci a dati e numeri la cui provenienza non fosse strumentalizzabile. Lo studio presentato il 5 ottobre in una sala

decisamente gremita ed attenta, viene da Gian Luca Bagnara, asses-sore all’Agricoltura della provincia di Forlì-Cesena, da anni impegnato come studioso di problematiche del settore agro-alimentare, sia a livello nazionale che comunitario.E dalla sua relazione sono emerse diverse cose, decisamente interes-santi e per certi versi inaspettate.Nelle prossime pagine ne diamo un sunto, speriamo effi cace, per contri-buire anche nei confronti di chi non ha potuto essere presente, a fornire quegli spunti necessari per poter considerare le questioni con cogni-zione e non solo con considerazioni, sia pure rispettabili, “da bar”.Però alcuni spunti meritano una sot-tolineatura, che sarà anche l’oggetto principale dei nostri prossimi incon-tri territoriali nelle nostre sezioni.Quello che si è fatto in passato non è stato suffi ciente per dare stabilità al settore e soprattutto redditività ai produttori.E queste considerazioni Coldiret-ti non le ha fatte oggi, ma già nel 2006, quando siamo stati accusati

e colpevolizzati di voler distrugge-re il sistema della rappresentanza e delle organizzazioni di prodotto e quindi le nostre osservazioni su come scrivere quell’O.C.M. valu-tate scorrettamente ed anche con bugie che continuano a viaggiare su diversi tavoli.Dobbiamo, tutti quanti, poter par-lare liberamente e di come affron-tarli, compreso il modo in cui il mondo associativo deve svolgere il suo ruolo, tenendo però sempre in conto che il soggetto principale per noi deve essere l’impresa agricola, il coltivatore.Dobbiamo ritrovare, attraverso nuove regole nell’O.C.M. e nuove modalità di vivere le situazioni or-ganizzative la convenienza per gli agricoltori ad associarsi.Visti i numeri e le statistiche dob-biamo chiederci quanto c’è di vero e concreto nelle O.P., quante sono davvero espressione degli agricol-tori e quanti “altra cosa”; dobbiamo ripensare dalla A alla Z, cioè rivo-luzionare, il modo in cui il settore si esprime in modo associato, pren-

ORTOFRUTTA, RAGIONARE E LAVORARE SUI DATI PER

CAMBIARE A FONDO IL SETTORE Al Macfrut di Cesena Coldiretti ha voluto dare informazioni e spunti di

rifl essione per poter trovare strade diverse per la nostra fi liera ortofrutticola.

Ortofrutta: l’aggregazione. sopratttutto commerciale non esiste o quasi

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Edendo coscienza (e quindi traendone le successive conclusioni) che oggi in Italia è aggregata solo il 38% cir-ca della produzione; che il nostro livello di competitività come agri-coltori, nonostante i costi in conti-nua ascesa, tiene rispetto ai nostri competitori (Francia e Spagna in primis), con un differenziale di pchi centesimi, mentre quello che pesa è tutto quello che è al di fuori dell’im-presa agricola (costi di fi liera, di la-vorazione esterna, fi nanziari); che le aggregazioni delle strutture, som-mando magazzini e costi non hanno prodotto effetti positivi, anzi, sono meno effi cienti e più onerose per i produttori agricoli associati, mentre manca ancora la vera aggregazione utile, anzi necessaria: quella degli uffi ci commerciali, attravero i quali poter parlare con voce univoca e re-almente potersi confrontare con gli acquirenti dei nostri prodotti. Ulti-mo punto: la G.D.O. è importante, ma anche in questo caso in Italia il dato relativo al volume commercia-lizzato attraverso questo canale ar-riva a poco più del 50-55%. E il re-sto? Rimane quasi la metà che segue altri sistemi e che non abbiamo nel frattempo presidiato, cercando un confronto che ci pure visti perdenti con la G.D.O. sotto molti aspetti.

Altro mito che la relazione ha sfa-tato: non è vero che si importino prodotti a basso costo e scarsa qua-lità: quest’anno le pesche spagnole arrivavano in Italia, portando via spazio alle nostre, a prezzi maggiori di quelle italiane.E allora?Allora dobbiamo avere l’onestà di riconoscere che bisogna cambiare a fondo, che non possiamo permet-terci di mantenere un sistema che punta più alla propria conservazio-ne che all’interesse dei soci, che i piccoli colpi di belletto non basta-no più ed occorre incidere in modo drastico per recuperare quello che davvero serve ai produttori italiani.Se è vero che siamo i primi produt-tori europei con circa il 29% della produzione, seguiti al 26% dalla Spagna ed al 14% dalla Francia, ci deve far rifl ettere che chi aggrega di più in Europa non sono i Paesi pro-duttori ma chi sa commercializzare, come Belgio ed Olanda.Il nodo vero è quello della redditi-vità, delle cose concrete da fare per evitare che sullo stesso prodotto in Italia gravino quasi il doppio dei costi esterni all’azienda rispetto ai nostri colleghi di altri Paesi europei, mettendoci fuori gioco sui mercati. Ed anche recuperare quella qualità

che dovrebbe distinguere i nostri prodotti ma che non si esprimere fi nchè prevalgono logiche di pezza-ture scarse o di mercati dove anche lo scarto serve a qualcuno per giu-stifi care certi costi.Di cose da fare quindi ce ne sono e non poche. A nostro avviso il percorso deve mi-rare ad una fi liera dell’ortofrutta ita-liana che rimanga agricola, dunque probabilmente alternativa a quanto esistente oggi, dato che pare così diffi cile una riforma dall’interno. Un progetto che proponiamo a chi vorrà sostenerlo, che presuppone anche l’onestà di ammettere che non sono i documenti fi rmati da tutti o i tavoli dove tutti, anche non ne capi-sce, devono dire qualcosa a risolve-re i problemi, problemi che esistono e che non possiamo ignorare di non essere stati in grado, attraverso l’at-tuale modello organizzativo italiano di gestire e risolvere: per cui biso-gna fare un passo avanti, ragionare di cosa serve realmente alle impre-se e di quale percorso intraprendere per arrivare all’obiettivo.

Mauro TonelloPresidente Coldiretti Ferrara.

CERNOBBIO, L’AGRICOLTURA IN VETRINAIl 21 e 22 ottobre a Villa d’Este Coldiretti presenta l’XI edizione del Forum Internazionale dell’agricoltura e dell’alimentazione

L’edizione 2011 del Forum Internazionale dell’Agricoltura e dell’Alimentazione, organizzato dalla Coldiretti con la collaborazione dello studio Ambrosetti, si terrà a Villa d’Este a Cernobbio, sul lago di Como, dal 21 al 22 ottobre.Il Forum, giunto all’undicesima edizione, costi-tuisce l’appuntamento annuale del settore che ri-unisce i maggiori esperti, opinionisti, ed esponenti del mondo accademico nonché rappresentanti isti-tuzionali, responsabili delle forze sociali, econo-miche, sindacali e politiche nazionali ed estere. Al

centro dei lavori della due giorni il contributo del made in Italy agroalimentare alla crescita del Pa-ese con la presentazione di studi, esperienze con-crete ed esposizioni innovative.

L’edizione di quest’anno si apre alle ore 10,00 di venerdi’ 21 ottobre con la presentazione della pri-ma indagine sull’impatto della crisi su consumi, qualità e sicurezza dei cibi acquistati dagli italia-ni, elaborata dalla Coldiretti in collaborazione con l’Swg.

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L’edizione 2011 di Macfrut ci pia-cerebbe pensare possa essere ri-cordata per la “svolta”, per l’aver preso coscienza e cognizione del-lo stato di un settore fondamentale per la nostra economia agricola, caratterizzante il nostro made in Italy ma fortemente in crisi, una crisi che non nasce dal problema sia pur grave delle pesche o anche delle pere del 2011.Una crisi che è strutturale, cioè che non si risolve con un interven-to straordinario una-tantum, con un contributo che aiuti nella con-tingenza di un problema (anche se maggiori risorse e più incisività dei programmi operativi o meglio ancora una diversa interpretazione dell’O.C.M. avrebbe comunque reso meno duro l’impatto della crisi sulle nostre imprese) ma che richiede un ripensamento profon-do.E di questo devono essere con-vinti, serenamente, prima di tut-to i nostri soci. Quegli stessi che stanno subendo i contraccolpi di una commercializzazione incoe-rente con la qualità delle proprie

produzioni e soprattutto con tutto quanto un intero mondo ha fi n qui predicato di aver ben costruito, trascinando in realtà a fondo anche chi non è mai entrato nelle struttu-re organizzate ma che sul mercato si vede trattare allo stesso modo, ovvero non ripagato delle proprie produzioni in modo dignitoso.Abbiamo toccato ancora una volta con mano l’effetto della specula-zione e della rivalsa dei commer-cianti e dei mediatori nei nostri confronti e della pochezza di stru-menti di salvaguardia per il reddi-to dei produttori agricoli.E’ bastata una annata buona dal punto di vista produttivo, senza calamità atmosferiche, con pro-duzioni nella norma o appena ol-tre per ribaltare ogni aspettativa ed indurre tanti un una spirale al ribasso che non si è potuta contra-stare: i conferimenti vuoi propri (alle cooperative), vuoi impropri (ai commercianti) saranno ulte-rioremente gravati oltre che da un basso prezzo anche dai costi ag-giuntivi delle strutture.I consumi, nonostante una stagio-ne estiva calda e senza piogge in modo straordinario, non sono de-collati, sfavoriti da prezzi al nego-zio comunque alti, rappresentando ancora una volta una forbice tra campo e tavola che appiattisce i consumi interni e non agevola, come ci è stato ricordato dai re-latori a Cesena, neppure le espor-tazioni, dato il costo “accessorio” della fi liera italiana.Con questi presupposti dobbiano rimarcare la forza con la quale la nostra organizzazione ha posto

in modo chiaro, senza ipocrisie o fi nzioni di ruolo, la questione: sia Tonello, sia Marini sono stati mol-to chiari.E sarà motivo di confronto con molti di voi che speriamo di incon-trare nelle assemblee per ragiona-re su dati e numeri del settore per costruire con i diretti interessati la nostra proposta per ridisegnare il settore, suggerire le modifi che più necessarie all’O.C.M., costruire una fi liera nuova, tutta agricola per la nostra ortofrutta che non può continuare ad essere delegata a soggetti che badano all’interesse delle proprie strutture e proprio e non a quello dei soci.Se è vero e giusto che ognuno deve giocare il proprio ruolo, il nostro è quello di rappresentare gli interes-si dei nostri soci e denunciare le cose che non funzionano per poter migliorare redditività e prospettiva di lavoro per i produttori agricoli.Ma poi tocca anche ad altri darsi da fare e cambiare il proprio agire mettendo effettivamente al centro le imprese ed operando di conse-guenza. La fi liera agricola tutta italiana non è solo lo slogan dei mercatini e delle Botteghe, è la proposta di un vero (e sinora uni-co) progetto per la nostra agricol-tura, scritto dagli agricoltori per tutti gli agricoltori.

Luigi ZepponiDirettore Coldiretti Ferrara

FILIERA AGRICOLA ITALIANA, UNICA RISPOSTA PER LA NOSTRA

ORTOFRUTTICOLTURA

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Sintesi relazione dr. Gian Luca Bagnara

A livello europeo (UE a 27) l’agroalimentare rappresenta un valore aggiunto di oltre 750 mi-liardi euro con una occupazione di 48 milioni di persone. Nella catena alimentare, il segmen-to agricolo rappresenta quasi l’82% delle imprese con il 55,5% dell’occupazione ma raccoglie appena il 25,6% del valore ag-giunto. Il resto del valore (74%) è ripartito nel restante 18% delle imprese.lo studio voluto da Coldiretti Emilia Romagna e realizzato dall’economista Gianluca Ba-gnara, presentato al Macfut di Cesena, ha preso le mosse da questi dati, che rilevano un di-sequilibrio profondo nella redi-stribuzione del valore lungo la fi liera. E’ un fenomeno ben evi-denziato anche dal trend dell’an-damento del valore aggiunto: dal 1995 al 2005 il prezzo dei prodotti ortofrutticoli è diminu-ito ogni anno del 2,6%, mentre nello stesso periodo i prezzi de-gli ortofrutticoli sono aumentati, sempre su base annua, dell’1,1% nell’industria e di quasi l’1% nel commercio. Secondo lo studio, questo è avvenuto perché l’agri-coltura ha perso il controllo del prodotto.Le continue crisi di mercato soprattutto nel comparto delle produzioni frutticole, fanno ri-emergere l’importanza ma allo stesso tempo la non suffi ciente organizzazione e gestione della

fi liera. In questo contesto gioca un ruolo fondamentale l’orga-nizzazione dei produttori (OP). Tuttavia, questa istituzione rap-presenta appena il 33% del va-lore della produzione ortofrutti-cola nazionale e tale percentuale è ripartita fra oltre 260 OP con forti differenze territoriali: al Nord il 70% della produzione è commercializzato in OP con ol-tre 50 milioni di valore; mentre al Sud appena il 50% è in OP fra 10 e 50 milioni di valore:A fronte di questa strutturazione organizzativa della produzione si colloca la Distribuzione Mo-derna (supermercati, ipermerca-ti, piccole superfi ci e discount) che rappresenta il 55% degli acquisti delle famiglie italiane, mentre il 45% è rappresentato dai canali tradizionali i quali ba-sano la propria logistica sui mer-cati annonari. A fronteggiare l’andamento di mercato dovrebbero essere i piani operativi delle Op, ma le oscillazioni del mercato stesso sembrano non trovare reazioni in questi strumenti, che in Italia

si basa spesso sui costi storici, piuttosto che sulle esigenze dei canali di marketing, sulla situa-zione di mercato e relative crisi. Il capitolo della gestione dei ri-schi, in particolare, è attivato per la promozione (8% del totale del piano) e, negli anni diffi cili, per la sola azione di ritiro del pro-dotto.

Lo studio ricorda che il ruo-lo delle Op è dare valore alla base agricola. Per migliorare i margini, occorrerebbe una inte-grazione verticale fi no ad ave-re rapporti diretti con la rete di vendita fi nale, saltando i diversi intermediari. Rispetto a Paesi di riferimento come Francia e Spa-gna, le Op italiane hanno punta-to d una maggiore crescita delle dimensioni (crescita del fattura-to) piuttosto che in una differen-ziazione di mercato (misurata sulle redditività delle vendite). Nonostante fusioni e integrazio-ni, le Op italiane evidenziano un ritorno degli investimenti deci-samente più basso. Dallo studio risulta che in Italia il margine delle aziende per ogni euro di frutta fresca venduta si aggira mediamente attorno all’1,1%, ben al di sotto di Francia (4%) e Spagna (3,1%). Guardando agli esempi in Eu-ropa e negli Stati Uniti, lo stu-dio rileva che la concentrazio-ne dell’offerta, ma non basta la concentrazione orizzontale, che deve invece essere uno strumen-to per raggiungere un coordina-mento verticale con i canali del-

MACFRUT, I DATI DELL’ORTOFRUTTA ITALIANA

I primati della nostra produzione ortofrutticola sono a rischio e soprattutto le imprese agricole stanno pagando per ineffi cienze soprattutto al di fuori della

propria azienda e di un “sistema aggregato” che non incide positivamente

Solo il 33 % della nostra frutta è orga-nizzata.

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la commercializzazione.Il potere contrattuale verso la grande distribuzione passa attra-verso il controllo del prodotto il quale può essere misurato non dall’obiettivo della dimensione maggiore del fatturato ma dalla specializzazione dell’impresa: fi liere specializzate per prodotto ma capaci di lavorare a dimen-sione europea. La competitività deve essere poi trasferita anche all’impresa agri-cola socia attraverso la riduzione dei costi di transazione al merca-to (misurati dagli ammortamenti e costi fi nanziari dell’impresa agricola) e l’attrazione di capi-tali per investimenti necessari all’ammodernamento dell’im-presa. La moderna impresa cooperativa non può quindi limitarsi solo a portare in modo effi ciente il pro-dotto dei soci sul mercato, for-nendo cioè solo garanzia di ven-dita e prezzo minimo, ma deve, a monte, anche ridurre il rischio di produzione, sostenere le imprese agricole negli investimenti e, a valle, migliorare la produttività attraverso una maggiore specia-lizzazione di prodotto combina-ta con economie di scala nelle strutture logistiche e di commer-cializzazione.Lo studio, parla di “cooperative

di nuova generazione” con una governance basata sul principio di “una testa un voto”, combi-nandolo però con i diritti del so-cio sul capitale con due aspetti caratteristici:a - attrazione di capitali legati ai diritti su titoli azionari collegati alla quantità di prodotto conferi-to (questo permette di affrontare il problema della sotto-capitaliz-zazione). b - la funzione di socio è collega-ta non solo al conferimento del prodotto ma anche alla sottoscri-zione di azioni per il capitale di rischio collegato al patrimonio.

Questo meccanismo permet-te di gestire e, dall’altra parte, valorizzare il fl usso di prodotto agricolo separatamente dal prez-zo, sostenendo così un maggiore interesse e spinta verso l’inte-grazione di segmenti di maggior valore aggiunto.

Secondo lo studio, in Italia di fronte alla crisi c’è un atteggia-mento culturale che porta più a ricercare le responsabilità e col-pevoli che non a defi nire obietti-vi strategici e relative azioni per conseguirle.Sul piano strategico e operativo, lo studio prevede una serie di in-terventi verso il mercato e l’or-ganizzazione aziendale.

Il Mercato - Regolazione egestione dei rapporti mercati

Obiettivo specifi co: • Semplificazione dell’aggrega-zione: le cooperative di produt-tori sono OP • Rafforzare il ruolo dell’impresa cooperativa specializzata nella filiera attraverso regole di mer-cato e specializzazione dell’OP per prodotto (esempio:pesche-nettarine IGP)Azioni:Revisione Dlgs 102/1005 mirata ad introdurre i seguenti principi: a - i soci dell’OP devono essere solo imprese agricole. Verifi cato questo parametro, la cooperativa deve essere riconosciuta di fatto OP. Le società commerciali par-tecipate dalle cooperative sono riconducibili all’OP solo se la coop ne detiene il controllo diret-tamente o in compartecipazione con i propri soci agricoltori.b - obbligo del contratto di for-nitura con la grande distribu-zione all’inizio della campagna produttiva (in base al Reg.CE 593/2008 in particolare art.9). Il contratto deve essere poi garan-tito da un sistema di controlli sui punti vendita (prezzi, esposizio-ne del prodotto) effettuato dallo Stato (esempio: ruolo del Corpo forestale). La norma deve im-porre il contratto con i seguenti parametri: quantità e tipologia

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Da Macfrut un segnale chiaro per tutti: anche l’eccellenza se non organizzata è perdente.

L’intervento del prof. Bagnara a Macfrut.

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Omerceologica; prezzi e tempi di pagamento (massimo 60 giorni); trasparenza degli sconti, ristorni e premi e termini delle promo-zioni; impegni minimi di espo-sizione del prodotto a marchio comunitario sullo scaffalec - introduzione del “diritto di scaffale“ per i prodotti a marchio comunitario collegato alla licen-za commerciale, in base a tale principio deve essere riservato almeno il 30% di “facing” cioè dello spazio sullo scaffale per i prodotti a marchio rispetto alla categoria merceologiche; d - programmazione della pro-duzione in funzione dei mercati e gestione dei ritiri di prodotto non di qualità, attribuendo pote-ri Erga Omnes, alle OP specia-lizzate in categorie specifi che di prodotto (esempio: pesche-nettarine), per la gestione della qualità del prodotto immesso sul mercato

Il MercatoProgrammazione e riduzione

variabilità dei prezziObiettivo specifi co: - Migliorare la chiarezza del rap-porto dell’impresa cooperativa con la base produttiva- Migliorare l’elasticità del pia-no operativo per affrontare la programmazione e la gestione delle criticità di mercato- Ammodernare le strutture di supporto ai canali distributivi tradizionaliAzioni:Programmazione: 1 - attivazione di una Commis-sione regionale (di interesse pubblico) di monitoraggio per verifi care per la standardizzazio-ne e pubblicazione dei listini di liquidazione (stesso schema per categoria di prodotto) per poter confrontare in modo trasparente i valori di remunerazione2 - dopo la pubblicazione delle previsioni di produzione (metà

maggio per le pesche-nettarine), la stessa Commissione regionale deve monitorare (entro maggio di ciascun anno) la revisione e l’adeguamento dei piani opera-tivi alle prospettive di mercato dell’annata.3 - potenziare gli strumenti di

risk management nei piani ope-rativi per tutelare il valore del prodotto ed il reddito anche con-tro i rischi di mercato. Gestione crisi: polizze multi rischio, fondi di mutualizzazione (per stabiliz-zare i ricavi ed assicurare il red-dito); 4 - Revisione del Reg. (CE) 1580/2007 della Commissione europea per migliorare gli stru-menti di gestione collettiva e non singola Organizzazione dei Produttori (OP) dei ritiri di mer-cato di prodotto non di qualità suffi ciente 5 - Piattaforme di servizio per il dettaglio tradizionale: piano mercati annonari/generali per l’approvvigionamento dei canali commerciali tradizionali

L’organizzazione aziendalele OP per costruire valore

nelle imprese agricole Obiettivo specifi co: • specializzazione delle imprese cooperative per prodotto, riavvi-cinandole al produttore, ed inte-grazione commerciale e logistica per affrontare i mercati• i piani di riorganizzazione

sono attuati attraverso le perso-ne perciò è necessario collegare la gestione all’effi cienza della fi liera premiando il manage-ment in base ai risultati

Azioni:Avviare un piano di riorganizza-zione delle OP mirato a raffor-zare la competitività sul mercato ma dando più valore alla base agricola: a - separazione della gestione dal capitale b - specializzazione delle OP per linee di prodotto (esempio: pesche-nettarine) rafforzando il rapporto con i territori: dimen-sionamento del piano operativo delle OP sul valore della produ-zione per singola specie.c - integrazione delle strutture logistiche e commerciali raffor-zando così il potere commercia-le per linea di prodotto (esempio: pesche-nettarine). d - Promuovere l’internaziona-lizzazione delle Organizzazioni dei produttori per poter svolge-re un ruolo di programmazione delle produzioni nel bacino del Mediterraneo ed aggregazione dei fl ussi commerciali per poter competere sui mercati europei.e - Effi cienza della gestione: contratti dei dirigenti coope-rative legati alle performance dell’impresa coop e del listino di liquidazione (cash fl ow di fi -liera oppure: oneri fi nanziari/produzione + reddito operativo/produzione + valore medio/kg di liquidazione); proposta: 50% direttamente come compenso + 25% a disposizione del Consiglio di amministrazione della coop come premio di raggiungimento obiettivi + 25% a disposizione della Commissione Regionale, controllata dalla Regione, da as-segnare alla miglior performan-ce manageriale fra tutte le OPf - L’innovazione deve essere uno strumento di competizione

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di mercato così come previsto dalla privativa comunitaria del 1994 (Reg. CE 2100/94). Per in-tegrare la fi liera dell’innovazione con la produzione ed il mercato, l’innovazione deve essere perciò remunerata attraverso royalties sul prodotto venduto, e non sul-la pianta, e gestita da consorzi di produttori organizzati: la ca-ratterizzazione commerciale del prodotto o varietà deve essere basata sulla istintività genetica.

La produzione - riduzione costi e rischi dell’azienda

agricolaObiettivo specifi co: • Ridurre i costi fi nanziari (oneri

e ammortamenti) delle imprese agricole• Ridurre il rischio di reddito delle imprese agricoleAzioni:1 - attivare una procedura di “esdebitazione” cioè di sospen-sione di tutti i pagamenti dovuti dall’impresa agricola entro l’an-no (rate operazioni creditizie, versamenti tributari, pagamenti contributi) e successiva rateizza-zione e medio periodo (5 anni) con interessi legali: gli agricol-tori in settori in stato di crisi o di insolvenza potranno accedere agli accordi di ristrutturazione dei debiti ed alla transazione

(tali operazioni possono essere supportate dalla garanzia fornita da Ismea, la quale va però rivista nelle procedure attuative per una semplifi cazione)2 - Rafforzamento dei consorzi di garanzia per accompagnare gli investimenti in innovazione delle imprese3 - Nelle coop attivare azioni di servizio alle imprese agricole socie per ridurre i costi fi nanzia-ri ed ammortamenti4 - Fondo mutualistico sostenuto dal piano operativo dell’OP

L’ortofrutta sorpassa il vino e diventa la prima voce dell’export agroalimentare nazionale nel 2011. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti in occa-sione dell’incontro su “Una fi liera agricola per l’or-tofrutta italiana”, presentata in occasione del Mac-frut di Cesena, che evidenzia la storica conquista del primato sulla base dei dati Istat relativi ai primi sei mesi del 2011. Il valore delle esportazioni di frutta e verdura è risultato pari a 2,028 miliardi di euro, su-periore di qualche migliaio di euro a quello del vino che, seppur in crescita, si ferma a 2,025 miliardi di euro, nel semestre. Il risultato è stato ottenuto nonostante la psicosi ingiustifi cata nei consumi determi-nata dal batterio killer Escherichia coli. Sono arrivati sulle tavole de-gli stranieri ben il 75 per cento del-la produzione nazionale di kiwi, il 50 per cento delle mele e del 40 per cento dell’uva Made in Italy. Le performance sui mercati esteri sono state accompagnate a livello nazionale da un aumento degli acquisti familiari di frutta del 6,4 per cento in valore (ma un calo in quan-tità del 2,7 per cento), che devono essere però con-fermate nella seconda metà dell’ anno. Quello che è certo è però che i riscontri positivi sul mercato non si sono trasferiti ai produttori ortofrutticoli italiani per i quali il 2011 è stato uno degli anni peggiori. Per i

produttori italiani di pesche nell’estate si è verifi cato un crack da 300 milioni di euro per effetto del crollo dei prezzi pagati ai produttori che sono scesi sotto i 30 centesimi al chilo, un valore inferiore a quello di dieci anni fa, mentre le importazioni in Italia di pesche dalla Spagna sono praticamente raddoppiate (+78 per cento) a giugno. Se Italia e Spagna hanno pressoché gli stessi costi di produzione all’impresa agricola (appena 0,05 cente-simi al chilo di differenza), il costo della lavorazione dopo la raccolta è per l’Italia pari a 0,40 euro al chi-

lo, quasi il doppio dei 0,25 euro al chilo dei concorrenti spagnoli. Le ragioni - riferisce la Coldiret-ti - vanno ricercate nella mag-giore rigidità degli investimenti con una sottoutilizzazione delle immobilizzazioni dovuta anche a una mancanza di pianifi cazione e qualifi cazione dell’offerta. Per semplifi care, dall’analisi emergo-no troppi frigoriferi mezzi vuoti,

basso valore aggiunto e scarsa programmazione. In Italia, negli ultimi dieci anni, è scomparso circa un terzo del frutteto italiano, con effetti sull’econo-mia, l’occupazione e il paesaggio della campagna italiana.

FRUTTA SORPASSA VINO,È PRIMA VOCE EXPORT

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EIL PRESIDENTE MARINI:

QUALI SONO LE VERE CAUSE DELLA CRISI ORTOFRUTTICOLA?“Sono molte le concause del problema strutturale della nostra ortofrutta, ma

quello vero è il costo che si aggiuunge ai nostri prodotti dopo la raccolta”.

Qual’ è il problema del-la nostra ortofrutta? Il Presidente Marini nel concludere il convegno al Macfrut ha affrontato con schiettezza e lucidi-tà la questione, eviden-ziando prima di tutto lo stato di generale crisi che di fatto ha congelato la propensione di spesa dei cittadini e dunque rallentato complessiva-mente il quadro econo-mico.“A questo punto - ha continuato Marini - occorre il coraggio di andare al cuore del problema e parlare chiaro. Tutti sono d’accordo che per l’ortofrutta il problema è strutturale, ma è un problema dentro o fuori casa nostra?Ci sono una serie di concause, di elementi che contri-buiscono alla crisi, ma che non sono il motivo vero.Pensiamo a quest’anno: il problema è stata l’infezione da E. Coli? Non è stato solo un problema italiano, al-tri Paesi lo hanno subito, ma da noi è costato di più.I maggiori costi di produzione? No, la relazione di oggi ci dice che in campagna siamo ancora bravi a far quadrare le spese (certo se fossero minori sarebbe molto meglio, ma non è questo che ci mette fuori gio-co). Le dimensioni delle strutture? L’O.C.M. che non funziona? La G.D.O., (che pure non controlla tutto il mercato e che comunque non riusciamo ad affrontare in modo organizzato) .Il mancato rinnovamento varietale, la scarsa innova-zione? E’ forse allora il problema quello che non sono d’accordo le rappresentanze agricole? Beh abbiamo sottoscritto quest’anno un documento unitario tra Or-ganizzazioni ma non per questo il mercato è tornato positivo. Un documento che ha messo in evidenza la non volontà di ammettere di avere fatto qualche erro-re in passato, altrimenti ora non saremmo in questa situazione se tutti avessimo fatto le cose per bene.La questione vera e fondamentale è stata detta nella relazione del prof. Bagnara: se i costi di produzione sono simili in campo, è fuori dal campo che in Italia ci graviamo di costi di quasi il doppio dei concorren-

ti. E’ un meccanismo deleterio che dobbiamo smontare, dobbiamo fi nirla di pagare come produttori, come agri-coltori i costi di aggre-gazioni che per fare numero accumulano strutture ma anche mu-tui, oneri passivi, mega stipendi per un mana-gemt che non è mai le-gato all’andamento dei prodotti e che a fi ne anno bisogna sempre

pagare e sempre di più.Quest’anno tra riduzione dei prezzi in campagna ed aumento al consumo, sulle pesche, qualcuno ha gua-dagnato anche 50-60 centesimi, non certo gli agricol-tori però!Allora forse il problema è in casa del mondo agricolo, viene da chi chiamato a rappresentare gli interessi dei soci fi nisce per fare quelli della struttura e non lascia il suo posto o non denuncia quello che succede sulle spalle dei soci.O che oltre che lamentarsi non agisce, non fa seguire i fatti alle opinioni.Dobbiamo avere il coraggio di cambiare le persone che non hanno fatto e non fanno i nostri interessi, ma ce la facciamo a riprendere in mano le strutture? O forse non è il momento di cambiare pagina e fare cose nuove, lasciando perdere l’illusione di cambiare l’esi-stente, costruendo realmente una fi liera ortofrutticola italiana fatta dagli agricoltori.Se i documenti unitari servono solo a coprirsi la faccia per non dire di avere sbagliato è il momento di dire basta e di mandare a casa qualcuno, troppo comodo!Poi c’è da chiarire anche quelle previsioni di produ-zione, guarda caso sempre sbagliate nel momento in cui si trattano i prezzi per gli agricoltori e da anni: o non sono capaci di farle, e allora è giusto che vadano a casa, o lo fanno apposta ed allora è ancora più giusto che se ne vadano !”

Riccardo CasottiCapo Area Sindacale

Marini: diciamoci chiare le cose, è il momento di cambiare pagina.

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“MISSIONE IMPRESA GIOVANI” CON COLDIRETTI

Opportunità formative per giovani imprenditori nel periodo invernale.

Con il presente articolo si informa che si sta avviando la fase operati-va di realizzazione di percorsi for-mativi per i Giovani Imprenditori nell’ambito del progetto “Missio-ne Impresa – capaci di farsi gran-di”. Si tratta di una iniziativa che consentirà di ampliare l’ambito di coinvolgimento di Giovani Impre-sa Coldiretti e di trasferire ai giova-ni partecipanti, fi nalità, contenuti, signifi cato e potenziale di crescita della Filiera Agricola Italiana fi r-mata dagli agricoltori.Il Progetto è realizzato da INIPA e Coldiretti Giovani Impresa con il contributo del Ministero del-le Politiche Agricole, Alimentari e forestali. I percorsi, pianifi cati all’interno dell’OIGA ( osserva-torio Imprenditoria Giovanile in Agricoltura ), sono suddivisi in 6 moduli tematici: Sindacale e Fisca-le; Bilancio e accesso al credito; Accesso ai fi nanziamenti nazionali e comunitari per le imprese agrico-le; Agricoltura, ambiente, energia e sicurezza alimentare; Marketing agroalimentare e Informatica per le imprese. Nel rispetto dei contenu-ti indicati dal MIPAAF, INIPA ha sviluppato gli argomenti secondo le

logiche del Progetto di Coldiretti e con meccanismi e strumenti di pre-sentazione utili per far conoscere e apprezzare il valore della Filiera Agricola Italiana e del suo poten-ziale di sviluppo per le imprese.In particolare ciascun modulo / corso offrirà ai partecipanti la pos-sibilità di confronto e acquisizione di conoscenze nei seguenti contesti operativi:1) Il nuovo modello d’impresa agri-cola: dalla normativa alla gestione (apprendere i principali orienta-menti e gli strumenti normativi, fi scali e gestionali, per trasformare la propria azienda in una moderna impresa agricola)2) I numeri dell’impresa agricola: ricomincio da 3 (sviluppare la con-sapevolezza imprenditoriale attra-verso la lettura dei dati economici e fi nanziari aziendali)3) Impresa e territori: come fi nan-ziare lo sviluppo (fornire elementi conoscitivi sui principali incentivi comunitari e nazionali e sui princi-pali strumenti di credito e fi nanza agevolata)4) Ambiente ed energia a soste-gno della Filiera Agricola Italiana (fornire riferimenti e indicazioni su

un’agricoltura sostenibile e respon-sabile, tutela dell’ambiente, servizi alla società e produzione di energia pulita e rinnovabile)5) Conquistare il consumatore, conquistare il mercato (fornire ai partecipanti le principali tecniche di marketing e di vendita diretta)6) Informatica per le imprese del futuro (fornire opportunità di in-novazione attraverso l’utilizzo e la conoscenza dei sistemi in rete e delle tecnologie informatiche).La fi nalità dell’iniziativa è di offrire una formazione concreta, traduci-bile e spendibile nella quotidianità delle attività aziendali sui moltepli-ci aspetti che riguardano l’impresa multifunzionale, ed essere in grado di intercettare e rispondere positi-vamente ad una nuova domanda di beni e servizi.Tutti i Giovani interessati a par-tecipare ai corsi formativi sono pregati di contattare il sottoscrit-to ( 0532/979753)o i segretari di zona, per organizzare al meglio questo tipo di attività.

Marco BaldonSegretario Provinciale

Giovani Impresa

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.IMPIANTI FOTOVOLTAICI, DOPO

IL NUOVO CONTO ENERGIA SONO ANCORA FONTE DI REDDITO?

Le modifi che introdotte dal nuovo provvedimento del Governo e alcuniesempi per capire la convenienza di un investimento importante per l’azienda

Dal mese di giugno scorso e operativo il Decre-to sul 4 conto energia; per il Ministro Romani il provvedimento pone le basi per lo sviluppo di medio-lungo periodo del comparto, accompa-gnandolo al raggiungimento dell’autosuffi cien-za economica. Attraverso la razionalizzazione e una progressiva riduzione delle tariffe, sarà possibile controllare e impiegare con maggiore effi cacia l’onere a carico di cittadini e imprese. In questo periodo transitorio ( fi no alla fi ne del 2012 ) è previsto un calo progressivo delle tariffe percepite per allineare il nostro Paese ai livelli comunitari e la salvaguardia degli investimenti in corso. La tariffa percepita viene determinata dal momento dell’entrata in esercizio dell’impianto, con la garanzia del rispetto dell’iter di connessio-ne da parte del gestore di rete, in conformità con i tempi e le relative sanzioni previste dall’Autorità per l’energia elettrica e il gas.Con questo decreto si defi niscono i criteri e le modalità per incentivare la produzione di ener-gia elettrica mediante conversione fotovoltaica della fonte solare. Gli incentivi vengono erogati in conto energia e cioè sono basati su una tariffa incentivante per kWh di energia elettrica prodot-ta. Il conto energia costituisce la fonte di ricavo principale per il soggetto responsabile dell’im-pianto fotovoltaico poiché comporta l’erogazio-ne di un incentivo proporzionale alla produzione

di energia elettrica. La tariffa incentivante è riconosciuta per un pe-riodo di venti anni a decorrere dalla data di en-trata in esercizio dell’impianto ed è costante in moneta corrente per tutto il periodo di incentiva-zione.In aggiunta all’incentivo, il soggetto responsabi-le dell’impianto può contare su un ulteriore van-taggio economico, utilizzando l’energia prodotta per: 1)la cessione in rete, 2)lo scambio sul posto con la rete elettrica. Lo scambio sul posto è un servizio che viene erogato dal GSE su istanza degli interessati. Consente all’utente che abbia la titolarità o la disponibilità di un impianto, la compensazione tra il valore associabile all’ener-gia elettrica prodotta e immessa in rete e il valore associabile all’energia elettrica prelevata e con-sumata in un periodo differente da quello in cui avviene la produzione.Altra novità è il premio fi sso di 5 centesimi di euro per kwh in caso di impianti fotovoltaici che vanno a sostituire coperture in eternit e un premio del 10% per gli impianti che hanno un costo di investimento di materiali riconducibile per almeno il 60% ad una produzione realizzata all’interno dell’Unione Europea. Si riportano le tariffe incentivanti per il periodo transitorio fi no alla fi ne del 2012 delle due categorie che interes-sano le aziende nostre socie.

Ottobre Novembre Dicembre 1°sem2012 2°sem2012

Edif. Edif. Edif. Edif. Edif.

€/kwh €/kwh €/kwh €/kwh €/kwh

3<P≤20 0,310 0,288 0,268 0,247 0,227

20<P≤200 0,293 0,272 0,253 0,233 0,214

Porto ora il caso di 2 impianti per dimostrare che ancora oggi è conveniente fare questo tipo di in-vestimento:1) Cessione totale dell’energia di un impianto di 20 Kwp

Costo di realizzo impianto circa € 55.000 + iva al 10%: 60.500Produzione energia stimata KwH/anno: 21.300Incentivo GSE per Kwh mese di ottobre: 0,310Uso materiale europeo + 10%: 0,031

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.A.

Prezzo di vendita energia prodotta: 0,11RICAVI INCENTIVO GSE (0,310+0,031): 21.300 * 0,341 = € 7.263,3RICAVI DOVUTI ALLA VENDITA DI ENERGIA: 21.300 * 0,11 = € 2.343TOTALE RICAVI LORDI ANNUI € 9.606,3SPESE MANUTENZIONE E ASSICURA-ZIONE ANNUI € 960RICAVO NETTO ANNUO € 8.646,3TEMPO MEDIO DI RIENTRO 7 ANNI

FINANZIAMENTO PREVISTO:Prodotto: Medioprestito energie da fonti rinno-vabiliForma tecnica: mutuo chirografarioImporto fi nanziato: €. 55.000,00Durata: anni 7Rata: trimestraleRata prevista TV: €. 2.223,27Spese pratica: €. 850,00Garanzie richieste: Garanzie personali richiedenteCessione del credito GSEPolizza assicurativa a favore della bancaGaranzia confi di2) Scambio sul posto dell’energia con le stesse caratteristicheCosto di realizzo impianto circa € 55.000 + iva al 10% = 60.500Produzione energia stimata KwH/anno: 21.300Incentivo GSE per Kwh mese di ottobre: 0,310Uso materiale europeo + 10%: 0,031Prezzo di acquisto energia: 0,180RICAVI INCENTIVO GSE (0,310+0,031): 21.300 * 0,341 = € 7.263,3RICAVI DOVUTI ALL’ENERGIA risparmia-ta : 21.300 * 0,18 = € 3.834

TOTALE RICAVI LORDI ANNUI € 11.097,3SPESE MANUTENZIONE E ASSICURA-ZIONE ANNUI: € 960RICAVO NETTO ANNUO : € 10.137,3TEMPO MEDIO DI RIENTRO: 6 ANNI

FINANZIAMENTO PREVISTO:Prodotto: Medioprestito energie da fonti rinno-vabiliForma tecnica: mutuo chirografarioImporto fi nanziato: € 55.000,00Durata: anni 6Rata: trimestraleRata prevista TV: € 2.550,68Spese pratica: €. 850,00Garanzie richieste: Garanzie personali richiedenteCessione del credito GSEPolizza assicurativa a favore della bancaGaranzia confi di

Come riportano i due esempi sopra analizzati si può vedere che realizzare degli impianti fotovol-taici è ancora conveniente, questo è dovuto nono-stante il calo delle tariffe incentivanti al calo del prezzo di acquisto dei materiali che in pochi mesi sono calati in media dal 20 al 30%.I soci interessati all’argomento che vogliono maggiori informazioni possono contattare il sot-toscritto (0532/979753) o i segretari di zona, per prendere appuntamento e verifi care le opportuni-tà di credito collegate.

Marco BaldonCapo Area Tecnica, Certifi cazioni aziendali

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.A.A

. Con “condizionalità” si intendono una serie di impegni che le aziende devono rispettare per poter benefi ciare degli aiuti previsti dalla domanda unica e da tutte le misure che fi nanziano il piano di sviluppo rurale.Con l’approvazione del decreto ministeriale 10346 del 13/05/2011 sono state apportate alcune modifi che rispetto il precedente decreto del 2009 .Di seguito riportiamo per praticità solo alcuni dei requisiti minimi che le aziende sono tenute ad osservare e che possono essere approfonditi con i tecnici di riferimento negli uffi ci zona del territorio.

PRODOTTI FITOSANITARI

Tenuta e compilazione del registro dei trattamenti (quaderno di campagna) deve essere aggiornato entro 30 giorni dall’esecuzione di ogni trattamento.Devono essere rispettate le prescrizioni di utilizzo previste in etichetta del prodotto impiegato , utilizzando dei dispositivi di protezione individuale (DPI) previsti (es. guanti, maschere con fi ltri, tuta, ecc.) reperibili in azienda in caso di controllo.Lo stoccaggio dei prodotti fi tosanitari deve essere effettuato in appositi locali (o in armadi) , da tenere chiusi a chiave, areati , adeguati per evitare la dispersione nell’ambiente (es. pavimento lavabile) ed il cui contenuto sia segnalato in maniera opportuna con cartelli di segnalazione per sostanze pericolose.Nel caso in cui il trattamento fosse effettuato da un contoterzista, egli dovrà annotarlo direttamente sul registro dell’azienda conservando la scheda

del trattamento , controfi rmando ogni intervento fi tosanitario effettuato .Nel caso in cui il titolare aziendale e l’utilizzatore dei prodotti fi tosanitari non coincidano e tale circostanza non possa essere confi gurata come un servizio offerto da contoterzista - situazione diffusa soprattutto nelle piccole aziende agricole - deve essere presente in azienda una delega scritta all’utilizzatore fi rmata dal titolare aziendale.Disponibilità e validità dell’autorizzazione per l’acquisto e l’utilizzazione dei prodotti fi tosanitari (patentino) e che nel documento di trasporto dei prodotti sia contenuto il modulo di acquisto riportante le informazioni sul prodotto, generalità dell’acquirente e gli estremi del patentino .

Il registro dei trattamenti ( quaderno di campagna ) deve riportare:

• elenco cronologico dei trattamenti eseguiti sulle diverse colture, oppure in alternativa, una serie di moduli distinti, relativi ciascuno ad una singola coltura agraria;• prodotto fi tosanitario utilizzato e quantità;• superfi cie della coltura a cui si riferisce il singolo trattamento;• avversità per la quale si è reso necessario il trattamento;• registrazione della fasi fenologiche/agronomiche principali di ogni coltura: semina o trapianto, iniziofi oritura e raccolta.Le aziende che hanno impegni agro ambientali relativi il rispetto dei disciplinari di produzione integrata devono inoltre sottoporre le attrezzature utilizzate per le irrorazioni ad una verifi ca funzionale ogni 5 anni da parte di personale tecnico abilitato per la taratura degli impianti .

MISURE PER LA PROTEZIONE DEL SUOLO

La corretta gestione del suolo viene di seguito sintetizzata con le principale regole che prevede il decreto vigente .

Divieto di effettuare livellamenti non autorizzati , fatto salvo i livellamenti ordinari per la sistemazione dei terreni a risaia.

CONDIZIONALITÀ: COS’È E COME SI GESTISCE IN AZIENDA

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.A.

Garantire l’effi cienza e la funzionalità nello sgrondo delle acque attraverso la manutenzione della rete idraulica aziendale e della baulatura, rivolta alla gestione e alla conservazione delle scoline e dei canali collettori, presenti ai margini dei campi.Anche la corretta gestione dei residui colturali fa parte del capitolo della protezione del suolo , è vietata la bruciatura delle stoppie e delle paglie salvo per le deroghe consentite quali :• per le superfi ci investite a riso;• nel caso di interventi connessi ad emergenze di carattere fi tosanitario prescritti dall’Autorità competente, preventivamente autorizzate dalla stessa. Inoltre l’avvicendamento delle colture di cerealicole è normata dal capitolo gestione suolo; la monosuccessione , cioè la coltivazione dello stesso cereale, sul medesimo appezzamento, per 2 o più anni consecutivi di cereali quali : frumento tenero e duro, triticale, spelta, segale, orzo, avena, miglio, scagliola, farro, mais e sorgo non può essere effettuata per più di 5 anni a decorrere dall’anno 2008 in deroga rimane il riso escluso dal divieto.Nel contempo si ricorda che non interrompono la monosuccessione le colture intercalari in secondo raccolto.

Per le superfi ci invece ritirate dalla produzione volontariamente (superfi ci a buona pratica agricola) devono essere appunto adottate specifi che pratiche agronomiche atte a limitare il rischio di propagazione degli incendi e l’incontrollato sviluppo delle piante infestanti , tutelando però la fauna selvatica durante i delicati periodi della nidifi cazione e riproduzione. Infatti deve essere eseguito uno sfalcio per le zone di tutela ambientale e massimo 2 sfalci per le altre

zone , evitando quindi la rottura del cotico erboso, escludendo però il periodo che intercorre dal 01 marzo al 31 luglio per effettuare i suddetti interventi.

Ricordiamo quali possono essere le altre destinazioni delle superfi ci ritirate volontariamente della coltivazione:• pratica del sovescio in presenza di specie da sovescio o piante biocide;• terreni interessati da ripristino degli habitat e biotopi;• colture a perdere per la fauna;• interventi di miglioramento fondiario ruspature, drenaggi ecc.. ( precedentemente comunicare all’ente pagatore )• lavorazioni del terreno eseguite per ottenere una produzione agricola nella successiva annata agraria, comunque da effettuarsi non prima del 15 luglio dell’annata agraria precedente all’entrata in produzione.

Alessandra MariottiResponsabile Provinciale Area Tecnica C.A.A.

SISTRI, PER I RIFIUTIRIPARTENZA A FEBBRAIO 2012

Dopo la cancellazione contenuta nei primi provvedimenti delle manovre fi nanziarie estive, l’obbligo di attivare il sistema di rintracciabilità dei rifi uti è stato ripristinato con decorrenza da febbraio 2012.Coldiretti sta continuando a perseguire sistemi di semplifi cazione per ridurre il più possibile l’impatto delle nuove normative sulle imprese, assicurando nel contempo un adeguato servi-zio ed il rispetto della legge. Maggiori informazioni presso tutti gli uffi ci zona.

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U/1 Vendo per inutilizzo vasca con tettoia per cisterna da l 1.000, comprensiva di cisterna zincata da l 500. Pompa per gasolio con gomme e pistole in alluminio, il tutto in ottime condizioni. Vendo anche separatamente, Tel. 339/1875551U/2 Vendo franzer “Celli” m 2,10 semi nuovo; 2 ruote strette per Fiat 640; 2 gabbie per Fiat 640; un frangizolle “spedo” portante 16 dischi; una barra falciante Gaspardo; un rimorchio in ferro portata 40 q. Per informazioni chiamare ore pasti al numero 0532/724379.U/3 Vendo barra 6 fi le pieghevole a 75 cm, marca Olimac Drago, attacco Claas, anno 2005. Tel. 0532/814116U/5 Vendo rotolone Marani tutto zincato, tubo diametro 100, lunghezza m 280, con motorino di recupero, getto su 4 ruotine, pompa con telaio per sollevamento, perfetto, sempre al chiuso, a euro 6.000 trattabili. Tel. 0532/327195U/6 Vendo muletto Porter 12.4. D.S.C., altezza 275, 2 pistoni, completo centralina funzionante. Tel. 347/5397752U/7 Vendo causa inutilizzo, anche singolarmente: pala Benfra 215 snodata; Fiat Allis 14B, completa di ruspa; aratro bivomere Comas q 25; Fiat 880; coclea Milani, diametro 20. Il tutto in ottime

condizioni. Tel. 348/3263265U/8 Vendo fresa sarchiatrice m 2,5, n. 6 fi le; seminatrice carraro m 2,5; trattore Ford 5000 con muletto e forca per rotoballe. Tel. ore pasti 0532/712655U/ 9 Vendo estirpatore, a 9 ancore m 2,5; affi latrice per sega da legna. Telefono 0532/427052U/10 Affi tto e/o vendo un negozio di 100 mq + garage di 20 mq sito in Copparo, via XX settembre, 33; vendo una bascula. Telefonare al n. 0532/736934V/2 Agricoltore disponibile per vari lavori in campagna, tra cui sfalcio e trinciatura dell’erba su argini, scoline, aratura, estirpatura, ripperatura, erpicatura, semina, trasporti, diserbi/trattamenti. Tel. ore pasti Giampietro 348/8520788.V/3 Vendo rotolone marca Marani, diametro 110, lunghezza metri 330; macchina praticamente nuova, interamente zincata e tamburata, motore Ruggerini diesel per il riavvolgimento, carrello a quattro ruote con zavorra autoriempiente, prolunga per mais e prolunga per frutteto, gettone Rainbird.A chi compra l’irrigatore regalo 500 m di tubi. Per informazioni tel. 338/9327866.V/4 Vendo Caterpillar D5 B, turbo, 150 cv, ore 4.217, anno 1981, catene lubrifi cate, ottime

condizioni (sempre al coperto). Vendo erpice rotante tipo Sicma, metri 2,50 con protezione anteriore in ottimo stato. Tel. 0532/878236 ore pasti.V/5 Vendo 220 pergolette per kiwi. Tel . ore pasti 0532/329463V/6 Vendo scava cipolle marca CARLOTTI; macchina raccogli cipolle con porta bins marca CARLOTTI; aratro monovomere entro solco, volta orecchio marca MORO, per trattrice 70-100 cvTEL. 338/9015031V/7 Vendo fresa sarchiatrice m 2,5, n. 6 fi le; seminatrice Carraro m 2,5; trattore Ford 5000 con muletto e forca per rotoballe. Telefonare ore pasti al n. 0532/712655V/8 Affi tto porzione di casa colonica seminuova con annessi servizi (garage e pollaio) in zona agricola in via Guarda a Copparo. Tel. cell. 348/7940827.Z/1 Vendo 3 serre congiunte dimensioni 7,80 x 38 mt, facciate basculanti per l’ingresso dei mezzi agricoli, comprensive dei 3 bruciatori per il riscaldamento.Visibile e montata.Per informazioni 338/9290302Z/2 Vendo erba medica (paglia, fi eno, veccia e trifoglio) il tutto pressato in piccole ballette. Possibilità di consegna a domicilio. Tel. 339/4745807 StefanoA/1 vendesi, per totale

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spandiconcime da 60 q, marca New Star. Per informazioni contattare Samuele al 335/6574262A/9 Vendo per cessata attività trattore cingolato Fiat 70 CL completo di ruspa, con aratro Schiavina monovomere q. 10; trattore Fiat 666 2 RM; rimorchio agricolo marca Negrizzolo N50R; botte diserbo q 6; trinciastocchi m 1,80; spandiconcime Lely q 3.A/10 Vendo aratro marca “MIPRA”, monovomere entrosolco voltaorecchio, con ruota di profondità per trattrici da cv 70 circa. Buone condizioni. Tel. 333/4656086

Emanuele BassiN. 22/5/1925M. 28/7/2011

Padre diBassi Maurizio, Luigi e Giancarlo, nostri soci di

Comacchio

LEGGERMENTE ATLETICI 2011:UN GRANDE SUCCESSO

Grazie al consueto impegno ed alle grandi doti del personale del-la cooperativa Giro giro tondo di Comacchio, anche nel 2011 si è tenuta l’edizione di Leggermen-te Atletici, competizione sportiva che ha visto il suo epilogo allo stadio Raibosola di Comacchio lo scorso 20 settembre con le gare di atletica. Oltre 200 gli ospiti delle strutture socio riabilitative e socia-li che hanno partecipato, animan-do con genuino spirito agonistico e sportivo la manifestazione che è giunta alla sua sesta edizione,

con un crescendo di consensi. È particolarmente soddisfacente per Coldiretti aver potuto dare un pic-

colo contributo alla riuscita della manifestazione con la fornitura delle magliette e soprattutto con la condivisione della volontà di dare opportunità anche a chi ha più dif-fi coltà di altri ad inserirsi nella no-stra società per far sentire il meno possibile l’emarginazione a queste persone ed alle loro famiglie.Con l’auspicio che ogni giorno si trovino le motivazioni per dedi-carsi ai meno fortunati ed accom-pagnarli in un cammino di vita e di relazione dove contano davvero le persone ed i valori profondi.

Mendes BertazzaN. 14/11/1928M. 22/9/2011

La Redazione si unisce al cordoglio dei familiari nel

ricordo di una persona buona e sempre vicina a Coldiretti.

Emanuele LavezzoN. 27/2/1940M. 30/5/2011

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L’articolato percorso di unifi cazione dei 38 confi di agricoli regionali presenti sul territorio con il conse-guente processo fi nale di fusione per incorporazione ha dato vita a CreditAgri Italia che, nella veste di società cooperativa per azioni, costituisce il più articolato ente di garanzia fi di italiano operante in agricoltura con i requisiti formali e sostanziali dei Confi di ex art. 107 del Testo Unico Bancario. Infatti, grazie all’iscrizione ex art. 107 TUB quale intermediario vigilato, CreditAgri Italia oltre al rilascio di garanzie sussidiarie può accor-dare anche garanzie a prima richiesta che, rispettando i requisiti previsti da Basilea 2, consentono di abbassare il livello di rischio delle operazioni sostenute dal Con-fi di, con evidenti vantaggi per le Banche dovuti alla ri-duzione degli accantonamenti patrimoniali previsti in assenza di garanzia. Per ottenere l’iscrizione all’ex articolo 107 del TUB, CreditAgri Italia si è data una struttura operativa in grado di rispondere alle esigenze determinate dalla vi-gilanza di Banca d’Italia. Tutti i processi interni che portano alla valutazione e al rilascio della garanzia sono improntati alla più assoluta trasparenza e corri-spondono alle necessità di certifi cazione di qualità e controllo di Banca d’Italia. Nella pratica, la rete Credi-tAgri a livello di sede provinciale istruisce la domanda e raccoglie i corredi documentali necessari a supporto della richiesta. Ultimata l’istruttoria, la pratica passa all’analisi della Direzione crediti e, ottenuto parere tecnico favorevole, passa al Comitato esecutivo. Una volta deliberata, si invia alla Banca la comunicazione di concessione garanzia, che ha validità per 120 giorni. Assunta la delibera, l’Istituto bancario lo comunica a CreditAgri Italia che provvede a rilasciare formale fi -dejussione a favore della stessa a valere sui fondi rischi del Confi di. Ricevuta la fi dejussione si potrà procedere all’erogazione fi nale del fi nanziamento e al contestuale accredito delle commissioni a favore del Confi di.In questi ultimi mesi di attività, la rete di mediazione creditizia CreditAgri Emilia Romagna, grazie al fonda-mentale apporto della Cooperativa di garanzia fi di, ha potuto ulteriormente rafforzare e potenziare la propria offerta di servizi, favorendo l’accesso al credito ordi-nario e agevolato e incentivando lo sviluppo del settore agricolo con prodotti dedicati e un servizio di consulen-za personalizzata volto al sostegno dei progetti di inve-stimento. Ulteriore e recente vantaggio a disposizione delle aziende clienti di CreditAgri è rappresentato dal fatto che la nostra Cooperativa di garanzia fi di è altresì partner di SGFA-Ismea, Ente di diritto pubblico attivo nel rilascio di garanzie con controgaranzia dello Stato. Inoltre, poiché il problema del credito è una criticità

emersa sia durante l’ultima Assemblea nazionale di Giovani Impresa Coldiretti che in occasione del recente Comitato regionale tenutasi il 19 settembre a Bologna, CreditAgri ha aggiunto alla propria offerta un apposito pacchetto di prodotti fi nanziari dedicato ai giovani im-prenditori (max 40 anni)i, affi nché questi ultimi, anche in momenti di diffi coltà come quelli attuali, possano es-sere stimolati ad approcciare il mercato e l’innovazione con un rinnovato entusiasmo e maggiori strumenti. Il prodotto Start Up, per esempio, comprende fi nanzia-menti per l’avvio dell’impresa con un plafond massi-mo di 50.000 euro. Invece la copertura del 100%, iva compresa, delle spese relative all’acquisto hardware e software per il miglioramento della gestione aziendale costituiscono l’asse della misura denominata Prestito informatizzazione Aziendale.Le agevolazioni sono previste i giovani agricoltori ma anche per le società di persone o capitali che abbia-no almeno un giovane di età inferiore ai 40 anni nella compagine sociale. La misura sulla Formazione è particolarmente attenta alle esigenze di un mercato in continua evoluzione: in questo caso, vengono coperti il 100% dei costi, iva compresa, sostenuti per prendere parte ad attività for-mative; durata massima del fi nanziamento 12 mesi. Fi-deiussione a favore di Ismea prevede, invece, fi nanzia-menti per i progetti destinati al subentro in agricoltura con l’importo fi ssato al massimo al 100% di quanto previsto dal decreto di concessione Ismea. Conto cor-rente tutto compreso Agricoltura è destinato alle impre-se associate CreditAgri Italia riconosciute tramite ap-posita convenzione con un canone pari a zero nei primi 6 mesi che arriva poi a 9 euro. Infi ne, la misura del Subentro aziendale è destinata alle imprese associate CreditAgri Italia e, al fi ne di garantire la continuità aziendale, prevede investimenti fi nanzia-bili per acquisto e subentro per imprenditoria giovanile anche in qualità di socio dove la componente giovanile rappresenta la maggioranza della compagine sociale.

Per informazioni:CreditAgri Emilia RomagnaReferente Impresa Verde Ferrara:Alessandro BallariniTel. [email protected]

CREDITAGRI: AUMENTANO I PRODOTTI DEDICATI AI GIOVANI

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AINFORMAZIONI EPACA

MALATTIE PROFESSIONALI AGRICOLEA seguito di diverse sentenze della Corte di Cassazio-ne e di specifi che disposizioni di legge, è stata recen-temente ampliata la tabella delle malattie professiona-li riconoscibili dall’INAIL anche in ambito agricolo.Il riconoscimento della malattia professionale può dare origine, come per gli infortuni, ad una indenni-tà giornaliera per astensione temporanea assoluta dal lavoro, e al riconoscimento di postumi permanenti indennizzabili in capitale o, se superiori ad un grado percentuale del 15%, alla costituzione di una rendita mensile.Ci sembra opportuno evidenziare di seguito alcune malattie professionali piuttosto frequenti in agricol-tura (ma anche in altri ambiti lavorativi) per le quali è possibile effettuare richiesta all’INAIL di indennizzo; coloro che ritengono di poter essere nelle condizioni per richiedere il benefi cio potranno rivolgersi all’uf-fi cio zona Coldiretti più vicino per la valutazione, an-che attraverso una consulenza medica completamente gratuita.

TUNNEL CARPALELa sindrome del tunnel carpale viene riconosciuta come malattia professionale nei confronti di coloro che sono impegnati in lavorazioni, svolte in modo non occasionale, che comportano movimenti ripetuti, mantenimento di posture incongrue e impegno di for-za: è il caso, ad esempio, di coloro che sono impegnati nella potatura ovvero coloro che svolgono l’attività di mungitura senza l’ausilio di mezzi tecnici.Può essere richiesto l’indennizzo entro 2 anni dall’ab-bandono della lavorazione che ha dato origine alla malattia.

DIMINUZIONE DELLACAPACITÀ UDITIVA

I lavoratori che sono affetti da ipoacusia percettiva bilaterale simmetrica per essere stati esposti a lavora-zioni rumorose nell’industria, nei trasporti o in agri-coltura hanno diritto alla richiesta di indennizzo per il riconoscimento della malattia professionale: a titolo esemplifi cativo, in ambito agricolo, è una patologia che colpisce frequentemente i trattoristi o coloro che, comunque, utilizzano in modo frequente macchinari piuttosto rumorosi.Può essere richiesto l’indennizzo entro 4 anni dall’ab-bandono della lavorazione che ha dato origine alla malattia.

ERNIE E PROTUSIONI DISCALI DELLA CO-LONNA LOMBO SACRALE

I lavoratori affetti da patologie della colonna lombo sacrale, per avere svolto lavorazioni quali conduzione abituale di trattori agricoli, movimentazioni manuali di carichi svolte in modo non occasionale ed in assen-za di ausilii effi caci, posture incongrue.Può essere richiesto l’indennizzo entro 1 anno dall’ab-bandono delle lavorazioni che hanno causato la ma-lattia.

TENDINITISono malattie professionali tabellate le tendiniti della spalla, del gomito, del polso e della mano se coloro che ne risultano affetti svolgono lavorazioni, in modo non occasionale, che comportano movimenti ripetuti, posture incongrue ed impegno di forza: sono patolo-gie frequenti, ad esempio, fra coloro che svolgono la raccolta di frutti pendenti, la cernita di frutta e verdura o la sessatura del pollame.Può essere richiesto l’indennizzo entro 1 anno dall’ab-bandono della lavorazione che ha dato origine alla malattia.

PATOLOGIE DEL GINOCCHIOLe borsiti per chi svolge o ha svolto lavorazioni con appoggio prolungato del ginocchio e le meniscopatie degenerative o le tendinopatie del quadricipite per chi svolge o ha svolto lavorazioni con movimenti ripetuti del ginocchio o mantenimento di posture incongrue sono state inserite tra le malattie professionali tabel-late: sono patologie frequenti, ad esempio, fra coloro che svolgono la semina o raccolta di frutti od ortaggi a terra, viticoltori ed in genere coloro che sono costretti all’utilizzo prolungato della gamba come punto di ap-poggio per far leva su attrezzi di lavoro. Può essere richiesto l’indennizzo entro 2 anni dall’ab-bandono della lavorazione che ha dato origine alla malattia.Per ogni ulteriore informazione o chiarimento in me-rito, invitiamo gli interessati a rivolgersi al Patronato Epaca della Coldiretti dove personale qualifi cato sa-prà fornire le corrette indicazioni del caso.

NUOVI TICKETPER FARMACI,

VISITE ED ESAMI SPECIALISTICIDa lunedì 29 agosto sono stati introdotti in Emilia-Romagna i nuovi ticket sanitari su farmaci, visite ed

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esami specialistici, decisi dal Governo con la legge 111 del 15 luglio 2011, e che la Regione Emilia-Ro-magna, con delibera di Giunta n. 1190, ha scelto di applicare con un sistema di ticket ritenuto più equo, rispetto a quanto previsto dalla manovra fi nanziaria che ha disposto un ticket di 10 euro per ogni prescri-zione e per tutti i cittadini.La Regione ha confermato tutte le attuali esenzio-ni: chi è già esente dal pagamento del ticket, conti-nua ad esserlo.Per le persone non esenti, il ticket è stato differenzia-to in base alla fascia di reddito del nucleo familiare fi scale. I nuovi ticket su farmaci, visite, esami specialistici • non sono applicati a tutte le persone già esenti: in base al reddito e all’età, alla patologia e alle altre con-dizioni previste • si pagano per farmaci, visite, esami erogati da lunedì 29 agosto 2011 • sono modulati per fasce di reddito familiare lordo fi scale • ogni cittadino è tenuto a compilare un modulo di autocertifi cazione del reddito familiare lordo fi scale • chi fa visite, esami o ritira farmaci dal 29 agosto al 17 settembre ha 60 giorni di tempo per mettersi in regola e presentare la propria autocertifi cazione • dal 18 settembre chi non ha autocertifi cato la sua fascia di reddito, e deve ottenere prestazioni soggette a pagamento ticket, paga il ticket massimo, come per i redditi familiari fi scali sopra i 100.000 euro Esenti dal ticketBambini fi no a 6 anni e persone anziane dai 65 anni, con reddito familiare lordo inferiore a 36.152, perso-ne con invalidità o con malattie croniche, donne in gravidanza, disoccupati, lavoratori in cassa integra-zione e loro famigliari.Autocertifi cazione del reddito familiare lordo fi -scale - un modulo per ogni persona I nuovi ticket sono differenziati in base a fasce di reddito che ogni cittadino dovrà autocertifi care, attra-verso un modulo che dovrà essere compilato per ogni componente del nucleo familiare una sola volta (salvo modifi che di fascia di reddito familiare). Per la valutazione del reddito viene considerato, come prevede la legislazione nazionale del ‘93 sulla com-partecipazione alla spesa, il reddito del nucleo fami-liare lordo fi scale.Il nucleo familiare fi scaleIl nucleo familiare fi scale è composto dai coniugi (an-che se non sono a carico), non separati legalmente, e dai familiari a carico.

In caso di separazione, ogni coniuge compilerà il mo-dulo facendo riferimento al proprio nucleo familiare fi scale.Sono familiari a carico quelli non fi scalmente indi-pendenti, per i quali l’interessato gode di detrazioni fi scali, perché il loro reddito è inferiore a € 2.840,51. Sono: il coniuge non legalmente ed effettivamente separato, i fi gli anche naturali e/o adottati, affi dati o affi liati con reddito non superiore a € 2.840,51, sen-za limiti di età anche se non conviventi e residenti all’estero.Le persone, pur conviventi, che dispongono di un proprio reddito annuo che supera € 2.840,51 costitu-iscono, con l’eccezione del coniuge, nuclei familiari autonomi.

IL DETTAGLIO DEI NUOVI TICKETPER I NON ESENTI

FarmaciPer la prima volta in Emilia-Romagna anche per i far-maci erogati a carico del Servizio sanitario regionale viene introdotto un ticket in base al reddito lordo del nucleo familiare fi scale. Tale ticket non riguarda chi ha un reddito inferiore ai 36.152 euro e chi già usufruisce di un’esenzione.Questi i ticket e le relative fasce di reddito:1 euro a confezione (con tetto di 2 euro per ricetta) per un reddito compreso tra 36.153 e 70.000 euro;2 euro a confezione (con tetto di 4 euro per ricetta) per un reddito tra 70.001 e 100.000 euro;3 euro a confezione (con tetto di 6 euro per ricetta) per redditi superiori ai 100.000 euro.Visite specialistiche, prestazioni di chirurgia am-bulatorialeIl ticket per le viste specialistiche aumenta di 5 euro per tutti, indipendentemente dal reddito. Chi è esente continuerà ad esserlo. Per la prima visita il ticket sarà pertanto di 23 euro, per quelle di controllo di 18 euro. Viene introdotto anche un ticket di 46,15 euro per le prestazioni di chirurgia ambulatoriale della cataratta e della sindrome del tunnel carpale.

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Risonanza magnetica e TacPer la risonanza magnetica e la Tac la compartecipa-zione del cittadino viene rimodulata con questi im-porti e le relative fasce di reddito: 36,15 euro (resta dunque invariato) per redditi fi no a 36.152 euro; 50 euro per redditi tra 36.153 e 100.000 euro; 70 euro oltre i 100.000 euro.Esami specialisticiViene introdotto, e modulato in base al reddito, un ulteriore ticket sulla ricetta con esami che hanno un valore tariffario superiore a 10 euro. La misura non riguarda i redditi fi no a 36.152 euro. Tale quota non si applica alle ricette che prescrivono solo la visita e a quelle che prescrivono Tac e risonanza magnetica. Se la ricetta contiene la visita e altre prestazioni, il costo della visita non concorre a determinare il valore tariffario.

Ecco dunque ticket e corrispondenti fasce di reddito: 0 euro fi no a 36.152 euro; 5 euro tra 36.153 e 70.000 euro; 10 euro tra 70.001 a 100.000 euro; 15 euro oltre i 100.000 euro. Per quanto riguarda le prestazioni di Pronto Soccorso non cambia nulla, restano in vigore i ticket e le esen-zioni attuali.Gli uffi ci della Federazione Coldiretti/Impresa Ver-de sono a disposizione per la verifi ca, compilazione e consegna presso l’AUSL dei modelli di autocerti-fi cazione, che dovranno essere corredati da copia del documento di identità valido del soggetto che fi rma la dichiarazione.

“SGRAVI CALAMITÀ 2009”Stanno pervenendo in questi giorni dall’Uffi cio Agri-coltura della Provincia di Ferrara i nulla osta relati-vi ai danni per calamità subiti nel 2009 dalle azien-de agricole interessate. Nel ricordare che in caso di calamità accertata superiore al 30% spetta anche uno sgravio dei contributi previdenziali agricoli autonomi e quali datori di lavoro, invitiamo tutti coloro che han-no ricevuto il nulla osta a presentarsi presso gli uffi ci del patronato EPACA per la compilazione e l’inoltro delle apposite domande di sgravio e ricalcolo contri-butivo.

Beatrice TagliaferriResponsabile Provinciale EPACA

Il perdurante periodo di tempo caldo e soleggiato, con assenza di precipitazioni (l’autunno più caldo degli ultimi 180 anni), ha signifi cato anche la ne-cessità di utilizzare nelle pratiche agrarie più car-burante dell’ordinario, soprattutto per interventi irrigui, tanto che la Regione Emilia-Romagna ha rilevato un incremento di quasi il 50% dei consu-mi idrici in tutti i comprensori regionali, ritenendo pertanto di riconoscere la fondatezza delle richie-ste delle associazioni agricole per attivare la possi-bilità di integrare le assegnazioni di carburante ad accisa ridotta per le necessità di talune colture ed allevamenti estensivi in acque salmastre (itticoltu-ra), già dichiarati entro lo scorso 30 giugno ai fi ni

della assegnazione ordinaria.Pertanto entro il prossimo 31 ottobre, alle azien-de agricole che presenteranno apposita richiesta di integrazione potranno essere assegnati quantitativi di carburante agevolato sino al massimo del 100% della originaria assegnazione, a condizione che i prodotti petroliferi “ordinari” siano stati esauriti antecedentemente la data della delibera regionale che consente l’integrazione in oggetto, ovvero il 3 ottobre 2011.Avranno la possibilità di richiedere l’integrazione le aziende con colture orticole, mais, vivai, pomo-doro, frutteti, viti, kiwi, fragole, colture sementie-re. Maggiori informazioni presso gli Uffi ci Zona.

DECRETO SICCITÀ, DECRETO SICCITÀ, RICHIESTA SUPPLEMENTI RICHIESTA SUPPLEMENTI CARBURANTE AGRICOLOCARBURANTE AGRICOLO

DECRETO SICCITÀ, RICHIESTA SUPPLEMENTI CARBURANTE AGRICOLO

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Tra i Sapori da Mare, Spiaggia e Sapori, la fe-sta dell’Ospitalità, le tante occasioni costruite per far conoscere i nostri prodotti ed anche il territorio, Cam-pagna Amica Ferrara ha sviluppato un intenso pro-gramma di attività che ha animato l’estate ferrarese. Tra le principali iniziative sottolineiamo le “ciclo-scampagnate” che hanno fatto conoscere le aziende agricole coinvolte ai turi-sti, guidati alla scoperta “in campo” dei prodotti tipici di stagione. A Ferragosto tradizionale appuntamen-to con la cocomerata sul molo di Portogaribaldi, ed a Lido Estensi, chiusura della stagione con Sapori tra Terra e Mare all’inizio di settembre. Appuntamento ora con i mercati e con il progetto dei Punti Vendi-ta accreditati e le Botteghe di Campagna Amica, oltre che con il grande appun-tamento della Giornata del Ringraziamento. Alla ribalta ancora i prodotti ed i nostri produttori, all’insegna del marchio Campagna Amica, che quest’anno ha debutta-to anche alla Fiera di Codi-goro, oltre che con i banchi di vendita degli agricoltori, anche come supporter delle gare di nuoto.Pubblichiamo alcune foto degli eventi per ricordare una intensa stagione vissu-ta sempre al massimo!

Riccardo CasottiResponsabile provinciale

Campagna Amica

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UN’ESTATE SOTTO IL SEGNO DI CAMPAGNA AMICA

Si è conclusa una stagione che ha visto il nostro impegno per far conoscere inostri prodotti ed il nostro territorio ai turisti della nostra costa. Con successo.

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DAL CONSORZIO AGRARIO DI FERRARA

Le varietà di grano consigliate per la semina 2011

Prenotabili presso le rappresentanze CAP

GRANO DURO

Dakter

Isildur

Orobel

PR22D66

GRANO TENERO

Altamira

Aubusson

Bandera

Bologna

Kalango

Masaccio

Palesio

Tiepolo

Valbona

Levante

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