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Provare emozioni è un privilegio e imparare a esprimerle ci aiuta ad avvicinarci a coloro che amiamo e ad essere felici. In virtù di ciò gli alunni della classe IIIA della sede “Dante Alighieri”, attraverso un percorso di studio incentrato sulla conoscenza delle emozioni e sullo sviluppo dell’intelligenza emotiva, hanno avuto l’opportunità di scoprire, identificare e differenziare le emozioni, di parlare dei loro sentimenti ed approfondire la consapevolezza di sé. L’attività si è rivelata un valido strumento pedagogico per aiutare i ragazzi a diventare
adulti consapevoli e capaci di affrontare le sfide della vita.
Docenti referenti: Stefania Molin e Anna Perna
E chiudere gli occhi per fermare qualcosa che
è dentro me ma nella mente tua non c’è
tu chiamale se vuoi emozioni…………
Così Lucio Battisti, nel 1970, descriveva una delle caratteristiche principali
dell’emozioni: la componente soggettiva, cioè il fatto che c’è qualcosa nelle emozioni
che è solo nostro e che difficilmente riusciamo a descrivere o a spiegare agli altri.
Tuttavia è possibile individuare alcune caratteristiche universali delle emozioni, che ci
permettono di capirle, comunicarle e gestirle.
Obiettivo dell’attività che abbiamo svolto a scuola è stato fare un viaggio alla scoperta
delle nostre emozioni e delle loro componenti, cercando di capire qualcosa di più delle
emozioni che proviamo quotidianamente ma che sono ancora così sconosciute e nello
stesso tempo così affascinanti, come dimostra il recente successo del film Inside Out
che abbiamo visto. Un viaggio alla scoperta della gioia, della tristezza, della rabbia e
della paura, senza dimenticare la vergogna o il senso di colpa per capire che cosa sono
le emozioni, perché le abbiamo e a che cosa servono, perché conoscere le nostre
emozioni ci aiuta a conoscere noi stessi e a vivere meglio
Amore Fra tutte le emozioni, l’amore è forse quella più contradditoria. Può farci fare un grande sorriso o scatenare in noi un fiume di lacrime. Che tipi di amore ci sono? - Amore romantico: quando pensi tutto il
tempo a una persona... e vedendola provi un miscuglio di nervosismo e allegria.
- Amore diligente: quando fai tue l’allegria o la tristezza della persona che ami e in più le auguri sempre il meglio. È un sentimento puro e caldo. L’amore è l’opposto dell’odio.
Io . . . . . . . . .
Secondo me ogni persona è unica e, quindi, possiede un concetto dell’amore,
unico. Inoltre è molto probabile quando si parla di amore, partire dalla propria
esperienza. Così, nel mio caso posso dire di essere stato innamorato e di aver
provato emozioni contrastanti. A volte ero talmente triste da versare un fiume
di lacrime, altre così felice da toccare il cielo con un dito. Tuttavia, quella
confusione emotiva mi piaceva così come mi piaceva svegliarmi la mattina,
sapendo che c’era qualcuno per cui era bello vivere.
Edoardo
Timidezza La timidezza è un blocco che ci impedisce di comportarci in modo naturale. Di solito ci domina di fronte agli estranei, alle persone di cui non ci fidiamo e a quelle da cui ci sentiamo minacciati. Un timido si sente impacciato e maldestro. E quindi, per paura di sbagliare evita di parlare e di muoversi e di passare inosservato.
Io . . . . . . . . .
Io ritengo di essere un ragazzo timido. Quando mi trovo di fronte a persone che
non conosco, avverto come un blocco. Mi sembra di non essere all’altezza della
situazione, ho difficoltà ad esprimermi, mi sento impacciato e arrossisco. Vorrei
tanto superare questa condizione che mi inibisce nelle interrogazioni e non mi
permette di dare il meglio di me nelle prestazioni sportive. Io penso che questa
emozione sia penalizzante e mi auguro in futuro di superarla o almeno di
saperla gestire meglio.
Alessandro
Accettazione Ci sentiamo accettati quando le persone ci vogliono bene per quello che siamo, con le nostre virtù e con tutte le caratteristiche che dovremmo migliorare. Ci sentiamo accettati anche quando gli altri riconoscono e apprezzano le nostre capacità e le nostre azioni. Quali sono i gesti che ci fanno sentire accettati? Gli applausi, le parole gentili, un sorriso, un abbraccio e qualunque gesto abbia lo scopo di farci sentire apprezzati.
Io . . . . . . . . .
Io mi sono sentito accettato il primo giorno di scuola, quando i miei nuovi
compagni di classe mi hanno accolto con calore.
Christian
Ira L’ira è velocissima: ti assale e se ne va quasi senza che tu te ne accorga. In genere, può impossessarsi di te in situazione che consideri molto ingiuste o che minacciano il tuo benessere. L’ira è un bene? In una società civile, no, perché l’ira è
un’emozione che non permette di ragionare.Ti
fa reagire come un animale aggredito da un altro. E dal momento che non viviamo fra bestie selvatiche, le nostre reazioni cattive di solito ci creano problemi. Per questo, fin che siamo in tempo, è meglio evitare che l’ira prenda il controllo su di noi. Per esempio, quando cominciamo a provare un po’ di irritazione.
Io . . . . . . . . .
Per me è un’espressione di rabbia e di forza che mi logora, è un modo per
esternare la rabbia racchiusa in una sola azione. Provo ira quando ho voglia di
difendermi o di punire chi mi ha offeso. Mi rendo conto che più la tengo dentro
più si amplifica, facendomi diventare oggetto della sua opera distruttiva.
Giovanni
Gratitudine La gratitudine è l’anima della parola “grazie” e si moltiplica ogni volta che sei capace di riconoscere, nella quotidianità, un regalo: il sorriso di un amico, una canzone, una pietanza appetitosa. La gratitudine ti insegna a goderti di più la vita. È la porta della felicità.
Io . . . . . . . . .
Provo un profondo affetto e un sentimento di sincera gratitudine nei confronti
dei miei genitori. Prima di ogni cosa, sono loro grato per avermi dato quanto di
più bello, importante e anche impegnativo esista: la vita. Poi, li ringrazio per
avermi cresciuto nel benessere per aver cercato di soddisfare ogni mio desiderio
e per avermi trasmesso dei sani valori. Provare questo stato d’animo mi fa
apprezzare quello che ho e mi rende vitale, felice e ottimista.
Fabrizio
Paura
La paura è conosciuta anche come “timore “. La
paura appare quando credi che stia per
succederti qualcosa di brutto. Se la paura cresce
moltissimo, si trasforma in terrore, e allora puoi
perdere il controllo. La paura può servirti per
stare allerta di fronte a un pericolo, ma il terrore
ti può paralizzare e può impedirti di ragionare.
Che cosa succede quando hai paura?
I tuoi occhi si spalancano perché tu possa vedere
meglio. Il tuo cuore manda più sangue alle
gambe per permetterti di fuggire. Di fronte a
qualcosa di sconosciuto, si può provare paura, ma anche stupore.
Io . . . . . . . . .
Quando sono solo, la paura mi prende, mi attanaglia. Penso di non sapere
affrontare i problemi, mi sento debole e incapace di fare qualsiasi cosa; rimango
fermo ad aspettare che qualcuno mi venga a prendere per consolarmi un po’.
Questo timore mi prende anche quando c’è il buio, perché penso che di notte ci
siano i fantasmi. Quando mi accorgo che sto per essere colto dalla paura, cerco
aiuto rifugiandomi tra le braccia dei miei genitori.
Francesco
Tristezza La tristezza è una caduta generale della nostra energia, del nostro stato d’animo. Quando siamo tristi, perdiamo l’appetito, le forze, il desiderio, lo slancio: la voglia di vivere. La tristezza è un velo che avvolge la nostra vita rendendola grigia. Che cosa provoca la tristezza? Non tutte le persone provano tristezza per gli stessi motivi. È normale provare tristezza quando veniamo delusi o quando perdiamo qualcosa di importante. Immagina di doverti trasferire in un’altra città. Le nuove prospettive stimoleranno la tua curiosità, ma sarai triste al pensiero degli amici che dovrai lasciare.
Io . . . . . . . . .
Sono un ragazzo spensierato e gioioso come la maggior parte dei miei coetanei.
Mi capita raramente di essere triste, ma ricordo di esserlo stato quando venne
a mancare mio nonno a cui ero molto legato. All’inizio pensavo di vivere un
brutto sogno, il dolore che provavo per la sua perdita era tanto forte da non
farmi accettare la realtà. Mi ritrovavo solo con me stesso a ripensare a quello che
lui aveva rappresentato per me, ai momenti trascorsi insieme e… piangevo.A
volte ero preso da i rimpianti per non aver fatto o dette certe cose finché era in
vita. Con il trascorrere del tempo, ho iniziato ad accettare la sua morte e ad
apprezzare l’eredità positiva che mi ha lasciato e cioè che non tutto è perduto. É
rimasto il suo ricordo che mi è di grande aiuto e conforto. Kristian
Malinconia La malinconia è una forma accentuata di
nostalgia. Quando siamo malinconici, abbiamo la
sensazione che il mondo in cui vorremo vivere è
un luogo lontano, difficile da raggiungere.
Quando compare la malinconia?
La malinconia può assalirci quando avvengono dei cambiamenti. In questi casi, osserviamo con rassegnazione e tristezza che un divertimento o un momento piacevole stanno per finire. Per esempio, alla sera della domenica. Il piacere di un malinconico consiste nel lasciarsi trasportare dalla malinconia, senza fare altro. Se questo piacere svanisce, arriva la noia.
Io . . . . . . . . .
Mi ritengo una ragazza malinconica, chiusa e timida, ma profondamente
romantica. Spesso sono triste per qualcosa che non ho più di cui sento
terribilmente la mancanza. Mi mancano il mio paese d’origine, i vecchi amici e i
parenti lontani. Quando provo questo sentimento sogno ad occhi aperti, ricerco
dentro di me delle situazioni di benessere e immagino di viverle. Così mi vedo
felice su quella panchina a parlare con le mie amiche di sogni, di amori, di
progetti e provo un’emozione indicibile. Poi, ritorno alla realtà e mi soffermo a
pensare su ciò che possiedo, su quella che è oggi la mia vita e su quello che sarà
il mio futuro. Grazie a questi pensieri vinco la malinconia e supero la tristezza
che ne deriva. Emi
Entusiasmo
L’entusiasmo è il risveglio di un dio che vive dentro di noi. Quando ci facciamo prendere dall’entusiasmo, ci sentiamo onnipotenti, cioè capaci di qualsiasi cosa. L’entusiasmo si può paragonare a una musica, perché ti fa battere il cuore a un ritmo particolare. Prova ad ascoltare la melodia dell’entusiasmo dentro il tuo corpo. Il suo ritmo comincia nel tuo cuore, prende forza a poco a poco, si diffonde nelle tua braccia, scende lungo le tue gambe… è un’energia che nasce dal tuo intimo e ti spinge ad agire. Stimolati da questa musica, raggiungiamo facilmente l’euforia.
Io . . . . . . . . .
L’entusiasmo è per me un’emozione fondamentale. Io provo entusiasmo prima
di disputare una partita di calcio, quando mi sento al settimo cielo, capace di
fare ogni cosa ed affrontare qualsiasi avversario. Preso dall’entusiasmo non vedo
l’ora di scendere in campo e disputare la partita. Neppure un autotreno
riuscirebbe a fermarmi e a spegnere la carica che è in me. Amo sentirmi così e
vorrei provare questa emozione anche in altri momenti della vita e non solo
quando faccio sport.
Joshua
Soddisfazione Saziare una necessità ti dà soddisfazione. La necessità può essere fisica o emotiva: calmare la fame o dipingere un paesaggio. Quando hai mangiato o hai finito il quadro, provi soddisfazione. La soddisfazione fa crescere la tua fiducia in te stesso? Si, certo. Soprattutto quando la soddisfazione è originata dalle tue capacità o dal tuo comportamento. Allora ti senti doppiamente soddisfatto. Questo succede, per esempio, quando sazi l’appetito con i pomodori che tu stesso hai contribuito a coltivare. Si può provare soddisfazione persino nella sconfitta. Se riesci a migliorare un risultato precedente, anche se perdi una gara, hai ottenuto una grande vittoria. Questo miglioramento ti riempie di orgoglio.
Io . . . . . . . . .
Da qualche anno seguo delle lezioni di musica per imparare a suonare la
batteria. Suonare bene uno strumento non è un’attività facile né immediata.
Studiare musica richiede: lavoro costante, notevole forza di volontà, pazienza,
perseveranza e tanto tantissimo esercizio. Per questo, quando sperimento dei
miglioramenti, mi sento ripagato dei sacrifici compiuti e sono molto soddisfatto
e felice. Suonare mi emoziona e la soddisfazione che provo dopo un’esibizione
particolarmente riuscita o apprezzata è indescrivibile.
Giovanni
Nostalgia
NostalgiaLa nostalgia ci provoca un vuoto nel
cuore e, quasi contemporaneamente, lo riempie di gocce di dolore. Quando proviamo nostalgia, abbiamo la sensazione che ci manchi qualcuno o qualcosa: un amico, un parente, un luogo, un giocattolo. All’improvviso, questa assenza ci intristisce. Come riconoscerla? Riconosciamo la nostalgia se il ricordo ci dà tristezza.
Io . . . . . . . . .
Quando penso alle persone che adesso non fanno più parte della mia vita, provo
nostalgia. Mi chiudo in me stessa e penso a tutti i momenti belli trascorsi con
loro. Ci sono certe sere in cui mi sento crollare, perché mi intristisco più del
solito. Allora mi infilo le cuffiette e mi viene da piangere e, solo così riesco a
sfogarmi. Ancora non riesco a capire se quello che provo è del tutto normale;
non è facile riuscire a spiegare i propri sentimenti e le proprie emozioni. Mi
restano solo i ricordi delle persone con le quali ho trascorso dei bei momenti e il
desiderio di riviverli.
Flaminia
Solitudine La solitudine è l’assenza di compagnia. È molto pratica, per esempio, se non vuoi che gli altri ti diano fastidio. Però può essere angosciante se credi di non avere qualcuno da amare o con cui condividere le cose. È possibile sentirsi soli quando si è insieme a qualcuno? Si, quando non puoi contare sulle persone che ti circondano o quando queste ti escludono. Immagina che i tuoi amici parlino di un film che tu non hai visto. Se non puoi partecipare alla conversazione magari ti sentirai solo. Per vincere la solitudine, è molto importante comunicare. Se ti mancano i momenti in cui non eri solo provi nostalgia.
Io . . . . . . . . .
Sebbene la mia famiglia sia numerosa, mi sento sola proprio quando sono in
casa, perché mi è difficile parlare sia con i miei fratelli sia con i miei genitori.
Allora mi rifugio nella mia cameretta e mi metto a pensare. Rifletto su me stessa,
sulle cose che mi accadono, sulle mie amicizie e faccio progetti per il futuro. A
volte mi distraggo leggendo un libro, ascoltando la musica o vedendo un film.
Stare da sola per me ha aspetti sia positivi sia negativi. Positivi perché mi sento
in pace con me stessa e mi rilasso molto, negativi perché dopo un po’ che sto da
sola sento l’esigenza di parlare con la mia migliore amica, sfogarmi con lei ed
uscire insieme. Il suo affetto e la sua vicinanza mi aiutano a superare i momenti
di solitudine e le difficoltà che sto vivendo in questo momento. Aurora
Felicità
La felicità è diversa per ogni persona. Siamo felici
quando beneficiamo delle nostre capacità, di ciò
che possiamo e sappiamo fare. Ci sono molte
attività che ti possono rendere la vita felice, se le
vedi come opportunità per divertirti.
Io . . . . . . . . .
Sono una ragazza soddisfatta di sé e felice che sa apprezzare le piccole cose di
tutti i giorni anche quelle che apparentemente possono sembrare banali. Per
esempio, nel giorno del mio tredicesimo compleanno, ho ricevuto dalle mie più
care amiche dei messaggi di auguri e questo mio ha reso felice. Ho provato tanta
gioia anche quando, al mattino entrando in classe, i miei compagni mi hanno
accolta cantandomi tutti in coro la canzone: “Tanti auguri a te”. Ho apprezzato
molto quelle dimostrazioni di affetto. In quei momenti mi sono sentita
importante. Ricordo di aver trattenuto a stento le lacrime, mentre il cuore mi
batteva forte per l’emozione. E’ stato davvero un giorno indimenticabile.
Alessandra
Allegria
AllegriaAlcuni la chiamano giubilo, contentezza
o gioia. L’allegria è causata da qualcosa di
piacevole e, per questo, è molto gradevole.
Diversamente dalla felicità, l’allegria ha una
breve durata. Si manifesta attraverso gesti ed
espressioni inequivocabili. Diversamente dalla
felicità, l’allegria ha una breve durata.
Comunque, nel corso di una giornata, si possono
vivere tantissimi momenti allegri. In quei
momenti ti prende un piacere giocherellone. La
tua energia aumenta e il tuo modo di pensare è
più positivo.
Io . . . . . . . . .
Poiché mi alzo al mattino di buonumore, penso di essere un tipo allegro. Guardandomi
allo specchio, sorrido alla vita e al nuovo giorno. Grazie al mio stato d’animo affronto
meglio gli impegni quotidiani e instauro buoni rapporti con chi mi sta intorno. In alcune
circostanze come: aver vinto una partita di pallavolo, aver trascorso una giornata con gli
amici, aver esaudito un desiderio o semplicemente dopo aver visto un film comico, sono
particolarmente allegro. Allora, rido fragorosamente e la mia risata è cosi contagiosa da
trasmettere allegria anche agli altri. In quei momenti penso positivo, mi apro ancora di più
agli altri e sarei capace qualsiasi cosa. Per me l’essere gioioso è un punto di forza, è come
una carta vincente da tirar fuori per dare nuova forza alla vita Io ho questa carta e, per
questo, mi ritengo un ragazzo fortunato. Luca
Abbandono
Ti senti abbandonato quando non sei sicuro di
essere protetto, quando non puoi contare
sull’appoggio degli altri. E’ una sensazione di
pena e tristezza. Puoi provarla, per esempio, se i
tuoi amici non ti sostengono o ti lasciano.
Che cosa pensi quando ti senti abbandonato?
Pensi che, se chiederai aiuto, nessuno verrà in
tuo soccorso. Puoi essere circondato da molta
gente, ma se non hai il sostegno di nessuno,
finirai per sentirti solo.
Io . . . . . . . . .
Io mi sono sentita abbandonata quando la mia migliore amica ha conosciuto
un’altra ragazza e ha iniziato a frequentarla. Da quel momento non siamo
andate più d’accordo e ci siamo allontanate. Io ho sofferto tanto per questo e
continuo a sentire la sua mancanza, ma al momento non sembra che ci sia la
possibilità di riavvicinarmi a lei.
Naomi
Insicurezza
L’insicurezza è una mancanza di fiducia.
Possiamo non avere fiducia in noi stessi o negli
altri.
Che cosa succede quando ti senti insicuro?
Quando provi insicurezza, adotti dei meccanismi
per difenderti. Per esempio se non ti fidi di un
amico, cercherai di isolarti per sentirti al sicuro.
A volte, per insicurezza, agiamo anche con
timidezza.
Io . . . . . . . . .
Io provo insicurezza quando devo affrontare un’interrogazione o quando devo
esprimere un pensiero. Questo stato d'animo mi fa chiudere ancora di più in me
e mi rende diffidente e prevenuta nei confronti degli altri. Cosí, mi ritrovo da
sola. Vorrei tanto superare questa condizione, aprirmi agli altri e credere di più
in me stessa.
Giulia
Noia
La noia è una forma di svogliatezza. Viene
chiamata anche “tedio”. La noia è un miscuglio
di fastidio e stanchezza che si presenta quando
non facciamo niente o quando quello che
facciamo non ci soddisfa. È un parassita che
divora la nostra capacità di sentirci bene.
Che relazione c’è fra noia e il tempo?
Quando ci annoiamo, il tempo sembra scorrere
più lentamente. Si allunga. Un antidoto contro la
noia è farsi venire nuove idee che creino in noi
un senso di attesa.
Io . . . . . . . . .
A volte mi capita di essere annoiato cioè di voler fare qualcosa di stimolante e di
non riuscirci. Allora avverto un profondo disagio e una certa insofferenza.
Fortunatamente, questo stato d’animo, questa sensazione di vuoto è solo
momentanea perché riesco a distrarmi e vincere la noia, praticando sport e
suonando il pianoforte.
Alessandro
Disgusto
“Ci sono cose davvero disgustose o sono cambiati
i miei gusti?”
A tutti fanno schifo le stesse cose?
Tutti provano disgusto per qualcosa, ma questo
qualcosa è diverso per ogni famiglia e per ogni
luogo, perché lo impariamo da chi ci circonda.
Immagina di essere invitato a cena da una
famiglia appartenente a una cultura diversa dalla
tua. In segno di grande cortesia, i membri della
famiglia ti offrono la loro pietanza più saporita:
un’insalata di insetti. Manifestare il tuo disgusto potrebbe provocare la loro ostilità.
Io . . . . . . . . .
Provo disgusto nei confronti di alcuni cibi, non sopporto: il loro odore né il loro
sapore. Quando provo questa emozione mi allontano ed ho la nausea. Mi
disgusta anche solo il ricordo di qualcosa che mi ha provocato una sensazione
nauseante. Ho cominciato a provare disgusto per le verdure fin da piccolissimo.
Ricordo che quando le vedevo sulla tavola chiedevo a mia madre di allontanarle
subito da me. Una volta, mangiando i broccoli, dapprima ho iniziato a cambiare
l’espressione del volto, poi ho vomitato. Ora per evitare di sentirmi male,
seleziono bene le cose e poi le assaggio.
Emanuele
Delusione La delusione è il dispiacere che provi quando
scopri che una cosa in cui credevi non è vera.
Puoi essere deluso quando crollano le speranze
che avevi riposto in qualcosa o qualcuno.
È possibile non essere mai delusi?
Sarebbe possibile solo se si potesse sapere tutto.
Ma proprio tutto: da quanti sorrisi farà tua
mamma ogni mattina alla misura precisa
dell’universo. Così come puoi stupirti, puoi
anche rimanere deluso. Entrambe le emozioni
implicano che qualcosa non è come credevi o come avresti desiderato. Nel caso della
delusione, questo squilibrio ci disturba. Però non bisogna perdersi d’animo: queste
esperienze ci fanno imparare qualcosa. Come vedi, è praticamente impossibile non
restare delusi. Tuttavia si può evitare di cadere in preda alla frustrazione.
Io . . . . . . . . .
Finita la scuola, avevo pensato di andare in Canada a trovare i miei fratelli maggiori: due
sorelle ed un fratello. I miei fratelli sono partiti per il Canada quando io avevo dieci anni.
Ci sentiamo per telefono, ma sento molto la loro mancanza e per questo desideravo
ardentemente trascorrere le vacanze in loro compagnia, badare ai miei nipotini, fare
nuove esperienze, ma ciò non è stato possibile perché i miei fratelli hanno preferito che
io non andassi. Non ho ben capito il perché di questo rifiuto, forse pensano che io sia
ancora la bambina capricciosa e desiderosa di attenzioni che hanno lasciato alla loro
partenza o forse la mia presenza poteva essere d’intralcio alla loro vita. Non so, non so
darmi una risposta precisa, ma una cosa è certa: sono rimasta profondamente delusa, mi
sono emozionata ed ho pianto e, piango ancora tutte le volte che ne parlo. Giorgia
Incomprensione
L’incomprensione nasce dalla mancanza
d’intesa con un’altra persona. Per esempio,
proviamo a spiegare qualcosa che ci succede
o che pensiamo, ma l’altro non capisce. A
volte, puoi sentire incompreso perché una
cosa che fai non è adeguata all’opinione degli
altri.
Come si crea l’incomprensione?
L’incomprensione ha origine da uno
sfasamento fra il modo in cui tu vedi il mondo
e il mondo in cui gli altri credono che tu lo veda. È un misto di frustrazione e di
sensazione di essere abbandonati.
Io . . . . . . . . .
In questo periodo mi capita di avere problemi di relazione con persone che mi sono
vicine: genitori ed amici. Vorrei esprimere esigenze, idee ed emozioni senza essere
giudicata, ma sono incompresa e, ciò mi fa avvertire un profondo disagio. In un
primo momento tendo ad attribuire all’altro l’intera responsabilità: “È tutta colpa
mia”; “Non mi capisce nessuno”; “Non mi vuole più bene” etc. Poi riflettendo meglio,
mi rendo conto che comunicare è difficile e l’altro può fraintendere il mio discorso,
così come io senza accorgermene posso fraintendere il suo. Se fossimo uguali non ci
sarebbe alcun bisogno di comunicare, ma siamo diversi, spesso molto diversi e, allora
è fondamentale parlarsi in modo da riconoscere e chiarire le differenze; solo così
possiamo poi giungere a comprenderci veramente. Inoltre, per evitare
incomprensioni bisogna affrontare insieme i conflitti, esprimere in modo chiaro e
costruttivo il nostro punto di vista ed ascoltare e comprendere quello degli altri.
Elisa