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Luglio 2011 Notiziario A.R.A.P. Associazione per la Riforma dell’Assistenza Psichiatrica - Onlus Via Nomentana, 91 - 00161 Roma - tel. 06/8553804 - fax 06/8841311 - mail: [email protected] - www.arap.it Sommario: Progetto S.E.ME. PAG. 1 Congresso INNOPSY PAG. 2 Notizie dal mondo A.R.A.P. PAG. 3 Segue notizie dal mondo A.R.A.P. PAG. 4 Sostieni e fai sostenere l’A.R.A.P. PAG. 4 Progetto S.E.ME. L’ISTITUTO SUPERIORE SANITA’ (ISS), che fa parte del Ministero della Salute, ha recentemente collaborato al progetto della SEME, (Sorveglianza Epidemiologica Integrata per la Salute Mentale). 22 Centri di Salute Mentale hanno osservato l’andamento dei pazienti mentali gravi sotto diversi profili. Il dato più rilevante dice Antonella Gigantesco, coordinatore del Reparto Salute Mentale dell’ISS è il riscontro di una latenza molto lunga (mediana: 4 anni), tra la comparsa dei primi sintomi dei disturbi e la presa in carico dei pazienti da parte dei servizi di salute mentale pubblici. Una presa in carico precoce dei disturbi mentali gravi potrebbe con buona probabilità migliorare la prognosi e l’adattamento sociale”. SEME è il primo progetto ad aver sperimentato un sistema informativo che potrà consentire di monitorare nel tempo i casi di specifici disturbi mentali gravi di particolare rilevanza che riguardano pazienti che si rivolgono per la prima volta ad una rete sentinella di CSM. Da un punto di vista di salute pubblica, i disturbi mentali, in particolare quelli gravi, costituiscono uno dei problemi più seri e una delle maggiori fonti di carico assistenziale e di costi per il Servizio Sanitario Nazionale. L’OMS ha recentemente sottolineato la necessità di raccogliere ed analizzare dati epidemiologici nazionali su questi disturbi, sulla loro diffusione e sui fattori psicosociali ad essi associati. Tali dati permetterebbero agli amministratori e ai servizi di prendere decisioni informate per rispondere più puntualmente ai bisogni di salute della popolazione e migliorare la qualità delle cure. “E’ la prima volta prosegue Antonella Gigantesco – che le informazioni relative ai pazienti affetti da disturbi gravi, che giungono all’osservazione di una rete di servizi, sono raccolte con una procedura diagnostica standardizzata e riguardano inoltre molti aspetti della storia del paziente, relativi ad esempio alla storia clinica, alla comparsa dei primi sintomi del disturbo e alla fonte di invio ai servizi di salute mentale.” Viene dunque evidenziato ancora una volta l’importanza di curare i disturbi psichici gravi al più presto possibile. Noi dell’ARAP abbiamo sempre insistito in tale pratica: non attendere ma curare fin dai primi sintomi della malattia mentale. Abbiamo sempre sollecitato I famigliari a non esitare, a cercare di convincere il loro congiunto malato a ricorrere ai Servizi Psichiatrici, tuttavia abbiamo anche rilevato le difficoltà di tale impresa e la scarsa collaborazione dei CSM. Insomma ci dicono ancora una volta della necessità di ricorrere subito alla cura e quindi ai CSM, ma poi ci lasciano soli ad ottenere la volontà e la partecipazione del malato/a. FONDAZIONE ROMA TERZO SETTORE

Associazione Italiana Familiari e Vittime della Strada ... A.R.A.P. Luglio 2011 bis .pdf · psichiatrici!gravi,!come!schizofrenia,!disturbo ... Prof. Alfredo Carlo Altamura ... l’informazione!e!la!ricerca!aggiornata

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Associazione Italiana Familiari e Vittime della Strada - Onlus Associazione Italiana Familiari e Vittime della Strada - Onlus

Luglio 2011

Notiziario A.R.A.P.

Associazione per la Riforma dell’Assistenza Psichiatrica - Onlus Via Nomentana, 91 - 00161 Roma - tel. 06/8553804 - fax 06/8841311 - mail: [email protected] - www.arap. i t

Sommario:

Progetto S.E.ME. PAG. 1

Congresso INNOPSY

PAG. 2

Notizie dal mondo A.R.A.P. PAG. 3

Segue notizie dal mondo A.R.A.P. PAG. 4

Sostieni e fai sostenere l’A.R.A.P. PAG. 4

Progetto S.E.ME.

L’ISTITUTO   SUPERIORE   SANITA’   (ISS),   che  fa   parte   del   Ministero   della   Salute,   ha  recentemente  collaborato  al  progetto  della  SEME,   (Sorveglianza   Epidemiologica  Integrata  per  la  Salute  Mentale).    22   Centri   di   Salute   Mentale   hanno  osservato  l’andamento  dei  pazienti  mentali  gravi  sotto  diversi  profili.  Il   dato   più   rilevante   –   dice   Antonella  Gigantesco,   coordinatore   del   Reparto  Salute  Mentale  dell’ISS  -­‐  è  il  riscontro  di  una  latenza  molto   lunga   (mediana:   4   anni),   tra  la  comparsa  dei  primi  sintomi  dei  disturbi  e  la   presa   in   carico   dei   pazienti   da   parte   dei  servizi  di  salute  mentale  pubblici.  Una  presa  in   carico  precoce  dei  disturbi  mentali   gravi  potrebbe   con   buona   probabilità  migliorare  la  prognosi  e   l’adattamento  sociale”.  SEME  è  il  primo  progetto  ad  aver  sperimentato  un  sistema  informativo  che  potrà  consentire  di  monitorare   nel   tempo   i   casi   di   specifici  disturbi   mentali   gravi   di   particolare  rilevanza   che   riguardano   pazienti   che   si  rivolgono   per   la   prima   volta   ad   una   rete  sentinella   di   CSM.   Da   un   punto   di   vista   di  salute   pubblica,   i   disturbi   mentali,   in  particolare   quelli   gravi,   costituiscono   uno  dei  problemi  più  seri  e  una  delle  maggiori  fonti  di  carico  assistenziale  e  di  costi  per  il  Servizio  Sanitario  Nazionale.    L’OMS   ha   recentemente   sottolineato   la  necessità   di   raccogliere   ed   analizzare   dati  epidemiologici   nazionali   su   questi   disturbi,  sulla  loro  diffusione  e  sui  fattori  psicosociali  

ad  essi  associati.  Tali  dati  permetterebbero  agli   amministratori   e   ai   servizi   di   prendere  decisioni   informate   per   rispondere   più  puntualmente   ai   bisogni   di   salute   della  popolazione   e   migliorare   la   qualità   delle  cure.   “E’   la   prima   volta   -­‐   prosegue  Antonella  Gigantesco  –  che   le   informazioni  relative  ai  pazienti   affetti   da  disturbi   gravi,  che  giungono  all’osservazione  di  una  rete  di  servizi,   sono   raccolte   con   una   procedura  diagnostica   standardizzata   e   riguardano  inoltre   molti   aspetti   della   storia   del  paziente,   relativi   ad   esempio   alla   storia  clinica,   alla   comparsa  dei  primi   sintomi  del  disturbo   e   alla   fonte   di   invio   ai   servizi   di  salute  mentale.”  Viene  dunque  evidenziato  ancora   una   volta   l’importanza     di   curare   i  disturbi  psichici  gravi  al  più  presto  possibile.  Noi   dell’ARAP   abbiamo   sempre   insistito   in  tale   pratica:   non   attendere   ma   curare   fin  dai   primi   sintomi   della   malattia   mentale.  Abbiamo   sempre   sollecitato   I   famigliari   a  non   esitare,   a   cercare   di   convincere   il   loro  congiunto   malato   a   ricorrere   ai   Servizi  Psichiatrici,  tuttavia  abbiamo  anche  rilevato  le   difficoltà   di   tale   impresa   e   la   scarsa  collaborazione  dei  CSM.  Insomma  ci  dicono  ancora  una  volta  della  necessità  di  ricorrere  subito  alla   cura  e  quindi   ai  CSM,  ma  poi   ci  lasciano   soli   ad   ottenere   la   volontà   e   la  partecipazione  del  malato/a.  

 

FONDAZIONE ROMA TERZO SETTORE

Notiziario A.R.A.P. Pagina 2 di 4

11 Maggio 2011 Congresso INNOPSY: la Psichiatria del futuro fotografa la Malattia Mentale

Entrare   dentro   il   cervello   umano:   scrutare   da   vicino   i   neuroni   “sani”   e   quelli   “atrofizzati”,  essere  in  grado  di  prevedere  lo  sviluppo  futuro  dei  disturbi  psichiatrici.  Oggi  mettere  a  nudo  il  cervello   è   possibile:   le   nuove   tecniche   psichiatriche   permettono   di   tracciare   una   cartina  dettagliata   della   nostra   testa   –   mappa   cerebrale   –   e   di  prevedere   fino   a   10   anni   prima  l’evolversi  della  malattia  mentale.    Con   un   significativo   “guadagno”   di   tempo   nella   diagnosi   e   nella   prognosi   di   quei   disturbi  psichiatrici  gravi,  come  schizofrenia,  disturbo  bipolare  e  depressione  maggiore,  che  colpiscono  oltre  6  milioni  di  italiani,  hanno  un  costo  equivalente  a  circa  il  3-­‐4%  del  PIL  e  riducono  in  media  di  8-­‐25  anni  l’aspettativa  di  vita  rispetto  alla  popolazione  generale.    Attraverso   la  mappa  cerebrale  gli  psichiatri   saranno   in  grado  di   leggere   il   futuro  dei  neuroni  attraverso,  ad  esempio,  una  sofisticata  Pet  cerebrale.  Ne  discutono  in  Italia  gli  esperti  di  tutto  il  mondo  che,  riuniti  a  Milano  per  il  congresso  internazionale  INNOPSY  2011  -­‐  Innovazione  in  Psichiatria,  si  soffermano  sulle  tecniche  decisive  per   la  psichiatria  di  un  futuro  che  potrebbe  essere  prossimo.  Neuroimaging  ed  epigenetica  sono  le  principali  realtà  su  cui  scommettono  gli  esperti  e  su  cui  sono  riposte  le  speranze  di  milioni  di  pazienti  in  tutto  il  mondo.  “La  psichiatria  del   futuro  –   spiega   il  professor  Carlo  Altamura,   chairman  di   INNOPSY  2011  e  Direttore  della  Clinica  Psichiatrica  dell’Università  degli  Studi  di  Milano  –  è  oggi  molto  vicina:  i  neuroni  non  hanno  più  segreti  e  l’uso  tempestivo  delle  moderne  tecniche,  come  ad  esempio  il  neuroimaging,   permettono   di   prevedere   lo   sviluppo   di   un   disturbo   psichiatrico,   inquadrando  meglio   la  malattia   e   ottimizzando   il   trattamento,   arrivando   a  guadagnare   anche   10   anni   di  tempo   nel   processo   neurodegenerativo,   che   comporta   la   perdita   di   sostanza   grigia   e  l’assottigliamento  degli  strati  corticali  in  alcune  aree  dell'encefalo”.    Nel   disturbo   psichiatrico   il   neurone   non   muore   (come   avviene,   invece,   nell’Alzheimer)   ma  diventa  atrofico:  resta  cioè  “piccolo”  e  non  sviluppa  le  connessioni  necessarie  per  le  funzioni  superiori.   Le  tecniche   di   neuroimaging  permettono   di   fotografare   con   estrema   precisione   il  cervello   e   di  “colorare”   in  maniera   differente   le   aree   cerebrali   anomale:   quando   la   “spia”  segnala   neuroni   atrofici   (indeboliti)   nel   lobo   temporale,   lo   psichiatra   sa   di   trovarsi  probabilmente  davanti  a  uno  schizofrenico  soggetto  a  voci  e  allucinazioni,  mentre  le  anomalie  del   lobo  frontale  rivelano  disorganizzazione  temporale  e   incapacità  di  progettualità.  L’atrofia  dell’ippocampo   è   invece   caratteristica   di   una   depressione   –   bipolare   o   maggiore   –  caratterizzata   da   un   rallentamento   psico-­‐motorio   con   gravi   difficoltà   di   concentrazione.   Il  neuroimaging  cerebrale  è  in  grado  non  solo  di  fotografare  il  cervello,  ma  anche  di  prevedere  le  aree  che  negli  anni  successivi  diventeranno  atrofiche,  permettendo  così  di  tarare  la  terapia.  Il   congresso   INNOPSY   -­‐   Innovazione   in   Psichiatria   è   un   appuntamento   internazionale   che   si  svolge   ogni   due   anni   a   Milano   e   che   riunisce   in   Italia   i   maggiori   nomi   della   psichiatria  mondiale.   INNOPSY  è  giunto  quest’anno  alla  sua  quarta  edizione  e  si   concentra  sugli  aspetti  più   innovativi   nella   ricerca   e   nella   prassi   psichiatrica.   INNOPSY   2011   è   realizzato   in  collaborazione  con  la  Federazione  Mondiale  delle  Società  di  Psichiatria  Biologica  (WFSBP)  e  la  Società  Internazionale  per  il  Disturbo  Bipolare  (ISBD).  INNOPSY  2011  ha  ricevuto  i  patrocini  di  Ministero   della   Salute,   Università   degli   Studi   di   Milano,   Comune   di   Milano,   Regione  Lombardia,  Società  Italiana  di  Psicopatologia  e  Società  Italiana  di  Neuropsicofarmacologia.  Molto   di   più   si   è   detto   al   congresso   INNOPSY   ma   qui   per   ragione   di   spazio   non   possiamo  trascrivere.  Quello   che   emerge   è   che   si   sta   studiando   nel   campo     delle  malattie  mentali.   Si  tratta   di   ricerche   che   danno   a   noi   famigliari,   testimoni   del   terribile   sconvolgimento   nella  mente   dei   nostri   cari   schizofrenici   o   bipolari,   un   filo   di   speranza.   Ricerche   che    conseguentemente  offriranno    una  maggiore   facilità  non   solo  nella  diagnosi  ma  anche  nella  cura  di  una  delle  più  complicate  malattie  del  corpo  umano.  

Prof. Alfredo Carlo Altamura

Federazione Mondiale delle Società di Psichiatria

Biologica

Notiziario A.R.A.P. Pagina 3 di 4

Notizie dal mondo A.R.A.P. Una  nostra  socia  di  Roma  ci  scrive:  Nell’ultima  riunione  dei  soci  ARAP  di  Roma  è  emerso  che  da  una  parte  i  soci  iscritti  alla  nostra  Associazione  ARAP  sono    numerosi,  ma  è  piuttosto  ridotto   il  numero  di  quelli  che  pagano   la  quota  annuale.  Io  credo  fermamente  alla  mia  appartenenza  all’ARAP,  che  abbiamo  scelto  nel  momento   del   bisogno.   Ci   siamo   sentiti,   capiti   e   supportati,   ci   siamo   conosciuti   e   abbiamo  condiviso   le   sofferenze,   scambiando   le   nostre   esperienze   con   i   congiunti   dei  malati   e   con   i  servizi.  Insomma,  vi  è  stata    unione  di  intenti  e  mutuo  aiuto.  Grazie  alla  nostra  appartenenza  a  questa  associazione  abbiamo  delle  opportunità  che  come  individui  non  avremmo.  I  convegni,  l’informazione  e   la  ricerca  aggiornata  sui   farmaci  ci  ammaestrano  e  non  siamo  soli   in  questa  lotta   contro   lo   stigma   che   questa   patologia   comporta   da   sempre.   Abbiamo   per   esempio  l’opportunità   di   partecipare   ai   tavoli   di   lavoro   della   Consulta   Psichiatrica   e   di   altre  amministrazioni   locali   che   si   occupano   della   malattia   mentale.   Mi   auguro   che   vogliamo  continuare  a  camminare   insieme,  sostenendo  economicamente   la  nostra  associazione,  come  un  punto  fermo  per  sviluppare  una  collaborazione  sempre  maggiore  e  migliore  con  i  servizi  e  per  predisporre  un  progetto  che  possa  funzionare    anche  un  giorno  in  cui  i  congiunti  dei  malati  non  ci  fossero  più.  Desideravo  fare  questa  riflessione  con  voi  e  spero  nella  vostra  condivisione.  Maria  Grazia    Quando  noi  qui  a  Roma  incontriamo  personalità  delle  istituzioni  amministrative  e  raccontiamo  il   calvario,   l’angoscia,   il   senso   d’impotenza   dei   familiari   questi   ci   fanno   notare   che:   VOI  FAMILIARI  SIETE  TROPPO  POCO  VISIBILI,  in  altre  parole  siamo  troppo  silenziosi,  invisibili.    Questo   bollettino   è   redatto   dalle   persone   che   all’ARAP   lavorano   tutti   i   giorni   feriali  volontariamente  Riceviamo  richieste  di  aiuto  e  consigli  da  familiari  o  amici  di  malati  di  mente.  Saremo  però  impossibilitati  a  continuare  il  nostro  lavoro  se  non  c’è  la  minima  partecipazione  da  parte  vostra.  La  quota  di  partecipazione  all’Associazione  è  di  60  Euro  l’anno.  Mantenere  viva  la  voce  che  diffonde  le  difficoltà  a  curare  un  malato  di  mente  che  proprio  per  la  sua  malattia  non  riesce  a  chiedere  aiuto  perché  non  è  in  grado  di  farlo,  questa  è  l’ARAP.    Persone  famose  e  malattia  mentale.  Alcune  delle  persone  famose  che  hanno  sofferto  di  malattie  mentali:  Virginia  Woolf,  scrittrice  inglese;   Charles   Dickens,   autore   inglese:   Thomas   Jefferson,   presidente   americano;  Winston  Churchill,  Primo  Ministro  inglese;  Vincent  Van  Gogh,  pittore  olandese,  e  molti  altri.    

Virginia Woolf

Thomas Jefferson

Winston Churchill

Notiziario A.R.A.P. Pagina 4 di 4

Ringraziamo tutti coloro che con il versamento del 5 X 1000 hanno finanziato le nostre iniziative, invitiamo i soci ed in genere le persone che credono nell’utilità dell’attività dell’ ARAP a contribuire con la loro quota e/o contributo sostenendo l’Associazione. Sollecitiamo i soci che non hanno pagato la quota annuale a mettersi in regola. Potete effettuare e far effettuare donazioni o versare contributi associativi presso: BANCA POPOLARE DI BERGAMO - filiale di Roma Nomentana Codice IBAN: IT11E0542803205000000000566 CONTO CORRENTE POSTALE N° 41244005

Sostieni e fai sostenere l’ARAP l’A.R.A.P.

…segue notizie dal mondo A.R.A.P. Attività  ARAP  a  Roma  Siamo  lieti  di  comunicarvi  che  i  nostri  progetti  per  il  sostegno  al  malato  e  alle  famiglie  stanno  proseguendo  con  buoni  risultati.    La  qualità  della  vita  dei  malati  che  partecipano  alle  nostre  attività  risocializzanti  e  che  ricevono  il   supporto   di   un   assistente   domiciliare   qualificato,   è   senza   dubbio   migliorata   così   come   il  sentimento   di   solitudine,   che   spesso   sperimentano,   nel   tempo   si   è   mitigato.   Abbiamo  organizzato   attività   di   gruppo   come   gite   di   un   giorno   a   Firenze,   Tuscania,   Cascate   delle  Marmore,  ecc.,  cene  e  visite  a  mostre  e  musei  rispettando  i  loro  interessi  e  le  loro  proposte.    Si   è   creato   un   gruppo   di   malati,   operatori   e   volontari   molto   affiatato   che,   con   piacere,  periodicamente  s’incontra  per  svolgere  delle  attività.  Abbiamo  potuto  estendere   l’assistenza  domiciliare   a   più   persone,   e   sappiamo   bene   quanto   sia   importante   per   il   malato   e   per   la  famiglia  avere  un  supporto,  una  persona  di  cui  potersi  fidare  e  che  può  fare  da  tramite  con  i  servizi   territoriali.   Il   gruppo   di   auto   aiuto   dei   familiari   continua   a   riunirsi   quindicinalmente  presso  la  nostra  sede  ed  è  diventato  nel  tempo  un  gruppo  multifamiliare,  dove  cioè  familiari  e  malati  s’incontrano  in  un  contesto  di  solidarietà  sociale.  Ringraziamo  la  FONDAZIONE  ROMA  per  il  contributo  che  ci  ha  concesso  e  che  ci  ha  permesso  di  svolgere  le  attività  fatte  finora  e  la  BRISTOL  -­‐  MYERS  SQUIBB  che  ci  permetterà  di  portarle  avanti  ancora  per  un  po’.  

Attività  ARAP  a  Roma  Siamo  lieti  di  comunicarvi  che  i  nostri  progetti  per  il  sostegno  al  malato  e  alle  famiglie  stanno  proseguendo  con  buoni  risultati.    La  qualità  della  vita  dei  malati  che  partecipano  alle  nostre  attività  risocializzanti  e  che  ricevono  il   supporto   di   un   assistente   domiciliare   qualificato,   è   senza   dubbio   migliorata   così   come   il  sentimento   di   solitudine,   che   spesso   sperimentano,   nel   tempo   si   è   mitigato.   Abbiamo  organizzato   attività   di   gruppo   come   gite   di   un   giorno   a   Firenze,   Tuscania,   Cascate   delle  Marmore,  ecc.,  cene  e  visite  a  mostre  e  musei  rispettando  i  loro  interessi  e  le  loro  proposte.    Si   è   creato   un   gruppo   di   malati,   operatori   e   volontari   molto   affiatato   che,   con   piacere,  periodicamente  s’incontra  per  svolgere  delle  attività.  Abbiamo  potuto  estendere   l’assistenza  domiciliare   a   più   persone,   e   sappiamo   bene   quanto   sia   importante   per   il   malato   e   per   la  famiglia  avere  un  supporto,  una  persona  di  cui  potersi  fidare  e  che  può  fare  da  tramite  con  i  servizi   territoriali.   Il   gruppo   di   auto   aiuto   dei   familiari   continua   a   riunirsi   quindicinalmente  presso  la  nostra  sede  ed  è  diventato  nel  tempo  un  gruppo  multifamiliare,  dove  cioè  familiari  e  malati  s’incontrano  in  un  contesto  di  solidarietà  sociale.  Ringraziamo  la  FONDAZIONE  ROMA  per  il  contributo  che  ci  ha  concesso  e  che  ci  ha  permesso  di  svolgere  le  attività  fatte  finora  e  la  BRISTOL  -­‐  MYERS  SQUIBB  che  ci  permetterà  di  portarle  avanti  ancora  per  un  po’.