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16 • Atalanta - Fiorentina • 13 aprile 2013 CIAO PRESIDENTE

Atalanta - Fiorentina 2-0, 2012-13

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Atalanta - Fiorentina 2-0, 2012-13

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16 • Atalanta - Fiorentina • 13 aprile 2013

ciao presidente

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“L’Atalanta lè la mè!”……”L’Atalanta siamo noi”. Si può riassumere con queste poche parole quello che era, è e sarà per sempre, il sentimento nostro e di Ivan verso l’Atalanta. Un uomo ed un gruppo di persone, noi Ultras, entrambi follemen-te innamorati della stessa donna, l’amore della loro vita: l’Atalanta Bergamasca Calcio. Un amore sincero, schietto, viscerale, morboso al punto da non riuscire ad accetta-re che qualcuno potesse amarla quanto noi stessi. Incapaci di superare gli steccati che entrambi mettevamo per difenderci l’uno dall’altro, per dimostrarci uno più in-namorato dell’altro, uno più forte dell’altro. Steccati eretti attorno alla Dea perché convinti che l’altro poteva in qualche modo, anche se sicuramente involontario, danneggiare l’Atalanta. Non perché non ci si volesse bene con Ivan, non perché non si avesse stima e ri-spetto reciproco. No, niente di tutto questo, gli steccati li si metteva reciprocamente perché in fondo, entrambi eravamo ge-losi dell’altro. Nessuna delle due parti riusciva ad accettare che l’altra potes-se fare qualcosa, ogni tanto, meglio di lui, per il bene della Dea. Sempre pronti reciprocamente a fare carte false per mettere in difficoltà il “rivale” non appena questo commetteva un errore. Poco importa se l’errore era piccolo o grosso, grave o veniale. Sempre restii a riconoscere anche il più piccolo merito all’altro, anche il più insignificante. Separati ma vicini, sempre. Un rap-porto difficile ma franco, onesto, leale.

testardo Ma LeaLe.. aLL’UoMo rUGGeri rispetto piÙ totaLe

Pubblichiamo di seguito la nostra lettera dedicata al Presidente durante le sue esequie.

Anche negli scontri dialettici accesi, sem-brerà strano, ma Ivan e gli Ultras dell’Ata-lanta, sono sempre andati a braccetto, uno a fianco dell’al-tro per difendere il proprio amore, per non permettere che l’altro potesse avvan-taggiarsi. “Gli ultras sono un branco di caproni” dichiarò un giorno. “Ruggeri Capobranco” fu lo striscione che lo accolse la domenica successiva. Anche li, nello scontro, stavamo insieme noi ed Ivan. Negli anni della sua Presidenza lo abbiamo contestato spesso, usando toni e modi a volte al di sopra delle righe. Le contestazioni nei suoi confronti hanno sempre riguardato il suo ruolo di Presidente, mai Segue...

Ai tempi del Vava

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l’uomo Ivan, per il quale nutrivamo un profondo rispetto. Solo chi è al corrente

delle innumerevoli volte in cui ci si è confrontati, può conoscere certi dettagli e sfumature. Potremmo fare mille esempi ma ci si perderebbe nei rivoli della retorica. Modi forti per contestarlo, necessari, perché Ivan era un uomo forte. Forte nei valori, forte nei sentimenti, forte nella tenacia di andare avanti anche contro tutto e tutti perché convinto della bontà delle sue idee. E se devi battagliare contro un uomo forte, devi essere più forte di lui. E dopo ogni battaglia, tanto più ci si allontanava per la visione diversa che si aveva su determinate questioni, tanto si cercava a turno di riavvicinarsi, quasi che si, dovevamo discutere, scontrarci, allontanarci, ma non troppo. Perché in fondo entrambi avevamo bisogno della presenza dell’altro.Un bergamasco vero Ivan, chiuso, introverso, ma solo all’apparenza. Un’apparen-za che gli serviva per mascherare quella che di fondo era la tua timidezza. Il suo apparire burbero era una sorta di corazza che gli permetteva di battagliare su tutti i fronti della vita, sentendosi protetto. Perché se era protetto lui, allora lo erano la sua famiglia, i suoi affetti, la sua Atalanta. Si, l’Atalanta in realtà era anche sua, forse soprattutto sua, per il significato pos-

...continua

sessivo che lui era solito attribuire all’aggettivo “sua”. Ma ammetterlo allora sa-rebbe stato dargli un vantaggio. E poi chissà, forse era talmente testone che se ci fossimo lasciati scappare qualche volta che si, forse aveva ragione, probabilmente ci avrebbe detto “e però po’ a ötèr à ghì mia pròpe töc i törc”. Bergamo, quella Bergamo che lui disse una volta “non mi ha mai amato e capirà quanto bene ho fatto per l’Atalanta solo quando non ci sarò più” non ha fatto mancare ricordi, testimonianze, manifestazioni di affetto e vicinanza alla famiglia di Ivan. A loro, alla sua famiglia, va il nostro pensiero più caro. In momenti come questi è difficile, per quanto ci si sforzi, riuscire a trovare la serenità necessaria per affron-tare una prova della vita tanto dolorosa. Anzi, forse è proprio impossibile riuscire ad essere sereni. Ed allora che la pace possa avvolgere completamente la Sig.ra Daniela, Francesca ed Alessandro. Che trovino nella pace interiore la forza per affrontare questo momento, sicuri che Ivan da lassù continuerà a vegliare su di loro proteggendoli da tutto e da tutti come ha sempre fatto nella sua vita. A te Ivan, chiediamo di dare un saluto ai nostri tanti amici che ti hanno preceduto, e non te la prendere se mentre ri-peterai come sempre facevi “L’Atalanta lè la mè” da dietro sentirai qualcuno dire “L’Atalanta siamo noi”. GRAzIe pResIdente!!!

L’apice della contestazione

Sorridente dopo la promozione

Ruggeri al primo anno di presidenza con il grande Previtali

Con LA moRte non sI sCheRzA! Complimenti ancora ai vari fenomeni che scrivono senza coscienza...

Giornalisti locali invidiosi che giocano sui sentimenti senza ricordarsi il loro passato con Ruggeri, e testate nazionali (Gazzetta e Corriere) che non perdono occasione per screditare

e non riconoscere un gesto di grande valore.Poveri!

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uanto è bella questa vittoria!E dopo la vittoria del 2002 che ha

contribuito a fargli perdere lo scudetto, questa 11 anni dopo gli fa perdere la corsa per andare in Champions.

A gà grègnà po’ öl bus del cül! Una prova da applau-si quella di domenica sera. Grinta, rabbia, voglia di vin-cere, un primo tempo tutto sommato giocato alla pari ed una ripresa dove li abbiamo presi a pallonate!

Una Vi ttoria cHe resterÀ neLLa storia

Se, nel secondo tempo ma ciapàt amò du goai ma me nà fàc quater… di cui uno su ri-gore “apparentemente” ine-sistente. Che goduria! Manca solo l’aritmetica ma la salvezza, il nostro scudetto,

è veramente dietro l’angolo. Ed attenzione, una salvezza in questa stagione equivale veramente ad uno scudetto. Tutte le piazze storiche del calcio italiano stavano in se-

Segue...

Q

Che battaglia!!!

La nostra potenza

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rie A quest’anno, con l’ecce-zione solamente di un paio di squadre che ancora mancano all’appello e militano in serie B. Per il resto, sulla carta, era una delle serie A più dif-ficili degli ultimi anni. Partiti ancora penalizzati, mai realmente coinvolti nel-

la lotta. Non è ancora finita ovviamente ma come detto prima, siamo veramente ad un passo dal traguardo.Stasera c’è l’occasione di avvicinarsi ulteriormente. Partita serale ed atmosfe-ra come sempre magica per la Nord quando si tratta di

...continuaNON CI SBAGLIAVAMO...

MUS DE CA’ E SCHEFE DE OM!!!

giocare sotto la luce artifi-ciale. Avversario che gà stà soi bale. Manca nègöt. E non può mancare la Nord, la nostra voce, il nostro cuore, la nostra voglia di schianta-re ‘sti altezzosi di fiorentini che si, vivranno pure nella città che ha dato i natali alla lingua italiana ma quando i parlà sa càpès öna figa. Fi-

guriamoci se c’è da parlare di fübal e di ultras. Döm non sono nessuno e stasera lo dimostriamo. Schiantiamo i viola e poi tutti a ciapà öna bèla cioca! Viola merda!

FORZA ATALANTAFORZA RAGAZZI

FORZA CURVA NORD

Minuto di silenzio dedicato a Ruggeri... il quale a fine partita guarderà giù per spostare la palla a Ranocchia!

Striscione rubato nel campionato 89/90 a Firenze

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“Cia bacio, cia bacio!”Vecchio Millo l’ultimo bacio te lo abbiamo dato tutti noi.

in quel di Longu elo, la tua patria, molti amici di ogni te mpo ti hanno salutato.

immensi ricordi, tante trasferte, mille notti in compagnia...

...dalla teresina della celadina a Monterosso, ai mille viaggi e vaca nze con ognuno di noi. proprio perchè ognu no di noi avrà sempre

un caro ricordo di te, grande amico e grande atalantino.

...ciao MiLLo aM ico di seMpre...

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13 aprile 2013PESCArA - SiENA

ATALANTA - FiorENTiNAPAlErMo - BoloGNA

CAGliAri - iNTErChiEVo - CATANiA

GENoA - SAMPDoriAPArMA - UDiNESEToriNo - roMA

AC MilAN - NAPolilAzio - JUVENTUS

21 aprile 2013BoloGNA - SAMPDoriA

CATANiA - PAlErMoFiorENTiNA - ToriNo

GENoA - ATALANTAiNTEr - PArMA

JUVENTUS - AC MilANNAPoli - CAGliAri

roMA - PESCArASiENA - ChiEVo

UDiNESE - lAzio

Domani, domenica 14 aprile, sarà passato un anno dalla tua tragica scomparsa. Hai perso la vita sul campo Adriatico di Pescara durante la partita di serie B tra gli abruzzesi ed il Livorno. È di questi giorni la notizia che, a seguito delle indagini di rito dei periti nominati dal GIP del tribunale di Pescara, emerge che forse si, se solo fosse stato usato il defibrillatore, forse, avresti potuto salvarti. La tua vicenda umana uscì agli occhi dell’opinione pubblica a seguito di quella tragedia. Chi ti conosceva da sempre, i tuoi affetti, i tuoi amici, la gente del tuo quartiere, sapeva i tormenti che la vita ti aveva riservato. Sapeva ed aveva capito che più la vita ti metteva di fronte a prove difficili e più tu reagivi facendo quello che eri capace di fare. Facevi un mestiere che di solito è sinonimo di fortuna, divertimento, gio-ia, ricchezza. Giocare a calcio per te era principalmente un modo per isolarti dalle sofferenze. E dedicarti agli altri ti piaceva, per alleviare le loro di sofferenze. Vivevi la vita in modo pieno, portavi allegria, vivevi ogni attimo fino in fondo ed avevi un sorriso che arrivava dritto al cuore. Era questo che ti ha fatto amare da tanti, la tua fidanzata Anna per prima. Anche durante le partite, il tuo sorriso non ti abbandonava mai, sem-brava stampato sulle tue labbra. È ricapitato decine di volte di rivedere quel maledetto video, le sensazioni di tristezza e di rabbia sono sempre fortissime e non ci permettono di trovare una risposta alla domanda di come sia potuto succedere. E forse non la troveremo mai. Hai lottato fino alla fine, fino all’ultimo secondo, come un leone. Ora siamo certi che stai in un posto migliore, senza sofferenza, dove puoi giocare a calcio senza problemi. Ciao campione, ciao moro!

I ragazzi di Longuelo vogliono ringraziare tutta la Curva, e non solo, per lo splendido saluto

e affetto riservato al nostro amico Millo.Consapevoli che la tua allegria ci mancherà

da morire e che Longuelo senza di te non sarà mai più la stessa.

Millo Leù non ti dimenticheremo mai. CHI DE LONGUEL

Un sentito saluto al grande atalantino Flavio Rottoli

ciaoMoro

Camillo e Giò, due colonne di Longuelo

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3 Giornate di sqUaLifica per Un pUGno

ad Uno sceMo VaLGono Una retrocopertina...

iL nostro GUerriero!!!