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Progetto Strategico Interreg IVa Risknat Attività B2/C2 Rischi idrogeologici e da fenomeni gravitativi BEEGIS Software per il rilevamento da terreno Manuale Utente Aggiornamento Maggio 2012

BEEGIS - Progetto Alcotra RiskNet · (sitema operativo: Windows 98) e MicroStation Geographic. L'esperienza fu deludente per molti fattori quali la visibilità dello schermo, le capacità

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Progetto Strategico Interreg IVa Risknat

Attività B2/C2 Rischi idrogeologici e da fenomeni gravitativi

BEEGIS Software per il rilevamento da terreno

Manuale Utente

Aggiornamento Maggio 2012

Redazione:Mauro De Donatis (1), Sara Susini (2)(1) DISTEVA - Department of Earth, Life and Environmental Sciences University of Urbino `Carlo Bo': Urbino - Italy(2) LINEE - Laboratory of Information Technology for Earth and Enviromnent Fermignano – Italy

Coordinamento attività progettuale:Luca Lanteri (3)

(3) Arpa Piemonte – Dipartimento Tematico Geologia e Dissesto, Via Pio VII, 9 10135 Torino - Italy

Sviluppo:Andrea Antonello, Silvia Franceschi (4) (4) HydroloGIS s.r.l. Environmental Engineering - Via Siemens, 19 39100 Bolzano - Italy

Except otherwise noted, this report is © 2012 Arpa Piemonte under a Creative Commons Attribution-ShareAlike license:http://creativecommons.org/licenses/by-sa/3.0/.

Indice

1 Introduzione a BeeGIS 4

1.1 Breve storia di BeeGIS e riconoscimenti . . . . . . . . . . . . 41.2 Indicazioni per l'uso di questo manuale . . . . . . . . . . . . . 5

2 Installazione da OSGEO 7

2.1 Installazione del programma . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 72.2 Con�gurazione del software . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 9

3 Aprire BeeGIS per la prima volta 11

3.1 Comparti principali di BeeGIS . . . . . . . . . . . . . . . . . 12

4 Descrizione dei Menu' 15

4.1 File . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 154.2 Modi�ca . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 184.3 Navigazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 194.4 Piano . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 194.5 Mappa . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 244.6 Dati . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 264.7 Finestra . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 274.8 Aiuto . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 30

5 Barre degli strumenti 34

5.1 Crea mappa . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 38

6 Creare un nuovo progetto 39

6.1 De�nizione delle coordinate e delle proiezioni . . . . . . . . . 396.1.1 File .prj . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 40

6.2 Caricamento di Raster . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 426.3 Caricamento di SHP �les . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 426.4 Creazione nuovi Piani/Livelli . . . . . . . . . . . . . . . . . . 436.5 Style Editor . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 49

7 Annotation Layer 63

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8 Geonota 66

8.1 Struttura della geonota . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 678.1.1 Disegna . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 688.1.2 Testo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 698.1.3 Media . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 69

8.2 Fieldbook . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 728.2.1 Sezioni del Fieldbook . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 72

9 Controlli del GPS 78

9.1 Barra degli strumenti per l'uso del GPS . . . . . . . . . . . . 78

10 Form Editor 85

10.1 Label . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 8610.2 Text�eld . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 8710.3 Textarea . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 8810.4 Combobox . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 8910.5 Checkbox . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 9010.6 Radio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 9110.7 Separator . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 92

11 Form View 94

12 Style Editor 96

12.0.1 Libreria di linee . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 9612.0.2 Libreria di punti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 9712.0.3 Libreria di poligoni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 98

13 Database 100

14 Altri Strumenti 107

14.1 Esportazione registro dati GPS . . . . . . . . . . . . . . . . . 10714.2 Importazione delle Foto . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 11014.3 Import dei dati da Geopaparazzi e BeeGIS . . . . . . . . . . . 114

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Capitolo 1

Introduzione a BeeGIS

BeeGIS è un progetto di sviluppo di un sistema GIS mobile per il rilevamentosul terreno. La necessità di operare con strumenti semplici in ambienti spesso"`di�cili"', dove non si hanno le comodita' di un u�cio/laboratorio, ha spintola ricerca di soluzioni ideali per raccogliere dati e informazioni georiferiteverso metodi speditivi, ma completi.La scelta poi dell'utilizzo di ambienti di sviluppo aperti deriva, oltre che daesperienze negative nell'ambito di software commerciali, soprattutto dallanecessità della ricerca di utilizzare strumenti collaborativi e di accesso direttoda parte di sviluppatori e utenti.Per non reinventare la ruota, si è quindi partiti dalla scelta di un softwareGIS open source e multipiattaforama (Win, Mac, Linux) quale uDig (vediudig.refractions.net) sul quale sono stati creati nuovi strumenti tramite plug-in che sono l'oggetto principale della descrizione di questo manuale.

1.1 Breve storia di BeeGIS e riconoscimenti

Nel 1999, alcuni ricercatori del Laboratorio di Informatica Applicata alleScienze della Terra e dell'Ambiente (LINEE) dell'Università di Urbino, fe-cero alcune prove di rilevamento geologico digitale con Pen Computer Fujitsu(sitema operativo: Windows 98) e MicroStation Geographic. L'esperienzafu deludente per molti fattori quali la visibilità dello schermo, le capacità direfresh e rendering, la scarsa utilizzabilità di un software nato per il disegnoCAD.Qualche anno dopo, lo sviluppo del sistema operativo Windows XP permet-teva l'utilizzo di Tablet PC piu' performanti e con strumenti (ink technology)migliori per la gestione dell'input con uno stylus sullo schermo. Si ripresequindi l'idea di sviluppo di un software adeguato e, grazie alla collaborazionecon una società di sviluppo software, nacque nel 2004 MapIT, software com-mercializzato per poco tempo. Infatti la software house, che deteneva idiritti commerciali, decise di non continuare la collaborazione e il progetto si

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si spense, nonostante il successo tra gli utilizzatori (ARPA Piemonte, Ser-vizio Geologico dello Utah, Società di rilevamento della sentieristica, liberiprofessionisti). Le conoscenze maturate, non potevano comunque essere di-sperse e qualche tempo dopo, grazie ad un progetto di tesi di dottorato, siripensò allo sviluppo delle stesse in ambiente open-source. Il software GISaperto, scelto come `motore' del sistema, fu uDig essenzialmente per la pos-sibilità di documentazione dello sviluppo e della sua piattaforma (Eclipse).Su questo furono sviluppate le prime versioni dei plug-in per la gestione delGPS, delle geonote e delle annotazioni (vedi di seguito). Il progetto appenanato fu quasi da subito sostenuto da alcuni ricercatori illuminati dell'ARPAPiemonte, i quali, avendo avuto esperienza con MapIT, decisero di appog-giare anche �nanziariamente lo sviluppo di BeeGIS. Attualmente lo sviluppodel software è primariamente delegato ad Hydrologis, società di Ingegneriaambientale (www.hydrologis.com). La versione per la quale è scritto questomanuale (e il mauale stesso) è stata sostenuta tramite fondi del progettoeuropeo RISKNAT (www.risknat-alcotra.org).BeeGIS è comunque un sistema aperto e le idee e direzioni per il suo futu-ro sviluppo sono ancora in divenire e quindi aperte alla partecipazione dichiunque.

1.2 Indicazioni per l'uso di questo manuale

Queste pagine servono da introduzione all'utilizzo di BeeGIS (versione 2011).Nella prima parte viene indicata la maniera secondo noi migliore per l'in-stallazione del software. Si tenga comunque presente che si può anche sem-plicemente copiare la cartella di OSGEO da un computer ad un altro senzaistallazione.Di seguito vengono descritti i menù e le toolbar.Quando ritenuto opportuno si è approfondito l'uso di alcuni strumenti, inparticolare quelli speci�ci derivanti dai plug-in di BeeGIS.Gli strumenti principali come la gestione del GPS, le geonote, l'annotationlayer, lo style editor e il form editor sono stati oggetto di maggiore appro-fondimento.Altre funzioni, quali gli import delle foto sono state riprese dal preceden-te manuale di BeeGIS, scritto dal Dr. Andrea Antonello per la sua tesidi dottorato in Scienze Ambientali dell'Università di Urbino scaricabile @http://www.cyberax.eu/book/1524142/beegis-manual dal quale sono stateutilizzati, secondo gli accordi di licenza, alcune parti e alcune immagini.Si è consci tuttavia che tale opera non è esaustiva e quindi si rimanda al-la documentazione di uDig (@ udig.refractions.net) e ai suoi manuali (es.indianocean.coaps.fsu.edu/FOSS GIS/Introduction to uDig 1 1 0 RC8.pdf).

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Come tutto il progetto BeeGIS, anche questo manuale (fornito in Latex)è aperto al contributo di chiunque voglia partecipare al suo sviluppo in pienospirito `open-source'.

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Capitolo 2

Installazione da OSGEO

Per istallare la versione windows del programma BeeGis si può utilizzare ilpacchetto OSGEO4W; che permette di scaricare diversi software GIS opensource e di mantenerli sempre aggiornati.

2.1 Installazione del programma

1. La prima fase è quella di scaricare il �le dal linkhttp://download.osgeo.org/osgeo4w/osgeo4w-setup.exee avviare il setup;

2. Selezionare l'opzione Install from internet ;

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3. Poi selezionare l'opzione Advanced Install ;

4. Si deve scegliere la cartella dove si desidera vengano installati i pro-grammi. Ora, se si seleziona l'opzione All users si fa in modo che ilprogramma sia visibile a tutti gli utenti del computer;

5. Selezionare la cartella dove si vuole che vengano archiviati i �le diinstallazione;

6. Selezionare il tipo di connessione utilizzato e se necessario inserire idati relativi al proprio proxy;

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7. Selezionare i pacchetti che si desidera installare. Se non si deside-ra installare ulteriori software basterà selezionare l'ultima versione diBeeGIS, presente nella voce Desktop.

A questo punto l'applicativo è installato. Per avviarlo utilizzare l'iconapresente sul Desktop.

2.2 Con�gurazione del software

Il programma utilizza come con�gurazione di default 340 Mb di memoria perla Java virtual machine. Se si possiede un PC con più di 1Gb di memoria èpreferibile aumentare questo valore in modo da migliorare le prestazioni.

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Tramite il menu' Finestra Opzioni scegliere la voce Generale Opzioni diruntime e modi�care il valore della memoria disponibile. Un valore di almeno1024 Mb permette generalmente un buon funzionamento dell'applicativo.Premere il pulsante rilanciare l'applicazione con i nuovi settaggi.

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Capitolo 3

Aprire BeeGIS per la prima

volta

Al primo avvio, il programma mostra la seguente schermata

Come si nota, le barre degli strumenti sono ridotte al minimo. Nellaparte destra si trova la �nestra di benvenuto che indirizza al tutorial onlinedi uDig e al sito u�ciale di Refraction.net (vedi Descrizione dei Menu').Il resto dello schermo è occupato da �nestre vuote che verranno riempiteprogressivamente. In�ne al centro dello schermo vi è una �nestra totalmentevuota che verrà in seguito occupata dalla visualizzazione della cartogra�a edelle varie features.

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3.1 Comparti principali di BeeGIS

La schermata principale del programma e' suddivisa in comparti da una seriedi barre che riportano gli strumenti, icone, più utili.

1. Evidenzia tutta la parte delle icone e dei comandi di base (vedi De-scrizione dei Menù);

2. Elenco dei progetti caricati e le denominazioni delle mappe relative;

3. Elenco dei piani (vedi Creazione nuovi piani/layers);

4. Visualizzazione delle mappe e del Form editor (vedi avanti);

5. Caratteristiche e proprietà della mappa modi�cabili, scala di visua-lizzazione e sistema di coordinate (vedi De�nizione delle coordinate edelle proiezioni);

E' possibile inserire da tastiera una scala personalizzata.

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6. Elementi informativi.

(a) Catalogo

Ogni volta che si va a creare un nuovo layer, il programma richiedeil suo salvataggio e tale operazione, ripetuta per ogni piano, creail catalogo sotto riportato, in cui vengono registrati tutti i �le ela cartella in cui sono stati salvati. Ogni riga è preceduta da unsegno + che contiene un sotto-elenco con i nomi dei �le caricati ocreati.

(b) Catalogo Web

Può contenere liste di siti di dati cartogra�ci a cui collegarsi inrete.

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(c) Cerca

Permette di e�ettuare una ricerca all'interno del catalogo; inse-rendo le parole chiave, automaticamente si troveranno i �le contale dicitura nel riquadro a sinistra e nello spazio a destra tutte lecaratteristiche dei dati trovati, quali nome, estensione e posizione.

(d) Tabella

In questa Tabella, sono visualizzati tutti i campi del database dellayer selezionato; possono essere quindi compilati i record relativialle geometrie in mappa sia direttamente sulla tabella che tramitel'uso di schede/form (vedi form editor). Quando si seleziona unageometria in mappa, viene automaticamente evidenziata la rigacorrispondente nella tabella.

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Capitolo 4

Descrizione dei Menu'

4.1 File

• `Nuovo' : consente di aprire un:

� Nuovo Progetto, crea un progetto nuovo;

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� Nuova Mappa, inserisce un nuovo piano di mappa;

� Nuovo Piano, da una sorgente di dati selezionabile dalla seguen-te �nestra

� Altro, seleziona una procedura guidata che si apre con la �nestradi seguito riportata:

• `Chiudi', chiude un progetto;

• `Chiudi tutto', chiude il programma;

• `Open File'..., apre un qualsiasi tipo di �le:

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• `Apri Progetto' : apre un progetto già creato;

• `Salva Progetto Come' : salva il progetto attribuendo un nome;

• `Apri Mappa' : apre una mappa già creata;

• `Rinomina' : attribuisce un nuovo nominativo al progetto;

• `Ridisegna' : è lo stesso comando riportato in precedenza, che rielaborala mappa;

• `Stampa' : comando usato per stampare la mappa del progetto;

• `Importa' : permette di caricare �le diversi. Da elenco si scegliere iltipo di �le, col tasto `avanti ' si aprono le �nestre di procedura guidata.

• `Esporta', esporta tipologie di dato di�erenti da un elenco;

• `Proprietà', permette di cambiare alcuni aspetti generali del progetto;

• `Esci', chiude il programma.

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4.2 Modi�ca

• `Taglia', rimuove gli elementi introdotti nel progetto;

• `Copia', crea una copia dei dati;

• `Incolla', inserisce dati esterni;

• `Elimina', rimuove ciò che è stato selezionato;

• `Selezione', permette diverse tipologie di selezione:Select all features, evidenzia in mappa tutte le geometrie che appar-tengono al piano selezionato;Conta, apre uno �nestra in cui viene riportato il numero delle geome-trie appartenenti al piano selezionato:

• `Svuota la selezione', deseleziona l'elemento e gli elementi;

• `Tutte le operazioni...', mostra la maggior parte delle operazioni che èpossibile fare all'interno dei vari Tool;

• `Registra', modalità di salvataggio dell'ultima operazione svolta;

• `Annulla completamente', annulla le operazioni e�ettuate.

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4.3 Navigazione

• `Mostra Tutti', strumento che visualizza tutti i dati inseriti in mappae che applica uno zoom che mostra tutta la cartogra�a;

• `Ingrandisci', strumento di zoom che ingrandisce la mappa aumentandola scala;

• `Rimpicciolisci', strumento di zoom che rimpicciolisce la mappa dimi-nuendo la scala.

4.4 Piano

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• `Aggiungi'..., consente di inserire dati tramite la seguente �nestra:

• `Crea', è il comando che crea un nuovo piano (vedi `Creazione nuovipiani/layers');

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• `Legenda' : inserisce sulla mappa una legenda, contenente i piani congli stili inseriti;

• `Griglia' : inserisce un nuovo piano in elenco creando un reticolo soprala mappa;

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• `Scala' : inserisce l'immagine della scala gra�ca in mappa;

• `Altro'...: inserisce altri tipi di piani al progetto; questi devono esserescelti dalla �nestra, se per esempio si seleziona il piano `North Arrow'allora si inserisce in mappa il simbolo del Nord geogra�co.

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• `Piano' :Set map Projection From Layer, reimposta le caratteristiche dellamappa in base alla tipologia di piano selezionato;Riassunto del piano, riporta in un'apposita �nestra le caratteristicheprincipali del piano che è stato selezionato;

• `Modi�ca dello stile'...: apre una �nestra che consente la modi�ca delpiano, colore, tipo di geometria e altre proprietà (vedi Style editor);

• `Layer Properties' : �nestra che consente di modi�care le coordinate diriferimento utilizzate �no a quel momento e anche di personalizzarle.

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4.5 Mappa

• `Mylar', evidenzia il piano selezionato, rendendo più chiari gli altri;

• `Conta le features nella Mappa',

• `Strumenti di Rendering',

• `Map Properties', permette di visualizzare le proprietà della mappa,tramite la �nestra:Sistema di coordinate utilizzato per la mappa e dà l'opportunitàdi personalizzare i dati di riferimento, della cartogra�a utile anche acreare �le .prj (vedi File .prj ).

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Tavolozza: permette di modi�care colori standard e altri aspetti divisualizzazione legati alla mappa;

Un riassunto: riporta le principali informazioni della mappa.

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4.6 Dati

• Risorsa: visualizza un riassunto delle risorse.Set Projection, apre la �nestra per la modi�ca delle proiezioni,(vedi:`De�nizione delle coordinate e delle proiezioni' );

Add Feature Type, apre la �nestra per l'inserimento di un nuovolayer (vedi `Creazione nuovi piani/layers' ).

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4.7 Finestra

• `Apri Prospettiva' :Prospettiva della mappa e Prospettiva dello stile: due tipolo-gie di prospettiva, la prima, quella della mappa visualizza la classicaschermata, la seconda visualizza invece gli stili e le loro caratteristiche.

Altro: Finestra che sostanzialmente e�ettua le stesse operazioni illu-strate sopra.

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• `Mostra Vista' : permette di visualizzare una serie di comandi: ca-talogo, catalogo web, cerca, piani, preferiti, progetti, stile, tabella ealtro;

Apre la �nestra di `catalogo' (vedi sopra);Apre la �nestra `catalogo web' da dove e' possibile accedere comebrowser a risorse di rete (vedi sopra);Apre la �nestra `cerca' (vedi sopra);

Va ad aprire la �nestra in cui sono elencati tutti i piani(vedi Creazione nuovi piani/layers);Apre la �nestra preferiti in cui sono riportati tutti i �lesmaggiormente usati come il �le mappa;Apre la �nestra con elencati tutti i progetti aperti �no a quell'istante;

Apre la �nestra per modi�care lo stile dei piani (style editor);Apre la �nestra tabella dove sono riportati tutti i record ei campi dei databade per il piano selezionato;Permette di aprire le stesse �nestre di cui sopra e più o menotutti i comandi di BeeGIS, come il database, il catalogo e il �eldbook.

• `Azzera Prospettiva', permette di reimpostare le condizioni di visualiz-zazioni che si avevano in partenza;

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• `Chiudi la prospettiva', chiude le �nestre aperte �no a quell'istantelasciando aperta solo la mappa;

• `Chiudi tutte le prospettive', questa invece chiude tutte le �nestre aperte�no a quel momento;

• `Opzioni', apre una serie di �nestre in cui è possibile andare a modi�-care le impostazioni generali del programma.

GPS, permette di modi�care le proprietà dello strumento GPS: Corre-zioni, Proprieta' gra�che, Settaggi avanzati;

General, permette di cambiare una serie di impostazioni di caratteregenerale, come ugualmente la voce successiva che permette ad esempio dicambiare i vari tasti, le opzioni di routine, ecc...

Geonotes, è una �nestra che permette di impostare i dati necessari all'in-vio della geonota ad un indirizzo mail.

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Nei campi vanno inseriti i dati di riferimento dell'indirizzo mail a cuisi desidera inviare il dato geonota, per esempio si deve inserire username epassword, insieme all'indirizzo mail completo.

4.8 Aiuto

• `Benvenuto', è una �nestra di introduzione al programma che contieneanche il link al tutorial di uDig e alla sua pagina web u�ciale;

• `Contenuti dell'aiuto', apre la guida di uDig;

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• `Suggerimenti e trucchi', se si seleziona, appare una �nestra di sugge-rimenti che si visualizzerà ad ogni apertura dell'applicazione se il boxdi selezione viene selezionato;

• `Invio del Log...': permette di inviare i log degli errori;

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• `Trova ed installa', se si seleziona la prima opzione il programma avviauna ricerca automatica degli aggiornamenti disponibili, procedendo poicon installazione; se si seleziona la seconda, il programma ricerca nuovisiti di aggiornamento disponibili;

• `Key Assist...', apre un elenco, in cui vengono riportati i comandi datastiera;

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• `A proposito di uDig', apre una �nestra per delle informazioni generalisul software uDig.

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Capitolo 5

Barre degli strumenti

Precedente-Successivo, consente di tornare ad una situazione precedenteall'attuale e una volta tornati indietro è possibile con l'altro comando,reimpostare le condizioni iniziali;

Ridisegna Mappa, reimposta la mappa riportandola alle sue originarie condizioni;

Termina il disegno delle geometrie, serve a interrompere l'operazione di refreshdella mappa;

Mostra tutti i dati, consente di visualizzare tutti i dati presenti all'internodella mappa, che quindi appaiono interamente;

Ingrandisci-Riduci, consentono di ingrandire la mappa o al contrariodi ridurla variandone la scala di visualizzazione;

Mostra i dati selezionati ; evidenza i dati cjhe vengono selezionati;

Registra i cambiamenti, permette di salvare le operazioni;

Annulla tutti i cambiamenti, è un comando che, al contrario del precedente,consente di annullare tutti gli ultimi cambiamenti fatti dall'utente.

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Varia lo zoom attuale, classico comando di zoom che permette di cambiarela visione correntedella mappa ingrandendola tramite una �nestra rettangolarede�nibile trascinando il mouse e tenendo premuto il tasto sinistro;

Naviga la vista della mappa, permette di spostare la zona visualizzatadella mappa, tenendo premuto il tasto sinistro del mouse;Seleziona le feature mediante un riquadro, utilizzando questo comando èpossibile selezionare le geometrie vettoriali presenti nel piano tramiteun riquadro evidenziando le caratteristiche nella tabella;

Informazioni sui punti della mappa, si può selezionare un elemento nelpiano e ottenere le informazioni relative;Distanza, è uno strumento di misura della lunghezza di una spezzata odi riportata in mappa; tale misura viene visualizzata in basso a sinistrasulla cornice della �nestra di uDig.

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Load an image on the map, questo comando permette di caricaredelle immagini nel piano della mappa.Se si seleziona il comando load image si apre subito una �nestra chepermette di caricare le immagini per selezione e una volta sceltal'immagine appare subito sulla mappa.Tutti i comandi successivi servono a modi�care l'immagine caricata:- Select Image, seleziona l'immagine in mappa;- Move Image, sposta l'immagine selezionata in ogni punto dello schermosenza modi�carne le dimensioni;- Resize Image, modi�ca le dimensioni dell'immagine;- Delete Image, cancella le immagini inserite;- Place Markers, permette di inserire dei marker numerati all'internodell'immagine identi�cati sulla mappa;- Move Markers, sposta i punti inseriti con il comando precedentein modo da posizionarli in ogni punto dell'immagine;- Warp Image, trasforma l'immagine tramite markers identi�cati.

`Selezione ed edita geometrie', consente di andare a modi�care punti,linee e poligoni già inseriti in mappa, muovendo i nodi:- Edita geometrie, permette di selezionare una feature e di modi�carnelunghezza e forma; basta cliccare col mouse su uno dei nodi e spostarloper trascinamento dove si desidera, in questo modo assumeràuna diversa forma;- Aggiungi vertice, consente di aggiungere un nodo ad una linea o ad unpoligono esistente;- Rimuovi vertice, elimina i nodi presenti.

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`Strumento di creazione di geometrie', crea punti, linee e poligoni.Nel caso di geometrie poligonali e consente:- Riempi area, permette di riempire le aree disegnate;- Crea rettangolo, permette di inserire un area di forma rettangolare;- Crea ellisse, permette di inserire un area di forma ellittica.

Elimina feature, se si seleziona questo comando è possibile eliminare punti,linee e poligoni cliccando sopra col tasto sinistro del mouse;

Draw freehand on the annotation layer, permette di scrivere a mano liberasulla mappa e la linea che si usa può essere modi�cata dalla seguente �nestra:- Annotation remove tool, rimuove le annotazioni fatte;

Strumento Geonote: inserisce annotazioni all'interno del lavoro:- Selezione Geonote: consente di selezionare le geonote con un riquadro;- Geonote move: sposta le geonote già inserite.

Active Region Tool, limita tramite riquadro la regione attiva che è l'areadove vengono limitati i processi di analisi (utile quando la risoluzionedella mappa e' molto elevata e occorrerebbe troppa memoriaper analisi di dattaglio);`Move Mapgraphic', cambia le proprietà o lo stile, dove risoluzione ocoordinate possono essere de�nite da tastiera.

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5.1 Crea mappa

`Nuovo Piano', apre una �nestra che permette di aggiungere nuovipiani scegliendone il tipo dalla lista;selezionatone uno premere Avanti e seguire le successive fasi.`Nuova Mappa', permette l'apertura di un nuova mappa all'internodel progetto in cui si sta lavorando.

Lo scopo principale dell'ideazione e dello sviluppo di BeeGIS è quellodi raccogliere dati e informazioni georeferenziate sul terreno. Per questo ilposizionamento su una base cartogra�ca quali carte tecniche, ortofoto o ingenerale su basi topogra�che e' importante. Per caricare una base topogra�cail modo più semplice e diretto è quello per trascinamento: una volta sceltoil �le (es .ti� georeferenziato) si fa un drag-and-drop all'interno dell'areadi mappa. Contestualmente viene creato un piano per il raster caricato ecompare nel catalogo dei �le utilizzati.

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Capitolo 6

Creare un nuovo progetto

6.1 De�nizione delle coordinate e delle proiezioni

UDig gestisce la cartogra�a georeferenziandola secondo sistemi di riferimentoCRS (Coordinate Reference System) de�niti secondo gli standard EPSG (Eu-ropean Petroleum Survey Group), anche se possono essere personalizzati permigliorare la correzione degli errori di proiezione o per scopi relativi al proget-to. Per maggiori informazioni si consiglia di consultare il manuale di uDig al:http://indianocean.coaps.fsu.edu/FOSS GIS/Introduction to uDig 1 1 0 RC8.pdf(pag.38).

In Italia i sistemi di riferimento piu' usati sono: Gaus-Boaga e UTM-ED50 oltre al sistema globale utilizzato per i GPS che e' il WGS84 che e' ilsistema che viene fornito di default ogni volta che si crea una nuova Mappa.

Ogni sistema viene de�nito da un nome e un numero. Nel caso del sistemaGaus Boaga viene de�nito con come Monte Mario / Italy zone 1 (3003)e 2 (3004) per i due fusi principali in cui ricadono le carte topogra�cheitaliane. In particolare, nella versione di BeeGIS sono state aggiunte alcuniCRS per il miglioramento dell'accuratezza nel posizionamento (PeninsularPart, Sardinia, Sicily)

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La barra contornata in rosso riporta il sistema di coordinate su cui stiamolavorando, cliccandoci sopra appare la lista di tutti i sistemi di coordinateche il programma riesce a supportare, per applicarne uno basta selezionarloe premere Ok.

Vi e' anche la possibilita' di gestire manualmente il sistema di coordinateandando ad inserire le modi�che necessarie. Tramite questa visualizzazionee' possibile creare �le .prj (vedi di seguito)

6.1.1 File .prj

Questi tipi di �les i conservano le informazioni sul sistema di coordinate esono espressi in WKT (Well-Known Text).Per creare questi �les si deve copiare il testo dalla �nestra delle speci�che

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del CRS (vedi sopra) in un editor di testo (es. Notepad). Una volta salvatocon lo stesso nome del �le da georeferenziare (es. una CTR in formatoraster TIFF georeferenziato) si modi�ca l'estensione del �le da .txt a .prj esi posizione nella stessa cartella dove e' contenuto il �le raster.

Una volta creato un �le .prj, per creare altri �le da collegare ad altrecartogra�e sara' su�ciente fare una copia e di seguito attribuire il nome del�le a cui viene associato.

Nell'immagine sopra tutti e tre i �le fanno riferimento allo stesso sistemadi coordinate.

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6.2 Caricamento di Raster

I �les raster piu' comuni da caricare solitamente riportano la cartogra�a edil modo piu' semplice e veloce per inserirli e' quello del drag-and-drop.

Al termine del caricamento il l'immagine raster viene visualizzata in map-pa e se e' georeferenziata con gli opportuni �le (es. prj) viene posizionata inmaniera appropriata potendo poi costruire un mosaico su piu' layer.

6.3 Caricamento di SHP �les

Gli SHP �les costituiscono ormai uno standard internazionale per gli utiliz-zatori dei Sitemi Informativi Geogra�ci. Ad ogni shape corrisponde un layerdi punti, poligoni o linee, descritti da almeno tre �les diversi con diverseestensioni:

• .shp, �le che conserva le geometrie;

• .dbf, �le che conserva il database degli attributi;

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• .shx, �le che conserva l'indice delle geometrie;

a cui si possono aggiungere anche altri �le quale ad es. il .prj prima descritto.

Anche in questo caso la manier più semplice e immediata (importantequando si opera sul terreno) di importare uno shape e' quella di trascinareil �le .shp all'interno della mappa, aggiungendosi automaticamente come unnuovo piano/layer.

6.4 Creazione nuovi Piani/Livelli

Per inserire un nuovo piano si deve andare a cliccare su: Piano - Crea e apparesubito la �nestra Create New Layer dove e' possibile inserire le caratteristicheche desideriamo dare al nostro nuovo piano:

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1. inserire il nome del nuovo layer;

2. aggiungere un nuovo campo alla lista degli attributi oltre i due che ilprogramma genera di default;

3. a ciascun campo e' possibile attribuirgli un Nome e de�nirne il Tipo;

4. elimina i campi.

Inseriti i campi si clicca su `OK' per creare il nuovo Layer che appare inaltto nell'elenco dei piani.

In questa �nestra e' possibile cambiare le proprieta' del layer che si e'inserito grazie alle seguenti icone:

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Permettono di spostare il layer selezionato in basso o in alto all'interno dell'elenco;

Evidenzia il piano selezionato;

Zoom ai piani, visualizza la parte di mappa che comprende il layer selezionato.

Modi�che al layer possono essere fatte anche cliccandoci sopra col tastodestro del mouse; per la precisione e' possibile:

• Copia;

• Incolla;

• Elimina;

• Modi�ca lo stile (vedi di seguito);

• Zoom al piano, adatta la visuale sulle geometrie del piano scelto;

• Rinomina, permette di modi�care il nominativo del layer selezionato;

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• Operazioni.

� Make Hole;

� Select all Features, automaticamente seleziona le geometrie inse-rite nel piano;

� Conta, apre una �nestra in cui vengono riportati il numero esat-to delle geometrie riportate in mappa ed il numero di quelleselezionate;

� Muovi la voce verso l'alto, sposta il piano selezionato in altorispetto alla sua posizione;

� Muovi al voce verso il basso, sposta il piano selezionato in bassorispetto alla sua posizione;

� Reshape: apre una �nestra che consente di cambiare le proprieta'del layer andando a modi�care il testo;

� Riassunto delle risorse, apre una tabella in cui sono riportatele caratteristiche principali della risorsa che regola il piano: es.Nome , Titolo, Limiti ecc...

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� Set Map Projection From Layer : reimposta la mappa e procedea fare un set up delle geometrie del piano;

� Riassunto del Piano, riassume le caratteristiche che appartengonoal piano, tipo il �le in cui e' stato salvato, il tipo di coordinateche lo caratterizzano ecc...

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• Esporta, consente di esportare il piano aprendo la seguente �nestra,

da cui e' possibile esportare lo stesso piano in modalita' di�erenti,

• Proprieta', apre una �nestra in cui e' possibile modi�care il sistema dicoordinate scelto mediante lo specchio Standard CRS (che puo' ancheessere personalizzato come descritto nei capitoli precedenti).

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6.5 Style Editor

Per modi�care lo stile del piano, il modo piu' diretto e' quello di cliccaresull'icona:

Modi�ca lo stile del piano selezionato

Che apre la �nestra `Editor dello Stile':Sul lato sinistro della �nestra `Editor dello Stile' c'e' un elenco dal quale

si evidenzia il metodo di gestione degli stili.

Semplice

questa maniera permette la modi�ca di proprietà generali della geome-tria.

• `Geometry', elenco a tendina che de�nisce la geometria;

• `Mode', punto, linea, poligono;

• `Linea', bordo visibile, colore, dimensione e opacità;

• `Riempimento', riempinento visisbile o meno, colore, opacità;

• `Simbolo', attivato solo per geometrie di punti permette di scegliere trapochi semplici simboli quali quadrato, cerchio, ecc.;

• `Etichetta', permette di inserire una label dagli attributi del databasede�nendo anche il font, la posizione e l'angolo di rotazione;

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• `Scala Minima', de�nisce una scala minima di visualizzazione;

• `Scala Massima', de�nisce una scala massima di visualizzazione;

• `Replace Styles'.

Simple Lines, Simple Points, e Simple Polygons

Questa parte dello Style Editor e' stata creata proprio per la necessità digestire vestizioni cartogra�che più complesse di quelle proposte nella versioneoriginale di uDig in maniera semplice. Permette quindi di importare simbolio librerie di simboli personalizzabili in formati gra�ci quali .svg e librerieSLD.Si presenta in maniera lievemente diversa per i vari tipi di feature.

Nel riquadro in alto a sinistra appare la lista delle `Regole'

la `Rules List'

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`Add a new group', aggiungi un nuovo gruppo di regole;

`Add a new rule', aggiungi una nuova regola;

`Delete selected rule', cancella lo stile selezionato;

`Delete all rule', cancella tutto;Queste due frecce permettono lo spostamento delle regole all'interno dell'elenco.

Lista degli stili e dei simboliIn questo riquadro e' possibile creare una libreria di e simboli personalizzatiche potranno essere utilizzati ogni volta che si andrà a creare un layer conle stesse geometrie.

Salva la regola selezionata;

Salva tutte le regole selezionate;

Cancella gli stili selezionati;

Carica lo stile selezionato nella lista di regole;

Esporta lo stile selezionato;

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Apre la eventuale libreria di stili creata e archiviata iuna generica cartella.

Poi c'e' la �nestra di destra che permette la modi�ca delle proprieta'dello stile.

General

1. `Rule name', vi si puo' inserire un nuovo nome allo stile;

2. `O�set (x, y)', permette di impostare la posizione di un simbolo;

3. `Maximum Scale', indicano un intervallo di scale entro lo stile/simboloviene visualizzato;

4. `Minimum Scale', indicano un intervallo di scale entro lo stile/simboloviene visualizzato.

Border

1. Attiva e disattiva il bordo;

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2. `Width', indica lo spessore del bordo;

3. `Opacity', determina la trasparenza del bordo;

4. `Color', il colore può essere cambiato cliccandoci sopra e scegliendoneuno dalla classica tavolozza dei colori;

5. `Graphics', permette l'inserimento di un �le gra�co (simbolo) già im-postato;

6. `Dash', disegna il bordo come una linea tratteggiata de�nendo anchelo stile;

7. `Dash O�set', stabilisce di quanto i tratti devono essere tra loro distan-ti;

8. `Line Cap', consente di modi�care la linea di bordo in tre modi: butt,round o square;

9. `Line Join', è simile al precedente, ma e�ettua le operazioni ai nodi del-la linea che compone il bordo, grazie all'elenco possiamo scegliere tra:bevel, milter, round, (gli e�etti degli ultimi due stili sono maggiormentevisibili con uno spessore di bordo elevato).

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Labels

�nestra che permette la gestione di eventuali etichette (sigle, numeri,ecc.) associati alla nostra geometria:

1. `Enable/disable labelling' : attivazione o disattiva la visualizzazionedella label;

2. `Label' : nome della label; può essere inserito manualmente, oppuretramite un record del database associato alla feature;

3. `Opacity', gestisce la trasparenza;

4. `Font', serve ad impostare le caratteristiche dei caratteri: tipo di ca-rattere, stile, e�etti, dimensioni e colore;

5. `Font color', colore del carattere che può essere cambiato con la solitatavola dei colori;

6. `Halo', de�nisce le caratteristiche di un `alone' attorno alla label per-mettendone una migliore visalizzazione;

7. `Perpendicular O�set', indica la misura della distanza della label ri-spetto al centroide della feature;

8. `Initial Gap' ;

9. `Vendor Options'.

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Filter

in questa �nestra si inserisceuna sintassi speci�ca che permette il �ltrag-gio delle geometrie dei vari gruppi che si sono eventualmente inseriti, cioè sipuò suggerire al programma di utilizzare una geometria solo per un campospeci�co.

Tema

Questa modalità dello style editor consente di selezionare un tema uti-lizzando un elenco prede�nito come base gra�ca per le geometrie:

1. `Attributi', distingue lo stile in base ad un attributo della feature;

2. `Classi', serve ad indicare il numero di classi che si desidera utilizzareper discriminare le geometrie;

3. `Divisione', modalità con cui si intendono suddividere le classi;

4. `Normalizzazione',

5. `Altrimenti', speci�ca come vengono visualizzati i valori non categoriz-zati (nascosti, primo colore, ultimo colore) indice a tendina: nascondi,primo e ultimo.

6. `Mostra', gli schemi sequenziali sono pensati per dati ordinati dal piùpiccolo al più grande. Gli schemi divergenti danno stessa enfasi aivalori medi del range e ad entrambi gli estremi dell'intervallo di dati;mentre le icone di seguito regolano la visione dei colori, per esempio la

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prima icona (occhio) nasconde i colori che non sono idonei alla vista didaltonici, la seconda nasconde i colori non idonei per monitor CRT ecosì �no all'ultima;

7. `Tavolozza', �nestra con la tavolozza disponibile, con tutte le tonalitàdi colore proposte.

XML

Tramite il linguaggio XML e' possibile creare stili personalizzati per ognilayer.

Esempio di �le XML per un layer di punti: `Giaciture'

<?xml version='1.0' encoding='UTF-8'?><sld:StyledLayerDescriptor xmlns='http://www.opengis.net/sld'xmlns:sld='http://www.opengis.net/sld' xmlns:ogc='http://www.opengis.net/ogc'xmlns:gml='http://www.opengis.net/gml' version='1.0.0'><sld:UserLayer><sld:LayerFeatureConstraints><sld:FeatureTypeConstraint/></sld:LayerFeatureConstraints><sld:UserStyle><sld:Name>pointSymbolizer</sld:Name><sld:Title>pointSymbolizer</sld:Title><sld:FeatureTypeStyle><sld:Name>name</sld:Name>

56

<sld:FeatureTypeName>Feature</sld:FeatureTypeName><sld:SemanticTypeIdenti�er>SemanticType[ANY]</sld:SemanticTypeIdenti�er><sld:Rule><sld:Title>Inclined bedding - Showing strike and dip</sld:Title><ogc:Filter><ogc:And><ogc:PropertyIsNotEqualTo><ogc:PropertyName>ORIENTAMEN</ogc:PropertyName><ogc:Literal>INVERSA</ogc:Literal></ogc:PropertyIsNotEqualTo><ogc:PropertyIsBetween><ogc:PropertyName>INCLINAZIO</ogc:PropertyName><ogc:LowerBoundary><ogc:Literal>5.0</ogc:Literal></ogc:LowerBoundary><ogc:UpperBoundary><ogc:Literal>84.0</ogc:Literal></ogc:UpperBoundary></ogc:PropertyIsBetween></ogc:And></ogc:Filter><sld:PointSymbolizer><sld:Graphic><sld:ExternalGraphic><sld:OnlineResource xmlns:xlink='http://www.w3.org/1999/xlink'xlink:type='simple' xlink:href='�le:/C:/sld_images/dip_norm.gif'/><sld:Format>image/gif</sld:Format></sld:ExternalGraphic><sld:Opacity><ogc:Literal>1.0</ogc:Literal></sld:Opacity><sld:Size><ogc:Literal>25.0</ogc:Literal></sld:Size><sld:Rotation><ogc:PropertyName>IMMERSIONE</ogc:PropertyName></sld:Rotation></sld:Graphic></sld:PointSymbolizer></sld:Rule><sld:Rule><sld:Title>Overturned bedding - Showing strike and dip</sld:Title><ogc:Filter><ogc:And>

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<ogc:PropertyIsEqualTo><ogc:PropertyName>ORIENTAMEN</ogc:PropertyName><ogc:Literal>INVERSA</ogc:Literal></ogc:PropertyIsEqualTo><ogc:PropertyIsBetween><ogc:PropertyName>INCLINAZIO</ogc:PropertyName><ogc:LowerBoundary><ogc:Literal>5.0</ogc:Literal></ogc:LowerBoundary><ogc:UpperBoundary><ogc:Literal>84.0</ogc:Literal></ogc:UpperBoundary></ogc:PropertyIsBetween></ogc:And></ogc:Filter><sld:PointSymbolizer><sld:Graphic><sld:ExternalGraphic><sld:OnlineResource xmlns:xlink='http://www.w3.org/1999/xlink' xlink:type='simple'xlink:href='�le:/C:/sld_images/dip_overt.gif'/><sld:Format>image/gif</sld:Format></sld:ExternalGraphic><sld:Opacity><ogc:Literal>1.0</ogc:Literal></sld:Opacity><sld:Size><ogc:Literal>25.0</ogc:Literal></sld:Size><sld:Rotation><ogc:PropertyName>IMMERSIONE</ogc:PropertyName></sld:Rotation></sld:Graphic></sld:PointSymbolizer></sld:Rule><sld:Rule><sld:Title>Vertical bedding - Showing strike</sld:Title><ogc:Filter><ogc:And><ogc:PropertyIsNotEqualTo><ogc:PropertyName>ORIENTAMEN</ogc:PropertyName><ogc:Literal>INVERSA</ogc:Literal></ogc:PropertyIsNotEqualTo><ogc:PropertyIsGreaterThan><ogc:PropertyName>INCLINAZIO</ogc:PropertyName>

58

<ogc:Literal>84.0</ogc:Literal></ogc:PropertyIsGreaterThan></ogc:And></ogc:Filter><sld:PointSymbolizer><sld:Graphic><sld:ExternalGraphic><sld:OnlineResource xmlns:xlink='http://www.w3.org/1999/xlink'xlink:type='simple' xlink:href='�le:/C:/sld_images/dip'vert.gif'/><sld:Format>image/gif</sld:Format></sld:ExternalGraphic><sld:Opacity><ogc:Literal>1.0</ogc:Literal></sld:Opacity><sld:Size><ogc:Literal>25.0</ogc:Literal></sld:Size><sld:Rotation><ogc:PropertyName>IMMERSIONE</ogc:PropertyName></sld:Rotation></sld:Graphic></sld:PointSymbolizer></sld:Rule><sld:Rule><sld:Title>Horizontal bedding</sld:Title><ogc:Filter><ogc:And><ogc:PropertyIsNotEqualTo><ogc:PropertyName>ORIENTAMEN</ogc:PropertyName><ogc:Literal>INVERSA</ogc:Literal></ogc:PropertyIsNotEqualTo><ogc:PropertyIsLessThan><ogc:PropertyName>INCLINAZIO</ogc:PropertyName><ogc:Literal>5.0</ogc:Literal></ogc:PropertyIsLessThan></ogc:And></ogc:Filter><sld:PointSymbolizer><sld:Graphic><sld:ExternalGraphic><sld:OnlineResource xmlns:xlink='http://www.w3.org/1999/xlink'xlink:type='simple' xlink:href='�le:/C:/sld_images/dip_horiz.gif'/><sld:Format>image/gif</sld:Format></sld:ExternalGraphic>

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<sld:Opacity><ogc:Literal>1.0</ogc:Literal></sld:Opacity><sld:Size><ogc:Literal>25.0</ogc:Literal></sld:Size><sld:Rotation><ogc:PropertyName>IMMERSIONE</ogc:PropertyName></sld:Rotation></sld:Graphic></sld:PointSymbolizer></sld:Rule></sld:FeatureTypeStyle><sld:FeatureTypeStyle><sld:Name>TEXT_LABEL</sld:Name><sld:FeatureTypeName>Feature</sld:FeatureTypeName><sld:SemanticTypeIdenti�er>SemanticType[ANY]</sld:SemanticTypeIdenti�er><sld:Rule><sld:Name>Default/all others</sld:Name><ogc:Filter><ogc:PropertyIsEqualTo><ogc:Literal>1</ogc:Literal><ogc:Literal>1</ogc:Literal></ogc:PropertyIsEqualTo></ogc:Filter><sld:MinScaleDenominator>1.0</sld:MinScaleDenominator><sld:MaxScaleDenominator>1.7976931348623157E308</sld:MaxScaleDenominator><sld:TextSymbolizer><sld:Label><ogc:PropertyName>INCLINAZIO</ogc:PropertyName></sld:Label><sld:Font><sld:CssParameter name='font-family'><ogc:Literal>Arial</ogc:Literal></sld:CssParameter><sld:CssParameter name='font-size'><ogc:Literal>12.0</ogc:Literal></sld:CssParameter><sld:CssParameter name='font-style'><ogc:Literal>normal</ogc:Literal></sld:CssParameter><sld:CssParameter name='font-weight'><ogc:Literal>bold</ogc:Literal></sld:CssParameter>

60

</sld:Font><sld:LabelPlacement><sld:PointPlacement><sld:AnchorPoint><sld:AnchorPointX><ogc:Literal>0.00</ogc:Literal></sld:AnchorPointX><sld:AnchorPointY><ogc:Literal>-0.20</ogc:Literal></sld:AnchorPointY></sld:AnchorPoint><sld:Displacement><sld:DisplacementX><ogc:Literal>5.0</ogc:Literal></sld:DisplacementX><sld:DisplacementY><ogc:Literal>0</ogc:Literal></sld:DisplacementY></sld:Displacement><sld:Rotation><ogc:PropertyName>IMMERSIONE</ogc:PropertyName></sld:Rotation></sld:PointPlacement></sld:LabelPlacement><sld:Halo><sld:Radius><ogc:Literal>1.0</ogc:Literal></sld:Radius><sld:Fill><sld:CssParameter name='�ll'> <ogc:Literal>#FFFF00</ogc:Literal></sld:CssParameter><sld:CssParameter name='�ll-opacity'><ogc:Literal>0.10000000149011612</ogc:Literal></sld:CssParameter></sld:Fill></sld:Halo><sld:Fill><sld:CssParameter name='�ll'><ogc:Literal>#000000</ogc:Literal></sld:CssParameter><sld:CssParameter name='�ll-opacity'><ogc:Literal>1.0</ogc:Literal></sld:CssParameter></sld:Fill>

61

</sld:TextSymbolizer></sld:Rule></sld:FeatureTypeStyle></sld:UserStyle></sld:UserLayer></sld:StyledLayerDescriptor>

Questo script puo' essere utilizzato con un copia e incolla nella �nestradello Style Editor XML utilizzando i simboli di giacitura opportunamentenominati.

62

Capitolo 7

Annotation Layer

Mentre nel metodo tradizionale di rilevamento sul terreno si usano le matitecolorate su una mappa cartacea, BeeGIS, grazie all'Ink Technology dei tabletpc che usano lo stilo sullo schermo, propone l'uso dell'Annotation Tool, chepuo essere attivato cliccando sull'icona:

Questo strumento permette di disegnare linee e colorare aree nelle mappe.

`Draw freehand on the annotation layer' : è possibile scrivere a manolibera sulla mappa e la linea che si usa può essere modi�cata dalla seguente�nestra:

in cui:

1. indica gli spessori di tratto che è possibile utilizzare, vanno da 1 (lapiù sottile) a 5 (la più spessa);

2. è il valore di opacità/trasparenza che si può attribuire al tratto;

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3. apre la tavolozza dei colori che è possibile attribuire al tratto;

4. clear the area from all drawings, cancella direttamente tutti i trattidell'annotation layer inseriti;

5. remove last stroke from annotations layer, rimuove l'ultimo tratto in-serito.

La penna dell'annotation appare direttamente in mappa creando un nuo-vo layer insetorito nella lista dei Piani.

Esempio di come appare l'uso dell'annotation layer in mappa.

64

`Annotation remove tool' : è uno strumento che permette di cancellare lelinee disegnate in mappa semplicemente tracciando con lo stylus del tabletuna linea sopra i tratti che si intendono cancellare.

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Capitolo 8

Geonota

Come si e' detto in precedenza, il programma BeeGIS e' largamente uti-lizzato direttamente sul terreno. Questa modalita' di utilizzo richiede unpratico sistema per la stesura di eventuali note o l'inserimento di altre ti-pologie di dato/informazione, che di�cilmente e con grande spesa di tempopotrebbero essere inseriti in un progetto GIS da laboratorio. Grazie allostrumento Geonota, l'operatore potrà inserire in maniera intuitiva delle noteche assomigliano a Postit sulla mappa durante il rilevamento.

L'icona della Geonota è simile ad una puntina da disegno, Pin, coloratadi rosso che può essere posizionata in ogni punto della mappa:

Se inserite automaticamente mediante l'apposito strumento GPS, l'iconadi riconoscimento sarà simile alla quella riportata di seguito.

altre tipologie di icona per le geonote è quella che viene inserita mediantel'importazione di fotogra�e tramite un wizard; in questo caso è questa l'icona:

Una volta inserite le Geonote, per consultarle nuovamente è necessarioun doppio click sull'icona o, suggerimento, creando una fence tramite trasci-namento del cursore con il tasto sinistro del mouse premuto. In questo casoil Pin si colora di verde e si apre la geonota selezionata.

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Per aprire le geonote e fare delle ricerche è possibile utilizzare il comando`Open the Fieldbook ' (vedi di seguito), che apre una �nestra sul lato destrodello schermo con l'elenco delle note inserite:

8.1 Struttura della geonota

Dopo aver cliccato per la prima volta sull'icona delle geonote nella toolbar, sicrea automaticamente un layer (piano delle geonote) dove vengono raccoltetutte le geonote che si creeranno in quel progetto.

Schermata che riporta le modalità di consultazione delle Geonote.

La geonota è divisa in tre campi, fondamentali per il suo utilizzo:

• Disegna;

• Testo;

• Media;

oltre a raccogliere di default alcune informazioni (vedi di seguito).

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8.1.1 Disegna

Questo campo da la possibilita' di inserire disegni, schizzi, parole a ma-no libera utilizzando i semplici comandi che sono riportati nella parte altadall'immagine e che indicano rispettivamente:

questo elenco indica gli spessori prede�niti che si possonoscegliere per i tratti gra�ci;

elenco che indica le percentuali prede�nite di opacità/trasparenzache si desidera dare al tratto;

tavolozza dei colori;

cancella tutto ciò che è stato disegnato;

cancella solo che si desidera eliminare lasciando il resto;

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visualizza tutto ciò che è stato disegnato;

ingrandiscono e riducono le dimensioni di visualizzazione deldisegno creato.

8.1.2 Testo

permette di inserire un testo, basta cliccare sullo schermo giallo e iniziare adigitare sulla tastiera (anche quella da schermo).

8.1.3 Media

è uno spazio che consente di raccogliere tramite drag-and-drop qualsiasitipo di �le (video, audio, immagini, fogli di calcolo, documenti creati conaltre applicazioni, ecc.).

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Al termine del lavoro con la geonota, è importante ricordarsi di salvareciò che è stato fatto cliccando sull'icona del dischetto in basso a destra.

Le geonote vengono nominate automaticamente dal programma e ripor-tate nella �nestra `Open the Fieldbook ' a destra dello schermo, che verràspiegata con maggior precisione nel paragrafo `Fieldbook '.

Se si desidera conoscere le informazioni di default raccolte nella geonota orinominarla, cambiarne il colore o altre operazioni, si deve cliccare sull'icona:

`Proprietà della Geonota', cambia le proprietà della geonota che visua-lizza le informazioni di seguito;

1. data di creazione della geonota;

2. titolo della geonota generato automaticamente, può essere modi�cato;

3. colori di sfondo della geonota tramite tavolozza;

4. conferma tutte le modi�che fatte;

5. annulla tutte le modi�che fatte;

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6. uesto comando permette di salvare i dati contenuti nella geonota inuna cartella esterna al programma;

Grazie a questo comando è possibile salvare i dati della geonota in unacartella creata in precedenza, oppure premendo il tasto `Make NewFolder ' è possibile aprire direttamente una nuova cartella. Digitandopoi il nome che si vuole dare al �le nella stringa `Folder ' e premendopoi il tasto `Ok ' si completa l'operazione.

Come risultato �nale si ottengono:

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• due �le di testo, `geonote info.txt ' e `geonote textbox.txt ', la primacontiene le informazioni generali della geonota, data e coordinategeogra�che, la seconda riporta il testo inserito nella geonota;

• un �le immagine, dove si riporta la parte gra�ca inserita nellageonota;

• una cartella contenente i �le inseriti nel mediabox della geonota.

7. consente di eliminare la geonota;

8. sono i colori prede�niti per colorare la geonota in manier più speditiva(utile sul terreno).

8.2 Fieldbook

Questa sezione consente di gestire (raccogliere, ricercare e interrogare) legeonote inserite nel progetto. Grazie a questo strumento è possibile inter-venire e modi�carne la struttura, la gra�ca ed inoltre consente di e�ettuareesportazione di dati in esse contenute in modi diversi. Per aprire il �eldbooksi deve cliccare sull'icona della toolbar

e appare un nuovo campo sulla schermata di BeeGIS che in primo luogopermette di e�ettuare la selezione delle geonote.

8.2.1 Sezioni del Fieldbook

Il comando di `Fieldbook ' risulta molto pratico quando si devono selezionarespeci�che geonote tra le tante inserite. Se si seleziona una geonota dall'elencodel Fieldbook ecco che questa appare subito evidenziata in mappa con uncolore diverso del pin.

Quando in mappa si seleziona una geonota, si apre, come accennato inprecedenza: `Open the Fieldbook ' che è composta dalle seguenti sezioni:

• al nome dato alla geonota;

• al colore che le è stato attribuito;

• alla data di inserimento;

• alla modalità di inserimento della geonota;

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1. elenco a tendina che stabilisce su che base fare la ricerca della geonota:

• al nome della Geonota,

• al colore attribuito,

• alla data di creazione,

• alla modalità di inserimento.

2. e' una barra che cambia in base alla scelta del tipo di ricerca fattasopra;

In questa barra è possibile digitare il nome della genota cercato;Si sceglie uno di questi sopra in base ai colori prede�niti;I tasti avviano la ricerca in base alla data e all'ora della nota;Ricerca in base al tipo di geonota: tutte, create manualmente,create con il GPS, create con i wizard di importazione di foto.

3. elenco di tutte le Geonote selezionate;

4. spazio di visualizzazione della geonota.

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Cliccando con il tasto destro del mouse su una geonota in elenco, si apreil menù

• `Zoom to geonotes' : pone la geonota selezionata al centro della mappaevidenziandola in verde;

• `Remove geonotes' : cancella la geonota;

• `Export to feature layer' : crea per le geonote selezionate, un layer conuna geometria a punto e crea direttamente una tabella associata a talelayer con i campi:-FID: viene inserito progressivamente dal programma ad ogni nuovageometria,-title: con il nome dato alla geonota,-text : con il testo inserito nella geonota-timestamp: con data e ora del suo inserimento;

• `Dump geonotes' : e�ettua lo stesso salvataggio di dati spiegato inprecedenza al punto (6) del paragrafo `Media';

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• `Dump geonotes binary' : anche questo comando salva i dati dellageonota in una cartella esterna, ma con un formato .zip;

• `Import geonotes archive' : importa dati da archivi o cartelle;

• `Send geonotes' : permette di spedire i dati della geonota selezio-nata ad un indirizzo mail precedentemente impostato. Se si selezionaquesto comando, il programma avvia automaticamente l'invio dei datiall'indirizzo mail inserito nella �nestra precedente. Il settaggio per

la spedizione di geonote via e-mail deve essere impostato dallabarra del menu' scegliendo in Finestra Opzioni

si apre quindi la �nestra `Preferenze' che permette di settare un indi-rizzo e-mail prede�nito

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Per spedire la geonota basta quindi quindi cliccare su `Send Geonote'essendo connessi in rete. Si apre quindi una �nestra di messaggio chevisualizza la spedizione

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Nella casella di posta elettronica del ricevente arriverà quindi un nuovomessaggio:

• `Sort notes by title' : organizza le geonote in ordine alfabetico, dalla Aalla Z;

• `Sort notes by time' : organizza le geonote in base ad un ordine tem-porale, porta il più recente in prima �la e via via i piu' vecchi.

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Capitolo 9

Controlli del GPS

Una delle funzioni principali del programma è quello di raccogliere dati at-traverso un segnale GPS, che viene catturato mediante bluetooth dal GPSReceiver.

9.1 Barra degli strumenti per l'uso del GPS

`Open GPS settings', è l'icona che deve essere cliccata per creare il colle-gamento con il GPS Receiver e iniziare a raccogliere dati; una volta premutaappare la seguente �nestra:

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per poter attivare lo strumento Gps la prima operazione da fare è quelladi selezionare `search port ' che a sua volta apre la �nestra riportata nellaprima colonna della tabella sottostante e che elenca tutte le COM port infunzione sul PC.

Una volta che e' stata selezionata la COM port giusta, si prema il tasto`Start Gps' che avvia la cattura del segnale NEMEA.

Quando i segnali permettono di `fare il punto', appare la stringa NEMEAe un avviso `This seems to be the right GPS connection port '.

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In questa sezione, l'operatore può de�nire due parametri:

• Interval in seconds for GPS acquisition, de�nisce l'intervallo temporalein secondi tra l'acquisiszione di un impulso GPS e il successivo, perevitare di raccogliere troppi dati GPS;

• Distance threshold for GPS acquisition, de�nisce la distanza minimatra due punti acquisiti con il GPS, per evitare l'acquisizione multipladi un punto quando l'operatore è fermo.

Il bottone `Stop GPS ' provvede ad interrompere l'acquisizione del segna-le.

In�ne cliccando sul bottone `ok ' si dà inizio alla raccolta dei dati.

`Start GPS data logging ', avvia la registrazione e�ettiva sul layer selezio-nato dei dati GPS, selezionando questa icona appare la seguente �nestra

in cui vengono elencati tutti i dati del segnale GPS in realtime:

• coordinate Nord, Est;

• latitudine;

• longitudine;

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• velocità;

• altitudine sul livello del mare;

• qualità del segnale;

• numero dei satelliti in opera;

• HDOP;

• Di�erenza dall'ellissoide;

• data e ora del segnale;

• variazione magnetica;

• direzione di spostamento.

una volta che il GPS viene attivato, il segnale continuo appare in mappasotto forma di punto e visualizza la posizione ad ogni istante.

`Manual GPS points tools', strumento di inserimento manuale di pun-ti/nodi GPS;

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`Add a geonote from the current GPS position', aggiunge una geonota allaposizione corrente del GPS, di�erisce dalle geonote illustrate in precedenzasolo per la modalità di inserimento e' l'icona.

Icona della geonota inserita mediante segnale GPS.

`Automatic GPS points tools', è lo strumento che inserisce automatica-mente i punti in mappa in base al segnale del GPS.Questo comando permette di registrare ogni spostamento fatto dal GPS,sotto forma di geometrie lineari, di poligoni o punti.

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`Center the map on the GPS position', consente di riportare il simbolodel cursore GPS al centro della visualizzazione se questo fuoriesce della zonadi visualizzazione della mappa.

`Create a new point layer ', crea in automatico un nuovo piano con geo-metria punti per inserire in maniera speditiva dei punti con il GPS.

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`Create a new lines layer to work on', crea in automatico un nuovo pianocon geometria linee per inserire in maniera speditiva delle linee con il GPS.

`Create a new polygon layer to work on', crea in automatico un nuovopiano con geometria poligoni per inserire in maniera speditiva dei poligonicon il GPS.

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Capitolo 10

Form Editor

Form Editor è uno strumento di BeeGIS per creare moduli personalizzati perl'inserimento guidato dei dati. Si possono inserire controlli quali etichette,campi di testo, caselle di controllo, pulsanti di opzione, ecc. per creare delleschede di inserimento dati.

Apri il Form Editor

Apri il Form View

Cliccando sulla prima icona si apre la schermata principale del FormEditor: una �nestra nello stesso spazio di visaulizzazione della mappa comeriportato nella �gura qui di seguito;

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Il reticolo che suddivide la schermata servirà per il disegno della schedamediante l'inserimento delle `Widgets' riportate a destra della schermata.

E' possibile inserire ogni widget selezionato all'interno del reticolo, de-�nendo la posizione e lo spazio dedicato tramite trascinamento con il tastosinistro del mouse sul reticolo del 'Form Editor '.

10.1 Label

Per creare una label basta cliccare sopra l'icona e per trascinamentoinserirla nella griglia nella posizione e con lo spazio voluto.

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La sottostante �nestra Proprietà, appare sotto la schermata e visualizzatutte le caratteristiche della label inserita:

• `layout height e layout width', indicano le dimensioni della label chepossono essere modi�cati inserendo valori diversi oppure manualmentesullo schermo trascinando bordi e angoli della barra;

• `layout X e layout Y ', indicano invece le coordinate della label all'in-terno del reticolo; anche queste come sopra possono essere modi�cateinserendo valori numerici o spostando manualmente la barra in ogniparte dello schermo;

• `name', è il nome della barra, che può essere modi�cato o meno;

• `tab', da' la possibilità di creare più form view (vedi in basso nel FormView) attribuendogli un nome e un tab; il programma assegna un colorediverso al perimetro delle barre e ogni volta che si inserisce una barrain una tab, questa prenderà sempre lo stesso colore;

• `text ', campo in cui sarà inserito il testo/nome che si vuole che appaianella label sulla scheda di acquisizione dati;

• `widget type', indica il tipo di widget e non e' modi�cabile.

10.2 Text�eld

Il text�eld consente di inserire all'interno della form view uno spa-zio, in cui sarà possibile l'inserimento di lettere e numeri nella scheda diacquisiszione dati Per modi�carla si deve intervenire nelle proprietà:

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• `default value', è il valore/testo che appare quando si apre la scheda diacquisizione dati;

• `�eldname', permette il collegamento di questo spazio con un attributodel database relativo al piano per il quale stiamo creando la schedadi acquisizione; selezionandolo, appare un elenco a tendina con ripor-tati gli attributi della tabella del piano; scegliendone uno si creare ilcollegamento al database;

• `layout height e layout width', hanno la stessa funzione di quelli spiegatiin precedenza per la lable;

• `layout X e layout Y ', idem;

• `name', titolo del campo;

• `tab', se si sono creati diverse form view permette di attribuire que-sta barra ad una piuttosto che ad un altra, basta inserirne il nome onumero;

• `text type', serve a de�nire se testo, numero o boleano;

• `widget type', indica il tipo di widget e non e' modi�cabile.

10.3 Textarea

La Textarea consente di inserire nella scheda uno spazio esteso per lastesura di un testo.

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Anche in questo caso per modi�care la �nestra si deve intervenire sulleproprietà che sono identiche a quelle di Text�elf, a cui si rimanda (vedisopra).

10.4 Combobox

La Combobox è una barra che consente di visualizzare una lista prede�-nita di valori, qualità, caratteristiche, nomi, ecc. da scegliere nell'nserimentodi dati.

Le proprietà:

• `default value', è il valore/testo che appare quando si apre la scheda diacquisizione dati;

• '�eldname', come sopra, crea il collegamento al campo della tabella neldatabase in cui inserire i dati;

• `items', in questo spazio va inserita la sintassi per impostare l'attribu-zione di un valore/testo ad una certa categoria; ad esempio (vedi �-gura sopra): la stringa `Incolto,200;Giardino,100;Coltivato,300 ' indicache nella lista del combobox viene visualizzata la dicitura `Giardino',mentre nel campo della tabella associata del database verrà inserito`100 ';

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• 'layout height e layout width', come sopra, indicano la dimensione dellabarra;

• 'layout X e layout Y ', indicano la posizione della barra dentro il reti-colo;

• 'name', titolo del campo;

• 'tab', come sopra accorpa la barra alla tab che si desidera;

• 'widget type', questa proprieta' non puo' essere modi�cata.

10.5 Checkbox

La Checkbox consente di inserire una casella da `spuntare' in caso di campipositivi o negativi.

Le proprietà:

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• `default selection', si sceglie le modalità della spuntatura, vera o falsa;

• '�eldname' come per quelle sopra, indica a che campo si deve attribuirela checkbox;

• 'layout height e layout width', come i precedenti;

• 'layout X e layout Y ', come i precedenti;

• 'tab', come i precedenti;

• 'widget type', questa proprietà non può essere modi�cata.

10.6 Radio

Radio inserisce nella scheda di acquisizione dati un elenco di alternativeda selezionare.

Le proprietà:

• `default value', è il valore/testo che appare quando si apre la scheda diacquisizione dati;

• '�eldname' attribuisce la barra radio ad un campo della tabella didatabase;

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• `items', come per il combobox, si inseriscono valori/testi con una sin-tassi appropriata; dalla �gura di esempio, la scritta `asfalto,100;bianca,90;rotatoria,50 ' permette la creazione dell'elenco, ogni volta che si se-lezionerà uno dei tre attributi, nella tabella di database viene riportatoil valore collegato, al campo indicato dal �eldname;

• 'layout height e layout width', come sopra;

• 'layout X e layout Y ', come sopra;

• `name', il titolo del `radio' può essere modi�cato;

• `orientation', l'elenco dei `radio' può essere orientato in orizzontaleoppure in verticale;

• 'tab', classi�ca la radio in una tab piuttosto che in un altra;

• 'widget type', questa proprietà non può essere modi�cata.

10.7 Separator

Separator permette l'inserimento di un semplice spazio che ha la fun-zione di dividere le varie barre dei campi.

Le proprietà:

• 'layout height e layout width', consente di modi�care le dimensioni dellabarra;

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• 'layout X e layout Y ', sono le coordinate della barra all'interno dellagriglia;

• `name', è il nome dello spazio;

• `orientation' opzione di disposizione orizzontale o in verticale;

• 'tab', attribuisce la riga ad una tab piuttosto che ad un altra;

• 'widget type', questa proprietà non può essere modi�cata.

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Capitolo 11

Form View

Ogni volta una nuova feature di un piano viene aggiunta, una scheda creataappositamente per il tema appare e la raccolta dati viene standardizzata eresa più agevole soprattutto in condizioni quali quelle di terreno. Se quindi,operando su un layer selezionato, vogliamo inserire i dati su una schedacreata in precedenza con il form editor per quel layer, e' necessario cliccaresul tasto del `Form view ' della tool bar

Nella parte inferiore viene visualizzata il Form view che si apre ogni voltache si inserisce in mappa una nuova geometria

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Nella �gura sono riportati i campi inseriti in precedenza tramite il Formeditor. Inserendo valori, testi, selezionando i Radio o un testo in una Com-bobox e' possibile riempire i campi del database associato.

N.B. Ogni nuovo inserimento viene salvato premendo l'icona per il sal-vataggio.

Esempio di come un `Combobox ' appare nel Form View

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Capitolo 12

Style Editor

La �nestra `Style Editor', permette di modi�care tutte le `vestizioni' car-togra�che delle feature, come spiegato in precedenza in `Creazione nuovipiani/layers'.

Si possono inoltre creare delle librerie di simboli personalizzate.

12.0.1 Libreria di linee

Si possono creare o importare nuovi simboli per i punti tramite il comando`Import supported �les to style' e salvarli all'interno dell'elenco Style List(vedi di seguito in libreria di punti).

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Ogni volta che si deve utilizzare uno stile già presente in elenco, si sele-ziona il comando `Load selected style into the rules list ' che imposta la lineascelta come nuovo gruppo, inserendola nell'elenco che troviamo a destra dellaanteprima;

12.0.2 Libreria di punti

Si possono creare o importare nuovi simboli per i punti tramite il comando`Import supported �les to style' e salvarli all'interno dell'elenco Style List ;

I simboli possono comunque essere rinominati in `Rule name' e/o com-binati per de�nire degli stili nuovi che possono essere salvati nella Stylelist.

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Una volta nell'elenco i simboli vengono salvati in SLD in una cartellaall'interno di uDig a cui e' possibile accedere tramite `Open the style libraryfolder '

Quando si voglia utilizzare uno stile già presente in elenco, si selezionail comando `Load selected style into the rules list ' che imposta il simbo-lo scelto come nuovo gruppo, inserendola nell'elenco che si trova a destradell'anteprima;

12.0.3 Libreria di poligoni

Come visto per i punti, ogni volta che si crei un nuovo tipo di poligono èpossibile salvarla all'interno di una cartella di uDig in formato SLD;

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Quando si vuole utilizzare uno stile già presente in elenco, si selezionail comando `Load selected style into the rules list ' che imposta il poligonoscelto come nuovo gruppo, inserendola nell'elenco che troviamo a destra dellaanteprima.

Ogni tipo di geometria può essere personalizzata importando stili da ar-chivi esterni, nel caso dei poligoni per esempio è possibile importare dei sim-boli gra�ci grazie alla stringa `graphics', questi possono poi essere utilizzatiall'interno del poligono come riempimenti; ciò vale anche per le geometriepunti e linee.Ogni volta che uno stile viene inserito nella libreria, se ne salvano le proprie-tà e le caratteristiche, le quali si ritrovano ad ogni nuovo utilizzo e possonoessere modi�cate per crearne di nuovi.

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Capitolo 13

Database

Questo tool permette l'interazione del programma con database diversi.

Icona del Database View

Cliccando su questa icona si apre la �nestra di dialogo del Database View :

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Il quadrato rosso racchiude la �nestra del Database View. Sul lato sini-stro, nel riquadro bianco, sotto al scritta Connections, sono riportati tuttii database; ad ogni nuovo progetto se ne crea automaticamente uno nuovo.Si possono comunque creare dei nuovi database, sia in locale che in remoto(tipo PostgreSQL), o collegarsi a database precedentemente creati. Quandol'icona davanti al nome del database è colorata di verde, signi�ca che questo èattivo e che ogni nuovo dato da inserire, viene registrato in questo database.

Le icone in alto a destra servono alla manipolazione dei database cheandiamo a selezionare:

`Open in database browser view ', apre la struttura del database, che puòessere modi�cata manualmente; la schermata che appare è la seguente:

`Open an existing embedded database', apre un database già esistente eincorporato, da cui è possibile caricare dati.

Esempio di database esterno al programma.

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`Create a new embedded database', consente la creazione di un nuovodatabase e incorporarlo alla lista di sinistra.

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`Create a new remote database', crea un nuovo database tipo PostgreSQLin remoto.

`Export an embedded database', esporta il database selezionato.

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`Import an embedded database', importa dei dati da database esterni.

`Delete a database de�nition', permette di cancellare il database selezio-nato.

`View some statistics of the active database', visualizza alcune statistichedel database attivato, cioè mostra alcuni dei dati che compongono il databasee che sono visualizzati come di seguito.

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Filtri: `�lter active' e `�lter project '

se viene attivato il

• �lter active nell'elenco a sinistra appare solo il database su cui si stalavorando, mentre se si attiva il

• �lter project in elenco si visualizzano i database con la dicitura proget-to.

Per approfondire l'argomento sulla gestione dell'Embedded database sirimanda alla bibliogra�a esistente (A. Antonello, 2009)

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Capitolo 14

Altri Strumenti

14.1 Esportazione registro dati GPS

Il programma BeeGis da la possibilità di esportare il log dei dati GPS.

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Lo strumento di esportazione è accessibile dal menu' File - Export

si deve selezionare la tipologia di dato da esportare, nello speci�co ExportGps Log che avvia la procedura guidata per l'esportazione, visualizzando la�nestra successiva:

Nei campi in bianco è possibile inserire i dati temporali di inizio e �neesportazione.Se le stringhe di testo vengono lasciate vuote, allora verrà estratto l'interolog.E' anche possibile scegliere di esportare i dati come layer di linee o di punti.Una volta che il percorso d'uscita è stato creato e lo shape�le è pronto, èpossibile cliccare su Finish.La �gura successiva riporta un esempio di layer creato per un trasferimentocompleto di un log di dati:

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Esempio: caso in cui il log GPS creato in date de�nite viene esportatoin layer di linee:

Procedura di esportazione guidata, per esportare i punti GPS

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il log GPS puo' essere visualizzato tramite il comando Database view.Per esempio, se si vuole avere un idea di quanti punti Gps complessivi sonostati raccolti nel log, si deve e�ettuare una `QUERY SELECT COUNT (*)FROM GPSLOG' all'interno del database view come è mostrato nella �gura:

`Il Database View e la Query inserita per visualizzare i dati GPS'

14.2 Importazione delle Foto

BeeGIS e' provvisto di uno strumento dedicato alla sincronizzazione e geo-localizzazione delle fotogra�e scattate con una normale fotocamera digitalecon il log GPS.

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Nell'esempio si assume che un indagine è già stata e�ettuata e che l'uten-te abbia inserito diverse linee, geonote, dati GPS e che abbia scattato diversefotogra�e digitali. Una volta che l'utente inizia la sua post-elaborazione eglisi ritroverà nella situazione riportata nella seguente immagine.

Esempio:L'operatore collega la macchina fotogra�ca digitale che ha usato durante ilrilevamento, al computer. In questo modo sarà in grado di visualizzare lacartella con le immagini scattate grazie alla scheda di memorizzazione dellafotocamera.

`Lista delle immagini della fotocamera'

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Terminate questa procedura di preparazione, e' possibile avviare l'impor-tazione guidata dal menu principale File Import :

Selezionato il comando Import Photos, il wizard per l'importazione dellefoto e' visualizzato e ha bisogno solo di due informazioni:

1. La cartella contenente le immagini che dovranno essere importate. Èimportante notare che BeeGIS non è in grado di e�ettuare la letturadell'ora di creazione dell'immagine, ma solo l'ultima modi�ca e�ettua-ta. Per questo è necessario eseguire l'importazione direttamente dallafotocamera ad una cartella. Se l'immagine viene copiata su un disco,cio' provocherà una modi�ca al �le e la procedura di importazionerisulterà inutile.

2. La di�erenza temporale tra l'orario registrato dal GPS (UTC) e quel-lo della macchina fotogra�ca al momento dello scatto dell'immagine,questo valore de�nisce la precisione dell'importazione, tutto cio' richie-de una registrazione di dati, a partire dalla prima immagine scattata,durante il lavoro di rilevamento in campagna. Se tutte le informazionisono disponibili, risulterà facile mettere a confronto il tempo registratodal GPS (gps time) che si visualizza nella �nestra GPS View e quellodella macchina fotogra�ca (camera time).

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Finita la compilazione dei campi della �nestra sopra, si clicca su Finishe BeeGIS inizia automaticamente il processo di importazione.Durante tale processo, le immagini vengono messe a confronto con i dati deipunti GPS gia' presenti e grazie a queste relazioni vengono a crearsi nuoveGeonote contenenti le immagini relative a quel dato punto GPS nella sezioneMediabox.Le immagini che non hanno nessuna relazione con i punti GPS raccolti ven-gono ignorate e riportate in una lista speci�ca, che permetterà all'utente diveri�care l'e�ettivo successo dell'operazione d'importazione.Una volta terminata la procedura appare una schermata simile alla �gura diseguito

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`Immagine importata in una geonota; da notare l'icona caratteristica diquesto tipo di geonote'

BeeGis mostra una geonota che prende il nome dell'immagine importata ela Mediabox con la �gura oggetto dell'importazione, disponibile per ulteriorielaborazioni.

14.3 Import dei dati da Geopaparazzi e BeeGIS

Geopaparazzi e' un'applicazione per smartphone e tablet (di seguito chia-mato dispositivi) con sistema operativo Android ideata per raccogliere in-formazioni georeferenziate in maniera facile e veloce, utilizzando dispositivipiu' leggeri e portabili dei tablet PC per cui BeeGIS e' stato progettato.

Apps scaricabile da Android market(https://market.android.com/details?id=eu.hydrologis.geopaparazzi&hl=it)

Per il contenuto della cartella dati di Geopaparazzi, si colleghino i di-spositivi tramite cavo USB o importando la scheda di memoria direttamentenegli slot appositi dei PC, leggendo la stessa come disco esterno.

Si selezioni quindi il comando Import dal menu' principale File di Bee-GIS: vengono proposti vari tipi di �le da poter importare come si puo' vederedalla �gura sottostante

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Comando import nel menu' �le

Si seleziona quindi Import Geopaparazzi Data Folder, dalla �nestra checompare come di seguito

Selezione della procedura guidata per importare dati da Geopaparazzi

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Viene aperta una procedura guidata per l'importazione, che richiede diinserire la cartella dati Geopaparazzi e anche una cartella di output, in cui idati shape�le generati verranno salvati.

Un esempio di con�gurazione della cartella principale e della cartella dioutput e' ra�gurato nelle �gure successive:

Selezione della cartella principale di Geopaparazzi, una volta che il

dispositivo e' connesso

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Procedura guidata e compilata con le cartelle di input e output

Con il comando Finish si procede all'importazione che, una volta com-pletata, crea una serie di piani e importa le foto in geonote la cui icona,simile a quella dell'import photo, possiede anche una freccia il cui azimuthindica la direzione di scatto della fotogra�a, registrata grazie alla bussola deldispositivo Android.

Si creano quindi i seguenti nuovi piani/layer:

• Notes: un layer di shape�le creato dalla cartella note di Geopaparazzi;

• GPSlines e GPSpoints: sono layer shape�le creato dal log GPS;

• Una Geonota per ogni immagine trovata nella cartella media di Geo-paparazzi (vedi immagini di seguito).

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Esempio importazione dati di Geopaparazzi: GPS linee, GPS punti, note egeonote

Tabella associata al layer Notes creato durante l'importazione daGeopaparazzi. Le note vengono importate in un layer di punti che possiede

due attributi. La descrizione dell'attributo in cui il testo della nota e'inserito e data e orario (timestamp) in cui la nota è stata inserita.

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Tabella associata al layer GPSlines creato durante l'importazione daGeopaparazzi.

Il log del GPS e' importato in due modi: sia come layer di linee con dueattributi, che rappresentano il timestamp del primo punto e dell'ultimopunto presi, sia come layer di punti con il solo attributo di timestamp.

Per ogni immagine importata viene creata una geonota e l'immagine vienesalvata all'interno della sezione mediabox della geonota.

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Manuale - Febbraio 2012

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