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Bollettino di San Pietro SCHIO aprile 2019 S. Caterina S. Francesco Incoronata S. Nicolò Duomo S. Rocco Canossiane S. Giorgio Salesiani S. Maria in Valle S. Caterina al Soio S. Cuore La Casa S. Martino Valbella Giuseppine S. Giacomo S. Antonio

Bollettino diSan Pietro · 2019-04-04 · Bollettino di San Pietro aprile 2019 2 si possono riassumere nelle seguenti iniziative le quali, pur rivolte un nume-ro piú ristretto di

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BollettinodiSan PietroSCHIO

aprile 2019S. Caterina

S. Francesco IncoronataS. Francesco

S. Nicolò

Duomo

S. Rocco

Canossiane

S. Giorgio

Salesiani

CanossianeS. Maria in Valle

Canossiane

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Bollettino di San Pietroaprile 2019

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LE RAGIONI DI QUESTO «bOLLETTINO»

don Mariano Ronconi – don Luca Trentin

Perché un numero speciale del «Bol-lettino» di San Pietro? Lo scopo di questo «Bollettino» di San Pietro è particolare. È ormai cosa risaputa che nel prossimo mese di set-tembre partirà un’unità pastorale che coinvolgerà la parrocchia di San Pietro nelle sue svariate sfaccettature e l’uni-tà pastorale «Schio Ovest», formata da qualche anno, che raccoglie le par-rocchie di Sacro Cuore, Poleo e Santa Caterina del Tretto.Ovviamente non è nostra intenzio-ne avviare ora la nuova Unità pasto-rale; questa infatti partirà guidata dal Moderatore, che sarà nominato dal Vescovo, e dai preti che lo affianche-ranno. Al momento siamo interessati a far conoscere a piú persone possi-bile delle nostre parrocchie che cosa ci aspetta, e, possibilmente, presentare le motivazioni e le opportunità che il cambiamento ci offrirà. A questo sco-po abbiamo predisposto insieme an-che il calendario del 2019.Lo scorso 5 gennaio i consigli pastora-li parrocchiali delle due realtà si sono incontrati per una mattinata di con-fronto e conoscenza assieme al vicario generale, mons. Lorenzo Zaupa, e al direttore dell’Ufficio pastorale, don Fla-vio Marchesini. L’esito di tale incontro

è stata la volontà di conoscerci meglio per ben operare insieme. Lo sappiamo bene che il passaggio che ci aspetta è difficile e, per alcuni, traumatico. Pro-prio per questo è necessario partire col piede giusto e il primo passo per far sí che da settembre si possa co-struire la nuova realtà è la conoscenza reciproca delle risorse disponibili.Una seconda riunione delle segrete-rie dei Consigli pastorali ha cercato di concretare gli esiti di quell’incontro (di cui si riferirà in questo numero) e che

Bollettino di San Pietro aprile 2019

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si possono riassumere nelle seguenti iniziative le quali, pur rivolte un nume-ro piú ristretto di persone, cercano di approfondire la conoscenza e avviare una collaborazione:• un numero speciale del «Bollet-

tino di San Pietro» per la Pasqua che informi su alcuni dei gruppi pre-senti nelle nostre comunità;

• la via Crucis del mercoledí santo, che si incentrerà possibilmente sul tema dell’unità declinato in vista del-la nuova unità pastorale e che ci ve-drà coinvolti nella preparazione;

• la partecipazione ai vari incontri di formazione vicariale (per ministri straordinari della Comunione, per

ministri della Consolazione, e per operatori Caritas) per favorire un lavoro condiviso;

• la proposta di una traccia di preghie-ra (per Quaresima e Pasqua) comu-ne perché in tutti i gruppi si parli e si rifletta su questo tema.

Il senso di questo numero speciale al-lora è proprio quello di far conosce-re le realtà – spesso note, piú spesso nascoste – presenti nelle nostre co-munità, confidando poi nell’aiuto dello Spirito santo e dei nostri santi Patroni, affinché le nostre iniziative siano sem-pre piú capaci di rendere ragione della nostra fede e di condurre altre perso-ne all’incontro con Gesú Cristo. ■

Alessandro Ortalli ha ricevuto i ministeridel lettoraro e dell’accolitato

Lo scorso 25 novembre mons. Gian Carlo Perego, arcivescovo di Ferrara, ha conferito il ministero del lettorato e dell’accolitato ad Alessandro Ortalli e ad altri due suoi com-pagni, che ha cosí raggiunto un’altra tappa nel cammino verso il sacerdozio. Durante il rito, il Vescovo, ha esortato i nuovi accoliti con queste parole: «Carissimi lettori e acco-liti, il ministero che oggi ricevete chiede che ognuno di voi volga lo sguardo deciso a Gesú Cristo, morto e risorto per noi, il principio e il fine della storia, la via, la verità e la vita. Guardando a Gesú di Nazareth il nostro cammino – come per i discepoli di Emmaus – lo vedrà sempre compagno di viaggio, le nostre parole rifiuteranno la falsità e cer-cheranno sempre la verità e la nostra vita sarà trasformata. Cosí sia».

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ANNO XLIII – NUMERO 2 – ApRILE 2019 Periodico della Parrocchia del Duomo di S. Pietro – SchioRegistrato dal Tribunale di Vicenza il 12 settembre 1978 al n. 375Proprietà di don Mariano Ronconi, amministratore parrocchialeDirettore responsabile: Giuseppe Piazza - Schio, via Milano, 34 – Tel. 0445 521425Sede della redazione: Canonica di San Pietro apostolo – via C. Cavour, 3 – 36015 Schio (VI)tel. 0445 521103 – e-mail: [email protected]

Parrocchia di san Pietro - Schio

SETTIMANA SANTA14 APRILE DOMENICA DELLE PALME E DELLA PASSIONE DEL SIGNORE Presso l’oratorio salesiano ore 10.30: benedizione degli ulivi. Seguono la

processione al Duomo e la Santa Messa. In Duomo ore 16.30: concerto delle Palme

15 APRILE LUNEDÍ SANTO Presso l’oratorio salesiano ore 15: confessioni per le medie.

17 APRILE MERCOLEDÍ SANTO Ore 20 Via Crucis cittadina con partenza da piazzetta Garibaldi e conclusione sul colle di

San Nicolò alle ore 21.

18 APRILE GIOVEDÍ SANTO Cattedrale di Vicenza ore 9.15: celebrazione della Messa Crismale e

celebrazione dei giubilei sacerdotali A Sant’Antonio abate ore: 18 santa Messa. In Duomo ore 20.30: santa Messa concelebrata in Coena Domini durante la quale le

famiglie e i ragazzi offrono i bustoni e i salvadanai «Un pane per amore di Dio». Seguono compieta e l’adorazione eucaristica nel sottocoro del Duomo.

19 APRILE VENERDÍ SANTO IN PASSIONE DOMINI Nella chiesa di San Giacomo alle ore 15: Via Crucis. Nella chiesa di San Nicolò alle ore: 15: Via Crucis. Presso l’oratorio salesiano ore 15: Via Crucis per tutti i ragazzi del catechismo. In Duomo alle ore 20.30: Celebrazione della Passione del Signore: adorazione della

Croce, santa Comunione. Colletta per la Terra Santa.

20 APRILE SABATO SANTO In Duomo alle ore 21: solenne Veglia pasquale.

21 APRILE DOMENICA DI PASQUA IN RESURRECTIONE DOMINI In Duomo ore 11: santa Messa solenne.

22 APRILE LUNEDÍ DELL’ANGELO Nella chiesa di San Nicolò: santa messa ore 10. Nella chiesa di Sant’Antonio abate: santa messa ore 8.30. Nella chiesa di San Giacomo: santa messa ore 11 (non c’è in Duomo).

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Bollettino di San Pietro aprile 2019

SOTTO IL PRÒNAO DEL DUOMOLa ricorrenza del Natale ha confermato uno stile oramai diffuso. Le feste natalizie sono diventate soprattutto un grande affare economico: nego-zi presi d’assalto, regali di ogni genere, cenoni, av-venturosi viaggi in terre lontane, perfino in zone pericolose (con la pre-tesa che lo Stato italiano corra subito in aiuto dei cittadini im-prudenti), ma le chiese sono sempre meno affollate. C’è la sola eccezione del grandioso afflusso alla vigilia di Natale: i tradizionali luoghi di culto e il palazzetto dello sport dell’oratorio salesiano erano gremiti. Il tempio di S. Antonio abate era zeppo ovunque, anche presso gli altari laterali e sulla tribuna dell’organo. Gli ultimi arriva-ti non sono potuti entrare. Sarebbe forse opportuno aggiungere un’altra Messa alle 17, per assecondare il desi-derio degli scledensi verso quella che nel passato era detta «la ciésa de le moneghe», anche se le Agostiniane non occupano piú il monastero scle-dense di clausura, fondato nel 1492, l’anno della scoperta dell’America.Le chiese sono beni ecclesiastici, giuri-dicamente appartenenti al clero; sono curate e custodite da un parroco «pro tempore» (cioè solo durante il tempo dell’incarico temporaneo), ma sono del popolo di Dio, costruite per i fe-

deli. Coloro che vanno in chiesa dovrebbero sen-tirsi a casa propria, non ospiti occasionali. Se i fe-deli sono a proprio agio, ritornano piú volentieri in chiesa. Se i luoghi di cul-to rimangono vuoti, a che servono? Sono destinati alla chiusura. Alcune parrocchie italiane hanno acquistato organi a

canne e suppellettili di vario genere da chiese europee dei fratelli protestanti, chiuse e vendute perché non c’erano piú fedeli. Spero che tale eventualità non debba mai accadere alle nostre chiese. Tuttavia il geniale Benedetto XVI aveva previsto già dal 1969 quanto si sta verificando nei nostri tempi. Cito qualche frammento dalla profezia del teologo Ratzinger: «Dalla crisi odierna emergerà una Chiesa ridimensionata, con molti meno seguaci. La crisi è ap-pena cominciata. La Chiesa cattolica non sarà piú in grado di abitare molti degli edifici che aveva costruito nella prosperità. (…) Poiché il numero dei fedeli diminuirà, perderà anche gran parte dei privilegi sociali. Ma ne uscirà una Chiesa piú spirituale, che non si ar-rogherà un mandato politico, flirtando ora con la sinistra ora con la destra; … ma sono certo di ciò che rimarrà alla fine: non la Chiesa del culto politico… ma la Chiesa della fede… conoscerà una nuova fioritura e apparirà come

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Bollettino di San Pietroaprile 2019

la casa dell’uomo». Chi vuole saperne di piú, può cercare su Internet: La pro-fezia dimenticata di Ratzinger sul futuro della Chiesa. Mentre ero giovane assistente di arche-ologia, avevo partecipato con l’Univer-sità di Padova ad una settimana di stu-dio sull’arte cristiana, a Ravenna, dove si possono apprezzare straordinarie basiliche del V e VI secolo. Furono assai interessanti le testimonianze profonde, competenti del famoso architetto Pier Luigi Nervi e del vescovo Giovanni Fallani, un dantista che conosceva per-fettamente ogni aspetto della Divina Commedia, rappresentata come una complessa basilica gotica. Vorrei ricor-dare brevemente una definizione del grande e umile architetto Nervi: «la chiesa non è solo il tempio di Dio, ma è soprattutto la casa del popolo di Dio. Chi intenda progettare una chiesa, l’im-presa piú difficile per un architetto, non può non tenerne conto».

***Papa Francesco si è recato nel cuo-re dell’Islam (che la Oriana Fallaci rite-neva la «radice del Male»), negli Emi-rati arabi, per instaurare un necessario dialogo di pace, affinché siano inter-rotte le guerre e le violenze contro i cristiani e tra gli stessi musulmani. È il primo papa che osa entrare in quelle terre. Nel lontano passato l’aveva pre-ceduto un santo italiano, Francesco d’Assisi, pacifico ma non pacifista, il quale nei paesi arabi aveva incontrato il sultano d’Egitto, e poi il feroce Sa-

ladino, con la speranza di convertirlo e far cessare la guerra tra cristiani e musulmani. Papa Francesco, assai co-raggioso, è andato nella tana del lupo. Anche san Francesco d’Assisi aveva in-contrato il lupo nei pressi di Gubbio, a quanto raccontano i Fioretti (cap. XXI), ed era riuscito ad ammansirlo. Auguriamo a papa Francesco lo stes-so successo del santo di cui porta il nome. Sarà un’impresa molto ardua. Corano e Vangelo sono piuttosto di-versi. Nel Corano maomettano, Cristo è solo uno dei tanti profeti, mai morto in croce, mai risuscitato. Il Vangelo di Cristo predica l’amore, la fratellanza, la carità verso tutti, la tolleranza, il perdo-no (non è facile porgere l’altra guan-cia dopo uno schiaffo); nel Corano, che lessi quando visitai i paesi medio-rientali, non ho trovato questi principi d’amore, ma concetti talora opposti, per esempio, l’odio verso chi non è musulmano. Spero proprio che il no-stro papa Francesco, stimato anche dai non cristiani e dagli atei, sia ascoltato e siano messi in pratica i consigli di pace e tolleranza. Sarebbe un bene per tutti, cristiani e islamici. Come il suo intel-ligente e mite predecessore Ratzin-ger, anche il papa gesuita Bergoglio sa guardare con lungimiranza!

***La satira è nata come critica a chi de-tiene il potere. Basterebbe ricordare gli scrittori latini Lucilio, Orazio, Giovenale; ma ogni letteratura ha prodotto autori satirici. Ho talora usato un po’ d’ironia,

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Bollettino di San Pietro aprile 2019

senza acredine, senza offese (per nulla evangeliche), ma la satira bonaria verso i politicanti di destra o di sinistra, quan-do erano al governo, soprattutto per sorridere. Ora sono incerto se eserci-tarla. Gli attuali governanti sono agli ini-zi in tutti i sensi, pensano di essere an-cora all’opposizione, hanno commesso qualche leggerezza in politica estera, ma sono stati votati da una maggioran-za consistente d’italiani. Tuttavia, salvo qualche eccezione, sembrano pre-occupati di fare campagna elettorale, piuttosto che di governare. Sono stati definiti «dilettanti allo sbaraglio». Non so se ciò sia vero. Ma talora dicono e disdicono, sono spesso in contrasto fra loro (seguaci non di «lotta continua», ma della lite continua, tenuti assieme dalla potente colla del potere), danno sempre la colpa a chi li ha preceduti (per ora non ancora al Cavour), all’Eu-ropa, alla Banca d’Italia, probabilmente anche ai pinguini del polo sud. Inoltre sembrano astiosi ed arroganti, come e piú dei predecessori. Perciò è me-glio sospendere la satira in attesa degli eventi, che tuttavia ci auguriamo positi-vi per tutti noi, nella speranza che siano consapevoli di avere la responsabilità del governo e che sappiano elaborare un progetto unanime e coerente, sen-za dipendere da un comico, che grida convinto di aver sempre ragione lui, e da altri personaggi influenti, non eletti dai cittadini.Forse anch’essi cominciano a capire che non è facile governare uno Stato! È piú facile parlarne al bar con gli ami-

ci. Inoltre, quando si vuole fare politica e si dice di essere piú bravi e onesti degli altri, occorre aprire e ispeziona-re l’armadio di famiglia, per control-lare che non si nasconda un qualche scheletro dimenticato.

***La violenza è sempre piú presente nella nostra società: non solo la violenza della parola, ma talora quella fisica, che può esserne una conseguenza. Dove? ovunque: nelle famiglie, in cui i rapporti umani sono talora alquanto tesi e peri-colosi, in ambito politico dove si respira un clima di odio (in parlamento tutti urlano e talora compiono azioni da bulli di quartiere), nelle manifestazioni pubbliche in cui i dimostranti «pacifici» si trasformano in vandali senza freni, nei campi sportivi in cui sono violen-ti alcuni tifosi, perfino i genitori che litigano aspramente quando vogliono sostenere i loro figli minorenni mentre giocano innocentemente nel campo sportivo, le violenze dei ladri contro gli anziani, nelle nostre strade, fra i cittadi-ni che usano le armi con troppa facili-tà. Chi non possiede armi non ha mai l’opportunità di usarle! Ma ancora piú grave è l’ irragionevole violenza verso i bimbi, i quali dovrebbero essere sa-cri per chiunque, intoccabili, ma anche verso gli autistici. Esiste perfino la vio-lenza e il vandalismo in alcune scuole. Taluni giovani picchiano l’autista dell’au-tobus che ha la «sfrontatezza» di chie-dere il biglietto. Insomma viviamo in mezzo alla violenza. E l’antisemitismo?

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Bollettino di San Pietroaprile 2019

Alcuni nutrono ancora l’odio irriduci-bile e incomprensibile contro gli ebrei: anche il Cristo crocifisso era un ebreo, «colpevole» di aver predicato l’amore, la fratellanza, la bontà, la pace, l’indul-genza! Da tempo si sta manifestando la violenza sistematica con attentati cruenti contro le chiese cattoliche in varie parti del mondo. Speriamo pro-prio che il coraggioso viaggio di pace del nostro papa Francesco nel mondo islamico sia proficuo e produca frutti positivi. Non contenti della violenza nostrana, ne abbiamo importata anche dall’estero.

***Per nostra fortuna i noTav sono nati solo in questi ultimi anni; non esisteva-no quando in Italia furono costruite le ferrovie, altrimenti…Nell’immediato dopoguerra, la ripresa economica, influenzata in parte dalla Fiat, privilegiò strade e autostrade contro la ferrovia che fu privata di molte linee secondarie, sempre utili per raggiungere quelle principali. Negli anni ’50 la provincia di Vicenza aveva molti chilometri di binari, in gran par-te scomparsi: hanno lasciato il posto a qualche pista ciclabile. (Ferrovie statali: Thiene-Rocchette-Arsiero, Grisigna-no-Cologna-Legnago; Società veneta: Schio-Asiago con cremagliera; Ferro-vie e Tramvie vicentine: linea elettrica Recoaro- Chiampo-Vicenza; la Vicen-za-Montagnana, la Vicenza-Bassano, la Vicenza-Montagnana). Ora abbiamo in provincia solo 94 chilometri di bi-

nari, compresa la Schio-Vicenza, che si voleva eliminare come ramo secco. L’ho difesa spesso sui giornali, assieme al collega giornalista Dino Biesuz e a Pio Bertoli. Ora le stazioni ferroviarie sono edifici abbandonati: a Schio è sparita anche la biglietteria; esiste solo a Thiene e a Vicenza.E lo sbocco a nord? Dopo il primo proget-to del 1899 della Schio-Rovereto, redatto da Olinto De Pretto, se ne sono studiati molti altri: l’ultimo è quello dell’arch. Fer-rari di Valdagno che proponeva un trac-ciato interessante Schio-Recoaro-Ala. Esso avrebbe consentito un risparmio di 70 chilometri da Venezia al Brennero. Ma sono rimasti solo progetti. Tuttavia il treno è il mezzo di trasporto meno inquinante. Basterebbe questo fatto per sostenere la ferrovia. La Lione-Trieste non è solo italia-na, è una ferrovia europea.

***Un viaggiatore sta leggendo tranquil-lamente il giornale nell’ultimo scom-partimento del treno Schio-Vicenza. Entra un rapinatore mascherato che gli dice minaccioso: «Presto! Mi dia il portafoglio». Il viaggiatore, dopo un primo sussulto, ritorna tranquillo, lo guarda e incomincia a ridere di gusto. «C’è poco da ridere» esclama il ban-dito.«Mi scusi tanto, avevo preso paura: credevo che lei fosse il controllore, perché non ho in tasca né il biglietto del treno né il portafoglio!». ■

Il direttoreGiuseppe Piazza

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INCONTRO DEI CPP DEL DUOMO DI SCHIO E DELL’UPDI SCHIO OVESTDopo un’introduzione di don Ma-riano con l’invito a vivere la dispo-nibilità a una nuova prospettiva di lavoro secondo le linee diocesane e la preghiera preparata dalle Ca-nossiane, sono state presentate le tre parrocchie che si erano riunite. Infine è intervenuto il vicario genera-le, mons. Lorenzo Zaupa: «Ringrazio per il lavoro che state svolgendo. Io ricorderò il perché di questo rinno-vamento nella nostra Chiesa con le unità pastorali, don Flavio presente-rà le conseguenze. La prima rispo-sta che viene indicata dalle persone interrogate sul perché delle UP è quella della scarsità dei preti, ma il motivo iniziale espresso già nel 1987 col Sinodo Diocesano, quando non c’erano problemi di preti (c’erano circa 40 preti fidei donum!) l’esigen-za era di pensare al futuro intrave-dendo qualcosa che ora stiamo re-alizzando tenendo conto, dei molti cambiamenti sopravvenuti, ecco il senso del lavorare in rete su un ter-ritorio in modo piú ampio. Le prime unità pastorali sono nate circa sedici anni fa, nel ‘92, io ho iniziato con l’UP Valli di Fimon dove alla fine le stesse

persone hanno constatato che non sarebbero tornate indietro. Il primo motivo non è quindi la carenza di preti o una modalità organizzativa nuova – la Chiesa non è un’impresa o un semplice associazione – Non è neanche una decisione presa dal centro della diocesi a scapito delle realtà territoriali! Ricordo come gli orientamenti pastorali sulle Unità Pastorali del vescovo dello scorso anno, sono il frutto della riflessione di tutta la diocesi, che il vescovo ha presentato e definito alcuni orien-tamenti, sottolineandone 16 su 43 proposizioni emerse. Non mancano certo le difficoltà, ma anche l’azione condivisa e l’azione dello Spirito.I motivi di fondo dunque di questa scelta sono: la comunione tra i cri-stiani nei gruppi a tutti i livelli, una co-munione che non può essere chiusa nei singoli gruppi. Poi la correspon-sabilità che non è solo collaborazio-ne! Ovunque viviamo siamo il volto della diocesi, della Chiesa. Senza bar-riere ed orti chiusi, anche la Chiesa diocesana soffre di non vivere la col-laborazione. Abbiamo inoltre un de-bito nei confronti del mondo attor-

5 gennaio 2019

Bollettino di San Pietroaprile 2019

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no a noi: la missione di annunciare il Vangelo. Siamo chiamati a risponde-re a sfide nuove che si propongono: mobilità delle gente, la riduzione dei preti e dei laici nelle comunità».All’intervento del vicario generale è seguito quello di don Flavio Mar-chesini, responsabile diocesano del coordinamento della pastorale. Tra l’altro ha detto: «la crisi che stiamo vivendo è dolorosa ma anche piena di speranza! Il nostro senso di appar-tenenza al corpo di Cristo ci stimola al cambiamento! La generosità e la creatività di queste zone è grande (voi stessi ne avete parlato prima), ma sappiamo che non riusciamo a reggere tutta questa ricchezza, sia-mo dunque in una crisi che fa emer-gere la nostra debolezza, ma che è anche la nostra forza! La preghiera all’inizio ci ha spinto a chiedere il discernimento e la disponibilità al rin-novamento. Siamo di fronte ad una realtà che ci chiama a fare di meno, per fare meglio. Non si tratta di un impoverimento, perché nell’ascolto dello Spirito discerniamo cosa la-sciare, cosa rinnovare, cosa iniziare! Non riusciremo ad aggiungere cosa a cosa in tutti i casi, seguendo il no-stro spirito di attività! Ringraziamo dunque il Signore per tutto quello che abbiamo ricevuto, ma adesso si tratta di pensare ad altre forme di modalità per essere cristiani in que-sto contesto, abbiamo davanti a noi una stagione di grandi scelte.Guardiamo dunque con fiducia que-

sta crisi perché il Signore ci chiede come essere Chiesa in questo conte-sto. Il vescovo – nel documento citato – dà alcune linee guida: le fraternità sacerdotali. Pensate la conversione che questo chiede ai preti e ai laici. Si diventa santi in comunità non indi-vidualmente, questo richiede conver-sione ai preti, ma anche alle comunità. Preti che pregano e vivono insieme e poi servono diverse parrocchie della stessa zona! Un cambio esigente sia per i preti che per le comunità.Per quanto riguarda la proposta del Consiglio Pastorale Unitario e i gruppi ministeriali, sono i due aspetti su cui dovremmo crescere. Il cammino insieme e la specificità delle singole comunità. Il corpo di Cristo è animato dallo Spirito santo fonte di diversi carismi: una sfida per i preti per lasciare spazio alla corre-sponsabilità dei laici, ma anche una sfida per i laici che a volte preferisco-no abbandonare la responsabilità di fronte alle sfide. Piano piano ma con fiducia dobbiamo crescere in una Chiesa ministeriale, pensando con fiducia al diaconato. Il passaggio qua-litativo è verso una responsabilità in prima persona. La comunità cristiana deve assumersi le responsabilità, e i preti sono fratelli nella fede che ci aiutano a crescere nella fede e nel servizio. Ci affidiamo dunque allo Spirito.»All’assemblea sono seguiti dei lavori di gruppo, dai quali sono uscite alcu-ne proposte:

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1. Preparare da subito, con la quare-sima, la cooperazione liturgica tra le nostre parrocchie, con qualcosa in piú, coinvolgendo magari tutta la celebrazione attorno ad un argo-mento scelto per ogni domenica, in modo che in ogni chiesa dove la persona trovi lo stesso percorso proposto.

2. Per tutti gli àmbiti: conoscerci e lavorare insieme, dovremmo in-tegrarci meglio, conoscerci e col-laborare di piú (per esempio tra i ministri straordinari della co-munione). Quindi incoraggiare la conoscenza della proposta del Vescovo sulle UP (presentato). Ri-trovarci dunque tra gruppi il prima possibile.

3. Necessità di incontrarci per am-biti per evitare sovrapposizioni o proposte simili, facendo tesoro delle iniziative che offrono le par-rocchie, ma anche delle strutture che le parrocchie hanno. Sottoli-neare alcuni eventi da meglio or-ganizzare (Via Crucis il mercoledí della settimana santa, 24 ore per il Signore...).

4. Valutare meglio anche le strutture che le singole parrocchie offrono per utilizzarle nella logica dell’UP.

5. Pensare ad un foglietto parroc-chiale che offra tutto quanto è proposto, prepararci per organiz-zarlo al meglio attraverso un grup-po definito con questo scopo.

6. Positiva la proposta di un paio di incontri per capire meglio la nuova

unità pastorale e chiarirla ai piú: un momento di preghiera e presen-tazione dei gruppi, poi un incontro per uno scambio per àmbiti per trovare percorso comuni a tutti

La conclusione è stata affidata ai due relatori. Mons. Zaupa ha os-servato: «Ho l’impressione che avete fatto un buon cammino. È un passo avanti grande quello che è stato fatto, lo riferiremo al Vescovo! Vorremmo che l’unità pastorale iniziasse con set-tembre prossimo, ma non mancano le difficoltà, cosí come non manca la provvidenza di Dio! Desideriamo un gruppo di preti a servizio dell’Unità Pastorale, con compiti diversi, uno sarà legale rappresentante (per forza di cosa), il gruppo di preti sarà a ser-vizio e punto di riferimento. Non tutti possono fare tutto, per cui a seconda delle sensibilità seguiranno le diverse situazioni ed àmbiti, in collaborazione con i religiosi e i gruppi ministeriali. Vediamo di trovare una soluzione an-che perché vivano la vita in comune. Vedremo cosa il Signore ci suggerirà. Per non perdere le radici? Non ca-diamo negli estremi dell’UP: o tutto centralizzato, massificando e perden-do le diverse forze (non faremo una grande parrocchia), o mantenere le singole comunità per cui tutto con-tinua come prima. Si tratta di armo-nizzare le diverse realtà, per evitare che i preti diventino delle trottole. Bene il Consiglio Pastorale Unitario, resteranno i singoli consigli degli af-fari economici, sviluppiamo i gruppi

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Bollettino di San Pietroaprile 2019

ministeriali. Potemmo pensare a dei gruppi di lavoro (non abbiamo ancora definito la parola esatta) che portano avanti le iniziative legate alla singole parrocchie e valorizzano le ricchezze delle parrocchie, a favore della Unità. Il consiglio pastorale per ogni comu-nità richiederebbe l’elezione ed altri adempimenti difficili da costituire nel-la nuova realtà. Fate in modo di aiu-tare le persone ad accogliere questa come un’opportunità e non a vederla come una disgrazia».Dal canto suo don Marchesini ha detto: «Vediamo positivamente la situazione che oggi si è stata pre-sentata, e ringraziamo per i passi già fatti. Però “state seduti leggeri” (come diceva un nostro professore prima delle interrogazioni) perché le cose cambiano molto in fretta! Il primo passo è il tema della comu-nicazione che è fondamentale per la comunione, non solo come gruppo redazionale del foglietto, ma inte-resse dei singoli al messaggio degli altri. Viviamo in un contesto dove siamo sommersi da messaggi di tutte sorti. È necessaria una buona comunicazione, ma occorre prima ancora un cuore che ascolta. Nel-la comunicazione funziona molto il passa parola. La comunicazione da sola non fa comunione, quindi im-portanti gli incontri per àmbiti. Per esempio: tutti preghiamo ma ognu-no lo fa nel suo gruppo, fare comu-nione vuol dire mettersi insieme per organizzare una iniziativa. Lo avete

sperimentato con Caritas... formia-mo gruppi per àmbito. Altra strada promettente: per esempio i ministri straordinari della comunione lavora-no nella comunità ma la formazione e alcuni momenti vanno fatti insie-me. Chi ha saputo unirsi per primi sono Caritas e gruppi giovanili uniti nell’impegno si ottiene un risultato migliore. I giovano già si muovono con facilità e hanno mentalità aper-ta. Va bene specializzarsi nel servizio, non occorre essere sempre presenti in tutto. Raccomando il CPU, i gruppi ministeriali (o segreterie, o coordi-namento come volete chiamarli) per calare gli orientamenti del CPU.Importante è anche la questione delle strutture che avete presentato, anche in questo cercate di lavorare insieme a servizio per l’UP.Guardando i preti: ogni prete è in presenza del Signore con i suoi doni e limiti, senza guardare ai titoli, sono preti che insieme camminano e of-frono punti di riferimento. Ricordo l’episodio degli esploratori inviati da Mosè a visitare la terra promessa dopo l’uscita dall’Egitto, al ritorno la descrivono come un terra bella, dove scorre latte e miele, ma dove ci sono anche difficoltà insormon-tabili: i giganti, meglio non entrare. Cosa guardiamo noi? Alle promesse del Signore o ai giganti che possono ostacolare il nostro cammino?L’incontro si è concluso con la pre-ghiera conclusiva, proposta da don Alberto dei Salesiani. ■

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Bollettino di San Pietro aprile 2019

LA PARROCCHIA DI SAN PIETROLa parrocchia di San Pietro, erede del-la sede pievana della zona valleogrina, visto che dal XIV secolo è legata alla figura dell’archipresbyter della pieve di Belvicino, si estende su gran parte del centro storico scledense ed è la ma-trice delle parrocchie del comune di Schio (si esclude Magré, comune auto-nomo fino al 1928): Giavenale (1933), Poleo (1957), Piane (1957), Sacro Cuore (1958), Santa Croce (1963) e Santissima Trinità (1970), oltre ad ave-re ceduto porzioni del proprio terri-torio per la costituzione di Ca Trenta (zona di Liviera, 1964) e del Pornaro (zona di Acquasaliente, 1959).

Situazione attuale

Attualmente la parrocchia vede la presenza di poco piú di 8.000 abitanti, suddivisi in 3.900 nuclei familiari con la presenza di circa 1.580 stranieri. La re-altà parrocchiale è molto complessa e articolata: la comunità non si ritrova in un’unica chiesa e accanto ai sacerdo-ti diocesani vi sono realtà importanti, che aiutano l’attività della parrocchia in vari aspetti: i Salesiani di don Bosco, le Figlie della carità canossiane e le Piccole figlie di san Giuseppe. Questa poliedricità di esperienze ha deter-minato la volontà di operare anche attraverso dei Gruppi pastorali, cioè persone che si sono concentrate sulle

attività relative a quattro zone geo-grafiche identificate come: il Centro, il Sud-est, San Nicolò (ex cappuccini) e Sant’Antonio abate, ciascuna con ca-ratteristiche e problemi particolari: Centro: ha una maggiore presenza di anziani e stranieri e vede l’attività delle tre comunità religiose ciascuna con i propri carismi:• i Salesiani, che si occupano – con

un’attività che valica i confini parroc-chiali – della variegata galassia del mondo giovanile a livello formativo, missionario e sportivo. A partire dal febbraio 2017 l’Oratorio salesiano segue la messa prefestiva in Duomo, che diventa il momento conclusivo delle attività sabatine dell’Oratorio stesso.

• le Canossiane, legate alla memoria di santa Giuseppina Bakhita, svol-gono un prezioso servizio di acco-glienza di pellegrini e di educazione dei ragazzi che convergono verso le loro istituzioni educative;

• le Giuseppine che offrono un signi-ficativo aiuto nella cura degli anzia-ni soli e ammalati ricoverati a Cada Panciera.

In centro si trova anche il maggior nu-mero di stabili della Parrocchia, a parti-re dall’imponente Duomo. Il Consiglio pastorale parrocchiale in prospettiva dell’UP ha già progettato una serie di

CI PRESENTIAMO…

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Bollettino di San Pietroaprile 2019

interventi per renderli piú funzionali alla nuova realtà che si verrà a creare.Sant’Antonio: legato all’omonima chiesa, ma privo di oratorio o di spa-zio per attività sociali è stato un buon mezzo per mantenere il contatto con l’umore dei fedeli della zona. Fino al 2005 centro spirituale della zona era il monastero delle monache agosti-niane. Partite le monache, nel 2017 la Parrocchia ha acqusito una picco-la porzione degli edifici claustrali, per poterli adibire in futuro alle attività pastorali della zona.Sud Est: formato prevalentemente di persone anziane che desiderano con-tinuare ad essere legate al centro citta-dino.. Pur essendo parte della parroc-chia di San Pietro, le maggior parte dei residenti frequenta normalmente la parrocchia di Santa Croce, per ragioni di comodità (raggiungere il centro con l’attuale viabilità è complesso)San Nicolò: fino a settembre 2013 qui operava una comunità di Frati minori cappuccini, che alla loro par-tenza hanno lasciato la porzione di convento di loro proprietà in como-dato alla parrocchia, oggi usati per il servizio della zona pastorale e in cui il Consiglio pastorale parrocchiale ha previsto alcune migliorie per un suo migliore utilizzo. Qui opera un attivo gruppo pastorale, formato dal parro-co e dai referenti dei vari ambiti, che si propone di mantenere un collega-mento tra tutte le esperienze e grup-pi che vivono nella comunità, valoriz-zandoli e collaborando con loro.

All’interno della Parrocchia operano anche due gruppi pastorali per stra-nieri cattolici: uno, con sede presso l’Oratorio salesiano, per i fedeli an-glofoni di origine africana; l’altro per i fedeli romeni, fa capo alla chiesa di Sant’Antonio abate ed è oggi guida-to da don Petru-Mihăiţă Mogda della diocesi di Iasi (Romania).

ambito liturgico

L’antichità della parrocchia si manifesta anche nella polifonia di luoghi di culto e di momenti devozionali. Sul territo-rio della parrocchia insistono piú chie-se, alcune aperte e officiate con rego-larità e di proprietà della parrocchia

Valentino PuPin, La consegna delle chiavi a San Pietro, pala dell’altare maggiore del Duomo (1867)

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Bollettino di San Pietro aprile 2019

(Duomo, San Giacomo – che la do-menica ospita anche la Divina Liturgia dalla parrocchia ortodossa di San Ni-cola di Vicenza –, Sant’Antonio abate, San Nicolò, Incoronata); altre officiate in modo saltuario e di proprietà della parrocchia (San Rocco, attualmente chiusa per restauro); chiese aperte e officiate con regolarità, ma di proprietà non parrocchiale (Santa Famiglia, della comunità canossiana); altre ancora of-ficiate in modo saltuario e di proprietà comunale: (San Francesco, oratorio di Santa Maria in Valle). Esistono poi cap-pelle e oratori di altre realtà: cappella dell’oratorio salesiano, cappella di Casa Pancera delle suore Giuseppine, cap-pella della casa di riposo di via Valbella e cappella dell’istituto «la CASA». La domenica in parrocchia si cele-brano complessivamente nove sante messe, due delle quali in lingua stra-niera (in inglese, presso l’Oratorio salesiano e in romeno a Sant’Anto-nio abate).

Numerose sono le realtà che operano in quest’ambito:• Cori: Schola cantorum «S. Cecilia»

(dal 1920) il coro che anima le litur-gie a San Nicolò (dal 1988), il coro «Mani aperte» dell’Oratorio salesia-no. Esiste poi un gruppo corale dei fedeli romeni.

• Il gruppo dei ministri straordina-ri della Comunione nella nostra parrocchia annovera una ventina di persone sia laici sia religiose.

• Esiste un sacrista regolare per il

Duomo e San Giacomo, mentre nelle altre chiese alcuni volontari si alternano per l’apertura dell’edificio.

• La pulizia nelle diverse chiese, della biancheria e dei paramenti, nonché delle suppellettili è assicurata da una trentina di volontari, cui vanno ag-giunte le persone che si occupano dell’addobbo floreale.

• Presso l’Oratorio salesiano esiste un gruppo di ministranti.

Altre presenze significative fra i gruppi operanti in questa realtà sono:• Gruppo di ascolto della Parola

di Dio: si riunisce settimanalmente nella comunità di San Nicolò;

• Rosarianti: pregano quotidiana-mente il rosario a Sant’Antonio aba-te, mensilmente a San Giacomo.

• Adoratori volontari, a turno ga-rantiscono l’adorazione eucaristica settimanalmente nella chiesa dell’In-coronata e mensilmente a Sant’An-tonio abate.

• Gruppo delle celebrazioni della comunità San Nicolò, che si in-contra per organizzare sia la messa domenicale sia le celebrazioni nei momenti forti dell’anno.

• Gruppo Effatà: si riunisce ogni ter-zo giovedí del mese per un momen-to di preghiera e di dialogo intimo e personale.

• l’Ordine francescano secolare, le-gato alla guida spirituale del convento della Madonna dell’Olmo a Thiene, si riunisce a San Nicolò. Lo formano fe-deli legati alla spiritualità francescana

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Bollettino di San Pietroaprile 2019

e provenienti dalla zona altovicentina. Piccola Nazaret dei fratelli e sorelle laici fondata sulla spiritualità canos-siana, ha il suo incontro mensilmente e nelle feste di Istituto.

PoSitività

La presenza di molte chiese officiate la domenica rende difficile un lavoro uni-tario sul fronte della vita liturgica, anche se un progresso notevole è stato fatto con la celebrazione parrocchiale della messa in coena Domini in Duomo, con quasi tutte le realtà parrocchiali, e con quelle di inizio e conclusione dell’anno pastorale, che termina con la proces-sione eucaristica. Un importanza par-ticolare in quest’ambito è la prepara-zione e la partecipazione all’eucaristia parrocchiale in Duomo da parte dei ragazzi e delle famiglie del catechismo in occasione delle domeniche d’av-vento e di quelle di quaresima. Infine si segnala la positiva esperienza della «settimana eucaristica»: in una chiesa diversa ogni giorno della settimana si celebrano due sante messe seguite dall’adorazione eucaristica.

negatività

È palese che le numerose attività, le-gate al volontariato, patiscono per la difficoltà di trovare delle persone con tempo disponibile per i vari servizi (e spesso coloro che si trovano sono an-ziane). È necessario trovare nuovi mi-nistri straordinari dell’Eucaristia e for-mare un gruppo stabile di lettori per le chiese maggiori.

ambito della formazione

Sono presenti in Parrocchia piú realtà che si dedicano all’ambito dell’annun-cio e dell’evangelizzazione.In primo luogo si deve ricordare il grande lavoro dei catechisti che se-guono la catechesi sia in Centro (con sede a palazzo Boschetti) sia a San Nicolò. Il percorso di catechesi è sta-to sviluppato in modo unitario ed è articolato in piú momenti. Un primo percorso è rivolto alle famiglie con bambini dagli 0 ai 7 anni, con incon-tri pensati per i genitori e per i loro bambini. A partire dai sette anni si suc-cedono tre tappe, dedicate rispettiva-mente alla prima evangelizzazione (un anno), alla celebrazione dei sacramenti (tre anni) e alla mistagogia, periodo durante il quale i ragazzi sono chiamati ad approfondire i misteri celebrati, si consolidano nella vita cristiana e si in-seriscono pienamente nella Comunità.Altre esperienze rilevanti sul piano formativo sono:• le coppie che si dedicano alla preparazione del Battesimo e che seguono successivamente i genitori dei neofiti in un cammino di incontro con la comunità parrocchiale;

• le coppie guida del corso fidan-zati, che si svolge nei mesi di genna-io e febbraio per sette incontri della durata di due ore con una relazione e lavoro di gruppo;

• Il gruppo famiglie di San Nicolò;• Il gruppo Amici di Domenico

Savio (A.D.S) presso l’Oratorio sa-lesiano, con ragazzi impegnati di pri-

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Bollettino di San Pietro aprile 2019

marie e secondarie che si formano per diventare, nei prossimi anni, a loro volta animatori delle nuove leve.

• Gli animatori dei gruppi giovanili presso l’Oratorio salesiano e presso San Nicolò.

• I gruppi missionari sia presso San Nicolò, sia presso l’Oratorio salesia-no.

• Gruppi legati all’oratorio sale-siano di cui si darà ampia rassegna nelle pagg 26-33 di questo numero.

• L’Azione cattolica italiana presente in Parrocchia dal 1922, che organiz-za nel corso dell’anno incontri for-mativi (con cadenza mensile).

• Il Gruppo Scout Schio 1°, fondato nel 1923, con sede a palazzo Bo-schetti.

• Il movimento adulti scout (con due articolazioni) che collabora alle iniziative parrocchiali.

PoSitività

Si tratta di itinerari che coinvolgono famiglie e ragazzi, in un impegno for-mativo notevole e a diversi gradfi.

negatività

La necessità di un maggior collega-mento fra le diverse iniziative, per evi-tare sovrapposizioni di proposte.

ambito della carità

Nella Parrocchia operano piú associa-zioni, ma le principali sono: la Caritas parrocchiale «beata Ma-dre Teresa», attiva dal 23 febbraio 1978 che offre vari servizi.

Conferenza di San Vincenzo per il Centro e quella di San Nicolò che assistono economicamente all’incirca un’ottantina di famiglie (alcune in ma-niera saltuaria). In ambito caritativo la Parrocchia de-stína una parte del proprio bilancio a un fondo di solidarietà che nel cor-so degli anni è stato versato a piú ope-ratori nazionali ed esteri per opere di promozione umana e cristiana.

ambito di teStimonianza nel Sociale

Anche in quest’ambito la Parrocchia è presente con piú esperienze, alcu-ne delle quali coinvolgono l’intera città di Schio. Particolarmente importanti sono le due istituzioni scolastiche che sono legate all’Istituto canossiano (scuola dell’infanzia e scuola primaria «Maddalena di Canossa») e all’Ora-torio salesiano (Centro di formazione professionale). Sempre in ambito so-ciale e con un respiro cittadino si de-vono segnalare:• l’Associazione cristiana dei lavo-

ratori presente anche con un pa-tronato in vicolo della Giassara.

• Gruppi sportivi dell’Oratorio sa-lesiano, forti di circa 700 tesserati.

Infine un ruolo di primo piano e di particolare originalità rivestono altre istituzioni.• Il Centro di Cultura, fondato nel

1982, intitolato al card. Elia Dalla Co-sta. È una libera associazione, forte di una settantina di soci, che orga-

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Bollettino di San Pietroaprile 2019

nizza due cicli di conferenze l’anno, trattando temi che riguardano la società attuale (etica, scienza, econo-mia, arte…) soprattutto in relazione ai problemi dell’uomo.

• Il comitato Bakhita Schio Sudan, nato nel 2007 per sviluppare un progetto decennale agricolo e for-mativo a Renk in Sud Sudan e rinno-vato nella sua struttura organizzativa nel corso del 2018 per proseguire l’esperienza legata alla memoria di Bakhita con interventi in Sudan.

• In canonica, ma in attesa di sistema-zione definitiva, è ospitato il ricchis-simo archivio storico (uno dei piú ragguardevoli della diocesi, custode della memoria di circa seicento anni

di vita religiosa a Schio), che, nella prospettiva dell’Unità pastorale, do-vrebbe diventare il polo archivistico religioso della zona scledense.

• Uno strumento di collegamento/informazione delle attività della parrocchia è il bollettino parroc-chiale («Bollettino parrocchiale» dal 1926 al 1932, poi «La Fiamma del Sacro Cuore» dal 1933 al 1957, «Bollettino del Duomo. San Pietro», dal 1978 al 2017 e, oggi, «Bollettino di San Pietro») con quattro numeri annuali. La pubblicazione, tuttavia, soffre di una progressiva diminuzio-ne delle copie consegnate e della difficoltà di raggiungere le numero-se famiglie della parrocchia. ■

Presepi 2018

Presepio del Duomo

Presepio di S. Antoniofoto Gi.Pi.

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Bollettino di San Pietro aprile 2019

IL CATECHISMO: UNA COMUNITà CHE EDUCA ALLA FEDE L’educazione è sempre frutto di per-corsi nati all’interno di relazioni signi-ficative. I ragazzi attraverso il Catechi-smo incontrano il volto della Chiesa; essi guardano ai loro catechisti, edu-catori e genitori, per scoprire nei loro gesti e parole la bellezza del Vangelo che sentono annunciare. Da queste semplici ma profonde motivazioni, in comunione con le indicazioni del Vescovo, nasce l’attenzione della Par-rocchia ai Catechisti e ai genitori visti come parte viva della Comunità.Il gruppo dei catechisti (San Pietro e San Nicolò) è formato da circa 30 per-sone che periodicamente si ritrovano con il Parroco per maturare insieme obiettivi, percorsi e per definire con-cretamente proposte e celebrazioni secondo l’età dei ragazzi. Tutto que-sto è un servizio che le persone del gruppo a vario titolo offrono ai ragazzi

dai 4 ai 12 anni per far conoscere ai ragazzi il grande Amore che il Signore ha per ciascuno di noi.I ragazzi fra i gruppi di San Pietro e quelli di San Nicolò sono in totale circa 264, suddivisi nei seguenti sottogruppi:Gruppo 0-7 con circa 30 bambini con un incontro mensileGruppo 3a primaria con circa 60 bambini.Gruppo 4a primaria con circa 54 bambini.Gruppo 5a primaria con circa 60 bambini.Gruppo 1a secondaria con circa 60 ragazzi.Gli incontri di catechesi per i gruppi di 3a, 4a, 5a primaria e 1ª secondaria han-no cadenza settimanale per San Pietro e quindicinale per San Nicolò.Periodicamente sono organizzate le cosiddette «Domeniche speciali»

che coinvol-gono genitori e ragazzi in percorsi for-mativi diffe-renziati, che si concludono con una par-tecipata cele-brazione eu-caristica. ■

I gruppi di catechismo

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LA COMUNITà CANOSSIANAA SCHIOLa Comunità Canossiana di Schio, benedetta dalla presenza di santa Bakhita, si sente ben inserita nel ter-ritorio scledense dal quale riceve tan-ta stima e riconoscenza. La Casa fu fondata nel 1864 sull’eredità di Chia-ra Della Piazza, la prima canossiana scledense che qui aveva avviato una scuola per le bam-bine. Fin dall’inizio, la Comunità ha camminato con la gente e ha cer-cato di instaurare un dialogo aperto con tutti accoglien-do, sostenendo e incoraggiando là dove il bisogno lo richiedeva. La gente, dal canto suo, ha imparato ad amare la loro presenza ed apprezza nelle Madri quella ac-coglienza semplice e aperta e quella vicinanza soprattutto verso le giovani generazioni, che sono un po’ lo stile dell’Istituto.La realtà educativa, che, mai in-terrotta nel tempo, tuttora continua a fiorire, immerge la Comunità nella concretezza della vita della Società e

della Chiesa di oggi e la porta a occu-parsi dei bambini, dei ragazzi e delle loro famiglie. Perché tutti possano co-noscere il Signore – Egli non è ama-to, perché non è conosciuto, diceva

la fondatrice san-ta Maddalena di Canossa – oggi le Madri Canossiane sono impegnate:• nell’educazione,

Scuola dell’In-fanzia, Scuola Primaria e soste-gno alle attività di formazione p ro fe s s iona l e (ENAC);

• nella catechesi in Parrocchia;

• nella visita alle persone anziane

o ammalate,• nella ospitalità di donne lavoratrici

costrette a stare lontano da casa;• e soprattutto nella accoglienza

dei molti pellegrini che, non solo dalle vicinanze ma anche da tante parti del mondo arrivano qui da Santa Bakhita per presentarle i loro desideri e la loro preghiera.

Al centro della vita della Comunità c’è il Signore Crocifisso e risorto,

“Soprattutto fate conoscere Gesú”

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Bollettino di San Pietro aprile 2019

“l’unico nostro Bene” come lo defini-va la Fondatrice. A Lui le Madri offro-no le loro giornate fatte di preghie-ra, di accoglienza e di impegno nelle opere di Carità, e di Fraternità. L’essere nella casa dove è vissuta santa Bakhita, ha fatto della comuni-tà di Schio una Comunità orante. Tutte le Madre infatti si sono impe-gnate a pregare insieme per tutte le persone (e sono tante!) che lo

chiedono, per quelle che quotidia-namente incontrano nei ministeri di Carità e per chi passa da questa Casa. Chiediamo umilmente al Si-gnore, per intercessione di Santa Bakhita, di farsi nostro compagno di viaggio, di sostenere chi è nelle dif-ficoltà e di manifestare a tutti il suo Volto di Misericordia capace di apri-re i cuori alla accoglienza, all’amore reciproco e alla solidarietà. ■

ACLILe Acli (Associazio-ni cristiane lavora-tori italiani), sono un’associazione di laici cristiani, che, attraverso una rete di circoli, servizi, imprese, progetti ed Associazioni specifiche, contribu-isce da piú di settant’anni a tessere i legami della società, nel segno delle fedeltà alla Chiesa, alla Democrazia, ai Lavoratori ed al Futuro. I principali servizi offerti sono legati alle attività del Caf Acli, il Centro di assistenza fi-scale delle Acli per lavoratori dipen-denti e pensionati e del Patronato Acli, che tutela i diritti di lavoratori, disoccupati, pensionati ed invalidi.I servizi Caf Acli offerti da Acli Service Vicenza Srl: dichiarazioni dei redditi; controllo CU; Imu e Tasi; Red; Isee; contratti di locazione; suc-

cessioni; colf e ba-danti; contabilità.I servizi del Patro-nato Acli: pensioni; invalidità; dimissio-ni telematiche; di-

soccupazione; maternità; infortuni e malattie professionali (Inail); pratiche previdenziali ed assistenziali.È anche attivo il Consultorio giuridi-co familiare, promosso dalle Acli per focalizzare l’attenzione sulle proble-matiche della famiglia e dei suoi com-ponenti piú deboli. Affianca all’azione di consulenza e tutela legale spazi di collaborazione con le istituzioni locali, forze sociali, organizzazioni di volon-tariato ed associazionismo familiare.Call center Acli:• 0444 955002 • 0444 870700• www.aclivicenza.it• [email protected]

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GRUPPO SCOUT SCHIO 1°Facciamo parte dell’AGESCI (Associa-zione Guide e Scout Cattolici Italiani), siamo una Associazione giovanile edu-cativa, che si propone di contribuire alla formazione della persona nel tem-po libero e nelle attività extra-scola-stiche secondo i principi ed il metodo dello scoutismo ideato da Baden-Po-well, adattato ai ragazzi e ragazze della realtà socia-le italiana di oggi. L’A s so c i a -zione, qua-le iniziativa e d u c a t i v a liberamente promossa da credenti, vive nella co-munione ecclesiale la scelta cristiana e nell’azione educativa, realizza il suo im-pegno politico, al di fuori di ogni lega-me o influenza di partito e tiene conto dell’operato degli altri ambiti educativi. infine non ha alcun fine di lucro; svol-ge la propria attività nel rispetto della libertà, dignità e uguaglianza degli asso-ciati e dei principi di democrazia.Il Gruppo Scout Schio 1°, fondato nel 1923, ha sede nelle «Barchesse» di Palazzo Boschetti presso il Duomo di Schio, si compone di circa 150 perso-ne tra capi e ragazzi di età compresa tra gli 8 e 20/21 anni. Le famiglie dei ragazzi sono coinvolte nell’azione edu-

cativa svolta. Le attività hanno luogo prevalentemente al sabato e nei fine settimana, con uscite periodiche, cam-pi estivi e partecipazione ad eventi na-zionali ed internazionali.Il libro della Giungla e Sette punti neri, sono gli ambienti fantastici dove Lup-petti e Coccinelle dagli 8 ai 12 anni,

nel Branco e Cerchio, vi-vono le loro scoperte.La missione di squadriglia, la vita nei bo-schi, lo scou-ting sono le avventure in cui si cimen-

tano che gli Esploratori e le Guide dai 13 ai 16 anni, nei Reparti.La Strada, la Comunità ed il Servizio sono invece i pilastri su cui poggia la vita delle Scolte e dei Rover che dai 17 ai 20/21 anni che formano il Clan/Fuoco.La Comunità dei Capi guida il Grup-po e insegna a vivere come «fratelli di ogni altra guida e scout» non solo di Schio ma del Mondo.Baden-Powell nel suo ultimo mes-saggio ci ha detto «Cercate di la-sciare questo mondo un po’ migliore di quanto non l’avete trovato». Con l’aiuto reciproco e di Dio, ci riusci-remo! ■

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«VIVERE LA FEDE, AMARELA VITA»

«LA CARITà DI CRISTOCI POSSIEDE»

Roberto Filippi Farmar

Siamo un’associazione di laici impegna-ti a vivere, ciascuno “a propria misura” ed in forma comunitaria, l’esperienza di fede, l’annuncio del Vangelo e la chia-mata alla santità. Ci impegniamo a vive-re la nostra vocazione laicale lavorando e collaborando con i Pastori. L’Azione Cattolica fin da principio ha scelto di rispondere alla vocazione missionaria, mettendosi a servizio della vigna del Signore nelle singole Chiese locali. Le origini dell’Azione Cattolica risalgono al settembre 1867, quando due giovani universitari, Mario Fani, e Giovanni Ac-quaderni, da Castel San Pietro dell’Emi-

lia, fondano a Bologna la Società della Gioventú Cattolica Italiana Raccontarla significa raccontare anche la storia del-la Chiesa e dell’Italia degli ultimi cen-toquarant’anni: infatti, si intreccia con la vita di migliaia di uomini e donne, che in questo lungo periodo hanno lavo-rato con passione e fedeltà, servendo la Chiesa e contribuendo a costruire il Paese in cui viviamo. Lo spirito di ser-vizio contraddistingue il nostro agire ed è ispirato dal Vangelo di Luca (lc. Cap.1,1,38) in cui la Vergine Maria dice all’Angelo: “Sono la serva del Signore av-venga di me quello che hai detto”. ■

Azione Cattolica Parrocchiale

La Caritas Parroccchiale

Nel 1971, per volere di san Paolo VI, nasce «Caritas Italiana». Da allora sono state attivate migliaia di Caritas parrocchiali, che fanno riferimento a quanto indica l’art.1 dello Statuto, in cui si specifica che: «la Caritas parroc-chiale è l’organismo pastorale costitu-ito al fine di promuovere la prossimità evangelica nella comunità… in vista

dello sviluppo integrale dell’uomo, della giustizia sociale e della pace con particolare attenzione agli ultimi».La nostra Caritas inizia il suo impegno il 23 febbraio 1978 con mons. Lucia-no Dalle Molle, convinto promotore. Dal 1978 tante cose sono cambiate, ma la voglia di fare è viva nel cuore dei 40 volontari che la compongono

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CONFERENZA SAN VINCENZO «MARIA IMMACOLATA»La Conferenza San Vincenzo «Maria Immacolata» opera nella parrocchia di San Pietro fin dal 1922. Attualmen-te sono impegnate quattro persone che fanno attività di volontariato. Il carisma della S. Vincenzo è di incon-trare le persone in difficoltà presso le loro abitazioni. Parliamo con loro, cerchiamo, di dare loro una parola, un consiglio, nel limi-te delle nostre possibilità. Andando presso le loro abitazioni ci rendia-mo conto della loro reale situazione. Vorremo farle uscire dal loro stato di disagio ma spesso è molto diffici-le. Eroghiamo buoni spesa, saldiamo bollette, spese mediche, scolastiche ecc…, accompagniamo le persone a

visite mediche e specialistiche. Ci fi-nanziamo tramite colletta interna fra i quattro componenti della conferenza di san Vincenzo, raccogliamo offer-te nella domenica delle Palme con la distribuzione dell’ulivo, riceviamo un contributo dal Comune di Schio, e offerte varie. Da parecchi anni nel periodo natalizio il Coro Monte Pa-subio tiene un concerto nel Duomo di Schio. Tutte le offerte raccolte ven-gono devolute alla nostra conferenza. Siamo riconoscenti al coro Monte Pasubio, al presentatore, Luca Fabrel-lo, al Comune di Schio e a tutti quelli che ci sostengono con le loro offerte. A tutti va il nostro piú sentito e sin-cero grazie! ■

e si impegnano affinché l’attività non si esaurisca con il servizio, ma li spin-ga a sentirsi figli di una Chiesa locale in cammino e fratelli di chi soffre.I Servizi-segno Caritas (via Cavour, 50) sono: il Centro di ascolto e ac-compagnamento (il mer-coledí dalle 15,30 alle 17,30), la distribuzione di generi alimentari (il

venerdí dalle 16 alle 18), la raccolta di indumenti usati e in ordine (il mar-tedí e il mercoledí dalle 15 alle 17), la distribuzio-ne gratuita di indumenti (l’ultimo sabato del mese dalle ore 12), la gestione dell’attività di via Fusinato, dove vengono ceduti in-dumenti ad offerta (utiliz-zata poi a sostegno di chi è nel bisogno). ■

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Bollettino di San Pietro aprile 2019

CENTRO DI CULTURA«CARD. ELIA DALLA COSTA»

Il Centro di Cultura, fondato nel 1982, intitola-to al card. Elia Dalla Costa che, prima di diventare Vescovo di Padova e suc-cessivamente Arcivesco-vo di Firenze, fu Arciprete di Schio dal 1911 al 1923. La libera associazione, forte di una settantina di soci, organizza due cicli di conferenze l’anno, trat-tando temi che riguar-dano la società attuale (etica, scienza, econo-mia, arte…) soprattutto in relazione ai problemi dell’uomo. Nonostante la sua connotazione di ispi-razione cattolica, è aper-ta ad apporti di diversa provenienza culturale ed ideologica. Si prefigge cosí lo scopo di contribuire a sviluppare l’interesse del-la comunità su detti temi, in una sede libera per il dibattito, in un sereno e costruttivo confronto di idee. I temi da trattare sono proposti dall’assem-blea dei soci ed i relato-ri invitati sono sempre esperti di chiara fama. ■

XXXVII anno dI attIVItà 2019CICLO DI INCONTRI DI pRImaveRa

(marzo - aprile 2019)

CENTrO DI CULTUra CarD. ELIa DaLLa COSTaSCHIO

INGReSSO LIBeROLa cittadinanza è invitata

GIOVEDì

14 marzOore 20.30

Lanificio Conte

I CONFLITTI PEr L’aCQUaNEL XXI SECOLOemaNUeLe BOmpaNGeografo e giornalista ambientale

GIOVEDì

4 aPrILEore 20.30Chiesa di

San Francesco

Sabato

23 marzOore 17.00

Lanificio Conte

un percorso musicale con il pianistaBRUNO CaNINO

DaL CLaVICEmBaLO aL Jazz

LO SPIrITO ED IL PENSIErODI aLESSaNDrO rOSSISONO aNCOra VIVIE rECUPEraBILI COmE ESEmPIOPEr GLI ImPrENDITOrI DI OGGI?”Interviene TIZIaNO TReU giuslavorista

in dialogo con maRINO SmIDeRLe giornalista

In collaborazione con:

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Bollettino di San Pietroaprile 2019

SCHOLA CANTORUML’origine dell’idea di una Schola Can-torum a Schio è dovuta all’opera del venerabile Elia Dalla Costa che nel 1914 fa impartire delle lezioni di can-to ad un gruppo di terziari francesca-ni e stende lo statuto di una scho-la. Lo scoppio della Grande Guerra, tuttavia, fa sí che l’inizio dell’attività dell´attuale “Schola Cantorum Santa Cecilia” venga procrastinata al 1920 sull’onda della fondazione della sezio-ne vicentina dell’Associazione Santa Cecilia. La costituzione del coro si inquadra in un’opera di ricostruzione della comunità scledense, devastata dalla recente guerra, e in un genera-le movimento di rinascita del canto sacro. Sotto la sapiente guida di don Luigi Vignato, allievo di mons. Ernesto Dalla Libera, il coro giunge ben presto a ottimi livelli esecutivi impegnandosi soprattutto sul fronte del servizio li-turgico con lo studio e l’esecuzione di

brani polifonici e gregoriani. Alla mor-te di don Luigi Vignato, il coro viene seguito soprattutto dall´organista del maestoso organo Mascioni del duo-mo di Schio, Ernesto Silvestri fino al 1958, anno in cui la “schola” inizia ad essere diretta da don Luigi Faccin che la porta agli antichi splendori e che permette l’inizio di un attività concer-tisticaAttualmente la “Schola”, sotto la di-rezione di Luciana Silvestri, alterna al servizio liturgico nel Duomo di S. Pietro, lo studio e l’arricchimento del proprio repertorio, prevalente-mente sacro, che spazia dal grego-riano alla polifonia classica fino alla musica contemporanea, in collabora-zione anche con gruppi strumentali e cameristici, ottenendo apprezzamenti in Concorsi e Rassegne. Nel 2020 fe-steggerà i 100 anni di servizio liturgi-co nel duomo di Schio. ■

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Bollettino di San Pietro aprile 2019

I GRUPPI ALL’ORATORIOdon Alberto Maschio

Quando si dice Oratorio forse non ci si rende conto della grande ric-chezza non solo di iniziative ma anche di lavoro che c’è sotto. Qui sotto troverete elencati tutti i gruppi presenti, gruppi dove attori principali sono i ragazzi, o gruppi di adulti a servizio dei ragazzi. Prima di elencar-li premetto: Il consiglio dell’Oratorio, formato dai rappresentanti di tutti i gruppi

con il quale ci troviamo una volta ogni mese e mezzo per riflettere e programmare insiemeL’oratorio di base… tutti i giorni l’oratorio apre i suoi cancelli per acco-gliere i ragazzi, si sta con loro si gioca, si scherza e si affrontano i tanti problemi legati anche a situazioni difficili… Il GREST che lo scorso anno ha toccato numeri impensabili, 670 ra-gazzi e 200 animatori! ■

oRaToRio SalESiano

Amici Domenico SavioGli ADS, Amici di Domenico Savio, sono un gruppo di ragazzi e giovani che, ispirandosi alla Compagnia dell’Allegria, cioè i ragazzi che hanno seguito Don Bosco nei suoi primi oratori, hanno deciso di intraprendere un cammino di crescita insieme. Questo gruppo, che è l’ani-ma dell’oratorio, è facilmente riconoscibile grazie al fazzolettone che i giovani portano al collo e coinvolge oltre 200 ragazzi compresi tra i 9 e i 25 anni ( 58 elementari, 62 medie, 60 superiori, 20 universitari). Il cammino prevede la tappa dei K-Boys, dalla terza alla quinta elementare, contraddistinti dal colore azzurro e dall’allegria; i Leaders, invece, si ricono-scono per il colore verde del fazzolettone, a cui appartengono tutti i ragazzi delle scuole

medie, che si incontrano per fare un cammino caratterizzato dalla formazione di amicizie significa-tive. Alle scuole superiori si inizia a far parte del gruppo delle Nuo-ve Frontiere, il loro fazzolettone è di colore giallo e, partecipando a questo gruppo, capiscono l’im-portanza di mettersi al servizio

degli altri; infine la Comunità Animatori, caratterizzata dal fazzolettone color blu, formata dai giovani che hanno concluso il loro percorso di studi superiori e si impegnano attiva-mente nel prendersi cura dell’oratorio, attraverso impegni di vario tipo: dagli animatori per i ragazzi piú piccoli agli allenatori di calcio, passando per le varie attività di animazione.

scono per il colore verde del fazzolettone, a cui appartengono tutti i ragazzi delle scuole

formazione di amicizie significa-tive. Alle scuole superiori si inizia

ve Frontiere, il loro fazzolettone è di colore giallo e, partecipando a questo gruppo, capiscono l’im-portanza di mettersi al servizio

degli altri; infine la Comunità Animatori, caratterizzata dal fazzolettone color blu, formata

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Bollettino di San Pietroaprile 2019

Gruppo OverE quando uno termina il cammino A.D.S.? Da alcuni anni abbiamo pensato ad un gruppo formato in partico-lare da quei giovani che per motivi di studio e di lavoro non possono piú seguire le attività degli A.D.S., ma che nello stesso tempo sentono

il bisogno di continuare a crescere nella fede. Ci troviamo una volta al mese per un confronto e per la formazione. Nello stesso tempo ci impegniamo nella attività in alcuni momenti speciali per la vita dell’oratorio.

Gruppo CinemaIl cinema è una realtà vocata all’intrattenimento. Il nostro pubblico, il nostro target sono i ragazzini e le famiglie. Cercando tra i film in uscita a livello nazionale, cerchiamo i film di qualità piú adatti a loro. Il nostro è un gruppo di servizio. Un gruppo con la scopa in mano (e non solo figurativamente). Un gruppo costituito da una ventina di adulti disponibili, cordiali, che sottraggono il loro tempo libero ai familiari, perché tutti hanno un cuore grande e credono nell’oratorio e nella sua missione. Persone che spesso pochi notano o considerano, perché siamo solo il tramite per accedere alla sala cinematogra-fica, alla vera attrazione. Persone che senza saper-lo, forse, mettono in pratica una delle frasi di don Bosco: «Fare il bene che si può senza comparire». Con oltre settant’anni di attività, siamo comun-que un cinema moderno, sempre al passo con i tempi e all’avanguardia sul territorio. Nel 1998 siamo stati il primo cinema dell’alto vicentino ad avere un sistema di amplificazione Dolby Digital tutt’ora in uso, nel 2004 siamo stati i primi con una cassa digitale e 3 anni fa, dovendo scegliere se andare avanti o chiudere definitivamente (cosa che altri cinema di Schio hanno fatto), è stata affrontata una spesa importante: l’acquisto di un proiettore digitale, che, visto che il personale è praticamente tutto volontario, si è già ripagato.Solo negli ultimi tre anni: quasi 670 proiezioni, circa 1.800 ore, poco meno di 33.000 utenti.

Gruppo OverE quando uno termina il cammino A.D.S.? Da alcuni anni abbiamo pensato ad un gruppo formato in partico-lare da quei giovani che per motivi di studio e di lavoro

attività degli A.D.S., ma che

il bisogno di continuare a crescere nella fede. Ci troviamo una volta al mese

familiari, perché tutti hanno un cuore grande e credono nell’oratorio e nella sua missione. Persone che

una cassa digitale e 3 anni fa, dovendo scegliere se andare avanti o chiudere definitivamente (cosa che

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Bollettino di San Pietro aprile 2019

Salesiani CooperatoriI salesiani cooperatori sono il terzo ramo originario della famiglia salesiana voluto da don Bosco. Loro caratteristica è quella di essere «salesiani esterni», laici nel mondo, i quali «operano per il bene della Chiesa e della società in modo adatto alle esigenze educati-

ve del territorio e alle proprie concrete possibilità». Il nostro centro è composto da circa 35 persone, di cui 24 hanno fatto la promessa e i restanti sono aspiranti o simpatizzanti, con un panorama anagrafico che va dai 25 ai quasi 90 anni (portati benissimo, con grinta e grande saggezza). Varie sono anche le provenienze dei componenti: Schio, Cornedo, Thiene, Marano, Meda, Vicenza, Ponte di Debba. Gli ambiti di impegno sono i piú vari: catechismo in Parrocchia; gestione dell’oratorio diocesano (di Cornedo) e dei gruppi giovanili; insegnamento; ambito missionario, famigliare, parrocchiale (ministro dell’Eu-carestia); lavoro con i profughi, soprattutto giovani, tutto

questo dentro e fuori dell’oratorio salesiano.Una volta al mese ci incontriamo alla domenica mattina per un momento di formazione, seguendo la proposta formativa dell’associazione. Quest’anno affrontiamo, come tutto il mondo salesiano, il tema della missione. Il momento formativo è per noi fondamentale per attingere le energie per «uscire» e poter incontrare le persone che ci vengono affidate. Siamo un gruppo aperto a chiunque voglia conoscere la bellezza della proposta dell’essere cooperatore, un modo semplice e gioioso di prendersi cura di sé stessi della propria perso-na, della propria anima, sostenendoci gli uni gli altri in un vero clima di famiglia.

Gruppo adulti in OratorioÈ un gruppo di genitori i cui figli partecipano o partecipavano alle attività delle Associa-zioni giovanili. Il gruppo si ispira esplicitamente ai valori cristiani, al sistema preventivo di Don Bosco e agli apporti della prassi educativa salesiana. Il gruppo è composto da oltre 40 persone che si ritro-vano in riunioni a cadenza quindicinale per momenti di preghiera, momenti di confronto su temi ed argomenti di carattere educativo e di fede. Punto forte è il servizio all’interno dell’Oratorio. Comunione, formazione e servi-zio sono i tre pilastri su cui si regge l’attività del gruppo.Le attività principali sono:1. organizzazione di incontri di formazione e di preghiera;2. servizio di cassa al cinema e al bar dell’oratorio;3. iniziative di solidarietà a sostegno economico di famiglie in difficoltà;5. collaborazione alle diverse iniziative che si realizzano in Oratorio.

zioni giovanili. Il gruppo si ispira esplicitamente ai valori cristiani, al sistema preventivo di

3. iniziative di solidarietà a sostegno economico di famiglie in difficoltà;

«operano per il bene della Chiesa e della società in modo adatto alle esigenze educati-ve del territorio e alle proprie concrete possibilitàcentro è composto da circa 35 persone, di cui 24 hanno fatto la promessa e i restanti sono aspiranti o simpatizzanti, con un panorama anagrafico che va dai 25 ai quasi 90 anni (portati benissimo, con grinta e grande saggezza). Varie sono anche le provenienze dei componenti: Schio, Cornedo, Thiene, Marano, Meda, Vicenza, Ponte di Debba. Gli ambiti di impegno sono i piú vari: catechismo in Parrocchia; gestione dell’oratorio diocesano (di Cornedo) e dei gruppi giovanili; insegnamento;

questo dentro e fuori dell’oratorio salesiano.

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Bollettino di San Pietroaprile 2019

Mani di FataSiamo un gruppo di mamme di ragazzi che frequen-tano l’oratorio. Con semplicità e con le capacità di ognuna abbiamo deciso di metterci in gioco per crea-re dei simpatici oggetti, per un piccolo sostegno alle attività dell’oratorio o per poter farli riprodurre ai ra-gazzi durante il Grest, formando gli animatori stessi, responsabili dei laboratori.Ci riuniamo in oratorio una volta a settimana per condividere e migliorare insieme i nostri lavori, sce-gliere e recuperare i materiali da utilizzare e trascorrere un paio d’ore in allegria.

Sistemiamo l’OratorioI bisogni in oratorio sono sempre tanti… questo grup-po, formato da una trentina di papà, ha lo scopo di entrare in azione quando ci sono dei lavori «pratici» (pitturare, sistemare, aggiustare). Solitamente il saba-to mattina o quando ci sono delle urgenze, basta un messaggio su WA e subito ci si organizza…

Dopo la campanellaIl progetto «Dopo la campanella» fornisce un servizio di assistenza nei compiti scolastici ai bambini e ai ragazzi della scuola primaria e delle medie, aiutandoli a porsi degli obiettivi e insegnando loro un metodo di studio. All’interno di un

ambiente educativo, di forma-zione e di gioco essi potranno inoltre socializzare e sperimen-tare la bellezza dello scoprire insieme.I ragazzi saranno seguiti da un’équipe specializzata formata da insegnanti, pedagogisti ed

educatori, coadiuvati dal prezioso aiuto dei volontari.Sono 5 gli operatori coinvolti, una ventina i volontari e 80 i ragazzi che usufrui-scono di questo servizio. Ci si ritrova il lunedí, il mercoledí e il venerdí dalle ore 14.30 alle 18.

gliere e recuperare i materiali da utilizzare e trascorrere un paio d’ore in allegria.

a porsi degli obiettivi e insegnando loro un metodo di studio. All’interno di un ambiente educativo, di forma-zione e di gioco essi potranno inoltre socializzare e sperimen-tare la bellezza dello scoprire insieme.I ragazzi saranno seguiti da

educatori, coadiuvati dal prezioso aiuto dei volontari.

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Bollettino di San Pietro aprile 2019

LO SPORT IN ORATORIOIl nostro oratorio accoglie tre società sportive: Il Concordia Calcio, l’Auxi-lium Volley e il Concordia Basket.Gli obiettivi di queste nostre società sono: 1. Educare attraverso lo sport con un

valore aggiunto: fare sport nello sti-le salesiano.

2. Fare sport, tenendo presente non

solo la corporeità (che comunque è un valore, cosí pure il risultato) ma tutto ciò che tocca la vita del ragazzo.

3. Partecipiamo alla vita dell’oratorio in tanti appuntamenti comuni

La formazione degli allenatori è tra le nostre priorità. Momento forte sono i campi scuola. ■

Concordia CalcioLa Polisportiva Giovanile Salesiana La Concordia Calcio nasce nel 1906 nell’ambito delle attività ricreative e sportive dell’Istituto Salesiano di Schio.Attualmente, conta 383 iscritti cosí suddivisi:• Piccoli Amici (5-7 anni n° 20 ); Primi calci

(8-9 anni n° 46); Pulcini (10-11 anni n° 52 ).• Esordienti (11-13 anni n° 46 ); Giovanissimi

(14 anni n° 22 ); Allievi (14-16 anni n° 36); Juniores (17-18 anni n° 23), Prima squadra che milita in II categoria (n° 30).

• Multisport (n° 84), Vecchie Glorie (n° 26).Sono accompagnati da un totale di 52 alle-natori e una trentina di dirigenti.

Auxilium VolleyUna società che sta crescendo… oltre 320 gli atleti.Una grande attività con il mini volley fino ad arrivare, per il maschile, ad una squadra

che milita in serie C e, per il femminile, in II divisione.In questi anni è cresciuta anche la colla-borazione delle società vicine per il vol-ley femminile (Schio Volley e Santorso) in modo da portare una maggior qualità e piú opportunità.Dieci le squadre che militano nei diversi campionati per il femminile, otto per il vol-ley maschile.

È da sei anni che prima di iniziare la stagione ci ritroviamo per i camp estivi. Due set-timane di impegno fisico ma soprattutto grande opportunità per un lavoro di squadra.

Attualmente, conta 383 iscritti cosí suddivisi:

Una grande attività con il mini volley fino ad arrivare, per il maschile, ad una squadra

ley femminile (Schio Volley e Santorso) in modo da portare una maggior qualità e piú opportunità.Dieci le squadre che militano nei diversi campionati per il femminile, otto per il vol-ley maschile.

È da sei anni che prima di iniziare la stagione ci ritroviamo per i camp estivi. Due set-

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Bollettino di San Pietroaprile 2019

Concordia BasketLa Polisportiva Giovanile Salesiana Concordia Basket Schio nasce nel 1961 da un gruppo di amici che frequenta i campi dell’Istituto salesiano.Con le sue squadre giovanili partecipa ai campionati regionali di categoria, raggiungendo spesso ottimi ri-sultati. Nel 2016 su iniziativa del GIEFS nasce la sezio-ne Baskin, ovvero una nuova attività sportiva che si ispira al basket, ma mostra caratteristiche particolari ed innovative in modo tale da permettere la parteci-pazione attiva di giocatori con qualsiasi tipo di disa-bilità che consenta il tiro in un canestro. Oggi, la PGS Concordia Basket Schio è formata da:13 dirigenti, 23 allenatori, 1 preparatore atletico, 12 squadre, 160 giocatori.Con i suoi atleti, partecipa a competizioni a livello regionale con le squadre di minibasket, settore giovanile, squadra senior e Baskin.

Coro adultil coro degli adulti, ironicamente nominato con il titolo di «Voci bianche», nacque per andare incontro all’esigenza di animare con il canto la Santa messa della notte di Na-

tale il 24 dicembre del 2014. Inizialmente era com-posto da una quindicina di persone.Attualmente il coro è seguito da 2 giovani anima-tori dell’oratorio che si impegnano a formare, sia con canti nuovi sia con intramontabili evergreen, un gruppo composto da circa 35 coristi, dai 30 ai 60 anni e un portabandiera piú anziano, il «basso» saggio di 7 anni, immancabile ad ogni prova ed evento. Il coro si ritrova per le prove una volta alla settima-

na, il mercoledí alle 20.30, non solo per imparare i canti nuovi, rinnovarne qualcuno di piú datato, ma anche per stare un po’ insieme in allegria, pregare per l’oratorio e per le loro famiglie, per l’incontro e la condivisione dei momenti della nostra vita.I coristi prestano un servizio settimanale per le messe prefestive del sabato sera in duomo e per le sante messe piú importanti dell’anno, come appunto il Santo Natale, la Pasqua, la festa di don Bosco e di Maria ausiliatrice ecc... Come autofinanziamento per il coro stesso, per l’oratorio e per i campiscuola dei giovani dell’oratorio, il coro anima qualche matrimonio per amici e conoscenti e, per il prossimo anno, c’è il desiderio di realizzare un piccolo concerto. Con lo spirito di don Bosco e senza mai dimenticare che “un oratorio senza musica è come un corpo senza anima”, l’impegno del coro rimane vivo e collabora anche con altre realtà, ad esempio con il coro della comunità di S. Nicolò.

13 dirigenti, 23 allenatori, 1 preparatore atletico, 12 squadre, 160 giocatori.

andare incontro all’esigenza di animare con il canto la Santa messa della notte di Na-tale il 24 dicembre del 2014. Inizialmente era com-posto da una quindicina di persone.Attualmente il coro è seguito da 2 giovani anima-tori dell’oratorio che si impegnano a formare, sia con canti nuovi sia con intramontabili evergreen, un gruppo composto da circa 35 coristi, dai 30 ai 60 anni e un portabandiera piú anziano, il saggio di 7 anni, immancabile ad ogni prova ed

na, il mercoledí alle 20.30, non solo per imparare i canti nuovi, rinnovarne qualcuno

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Coro dei PiccoliIl coro è composto da 20 bambini, i due piú piccini di 4 anni fino ai piú grandi di 10/11 anni. I ragazzi sono seguiti da 2 animatori e 3 adulti che danno supporto canoro e aiuto nella gestione del gruppo, vivace e attivo.Con loro si sta lavorando su due punti principali: la conoscenza tra di loro, facendo in modo che nessuno sia escluso ed indifferente agli altri, e, ovviamente, imparare una serie di canti nuovi da utilizzare per animare le Sante Messe.I ragazzi sono felici e collaborativi, si aiutano tra di loro e hanno voglia di partecipare agli incontri del lunedí desiderosi di cantare alle Messe.Ci si prepara per animare la messa del sabato in parrocchia almeno una volta al mese.

Laboratorio di MondialitàIl gruppo missionario dell’oratorio è nato qualche anno fa dopo che alcuni di noi avevano frequentato la Scuola di mondialità e avevano fatto un’esperienza estiva in terra di missione. Tornati, abbiamo continuato a trovarci una volta al mese e ci siamo aperti ai ragazzi delle superiori invitandoli a partecipare ai nostri incontri su temi legati alla mondialità e ai diritti umani. Nel corso degli anni ci siamo resi disponi-

bili a dare informazioni e accompagnare altre persone che hanno fatto esperienze missionarie d’estate. Siamo una decina di persone che si trova una volta al mese per camminare insieme, cercando di osservare con occhio critico la realtà che ci circonda e rendendoci disponibili ad animare i mo-menti forti dell’oratorio (Avvento, Quare-sima, Cena povera, Rosario...). Quest’anno, in particolare, abbiamo cercato di rendere

piú vivo il cortile con alcuni tornei e feste per i ragazzi del doposcuola, ma anche per quelli che non fanno parte di nessun gruppo. Accanto a questi appuntamenti, c’è il corso di italiano per i ragazzi stranieri delle elementari e delle medie: ogni sabato pomeriggio, per un paio di ore, con una decina di adulti e ragazzi volontari facciamo i compiti con gli alunni stranieri e insegniamo loro l’italiano attraverso schede, giochi e laboratori. Una realtà concreta per mettersi al servizio di chi ha piú bisogno anche qui e non solo in terra di missione all’estero.

I ragazzi sono felici e collaborativi, si aiutano tra di loro e hanno voglia di partecipare

legati alla mondialità e ai diritti umani. Nel corso degli anni ci siamo resi disponi-bili a dare informazioni e accompagnare altre persone che hanno fatto esperienze missionarie d’estate. Siamo una decina di persone che si trova una volta al mese per camminare insieme, cercando di osservare con occhio critico la realtà che ci circonda e rendendoci disponibili ad animare i mo-

sima, Cena povera, Rosario...). Quest’anno,

piú vivo il cortile con alcuni tornei e feste per i ragazzi del doposcuola, ma anche

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Bollettino di San Pietroaprile 2019

Servizio barÈ un gruppo di adulti, prevalentemente genitori di bambini/ragazzi Ads, che si alternano il sabato e la domenica pomeriggio nel fare servizio al bar dell’oratorio, destreggiandosi tra cappuccini, patatine, “poceti” e… solo “occasionalmente” spritz aperol! Dietro il ban-cone si ha la possibilità di parlare, conoscersi, confrontarsi e divertirsi!!! Cosí, insieme a quel-li che si avvicinano per fare due chiacchiere o per comprare delle croccantelle, si crea un modo alternativo di fare comunità!Servizio, in mezzo ai ragazzi, con allegria, come don Bosco ci ha insegnato!!Durante il GREST ci sono piú turni, piú persone che si mettono in gioco… aperti ad accogliere nuovi amici.

Teatro: la Compagnia del SaltimbancoIl teatro ti dà le parole per raccontarti. Il teatro costruisce ponti per nuove amicizie.Il teatro è un bel modo di crescere.

Per noi della Compagnia del Saltim-banco il teatro è un’occasione per divertirsi, creare legami e condividere un’avventura insieme agli altri. Il grup-po è aperto a tutti i ragazzi delle medie che non abbiano paura di mettersi in gioco, che vogliano scommettere sui loro talenti e sulle loro passioni. Ora il gruppo conta 30 “provetti-attori” e come impegno prepara due appunta-menti annui per l’oratorio: la serata del-la luce in preparazione al Santo Natale e

uno spettacolo per giugno all’inizio del Grest.A guidare il gruppo 2 giovani del gr. Over e alcuni giovani dell’oratorio.

dell’oratorio, destreggiandosi tra cappuccini, patatine, “poceti” e… solo

Il teatro è un bel modo di crescere.

divertirsi, creare legami e condividere un’avventura insieme agli altri. Il grup-po è aperto a tutti i ragazzi delle medie che non abbiano paura di mettersi in gioco, che vogliano scommettere sui loro talenti e sulle loro passioni. Ora il gruppo conta 30 “provetti-attori” e come impegno prepara due appunta-menti annui per l’oratorio: la serata del-la luce in preparazione al Santo Natale e

uno spettacolo per giugno all’inizio del Grest.

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Bollettino di San Pietro aprile 2019

I GRUPPI A SAN NICOLÒORDINE FRANCESCANO SECOLAREL’Ordine Francescano Secolare – in breve O.F.S. – è una famiglia di laici fondata da san Francesco d’Assisi, per le persone che volevano seguirlo, ma avevano una vocazione diversa da quella dei frati e delle suore: rima-nere «nel mondo» (nel secolo, ecco perchè «secolare»), da laici, sposati o single, giovani o meno giovani. È un Ordine vero e proprio, con una Re-gola consegnataci dal Papa ed una Professione, che ci impegna a vivere secondo lo stile del santo Vangelo.Cosa facciamo in O.F.S.? Prima di «fare» cerchiamo di «essere». Per-

corriamo insieme un cammino di cre-scita spirituale ed umana all’insegna del Vangelo. Una dimensione per noi molto importante è quella della vita in fraternità: avendo riconosciuto so-pra di noi Dio come Padre, abbiamo scoperto la bellezza di crescere con altri, fratelli e sorelle. La preghiera, la formazione e la vita fraterna ci spin-gono poi alla carità. Come fece San Francesco, cerchiamo di essere nel nostro ambiente di vita – la famiglia, il lavoro, le relazioni, la parrocchia, il quartiere – una presenza che richia-ma a Gesú, conformandoci a Lui. Il nostro impegno è «passare dal Van-gelo alla vita e dalla vita al Vangelo».

San Nicolò

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Bollettino di San Pietroaprile 2019

CONFERENZA DI SAN VINCENZO «SAN LEOPOLDO MANDIC»La San Vincenzo è presente a San Nicolò con la conferenza «San Leopoldo Mandic». L’associazione si compone di otto soci e altrettante persone che aiutano Attività, pur non essendo iscritti. Attualmente assiste in modo continuativo 60 famiglie (con 213 persone), e in modo saltuario altri bisognosi. Il metodo di lavoro è quello di ascoltare i problemi e cercare di fornire aiuti immediati in viveri, pagamento di spese urgenti (anche con l’invio, se è il caso, a istituzioni pubbliche del territorio). La finalità del nostro lavoro, però, è quella di accompagnare le persone ad essere autosuffcienti.

CORO CAPPUCCINI… 30 ANNI DI CANTIIl coro anima tutte le domeniche la S. Messa delle ore 10 nella Chiesa

di San Nicolò, nonché le varie cele-brazioni della comunità. Le prove di canto sono il venerdí alle 20.45. Il coro nasce nel 1988, anno in cui una decina di ragazzi iniziano ad animare la S. Messa della domenica mattina accompagnati all’organo dall’amico Elvio, ora fra Elvio.Nel tempo il gruppo si è continua-mente rinnovato con le voci di mol-ti, piú o meno giovani, che amavano cantare in amicizia e allegria. Nel corso degli anni si sono aggiunte le chitarre e anche molteplici altri stru-menti che liberamente e con passio-ne hanno contribuito a trovare nuove melodie e a fare del gruppo un coro che canta prima di tutto col cuore. Ultimi arrivati, da alcuni mesi, dei gio-vanissimi suonatori di flauto e cem-balo. Alla S. Messa siamo un gruppo aperto, chiunque si può unire a noi a cantare.«Crediamo che il cantare sia un’op-portunità per stare insieme, divertirci

e soprattutto per avvicinar-ci e far avvici-nare a Gesú. Ques t ’ e spe-rienza ci rende sempre piú an-che una gran-de famiglia con la quale condi-vidiamo anche molti momenti di gioia e alle-gria assieme!».

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Bollettino di San Pietro aprile 2019

carta d’identitàNome Gruppo Famiglie

Cognome S. Nicolò

Anno di nascita 2009

Segni particolari Amicizia (vera), crescitadi coppia ed individuale, crescita spirituale,condivisione, servizio

Indirizzo Convento di “S. Nicoló”, Schio

Ritrovo Una volta al mese con la S. Messa ore 10,pranzo insieme ed incontro ore 15

Venite a conoscerci!Ecco le date dei nostri incontri:

– 10marzo2019

– 14aprile2019

– 12maggio2019

– 14luglio2019

GRUPPO FAMIGLIESiamo alcune famiglie di Schio e dintorni. Ci ritroviamo di domenica e attraverso vari momenti insieme, abbiamo l’opportunità di costruire amicizie forti, confrontarci su temi

importanti per la famiglia e nella semplicità trovare energie nuove per la vita di tutti i giorni. È una cre-scita a tutto campo: personale, di coppia e familiare. In breve ecco la nostra… ■

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Bollettino di San Pietroaprile 2019

NEL SILENZIO GESú CI PARLANatale Montanari

Una tradizione della chiesa di sant’Antonio abate è l’apertura , per l’intera giornata, il primo venerdí di ogni mese per l’Adorazione euca-ristica: dalle 9 del mattino alle 18 (si conclude con la santa Messa). Da qualche tem-po stiamo speri-mentando l’Ado-razione silenziosa, sos tanz i a lmente per l’impossibilità di stabilire turni di preghiera vocale, dato l’esiguo nume-ro dei partecipanti. Qualcuno si chie-de se valga la pena continuare cosí, alle attuali condizioni di presenze assai limi-tate, proponendo magari la chiusura a mezzogiorno e la riapertura per l’ora del rosario. Ma la chiesa aperta tutto il giorno offra la possibilità di una visita, pur frettolosa, a chiunque voglia sostare per una pausa di rac-coglimento anche nelle ore centra-li; una sosta mentre si rientra per il pranzo. E questo avviene, lo si può

constatare, forse anche per effetto della cappella di Santa Rita, sempre aperta. È un po’ quello che succede, in modo anche piú accentuato, il sabato mat-

tina all’Incoronata, dove, dopo la santa la Messa, la chie-sa quasi si svuota, e pochi restano per l’Adorazione. Ma dalle 10 alle 12 molti entrano per una vista e una preghiera. Essendo giornata di merca-to, il flusso dei pas-santi che ritornano verso i parcheggi è intenso, e tanti entrano anche per vedere l’interno di una chiesa che ve-dono generalmente chiusa tutti gli altri giorni della setti-

mana. Molti ringraziano se si rende loro possibile trattenersi un po’ oltre l’ora di chiusura. Non di rado entra-no nonni o genitori con bambini che accendendo un lumino prendono un contatto vivo con i simboli piú genui-ni della nostra fede. ■

Zona Pastorale di Sant’Antonio Abate

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Bollettino di San Pietro aprile 2019

LA PARROCCHIA DELSACRO CUOREAmbito Liturgia:Gruppo lettori di circa una quarantina di persone che si dedicano all’anima-zione liturgica (servizio letture per le S. Messe, servizio sacrestia, ecc…).Gruppo di 19 ministri straordinari del-la Comunione per il servizio in chiesa e per portare la Comunione a circa trentina di persone ammalate; al mo-mento è difficile trovare altre persone disponibili per questo servizio in vista del corso che si terrà a settembre in vicariato. Ci sono alcune persone e coppie che hanno partecipato al corso di forma-zione per il ministero della Consola-zione che si è tenuto in vicariato.C’è un coro parrocchiale di adulti che anima le principali liturgie nel corso dell’anno, e c’è un altro coro che ani-ma le liturgie domenicali e garantisce l’accompagnamento durante i funerali. Ci sono poi altre persone che suona-no chitarra o tastiera e sostengono il canto durante le celebrazioni e le li-turgie.Esiste un gruppo liturgico unitario all’interno dell’Unità Pastorale a cui partecipano alcuni rappresentanti Positività: persone motivate, svolgo-no il servizio con grande generosità e disponibilità, difficoltoso trovare occa-

sione di formazione e aggiornamento. Negatività: le persone restano molti anni legate allo stesso ministero, si fati-ca a trovare nuove persone.

Ambito formazioneLa catechesi ha seguito lo stile tradi-zionale fino a un paio d’anno fa e ora sta adeguandosi, con qualche difficoltà, agli orientamenti diocesani e vicariali (quest’anno riceve la cresima l’ultimo gruppo che ha già celebrato l’Eucari-stia)laboratori espressivi per adole-scenti.• Una coppia accompagna la prepara-

zione dei genitori al battesimo, an-che per le coppie di Poleo.

• Difficoltoso il percorso con i geni-tori dei ragazzi che si sviluppano il cammino dell’iniziazione cristiana, al momento ci si limita ad alcuni in-contri assembleari/informativi

• I gruppi giovanili sono soprattutto impegnati in occasione del GREST estivo, durante l’anno hanno inizia-to a trovarsi alcuni giovani con un animatore per prepararsi a seguire i ragazzi che prossimamente conclu-deranno l’iniziazione cristiana.

• In collaborazione con gli animato-ri di Poleo sono stati organizzati il campo estivo e quello invernale, con l’intenzione di proseguire su queste

CI PRESENTIAMO…

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Bollettino di San Pietroaprile 2019

modalità di collaborazione e forma-zione.

• Con la sistemazione del campo esterno per il gioco, si sta dando ini-zio ad una attività di oratorio che incontra però la difficoltà nel trova-re chi possa accompagnare i giovani che sono presenti.

• La proposta di un corso di esercizi durante Avvento e Quaresima.

• Alcuni centri di ascolto della Parola nelle case durante Avvento e Qua-resima, validi e ben partecipati.

• Gruppo di coppie adulte che si tro-va circa una volta la mese per un cammino umano e di fede.

Punti forti: disponibilità dei bambini a seguire il percorso catechistico. Un

buon coinvolgimento di persone spe-cialmente in alcuni momenti «forti» dell’anno liturgico. Liturgie curate e partecipate. Punti deboli: la difficol-tà di coinvolgere i giovani nella vita liturgica e sacramentale. Non è abba-stanza diffuso lo spirito di comunità.

Ambito della carità• Collaborazione con il gruppo Punto

incontro di Poleo• Un’organizzata attività della San Vin-

cenzo nella distribuzione di viveri e accompagnamento delle situazioni difficili

• Coinvolgimento dei bambini del ca-techismo e delle loro famiglie, e del-la comunità una volta al mese per la raccolta di viveri

Positività: gruppo san Vincenzo e d’ascolto ben organizzato. Negati-vità: coinvolgere maggiormente la comunità, ricambio persone, collega-mento scarso con Caritas vicariale.

Ambito territorioScuola materna frequentata da circa 100 bambini, la maggior parte però non sono residenti a Sacro Cuore. Quest’anno si nota un maggior coin-volgimento dei genitori nel portare avanti iniziative di volontariato a favo-re della scuola.Sacrofest: il gruppo di coordina-mento è formato da alcuni giova-ni e adulti del gruppo famiglie della parrocchia e s’incontra, a partire da settembre/ottobre, per organizzare eventi culturali, musicali, di spiritualità,

Giorgio Scalco, Cristo in trono, mosaico della facciata della chiesa del Sacro Cuore (1963)

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Bollettino di San Pietro aprile 2019

GRUPPO LITURGICOSin dalla nascita dell’unità pastorale S. Cuore, Poleo e S. Caterina abbia-mo dato vita ad un gruppo liturgi-co unitario per l’animazione delle S. Messe dei periodi forti: Avvento e Quaresima. Da subito abbiamo fatto un’esperienza di unità molto bella tra di noi e ancora oggi possiamo dire che è cosí; con questo spirito abbiamo ini-ziato a lavorare insieme per le nostre comunità, cercando il piú possibile che questo nostro servizio potesse aiutare le persone nella preghiera.In questi anni abbiamo cercato in vari modi di lasciare un messaggio, un pen-siero, un’idea, porre qualche doman-da, che potesse accompagnare la vita della settimana. Ecco che allora con qualche cartellone, con qualche frase, con qualche simbolo abbiamo posto l’attenzione sulla Parola ascoltata la domenica. Il nostro lavoro è prepa-rato in modo tale che, anche se una

persona per una domenica va a mes-sa in un’altra chiesa, trovi sempre lo stesso cartellone, le stesse scritte e gli stessi segni in modo che possa conti-nuare il percorso iniziato in prepara-zione delle festività natalizie e pasquali.In questi anni è stata bella e positiva l’esperienza di coinvolgere i gruppi presenti nell’unità pastorale per pre-parare introduzioni e preghiere dei fedeli che poi sono state utilizzate nelle messe delle nostre tre chiese. Altre volte abbiamo preparato noi le proposte confrontandoci nei nostri incontri dove abbiamo costatato la disponibilità a perdere la nostra idea per far posto a una diversa piú bella. Nella consapevolezza dei nostri limiti cerchiamo di mettere insieme le no-stre idee e il nostro essere per pen-sare a qualcosa che ci aiuti a vivere meglio e in profondità il Giorno del Signore. ■

spettacoli comici e di sensibilizzazio-ne su temi legati all’ambiente e alla legalità per animare la festa della co-munità durante la prima settimana di giugno; il tutto utilizzando la struttura parrocchiale del cinema teatro Pa-subio, in collaborazione con il Cine-forum Altovicentino che la gestisce. Ogni serata è accompagnata da stand gastronomici predisposti nell’area

esterna del sotto chiesa. La settima-na vede impegnate nei vari aspetti pratici e logistici della festa circa un centinaio di persone appartenenti e non alla parrocchia. La finalità è il cre-are occasioni di incontro e di dialogo, con il coinvolgimento anche di quel-le persone che non frequentano la chiesa, offrendo spunti di riflessione, divertimento e convivialità. ■

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LA COMUNITà DELLESUORE ORSOLINELa nostra comunità, suore orsoline del Sacro Cuore di Maria (Breganze), è presente nell’unità pastorale Sacro Cuore, Poleo, Santa Caterina dal 16 dicembre 2002. Il nostro obiettivo è quello di realizzare una fraterni-tà in una pluriformità di espressioni dove il centro vitale e unificante è Cristo servo, mite e umile di cuore. Una comunità dove possiamo trova-re spazi ed esperienze per vivere la nostra missione. La comunità quindi si configura come comunità di pre-senza e di collaborazione pastorale.

Come cristiane e battezzate e an-cor piú chiamate per vocazione ad una vita religiosa consacrata attiva. È forte in noi il desiderio e la nostra disponibilità a collaborare con l’unità pastorale nel limite delle nostre for-ze e competenze. Infatti anche don Andrea Mazzon nel salutarci, prima di lasciare la comunità Cristiana per una nuova missione a Fontaniva, ci ha detto: «È molto importante e po-sitivo che la vostra comunità abbia aperto le porte alle persone per la recita del rosario nei mesi di mag-

Unità Pastorale Schio Ovest

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I GRUPPI DI CATECHISMODEL SACRO CUORE

Le catechiste del Sacro Cuore

gio e ottobre, in onore della Vergine santa, la promozione dei centri di ascolto della “parola” nelle famiglie, nei momenti forti di Avvento e della Quaresima.» Nel limite del nostro tempo, siamo aperte alle varie attività liturgiche, catechistiche e caritative, attraverso il servizio ministeriale dell’Eucarestia e della consolazione. Siamo ancora disponibili a collaborare con i laici perché risvegliamo la loro vocazio-ne e la loro missione nella famiglia,

nella comunità cristiana e nella so-cietà. Lodiamo e ringraziamo il Si-gnore per questa possibilità offertaci a camminare con voi e per voi per il bene di ogni persona. Con l’aiuto del Signore e della nostra venerabile fondatrice, madre Giovanna Mene-ghini, continueremo a camminare in-sieme, con il sostegno reciproco per il bene della comunità Cristiana e di ogni persona. In particolare avremo cura della promozione umana e cri-stiana della donna. ■

Al Sacro Cuore, attualmente, è atti-vo il catechismo dalle elementari alle medie. Sono previsti incontri setti-manali, normalmente nel pomeriggio di lunedí, durante i quali i bambini e i ragazzi sono accompagnati da un volonteroso gruppo di catechisti in un cammino di crescita nella fede.Da qualche anno, dopo aver riflettu-to a lungo sulla lettera pastorale del Vescovo Generare alla vita di fede, ci si sta gradualmente avviando verso il rinnovamento della nostra catechesi parrocchiale.Il cammino non è sempre facile per-ché, come ogni cambiamento, richie-

de sforzi di adattamento da parte di tutti. Appare, perciò, sempre piú rile-vante l’esigenza di coinvolgere i geni-tori in un cammino di crescita comu-ne, coinvolgimento però spesso non capito e difficilmente accettato dalle famiglie.Dopo vari tentativi, sembra vincente la formula di incontri formativi con degli «esperti esterni», sui temi legati alla fede in famiglia. Per crescere in-sieme nella collaborazione, il gruppo catechiste si ritrova periodicamente per coordinare e organizzare i mo-menti forti dell’anno liturgico per i bambini e i ragazzi. ■

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GRUPPO GIOVANI DELSACRO CUOREBuona Pasqua a tutti. E, in questo lieto periodo, sappiamo tutti che si riscoprono i valori piú alti. No, non si tratta né di colesterolo, né glicemia e nemmeno dei trigliceridi. Di quali stiamo parlando, allora? Il vivere in-sieme splendide avventure, fare nuo-ve amicizie e trascorrere tempo di qualità all’insegna del divertimento! Noi animatori del gruppo giovanile del Sacro Cuore, infatti, siamo pronti ad accogliervi a tutti i nostri incontri prefissati.L’evento piú atteso dell’anno? Il Grest, ovviamente. Un intero mese pieno di sole e divertimento pomeridiano vi aspetta a luglio: ricordatevi di iscriver-vi non appena sarà possibile, non pos-siamo già svelarvi che avventure sono in agguato, ma possiamo assicurarvi che saranno strepitose. Non riuscite a

resistere fino alla fine della scuola, non è cosí? Non disperate… Per voi ab-biamo il Sabato Insieme con i ragazzi del catechismo. Potete trovarci pronti un sabato al mese in sottochiesa, dal-le ore 16, per giocare insieme prima della messa tutti assieme. E se siete di prima o seconda media e avete ap-pena fatto la cresima, il divertimento non è finito ma appena iniziato! Gli animatori del gruppo medie saranno disponibili per voi con attività… esclu-sive. Ultimo ma non meno importan-te: dall’anno scorso abbiamo iniziato una proficua collaborazione con gli animatori di Poleo, organizzando campi-scuola e uscite per tutti i ragaz-zi di elementari e medie. Il prossimo campo estivo è già in cantiere. Ci state davvero ancora pensando? Forza, noi vi aspettiamo ansiosi. ■

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GRUPPO FAMIGLIEUna storia ormai pluriennale. Abbia-mo iniziato ad incontrarci una venti-na d’anni fa (forse anche di piú) su iniziativa di alcune coppie (ex gio-vani dei “mitici gruppi parrocchia-li degli anni ’80/90”) stimolate dal desiderio di condividere un cam-mino comune fatto di occasioni di confronto, di dialogo, di approfondi-mento e, perché no, anche di diver-timento e svago. All’inizio avevamo i figli piccoli, erano loro la nostra priorità e molte iniziative ed attività li vedevano al centro. Piú o meno con cadenza mensile ci trovavamo per crescere nella fede (magistral-mente guidati da Suor Bruna) per affrontare le problematiche tipiche delle giovani famiglie che crescono, Non meno importanti sono state le diverse occasioni di divertimento in cui abbiamo sperimentato la gioia dello stare insieme e il consolida-mento della nostra amicizia (miti-che le gite di Firenze, Roma, Venezia, Cesclans Volano…)Nel tempo le esigenze sono mutate (i figli sono diventati grandi, alcuni di noi sono diventati nonni…) la vita del gruppo si è modificata adeguan-dosi ai nuovi bisogni e aspettative. Ad essere del tutto sinceri è venuto forse un po' a mancare l’entusiasmo

e la foga tipiche di un’età piú giova-nile e si sono attraversate (e forse stiamo attraversando ancora) fasi di relativa calma. La calma è comun-que la vir tú dei forti e noi continu-iamo decisi. Molto interessante per esempio l’incontro avuto di recente con Elena e Giovanni (la famiglia che vive in canonica) che ci hanno fatti partecipi della loro esperienza e di cosa significhi essere parte del-la Comunità di papa Giovanni XXIII. Assai stimolante anche il prossimo appuntamento che, grazie a don Marco Pozza, ci offrirà l’opportunità di vivere una forte esperienza di te-stimonianza e di condivisione pres-so il carcere Due Palazzi di Padova.In parrocchia forse non ci vedete molto come gruppo inteso nel suo complesso. Ma se guardate bene ci siamo e cerchiamo di fare la nostra parte. Molti di noi sono nel coro che anima le celebrazioni, altri si danno da fare per catechismo, in tanti siamo attivamente coinvolti nel Sacrofest, c’è anche chi da una mano nel Consiglio economico e molto altro ancora. Nel nostro pic-colo, con tutti i nostri limiti, per quel poco che possiamo, cerchiamo di dare il nostro contributo alla comu-nità parrocchiale. ■

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CONFERENZA DISAN VINCENZOLa «Conferenza san Vincenzo» è ope-rante nella Parrocchia del Sacro Cuo-re di Gesú dal 1952 e si è unita nel 2013 al gruppo «Abbi cura di lui».È formata da un gruppo di nove don-ne ed alcuni volontari. Sono aiutate persone bisognose dell’Unità pasto-rale del Sacro Cuore con la distribu-zione di generi alimentari che avviene ogni due settimane. Le persone e fa-miglie che sono assistite sono italiane e non, con gravi difficoltà economiche e disagi vari; si accolgono, dopo una verifica, cosí come si presentano, sen-za pregiudizio, cercando di ascoltarle, consigliarle, sostenerle in semplicità e fraternità.Si assistono attualmente una quaran-tina di famiglie, per un totale di cir-

ca 130 persone di cui una trentina di minori fino a 15 anni e sono stati distribuiti nel 2018 circa 167 quintali di viveri. I generi alimentari distribui-ti provengono dal Banco Alimentare, dal contributo di alcuni generosi par-rocchiani e dal 2017, avendo aderito al progetto REBUS (recupero ecce-denze beni utilizzabili solidalmente) distribuiamo anche prodotti freschi in scadenza provenienti dai supermercati della zona. Inoltre durante il periodo del catechismo sono stati coinvolti i bambini e le loro famiglie nonché tutta la comunità per una raccolta mensile di un solo alimento.Si è sempre in contatto con il consi-glio centrale di Vicenza della Società di san Vincenzo de’ Paoli che aiuta,

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ASSOCIAZIONE GIOVANNI XXIII

consiglia, stimola e sostiene nel pro-muovere l’attività che molte volte diventa difficoltosa. Il servizio è sen-tito dal gruppo come una chiamata ad accogliere con semplicità ed umanità questi fratelli che, mentre ricevono beni materiali, con le loro esperienze di vita aiutano a crescere nella Carità e nella Fede. Con que-sto servizio ci si sente parte viva della Chiesa, perché è un aspetto specifi-

co della sua Missione, che come dice papa Francesco è «uscire, ascoltare il grido dei poveri e dei lontani e dei loro bisogni, incontrare tutti e annun-ciare la gioia del Vangelo».Il Vangelo di Matteo dà una chiara indicazione «Venite, benedetti del Padre mio, perché ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avu-to sete e mi avete dato da bere, ero straniero e mi avete accolto». ■

Siamo Elena Girardello e Giovanni Peretto, una famiglia dell’Associazio-ne Comunità Papa Giovanni XXIII, aper-ta all’accoglienza e all’affidamento di mi-nori e non. Ci siamo sposati nel 2014 e abbiamo rispettiva-mente 28 e 31 anni. Viviamo nella cano-nica del Sacro Cuore da giugno del 2016, su invito di don An-drea Mazzon. Attual-mente siamo mam-ma e papà di quattro figli: due naturali Gio-ele 3 anni, Elia 7 mesi e due in affidamento V. e S. di 14 e 6 anni.

Giovanni è operatore socio sanitario e lavora part-time presso il Centro

diurno cooperativa “l’Eco Papa Giovan-ni XXIII” a Povolaro di Dueville. Elena è ostetrica, attualmen-te a casa a fare la mamma per scelta.Entrambi stiamo camminando nella vocazione dell’Asso-ciazione Comunità Papa Giovanni XXIII fondata da don Ore-ste Benzi. Il carisma specifico della Comu-nità Papa Giovanni è vivere nella condivi-sione diretta accan-to gli ultimi, condu-

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cendo una vita sobria ed essenziale, vivendo la fraternità e l’obbedienza in comunione con la comunità papa Giovanni XXIII e i propri respon-sabili, cercando di fare dell’unione con Dio una dimensione di vita. Le famiglie d’origine da cui proveniamo sono entrambe realtà accoglienti del-la Papa Giovanni, i genitori di Elena sono presenti anche loro nella Par-rocchia del Sacro Cuore come fami-glia affidataria. Abbiamo già potuto vivere come figli l’accoglienza e la condivisione di persone con diverse esigenze e difficoltà per periodi piú

o meno lunghi. Sono state per tutti e due diverse esperienze di vita piú o meno facili con cui siamo cresciuti. Già da fidanzati avevamo il desiderio che la nostra famiglia fosse aperta all’accoglienza, attenta alle varie esi-genze delle persone che ci sarebbe-ro state attorno. Vivere la vocazione della Comunità Papa Giovanni XXIII attraverso la condivisione diretta all’interno della nostra famiglia è ciò a cui ci sentiamo chiamati.«Lui [Gesú] ti chiede di scegliere liberamente ciò che gli ultimi sono costretti a vivere per forza». ■

SACROFESTCome racchiudere Sacrofest in sole trenta righe? È difficile, dobbiamo essere sintetici ed efficaci. Non ci di-lunghiamo perciò a sottolineare che, nei pur brevi anni di vita, l’identità e la riconoscibilità della manifestazione sono cresciute e la rassegna sta diven-tando un importante richiamo cultu-rale in tutto l’Altovicentino ed oltre. Non ci soffermiamo a mettere in ri-salto che si tratta di una rassegna di eventi culturali che vanno dal teatro alla musica, al cabaret, a conferenze su temi sociali quali la legalità, lo sport, l’ambiente. la salvaguardia della salu-te, mirando a mettere insieme, come in un caleidoscopio, proposte diver-

se che sappiano suscitare emozioni e spunti di riflessione in un pubblico variegato e dalle differenti sensibilità.Non dedichiamo nemmeno spazio ad evidenziare che Sacrofest è un’im-perdibile occasione di incontro e condivisione sia per i numerosi col-laboratori (ben piú di 100) che con generosità ed impegno danno il loro fattivo ed indispensabile aiuto e sia per tutti coloro che hanno il piacere e la fortuna di poter trascorrere qual-che serata in piacevole compagnia agli stand gastronomici o al Bonfire gustandosi dell’ottima birra e una cu-cina che anno dopo anno si migliora.Per il poco spazio non diremo nem-

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meno che tutto ciò è reso possibile grazie alle collaborazioni che abbia-mo istaurato con significative realtà che operano nel territorio (Cinefo-rum Alto Vicentino, Centro di cultura «card. Elia dalla Costa», Cittadini per la costituzione, solo per citare quelle con le quali il rapporto è consolidato da piú tempo). Quante altre cose non scriveremo in questo articolo (per esempio il doveroso ringraziamento che dobbiamo agli sponsor). Le righe stanno finendo per cui ci li-mitiamo a segnalarvi i principali ap-puntamenti del prossimo giugno. Tra i prestigiosi protagonisti in cartellone avremo (in ordine casuale) il raffinato cabaret dei Fratelli Dalla Via, il coro Giovanile Ges con il musical La bel-la e la bestia, la frizzante comicità del duo Pegoraro/Dal Bianco. Avremo un

incontro con don Claudio Burgio, la serata culturale con il biblista e sag-gista Gregorio Vivaldelli, una serata sulla salute (novità assoluta) dal titolo Lo spettacolo del cuore. Non manche-rà il consueto appuntamento con la legalità a cura di “Cittadini per la co-stituzione” e avremo anche un even-to, proposto in collaborazione con la Banca Alto Vicentino, che tratterà in modo brillante e coinvolgente il tema della ludopatia. Infine, ultimo ma non ultimo, avremo il piacere di ospitare un imperdibile concerto dei New Trolls.Vorremo dire molto ancora, ma pur-troppo le 30 righe sono finite… Vi aspettiamo al prossimo Sacrofest, la prima settimana di giugno, per vivere insieme questa nuova appassionante avventura. ■

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SCUOLA D’INFANZIASACRO CUORELa Scuola dell’infanzia e Asilo nido integrato «Sacro Cuore» si trova di fianco alla chiesa parroc-chiale Sacro Cuore. Tutti gli ambienti sono realizzati a misura di bambino. Gli spazi interni sono luminosi, c’è un ampio giardino esterno attrezzato e vi si trova mensa con cucina interna. La scuola dell’infanzia e asilo nido in-tegrato «Sacro Cuore» si impegna a trasmettere i valori quali uguaglianza, imparzialità, accoglienza ed integra-zione condividendo tali valori con i bambini e le loro famiglie indipen-dentemente dal proprio credo e dal-la propria filosofia. Ai genitori viene chiesto di condividere il progetto educativo ispirato ai valori cristiani della vita, consapevoli che l’insegna-mento della religione cattolica è par-te integrante del progetto educativo

di questa scuola paritaria cattolica di ispirazione cristiana e rappresenta un aspetto culturale irrinunciabile per la formazione della persona, nel rispet-to degli alunni di diverse culture.Particolare cura è posta alla formazio-ne della classe come un gruppo, alla promozione dei legami cooperativi fra i suoi componenti per favorire la socializzazione. Nella nostra scuola si è scelto di avere classi eterogenee con due età. Le classi con alunni di età diversa promuovono un «apprendi-mento sociale» e danno la possibilità ai bambini di imparare dagli altri (se-condo le teorie dello psicologo Vy-gotsky), seguendo la crescita naturale del bambino. In questo contesto l’in-segnante assume il ruolo di «facilitato-re dell’apprendimento», organizzando con attenzione l’ambiente scolastico e

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applicando strategie didattiche.La scuola accoglie i bambini dai 3 ai 6 anni e dal 1993 è in funzione an-che il Nido integrato per i bambini dai 3 ai 36 mesi. Per coloro che ini-ziano l’esperienza del nido e la pro-seguono nella scuola per l’infanzia è previsto un percorso di continuità che permette di seguire il bambino in tutte le fasi della sua crescita. Anche i bambini della sezione «grandi» della

scuola d’infanzia vivono un progetto di continuità con la scuola primaria. Questo progetto mira a garantire un percorso formativo uniforme e ad ac-compagnare con armonia il bambino nella scuola di grado superiore. I pro-getti e le attività proposti nella scuo-la, attraverso il gioco e l’esperienza del fare, arricchiscono quel bagaglio personale necessario come punto di partenza per crescere in armonia. ■

CORO SACRO CUOREIl coro Evergreen nasce negli anni '70 del secolo scorso come espressione musicale dei gruppi giovanili del Sacro Cuore. Attualmente è composto da una quarantina di elementi, di età di-somogenea: al suo interno infatti pos-siamo trovare sia i genitori che i loro figli. Non è un coro professionistico: il suo scopo è animare la liturgia delle principali festività, soprattutto Natale e Pasqua. Si alterna durante l’anno al «coro adulti», diretto dal m. Luigi Gren-dene, il quale ha da poco ricordato il

cinquant'anni dal primo servizio orga-nistico liturgico. Il repertorio spazia da quello classico (come non ricordare l'Alleluia di Haen-de) a quello più moderno (Gen, Rinno-vamento dello Spirito) aiutati in questo anche da una sezione strumentale rit-mica. Non essendo la nostra un'anima-zione costante durante l'anno, anche le prove sono a ridosso dei momen-ti liturgici forti, di norma settimanali e aperte a chi si sentisse ancora «sempre giovane» e ne volesse far parte. ■

PUNTO D'INCONTROIl Punto d’incontro del Sacro Cuore è un gruppo ormai storico, che una volta a settimana riunisce persone della terza età per stare insieme, giocare a tom-bola o altre attività ricreative. È un appuntamento molto importante e sentito dai suoi partecipanti, che trovano nuova forza nella bellezza della condivisione. Ogni mese si conclude con un pranzo comunitario, che vede la partecipazione anche di persone provenienti da altre parrocchie.

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Ambito Liturgia:• Gruppo lettori di circa venticinque

persone che si dedicano all’anima-zione liturgica (servizio letture per le S. Messe, servizio sacrestia, ecc.).

• Gruppo di cinque ministri straor-dinari della Comunione per il ser-vizio in Chiesa e per portare la Comunione a circa una quindicina di persone ammalate. Una persona parteciperà al corso di formazione per il ministero della Consolazione.

• Esiste gruppo liturgico unitario all’interno dell’Unità Pastorale.

Positività: persone ben motivate, svolgono il servizio con grande gene-rosità e disponibilità.Negatività: difficoltà trovare nuove persone per aumentare la partecipa-zione, manca un coro stabile.

Ambito formazione1. Percorsi legati alla nota pasto-

rale Generare alla vita di fedea. Percorso iniziatico di ispirazione

catecumenale (0/20 anni);post-battesimo: in fase di elabo-razione;evangelizzazione: percorso strut-turato sia per i ragazzi sia per le famiglie, con ottimo coinvolgi-mento di non tutti i genitori;catechesi e sacramenti: percorso

strutturato sia per i ragazzi sia per le famiglie, con ottimo coin-volgimento di non tutti i genitori;mistagogia: strutturato in parte con animatori, problematica la partecipazione dei genitori;verso la professione di fede: solo la proposta degli week end di spiritualità;professione di fede: itinerario si-stematico dentro il gruppo ani-matori.

CI PRESENTIAMO…

LA PARROCCHIA DISAN GIORGIO (POLEO)

Giovanni Minchio, San Giorgio uccide il drago, chiesa di Poleo (1738)

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b. Settimana della comunità: ca-denza mensile, proposta siste-matica che però vede la parte-cipazione dei «soliti», impegnati in parrocchia.

2. Percorsi legati alla lettera pa-storale Che altro mi manca?Gruppo animatori GrEst.Laboratori espressivi per adole-scenti.

Punti forti: la ricchezza di proposte per gli adolescenti/giovani, i cammini con i genitori. Punti deboli: la diffi-coltà di coinvolgere i giovani nella vita liturgica e sacramentale la partecipa-zione dei «soliti» adulti Presenza di un gruppo Scout che coinvolge circa 80 ragazzi (dai lupetti al clan) e una decina di capi.

Ambito della caritàGruppo accoglienza nella canoni-ca della nostra parrocchia: positiva esperienza accoglienza che fino allo scorso gennaio si rivolgeva a cinque giovani maliani. Rispondendo ad una richiesta urgente dello sportello don-na di Schio, da metà mese arriverà una signora marocchina con tre figli e resterà in canonica almeno fino a giugno/luglio. Sarà da decidere con il CPP l’utilizzo della canonica in seguito.Forte esperienza di attenzione alla persona, in particolare nel disagio, con la presenza ormai pluriennale del centro di primo ascolto denominato Punto d’Incontro San Giorgio (oggi 21 volontari). Allo stesso si è unito di re-cente il Centro di Ascolto S. Cuore.

Oggi la collaborazione nell’ambito del progetto DimmiTiAscolto è in piú di-rettici in una visione di autentica rete di comunità, grazie ad una crescente collaborazione con varie UUPP di Schio, enti e associazioni, per es. San Vincenzo S. Cuore e Cappuccini, Schio C’è, Diakonia Onlus, ecc. Da quattro anni il Punto d’Incontro San Giorgio è formalmente in “rete Caritas”.Positività: rispondere all’invito del Vescovo ad accogliere nelle nostre Parrocchie persone richiedenti asi-lo. Forte attenzione alle diversità, sia come bisogno sa come risorsa. Atteg-giamento di confronto continuo con Caritas Diocesana e Vicariale Forma-zione permanente ed intensa. Nega-tività: coinvolgere maggiormente la comunità – ricambio persone.

Ambito territorioStrutture parrocchiali (Salapoleo, Casa del Giovane, palestrina…); diverse attività svolte (incontri di vario genere, culturali e spettacoli, attività sportive…) le strutture par-rocchiali sono diventate un punto di riferimento per gran parte del-la nostra comunità, e non solo. Le persone coinvolte vanno dai bam-bini agli anziani in varie misure.“Poleoinsieme”: giornalino informa-tivo delle varie attività e notizie del-la Parrocchia, inviato via mail Scuola materna S. Giorgio: frequen-tata da circa 100 bambini, la mag-gior parte però non sono residenti a Poleo, ma dalle zone vicine.

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Gruppo Sociale Missionario San Giorgio di Poleo Onlus, unica onlus locale, del territorio, nata a Poleo 15 anni or sono, avente uno sguar-do che va oltre i confini e i campa-nili. Con oltre 100 soci si propone come da attuale statuto di favorire il volontariato e la valorizzazione del-la persona, la progettualità sociale e la beneficienza. L’associazione vuo-le rappresentare una risorsa per il quartiere e per l’UP di riferimento.

Positività: ottimo gruppo di genitori che collabora nelle varie iniziative del-

la scuola. Circa l’associazione buon ri-ferimento a senso di comunità, valori di riferimento, senso sociale e missio-nario, attenzione agli ultimi con con-tinuo interrogarsi su questa dimen-sione che è in costante discussione e messa in gioco. Ottimo lavoro fin qui svolto sotto vari punti di vista. Nega-tività: per l’associazione la difficoltà a comunicare adeguatamente fuori dai social, e a favorire un rinnovo coe-rente nei quadri direttivi onde evitare rischi di personalizzazione e autore-ferenzialità tipica del volontariato. ■

IL CATECHISMO: UN LUOGOPER PARLARE DI DIO

Le catechiste di Poleo

«Un luogo privilegiato per par-lare di Dio? La famiglia, la prima scuola per comunicare la fede alle nuove generazioni. Il Concilio Vati-cano II parla dei genitori come dei primi messaggeri di Dio, chiama-ti a riscoprire questa loro missio-ne, assumendosi la responsabilità nell’educare, nell’aprire le coscienze dei piccoli all’amore di Dio come un servizio fondamentale alla loro vita, nell’essere i primi catechisti e maestri della fede per i loro figli».(Benedetto XVI 28 novembre 2012)

Queste parole riassumono perfetta-mente il nuovo percorso catecume-nale indicato dalla CEI che come co-munità abbiamo intrapreso da qualche anno nella nostra parrocchia di Poleo. Come catechiste della fascia 6-11 anni ci siamo concentrate su due delle fasi cinque previste dal nuovo itinerario: evangelizzazione (1a e 2a elementare) e catecumenato (3a, 4a e 5a elemen-tare). Gli incontri con le catechiste e i bambini si tengono ogni 15 giorni al lunedí pomeriggio, mentre ogni ul-tima domenica del mese è proposta

I gruppi di catechismo di Poleo

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IL GRUPPO SCOUT «SCHIO 5»la Comunità Capi del Gruppo Agesci SCHIO 5°

Raccontare lo scoutismo in 30 ri-ghe diventa difficile. Riconoscerci è piú facile. Siamo quelle persone, sia piccole sia grandi, vestite con i pantaloncini corti di colore blu e la camicia azzurra e un fazzolettone di colori diversi al collo, che incontrate al sabato e talvolta anche di dome-

nica. Spesso siamo vivaci e sorriden-ti anche quando tira vento, piove, nevica e sotto il peso dello zaino. La nostra storia nasce in Inghilterra nel 1907 con il colonnello dell’Impe-ro Britannico Robert Baden Powel. Il bisogno educativo già all’inizi del XX secolo era molto forte e la pro-

una do-men i c a di acco-g l i enza , o v ve r o un in-c o n t r o di ca-t e che s i per ge-nitori e figli che si con-clude, dopo la messa domenicale animata tutti insieme, con un allegro pranzo conviviale. La novità di que-sto nuovo cammino catecumenale è la sequenza in cui vengono celebrati i sacramenti: Confessione, Cresima e Eucarestia. Nell’ottica di rimettere al centro il ruolo della famiglia come educatrice di fede, la preparazione immediata

ai sacra-m e n t i v i e n e s v o l t a diretta-m e n t e dai geni-tori che decido-no con il figlio quando a c c o -

starsi ad essi. Per aiutarli in questo importante cammino di fede, i cate-chisti consegnano loro un semplice sussidio da leggere e su cui riflettere assieme ai loro figli. Il catechista di-venta cosí un accompagnatore delle famiglie, lavora in équipe, non inse-gna ma testimonia come Gesú che sulla strada di Emmaus si avvicina e cammina con i discepoli. ■

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posta di Baden-Powel si diffuse con velocità prima in Europa e poi nel mondo.A Poleo ci trovate nei locali del Pa-tronato Acli dove abbiamo le nostre «sedi» dal 1997. Siamo gli Scout del Gruppo Agesci Schio 5°. La nostra è una strada carica di momenti signifi-cativi, di fatiche e di un forte deside-rio ed impegno educativo attraver-so il metodo scout. Il Gruppo nasce ufficialmente presso il convento di San Nicolò dei frati Cappuccini di Schio per desiderio di padre Mar-tino (il nostro Baden) nel febbraio del 1978 con le Promesse dei primi Esploratori e Capi. Nell’anno passa-to abbiamo festeggiato i nostri qua-rant’anni di impegno verso i bambini e giovani. Il metodo scout è una pe-dagogia, un’esperienza, un linguaggio, anzi è pedagogia dell’esperienza e linguaggio capace di codificare senso e valore delle esperienze. Usiamo l’espressione «parlata nuova» (trat-ta dal Libro della Giungla di Kipling) per indicare un linguaggio – fatto anche di simboli, gesti, espressioni, immagini – capace di rinnovarsi e arricchirsi costantemente, pur radi-candosi in una tradizione, mentre si vivono e si raccontano avventu-

re sempre nuove. Il linguaggio dello scoutismo può raccontare l’avventu-ra dello «sporcarsi con il fango della strada», come l’avventura di cresce-re nella comprensione del Vangelo e nel discernimento dei sentieri dello Spirito.La relazione educativa dello scauti-smo è data dalla figura dell’educa-tore scout come «fratello maggio-re». Il fratello maggiore è proprio un accompagnatore perché, in forza di una comune paternità, vive con l’altro una stessa esperienza, com-patisce, ascolta, comprende, aspetta e cosí promuove una “progressio-ne personale” liberando una forza «autoeducante» che prende spunto dalla nostra Legge e Promessa.Il Gruppo Schio 5° è quest’anno composto dalla Comunità Capi for-mata da 14 educatori per la mag-gior parte giovanissimi e 2 assistenti ecclesiali, don Luca e don Gianni, dal Branco «Luna Piena», 30 lupet-te e lupetti dagli 8 ai 12 anni, dal Reparto «Aldebaran», con 29 gui-de ed esploratori, dal Noviziato «La Vetta», con 10 novizie e novizi, ed il Clan «Excalibur» con 10 scolte e rover. Un forte «buona caccia» e «buona strada». ■

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GRUPPO ANIMATORI RAGAZZICiao, siamo il gruppo G.A.R. (Gruppo Animatori Ragazzi) siamo della Par-rocchia di Poleo vogliamo presentarci a voi tutti!La nostra esperienza nasce nel de-dicarsi alla realizzazione del Grest, un’esperienza a noi tanto cara che ci ha sempre portato a dedicare il no-stro tempo per i piú piccoli.Tantissimi di noi hanno fatto l’espe-rienza di essere animati, dopo questa esperienza voler diventare animatore è stata la cosa piú bella, perché ci sia-mo resi conto che l’Amore che ab-biamo ricevuto, ora vogliamo donar-lo! Da quest’anno abbiamo l’esigenza di trovarci piú spesso e cosí è nato il G.A.R., cominciando un’avventura nuova!Siamo 35 ragazzi dai 15 ai 21 anni che vogliono crescere come persone, come animatori, come educatori.

Anche se nel nostro gruppo la diffe-renza di età potrebbe sembrare un ostacolo per noi diventa un arricchi-mento reciproco, anche perché se si punta ad una sola direzione ad un obiettivo ben preciso tutto ha un al-tro valore.Il nostro obiettivo è proprio diventa-re un animatore non solo il periodo del Grest ma sempre, questo com-porta uno stile di vita diverso, auten-tico nell’ottica del Vangelo.Non è facile per noi giovani, con le nostre mille difficoltà sia a livello so-ciale ma anche a livello di fede, però vogliamo fortemente affrontare que-sta avventura che sarà sicuramen-te per noi un’esperienza che vale la pena di vivere!Contiamo sul vostro aiuto e la vostra testimonianza, un grazie a tutti voi i vostri giovani. ■

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SCUOLA DELL’INFANZIA«SAN GIORGIO»

Nicola Mazzaro

La scuola dell’infanzia «San Giorgio» è un’Associazione genitori senza fini di lucro che intende promuovere un’educazione integrale del bambino in un contesto di cura dove il prota-gonista è proprio il bambino con le sue esigenze e priorità. Favorisce la sua autenticità attraverso esperien-ze che possono sviluppare la piena espressività emotiva, cognitiva, rela-zionale, sociale, etica, spirituale e dà gli strumenti necessari per maturare in loro la voglia di conoscere, esse-re curiosi, scoprire i propri talenti e svilupparli per essere adulti felici. La scuola accoglie bambini dai 3 ai 6 anni che vengono suddivisi in sezioni

omogenee. Il nostro organico è com-posto da 7 insegnanti per un rappor-to insegnante/ bambino 1/14 che ci consente di creare percorsi specifici per le esigenze di ogni età .Per andare incontro alle esigenze del-le famiglie la scuola offre una coper-tura oraria molto ampia, dalle 7.30 alle 18.Alcune delle nostre proposte com-prendono:• il progetto di pet-therapy: ha lo

scopo di creare benessere, di attiva-re e sostenere le potenzialità di cre-scita e relazione del bambino e del gruppo classe. L’ intervento dell’ani-male è fonte relazionale e motiva-

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zionale, grazie ad esso si creano pos-sibilità educative-didattiche speciali.

• La psicomotricità: si propone di favorire l’espressività del bambi-no attraverso il piacere di giocare sperimentando la propria corporei-tà, l’incontro con l’altro, le proprie emozioni.

• Il laboratorio musicale ha lo sco-po di condurre i bambini alla sco-perta della musica tramite il gioco, la danza, l’espressione e l’improv-visazione corporea, la pratica stru-mentale e il canto corale.

• L’orto in giardino: uno spazio dedicato alla cura dell’orto dove i bambini possono sperimentare l’al-ternanza delle stagioni, il trascorre-re del tempo e la possibilità di gu-stare i frutti del loro lavoro.

Il nostro scopo è quello di portare il bimbo all’interno di una dimensio-ne dove lo scorrere del tempo sia adeguato e favorisca il suo sviluppo, lontano dalla frenesia della vita che molte volte non lascia spazio allo sviluppo personale e unico del bam-bino. ■

CASA DEL GIOVANELa Casa del Giovane nasce come punto di incontro della comunità parrocchiale di Poleo. La ristruttu-razione è stata avviata nel 2011 e dopo una prima start up affidata alla cooperativa Samarcanda; nel 2014 la Parrocchia ne ha assunto la gestio-ne dire: un bar e spazi di incontro gestiti dai volontari della comunità, dal lavoro di qualche dipendente, ma soprattutto dal prezioso sostegno di persone animate da un’azione spes-so invisibile, ma forte e determinante nel proporre occasioni di relazione sane. La Casa del Giovane articola la sua attività su più fronti ed iniziative: • il bar inteso come luogo di incon-

tro, di comunicazione, di ritrovo, di

sano divertimento; il bar associa l’attività di bruschetteria e di ge-lateria;

• le sale «don Egidio» e «San Gior-gio» messe a disposizione per feste, compleanni, riunioni;

• un salone e la cucina al I piano, per feste, pranzi e cene della comunità e di quanti ne fanno richiesta.

La Casa del Giovane è sede legale dell’Associazione onlus «Gruppo Missionario San Giorgio». C'è chi continua a chiamarlo «El Circolo», termine simpatico che bene racchiu-de il significato di luogo di incontro di persone con comuni interessi e ideali. Una menzione particolare infine al

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DIMMITIASCOLTOAnnamaria Sudiero

DimmiTiAscolto è un progetto del «Punto d’Incontro San Giorgio» che a sua volta è una costola del «Grup-po Sociale Missionario San Giorgio Onlus di Poleo», associazione di vo-lontariato e senza fini di lucro. Nel 2015, dopo un paio d’anni dalla na-scita, il Punto d’Incontro San Giorgio operava esclusivamente presso l’ex canonica di Poleo ma, convinti del

valore dell’ascolto, abbiamo sentito l’esigenza di offrire il nostro servizio anche ad altre realtà a noi vicine o ad altre comunità che lo richiedano. È cosí nato il progetto DimmiTiAscol-to. Vi operano professionisti e volon-tari formati e in continua formazio-ne ed è naturalmente aperto a tutte le persone che sentono la necessità di usufruirne. In questo momento il

piatto che in genere sod-disfa un po’ tutti: la bru-schetta de Poleo; senza s comoda -re progetti complicati , a b b i a m o deciso di partire dalla semp l i c i t à appunto, che, badate bene, non equi-vale mai a facile o poco curato. Alla Casa del Giovane nulla è già precon-fezionato, si entra, si sceglie tra le ol-tre sessanta proposte e… si ordina. Il bruschettaro si cimenta così nella preparazione desiderata per offrire un prodotto sempre fresco e di qua-

lità. Il pane a filoncino è tostato al punto g i u s t o … le materie prime sono sempre fre-sche e se-l e z i o n a t e nel rispetto della stagio-nalità.

Grazie di cuore alle tante persone, e volontari, che donano tempo per rendere questo luogo un ambiente familiare per gli abituali frequentato-ri, interessante per chi entra per la prima volta, stimolante anche per i meno sensibili alle proposte educati-ve della parrocchia. ■

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servizio si svolge presso il Rustico Pettinà di via Caile ogni giovedí dalle 19 alle 20 e nel sotto chiesa del Sa-cro Cuore, ogni 15 giorni, al martedí dalle 16 alle 17.30 (in concomitanza con la distribuzione borse viveri ge-stita dalla San Vincenzo). È sempre possibile prendere appuntamenti o avere informazioni chiamando il 333.4012669.

quale servizio offre “DimmiTiAscolto”Come indica il nome si tratta di un servizio di «Ascolto» vero, profon-do, empatico. Tanti bei paroloni di-rete voi, ma noi volontari abbiamo sperimentato su noi stessi come questo tipo di Ascolto aiuti a vive-re meglio le difficoltà che la vita ci pone davanti. Ascoltare non sempre significa risolvere i problemi di chi ci viene a trovare, ma vuole sicu-

ramente aiutare ad affrontarli con spirito diverso. Questo è quello che vogliamo offrire: un ascolto attento, non saccente, soprattutto non giu-dicante. Magari non si potrà avere una soluzione immediata, ma forse, ed è cosa ugualmente importante, si guadagnerà un sorriso perché si riuscirà a vivere meglio ciò che ci ha spinto a farci ascoltare.Siamo consapevoli che per nes-suno è cosí facile chiedere aiuto (in particolare questo tipo di aiu-to), ma abbiamo avuto testimo-nianza che le persone, le quali in questi anni ci hanno chiesto Ascol-to, ne hanno avuto beneficio ed è il motivo per cui continueremo a proporre questo speciale servi-zio. Come diciamo nel nostro blog https://dimmitiascolto.wordpress.com/: «Le persone iniziano a guarire quando si sentono ascoltate». ■

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GRUPPO DI EVOLUZIONEAll’interno della programmazione annuale delle attività̀ nella parroc-chia di San Giorgio a Poleo, sono stati inseriti degli incontri a cadenza mensile sia per adulti che per giovani. Questa proposta è nata dall’esigen-za di creare dei momenti dove sia possibile raccontarsi e stare insie-me lavorando attraverso le tecniche artistiche. Si sono formati cosí un bellissimo cerchio mensile di donne e di uomini e un gruppo di giovani delle scuole medie e superiori, che si sono confrontati su diversi argo-menti. Grazie al contributo di vari professionisti abbiamo potuto va-riare le serate per gli adulti, cosí da creare un panorama molto vario di

argomenti. Si è parlato d’amore, di cambiamento, di paure ed ostacoli che spesso ci impediscono di com-piere dei passaggi importanti. Per i giovani ci siamo concentrati su delle tematiche specifiche per la loro età.In ogni incontro i partecipanti hanno avuto la possibilità̀ di esprimere le proprie emozioni attraverso la pit-tura, il collage, il disegno ma anche il semplice relazionarsi con lavori in coppia o in gruppo, utilizzando tec-niche semplicip er imparare ad en-trare nell’esperienza del corpo, del respiro e del pensiero, e tecniche di arte e scrittura come strumento per connettersi alla voce della propria sensibilità̀. L’attività̀ diventa in questo

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GRUPPI GIOVANILII gruppi parrocchiali giovanili sono, ormai, una tradizione e una certez-za per la nostra comunità. Iniziò tutto con gli RxP, i Golden, per arrivare ai Gasosa e poi ai Fantasy: ragazzi e gio-vani che, crescendo, hanno deciso di mettersi al servizio della parrocchia, come animatori. La gioia piú grande è vedere ragazzi che, alla fine del loro percorso di animati, decidono di se-guire l’esempio dei loro animatori e si inseriscono nei vari gruppi giovanili.I gruppi parrocchiali giovanili permet-tono ai giovani di rimanere legati alla parrocchia, anche in ambienti al di

fuori del catechismo. Ad oggi i grup-pi parrocchiali coinvolgono ragazzi di tutte le età: si parte con il gruppo Fantasy elementari (che si trovano una domenica ogni due settimane); per poi proseguire con il gruppo Fan-tasy medie (che si una domenica ogni tre settimane circa) ai quali è affidata anche, secondo i nuovi percorsi di ca-techesi della diocesi, la mistagogia; per finire con i gruppi che coinvolgono i ragazzi delle superiori e gli universi-tari. Vogliamo, però, riservare questo spazio per parlare dei gruppo Fantasy, visto che altri articoli illustrano i grup-

modo un tempo per sperimentare il proprio mondo interiore, tutto ciò aiuta la persona ad uscire dalla solitudine, aumenta l’autostima e la relazione. Per questi motivi il grup-po è anche un grande strumento di cambiamento in quanto ciascuno dei partecipanti ha la possibilità̀ di spe-rimentare, in un luogo sicuro, nuove e piú efficaci modalità̀ di comunicare e di stare con gli altri. La proposta è aperta a tutti e vista la numerosa partecipazione, stiamo valutando di riproporla.Riteniamo importante promuovere, sviluppare e coltivare nelle perso-

ne e nei giovani una propensione al pensiero creativo e all’innovazione, questo perché́ l’innovazione e la creatività̀ richiedono l’umiltà del-la ricerca, la voglia di ricominciare dopo ogni sconfitta, la valorizza-zione delle esperienze quotidiane, il riconoscimento di un’idea nuova, la capacità di individuare l’elemen-to critico di un processo. Quando avviene questo la persona vive una esperienza gratificante e sta meglio. L’attività̀ è svolta, a seconda della disponibilità̀, nelle strutture parroc-chiali: Sala Poleo, Bar Casa del Gio-vane e Palestrina. ■

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pi giovanili. Questo gruppo coinvolge una decina di animatori e una trenti-na/quarantina di ragazzi, circa. In ogni incontro i ragazzi, oltre a stare insie-me e giocare, cercano anche di segui-re un cammino di crescita personale e di gruppo, su da vari temi proposti dagli animatori. L’obiettivo è quello di seguire l’esempio di Gesú nella pro-pria vita, sperimentando concreta-mente con attività e giochi, e non con parole all’aria, che, si sa in quell’età, «entrano da una parte ed escono dall’altra». Da due anni a questa par-te, poi, continua la collaborazione con gli animatori della parrocchia di Sacro Cuore, che sfocia, principalmente, nell’organizzazione dei campi scuola rivolti ai ragazzi dell’unità pastorale. Un esempio di unità che non passa inosservato né ai ragazzi, né ai geni-

tori. La parrocchia poi, grazie ai suoi molti spazi (Sala Poleo, Palestrina, Sa-lone…), permette di svariare le pro-poste di attività. Non possono mancare i momenti di preghiera comunitaria, dove ragazzi, giovani ed adulti possono ritrovarsi assieme per condividere un momen-to di riflessione: nel corso dell’anno pastorale, solitamente, sono propo-ste veglie penitenziali nei periodi piú intensi dell’anno (Natale e Pasqua), in cui, dopo un momento di rifles-sione, i ragazzi possono accostarsi al sacramento della riconciliazione, ad esse si aggiungno i tradizionali eventi, che da qualche anno a questa parte sono svolti in collaborazione con le parrocchie di Poleo e Sacro Cuore, parliamo di Epifania, mercoledí delle Ceneri, Via Crucis. ■

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GRUPPO ACCOGLIENZAGianni Faccin

Accoglienza nella canonica di Poleo: una di quelle storie quotidiane che, piú sono importanti, piú passano inosservate, perché non si esibiscono in cerca di consensi. Invece esse di-mostrano che è possibile una società migliore in cui le differenze imparano a convivere: e dunque vanno raccon-tate. Tanto piú in questi momenti che vorrebbero cancellare valori essen-ziali per l’umanità. Quello di Poleo è stato un reale tentativo di accoglien-za, verso l’integrazione e l’inclusio-ne: processi che comportano per i migranti un grande sforzo di adatta-mento alla nostra “cultura” e chiedo-no alla società ricevente apertura e lungimiranza.Francesca ci racconta questa espe-rienza: «Nell’estate 2015 la Prefettura di Vicenza, per suddividere nel territo-rio i “richiedenti asilo”, si rivolse anche

alla Caritas. Il parroco di Poleo e il CPP accolsero l’invito del Vescovo a superare l’indifferenza e proposero alla Comunità di aprirsi all’accoglienza. Si formò un bel gruppo che decise di affrontare questo impegno insieme alla Caritas e provvide alle prime necessità. Arrivarono cinque sopravvissuti alla violenza in Mali, alla schiavitú in Libia e ai gommoni in mare: giovani, quieti, schietti, volonterosi e ri-spettosi. Mostrammo loro i nostri luoghi, le nostre abitudini, la differenziazione dei rifiuti, le norme di circolazione per i ciclisti, ecc. Abbiamo programmato gli impegni quotidiani: le faccende dome-stiche, i lavori utili agli ambienti parroc-chiali, gli orti sociali…Un primo ostacolo era il capirsi; per for-tuna uno di loro faceva da interprete tramite il francese. Poi, sostenuti da in-segnanti volontari, hanno frequentato i CPIA e i corsi di italiano di Diakonia. Uno

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ha ottenuto il diploma di terza media. Al-tro difficile problema: il lavoro. Li abbiamo inseriti in una cooperativa sociale o nel-le strutture parrocchiali o in un’azienda agricola, con contratti provvisori e speci-fici. Però, è basilare il permesso di sog-giorno per ottenere il lavoro, ma anche le tessere sanitarie, la residenza… Della burocrazia si è occupata la Caritas e si deve considerare che chi aderisce ai suoi progetti fa un percorso nella legalità. Nei suoi programmi rientrano anche i tiroci-

ni di formazione professionale. Adesso i “nostri” ospiti sono tutti occupati nell’Al-to Vicentino dove hanno trovato casa. Dalla popolazione locale, a parte qual-che segnale di rifiuto, sono giunte ma-nifestazioni di simpatia e gesti di soli-darietà, ma non un vero coinvolgimento. Purtroppo un permesso è stato negato, ma nell’insieme il bilancio è positivo. Ciò dimostra che l’accoglienza di pochi, se-guiti da volontari coordinati dalle istitu-zioni, è la formula vincente». ■

I bOTTONI DELLA GIACCARiportiamo sotto l’intervista del giornalista Franco Babbeo alle or-ganizzatrici della rassegna culturale, giunta alla quarta edizione, “I Bottoni della Giacca”. Quest’anno la IV sta-gione culturale “I Bottoni della Giac-ca” ha proposto, alla nostra comuni-tà sei appuntamenti per tutti i gusti: teatro di matrice locale e non, un concerto di musica gospel, un altro raro gruppo musicale di soli violon-celli per continuare con un incontro-conferenza tenuto da un importante personaggio del panorama sportivo, sociale e culturale italiano: Simona Atzori e in conclusione in ricorrenza della festa delle donne “Divinamente Donne – viaggio teatrale nell’univer-

so femminile” e, in occasione, della santa Pasqua uno spettacolo teatrale sulla vita di san Francesco L’uomo dei sogni.Dopo un periodo di riposo la sta-gione culturale di Poleo si ripro-pone con entusiasmo e consensi dei partecipanti, com’é stato ri-partire dopo una pausa di qual-che anno?Non è facile proporre delle serate al-ternative alla tanto comoda e confor-tevole TV, la quale, soprattutto la sera, dopo una giornata di lavoro, ci coccola e ci fa svagare un po’ la mente. La scel-ta di ripartire con una nuova stagione è sempre un rischio per chi organizza ma senza un briciolo di pazzia che

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mondo sarebbe? Abbiamo fiducia nel nostro piccolo grande paese di Poleo, nella necessità di lanciare messaggi anticonformisti e positivi, nel bisogno di fare comunità, di smuovere gli interessi, di interrogarci e di condividere espe-rienze, di ascoltare critiche costruttive e idee che possono nascere insieme.A cosa ambite per le prossime stagioni culturali? Ci piacerebbe in futuro riuscire a cre-scere sempre di piú qualitativamente ma l’aspetto economico è la nostra spada di Damocle… speriamo sem-pre nelle sovvenzioni comunali o ne-gli sponsor. Quest’anno la proposta dell’entrata responsabile sembra esse-re stata subito ben accettata dal pub-blico che l’ha accolta comprendendo

la necessità di contribuire secondo la propria possibilità.Anticipazioni per l’anno prossi-mo?Assolutamente no! Sorpresa! Per tener-si informati sulle novità e non perdersi nulla consigliamo di monitorare Face-book e Instagram oppure il sito di Sa-lapoleo o il bollettino parrocchiale.Un grande in bocca al lupo alla IV stagione culturale “I Bottoni della Giacca”. ■

6 aprile 2019 - L’uomo dei sogni, spettacolo teatrale sulla vita di san Francesco d’Assisi, 11 maggio, 281 Film Festival, III Edizione, presso il lanificio Conte a Schio

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DALLA PARTE DEGLI ULTIMIGiorgio Santacaterina

Gruppo SM san Giorgio

L’associazione denominata spesso Gsm San Giorgio Onlus, nata nel 2003 a Po-leo al fine di regolarizzare il rapporto con l’Amministrazione Comunale nella gestione ecologica da parte di volonta-ri organizzati, si è da subito impegnata in progetti sociali locali, ma anche nel sostegno di alcuni missionari. Pur nella propria autonomia e laicità, il gruppo ha sempre dialogato e collaborato con i mondi parrocchiali in modo proposi-tivo e costruttivo, ed è ora pronta ad affiancare la nuova Unità Pastorale allargata che vedrà unite già quest’an-no la parrocchia di San Pietro con l’UP di S. Cuore S. Giorgio S. Caterina.Il nostro impegna riguarda:

• la promozione sociale e culturale della comunità di appartenenza;

• il sostegno di alcuni missionari, tra i quali ricordiamo padre Pietro Facci che opera in Brasile e suor. Germana Boschetti attiva in Madagascar;

• il sostegno economico, personale e psicologico a persone e famiglie nel disagio.

In riferimento a questo ultimo impe-gno è stato anche creato il «Fondo di Solidarietà San Giorgio», alimentato da donazioni e dai proventi del «5 per mille», per intervenire in situazioni di bisogno economico, attraverso inter-venti mirati su progetto personalizza-to e condiviso con i servizi sociali del

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GIOVANI DENTROCitta Frigo

comune di Schio, San Vincenzo, Schio C’è, Caritas ed altri gruppi attivi sul ter-ritorio all’interno di una vera e propria rete solidale. Di tutte le nostre attività c’è ampia traccia nella rivista ColoriAMO Insieme – Per una comunità di persone distribuita a tutta la popolazione negli scorsi mesi. Questa denominazione, su cui abbiamo molto riflettuto, sarà il nostro piano per il futuro prossimo, o almeno questa è la nostra intenzione, a voler sottolineare il nostro essere a disposizione di tutti.Ma perché facciamo questo? Provo a dare la mia personale risposta. In un

mondo sempre piú globalizzato che si regge sulle logiche della produttività, del guadagno, inevitabilmente c’è qualcuno che si prende indietro e viene caccia-to ai margini del sistema. Gli ultimi. E costoro sono sempre piú in aumento! Noi non vogliamo rifugiarci nell’indiffe-renza latente, vogliamo ardentemente fare la nostra parte. Apriamo gli occhi, ascoltiamo, condividiamo, progettiamo, per costruire assieme una nuova socie-tà fondata sulla fraternità, l’uguaglianza, il rispetto e l’accoglienza.È possibile. Dunque, restiamo umani e coloriamo insieme. ■

Quale animatrice e referente dell’area terza età, in particolare in un gruppo di anziani che hanno manifestato interes-se a ritrovarsi, ho contribuito a favorire occasioni d’incontro, come era anche negli obiettivi del Gruppo sociale Mis-sionario San Giorgio di Poleo Onlus. Tali finalità erano condivise anche con il mondo parrocchiale di Poleo.Fu cosí che, nel 2010, su stimolo dell’al-lora Consiglio pastorale parrocchiale, alcuni componenti hanno collabora-to a far nascere il progetto «Giovani dentro». Una piccola, ma attiva realtà, formata oggi da circa una trentina di donne e uomini di una certa età, ma

“giovani dentro”. Ci ritroviamo due volte alla settimana, tutti i lunedí ed i giovedí dalle ore 15 alle ore 18, in sala S. Giorgio, alla Casa del Giovane, per passare un po’ di tempo in compagnia, sia per giocare a tombola o a briscola o sia solo per fare una chiacchierata o per pranzare insieme. Questi incontri gli sono aperti a tutte le persone in-teressateOggi i coordinatori sono sette e io continuo nel mio compito di animatri-ce e referente sia per la parrocchia sia per l’Associazione, che ha una partico-lare attenzione per le persone anziane. Infatti, nel progettare questa iniziativa,

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si è scelto di rivalutare la «terza età» e darle la dignità che sta perdendo. Nel creare un luogo e dei momenti di svago si è messo al centro l’anziano come figura capace di amare la vita e di trasmettere qualcosa agli altri. Nono-stante l’età matura ed i ritmi rallentati, molti «giovani dentro» dedicano il loro

tempo come baby sitter ai nipoti, come cuochi in famiglia, oppure andando in casa di riposo per portare un saluto a qualche paesano, facendosi compagnia reciproca e dimostrano ancora una volta, semmai ce ne fosse bisogno, che questi «giovani dentro» sono linfa per la nostra società. ■

Parrocchia di santa Caterina

La comunità di Santa Ca-terina porge a tutti gli au-guri di Pasqua. In chiesa è ormai finito il restauro della cappellina, con una scultura in legno del Cri-sto ad opera di Roberto. Siamo tutti invitati a ve-derla! ■

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È TORNATA AL PADREMADRE MARIA TERESA STEFINI

di Carlo Bolla

Aveva 90 anni all’anagrafe, ma una dolce giovinezza nel cuore. Ci ha la-sciati il 18 febbraio scorso, dopo aver trascorso gli ultimi anni a Casa Chari-tas, per i problemi di età e di malattia. A Schio, all’Istituto Canossiano di via Fusinato, era rimasta 12 anni, a cavallo fra gli anni ’70 e ’80, quale Preside della Scuola magistrale e insegnante. Trasferi-ta quindi in provin-cia di Milano con gli stessi incarichi, poi a Trento (dove ha cu-rato e pubblicato la ricerca storica Mad-dalena di Canossa e l’Istituto Canossiano di Trento), e in pro-vincia di Modena come Superiora della Casa Canossiana e Direttri-ce delle scuole superiori, rientrava a Schio nel 2001, all’età di 73 anni, oc-cupandosi di varie cose: l’accoglienza degli ospiti, la Cronaca della Casa e la relazione con la stampa, le visite ai malati, la cura affettuosa del gruppo delle ex alunne; le quali ora ne par-lano con ammirazione, rispetto e ri-conoscenza, definendola insegnante

colta e intelligente, Preside di polso e di saggezza, persona di grande umani-tà, generosa nel donare se stessa alle «sue figliole», in qualunque circostan-za. Capace di farti sentire amata.Finché la salute l’ha sorretta, ha colla-borato con l’Associazione Schio-Sudan

nel nome di Bakhita. Nel 2010, in occa-sione del decennale della sua canonizza-zione, ha curato – assieme a una con-sorella – il prezioso libricino Il Diario di Bakhita, uscito per le Edizioni San Pao-lo e successivamen-te tradotto in varie lingue. Madre Maria Teresa Stefini è sta-ta co-fondatrice del

gruppo scledense dei Fratelli e Sorelle Laici Canossiani, la «Piccola Nazaret», un movimento riconosciuto quale ter-zo ramo della Famiglia Canossiana, che da alcuni decenni si sta espandendo in tutt’Italia e altri paesi europei. Ed è for-se proprio qui che ha profuso i tesori della sua sempre sorprendente capa-cità di discernimento, di consiglio, e di sostegno; aiuto spirituale ma anche,

Necrologia

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quando necessario, pratico e concre-to. Ha condensato negli ultimi anni di attività una singolare, paziente e ine-sauribile attitudine (e vocazione) alla formazione delle coscienze di adulti, famiglie, persone che per lei erano co-munque «il prossimo»; ma spesso di piú, erano fratelli, sorelle, figli, amici e amiche. Erano, sono state, la sua ultima vigna da custodire amorevolmente, perché lí il Signore l’aveva posta. Dice-va: «Dio sa che ci sono e dove sono. Ha sempre guidato la mia vita, continuerà a

farlo». E a chi si diceva un po’ tiepido verso le pratiche liturgiche, aggiungeva: «Non ti preoccupare. Non saremo giudi-cati per quante Messe abbiamo preso, ma per quanto abbiamo amato». Il Bene è spesso nascosto, riservato e tiene un basso profilo. Ma arde sem-pre e, prima o poi, incendia: questo diceva la santa Maddalena di Canossa. Questo carisma la «nostra» Madre l’ha incarnato, ancor piú che predica-to. Sorridendo, accogliendo, conso-lando. ■

In quest’anno di profondi cambia-menti per la no-stra comunità par-rocchiale giunge a proposito questo volume, curato con la consueta accura-tezza da Edoardo Ghiotto e Gianni

Grendene, due dei piú solerti col-laboratori dell’Archivio e biblioteca del Duomo. È un’opera di sintesi che ripercorre le complesse vicende del collegio di canonici che fino al 1867 ebbe sede nel nostro duomo. Nelle sue 236 pagine di testo, cui si aggiun-

gono 4 pagine di bibliografia e ben 14 pagine di indici si incontrano e ta-lora si scontrano le personalità che lungo lo scorrere dei secoli hanno segnato la vita religiosa e civile della nostra Città.Come scrive don Mariano nell’intro-duzione, «in queste pagine si potran-no trovare spunti di riflessione volti anche alle problematiche dei nostri giorni, quando solo si raffronti la “collegialità ecclesiastica” di un tem-po con le “unità pastorali” dei nostri giorni».Il libro si può trovare in vendita pres-so la libreria «Immacolata» e le altre librerie cittadine. ■

Segnalazione libraria

Edoardo GhioTTo – Gianni GREnDEnE, Profi lo storico della collegiata di Schio, Schio 2018, € 15

A.T. - G.M.2

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FONDO DI SOLIDARIETà 2019Operazione «Ospedali aperti» in Siria

Il Consiglio pastorale parrocchiale di San Pietro, per il 2019, ha deciso di continuare a sostenere con il fondo di solidarietà l'iniziativa «Ospedali aperti per la Siria», che si propone di aprire le porte di tre ospedali (due a Damasco e uno ad Alep-po) al mag-gior numero di pazienti indigenti che, a l t r i m e n t i , non potreb-bero pagare le cure di cui hanno biso-gno. Ricordia-mo che questo progetto è nato nel 2016 grazie all'iniziativa del card. Ma-rio Zenari, Nunzio Apostolico in Siria. Gli obiettivi che si propone sono questi: • Procurare nuove apparecchiature

mediche per gli ospedali (e il ma-teriale necessario a farle funzionare.

• Acquisire un nuovo software gestio-nale per mettere i tre ospedali "in rete" e consentire lo scambio di in-formazioni in tempo reale, una più stretta collaborazione finalizzata alla miglior cura del malato.

• Curare la formazione tecnica per i medici siriani focalizzate sui loro bisogni più urgenti.

Il card Zenari, informato da don Ma-riano della decisione del Consiglio pastorale, ha ringraziato la nostra co-munità pastorale con una breve mail dello scorso febbraio: «Carissimo D. Mariano, mi ha fatto molto piacere ri-

cevere tue no-tizie e sapere che pensi alla Siria, che pur-troppo non è piú la stessa che abbiamo visitato as-sieme 9 anni fa. Ringrazio i cari par-rocchiani di

S. Pietro di Schio per la generosa soli-darietà verso questa martoriata popo-lazione».

***Papa Francesco, parlando della situa-zione in Siria, lo scorso 14 settembre a proposito di quest'iniziativa per la Siria, ha detto: «Tra le molte lodevo-li iniziative… promosse, mi preme quest’anno citare il grande lavoro per sostenere il rientro delle comu-nità cristiane nella piana di Ninive, in Iraq, e le cure sanitarie assicurate a tanti malati poveri in Siria, in partico-lare attraverso il progetto “Ospedali Aperti”». ■

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APPUNTAMENTI APRILE 2019Mercoledí 3 ASanNicolòore20.30:ascoltodellaParola.

ASanNicolòore20.30:santaMessa.

Giovedí 4 PressolachiesadiSanFrancescoalleore20.30:3°incontroculturaledelcentro«DallaCosta».IntervieneBrunoCanino.

Venerdí 5 Giornatadiastinenza.ASant’Antonioabategiornatadiadorazioneeucaristicaepreghieraperlevocazioni.Giornatadiastinenza.ASanGiacomoalleore15:Via Crucis.ASanNicolòalleore17:Via Crucis(OFS).All’Oratoriosalesianoalleore20.30:Via Crucis.ASanNicolò:«24oreperilSignore».

Sabato 6 ASanNicolò:«24oreperilSignore».

Domenica 7 V domenica di Quaresima.

Mercoledí 10 ASanNicolòore20.30:santaMessa.APalazzoboschettiore20.30:incontrodiAzioneCattolica.

Giovedí 11 ASanNicolòore20.30:ascoltodellaParola.

Venerdí 12 Giornatadiastinenza.ASanGiacomoore15:Via Crucis.ASanNicolòore17:Via Crucis(OFS).All’Oratoriosalesianoore20.30:Via Crucis.

Domenica 14 Domenica delle palme e della passione del Signore.InizialaSettimanasanta.Glioraridellecelebrazionisonoallapagina3delBollettino.

Mercoledí 17 Alleore20:Via CruciscittadinaconpartenzadapiazzettaGaribaldi.

Giovedí 18 Giovedì santo“incoenaDomini”.

Venerdí 19 Venerdì santo“inpassioneetmorteDomini”.Giornatadiastinenzaedigiuno.CollettaperlaTerraSanta.

Sabato 20 Sabato santo.

Domenica 21 Pasqua “in resurrectione Domini” Buona Pasqua a tutti nel Signore risorto.

Lunedí 22 Lunedìdell’AngeloSantemesse:aSant’Antonioabatealleore8.30,aSanNicolòalleore10eaSanGiacomoalleore11.

Mercoledí 24 ASanNicolòore20.30:santaMessa.

Giovedí 25 Festa di san MarcoAlleore10:Regina pacissuonapericaduti.Dopolamessadelle8:nellachiesadisanGiacomo,recitadelRosariodapartedell’Associazionedelrosarioperpetuo.

Domenica 28 II domenica di Pasqua “della divina misericordia”.

Lunedí 29 Festa di santa Caterina da Siena Patrona d’Italia e d’Europa.

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Bollettino di San Pietro aprile 2019

ANAGRAFE PARROCCHIALE DAL15NOVEMBRE2018AL28FEBBRAIO2019

RINATI NEL BATTESIMO38. EvelynSabidiPauleMarcelaSebi(17novembre)39. CarloFormentinidiMatteoePaolaDallaVia(25novembre)40. LorenzoCostadiAndreaeAlessandraMarchet(25novembre)41. AgneseFurlanettodiAlbertoeCristinaRossi(25novembre)1. ChloePojerdiClaudioeAnnaMariaTalotta(5gennaio)2. GiuliaMariaBortolottodiAndreaeGiorgiaMariaZandenego(13gennaio)3. Gabriel-MarianPaldiCezar-MarianeLoredanaGeorgeta(26gennaio)4. NicholasTmasanudiLucianeAngelaTamasanu(2febbraio)

UNITI NEL SACRAMENTO DEL MATRIMONIO12.FrancescoGalbuseraeMatildeBonato(8dicembre)

RITORNATI AL PADRE52.DanteChierico(1930),coniugato53.AntonioRanieri(1938),coniugato54.NadiaTeresaCunico(1927),vedova55.AmeliaBolla(1934),vedova56.AngelaBettinardi(1926),nubile57.MarinaSartori(1920),vedova58.FlorenceTchtchouang(1968)59.LuciaSmiderle(1949),coniugata60.ClaraChiementin(1933),vedova61.AntoniaCunico(1924)62.MargheritaBrunello(1945),coniugata63.AgneseLovato(1922),nubile1.LelioFracasso(1934),coniugato2.LucianaCastiglioni(1930),nubile3.TeresinaEngaldini(1923),vedova4.ArtenioLeder(1925),vedovo5.RenzoFinozzi(1931),coniugato6.MariaBasiliaMuscarello(1936),nubile7.StefanoSandro(1929),coniugato

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