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Cantèda ad “PRIAMOdi Tonino Guerra Collana: Arcana Mundi, n. 5. Collana di esoterismo e crescita spirituale, che nasce come progetto editoriale realizzato in occasione dei festeggiamenti per il Millenario della Basilica Cattedrale di Sarsina. Curatrice: Marisa Zattini Formato: 12 x 24 cm, pagg. 32 Anno di pubblicazione: 2011 Prezzo: 10.00 euro Contenuti: «Tonino Guerra ha scelto un soggetto molto particolare per questa piccola plaquette che abbiamo voluto dare alle stampe per rendergli omaggio in occasione del suo novantunesimo compleanno: CANTÈDA AD PRIAMO, re di Troia. Questo, congiuntamente alla mostra cesenate, Favole di Primavera, allestita nelle sale de IL VICOLO Galleria Arte Contemporanea e negli spazi polivalenti de IL VICOLO - Interior Design. È al grande vecchio Priamo, l’amato padre del coraggioso Ettore, che Omero rende omaggio così come, oggi, il “nostro” grande poeta santarcangiolese. Perché «Tonino è l’Omero della civiltà contadina», come ha scritto Elsa Morante e «l’architetto dell’impossibile», come lo ha definito Renzo Piano. In copertina è un piccolo acquerello, Il cavallino di Troia, uno dei dodici collages selezionati per la mostra cesenate. Scriveva il Maestro nel 2002: «[...] I miei quadri vogliono tenere compagnia, sono come degli appunti, dei racconti, delle poesie, sono come delle storie che possono rendere più dolci i muri e possono suggerire delle favole. Sono tanti piccoli cavalli di Troia per entrare nella memoria e nella fantasia di chi guarda». Quello di oggi, è un piccolo dono fatto per il piacere di leggere e di riflettere su alcuni versi “in lingua” che ridisegnano i miti. [...] «Il dialetto è come i nostri sogni, qualcosa di remoto e di rivelatore; il dialetto è la testimonianza più viva della nostra storia, è l’espressione della fantasia...», così sosteneva anche Federico Fellini. E se per conservare la giovinezza, come suggeriva Oscar Wilde, basta solo ripeterne le follie, Tonino Guerra ci insegna che per ottenerne l’elisir , basta percorrere i sentieri della “bellezza”, nella riscoperta di tutte le sue infinite declinazioni nell’arte. [...] Parlare di miti e di favole è dunque un po’ come «riprendere i sentieri che ci riportano a una fantasia più confortevole e necessaria per condurci verso una serenità che abbiamo smarrita», in questo «tempo oscuro con esplosioni di luminosità spente» (Tonino Guerra). E ne abbiamo tutti bisogno!» (dalla Prefazione della curatrice del libro, Marisa Zattini). Biografia dell’autore: Tonino Guerra è poeta e sceneggiatore di fama internazionale. Nasce il 16 marzo del 1920 a Santarcangelo di Romagna e vive per trent’anni a Roma, con lunghe soste in Russia, sua seconda patria. Il suo rifugio, dalla seconda metà degli anni ’80, è a Pennabilli, nel cuore del Montefeltro storico, che dissemina di parole e di opere. Nell’immediato dopoguerra a riconoscere il suo talento è Carlo Bo, che cura la sua prima raccolta I scarabócc. Più tardi la conferma verrà da Gianfranco Contini che nel 1972 introduce I Bu, pietra miliare nella sua opera letteraria. Pier Paolo Pasolini, Giuseppe Prezzolini, Italo Calvino, Natalia Ginzburg, Elio Vittorini si interessano di lui e quest’ultimo fa pubblicare nel ’52 il racconto La storia di Fortunato nella collana I Gettoni. Sarà la sua prima opera nella collana e altre ne seguiranno. Critici e artisti di fama mondiale continuano a dimostrare negli anni apprezzamento per la sua opera, tra questi il premio Nobel Gabriel Garcia Marquez. Dai primi anni ’50 si occupa di sceneggiatura e scrive per i più grandi registi del mondo, da Vittorio De Sica ai fratelli Paolo e Vittorio Taviani, Francesco Rosi, Theo Anghelopulos, Andrej Tarkowskij, Michelangelo Antonioni, Federico Fellini. Oltre 120 i film da lui sceneggiati, 12 con Michelangelo Antonioni, 4 con Federico Fellini, tra questi Amarcord vincitore dell’Oscar nel ’74. La sua attività poetica e letteraria, che abbraccia anche la televisione e il teatro - sono oltre 50 le sue pubblicazioni - passando anche per la pubblicità, che gli frutta allo stesso modo successi e premi, è assai vasta, puntellata di prestigiosi riconoscimenti, tra cui i Premi Pirandello, Pasolini, Gozzano, Nonino, Carducci, Comisso. Artista multidisciplinare, si dedica alla pittura, alla ceramica, all’architettura del paesaggio e all’ideazione artistica a tutto campo che lo porta a realizzare fontane, allestimenti, installazioni, giardini, arredi, in cui sempre si legge la sua anima poetica. Coronano la sua feconda carriera il Premio De Sica e l’Oscar Europeo del Cinema conferitogli dall’European Film Academy, nel Dicembre del 2002. Il Presidente della Repubblica sempre nel 2002, lo nomina Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana. Nel 2004 a Strasburgo riceve il premio quale Miglior sceneggiatore europeo. L’Università di Urbino, in cui si laurea in Pedagogia nel 1945, nel 2005 gli conferisce la Laurea ad honorem in Lettere, che va ad aggiungersi a quelle conferitegli in Francia, a Bordeaux, e in Russia, a Mosca e a San Pietroburgo, nazione dove è anche Accademico ad Honorem dell’Accademia degli Artisti e Cavaliere dell’Orden, massima onorificenza russa. Nel 2010 l’Accademia di Belle Arti di Urbino gli conferisce il prestigioso premio Il sogno di Piero e, il 7 Maggio, a Roma, gli viene consegnato quello che è considerato uno tra i più grandi riconoscimenti cinematografici, il David di Donatello alla Carriera. È l’anno in cui compie 90 anni e il genetliaco è accompagnato sia in Italia che in Russia da innumerevoli iniziative a lui dedicate. In Russia è l’Hermitage Museum di San Pietroburgo, luogo simbolo della cultura per eccellenza, che gli rende omaggio con un significativo evento dedicato alle composizioni musive, ad un corposo nucleo di acquerelli e al grande libro Il Miele (5 esemplari che contengono 15 acquerelli originali). Parallelamente, anche Casa Pushkin lo omaggia con una suggestiva rassegna e con una serata “tutta al femminile”: un omaggio “corale” di 100 artiste, fra poetesse, cantanti liriche, ballerine, attrici, pittrici, scultrici. Il 10 novembre riceve il Sigillum Magnum dell’Ateneo Bolognese. La Writers Guild of America West, associazione degli sceneggiatori americani, il 5 febbraio 2011 gli ha conferito il Jean Renoir Award, premio alla carriera assegnato in doppia cerimonia tenutasi a Hollywood e a New York. Attualmente, a Cesena, la mostra Favole di Primavera, curata dagli architetti Augusto Pompili e Marisa Zattini - con oltre trenta opere fra acquerelli, ceramiche, dipinti su lastra di ferro, collages, “mobilacci” e ceramiche - distribuite nella sale de IL VICOLO Galleria Arte Contemporanea e negli spazi de IL VICOLO Interior Design e questa plaquette dedicata al canto di Priamo, celebrano il Maestro in occasione del suo novantunesimo compleanno. e d i t o r e

Cantèda ad “PRIAMO di Tonino Guerra - ilvicolo.com · di leggere e di riflettere su alcuni versi “in lingua” che ridisegnano i miti ... dalla seconda metà degli anni ’80,

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Cantèda ad “PRIAMO”di Tonino Guerra

Collana: Arcana Mundi, n. 5. Collana di esoterismo e crescita spirituale, che nasce come progetto editorialerealizzato in occasione dei festeggiamenti per il Millenario della Basilica Cattedrale di Sarsina.

Curatrice: Marisa ZattiniFormato: 12 x 24 cm, pagg. 32Anno di pubblicazione: 2011Prezzo: 10.00 euro

Contenuti: «Tonino Guerra ha scelto un soggetto molto particolare per questa piccola plaquette che abbiamovoluto dare alle stampe per rendergli omaggio in occasione del suo novantunesimo compleanno: CANTÈDA ADPRIAMO, re di Troia. Questo, congiuntamente alla mostra cesenate, Favole di Primavera, allestita nelle sale deIL VICOLO Galleria Arte Contemporanea e negli spazi polivalenti de IL VICOLO - Interior Design. È al grandevecchio Priamo, l’amato padre del coraggioso Ettore, che Omero rende omaggio così come, oggi, il “nostro”grande poeta santarcangiolese. Perché «Tonino è l’Omero della civiltà contadina», come ha scritto Elsa Morantee «l’architetto dell’impossibile», come lo ha definito Renzo Piano. In copertina è un piccolo acquerello, Ilcavallino di Troia, uno dei dodici collages selezionati per la mostra cesenate. Scriveva il Maestro nel 2002: «[...]I miei quadri vogliono tenere compagnia, sono come degli appunti, dei racconti, delle poesie, sono come dellestorie che possono rendere più dolci i muri e possono suggerire delle favole. Sono tanti piccoli cavalli di Troiaper entrare nella memoria e nella fantasia di chi guarda». Quello di oggi, è un piccolo dono fatto per il piaceredi leggere e di riflettere su alcuni versi “in lingua” che ridisegnano i miti. [...] «Il dialetto è come i nostri sogni,qualcosa di remoto e di rivelatore; il dialetto è la testimonianza più viva della nostra storia, è l’espressionedella fantasia...», così sosteneva anche Federico Fellini.E se per conservare la giovinezza, come suggeriva Oscar Wilde, basta solo ripeterne le follie, Tonino Guerra ciinsegna che per ottenerne l’elisir, basta percorrere i sentieri della “bellezza”, nella riscoperta di tutte le sueinfinite declinazioni nell’arte. [...]Parlare di miti e di favole è dunque un po’ come «riprendere i sentieri che ci riportano a una fantasia piùconfortevole e necessaria per condurci verso una serenità che abbiamo smarrita», in questo «tempo oscurocon esplosioni di luminosità spente» (Tonino Guerra). E ne abbiamo tutti bisogno!» (dalla Prefazione dellacuratrice del libro, Marisa Zattini).

Biografia dell’autore: Tonino Guerra è poeta e sceneggiatore di fama internazionale. Nasce il 16 marzo del 1920 a Santarcangelo diRomagna e vive per trent’anni a Roma, con lunghe soste in Russia, sua seconda patria. Il suo rifugio, dalla seconda metà degli anni ’80, èa Pennabilli, nel cuore del Montefeltro storico, che dissemina di parole e di opere. Nell’immediato dopoguerra a riconoscere il suo talentoè Carlo Bo, che cura la sua prima raccolta I scarabócc. Più tardi la conferma verrà da Gianfranco Contini che nel 1972 introduce I Bu,pietra miliare nella sua opera letteraria. Pier Paolo Pasolini, Giuseppe Prezzolini, Italo Calvino, Natalia Ginzburg, Elio Vittorini siinteressano di lui e quest’ultimo fa pubblicare nel ’52 il racconto La storia di Fortunato nella collana I Gettoni. Sarà la sua prima operanella collana e altre ne seguiranno. Critici e artisti di fama mondiale continuano a dimostrare negli anni apprezzamento per la sua opera,tra questi il premio Nobel Gabriel Garcia Marquez.Dai primi anni ’50 si occupa di sceneggiatura e scrive per i più grandi registi del mondo, da Vittorio De Sica ai fratelli Paolo e VittorioTaviani, Francesco Rosi, Theo Anghelopulos, Andrej Tarkowskij, Michelangelo Antonioni, Federico Fellini.Oltre 120 i film da lui sceneggiati, 12 con Michelangelo Antonioni, 4 con Federico Fellini, tra questi Amarcord vincitore dell’Oscar nel ’74.La sua attività poetica e letteraria, che abbraccia anche la televisione e il teatro - sono oltre 50 le sue pubblicazioni - passando anche perla pubblicità, che gli frutta allo stesso modo successi e premi, è assai vasta, puntellata di prestigiosi riconoscimenti, tra cui i Premi Pirandello,Pasolini, Gozzano, Nonino, Carducci, Comisso. Artista multidisciplinare, si dedica alla pittura, alla ceramica, all’architettura del paesaggioe all’ideazione artistica a tutto campo che lo porta a realizzare fontane, allestimenti, installazioni, giardini, arredi, in cui sempre si leggela sua anima poetica. Coronano la sua feconda carriera il Premio De Sica e l’Oscar Europeo del Cinema conferitogli dall’European FilmAcademy, nel Dicembre del 2002. Il Presidente della Repubblica sempre nel 2002, lo nomina Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine al Meritodella Repubblica Italiana. Nel 2004 a Strasburgo riceve il premio quale Miglior sceneggiatore europeo.L’Università di Urbino, in cui si laurea in Pedagogia nel 1945, nel 2005 gli conferisce la Laurea ad honorem in Lettere, che va ad aggiungersia quelle conferitegli in Francia, a Bordeaux, e in Russia, a Mosca e a San Pietroburgo, nazione dove è anche Accademico ad Honoremdell’Accademia degli Artisti e Cavaliere dell’Orden, massima onorificenza russa.Nel 2010 l’Accademia di Belle Arti di Urbino gli conferisce il prestigioso premio Il sogno di Piero e, il 7 Maggio, a Roma, gli viene consegnatoquello che è considerato uno tra i più grandi riconoscimenti cinematografici, il David di Donatello alla Carriera.È l’anno in cui compie 90 anni e il genetliaco è accompagnato sia in Italia che in Russia da innumerevoli iniziative a lui dedicate.In Russia è l’Hermitage Museum di San Pietroburgo, luogo simbolo della cultura per eccellenza, che gli rende omaggio con un significativoevento dedicato alle composizioni musive, ad un corposo nucleo di acquerelli e al grande libro Il Miele (5 esemplari che contengono 15acquerelli originali). Parallelamente, anche Casa Pushkin lo omaggia con una suggestiva rassegna e con una serata “tutta al femminile”:un omaggio “corale” di 100 artiste, fra poetesse, cantanti liriche, ballerine, attrici, pittrici, scultrici.Il 10 novembre riceve il Sigillum Magnum dell’Ateneo Bolognese. La Writers Guild of America West, associazione degli sceneggiatoriamericani, il 5 febbraio 2011 gli ha conferito il Jean Renoir Award, premio alla carriera assegnato in doppia cerimonia tenutasi a Hollywoode a New York. Attualmente, a Cesena, la mostra Favole di Primavera, curata dagli architetti Augusto Pompili e Marisa Zattini - con oltretrenta opere fra acquerelli, ceramiche, dipinti su lastra di ferro, collages, “mobilacci” e ceramiche - distribuite nella sale de IL VICOLOGalleria Arte Contemporanea e negli spazi de IL VICOLO Interior Design e questa plaquette dedicata al canto di Priamo, celebrano il Maestroin occasione del suo novantunesimo compleanno.

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