54
C C A A P P I I T T O O L L O O 3 3 Bilancio Sociale 2007 125 il monitoraggio dei livelli di contaminazione degli alimenti di origine animale da metalli pesanti, fitofarmaci, radionuclidi, medicinali veterinari lecitamente ed illecitamente somministrati, promotori di crescita ed altre sostanze xenobiotiche; l'educazione sanitaria degli operatori e dei consumatori in tema di igiene degli alimenti di origine animale; la repressione delle frodi e delle sofisticazioni alimentari accertate per iniziativa propria o per delega dell'autorità giudiziaria la gestione a livello locale del Sistema Rapido di Allerta per mangimi ed alimenti non conformi agli obiettivi di sicurezza alimentare. ARTICOLAZIONE ORGANIZZATIVA La Struttura “Igiene degli Alimenti di origine animale” si articola in una sede direttiva e in tre strutture semplici : Sede direttiva della S.C.: Savona piazzale Amburgo n. 1 tel. 019 862 303 - fax. 019 861265 Struttura semplice – Igiene Alimentare Veterinaria Ambiti 1 e 2 Ambito 1 (Albenganese) – tel. 0182 540735 Ambito 2 (Finalese) – tel. 019 675861 Struttura semplice – Igiene Alimentare Veterinaria Ambiti 3 e 4 Ambito 3 (Valbormida) – tel. 019 862303 Ambito 4 (Savonese) – tel. 019 862303 Struttura semplice – Ispezione dei Prodotti della Pesca e dell’Acquacoltura Tel. 019 2303763 Le Strutture semplici di “Igiene Alimentare Veterinaria” erogano le prestazioni di competenza sui territori accorpati degli ambiti sanitari 1 (albenganese) e 2 (finalese) e degli ambiti sanitari 3 (valbormidese) e 4 (savonese), la struttura semplice “Ispezione dei Prodotti della pesca e dell’acquacoltura” eroga le prestazioni sanitarie di controllo dei prodotti ittici presso il Mercato Ittico di Savona e coordina le attivita’ di sorveglianza sul settore erogate sull’intero territorio della Provincia di Savona.

CAPITOLO 3 - asl2.liguria.it · CAPITOLO 3 Bilancio Sociale 2007 127 annesso Esercizi di vendita alimenti congelati/surgelati 70 Gelaterie artigianali 53 Caseifici aziendali 20

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• il monitoraggio dei livelli di contaminazione degli alimenti di origine animale da

metalli pesanti, fitofarmaci, radionuclidi, medicinali veterinari lecitamente ed illecitamente

somministrati, promotori di crescita ed altre sostanze xenobiotiche;

• l'educazione sanitaria degli operatori e dei consumatori in tema di igiene degli

alimenti di origine animale;

• la repressione delle frodi e delle sofisticazioni alimentari accertate per iniziativa

propria o per delega dell'autorità giudiziaria

• la gestione a livello locale del Sistema Rapido di Allerta per mangimi ed alimenti non

conformi agli obiettivi di sicurezza alimentare.

ARTICOLAZIONE ORGANIZZATIVA

La Struttura “Igiene degli Alimenti di origine animale” si articola in una sede direttiva e in tre strutture

semplici:

Sede direttiva della S.C.:

Savona piazzale Amburgo n. 1

tel. 019 862 303 - fax. 019 861265

Struttura semplice – Igiene Alimentare Veterinaria Ambiti 1 e 2

Ambito 1 (Albenganese) – tel. 0182 540735

Ambito 2 (Finalese) – tel. 019 675861

Struttura semplice – Igiene Alimentare Veterinaria Ambiti 3 e 4

Ambito 3 (Valbormida) – tel. 019 862303

Ambito 4 (Savonese) – tel. 019 862303

Struttura semplice – Ispezione dei Prodotti della Pesca e dell’Acquacoltura

Tel. 019 2303763

Le Strutture semplici di “Igiene Alimentare Veterinaria” erogano le prestazioni di competenza sui

territori accorpati degli ambiti sanitari 1 (albenganese) e 2 (finalese) e degli ambiti sanitari 3 (valbormidese) e

4 (savonese), la struttura semplice “Ispezione dei Prodotti della pesca e dell’acquacoltura” eroga le

prestazioni sanitarie di controllo dei prodotti ittici presso il Mercato Ittico di Savona e coordina le attivita’ di

sorveglianza sul settore erogate sull’intero territorio della Provincia di Savona.

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RISORSE SEDI OPERATIVE

Ambito 1 Ambito 2 Ambito 3 Ambito 4 Via Zara 16/1 ALBENGA Tel. 0182 540735 Fax 0182 542751

Via della Pineta 22 FINALE LIGURE Tel. 019 675861 Fax. 019 666124

Via del Collegio 18 CARCARE Tel. 019 5009520 Fax. 019 5009526

Piazzale Amburgo 1 SAVONA Tel. 019 862303 Fax. 019 861265

PERSONALE Dirigenti Veterinari Tecnici della

prevenzione Amministrativi

Ambito 1 2 2 1 Ambito 2 2 0 0 Ambito 3 0 1 0 Ambito 4 4 + 1(*) 1 2 TOTALE 8 + 1(*) 4 3

ANAGRAFE DEGLI OPERATORI DEL SETTORE ALIMENTARE L’anagrafe degli stabilimenti del settore alimentare che trattano alimenti di origine animale

rappresenta lo strumento per la programmazione annuale dei controlli ufficiali ai sensi del Reg. (CE) n.

882/2004 e viene dinamicamente e costantemente aggiornata mediante specifici applicativi informatici.

STABILIMENTI REGISTRATI AI SENSI REG. (CE) 852/2004 ATTIVI SUL TERRITORIO

Macellerie 91 Macellerie con laboratorio di produzione annesso

290

Pollerie 26 Pescherie 61 Pescherie con laboratorio di produzione 51

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annesso Esercizi di vendita alimenti congelati/surgelati

70

Gelaterie artigianali 53 Caseifici aziendali 20 Laboratori di smielatura 30 Depositi ingrosso 48 Totale esercizi 740

STABILIMENTI RICONOSCIUTI AI SENSI REG. (CE) 853/2004 O IN REGIME TRANSITORIO AI SENSI REG. (CE) 2076/2005 ATTIVI SUL TERRITORIO

TIPOLOGIA STABILIMENTI TIPOLOGIA PRODUZIONI NUMERO prodotti confezionati o imballati 1 Depositi frigoriferi

autonomi carni o prodotti della pesca esposti

1

Macelli (*) capacita’ limitata in regime transitorio fino al 31.12.2009

13(*)

lavorazione > 5 tonn/sett 3 Laboratori di sezionamento carni

lavorazione < 5 tonn/sett 1

Preparazioni di carne e carni macinate

-

lavorazione > 7,5 tonn/sett. 2 lavorazione < 7,5 tonn/sett. 1 paste farcite 3

Prodotti a base di carne

porzionatura, riconfezionamento

-

trattamento termico e trasformazione > 500.000 litri/anno

2

trattamento termico e trasformazione < 500.000 litri/anno

6

Latte e prodotti a base di latte

stagionatura, porzionatura, riconfezionamento

2

Prodotti della pesca mercati ittici e aste collettive 1

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depositi con cernita e frazionamento

2

acquacoltura e macellazione - trasformazione 2

Molluschi bivalvi vivi centri di Spedizione/Depurazione

-

centri imballaggio e classificazione

2 Uova

stabilimenti di ovoprodotti - CASH&CARRY (*)

comprendono le attivita’ di deposito, frazionamento, sezionamento, porzionatura e riconfezionamento

1 + 1(*)

TOTALE

44

(*) stabilimenti in regime transitorio

In tutti gli stabilimenti di produzione, deposito e commercializzazione l’Azienda garantisce

l’esecuzione di controlli ufficiali finalizzati a verificare il rispetto degli obiettivi di sicurezza definiti dalla

normativa europea, nazionale e regionale con frequenze rapportate all’analisi del rischio; negli stabilimenti

riconosciuti sono programmati interventi di vigilanza veterinaria permanente con frequenza variabile da

trisettimanale per le attività considerate a rischio più elevato come il Mercato Ittico all’ingrosso di Savona a

semestrale per quelle con livello di rischio minore come i centri di imballaggio e classificazione delle uova.

CONSUNTIVO ATTIVITA’ DI CONTROLLO UFFICIALE FINALIZZATO AGLI OBIETTIVI DI SICUREZZA ALIMENTARE

Il controllo della filiera alimentare di origine animale ha interessato gli allevamenti, per quanto

concerne la produzione igienica di latte crudo, di miele e di uova , gli impianti di trasformazione, sia quelli

riconosciuti agli effettui comunitari che quelli abilitati alla sola commercializzazione in ambito nazionale o

semplicemente locale, gli esercizi di commercializzazione e in misura minore gli esercizi di somministrazione.

L’attivita’ di controllo è concentrata prioritariamente nella fase di produzione degli alimenti, dove

peraltro si concentrano i più frequenti fattori di rischio per la sicurezza alimentare, anziché in quella di

distribuzione e commercializzazione e di privilegiare le verifiche ispettive rispetto alle attività di

campionamento dei prodotti.

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D’altra parte la recente regolamentazione comunitaria adottata con i Regolamenti 178/2002/CE,

852/2004/CE, 853/2004/CE e 854/2004/CE (c.d.”pacchetto igiene”) ha chiaramente determinato l’attribuzione

della responsabilita’ di garantire la sicurezza degli alimenti ai titolare dell’industria alimentare e di

conseguenza sempre piu’ consistenti risorse sono state dedicate a verificare l’efficacia delle misure di

autocontrollo igienico implementate dagli operatori sulla base del metodo HACCP. CONSUNTIVO GENERALE SULL’ ATTIVITA’ DI CONTROLLO UFFICIALE

DISTRIBUZIONE

TRASPORTI RISTORAZIONE

Produttori

primari

Produttori e

confezionatori

ingrosso

dettaglio

soggetti a

vigilan.

soggetti ad

autorizz

pubbl.

collett.

Produttori e confezio

natori che

vendono al

dettaglio

TOTALE

NUMERO DI UNITA’

674

27

58

930

47

211

-

-

436

2383

NUMERO DI UNITA’ CONTROLLATE

674

27

57

200

17

33

6

1

239

1254

NUMERO DI ISPEZIONI

1305

1033

406

235

22

33

7

9

296

3346

NUMERO DI UNITA’ CON INFRAZIONI

7

10

22

39

0

2

2

1

48

131

TOTALE CAMPIONI PRELEVATI

69

116

92

46

0

0

0

13

74

410

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130

CAMPIONI NON REGOLAMENTARI

4

3

5

3

0

0

0

0

12

27

PROVVEDIMENTI a)amministrativi

22

41

39

39

0

2

3

2

52

200

b)notizie di reato

0

0

2

2

0

0

0

0

0

4

CONTROLLO SULL’ ATTIVITA’ DI MACELLAZIONE

L’attivita’ viene esercitata in 13 impianti di macellazione attivi sul territorio e sui suini macellati a

domicilio del richiedente e destinati all’autoconsumo in ambito famigliare.

L’attivita’ si configura in una visita sanitaria ante-mortem per l’identificazione d’origine di ogni animale

e l’esclusione dalla macellazione degli animali malati o sospetti ed in una visita sanitaria post-mortem per

rilevare le patologie che possano pregiudicare la commestibilita’ delle carni.

Campioni di carni vengono prelevati da ogni animale sensibile per escludere le piu’ importanti

malattie trasmissibili all’uomo (es. trichinellosi e encefalopatie spongiformi trasmissibili) soggette a controllo

sistematico.

Campioni casuali di carni vengono prelevati nei casi sospetti, per la sorveglianza sulla circolazione dei

piu’ diffusi agenti patogeni pericolosi per il consumatore e per monitorare la contaminazione da farmaci

veterinari, metalli pesanti, policlorobifenili e diossine ed altre sostanze pericolose di origine ambientale.

CONSUNTIVO ATTIVITA’ 2007

Rilievi di patologie di importante rilievo sanitario Specie e categoria

Numero animali controllati

tubercolosi cisticercosi trichinellosi idatidosi TSE*

Bovini

1.059

0

3

==

1

0

Equini

16

0

==

0

0

==

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131

Ovi-caprini

781

0

0

==

0

0

Suini adulti

430

0

0

0

0

==

Suini macellati a domicilio

97

0

0

0

0

==

Pollame

===

==

==

==

==

==

Conigli

3.500

==

==

==

==

==

Cinghiali allevati

57

0

0

0

0

==

*TSE = encefalopatie spongiformi trasmissibili

SORVEGLIANZA SULLE ENCEFALOPATIE SPONGIFORMI TRASMISSIBILI (TSE):

L’attivita’ di sorveglianza e’ stata mantenuta su livelli di grande attenzione considerato che,

nonostante la netta diminuzione dei casi accertata sia sullo scenario europeo che su quello nazionale,

l’emergenza “mucca pazza” non può ancora considerarsi completamente esaurita.

L’attività si è realizzata mediante il prelievo di campioni di sistema nervoso centrale prelevati sugli

animali in età sensibile per la diagnosi mediante test rapido delle TSE ( Encefalopatia Spongiforme Bovina e

Scrapie ) macellati negli impianti insistenti sul territorio.

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CONSUNTIVO ATTIVITA’ 2007

Specie animale bovina

ovina

caprina N° test su animali macellati in eta’ sensibile

169

12

11

SORVEGLIANZA SULLA CONTAMINAZIONE DA RESIDUI DI FITOSANITARI NEGLI ALIMENTI DI ORIGINE

ANIMALE

La contaminazione degli alimenti da residui di sostanze chimiche impiegate in agricoltura

rappresenta uno dei rischi verso il quale le autorità sanitarie europee esercitano la più grande attenzione per

la loro tossicità intrinseca nei confronti del consumatore, per la loro capacità di persistere a lungo

nell’ambiente contaminando le produzioni vegetali e per la loro capacità di accumularsi nei tessuti animali.

Di conseguenza ogni anno viene programmato ed attuato un piano di sorveglianza incentrato sulle

ricerca nei prodotti di origine animale dei residui appartenenti alle categorie di prodotti maggiormente

utilizzati e più pericolosi, distinguendo gli accertamenti effettuati sulle produzioni locali da quelli effettuati sugli

alimenti prodotti al di fuori dell’ambito regionale.

CONSUNTIVO ATTIVITA’ 2007

1. campioni di alimenti di origine animale prodotti al di fuori dell’ambito regionale matrice n. campioni Sostanze

ricercate Esito regolare

Esito non regolare

Esito non pervenuto

Carni bovina congelate

1 Organoclorurati e organofosfati

1

Carni avicole = = Latte e derivati 3 “” 3 Prodotti ittici 1 “” 1 Uova 1 “” 1 TOTALE 6 6

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2. campioni di alimenti di origine animale prodotti in ambito regionale matrice n. campioni Sostanze

ricercate Esito regolare

Esito non regolare

Esito non pervenuto

Carni bovine refrigerate

2 Organoclorurati e Organofosfati

2

Carni suine 1 “” 1 Latte e derivati 1 “” 1 Prodotti ittici 1 “” 1 Uova 2 “” 2 TOTALE 7 7 SORVEGLIANZA SULLA CONTAMINAZIONE DA RADIONUCLIDI NEGLI ALIMENTI DI ORIGINE ANIMALE

L’attivita’ di monitoraggio dei livelli di radionuclidi nei prodotti alimentari si inserisce in un piano di

sorveglianza regionale attivato da anni a seguito dell’incidente nucleare di Chernobyl per valutare

l’esposizione alimentare del consumatore alla radioattivita’.

Allo scopo di consentire una più completa valutazione del rischio territoriale, il piano di sorveglianza e’

stato esteso ad alcune matrici alimentari provenienti da ecosistemi naturali e non monitorate negli anni

precedenti (carni di cinghiale e capriolo oggetto di prelievo venatorio o recuperati a seguito di traumatismi ).

Gli accertamenti effettuati nell’anno 2007 e riportati in tabella hanno rilevato la conformita’ di tutte le

matrici alimentari campionate; solo in 5 campioni di quelli processati sono state rilevate tracce dell’isotopo

Cs137 (Cesio) in quantita’ tali tuttavia da rientrare ampiamente entro i limiti previsti dalla regolamentazione

vigente.

CONSUNTIVO ATTIVITA’ 2007

esiti Matrice n. totale campioni Radionuclidi

non rilevabili Radionuclidi rilevabili in tracce*

Esito non pervenuto

carne bovina

4

4

carne suina

1

1

carne di pollame

4

4

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carne cunicola

1

1

carne di selvaggina

2

2

pesci e molluschi

5

4

1

Latte

8

7

1

Formaggi

5

5

Uova

2 2

Miele

2 1 1

TOTALE

34

29

5

* isotopo Cesio137

PROGETTI SPECIFICI REALIZZATI NEL 2007

1 –PROGETTO EDUCATIVO “UN AMICO DI NOME PESCE”

Il progetto “UN AMICO DI NOME PESCE”, inserito e finanziato nell’ambito del Piano Regionale

Prevenzione 2005-2007 - Area “Sorveglianza e prevenzione dell’obesita’ ” è un’attività di formazione realizzata

dall’Azienda e proposta agli Istituti Scolastici che sempre più frequentemente richiedono l’intervento degli

operatori del Servizio Veterinario nell’ambito di percorsi didattici sull’educazione alimentare autonomamente

programmati .

Il progetto educativo, che può essere efficacemente sintetizzato con lo slogan “dal mare alla tavola

attraverso la scuola”, ha suscitato il positivo interesse della Redazione RAI UNO-LINEA BLU che, nell’ambito

della propria programmazione editoriale, ha trasmesso nella puntata del 17 giugno 2006 le riprese televisive di

un intervento effettuato presso la Scuola Elementare “B. Gandoglia” del Comune di Noli.

L’obiettivo perseguito e’ quello di avvicinare la popolazione infantile in eta’ scolare (classi IV o V

della scuola primaria) alla conoscenza del pesce come risorsa ambientale, culturale e produttiva locale e,

soprattutto, come alimento insostituibile della dieta, il cui consumo dovrebbe essere adeguatamente

incentivato.

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Il progetto, iniziato con una fase di sperimentazione nell’anno 2006, e’ diventato pienamente

operativo nell’anno 2007 con la realizzazione di interventi educativi pianificati e condivisi con le Direzioni

Didattiche aderenti e con la distribuzione a tutti gli alunni di un testo didattico, che ha riscosso giudizi

estremamente lusinghieri da parte degli organi di stampa e di Istituzioni anche estranee al mondo della

scuola.

Il testo didattico edito a stampa e’ anche consultabile via web sul sito aziendale www.asl2.liguria.it

(percorso : TERRITORIO – PREVENZIONE – IGIENE DEGLI ALIMENTI DI ORIGINE ANIMALE)

Il progetto continuerà anche negli anni scolastici 2007/2008 e 2008/2009 con l’intento di estendere gli

interventi ai Circoli Didattici non ancora coinvolti.

STATO DI AVANZAMENTO DEL PROGETTO

CONSUNTIVO DEL PROGETTO al 31 dicembre 2007

C

ircol

i d

ida

ttici

ad

eren

ti

Num

ero

sc

uole

coi

nvol

te

Num

ero

inte

rven

ti ed

uca

tivi e

ffettu

ati

Num

ero

cl

ass

i co

invo

lte

Num

ero

alu

nni p

arte

cipa

nti

FASE SPERIMENTALE I° semestre anno solare 2006

2

4

10

24

425

ANNO SCOLASTICO 2006/2007 II° semestre anno solare 2006

1 1 1 1 20

ANNO SCOLASTICO 2006/2007 Anno solare 2007

7

10

30

35

663

TOTALE

10

15

41

60

1.108

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2 – PIANO MIRATO DI CONTROLLO UFFICIALE SUI DEPOSITI FRIGORIFERI DI ALIMENTI DI ORIGINE ANIMALE

Il Ministero della Salute , a seguito di pesanti rilievi di non conformità rilevati in Italia dagli Ispettori

comunitari dell’Ufficio Alimentare e Veterinario (FVO) nel corso della missione svolta in alcune regioni italiane

nei mesi di novembre e dicembre 2006, ha richiesto alle Regioni un piano di sorveglianza per l’anno 2007

sull’attivita’ dei depositi frigoriferi che trattano prodotti di origine animale.

In attesa della definizione del piano della Regione Liguria e di eventuali indicazioni aggiuntive,

l’Azienda ha immediatamente attivato autonome procedure di controllo straordinarie sulle strutture presenti

nel territorio di competenza mediante l’elaborazione di specifico progetto obiettivo di durata annuale.

L’obiettivo del piano di sorveglianza è stato principalmente rivolto a verificare l’eventuale sussistenza

nelle strutture attive sul territorio aziendale delle gravi irregolarità in materia di igiene e sicurezza alimentare

rilevate in altre regioni italiane dall’organismo ispettivo comunitario (FVO) e quindi, in un contesto più

generale, ad accertare che gli operatori del settore alimentare specifico assolvano regolarmente tutti gli

obblighi di cui sono investiti per effetto del Regolamento (CE) n. 178/2002 sulla sicurezza alimentare.

Tabella 1 – consuntivo delle attivita’ programmate N°

TOTALE

N° CONTROLLATI

N° ISPEZIONI

N° REGOLARI

N° IRREGOL.

N° CON PRESCRIZIONI

N° CON SANZIONI

N° DEFERITI A.G.

DEPOSITI RICONOSCIUTI

46

46

58

34

12

12

1

0

DEPOSITI REGISTRATI

52

51

57

25

26

26

4

0

TOTALE

98

97

115

57

38

38

5

0

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Tabella 2 - dettaglio delle irregolarità rilevate presso gli impianti controllati:

DEPOSITI RICONOSCIUTI O ANNESSI A

STABILIMENTI RICONOSCIUTI :

controllati n. 46

DEPOSITI REGISTRATI :

controllati n. 51

N° stabilimenti con irregolarità

Tipologia (**) irregolarità rilevate: n° per codice irregolarità (*)

Provvedimenti adottati

N° stabilimenti con irregolarità

Tipologia (**) irregolarità rilevate: n° per codice irregolarità (*)

Provvedimenti adottati

A: n° 9

prescrizioni; 1 sanz. amm.

A: n° 26

prescrizioni; 2 sanz. amm.

B: n° 0

B: n° 4

prescrizioni

C: n° 6

prescrizioni C: n° 4

prescrizioni

D: n° 0

D: n° 0

12

E: n° 0

26

E: n° 2

2 sanz. amm. 1 sequestro sost. alimentari

(*) più tipologie di irregolarità possono essere state accertate presso il medesimo stabilimento (**) TIPOLOGIA DI IRREGOLARITA’ – legenda: CODICE DESCRIZIONE DELLA IRREGOLARITA’

A Irregolarità gestionali e strutturali: carenze strutturali e delle condizioni di igiene, della conservazione e manipolazione degli alimenti, dell’applicazione del sistema di autocontrollo (prerequisiti e HACCP)

B Irregolarità nei sistemi di etichettatura e gestione degli alimenti non conformi e inidonei al consumo

C Irregolarità nel sistema di rintracciabilità in violazione alle prescrizioni del Regolamento (CE) 178/2002

D Irregolarità concernenti la bollatura sanitaria e la marchiatura di

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identificazione E Irregolarità nell’attività di confezionamento e riconfezionamento

3 – PIANO DI SORVEGLIANZA SULLE ZOONOSI TRASMISSIBILI CON GLI ALIMENTI

Negli ultimi decenni l’andamento delle malattie a trasmissione alimentare nei paesi industrializzati e’

mutato in modo sostanziale: cambiamenti sociali e sanitari da un lato, e modalità di produzione e

distribuzione degli alimenti dall’altro, hanno favorito il controllo e la scomparsa di alcuni patogeni, ma, al

contempo, anche la diffusione di nuovi. Grazie al miglioramento delle condizioni igieniche, alla diffusione di

alcune tecnologie come i trattamenti di pastorizzazione, ai controlli più serrati sugli animali produttori di

alimenti, ad una migliorata gestione ambientale, alcune patologie alimentari che costituivano un importante

problema di sanità pubblica sono ad oggi decisamente ridotte o scomparse: basti pensare alla febbre tifoide,

alla brucellosi o alla tubercolosi.

Ciononostante le zoonosi, malattie trasmissibili dagli animali all’uomo per contatto diretto ed

indiretto, rappresentano ancora oggi un importante fattore di rischio per la sicurezza alimentare e di

conseguenza la politica comunitaria di prevenzione e’ gia’ indirizzata verso un’intensificazione delle misure di

controllo degli agenti microbici che rappresentano condizioni di rischio attraverso il consumo di alimenti di

origine animale.

Gia’ da alcuni anni gli Stati Membri dell’Unione Europea sono quindi impegnati a raggiungere

obiettivi comuni per la riduzione dei microrganismi patogeni causa di tossinfezioni nell’uomo e ad attivare un

sistema di sorveglianza a rete che l’Italia ha attivato prevedendo: la sorveglianza delle zoonosi e degli agenti

zoonotici; la sorveglianza della resistenza agli antimicrobici ad essi correlata; l'indagine epidemiologica dei

focolai di tossinfezione alimentare; lo scambio di informazioni relative alle zoonosi e agli agenti zoonotici.

La favorevole situazione epidemiologica relativa alla diffusione delle zoonosi alimentari classiche sul

territorio dell’ ASL2 Savonese (tubercolosi di origine bovina, brucellosi di origine bovina ed ovicaprina,

trichinellosi silvestre) hanno indotto a spostare l’attenzione della sorveglianza locale su alcuni agenti zoonotici

emergenti (es. Campylobacter sp., Yersinia sp., Escherichia coli O:157) e ad incrementare le misure di

protezione su altri che presentano ancora una diffusione relativa, seppure a livelli non preoccupanti (es.

Salmonella sp., Listeria monocytogenes, Stafilococchi produttori di enterotossina).

L’attivita’ di sorveglianza specifica attivata da anni dalla S.C. Igiene degli Alimenti di Origine

Animale si e’ concretizzata nell’anno 2007 sia mediante il prelievo di campioni di matrici alimentari sia

mediante l’esecuzione di tamponi sulle attrezzature e sulle superfici di lavorazione per valutare il rischio di

contaminazione ambientale.

Il consuntivo delle specifiche attivita’ svolte nell’anno 2007 e’ riportato nella tabella seguente.

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139

CONSUNTIVO ATTIVITA’ DI SORVEGLIANZA SULLE ZOONOSI TRASMISSIBILI CON GLI ALIMENTI – ANNO 2007

MATRICE CAMPIONATA

AGENTE PATOGENO

Carni di volatili e conigli

Carni bovine, suine, ovi-caprine, di solipedi e prodotti derivati

Latte e prodotti a base di latte

Uova e prodotti a base d’uovo

Prodotti della pesca freschi e trasformati

Tamponi

ambientali n. superfici

TOTALE ACCERAMENTI

TOTALE CAMPIONI POSITIVI

n. campioni

10

104

53

10

21

99

297

Salmonella

n. positivi 0

3

0

0

0

0

3

n. campioni

4

14

45

0

4

10

77

Listeria

n. positivi 0

1

0

0

0

0

1

n. campioni

0

29

32

0

0

0

61

Campylobacter

n. positivi 0

2

0

0

0

0

2

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140

n. campioni

0

29

20

0

0

0

49

Yersinia sp.

n. positivi 0

1

1

0

0

0

2

n. campioni

0

29

20

0

0

0

49

E. coli O157

n. positivi 0

0

0

0

0

0

0

n. campioni

0

0

0

0

30

0

30

Vibrio

n. positivi 0

0

0

0

1

0

1

n. campioni

0

584

0

0

0

0

584

Trichinella

n. positivi 0

0

0

0

0

0

0

n. accertam. *

0

2203

0

0

0

0

2203

Echinococco

n. positivi

0

1

0

0

0

0

1

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141

n. accertam. *

0

1506

0

0

0

0

1506

Cisticerco

n. positivi

0

3

0

0

0

0

3

n. campioni

0

0

0

0

530

0

530

Anisakidi

n. positivi 0

0

0

0

1

0

1

n. campioni

0

192

0

0

0

0

192

BSE TSE

n. positivi

0

0

0

0

0

0

0

(*) Accertamenti ispettivi complementari alla visita sanitaria post mortem nei macelli

5578

14

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142

OBIETTIVI DI MEDIO PERIODO

Nel futuro medio periodo, nel campo dell’Igiene degli alimenti di origine animale, l’Azienda

dedicherà gran parte delle risorse a:

1. verificare la compatibilità con i criteri strutturali e gestionali definiti dalla nuova

normativa degli impianti produttivi e commerciali di alimenti di origine animale attivi sul territorio;

2. perseguire entro l’anno 2009 l’adeguamento degli stabilimenti di prodotti di origine

animale attualmente abilitati al solo mercato nazionale al fine di creare le condizioni più utili al loro

riconoscimento comunitario;

3. garantire agli operatori economici il necessario supporto tecnico, attraverso

un’intensificazione delle iniziative di informazione e di formazione sanitaria già in atto, affinché gli

obiettivi di sicurezza alimentare definiti dall’Unione Europea siano efficacemente raggiunti;

4. ridefinire le strategie di controllo ufficiale attraverso una categorizzazione dinamica

degli stabilimenti alimentari effettuata sulla base della valutazione del rischio;

5. ridefinire le metodiche del controllo ufficiale con un’impostazione basata

prevalentemente sui criteri di “audit” mutuati dai sistemi di qualità;

6. rimodulare gli strumenti per la verifica del benessere degli animali da reddito nelle fasi

di trasporto e di macellazione, argomento

verso il quale la pubblica opinione manifesta

una sempre più crescente sensibilità.

Sanità animale ed igiene degli allevamenti

La Sanità Pubblica Veterinaria (SPV) è stata

definita dai comitati d’esperti dell’OMS come il:

“contributo al completo benessere fisico, mentale e

sociale delle persone attraverso la conoscenza e

l’applicazione della scienza veterinaria”.

Una definizione “italiana”, che riveste

carattere prevalentemente operativo, descrive la SPV

come la somma delle: “azioni che il pubblico e i

pubblici amministratori si aspettano dalla Medicina

Veterinaria (soprattutto dai Servizi Veterinari pubblici)

La Sanità Pubblica Veterinaria Secondo la definizione del WHO (1999) la SPV è: ”la componente dell’attività di Sanità Pubblica dedicata alla applicazione delle competenze, conoscenze e risorse della professione veterinaria ai fini della protezione e del miglioramento della salute umana” La SPV, attraverso la propria articolazione in discipline specialistiche, persegue: Ø la promozione della salute animale, anche in vista del

miglioramento delle produzioni zootecniche Ø la sicurezza sanitaria e la qualità nutrizionale degli

alimenti di origine animale destinati al consumo alimentare umano

Ø la prevenzione e il controllo delle malattie degli animali, con particolare attenzione alle zoonosi

Ø la protezione dell’ambiente (ad es. industrializzazione degli allevamenti, controllo della fauna sinantropica urbanizzata)

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143

per la salvaguardia della salute, dell’economia, dell’ambiente e della coesistenza con gli animali”.

Le malattie degli animali, attraverso danni di tipo diretto e indiretto, sono in grado di causare

conseguenze negative sulla qualità della vita e della salute dell’uomo, intesa, quest’ultima, come lo stato di

completo benessere fisico, psichico e sociale e non soltanto come assenza di patologie.

Le malattie degli animali ed i problemi ad esse collegate possono quindi incidere negativamente sul

reddito e sulle condizioni sociali di singole famiglie, delle comunità e sull’economia di intere regioni.

Né và sottaciuto l’impatto che le malattie degli animali esercitano sulla sicurezza alimentare, che,

negli anni, ha assunto una crescente importanza non solo sanitaria, ma anche di natura sociale ed

economica, coinvolgendo tutti i cittadini, nessuno escluso, perché tutti (adulti, bambini, anziani, persone in

buona salute, malati, immunocompromessi), tutti i giorni, siamo consumatori di alimenti e bevande.

In questo contesto l’Azienda attraverso la Struttura Sanità Animale e Igiene degli Allevamenti opera a

tutela della “sicurezza alimentare” e della salute dei cittadini attraverso il controllo della sanità degli animali,

del loro benessere, dell’igiene delle produzioni zootecniche e degli alimenti che da esse derivano; infatti lo

stato sanitario degli animali, il loro benessere e la qualità dei mangimi utilizzati negli allevamenti, sono

direttamente correlati alla sicurezza alimentare e alla possibilità di trasmissione delle zoonosi.

Oltre a perseguire, nell’ambito delle proprie competenze, il benessere fisico, mentale e sociale delle

persone, la Sanità Animale e Igiene degli Allevamenti si pone, nel contempo, l’obiettivo di favorire uno

sviluppo della realtà zootecnica locale le cui produzioni, pur limitate dal punto di vista dei volumi,

rappresentano eccellenze qualitative, in grado di assumere quei caratteri che una felice espressione di Carlo

Petrini, Presidente Internazionale Slow Food, ha definito “filiere fragili”, cioè produzioni locali, tradizionali,

espressione di saperi e valori la cui perdita sarebbe irrimediabile.

Nel dettaglio la Struttura Sanità Animale ed Igiene degli Allevamenti svolge attività in materia di:

Ø tutela della salute umana in relazione ai problemi igienico-sanitari derivanti dagli animali

Ø tutela sanitaria degli allevamenti in produzione zootecnica dalle malattie infettive ed infestive

a carattere diffusivo

Ø controllo dell'igiene delle produzioni zootecniche, attraverso la vigilanza sull'alimentazione

animale, sulla riproduzione, sull'impiego del farmaco veterinario e sulla produzione lattea

Ø tutela del benessere animale tramite la verifica dell'idoneità dei ricoveri, dei sistemi di

allevamento e delle modalità di trasporto degli animali in sfruttamento zootecnico, del rispetto delle

esigenze etologiche e fisiologiche degli animali familiari nonché educazione sanitaria degli operatori;

Ø tutela dell'ambiente attraverso la vigilanza sulla raccolta e lo smaltimento delle deiezioni

zootecniche e dei rifiuti di origine animale, e la rimozione degli inconvenienti igienico sanitari indotti dagli

animali

Ø gestione dei piani di prevenzione del randagismo e del sinantropismo

Ø prevenzione delle malattie a carattere zoonosico negli animali domestici, selvatici e sinantropi

Ø tutela sanitaria della fauna selvatica autoctona

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Ø applicazione di norme a tutela degli animali esotici

Ø vigilanza sulla sperimentazione animale

Ø educazione sanitaria rivolta alla corretta convivenza con gli animali domestici ed alla

informazione sui rischi connessi ai randagismo e al sinantropismo.

Articolazione organizzativa

L’Azienda eroga il servizio tramite di tre Strutture Semplici che ne rappresentano le articolazioni funzionali:

Struttura Semplice “Gestione dell'anagrafe animale e dei piani di profilassi”

La Struttura Semplice “Gestione dell’Anagrafe Animale e dei Piani di Profilassi”, provvede all’esecuzione dei

piani di profilassi obbligatoria nei confronti della Tubercolosi Bovina e Bufalina, Leucosi Bovina Enzootica,

Brucellosi Bovina e Brucellosi Ovi-caprina e dei programmi regionali e nazionali di monitoraggio e sorveglianza

nei confronti dell’Influenza Aviaria, Malattia Vescicolare Suina, Malattia di Aujesky, Blue Tongue, BSE, Scrapie,

Anemia Infettiva Equina, Arterite Virale, provvede inoltre alla organizzazione e gestione delle anagrafi

zootecniche nonché alla raccolta e organizzazione dei dati relativi ai piani di controllo e monitoraggio ai fini

dell’epidemiosorveglianza

Struttura Semplice “Igiene delle Produzioni Zootecniche e Farmacovigilanza”

La Struttura Semplice “Igiene delle produzioni zootecniche e farmacovigilanza” provvede al controllo

degli allevamenti degli animali in produzione zootecnica attraverso il controllo sull’uso del farmaco, attraverso

l’esecuzione del Piano Nazionale Alimentazione Animale (PNAA) e del Piano Nazionale Residui (PNR)

assicurandone l’indirizzo, il coordinamento, la gestione e il controllo, ai fini dell’assolvimento del debito

informativo regionale e ministeriale.

Struttura Semplice “Gestione Prevenzione e Randagismo”

La struttura semplice “Gestione Prevenzione e Randagismo”, si sviluppa, essenzialmente, intorno al

concetto di Igiene Urbana Veterinaria (IUV) riconoscendo i presupposti fondanti nel controllo delle

problematiche sanitarie potenzialmente indotte dal sinantropismo animale, nonché nella ricerca di

un’equilibrata convivenza uomo – animale, attraverso la lotta al randagismo e la prevenzione di nuove e

antiche patologie a valenza antropozoonosica (Leishmaniosi canina, Rabbia).

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Risorse umane

Ambiti territoriali Dirigenti

Veterinari Tecnici della Prevenzione

Amministrativi

Operatori Tecnici

Ambito 1 1 0 0 3 Ambito 2 1 0 1 1 Ambito 3 3 0 2 (2) 2 Ambito 4 4 1 (1) 2 3 TOTALE 9 1 5 9 (1) Distacco sindacale 100% (2) Una unità gode del part time al 50%

Dotazioni strutturali, tecnologiche e strumentali N. Tipologia

5 Ufficio con sportello accoglienza utent 2 Sala operatoria veterinaria attrezzata 3 Sala visita veterinaria attrezzata 2 Furgone attrezzato ritiro e trasporto spoglie animali d’affezione 1 Impianto stoccaggio per spoglie animali d’affezione dotato di cella frigo (T= 3 Furgone attrezzato trasporto animali d’affezione vivi 1 Autovettura 4x4 trasporto animali d’affezione vivi 1 Autovettura 4x4 attività territoriale 1 Kit trasportabile disinfezione/disinfestazione 1 Banca dati informatica Anagrafe Zootecnica (bovini, ovini, caprini, suini, 1 Banca dati informatica Anagrafe Canina 3 Certificati elettronici (firma digitale)

Dati di attività

Programmi di eradicazione e sorveglianza

L’applicazione dei controlli e degli interventi previsti dai piani di profilassi riguardano principalmente la

Brucellosi bovina e ovi caprina, la Tubercolosi bovina e la Leucosi bovina enzootica. In particolare la lotta alle

brucellosi e alla tubercolosi, in quanto zoonosi, è estremamente rilevante e al centro dell’azione della Sanità

Pubblica Veterinaria (SPV).

I programmi di eradicazione e controllo delle malattie si basano su sistemi di anagrafazione

consolidati e aggiornati, sulla puntuale e corretta esecuzione dei controlli negli allevamenti e sull’acquisizione

di dati epidemiologici che, opportunamente elaborati, consentano di individuare i fattori di rischio correlati

alla persistenza e diffusione delle infezioni.

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L’attività di eradicazione ha raggiunto, nel complesso, un buon consolidamento dei livelli ordinari di

attività, consentendo di qualificare sanitariamente i nostri allevamenti.

La Decisione della Commissione 2006/169/CE, del 21 febbraio 2006, ha riconosciuto la Provincia di Savona quale Provincia Ufficialmente Indenne nei confronti della Brucellosi bovina e della Brucellosi Ovi Caprina. La Decisione della Commissione 2007/174CE, del 20 marzo 2007, ha riconosciuto la Provincia di Savona quale Provincia Ufficialmente Indenne nei confronti della Leucosi bovina enzootica.

Tabella 1 Quadro riepilogativo dei dati provinciali: TBC Bovina - Anni 2001-2007

2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 Allev. Controllabili 439 416 365 358 328 326 299 Allev. Controllati 439 416 365 358 328 326 299 % Allev. Controllati 100 100 100 100 100 100 100 Capi Controllabili 4.574 4.351 4.160 4.291 4.081 3.982 3613 Capi Controllati 4.574 4.351 4.160 4.291 4.081 3.982 3613 % Capi Controllati 100 100 100 100 100 100 100 Allev. Positivi / 2 1 / / 1 1 Capi Positivi / 2 33 1 / 13 1 Segnalazione di lesioni tubercolari in corso di macellazione ordinaria

/

/

2

1

/

/

/

Allev. Uff. Indenni 439 414 362 357 328 325 298 % Allev. Uff. Indenni 100 99,51 99,17 99,72 100 99,69 99,66

Tabella 2 Quadro riepilogativo dei dati provinciali: BRC Bovina - Anni 2001-2007

2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 Allev. Controllabili 422 411 365 344 328 326 299 Allev. Controllati 422 411 365 344 328 326 299 % Allev. Controllati 100 100 100 100 100 100 100 Capi Controllabili 3.177 3.171 3.027 3.122 2.940 2.796 2687 Capi Controllati 3.177 3.171 3.027 3.122 2.940 2.796 2687 % Capi Controllati 100 100 100 100 100 100 100 Allev. Positivi / / / / / / / Capi Positivi / / / / / / / Allev. Uff. Indenni 422 411 365 344 328 326 299 % Allev. Uff. Indenni 100 100 100 100 100 100 100

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Nell’ambito del Piano di eradicazione della Tubercolosi bovina la Tabella 1 descrive i risultati relativi

all’attività svolta. I dati riportati evidenziano un consolidamento delle attività di controllo attraverso la

copertura totale degli allevamenti e dei capi controllabili.

Analogamente a quanto evidenziato per la Tubercolosi bovina i dati riepilogativi riportati in Tabella 2,

evidenziano un consolidamento delle attività di controllo, che ha consentito di ottenere, per l’intero territorio

provinciale la qualifica di “Provincia Ufficialmente Indenne da Brucellosi Bovina”.

I dati riepilogativi riportati in Tabella 3, evidenziano un consolidamento delle attività di controllo, la

pronta eradicazione dei focolai verificatisi nel 2004, unitamente ad un’attenta azione di vigilanza, ha

permesso di ottenere per l’intero territorio provinciale il riconoscimento di “Provincia Ufficialmente Indenne da

Leucosi Bovina Enzootica”.

Tabella 3 Quadro riepilogativo dei dati provinciali: LEB - Anni 2001-2007

2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 Allev. Controllabili 422 411 365 344 328 326 299 Allev. Controllati 422 411 365 344 328 326 299 % Allev. Controllati 100 100 100 100 100 100 100 Capi Controllabili 3.177 3.171 3.027 3.122 2.940 2.796 2687 Capi Controllati 3.177 3.171 3.027 3.122 2.940 2.796 2687 % Capi Controllati 100 100 100 100 100 100 100 Allev. Positivi / / / 2 / / / Capi Positivi / / / 3 / / / Allev. Uff. Indenni 422 411 365 342 328 326 299 % Allev. Uff. Indenni 100 100 100 99,41 100 100 100

Analogamente a quanto già evidenziato per la Brucellosi bovina, i dati riepilogativi, riportati in Tabella

4, evidenziano un consolidamento delle attività di controllo, che ha consentito il raggiungimento di un elevato

stato sanitario, culminato nell’ottenimento, per l’intero territorio provinciale, della qualifica di “Provincia

Ufficialmente Indenne da Brucellosi Ovi-Caprina”.

Tabella 4 Quadro riepilogativo dei dati provinciali: BRC Ovi Caprina - Anni 2001-2007

2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 Allev. Controllabili 672 789 687 670 662 645 533 Allev. Controllati 672 789 687 670 662 645 533 % Allev. Controllati 100 100 100 100 100 100 100 Capi Controllabili 7.242 8.307 7.142 7.336 7.625 7.751 6786 Capi Controllati 7.242 8.307 7.142 7.336 7.625 7.751 6786 % Capi Controllati 100 100 100 100 100 100 100 Allev. Positivi 1 / / 1 / / /

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DATI R IFER IT I AL 31 DICE MB RE 2007

CON TROLLO DEL R AN DAGISM O CAN INO RAPPORTI DI C ATTURA 1.130 ANAGRAFE CA NINA : IS CRIZIONI 3.657 ANAGRAFE CA NINA : APPLIC AZIONE MIC ROC HIP / TA TUAGGI 528 ANAGRAFE CA NINA : SANZ IONI 35 STERILIZ ZZ AZIONE CAGNE CATTURATE 48 PRELIEV O SIERODIAGNO SI DI LEISH MANIA 321 SMALTIMENTO CARCA SSE ANIMALI 501

CO LON IE FELIN E LIBERE INTERVENTI DI S TERILIZ ZA ZIONE C HIRURG ICA 1.248

PROFILASSI AN TIR ABBICA CO NTROLLO SANITARIO ANIMALI MORSIC ATORI 263

Capi Positivi 1 / / 1 / / / Allev. Uff. Indenni 671 789 687 669 662 645 533 % Allev. Uff. Indenni 99,85 100 100 99,85 100 100 100

Controllo e prevenzione del randagismo

Una rinnovata sensibilità nei confronti della “Questione animale” unitamente ad un’aumentata

disponibilità di risorse delle famiglie, ha fatto sì che sia mutato, nel tempo, il concetto stesso di detenzione di

animale domestico, che da mero oggetto di utilità si è trasformato in animale da compagnia, quando non

addirittura d’affezione.

Tuttavia laddove non si riesca a realizzare “una corretta convivenza tra uomo e animale”

questo squilibrio può essere causa di dolore e sofferenza per gli animali ma anche dell’insorgere di

disturbi comportamentali e di comportamenti indesiderati che possono condurre ad aggressioni,

che di questo rapporto non corretto sono la manifestazione più eclatante; inoltre, una non

corretta convivenza è alla base anche del fenomeno dell’abbandono e quindi dell’aumento dei

cani vaganti con incremento del fenomeno del randagismo.

Tabella 5 S. S. “Gestione Prevenzione e Randagismo”. Dati d’attività

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I dati riportati in Tabella 5 mettono in evidenza l’impegno che questa Struttura dedica al settore: il

primo dato che balza agli occhi è l’elevato numero degli interventi di cattura: 1.130, effettuati per lo più su

segnalazione di cittadini, a dimostrazione di quanto importante sia il fenomeno del randagismo; un secondo

dato degno di sottolineatura è il numero degli interventi di sterilizzazione che l’ASL 2 Savonese, unica in tutta la

Regione, ha effettuato, nel corso del 2007: 1.248 gatti di colonie feline libere e 48 cagne ricoverate in canile.

Controllo delle produzioni zootecniche

Nel corso dell’anno 2007 si è proceduto all’attivazione del sistema di controllo delle produzioni

zootecniche mediante:

1. l’elaborazione e la gestione del Piano programmatico dell’alimentazione

animale in applicazione del Piano Nazionale Alimentazione Animale (P.N.A.A.)

2. l’elaborazione e la gestione del Piano programmatico sulla ricerca dei

contaminanti ambientali e sui residui dei farmaci e delle sostanze vietate negli animali da

reddito, nei loro prodotti e negli alimenti per uso zootecnico, in applicazione del Piano

Nazionale Residui (P.N.R.).

L’attività di controllo (vedi Tabella 6) in applicazione ai piani P.N.A.A e P.N.R., ha visto l’esecuzione di

101 campionamenti su mangimi destinati all’alimentazione zootecnica e 7 prelievi su animali d’allevamento e

su prodotti di origine animale presso gli impianti di macellazione, inoltre, in tutti gli allevamenti bovini sono

state effettuate ispezioni ordinarie sui mangimi utilizzati in azienda, al fine di verificare la presenza di farine

proteiche di origine animale per la profilassi delle encefalopatie spongiformi trasmissibili.

Tabella 6- Allevamenti in produzione zootecnica; attività di controllo. Anno 2007

Attività di controllo sugli allevamenti d’animali in produzione zootecnica

Attività di campionamento Attività ispettiva

Campioni di mangimi 101 Ispezioni in allevamento 590 Prelievi su animali

7 Atti di farmacovigilanza 662

Totale 108 Totale 1.252

L’anno 2007, nel rispetto del Decreto Legislativo n° 158 del 16.03.2006 che sostituisce ed abroga il

D.L.vo 336/99, ha visto la revisione dei protocolli operativi per l’esecuzione degli interventi di ispezione e

controllo, finalizzati alla verifica dell’uso appropriato e legittimo dei farmaci, ciò ha comportato la redazione

di nuove linee guida e di un rinnovato verbale di ispezione da utilizzarsi durante i sopralluoghi presso gli

allevamenti.

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Obiettivi di medio periodo

Qualificazione sanitaria degli allevamenti Il riconoscimento comunitario della qualifica sanitaria di:

“Provincia Ufficialmente Indenne da Brucellosi Bovina” “Provincia Ufficialmente Indenne da Leucosi Bovina Enzootica”. “Provincia Ufficialmente Indenne da Brucellosi Ovi-Caprina”

rappresenta ulteriore stimolo a mantenere e dove possibile migliorare lo stato sanitario del patrimonio

zootecnico della nostra Provincia, consentendo, fin da subito, di razionalizzare l’utilizzo delle risorse umane,

finanziarie e strumentali attraverso l’espletamento di attività di controllo commisurate al reale rischio sanitario,

superando l’attuale periodicità dei controlli del patrimonio zootecnico.

Molti degli obiettivi rientrano quindi nel mantenimento dei risultati raggiunti, per alcuni dei quali le

attività necessarie al loro conseguimento, in virtù dell’elevato livello sanitario raggiunto, potranno essere

rimodulate riallocando le risorse a tutto vantaggio di nuovi progetti di salute, in particolare si evidenzia

l’importanza di alcuni obiettivi:

1. Ottimizzazione dei programmi di

sorveglianza epidemiologica a supporto del Piano di

eradicazione della Tubercolosi Bovina, ai fini

dell’ottenimento della qualifica di: “Provincia

Ufficialmente Indenne”.

2. Estensione del controllo veterinario a

zoonosi e altre malattie del bestiame

Ø Piano Regionale di Selezione Genetica

per la Resistenza alle Encefalopatie Spongiformi

negli ovini.

I dati raccolti a due anni dall’introduzione del

programma di selezione indicano un’importante

adesione del settore zootecnico provinciale, e

segnatamente di quello ovino, al Piano Regionale di Selezione Genetica per la

La Scrapie, neuropatologia degenerativa ad esito fatale che colpisce la pecora la capra ed il muflone, è conosciuta da diversi secoli, ma solo a partire dagli anni '90 ha suscitato un vasto interesse scientifico e l'attenzione delle pubbliche autorità sanitarie. Il motivo è legato al fatto che la Scrapie condivide con la Encefaloaptia Spongiforme Bovina (BSE) molti aspetti morfopatologici e che la BSE è di fatto una zoonosi. Poiché i piani di controllo e sorveglianza della BSE non possono esulare dal controllo e dalla sorveglianza della Scrapie, con Decisione 2003/100, la Commissione Europea ha dato l'avvio alla attuazione di piani di selezione genetica per la resistenza alla scrapie nei diversi Stati Membri dell'UE, con l’obiettivo di migliorare la resistenza genetica degli ovi-caprini alle EST e di fornire maggiori garanzie per la salute del consumatore.

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Rinotracheite Infettiva Bovina (IBR)

L’impatto di questa malattia è più di tipo economico che sanitario e tuttavia accanto ad una perdita economica diretta, imputabile ad aborto, ipofertilità, diminuzione delle produzioni, subita dalle singole aziende, occorre valutare il danno che l’intero “sistema regione” ha subisce per le limitazioni di tipo commerciale, imputabili alle garanzie supplementari richieste da quelle Regioni, che hanno avviato ed in alcuni casi concluso il programma di eradicazione della malattia.

Resistenza alle Encefalopatie Spongiformi negli ovini, questo fatto unitamente alla

presenza del Centro Miglioramento Ovini dell’Associazione Provinciale Allevatori

(APA), rappresenta un importante riferimento regionale in fatto di selezione e

miglioramento della razza ovina delle Langhe.

Ø Piano regionale di eradicazione della Rinotracheite Infettiva Bovina

(IBR).

Il Piano, che ha preso avvio lo scorso 1 giugno prevede, nel

corso del 2008, la qualificazione di almeno 120 aziende.

Il raggiungimento della qualifica di

“Allevamento indenne da IBR” consentirà di qualificare

ulteriormente il comporto zootecnico e con esso l’intera produzione

provinciale.

3. Realizzazione di un sistema informativo

a sostegno delle attività di prevenzione. Si tratta di

ricondurre ad unitarietà l’insieme dei sistemi

informativi esistenti, provvedendo alla loro

implementazione laddove se ne ravvisi la

necessità.

Progetto educativo “Qua la zampa”

Nella consapevolezza che educare i bambini ad un giusto rapporto con gli animali aiuta a prevenire

l’insorgenza di problemi sanitari e a favorire una corretta convivenza uomo – animale - ambiente, tanto che

l’Organizzazione Mondiale della Sanità considera molto importante, nel processo educativo del bambino, il

rapporto con gli animali, in quanto:

Ø facilita la comprensione armonica dei fenomeni biologici

Ø stimola la capacità di comunicare sensazioni ed emozioni

Ø favorisce la socializzazione, in quanto non necessita di un

linguaggio verbale precostituito, ma è un esempio di

comunicazione gestuale e tattile e pone le basi per una corretta convivenza

civile

L’Azienda ha progettato e realizzato il Progetto educativo: “Qua la zampa”, dedicato alla Scuola

Primaria, il progetto si è sviluppato attraverso incontri con gli alunni e visite guidate nei canili; terminata una

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prima fase sperimentale, considerato il successo suscitato dall’iniziativa, il Progetto verrà esteso,

compatibilmente con le risorse disponibili, all’intero ambito provinciale.

Attività zooiatrica

A margine delle considerazioni sullo stato sanitario dei nostri allevamenti, appare

opportuno richiamare alcune criticità denunciate nel corso dell’annuale Assemblea

dell’Associazione Provinciale Allevatori e che la stessa unitamente alle OO.SS. degli allevatori

hanno portato all’attenzione di questa Azienda. Le criticità denunciate riguardano la mancanza,

o meglio, l’insufficiente presenza di Veterinari Libero Professionisti in grado di garantire

l’assistenza zooiatrica nei confronti degli animali da reddito.

Premesso che Legge 23 dicembre 1978 n. 833 istitutiva del Servizio Sanitario Nazionale e

la conseguente Legge Regionale 1 luglio 1981 n. 25 hanno escluso dai compiti affidati ai Servizi

Veterinari l’erogazione di prestazioni di assistenza zooiatrica comunque intesa e che questo

principio di carattere generale appare ulteriormente rafforzato dal Decreto del Consiglio dei

Ministri 29 novembre 2001 istitutivo dei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) del S.S.N, questa Azienda

ritiene che la rinnovata sensibilità che la società manifesta nei confronti della “Questione

animale” non possa lasciare indifferenti le Istituzione anche quando queste non siano chiamate

direttamente ad intervenire in virtù di compiti e funzioni istituzionalmente definiti e in questo spirito

si ha costantemente operato:

Ø intervenendo, e il fatto è stato formalmente riconosciuto e apprezzato

dall’APA e dalle OO.SS. (Coldiretti e Confederazione Italiana Agricoltori), a tutela e garanzia

del benessere animale negli allevamenti fornendo adeguata assistenza zooiatrica ogni qual

volta ciò è risultato necessario

Ø promuovendo, in collaborazione con Savona Soccorso 118 e l’Ordine dei

Veterinari della Provincia di Savona, l’istituzione del Pronto Soccorso Veterinario a

pagamento per animali di proprietà.

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3. ATTIVITA’ OSPEDALIERA

3.11 Andamento generale della gestione ospedaliera

L’attività ospedaliera nell’A.S.L. n. 2 Savonese, svolta nelle strutture di Albenga, Cairo Montenotte e

Savona, si esplica attraverso i ricoveri, in regime ordinario (R.O.), Day Hospital (D.H.), Day Surgery (D.S.)

riabilitazione e l’attività specialistica ambulatoriale.

I posti letto complessivi in dotazione presenti nel 2007 sono stati:

Ospedale P.L. ordinari P.L. Day Surgery

P.L. Day Hospital

P.L. Riabilitazione

TOTALI

Cairo M.tte 60 6 10 16 92 Albenga* 102* 11 15* 13* 141 Savona 434 40 54 44 572 TOTALE A.S.L. n. 2 Savonese 805

* nei totali sono compresi i posti letto del Servizio Psichiatrico Diagnosi e Cura (S.P.D.C.) e il Centro

Disturbi Adolescenti e Comportamento Alimentare di Natura Psichica situato c/o l’ospedale S. Corona di

Pietra Ligure, in quanto struttura afferente al Presidio Ospedaliero di Albenga.

In particolare il numero totale dei ricoveri in regime ordinario è stato:

Ospedale Ricovero ordinario per acuti

Ricovero ordinario per riabilitazione

Totale

Cairo M.tte 2.549 165 2.714 Albenga 4.960 107 5.067 Savona 17.562 509 18.071 S.P.D.C. c/o Osp. S. Corona

296 63 359

Totale 25.367 844 26.211

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Il numero dei ricoveri in regime di Day Hospital, D. H. Riabilitativo e Day Surgery è stato:

Ospedale Day Hospital D. H. Riabilitativo

Day Surgery Totale

Cairo M.tte 907 171 881 1959 Albenga 989 1.187 2176 Savona 7.102 4.556 11658 S.P.D.C. c/o Osp. S. Corona

109 111 220

Totale 9107 282 6624 16013

In ottemperanza alle linee di indirizzo del Piano Sanitario Regionale è stata attuata una riqualificazione

della produzione ospedaliera ed una riconversione dei posti letto,da regime ordinario per acuti a regime

riabilitativo (potenziamento del numero dei posti letto della Struttura Complessa Medicina Interna per le Cure

Intermedie – Ospedale di Savona).

Nell’ottica dell’ottimizzazione dell’utilizzo delle risorse, (posti letto, personale) sono stati introdotti

elementi di maggiore flessibilità nell’organizzazione: i “Pacchetti Ambulatoriali Complessi” (P.A.C.).

Tale modalità organizzativa rappresenta un insieme di prestazioni che permette al paziente di essere

inquadrato in maniera globale dal punto di vista diagnostico e di usufruire, nel contempo, di prestazioni

terapeutiche (mediche/chirurgiche), ricalcando un percorso analogo a quello di un ricovero a ciclo diurno.

Le finalità applicative dei P.A.C. sono:

• Individuare un più adeguato regime di erogazione per alcune prestazioni che se rese

in Day Hospital, Day Surgery o in Ricovero Ordinario, non soddisfano il principio

dell’appropriatezza clinica;

• ricercare un diverso modello organizzativo per l’erogazione di prestazioni

plurispecialistiche;

• ottimizzare i tassi di ospedalizzazione;

• consentire un uso più appropriato delle risorse.

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Nel 2007 sono stati erogati:

Ospedale N° P.A.C. Cairo M.tte 61 Albenga 1.208 Savona 2.073 Totale 3.342

L’area chirurgica è stata oggetto di miglioramenti e trasformazioni organizzative, in particolare

sono stati attuati i seguenti interventi:

1. implementazione dell’offerta di prestazioni per l’area chirurgica ortopedica, presso le

strutture dell’ASL n. 2 Savonese, attraverso il mantenimento di accordi contrattuali con professionisti

medici fortemente radicati sul territorio e di grande esperienza rispetto alle patologie ortopediche di

interesse, in grado pertanto di proporre soluzioni atte a limitare le fughe passive in ottemperanza agli

indirizzi della Regione Liguria;

2. implementazione del sistema gestione informatizzato delle liste di attese operatorie

negli ospedali di Cairo M.tte, Albenga e Savona. Tale sistema ha permesso nelle Strutture chirurgiche

una razionalizzazione dei tempi organizzativi di gestione del percorso operatorio, oltrecchè una

garanzia per il Cittadino ligure di trasparenza nel sistema di prenotazione degli interventi chirurgici;

3. riorganizzazione del Dipartimento Chirurgico: accorpamento delle degenze ordinarie

di Chirurgia Generale con le specialità di Otorinolaringoiatria e Oftalmologia, presso l’Ospedale di

Albenga; tale modalità organizzativa ha permesso di ottimizzare le risorse di personale e materiali a

disposizione;

4. Implementazione dell’offerta di Posti letti di Day Surgery con l’attivazione della

Struttura Complessa di Day Surgery Multidisciplinare c/o l’ospedale di Savona.

L’attività di D.S. e One Day Surgery (O.D.S.) risulta essere la possibilità clinica, organizzativa ed

amministrativa di effettuare interventi chirurgici od anche procedure diagnostiche e/o

terapeutiche invasive e seminvasive in regime di ricovero limitato alle sole ore diurne, o con eventuale

pernottamento, in anestesia locale, loco-regionale o generale. Gli interventi che possono essere

eseguiti in regime di Day Surgery sono quelli individuati nelle Linee Guida Regionali, le cui liste sono state

successivamente validate da tutte le Società Scientifiche aderenti alla FIDS. Attualmente nel

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contesto delle strutture ospedaliere di Albenga, Cairo M.tte e Savona gli interventi eseguiti

riguardano le seguenti specialità:

§ Chirurgia Generale (chirurgia delle ernie, videolaparochirurgia, chirurgia vascolare,

chirurgia endovascolare, senologia e chirurgia plastica , proctologia);

§ Oftalmologia;

§ Otorinolaringoiatria;

§ Ortopedia;

§ Chirurgia della Mano;

§ Urologia;

§ Ginecologia.

Nel 2007 a fronte di un’attività svoltasi complessivamente in 240 giorni si sono registrati

complessivamente n. 6927 interventi chirurgici effettuati in regime di Day Surgery e One Day Surgery

nel contesto dei tre ospedali; il 100% dei pazienti ha risposto positivamente all’indagine di soddisfazione sulle

modalità del servizio reso, sulla professionalità degli operatori coinvolti e sul ripetere l’esperienza e a proporla

ad altri.

Inoltre nel 2007 sono stati eseguiti:

Ospedale N. interventi chirurgici ordinari

Di cui n. urgenti Totali

Cairo M.tte 429 145 574 Albenga 1.369 479 1.848 Savona 4.601 1.364 5.965 Totali 6.399 1.988 8.387

Nel contesto dell’emergenza è stato ultimato l’ampliamento tecnico strutturale del Pronto Soccorso

dell’Ospedale San Paolo di Savona. Tale ampliamento permetterà di migliorare i percorsi assistenziali e

l’assetto logistico della zona dedicata alle attività di Diagnostica per Immagini.

Il progetto telemedicina: teleradiologia e trasmissione/refertazione centralizzata degli

elettrocardiogrammi.

E’ stato completato il sistema di gestione digitale dell’imaging radiologico nelle tre sedi ospedaliere

(Albenga, Cairo e Savona) e nella sede radiologica territoriale (Via Collodi – Savona). Tale metodica

consente la trasmissione telematica dei referti con un’adeguata velocità trasmissiva nonché la possibilità di

ottenere la validazione legale dei referti. In concomitanza all’utilizzo della metodica digitale, sono stati posti in

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essere corsi di formazione per il personale coinvolto e il potenziamento delle apparecchiature di diagnostica.

Il tutto assicura, mediante l’utilizzo della rete dati, l’effettuazione dei consulti ai fini diagnostici e telediagnosi su

immagini radiologiche, sia tra le diverse sedi ospedaliere aziendali che verso l’esterno.

Le Direzioni Mediche dei due Presidi Ospedalieri, in collaborazione con il Dipartimento Cure Primarie

hanno implementato un percorso per la dimissione protetta dei pazienti. Tale percorso, operativo dalla

fine del 2006 descrive le modalità di erogazione delle cure attraverso l’assistenza domiciliare ad alta

intensità di cura, identificando la tipologia dei pazienti ai quali è rivolta, definendo le funzioni e le responsabilità

dei soggetti e delle figure professionali coinvolte, compreso il percorso preferenziale in caso di re-ricovero

ospedaliero per le situazioni non più gestibili al domicilio. La procedura in essere prevede la presa in carico dei

bisogni del paziente che, concluso l’iter diagnostico curativo e terapeutico ospedaliero, ha perso

contemporaneamente o stabilmente l’autonomia e richiede interventi di carattere sanitario e/o sociale

effettuabili a domicilio o nelle altre strutture territoriali. La dimissione protetta assicura la continuità assistenziale

fra Ospedale e Territorio e l’integrazione fra servizi territoriali sociosanitari ed ospedalieri.

L’A.S.L. n. 2 Savonese nel corso degli anni 2004/2007 ha sviluppato il percorso dell’Accreditamento

Istituzionale secondo le Normative nazionali e regionali. L’Accreditamento, inteso come atto amministrativo,

costituisce lo strumento rende possibile l’erogazione di prestazioni sanitarie per conto del Servizio Sanitario

Nazionale nel sistema dell’offerta delle cure. Tale atto rappresenta il collegamento tra l’autorizzazione a

esercitare, vincolante per tutte le strutture sanitarie, e la definizione di appositi accordi di fornitura fra

committenti ed erogatori, individuati dal DLgs. 502/1992 e successive modifiche nelle strutture sanitarie

pubbliche e private e nei professionisti.

Il DLgs. 229/1999 afferma che l’accreditamento viene concesso alle strutture sanitarie che:

§ Sono in possesso dell’autorizzazione (requisiti minimi strutturali, impiantistici, tecnologici

ed organizzativi D.P.R. 14/01/1997);

§ Rispondono agli obiettivi e agli indirizzi della programmazione regionale;

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§ Sono in possesso di ulteriori requisiti di qualificazione;

§ Presentano verifica positiva dell’attività svolta.

Si costruisce di conseguenza un insieme di atti della Pubblica Amministrazione che tendono ad

assicurare un sistema di garanzie interne per i committenti (Azienda A.S.L. o Regione) ed esterne verso i

cittadini/utenti per governare la qualità delle prestazioni (continuità, tempestività, appropriatezza, sicurezza

….).

Nel 2005/2006 sono state accreditate le seguenti strutture sanitarie dell’A.S.L. n. 2 Savonese:

§ U.O. Assistenza Psichiatrica Territoriale: Centri di Salute Mentale;

§ U.O. Medicina di Base e Specialistica;

§ U.O. Assistenza Psichiatrica Territoriale – Ambulatori Psichiatrici;

§ U.O. Consultoriale;

§ U.O. SER.T e Ambulatori;

§ U.O. Anziani;

§ U.O. Ass.Psich.Terr. strutture residenziali e semiresidenziali;

§ U.O. Assistenza Disabili.

Nel 2007 è stata completata la documentazione relativa all’istanza di Accreditamneto che ha

interessato i due presidi Ospedalieri di Albenga, Savona e Cairo M.tte.

Nell’arco del 2006 e del 2007 sono proseguiti i lavori per la realizzazione del nuovo ospedale di Albenga,

i quali si sono conclusi con l’inaugurazione della nuova struttura avvenuta in data 08/10/2008 con la presenza

delle massime autorità locali, provinciali e regionali. Il nuovo ospedale, struttura dotata di tecnologie

moderne e all’avanguardia, nonché di un comfort alberghiero di notevole gradimento, ha iniziato l’attività a

regime dalla metà di ottobre 2008.

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3.12 Obiettivi per il futuro

A seguito della Deliberazione del Consiglio Regionale n. 8 del 28/02/2008 “Stralcio del Piano

Sociosanitario relativo alla rete di cura e assistenza. Accorpamento e nuova definizione di alcune Aziende

Sanitarie” l’Azienda Ospedaliera S. Corona di Pietra Ligure è confluita dal 01 luglio 2008 nell’A.S.L. n. 2

Savonese, pertanto è in atto una riorganizzazione generale dell’Azienda, improntata alla soddisfazione dei

bisogni sanitari dei cittadini residenti in tutta la provincia savonese, nel rispetto delle linee guida e del budget

definito dalla Regione Liguria.

A seguito di tale riorganizzazione, la funzione ospedaliera per l’ASL 2 Savonese sarà svolta dal Presidio

costituito dall’Ospedale S. Maria di Misericordia di Albenga e dall’Ospedale Santa Corona di Pietra Ligure,

(Presidio Ponente) e dal Presidio costituito dall’Ospedale San Paolo di Savona e dall’Ospedale San Giuseppe

di Cairo Montenotte (Presidio Levante).

Il nuovo assetto organizzativo ha reso necessaria la ridefinizione delle competenze e delle funzioni

dell’Azienda secondo i principi dell’accentramento e decentramento di attività per ottimizzare le risorse

umane secondo le nuove esigenze organizzative.

Il Direttore Generale dell’ASL 2 Savonese ha pertanto ritenuto, con Delibera n° 626 / 01/07/2008, di

adottare una nuova organizzazione a valenza provinciale dell’area dei servizi tecnico-amministrativi e con

Delibera n° 831 del 4 settembre 2008 di definire i quattordici Dipartimenti Sanitari e le linee per il loro

funzionamento.

Azioni e risultati attesi per il futuro:

1. Proseguimento della riorganizzazione funzionale del Pronto Soccorso dell’Ospedale San Paolo di

Savona alla luce della disponibilità di più sale visita per il Pronto Soccorso Generale, ulteriori spazi per la

degenza e ambienti migliori e più ampi da dedicare alla traumatologia, alla pediatria ed alla radiologia.

Verrà favorita e migliorata la comunicazione con l’utenza , oltre che dal personale dipendente e dai volontari

Avo, dalla installazione di cartellonistica e schermi informativi sull’affollamento e sull’attesa.

2. Progetto di adeguamento tecnico strutturale del Blocco Operatorio dell’Ospedale San Giuseppe di

Cairo M.tte, con ampliamento dei locali della zona di ingresso e differenziazione degli accessi per pazienti ed

operatori con annessa centrale di sterilizzazione.

3. Riorganizzazione del Pronto Soccorso dell’Ospedale San Giuseppe di Cairo M.tte.

La continua evoluzione delle conoscenze e delle tecnologie correlate all'emergenza, l'aumento

dell'incidenza di determinate patologie, in modo particolare quelle di origine cardiovascolare e l'esigenza di

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un adattamento dell'intera rete ospedaliera alle diverse realtà territoriali (zonali, provinciali e regionali),

costituiscono le motivazioni di base che hanno portato ad individuare la possibilità di costituire un presidio di

Pronto Soccorso in cui si possa instaurare un approccio di tipo multidisciplinare al paziente, affinché se ne

migliori l'efficienza nella gestione delle urgenze.

OBIETTIVI

Ø migliorare la risposta all’utente anche in termini di sicurezza oltrecchè di

appropriatezza delle prestazioni;

Ø strutturare un modello organizzativo che produca un efficiente utilizzo delle risorse

umane, materiali e tecnologiche;

Ø creare condizioni lavorative ottimali per gli operatori coinvolti nel contesto

dell’emergenza-urgenza.

MODELLO OPERATIVO

Le attività del P.S. sono rivolte a:

Ø un primo inquadramento diagnostico e l’adozione dei primi provvedimenti

terapeutici e dagli interventi di stabilizzazione;

Ø un appropriato collegamento con gli specialisti delle varie discipline disponibili nella

struttura;

Una volta inquadrato il paziente, viene stabilito il più adeguato percorso, che può prevedere:

Ø la dimissione in sicurezza del paziente, che viene riaffidato al curante, MMG;

Ø l’invio agli ambulatori specialistici, per patologie non urgenti di competenza; i servizi

disponibili sono presenti sia all’Ospedale di Cairo M.tte che all’Ospedale di SV;

Ø il trasferimento secondario protetto, con invio del paziente presso altri presidi per

competenza specialistica (Savona – C. Corona) qualora si renda necessario. Il trasferimento avviene

secondo modalità previste da apposite procedure, con ambulanza attrezzata, personale

infermieristico formato, e nei casi particolarmente critici, l’assistenza al paziente durante il trasporto

secondario protetto è ad opera del Medico;

Ø il ricovero in Osservazione Breve Intensiva, struttura organizzativa con n. 3 posti letto

monitorati, organizzata per valutare a fondo i pazienti in cui non vi è chiara indicazione al ricovero al

fine di una dimissione in sicurezza. Il paziente viene tenuto in osservazione per un periodo breve al fine

di giungere ad un giudizio clinico esaustivo;

Ø il ricovero in Reparto; nell’Ospedale di Cairo M.tte il paziente viene ricoverato

secondo criteri di appropriatezza nelle UU.OO. di Medicina, e Chirurgia;

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Ø la dimissione protetta, un nuovo modello organizzativo che prevede la rivalutazione

del paziente ed il continuum diagnostico terapeutico all’ambulatorio di follow up, ove sono fruibili

anche prestazioni ecografiche ed endoscopiche. In collaborazione con l’A.D.I. (Dipartimento Cure

Primarie) è attivo inoltre l’ambulatorio infermieristico per garantire al paziente un continuum anche

per le prestazioni di tipo infermieristico (medicazioni, rimozione punti, somministrazione di farmaci per

via parenterale).

L’accesso alle prestazioni di pronto soccorso deve essere disciplinato da un sistema di selezione e di

priorità per gravità del caso, triage, adottato in tutte le strutture del sistema ospedaliero regionale.

4. Attivazione di n. 10 P.L. di Cure Intermedie presso l’Ospedale San Giuseppe di Cairo M.tte.

L’attivazione dei nuovi posti letto sarà il risultato della trasformazione di n. 6 posti letto dal regime di

acuti a quello riabilitativo della S.C. Medicina di Cairo M.tte e n. 4 posti letto di nuova istituzione. Le Cure

Intermedie si pongono come interfaccia tra i reparti per malati acuti ospedalieri e i servizi di cure primarie

territoriali e cure continuative (RSA) che oltre a garantire il raggiungimento della stabilizzazione clinica del

paziente, del recupero funzionale con un ritorno tempestivo al domicilio in situazione di sicurezza e in

continuità di cure, di grande importanza sarà anche il servizio in rete offerto ai reparti e ai servizi territoriali per

la transizione dei pazienti ai servizi extraospedalieri e di cure e per attività di consulenza specialistica.

5. Attivazione di n. 9 P.L. di Riabilitazione presso l’Ospedale di Cairo M.tte.

Il potenziamento del settore riabilitativo di n. 9 posti letto è una condizione importante, data la

particolarità della popolazione residente nella provincia savonese, poiché le attività di riabilitazione intensiva

in regime di ricovero ospedaliero sono dirette al recupero di disabilità importanti. Tale attività richiede un

elevato impegno medico specialistico a indirizzo riabilitativo diagnostico e terapeutico, comprensivo di

interventi multiprofessionali intensi (orientativamente 3 ore/die) che implicano un elevato livello di intervento

dei tecnici della riabilitazione e degli infermieri

La riabilitazione è un processo di soluzione dei problemi e di educazione nel corso del quale si porta

una persona a raggiungere il miglior livello di vita possibile sul piano fisico, funzionale, sociale ed emozionale,

con la minor restrizione possibile delle sue scelte operative. Il processo riabilitativo coinvolge anche la famiglia

del soggetto e quanti sono a lui vicini. Di conseguenza, il processo riabilitativo riguarda, oltre che aspetti

strettamente clinici anche aspetti psicologici e sociali.

6.Trasformazione di n. 8 dei 24 posti letto di Chirurgia Generale in Day Surgery, mantenimento di n. 8

posti letto restanti di degenza ordinaria presso l’Ospedale di Cairo M.tte.

Attualmente l’U.O. di Chirurgia Generale ha in dotazione 24 posti letto ordinari e 6 di Day Surgery. In

considerazione degli indicatori d’attività rilevati e degli aspetti logistici dell’Ospedale di Cairo, è stata

progettata una ridefinizione dei posti letto. Al fine di applicare un modello assistenziale chirurgico efficace e

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con ottime garanzie in termini di sicurezza per gli assistiti, gli interventi chirurgici maggiori saranno effettuati

nell’ambito della programmazione della S.C.dell’ Ospedale San Paolo di Savona, dall’equipe chirurgica della

Chirurgia dell’ Ospedale di Cairo M.tte, secondo percorsi e protocolli condivisi dagli operatori. Tale

organizzazione consente di mantenere attiva la chirurgia dell’Ospedale di Cairo M.tte, alla stessa faranno

riferimento le attività di Day Surgery Multidisciplinare previste dalla presenza di professionisti provenienti da

altre sedi ospedaliere dell’Asl 2 Savonese.

7. Potenziamento Rianimazione e Terapia Intensiva presso il Presidio ospedaliero del Ponente Ligure

Attivazione di n. 4 posti letto di rianimazione presso l’ospedale di Albenga.

8. Potenziamento Servizio Dialisi presso il nuovo ospedale di Albenga e il Centro Dialisi di Alassio.

Il potenziamento del Servizio sarà espletato attraverso l’impiego di maggiori risorse umane e sarà

rivolto sia verso la popolazione residente sia verso la richiesta di trattamenti dialitici espressa da pazienti

vacanzieri.

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D) QUALITA’, GESTIONE AMBIENTALE E COMUNICAZIONE

3.13 Il Sistema Gestione Qualità dell’Azienda

LA STRUTTURA PER LA QUALITA’

L’Azienda è dotata di un Ufficio Qualità dal 1997; questa struttura progetta, offre un supporto

metodologico e coordina le attività aziendali per la qualità.

L’Asl n. 2 si avvale inoltre di una rete di referenti qualità nominati in ogni Struttura aziendale e del

supporto di 18 operatori con la qualifica di “Valutatori interni Sistemi Qualità” che svolgono anche la funzione

di tutor in progetti di miglioramento della qualità.

I compiti dell’Ufficio Qualità sono:

- promuovere e coordinare le attività per la qualità

- progettare, implementare e mantenere attivo il Sistema di Gestione per la Qualità

aziendale

- coordinare i gruppi di miglioramento della qualità su tematiche specifiche, anche in

collaborazione con i rappresentanti delle Associazioni di volontariato e di tutela dei cittadini

- organizzare e coordinare la rete aziendale dei referenti qualità, dei tutor e dei gruppi

di lavoro sulla qualità

- fornire formazione e consulenza agli operatori

- coordinare il gruppo dei valutatori interni della qualità

- riferire periodicamente alla Direzione sull’andamento del SGQ

- collaborare con la Direzione per definire gli obiettivi per la qualità annuali aziendali e

di Struttura Complessa da inserire nella scheda budget e relativi indicatori

- collaborare con l’Ufficio Accreditamento per l’integrazione delle attività

- collaborare con l’U.O. Comunicazione sanitaria e Marketing e l’Ufficio Relazioni con il

Pubblico per le iniziative di competenza

- diffondere la cultura della qualità

- progettare ed attuare il Piano annuale per la formazione per la qualità

- progettare ed attuare il Piano annuale aziendale per la Qualità

- definire, pianificare ed attivare sistemi di misurazione, monitoraggio, analisi e

miglioramento per garantire il SGQ

- gestire il sistema documentale della qualità aziendale

- promuovere, progettare e gestire indagini per la rilevazione della soddisfazione dei

pazienti/utenti e degli operatori

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- promuovere, pianificare, realizzare e valutare progetti di valutazione e miglioramento,

audit, percorsi assistenziali, gestione dei rischi;

- partecipare a progetti di ricerca e sviluppo Regionali, Ministeriali e di benchmarking

2. RIFERIMENTI NORMATIVI

Ø Decreto del Presidente della Repubblica 14/01/97 “Approvazione dell’atto di indirizzo

e coordinamento alle regioni e alle province autonome di Trento e Bolzano, in materia di requisiti

strutturali, tecnologici ed organizzativi minimi per l’esercizio delle attività sanitarie da parte delle

strutture pubbliche e private”, tra i requisiti minimi organizzativi generali prevede che “in ogni

azienda deve esistere una struttura organizzativa (o un responsabile in relazione alla complessità

della stessa” che presiede alle attività di valutazione e miglioramento della qualità”.

Ø Legge Regionale 30/07/99 n°20 Norme in materia di autorizzazione, vigilanza e

accreditamento dei presidi sanitari e socio-sanitari pubblici e privati

Ø Deliberazione della Giunta Regionale 05.12.2003 n. 1575 Modifiche del “Manuale per

l’Accreditamento delle strutture sanitarie e socio -sanitarie” approvato con DGR 395/2002.

A) Requisiti organizzativi e funzionali generali – A.6- Verifica e miglioramento della qualità

Criterio A.6.1. Esiste un responsabile delle attività per il miglioramento della qualità-

(indicatore : il responsabile delle attività per il miglioramento della qualità è individuato

nominativamente e sono stati assegnati compiti e livelli di responsabilità)

Ø Direttiva del Ministro per le Riforme e per le Innovazioni nella Pubblica

Amministrazione per una Pubblica Amministrazione di qualità. Dicembre 2006.

Ø Direttiva del Ministro della Funzione Pubblica sulle misure finalizzate al

miglioramento del benessere organizzativo nelle pubbliche amministrazioni;

23/03/2004.

Ø Direttiva del Ministro della Funzione Pubblica sulla rilevazione della qualità

percepita dai cittadini.

Ø Norma UNI EN ISO 9001.2000 p.5.5.2.

Ø Norma UNI EN ISO 9000 :2005

Ø D.Lgs.vo n°502/92 e 517/93 art.10 e art.14

Ø Piano Sanitario Nazionale 2006-2008 Cap.4.4. La promozione del Governo clinico

e la qualità nel Servizio sanitario nazionale compresa la tematica delle liste di attesa.

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3. LA PROMOZIONE DEL GOVERNO CLINICO, la politica per la qualità e gli obiettivi strategici aziendali

La Asl n.2 Savonese in coerenza con le indicazioni del Piano Sanitario Nazionale 2006-2008, con le

disposizioni regionali e con il proprio Atto Aziendale promuove il governo clinico quale strumento per il

miglioramento della qualità delle cure per i pazienti e per lo sviluppo delle capacità complessive del

Sistema Sanitario che ha lo scopo di mantenere standard elevati e migliorare le performance professionali

del personale.

E’ perseguita l’integrazione dei diversi sistemi di budget, qualità, accreditamento, certificazione,

ambiente, rischio clinico, formazione, gestione della documentazione, comunicazione, valutazione degli

esiti, coinvolgimento dei pazienti e valorizzazione delle risorse umane.

L’ascolto e la partecipazione dei cittadini viene garantita attraverso periodiche rilevazioni delle loro

opinioni, organizzazione di incontri e coinvolgimento attivo dei rappresentanti delle associazioni di

volontariato e di tutela a gruppi di miglioramento della qualità con operatori.

La Direzione ogni anno approva il Piano per lo sviluppo del Sistema di Gestione per la

Qualità che viene inserito tra gli obiettivi del Piano Strategico Triennale.

4. LA CARTELLA CLINICA UNIFICATA PER TRE OSPEDALI PER MIGLIORARE LA QUALITA’ DELLA DOCUMENTAZIONE E DEI PROCESSI E RIDURRE GLI ERRORI

La registrazione su cartella clinica di tutte le azioni, dei processi e degli avvenimenti relativi ad un

ricovero costituisce un momento fondamentale e cruciale per assicurare quel carattere di trasparenza e di

chiarezza in grado di garantire le decisioni corrette, appropriate e tempestive di tutti gli operatori e più in

generale di tutti gli utenti della cartella clinica anche all’esterno dell’ospedale.

La corretta compilazione della cartella clinica è presupposto di un intero percorso che porta al

miglioramento della qualità dell’esperienza di ricovero.

OBIETTIVO: adottare una cartella clinica unificata per tre ospedali (Savona, Cairo, Albenga)

METODI: il progetto di Change Management è stato avviato nel 2006 sulla base di una esigenza della

Direzione Generale al fine di disporre di una cartella clinica unificata cartacea ma predisposta

all’informatizzazione; per migliorare la qualità della documentazione, migliorare la comunicazione tra

operatori, tra operatori e pazienti, ridurre gli errori, migliorare la gestione di processi attraverso la rintracciabilità

del lavoro di èquipe.

Le fasi sono state : raccolta delle esigenze, censimento della modulistica in uso, costituzione del

gruppo di lavoro multiprofessionale rappresentativo dei Dipartimenti; benchmarking, analisi organizzativa,

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elaborazione Manuale con istruzioni per uso moduli, formazione (rivolta a 935 operatori/partecipazione del

66,6%); test; implementazione avvio utilizzo maggio 2007; monitoraggio e azioni correttive; valutazione con

indicatori inseriti negli obiettivi di budget anno 2007 (audit su cartelle cliniche in archivio ed in reparto tot. n°

255), autovalutazione da parte dell’èquipe di n° 15 cartelle per ogni struttura). Introduzione scheda unica di

terapia.

Nel 2008 inserimento negli obiettivi di budget : utilizzo scheda unica di terapia e utilizzo modulo

conforme del consenso informato (con progetto). Audit in archivio e in reparto con controllo di n° 840 cartelle.

Valutazione , azioni correttive e di miglioramento. Studio informatizzazione dei moduli della cartella

unificata, in corso. Estensioni: cartella clinica Day Surgery e documentazione per “Pacchetti ambulatoriali

complessi”.

RISULTATI:la cartella clinica unificata (con format aziendale conforme alla documentazione del

Sistema Gestione Qualità ) è utilizzata da n° 26 Strutture Complesse (esonerate rianimazione, pediatria). La

misurazione con indicatori ha permesso di verificare il miglioramento della leggibilità, completezza,

identificazione del redattore e la rintracciabilità delle azioni e dei processi clinici e assistenziali. E’ stata

integrata la cartella medica con quella infermieristica. E’ entrata nell’uso l’utilizzo della scheda unica di

terapia con azzeramento degli errori di trascrizione, è migliorata la comunicazione tra i membri dell’èquipe.

La lettera di dimissione è sempre presente.

Nel corso del 2009 verrà revisionato il Manuale e la modulistica alla luce dei risultati.

CONCLUSIONI :

A) Dopo due anni di utilizzo, alla luce dei dati è emerso che l’impatto organizzativo è

stato significativo ed ha inciso sui cambiamenti nella attività clinica

B) Il progetto ha raggiunto i suoi obiettivi

C) Le criticità emerse da presidiare sono relative alle resistenze ai cambiamenti finalizzati

alla omogeneizzazione dei comportamenti vissuta come perdita di autonomia; la predisposizione

all’informatizzazione comporta necessariamente cambiamenti e adattamenti che devono essere

accompagnati e supportati.

Riferimenti Bibliografici:

- Manuale della Cartella Clinica, Regione Lombardia 1998

- Evasio Pasini, Pier Franco Ravizza La cartella clinica come documento del Sistema

Qualità: un esempio pratico

- Direttiva del Ministero della Funzione Pubblica sulle misure finalizzate al miglioramento

del benessere organizzativo nelle pubbliche amministrazioni, del 24/03/04

- Tang PC, La Rosa MP, Golden SM.Use of computer-based records, completeness of

documentation and appropriateness of documentated clinical decision.JAMIA 1999;6:245-251

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5. L’ASCOLTO E LA PARTECIPAZIONE DEI CITTADINI

La Direzione Aziendale promuove, diffonde e sviluppa, metodi di rilevazione della qualità percepita

dai cittadini, basati sull’ascolto e sulla partecipazione, finalizzati a progettare sistemi di erogazione dei servizi

tarati sui bisogni effettivi dei cittadini, utilizzando al meglio le risorse disponibili.

La qualità di un servizio può essere definita come la globalità degli aspetti e delle caratteristiche di un

servizio da cui dipendono le sue capacità di soddisfare completamente un dato bisogno. In tal senso, il

monitoraggio della qualità percepita assume lo specifico significato di strumento utile al miglioramento

continuo della qualità del servizio.

A tale scopo è stata definita apposita procedura aziendale PQA 107 “Gestione delle indagini

conoscitive” Rev.0 del 8/11/05.

Nel corso del 2007 sono stati presentati e discussi i risultati dell’indagine di soddisfazione dei pazienti

realizzata nel 2006 in 11 reparti di degenza ed avviate azioni di miglioramento:

- Guide ai servizi pieghevoli e scaricabili da sito aziendale per tutte le Unità Operative e

servizi

- Miglioramento della comunicazione ed informazioni ai cittadini.

I risultati vengono presentati all’interno ed all’esterno dell’Azienda in funzione della loro utilizzazione,

per definire piani di miglioramento operativi, allocare l’andamento dei risultati ottenuti, attuare tutte le azioni

correttive e preventive, attivare l’orientamento all’utente dell’intera organizzazione in una logica di servizio,

soddisfare pienamente le esigenze dei destinatari anticipando le loro aspettative.

Alcuni dati:

ASL 2

290

141 131

0

50

100

150

200

250

300

350

dimessi restituiti compilati

ASL 2

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79

50

46

5

10

9

18

10

10

60

19

19

48

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7

3

5

5

28

12

10

4

3

3

45

23

22

0%

10%

20%

30%

40%

50%

60%

70%

80%

90%

100%

MedicinaGenerale

Recup. e Riabil.Funzion.

Ginecologia Medicina 1 Medicina 2 M.I.C.I Neurologia Recup. e Riabil.Funzion.

Cardiologia

Reparti ospedalieri coinvolti (dimessi, n. questionari restituiti / compilati)

Dimessi Restituiti Compilati

Consiglierebbe questo Reparto ai suoi amici o parenti ?

SI; 93%

NO; 7%

SI NO

I gruppi di miglioramento sono gruppi di lavoro composti da Direttori, dirigenti delle strutture,

operatori e rappresentanti delle associazioni di volontariato e di tutela individuati tra i componenti del

Comitato Consultivo Misto dell’Azienda, ovvero l’organismo di consultazione portavoce dei cittadini.

Tali gruppi vengono istituiti con deliberazione del Direttore Generale a cui viene affidato il compito di

valutare le criticità relative al problema individuato, definire obiettivi specifici su cui avviare ipotesi di

miglioramento.

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La metodologia seguita è quella propria dei circoli di qualità: analisi del problema, raccolta dati,

analisi delle cause, individuazione indicatori, progettazione e realizzazione di miglioramenti, diffusione dei

risultati.

Per ogni gruppo viene nominato un coordinatore che si avvale della competenza tecnica e

metodologica del Responsabile dell’Ufficio Qualità.

Sono stati istituiti i seguenti gruppi di miglioramento:

-Continuità assistenziale ospedale – territorio / Servizi per anziani

-Ristorazione ospedaliera

-Informazione

-Accoglienza in ospedale;

- Abbattimento liste d’attesa.

Attualmente è attivo il gruppo di miglioramento Pronto Soccorso che ha il compito di valutare le

criticità relative all’informazione ai parenti e ai tempi di attesa e proporre azioni di miglioramento con

particolare riferimento all’accoglienza, ai tempi di attesa anche in funzione della prevista riorganizzazione

logistica.

6.IL PIANO DELLA FORMAZIONE PER LA QUALITA’ ’

Il Piano della formazione 2007 nell’ottica di diffondere nell’Azienda la cultura della valutazione, del

monitoraggio e del miglioramento continuo prevede di implementare le conoscenze e le competenze in

relazione agli obiettivi strategici aziendali enunciati in premessa ha previsto:

v Un corso di formazione sulla gestione della documentazione clinica “ Cartella

clinica unificata condivisa: aspetti giuridici e medico – legali, rischio clinico e miglioramento

dei processi assistenziali (rivolto a 935 operatori).

v Seconda giornata della salute “L’alleanza con i cittadini. Dal consenso

informato alla partecipazione alle scelte di cura” (250 partecipanti).

7. LA GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO E LA SICUREZZA DEL PAZIENTE

La ASL n.2 Savonese, in coerenza con le indicazioni del Ministero della Salute promuove e sviluppa

attività finalizzate alla prevenzione e gestione del rischio clinico per la tutela e la sicurezza del paziente

integrate con il Sistema Gestione Qualità.

Nel febbraio 2007 con la Delibera del D.G. n° 206 è stata istituita la Unità di Gestione del Rischio.

I progetti implementati nel corso del 2007 sono stati:

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ü Cadute accidentali dei pazienti : è stata elaborata la scheda di segnalazione, la

scala per l’individuazione dei pazienti a rischio e le raccomandazioni per la prevenzione delle cadute.

Questi strumenti sono stati presentati e discussi con i coordinatori infermieristici ed avviata la

sperimentazione.

ü Scheda unica di terapia: l’utilizzo della scheda unica di terapia azzera gli errori di

trascrizione e consente la identificazione del medico che prescrive e dell’infermiere che somministra.

8. LA CERTIFICAZIONE ISO 9001:2000

Elenco Unità Operative certificate:totale n.28

• U.O. Direzione Medica Presidio Ospedaliero Savona e Cairo

DEGENZE

1. U.O. Cardiologia Savona

2. U.O. Cure Intermedie

3. U.O. Chirurgia Pediatrica

4. U.O. Medicina 1°

5. U.O. Medicina 2°

6. U.O. Medicina Cairo

7. U.O. Nefrologia e Dialisi Savona

8. U.O. Neurologia

9. U.O. Ostetricia e Ginecologia

10. U.O. Pediatria

11. U.O. Riabilitazione Savona e Cairo

12. U.O. Day Surgery

SERVIZI

13.U.O. Anatomia Patologica

14.U.O. Laboratorio Analisi

15.U.O. Immunoematologia e Medicina Trasfusionale

16. Struttura Semplice Diagnostica per Immagini Cairo

17. U.O. Anestesiologia e Rianimazione Savona

18.Struttura Semplice Anestesia e Blocco Operatorio Cairo

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19.Struttura Semplice Blocco Operatorio Savona

20.U.O.Pronto Soccorso e osservazione Breve Savona

21.Struttura Semplice Pronto Soccorso Cairo

22.U.O. 118 Savona Soccorso

23.U.O.Farmacia Ospedaliera Savona

SERVIZI AMMINISTRATIVI

24.Ufficio Formazione e Aggiornamento

25.U.O.Provveditorato

26.U.O.Centro di Controllo Direzionale

27.U.O.Sistema Informativo

Nel novembre 2007 l’Azienda ha superato la verifica di mantenimento della Certificazione.

Attualmente è disponibile nell’Azienda un set di indicatori sulle attività individuate come critiche,

monitorate attraverso strumenti propri dei Sistemi di Gestione della Qualità finalizzati al raggiungimento di

obiettivi clinici di qualità anche inseriti nelle schede budget.

In tal modo si è realizzata l’integrazione con il Sistema di Controllo Direzionale e con il Sistema di

Gestione del rischio clinico che si va costruendo ed implementando.

9. LA PARTECIPAZIONE A PROGETTI DI RICERCA E SVILUPPO

La ASL 2 Savonese partecipa a gruppi di lavoro regionali su temi specifici:

- Gestione rischio clinico

- Rete degli Ospedali che promuovono salute HPH/Progetto maltrattamenti

Inoltre è presente sul sito della Regione Liguria alla pagina dedicata all’Osservatorio regionale

Qualità percepita a seguito della partecipazione ad un progetto Nazionale Ministeriale in collaborazione

con altre Regioni italiane e l’Università degli Studi di Bologna Sociologia della Salute con la quale è in atto

una continua collaborazione.

E’ presente nella banca dati del Dipartimento della Funzione Pubblica “Buoni esempi.it”, con il

progetto “Le attività relative alla qualità percepita all’interno dello sviluppo del Sistema di gestione per la

Qualità dell’Azienda”, che viene aggiornato ogni anno.

L’Azienda è inoltre presente in numerose pubblicazioni ed invitata a convegni e dibattiti di

confronto e discussione su temi innovativi e di confronto di esperienze; collabora con la Società Italiana

per la Qualità della Assistenza Sanitaria ed alla rivista “Salute e Società” edita da Franco Angeli.

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3.14 I mezzi di comunicazione aziendale

Il complesso sistema di comunicazione di cui si avvale l’Azienda viene periodicamente

esplicitato nel “Piano di Comunicazione” aziendale predisposto ed attuato dall’Unità Operativa

Comunicazione Sanitaria e Marketing.

Il tipo di comunicazione svolto dall’Azienda può, in prevalenza, ascriversi alla cosiddetta

comunicazione pubblica o di servizio; questo tipo di comunicazione è destinato alla comunità, ovvero

all’insieme di persone e cittadini che ne fanno parte, sia a livello locale che nazionale, all’interno dei

criteri e dei limiti definiti costituzionalmente (art. 97 Cost.).

Lo sviluppo delle relazioni con i cittadini rientra tra i compiti istituzionali dell’Azienda, insieme al

potenziamento ed all’armonizzazione dei flussi informativi interni; inoltre l’Azienda deve concorrere ad

affermare il diritto dei cittadini ad un’efficace comunicazione ed alla promozione di attività

educazionali.

Le attività di seguito descritte sono finalizzate tanto alla comunicazione interna quanto alla

comunicazione esterna ed intendono illustrare ed informare gli operatori e la popolazione / utenza di

riferimento circa le attività poste in essere per il conseguimento degli obiettivi istituzionali, in modo da

evidenziare le potenzialità e le eccellenze dell’Azienda.

Il modello comunicativo adottato è volto a relazionare alla committenza (utenza –

popolazione), il maggior numero di progetti – iniziative attuati o da attivare per migliorare la qualità

percepita e favorire il processo di appartenenza alla gestione pubblica ed il pieno consenso dei

cittadini e degli operatori nei riguardi della missione aziendale (vedi capitolo 1).

Attraverso il coinvolgimento dei referenti dei servizi interessati si attiva un processo di

riconoscimento dei dipendenti nell’Azienda ed una condivisione dei programmi e degli obiettivi

favorendo un miglior rapporto cittadino – operatori che gratifica entrambi, sia in termini di efficacia,

sia di qualità percepita del servizio stesso.

La comunicazione esterna si rivolge, inoltre, alle istituzioni pubbliche e private, alle autorità ed

associazioni insistenti sul territorio di riferimento dell’Azienda, ritenendo necessaria l’esternazione delle

iniziative aziendali, anche per sviluppare la collaborazione con enti ed organizzazioni che operano,

direttamente o indirettamente, sul piano sociale e sanitario.

Il “Piano di Comunicazione” si applica nei confronti di:

- strutture aziendali, con riferimento ai rispettivi campi di attività istituzionali svolte sia

nell’ambito dell’A.S.L., sia in collaborazione con soggetti esterni;

- soggetti interni: tutti gli operatori;

- soggetti esterni: (associazioni di volontariato, di categoria, privato sociale …) ;

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- soggetti isituzionali pubblici (Comuni, Provincia, Regione, Ministero della Salute … );

- Mass media;

- Popolazione / utenza.

Gli obiettivi strategici della comunicazione aziendale possono essere così sinteticamente

riassunti :

1) contribuire a facilitare la conoscenza e l’utilizzo dei servizi all’utenza;

2) progettare ed aggiornare banche dati di informazioni sulla rete dei servizi sanitari e sulle

prestazioni offerte;

3) realizzare e gestire un sistema di trasmissione e distribuzione delle informazioni

coinvolgendo soggetti plurimi anche in iniziative di prevenzione e divulgazione di corretti

stili di vita.

Il processo di comunicazione aziendale si svolge attraverso le seguenti attività:

Rapporti con i Mass Media

• Comunicati stampa descrittivi di iniziative poste in essere dalle strutture o dalla direzione

generale dell’Azienda;

• Conferenze stampa, cui partecipano quali relatori i referenti aziendali o la direzione

generale, che illustrano attività o programmi migliorativi di interventi a favore dei cittadini / utenti;

• Interviste televisive e radiofoniche a cadenza settimanale, volte a divulgare, attraverso la

comunicazione diretta da parte di dirigenti / operatori aziendali, le iniziative innovative dei servizi e

per il raggiungimento degli obiettivi educazionali;

• Raccolta ed archiviazione rassegna stampa;

• Istituzione di un ufficio stampa nelle emergenze.

Rapporti con associazioni e cittadinanza

• Tutela partecipazione cittadini, assicurata grazie a protocolli d’intesa con le associazioni di

volontariato e di tutela operanti nell’area di competenza dell’Azienda.

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Attività editoriale e redazionale

• “Sanità Notizie”: pubblicazione periodico aziendale di informazione sanitaria con tiratura di

circa n. 9.500 copie a cadenza trimestrale;

• Sito internet aziendale; inteso a rendere disponibili in rete il maggior numero di informazioni

utili al cittadino ed ai servizi interni;

Dal sito internet aziendale (www.asl2.liguria.it)

• Carta dei servizi;

• Guida ai servizi informatici;

• Elenco telefonico interno;

• Inserzioni Seat Pagine Bianche e Gialle;

• Funzionigramma aziendale;

• Redazione libri storici Ospedale S. Paolo di Savona;

• Opuscoli informativi a temi specifici rivolti in genere alla popolazione / utenza con finalità

di educazione sanitaria.

Figura: numero di Sanità Notizie

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3.15 La gestione ambientale

L’Azienda, avvalendosi del proprio servizio di Igiene Ambientale, si occupa:

• della Gestione e dello Smaltimento dei Rifiuti Ospedalieri ( dalla fase di raccolta fino alla consegna

degli stessi a ditta esterna ), siano essi rifiuti assimilabili agli urbani, pericolosi a rischio infettivo,

pericolosi a rischio non infettivo, speciali;

• della Vigilanza igienico-sanitaria sulle acque reflue ospedaliere, segnalando al Dipartimento

Tecnologico aziendale sia gli interventi urgenti sia quelli ordinari da porre in atto sulle

apparecchiature di grigliatura e clorazione esistenti negli Ospedali di Savona e Cairo M.tte,

provvedendo, tramite Ditta Specializzata e con una frequenza semestrale alla esecuzione dei

controlli analitici, chimico-fisici e microbiologici, dei liquami ospedalieri, in ottemperanza alla

normativa vigente in materia.

ANNO 2007: ATTIVITA’ SVOLTE e PROGETTI REALIZZATI

Nel mese di dicembre 2007 l’ASL 2 Savonese ha conseguito la Certificazione Ambientale dei due

Ospedali di Savona e Cairo M.tte, ottenendo, al termine di un laborioso iter procedurale durato quasi due

anni, che ha evidenziato tutte le criticità esistenti in materia ambientale ( Gestione Rifiuti, Acque Reflue

Ospedaliere, Centrali Termiche, Impianti di Ventilazione, Normativa Antincendio etc. ) e le azioni correttive

da porre in essere, il Certificato di Conformità EMS 2029 del 20/12/07 dall’Ente di Certificazione Ambientale

RINA SpA. Il certificato attesta la rispondenza del Sistema di Gestione Ambientale alla norma UNI EN ISO

14001:2004 e il Certificato Internazionale IQNet Registration IT-60110.

Con l’adozione di un Sistema di Gestione Ambientale l’ASL 2 ha inteso impegnarsi per la

protezione dell’ambiente all’interno del Presidio Ospedaliero di Savona Cairo M.tte, mantenendo e

migliorando nel tempo le proprie prestazioni ambientali, in conformità alla normativa vigente, ai requisiti

previsti dalla norma UNI EN ISO 14001:2004 e agli indirizzi della politica ambientale dell’ASL 2 Savonese.

In linea con la Politica Ambientale dell’ASL 2 Savonese, sono state individuati e realizzati i

seguenti progetti per i due Ospedali di Savona e Cairo M.tte:

- Ospedale S. Paolo di Savona:

1. isola ecologica interna per la raccolta dei rifiuti assimilabili agli urbani prodotti (

carta-cartone, plastica, Vetro, RSU, legname, ferro ), realizzata dal Dipartimento Tecnologico

dell’ASL 2, costituita da due piattaforme di cui una muraria, chiusa sui tre lati, al cui interno sono stati

sistemati due autocompattatori per RSU e Carta-Cartone e due vasche scarrabili per vetro e plastica,

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un’altra, sita nelle vicinanze della prima, dove sono state sistemate altre due vasche scarrabili per

legno e materiale metallico;

2. raccolta differenziata di carta/cartone e plastica avviata in tutte le Strutture

Complesse dell’Ospedale di Savona. Iniziata verso la fine dell’anno 2006 si è completata nell’anno

2007 con il coinvolgimento e la formazione degli operatori sanitari. Per raccogliere in maniera

differenziata detti rifiuti, sono stati distribuiti da personale ASL contenitori rigidi di colore bianco per la

carta e di colore azzurro per la plastica, al cui interno sono stati posizionati sacchi in polietilene forniti

dalle Imprese di Pulizia. Ogni giorno i sacchi vengono prelevati da personale delle Imprese di Pulizia e

conferiti agli elettrocompattatori e/o vasche scarrabili dell’Isola Ecologica, ritirati e svuotati a loro

volta dalla Ditta ATA SpA di Savona;

3. adeguato livello di ordine e pulizia delle aree esterne, attraverso monitoraggio

continuo delle operazioni di pulizia svolte dalla Ditta ATA SpA di Savona con la quale vengono

mantenuti contatti di collaborazione e integrazione reciproca sugli aspetti ambientali.

Ospedale di Cairo M.tte:

1. raccolta differenziata di carta/cartone e plastica avviata in presso l’Ospedale di

Cairo M.tte. Dopo la formazione del personale e gli opportuni contatti con le Ditte e Enti Locali (

Comune di Cairo M.tte, Imprese di Pulizia ), la raccolta differenziata dei rifiuti citati iniziata nell’anno

2007 è stata completata definitivamente nell’anno 2008 presso l’Ospedale di Cairo M.tte.

Gestione e Smaltimento dei Rifiuti Sanitari Pericolosi prodotti nell’anno 2007 dall’Ospedale S.

Paolo di Savona: più in basso si riporta una tabella riepilogativa dei rifiuti prodotti e smaltiti, suddivisi in

Rifiuti pericolosi a rischio infettivo e a rischio non infettivo ( rischio chimico ), con il relativo codice CER o

Codice Europeo dei Rifiuti, la quantità prodotta e il costo previsto per il trasporto e smaltimento finale.

Tutte le tipologie dei rifiuti sono gestite secondo procedure ben definite e predisposte dalla Direzione

Medica ospedaliera, finalizzate a:

- diminuire la pericolosità dei rifiuti prodotti, raccogliendoli in contenitori idonei

rigidi e resistenti;

- ottimizzare la raccolta, il trasporto e lo smaltimento finale;

- favorire il reimpiego, il riciclaggio e il recupero dei rifiuti, in ottemperanza a

quanto disposto dal DPR 254/03 sui rifiuti.

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Acque reflue dei due complessi ospedalieri di Savona e Cairo M.tte: sono state ottenute dai

rispettivi Enti Comunali le autorizzazioni all’immissione dello scarico ospedaliero, in accordo con i rispettivi

Consorzi per la Depurazione delle acque di scarico di Savona e di Cairo Montenotte, ai sensi del Decreto

Legislativo 152/06 ( Testo Unico dell’Ambiente ). L’Azienda effettua controlli analitici semestrali sulle acque

reflue ed esegue tutti gli analiti chimico-fisici e batteriologici indicati nella Tabella 3 Allegato 5 del Decreto

Legislativo 152/99 e richiamati dal Nuovo Codice dell’Ambiente. Si utilizza al riguardo un campionatore

automatico che consente la formazione di un campione medio nell’arco delle 24 ore.

Obiettivi per il medio periodo: mantenimento della Certificazione Ambientale, in occasione della

prossima visita ispettiva dell’Ente di Certificazione RINA di Genova nel mese di Gennaio 2009.

DESCRIZIONE CODICE CER KG PREZZI al kg (1) Costi previsti

1) Rifiuti sanitari pericolosi a rischio infettivoRifiuti che devono essere raccolti e smaltiti applicando precauzioni particolari per evitare infezioni 180103* 275.854,45 € 1,20 € 331.025,34

2) Rifiuti sanitari pericolosi a rischio non infettivoSostanze chimiche pericolose 180106* 5.827,00 € 1,51 € 8.798,77Medicinali citotossici e citostatici 180108* 3.256,00 € 1,51 € 4.916,56Imballaggi contenenti residui di sostanze pericolose 150110* 1.200,00 € 1,51 € 1.812,00Acido solforico e solforoso 060101* 26,00 € 1,51 € 39,26Acido cloridrico 060102* 13,00 € 1,51 € 19,63Altri acidi 060106* 9,50 € 1,51 € 14,35Rifiuti contenenti mercurio 060404* 2,50 € 1,51 € 3,78Materiali filtranti contaminati da sostanze pericolose 150202* 19,00 € 1,51 € 28,69

3) Rifiuti sanitari non pericolosiFarmaci scaduti 180109 77,00 € 1,38 € 116,27

RIFIUTI SANITARI PERICOLOSI PRODOTTI E SMALTITI NELL'ANNO 2007

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