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Prima edizione dall’11 al 13 dicembre 2015 UniCredit Pavilion, Piazza Gae Aulenti 10 - Milano

Catalogo Festival Visioni dal Mondo 2015

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Catalogo del Festival Visioni dal Mondo - Immagini dalla Realtà | Festival Internazionale del Documentario di Milano | 1° edizione 11-13 dicembre 2015

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Prima edizione

dall’11 al 13 dicembre 2015UniCredit Pavilion, Piazza Gae Aulenti 10 - Milano

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indiCe

indice

introdUzione PAG.3

Sezioni FeStiVAL PAG.4

eVenti SPeCiALi PAG.5 – 11(Masterclass, tavola rotonda)

tAVoLA rotondA / BioGrAFie PAG.8 – 11

PreMi e GiUriA PAG.12

GiUriA AG.13 – 15Premio UniCredit Pavilion

GiUriA PAG.16Premio UniCredit Pavilion Giovani

CoMitAto d’onore PAG.17

CALendArio PAG.18 – 23

AntePriMe FUori ConCorSo PAG.24 – 41

ConCorSo itALiAno PAG.42 – 55

oMAGGio A rAi CineMA PAG.56 – 65

FeStiVAL / StAFF PAG.66

FeStiVAL / indirizzi PAG.67

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FeStiVAL / introdUzione

il Festival internazionale del documentario “Visioni dal Mondo – immagini dalla Realtà” è una manifestazione di cultura cinematografica documentaristica con cadenza annuale, le cui finalità sono di promuovere la conoscenza, la cultura, e la popolarità del genere documentario con un focus particolare su storie contemporanee e sulla nuova produzione italiana.

il Festival è organizzato da Unicredit Pavilion e dalla società di produzione Frankie Show Biz srl. A questi si aggiungono Fondazioni, Associazioni e sponsor privati. il Festival gode del patrocinio del Ministero dello Sviluppo economico. Main Media partner è Rai, Media Partners sono Rainews24 e Raicultura, con il sostegno di Rai cinema. in collaborazione con istituto Luce cinecittà, cinecittà news, doc/it – Associazione documentaristi italiani, Università degli Studi di Milano – dipartimento di Beni culturali e Ambientali, civica Scuola di cinema, centro Sperimentale di cinematografia – Scuola nazionale di cinema – Sede Lombardia, ied – istituto europeo di design, Libera Università di Lingue e comunicazione iULM e Università cattolica del Sacro cuore – Milano.

il Festival vuole promuovere il documentario come forma d’espressione che più di ogni altra sta dimostrando di sapere raccontare il mondo in cui viviamo.

il Festival vuole fare conoscere il documentario non solo come modello di informazione, ma anche come narrazione, racconto originale, come “Cinema della realtà”.

“Visioni dal Mondo – immagini dalla Realtà” ha voluto privilegiare i film documentari che raccontano il mondo di oggi. Quelli che affrontano i temi più importanti dell’attualità internazionale e nazionale e ne rappresentano un’analisi e una riflessione in profondità.

“Visioni dal Mondo – immagini dalla Realtà” vuole raccontare gli eventi più importanti e i valori universali che scuotono il mondo, la società in cui viviamo nei suoi aspetti economici, culturali, del lavoro, ma anche piccole storie personali ispirate dalla nostra vita sociale nei suoi aspetti più controversi.

il mondo globalizzato come fonte di grandi contrasti, ma anche di personaggi eccezionali, di modelli alternativi, di gesti collettivi affascinanti, di ribellioni non violente, di storie di speranza.“Visioni dal Mondo – immagini dalla realtà” vuole raccontare e interpretare la Storia di oggi, comprenderne la trasformazione e anticiparne l’evoluzione. Storie universali e storie particolari, con tutti i toni possibili, dal dramma alla commedia.

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FeStiVAL / Sezioni

SeZiOni deL FeSTiVAL

AnTePRiMe FUORi cOncORSO

Una selezione di lungometraggi che si sono affermati e sono stati premiati nei grandi Festival internazionali dell’ultima stagione. Produzioni indipendenti o finanziate dai grandi network, ma tutte sotto il segno della qualità e dell’originalità. i film sono presentati in anteprima nazionale.

PAG.24 – 41

cOncORSO iTALiAnO

Storie dal Mondo contemporaneo raccontate dai filmmaker italiani di oggi. La selezione è fatta attraverso un bando di concorso specifico (vedi bando) ed è pensata soprattutto per giovani autori. Per questo non ci sono limiti di formato, di durata, di tecniche realizzative.

PAG.42 – 55

OMAGGiO A RAi cineMA

Una selezione con alcune prestigiose anteprime di film documentari prodotti da Rai cinema nel 2014 e 2015.

PAG.56 – 65

PReMiO ALLA cARRieRA

incontro pubblico con Gianni Amelio, maestro del cinema documentario internazionale a cui verrà assegnato il Premio alla carriera Visioni dal Mondo.

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eVenti SPeCiALi / MASterCLASS

MASTeRcLASS di GiAnni AMeLiO

a seguire proiezione di “Registro di classe libro primo 1900-1960”

La Masterclass di apertura del Festival, venerdì 11 dicembre, con protagonista il regista vincitore di numerosi premi internazionali Gianni Amelio, è condotta dal critico cinematografico tatti Sanguineti. Gianni Amelio sarà presente anche alla proiezione in anteprima assoluta di “Registro di classe libro secondo 1968-2000”.

GiAnni AMeLiOnato in Calabria. dopo aver studiato filosofia, si è trasferito a roma, dove ha iniziato a lavorare come aiuto regista. Ha esordito nella regia cinematografica nel 1982, dopo una lunga attività televisiva. È vincitore di numerosi premi internazionali, tra i quali tre premi eFA per il miglior film europeo. È considerato uno dei grandi maestri del cinema italiano. tra le sue opere più importanti Così ridevano, vincitore del Leone d’oro nel 1998 alla 55ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia, Colpire al cuore (1983), Porte Aperte (1990), il ladro di bambini (1992) e Lamerica (1994).

Sala Tiglio UniCredit Pavilion Milano | venerdi 11 dicembre h. 10.30

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eVenti SPeCiALi / MASterCLASS

MASTeRcLASS di eRiK GAndini

La Masterclass di sabato mattina, 12 dicembre, ha come protagonista il regista italo-svedese erik Gandini, autore tra gli altri di Videocracy.

eRiK GAndiniÈ uno dei più rinomati registi svedesi. Ha prodotto e diretto numerosi documentari di fama internazionale tra cui “Sacrificio” (Primo Premio idFA), “Surplus” (Primo Premio idFA, Amsterdam “Silver Wolf”) e “Videocracy” che è stato votato miglior film documentario al toronto Film Festival e che ha avuto un grande successo nelle sale cinematografiche in italia.

Greenhouse UniCredit Pavilion Milano | sabato 12 dicembre h. 10.30

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eVenti SPeCiALi / tAVoLA rotondA

TAVOLA ROTOndA

La tavola rotonda coordinata da Marco Bertozzi dedicata al tema:

“Le immagini del reale oggi, tra news, reportage e documentario”

Partecipano: Monica Maggioni, dario Barone, Ferruccio de Bortoli, Pio d’emilia, Gianfilippo Pedote, Matteo Scanni, Andrea Segre.

Sala Tiglio UniCredit Pavilion Milano | domenica 13 dicembre h. 10.30

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eVenti SPeCiALi / tAVoLA rotondA - BioGrAFie

BiOGRAFie / TAVOLA ROTOndA

nel 2013 diventa direttore di rainews, polo all-news della rai.Ha pubblicato: dentro la guerra (Longanesi, 2005), La fine della verità (Longanesi, 2006), terrore Mediatico (Laterza, 2015) e il saggio twitter e jihad (iSPi, 2015).e’ membro del CdA dell’iSPi e dell’european Council on Foreign relations.

MARcO BeRTOZZiBologna, 1963. Marco Bertozzi è professore di Cinema documentario e sperimentale all’Università iUAV di Venezia e fa parte di quel gruppo di autori che ha contribuito alla rinascita del documentario italiano, con un forte impegno teorico, didattico e di promozione culturale. Ha insegnato Cinema documentario al Centro Sperimentale di Cinematografia e alla Scuola d’Arte cinematografica Gian Maria Volonté di roma, al Conservatorio internazionale di Scienze Audiovisive di Lugano, alla scuola di documentario, televisione e nuovi media zelig di Bolzano. tra i suoi libri, L’idea documentaria (a cura di, 2003), Storia del documentario italiano (2008, Premio domenico Meccoli e Premio Limina Awards quale miglior libro di cinema dell’anno) e recycled cinema (2012, prima riflessione

MOnicA MAGGiOniÈ una giornalista italiana. dall’agosto 2015 è Presidente della rai, radiotelevisione italiana.entra in rAi vincendo il concorso per il primo Master della Scuola di Giornalismo radiotelevisivo di Perugia nel 1992. dal 1994 al 1996 lavora a euronews , poi nel 1996 torna in rai al tG1. Lavora alla redazione di tV7, in cronaca e agli esteri. Ha condotto il tg1 e diversi programmi ma ha sempre voluto fare la reporter di guerra.tra il 2000 e il 2002 segue le fasi più violente della seconda intifada e racconta il conflitto tra israeliani e palestinesi. nel 2003 è l’unica giornalista italiana embedded in iraq, cioè aggregata all’esercito statunitense durante la seconda Guerra del Golfo. nel 2008 si trasferisce negli USA dove segue la campagna elettorale che porta all’elezione del presidente Barack obama. nel 2010 è caporedattore centrale della redazione Speciali del tG1.in questi anni ha continuato ad occuparsi di guerre e di crisi in giro per il mondo, dalla Birmania, all’Africa, all’Afghanistan.nel 2010 e 2011 realizza due documentari presentati alla Mostra del Cinema di Venezia: Ward 54, premiato a Biarritz con il Prix Mitrani, e out of tehran.

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italiana sul found footage film) hanno costituito importanti riflessioni teoriche per un rinnovato approccio al cinema documentario e sono stati adottati in diverse scuole di cinema e corsi universitari. Ha tenuto conferenze in università americane ed europee e suoi saggi sono apparsi sulle principali riviste internazionali di studi cinematografici. Molti suoi film – fra i recenti, “Appunti romani” (2004), “il senso degli altri” (2007), “Predappio in luce” (2008),– hanno meritato premi a livello nazionale e internazionale. nell’ultimo lavoro, Profughi a Cinecittà (2012), ha riportato alla luce la dimenticata vicenda dei profughi che vissero negli studios romani nell’immediato dopoguerra. nel 2013, per rai Storia, ha condotto Corto reale. Gli anni del documentario italiano, un programma in 27 puntate alla riscoperta della non-fiction italiana.

dARiO BAROneÈ Ceo–Founder di Camera distribuzioni internazionali, uno dei principali distributori di documentari d’inchiesta e current affair in italia.Ha rappresentato per tredici anni BBC news & Current Affairs dpt. sul territorio italiano, dal 2005 ha ampliato la sua attività al settore del media consulting e opera anche come aggregatore di contenuti per vari canali televisivi italiani. e’ stato editore del “Canale reportage”, il primo canale on demand italiano dedicato esclusivamente alle inchieste giornalistiche e ai documentari investigativi internazionali. dal marzo del 1999 al maggio 2003 è stato

Presidente di doc\it “Associazione dei documentaristi italiani” di cui è uno dei fondatori.

FeRRUcciO de BORTOLiMilano, 1953. Laurea in Giurisprudenza. Giornalista professionista dal 1975. Ha diretto due volte il Corriere della Sera, dal 1997 al 2003 e dal 2009 al 2015. e il Sole-24 ore dal 2005 al 2009. e’ stato editorialista della Stampa. nel 2003-2004 ha ricoperto l’incarico di amministratore delegato della rcs Libri e presidente di Flammarion e Casterman. È stato, inoltre, vicepresidente dell’Aie, l’associazione italiana degli editori e membro dei consigli di Adelphi, Skira e Marsilio. Consigliere indipendente di ras, presidente della fondazione teatro Franco Parenti e consigliere dell’associazione amici del Poldi Pezzoli. Attualmente è presidente di Vidas e della casa editrice Longanesi. Scrive per il Corriere del ticino.

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2014) e i Sogni del Lago Salato (selezione ufficiale Locarno 2015 e Giornate degli Autori - Venezia 2015). nel 2014 ha pubblicato il libro Fuorirotta (Marsilio) collegato al progetto Furorirotta.org, sviluppato in collaborazione con Montura editing e internazionale.

MATTeO ScAnnidal 2001 coordina l’attività di redazione della Scuola di Giornalismo dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, di cui dirige le testate dal 2009 e dove insegna Giornalismo televisivo d’inchiesta. Come giornalista freelance ha realizzato videoreportage tra i quali ‘il paese del maiale’ (rai 3), sulle contraffazioni alimentari, ed ‘euskal kronikak’ (rai Sat), sui Paesi Baschi. Con Peace reporter ha realizzato il documentario ‘the iron Curtain diaries 1989-2009’. È coautore di ‘o sistema’ (rizzoli, 2006), insieme a ruben H. oliva, con cui ha vinto il Premio ilaria Alpi nel 2006 “Sezione Produzione”, e ‘L’italia chiamò’ (edizioni Ambiente, 2009), insieme a Leonardo Brogioni e Angelo Miotto. Attualmente è il Presidente del Festival diG – documentari inchieste Giornalismi di riccione.

AndReA SeGReregista di film e documentari per cinema e televisione, è anche dottore in ricerca in Sociologia della Comunicazione. da oltre dieci anni presta particolare attenzione al tema delle migrazioni ed è socio fondatore di zalab. Ha diretto due film lungometraggi, entrambi prodotti da JoleFilm: io sono Li (candidato a 4 david di donatello, vincitore di decine di premi internazionali, tra cui il Premio Lux del Parlamento europeo, e distribuito in oltre 45 paesi) e La Prima neve (sezione orizzonti della 72 Mostra internaizonale del Cinema di Venezia e vincitore del Festival di Annecy). Ha realizzato numerosi documentari: Marghera Canale nord (2003, 60° Mostra internazionale d’arte Cinematografica, menzione speciale al romadocFestival); A sud di Lampedusa (2006, premio MedFest al 10° MediterraneoVideoFestival; finalista al 13° Premio ilaria Alpi), La mal’ombra (2007, 25° torino Film Festival, 26° Uruguay Film Festival), Come un uomo sulla terra (candidato miglior documentario al david di donatello, 2° SalinadocFest; menzione speciale al premio Vittorio de Seta e Gran Prix teleFrance CMCA), Magari le cosa cambiano ( premio “Avanti!” al 27 torino Film Festival) il Sangue Verde (premio Cinemadoc alle Giornate degli Autori - 67 Mostra del Cinema di Venezia), Mare Chiuso (Globo doro come miglior documentario), indebito (evento di apertura al Festival di Locarno), Come il peso dell’acqua (Candidato Miglior documentario nastri d’Argento

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PiO d’eMiLiAda oltre trent’anni in Asia, si è occupato di Giappone, Cina e Sud-est Asiatico collaborando a varie testate italiane e straniere, tra cui il Messaggero, l’espresso, il Manifesto, il Fatto Quotidiano (per il quale mantiene una rubrica settimanale, “oriente Furioso”) e la rai. dal 2005 è corrispondente per l’Asia di Sky tg24, testata per la quale ha coperto eventi come lo tsunami del 2008, il tifone Hayan nelle Filippine, la crisi nucleare in Corea del nord, gli scontri in Birmania e in tibet e l’incidente nucleare di Fukushima. Più di recente ha seguito sul campo per oltre due mesi la crisi dei migranti nei Balcani. nel corso della sua lunga carriera ha intervistato più volte personaggi come Aung San Suu Kyi, il dalai Lama, Gorbaciov, l’artista cinese Ai Wei Wei e Wuer Kaixi, uno dei leader di tian Anmen. dal 2011 cura l’Ufficio Stampa internazionale del “World Summit of nobel for Peace Laureates”, una fondazione che organizza ogni anno il Vertice Mondiale dei nobel per la Pace. dopo Hiroshima, Chicago, Varsavia e roma, il vertice si è svolto quest’anno a Barcellona.e’ stato il primo giornalista straniero ad entrare nella “zona proibita” dopo l’incidente nucleare dell’11 marzo 2011 e a raggiungere la centrale di Fukushima. oltre ai numerosi servizi e reportage per Sky tg24 ha scritto, sull’argomento, tSUnAMi nUCLeAre (il Manifesto Libri, 2011), e, in giapponese, “niHon no MondAi” (Gentosha, 2011).

dal libro è stato tratto “A nuclear Story” un docufilm che uscirà in occasione del quinto anniversario di Fukushima, nel marzo 2016.

GiAnFiLiPPO PedOTeÈ produttore per il cinema e la televisione e regista di film documentari. Ha prodotto diversi film lungometraggi tra cui tutto parla di te e Vogliamo anche le rose, di Alina Marazzi, italian dream di Sandro Baldoni, Fame Chimica di Paolo Vari e Antonio Bocola; il Mnemonista di Paolo rosa e Studio Azzurro, oltre a numerosi documentari tra cui La ragazza Carla, di Alberto Saibene, noi non siamo come James Bond, di Mario Balsamo, Per Sempre e Un’ora sola ti vorrei, di Alina Marazzi; Anima Mundi e evidence, di Godfrey reggio con musiche di Philip Glass. i film prodotti hanno partecipato ai principali festival internazionali e hanno vinto diversi premi (Locarno, torino, roma, telluride, Bombay, newport, San Paolo, Aspen, San Francisco, nastro d’argento , david di donatello-nominations).Miglior produttore al Festival di roma 2012. È stato direttore associato di Fabrica di Benetton e co-fondatore del festival Filmmaker di Milano nel 1980. docente all’Accademia di Belle Arti di Brera, all’ Università Cattolica di Milano e alla Civica Scuola di Cinema di Milano.

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PreMi e GiUriA

PReMi e GiURiA

tutti i premi del Festival vengono attribuiti ai registi delle opere vincitrici.

i premi che saranno assegnati sono:

Premio Unicredit Pavilion di 5000 euro.

Premio Unicredit Pavilion Giovani di 2500 euro.

Riconoscimento Rai cinema rai Cinema sceglierà un titolo in concorso che verrà premiato con l’acquisizione dei diritti televisivi per le reti rai. il riconoscimento rai Cinema sarà dedicato a Franco Scaglia, per lunghi anni Presidente di rai Cinema, recentemente scomparso.

La direzione del Festival ha nominato:

una Giuria ufficiale incaricata di assegnare il Premio UniCredit Pavilion di 5.000 euro;

una Giuria formata da studenti delle Facoltà e delle Scuole di Cinema più rappresentative che nomineranno il vincitore del Premio UniCredit Pavilion Giovani, di 2.500 euro.

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PreMi e GiUriA / GiUriA - BioGrAFie

GiURiA Premio Unicredit Pavilion

nel 2013 diventa direttore di rainews, polo all-news della rai.Ha pubblicato: dentro la guerra (Longanesi, 2005), La fine della verità (Longanesi, 2006), terrore Mediatico (Laterza, 2015) e il saggio twitter e jihad (iSPi, 2015).e’ membro del CdA dell’iSPi e dell’european Council on Foreign relations.

MARcO BeRTOZZiBologna, 1963. Marco Bertozzi è professore di Cinema documentario e sperimentale all’Università iUAV di Venezia e fa parte di quel gruppo di autori che ha contribuito alla rinascita del documentario italiano, con un forte impegno teorico, didattico e di promozione culturale. Ha insegnato Cinema documentario al Centro Sperimentale di Cinematografia e alla Scuola d’Arte cinematografica Gian Maria Volonté di roma, al Conservatorio internazionale di Scienze Audiovisive di Lugano, alla scuola di documentario, televisione e nuovi media zelig di Bolzano. tra i suoi libri, L’idea documentaria (a cura di, 2003), Storia del documentario italiano (2008, Premio domenico Meccoli e Premio Limina Awards quale miglior libro di cinema dell’anno) e recycled cinema (2012, prima riflessione

MOnicA MAGGiOniÈ una giornalista italiana. dall’agosto 2015 è Presidente della rai, radiotelevisione italiana.entra in rAi vincendo il concorso per il primo Master della Scuola di Giornalismo radiotelevisivo di Perugia nel 1992. dal 1994 al 1996 lavora a euronews , poi nel 1996 torna in rai al tG1. Lavora alla redazione di tV7, in cronaca e agli esteri. Ha condotto il tg1 e diversi programmi ma ha sempre voluto fare la reporter di guerra.tra il 2000 e il 2002 segue le fasi più violente della seconda intifada e racconta il conflitto tra israeliani e palestinesi. nel 2003 è l’unica giornalista italiana embedded in iraq, cioè aggregata all’esercito statunitense durante la seconda Guerra del Golfo. nel 2008 si trasferisce negli USA dove segue la campagna elettorale che porta all’elezione del presidente Barack obama. nel 2010 è caporedattore centrale della redazione Speciali del tG1.in questi anni ha continuato ad occuparsi di guerre e di crisi in giro per il mondo, dalla Birmania, all’Africa, all’Afghanistan.nel 2010 e 2011 realizza due documentari presentati alla Mostra del Cinema di Venezia: Ward 54, premiato a Biarritz con il Prix Mitrani, e out of tehran.

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PreMi e GiUriA / GiUriA SPeCiALe - BioGrAFie

italiana sul found footage film) hanno costituito importanti riflessioni teoriche per un rinnovato approccio al cinema documentario e sono stati adottati in diverse scuole di cinema e corsi universitari. Ha tenuto conferenze in università americane ed europee e suoi saggi sono apparsi sulle principali riviste internazionali di studi cinematografici. Molti suoi film – fra i recenti, “Appunti romani” (2004), “il senso degli altri” (2007), “Predappio in luce” (2008),– hanno meritato premi a livello nazionale e internazionale. nell’ultimo lavoro, Profughi a Cinecittà (2012), ha riportato alla luce la dimenticata vicenda dei profughi che vissero negli studios romani nell’immediato dopoguerra. nel 2013, per rai Storia, ha condotto Corto reale. Gli anni del documentario italiano, un programma in 27 puntate alla riscoperta della non-fiction italiana.

FeRRUcciO de BORTOLiMilano, 1953. Laurea in Giurisprudenza. Giornalista professionista dal 1975. Ha diretto due volte il Corriere della Sera, dal 1997 al 2003 e dal 2009 al 2015. e il Sole-24 ore dal 2005 al 2009. e’ stato editorialista della Stampa. nel 2003-2004 ha ricoperto l’incarico di amministratore delegato della rcs Libri e presidente di Flammarion e Casterman. È stato, inoltre, vicepresidente dell’Aie, l’associazione italiana degli editori e membro dei consigli di Adelphi, Skira e Marsilio. Consigliere indipendente di ras, presidente della fondazione teatro Franco Parenti e consigliere dell’associazione amici del Poldi

Pezzoli. Attualmente è presidente di Vidas e della casa editrice Longanesi. Scrive per il Corriere del ticino.

GUidO cHieSAorino, 1959. negli ‘80 lavora negli Stati Uniti in film di Jarmusch, Cimino, Poe, nonché per riviste e radio italiane. oltre a molti documentari, corti e alla serie tv Quo Vadis Baby (2008) dirige: il caso Martello (Venezia 1991, Grolla d’oro Miglior esordio); Babylon (Locarno 1994, Premio Fipresci a torino); il partigiano Johnny (Premio ragazzi e cinema Venezia 2000, Premio Giuria a Stoccarda); Lavorare con lentezza (Premio Mastroianni a Venezia 2004, Miglior Film al Cinema Politic di Barcellona); io sono con te (concorso Festival roma 2010) e Belli di papà (2015).

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PreMi e GiUriA / GiUriA - BioGrAFie

SeRenA MASSiMiÈ attualmente responsabile di UniCredit Pavilion development e Management l’unità che, nell’ambito della Comunicazione di UniCredit, cura lo sviluppo progettuale e delle attività di UniCredit Pavilion e ne gestisce l’operatività. in precedenza è stata la responsabile delle relazioni istituzionali internazionali del Gruppo, dove è entrata nel 2004 dopo una lunga esperienza in organizzazioni internazionali e nazionali. Ha diretto l’ufficio di Promozione degli investimenti dell’organizzazione delle nazione Unite per lo Sviluppo industriale (Unido) in Marocco dopo un’esperienza a capo dell’area del Mediterraneo e Medioriente nell’ufficio della medesima organizzazione a Milano. È stata Vicario del Consigliere diplomatico del Ministro dell’industria e del Commercio estero nel 2000-20001 dopo una lunga esperienza nel mondo delle Camere di Commercio dove si è occupata di collaborazione industriale. È laureata in Scienze Politiche presso l’Università di roma “La Sapienza” e ha conseguito un master in Business and Administration all’Università di roma “tor Vergata”.

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PreMi e GiUriA / GiUriA StUdenti

GiURiA Premio Unicredit Pavilion Giovani

La Giuria è composta da studenti delle facoltà e delle scuole di cinema milanesi più rappresentative: iULM, Università cattolica del Sacro cuore di Milano, ied – istituto europeo di design, Università degli Studi di Milano dipartimento di Beni culturali e Ambientali, civica Scuola di cinema, centro Sperimentale di cinematografia.

cenTRO SPeRiMenTALe di cineMATOGRAFiAreferente: Bartolomeo Corsini, direttore del Centro Sperimentale di CinematografiaStudenti: Alessandro Marin, Francesco Quadri, Guido Pedroni, Matteo trincanato, Vincenzo Campisi

ciVicA ScUOLA di cineMAreferente: Laura zagordi, direttrice della Civica Scuola di CinemaStudenti: Alberto danelli, Alberto redighieri, Andrea di Gangi, Clelia Scimone, Giulia Savorani

ied - istituto europeo di designreferente: Piergiorgio Gay, Coordinatore e docente dell’istituto europeo di design di Milano (ied)Studenti: Gianluca Fedele, Guido rizzone, Lapo Pecchioli, tommaso Malato

iULMreferente: Gian Battista Canova, Preside della Facoltà di Comunicazione, relazioni pubbliche e Pubblicità della Libera Università iULMStudenti: Alessandra Sighinolfi , edmondo Annoni, Laura Schilirò, Luca Staffoni, Massimiliano zolo

UniVeRSiTà cATTOLicA deL SAcRO cUORe di MiLAnOreferenti: Mariagrazia Fanchi, Professore Associato dipartimento di Scienze della comunicazione e dello spettacolo Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e ruggero eugeni, Professore ordinario di Semiotica dei Media dipartimento di Scienze della comunicazione e dello spettacolo Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano Studenti: Alessandra Calza, Manuela Plassa, Matteo Molteni, Matteo Sugan

UniVeRSiTà deGLi STUdi di MiLAnO dipartimento di Beni culturali e Ambientali referenti: raffaele de Berti, Professore Associato di Cinema, Fotografia e televisione Università degli Studi di Milano dipartimento di Beni Culturali e Ambientali e elena dagrada, Professore ordinario di Cinema, Fotografia, televisione e nuovi Media Università degli Studi di Milano dipartimento di Beni Culturali e AmbientaliStudenti: emanuela Pizzonia, Gabriele Gimmelli, robin Whalley, Simone Soranna, Sofia Petraroia

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PreMi e GiUriA /CoMitAto d’onore

cOMiTATO d’OnORe

PReSidenTe deL cOMiTATO d’OnORe

Maurizio Beretta, responsabile identity e Communications UniCredit

cOMiTATO d’OnORe

costanza esclapon, direttore relazione esterne rai e membro del Consiglio di Amministrazione rai Cinema;

Agnese Fontana, Presidente doc/it;

Gian Battista canova, Preside della Facoltà di Comunicazione, relazioni pubbliche e Pubblicità della Libera Università iULM;

Raffaele de Berti, Professore Associato di Cinema, Fotografia e televisioneUniversità degli Studi di Milano dipartimento di Beni Culturali e Ambientali;

elena dagrada, Professore ordinario di Cinema, Fotografia, televisione e nuovi Media Università degli Studi di Milano dipartimento di Beni Culturali e Ambientali;

Ruggero eugeni, Professore ordinario di Semiotica dei Media dipartimento di Scienze della comunicazione e dello spettacolo Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano;

Mariagrazia Fanchi, Professore Associato dipartimento di Scienze della Comunicazione e dello Spettacolo Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano;

Piergiorgio Gay, Coordinatore e docente dell’istituto europeo di design di Milano;

Laura Zagordi, direttore della Civica Scuola di Cinema;

Bartolomeo corsini, direttore del Centro Sperimentale di Cinematografia;

Alberto di Rubba, Presidente Film Commission Lombardia.

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CALendArio

SALA QUeRciA

h.14note dolenti di nino Sabellaitalia, 2015, 58’ | regista in Sala

L’Istituto Superiore di Studi Musicali “Arturo Toscanini” di Ribera, in provincia di Agrigento, un piccolo e isolato avamposto culturale situato nel profondo meridione italiano, rischia la chiusura per i tagli economici imposti dalla Regione. Un gruppo di studentesse organizza quindi una protesta in difesa del loro “diritto allo studio”.

h.15.30Meglio un giorno di elena rebeca Carini e ilaria Giangrandeitalia, 2015, 45’ | regista in Sala

Il racconto di Mimmo Caldaro, 33enne di Bari affetto da SMA2, una malattia degenerativa che porta il soggetto che ne soffre a paralisi o a morte precoce. Ma Mimmo, grazie alla sua energia e al suo irresistibile humour, morde la vita e se la gusta!

a seguireOther Than Our Sea di Valentina Ferrandesitalia, 2015, 10’

Dalle rovine di un’antica colonia greca dell’Italia meridionale, ai naufragi contemporanei dei migranti nel Mediterraneo, una storia di esplorazione raccontata attraverso frammenti di letteratura classica, immagini di classici del cinema etnografico ed estratti manipolati di cinegiornali.

h.17 Wanderlustdi Claudia Galeazziitalia/Spagna, 2015, 60’ | regista in Sala

Wanderlust è un documentario sul Viaggio, viaggio fisico, spirituale, concettuale. Il viaggio come desiderio di nuovi orizzonti, confini, scoperte e opportunità. Con l’onnipresente aiuto della Rete (internet Footage), la regista intervista alcuni personaggi che hanno scelto di rendere la loro vita come fosse un viaggio di ricerca.

h.18.30Killa dizez Vita e morte al tempo di ebola di nico Piro iitalia, 2015, 62’ | regista in Sala

La Sierra Leone sta affrontando la peggior epidemia dell’era moderna, l’Ebola o Killa Dizez come viene chiamata in lingua Krio. Questo è il primo documentario che mostra le immagini mai filmate all’interno di una “red zone” della Sierra Leone, un reparto dove si curano i pazienti ammalati di Ebola. Storie di malati terminali ma anche dell’ostracismo della popolazione locale verso lo staff che sacrifica la propria vita per i pazienti. Intervista a Gino Strada e un grazie ad Emergency.

h.20Stella ciao di Vito robbianiitalia/Svizzera, 2015, 61’ | regista in Sala

Silvio, emigrante in Svizzera di origine sarda, è il gerente dello “Stella d’Oro”, un ristorante con camere costruito più di 100 anni fa sulle sponde svizzere del Lago Maggiore. Da qualche tempo la struttura ospita molti extracomunitari che richiedono asilo. L’edificio sarà demolito per fare posto ad un nuovo complesso residenziale.

h.21.30Pequeñas Mentiras Piadosas (Piccole Bugie Pietose) di niccolò Brunaitalia/Spagna, 2015, 84’ | regista in Sala

Cuba 2013, anno della riforma migratoria in una Cuba in grande cambiamento. Dall’ufficio dove lavora, Lourdes osserva la folla sulla piazza de L’Avana a due passi dall’ambasciata USA. Centinaia di cubani vi si accalcano ogni giorno per ottenere un visto. Lourdes dà consulenza dal suo povero ufficio ai suoi concittadini sui trucchi utili per ottenerlo. Il film è un omaggio alla dignità del popolo cubano e alla straordinaria forza dell’universo femminile.

Venerdì 11 dicembre

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CALendArio

SALA TiGLiO

h.10.30Masterclass di GiAnni AMeLiOa seguireRegistro di classe libro primo 1900-1960di Gianni Amelio e Cecilia Pagliaraniitalia, 2015, 52’ | regista in Sala

h.14.30The Man Who Mends Women (L’uomo che cura le donne) di thierry MichelBelgio, 2015, 112’ | regista in Sala

Il vincitore del Premio Sakharov 2014, il dottor Mukwege, è conosciuto a livello internazionale come l’uomo che ha curato migliaia di donne che sono state violentate durante i 20 anni di conflitti nell’est della Repubblica Democratica del Congo, uno dei paesi più poveri del pianeta.

h.17.15esuli - Le Guerredi Barbara Cupisti italia, 2015, 70’ | regista in Sala

Gli esuli delle guerre: milioni di persone che fuggono dai conflitti dei loro paesi, Afghanistan, Somalia, Iraq, Siria per raggiungere la meta agognata e idealizzata, l’Europa. La regista e la sua troupe sfidano ogni pericolo, entrano nei campi profughi più popolosi e violenti situati in Kenya, Giordania e Turchia, per terminare infine il viaggio nei campi palestinesi.

h.20.30 Anteprima assoluta Registro di classelibro secondo 1968-2000di Gianni Amelio e Cecilia Pagliaraniitalia, 2015, 55’ | regista in Sala

a seguireRegistro di classe libro primo 1900-1960di Gianni Amelio e Cecilia Pagliaraniitalia, 2015, 52’ | regista in Sala

I registri di classe servono a segnare le assenze e i voti degli alunni. Ma non tutti gli alunni sono uguali, non a tutti sono date le stesse possibilità. In questo viaggio lungo più di un secolo, insegnanti, bambini, genitori di ogni parte d’Italia raccontano la storia della scuola dell’obbligo, vissuta in prima persona tra grandi aspettative e delusioni spesso profonde. Da un grande maestro del cinema italiano, Gianni Amelio.

GReenHOUSe

h.15Triangledi Costanza Quatriglioitalia, 2014, 63’

Barletta, 2011: a cento anni dall’incendio della fabbrica Triangle, quando nel 1911 prese fuoco l’ottavo piano del grattacielo di New York tra Washington Square e Greene Street, le operaie tessili muoiono sotto le macerie di un maglificio fantasma. Estratta viva da quelle macerie, Mariella assume su di sé tutto il peso del mondo.

h.17.15Looking for Kadija di Francesco G. raganatoitalia, 2014, 60’

Dopo la sconfitta dell’esercito italiano in Nord Africa, un ufficiale di cavalleria, Amedeo Guillet, assunse il comando della resistenza eritrea contro l’esercito inglese. Al suo fianco Kadija, la bellissima figlia di un capotribù locale. Dopo oltre mezzo secolo una troupe italiana giunge in Eritrea per preparare un film dedicato a questa grande storia di amore ed eroismo.

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CALendArio

SALA QUeRciA

h.14Quello che resta di Michael Beltramiitalia/Svizzera, 2015, 55’ | regista in Sala

è un mondo di rumori. Sono quelli del cantiere di uno “spurgo” del famedio di un cimitero di paese, dove per riesumare i resti dei defunti si usano la pala e il piccone. è lo scandire del tempo che passa, il tic tac di un vecchio orologio a pendolo nella casa di un malato arrivato allo stadio terminale. è davvero così? Una riflessione del regista sul concetto di “quello che resta”.

h.15.30Wide Blue delivery di Alessandro Cattaneoitalia, 2015, 80’ | regista in Sala

La nave mercantile “Repubblica del Brasile” compie una rotta tra Italia, Mediterraneo ed Africa occidentale. A bordo 27 persone, italiani, filippini e romeni. Attraverso il racconto in prima persona dei componenti dell’equipaggio emerge uno spaccato di vita vissuta ma anche di desideri e di sogni inappagati.

h.17.30 Fukushima: A nuclear Story di Matteo Gagliardiitalia, 2015, 84’ | regista in Sala

Un viaggio lungo quattro anni nella duplice tragedia che ha colpito il Giappone nel marzo 2011, seguendo Pio d’Emilia, il giornalista italiano corrispondente per Sky, che vive in Giappone da più di 30 anni. Pio è a Tokyo il giorno del terremoto e decide di partire per raggiungere le zone colpite dallo tsunami: sarà il primo giornalista straniero a riuscirvi.

h.19.30Redemption Song di Cristina Mantis italia, 2015, 65’ | regista in Sala

Il documentario racconta il sogno di redenzione che Cissoko, il protagonista africano, invoca per la sua gente e la sua terra. Cissoko ci porta in Libia, Italia, Europa, Brasile. La sua missione, però, inizia veramente quando mostra il documentario alla sua gente in Africa perché essa si risvegli e combatta per mantenere la sua identità culturale e sociale.

h.21.30Revelstoke. Un bacio nel vento di nicola Moruzziitalia, 2015, 74’ | regista in Sala

Angelo Conte, un emigrato italiano in Canada, morto nel 1913 durante la costruzione di un tunnel ferroviario, lascia in Italia una moglie incinta che non avrebbe mai rivisto. Il regista, pronipote di Angelo, inizia un viaggio in Canada fino a scoprire la tomba di Revelstoke, dove il bisnonno è sepolto, ma soprattutto il senso delle proprie origini.

SALA TiGLiO

h.14.30Horizontes (Orizzonti)di eileen HoferSvizzera, 2015, 70’

Sullo sfondo di una Cuba in grande cambiamento la storia di Alicia Alonso, Prima Ballerina Assoluta, e dei suoi insegnamenti di arte e di vita a due giovani allieve del Grande Teatro dell’Avana di danza classica. Alla conquista di nuovi Orizzonti!

h.16.30esuli - Tibet di Barbara Cupistiitalia, 2015, 70’ | regista in Sala

La diaspora del popolo tibetano, dal 1959 ai giorni nostri, raccontata

Sabato 12 dicembre

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CALendArio

attraverso un crescendo di testimonianze di persone fuggite dall’occupazione del Tibet. Il film, ambientato in India, a Dharamsala – sede del Governo Tibetano in esilio – e negli altipiani del Laddak, racconta la storia dei profughi tibetani e scopre i “villaggi dei bambini tibetani”. Il documentario si chiude con un’intervista esclusiva a Sua Santità il Dalai Lama.

h.18.30 Hip Hop-eration di Bryn evansnuova zelanda, 2014, 93’

Chi ha detto che tua nonna non potrebbe divenire una star dell’Hip-Hop? La storia del gruppo Hip-Hop più anziano al mondo e della sua avventura verso il campionato mondiale di Las Vegas.

h.21The Swedish Theory of Love (La Teoria Svedese dell’Amore)di erik GandiniSvezia, 2015, 80’ | regista in Sala

Dal regista di Videocracy Erik Gandini. La Svezia è davvero un modello sociale di progresso? La Svezia è una nazione orientata all’Individualismo. La Teoria Svedese dell’Amore ne scopre però le grandi debolezze e l’infinita solitudine. Il filosofo Bauman parla della perdita di amore.

GReenHOUSe

h.10.30Masterclass di eRiK GAndini

h.15il castello di Massimo d’Anolfi e Martina Parentiitalia, 2011, 90’ | regista in Sala

Un anno dentro l’aeroporto di Malpensa. Senza commenti e voci fuori campo, le immagini dei riti ossessivi legati al controllo e alla sicurezza. Ma anche frammenti di vite che abitano il non luogo, con uno sguardo che sa farsi ora inquietante ora ironico.

h.17.15Materia oscura di Massimo d’Anolfi e Martina Parentiitalia, 2013, 80’ | regista in Sala

Un luogo di guerra in tempo di pace: il poligono sperimentale di Salto di Quirra in Sardegna. La distruzione radicale di un territorio un tempo incontaminato, vista attraverso archivi militari e dall’altra parte i gesti quotidiani degli allevatori che tentano di far sopravvivere terra e animali.

h.19L’infinita fabbrica del duomodi Massimo d’Anolfi e Martina Parentiitalia, 2015, 74’ | regista in Sala

La storia plurisecolare del Duomo di Milano raccontata con documenti ed immagini emozionanti, che riguardano soprattutto la folla degli umili ed anonimi artigiani che nel lento corso del tempo hanno edificato un monumento simbolo del sacro ma anche del lavoro umano.

h.20.45Luce Miadi Lucio Viglierchioitalia, 2013, 82’Cinque anni fa mi sono ammalato di leucemia. Oggi la malattia è in remissione, ho una famiglia, una vita “normale”, ma continuo ad avere paura. Così ho deciso di tornare in reparto alla ricerca di quella parte di me che sentivo di aver perso. Lì ho incontrato Sabrina che stava lottando contro il mio stesso male, e insieme abbiamo deciso di percorrere la sua battaglia, la nostra battaglia, alla ricerca di quell’attimo in cui si smette di essere pazienti e si torna esseri umani... (Lucio Viglierchio)

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SALA QUeRciA

h.15.15La Linea Sottile di nina Mimica e Paola Sangiovanniitalia/Croazia, 2015, 80’ | regista in Sala

Due storie di guerra: quella di Bakira, donna bosniaca sopravvissuta alle violenze della guerra dell’ex Jugoslavia, e quella di Michele, soldato italiano di una missione di pace in Somalia, il cui contingente è stato responsabile di violenze contro i civili. Un’analisi del male e dell’umana capacità di generarlo.

h.17.15nessuno mi troverà di egidio eronicoitalia, 2015, 75’ | regista in Sala

Ettore Majorana, geniale fisico teorico siciliano e docente presso l’Istituto di Fisica dell’Università di Napoli, a soli trentuno anni scompare in circostanze misteriose il 26 marzo 1938. Suicida? Rapito da potenze straniere? Fuggito dall’Italia? Ritiratosi in un convento? Come può uno scienziato, considerato da Enrico Fermi dello stesso calibro di Galileo e Newton, sparire nel nulla? Quale, ieri come oggi, la vera posta in gioco?

SALA TiGLiO

h.10.30Tavola Rotonda Le immagini del reale oggi, tra news, reportage e documentario

coordina: Marco Bertozzi

partecipano: Monica Maggioni, dario Barone, Ferruccio de Bortoli, Pio d’emilia, Gianfilippo Pedote, Matteo Scanni, Andrea Segre.

h.14.30chante ton bac d’abord(We did it on a Song) di david AndréFrancia, 2013, 84’

La storia tormentata di una compagnia di amici adolescenti di Boulogne-sur-mer alla vigilia della maturità e dell’inserimento in una società in crisi. Momenti lirici di dolore e gioie, speranze e disillusioni “cantati” dai protagonisti.

h.16.30esuli - L’ambientedi Barbara Cupistiitalia, 2015, 80’ | regista in Sala

Ogni anno 6 milioni di profughi “ambientali” lasciano la propria terra per poter sopravvivere. La siccità, l’inquinamento, la deforestazione, ma anche l’ipersfruttamento delle risorse naturali in nome dello sviluppo economico, cancellano popoli e luoghi. Il racconto della lotta del popolo Guaraní del Mato Grosso do Sul in Brasile, e di una volontaria americana che cerca di salvare il suo paese nel deserto californiano, destinato ad essere abbandonato dai suoi cittadini.

domenica 13 dicembre

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CALendArio

h.18.40Ward 54di Monica Maggioniitalia, 2010, 63’ | regista in Sala

Dopo anni passati a raccontare i soldati americani al fronte, Monica Maggioni ha cercato di capire cosa succede quando i militari tornano a casa. Una vita fra incubi e angosce dei ricordi, la difficoltà di trovare un dialogo in famiglia e con gli amici, e di liberarsi dall’orrore. Questa è la storia di chi torna a casa e poi si perde. Ward 54 è il braccio psichiatrico del Walter Reed, l’ospedale dei veterani di Washington D.C.

h.20.15cerimonia di Premiazione conduce: Martina Colombari

h.21.15AstroSamantha,la donna dei recordnello spaziodi Gianluca Cerasolaitalia, 2015, 83’ | regista in Sala

La storia della donna Samantha e dell’astronauta Cristoforetti, accompagnata dalla voce del grande Giancarlo Giannini. La camera da presa la riprende sia nei momenti privati che durante la sua preparazione svoltasi in 3 continenti, fino al lancio e al volo in orbita alternando momenti di grande umanità ad immagini ed atmosfere magiche.

GReenHOUSe

h.15Tre volte Gerusalemmedi Simone Aleandri italia, 2014, 58’

Il Cristo dei cristiani, il Profeta dei musulmani, il Rabbi ebraico. Gerusalemme la Santa, Ombelico del mondo, Porta celeste, Trono del Signore: Gerusalemme è la “Capitale dell’Eternità” per le tre religioni abramitiche. Qui oltre duemila anni fa tutto si è svolto e tutto si è fermato e nulla è stato più come prima.

h.17Yalla! new Media and Peace (Yalla! i nuovi media e la pace)di Flaminia Lubinitalia, 2015, 56’ | regista in Sala

Migliaia di giovani palestinesi, israeliani, giordani, egiziani associati in un movimento per la pace che vive sul web. I New Media come strumento di una rivoluzione non violenta.

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AntePriMe FUori ConCorSo

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AntePriMe FUori ConCorSo

AnTePRiMe FUORi cOncORSO

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AntePriMe FUori ConCorSo

eSULitre documentari per raccontare gli esuli del terzo Millennio

di Barbara CupistiUna produzione Clipper Media con rai Cinema

inTROdUZiOneClipper Media e rAi CineMA hanno prodotto tre documentari per raccontare i rifugiati: la trilogia vuole approfondire le storie di chi vive lontano dal proprio Paese di origine spesso in situazioni di precarietà abitativa, sanitaria, lavorativa, economica, sociale ed educativa.

contatti: http://clippermedia.it/project/exiles-esuli

“Questa trilogia di documentari è il risultato di un lungo lavoro di ricerca e riprese durato tre anni. L’idea è nata nel 2012 dopo aver visitato un campo di rifugiati in Turchia, al confine con la Siria, un anno dopo l’ inizio della guerra.L’obiettivo del primo film è quello di raccontare come la vita quotidiana in un campo profughi si distende, e quanto sia difficile e precario continuare a crescere una famiglia in tali condizioni, mentre si perde il lavoro, l’istruzione e il tenore di vita a cui si era abituati a vivere.Con il secondo film vogliamo mostrare quanto sia importante e difficile allo stesso tempo per le persone che sono state costrette all’ esilio mantenere la loro identità. Per questo si mostra come una comunità di rifugiati sia stata in grado, nonostante le molte sfide, di adattarsi alla vita in esilio. Nel terzo film ci concentriamo sullo sfruttamento delle risorse naturali, che ha già causato la distruzione dell’ambiente, e che, insieme al cambiamento climatico , minacciano la vita di milioni di persone in tutto il mondo”.

(Barbara Cupisti)

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AntePriMe FUori ConCorSo

eSULi – Le GuerreRegia: Barbara Cupisti

Sceneggiatura: Barbara Cupisti

in collaborazione con natascia Palmieri

Produzione: Clipper Media e rAi CineMA

Montaggio: Alessandro Marinelli

Fotografia: Sandro Bartolozzi

con il patrocino di:

Alto Commissariato delle nazione Unite per i rifugiati (UnHCr)

italia | 2015 |70’

SinOSSi Migliaia e migliaia di persone sono esiliate ogni anno a causa delle guerre. il 55% di tutti i rifugiati provengono dai principali Pesi afflitti da guerre: Afghanistan, Somalia, iraq, Siria e Sudan. il documentario inizia con le immagini e le testimonianze raccolte nel campo profughi più grande al mondo: dadaab, in una terra desolata al confine tra il Kenya e la Somalia, dove risiedono circa 430.000 somali, da oltre

vent’anni. Gli esuli delle guerre fuggono dai conflitti dei loro paesi per raggiungere la meta agognata e idealizzata, l’europa, ma vengono fermati nei grandi campi profughi degli Stati confinanti, gigantesche favelas dove la violenza continua ad essere la legge, e la miseria e la fame compagne indissolubili. La regista e la sua troupe sfidano ogni pericolo, entrano nei campi profughi più popolosi e violenti situati in Kenya, Giordania e in turchia. riprese crudeli di condizioni di vita disumane dei nuovi disperati della terra. dall’Africa si passa alla guerra in Siria; le storie si snodano tra la Giordania e la turchia, raggiungendo il campo di zaatari, a 12 km dal confine tra Siria e Giordania, per terminare infine il viaggio nei campi palestinesi del 1948. Usciti dal Paese con la convinzione di rientrarvi dopo pochi giorni, si trovano ancora oggi lontani dalla propria terra, con i loro figli e nipoti a cui hanno tramandato lo status di rifugiato. il documentario è dedicato a questi profughi, alle storie di chi è fuggito per mettere in salvo la propria vita e quella dei propri cari.

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AntePriMe FUori ConCorSo

eSULi – TibetRegia: Barbara Cupisti

Sceneggiatura: Barbara Cupisti

Produzione: Clipper Media e rAi CineMA

Montaggio: Alessandro Marinelli

Fotografia: Sandro Bartolozzi

italia | 2015 |70’

SinOSSi La diaspora del popolo tibetano, dal 1959 ai giorni nostri, raccontata attraverso un crescendo di testimonianze di persone fuggite dall’occupazione del tibet.il film è ambientato in india, tra dharamsala – sede del Governo tibetano in esilio – e gli altipiani imponenti e spettacolari del Laddak, soprannominato “Piccolo tibet” per la forte somiglianza ambientale e culturale con il vicino tibet.

L’india è il Paese che ha ospitato il maggior numero di profughi tibetani, garantendo loro quella libertà d’espressione sociale, culturale e religiosa che tutt’oggi gli è negata nel proprio Paese d’origine. Palden Gyatso e Ama Ade, due ex prigionieri politici, oggi ottantenni, descrivono l’occupazione del tibet che, dal 1959, ha causato più di 100,000 rifugiati tibetani.il documentario prosegue con il racconto, dall’alba al tramonto, della vita quotidiana all’interno dei cosiddetti “villaggi dei bambini tibetani” e si chiude con un’intervista esclusiva a Sua Santità il dalai Lama.

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AntePriMe FUori ConCorSo

eSULi – L’ambienteRegia: Barbara Cupisti

Sceneggiatura: Barbara Cupisti

in collaborazione con natascia Palmieri

Produzione: Clipper Media e rAi CineMA

Montaggio: Alessandro Marinelli

con il Patrocinio di: Amnesty international - Sezione italiana

italia | 2015 |80’

SinOSSi il terzo documentario è dedicato ai profughi ambientali e agli esuli da conflitti ambientali, un numero sempre crescente di persone, prive di tutele giuridiche e che vivono un dramma di cui si parla poco. ogni anno 6 milioni di profughi ‘ambientali’ lasciano la propria terra per potere sopravvivere. La siccità, l’inquinamento, la deforestificazione, il degrado ambientale, il depauperamento delle risorse ma anche l’ipersfruttamento delle risorse naturali in nome dello sviluppo economico, cancellano popoli e luoghi. Si racconta della lotta del popolo Guaranì del Mato Grosso do Sul

in Brasile, che hanno praticamente visto sottrarsi, nel corso dei secoli, tutto il loro territorio ancestrale, e di un’ americana, la volontaria donna Johnson, che in prima persona ha subito le conseguenze della siccità, e che ha deciso di aiutare quelle famiglie che si trovano a vivere in case senza più acqua corrente, con l’obiettivo di salvare il suo paese nel deserto californiano destinato ad essere abbandonato dai suoi cittadini.Secondo le stime dell’Alto Commissariato delle nazioni Unite per i rifugiati, questo fenomeno per il 2050 potrebbe riguardare 200/250 milioni di persone.il documentario vuole dare un contributo affinché queste situazioni siano maggiormente conosciute e affinché le storie di questi esuli del terzo millennio non siano dimenticate.

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ReGiSTRO di cLASSe libro primo 1900-1960

ReGiSTRO di cLASSe libro secondo 1968-2000 (Anteprima assoluta)

Regia: Gianni Amelio, Cecilia Pagliarani

Preparazione materiali d’archivio: Mario d’amico

Materiali d’archivio provenienti da: ArCHiVio StoriCo

LUCe, rAi teCHe, M.i.U.r., noSArCHiVeS.CoM, ASCer,

CASA deLLA MeMoriA, edU, FdLM, indire

Produzione: istituto Luce-Cinecittà

Montaggio: Gianni Amelio, Cecilia Pagliarani

in collaborazione con: rAi CineMA e rAi CoM

distribuzione: istituto Luce-Cinecittà

italia | 2015 |52’ + 55’

SinOSSi i registri di classe servono a segnare le assenze e i voti degli alunni. Ma non tutti gli alunni sono uguali, non a tutti sono date le stesse possibilità.in questo viaggio lungo più di un secolo,

insegnanti, bambini, genitori di ogni parte d’italia raccontano la storia della scuola dell’obbligo, vissuta in prima persona tra grandi aspettative e delusioni spesso profonde.

“Parlare della scuola, soprattutto di quella primaria, è un modo per raccontare un Paese, un Paese che cresce (o arretra) insieme alla sua scuola. Nel “libro primo” c’è il Novecento fino agli anni Sessanta, quando la televisione diventa una grande lavagna… Anche se si definiva scuola dell’obbligo, il bisogno, l’indigenza, le guerre, portavano a considerare l’apprendimento qualcosa di superfluo, destinato ai ricchi, dal quale gran parte della società veniva tenuta fuori o si autoescludeva, come se fosse un dovere imposto e non un diritto. Nei registri di classe, mezzo secolo fa, si annotava la professione del padre (mai della madre, le madri “non lavoravano”…). Era in base a questa professione, a questo ruolo nella comunità, che si distribuivano gli scolari nelle sezioni e si destinavano all’una o all’altra gli insegnanti. Questo “film d’archivio” vuole raccontare il passato per risvegliare l’attenzione sui giorni nostri, perché certe discriminazioni non muoiono ma cambiano faccia, e i problemi si ripresentano sotto altre forme. è una riflessione per chi condivide l’amore per la scuola e sa che dalla scuola nasce il futuro, che nella scuola c’è il seme di una conquista”.

(Gianni Amelio e Cecilia Pagliarani)

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THe MAn WHO MendS WOMen(L’uomo che cura le donne)

Regia: thierry Michel

Sceneggiatura: thierry Michel, Colette Braeckman,

Christine Pireaux

Produzione: Co-produzione Les Films de la Passerelle thierry

Michel e Christine Pireaux ryva Production eric Van zuylen

Montaggio: idriss Gabel

Fotografia: Michel téchy thierry Michel

distribuzione internazionale: Cat&docs

Belgio | 2015 |112’

www.catndocs.com – http://mukwege-themovie.com/lefilm.html

SinOSSi il vincitore del Premio Sakharov2014, il dottor Mukwege è conosciuto a livello internazionale come l’uomo che ha curato migliaia di donne che sono state violentate durante i 20 anni di conflitti nell’est della repubblica democratica del Congo ,

uno dei paesi più poveri del pianeta , nonostante il suo ricchissimo sottosuolo .La sua lotta senza fine per porre fine a queste atrocità e denunciare l’impunità di cui godono gli aggressori ha fatto che si che non fosse mai il benvenuto in quelle terre..Alla fine del 2012 , il dottore è stato il bersaglio di un attentato alla sua vita ,dal quale è miracolosamente sopravvissuto .Minacciato di morte , questo medico con una storia eccezionale ora vive in clausura nel suo ospedale di Bukavu sotto la protezione delle forze di pace delle nazioni Unite .Ma non è più solo nella sua lotta. Le donne a cui ha restituito l’integrità fisica e la dignità , combattono al suo fianco per la pace , affamate di giustizia.

“...Questo medico, il medico Mukwege, svolge, in provincia di Kivu, un lavoro eccezionale, con una determinazione assoluta.Questo progetto è e deve essere di esempio, come il medico Mukwege che è un personaggio straordinario, non solo per l’Africa, ma per tutto il mondo dell’impegno umanitario”.

(Thierry Michel)

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HORiZOnTeS (Orizzonti)

Regia: eileen Hofer

Produzione: intermezzo Films, Genève – A. Schmid / e. Hofer

Montaggio: damian Plandolit / Valentin rotelli

Fotografia: Grégory Bindschedler

distribuzione internazionale: taskovski Films

Svizzera | 2015 | 70’

http://www.taskovskifilms.com – www.horizontes-film.ch

SinOSSi La danza classica a Cuba non è “solo” una nobile disciplina ma anche e soprattutto l’incarnazione di ciò che il rigore può creare di armonioso, al limite della perfezione. in un andirivieni costante dall’esterno (i pochi momenti di intimità vissuti al di fuori delle prove) all’interno della mitica sala del Gran teatro dell’Avana, eileen Hofer traccia il ritratto sensibile di tre ballerine nei vari momenti della loro carriera: dagli inizi pieni di speranze alla consacrazione ultima, quella di Prima Ballerina Assoluta. Le vite

della giovane Amanda che si allena per passare il suo primo concorso, di Vingsay che si prepara a entrare nel Ballet national, e della veneratissima Alicia Alonso Prima Ballerina Assoluta che dirige con pugno di ferro il prestigioso Ballet nacional de Cuba, si amalgamano come a formare un nodo indissolubile. Ciò che colpisce è l’incredibile somiglianza nelle traiettorie vitali di ognuna di loro, come se insieme formassero una sola ed unica entità. Questa uniformazione, presente malgrado le emozioni, i successi, le speranze, si riflette nelle poche immagini di Cuba, anche loro immutabili, testarde.

“Ho sempre ammirato i caratteri forti, le fenici che si innalzano dalle loro ceneri. Ho grande rispetto per le persone che superano le difficoltà, non solo per obbligo, ma per passione, per una necessità vitale. Le loro storie mi motivano a tirarmi su il morale e rimboccarmi le maniche quando sono giù di morale. Tre anni fa, quando ho sentito parlare di questa straordinaria ballerina, sono rimasta subito affascinata dal suo incredibile destino. E quando mi sono documentata di più sulla vita di Alicia Alonso, sono stata subito attratta da questa donna, che, superando la sua crescente cecità, ha scalato montagne per raggiungere il cielo”.

(Eileen Hofer)

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AntePriMe FUori ConCorSo

HiP HOP-eRATiOnRegia e sceneggiatura: Bryn evans

Produttore: Paula Jones

Produzione: inkubator

Montaggio: Peter roberts

Fotografia: Bevan Crothers

distribuzione internazionale: rise and Shine

nuova zelanda | 2014 |93’

www.riseandshine-berlin.de – hiphoperationthemovie.com

SinOSSi Chi ha detto che tua nonna non potrebbe divenire una star dell’Hip-Hop? Hip Hop-eration è un “character-driven documentary”, un documentario incentrato sulla vita di un personaggio. in questo caso si tratta di più personaggi, ovvero di un gruppo di anziani e del loro avventuroso viaggio verso Las Vegas per il “Campionato Mondiale di Hip-Hop”, che sarà il loro palcoscenico.

“Fare un film documentario quasi sempre ti porta a esplorare un territorio sconosciuto, e Hip Hop-eration non ha fatto eccezione .Quando il produttore esecutivo Alex Lee e la produttrice Paula Jones mi hanno presentato la sinossi del film ne sono rimasto subito colpito. Questa era una storia che esplorava non solo i temi veramente universali come il bisogno di ognuno di noi di trovare uno scopo e una rilevanza nella vita, - ma anche il più universale di tutti, ovvero la vita e la morte.Hip Hop-eration è un semplice documentario incentrato sulla vita di alcuni personaggi che racconta la storia divertente, sincera e di affermazione di un corpo di ballo di anziani (Waiheke hip-hop) e del loro viaggio verso Las Vegas per il “Campionato Mondiale di Hip-Hop”, che gli cambierà la vita.Il film combina elementi di grande musica locale hip-hop , uno spaccato di una comunità locale dell’isola, e un cast di indimenticabili personaggi in un viaggio che rompe gli schemi della loro vita, verso la Mecca del divertimento. è stato realizzato un film meravigliosamente divertente popolare.Come dice il tema musicale dice ... “La vita è fatta per essere vissuta”.

(Bryn Evans)

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THe SWediSH THeORY OF LOVe (La Teoria Svedese dell’amore)

Regia: erik Gandini

Sceneggiatura: erik Gandini

Produttori: erik Gandini, Juan Pablo Libossa

Produzione: Fasad AB

Svezia | 2015 | 90’

www.nonstopentertainment.com/swedish-theory-of-love/

SinOSSi La Svezia è il Paese conosciuto da tutto il mondo per avere una società perfettamente organizzata, un modello grezzo e simbolo delle più alte conquiste del progresso umano. La teoria svedese dell’Amore scava nella vera natura dello stile di vita svedese, esplorando i buchi neri di una società che ha creato le persone più autonome in tutto il mondo.

“Il film solleva l’affascinante questione del perché una vita vissuta con la garanzia di essere sicura, serena, dovrebbe rivelarsi così insoddisfacente . Alcuni svedesi stanno mettendo in atto una coraggiosa resistenza : i giovani stanno organizzando raduni nei boschi per potersi arrendersi alle emozioni e alle affettuosità; e un chirurgo di successo si è trasferito in Etiopia dove, nonostante la mancanza di ricchezza materiale, ha riscoperto il valore della comunità. In conclusione, il sociologo Zygmunt Bauman spiega perché una vita senza problemi non è necessariamente una vita felice”.

(Erik Gandini)

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LA LineA SOTTiLeRegia: nina Mimica, Paola Sangiovanni

Soggetto e sceneggiatura: Augusta eniti, nina Mimica,

Paola Sangiovanni

Produttori: Augusta eniti, Marco Visalberghi, dijana Mlađenoviđ

in collaborazione con: Videomante, Bht, Videoest

Produzione: Altreforme, doclab, Kinematograf con rAi CineMA

Montaggio: ilaria Fraioli

Fotografia: eleonora Patriarca, Faris dobraòa

distribuzione: Berta Film

con il patrocinio di: Amnesty international - Sezione italiana

italia/Croazia | 2015 |80’

www.doclab.it/produzioni.php

SinOSSi due storie si intrecciano, narrano di due guerre dei primi anni novanta da due diversi punti di vista: quello di Bakira, una donna bosniaca sopravvissuta alle violenze della guerra nella ex-Jugoslavia e quello di Michele, un ex soldato italiano di una missione internazionale di pace in Somalia, il cui contingente è stato responsabile di violenze

contro la popolazione civile. È la narrazione di un inesausto viaggio in fieri verso la consapevolezza del male e dell’umana capacità di generarlo.

Preparando il documentario e tentando di comprendere le cause ed effetti della violenza con la mia protagonista Bakira, credevo che i nostri giri per gli orrori della Bosnia post-bellica fossero un vero viaggio nel Cuore della Tenebra. Pero è stato il viaggio di ritorno, quello verso la luce, il più duro: come continuare a vivere con gli orrori conficcati nella memoria? Il coraggio, l’ostinazione, la testardaggine e le contradizioni di Bakira per me sono stati una lezione di vita”. (Nina)

“Due cose mi hanno colpito di più nel viaggio impervio di questo film. Una ne è alla base, e cioè quanto sentissimo forte, Augusta, Nina ed io, l’urgenza di parlare della violenza - sopraffazione del più forte, guerra, violenza sessuale contro le donne - che ci ha portato a cercare di acchiappare i significati profondi che la sottendono al di là dei fatti, l’urgenza di mettere in moto una ricerca che fosse capace di connettere sistemi di (dis)valori in contesti diversi. L’altra è la dinamicità della vita interiore dei nostri protagonisti, Michele e Bakira, che si è svolta sotto i nostri occhi tra il primo incontro di ricerca e l’ultimo di realizzazione del film…”.

(Paola)

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neSSUnO Mi TROVeRàRegia: egidio eronico

Soggetto e sceneggiatura: egidio eronico

Voce narrante in italiano: Marco Foschi

Produzione: Andrea Stucovitz per Partner Media investement

S.r.l. in coproduzione con Cut& editing & More S.r.l. e istituto

Luce Cinecittà, in associazione con CSC Centro Sperimentale

di Cinematografia Scuola nazionale di Cinema – dipartimento

di Animazione – Sede del Piemonte

Montaggio: Antonio Canestri

Fotografia: Carlo rinaldi

italia | 2015 |75’

SinOSSi nel marzo del 1938 ettore Majorana, il maggior fisico teorico del suo tempo scompare nel nulla senza lasciare tracce. inutili le ricerche, diverse le ipotesi sul suo destino. Ma quale la verità? Quel che si vuole sottolineare è che al di là delle ipotesi – il suicidio in mare, la fuga in Argentina degna di un Mattia Pascal, la bomba tedesca e il delitto di stato, la crisi spirituale e il

ritiro in convento – oltre ogni congettura resta l’inaccessibilità gentile di ettore Majorana, la sua diversità isolana e aristocratica.

“...In Nessuno mi troverà, la compresenza di sequenze in animazione per ricostruire i momenti principali della scomparsa di Ettore Majorana, alternate a immagini di repertorio, immagini originali, un certo numero di fotografie più alcune testimonianze fa saltare non solo la barriera tra il documentario e la fiction, il reportage e la confidenza, ma anche tra l’immagine registrata e l’immagine costruita, determinando stile e approccio visivo del film…La scelta di raccontare le presumibili ultime ore del fisico siciliano con le più recenti tecniche di animazione digitale nasce dall’esigenza di effettuare una precisa e (accessibile) ricostruzione d’epoca e dalla volontà di adottare una soluzione che vada oltre la mimesi, creando pertanto uno stacco con la parte più documentaristica (anche se qui si preferisce parlare più di “un punto di vista documentato” che di documentario). Obiettivo finale è intrecciare immagini e testo* per produrre le emozioni che di solito fa solo un film di fiction…”.

(Egidio Eronico)

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cHAnTe TOn BAc d’ABORd(We dit it on A Song)

Regia e sceneggiatura: david André

Produttore: emmanuel Francois

Produzione: Brotherfilms

in collaborazione con: France 2

Montaggio: Bruno Joucla

Fotografia: thibault delavigne

distribuzione internazionale: Cat&docs

Francia | 2013 |82’

www.catndocs.com

SinOSSi Chante ton Bac d’Abord racconta la storia tumultuosa di un gruppo di amici di Boulogne-sur- Mer, una città duramente colpita dalla crisi economica. Un anno tra sogni e disillusioni raccontate attraverso l’immaginario di un gruppo di adolescenti della classe operaia o la classe media,

con una colonna sonora che aggiunge poesia, allegria e commozione alla dura realtà raccontata nel film.

“Abbiamo filmato per un anno, ho studiato i sogni dei giovani e le aspettative dei loro genitori ed ho voluto mostrare la frattura tra di loro. Dopo un anno che mi trovavo tra i giovani e ne ero diventato un amico stretto, e dopo che loro avevano deciso che avrebbero iniziato a scrivere, abbiamo deciso che quei testi sarebbero diventate canzoni, e che le avremmo filmate interpretandole e facendole diventare delle vere scene, reali. Fino all’ultimo giorno di editing, però, io non sapevo se sarei mai stato in grado di finire il film o se mi avrebbero rinchiuso in una clinica psichiatrica. La nostra collaborazione però si è rivelata molto interessante, e il risultato fu poetico e sincero. Commentando il suo rapporto con le persone che ha filmato il regista ha detto: “Ho passato un sacco di tempo a costruire relazioni di fiducia, sincere con queste persone. Il punto fondamentale è quello di trovare un punto di incontro tra ciò che tu vuoi dagli altri e quello che loro pensano tu voglia.La mia più grande ansia era se avrebbero apprezzato il film. Gliel’ho mostrato un mese fa e sono stati molto soddisfatti”.

(David André)

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WARd 54Regia: Monica Maggioni

Sceneggiatura: Monica Maggioni, dario Curatolo

Ricerche e documentazione: Miriam tola, Gian Micalessin

Produzione: rAi CineMA e Mediakite

Montaggio: roberto di tanna

Fotografia: Francesco Malatesta

italia | 2010 |63’

www.ward54.com

SinOSSi Kris Goldsmith è un soldato dell’esercito americano. Al suo ritorno dall’iraq si scopre incapace di fare i conti con quello che ha vissuto. A Baghdad il suo compito è fotografare e classificare i cadaveri iracheni ma di fronte all’orrore di una fossa comune, in lui scatta qualcosa. Ha incubi, continui flashback. Al suo ritorno in America è malato di PtSd (disordine da stress post-traumatico) ma nessuno sembra riuscire a intercettare la sua disperazione. i medici diagnosticano una profonda depressione, ma l’esercito gli ordina di ripartire

per l’iraq nonostante la sua richiesta di congedo. durante la cerimonia del Memorial day, Kris tenta il suicidio. il suo è un racconto lucido, una denuncia nei confronti di un’America pronta a mandare i soldati in guerra ma non disposta a fare i conti con il trauma di chi torna. Kris viaggia attraverso gli Stati Uniti fino a casa dei Lucey, i genitori di Jeff, un marine che si è suicidato al ritorno dall’iraq. il racconto straziante di Kevin, il padre di Jeff, riporta Kris al momento in cui lui stesso ha tentato di togliersi la vita. Le storie di Kris, di Jeff e degli altri protagonisti di Ward 54, rivelano la realtà vissuta oggi da molte famiglie americane.

“Dopo anni passati a raccontare i soldati americani al fronte, ho cercato di capire cosa succede quando tornano a casa. Ho scoperto che per molti di loro gli incubi e le angosce della guerra sono ancora lì. Non solo. Vengono meno anche le certezze date dal vivere in branco. Spesso i ritorni sono storie di solitudine e impossibilità di trovare le parole per condividere quello che ogni sopravvissuto porta dentro di sé. è il viaggio in un incubo che è difficile capire per chi non c’è stato, non ha vissuto le stesse angosce, non ha guardato negli occhi lo stesso orrore. Questa è la storia di chi torna a casa e poi si perde”.

(Monica Maggioni)

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ASTROSAMAnTHA, la donna dei record nello spazio Regia e sceneggiatura: Gianluca Cerasola

Voce narrante versione italiana: Giancarlo Giannini

Produzione: MoroL srl

Montaggio: Marco Guelfi

Fotografia: Alberto di Pasquale

distribuzione italiana: oFFiCine UBU

italia | 2015 |83’

www.officineubu.com/astrosamantha/

SinOSSi La voce dell’attore Giancarlo Giannini ci accompagna negli ultimi due anni della vita di Samantha Cristoforetti, astronauta dell’Agenzia Spaziale europea (eSA) e pilota dell’Aeronautica Militare, protagonista della seconda missione di lunga durata dell’Agenzia Spaziale italiana (ASi). Un’avventura formidabile vissuta dalla protagonista e dal suo team, documentata dal giornalista e autore di reportage Gianluca Cerasola che racconta le diverse fasi di

preparazione alla missione, l’arrivo nello spazio e l’emozionante rientro a casa di Samantha, la donna dei record. AstroSamantha svela al grande pubblico una versione inedita della donna insignita dell’onorificenza di Cavaliere di Gran Croce, che con la sua impresa è diventata un simbolo di coraggio e determinazione.

“Abbiamo accompagnato Samantha attraverso 3 continenti (sulla terra) fino alla sua partenza verso lo spazio, in orbita. Siamo entrati nel suo mondo, abbiamo visitato le sue case e conosciuto i suoi affetti. Ci siamo fatti spiegare le prove che ha dovuto affrontare il suo fisico nelle fasi di preparazione, le difficoltà incontrate e le soddisfazione ottenute. In questo lungo percorso si è raccontata e ha condiviso con noi curiosità e aneddoti dal misterioso e affascinante mondo dei viaggi e delle scoperte spaziali. Astro Samantha è il primo film che documenta cosa accade nel centro Nasa, (...). Per la prima volta viene mostrata la base militare nel deserto dove abbiamo scoperto come funzionano la “quarantena spaziale” e l’isolamento. Un documento straordinario, che racconta la “donna” Samantha e “l’astronauta” Cristoforetti, accompagnato dalla voce del grande Giancarlo Giannini. Un film per tutti, il ritratto di una donna unica, protagonista di un evento che rimarrà nella storia”.

(Gianluca Cerasola)

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YALLA! neW MediA And PeAceYalla! i nuovi media e la pace

Regia: Flaminia Lubin

Produzione: GLoBAL ViSion GroUP

Produttore: Andrea de Marco

Produttore esecutivo: raffaella Spizzichini, Beverly Moore,

Ben Lulu

Montaggio: Fabio trebbi

italia | 2015 |56’

www.yallanewmediapeace.com

SinOSSi in che modo i media tradizionali influenzano l’interpretazione degli scenari di guerra in Medio oriente? Si limitano a interpretare o fanno qualcosa di più, influenzando prese di posizione e decisioni? L’informazione in tempo di guerra, così si dice, è conflitto mediatico, si confonde sempre con la propaganda e a ogni verifica concreta c’è

sempre qualcosa che non torna. Vale anche per i nuovi media? oppure c’è da sperare che il web contribuisca a creare una cultura diversa, orientata verso la pace e l’accettazione dell’altro?A queste e ad altre domande tenta di dare una risposta un documentario di grande interesse. in lingua araba, «Yalla» significa «andiamo», «Let’s do it». È un termine molto usato nello slang ebraico, anche in segno di approvazione.

“Il documentario esplora quel che sta cambiando nel profondo della prima generazione “social”. Facebook propone sempre più giovani come la palestinese Joana, che afferma “I love Israel”, o l’israeliano Ronny che assicura “Israel loves Iran”. Inimmaginabile fino a poco tempo fa, questa rivoluzione sta scardinando le narrative dominanti. Joana e Ronny non sono casi isolati di giovani sognatori, tutt’altro. Sono un esempio della nascita di un fenomeno globale del tutto sconosciuto: I nuovi Media e la Pace”.

(Flaminia Lubin)

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FUKUSHiMA: A nUcLeAR STORYRegia: Matteo Gagliardi

Liberamente tratto da: “tsunami nucleare” di Pio d’emilia

Voce narrante versione italiana: Massimo dapporto

Voce narrante versione inglese: Willem dafoe

Sceneggiatura: Christine reinhold, Matteo Gagliardi,

Pio d’emilia

Produzione: teatro Primo Studio – Film Beyond

Produttori esecutivi: Christine reinhold, rené Bourdages,

Matteo Gagliardi

Montaggio: Matteo Gagliardi

Fotografia: Guillaume Bression

Musiche: Fabrizio Campanelli

italia | 2015 |84’

www.nuclearstory.com

SinOSSi Un viaggio lungo quattro anni nella duplice tragedia che ha colpito il Giappone nel marzo 2011, seguendo Pio d’emilia, il giornalista

italiano corrispondente per Sky, che vive in Giappone da più di 30 anni.Pio è a tokyo il giorno del terremoto e decide di partire per raggiungere le zone colpite dallo tsunami: sarà il primo giornalista straniero a riuscirvi. dopo aver viaggiato attraverso le città e i paesi colpiti dallo tsunami e dopo essere furtivamente entrato nella ‘no go zone’, la zona di 20 km intorno alla centrale nucleare evacuata dal governo, Pio riesce a raggiungerne i cancelli di ingresso, ma senza potervi entrare; dovrà attendere Giugno del 2013, perché i vertici della tepco permettano a un pool di giornalisti stranieri di accedere a Fukushima daiichi.

“La sensazione di non aver detto abbastanza, con la mia partecipazione in “Fukushame”, mi ha spinto a realizzare un capitolo più profondo, completo e maturo sulla dolorosa vicenda di Fukushima. Ho impiegato oltre due anni di ricerca per sviluppare alcune certezze e una visione più consapevole della situazione, entrando nelle trame più complesse del dibattito sul nucleare (cosiddetto) civile. Credo sia un tema sul quale ognuno di noi, opportunamente informato, dovremmo esprimere una propria opinione.”

(Matteo Gagliardi)

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KiLLA diZeZVita e morte al tempo di ebolaRegia, produzione, fotografia, montaggio: nico Piro

Mix audio: robert Farren - Brooklyn, nYC

con l’assistenza di: nikki Gold (rare View Film)

Voce narrante in italiano: nico Piro

Voce narrante in inglese: Gerard Bianco Jr.

realizzato con il supporto di emegency, onG Milano - italy

italia | 2015 |62’

www.nicopiro.it - www.killadizez.com

SinOSSi Mentre la vita sembra scorrere normalmente a Freetown, la Sierra Leone sta affrontando la peggior epidemia di un virus letale, dell’era moderna. il pericolo del contagio è dappertutto, la “Killa dizez” (la malattia assassina, altro nome gergale di ebola, in lingua krio) ha già ucciso migliaia di persone e anche quando

sembra aver rallentato la sua marcia, riemerge feroce e colpisce di nuovo.A quanto ci risulta, questo documentario mostra le unica immagini mai filmate all’interno di una “red zone”, un reparto dove si curano i pazienti ammalati di ebola.

“... come uomo e come giornalista, trovavo e trovo inaccettabile che i media (in tutto il mondo e con poche eccezioni) continuassero a raccontare dell’epidemia di Ebola dando prevalentemente se non solo attenzione ai pochi pazienti occidentali, colpiti dal virus, dimenticando le migliaia e migliaia di contagiati e di vittime in Africa occidentale..A quel punto ho deciso di di realizzare questo documentario in proprio, durante un periodo di ferie. Ecco come nasce “KILLA DIZEZ”, una produzione a budget quasi zero realizzata con la collaborazione di Emergency ONG Milano a cui ho donato l’opera sperando che la sua circolazione possa aiutare a diffondere consapevolezza sui temi dello sviluppo e della solidarietà tra i popoli.”

(Nico Piro)

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MeGLiO Un GiORnORegia: elena rebeca Carini – ilaria Giangrande

Sceneggiatura: e. r. Carini – i. Giangrande

Produzione: Seminal Film

Montaggio: ilaria Giangrande

Fotografia: elena rebeca Carini

italia | 2015 | 45’

www.facebook.com/Meglio-un-giorno-450608748421036/

SinOSSi

il cine-documentario racconta la biografia di Mimmo Caldaro, 33enne di Bari affetto da SMA2, una malattia degenerativa che porta il soggetto che ne soffre a paralisi, fino ad una precoce morte.

Ma Mimmo, grazie alla sua energia, morde la vita e se la gusta!

Da qualche parte si deve pur iniziare. Non vale star fermi. Bisogna fare, vivere! Non voglio citare Mimmo, ma con questo film voglio condividere, con quanti sarà possibile, questo messaggio.”

(Elena)

“Vorrei dire che l’esperienza con Mimmo è sempre stata positiva: che abbiamo riso e scherzato tutto il tempo e tutto è stato facile. Non è stato così. Ma da quando lo conosco non sono riuscita a far passare un solo giorno senza fare niente. Qualcosa vorrà dire.”

(Ilaria)

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nOTe dOLenTiRegia e montaggio: nino Sabella

Produzione: rHino s.a.s.

italia | 2015 | 57’

SinOSSi L’istituto Superiore di Studi Musicali “Arturo toscanini” di ribera, in provincia di Agrigento, è un piccolo e isolato avamposto culturale situato nel profondo meridione italiano.

nonostante le occasioni di crescita culturale offerte dal territorio siano davvero poche, il conservatorio rischia la chiusura a causa dei tagli economici imposti dalla regione Sicilia.

Un gruppo di studentesse organizza, quindi, una tenace, quanto disperata, protesta in difesa del loro “diritto allo studio”.

“Le notizie sull’imminente chiusura del Toscanini si ripetono nei tg delle emittenti locali della provincia di Agrigento da circa un decennio. Come le previsioni del tempo e i menù di Capodanno, la crisi di questo piccolo conservatorio accompagna la vita dei telespettatori rassicurandoli, con la sua puntuale ciclicità, circa il normale scorrere delle cose della vita. E proprio mentre ascoltavo l’ennesima notizia sul conservatorio che sono scattate in me alcune domande: Chi sono i ragazzi che protestano? Che volto hanno? Come si chiamano? Come vivono e cosa pensano del loro futuro? Come vedono la realtà che li circonda?Note Dolenti cerca di dare risposta a questi interrogativi. “

(Nino Sabella)

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OTHeR THAn OUR SeARegia, produzione e montaggio: Valentina Ferrandes

italia | 2015 |10’

www.valentinaferrandes.com

SinOSSi dalle rovine di un’antica colonia greca dell’italia meridionale, ai naufragi contemporanei nel Mediterraneo, una storia di esplorazione raccontata attraverso frammenti di letteratura classica, immagini di classici del cinema etnografico ed estratti manipolati di cinegiornali.in riferimento ai flussi di migranti in partenza dal nord Africa alla ricerca di asilo in europa, “other than our Sea” sovrappone indicazioni visive come strati di immagini per costruire un’idea enigmatica del viaggio per mare in tempo di guerra. La navigazione diviene un salto nel buio, un viaggio di scoperta, di migrazione forzata, di morte come di rinascita.

“Ogni imbarcazione è un luogo parziale che galleggia, un luogo senza luogo, che esiste di per se’, che è chiuso su di sé, e allo stesso tempo, è donato all’infinità del mare. E che, da porto a porto, fra una virata e un’altra, da un bordello ad un altro, si allontana fino alle colonie, alla ricerca dei tesori più preziosi nascosti nei loro giardini. Nelle civiltà senza imbarcazioni, i sogni si prosciugano, lo spionaggio rimpiazza l’avventura, e la polizia, prende il posto dei pirati.”

Tratto da “Of Other Spaces” di Michel Foucault. (Valentina Ferrandes)

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QUeLLO cHe ReSTARegia: Michael Beltrami

Produttore: Luca Jäggli

Assistente di produzione: Luisella Formenti

Montaggio: Stefano Schütz

Fotografia e suono in presa diretta: Michael Beltrami

italia/Svizzera | 2015 | 56’

SinOSSi È un mondo di rumori. Sono quelli del cantiere di uno “spurgo” del famedio di un cimitero di paese, dove per riesumare i resti dei defunti si usano la pala e il piccone. È lo scandire del tempo che passa, il tic tac di un vecchio orologio a pendolo nella casa di un malato arrivato allo stadio terminale; poche settimane e non ci sarà più. Sono i passi di un infermiere a domicilio che ogni giorno sale e scende le scale nei condomini dei suoi pazienti per poterli accompagnare nel modo più sereno possibile alla fine della loro vita terrena. Sono le porte delle celle frigorifere che si

chiudono con decisione, così come il portellone del forno crematorio che ci separa dalle fiamme che avvolgono la bara della salma numero 500. il gracchiare di un altoparlante difettoso della sala delle cerimonie mentre trasmette la canzone preferita del nostro caro defunto. rumori che lui o lei non sentono più. È davvero così?

“All’origine c’è la recente morte di mio padre che come Giovanni, il protagonista del documentario, ha dovuto confrontarsi con una irrevocabile sentenza di morte. Ho voluto ripercorrere il processo di un’agonia, e attraverso le esperienze di chi lavora quotidianamente a stretto contatto con la “morte”, rivivere quei momenti dove la comunicazione si fa ancora più difficile e ogni piccolo rumore si amplifica perché intorno c’è il silenzio. Ho voluto in un certo senso ripetere un’esperienza, ma con la telecamera in mano, per provare a riflettere sul concetto di “quello che resta.”

(Michael Beltrami)

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RedeMPTiOn SOnGRegia, sceneggiatura, montaggio: Cristina Mantis

con la collaborazione artistica

e la partecipazione di Cissoko Aboubacar

Produzione: Solaria Film, in associazione con Lago Film

Produttori: emanuele nespeca, Mario Mazzarotto, Alessandro

Gordano, in collaborazione con Cristina Mantis

Fotografia: Alessandro Gordano

distribuzione: Movimento Film

con il patrocinio di: Amnesty international

italia | 2015 |64’

www.solariafilm.it - www.movimentofilm.it

SinOSSi il documentario di Cristina Mantis racconta il sogno di redenzione che Cissoko, il protagonista africano, invoca per la sua gente e la sua terra. Giunto in italia dalla guerra in Libia, rendendosi conto delle forme di schiavitù che spesso sperimentano in europa i suoi fratelli immigrati, Cissoko decide di filmarle e di tornare in Africa, a proiettarle nelle scuole e nei villaggi,

per contribuire al risveglio della sua gente. il viaggio lo porterà fino in Brasile ad omaggiare i discendenti degli schiavi che tuttora risiedono nelle comunità dei quilombi e che, ancor oggi, mantengono vive le origini africane grazie alla loro unione, fino a l’ile de Goree, a carezzare le antiche celle della “Casa degli schiavi”, evocando una schiavitù che non dovrà più tornare in nessuna forma.

“Alla base del documentario c’è la consapevolezza che sia necessario un affrancamento innanzitutto interiore, che spinga a lottare per mantenere la propria essenza, che tanto somiglia a quella speciale forma di “redenzione” che Bob Marley ha affidato ad una delle sue più celebri canzoni.”

(Cristina Mantis)

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ReVeLSTOKe, Un BAciO neL VenTORegia: nicola Moruzzi

Produzione: Schicchera production

Produttore: Leonardo Baraldi

Montaggio: davide Vizzini

Aiuto Regia e collab. al montaggio: irene Vecchio

Fotografia: Sammy Paravan

italia | 2015 | 74’

www.schiccheraproduction.it

SinOSSi il mio bisnonno Angelo Conte morì in un incidente nel 1915, mentre stava lavorando alla costruzione di un tunnel ferroviario in Canada. nessuno ha mai saputo cosa accadde durante il suo viaggio da immigrato fino a quando ho scoperto le lettere che spediva ad Anna, la sua giovane e adorata sposa. trenta mesi prima, quando Angelo lasciò l’italia, lei portava in grembo la loro prima figlia: mia nonna.

Purtroppo non si rividero più.dopo aver letto le lettere di Angelo ho deciso di fare il suo stesso viaggio in compagnia di irene, la mia compagna. Partiremo dall’italia per arrivare a Vancouver, Kamloops, le Selkirk Mountains fino a revelstoke, il luogo dove Angelo è sepolto. Una tomba che nessuno ha mai visitato per cento anni.

“Com’è finito il mio bisnonno Angelo in Canada nel 1913? Cosa rimane di quell’avventura lontano da sua moglie e da sua figlia? A cosa pensava l’attimo in cui è morto? Queste sono le domande da cui sono partito e “Revelstoke – Un Bacio nel Vento” è iniziato così: col desiderio di sapere e di raggiungere un punto lontano nello spazio e nel tempo. Quel punto è la sua tomba, su cui per cent’anni nessuno ha mai messo un fiore.”

(Nicola Moruzzi)

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STeLLA ciAORegia: Vito robbiani

Soggetto: Mario Fabio e Vito robbiani

Produttore: nicola Bernasconi

Produzione: mediatree produzioni

co-prodotto da: rSi radiotelevisione svizzera

Montaggio: Samir Samperisi

italia/Svizzera | 2015 |61’

www.mediatree.com/video/stella/

SinOSSi Silvio, 50 anni di origine sarda, amante della musica jazz e del karaoke, è il gerente dello “Stella dđoro”, un ristorante con alloggio costruito più di 100 anni fa sulle sponde svizzere del Lago Maggiore. da qualche tempo la struttura ospita, oltre ai sempre più rari turisti, anche dei richiedenti lđasilo. Lđedificio ha però i giorni contati, minacciato da un progetto edilizio per un nuovo complesso residenziale.

nellđattesa, i giorni che rimangono sono segnati

dallo scorrere della vita, in un luogo dove sđincrociano storie e sogni di persone di culture e origini diverse.

“Il nostro è un paese che non sa bene cosa fare con chi bussa alla sua porta e che per indecisione li parcheggia ai margini, laddove non arrecano troppo disturbo. Una nazione che dimentica di essere stata costruita da stranieri (vedi votazione contro l’immigrazione di massa), e che dissolve le proprie radici e i propri paesaggi sull’altare del profitto. Quello dell’edilizia forsennata è, in Ticino e in Svizzera, un tema molto sentito, basti pensare alle recenti votazioni sulle residenze secondarie.Una società che si è abituata ad accettare lo sconvolgimento del proprio territorio, che inevitabilmente sconvolgerà il nostro vivere e il nostro essere animali sociali.”

(Vito Robbiani)

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PeQUeÑAS MenTiRAS PiAdOSAS(Piccole Bugie Pietose)Regia: niccolò Bruna

Sceneggiatura: niccolò Bruna, enrico Bona,

Andrea Prandstraller

Produttori: niccolò Bruna, enrico Bona, Andrea Prandstraller

Produzione: Progetto Cataclisma / 15-L.Films

Montaggio: enrico Giovannone, Adrià Lahuerta

Fotografia: erik delgado ordoqui

italia/Spagna | 2015 | 87’

SinOSSi Cuba 2013, anno della riforma migratoria.dall’ufficio dove lavora, Lourdes osserva la folla sulla piazza de L’Avana a due passi dall’ambasciata USA. Centinaia di cubani vi si accalcano per ottenere un visto, quotidianamente.Lourdes, 57enne, è una donna carismatica che

offre un servizio di orientamento a chi vuole viaggiare: chi la visita trova non solo consiglio, ma anche conforto ed un sorriso.La sua vita è però segnata da dolorose separazioni: Lourdes non è mai riuscita a viaggiare negli USA. riuscirà a rivedere suo figlio? A riabbracciare sua madre? racconterà di enit, la compagna gay che la aspetta a casa? riuscirà finalmente a viaggiare mettendo fine ad una vita di separazioni forzate?

“Pequeñas mentiras piadosas è il racconto intimo della vita di Lourdes, una donna comune e straordinaria. Ma è allo stesso tempo una storia universale: quella fatta di isolamento e di separazione che è comune a molti cubani e a chiunque nel mondo si trovi costretto dagli eventi a separarsi dai propri cari.Il film è un omaggio alla dignità del popolo cubano, sempre pronto ad affrontare la tempesta con il sorriso (...) e continua la mia personale esplorazione partecipe ed umana dell’universo femminile e della straordinaria resilienza delle donne.”

(Niccolò Bruna)

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Wide BLUe deLiVeRYRegia: Alessandro Cattaneo

Sceneggiatura: Alessandro Cattaneo, Pietro Malegori,

Alessandro Mian

Produttore: Alessandro Cattaneo

Assistente alla produzione: Cinzia Morandi

Montaggio: Pietro Malegori

Fotografia: Alessandro Cattaneo Pietro Malegori

italia | 2015 |80’

SinOSSi La nave mercantile “repubblica del Brasile” compie una rotta tra italia, Mediterraneo ed Africa occidentale. A bordo 27 persone, tra italiani, filippini e romeni. il film approfondisce l’esperienza di vita assolutamente particolare dei marittimi, e riflette sui bisogni innati dell’uomo, attraverso immagini uniche ed interviste intime, in un viaggio sorprendente e coinvolgente, tra natura, ferro, saggezza e fragilità.

“Realizzato durante una navigazione di quaranta giorni, è un film completamente indipendente. Dopo un’esperienza di viaggio su una nave mercantile fatta alcuni anni fa a titolo personale e senza piani filmici, ho riflettuto su che tipo di contesto particolare fosse e che tipo di esistenza originale conducono i marittimi. Da li in poi lo sviluppo di un soggetto, la realizzazione di un trailer di pre-produzione, il corteggiamento della compagnia armatrice per avere la possibilità di imbarchi, l’organizzazione pratica. Siam partiti in tre (regia e fotografia, seconda camera e montaggio, suono e story-editor) per un viaggio di quaranta giorni da Genova alla Nigeria e ritorno, con diversi stop in paesi europei ed africani, e navigazioni di alcuni giorni.”

(Alessandro Cattaneo)

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ConCorSo itALiAno

WAndeRLUSTRegia, sceneggiatura, produzione, montaggio:

Claudia Galeazzi

italia/Spagna | 2015 | 60’

https://ilbrucaliffo.wordpress.com

SinOSSi Wanderlust è un documentario che nasce dalla volontà di creare un film nel film. L’architettura narrativa si sviluppa su diversi livelli e chiavi di lettura: intrecci, frammenti, materiale di archivio (internet Footage), interviste ad alcuni personaggi che hanno scelto di rendere la loro vita come fosse un viaggio di ricerca. Si tratta di viaggiatori non solo in senso fisico, ma anche spirituale e concettuale. La ricerca è il viaggio, la curiosità e il forte desiderio di spingere se stessi verso nuovi orizzonti, confini, scoperte e opportunità. Madrid è il luogo, il viaggiatore è il soggetto, la ricerca è il messaggio: una voragine infinita.

“Ogni persona che ho conosciuto e incontrato, mi ha portato in qualche luogo. Mi ha lasciato entrare nello spazio bianco della sua memoria. Insieme abbiamo fatto un percorso, di emozioni, ricordi e frammenti di vita. Il mio è un viaggio attraverso la vita e il racconto di queste persone straordinarie. A volte folli, a volte riflessive, sempre alla ricerca di qualcosa. Ho incontrato queste persone e ho scoperto molte verità sulla vita. Il mio viaggio lo faccio con loro. Ogni persona mi ha portato in un luogo speciale, nel tempo e nello spazio, questo processo servirà a creare una mappa del viaggio che ho compiuto attraverso di loro.”

(Claudia Galeazzi)

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oMAGGio A rAi CineMA

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OMAGGiO A RAi cineMA

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TRiAnGLeRegia e sceneggiatura: Costanza Quatriglio

Produttori: Marco Visalberghi per doCLAB,

nella Condorelli per FACtorY FiLM

Produzione: doCLAB, FACtorY FiLM con: rAi CineMA

in associazione con: istituto Luce-Cinecittà

Montaggio: Letizia Caudullo

Fotografia: Vincenzo Condorelli

distribuzione italiana: istituto Luce-Cinecittà

italia | 2014 |63’

SinOSSi Barletta, 2011. A cento anni dall’incendio della fabbrica triangle, quando nel 1911 prese fuoco l’ottavo piano del grattacielo di new York tra Washington Square e Greene Street, le operaie tessili muoiono sotto le macerie di un maglificio fantasma. estratta viva da quelle macerie, Mariella assume su di sé tutto il peso del mondo. Con lei viviamo il ritorno alla condizione preindustriale e la necessità di un nuovo inizio, ma anche l’irriducibile orgoglio di chi sa che far bene il proprio lavoro è il

gesto più compiuto di ogni essere umano.

“…Narrare il lavoro è di per sé una delle sfide più difficili perché gli agguati si amplificano e possono diventare trappole. Con la scelta del titolo ho voluto chiarire, prima di tutto a me stessa, il rischio del film a tesi: Triangle è sì il nome della fabbrica tessile che prese fuoco nel 1911 a New York causando la morte di 146 persone, perlopiù giovanissime immigrate in cerca di futuro, ma è anche una figura geometrica, cioè, di per sé, qualcosa di dimostrabile attraverso l’esattezza del procedere. Un film, al contrario, è quanto di più lontano dall’esser dimostrabile e, a parer mio, deve essere tutt’altro che dimostrativo. Amo le narrazioni che procedono disvelando l’invisibile che c’è dietro ciò che appare; amo costruire le storie sull’esperienza, nella continua evoluzione di un inizio destinato a trasformarsi. Ecco perché l’intuizione di poter accostare questi due eventi così lontani nel tempo e nello spazio era, di per sé, rischiosissima. Un’intuizione non è certo un postulato né un teorema, ma sempre l’inizio di un viaggio. Facendo i sopralluoghi a Barletta ho trovato una città schiacciata dal lutto per il crollo di una palazzina abbattuta da ruspe che avevano ignorato il prezzo che sarebbe stato pagato in termini di vite umane. Lì ho capito che la chiave visiva del film sarebbe stata la relazione tra la magnificenza di New York dei primi del novecento e il depauperamento del paesaggio urbano che ha superato la post-modernità per essere semplicemente vuoto, rovine. è l’implosione di una civiltà fondata su quel mito della forza che nel novecento si chiamava oppressione sociale…” (Costanza Quatriglio)

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LOOKinG FOR KAdiJA

Regia: Francesco G. raganato

Sceneggiatura: Alessandro Caruso, Chiara Laudani

e Francesco G. raganato

Produzione: todos Contentos y yo tambien Srl

in collaborazione con: rAi CineMA

Montaggio: Alice roffinengo

Fotografia: Francesco G. raganato

italia/eritrea | 2014 |56’

SinOSSi dopo la sconfitta dell’esercito italiano in nord Africa, un ufficiale di cavalleria, Amedeo Guillet, assunse il comando della resistenza eritrea contro l’esercito inglese. Al suo fianco Kadija, la bellissima figlia di un capotribù locale. dopo oltre mezzo secolo una troupe italiana giunge in eritrea per preparare un film dedicato a questa grande storia di amore ed eroismo. i casting per trovare la protagonista del film diventano l’occasione per conoscere, attraverso le storie delle giovani aspiranti e delle loro famiglie,

la condizione e le speranze di un paese isolato dal resto del mondo da vent’anni di dittatura militare. Cosi nasce “Looking for Kadija”.

“Looking for Kadija è il racconto di una eroica storia d’amore e un atto di fede verso il mio lavoro di documentarista.Amedeo e Kadija avevano urgenza di essere raccontati, la loro è una storia archetipica, senza tempo, dove tutte le passioni umane si mescolano e si fondono, dando vita a due personaggi straordinari. La spinta vitale e l’anelito all’assoluto di un giovane ragazzo italiano incontrano, e si innamorano –d’altronde, come non innamorarsi? – della caparbietà e della purezza audace della più bella donna eritrea.Tra i due, ad unirli ed infine separarli per sempre, l’abominio della guerra e l’ineluttabile corso degli eventi umani.è un film doppio, forse triplo. Non solo una storia d’amore, ma anche una riflessione sul nostro passato coloniale, e una velata indagine sull’origine dell’immigrazione clandestina. E poi il sogno, il grande sogno del cinema, capace ancora oggi di ammaliare e illanguidire lo sguardo di giovani donne che lottano ogni giorno per dimenticare l’amarezza della vita.”

(Francesco G. Raganato)

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iL cASTeLLORegia e soggetto: Massimo d’Anolfi e Martina Parenti

Produzione: Montmorency Film

in collaborazione con: rAi CineMA

con il contributo di: Lines

Montaggio: Massimo d’Anolfi e Martina Parenti

Fotografia: Massimo d’Anolfi

distribuzione internazionale: GA&A

italia | 2011 |90’

SinOSSi il castello è un film che racconta un anno dentro l’aeroporto intercontinentale di Malpensa, un luogo in cui la burocrazia, le procedure e il controllo mettono a dura prova la libertà degli individui, degli animali e delle merci che da lì transitano. L’aeroporto è un luogo strategico in cui si concentrano tutte le forze dell’ordine esistenti in un paese. Qui si sperimentano le nuove forme del controllo: un laboratorio permanente sulla sicurezza come nessun altro spazio pubblico riesce ad essere. Servizi Segreti italiani e stranieri,

Polizia di Frontiera, Guardia di Finanza, Guardie giurate, cani anti droga anti valuta e anti esplosivo, telecamere ovunque e la paura sempre alimentata di un pericolo sconosciuto in arrivo.

“Abbiamo deciso di girare un film in un aeroporto intercontinentale perché crediamo che sia il luogo in cui, meglio che altrove, si riesce a comprendere l’ossessione per la sicurezza, la paura dell’altro e la strategia del controllo che pervadono il nostro presente. Ogni aeroporto è percorso da un doppio movimento: da un lato c’è il flusso provvisorio, multiforme e conosciuto delle persone che viaggiano, dall’altro il ciclo continuo, ripetitivo e sconosciuto dei lavoratori e dei loro strumenti. Lo sguardo del film è rivolto ai luoghi normalmente inaccessibili e invisibili perché è nel loro rivelarsi e nel loro stabilire un rapporto con ciò che si conosce che il mosaico si fa completo e che si spiega l’indissolubile legame tra controllore e controllato, tra programmazione e casualità, tra sicurezza e paure reali o costruite. Scegliamo di seguire il lavoro delle forze dell’ordine, non per sposarne il punto di vista, ma per consentire al nostro sguardo di rimanere sospeso in equilibrio tra il forte e il debole, tra il legale e l’illegale, tra chi esercita il potere e chi è costretto a subirlo. Il castello è un film d’osservazione: mettiamo la nostra macchina da presa sul cavalletto e la puntiamo per cercare di capire le cose che accadono davanti ai nostri occhi e alle nostre orecchie. Diamo alle immagini, al film una struttura, combinando pensiero razionale ed emotivo.” (Massimo D’Anolfi e Martina Parenti)

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MATeRiA OScURA

Regia e soggetto: Massimo d’Anolfi e Martina Parenti

Produzione: Montmorency Film

in collaborazione con: rAi CineMA

con il sostegno del: Programma MediA dell’Unione europea

con il sostegno di: Associazione Corso Salani

Montaggio: Massimo d’Anolfi e Martina Parenti

Fotografia: Massimo d’Anolfi

italia | 2013 |80’

SinOSSi Materia oscura, racconta un luogo di guerra in tempo di pace. Lo spazio del film è il Poligono Sperimentale del Salto di Quirra, regione della Sardegna compresa tra le province di Cagliari e nuoro, dove per oltre cinquanta anni i governi di tutto il mondo hanno testato “armi nuove” e dove il governo italiano ha fatto brillare i vecchi arsenali militari compromettendo inesorabilmente il territorio. All’interno di questo spazio il film compone tre movimenti. il primo movimento segue l’indagine di un geologo che tenta di rintracciare l’inquinamento

causato dalle sperimentazioni militari. il secondo movimento mostra una ricerca attraverso gli archivi cinematografici del poligono che hanno visto protagonisti le armi e gli esplosivi di tutto il mondo. La terza e ultima parte racconta il lavoro di due allevatori, un padre e un figlio e del loro rapporto con la terra, gli animali e con un passato profondamente segnato dall’attività bellica. Materia oscura, racconta questo luogo silenziosamente avvelenato evocandone la tragicità grazie alla forza del racconto per immagini. e tra montagne e mare, passato e presente viene costantemente messa in scena una “guerra immaginaria” che sembra non aver fine.

“Abbiamo tentato di fare un film che esplorasse l’invisibile e l’impossibile: l’invisibile di una minaccia mortale non ancora riconosciuta scientificamente e l’impossibile di un luogo inviolato in nome della ragion di stato.Materia oscura, attraverso una scrittura flessibile, plurale, che non teme deviazioni, brusche interruzioni, esplosioni e improvvise contrazioni, mostra un luogo dove la vita sembra non valere nulla.” (Massimo D’Anolfi e Martina Parenti)

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L’inFiniTA FABBRicA deL dUOMORegia e soggetto: Massimo d’Anolfi e Martina Parenti

Produzione: Montmorency Film

in collaborazione con: rAi CineMA

Montaggio: Massimo d’Anolfi e Martina Parenti

Fotografia: Massimo d’Anolfi

italia | 2015 |74’

SinOSSi “Lđinfinita Fabbrica del duomo” racconta la storia della nascita e del continuo mantenimento del duomo di Milano attraverso i secoli. Primo atto della quadrilogia “Spira Mirabilis” che affronta il concetto di immortalità attraverso gli elementi della natura, Lđinfinita Fabbrica del duomo rappresenta lđelemento della terra. Attraverso una prospettiva poetica e dal forte impatto visivo, il film segue le fasi e i lavori che la conservazione del duomo richiede: dallđestrazione del marmo, al cantiere marmisti, allđArchivio

storico, alla Cattedrale stessa. Marmisti, muratori, carpentieri, fabbri, restauratori, orafi: questa straordinaria, ma costante concentrazione di attività è filmata alla luce della sacralità di un monumento che vive di tempi, ritmi, calendari, aspirazioni che si fondono e trascendono il lavoro umano e assume così un nuovo valore simbolico.

“L’anonima, umile, operosa e quotidiana cura che una struttura come il Duomo ha richiesto e ancora richiede, rivela quella grandiosità dell‟agire umano in grado di travalicare il tempo e le generazioni e di racchiudere in se stessa un grande sentimento umanista.“L‟infinita fabbrica del duomo” è un poema visivo, un‟epopea degli umili che prova a restituire un disegno talmente vario e complesso, un disegno i cui passaggi segreti non possono essere forzati o aperti dalla semplice volontà e che una mente sola non può afferrare, ma che può essere suggerito grazie alla potenza del racconto per immagini. Provare a filmare e restituire la cura, la laboriosità e la bellezza del tempo e delle storie umane è la sfida del nostro film.”

(Massimo D’Anolfi e Martina Parenti)

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LUce MiARegia: Lucio Viglierchio

Sceneggiatura: Lucio Viglierchio

Produttori: Massimo Arvat, Francesca Portalupi

Produzione: zenit Arti Audiovisive

in collaborazione con: rAi CineMA

Montaggio: Marco duretti

Fotografia: Sandro de Frino, Lucio Viglierchio

italia | 2015 |82’

www.lucemia.it

SinOSSi Cinque anni fa mi sono ammalato di Leucemia. oggi la malattia è in remissione, ho una famiglia, una vita “normale”, ma continuo ad avere paura. Così ho deciso di tornare in reparto alla ricerca di quella parte di me che sentivo di aver perso. Lì ho incontrato Sabrina che stava lottando contro il mio stesso male, e insieme abbiamo deciso di percorrere la sua battaglia, la nostra battaglia, alla ricerca di quell’attimo in cui si smette di essere pazienti e si torna esseri umani...

“Lucemia prima di essere film è la mia vita, negli ultimi cinque anni. La malattia, la cura, la vita, i figli, l’amicizia, la morte. Lucemia è il mio percorso, la mia ricerca di senso, il mio tentativo di comprendere fino a che punto la leucemia che mi ha colpito nel 2010 mi ha cambiato, e soprattutto che persona sono diventato. Ma come tutti i cammini non si procede mai davvero in solitaria ed è per questo che Lucemia è anche il film su un’amicizia, un legame di “sangue”, nato cresciuto e venuto a mancare nelle stanze d’ospedale che avevano ospitato prima me e poi la mia “compagna” di viaggio Sabrina.Lucemia è vero, perché dentro c’è tutta la mia ingenuità, di vita e filmica. Ci sono le mie speranze e la “mia” musica. I miei fallimenti e i miei figli. C’è la vita e c’è la morte. C’è la mia parola e la parola di Sabrina. C’è il tentativo di rileggere un percorso, di tradurlo e di dargli un senso. Non so davvero se ci sono riuscito, ma so che questo film sono io e che, sebbene non basti un film per capire qualche cosa (purtroppo), è una fotografia precisa e veritiera del mio, del nostro tentativo di farlo.”

(Lucio Viglierchio)

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TRe VOLTe GeRUSALeMMe Omaggio a Franco Scaglia

Regia: Simone Aleandri

da un’idea di: Wlodek Goldkorn, Franco Scaglia,

Gabriele tecchiato

Produzione: rAi CineMA e digital Studio

Produttore: Alex Ponti

Montaggio: Benedetto Sanfilippo

Fotografia: Sandro Bartolozzi

italia | 2014 |60’

SinOSSi il documentario scava nei profondi significati simbolici di Gerusalemme in compagnia di tre intellettuali e studiosi: Franco Scaglia, Wlodek Goldkorn e Gabriele tecchiato, un cristiano, un musulmano e un ebreo. Un viaggio attraverso le tre dimensioni dello spazio, tempo e spirito che si dipana sulla scia

delle tracce storiche e spirituali che Gesù ha lasciato nella città contesa dalle tre religioni, alla ricerca di un ideale di armonia che per paradosso si nasconde nella “città della pace” - perché questo è il significato del nome di Gerusalemme, martirizzata come Gesù.

“Un viaggio nelle tre dimensioni dello spazio, del tempo, dello spirito che si dipana seguendo le tracce storiche e spirituali che Gesù ha lasciato nella città contesa da Cristiani, Ebrei e Musulmani, una città dove tutto è vero e al contempo falso, dove le cose hanno avuto luogo ma mai nel posto e nel tempo stabiliti, come se il “qui e ora” fosse sempre un “non qui, non ora”…“Tre volte Gerusalemme” procede quindi non da una volontà di celebrazione ma dall’urgenza, resa quanto mai attuale dal momento storico che viviamo, di individuare l’hic et nunc, il qui e ora, del messaggio di Gesù e di tentare una sintesi del suo significato oggi nel luogo dove tutto oltre duemila anni fa cominciò e dove tutto ancora continua.”

(Simone Aleandri)

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FeStiVAL / StAFF

STAFF ViSiOni dAL MOndO immagini dalla Realtà

Produzione e organizzazioneUniCredit Pavilion

FrAnKieSHoWBiz

direzione generaleFrancesco Bizzarri

direzione artisticaFabrizio Grosoli

ProgrammazioneGiorgia Brianzoli

comunicazione / sito web e social networkMaura Sacchi

Ufficio stampa (image Building)Gabriella di rosa

tiziana zumbo

Accrediti e HospitalityLucia Grilli

coordinamento giurieAlessandro Arangio ruiz

immagine coordinata e allestimentiUniCredit Pavilion

Sigla del FestivalMario Greco

Sottotitoli Milano Film network

Progetto sito web /catalogoChiara Birattari

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FeStiVAL / indirizzi

indirizzi:

UniCredit Pavilion

piazza Gae Aulenti 10 – Milano

11-13 dicembre 2015

www.unicreditpavilion.it

info e aggiornamenti sul Festival:

[email protected]

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organizzato da:

www.unicreditpavilion.it

www.visionidalmondo.it - [email protected]

con il patrocinio di:

media partners:

con la collaborazione di:

Prima edizione