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Centro Socio-Culturale DEA Agenzia DEApress – UnoCultura

Catalogo - Le strade dell'arte 2015

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Maggio 2015: a Firenze ha inizio il progetto “Le strade dell’arte” organizzato dall’Associazione socio-culturale D.E.A. Un evento culturale interattivo organizzato in più mostre parallele allestite in luoghi diversi, curate dalla Galleria DEA in collaborazione con il Centro Studi e Ricerche D.E.A. e UnoCultura – Promozione Sociale. Con questo mini-catalogo intendiamo far conoscere lo svolgimento dell’operazione artistica e culturale che avrà seguito in nuovi eventi. Si ringraziano per la collaborazione gli studenti e laureati dell’Università di Firenze: Giovanni Barbato, Cristina Francini, Alessandra Giusti e Pino Magnotta (arch./designer).

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Centro Socio-Culturale DEA Agenzia DEApress – UnoCultura

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Progetto Grafico: Thomas Maerten

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- Introduzione …………………………………………………………….. Pag. 4

Indice

- “Stretch, esposizione urbana” ………………………………………. Pag. 7 7 – 16 maggio 2015 / Parterre, Piazza della Libertà

- “Donne e Dignità”……………………………………………..……….. Pag.17 8 – 15 maggio 2015 / Villa Arrivabene, Piazza Alberti

- “DEAmix” ……………………………………………………………….. Pag.30 16 maggio – 16 settembre 2015 / Galleria DEA, Via degli Alfani 36r

- “Video Immaginaria – Antropologia della visione” ……………... Pag.31 21 settembre – 4 ottobre 2015 / Parterre, Piazza della Libertà Habitat Ecovillaggio, Gambassi

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Le Strade dell’Arte: modi di vivere lo spazio urbano

Maggio 2015: a Firenze ha inizio il progetto “Le strade dell’arte” organizzato dall’Associazione socio-culturale D.E.A.

Un evento culturale interattivo organizzato in più mostre parallele allestite in luoghi diversi, curate dalla Galleria DEA in collaborazione con il Centro Studi e Ricerche D.E.A. e UnoCultura – Promozione Sociale.

Il primo gruppo di lavoro, coordinato da Silvana Grippi, ha ottenuto un notevole successo.

Si ringraziano per la collaborazione gli studenti e laureati dell’Università di Firenze: Giovanni Barbato, Cristina Francini, Alessandra Giusti e Pino Magnotta (arch./designer).

Con questo mini-catalogo intendiamo far conoscere lo svolgimento dell’operazione artistica e culturale che avrà seguito in nuovi eventi.

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Una serie di iniziative che viaggiano su binari paralleli

STRETCH - ESPOSIZONE URBANA

Dal 7 al 16 maggio alla Sala dei Marmi del Parterre si è tenuta Stretch, Esposizione Urbana, collettiva curata da giovani artisti, collaboratori DEA e dagli studenti dell’Università di Firenze sul modo di vivere e vedere lo spazio urbano.

Hanno partecipato: Lorenzo Frittelli, Luca Grillandini, Silvana Grippi, Don Lumaca, Daniel Prenleloup, MEP - Movimento per l’Emancipazione della Poesia, i ragazzi dell’Accademia delle Belle Arti, collaboratori del negozio "Transfers” di via Nazionale di Bettina Ciampolini.

DONNE E DIGNITA’

Dall’8 al 15 maggio a Villa Arrivabene (piazza Alberti 1), sede del Quartiere2, si è svolta Donne e Dignità, collettiva mista che ha dato valore e dignità al femminile, rifiutando e denunciando il femmiicidio. Due stanze: una di pittura e una di fotografia che come centro nevralgico dell’arte visiva, hanno simboleggiato il concetto di donna, non come oggetto, bensì mostrandone lo sguardo in questa difficile realtà che la oscura. Alla mostra si sono affiancati altri aspetti: dalla visione del mondo descritta con le dure tinte delle tavole a olio, ai vari video documentari: “donne migranti”, “La storia di Vera: la strage di Berceto" (contributo dell'Archivio Storico SDIAF).

Hanno partecipato: Laura Bartoli, Andrea Berti, Sergio Biliottti, Clelia Busillo, Cristina Francini, Alessandra Giusti, Luca Grillandini, Silvana Grippi, Alteride Turchi, Rosa Pisano, Laura Pranzini, Vanna Signori, Mirella Tonellotto, Alteride Turchi.

DEAmix, ESPOSIZIONE FOTOGRAFICA DELL’EQUIPE FOTOGRAFICO DEApress

Alla sede della Galleria DEA, in Via degli Alfani 34r, da maggio a settembre 2015, sono stati in esposizione i lavori fotografici di strada, dei Reporter DEapress.

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VIDEO-IMMAGINARIA – ANTROPOLOGIA DELLA VISIONE

L'Evento Multimediale "Video immaginaria – Antropologia della Visione", svoltosi nella Sala de' Marmi del Parterre di Firenze tra il 21 settembre e il 4 ottobre, è stato concepito come una manifestazione diversa e interattiva; una performance sperimentale come punto di incontro tra saperi, creatività e associazionismo; una serie di iniziative di ricerca e sensibilizzazione su tematiche culturali, sociali ed ambientali

Hanno partecipato: ADNE, Chiara Burgio, Mario Arduino Cavallero, Alberto Di Cintio, Coulibaly Faly, Francesca Elia, Silvia Lelli, Roberto Liardo, Luloloko Mays, Edoardo Olmi, Roberto Paolini, Laura Remaschi, Annie Tozzi, Gruppo Collaboratori DEApress.

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STRETCH - ESPOSIZONE URBANA

Nello spazio espositivo del Parterre a Firenze, nasce un progetto che si pone come obiettivo quello di riunire differenti espressioni artistiche: "Stretch – Esposizione Urbana".

Giovani artisti emergenti si sono cimentati nel raccontare il proprio modo di vivere e sentire la città, ci hanno fatto riflettere su come la nostra quotidianità possa essere vissuta in svariati modi attraverso arti diverse: fotografia, disegno, moda, scultura, poesia e arte di strada per descrivere come una realtà che cambia velocemente condizioni i modi di vedere le cose delle persone che la abitano. All’iniziativa hanno aderito il MeP (Movimento per l’emancipazione della Poesia), collaboratori del negozio "Transfers” di Bettina Ciampolini e i ragazzi dell’Accademia delle Belle Arti di Firenze.

Il nostro obiettivo ultimo è stato quello di mettere in campo due visioni generazionali al fine di un’indagine sociale: dall’arte materiale a quella virtuale, per un contributo alla cultura da parte di chiunque abbia qualcosa da esprimere nonostante tutte le differenze.

Un momento dell'iniziativa al Parterre

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Don Lumaca: street artist

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MEP, Movimento per l’Emancipazione della Poesia

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I collaboratori del negozio "Transfers”

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Opera dei collaboratori del negozio "Transfers”

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Creatività su pelle

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Creatività su pelle

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Creatività su pelle

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Daniel Prenleloup: pittore e disegnatore

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DONNE E DIGNITA’

Nella sede del Comune di Firenze Q.2 in Villa Arrivabene, l’esposizione “Donne e Dignità”, alla quale prendono parte vari artisti/e, che trattano le tematiche della donna sotto vari e differenti aspetti: dalla visione del mondo descritta con le dure tinte delle tavole a olio, alla fotografia di strada, ai video documentari su “La storia di Vera – la strage di Berceto” (con il contributo del CESVOT) e “Donne migranti”.

Andrea Berti: fotografo di strada

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(quadro dedicato a Maria)

Mirella Tonellotto: pittrice

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Clelia Busotti: pittrice

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Clelia Busotti: pittrice

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Laura Pranzini: pittrice

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Alteride Turchi: pittrice

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Ritratto - ragazza del Ghana - foto di Luca Grilladinini

Luca Grillandini: fotografo

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Villaggio Dogon - Filare la lana. Foto di Silvana Grippi

Silvana Grippi: fotografa

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Rosa Pisano: designer

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Sergio Biliotti: arte grafica

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Collaboratori del negozio "Transfers”

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MEP – Movimento per l’Emancipazione della Poesia

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DEAmix - provocare e sperimentare

Alla sede della Galleria DEA, in Via degli Alfani 34r, in contemporanea, sono stati in esposizione i lavori fotografici di strada, dei Reporter DEapress.

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Video Immaginaria

Laboratorio a cura del CESVOT

L'Evento Multimediale "Video immaginaria – Antropologia della Visione", svoltosi nella Sala de' Marmi del Parterre di Firenze tra il 21 settembre e il 4 ottobre, è stato concepito come una manifestazione diversa e interattiva; una performance sperimentale come punto di incontro tra saperi, creatività e associazionismo; una serie di iniziative di ricerca e sensibilizzazione su tematiche culturali, sociali ed ambientali

Hanno partecipato: ADNE, Chiara Burgio, Mario Cavallero, Alberto Di Cintio, Coulibaly Faly, Francesca Elia, Silvia Lelli, Roberto Liardo, Luloloko Mays, Edoardo Olmi, Roberto Paolini, Laura Remaschi, Adriana Rumbolo, Akela Sagna, Annie Tozzi, Gruppo Collaboratori DEApress, l’Associazione Le piazze del ‘77.

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Programma: Lunedì 21 – Presentazione dei Laboratori di danza, teatro, poesia, musica, arte pittorica e fotografica. “Chi ha paura delle neuroscienze?” Ha aperto il dibattito Adriana Rumbolo, mentre Chiara Burgio ci ha guidati in un viaggio alla scoperta della danza del Butoh e la psicologa Laura Remaschi ha affrontato le problematiche legate al benessere psicosociale. Alberto di Cintio, direttore artistico di MEDIARC - Festival internazionale di architettura in video, organizzato dall’Università degli Studi di Firenze, ha posto in discussione il concetto di città. - Mercoledì 23 – 1° laboratorio. La sfida è: "può un documentario far vedere qualcosa di invisibile?" Silvia Lelli (docente di antropologia) ci ha parlato del lavoro del documentarista culturale come valore sociale. Ha seguito la proiezione di filmati e spezzoni del documentario sulla violenza contro le donne, cercando di capire come testimoniare un fenomeno difficile da vedere. - Giovedì 24 – 2° laboratorio. “Una pausa dell’anima”: La regista Francesca Elia (con Roberto Paolini) ha presentato il film da lei scritto e diretto per la Eventi srl. La vita di don Giulio Facibeni, prete fondatore dell’Opera della Madonnina del Grappa e impegnato durante la seconda guerra mondiale a favore degli ebrei perseguitati, dei giovani renitenti alla leva e ricercati durante l’occupazione nazifascista. Le scene sono state girate in Toscana dove Facibeni svolse la sua opera: Rifredi, Calenzano, San Miniato, Montecatini, Fucecchio e Rovezzano. - Venerdì 25 – 3° laboratorio. “Archeologia della visione”. Annie Tozzi e Silvana Grippi hanno presentato alcuni cortometraggi sul sufismo di al-Qarafa del centro Ricerche e Documentazione in Tanatologia culturale (www.lacittadeimorti.com/it/node/44) . A seguire abbiamo avuto l’intervento di Akela Sagna con il cortometraggio autoprodotto contro il razzismo dal titolo “Amico sconosciuto”. - Lunedì 28 - 4° laboratorio. "Parliamo di Fotografia" - La fotografia documentaristica. Roberto Paolini ha presentato il suo lavoro da fotografo e le nuove produzioni di documentari. - Mercoledì 30 – 5° laboratorio. “Dal teatro alla scrittura passando per la poesia”: presentazione del Nuovo Teatro Popolare a cura di Mario Cavallero e dei quaderni fotografici “Firenze, le piazze del ‘77” con Stefano Larucci. A seguire abbiamo assistito alla declamazione di “Poesia urbana e autostradale” di “Bibbia d’Asfalto” con Edoardo Olmi. - Giovedì 1, sede del Comune di Firenze Q2, sala Bechi – chiusura del IXconcorso MEDIAMIX (Festival del Comune di Firenze Q2 – contest video, fotografico e documentaristico) dalle ore 15.00 alle 17.00 presso Villa Arrivabene. - Domenica 4 ottobre - Presentazione di Habitat Ecovillaggio (Gambassi) a cura di Roberto Liardo

Per tutta la durata dell’evento, oltre alle foto dell’Equipe fotografica DAEpress, è stata esposta la Mostra "Dialogo tra la Pittura e la Fotografia” di ADNE e Luloloko Mays, due artisti contemporanei che rinnovano il linguaggio dell'arte.

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L’artista Luloloko Maya e alcuni suoi lavori

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Due lavori di ADNE

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ADNE presenta i suoi lavori

Edoardo Olmi recita poesie de “La bibbia d’asfalto”

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Alberto Di Cinitio, direttore artistico di Mediarc Silvana Grippi, giornalista e fotografa

Chiara Burgio presenta la danza del Butoh

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Un momento dell’iniziativa al Parterre

L’evento sperimentale Le Strade dell’Arte, progetto di Pittura, Fotografia, Poesia, Video ed altro ancora, ha saputo accogliere, in spazi diversi, artisti e arti differenti. Si può definire questa iniziativa "una espressione ribelle?"

Certamente è stata unica nel suo genere, piena di giovani e partecipata negli spazi polivalenti concessi dal Comune Q.2. Durante questo intervento socioculturale ci siamo posti un comune interrogativo: “come gli artisti di oggi, artisti di strada, writers, pittori, scrittori e pensatori, affermati o meno, vivono la contemporaneità?”. Ma ancora è presto per dare una risposta..

Perché è stata scelta la parola Stretch?

Come in un gioco, è stata scelta la parola Stretch come allargamento della visione che per la prima volta ha coinvolto anche il pubblico. Così, grazie ai molteplici sguardi rivolti al "concetto urbano" (considerando Urban e Urban's), al terrirorio e al rapporto con i suoi abitanti, confrontandosi anche con i molti artisti che hanno partecipato all’evento, la galleria DEA ha potuto sperimentare un nuovo tipo di approccio fra le varie forme di arte visiva: l'arte di strada, l'anonimato delle poesie, l'assemblaggio, la plasticità scultorea e le foto dell'attuale fenomenologia sociale. Tanti binari che convergono in una stessa stazione, riunendosi poi attorno ai tre luoghi interessati dove le personalità artistiche così

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varie, dall'emergente al professionista, fanno scambio di rotta e convogliano la fermata in un risultato originale, un "pastiche" di linguaggi e forme assemblati in un unico grande progetto. Percorsi affini che creano un’armoniosa sinfonia di intenti e ambizioni, mossi da fili sottili che hanno suscitando molta curiosità in buona parte del pubblico.

Avete quindi fatto ricorso a personaggi e tecniche artistiche diverse per esprimere la stessa creatività?

Le vie dell'arte hanno rappresentato una ricerca formale di complessa natura che ha evidenziato nuove forme di intervento creativo, in cui Arte e Artigianato si sono avvalsi della filosofia di strada. Con i poeti anonimi del MEP (Movimento di Emancipazione della Poesia) e i disegni su pelle degli artisti di American Transfer's, abbiamo visto in diretta, come in un laboratorio si produce sul campo l'espressione creativa.

Ultima e importante situazione si è venuta a creare con l'esposione della salma di "Otto Splughen" nella Sala del Parterre, dove è stato ricordato Beppe Perrone, giornalista e creativo lingustico che dall'aldilà ha offerto un bicchiere di vino a tutti/e.

Complessivamente, l’esposizione creativa ha raccolto fotografi, pittori, scultori, scrittori e poeti, i quali si son lanciati nell’impresa con energia ed entusiasmo, mostrando la propria arte insieme alla Galleria DEA che ha saputo plasmarla in questa unica ed innovativa composizione.

I nostri tirocinanti: Giovanni Barbato, Cristina Francini e Annalisa Sichi

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Alessandra e Cristina, Foto di silvana grippi

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Le Strade dell’Arte, iniziativa totalmente nuova nel suo genere organizzata da giovani stagisti, “vuole essere una Mostra in divenire per rimuovere il concetto di unico spazio e unica concezione di arte, per trovare anelli di congiunzione tra diverse generazioni che, anche affrontando le stesse tematiche, usano linguaggi diversi a seconda del proprio vissuto. Un confronto tra luoghi affini, ma con caratteristiche differenti: dalla classica galleria allo spazio sperimentale, per allargare il concetto di arte senza chiuderlo in uno schema”.

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