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CAUSE DI MALNUTRIZIONE MALNUTRIZIONE CORRELATA ALLA MALATTIA Insufficiente introito di energia e proteine con gli alimenti INADEGUATO INTROITO DI NUTRIENTI DIFFICOLTA’AD ALIMENTARSI

CAUSE DI MALNUTRIZIONE - omero.farm.unipi.itomero.farm.unipi.it/matdidFarm/5/08-06-2012.pdf · Morbo di Crohn. E’ una grave malattia, su base immunologica, in cui è presente la

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CAUSE DI MALNUTRIZIONE

MALNUTRIZIONE CORRELATA ALLA

MALATTIA

Insufficiente introito di energia e proteine con gli

alimenti

INADEGUATO

INTROITO DI NUTRIENTI

DIFFICOLTA’AD

ALIMENTARSI

Malnutrizione: conseguenze cliniche

Aumento mortalità aumento morbidità aumentata suscettibilità alle infezioni ritardata guarigione delle ferite aumento di durata della degenza arresto della crescita e dello sviluppo nei

bambini

Malattia Malnutrizione

Il Circolo Vizioso

L’APPARATO DIGERENTE

DIGESTIONE E ASSORBIMENTO NUTRIENTI

BARRIERA EPITELIALE

FUNZIONI IMMUNITARIE

SVILUPPO DELLA BARRIERA EPITELIALE

La barriera intestinale del bambino non è matura sino al compimento del

primo anno

ALIMENTI CHE CAUSANO ALLERGIE

LATTE VACCINO

UOVA

GRAMINACEE

CROSTACEI

SOIA

FRUTTA A GUSCIO

FRUTTA MOLLE PESCE

ALLERGENI ALIMENTARI

L'allergia al latte

vaccino o all'uovo si riscontra nel 5% circa dei bambini < 2 anni. Nell'adulto l'allergia

alimentare è meno frequente (1%), e riguarda alimenti di origine vegetale (frutta e verdura). I cibi, stimolando

la produzione di Ig E specifiche verso gli antigeni proteici, determinano la comparsa di sintomi polimorfi che

coinvolgono diversi organi.

FREQUENZA DELLE ALLERGIE ALIMENTARI

SINTOMI DI REAZIONI ALLERGICHE AGLI ALIMENTI

Respiratori

Cutanei

Rinorrea- Starnuti - Tosse - Respiro affannoso-sibilante

Asma (difficoltà a respirare)

Gonfiore di labbra, bocca, lingua, faccia e/o gola Orticaria - Prurito - Eczema - Eruzioni cutanee o rossori

Gastrointestinali

Crampi addominali - Coliche - Diarrea Gonfiore - Nausea - Vomito

Sistemici Shock anafilattico (grave shock generalizzato

Scatenate il più delle volte dall'assunzione

di latte vaccino, frumento, noccioline e cioccolata. Si manifestano con orticaria, edema laringeo con difficoltà respiratorie,

vomito, eczema, edema delle labbra e della lingua, nausea, dolore addominale e a volte

shock anafilattico.

Reazioni immediate (IgE mediate)

Reazioni ritardate (non mediate da IgE)

E’ difficile identificare gli alimenti responsabili,

che rimangono il più delle volte sconosciuti; spesso fanno seguito ad una gastroenterite acuta, probabilmente collegabili ad un deficit

immunitario transitorio. Si manifestano con astenia, ansia , dolori articolari e muscolari,

otite .

Alimenti che possono dare orticaria se assunti in grandi quantità

Alimenti che inducono la liberazione

di istamina

Alimenti che contengono

istamina

cioccolato, fragole, ananas e frutti esotici,

crostacei, albume d’uovo, formaggi fermentati,

cavoli, alcool;

tonno, sarde, aringhe, sgombri,

formaggi (es.gorgonzola, emmenthal, camembert), salsicce, salame, coppa,

pancetta affumicata, pomodori, spinaci, crauti,

vini sia bianchi che rossi e birra;

L’APPARATO DIGERENTE

DIGESTIONE E ASSORBIMENTO NUTRIENTI

BARRIERA EPITELIALE

FUNZIONI IMMUNITARIE

G.A.L.T. GUT-ASSOCIATED LYMPHATIC TISSUE

Nel sistema digerente è localizzato circa il 70% del sistema immunitario.

Il GALT produce e accumula cellule del sistema immunitario, quali linfociti

B e T

PATOLOGIE INTESTINALI CRONICHE

Morbo celiaco Morbo di Crohn

Colite ulcerosa Colon irritabile M.I.C.I

Malattie Infiammatorie

Croniche Intestinali

Colon irritabile

Sindrome ad eziologia poco nota caratterizzata da disturbi della motilità del colon che provocano,

oltre a dolore di tipo colico, diarrea alternata a stipsi.

La sintomatologia è simile a quella delle intolleranze alimentari

Colite ulcerosa

Gruppo di alterazioni caratterizzate da una reazione infiammatoria della mucosa del colon e del retto, non legate a cause infettive, con formazione di ascessi su tutto

lo spessore della parete, sino alla formazione di ulcere. La flogosi diviene gradualmente granulomatosa.

Morbo di Crohn

E’ una grave malattia, su base immunologica, in cui è presente la flogosi cronica della mucosa intestinale con formazione di granulomi e

processi ulcerativi che esitano in cicatrici responsabili della fibrosi intestinale con perdita della elasticità

della parete intestinale

La forma più frequente interessa l’ileo e può compromettere l’assorbimento di alcuni alimenti,

simulando un’intolleranza alimentare

Morbo celiaco

Difetto dell’assorbimento causato dall’alterazione della mucosa intestinale in risposta alla formazione di immunocomplessi

rivolti verso alcune componenti del glutine

BASI GENETICHE DELLA CELIACHIA

La celiachia è più frequente in individui portatori

degli aplotipi HLA-DQ2 e HLA-DQ8.

Soggetti omozigoti per HLA-DQ2 e HLA-DQ8

presentano un rischio maggiore degli eterozigoti.

La presenza di una componente genetica spiega

perchè questa patologia non rimette spontaneamente.

INTOLLERANZA AL GLUTINE

La prevalenza della MC è attualmente stimata intorno a 1 – 1.5%, sia nei bambini che

negli adulti, ne risulta quindi affetto una persona su 100. La MC è la più frequente

intolleranza alimentare a livello mondiale.

RUOLO DELLA TRANSGLUTAMINASI

Residui glutamina della gliadina

tTG (Transgluaminasi

tissutale)

Residui acido glutammico

Aumento antigenicita’ dei peptidi derivati dal

glutine

In molti pazienti celiaci sono presenti anticorpi anti-transglutaminasi

Glutammine Digestione incompleta

Frammenti peptidici (sino a 50 AA)

Barriera intestinale

Linfociti T CD8+, cellule dendritiche

e macrofagi

RUOLO DELL’IMMUNITA’

Citochine proinfiammatorie

Glutammine Digestione incompleta

Frammenti peptidici (sino a 50 AA)

Barriera intestinale

APC (Antigen presenting cells) della mucosa

intestinale

Linfociti T CD4+

RUOLO DELL’IMMUNITA’

Citochine proinfiammatorie

GL

UT

INE

zonulina

zonulina

zonulina

zonulina

GL

UT

INE

Biopsia intestinale

Ricerca anticorpi antigliadina IgA e IgG

Ricerca anticorpi antiendomisio IgA

Ricerca anticorpi antitransglutaminasi IgA

Diagnosi di celiachia

Ricerca anticorpi antigliadina IgA e IgG

Non vengono più raccomandati, in quanto poco sensibili

e poco specifici.

Ricerca anticorpi antitransglutaminasi IgA

Elevata sensibilità (90-96%) e specificità (95-97%)

Costi contenuti

In considerazione del fatto che i soggetti celiaci hanno frequentemente deficit di IgA, è opportuno eseguire anche il dosaggio delle IgA totali e se questo risulta sotto il range di normalità, è opportuno eseguire anche il dosaggio degli Ab anti tTG di classe IgG.

Ricerca anticorpi antiendomisio IgA

Elevata specificità (100%) buona sensibilità

Costi elevati

Biopsia intestinale

La diagnosi di celiachia richiede una biopsia intestinale:

La diagnosi di MC viene posta dopo il riscontro istologico delle caratteristiche lesioni a livello della mucosa duodenale: - 1) atrofia dei villi intestinali; - 2) iperplasia delle cripte - 3) infiltrazione della lamina propria da parte dei linfociti mucosali.

Istituto “Seragnoli”-Bologna

ATROFIA DEI VILLI NEL MORBO CELIACO

Biopsie digiunali normali

Biopsie digiunali in pz con morbo celiaco

NORMALE

CELIACO

Prima Dopo tre mesi dieta priva di glutine

ALTERAZIONI DELLA MUCOSA INDOTTE DAL GLUTINE

Una stretta osservanza della dieta priva di glutine è obbligatoria per gli

individui celiaci al fine di ottenere la remissione dei segni e sintomi

dovuti alla malattia celiaca, ma soprattutto per prevenire lo

sviluppo delle sue complicanze.

E’ infatti noto che la prolungata esposizione al glutine aumenta il rischio

di patologie autoimmuni e neoplastiche, che una volta sviluppatesi non

regrediscono anche se si instaura il trattamento

dietetico.

Le complicanze più temibili sono appunto quelle neoplastiche –

soprattutto linfoma intestinale ed adenocarcinoma dell’intestino tenue

— responsabili di una importante riduzione dell’aspettativa di vita dei

pazienti celiaci.

Le malattie autoimmuni che complicano la MC - tiroiditi con

conseguente ipo/ipertiroidismo, diabete mellito di I tipo – insulino

dipendente, epatiti, pancreatiti, psoriasi, disordini del sistema nervoso

centrale le più frequenti – pur non essendo direttamente causa di

aumentata mortalità, inficiano la qualità di vita dei pazienti colpiti e ne

determinano un aumento dell’ospedalizzazione e della

medicalizzazione.

La norma di riferimento per la produzione degli alimenti senza glutine (ed altri prodotti alimentari destinati ad una alimentazione particolare) è rappresentata dal D. Lgs. del 27 gennaio 1992, n. 111 e successive modifiche. Tale Decreto Legislativo prevede che la produzione ed il confezionamento (art. 10) di prodotti senza glutine vengano effettuati in “stabilimenti autorizzati” dal Ministero della Salute. Inoltre i prodotti sono soggetti a “notifica di etichetta” ai sensi dell’art. 7 della norma di cui sopra. Sempre la stessa norma prevede che solo gli alimenti prodotti presso stabilimenti autorizzati e sottoposti a procedura di notifica di etichetta possono riportare sulla confezione l’indicazione “dietetico” (art. 4) e nel nostro caso ad esempio la scritta “senza glutine”.

La tipologia di prodotto dietetico con contenuto di glutine tra 21 e 100 ppm fino ad oggi non è mai stata commercializzata in Italia. A tutela dei celiaci italiani, infatti, è stata diffusa dal Ministero della Salute la circolare n° 600.12/ AG32/2861, del 2 ottobre 2003, dell’Ufficio Alimenti Nutrizione e Sanità Pubblica Veterinaria del Ministero della Salute, che applica il limite dei 20 ppm ai prodotti definibili “senza glutine” inseriti nel Registro Nazionale degli Alimenti, che comprende tutti i prodotti erogabili.