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Chi dice che non si può Chi dice che non si può fare non dovrebbe … · 2013. 7. 6. · Restaurata e riaperta nel 2012, è la sede della collezione Guido Angelo Terruzzi, milane-se,

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Chi dice che non si può Chi dice che non si può Chi dice che non si può Chi dice che non si può

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interrompere interrompere interrompere interrompere

chi lo sta facendochi lo sta facendochi lo sta facendochi lo sta facendo

Numero 140- 2013

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Buona estate a tutti !!!

Arrivederci a settembre.

Caffè Cova -

La storia - Nel 1817 un soldato di Napoleone, Antonio Cova, lascia le armi e si dà

alla cucina, aprendo il suo primo forno a fianco del teatro alla Scala.

Il locale diventa subito luogo di ritrovo per attori e musicisti, dopo gli spettacoli.

Nel 1950 viene ricostruito in via Montenapoleone, dove si trova oggi.

Nel 2007 e 2008 viene insignito dei titoli di Bottega storica, dal comune di Milano,

e di Esercizio di rilevanza locale, dalla Provincia di Milano.

Ernest Hemingway lo cita in Addio alla Armi e nei suoi Quarantanove racconti.

Oggi - E’ di poche settimane fa la notizia che la maison del lusso francese, Louis

Vitton– Moet Hennesy, (Lvmh), battendo la concorrenza di Prada, ha acquisito la

maggioranza delle quote della famosa caffè-pasticceria, finora interamente nelle

mani della famiglia Faccioli. La famiglia Faccioli rimarrà nel board e nel manage-

manent, con le figlie Paola e Daniela, garantendo il mantenimento dello standard

e dello stile del locale.

Acquisire la maggioranza di marchi storici e mantenere nel management delle so-

cietà acquisite la famiglie fondatrici è la strategia che il gruppo francese ha già

adottato con Fendi, Emilio Pucci e Bulgari.

Autogrill - un esempio da seguire-

Nota per la presenza capillare nelle reti autostradali italiane ed estere (5.300 pun-

ti vendita in 38 Paesi), la società ha da poco inaugurato il Villoresi Est, un nuovo

autogrill, sull’autostrada Milano-Como.

La struttura è stata costruita con materiali riciclabili al 100%, sorge su un auto-

strada da 30 milioni di autoveicoli l’anno e, grazie a sistemi fotovoltaici e geoter-

mici ( 420 sonde nel sottosuolo per sfruttare la capacità del terreno di accumulare

e rilasciare calore), riduce del 45% il consumo annuo di energia e taglia del 60% le

emissioni di CO2. Utilizzando un intelligente sistema di acqua piovana e di falda

può risparmiare 25mila metri cubi di acqua l’anno.

Villa Belle Epoque - Bordighera-

Restaurata e riaperta nel 2012, è la sede della collezione Guido Angelo Terruzzi, milane-

se, che trasformò i suoi notevoli guadagni in una collezione infinita di dipinti, con alcuni

Magnasco, oltre a una raccolta di pittori veneti e genovesi. Ma la più grande passione era

per i mobili, tra i quali i Boulle, capolavori da ammirare nella villa. L’esposizione mista di

dipinti, oggetti, orologi e bronzi offre un viaggio nel lusso avvolgente di ieri.

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Everest - Embouteillage au sommet.

Così titolava Paris Match, in un servizio sulla più alta cima del mondo.

Sessant’anni dopo la fantastica impresa di Edmund Hillary, aiutato dallo sherpa

Tenzing Norgay, l’Everest è diventato la meta di centinaia di appassionati che vo-

gliono ripetere l’esperienza estrema di raggiungere la cima più alta del mondo.

Sono cinesi, coreani, indiani, russi, americani, tedeschi, ungheresi, canadesi.

Possono tentare la scalata grazie alla professionalità degli sherpa, che hanno pre-

parato con decine di scale fisse e corde per 3,6 chilometri i passaggi più difficili.

Ma non è la salita il pericolo maggiore da affrontare: è il freddo, la mancanza di

ossigeno, le difficoltà della discesa e...l’inesperienza. Le conseguenze: cadute, ede-

mi, crisi cardiache, sfinimenti. Il prezzo che si paga è talvolta tragico.

Dal 1953 , circa 14mila alpinisti hanno tentato l’avventura, 4mila ci sono riusciti.

I morti censiti ufficialmente fino a oggi sono 218.

Il prezzo da pagare alle autorità nepalesi per ottenere l’autorizzazione alla scala-

ta è di 18mila euro, più il prezzo per gli sherpa, indispensabili e i soli autorizzati

ad assistere e aiutare gli ospiti. In tutto l’avventura costerà a ciascuno circa 50mi-

la euro. Il tempo totale da spendere sul posto, per acclimatarsi ed essere istruiti

sul come comportarsi durante l’escursione, è di circa venticinque giorni.

Uno dei problemi irrisolti è costituito dai rifiuti, di tutti i tipi, che vengono lascia-

ti sulla montagna. Portarli a valle è praticamente impossibile e il problema diven-

ta di anno in anno sempre più drammatico.

Chi è ?

Il suo nome è Zong Qinghou.

Nato nel 1945. Diploma di scuola media.

Nel 1966, in piena Rivoluzione cultura-

le, viene mandato in campagna a scava-

re in una salina.

Nel 1987 rileva un negozietto di bibite e

gelati davanti a una scuola.

Nel 1989 fonda Wahaha per produrre

bibite gassate e bevande per bambini.

Nel 1966 firma una joint venture con

Danone. Nel 2009 ne rileva l’intera quo-

ta dell’attività cinese.

Nel 2010 diventa l’uomo più ricco della

Repubblica Popolare con un patrimo-

nio personale stimato in 13 miliardi di

dollari.

Ha una sola figlia, Zong Fuli, di 31 anni,

che lavora con lui e gli succederà nella

conduzione dell’azienda.

Chi sbaglia paga

A suo tempo, correva l’anno 2011, il Go-

verno, per dragare quanto più poteva al

fine di migliorare la situazione disastro-

sa dei conti italiani, decise di mettere

una tassa di stazionamento per gli

yacth nei porti nazionali, corretta in

tassa di possesso dopo sei mesi.

Il bilancio per il fisco fu assai magro,

ma le conseguenze disastrose.

Gli italiani scoprirono la possibilità di

stazionare al di là dei confini con ri-

sparmi di vario genere.

In Montenegro, per esempio, nella baia

di Cattaro, la presenza italiana è rad-

doppiata. Il carburante costa il 45% in

meno che da noi (è esentasse), il costo

dell’ormeggio è minore e l’offerta alber-

ghiera è di alto livello.

PS - Forse tornano nel 2014. Si spera.

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Indovina La fotografia in prima pagina illustra

il Grand Central Terminal - New York

Protagonisti - Western Union

1851 - Un gruppo di uomini d’affari fonda The New York and Mississippi Valley

Printing Telegraph Company, che nel 1856 diventerà Western Union, in omaggio

alle numerose acquisizioni fatte e alla strategia di espansione verso ovest, come

testimoniò il collegamento, a fine 1861, portato fino al Pacifico. .

Nel 1866 Western Union assorbiva le due ultime rivali temibili e affrontava quelle

che resteranno le due maggiori sfide della sua storia. ( Le acquisizioni continue-

ranno fino al 1945 e saranno, in totale, 540)

Le prime in campo finanziario furono un successo: Western Union unificò il gran-

de mercato continentale americano con la trasmissione in tempo reale, dal 1866,

delle quotazioni azionarie di Wall Street e delle materie prime. Nel 1870 venne la

trasmissione degli ordini di pagamento o vaglia telegrafici. Nel 1920 le prime car-

te di credito.

La seconda sfida venne persa nel campo della telefonia. Malgrado la scorrettissi-

ma vicenda dei brevetti dell’italiano Meucci che diede alla WU un vantaggio ini-

ziale, alla fine fu la AT&T a stravincere, acquisendo nel 1909 in controllo della We-

stern Union, perso comunque nel 1913 per decisione dell’antitrust (Sherman Act).

Il successo continuò negli anni ‘20 e ‘30 grazie alla diffusione dell’uso dei tele-

grammi. Un vero e proprio esercito di fattorini in uniforme (14mila), serviva gli

Stati Uniti. I testi prestampati erano l’ultima innovazione di un’azienda che aveva

fondato le sue fortune sulla telegrafia e, soprattutto, sull’invio via vaglia telegrafi-

co di denaro, con uffici ovunque in America.

Nel 1930 ne furono spediti 212 milioni.

Subite molte trasformazioni e vissuti momenti di grandi difficoltà, il titolo era u-

scito dalla borsa nel 1993, dopo una crisi che aveva visto anche il cambio di nome

in New Valley Corporation e una dichiarazione di bancarotta.

Nel 2006 la società è tornata al New York Stock Exchange e ha ripreso l’attività

nel campo del transfer money. L’obbiettivo, dichiarato del presidente Christian

A.Gold, è di aggiungere, nel 2013, 50mila postazioni alle 245mila esistenti. Con in-

vestimenti modesti, margini operativi interessanti (30%) e il forte legame con il

mercato più esplosivo di questi ultimi anni, quello dell’immigrazione, Western

Union ha trasformato il 23% del fatturato in denaro liquido.

PS - Il valore annuo delle transazioni finanziarie derivanti dalle rimesse è stima-

to in 218 miliardi di dollari. Western Union ha una quota di mercato del 15% che

dovrebbe salire , nel 2013, al 18%. Western Union tratta 120 diverse valute

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Luoghi da visitare, se avete tempo.

Cappella Colleoni - Bergamo Voluta da Bartolomeo Colleoni quale mausoleo proprio e per l’amatissima figlia Medea,

dedicata ai Santi Bartolomeo, Marco e Giovanni Battista, venne costruita tra il 1470 e il

1476, ma non completata del tutto. E’ opera rinascimentale di Giovanni Antonio Amadeo.

La costruzione iniziò con l’abbattimento della sacrestia di Santa Maria Maggiore e si di-

sputò a lungo se per un atto di prepotenza del Colleoni o con l’assenso dei rettori.

L’architettura. L’Amadeo adottò una soluzione architettonica in accordo con la Basilica,

a cui si affianca. Il movimento dei volumi e a loro tensione verso l‘alto alleggeriscono la

costruzione mentre le sculture rendono un’allegoria del cursus honorum del condottiero.

La facciata. , composta da decorazioni in marmi policromi, ha un rosone sopra il portale,

ai lati del quale due medaglioni raffigurano Cesare e Traiano. La sua geometria si svilup-

pa in senso verticale e culmina in due pinnacoli uniti da un’elegante loggia.

La copertura è formata da un tamburo ottagonale e dalla cupola a spicchi che termina

con la lanterna. Nel tamburo c’è un piccolo rosone che contiene il serpente di bronzo di

Mosè. La parte alta del basamento della facciata contiene nove formelle con bassorilievi,

cinque raffiguranti scene bibliche e quattro raffiguranti la vita di Ercole.

La cancellata in ferro battuto è del 1912, opera di Vincenzo Muzio su disegno di Gaetano

Moretti.

L’interno. E’ costituito da un ambiente a pianta quadrata e da un altro, più piccolo, con il

presbiterio.

Il cenotafio di Colleoni, morto il 3 novembre 1475, è posto sulla parete di fronte all’ingres-

so. I pilastri sostengono un primo sarcofago; sopra vi è un secondo sarcofago, di cui è i-

gnota la destinazione, sostenuto da tre statue. La statua equestre del condottiero, in le-

gno dorato, realizzata da Sisto e Siry da Norimberga nel 1501, conclude la struttura pira-

midale del monumento.

Il monumento funebre di Medea, morta il 6 marzo 1470, anch’esso opera dell’Amadeo, si

trova sulla parte di sinistra. Sul sarcofago giace una gentile statua di Medea, protetta da

una delicata Maternità inserita fra santa Chiara e santa Caterina.

Sul fronte, quasi a contrasto con la leggiadria della scena, le armi del Colleoni: i testicoli

colleoneschi e i gigli di Andegavia.

Il presbiterio è impreziosito da dipinti e affreschi di vari autori del secolo XVIII.

Il mistero. Per secoli si è creduto che la salma del Colleoni non si trovasse nel mausoleo.

Si sospettò che la salma fosse stata traslata, per volere di San Carlo Booromeo, sotto il

pavimento di Santa Maria Maggiore.

La soluzione parve arrivare nel 1950, quando venne riaperta una massiccia arca lapidea

di tipo barbarico, già ritrovata nel 1650 sotto il pavimento di Santa Maria Maggiore.

La frettolosa dichiarazione che si trattavano dei resti del Colleoni non tenne conto di evi-

denti contraddizioni. Tale inesattezza venne confermata nel 1956 da una commissione

presieduta da Padre Agostino Gemelli.

Nel 1968 fu coinvolta la Fondazione Lerici che inviò propri tecnici. Il 21 novembre 1969

una ispezione, empirica e geofisica, portò alla scoperta di una risonanza inconsueta sul

fondo dell’arca maggiore. La rottura di uno strato ondulato di calce portò alla luce il sar-

cofago del Colleoni. Il condottiero vi era stato sepolto il 4 gennaio 1496, due mesi dopo la

morte. Ivi riposa da quella data.

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Cappella Colleoni - Bergamo

La facciata

L’arma dei Colleoni

Il cenotafio di Colleoni

Il sarcofago di Medea Il rosone—particolare

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La mini pagina economica - finanziaria

“Primati italiani”

Nell’arco di trenta-quarant’anni siamo riusciti a realizzare due primati:

Primato numero 1 : abbiamo il costo del lavoro più alto in rapporto alle retribu-

zioni nette dei lavoratori.

Primato numero due: le più recenti previsioni dicono che, per i lavoratori che nel

2030 andranno in pensione con il calcolo contributivo, il livello pensionistico o-

scillerà tra il 50% e il 35% dell’ultima retribuzione. Ciò significa mettere le basi

per una società di “sempre più poveri”. Fatti salvi, naturalmente, coloro che si sa-

ranno cautelati con una pensione complementare.

Le Filippine.

Giudicare le Filippine dall’Italia non è facile e, certamente, siamo influenzati nel

giudizio dalle migliaia di cittadini filippini emigrati in Italia.

Gli ultimi dati ufficiali dicono cose interessanti:

Abitanti 98 milioni (secondo Paese più popoloso del Sud-Est asiatico)

Dati 1° trimestre 2013 - PIL : + 7,8% (Cina : + 7,7%) - PIL 2012 : + 6,8%

Consumi interni : + 13,9%

Costruzioni : + 33,7% - Previsione per 2013 : 20,7 miliardi di dollari.

Turismo : 1,3 milioni di arrivi (+11%)

Dati 2012 :

PIL : 424,355 miliardi di dollari PIL pro capite : 4.264 dollari

Attività di outsourcing: 2012 : 13,8 miliardi di fatturato - Crescita : + 16% annuo

Rimesse dall’estero : 21,4 miliardi - Tasso di crescita annuo : + 10%

Comandanti e personale di macchina su navi : il 34% è filippino.

Medical Tourism (chirurgia estetica). Clientela dagli USA : 60% con differenze di

prezzi tra il 30 e 70%.

La Chimica. Dati mondiali .

Distribuzione geografica della produzione chimica mondiale. (2011- mia euro)

Cina : 735 - UE : 539 - Resto Asia : 515 - Nord America : 470

Giappone : 175 - America Latina : 150 - Europa non UE : 103

Totale mondo : 2.744 miliardi di euro.

Occupazione nella chimica europea (2011 - addetti )

1,2 milioni addetti diretti - 3,4 milioni addetti diretti e indiretti

Produzione Paesi europei dell’EU . ( miliardi di euro )

Germania 156,4 - Francia 83,1 - Italia 54,3 - Paesi Bassi 50,6

Regno Unito 46,3 - Spagna 39 - Belgio 34,4 - Totale UE 15 : 500

Le prime società chimiche nel mondo: (2011 - mia euro )

BASF 68,4 - Sinopec 47,2 - Exxon Mobil 46,5 - Dow Chemical 43,1

LyondellBasel Ind 36,7 - Sabic 36,4 - Shell 33,7 - Mitsubishi 27,8

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