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MENSILE D’INFORMAZIONE SOCIALE / FREE PRESS / NUMERO1 / MARZO 2009 Intervista all’attore Giorgio Tirabassi COATTO UNICO... SENZA INTERVALLO! WWW.CIVICO19.COM ARMI AI VIGILI URBANI Intervista doppia a due consiglieri municipali I BAMBINI SENZA PARCO A cura del comitato di quartiere Torresina VIA DA TORREVECCHIA I doppi sensi riportano il quartiere nel caos...

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giornale di quartiere

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MENSILE D’INFORMAZIONE SOCIALE / FREE PRESS /NUMERO1 /MARZO 2009

Intervista all’attore Giorgio Tirabassi

COATTO UNICO...SENZA INTERVALLO!

WWW.CIVICO19.COM

ARMI AI VIGILI URBANIIntervista doppia a due consiglieri municipali

I BAMBINI SENZA PARCOA cura del comitato di quartiere Torresina

VIA DA TORREVECCHIAI doppi sensi riportano il quartiere nel caos...

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EDITORIALENUMERO1 / MARZO 2009

F inalmente ci siamo... pronti per partire con questa nuova

avventura: Civico 19! Ma cosa sarà mai? Un’altra banale free press? Un altro inutile giornalino di quartiere? Mmm a pensarci bene forse si... cavolo sono riuscito a farmi delle domande alla Marzullo e a mettermi in difficoltà da solo!!! Scherzi a parte questo nuovo mensile ha lo scopo ambizioso di dare voce al quartiere e ai suoi protagonisti: dai politici ai commercianti, dagli artisti ai comitati, un grande calderone e stesso tempo una luminosa vetrina dove mostrare, far vivere e raccontare tutta quella rete civica che ogni giorno fa pulsare il nostro territorio. Le rubriche saranno tante, diverse ma sopratutto libere: chi vorrà collaborare non avrà ostacoli, chi vorrà proporre un argomento sarà sicuramente ascoltato e chi lo vorrà scrivere non riceverà nessuna censura politica. Sicuramente vi starete domandando: ma come può un consigliere municipale, politicamente schierato, annunciare la nascita di un giornale libero, trasversale e non di partito? Semplice, lasciandolo aperto a tutte le realtà che lavorano sul territorio perché la pluralità d’informazione è un bene prezioso per il cittadino e per il suo sapere. Proprio per questo, per esempio, in ogni numero troverete delle interviste

doppie ad esponenti di destra e di sinistra... dalla serie: noi vi diamo le informazioni, le conclusioni traetele voi! La politica però non sarà il fulcro del giornale, troverete informazioni che riguardano il municipio e novità che ci arriveranno dalle diverse istituzioni. Non tralasceremo le importanti attività commerciali e le associazioni culturali, sportive e sociali che hanno l’arduo compito di rendere vive le nostre zone. Ogni mese poi, a rotazione, ascolteremo un Comitato di quartiere che avrà la possibilità di denunciare carenze o semplicemente farsi conoscere. Guarderemo in casa nostra anche per quanto riguarda le bellezze. Si, avete capito bene: basta con queste veline, i tronisti o i palestrati super famosi, i belli saranno del Municipio e ci racconteranno cosa fanno e come vivono il territorio. Logicamente non guarderemo solo all’aspetto fisico ma anche a quello artistico e in ogni numero avremo un attore, un cantante, un ballerino e poi e poi… e poi, secondo voi, potranno mai mancare vignette, racconti, oroscopo, ricette culinarie e test psicologici vari??? Ma certo che no!!! Non aggiungo altro… non mi rimane che augurarvi buona lettura e aspettare i vostri giudizi che senza dubbio ci permetteranno di crescere!

Simone [email protected]

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Editore: Associazione culturale “Il volo di Melusina”Via F. Bonfiglio 55 – 00168 Roma

Direttore Responsabile: Simone Conte

Redazione: Francesca Caprioli, Chiara Crescimbene, Francesco Falasconi, Roberto Pardini, Marco Pelliccioni.

Progetto grafico e impaginazione:Empatic S.r.l.Via Sansotta 100, 00144 Roma

Stampato presso:Arti grafiche Fracassa srlVia Vigna Girelli 81 - 00148 Roma

In attesa di registrazione presso il Tribunale civile di Roma

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Tel. 339.5811829 – [email protected]

MENSILE D’INFORMAZIONE SOCIALE / FREE PRESS /NUMERO1 /MARZO 2009

Intervista all’attore Giorgio Tirabassi

COATTO UNICO...SENZA INTERVALLO!

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ARMI AI VIGILI URBANIIntervista doppia a due consiglieri municipali

I BAMBINI SENZA PARCOA cura del comitato di quartiere Torresina

VIA DA TORREVECCHIAI doppi sensi riportano il quartiere nel caos...

n. 1 - Marzo 2009

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VIA DI DA TORREVECCHIA!!!I DOPPI SENSI RIPORTANO IL QUARTIERE NEL CAOS...

PRIMO PIANONUMERO1 / MARZO 2009

V ia Torrevecchia è sicuramente la grande protagonista di ogni

discussione sul traffico a Monte Mario e lo è da quasi due anni. Sì, perché proprio undici mesi fa, all’alba del 24 Marzo 2007, la viabilità veniva rivoluzionata con l’istituzione di alcuni sensi unici sulle strade principali del quartiere Primavalle: due tratti di Via Torrevecchia e le parallele Via Pietro Gasparri e Via Pietro Maffi. Questa sperimentazione aveva trovato d’accordo tutte le istituzioni competenti: il Municipio XIX, il Dipartimento VII del Comune di Roma e, soprattutto, ATAC. Le conseguenze della nuova disciplina del traffico furono, tutto sommato, positive e la fluidificazione del traffico era stata registrata da alcune monitorazioni effettuate da tecnici con l’ausilio di piastre.

C’erano, però, alcune evidenti criticità: la deviazione delle linee 46, 49, 546, 997 e 998 su differenti percorsi nei due sensi di marcia, insieme all’appesantimento del traffico su alcune strade minori quali Via Simone Mosca e Via Tommaso De Vio e all’incrocio tra Via Cesare Castiglioni e Via Sebastiano Vinci. Come se non bastasse, anche alcuni commercianti lamentavano un notevole calo delle vendite, che attribuivano alla nuova viabilità. E fu così che nacque il Comitato Torrevecchia/Primavalle “Cittadini per un quartiere migliore”,

che si pose come obiettivo il ripristino tout court della viabilità di Torrevecchia, ritenendo che non si potessero trovare soluzioni migliorative nell’ambito dei sensi unici. Il Comitato organizzò due cortei all’interno del quartiere e un sit-in al Campidoglio, dove ottenne l’apertura di un tavolo partecipato presso il VII Dipartimento. Contemporaneamente, nel quartiere nasceva un altro comitato, il “Vivi Torrevecchia”, composto da cittadini favorevoli a proseguire la sperimentazione, convinti che bastasse qualche miglioria per risolvere le criticità nate con i sensi unici e contrari a un ritorno alla situazione precedente. Il tavolo partecipato, nel mese di Dicembre 2007, diede alcune risposte alle problematiche sollevate dai cittadini.

Così, si avviò una seconda fase della sperimentazione, dove si corressero alcune situazioni particolari: Via Val Favara fu invertita per ridurre il giro dell’anello , Via Tommaso Zigliara e Via Giovanni Zenatello furono rese a senso unico per alleggerire il traffico di Via Mosca. Inoltre, veniva istituita la linea bus 996, che dal capolinea di Via Mattia Battistini saliva verso Primavalle, percorreva i sensi unici di Via Maffi, Via Mosca, Via Torrevecchia e Via Gasparri, per poi tornare verso Via Mattia Battistini. L’istituzione della circolare

aveva migliorato il problema della lontananza delle fermate, ma c’era ancora qualcosa da fare: la rivisitazione delle altre linee bus e l’istituzione di un’altra circolare per la zona nord. Nel frattempo, però, il Comitato Torrevecchia/Primavalle aveva intrapreso le vie legali, con un ricorso al TAR firmato da 500 cittadini, che ebbe come risultato una sentenza nel Maggio 2008 che obbligava ad abrogare le due Determinazioni Dirigenziali con le quali era stata avviata la sperimentazione. La nuova Giunta Municipale, guidata da Alfredo Milioni, decise di non impugnare la sentenza del TAR, cosicché il 5 Luglio 2008 i sensi unici furono annullati in toto e il quartiere tornò alla storica disciplina di traffico, in vigore tuttora. Tuttavia, il ripristino della vecchia viabilità non ha sopito le polemiche all’interno del quartiere, che oggettivamente vive una situazione a dir poco drammatica per quanto riguarda il traffico.Se le strade laterali hanno visto un lieve decremento, la situazione in cui versa Via Torrevecchia è

peggiorata notevolmente, con code impressionanti durante tutta la giornata, in particolare proprio nei due punti tornati al doppio senso. A risentire della congestione, oltre al traffico privato, sono i mezzi pubblici.

“Il traffico si è moltiplicato nelle ore di punta”- ha affermato categorico un conducente del 998 -

“La mattina parto alle 7,20 da Battistini e arrivo al capolinea di Riserva Grande a Selva Candida alle 9.30, mentre quando c’era il senso unico impiegavo un’ora e un quarto! Così a volte salto una corsa. Con il ripristino della viabilità precedente hanno tolto la navetta 996 che circolava a Battistini - Pietro Maffi - Torrevecchia. Risultato: le attese alle fermate sono aumentate e quelli che prima si lamentavano perché erano state spostate e dovevano prendere due mezzi, ora protestano per le attese troppo lunghe”. La circolazione sulla Via Torrevecchia, ma anche sulle strade locali, è influenzata in maniera decisiva dalla Galleria Giovanni XXIII, porta d’accesso principale al Lungotevere e, soprattutto, alla Tangenziale Est.

Il flusso di traffico che attraversa il quartiere Primavalle, di conseguenza, non è costituito soltanto dai residenti (pure numerosi), ma è in misura consistente traffico di attraversamento proveniente da zone esterne quali Casalotti, Monte Spaccato e Torresina e diretto verso la galleria. Una soluzione per quei flussi, in realtà, è presente già sui tavoli delle amministrazioni e già finanziata ed è la cosiddetta Torrevecchia Bis, circonvallazione che collegherà Via Valle dei Fontanili a Via Cesare Lombroso, permettendo al traffico proveniente dalla periferia di evitare Via Torrevecchia e Via Pietro Maffi. Anche se i lavori dovessero iniziare a breve, e non si hanno conferme a proposito, bisognerebbe attendere ancora qualche anno, mentre la situazione del traffico nel quartiere è a dir poco catastrofica e necessita di interventi rapidi. La politica, da parte sua, si sta dando da fare ad ascoltare associazioni e cittadini per migliorare la viabilità della zona: se AN ha dato vita a un “Comitato dei Saggi” che si riunisce in Via Arturo Donaggio, il PD ha intrapreso un laboratorio di quartiere per il traffico che ha incontrato i cittadini presso il Collegino, sede storica della contestazione dei cittadini nei confronti dei sensi unici.

Le associazioni, da parte loro, hanno Via Simone Mosca.

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Di Marco Pelliccioni

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avanzato le loro proposte: il Comitato Torresina ha chiesto l’apertura dell’ultimo tratto di Via Tebaldi per agevolare il transito dei veicoli diretti in Via Bonacossa, mentre il Comitato Vivi Torrevecchia ha elaborato una proposta completa di revisione della viabilità e del trasporto pubblico, a patto che si torni ai sensi unici su Via Torrevecchia, Via Gasparri e Via Maffi. Paolo Bologna, portavoce di quest’ultimo comitato, sostiene che “Va bene ripristinare i sensi unici, ma è necessario ripensare anche i sensi di marcia delle traverse di via Torrevecchia che congestionano il traffico, trovare una nuova regolamentazione della sosta in modo da non scoraggiare i commercianti, aumentare l’offerta dei mezzi pubblici con delle navette. In poche parole, razionalizzare l’intero quadrante”. “C’è da considerare – conclude - che ad oggi si stanno utilizzando le linee guida di un sistema nato negli anni sessanta quando la realtà del territorio era radicalmente diversa. Tante cose si possono fare nel nostro quartiere, però bisogna avere la volontà di riunirsi attorno a un tavolo e costruire”.

Le proposte sono tante, ma intanto la gente del quartiere soffre una situazione insostenibile, come testimoniano i numerosi blog apparsi su Internet. Su Facebook, in particolare, è stato creato un gruppo dal nome “Ripristiniamo i sensi unici a Torrevecchia”, che in pochi giorni ha già raggiunto la quota di seicento iscritti. Sono molti i commenti presenti su questo forum. “Tremo quando devo andare in macchina a lavoro – dice un ragazzo – abito a Largo Arturo Donaggio e ieri ho impiegato ben 35 minuti da casa fino a Via Damiano Chiesa!”. Gli fa eco un altro iscritto: “Stamattina per arrivare a Battistini da Via Simone Mosca ci ho messo 45 minuti!! Ditemi voi se è possibile!”. Certo, sebbene in netta minoranza, non mancano nemmeno le voci di coloro che fortemente hanno voluto il ripristino della viabilità lo scorso Luglio e che, in fondo, sono contenti così. Una commerciante di Torrevecchia, sempre sul blog dei nostalgici del

senso unico, scrive: “Posso dire che, con il ritorno al doppio senso, gli incassi sono ritornati come una volta”. Ma sul fatturato dei commercianti, ci sono posizioni contrastanti. “Molti negozianti – scrive Davide – lamentano che ora nessuno si ferma più davanti al loro negozio”. Insomma, a quasi otto mesi dal ritorno al passato, la questione della viabilità (quella che, in un blog locale, era stata definita “er pasticciaccio de Torrevecchia”) è lungi

dall’essere abbandonata. Il traffico su Via Torrevecchia è purtroppo una certezza incontrovertibile. Starà alle istituzioni competenti, in primis il VII Dipartimento del Comune di Roma e il Municipio XIX, recepire le richieste dei cittadini e provvedere di conseguenza e in tempi brevi, perché il traffico, in una metropoli come quella in cui viviamo, non può essere ignorato né lasciato al suo triste destino.

PRIMO PIANONUMERO1 / MARZO 2009

Via di Torrevecchia.

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ARMI AI VIGILI URBANI... IDEA GIUSTA O SBAGLIATA?INTERVISTA DOPPIA A DUE CONSIGLIERI MUNICIPALI

DRITTO E ROVESCIONUMERO1 / MARZO 2009

L’amministrazione comunale ha deciso di armare i Vigili Urbani

per lo svolgimento delle loro funzioni. Sentiamo l’opinione di due Consiglieri del Municipio 19, Francesco Cataldo del Popolo della Libertà e Claudio Ortale del Partito della Rifondazione Comunista.

Cosa pensa della decisione di armare i Vigili Urbani a Roma?Cataldo. Da Funzionario di Pubblica Sicurezza sono favorevole seppur consapevole che le armi debbano essere maneggiate con estrema cautela e con il pieno possesso delle facoltà mentali. Di certo è necessario un percorso formativo per i Vigili fermo restando che le armi dovranno servire esclusivamente quale deterrente nelle situazioni delicate come ad esempio i controlli presso cantieri o autodemolizioni. Utile sarebbe anche un giubbotto antiproiettile in dotazione.Ortale. Ritengo sia una scelta

profondamente sbagliata. I Vigili hanno compiti che non necessitano di un’arma da fuoco e considero una contraddizione il taglio alle risorse delle forze dell’ordine operato in Finanziaria e questo contemporaneo provvedimento. Roma non è una delle città più insicure d’Europa, non può essere accomunata alla Belfast degli anni settanta o all’attuale valico di Rafah. Ripeto, è un problema di scelte e questa è sbagliata come la progressiva militarizzazione del territorio.

Trova un’altra faccia della medaglia nel provvedimento?C. Forse nella possibilità che il possesso di armi da parte dei Vigili possa provocare forzature di posti di blocco, ma a mio modo di vedere il rischio appare piuttosto contenuto.O. Sinceramente no. Occorre accogliere l’appello dell’unica sigla sindacale che non ha sottoscritto l’accordo, l’RDB: “invitare il personale del corpo a rinunciare alle armi che verranno loro offerte”.

Si ricorda in quale occasione i Vigili a Roma vennero privati delle armi in dotazione?C. Tanto tempo fa, ma allora non si trattò di armamento collettivo: era limitato a qualche singolo con compiti speciali.O. Era il 1980 quando la povera Alberta Battistelli, rea di essere entrata con la sua autovettura in una zona pedonale a Trastevere, venne uccisa da colpi di pistola di alcuni Vigili.

La sicurezza rappresenta una priorità per Roma?C. Nella maniera più assoluta. Parlo di sicurezza in senso lato che tra l’altro non ha alcun colore politico essendo una battaglia di civiltà. Tra l’altro non capisco perché uno scippo ai danni di un anziano sia catalogato

nell’ambito della “microcriminalità”. I cittadini hanno il diritto di passeggiare sicuri nei loro quartieri con sufficiente illuminazione e controlli per i quali occorre una maggiore dotazione di mezzi.O. E’ un concetto sbagliato quello della “sicurezza”. Partirei piuttosto dall’insicurezza che nasce dal disagio sociale, dalla perdita o dalla precarietà del lavoro, dalle famiglie o dai giovani in difficoltà. L’insicurezza non è determinata dal fatto che ci sia chi delinque: il crimine è spesso un suo effetto collaterale. La destra ha vinto le elezioni sulla paura e il PD nella sua opposizione appare speculare al PDL.

Di Francesco Falasconi

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ritrovarsi. Un esempio su tutti: nella zona in cui vivo io, nonostante l’età media - diciamo così - matura, è molto attiva una scuola di musica che riesce a coinvolgere molti ragazzi e ragazze.”

Civico 19 nasce proprio dal-la volontà di raccontare sto-rie e facce di questo spicchio di città. Nello scrivere questo spettacolo quanto ti sei las-ciato ispirare dalla gente che hai incontrato? Che ri-tratto ne esce del romano?Beh, prima di tutto chiariamo la scelta della parola COATTO. E’ molto facile cadere nel cliché del coatto alla Ivano. Intendiamoci, io sono un fan accanito di Verdone … ma abbiamo deciso di utilizzare il termine coatto per descrivere realmente il romano costretto, costretto a vivere ai margini della società e dell’illegalità. Costretto in un luogo, in una periferia, dalla quale probabilmente non si sposterà mai. Ecco, è questo il romano che raccontiamo: un romano divertente ma anche un po’ amaro. Che poi, del resto, il coatto se lo vogliamo considerare un bullo dobbiamo ammettere che dopotutto è uno che ostenta potere, forza..insomma, mica mi sembra tanto lontano dai modelli proposti dalle copertine dei giornali, no?E’ un modo diverso di proporre le storie dei romani, con un romanesco tra il metropolitano e l’epico. E questa scelta ci ha permesso di portare questa Roma diversa nei teatri italiani con una grande facilità di comprensione: dal Friuli alla Puglia, alla Sicilia, il pubblico ha apprezzato e capito questo modo di narrare i luoghi della Roma contemporanea.

Lo spettacolo è legato ad una musicalità originale ed im-portante, ballate si fondono con stornelli e le storie pren-dono un altro sapore. Hai una vera passione per la musica!Il mio rapporto con la musica è cominciato da ragazzino: avevo 3 anni quando mio fratello ha cominciato a suonare la batteria su pentole e su tutto quello che trovava in casa. A 13 anni ho iniziato a suonare la chitarra e come tutti i ragazzi della mia generazione ho avuto gruppi con cui suonare. Fusion, bossa, jazz. Negli anni ho coltivato e portato avanti

COATTO UNICO... SENZA INTERVALLO!INTERVISTA ALL’ATTORE GIORGIO TIRABASSI

LA CLASSE NON è ACQUANUMERO1 / MARZO 2009

A bbiamo incontrato Giorgio Tirabassi, un volto molto

familiare per tutti gli appassionati della serie tv Distretto di polizia, ma non solo! Di nuovo in teatro con lo spettacolo “Coatto Unico…senza intervallo”, Giorgio ci propone una

raccolta di personaggi legati alla Roma delle periferie.Romano doc, vive in quel della Balduina e si dichiara molto legato alla zona Trionfale, con i suoi suoni, le sue persone, le sue sfaccettature metropolitane.

questa mia passione, ho studiato ed ampliato le mie conoscenze anche perché credo che il binomio musica- teatro sia davvero imprescindibile. La musica fa bene al teatro come il teatro fa bene alla musica, tant’è che negli spettacoli che ho fatto ho sempre cercato di lasciare spazio al linguaggio della musica.

Anche attraverso la musica, ci racconti una Roma multietnica, fatta di contaminazioni, di nuovi suoni. Una Roma disordinata e viva. E’ la stessa città che spesso viene descritta con parole di insicurezza e timore. Ma, secondo te, è davvero difficile la convivenza con il nuovo e il diverso?Sai, l’argomento è delicato. Credo che molto dipenda dalla cultura della persona che si trova ad affrontare il nuovo. Roma è da sempre abituata alle nuove tendenze, storicamente è sempre stata un “porto di mare” per la cultura, pur avendo un principio di congelamento legato alla presenza storica del Papa. Il romano tipico è l’italiano stesso: Roma ha accolto, soprattutto nei periodi delle grandi opere di edili, migliaia di famiglie di operai provenienti dal Veneto, dalle Marche, da tutta Italia. Certo oggi ci sono realtà difficili da accettare e da comprendere: convivere con un campo nomadi può suscitare un po’ di razzismo e diffidenza. La mancanza di organizzazione e servizi può esasperare gli animi, chi vive in periferia si può anche chiedere: “ma perché non lo mettete ai Parioli il campo nomadi?” In realtà, appunto, molto dipende dalla cultura di chi accoglie, da quanto le cose vengono comprese. Il teatro, e l’arte più in generale, dovrebbe proprio perseguire questo fine: avvicinare la gente. E se la cultura diventa impegnativa,

“ La forza di questo pezzo di Roma è che i quartieri si compensano

e si confondono; così, vicino ad un quartiere abitato in prevalenza da anziani e famiglie è possibile trovare zone più popolari, in cui anche per i giovani ci siano sani spazi in cui

allora allontana le persone. Sono fermamente convinto che la funzione del teatro sia quella di parlare della contemporaneità. La musica e la parole creano quella commistione tra vecchio e nuovo che può rendere comprensibile la complessità del nostro tempo.

E il nostro tempo richi-ede scelte responsabili e solidali. Tu hai deciso di dedicare questo spettaco-lo a chi dell’accoglienza e dell’assistenza ne fa uno stile di vita, al servizio di chi vive il dolore e il disagio della malattia. Ci racconti come è nata quest’idea?Sai..più che nascere, diciamo che le idee stanno lì … aspettano solo di essere realizzate. Quando ho avuto l’occasione ho trovato la persona giusta tramite Gianni Elsner. Mi sono rivolto a lui presentandogli questo progetto e chiedendogli indicazioni su persone e realtà serie e attendibili che potessero beneficiare della raccolta fondi tramite lo spettacolo. Lui mi ha consigliato Luciano Tripodi, presidente dell’associazione Contro il cancro con amore; così ho potuto conoscere una persona molto onesta e credibile. L’obiettivo pratico che ci prefiggiamo è dotare

Lunedì 9, 16 e 23 marzo 2009

COATTO UNICO .. SENZA INTERVALLO

Teatro VittoriaBiglietti disponibili presso la biglietteria del teatro

Platea 25 sGalleria 20 s

L’incasso sarà interamente devo-luto all’associazione Contro il cancro con amore, associazione che collabora con i reparti di on-cologia pediatrica dell’Ospedale Bambin Gesù e del Policlinico Umberto I.

Di Chiara Crescimbene

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LA CLASSE NON è ACQUANUMERO1 / MARZO 2009

il reparto di oncologia pediatrica e di oculistica del Bambin Gesù di un particolare macchinario e dei relativi aggiornamenti tecnici, estremamente importante per le terapie. E’ questo il mio modo di intendere il teatro: è un impegno civile e mai come in questo momento penso sia importante stringersi con solidarietà con chi vive le difficoltà che la vita ci mette davanti. E’ un’idea che parte dal cuore … non dalla testa, diciamo che mi sento un po’ come uno che, per quanto può dare, porta due secchielli d’acqua a chi realmente poi spegne l’incendio.

E programmi futuri?Fino ad aprile siamo in teatro con lo spettacolo, nel frattempo uscirà la nuova serie dei Liceali in tv. Per il resto, nessuna scadenza particolare … vedremo nei prossimi mesi.

E sogni nel cassetto?Il cassetto è senza dubbio aperto, ci sono molto progetti legati al cinema ed alla televisione. Si tratta di ragionare su quelli che concretamente si possono realizzare. Mi piacerebbe molto fare un film da regista. Quindi, piedi per terra. Ha ragione il tuo caro amico Ricky Memphis quando in un’intervista ti descrive come un tipetto molto concreto, precisino…un po’ pignolo? Sì…lui dice che io so’ pignolo perché lui è pigro…beh, sicuramente rispetto a lui so’ preciso! Del resto, mi conosce bene…

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TESTNUMERO1 / MARZO 2009

CHE ANIMALE SEI?1) Ti svegli di soprassalto, non hai sentito la sveglia e farai di certo tardi a lavoro. Che fai?

a) Peschi qualcosa a caso nel cassetto, indossi quello che capita, ti lavi velocemente ed esci di casab) Cominci ad imprecare ad alta voce e ti alzi già con la luna di traversoc) Farai tardi per l’ennesima volta, pazienzad) Cominci a pensare all’ennesima scusa da trovare con il capo

a = 2; b = 4; c = 1; d = 3

2) In quale sport ti vedi primeggiare (nel tuo immaginario)?

a) Scib) Curlingc) Tennistavolod) Tiro a volo

a = 2; b = 1; c = 4; d = 3

3) Stai guidando sul GRA e una vettura ti sorpassa sulla destra. Cosa fai?a) Sarà sicuramente una Smartb) Vedi prima la vettura dallo specchietto e aspetti che si affianchi per guardare il guidatore in cagnescoc) Ha fatto bene: stavo scrivendo un sms mentre cantavo una canzone che davano alla radio!!d) Rincorri la vettura per tutto l’anello perdendo anche la tua uscita

a = 2; b = 3; c = 1; d = 4

PROFILI:

1) Da 6 a 10 BRADIPO Per te caldo o freddo non cambia. La tua vita scivola tranquilla e vai avanti per la tua strada senza alcun pensiero che non sia davvero serio.

2) Da 11 a 15 GATTOAttento a ciò che ti circonda, ma poi la decisione sostanzialmente la prendi tu. Consapevole di poter sbagliare, ma indipendente e conscio della tua orgogliosa autodeterminazione.

3) Da 16 a 20 SCIMMIA Cerchi di rilassarti, ma il più delle volte non ci riesci. Sei passionale e socievole e si vede sebbene a volte queste caratteristiche possano metterti in difficoltà.

4) Oltre 20 CRICETOSempre all’erta, eterno indeciso, teorico del “ma anche” più in maniera ossessiva che riflessiva.

4) Hai una fame pazzesca e devi fare una scelta, cosa mangi?

a) Mezza torta sacher che avevi comprato per una festab) Un metro e mezzo di pizzac) Un bel piatto di pasta alla carbonarad) Una merendina

a = 1; b = 3; c = 4; d = 2

5) Immagina di poter partire per una vacanza. Istintivamente cosa scegli?

a) Repubblica Dominicanab) Australiac) Norvegiad) Kenyaa = 4; b = 2; c = 1; d = 3

6) Come coloreresti un tuo sogno?a) Di rossob) Di verdec) Di celested) Di giallo

a = 4; b = 2; c = 1; d = 3

ARTI E MESTIERINUMERO1 / MARZO 2009

CTS – TORREVECCHIA IL LUOGO IDEALE PER VIAGGIATORI “INCALLITI”

A due passi da casa nostra (più precisamente in Via Cesare

Lombroso 7d) esiste un centro CTS che, come con un incantesimo, può portarci in ogni luogo del mondo offrendoci mete per tutti i gusti e per tutte le tasche. CTS è un acronimo che può portare fuori strada. Infatti vuol dire Centro Turistico Studentesco, ma anche se nato per permettere agli studenti di viaggiare a costi contenuti, le offerte del CTS sono usufruibili da tutti. Ad aprire questo “passpartout” per il mondo due ragazze giovanissime. Oggi hanno 25 e 27 anni, ma hanno inaugurato l’agenzia già nel luglio 2007.

Incontriamo Maura e Katiuscia, che ci raccontano come è nata questa idea e le difficoltà incontrate.

Maura, a chi è venuta l’idea di aprire una filiale CTS e qual è stato il percorso?L’idea è venuta a me. Vengo da un istituto turistico e dopo un po’ di esperienza ho pensato che potesse essere una buona idea, vista anche la mia età, aprire un luogo per dare ai giovani la possibilità di viaggiare.

Ma il CTS offre servizi a tutti, non solo agli studenti vero?

Dai 0 ai 99 anni! – mi risponde Katiuscia con un sorriso – Certo, le agevolazioni più alte ci sono per gli under 26, ma anche se si è studenti universitari di qualsiasi età. Inoltre a tutti è aperta la possibilità di accedere ai nostri servizi.

Come funziona?Basta tesserarsi. La tessera ha validità di un anno solare e permette di accedere alle nostre offerte. Inoltre si possono avere sconti anche per altri servizi non prettamente turistici come ad esempio sconti sulle guide Lonely Planet, su BOL, da Lush, presso il Gruppo Piaggio ecc.

Interno dell’agenzia

Di Francesca Caprioli

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Maura, qual è stato l’excursus per aprire un centro CTS?Le difficoltà sono state tante. Lo Stato dice che vuole aiutare i giovani ad inserirsi nel mondo del lavoro e dell’impresa, ma la realtà è diversa. Senza l’aiuto di mio padre non sarebbe stato possibile. Ha dovuto mettere una firma di garanzia anche per poter affittare il locale, malgrado avessimo dato i mesi di caparra. Per non parlare di tutte le pratiche burocratiche e finanziare e dei consigli pratici. Chi non ha dei genitori che li aiutano non so come potrebbero cavarsela…

Tutti possono aprire un centro CTS?Sì, anche se bisogna superare un sacco di prove. Innanzitutto ci può essere un solo centro CTS a zona. Inoltre abbiamo fatto 3 colloqui. Poi degli stage. Infine dopo quasi un annetto la CTS è venuta a visionare il locale, per vedere se rispettasse i loro standard. Alla fine abbiamo avuto l’autorizzazione!

Katiuscia, qual è la filosofia di un viaggio CTS?Lo slogan è un po’ la filosofia di un viaggio CTS: viaggiatori non turisti. Si cerca di far vivere un viaggio come un’esperienza. Anche se poi chi vuole ha la possibilità, pagando un po’ di fare anche il classico viaggio con i grandi tour operator come Alpitour, Veratour eccetera. Il viaggio CTS è un modo di viaggiare molto più libero e molto più “free-style”. Per vivere i luoghi dove si viaggia in comodità ma con molta realtà. Inoltre dà la possibilità anche ai giovanissimi di fare i grandi tour in luoghi lontani come l’India o il Madagascar a prezzi contenuti, utilizzando comunque ottime strutture e i voli delle grandi compagnie con cui abbiamo delle convenzioni.

Si dice tanto che c’è crisi, ma che non ha colpito il settore turistico, voi che ne dite?

C’è crisi eccome. Anche un po’ forzata forse. A sentir sempre parlare di crisi alla fine uno ci crede. Comunque ha colpito anche noi. Di solito a Capodanno vendiamo molti più viaggi. Un altro effetto della crisi è la ricerca spasmodica di risparmiare attraverso i famosi Last minute, anche per la pubblicità delle grandi compagnie aeree. Ma non si considera che quelle offerte si trovano, ma non nei fine settimana e che spesso i voli sono ad orari assurdi come la mattina molto presto o la notte fonda.

Che viaggi consigliereste in questo periodo per chi ha bisogno di evadere un po’ senza spendere una fortuna?Beh, per esempio abbiamo una settimana bianca ad Andalo, a Trento, a partire da 308 euro in trattamento di mezza pensione, dal 15 al 22 marzo, oppure per Pasqua una mini-crociera a Barcellona a partire da 179 euro o per maggio, dal 16 o dal 23, Sharm el Sheick a 576 euro tutto incluso, anche il volo.

Ho visto che avete aperto un contatto su Facebook, la nuova frontiera di stare in contatto su Internet.All’inizio lo abbiamo fatto quasi per gioco. Invece in poco tempo abbiamo avuto più di 300 contatti. Lì inviamo offerte e abbiamo aperto anche delle discussioni. Alla domanda “Dove vorresti andare questa estate” ci hanno risposto in tantissimi. Questo ci permette anche di conoscere le esigenze e i gusti del momento.

Per contattarvi? Basta scrivere CTS Torrevecchia. Si può diventare fan, iscriversi al gruppo o inviare una richiesta di amicizia. Un modo carino anche per rimanere in contatto e creare dei gruppi di gente che abitano nel quartiere appassionati di viaggi.

Maura e Katiuscia

PAROLA AL COMITATONUMERO1 / MARZO 2009

ARTI E MESTIERINUMERO1 / MARZO 2009

I BAMBINI SENZA PARCOA CURA DEL COMITATO DI QUARTIERE TORRESINA

Dagli uffici tecnici escono i massacratori. Stringendo a sé

i figli stanno le madri e scrutano atterrite nel cielo le scoperte dei sapienti. Parafrasando una poesia di Brecht, vorremmo raccontare la storia di un quartiere, dei tanti bambini che lo abitano ed il loro desiderio di giocare in un parco che non c’è.Torresina inizia ad essere abitato dopo la consegna dei primi alloggi, nel febbraio 2003; è un quartiere giovane, fatto di tante giovani coppie e dai loro bambini. Un quartiere immerso nel verde selvatico del Parco Agricolo di Casal del Marmo ma privo di verde pubblico attrezzato; o meglio, il verde pubblico è previsto nel piano di zona ma è rimasto lettera morta nonostante i finanziamenti comunali. Tutto nasce da una bambina che, stanca di crescere in un quartiere di asfalto e cemento, scrive al Sindaco di Roma (autunno 2006) chiedendo un parco dove poter giocare. Il Sindaco le risponde e s’impegna a far finanziare un bel parco pubblico attrezzato con all’interno una grande

area per i giochi; i soldi arrivano nella primavera del 2007 insieme alla delega al Municipio per occuparsi lui dei lavori in modo da fare presto. Il Presidente del Municipio avvia un percorso di collaborazione col Comitato di Quartiere per progettare insieme il Parco; il Comitato elabora una proposta sulla base di suggerimenti ed opinioni dei residenti.Nell’autunno del 2007 è tutto pronto per essere trasformato in progetto; è tutto pronto tranne gli uffici tecnici. I tecnici del Municipio sono ridotti nel personale ed oberati di lavoro e vivono questo incarico con estrema sofferenza. Ad aprile cambia la maggioranza al municipio ma uno dei primi impegni del nuovo Presidente resta la realizzazione del Parco. Il progetto dell’architetto Benni vede la luce nell’estate del 2008 ed il Comitato ne è entusiasta poiché rispecchia le aspettative del quartiere.Passano mesi e non si hanno più notizie; si arriva al nuovo anno e cambia il tecnico di riferimento; tecnico nuovo, progetto nuovo:

il piano concordato in partenza viene stravolto, seppellito da quasi trecento metri di pista ciclabile (in un fazzoletto di terra!) e la cancellazione del…Parco giochi.Il Comitato protesta ma i tecnici gli sbattono la porta in faccia e vanno avanti per la loro strada, una strada autoreferenziale, di casta. La partecipazione del quartiere al progetto viene massacrata ed i tanti bambini che attendono un parco dove poter giocare vengono ignorati, traditi.L’estate che sta arrivando sarà la sesta nel nostro quartiere; sarà un’altra estate senza Parco, senza ombra, senza panchine, senza un posto dove far giocare i nostri figli ai quali stanno rubando l’infanzia.

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BELLI DE CASANUMERO1 / MARZO 2009

AMBRA VALDANNINI...MEDICO IN PRIMA LINEA!

Comincia con questo numero la rubrica dedicata alla nostra

bellezza del Municipio. Questo mese abbiamo scelto il fascino della statuaria Ambra Valdannini che abita nel quartiere Primavalle, zona contraddittoria ed orgogliosamente popolare, uno dei cuori pulsanti del Municipio 19.

Ciao Ambra, ti va di presentarti?Certamente. Sono una ragazza di

ventisei anni, lavoro nell’ambito della sanità, attualmente al San Raffaele dopo un’esperienza al Gemelli ed in procinto di passare al Bambin Gesù. Mi occupo di diagnostica e ricerca: in particolare sono esperta di tutto ciò che riguarda le mutazioni proteiche.

Un lavoro decisamente impegnativo e al servizio della società: chissà quanto tempo assorbirà nella tua giornata-tipo...

E’ vero, parecchio, ma non rinuncio ad una delle mie priorità che è quella di tenermi in forma.

E si vede. Immagino che tu sia un’assidua frequentatrice di una palestra.E’ il modo più rapido per allenarmi, ma la mia vera passione è il pattinaggio agonistico che ho praticato molti anni; un amore che mi viene negato dal tempo piuttosto risicato a mia disposizione.

E la tua vita notturna?Mi piace molto Roma perciò mi si vede sovente a passeggio per il centro storico. Per quanto riguarda i locali prediligo quelli dinamici ma con un volume musicale tale da permettere divertenti conversazioni con gli amici. A volte mi trovo a fare la hostess e in questi casi i locali, non scegliendoli personalmente, sono molto spesso rumorosi.

Come ti piace stimolare la tua mente?Durante il periodo estivo riesco a leggere un pochino. Certo, non libri impegnati, per esempio proprio non riuscirei a digerire trattati storici, ma cerco di stimolare la mia mente con thriller e letture generalmente leggere.

Ambra, vivi in un quartiere complesso come Primavalle, come ti trovi?Andrò controcorrente, ma io mi trovo a mio agio nel mio quartiere. E’ ben collegato, c’è tutto o quasi ciò che mi occorre. Gli unici crucci sono quelli che ritengo estesi a tutta la città: l’eccessiva sporcizia delle strade e la lieve percezione d’insicurezza che si respira.

Cosa pensi che si possa fare per migliorare Primavalle?Sarebbe un bene se finalmente si realizzasse l’attesissimo Parco di via Ascalesi che aspetto da quando sono bambina; inoltre occorre risistemare

il parco Igino Papa, divenuto un ricettacolo di gente poco rispettosa del verde. Infine sarebbe il caso di creare maggiori spazi per i giovani che altrimenti non hanno molte alternative agli attuali luoghi angusti che frequentano.

Il tuo futuro e quello dei giovani come lo vedi all’orizzonte?Sono una ragazza ottimista e personalmente mi aspetto molto dalla vita. Tuttavia se guardo i giovani che mi circondano mi rammarica che siano così poco propositivi e parecchio disimpegnati. In questo modo rischiano di adattarsi alla società invece di cambiarla come invece ci sarebbe bisogno.

Di Francesco Falasconi

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L’ASSOCIAzIONE NELLA MANICANUMERO1 / MARZO 2009

IL TEATRO LA CASETTALA SCATOLA MAGICA DI PRIMAVALLE!

Nel cuore di primavalle, su via Federico Borromeo, un piccolo

teatro tiene accesa la luce della creatività. Unico teatro di figura del Lazio, con importanti compagnie internazionali ospitate, il teatro LA CASETTA difende il diritto alla fantasia dei bambini e dei cittadini che si lasciano emozionare da questa piccola scatola magica. Ne parliamo con Federica, la direttrice del teatro e responsabile dell’associazione “ Cantieri dello spettacolo”.

La Casetta, il teatro a Primavalle, per Primavalle ma non solo. Come nasce l’idea di quest’esperienza? Nasce da un sogno che mi ha sempre accompagnata: fare un teatro per i bambini, fatto dai bambini, dove loro potessero essere i veri fautori e protagonisti, dagli spettacoli

alla tecnica, all’organizzazione, all’ideazione degli ambienti. Una bottega fatta da bimbi e ragazzi anche per un pubblico adulto. Lo pensavo un luogo un po’ autogestito, magico... un sogno appunto. Un luogo in cui crescere sognando, e non, come contrariamente avviene, smettere di sognare e giocare crescendo. Tutto parte dall’associazione “Cantieri dello spettacolo”, un gruppo di artisti e operatori del mondo dello spettacolo che rinunciando a lavori della cosiddetta routine professionale, si sono impegnati a costruire qualcosa insieme in una logica di fare completamente autonoma ed autogestita. Impegnati per anni in progetti culturali e di spettacolo, come associazione abbiamo realizzato moltissime cose, tra cui un programma speciale per le scuole.

Ma mentre riconoscimenti e progetti interessanti si susseguivano, intorno a noi vedevamo con desolazione un’offerta culturale sempre più latitante. Così, mentre l’associazione viveva una fase di ridiscussione delle proprie scelte, io ed altri soci continuavamo a ripeterci:”E’ qui che bisogna fare qualcosa, per il nostro quartiere!” Così nel giro di pochi mesi è nato il Teatro LA CASETTA. E in questi 8 anni di attività, con l’impegno di nuovi compagni d’avventura e con il saluto di chi ha scelto altre strade, la nostra realtà è diventata l’unico spazio culturale ( nonché unico teatro!) del quartiere. Spazio amatissimo dalla gente della zona, è una casa per i sogni di piccoli e grandi, di scuole e famiglie, con compagnie che da tutta Europa vengono a dare il loro prezioso contributo!

Di Chiara Crescimbene

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L’ASSOCIAzIONE NELLA MANICANUMERO1 / MARZO 2009

Domenica 1 marzo ore 17,00 “Oltre i confini” Lo spettacolo è un viaggio divertente nei vari paesi del mondo, attraverso il racconto di sei favole e fiabe più rappresentative. Età consigliata: Dai 5 agli 11 anni.

Domenica 8 marzo ore 17,00 “I sogni del poeta” Il filo conduttore è la poesia affidata alle sole immagini, per raccontare senza parole, di un libero mondo interiore di fantasia di delicate e sorprendenti emozioni. Teatro di figura: pantomima in musica per oggetti e teatro nero per tutti, dai 5 anni in su.

Domenica 22 marzo ore 17,00 “L’albero e il bambino”Liberamente tratto dalla dolcissima storia di Shel Silverstein, narra di un albero che si innamora di un bambino, che ogni giorno va a trovarlo, gioca con le sue fronde, mangia le sue mele, scivola dal tronco e l’albero è felice. per marionette da tavolo e musica dal vivo.

Teatro La casetta Via Federico Borromeo 7506.61283005 - 338.3707076

I vostri laboratori vedono il coinvolgimento di tante bambine e bambini del nostro quartiere; entrano nella piccola scatola magica del teatro per raccontare e vivere le loro storie. Quanto, secondo te, il mondo dei grandi è in debito con questi bimbi in quanto a fantasia, tempo da vivere insieme, lavoro di squadra, libertà di esprimere i propri sentimenti? Qui ci sarebbe da fare un discorso enorme che va ben oltre la singola esperienza... Per quanto riguarda il mio punto di vista, bisogna considerare che al di là della grande frequentazione da parte delle scuole, chi porta i propri figli ai laboratori è ovviamente sensibile a certe tematiche, ne capisce l’importanza per la crescita dei bambini, per fornire loro più occasioni e strumenti possibili per esprimersi e stare con gli altri in modo diverso. Offrire una presenza capace di ascoltare le loro esigenze oltre le parole.E’ proprio questa presenza che il mondo degli adulti s’è scordato, insieme alle esigenze e ai sogni, insieme ai valori più semplici e importanti. Tutti alle prese con la rincorsa del tempo, come gli uomini grigi di Momo. Tutti isolati davanti a programmi televisivi che umiliano la nostra intelligenza, o davanti a computer e videogiochi. Stiamo messi un po’ male... ma dovremmo imparare dai bambini: la bellezza del rapporto diretto, la loro recettività! Abbiamo il dovere di fare qualcosa per loro. Credo che nella nostra società ci siano ancora speranze, basta guardare le persone semplici e vere.... che, forse, hanno saputo mantenere qualcosa del loro bambino... e sono veramente tante, almeno a Primavalle, sicuro!

Storicamente l’arte è sempre stata sostenuta da mecenati illuminati. Oggi questo ruolo viene assolto in parte da qualche istituzione “sensibile” all’argomento: quanto la

realtà che tu con passione porti avanti viene ascoltata? Sanno anche i sassi che ultimamente le condizioni della cultura, dello spettacolo, della ricerca, sono molto difficili e questo segnerà un pesante ostacolo al nostro percorso. Se tu pensi che ai tempi del teatro Greco o Romano, il prestigio dei “potenti” era dato anche dalle opere teatrali che finanziavano in quanto accrescimento e gloria del paese stesso... beh, poverini, si staranno rigirando nelle tombe, ora. Poi accadono anche i miracoli e dopo 8 anni di fatiche surreali, in cui ti sembra di vivere in trincea con l’elmetto a far resistenza, dopo che hai la faccia come un pallone per quei tanti pizzicotti che ti sei data per essere certa di esistere ( tanto hai creduto di essere invisibile per le istituzioni) il Municipio Roma 19 ti vede! Capisce l’importanza della risorsa e ti da’ un contributo! Ovviamente fa quello che può e pur essendo una preziosa risposta non può bastare da solo. Per fortuna capita anche che la passione possa far innamorare e che questa freccia colpisca un uomo che nonostante sia il Presidente della Regione Lazio sia ben lontano da maschere “politichesi”. E così la tua disillusione, stratificata da tante medaglie e complimenti e pochi fatti, si scioglie davanti agli occhi umani che come te non hanno dimenticato i sogni! E proprio lui, Piero Marrazzo, si è accorto del nostro lavoro ed ha deciso di aiutare la struttura, colpito dalla passione che, praticamente senza un centesimo, ci ha fatto compiere grandi imprese:”Pensa che cosa pazzesca, uno, e non uno a caso, ma Zakharof, l’inventore della marionetta da polso, se ne parte dalla Siberia con baracca e burattini, per venire qui a Primavalle a fare la sua unica data Italiana della stagione!” Sì, è vero, un gruppo di folli che amano le cose belle e le fanno con la passione!Il coinvolgimento delle Istituzioni per situazioni così particolari e che sono patrimonio per gli abitanti della

città sarebbe doveroso, ma qui fino a ieri abbiamo vissuto in un film surreale. Quest’anno, grazie ai passi fatti dal Municipio e dalla Regione, riusciremo a coprire parte delle spese e soprattutto ci sentiremo meno soli.

In che modo pensi che la gente della zona possa contribuire a tenere acceso il riflettore? Quali sono gli interventi che ritieni necessari per migliorare struttura e partecipazione? Il Teatro la casetta l’ha voluto il territorio! Le famiglie, le scuole, i bambini! Ma anche i tanti artisti di teatro di figura che da ogni dove vengono ad abbracciare il nostro progetto, unico almeno nel Lazio! Altrimenti sarebbe morto da tempo! E’ una seduzione reciproca, noi facciamo del nostro meglio, loro ci consentono di farlo, anzi lo facciamo grazie alla partecipazione affettiva e di profonda stima che riceviamo da loro... è solo grazie a loro se ancora resistiamo!Troppo ci sarebbe da fare... stiamo aspettando da anni un bagno più vicino..che poi, colmo dei colmi, lo hanno anche i cantieri e le fermate degli autobus, solo i bambini possono aspettare! E’ una cosa da risolvere assolutamente!

Il programma per la prossima stagione rifletterà le valutazioni che hai fatto in questi anni. Cosa ci proporrete? Tante sorprese! Anticipo solo che saremo indirizzati più alla produzione interna che all’organizzazione! Ci saranno dei progetti pluridisciplinari nuovi, dedicati, come al solito dai nidi alle superiori, e tante proposte di genuino teatro. Molti dei lavori nuovi avranno come autori gli stessi bambini! Il territorio, le scuole e i bambini, saranno più che mai protagonisti della nuova stagione...una stagione più intima, una stagione che sfrutterà le proprie risorse e quelle del territorio! Abbiamo bisogno di concentrarci più sulla ricerca interna, forse per fare insieme al nostro territorio un salto maggiore!

Essere donna, giovane, artista ed aver puntato tutto sulla magia del teatro, della fantasia, del coinvolgimento. Ci vuole un bel coraggio! Dove la trovi questa forza?

Intanto, ti ringrazio, ma sono solo un’artigiana del teatro e delle immagini che ama costruire qualcosa con gli altri: Un percorso di ricerca.. tutto qua! Pagato a caro prezzo, è vero! Ma quando arrivano degli attacchi violenti gratuiti, dettati dall’invidia, dopo il dolore e lo sgomento, capisco che forse nonostante tutto sono più fortunata di tanti! Ho azzeccato la direzione e amo quello che faccio! La forza? Lavorare con le emozioni è molto rischioso... sei sempre in movimento, in crisi, ma non hai scampo! Non lo so, è un turbine interno, come una febbre impetuosa... come quando sei innamorato che hai il chiodo fisso e fai le cose perché dettate da qualcosa di così forte ed irrinunciabile! E’ un innamoramento, come lo stesso indispensabile respiro... sei in mano sua: puoi rigirare le montagne e soffrire poi fino morire... un po’ una fissa, una malattia...la più bella del mondo, però!

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Q.B. - GIRO DEL MONDO IN 80 PIATTINUMERO1 / MARZO 2009

VOLIAMO IN BANGLADESH

La rubrica Q.B. ci farà conoscere in pillole curiosità e ricette di

culture lontane. In questo primo numero viaggeremo virtualmente in Bangladesh accompagnati da Abdur, bengalese di 34 anni, da 7 nel nostro paese e abitante a Monte Mario. Di lui colpiscono un sorriso tranquillo e lo sguardo profondo, un po’ timido. Dopo un po’ di ritrosia dovuta alla timidezza risponde alle nostre domande:

Da quanto tempo vivi nel nostro quartiere?Da sette anni e da sei ho aperto un Internet Point.

Come ti trovi?Bene, è un quartiere tranquillo e ormai conosco tutti i miei vicini.

Sei riuscito a farti degli amici qui?In realtà ho solo un’amica italiana, gli altri sono soprattutto conoscenti con i quali comunque ho una buona relazione.

Difficoltà incontrate?Come tutti gli stranieri all’inizio ho avuto problemi con i documenti e con la burocrazia italiana. Ma ora lavoro e vivo qui da 7 anni dove ho aperto un’attività commerciale. Da

un po’ ho qualche problema dovuto al calo di lavoro e alla crisi, che ha colpito anche noi!

In questo periodo c’è un po’ di tensione con gli stranieri. Tu l’hai percepita qui nella nostra zona?In realtà non molto. Anche perché lavoro dalla mattina alla sera, esco poco e quando esco vado spesso alle feste organizzate dai miei concittadini. Inoltre lavoro sodo e la gente mi rispetta. In fondo anche io creo ricchezza per il vostro paese, pago le tasse, le bollette, il locale, ho dato anche lavoro a degli italiani. Questo la gente che mi conosce lo sa.

Parlami del tuo paese.QDietro alle immagini di cicloni e inondazioni, di instabilità politica, di grande povertà, il Bangladesh nasconde un paese bello, con una ricca storia e una varietà di luoghi interessanti: siti archeologici che risalgono a più di 2000 anni fa, la foresta di mangrovie più grande del mondo e le tenute dei maragià del XIX secolo. Un paese che pur assomigliando all’India, con la quale confina, ha delle caratteristiche proprie dovute all’antica lingua e cultura bengali e alla religione musulmana.

Consiglieresti di visitarlo?Sì, anche se ora ci sono un po’ di problemi dovuti alla politica, ma ci sono dei paesaggi stupendi che vale la pena visitare…

Q.B. - GIRO DEL MONDO IN 80 PIATTINUMERO1 / MARZO 2009

Terminiamo questo brevissimo viaggio in Bangladesh con una

ricetta tipica: il riso alla bengalese. La tradizione culinaria del Bangladesh, i cui principali alimenti sono a base di riso e curry, ha stretti rapporti con il mondo indiano, ma con caratteristiche proprie. Buon viaggio, o meglio buon appetito.

RISO ALLA BENGALESE:

INGREDIENTI per 4 persone: 250 gr di riso basmati - 3 carote tagliate a fiammifero - 1 peperone tagliato a piccole listerelle - 100 gr di piselli (freschi o decongelati) - 1 tazza di cimette di cavolfiore - 2 bustine di zafferano sciolte in 1 bicchiere di latte - una macinata di pepe - 50 gr di anacardi tostati e tritati grossolana-mente - acqua - sale ed olio

PREPARAZIONE: Scaldate l’olio in un tegame antiad-erente e fatevi rosolare per pochi minuti le verdure. Aggiungete il riso e continuate a friggere mescolando per alcuni minuti. Salate e pepate. Aggiungete acqua tiepida in modo che superi di alcuni millimetri il riso, coprite e lasciate cuocere lentamente per circa 10 minuti. A cottura quasi ultimata unite il latte tiepido in cui è stato sciolto lo zafferano. Ritirate dal fuoco ed aggiungete gli anacardi quindi mescolate, lasciate riposare coperto per 5 minuti e poi servite.

Di Francesca Caprioli

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LENTE LOCALENUMERO1 / MARZO 2009

La Regione Lazio e il progetto Sicurezza

L’Assessore della Regione Lazio Daniele Fichera annuncia il fi-

nanziamento di due interventi per la sicurezza dei cittadini del Municipio 19. Il primo è un progetto per ren-dere operativi i vigili di prossimità; il secondo, invece, è un progetto per la sicurezza urbana che prevede l’istituzione di una struttura perma-nente per la sicurezza nel quartiere Primavalle. Si tratta di un vero e pro-prio centro operativo di controllo del territorio capace di mettere in rete le informazioni raccolte sulle con-dizioni di sicurezza e di legalità del municipio e di coordinare tutti gli altri soggetti impegnati a garantire la sicurezza nel territorio. E’ inoltre prevista la realizzazione della nuova caserma dei Vigili Urbani. Questa è molto attesa soprattutto dal corpo dei vigili, costretto a lavorare in un vec-chio palazzo, con barriere architet-toniche e carente da un punto di vista funzionale e logistico (mancanza di parcheggio, di riscaldamenti e vici-nanza di scuole che rendono difficile il transito delle pattuglie).

La Giunta Marrazzo sblocca il Contratto di Quartiere Balduina - Selva Candida

Il nostro Municipio è interessato dal Contratto di Quartiere “Balduina –

Selva Candida” che prevede uno stan-ziamento complessivo di oltre 3,1 mln di Euro. Tali progetti prevedono un intervento integrato sul territorio del Municipio (60% per opere di riqualificazione urbanistica, 20% per opere a sostegno socio economico e 20% per opere a sostegno sviluppo sociale). Nella recente manovra finanziaria della Regione Lazio sono stati stanziati 3 milioni di euro che, sommati alle risorse già accantonate, consentiranno di procedere nell’iter amministrativo necessario all’apertura dei due cantieri.

La Provincia rilancia lo sport nelle scuole

Patrizia Prestipino, Assessore alla pratica sportiva della Provincia di

Roma, si sta impegnando a monitorare le scuole secondarie e a indirizzare gli sforzi dell’Amministrazione nella riqualificazione degli impianti sportivi esterni. Questo perché, finalmente, si riconosce l’educazione fisica come parte centrale dell’educazione della persona. L’Assessore ha fatto sapere che verranno coinvolte anche le scuole del nostro territorio.

LENTE LOCALENUMERO1 / MARZO 2009

Il Presidente Piero Marrazzo: Case popolari. In arrivo 5.700 nuovi alloggi

È di 275 milioni la cifra messa a disposizione dalla Regione Lazio

per la costruzione di circa 6 mila nuove case di edilizia agevolata, precisamente 5.700 appartamenti. Il consiglio regionale ha infatti approvato la delibera sui finanziamenti. Nella stessa delibera sono previsti 70 milioni di euro per il cosiddetto “housing sociale”, alloggi destinati a giovani coppie e lavoratori precari, oltre 18 milioni per la costruzione di case destinate ad anziani e 46 milioni per agevolare l’acquisto da parte degli inquilini degli appartamenti dismessi da enti e società.

Nuovo campo nomadi sul nostro territorio

La Giunta di centrodestra del Municipio 19 ha indicato la zona

tra Via Boccea, Via Santa Maria di Galeria e la Via Braccianese come idonea all’insediamento di un campo nomadi. Diverso, invece, il parere degli abitanti, già costretti a vivere in una zona carente da un punto di vista dei servizi e delle infrastrutture.

Ronde. Una pericolosa anomalia italiana

“Mi chiedo cosa penseranno gli altri paesi europei della nuova

anomalia italiana delle ronde, ma immagino già la risposta: si arriva tardi e male ad affrontare problemi come quelli della sicurezza che in Europa hanno avuto soluzioni più rapide senza alimentare quel clima di razzismo e di odio che oggi sta esplodendo nel nostro Paese. La strada maestra non è questa, che è figlia del razzismo e dell’istigazione all’odio, una merce politicamente redditizia, ma è quella seguita dalla Regione con la legge che riguarda l’immigrazione, con l’aumento dei fondi per la sicurezza, con il sostegno al “Patto per Roma sicura”, con i progetti per la sicurezza e l’integrazione sociale e con la collabora zione con le istituzioni alle quali è affidata la sicurezza dei cittadini.” Lo ha dichiarato il consigliere regionale Massimo Pineschi, capo gruppo della Lista Civica Marrazzo per il PD .

Daniele Fichera Massimo Pineschi

Patrizia Prestipino

Piero Marrazzo

Un campo nomadi

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LIBERA...MENTENUMERO1 / MARZO 2009

C’è QUALCUNO IN CASA

E’ pasqua. Un uomo adulto, solo, arriva a casa sua con un grosso

uovo di pasqua, un uovo enorme, troppo grosso anche per una famiglia di 10 persone. Davvero troppo grosso per un solo uomo. Saranno almeno dieci chili di cioccolata. Appena entrato è euforico, posa l’uovo sul tavolo, accende la TV e poi comincia il rito dello scarto del grande uovo… come un bambino eccitato…non sta nella pelle, pregusta con la bava alla bocca il sapore di quel buonissimo cioccolato. Se ne sta infilando il primo pezzo in bocca quando…suona il campanello

della porta e lui, furtivamente nasconde l’uovo dietro il divano, va ad aprire…è una sua vicina di casa, lo invita a cenare con loro, è il giorno di pasqua.. e lui sempre così solo potrebbe unirsi alla famiglia…lo sa che potrebbe farlo ma non ne ha nessuna voglia, e poi il suo uovo? Con la porta accostata, per non fare vedere dentro, risponde seccamente di no, che lui non ha bisogno di nessuno, non cerca compagnia e non accetta la pena di nessuno. La signora resta basita da una simile aggressività, lei lo aveva fatto con tutto il cuore, altruisticamente.

Sto bene da solo è la sua risposta e lasciatemi in pace…buona pasqua…e andate al diavolo…La vicina ci resta male, insiste un po’…poi desiste augurandogli comunque una buona serata…e che se ci ripensa…loro vorrebbero aprire le loro uova e condividerle con lui…al solo pensiero di condividere le uova lui rabbrividisce. la porta si richiude e lui torna al suo enorme uovo. Ora è con l’uovo sul tavolo, ha la bocca piena di cioccolato, mentre guarda la televisione. Pezzo dopo pezzo guardandosi attorno con circospezi-

one come farebbe una iena finisce tutto l’uovo. Si siede soddisfatto davanti alla tv pulendosi i denti con lo stuzzicadenti e sorridendo soddisfatto della mangiata, ruttando di tanto in tanto e ridendo di uno spettacolo insulso. L’enorme quantità di cioccolato che ha ingurgitato gli procura una specie di euforia, ma anche un po’ di sonnolenza. Ma chi se ne frega, l’ha mangiato tutto, per questo l’aveva comprato no? Ora è tardi ma prima di andare al letto accartoccia tutto il cellophane dell’incarto dell’uovo, una pallottolona grossa e ben stretta…domattina la butterà nel cassonetto, ora non ha nessuna voglia di scendere di sotto. Va a dormire. Mette il suo pigiama e tra un rigurgito e un rutto appoggia con cura l’orologio sul comodino, sarà una notte meravigliosa e piena di sogni, conosce la cioccolata e sa dei suoi benefici effetti sulla psiche. E’ un dono di Dio la cioccolata. E’ un calmante contro la solitudine, una panacea contro la tristezza e un buon sostituto dell’amore, ma sì anche dell’amore chi se ne frega dell’amore. Troppo sopravvalutato l’amore, il prossimo…la gente.Tutte stronzate. Si addormenta subito come un angioletto…con ancora la bocca sporca di cioccolato.Durante la notte sente dei rumori provenire dalla sala da pranzo…ha paura.. qualcuno è entrato in casa per derubarlo…forse ucciderlo… si nasconde sotto le coperte…l’ansia lo assale sempre più…il rumore leggero continua dal salone…il suo cuore pompa a tremila…assalito dal panico si rifugia sotto le coperte e comincia a sudare. C’è un silenzio nel condominio, irreale solo questi strani bisbigli che vengono dalla cucina. Potrebbe urlare e richiamare l’attenzione dei vicini, ma poi lo sentirebbero pure i ladri che sono in cucina…meglio stare zitti, magari non si accorgono di lui e se ne vanno. Dio falli andar via ti prego! Ma niente, il rumore di bisbigli continua…si stanno parlando tra di loro, si stanno mettendo d’accordo per finirlo. Sotto al lenzuolo il caldo si è fatto insopportabile e l’aria scarseggia, ma la testa fuori non ce la mette,

il panico ormai lo ha preso. Adesso improvvisamente il rumore cresce, come di qualcosa che ha strusciato su un muro, come di un abito…magari una pistola contro la stoffa. Eccoli…respira a fatica e sta sempre peggio…poi un forte dolore al braccio e al petto. Un conato di cioccolata finisce sul cuscino…sto morendo pensa…poi rantola qualcosa, come una preghiera e muore colto da un infarto fulminante…La mattina dopo la

vicina bussa alla porta, ha in mano un caffè che vorrebbe offrirgli…ma non risponde nessuno. Continua impensierita perché la sua macchina sta sotto casa e lui non va mai senza macchina. Alla fine si decide e chiama la polizia. La porta viene sfondata e l’uomo viene ritrovato nel suo letto col cuscino tutto sporco di cioccolato. In cucina la grossa pallottola di carta si è completamente riaperta e continua ancora a scricchiolare e frusciare.

LIBERA...MENTENUMERO1 / MARZO 2009

Da Marzo in tutte le librerie

Di Roberto Pardini

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zOO...DIACONUMERO1 / MARZO 2009

Ariete: Nuove occasioni si presenteranno abbondanti in questo mese di marzo. Uscite visitate il quartiere incontrate amici. Carpe diem…

Toro: Mese in discesa. Valuta bene le scelte importanti che potrebbero cambiare in meglio il corso dei prossimi mesi. Chi va piano…

Gemelli: Mese all’insegna dell’energia fisica e mentale.. Verrete apprezzati nei di-versi settori della vita. Niente e nes-suno vi potrà fermare.

Cancro: Il periodo non è tra i più favorevoli. Cercate di non ripetere gli stessi er-rori del passato. La gatta frettolosa ha fatto i figli ciechi.

Leone: Fermezza. . .fermezza. . .fermezza. Dovrete cercare di essere più decisi del passato. Ogni dubbio vi potrebbe costare molto. Chi si ferma è perduto…

Sagittario: State attenti a chi vi circonda: qual-cuno potrebbe essere con voi poco corretto. Attenti al lupo.

Vergine: La fortuna è dalla vostra parte. Ap-profittatene. Giocate. Osate. Dedicate cura a voi stessi. Mens sana in corpore sano.

Capricorno: Continua un periodo favorevole: evi-tate però un po’ di egocentrismo. Tratta gli altri come vorresti essere trattato.

Bilancia: Importanti cambiamenti positivi nel lavoro. Non vi dimenticate però di chi vi è stato vicino in passato. Gli amici non servono solo nel momento del bisogno…

Acquario: Valutate bene se è davvero il caso di tornare indietro su scelte già fatte. Guardate avanti…

Scorpione: Avrete la tendenza ad essere un po’ egoisti: evitate. Dare a volte è più bello che ricevere.

Pesci: Periodo tranquillo senza tante scosse. Attenti a non essere troppo oziosi e superficiali. L’ozio può diventare il pa-dre dei vizi.

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