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Composizione grafica dott. Andrea Dezi - 2003
CORSO DI STORIA DELLE ISTITUZIONI POLITICHE
Docente Prof. Martucci
Unità 11 (Lezioni n.21/22)
I SEMESTRE
A.A. 2007-2008
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21.1
LO SPAZIO ISTITUZIONALE
DEL
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO
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21.2
A. QUADRO NORMATIVO
1) Statuto Albertino
Non contiene disposizioni relative al p.d.C
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21.3
A. QUADRO NORMATIVO
2) normativa pre - statutaria
non risulta abrogata
rinvio al Consiglio di Conferenza (28.V.1834) (cfr. Un.20/8, quadro C)
discussione definitivapreliminar disc.
Regio Biglietto 9.X.1841 riunione settimanale alla presenza del re
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21.4A. QUADRO NORMATIVO
3) R.D. sulle attribuzioni del p.d.C. 1867
voluto da Ricasoli
abrogato successivamente
N.B. Manuale ad uso dei deputati al Parlamento nazionale XVIII legislaturaRoma, Tipografia della Camera dei Dep., 1892
Menziona i Presidenti del CdM nella tabella sui Ministeri 1848 – 1892; pp.780-787
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21.5
B. NOMINA DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO
a) lo Statuto tace1- Monarchia liberale sardo-italiana 1848/1922 b) il re non ha vincoli
nomina chi vuole
con chi si consulta?• pres. Senato• Giolitti sostiene di aver suggerito dei nomi
ma il C.d.M 6.VI.1861 indica
Ricasoli
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21.6
B. NOMINA DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO
2- Monarchia fascista il re
nomina B. Mussolini(31.X.1922)
lo revoca e lo fa arrestare (25.VII.1943)
3- Repubblica italiana
a) l’art. 92 cost. non pone limiti
b) la prassi repubblicana ha reso il rituale bizantino
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21.7
B. NOMINA DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO
3- Repubblica italiana b) la prassi repubblicana ha reso il rituale bizantino
1- incarico di formare il governo2- accettazione con riserva3- scioglimento della riserva4- sottoposizione al C d S lista ministri5- DPR nomina ministri6- giuramento ministri7- voto di fiducia delle Camere
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21.8
B. NOMINA DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO
N.B. tra le elezioni e la formazione del nuovo governo passano diverse settimane
Stati europei entro 24/48 ore dalle elazioni politiche
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21.9
C. USCITA DI SCENA DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO
a) morte
b) dimissioni (ad esempio)
Cavour (6.VI.1861)
d’Azeglio (3.XI.1852)
Cavour (19.VII.1859)
Giolitti 5 casi
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21.10
C. USCITA DI SCENA DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO
c) il re sfiducia il pdC e impone le dimissioni almeno 5 volte
• Alfieri 19.X.1848• I Ricasoli 3.III.1862• III Ricasoli 10.IV.1867• I Rattazzi 7.XII.1862• I Minghetti 24.IX.1864
[M. lo apprende dai giornali]
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21.11
D. PRASSI PRESIDENZIALE
1- p.d.C. defilato M. d’Azeglio (7.V.1849 / 3.XI.1852)
B. Cairoli 24.III / 12.XII.1878 14.VII / 25.XI.1879 25.XI.1879 / 29.V.1881
(Depretis Interni)
L. Facta 26.II / 1°.VIII.1922 1°.VIII / 31.X.1922
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21.12 D. PRASSI PRESIDENZIALE
2- p.d.C. meteore B. Ricasoli 12.VI.1861 / 3.III.1862
U. Rattazzi 3.III.1862 / 7.XII.1862 10.IV / 26.X.1867
Al. Fortis 28.III / 22.XII.1905 24.XII.1905 / 8.II.1906
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21.13 D. PRASSI PRESIDENZIALE
3- p.d.C. effimeri L.C. Farini 8.XII.1862 / 21.III.1863
S. Sonnino 8.II / 27.V.1906 11.XII.1909 / 31.III.1910
uomini dei 100 gg.
4- dittatura parlamentare rinvio
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21.14
E. DITTATURA PARLAMENTARE
a- in cosa consiste
il p.d.C. gestisce le elezioni politiche
dalle urne schiacciante maggioranza governativa
gestisce regime censitario (1848/1882)
persuasione tramite prefetti
suffragio allargato (1882/1913)universale (1913/1921)
intimidazione (collegi meridionali)
cfr. G.Salvemini, Il ministro della malavita
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21.15
E. DITTATURA PARLAMENTARE
b- chi la pratica
Cavour 4.XI.1852 / 19.VII.1859 21.I.1860 / 6.VI.1861
Depretis 25.XII.1876 / 23.III.1878 19.XII.1878 / 14.VII.1879 19.V.1881 / 19.VII.1887
Crispi 7.VIII.1887 / 6.II.1891 15.XII.1893 / 9.III.1896
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21.16
E. DITTATURA PARLAMENTARE
b- chi la pratica
Giolitti 15.V.1892 / 28.XI.1893 3.XI.1903 / 12.III.1905 29.V.1906 / 10.XII.1909 30.XI.1911 / 19.III.1914 15.VI.1920 / 4.VII.1921
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21.17
F. ANALOGIE E DIFFERENZE TRA I 4 DITTATORI PARLAMENTARI
1- analogie i 4 statisti esercitano un controllo ferreo sulla maggioranza parlamentare
politica ambiziosa Cavour
Crispi
2- differenze a- prevalenza della politica estera Cavour
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21.18
F. ANALOGIE E DIFFERENZE TRA I 4 DITTATORI PARLAMENTARI
2- differenze b- galleggiamento ministeriale Depretis
c- rischio
d- routine di governo
calcolato Cavouravventura militare Crispi
disagio Cavour Crispi
a proprio Depretisagio Giolitti
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21.19
F. ANALOGIE E DIFFERENZE TRA I 4 DITTATORI PARLAMENTARI
2- differenze
e- crisiCavour giganteggia
Giolitti si ritrae
indica al re
avversario Sonnino(crisi grave)
ascaro Facta(crisi lieve)
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22.1
SUFFRAGIO 1848/1924
A- SISTEMI ELETTORALI
a- finalità consentono di regolare la legittimazione delle Camere elettive (trasformazione dei voti in seggi parlamentari
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22.2
A- SISTEMI ELETTORALI
b- tipi e regimi
1- Antico Regime (Francia) 1450/1789
3 corpi elettorali
NobiltàTerzo stato
Clero
N.B. non esiste il soggetto unico di diritti e d’imposta
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22.3A- SISTEMI ELETTORALI
2- Regime rappresentativo
a) esercizio della rappresentanza
suffragio maschile suffragio universale (M + F)
censitarioallargato
universale
b- tipi e regimi
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22.4A- SISTEMI ELETTORALI
b) modalità 1- maggioritario
2- proporzionale
uninominale secco
doppio turno
2- Regime rappresentativo
b- tipi e regimi
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22.5
B- UOMINI E DONNE
a- Dal XVIII secolo al XX votano solo gli uomini
b- quando democratici, radicali e socialisti chiedono il suffragio universale lo chiedono solo per gli uomini
c- il Movimento delle Suffragette si sviluppa per chiedere l’estensione del suffragio alle donne
U.S.A.
Gran Bretagna
(fine ‘800/ anni ’20 del ‘900)
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22.6B- UOMINI E DONNE
d- in sede di ricostruzione storica quando ci si riferisce al Sette/Ottocento bisogna sempre specificare che si tratta di suffragio maschile
censitario
universale
allargato
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22.7B- UOMINI E DONNE
N.B.
a- le donne sono escluse dai diritti politici perché incluse nella famiglia
b- in società di deferenza basate su gerarchie sociali e familiari cristallizzate da secoli, se le donne votassero
il capo-famiglia come rappresentante naturale
voterebbero seguendo le indicazioni del capo-famiglia
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22.8B- UOMINI E DONNE
N.B.
c- l’esclusione delle donne non ha motivazioni di tipo anti-femminile
Comunità dei Pirenei d’Antico regime
successione matrilineare
alle elezioni del Terzo Stato per gli Stati Generali del Regno di Francia, votano le madri di famiglia
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22.9B- UOMINI E DONNE
N.B.
d- il filosofo Condorcet è l’unico a teorizzare il diritto di voto per le donne che egli definisce
« la metà dell’Universo»
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22.10
C- SUFFRAGIO MASCHILE
1- suffragio maschile censitario (1848/1881) maggioritario a doppio turno con
ballottaggio
Regno di Sardegna 1848/60 Regno d’Italia 1861/1924
a- R° di Sardegna 1848-1860
b- R°di Sardegna (Alta Italia) 1860
c- Regno d’Italia 1861/1881
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22.11C- SUFFRAGIO MASCHILE
2- suffragio allargato (1882/1911) proporzionale x poco tempo
maggioritario doppio turno con ballottaggio
a- Depretis ritarda 6 annib- legge Zanardellic- corpo elettorale quadruplicatod- estensione diritto di voto artigiani
fittavoli
mezzadri massari
e- ambiguità art. 100 rinvio
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22.12C- SUFFRAGIO MASCHILE
3- suffragio larghissimo (1912/1913) legge Giolitti
maggioritario a doppio turno con ballottaggio
premio di maggioranza 25% voti = 2/3 seggi
collegio unico nazionale
4- suffragio universale maschile (1919/1924) legge Nitti (proporzionale)
5- legge Acerbo