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FINANCIAL INNOVATIONS TEAM SPA
Bologna, 22 ottobre 2018
Emanuele Facile – Presidente
Comunicazione interna ed esterna dei risultati del rischio di cambio
Hedging policy sul rischio di cambio
2
• Premessa: i rischi finanziari sono un argomento tecnico che si presta a interpretazioni superficiali o errate
• I punti di attenzione dei destinatari della comunicazione…e le “trappole” per le aziende
• L’evoluzione della cultura sui rischi e della prassi negli ultimi anni (…decenni)
• Gli obiettivi e le modalità di comunicazione
Indice
3
• I rischi finanziari sono un argomento tecnico (soprattutto il rischio di cambio e di prezzo delle materie
prime), poco diffuso nella cultura professionale degli operatori economici
• Il primo ostacolo culturale è spesso nel Board della propria impresa: c’è poca comprensione della
dimensione rischio e soprattutto dei trade-off tra costi di riduzione del rischio e obiettivi raggiungibili
• La dimensione rischio non è parte integrante della contabilità e del bilancio e spesso anche la
pianificazione e controllo di gestione si adagia alla contabilità
• Tra gli analisti equity prevale una cultura professionale con matrice economico aziendale incentrata sulla
creazione di valore, che non rende semplice incorporare le informazioni sui rischi negli schemi di analisi
• Tra gli analisti debt prevale una cultura professionale di analisi di bilancio, che non contempla la
dimensione rischio
• In sintesi, spiegare l’impatto dei rischi a chi non li conosce richiede particolare attenzione
Premessa: tecnicismo e cultura finanziaria
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• Premessa: i rischi finanziari sono un argomento tecnico che si presta a interpretazioni superficiali o errate
• I punti di attenzione dei destinatari della comunicazione…e le “trappole” per le aziende
• L’evoluzione della cultura sui rischi e della prassi negli ultimi anni (…decenni)
• Gli obiettivi e le modalità di comunicazione
Indice
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LE “TRAPPOLE” PER IL CFO
• Evidenza contabile dei costi delle coperture, non dell’effetto riduzione rischio
• Valutazione con ottica “ex post” dei risultati della gestione
• Poca chiarezza sugli obiettivi da perseguire e sulle deleghe gestionali
PUNTI DI ATTENZIONE NELLA COMUNICAZIONE AL BOARD / VERTICE AZIENDALE
• La dimensione “rischio” di piani e budget: • Qual è il rischio di non gestire i rischi ?
• Impatti del cambio sui ricavi e sui margini aziendali (Ebitda in primis):
• Riscostruire l’effetto complessivo dei risultati tra esposizione e derivati
• Impatto sui risultati comunicati:
• Come comunicare gli scostamenti rispetto ai risultati
• Attenzione a poste rilevanti, soprattutto se negative
• Risultati gestione finanziaria vs gestione operativa:
• Possibile attribuzione errata dei risultati
I punti di attenzione nella comunicazione al Board della propria azienda
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LE “TRAPPOLE” PER LE AZIENDE:
• Focus solo sul mark-to-market negativo dei derivati
• “Attività in derivati = speculazione”
• Risultati positivi attività in cambi: considerati non ripetibili
PUNTI DI ATTENZIONE NELLA COMUNICAZIONE A FINANZIATORI / ANALISTI DEBT
• Impatti del cambio sul cash flow operativo a supporto del ripagamento del debito:
• No incertezza e volatilità del cash-flow
• Il mark to market dei derivati in centrale rischi:
• Da che elementi positivi è compensato?
• Equilibrio patrimoniale (es. Patrimonio netto consolidato):
• Impatto sugli indici di bilancio
• Impatto sui covenants:
• Come considerare effetti complessivi
I punti di attenzione nella comunicazione agli Analisti Debt
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LE “TRAPPOLE” PER LE AZIENDE:
• “La gestione finanziaria dei rischi non ha impatti sulla competitività e sul valore nel lungo periodo”
• “Sono rilevanti solo le perdite, gli utili sono speculazione”
• “Il Cfo deve prevedere l’andamento dei mercati, altrimenti non serve”
PUNTI DI ATTENZIONE NELLA COMUNICAZIONE A INVESTITORI / ANALISTI EQUITY
• Impatto sulla redditività: • La redditività dipende da fattori non ripetibili?
• Impatto sulla competitività:
• La gestione dei rischi impatta negativamente sulla redditività e quantità vendute? • E’ allineata alle prassi di settore?
• Impatto sul valore: • Criteri di determinazione del valore: impatti su cash flow atteso ed EBITDA
I punti di attenzione nella comunicazione agli Analisti Equity
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LE “TRAPPOLE” PER LE AZIENDE:
• Conoscenza superficiale della normativa e conseguente applicazione rigida
• Valutazioni ex post su singole operazioni non coerenti con validazione preventiva della policy
AUDITORS
• Applicazione dell’Hedge Accounting: • Fondamento nelle esigenze gestionali e nella policy di copertura
• Impatto sui risultati di bilancio:
• Applicazione di metodologie stabili nel tempo e non logiche opportunistiche
• Indipendenza da controparti: • Utilizzare valutazioni indipendenti
• Processi decisionali:
• Strutturare policy e procedure
I punti di attenzione nella comunicazione agli Auditors
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• Premessa: i rischi finanziari sono un argomento tecnico che si presta a interpretazioni superficiali o errate
• I punti di attenzione dei destinatari della comunicazione…e le “trappole” per le aziende
• L’evoluzione della cultura sui rischi e della prassi negli ultimi anni (…decenni)
• Gli obiettivi e le modalità della comunicazione
Indice
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L’osservatorio di Financial Innovations sull’evoluzione del risk management in Italia
• Financial Innovations segue da oltre 25 anni l’evoluzione della normativa (IFRS, MIFID, OIC) e gli effetti sui comportamenti delle imprese e delle banche, attraverso progetti sul campo e attività di ricerca
PROGETTI - Analisi e miglioramento dei processi di gestione dei rischi
finanziari - Supporto all’applicazione
dell’hedge accounting QUADERNI AIAF
- Derivati finanziari e risk disclosure (2006,2007,2008):
analisi di bilanci di società quotate sull’applicazione degli
IFRS - Best practice per la disclosure
dei rischi finanziari (2009)
SURVEY / RICERCHE - Quantificazione del mercato dei
derivati in Italia (2004; Corriere Economia)
- La gestione dei rischi finanziari nelle aziende italiane: prassi di settore (2009, in collaborazione
con Unicredit) - L’evoluzione delle pratiche di risk
management con l’introduzione della MIFID (2010, in
collaborazione con ANDAF)
L’evoluzione del Corporate Risk Management
Poca trasparenza, molta flessibilità, pochi controlli interni ed esterni: - Nessuna evi- denza in bilancio fino al regolamento
differenziali - Affidamento “light” - Nessuna segnalazione in
centrale rischi - Nessun obbligo informativo
per l’intermediario (es. Mifid)
“Far West dei derivati”
Coerenza tra strategie gestionali e rappresentazione in bilancio
- Omogeneità del contesto normativo internazionale ed italiano
- Coerenza tra strategie gestionali e rappresentazione in bilancio
“Repubblica dei
derivati” ?
1985 - 2006 2006 - 2017 2018 ? -
“Stato di diritto dei derivati
(di stampo autoritario..)”
Gestioni statiche, specifiche, di breve termine, poche opzioni: - Segnalazioni in Centrale Rischi - Introduzione IAS - Introduzione OIC - Introduzione Mifid - In Italia ampia disponibilità
fidi – no cash collateral
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• Gli effetti sono simili a quanto successo alla prima introduzione degli IAS/IFRS, con la nuova componente della maggiore regolamentazione del mercato dei derivati:
• prevarrà nel breve termine la certezza della rappresentazione contabile sulle logiche gestionali nella scelta degli strumenti da utilizzare
• la maggioranza delle società limiterà l’attività di gestione dei rischi finanziari a strumenti plain vanilla e a tecniche di gestione molto semplici seppur talvolta sub-ottimali dal punto di vista finanziario
• gli auditors imporranno logiche restrittive di applicazione se le aziende non si attrezzeranno per contrapporre la propria impostazione
• alcune società preferiranno non applicare l’hedge accounting e gestire i rischi con flessibilità
• dopo alcuni anni emergerà la consapevolezza dei limiti dei criteri applicati
… ma soprattutto
• aumenta fin da subito l’esigenza di comunicare l’impatto degli strumenti finanziari sia internamente che
esternamente e la necessità / opportunità di aggiornare la strategia di gestione dei rischi
L’impatto nel breve termine dell’introduzione dell’OIC 32
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“Strumento di governance dell’azienda”
• Coerente negli obiettivi rispetto alle scelte di business ed ai rischi esistenti
• Strategico nelle valutazioni sul profilo di protezione / opportunità / costo
• Economico / gestionale piuttosto che contabile
• Flessibile nelle strategie di copertura
• Misurabile nei risultati ottenuti e nei rischi evitati
• Cost effective nell’utilizzo degli strumenti finanziari
• Coordinato con la pianificazione e controllo dell’azienda sia nella definizione degli obiettivi che nella misurazione degli scostamenti
Il corporate risk management del futuro sarà…
• L’impianto normativo consente una elevata flessibilità nell’applicazione delle regole di hedge accounting in modo che i valori di bilancio rappresentino in maniera efficace la politica di gestione dei rischi
• In ogni caso la gestione dei rischi finanziari non può prescindere dall’utilizzo di un’adeguata reportistica gestionale che supporti l’assunzione delle decisioni di copertura e fornisca un adeguata evidenza dello scostamento tra risultati effettivi e obiettivi
• La sostenibilità nei confronti dei revisori e di tutti gli stake holder dei criteri di hedge accounting adottati si basa sulla coerenza sia nei contenuti (policy) che nel tempo (applicazione non opportunistica)
• La policy ed i criteri di hedge accounting dovrebbero essere periodicamente rivisti in base all’evoluzione delle scelte gestionali e della situazione aziendale
…e la rappresentazione in bilancio ?
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• Premessa: i rischi finanziari sono un argomento tecnico che si presta a interpretazioni superficiali o errate
• I punti di attenzione dei destinatari della comunicazione…e le “trappole” per le aziende
• L’evoluzione della cultura sui rischi e della prassi negli ultimi anni (…decenni)
• Gli obiettivi e le modalità della comunicazione
Indice
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L’esigenza per le aziende di gestire i rischi finanziari è riconducibile ai seguenti aspetti:
• a parte casi particolari, sono rischi con elevata probabilità di manifestazione e non eliminabili a priori, originati
dall’attività caratteristica dell’impresa
• incidono sulla pianificazione degli obiettivi e sui risultati attesi comunicati: la predisposizone di budget e piani implica
anche la previsione di livelli obiettivo in merito ai rischi finanziari (ad es. cambi di budget) che devono essere poi difesi dalla
volatilità dei mercati finanziari
• incidono sulla governance dell’azienda, in quanto obiettivi e incentivazione del management e di controparti esterne quali
reti distributive, agenti e fornitori possono dipendere dall’andamento dei prezzi di mercato
• possono modificare in modo erratico la convenienza di importanti scelte aziendali, basate anche su un determinato
scenario di prezzi del mercato finanziario, con la conseguenza di costi aggiuntivi e ricavi inferiori al previsto
• il Valore e l’affidabilità di un’azienda dipendono anche da risultati consuntivi o previsionali impattati dai rischi finanziari
• la competitività di un’azienda può dipendere dai rischi finanziari
• la gestione dei rischi finanziari può costituire anche un’opportunità, se si utilizzano strumenti più flessibili, pur nel rispetto
delle finalità di copertura definite dalla policy
Il punto di partenza nella comunicazione: “Perchè gestire i rischi finanziari?”
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La comunicazione dei risultati è tanto più importante:
• quanto maggiore è la rilevanza dei rischi di mercato nel contesto aziendale
• quanto più articolata è l’attività di gestione
La comunicazione dei risultati dovrebbe porsi il duplice obiettivo di:
1. Far emergere il reale contributo dell’attività di gestione finanziaria dei rischi:
• alla riduzione dell’esposizione aziendale ai rischi finanziari, al di là delle evidenze contabili talvolta fuorvianti
• alla creazione di valore per l’impresa, a vario titolo
2. Evitare che una rappresentazione non adeguata o parziale generi dubbi in relazione a:
• volatilità del risultato economico futuro
• ripetitività di determinati risultati
• attribuzione alla gestione finanziaria di risultati che andrebbero inclusi nell’attività caratteristica
• stima dei rischi del business
L’importanza della comunicazione dei risultati
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INTERNA
• Allinerare la governance dei rischi (Cda, Vertice aziendale, Cfo, Treasurer) alla policy
• Consapevolezza delle scelte (orizzonte temporale, obiettivi, riduzione rischi)
• Coerenza tra obiettivi ed interpretazione dei risultati consuntivi
ESTERNA
• Evidenziare la coerenza tra obiettivi, strategie, strumenti, risultati
• Rappresentare i risultati gestionali
• Rassicurare sulla ripetibilità dei risultati nel futuro
I punti chiave nella comunicazione
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• I «momenti» della comunicazione sono:
• Report periodici per il Cda (es. annuali / semestrali)
• Sezione dedicata nel reporting package gestionale
• Reporting periodico dell’area finanza al CFO e ai vertici aziendali
• Annual report:
• inserimento sezione dedicata al risk management
• Nota integrativa al bilancio
• Sessione sui rischi nei fascicoli informativi a Finanziatori e Investitori
• Gli «oggetti» della comunicazione sono dei report prodotti dal CFO, che poi vengono utilizzati in vario modo (in tutto o in parte) a seconda degli interlocutori e della situazione:
• Risk Budget
• Posizione valutaria e risultati rischio cambio
• Sintesi policy
• Posizione competitiva
I «momenti» e gli «oggetti» della comunicazione
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Gli obiettivi: il risk budget
• Il budget del rischio (risk budget) indica il rischio massimo
tollerato dall’azienda nel periodo di pianificazione (es.
Budget), in relazione a Ebitda (es. Earnings at risk), Cash-
flow (es.Cash-flow at risk)
• L’Ebitda avrà quindi un valore medio di budget e delle
possibili variazioni indotte dai prezzi dei mercati
finanziari, che fino ad un certo livello l’azienda è disposta
a tollerare, oltre invece no
• Il risk budget può essere determinato con metodi di
natura statistica (es. CFAR) integrati con metodi di stress
test che misurino l’impatto delle code di probabilità
• Il risk budget concorrerà a determinare obiettivi e limiti
dell’area finanza e guiderà la scelta delle operazioni di
copertura
Ebitda medio
Risk budget cambi
Ebitda min
Ebitda max
21
La misurazione dei risultati deve:
1. Integrare i risultati ottenuti dagli strumenti finanziari con l’impatto sull’esposizione, in modo da determinare e
ricostruire il complessivo impatto sul conto economico
2. Calcolare gli scostamenti rispetto ai valori obiettivo, isolando l’impatto degli scostamenti sull’esposizione dai
risultati della gestione finanziaria
3. Catturare non solo i risultati in valore assoluto ma anche i benefici in termini di riduzione del rischio
4. (Eventualmente calcolare l’efficienza della gestione aziendale rispetto a strategie benchmark)
5. Integrarsi con i processi di pianificazione e controllo di gestione
6. Riconciliarsi con la rappresentazione in bilancio
La misurazione dei risultati
22
• Nel caso in cui oggetto della gestione del rischio di cambio siano voci di ricavi e/o costi, riuscire ad attribuire i risultati delle coperture direttamente alle poste coperte consente di:
• Presentare nel bilancio risultati coerenti con gli obiettivi gestionali, (ad es. rappresentare i ricavi ai cambi di copertura). Ciò è particolarmente rilevante per le poste che appartengono all’EBITDA vista la sua importanza quale indicatore di performance dell’azienda sia verso l’interno che verso l’esterno;
• Evitare l’attribuzione alla gestione finanziaria di risultati riferiti all’attività caratteristica, le attività di copertura sono a servizio del business, salvo casi particolari la tesoreria non è un centro di profitto
• Evitare che le rettifiche di valore classificate come oneri/proventi finanziari siano di entità tale da rendere difficile la comunicazione dei risultati agli stakeholders
Risultati della gestione del rischio nell’EBITDA: perché?
• I requisiti per l’attribuzione nell’EBITDA dei risultati della gestione sono gli stessi che permettono l’applicazione dell’hedge accounting: requisiti sostanziali e requisiti formali
• Tra i requisiti sostanziali:
• la dimostrazione dell’esistenza di una relazione economica tra uno o più elementi coperti (esposizione) ed uno o più derivati di copertura
• la dimostrazione che la relazione economica non è un fatto casuale ovvero che il derivato «copre» in modo efficace l’esposizione
le variazioni di valore dell’elemento coperto sono compensate dalle variazioni di valore dello strumento di copertura. In una relazione di copertura perfetta la compensazione è totale.
Risultati della gestione del rischio nell’EBITDA: requisiti
24
• Cambio a pronti EUR/USD: 1,1143
• (*) Comprende l’effetto degli strumenti di copertura. Per il calcolo si veda l’allegato "Misurazione cambio di esposizione e risultato previsionale".
Esempio di Report Cambi - 1 Risultato della gestione cambi - 30.06.20x1
Risultato totale (consuntivo e previsionale) Periodo 01/10/2014 - 31/12/2015
di budget totale
USD 7.709.085 1,2379 1,2290 EUR 6.227.550 EUR 6.272.648 EUR 44.727
Risultato previsionale Periodo 30/06/2015 – 31/12/2015
budget esposizione
USD 2.812.000 1,1800 1,2260 EUR 2.383.050 EUR 2.293.620 - EUR 89.431
Risultato consuntivo Periodo 01/10/2014 – 30/06/2015
di budget effettivo
USD 4.897.085 1,2737 1,2308 EUR 3.978.904 EUR 3.978.904 EUR 134.158
Flussi di cassa
netti totali
Cambio di
budget
Cambio
totale (*)
Flussi di cassa netti al cambio Risultato
totale
Flussi di cassa
netti previsionali
Cambio di
budget
Cambio
esposizione (*)
Flussi di cassa netti al cambio di Risultato
previsionale
Flussi di cassa
netti consuntivi
Cambio di
budget
Cambio
effettivo (*)
Flussi di cassa netti al cambio Risultato
consuntivo
Periodo: 01/10/20x0-31/12/20x1
Periodo: 30/06/20x1-31/12/20x1
Periodo: 01/10/20x0-30/06/20x1
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Esempio di Report Cambi - 2 Risultato della gestione cambi mensile e cumulato (periodo 01/10/2014 – 31/12/2015)
0% 0% 0%
81%
0%
114%
55%
150%
51%
265%
39%
157%
49%
125%
83%
0%
100%
200%
300%
Percentuale di copertura
134.158
-89.431
44.727
-150.000
-100.000
-50.000
0
50.000
100.000
150.000
200.000
EU
R
Risultato consuntivo Risultato previsionale
Risultato mensile consuntivo Risultato mensile previsionale
Risultato totale (in corso di formazione)
26
Esempio di Report Cambi - 3 Analisi di scenario del risultato previsionale
1,2462 1,23941,2334 1,2284 1,2259
1,23211,2501
1,2735
1,2983
-126.672 -114.141
-103.100 -93.830 -89.166 -100.717
-133.586
-175.016
-217.060
-20,00% -15,00% -10,00% -5,00% 0,00% 5,00% 10,00% 15,00% 20,00%
-250.000
-200.000
-150.000
-100.000
-50.000
0
50.000
100.000
150.000
200.000
250.000
1,0300
1,0600
1,0900
1,1200
1,1500
1,1800
1,2100
1,2400
1,2700
1,3000
1,3300Scenario
Ris
ult
ato
pre
vis
ion
ale
EU
R
Ca
mb
io d
i e
sp
os
izio
ne
Cambio a pronti nello scenario
Cambiodi budget Cambio di Esposizione Risultato previsionale
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• Prospetto di sintesi: Policy e risultati della gestione del rischio di cambio
La comunicazione nell’Annual Report Un esempio sul Rischio di cambio
Indicazione degli obiettivi
Indicazione modalità di gestione
Difendere i cambi di budget definiti per l'esercizio dalla volatilità dei mercati finanziari.
... L'attività di copertura si divide in due momenti. Il primo inizia contestualmente alla redazione del budget e termina con la fatturazione. I risultati di tale attività di copertura sono riclassificati contabilmente sopra l'EBITDA. Il secondo inizia alla fatturazione e termina con gli incassi. I risultati di tale attività di copertura sono rilevati tra gli oneri e/o proventi finanziari. Gli strumenti utilizzati sono principalmente (...)
Scostamento assoluto dovuto al rischio di cambio = = (ricavi consuntivi a cambi consuntivi - ricavi consuntivi a cambi di budget)
= +/- X
Contributo attività di gestione alla mitigazione del rischio:
Sintesi risultati gestione del rischio di cambio = = valori realizzati su derivati di copertura iscritti a CE sopra l'EBITDA
= -/+ Y
Riconciliazione tra dato contabile e dato gestionale
Il confronto tra X e Y è una misura dell’efficacia della gestione
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• È importante sottolineare l’allineamento della gestione dei rischi alle prassi di settore
Esempio di prassi di gestione per il settore abbigliamento/moda
Rischio di cambio Un report a supporto di incontri individuali con analisti Equity
Totale Parziale SpecificaPer
masseNetting
Plain
VanillaStrutturati Lineari Opzionali
Crediti / Debiti
commerciali1-3 mesi
Valori
assoluti
Eliminazione differenze
cambioX X X
Statica
(buy and hold)Accentrata X X
Protezione Ebitda di Budget
Protezione cambio obiettivo
(cambi di Budget/Listino)
Previsioni cash flow
(Incassi / Pagamenti)
Ordini
Cash Flow di Commessa
Crediti / Debiti finanziari
Offerta vincolante / Gara
Dividendi 1-3 mesiValori
assolutiProtezione cashflow X X
Statica
(buy and hold)Accentrata X X
Riserve distribuibili delle
controllate
Utile delle controllate EsercizioValori
assolutiProtezione P&L Consolidato X X
Statica
(buy and hold)Accentrata X X
Capitale sociale delle
controllate
1. ESPOSIZIONE3. STRATEGIA e
MODALITA' DI GESTIONE
PR
AS
SI
PR
EV
AL
EN
TI
Copertura Tipologia Strumenti
Strategia Gestione
2. OBIETTIVI
TipologiaOrizzonte
temporaleMisurazione
AREE
RILEVANTI
12 - 24 mesiPrevisioni economiche
(Ricavi / Costi)X X X
Statica
(buy and hold)
Valori
assolutiAccentrata X X X
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Conclusioni
La gestione dei rischi finanziari in un’azienda è «un lavoro ingrato»: nessun merito, solo errori
Ogni rilevante discontinuità normativa impone di rivedere (o comunque aggiornare) le scelte gestionali e questa è
quindi un’opportunità da non perdere per avviare una nuova stagione
L’OIC 32 è un’occasione per:
Aggiornare gli obiettivi e la strategia di gestione
Definire una policy ed un contesto decisionale più strutturato, di maggiore salvaguardia per il CFO
Utilizzare strumenti o tecniche di copertura più flessibili, che possono dare buoni risultati in qualunque
scenario di mercato
Strutturare un sistema di misurazione dei risultati e di reporting che evidenzi l’apporto del CFO al valore
dell’azienda
...a maggior ragione con alle spalle l’esperienza dello IAS 39
…ricordiamoci che le prime domande a cui dare una risposta sono quelle dell’imprenditore e del vertice
aziendale:
Cosa succede al conto economico di gruppo se il cambio si muove di x% ?
Abbiamo guadagnato o perso sui cambi? Rispetto al budget e rispetto alle altre aziende?
Cosa avremmo potuto fare di diverso ? Sono risultati evitabili / ripetibili ?
30
Grazie per
l’attenzione !
31
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