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COMUNITÀ PARROCCHIALE SANT’ANDREA APOSTOLO CASTELNUOVO DON BOSCO ASSUNTA 2014

COMUNITà PARROCCHIALE SANT’ANDREA APOSTOLO · 2017-09-02 · ore 11:00 Colle - Basilica Don Bosco (inferiore) ore 16:00 Colle - Basilica Don Bosco (inferiore) ... Nel 1841 nella

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COMUNITàPARROCCHIALE SANT’ANDREA

APOSTOLO

CASTELNUOVO DON BOSCO ASSUNTA 2014

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23 Pellegrinaggio al Santo e alla Madonna di Monte Berico24 La Via della Croce25 A Roma dal Papa26 Festa degli Alpini di Castelnuovo Don Bosco28 Estate Ragazzi 201429 I nostri defunti30 Sacramenti (Battesimi e Matrimoni)32 Programma parrocchiale

3 La parola del Parroco4 Visitadell’Arcivescovo5 Gesti di solidarietà6 Una serata tra amici7 Mercatinodell’usato Processione di Maria Ausiliatrice8 Sant’AndreaApostolo17 Don Bosco e i momenti fondamentali della sua vita spirituale vissuti inSant’Andrea22 Due Papi Santi Primo centenario della cappella della Consolata

Don Edoardo: 380.360.39.35 - Don Hubert: 335.160.96.18 - Fisso: 011.9876683Sito: www.parrocchia.eu - Email: [email protected]

Per offerte CR ASTI Castelnuovo: IBAN: IT39M0608547380000000020232

Chiesa dei Santi Castelnovesi

giorni ferialiGiovedì 9:30 - 11:30

Sabato ore 17 - 18

giorni festivi durante le sante Messe

BASILICA SAN GIOVANNI BOSCO

giorni feriali6:30 - 8:00 – 9:30 - 11:30 – 15:00 - 17:00 (ora solare)

6:30 - 8:00 – 9:30 - 11:30 – 15:30 - 17:30 (ora legale)

giorni festivi8:00 - 12:00 – 15:00 - 18:00 (ora solare)

8:00 - 12:00 – 15:30 - 19:00 (ora legale)

GIORNI FESTIVI E POMERIGGIO PREFESTIVIore 07:30 Santi Castelnovesi ore 08:00 Colle - Basilica (festivi superiore)ore 09:00 ChiesaparrocchialeSant’Andreaore 09:30 Colle - (festivi superiore)ore 10:00 Casa di riposo San Giuseppeore 11:00 Santi Castelnovesiore 11:00 Colle - Basilica (festivi superiore)ore 16:00 Colle - Basilica (festivi superiore)ore 17:00 Colle - Basilica (festivi superiore) ora legaleore 17:00 Santi Castelnovesi (ora solare)ore 17:15 Colle - Basilica (solo festivi superiore)(ora solare)ore 18:00 Santi Castelnovesi (ora legale) ore 18:15 Colle - Basilica (solo festivi superiore) (ora legale)

SOMMARIO

GIORNI FERIALI E SABATO MATTINEore 07:00 ChiesaparrocchialeSant’Andreaore 07:00 Colle - Basilica Don Bosco (inferiore)ore 08:00 Colle - Basilica Don Bosco (inferiore)ore 11:00 Colle - Basilica Don Bosco (inferiore)ore 16:00 Colle - Basilica Don Bosco (inferiore) (ora solare)ore 17:00 Colle - Basilica Don Bosco (inferiore) (ora legale)ore 17:00 Cappella Suore Consolata (ora solare)ore 18:00 Cappella Suore Consolata (ora legale)

SANTE MESSE

CONFESSIONI

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l 15 agosto 2014 avranno inizio le celebrazioni per il Bicentenario della nascita e del battesimo di don Bosco.

A Castelnuovo si è voluto dilatare il periodo dedicato alle celebrazioni del Bicen-tenario per prolungare la gioia di essere i concittadini del Santo e per cogliere inpienezzal’occasionedievangelizzazionechenederiva…propriocomedonBosco avrebbe voluto!Inizieremotuttoil15agosto:solennitàdell’AssuntaedellaMadonnadelCastello.Aisuoira-gazzidonBoscoricordavasemprechel’essereluinatoilgiornodell’Assuntaloprendevacomeun segno di guida di Maria in tutta la sua esistenza.Si è voluto dare rilievo alla commemorazione del battesimo di don Bosco ricordando che nel battesimosiriceveladignitàdifigliodiDioseguendolalineadipapaFrancescocheinvitaaricordare la data del battesimo oltre la data di nascita.Termineremoilbicentenariol’8dicembre2015.Èunadatamoltoimportanteesignificativa;èilgiornodell’Immacolata.Nel1841nellachiesadiSanFrancescod’AssisiinTorino,proprioinquelgiorno,donBoscoincontraBartolomeoGarellieconlarecitadell’AveMariaincomincialasuaope-raaTorino.Quellochegiàavevafattonellasuaparrocchia,aiBecchi,aMorialdoeaCastelnuovoincominciaaprendereformaedaquelprimoseme,nasceràediventeràun’operarigogliosa.Nelvederecrescerelenecessitàperlarealizzazionedellasuaopera,donBoscointuisceilsug-gerimento dello Spirito che lo spinge a fondare la Congregazione salesiana e le Figlie di Maria Ausiliatrice.AMorialdo,acontattocondonCalosso,avevaincominciatoa“gustare”lavitaspirituale.DonCalosso gliela aveva fatta apprezzare e gliene aveva fatto fare esperienza. Per Giovannino Boscoesseresacerdote,essereuneducatore,volevadirefarintravedereairagazzilabellezzadellavitaumanachenonpuòesserestaccatadalsuofineultimo:ilparadiso!DonBoscoaiutòi suoi giovani a gustare la vita spirituale sin da ragazzi. Questo spiega come nella sua opera di Valdoccocosìtantiragazzisianodiventatisanti,anchesequalcunohavissutosoloalcuniannivicino a lui.Avereilgustodellavitaspiritualenonsignificanonaveredifficoltà,problemi,sofferenzematuttoquestoètrasfiguratoinunalucenuova.DonBoscohapredicatoconlavita,conilmetodoeducativo,CristoeCristocrocifisso(1Cor1,23).Eglistesso,lodiceparecchievolte,avevadifettiequestigliimpedivanodiviverecompletamentesecondoilVangelo.Uncontinuoelentolavorodi “fisioterapia spirituale”, ossia di penitenza, lo hanno portato amuoversi nella strade diquestomondocomefosserostradeperilparadiso.Possiamoparagonare,comefasanPaolo,ilcristianoadunatleta(1Cor9,25)chesiallena,chesoffreconimpegnoegioiasoloperunacoronacorruttibile,ilcristianoinvecelofaperunpremioeterno.Comeunalpinista soffrenella salita, sale sempre,magaripiangendoper ladurezzadelcammino,anelandoallametaepensandoallagioiacheproverà,cosìGiovanninoBosco,comegiocatoreprimahagustatolasalitaecomeallenatorepoil’hafattagustareaisuoiragazzi.Questesonolagioiael’allegriadicuiparladonBoscoquandomettesullaboccadiDomenicoSaviolafamosafrase:“Noifacciamoconsisterelasantitànellostaresempreallegri!”Buon bicentenario.

LA PAROLA DEL PARROCO\

GUSTATE E VEDETE COME BUONO È IL SIGNORE

I

Don Edoardo

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iamo nel secondo anno del Sinodo dei Giovani (come TRALCI di VITA 2012 – 2014) che punta all’”INTERGENERAZIONALITÀ” in prospettiva

educativa; proprio inquest’anno si è svolta tramaggio e luglio la visitapastorale dell’Arcivescovo Cesare Nosiglia all’U.P. 60, dove U.P. significaUnità Pastorale cui la nostra Parrocchia di Castelnuovo Don Bosco fa parte.

Tramaggioelugliosonostatetanteleoccasionidiincontro,diconoscenza,discambiodivedute e di preghiera.Sua Eccellenza ha avuto modo di conoscere personalmente e in maniera mirata il nostro territorio,lenostreeccellenze,maancheinostriproblemi;ha“ascoltato”conserietàleriflessioni e le osservazioni rivolte a chi come Lui è pastore di anime e rappresentante di Cristo Gesù.L’Arcivescovosièavvicinatoatutticonsemplicitàepotremmodirecontenerezzasoprat-tuttoneiconfrontideipiùdeboli,comeglianziani,imalati(iprimiadesserevisitati)ei bimbi. Sièrivoltoaigiovaniconallegria,spronandoliadagireinprimapersona,ad“uscire”,afarsi protagonisti della vita e della fede.Havisitatolescuoleeiluoghidilavoro;haincontratoilvariegatomondodelvolontariatoapprezzandonelavitalità,ladedizioneelapresenzasilenziosamafattiva.L’ultimoincon-tro è stato dedicato ai rappresentanti delle istituzioni civili.Ogniappuntamentohaavutouna caratteristica edunapregnanzaparticolare; volendocitarnealcuni,possiamoricordarelaspumeggianteseratadenominata“worldcafè”dovevolutamente e strategicamente si sono incontrati i giovani e gli adulti dei Consigli Pasto-ralalidell’U.P.60.Conmetodo“scientifico”e“cronometroallamano”uncollaboratoredell’Arcivescovohaguidato unaseriedipiccoligruppidilavoro.Questipiccoligruppi,tracaffè,coca-colaemalva-sia,hannoriflettutosull’”esperienzadiessereaccompagnati”esul“compitodiaccompagnare”edhannoquindiestrapolato:“unaspettopositivo”,”unaspettonegativo”ed“unaproposta”;questeelaborazioni,afineserata,sonostatepresentatealVescovoeall’assembleatutta.Oltre agli incontri previsti, l’Arcivescovo ha prontamente esaudito il desiderio dei catechistidell’U.P.chesentivanodatempol’esigenzadiunconfronto,maanchediun“conforto”pater-noepastorale riferitoalparticolareambitodellacatechesie,nellospecifico,dell’iniziazionecristiana.Mons.CesareNosiglia,accompagnatodadonVillata,Moderatoredell’U.P.60,haascoltato,hadialogato,hafattosorridereconiricordidellasuainfanziaehaconclusoinvitandotuttialSacroVolto per le ultime due giornate di lavoro e raccolta dati di tutte le parrocchie della Diocesi. Il Vescovohapromessoperilprossimoautunnol’uscitadiuna“lettera”chesaràilfruttodituttele informazioniraccolte inquestidueannidiSinodo. Inqueldocumentotutticolorocheope-ranoadiversotitolonellaDiocesitroverannoriflessioni,suggerimenti,affermazioniepreciseindicazioniper sempremigliorare il proprio interventodi sostegnoallaChiesa,partecipandocosì alla gloria di Dio.Ungraziesinceroeunarrivederciall’ArcivescovoCesareNosigliadatuttiicastelnovesi.

VISITA PASTORALE

L’ARCIVESCOVO NOSIGLIA TRA NOI

Paola Longo Gianasso

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CARITAS

CARITAS,OPEREE…CONTIL’incontroconl’ArcivescovoharibaditoilcompitofondamentalecheilGruppoCaritasdiCastelnuovoDonBoscoassolvenell’affrontarelemoltepliciedifferentirichiestediaiutoche,quotidianamente,arrivanodapiùparti.Èsempreattualel’esigenzaalimentareealloracisimobilitaperunabellaenuovaraccoltadialimentidiprimanecessità;laraccoltaparteefruttificagrazieallagenerositàdeicommer-cianti,dellapopolazioneedeimoltivolontari(ragazzienon).Nelfrattemposièsviluppataancheunapiccolamaoperosareteinformaticaall’internodell’U.P.60.Èpartitainsordina,malafamosa“RETE”sembrastiafunzionando.Ecosì,intemporecord,adesempio,èstatarichiesta,trovataecollocataunalavatrice;dicasilostessoperaltrielettrodomestici,strumentiecasalinghidiquotidianautilità.Èsempreperònecessariocontrollareancheiconti:purtroppoleesigenzesonotanteeifondisonopochi…

Attività CARITAS nel primo semestre 2014

Entrate

Sommaraccoltadurantel’Avvento2013 €.2,030,00Offertericevute €. 2,034,00dabattesimi,sposaliziedaiparrocchiani €. 1,400,00

Uscite

Cibo €. 1,332,02BolletteEnelgasacquaTares €. 1,801,33Affitti €. 1,980,00Spesescolastiche €. 310,00

Totaleentrate €. 5,464,00Totaleuscite €. 5,423,35

CARITAS, OPERE E… CONTI

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arrivato così, in punta di piedi, qui a Castelnuovo in piazzaDonBosco,accolto dal calore musicale della nostra Banda e subito la tensione è

sparita,grazieadunacarezzaaigiovanimusiciel’affettuosoappellativodi“senatori”aquellidimaggioresperienza.PresentatodadonVillata,Mons.CesareNosigliahaconosciutoadunaaduna

tutteleassociazionidelnostroterritorio.Uncensimento?misonochiesto.No!l’Arcivescovoè entrato in sintonia con ciascuna associazione , per poterle poi salutare singolarmenteentrando nel merito del loro operato e delle loro finalità.Delineata la situazionedifficile del nostro tempo, l’Arcivescovo ci hapiacevolmente stupitiesprimendo,conmoltacordialitàecondivisione,grandeapprezzamentoperilvolontariato,ringraziando per il ruolo che esso svolge nella società di oggi, intendendolo come unvalidissimo esempio nella ricerca di soluzioni ai problemi attuali.“È più bello dare che ricevere”. L’arcivescovo Nosiglia ha centrato il vero significato delvolontariato,maincambiodichecosa?Unsorriso,un’espressionedigratitudinenegliocchidichiriceve,unsensodeldovereappagato.GrazieEccellenza,perilgraditoincontrochehadedicatoaCastelnuovo,nongiàcondiscorsiexcathedracomequalcunosiaspettava,machecihannofattosentireChiesa,fiduciaestimolinell’impegnoperilbenecomune.

UNA SERATA TRA AMICI

INCONTRO DELL’ ARCIVESCOVO CON LE ASSOCIAZIONI CIVILI

Felice Andriano

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iù di duecento bancherelle quest’anno hanno fatto onore a questa bellissimainiziativa della Pro Loco affollando le vie del nostro paese. Una giornata molto

bella,allegraed intensa. Fra lealtrebancherellene spiccavanoalcune, inprimisquelladellaParrocchiachelenostrecarissimesignorehannocuratoconunapreparazione di alcuni mesi. Alcuni uomini di buona volontà hanno coadiuvato nell’attrezzareil banco e nel trasporto dei vari oggetti. Un’altra banca-rella molto visitata è stata quella dell’A.V.O. (Associazione volontari Ospedalieri) Da unpunto di vista economico è stato anche un bel respiro alle finanze della parrocchia. Grazie di cuore a tutti coloro che hanno aiutato ed anche ai compratori.

aprocessioneperMariaAusiliatrice il24maggioaTorinosembraquasiessereunevento“magico”,“abbagliante”cheattanaglial’attenzionedeitorinesienon.Èallegralapartenzasulpullmandinoi

castelnovesi,rassicuratiesorrettidallasimpaticaeferventepresenzadidonSilvioedonTomasz.IcortilidiValdoccotraboccanodigruppivociantiedordinati;siincontranomoltiamici,sistabilisconoancherapportiamichevolichealtrovesarebberoimpensabili.Sisentonoi“ciao”,ivivaMariaeivivaGesù.ÈilpopolodiDiotuttolìpresente,perseguireedomaggiareSuaMadre.Cisiavviacantando,pregandomentrescendelasera,siaccendonoilumiedancheilampioni.AlpassaggiodiMariatuttoetuttisifermano,rispettosamente,forse

anche curiosamente. Il percorso si snocciola per levieelepiazzedellazonadiValdocco;ovunquegente,applausiepreghiere.Èbellissimovedere,quante famiglieaccompagnanoMaria,quantepersone affrontano con pacatezza e serenità la faticadellelunghesoste.Arriviamoinfinenellapiazza antistante la Basilica, il maxischermopermette di vedere tutto in diretta e propone gioiose immagini di bimbi sorridenti, adultigesticolanti e/o ferventi in preghiera. Maria che tutto vede sembra sorridere e rispondere all’affetto del suo popolo. La stanchezza delritornosulpullmansembraavereilsopravvento,maun’ultimainvocazioneaMariacipreparaad una notte di cristiano riposo.

P

L

MERCATINO DELL'USATO

PROCESSIONE DI MARIA AUSILIATRICE

MERCATINO - PROCESSIONE DI MARIA AUSILIATRICE

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LaChiesaParrocchialediSant’AndreaèilmonumentodiCastelnuovochemaggior-mente ne conserva la storia, dalle fondamenta medioevali alle glorie dei Santi

castelnovesi degli ultimi due secoli passati.

IL SANTO PATRONO DI CASTELNUOVOLachiesaparrocchialediCastelnuovoDonBoscoèdedicataasant’AndreaApostolo,fratellodiSimonPietro.IduefratellieranopescatoriefuronoiprimidiscepolicheGesùchiamòaseguirlo(Mt4,18eMc1,16).Andreaful’apostolochehacondottoaGesùilragazzocheavevaicinquepanieiduepesciconcuiEglisfamòicinquemilauominicheloavevanoseguitoinGalilea(Gv6,9).Questafiguradiapostolo,cheèancheilpatronodelnostropaese,haaiutatotutti inostriragazziespecialmenteinostrisantiadonareaGesùtuttoquellocheavevanoederano.LE ORIGINI DELLA CHIESALachiesaèunacostruzionebaroccacherisaleaiprimiannidelmilleseicento;sorgesuunaprecedentechiesa gotica di cui conserva tracce soprattutto nella struttura della torre campanaria. Pare infatti cherisalgaalperiodogotico(sec.XII)comefondazioneechepossedessequattroaltariinquellecheattualmente sono le navate laterali.LA PARROCCHIALaParrocchia,originariamentefece parte della diocesi di Ver-celli, quindi passò alla diocesidiAstinel1805epoi,nel1817,èentrataafarpartedefinitiva-mente della diocesi di Torino. In questo fatto possiamo leg-gere un disegno della divina Provvidenza. I suoi santi hanno potutocosìinfluirenonsolosul-la vita della diocesi ma anche sulla vita di tutta la nazione,inquantoTorinoeradiventatail centro del movimento della promozionedell’unitàd’Italia.Don Bosco fu l’intermediariodiscreto tra lo Stato sabaudo e il papa beato Pio IX nella nomi-na dei vescovi dopo la presa di Roma (1870).

LA CHIESA PARROCCHIALEDI SANT’ANDREA APOSTOLO

Patrimonio mondiale della cristianità.

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LA CHIESA PARROCCHIALE DI SANT'ANDREA APOSTOLO

LA FACCIATALafacciatadellachiesaèstatarinnovatasudisegnodel1833dell’architettolombardoFerdinandoCaronesi(1794–1842)esipresentasudueordiniorizzontali,divisidacornici,etrecampiverticali,individuatidaquattroleseneconcapitelloionico.IL CAMPANILESul latosinistrodella chiesaèposto il campanilediviso inquattrosettorie culminantenella cella cam-panariacheospitaquattrocampane(trediesserisalgonoal1819).Essehannochiamatoallapreghierainostrisantinellaquotidianitàdellaloroesistenzaehannopartecipatoallegioiaedallesofferenzedellapopolazioneneivarimomenti della vita.LA STRUTTURA INTERNAEntratidalmaestosoportale,sirimaneavvoltidaunambienteinaspettatamentevastoedarcano.L’architetturaguidailvisi-tatore attento a raccogliersi di fronte alla presenza di Dio nel tabernacolo dello stupendo altare maggiore arricchito da marmi policromi.Lastrutturadellachiesasièsviluppataconsuccessiviampliamenti:dallaprimacappella,forsediunconvento,allachiesapub-

blicaadunanavata;unsecondoampliamentohadatooriginealleduenavatelaterali,infine,ilrialzamentoel’ampliamentodefinitivoinepocabaroccafecepostoaglialtarilateraliepermisenuovesuggestionidilucedall’alto.Finoal1871nessunadecorazionearricchivalepareti,sullequalivieranosoltantolaViaCrucisealcuniquadri.L’abbellimentodefinitivodellachiesaèoperadelparrocodonGiovanniBattistaRossi(1838-1922),divenutovescovodiPinerolonel1895.EglierarimastoentusiastadellabasilicadiMariaAusiliatrice,realizzatadadonBoscoaTorino(1868)esiadoperòperchéancheCastelnuovo avesse una chiesa degna del paese.Attualmente lanostra chiesaparrocchiale si presentaa trenavate, con lanavata centraleprospicienteall’altaremaggiore,dedicatoaltitolare,sant’Andreaapostolo.Allanavatalateraledidestrasiaffaccianosuccessivamenteilfontebattesimale,lecappelle dellaMadonnadelRosarioedisanGiuseppe;nellanavatadisinistralecappelledell’AddolorataedisanGiuseppeCafasso.

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L’ABSIDEEntratiinchiesa,lavistaèsubitoattrattadallagrandiosatelaovaledell’abside“Lavocazionedi S. Andrea e di suo fratelloSimonPietro”,cheillustra la prontezza dei primi apostoli a seguire il Signore; fu eseguita tra il

1770 e il 1780 da Vittorio Amedeo Rapous (1729–1800),unpittoretorinesechelavoròmolto in Piemonte per Casa Savoia. La tela è incorniciata da un prezioso lavoro di Ignazio Perrucca(1707/25–1780),fineintagliatoreescultoredellegno;lacornicemetteinrisaltoinmodomeravigliosoildipinto,cheinquestomodo somiglia ad una finestra aperta sulpassato della vita del nostro apostolo. Questo dipintohaunprofondosignificatospirituale:rappresenta la chiamata di Dio verso il paradiso indicato dalla corona d’allorosorretta da due angeli: premio per il vincitore e anche meta della chiamata di Dio per ogni uomo. Tra la tela e la corona si vedono due angioletti che sorreggono due legni posti ad X: la croce di sant’Andrea, la caratteristicacroce su cuimorì l’apostolo. Questo ricordache, per raggiungere la meta, il cristianodeve affrontare le difficoltà della vita adimitazione del Signore Gesù. IL PRESBITERIOIlparrocodonRossiarricchìconmarmiintarsiatil’altaremaggioreelabalaustra,promosseladoraturadegliangeliedeicapitelli,ordinògliaffreschilateralidelpresbiteriocherappresentanolapescamiracolosaeilmartiriodisant’Andrea.Inoltre,l’intraprendenteparroco,rinnovòeridisegnòglialtarielecappellelaterali:l’altaredellaMadonnadelSantoRosariovennecostruitoalpostodelprecedente,dedicatoalSacroCuorediGesù.L’iniziodellaristrutturazionedellachiesaavvenneprobabilmenteinoccasionedelterzocentenariodellabattagliadiLepanto(1571-1871),chesegnòlavittoriadellearmatecristianecontroiTurchimussulmanichesieranopropostidiconquistarel’Europa.Lavittoriafuattribuitaall’intercessionedellaVergineMaria,invocataconl’appellativodi“Ausiliatricedeicristiani”.

LA CHIESA PARROCCHIALE DI SANT'ANDREA APOSTOLO

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LA CAPPELLA DELLA MADONNA DEL ROSARIOL’abbellimentoarchitettonicodellacappelladellaMadonnadelRosariodàrisaltoadunsuggestivonuovomodo di interpretare la struttura della chiesa, quello dello stile neoclassico. Se si guardaall’altaredell’AddolorataoaquellodellaMadonnadelRosario,cisitrovainunnuovotempioconlanavatacentralepiùampiaeluminosa,sostenutadall’imponenzadellecolonneinfintomarmo.DonRossisembraquasisuggeriredilasciarel’altaremaggiorecomesefosseunacappellalaterale.Comedecorazionedell’altaredellaMadonnadelRosario,donRossi riprendeun’operapregevoleattribuita al pittore piemontese Guglielmo Caccia,detto il Moncalvo (1568 circa – 1625) e a una sua figlia,suorOrsolaMaddalena(1596–1676).Ilquadrorappresenta laVergineMariachedona ilsanto Rosario a san Domenico e a santa Caterina come strumento di predicazione del Vangelo e di istruzione biblica per contrastare il diffondersi delle eresie. IlRosarioèvistocomeunroseto,chefadasfondo ai 15 tondi dei misteri che illustrano le rela-tive pagine del Vangelo di Cristo, unico salvatoredell’umanità. Anche i potenti, infatti, guardano insu con le sembianze dei conti di Rivalba, signoridi Castelnuovo, emuli del papa san Pio V (1504 –1572),cheattribuìlavittoriadiLepantoadunaspe-cialegraziadellaMadonnaAusiliatrice,invocataconlapreghieradelRosarioinsiemeatuttalacristianità,edelpapaPioVII(1742–1823),ilquale,dopoquasicinqueannidallaprigioniaincuilocostrinseNapo-leone,riottenutalalibertàil24Maggio1814,istituìla festa di Maria Ausiliatrice da celebrarsi il 24 mag-giodiogniannoperricordarequestofatto.LA CAPPELLA DELL’ADDOLORATAL’altaredellaVergineAddolorataèdifronteaquellodellaMadonnadelRosario,evuoleproporre la Madonna che partecipa alla missione redentrice di Gesù e diventa così modello per ogni persona che soffre. La statualigneadell’Addolorataèundonodelsanto castelnovese don Giuseppe Cafasso (1811 - 1860) alla chiesa del suo paese. La devozioneall’Addolorataeraunadellepiùsentiteetradizionalidelmilleottocento,inCastelnuovo ne è testimone la Compagnia

LA CHIESA PARROCCHIALE DI SANT'ANDREA APOSTOLO

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dell’Addolorata,nellaqualelegiovanidonnedelpaesesiformavanoavivereconfedeaccantoaMarialepenedi“questavalledilacrime”.La“CompagniadellaDolorata”,comeerachiamata,nonerasolounadelletantecompagnie,associazi-onie confraternitedella Parrocchia,ma anche una delle più vive.MammaMargherita (madre di don Bosco) e mamma Marianna (madre del canonico Giuseppe Allamano) ne facevano parte insieme a tantissime altre donne. La

sofferenzaciseguepiùomenointensa,piùomenocostante,neisuoivariaspetti,fisici,morali,spirituali lungotuttoilcorsodellavita.Oltreallesuesofferenze,laMadonnahaavutoquelle che le furonoprocuratedal vedereGesù soffrire. Vederemorireun figlio èperunamadreildolorepiùgrande;nonvisonoparolechepossanodareconsolazione.IldoloreprovatodaMarianonfusoloperlamortedelsuounicofiglio,maful’epilogodiunlungosoffrireinsilenzioconservatonelsuocuoreediniziatodaquellaprofeziacheilvecchioSimeoneavevapronunziata,rivolgendosiallaMadonna,durantelapresentazionediGesù Bambino al Tempio: “E anche a te una spada trapasserà l’anima”.Quindi, tutticolorochesoffrono,nellapropriacarneenelpropriospirito,lepenederivantidamalattie,disabilità,ingiustizie,povertà,persecuzioni,violenzefisicheemorali,perditadipersonecare, tradimenti,mancanzadi sicurezza, solitudine, ecc. possono trarre consolazioneaf-fidandosi a Maria.La Madonna è anche Corredentrice, per grazia, del genere umano, perché partecipedell’umanitàsofferentedelCristo;perquestoEllanonsièribellatacomemadreallasortetragicadelsuodivinFiglio,l’hasoffertaindicibilmente,mal’haoffertaaDioperlareden-zionedell’umanità.E—comedallapassione,morteesepoltura,Gesùèpassatoallasuatrionfaleesalvificaresurrezione—ancheMaria,cooperatricenellaredenzione,hagioitodiquestaimmensaconsolazioneequindièlapiùadattaadindicarcilaviadellasalvezzae della gioia attraversando il crogiolo della sofferenza.Ifedeli,contemplandogliaffreschielelunettedelpittoretorineseAndreaMarchisio(1850–1827)“Gliangelicheadoranolacroce”,“laDolorata”,“IlCristodepostodallaCroce”(quest’ultimoèandatoperduto),venivanoeducatiadunasperanzachedàunsignificatodiamoreancheallafatica,aldoloreedallamorte.

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LE STATUE DEGLI APOSTOLI PIETRO E PAOLOMossodaprofondospiritoreligiosoediamoreperlaChiesa,donRossipro-poneleduegrandistatuedeisantiPietroePaolo,simbolidellasoliditàdellaChiesa istituita e guidata da Gesù. I due apostoli rappresentano un forte ri-chiamo per i fedeli a rimanere uniti alla Chiesa, proprio nel periodo in cuiera limitata la sua libertà in Italia. Le due opere furono realizzate nel 1874 dall’artistasavoneseAntonioBrilla,(1813–1891)nellostessostileneoclassico,caratteristicodell’epoca,eutilizzatoancheperglialtrilavoridi ristrutturazione della chiesa.

LE STATUE DELLE MARTIRILUCIA E APOLLONIA Corrispondenti a quelle degli apostoli, sul latoopposto, vi sono le statue di santa Lucia e

sant’Apolloniachetengonoinmanoisegnidelsupplizio:gliocchipersantaLucia,identieletenagliepersant’Apollonia.Sonogiovanidonnechesubironoilmartiriopernonrinnegarelafedecristiana.Invocatedalpopolocristianoaprotezionedellavistaecontroilmaldidenti,diventanoesempidivolontàfortechehannotestimoniatolafede,cometantedonnediognigenerazioneche,senonhannopatito ilmartirio,hannovissutoaltrettantoeroicamentelafedeel’hannotrasmessaediffusa,comeadesempiolemammeelesuore,pernoidiCastelnuovoinparticolareleSuoreSalesianeeleSuoreMissionariedellaConsolata,legate rispettivamenteadonBoscoeal canonicoAllamano,donnedisposteaqualsiasi sacrificiopurdiseguirequelGesùdicuisonoinnamorate.

GLI ALTARI DI SAN GIUSEPPE E DI DON CAFASSOL’altaredi sanGiuseppe,giàdedicatoasanBernardino,vuole rilanciare la solidadevozionedegliuominiadunasanadedizioneallafamigliaeallavolontàdiDio.Aquestialtarilateralifuaggiuntosuccessivamentesoltantol’altarelateralededicatoasanGiuseppeCafasso.

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LE PITTURE DELLA NAVATA CENTRALEUnaspecialecaratteristicadiquestachiesaèl’atmosferaspiritualediraccoglimentocreatodalla luce chescendedall’altoedevidenzia lanavatacentrale,perpoirichiamarelosguardoversol’alto,guidandoil fedeleapensieriparadisiaci con lavisionedella“gloriadiMariaAssunta in cielo”, come culmine della storia umana annunciata dai

profetiEzechiele, Isaia,DanieleeGeremia,econlavisionedel“trionfodellafede”,chehacomefondamentolatestimonianzadeiquattrosanti evangelisti: Matteo, Marco, Luca e Gio-vanni. Queste opere sono state realizzate dal pittore torinese Paolo Emilio Morgari (1815 – 1882). Da notare, la particolare raffigurazi-onedell’evangelistaLuca, cheuna tradizionevuolepittore,nell’attodi dipingere il quadrodella Consolata.

I MEDAGLIONI DEL TRANSETTOSulle pareti del transetto quattromeda-glioni raffiguranti altrettanti santi,mettono in risalto alcune caratteris-tiche della spiritualità castelnovese. Sant’Eusebio, fondatore della chiesain Piemonte e primo vescovo di Vercel-li, ricorda l’attaccamento alla Chiesafondata sugli apostoli e continuata nei suoi successori. San Sebastiano ricorda che la fede in Gesù deve essere vissuta come valore fondantedellavita:megliomorirechetradirelasuaamicizia.SanRocco,ilsantopellegri-no,ricordachelacaritàdeveessereattuatanellapreghieraenelleopere.SanFrancescoSaverio,ilgrandemissionariochehaportatoilVangelonell’EstremoOriente,ricordaitantimissionari che sono partiti dalla nostra terra.

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LE VETRATE COI SANTI E TESTIMONI DELLA FEDELe vetrate commemorano i quattro santi cresciuti all’ombra di questachiesaparrocchiale:donGiovanniBosco,donGiuseppeCafasso,ilcanonicoGiuseppeAllamano,sanDomenicoSavio,edaltrisantiepersonaggilegatialle loro opere o alla vita di Castelnuovo.La vetrata sopra l’altare dellaMadonna del Rosario rappresenta san Giovanni Bosco (1815 - 1888) con il beato Michele Rua (1837 - 1910),suosuccessoreallaguidadei Salesiani, il castelnovese ecardinale salesiano Giovanni Cagliero (1838 - 1926) e due ragazzi allievi delle opere di don Bosco: san Domenico Savio (1842 – 1857) e il beato ZeffirinoNamuncurà(1886–1905),indioargentino.Sullosfondos’intravedesantaMariaDomenicaMazzarello(1837-1881),confondatricecondonBoscodellesuoresalesiane,leFigliediMariaAusiliatrice.UnragazzooffreifioriaMariaAusiliatriceeindicalaprofondavenerazione di don Bosco per la Madonna.Al lato opposto, la vetrata in alto rappresenta don Giuseppe Cafasso nel suo grandeapostolatoversolepersoneemarginateeicondannatiamorte:cinquatatréfuronoquellida lui accompagnati al patibolo e che da lui furono aiutati a chiedere perdono a Dio e ai famigliari delle persone che avevano ucciso eadaffidarsiallamisericordiadiDio.NellacappelladedicataasanGiuseppeCafasso,lavetrataraffiguraMons.GiovanniBattistaBertagna(1828-1905),ancheluicastelnovesenonsolodinascita,maanche

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diformazione:fattoarcivescovo,fuausiliareaTorino.Nel presbiterio, due magnifici affreschi raffigurano la morte dis a n t ’ A n d r e aed il miracolo della molti-plicazione dei

pani e dei pesci, che ricordal’Apostolo nell’atto di pre-sentareicinquepanieiduepesciaGesù(Gv6,10).Sopra l’affresco del mar-tirio di sant’Andrea, unavetrata ci presenta san Do-menico Savio che in questachiesa ha percorso le tappe dell’iniziazione cristiana,

facendo la sua prima Confessione e ricev-endo la prima Comunione e la Cresima. Per la testimonianza di persone che conobbero Domenico Savio, la vetrata è ritenuta unadelleimmaginipiùverosimigliantialsanto,inquantononpossediamodiluialcunafo-tografia, nonostante quest’arte fosse giàabbastanza diffusa ai suoi tempi. Nel lato op-posto, sopral’affresco del

miracolo della moltiplicazione dei pani e deipesci,vièlavetrata che presenta il beato Giuseppe Allamano. Nipote delCafasso,fondòiPadriMissionarieleSuoreMission-ariedellaConsolata.Battezzatoinquestachiesa,ancheluiquisiaccostòlaprimavoltaallaConfessioneeallaComunione e venne cresimato.

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IL FONTE BATTESIMALEIn prossimità dell’entrata, nella parte destra, troviamo il fonte battesimale. Una

lampada perenne, accesa altermine dell’anno della fede(2013), testimonia il nostroimpegno e vivere il vangelo.I CONFESSIONALINelle cappelle laterali, dalla parte del fontebattesimale, c’è l’area penitenziale con iconfessionali (sono del millesettecento e dei primi delmilleottocento), dove viene amministrato ilsacramento della Riconciliazione. I nostri santi hanno fatto qui la loro prima Confessionee, divenuti sacerdoti, vi hanno esercitato ilministero della misericordia di Dio, quandofacevano ritorno al loro paese.In quello di centro Giovannino Bosco,accompagnato dalla madre fece la sua prima confessione.

LA SACRESTIA MINOREA destra dell’altare maggiore si trova lasacrestia minore arredata con i mobili del tardo millesettecento. Essa è rimasta più o meno come ai tempi dei nostri santi. Don Bosco stesso, quando veniva a celebrarela Santa Messa in Sant’Andrea, utilizzavaquestiinginocchiatoiperlapreparazioneeilringraziamento.LA CAPPELLA DI SAN GIOVANNI BOSCODalla sinistra dell’altar maggiore si accedeallacappelladedicataasanGiovanniBosco,ora utilizzata durante la stagione fredda. Vi è stato collocato un bellissimo dipinto proveniente dalla Casa Paterna di Castelnuovo che era stata affidata ai Salesiani.

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ella vita spirituale di san Giovanni Bosco, come in quella de-glialtrisanticastelnovesi,vi furonomomenti fondamentalivis-

suti nella chiesaparrocchialedel paese. Traquesti i più importantifiguranoquellidellaprimaConfessioneedellaprimaComunione,dellavestizionechiericale e della prima Messa Solenne. Castelnuovo beneficiò pure delle primizie sacerdotalididonBosco,chefuviceparroconelsuopaeseperalcunimesi.RicordiamoquestiepisodiseguendoquantolostessodonBoscoscrissedasacerdotenelle“Memoriedell’Oratorio”,pubblicatequandoeranopassatiormaimoltissimiannidaqueimomenti,madicuiconservavaviviricordinellamenteenelsuocuore.SuisacramentidellaConfessioneedell’EucaristiapossiamodirechedonBoscotrac-ciòilcamminodisantitàperséeperisuoiragazzi,comeèbenevidentenellibrodellepreghiere“Ilgiovaneprovveduto”.Ecco come racconta don Bosco la sua prima Confessione e la sua prima Comunione nelle“Memoriedell’Oratorio”.LA PRIMA CONFESSIONE«Mi ricordo che la mamma stessa mi preparò alla prima confessione, mi accom-pagnò in chiesa; cominciò a confessarsi ella stessa, mi raccomandò al confessore, dopo mi aiutò a fare il ringraziamento. Ella continuò a prestarmi tale assistenza fino a tanto che mi giudicò capace di fare degnamente da solo la confessione».LA PRIMA COMUNIONE«Io era all’età di anni undici quando fui ammesso alla prima comunione. Sapevo tutto il piccolo catechismo, ma per lo più nessuno era ammesso alla comunione se non ai dodici anni. Io poi per la lontananza dalla chiesa, era sconosciuto al par-roco, e dovevo quasi esclusivamente limitarmi alla istruzione religiosa della buona mamma. Desiderando però di non lasciarmi andare più avanti nell’età senza farmi praticare quel grande atto di nostra santa religione, si adoperò Ella stessa a pre-pararmi come meglio poteva e sapeva. Lungo la quaresima mi inviò ogni giorno al catechismo [dieci chilometri tra andata e ritorno N.d.R.], quindi fui esaminato, promosso e si era fissato il giorno in cui tutti i fanciulli dovevano fare Pasqua. In mezzo alla moltitudine era impossibile evitare la dissipazione. Mia madre studiò di assistermi più giorni; mi aveva condotto tre volte a confessarmi lungo la quaresima. Giovanni mio, disse ripetutamente, “Dio ti prepara un gran dono; ma procura di pre-pararti bene, di confessarti, di non tacer alcuna cosa in confessione. Confessa tutto, sii pentito di tutto, e prometti a Dio di farti più buono in avvenire”. Tutto promisi; se poi sia stato fedele, Dio lo sa. A casa mi faceva pregare, leggere un buon libro, dan-

DON BOSCO IN SANT'ANDREA

DON BOSCO E I MOMENTI FONDAMENTALI DELLA SUA VITA

SPIRITUALE VISSUTI IN SANT’ANDREA

N

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domi quei consigli che una madre industriosa sa trovare opportuni pe’ suoi figliuoli».«Quel mattino non mi lasciò parlare con nessuno, mi accompagnò alla sacra mensa e fece con me la preparazione ed il ringraziamen-to, che il Vicario Foraneo, don Sismondo, con molto zelo faceva a tutti con voce alta ed alternata. In quella giornata non volle che mi occupassi in alcun lavoro materiale, ma tutta l’adoperassi a leggere e a pregare. Fra le molte cose mia madre mi ripeté più volte queste parole:“O caro figlio, fu questo per te un gran giorno. Sono persuasa che Dio abbia vera-mente preso possesso del tuo cuore. Ora promettigli di fare quanto puoi per con-servarti buono sino alla fine della vita. Per l’avvenire va sovente a comunicarti, ma guardati bene dal fare dei sacrilegi. Di’ sempre tutto in confessione; sii sempre ub-bidiente, va volentieri al catechismo ed alle prediche; ma per amor del Signore fuggi come la peste coloro che fanno cattivi discorsi”.Ritennieprocuraidipraticaregliavvisidellapiagenitrice;emiparechedaquelgiorno vi sia stato qualchemiglioramento nellamia vita, specialmente nella ub-bidienzaenellasottomissioneaglialtri,alcheprovavaprimagranderipugnanza,volendo sempre fare i miei fanciulleschi riflessi a chi mi comandava o mi dava buoni consigli.»Dalletestimonianzechecihannolasciatoinostrisanti,sappiamocheessisiconfes-savanotuttelesettimaneepartecipavanoallasantaMessatuttiigiorni,facendolasantaComunione,echeinsegnavanoailororagazziafarealtrettanto.LA VESTIZIONE CHIERICALEAltromomento importantedellavitadidonBosco insant’Andreafu lavestizionechiericale prima di entrare il seminario. Con questo rito, celebrato prima della“Messagrande”,ilparrocodiCastelnuovo,anomedellaChiesa,invitavaGiovanniBosco a lasciare tutte le abitudini mondane, per rivestirsi di tutto ciò che fosseadatto per il paradiso e degno di una persona che si preparava a diventare sacer-dote. Ecco il racconto di don Bosco.«Andato a casa per le vacanze, cessai di fare il ciarlatano e mi diedi alle buone letture, che, debbo dirlo a mia vergogna, fino allora aveva trascurato. Ho però continuato ad occuparmi dei giovanetti, trattenendoli in racconti, in piacevole ricreazione, in canti di laudi sacre, anzi osservando che molti erano già inol-trati negli anni, ma assai ignoranti nelle verità della fede, mi sono dato premura d’insegnare loro anche le preghiere quotidiane ed altre cose più importanti in quella età.Era quella una specie di oratorio, cui intervenivano circa cinquanta fanciulli, che mi amavano e mi ubbidivano, come se fossi stato loro padre».«Presa la deliberazione di abbracciare lo stato ecclesiastico e subitone il prescritto

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esame andavami preparando a quel giorno di massima importanza, perciocché era persuaso che dalla scelta dello stato ordinariamente dipende l’eterna salvezza o l’eterna perdizione. Mi sono raccoman-dato a vari amici di pregare per me; ho fatto una novena, e nel giorno di S. Michele (ottobre 1834) mi sono accostato ai santi sacramenti, di poi il Teologo Cinzano prevosto e vicario foraneo di mia patria, mi benedisse l’abito e mi vestì da chierico prima della messa solenne.

Quando mi comandò di levarmi gli abiti secolareschi con quelle parole: “Il Signore ti spogli del vecchio uomo con le sue azioni”, dissi in cuor mio: Oh! quanta roba vecchia c’è da togliere. Mio Dio, distruggete in me tutte le mie cattive abitudini. Quando poi nel darmi il collare aggiunse: “Il Signore ti rivesta dell’uomo nuovo, creato da Dio nella giustizia e nella santità della verità!” mi sentii tutto commosso e aggiunsi tra me: Sì, o mio Dio, fate che in questo momento io vesta un uomo nuovo, cioè che da questo momento io incominci una vita nuova, tutta secondo i divini vol-eri, e che la giustizia e la santità siano l’oggetto costante de’ miei pensieri, delle mie parole e delle mie opere. Così sia. O Maria, siate voi la salvezza mia».«Dopo quella giornata io doveva occuparmi di me stesso. La vita fino allora tenuta doveva essere radicalmente riformata. Negli anni addietro non era stato uno scel-lerato, ma dissipato, vanaglorioso, occupato in partite, giuochi, salti, trastulli ed al-tre cose simili, che rallegravano momentaneamente, ma che non appagano il cuore.Per farmi un tenore di vita stabile da non dimenticarsi, ho scritto le seguenti risoluzioni:1. Per l’avvenire non prenderò mai più parte a pubblici spettacoli sulle fiere, sui mercati; né andrò a vedere balli o teatri. E per quanto mi sarà possibile non interverrò ai pranzi, che si sogliono dare in tali occasioni.2. Non farò mai più i giuochi de’ bussolotti, di prestigiatore, di saltimbanco, di destrezza, di corda; non suonerò più il violino, non andrò più alla caccia. Queste cose le reputo tutte contrarie alla gravità ed allo spirito ecclesiastico.3. Amerò e praticherò la ritiratezza, la temperanza nel mangiare e nel bere; e di riposo non prenderò se non le ore strettamente necessarie per la sanità.4. Siccome pel passato ho servito al mondo con letture profane, così per l’avvenire procurerò di servire a Dio dandomi alle letture di cose religiose.5. Combatterò con tutte le mie forze ogni cosa, ogni lettura, pensiero, discorsi parole ed opere contrarie alla virtù della castità. All’opposto praticherò tutte quelle cose anche piccolissime, che possano contribuire a conservare questa virtù.6. Oltre alle pratiche ordinarie di pietà, non ometterò mai di fare ogni giorno un poco di meditazione ed un po’ di lettura spirituale.

7. Ogni giorno racconterò qualche esempio o qualche massima vantaggiosa alle anime altrui.

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Ciò farò coi compagni, cogli amici, coi parenti, e quandononpossocon altri, il farò con mia madre. Queste sono le cose deliberatequandohovestitol’abitochiericale,edaffinchémirimanesserobeneimpressesonoandatoavantiadun’immaginedellaBeataVergine[laMadonnadelCastello,N.d.R.], leho lette,edopounapreghierahofattoformalepromessaaquellaCelesteBenefattrice,diosservarleacostodiqualunquesacrificio».

LA PRIMA MESSA SOLENNEMomentomirabileper tutta lapopolazionediCastelnuovofuquandodonBoscocelebrò lasuaprimaMessasolennein paese, il 10 giugno1841, solennità del CorpusDomini. Ecco il suo racconto:«Il Giovedì, Solennità del Corpus Domini, appagai i miei compaesani, cantai messa e feci quivi la processione di quella Solennità. Il prevosto volle invitare a pranzo i miei parenti, il clero ed i principali del paese. Tutti presero parte a quell’allegrezza, perciocché io era molto amato dai miei cittadini ed ognuno godeva di tutto quello, che avesse potuto tornare a mio bene. La sera di quel giorno mi sono restituito in famiglia. Ma quando fui vicino a casa e mirai il luogo del sogno fatto all’età di circa nove anni non potei frenare le lacrime e dire: - Quanto mai sono meravigliosi i disegni della Divina Provvidenza! Dio ha veramente tolto dalla terra un povero fanciullo per collocarlo coi primari del suo popolo».

VICEPARROCO DI CASTELNUOVODon Bosco racconta che spese le sue primizie sacerdotali come viceparroco di Castelnuovo: «In quell’anno (1841) mancando il mio prevosto di Vicecurato io ne compii l’uffizio per cinque mesi. Provava il più grande piacere a lavorare. Predicava tutte le domeniche, visitava gli ammalati, amministrava loro i santi sacramenti, eccetto la penitenza, perché non aveva ancora subito l’esame di confessione. Assisteva alle sepolture, teneva in ordine i libri parrocchiali, faceva certificati di povertà o di altro genere. Ma la mia delizia era fare catechismo ai fanciulli, trattenermi con loro, parlare con loro. Da Morialdo mi venivano spesso a visitare; quando andava a casa era sempre da loro attorniato. In paese poi cominciavano pure a farsi compagni ed amici. Uscendo dalla casa parrocchiale era sempre accompagnato da una schiera di fanciulli e dovunque mi recassi, era sempre attorniato dai miei piccoli amici, che mi festeggiavano».

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Progetto Sant’Andrea 2015

apa Giovanni XXIII. Un cuore contadi-no, chiamato ad una difficile missione

diplomatica;sempresorridenteedabbando-nato alla volontà di Dio; come il Papabuono. Papa Giovanni Pao-lo II: Sembra di sen-tirel’accorataesortazione:“Nonabbiatepaura,aprite,anzispalancateleporteaCristo!”LasuagrandeinvenzioneleG.M.G.,leGiorna-te Mondiali della Gioventù che videro migliaia di giovani inneggiare al loro amatissimo Papa: “GiovanniPaolo…!”Infinelemalattie.Volle ancora salutare la folla che gremiva Piazza

S.Pietro,malamanononsimosse,lavocenonuscìeconunaespressionediinfinitaamarezzasiritiròpersempre.“Diomio,Diomio,perché?”.

ento anni non sono pochi, ma la cappelladella Consolata alla Collina Febraro li ha

festeggiati con grande concorso di popolo e con una intensa preghiera. La Santa Messa,presiedutadalnostrodonHubert,ciharicordatola nostra devozione alla Madonna Consolata ed un rinfresco ci ha dato la possibilità di rinsaldare la nostra comunità attorno a valori autentici comelasolidarietàel’amicizia.

DUE SANTI DEL NOSTRO TEMPONELLA GLORIA DEL CIELO

PRIMO CENTENARIO DELLA CAPPELLA DELLA CONSOLATA SULLA COLLINA FEBBRARO

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DUE PAPI SANTI - CAPPELLA DELLA CONSOLATA

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PELLEGRINAGGI

er chiudere il mese di maggio dedicato alla Madonna il 31 maggio ed 1° giugno la nostra parrocchia ha effettuato un pellegrinaggio al santuario della

MadonnadiBericoaVicenzaelSantuariodiSant’AntonioaPadova.Partiti con una p i ogge r i l l i na insistente, dopo poche ore ilsole ha bucato le nubi e ha fatto capolino.Nel santuario durante la Santa Messa abbiamo pregato per i nostri cari ed amici. Aiutati dai Padri Serviti, che hannoin cura tutto il bellissimo complesso,abbiamoconosciuto

sempre di più la materna assistenza della Madonna.DopounbuonpranzosiamopartitiallavoltadiPadova.Sistematinell’albergo,unavisitaalla città ha preceduto la cena ed il riposo. Alladomenica,primadellaSantaMessanellabasilicadelSantopresiedutadauncardinale, una visita guidata alla città e ai suoi monumenti ci ha delineato la storia di Padova e

dell’influsso che il Santoha avuto su di essa.Nel ritorno, una sostaa Verona con la visita immancabile all’Arena ealla tomba di Giulietta e Romeo ha concluso il nostro viaggio. Un grazie a tutti a chi ha organizzato e a chi ha partecipato. Ed arrivederci ai prossimi pellegrinaggi.

Attenzione:Per chiudere in bellezza il Bicentenario è in studio per il prossimo anno un pellegrinaggio a Fa-tima indicativamente nei giorni dal 10 al 14 ottobre 2015. Chi fosse interessato a partecipare èpregatodirivolgersinell’ufficiodellaparrocchia.

PELLEGRINAGGIO AL SANTO E ALLA MADONNA DI MONTE BERICO

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VIA DELLA CROCE

uesta è la storia delle drammatiche ultime ore della vita di un uomo chiamato Gesù. È la storiadiquelDio cheoffre lapropriavitaper salvarenoi tutti, figli immaturi,

distratti, irosi,egoistiepiagnucolosi.È lastoriadell’umanitàriscattatadaunsacrificio.LasalitaversoilGolgotaèfaticosa,dolorosa,accompagnatadapreghiereecantiquasisommessie rispettosi della tragedia che si sta compiendo. La voce narrante di don Edoardo guida noi

popolonellariflessioneeciinvitaafarenostrol’immensodoloreetravagliodiGesùUomo-Dioche,incambio

diAmore,ricevegiudizi,oltraggi,insulti,tradimenti,condannaamorte.Lacoreografiastoricadel“fatto”esaltalaveridicitàeladrammaticaimportanzacheataleesecuzioneèstatadatadacolorocheattendevanoilMessia,machenonhannovolutocrederealmessaggiod’amoreedisperanzadell’unicoPadre.Strategica e molto significativa la salita a San Bartolomeo che con la sua scalinata ha ben significato la sommitàdelGolgota.Le“tappe”dellasalita,movimentatedalGruppoStorico“ISignoridiRivalba”,hannoresopalesel’inutilitàdelprocesso,ildisagiodeipotentidifronteallagrandezzasilenziosaerivoluzionariadell’Accusatoehannoevidenziatounacondannagiàdecretata.LastradaperilGolgotaèimpervia;Gesùcade,ma si rialza ed ecco ... la Croce. Il cielo si oscura e tutto si compie. Sembra che tutto sia finito e invece... Qui comincialosplendorediDiocheèVia,VeritàeVita.Ilbuio,ildoloreprofondoel’amarezzaperlavessazionesono statimitigati, dall’offertadipaneemiele che ilGruppoStoricohadistribuitoalpopolo inpreghiera;miele alimento antico, dolce e dolcificante, nonché sollievo amille sofferenze.Da quella Croce si diffondedunquelalucecheilluminaesostieneinostripassieladolcezzadelsorrisodiDio.

VIA CRUCIS VIVENTE

P.L.

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DAL PAPA FRANCESCO

ROMA, 14 MAGGIO 2014.

Che emozione... Il Papa a pochi passi da noi! Abbiamo pensato piùvolteacomesarebbestatoquelmomentoenellarealtàhasuperatoqualsiasiaspettativa.QuandoPapaFrancescoscendeva

dall’autoperabbracciarequalchebambinoeracosìtenero,hasorrisosempreeatutti,cihabenedettiecihalasciatounmessaggio,riprendendoleparolediSanPaolo:cheparlavadella”fortezza”eci invitavaadaverecoraggionelsuperare le difficoltà che la vita ci porge dinanzi.Avere visto da vicino il Papa ci ha fatto sentire al sicuro come le pecorelle vicino al buon pastore. Adesso siamo più certi che Dio non ci lascia mai soli e Francesco è proprio un esempio di come Dio si è fatto uomo e abbia preso le nostre sembianzeperstareinmezzoanoi,perindicarcilastradagiustapersostenercinelle difficoltà. Che bello! Grazie per averci regalato questa esperienza cosìunicaedesclusiva,rimarràsemprenei nostri cuori il dolce ricordo dei momenti trascorsi insieme.

I NOSTRI RAGAZZI A ROMA DAL PAPA

Congratulazioni vivissime adANDREACONTE

per la laurea magistrale iningegneria civile

ottenuta il 16 luglio presso il Politecnico di Torino

I RAGAZZI DELLA CLASSE QUINTA

SCUOLA PRIMARIA SAN GIOVANNI BOSCO

DI CASTELNUOVO DON BOSCO

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uesta la “centrata”, e da noi molto apprezzata, espressione del nostroparroco, don Edoardo, a conclusione del Raduno Alpini di Castelnuovo

Don Bosco, organizzato dal Gruppo locale in occasione dell’85° anniversariodi fondazione, svoltosineigiorni4/5/6aprile scorsi.Abbiamosentitodentrodinoiildesideriodirivivereetrasmettereaglialtriquello“spiritoalpino”che

ha animato i fondatori del Gruppo nel 1929,nel riconoscente ricordo di quanti sono arrivati adonare la vita per questanostraItalia,congenerositàe altruismo. In moltissimi hanno risposto al nostro appello.La sera di venerdì 4 aprile sotto l’Ala gremita dipiazzaDonBosco,laBandaMusicale di Castelnuovo ha eseguito un apprezzato concerto che, per la prima parte ha toccato il cuore degli alpini con brani caratteristici delrepertorioalpino,mentrenellasecondapartehafattosussultareecantareigiovaniemeno,conmusichediBobDylan,deiQueen,degliAbbaecc.Sabato5laserata,partecipatissima,èstataanimata dal Coro ANA Vallebelbo della Sezione di Asti che ha presentato le classiche canzoni tradizionalitantocareaglialpini,maanchenumerosibranidiDeMarzi,riferitiall’ambienteed allamontagnachecihannotrasportatilassùdovel’ariaèpura,etiparediessereaiconfinidelcielo.Ma il gran giorno è stato la domenica 6 aprile: si è registrata la presenza di sesantanove Gagliardettiinrappresentanzadialtrettantigruppi.Ilfioreall’occhielloèstatalapresenzadiben5labariSezionalieprecisamente:Torino,Asti,Ivrea,CasaleePalmanova.Quest’ultima,concuisiamogemellatidal2011,hapartecipatoconottoalpini,tracuiilCapogruppocheringraziodicuoreperlaloropresenzaamichevole,giàdalgiornoprecedente.Almeno600persone,alpassocadenzatodellaBanda,hannosfilatoordinatamentelungoleviediCastelnuovo,imbandieratedallapopolazioneedainostrialpini,davveromoltoattiviintaleoccasione;lamanifestazionehaavutounmomentoculminantealParcodellaRimembranza,oveil Sindaco ha voluto rendere onore ai nostri Caduti citandoli ad uno ad uno con un commovente appello.Hapurericordatol’operacheglialpinisvolgonooggi,perlapacenelmondoedilloroimpegnonellasolidarietàetuteladell’ambiente.

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FESTA DEGLI ALPINI

CHE CANNONATA... LA FESTA DEGLI ALPINI

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ÈseguitounmomentomoltosignificativodurantelaS.Messaalcampo,concelebratada don Edoardo e da don Hubert in piazza Don Bosco; credo abbia fatto loropiacere vedere la piazza piena di alpini e di fedeli in devoto raccoglimento ai piedi delmonumentodisanGiovanniBosco,nostroprotettore,dicui,nel2015,verràfesteggiato il Bicentenario della nascita e del battesimo. Sono stati poi premiati con una targa per riconoscenza i nostri alpini ultraottantenni che hanno portato avanti il gruppo per tanti anni e in particolare il reduce di guerraMarioBertello,già

decorato con medaglia d’onore, sempreattivo e generoso. I giovani, invece, sonostati premiati con una pergamena per invitarli ad essere sempre più presenti. Ultimo atto: Il “RancioAlpino”, non propriocosì povero comequellodella “naja”, ma moltopartecipato. La festa è

terminata con cantate e suonate di motivi alpini. Voglio ringraziare: Sindaco e Vice Sindaco,sempredisponibilinellapreparazionedell’evento;ParrocoeViceParrocoperaveraccettato,concoinvolgente entusiasmo, di collaborare con tutti noi, sindaci e assessori dei paesi circostanti.Carabinieri ed alpini in armi. Forze dell’ordine ed altre autorità presenti CRI, AVIS ed altreassociazioni castelnovesi, BandaMusicale e Pro Loco che hannomesso a disposizione le loroattrezzature ed il loro lavoro. La Madrina, Signora Andreina Villata che ha curato l’addobboflorealedipiazzaDonBosco.IlProf.PasqualePerrucchetti,storicoestudioso,perlasentitarecitadellaPreghieradell’Alpino.-Lapopolazionetuttaperlabenevolenzaelagrandepartecipazionedimostrata.Tuttiinostrialpinieamici,giovanie“veci”,perillavoroelapartecipazione.-Tutticoloro che ho dimenticato. Ho constatato con soddisfazione che i nostri Alpini hanno dimostrato grande impegnoper la riuscitadiquesto radunoedi saperessereunitie starebene insieme.Così,guardandonegliocchiinostriragazzi(classe1978edintorni)hocoltoungrandesideriodi“alpinità”emisonsentitodigarantirelacontinuitàdelnostrogruppoperiprossimi50anni!Sonoconvintochepossaesserecosì!Evoi“nonpreoccupatevi,cisonogliAlpini”.

Un abbraccio affettuoso da tutti gli alpini!W gli ALPINI, W l’ITALIA

85° COMPLEANNO DEL GRUPPO ALPINO

Il capogruppo Felice Andriano

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al 9 giugno pressol’oratorio

è iniziata “Estateragazzi”chefunzionadallunedìalvenerdì,

finoal18luglio.Questo centro estivo è aperto il lunedì e venerdì pomeriggio dalle ore 14 alle ore 18,emartedì,mercoledìegiovedìdalleore 08 alle ore 18.Tutti i giovedì i ragazzi vengono portati in gita. Il martedì si fa una passeggiata che dura tutto il giorno. Si accolgono bambini e ragazzi dalla prima elementare alla terza media.Questa attività estiva ha lo scopo di accogliere e promuovere la crescita dei bambini,ragazziegiovani,creandounospaziodiaggregazione,predisponendoattività di animazione con finalitàeducative,mapuntandosuldivertimentoL’Estate ragazzi vuole essereunpuntodi riferimento dove i ragazzi possono socializzare, confrontarsi, studiare,giocare e, volendo, essere ascoltati eaiutati.

A SEGUIRE I RAGAZZI SONO PRESENTI VOLONTARI DI TUTTE LE ETÀ:· animatorieaiuto-animatori,chesioccupanodell’organizzazionedelleattività.· “nonnine”premurosechepreparanolamerendaatuttigliiscritti.· lasegretariachepreparaiscrizioni,moduligite,edèsempreadisposizioneperchiarimentioinformazioni.· mammechesiriunisconoperrenderel’oratoriosemprepulitoedecoroso.IDon,chestannosempreinmezzoairagazzi,peraiutarliacrescereconlafedenelcuore.“Lascia crescere i tuoi figli con la parola di DIO, li porterà sulla strada della santità!”SULPROSSIMOBOLLETTINOCISARÀLAPRESENTAZIONEDELLASETTIMANAAPRACHARBON-VALLED’AOSTA

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ESTATE

ESTATE RAGAZZI 2014

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I NOSTRI DEFUNTI

AIASSAATTILIO

FERREROLUCIA

CHIARLAGIOVANNI

POZZOMARGHERITA

MONDINOCATERINA

BARGETTOMARIO

AIASSAATTILIO 02/04/1930 09/04/2014CHIARLAGIOVANNI 24/06/1923 23/04/2014MONDINOCATERINA 25/07/1937 22/05/2014PLACANICAVINCENZO 13/09/1925 27/05/2014FERREROLUCIA 08/03/1932 13/06/2014BARGETTOMARIO 18/09/1923 14/06/2014POZZOMARGHERITA 28/12/1930 28/06/2014

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SACRAMENTI

BATTESIMI

MATRIMONI

ELISAGORGOGLIONE 07MAGGIO2014STEVENPEDONE 10MAGGIO2014NICOLÒCAMMARATA 25MAGGIO2014YORMANBUENANOFRANCONIERE 13LUGLIO2014

FAUSONEPIEROeMORETMARINA

31/05/2014

QUIRICOANDREAeMUSSOELENA

11/05/2014

ANDORCEZARe VITAGLIANI RANJANI ELISA

26/04/2014

GIORGIAPAVIA29GIUGNO2014

YORMANBUENANOFRANCONIERE13LUGLIO2014

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PRIME COMUNIONIFESTA DI SAN DOMENICO SAVIO 5 MAGGIO 2014

PRIME CONFESSIONI 18 MAGGIO 2014

SACRAMENTI

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Festa della Madonna del Castello

da mercoledì 6 agosto 2014Tutti giorni, da lunedì a Sabato compreso ore 7:00 Santa Messa presieduta da Don Silvio Gignone, parroco di MoriondoTutti i giorni, esclusi Sabato e domenicaore 21:00 Santa Messa presieduta da un sacerdote della Comunità Salesiana

Venerdì 15 agosto 2014

ore 7:30 Santa Messa ai Santi Castelnovesiore 11:00 Santa Messa alla Madonna del Castello

Festa di San Rocco e anniversario della nascita di Don Boscoore 8:00 raduno in piazza Don Bosco e partenza dei partecipanti al pellegrinaggio a piedi ai Becchi accompagnando la statua della Madonna del Castelloore 11:00 Santa Messa presieduta dal Rettor Maggiore dei Salesiani alla presenza delle autorità con i Castelnovesi e giovani ore 18:00 Santa Messa nella chiesa di San Rocco

Anniversario del battesimo di Don Boscoore 11:00 Santa Messa in Sant’Andrea presieduta dal Superiore dei Salesiani del Piemonte, Don Enrico Stasi con la professione di fede

Novena di preparazione

Domenica 17 agosto 2014

Sabato 16 agosto 2014

Solennità dell’Assunta

Inizio bicentenario della nascita e del battesimo di San Giovanni Bosco

ore 18:00 Santa Messa Solenne alla Madonna del Castello

ore 19:00 Processione della Madonna con partenza dalla chiesa del Castello presieduta dal Rettor Maggiore dei salesiani alla presenza delle autorità

ore 20:30 Cena preparata dalla Pro loco