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HUMANITARIAN ASSISTANCE: A SECTOR PROFILE Elaborazione: Ottobre 2010 Released in October 2010 BY INTERNATIONAL PROGRAMS PLANNING OFFICE MIGLIORIAMO IL MONDO, INSIEME. TOGETHER WE CAN MAKE THE WORLD A BETTER PLACE. Le emergenze umanitarie nel mondo HUMANITARIAN EMERGENCIES IN THE WORLD p. 1 L'impegno di COOPI nel settore COOPI IN THE HUMANITARIAN ASSISTANCE p. 3 Assistenza a rifugiati e sfollati interni Refugees and idps assistance p. 5 Disastri naturali: risposta e preparazione al rischio Natural disasters: response and risk preparedness p. 11 Assistenza alimentare e “cash for work” Food Aid, livelihood and cash-for-work p. 18 DOSSIER TEMATICO A CURA DELL’UFFICIO PIANIFICAZIONE PROGRAMMI INTERNAZIONALI COOPI PER L'ASSISTENZA UMANITARIA

COOPI e l'assistenza umanitaria

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dossier tematico COOPI 2010.

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Page 1: COOPI e l'assistenza umanitaria

HUMANITARIAN ASSISTANCE:A SECTOR PROFILE

Elaborazione: Ottobre 2010Released in October 2010

BY INTERNATIONAL PROGRAMS PLANNING OFFICE

MIGLIORIAMO IL MONDO, INSIEME. TOGETHER WE CAN MAKE THE WORLD A BETTER PLACE.

Le emergenze umanitarie nel mondoHUMANITARIAN EMERGENCIES IN THE WORLD p. 1

L'impegno di COOPI nel settoreCOOPI IN THE HUMANITARIAN ASSISTANCE p. 3

Assistenza a rifugiati e sfollati interni Refugees and idps assistance p. 5 Disastri naturali: risposta e preparazione al rischio Natural disasters: response and risk preparedness p. 11 Assistenza alimentare e “cash for work” Food Aid, livelihood and cash-for-work p. 18

DOSSIER TEMATICO A CURA DELL’UFFICIO PIANIFICAZIONE PROGRAMMI INTERNAZIONALI

COOPI PER L'ASSISTENZA UMANITARIA

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uccidendone più di 550.000 e provocando un danno economico pari a 2 miliardi e 600 milioni di dollari annui11. Tuttavia, a causa delle mutate condizioni climatiche, si registra una riduzione delle vittime legate alla siccità ed un aumento di quelle legate alle alluvioni12.Le crisi umanitarie, di qualsiasi origine, causano come primo effetto la difficoltà di accesso alle risorse alimentari di base, all’acqua ed ai servizi igienico-sanitari, generando contesti di estrema vulnerabilità per la popolazione colpita. Pertanto, i diversi attori della cooperazione internazionale per fornire sostegno puntano al ripristino delle vie di accesso alle risorse, accanto ad azioni di distribuzione diretta di kit d’emergenza ed alimenti.

HUMANITARIAN ASSISTANCE: A SECTOR PROFILECOOPI PER L’ASSISTENZA UMANITARIA

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HUMANITARIAN EMERGENCIES IN THE WORLDHumanitarian emergencies hit without distinction all countries in the world. But these events constitute a greater risk for those communities living areas marked by lower development degrees. A first cause of emergency is represented by social and political conflicts. Entire communities are forced out of their home-territories to find protection and new safe conditions for living. There are two kinds of hit population: the refugees and the Internally Displaced People (IDPs). Refugees are those who leave their State of origin and are received in another Country, while the IDPs are who are forced to flee their houses but remain within their own country. As highlighted by High Commission for Refugees (UNHCR), today refugees mostly come from those countries hit by internal conflicts - Somalia, Afghanistan, Iraq, Sudan, Congo and Colombia. Again, according to UNHCR, the total number of refugees, IDPs and political asylum seekers has increased on a yearly basis, reaching 43,3 million in 2009. Among them about 15,2 million people are refugees (47% female) and 27,1 million are IDPs. Western countries have welcomed, in 2010, about 80% of the total refugee population (about 8,3 million refugees). In 2008 (last update), 604,000 refugees have voluntarily returned to their countries - 17% decrease from the 2007 data (731,000). Among all the refugee camps, the biggest is the Hagadera one in Dadaab, Kenya, which hosts more than 90,000 people. The Hagadera camp, together with those of Dagahaley and Ifo, is part of the Daadab complex which at the end of 2008 was hosting more than 300,000 refugees. The reason for such an overcrowding of refugees is to be found in the difficult situation in which many Central and Eastern African countries find themselves (Sudan, Somalia, Congo and Uganda), with a consequent out-flow of hundreds of thousands of people every year, specially in Kenya and Ethiopia. On the IDPs front, the primacy for the highest number is firmly held by Colombia, with more than 3 million IDPs dislocated on its territory, mainly in

areas on the Pacific coast.Beside social and political events, there are others that can represent a risk for the communities and they are natural events: earthquakes, volcanoes, landslides, floods, droughts and storms. In 2009, 335 natural disasters have been recorded. These have killed 10,655 people, hit more than 119 million people and caused material damages worth more than 41,3 billion dollars. The World Bank has highlighted how the natural disasters’ growing trend has stabilized in the last years: the decrease in the number of humanitarian crises affecting communities across the globe has mainly occurred due to a decrease of meteorologically-based disasters, if compared to the average number of those occurred in the period between 2000 and 2008 (108). In 2009, the 57% of casualties caused by natural disasters has occurred due to earthquakes.There are between 20,000 and 30,000 events all over the world each year, but only about 5% reach the forth degree of the Richter magnitude scale, which is the ideal boundary between a ‘light’ and a ‘moderate’ earthquake, being able to damage fragile structures not built according to basic security measures - notably houses in the developing world. Among the most critical climate conditions that hamper human development, droughts are possibly the most severe events, particularly hitting sub-Saharan and Latin American countries: since 1980, 410 drought periods have hit about 1 billion 500 million people, killing more than 550,000 and causing an economic damage worth 2 billion and 600 million dollars per year. However the victims of droughts are less than the victims caused by floods.Humanitarian crises, both of natural and socio-political origin, cause a fundamental difficulty in accessing food resources, water, hygiene and end up worsening the communities’ living conditions. In order to provide support in this field, among all initiatives launched by the international cooperation actors, the recovery of resources access routes are particularly crucial, especially if complemented by emergency kits and food direct distribution.

Le emergenze umanitarie nel mondoLe emergenze umanitarie colpiscono senza distinzione tutti i paesi del mondo, ma costituiscono un rischio maggiore per i popoli che vivono in aree con un basso grado di sviluppo. Una prima causa di emergenza è rappresentata da conflitti di natura socio-politica. Intere comunità si allontanano dai luoghi d’origine per cercare protezione e condizioni più sicure per vivere. Tra loro si distinguono i rifugiati, ossia coloro che lasciano il proprio Stato d’origine e vengono accolti in un altro Paese in funzione di un tipo particolare di asilo politico, e gli sfollati interni (traduzione dell'espressione inglese Internally dispaced person, IDP) riconosciuti come tali in funzione del carattere completamente

‘nazionale’ del loro movimento, provocato da emergenze circoscritte ad aree interne ad uno stesso Paese. Come rilevato dall’Alto Commissariato per i Rifugiati dell’ONU (UNHCR), oggi i rifugiati provengono per lo più da quei paesi che sono devastati da guerre interne - Somalia, Afghanistan, Iraq, Sudan, Congo e Colombia. Sempre secondo l’UNHCR, il numero totale di rifugiati, sfollati interni e richiedenti asilo politico è cresciuto esponenzialmente di anno in anno fino a toccare i 43.3 milioni nel 20091. Tra questi, 15.2 milioni sono rifugiati (di cui il 47% donne) e 27.1 milioni sono sfollati interni2.

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I Paesi Occidentali hanno, nel 2010, dato rifugio all’80% della popolazione rifugiata totale (circa 8.3 milioni). Nel 2008 (ultimo dato disponibile), 604.000 rifugiati hanno volontariamente fatto ritorno nei loro paesi

- il 17% in meno del 2007 (731.000). Tra i campi profughi, il più grande è quello di Hagadera a Dadaab, in Kenya, che ospita più di 90.000 persone. Il campo di Hagadera, assieme a quelli di Dagahaley e Ifo, è parte del complesso di Dadaab che alla fine del 2008 ospitava più di 300.000 rifugiati3. La ragione di tale affollamento è la difficile situazione politica in cui si trovano molti dei paesi dell’Africa Centrale ed Orientale (Sudan, Somalia, Repubblica Democratica del Congo, Uganda) che riversano, in Kenya ed Etiopia, centinaia di migliaia di persone ogni anno. Per quanto riguarda il numero di sfollati interni, la Colombia oggi detiene il primato con più di 3 milioni di IDP sparsi sul suo territorio, principalmente nelle aree sulla costa pacifica .Accanto alle tensioni di carattere socio-politico, costituiscono un rischio per i popoli, gli eventi di origine naturale: terremoti, vulcani, smottamenti del terreno, alluvioni, siccità e cicloni5. Nel 2009 sono stati registrati 335 disastri naturali6, che hanno colpito più di 119 milioni di persone, provocato la morte di 10.655 esseri umani e provocato danni

per circa 41.3 miliardi di dollari7. La Banca Mondiale, tuttavia, evidenzia una riduzione delle crisi umanitarie dovuta, soprattutto, ad una riduzione del numero dei disastri di natura meteorologica nel 2009 (85), in confronto alla media degli eventi tra il 2000 ed il 2008 (108)8. Nel 2009, il 57% dei decessi provocati da disastri naturali è stato legato ai terremoti9. Se ne contano tra i 20.000 ed i 30.000 all’anno in tutto il mondo, tra cui solo il 5% supera il quarto grado della scala Richter, ovvero la soglia che delimita la classificazione da ‘leggero’ a ‘moderato’, e quindi capace di portare danno a strutture fragili, non costruite secondo le norme di sicurezza di base - notoriamente strutture abitative diffuse nei paesi del Sud del mondo10. Altro fattore di crisi è rappresentato dalla siccità, che riguarda interi Stati, soprattutto dell’Africa sub-Sahariana e dell’America Latina: dal 1980 ad oggi, circa 410 eventi legati alla siccità hanno colpito quasi 1 miliardo e 500 milioni di persone,

1 UNHCR 2009, “Global Trends report” (selected tables), August 2010.

2 Ibidem.

3 UNHCR, “Statistical Yearbook” 2008, 2009.

4 2010 UNHCR country operations profile - Colombia. URL: http://www.unhcr.org/cgi-bin/texis/vtx/page?page=49e492ad6

5 “Natural Disaster Hotspot: a global risk analysis, Sinthesis Report, 2005, World Bank publication

6 Vos F, Rodriguez J, Below R, Guha-Sapir D. Annual Disaster Statistical Review 2009: The Numbers and Trends. Brussels: CRED; 2010. P.1

7 Ibidem

8 Ibidem

9 Vos F., Rodriguez J., Below R., Guha-Sapir D., “Annual Disaster Statistical Review 2009: The Numbers and Trends”. Brussels: CRED; 2010. P.1

10 Disaster management information system. URL: www.sristi.org

11 Drought statistics, 2009. URL: www.preventionweb.org

12 Vos F., Rodriguez J., Below R., Guha-Sapir D., “Annual Disaster Statistical Review 2009: The Numbers and Trends”. Brussels: CRED; 2010. p.20

13 UNHCR 2009 Global Trends report: selected tables, August 2010, UNHCR

14 Vos F, Rodriguez J, Below R, Guha-Sapir D. Annual Disaster Statistical Review 2009: The Numbers and Trends. Brussels: CRED; 2010.

15 Drought statistics, 2009. URL: www.Preventionweb.org

16 Vos F, Rodriguez J, Below R, Guha-Sapir D. Annual Disaster Statistical Review 2009: The Numbers and Trends. Brussels: CRED; 2010. p.20

· 43.3 milioni13 di rifugiati, sfollati interni e richiedenti asilo politico

· oltre 119 milioni14 di persone colpite da 335 disastri naturali

· oltre 550 mila15 persone morte a causa della siccità

· vittime di alluvioni aumentate del 220%16 dal 2008 al 2009

I NUMERI DEL DRAMMANel 2009:

2

› 500.000

250.000 to 500.000

100.000 to 250.000

10.000 to 100.000

‹ 10.000

I MAGGIORI PAESI DI ORIGINE DEI RIFUGIATI

Fonte: UNHCR, 2009Fonte: UNHCR, 2009

INCIDENZA E TIPOLOGIA DELLE CATASTROFI NATURALI NEL 2009

Haiti, 2010 - Ph. MorenaHaiti, 2010 - Ph. Morena

Fonte: NatCatService, 2009 - Fonte: NatCatService, 2009 - © © 2011 Munich Re (Münchener Rückversicherungs-Gesellschaft)2011 Munich Re (Münchener Rückversicherungs-Gesellschaft)

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COOPI PER L’ASSISTENZA UMANITARIA

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L'impegno di COOPInell'assistenza umanitariaCOOPI - Cooperazione Internazionale è un'organizzazione umanitaria laica e indipendente fondata nel 1965. In 45 anni di lavoro ha realizzato progetti in 50 paesi, coinvolgendo più di 50 mila operatori locali e assicurando un beneficio diretto a oltre 60 milioni di persone.

Oggi l’organizzazione è presente in 22 paesi con progetti sia di sviluppo che di emergenza. Tra questi, molti rispondono alle emergenze umanitarie e si occupano di ripristinare le condizioni di vita di intere comunità, rese difficili da una concatenazione di eventi avversi. Le attività realizzate da COOPI nel campo dell’assistenza umanitaria si distinguono nei diversi ambiti: - Assistenza a rifugiati e sfollati interni; - Risposta e preparazione al rischio dei disastri naturali; - Assistenza alimentare e cash-for-work.

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COOPI IN THE HUMANITARIAN ASSISTANCE

COOPI - Cooperazione Internazionale is a lay and independent non-governmental organization founded in 1965. For the past 45 years, COOPI has launched and completed projects in 50 countries, employing 50.000 humanitarian workers and bringing relief to more than 60 million people.

Today the organization works in 22 countries with both development and emergency projects. Among these, many projects respond to humanitarian emergencies and are intended to make communities recover from situations, that are often produced by the combination of natural and political elements. Its sub-sectors of intervention are: - Refugees and IDPs assistance; - Natural disaster response and preparedness; - Food aid, livelihood and cash-for-work.

ASSISTANCE TO MORE THAN 300,000 REFUGEES AND MORE THAN 100,000 IDPS

CREATION AND SUPPORT TO MORE THAN 40 LOCAL HEALTH CENTRES

INTERVENTION IN 8 REFUGEE CAMPS WITH MULTI-SECTOR PROJECTS

TRAINING FOR MORE THAN 400 COMMUNITY LEADERS ON DISASTER PREPAREDNESS AND MANAGEMENT

Since 2005 till now. COOPI and Humanitarian Assistance:

Ecuador, 2008 - Ph. Uberto PedeferriEcuador, 2008 - Ph. Uberto Pedeferri

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Africa Asia

DISTRIBUZIONE DEI PROGETTI DI ASSISTENZA UMANITARIA DAL 2005 AD OGGI

60%

2%

38%

America Latina e CaraibiRepubblica Democratica del Congo - Ph. MartinoRepubblica Democratica del Congo - Ph. Martino

Kenya - Ph. Francesca ManganoKenya - Ph. Francesca Mangano

ASSISTENZA A PIÙ DI 300.000 RIFUGIATI E PIÙ DI 100.000 SFOLLATI INTERNICREAZIONE E SUPPORTO DI PIÙ DI 40 CENTRI LOCALI DI SALUTEINTERVENTO IN 8 CAMPI PROFUGHI CON PROGRAMMI MULTISETTORIALIFORMAZIONE DI PIÙ DI 400 LEADER COMUNITARI SULLA PREPARAZIONE E GESTIONE DEI DISASTRI

Dal 2005 ad oggi. COOPI e l’assistenza umanitaria:

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COOPI PER L’ASSISTENZA UMANITARIA HUMANITARIAN ASSISTANCE: A SECTOR PROFILE

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ASSISTENZA A RIFUGIATI E SFOLLATI INTERNIDal 2005 ad oggi, COOPI è stata impegnata in 7 paesi con 30 progetti di assistenza a rifugiati e a sfollati, principalmente finanziati da UNHCR. I progetti realizzati in questo ambito sono per lo più parte di programmi integrati di supporto nei campi profughi e perciò concentrati nelle zone ‘critiche’. Queste aree interessano territori nazionali interni e di confine tra Colombia ed Ecuador, Sudan-Darfur e Ciad, Repubblica Centrafricana e Ciad, Somalia, Etiopia e Nord Uganda.

Il grave conflitto interno che coinvolge dal 1964 la Colombia ha reso la situazione umanitaria nella parte Meridionale del paese critica. Secondo dati UNHCR, la Colombia possiede oggi il più alto numero di sfollati al mondo (circa 3 milioni)17. COOPI ha fornito a 280 famiglie lavandini, latrine, docce, kit di igiene e 15 litri di acqua depurata per persona. Ha portato avanti interventi di educazione igienica e sanitaria, all’arrivo dei rifugiati; ha condotto sessioni formative sulla gestione dei progetti ed in materia di psicologia infantile.

In Ecuador, negli ultimi 5 anni, COOPI ha realizzato progetti di assistenza di tipo multi-settoriale diretti ai circa 90.000 rifugiati colombiani (il 43% di questi composto da donne). Le attività sono state prevalentemente concentrate nel centro di prima accoglienza o albergue ad Apafano (che ha finora ospitato più di 400 famiglie in transito) e nei pressi delle comunità autoctone che continuamente sono interessate da flussi di rifugiati.

In tre progetti, implementati tra il 2007 ed il 2009, COOPI ha condotto interventi di:

- assistenza diretta a rifugiati, donne, bambini e soggetti vulnerabili;

- miglioramento della capacità di presa in carico dei pazienti;

- aumento delle informazioni sulle tematiche sessuali a beneficio di 10.785 adolescenti;

- promozione di forme di impresa mista (composta da colombiani ed ecuadoriani) con interventi di equipaggiamento tecnico, microcredito e appoggio nella gestione.

Da un punto di vista infrastrutturale, 8 comunità hanno beneficiato della costruzione di sistemi di raccolta dell’acqua piovana e 150 famiglie della costruzione di latrine.

Nelle regioni Orientali del Ciad, interessate da un continuo flusso di profughi provenienti dal Darfur (Sudan), COOPI interviene attraverso la gestione di 8 campi profughi18 ed attraverso la gestione diretta dell’ospedale di Goz Beida. L’ospedale nel 2009 è stato dotato di un’unità di chirurgia per gli interventi d'urgenza ginecologici ed ostetrici e di un centro nutrizionale d’emergenza, mentre nel piccolo centro di Goz Amir è stato allestito un laboratorio per le trasfusioni e le analisi di base. In tutta l’area, è attiva grazie a COOPI una clinica mobile in supporto ai centri.

Nel Sud del Ciad, oggi COOPI sostiene circa 43.500 rifugiati19 attraverso sistemi di consultazione medica (circa 20.500 a bambini al di sotto dei 5 anni in un solo anno di attività), sorveglianza, trattamenti nutrizionali e trasferimenti ai vicini centri sanitari. Per la distribuzione regolare di medicine di base, nel campo di Yaroungou, COOPI ha creato una piccola farmacia e porta avanti attività di sensibilizzazione sulla prevenzione di malattie sessualmente trasmissibili, pratiche igieniche, salute materno-infantile, ecc. Nei 4 campi, COOPI ha aumentato il tasso di vaccinazione infantile al 90%, ha

ridotto al 5% la malnutrizione acuta dei rifugiati e ha moltiplicato le possibilità di accesso a programmi di lotta a malattie sessualmente trasmissibili e HIV/AIDS. Supporto alimentare, sia sotto forma di viveri che di vitamine, è stato garantito al 90% delle donne in gravidanza o in fase di allattamento ed al 90% dei bambini tra 0 e 5 anni. Sul fronte dell’accesso all’acqua ed ai servizi igienico-sanitari, COOPI ha riabilitato pozzi tradizionali, costruito docce, latrine e fosse biologiche. Attraverso 5 campagne di sensibilizzazione sull’uso delle strutture idriche, il 100% dei rifugiati ha potuto avere accesso a 15-20 litri di acqua al giorno.

Nel Nord Darfur, COOPI opera con progetti rivolti a più di 2 milioni di sfollati interni, con interventi nel campo della sicurezza alimentare, dell’acqua, dell’allevamento e dell’agricoltura. L’organizzazione ha provveduto alla distribuzione di sementi ed utensili, alla formazione di pastori ed agricoltori sulle

tecniche più moderne di allevamento, al coordinamento di vaccinazioni e trattamenti sanitari.

Dal 2001 al 2003, la Repubblica Centrafricana è stata interessata da uno stato di crisi umanitaria, a causa di ripetuti tentativi di golpe che hanno destabilizzato il Paese20. Al momento, vive un periodo di generale stabilità, grazie ad un tentativo di riconciliazione tra il governo ed i gruppi di ribelli. Tuttavia negli ultimi anni, i violenti combattimenti hanno provocato l’abbandono delle proprie abitazioni e la fuga verso il Nord del paese ed il Sud del Ciad, soprattutto nella Prefettura del Grand Sido e di Nya Pendé. Quest’ondata di rifugiati nel Ciad è stata accolta nei campi profughi di Yaroungou e di Amboko.

In Somalia, COOPI ha realizzato interventi multi-settoriali che assicurano gli standard minimi di igiene e salute, mediante la costruzione e manutenzione di pozzi, cisterne, vasche di superficie e la creazione

17 2010 UNHCR country operations profile - Colombia. URL: http://www.unhcr.org/cgi-bin/texis/vtx/page?page=49e492ad6

18 Dati ricavati da assessment di COOPI nel Paese.

19 2010 UNHCR country operations profile - Chad. URL: http://www.unhcr.org/cgi-bin/texis/vtx/page?page=49e45c226

20 2010 UNHCR country operations profile - CAR. URL: http://www.unhcr.org/cgi-bin/texis/vtx/page?page=49e45c156

Ciad, 2010 - Ph. GandolfiCiad, 2010 - Ph. Gandolfi

Ciad, 2010 - Ph. GandolfiCiad, 2010 - Ph. Gandolfi Etiopia, 2003 - Ph. Riccardo VenturiEtiopia, 2003 - Ph. Riccardo Venturi

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COOPI PER L’ASSISTENZA UMANITARIA

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HUMANITARIAN ASSISTANCE: A SECTOR PROFILE

REFUGEES AND IDPS ASSISTANCESince 2005 until now, COOPI has worked in 7 countries with 30 refugees and IDPs assistance projects, mainly funded by UNHCR. All realised projects have mainly been part of broader integrated support programs put in place in refugee camps and therefore concentrated in those critical areas where refugees and IDPs move. These areas can be found in border areas between Colombia and Ecuador, Sudan and Chad, the Central African Republic (CAR) and Chad, Somalia, Ethiopia and North Uganda.

Since 1964, Colombia has been affected by an internal conflict. The humanitarian situation in the southern part of the country is increasingly critical. According to UNHCR data, Colombia has today the highest number of internal displaced peoples (about 3 million). COOPI has given to 280 families: sinks, blocks of latrines, showers, hygienic kits and 15 litres of purified water each. Through training sessions, the organization has organised hygiene and health courses; educational workers have been trained on children’s education.

In Ecuador, in the past 5 years, COOPI has worked mainly with multi-sector assistance projects directed to 90,000 Colombian refugees (43% are women). Activities have mainly been concentrated in the Apafano refugees’ reception centre or albergue (until now it has hosted more than 4,000 families) and in the local communities which are continuously affected by flows of new refugees.In three projects, implemented between 2007 and 2009, COOPI has made action of: - direct assistance to refugees, women, children and vulnerable individuals; - improvement of the ability to take care of patients; - increasing of sexual informations for about 10,785 young people; - promotion of the mixed enterprise (made of Colombian and Ecuadorian citizens) by the provision of technical knowledge, microcredit and management assistance.About infrastructure, 8 border communities have benefited from the construction of rainwater collection systems and 150 families from the construction of blocks of latrines.

In the Chad’s Eastern regions affected by the continuous refugees’ in-flow coming from Darfur (Sudan), COOPI menages 8 refugee camps and the Goz Beida hospital. The hospital in 2009 has also been equipped with a surgery unit for gynaecological and obstetrical emergency operations and with an emergency nutritional centre, while the Goz Amir health centre has been equipped with a transfusion and analysis laboratory. In the whole area a mobile clinic has been activated.

In Southern Chad, today COOPI assists more than 43,500 people through medical consultation systems (about 20,500 clinic consultations to children below 5 years of age in one year only), surveillance, nutritional treatments and patients’ transfer to the health centres. For the regular distribution of drugs in the Yaroungou, COOPI has created a small pharmacy and has organized awareness raising campaigns on prevention of Sexual Trasmitted Disease (STD), hygienic practices, mother and child health, etc. In the 4 refugee camps, COOPI has managed to increase the children vaccination rate to 90%, reducing acute malnutrition to 5% of the total population and extending STD and HIV/AIDS information. Food and vitaminic support has been guaranteed to the 90% of pregnant and beast feeding women, as well as to children between 0 and 5 years of age. As far as water and hygienic services are concerned, COOPI has rehabilitated traditional wells, built showers, latrines and biological pits. Through 5 awareness campaigns on the use of water infrastructures, the 100% of refugees have access to 15-20 litres of water per day.

In Northern Darfur, COOPI has been active with activities directed towards 2 million IDPs, with support activities in the food security, water sector and agricolture. The organization has distributed seeds and tools, has formed shepherds and farmers on modern techniques, has coordinated vaccinations and medical treatment.

From 2001 to 2003, the Central African Republic has been hit by a deep humanitarian crises due to the continuous attempts to overthrow the government by one part of the national army, which have managed to destabilize the country. At the moment, the country is living a period of

general stability, thanks to the reconciliation between the government and the rebel groups. However, in the last years, the violent fights have produced the mass displacement towards the North of the country and the South of Chad, especially in the prefecture of Grand Sido and Nya Pendé. In Chad the refugees’ flow has mainly been absorbed by the Yaroungou and Amboko refugee camps.

In Somalia, COOPI has organised multi-sector activities that aim at ensuring health and hygiene minimum standards through the construction of wells, tanks, collection basins and the creation of water distribution systems. Beside such basic activities, the organization has also promoted a series of initiatives for favouring the working inclusion of IDPs, small commercial activities, Cash-for-work services.

In South-eastern Ethiopia, on the border with the Gedo region, COOPI works in transit camps with the distribution of material for maintenance, hygiene, awareness campaigning , water transport and selection of water controllers.

In Kenya, in the Daadab big complex (Dagahaley, Ifo and Hagadera camps), COOPI, in the last 5 years, has

supported about 62,942 refugees and 5,280 local community members, especially by increasing water distribution to refugee camps. elevated tanks, tube systems and auxiliary pumps have been installed.

Since 2005, COOPI has worked in North Uganda with 4 programs of IDPs support, particularly in water and sanitation programs. More than 2 million people have benefited from programs implemented both in the camps and in rural areas. The organization has rehabilitated wells, installed water collection basins, distributed hygiene and water purification kits. Also COOPI has installed “kits”, these kits’ components are solar power functioning boreholes and pumps, water warm-up systems, irrigation infrastructure and of blocks of latrines, sinks and showers. All kits have benefited about 10,000 peoples both IDPs and local communities. Now Uganda enjoys a fair degree of political stability, especially after having undertaken relatively successful military operations against the Lord's Resistance Army (LRA). At the moment, after 20 years of civil war between the regular and the resistance armies, the situation seems to have gone back to a relative original stability. The IDPs who for many years have flown to the North of the country are now going back to their lands of origin.

di sistemi di distribuzione dell’acqua. A fianco a questi interventi, vengono portate avanti attività che favoriscono l’inclusione lavorativa degli sfollati, come il piccolo commercio e i servizi di cash-for-work21.

Nell’Etiopia Sud-Orientale, al confine con la regione somala di Gedo, COOPI è attiva nei campi di transito, attraverso la fornitura di materiale e mezzi per la pulizia e l’igiene, il trasporto di acqua e la selezione di addetti al controllo dell’acqua.

In Kenya, presso il grande complesso di Daadab (campi di Dagahaley, Ifo e Hagadera), COOPI, negli ultimi cinque anni, ha supportato 62.942 persone all’interno della comunità di rifugiati e 5.280 persone delle comunità ospitanti, con attività mirate ad aumentare il flusso d’acqua ai campi profughi. Per migliorare l’uso delle risorse idriche, l’organizzazione ha creato serbatoi sopraelevati e pozzi ed esegue test per verificare la qualità dell’acqua.

Dal 2005, COOPI in Nord Uganda ha lavorato in particolare su 4 programmi di supporto agli sfollati interni, in particolare nel settore idrico e dell’igiene. Più di 2 milioni di persone hanno beneficiato di attività realizzate sia nei campi che accolgono gli sfollati che in aree rurali.L’organizzazione ha riabilitato pozzi, installato strutture per la raccolta di acqua piovana, distribuito materiale per l’igiene e la depurazione dell’acqua. Inoltre, sono stati installati “kit ” composti da fori di sonda azionati ad energia

solare, da un sistema di riscaldamento dell’acqua, da un sistema di irrigazione e da blocchi di latrine, lavabi e docce. In tutto, questi kit hanno portato benefici ad una popolazione di quasi 10.000 persone, tra IDP e comunità locali. Oggi l’Uganda gode di un periodo di stabilità, soprattutto grazie ai risultati delle operazioni militari portate a termine contro la Lord's Resistance Army (LRA).Al momento, dopo quasi 20 anni di guerra civile fra le forze regolari e l’esercito di Resistenza, la situazione

sembra essere tornata alla stabilità originaria. Gli sfollati interni che per molti anni si sono riversati nelle aree Settentrionali del paese stanno lentamente facendo ritorno nelle proprie terre d’origine.

21 Cash-for-work è una tipologia d’intervento usata dalle organizzazione umanitarie per procurare lavoro temporaneo - a fronte di una remunerazione - a soggetti vulnerabili in progetti di pubblico interesse, come la riparazione di strade, la raccolta dei rifiuti o la costruzione di infrastrutture.

Darfur - Archivio COOPIDarfur - Archivio COOPI

Colombia - Ph. Marc Le BrizeColombia - Ph. Marc Le Brize Uganda - Ph. FerloniUganda - Ph. Ferloni

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Senegal

Colombia

PalestinnaaPalestinnaaPalestina

HaitianSud SudaSud Sudan

guayParaguayPaParaguayPa

Perù

Ecuadororor nyaKennyaKeKKenynyaKeK

DarfurDan/DaDaS an/DaSudan

ndaaganUganndaaUganganKKKK

iadadiadia

iawiawiawiawiawaMMalaMMalaaw

EtiopiaE piEaR.D gogoKKKKKK

Sierra LeoneSomaliaomamaSomaomaSGuatemalaalalmalammal

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COOPI nel mondoCOOPI in the world

Paesi in cui COOPI è presente con progetti attivi nel 2010

Sede COOPI Paesi in cui COOPI è stata attiva in passato

Paesi in cui COOPI è presente anche con progetti di Sostegno a distanza nel 2010

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HUMANITARIAN ASSISTANCE: A SECTOR PROFILECOOPI PER L’ASSISTENZA UMANITARIA

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DISASTRI NATURALI: RISPOSTA E PREPARAZIONE AL RISCHIONell’ambito degli interventi legati ai disastri naturali, dal 2005 ad oggi, COOPI è stata presente in 11 paesi di Africa, America Latina e Caraibi, Asia. Gli interventi condotti permettono alle comunità di recuperare autonomia socio-economica ed attivare meccanismi di auto-tutela in caso di catastrofe naturale.

La gestione delle attività legate a questo tema si costruisce a partire da una suddivisione dell’intervento in 3 fasi: - la risposta; - il ripristino e la ricostruzione; - la mitigazione e la preparazione al disastro22.

Anche in Mozambico, per rispondere alla devastazione provocata dalle gravi alluvioni che periodicamente colpiscono il distretto di Marromeu, nel 2007 COOPI ha distribuito kit di prima sopravvivenza alle famiglie per la ricostruzione delle case spazzate via durante gli uragani, ha distribuito zanzariere ed ha organizzato workshop pubblici per sensibilizzare la popolazione sulle tecniche di depurazione delle acque e sulle pratiche di prevenzione da malattie virali.

In Perù COOPI nel 2008, ha fornito strutture temporanee di riparo, kit di prima protezione contro le intemperie, cisterne per la raccolta dell’acqua, kit per la costruzione di pozzi, kit igienici e attrezzature agricole per stimolare attività agricole di sussistenza (in collaborazione con la FAO). In precedenza, in occasione

LA RISPOSTAIn risposta ai danni strutturali ed ai disagi di cui le comunità rimangono vittime a seguito dei disastri naturali, COOPI negli ultimi cinque anni ha lavorato in 4 paesi dell’Africa, dell’America Latina e dei Caraibi, intervenendo in risposta a rischi di natura idrologica e metereologica.

In Etiopia, nell’area di Dolo Odo, le comunità sono vittime ciclicamente delle esondazioni di due fiumi, il Genale e il Dawa. Un progetto del 2009 ha dato risposta immediata all’ennesima emergenza, attraverso la fornitura di beni di prima necessità alle famiglie (coperte, teli di plastica per costruire capanne, utensili per l’auto-costruzione di strutture abitative, kit per cucinare, zanzariere, contenitori per l’acqua, kit per la potabilizzazione dell’acqua).

del terremoto del 2007, l’organizzazione si è spesa maggiormente per portare un primo soccorso alle comunità colpite, attraverso la distribuzione di kit d’acqua potabile e per l’igiene, di materiale per il riparo, kit per la disinfestazione ed altri generi di prima necessità. 350 bambini hanno ricevuto assistenza psico-sociale per problemi causati dall’emergenza e 100 disabili hanno beneficiato di un supporto ad hoc. Inoltre sono stati costruiti 750 nuovi moduli abitativi con materiali sismo-resistenti, distribuiti 900 materassi e kit scolastici per le scuole d’emergenza.

Da gennaio 2010, COOPI è attiva ad Haiti, all’interno del network di Agire - l’Agenzia Italiana di Risposta alle Emergenze - dove ha realizzato attività di primo intervento a seguito del terremoto che si è verificato all’inizio dell’anno. Un’équipe di 13 persone si è mobilitata nel recupero di persone entro 48 ore dal terremoto. L’organizzazione si è fatta carico dell’istallazione di sistemi di stoccaggio e distribuzione acqua, della costruzione di latrine e dell’organizzazione di un sistema di gestione dei rifiuti. Alla fine del 2010, COOPI ha immediatamente avviato un progetto di salute d’emergenza, per far fronte alla diffusione del colera nelle aree colpite dal terremoto.

INTERVENTI DI RIPRISTINO E RICOSTRUZIONECOOPI lavora anche nella fase successiva alla risposta alle emergenze, per favorire il ripristino delle normali condizioni abitative, sanitarie, socio-economiche e riportare la stabilità sociale nel medio e lungo termine.

In Malawi, COOPI è intervenuta a favore di circa 4.000 abitanti delle comunità fluviali del distretto di Salima, colpito da continui allagamenti, attraverso la formazione di agricoltori e la distribuzione di sementi. Dal 2006 COOPI è parte del Joint Emergency Aid Program che lavora a sostegno del distretto del Kasungu, in questo ambito l’organizzazione si è distinta per aver costruito circa 89 dighe e oltre 200 piccoli sistemi di irrigazione, a diretto beneficio di quasi 42.000 persone. Oltre 17.000 bambini sono stati presi in cura dai diversi centri salute, equipaggiati e supportati per far fronte agli effetti della malnutrizione.

In Etiopia, a seguito delle esondazioni dei fiumi Genale e Dawa, COOPI si è concentrata soprattutto sull’aspetto igienico della crisi idrologica. Sono stati riabilitati 5 pozzi, costruite latrine, distribuite le sementi necessarie a ripristinare attività agricole di sussistenza. Le comunità locali sono state sensibilizzate sulle pratiche igieniche di base per evitare il contagio delle principali malattie (malaria, HIV/AIDS) e sulla gestione delle fonti d’acqua.

In Somalia, nei distretti di Ceel Buur e Galhareeri, nel 2008 COOPI ha costruito e riabilitato fonti d'acqua, pozzi e berkads (bacini tradizionali) che forniscono acqua a 2.000 famiglie per un uso personale e per la pastorizia. Inoltre sono stati vaccinati circa 1.3 milioni di animali di piccola taglia, ristrutturati 5 mercati e realizzate azioni di appoggio alla commercializzazione delle carni.

A causa dello tsunami del 2006, l’organizzazione è intervenuta in Sri Lanka, attraverso opere di ricostruzione, studi di fattibilità e test sulla qualità dell’acqua. L’organizzazione ha inoltre supervisionato la costruzione di un centro comunitario, di un campo giochi per bambini, di 80 case, di 10 pozzi e di un sistema di smaltimento delle acque sporche.

In Perù, a seguito del terremoto, l’organizzazione si è fatta carico della ristrutturazione e riorganizzazione dell’ospedale di Chincha e della riabilitazione di più di 50 edifici scolastici. Oggi il 70% della popolazione di El Camen usufruisce del servizio di acqua potabile, 210 bambini frequentano scuole ricostruite in aree decentrate e 2.000 donne provvedono al controllo costante dello stato di clorazione dell’acqua.

22 Si veda Ciclo Gestione Disastri, FAO. URL: http://www.fao.org/wairdocs/ad695e/ad695e04.htmHaiti, Febbraio 2010 - Ph. Giuseppe DamianoHaiti, Febbraio 2010 - Ph. Giuseppe Damiano

Perù, 2010 - Ph. Francesca ColombiPerù, 2010 - Ph. Francesca Colombi

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COOPI PER L’ASSISTENZA UMANITARIA

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HUMANITARIAN ASSISTANCE: A SECTOR PROFILE

INTERVENTI DI MITIGAZIONE E PREPARAZIONE AI DISASTRICOOPI porta avanti una serie di azioni per preparare le comunità che vivono in zone ad alta vulnerabilità ambientale alla possibilità di disastri naturali.

In Malawi, nel distretto di Salima, COOPI ha creato organismi permanenti di gestione del rischio all’interno del corpo della Protezione Civile. Per mitigare gli effetti disastrosi degli allagamenti, sono stati messi a punto piani di emergenza che prevedono la realizzazione di magazzini per lo stoccaggio del grano, dei legumi e delle medicine. Sono stati distribuiti anche kit igienici.

Nei territori di confine tra il Nord del Kenya ed il Sud dell’Etiopia, colpiti da ripetuti periodi di siccità, COOPI dal 2007 opera con un programma transfrontaliero di supporto alle comunità pastorali, soprattutto per quanto riguarda la sicurezza alimentare e l’acqua, attraverso l’accesso a 14 nuovi pozzi, la mappatura delle fonti d’acqua, la distribuzione di vaccini per le comunità e la creazione di un fondo alimentare di emergenza.Negli ultimi anni, si è cercato anche di organizzare veri e propri gruppi di gestione del rischio, realizzare piani d’emergenza e facilitare gruppi di ricerca ‘misti’ per far fronte all’emergenza siccità.

Dal 2006 ad oggi, in Ecuador, COOPI ha implementato progetti localizzati sia nella zona costiera del paese che nei pressi delle comunità montane che abitano il massiccio

centrale, vittime di continui smottamenti del terreno a causa delle alluvioni. Nel Paese, sono stati realizzati più di 15 piani locali di emergenza, in modo da estendere la rete di protezione ad una popolazione totale di quasi 600.000 persone. Nelle scuole, sono stati introdotti moduli di preparazione al rischio, seguendo il metodo ISDR (Strategia Internazionale per la Riduzione dei Disastri), anche attraverso l’uso di particolari strumenti didattici (come il gioco

‘Riesgolandia’, pubblicato poi da UNICEF) per facilitare l’apprendimento di circa 15.000 bambini.

In Paraguay, la regione del Chaco è stata interessata da lunghi periodi di siccità. Per assicurare la copertura del quantitativo d’acqua di base (20 litri per persona23) nei dipartimenti di Boqueron, Presidente Hayes e Alto Paraguay, COOPI ha formato il personale locale sulla gestione ottimale dell’acqua, sulle pratiche igieniche di base e sulla disinfezione dell’acqua, soprattutto in condizioni di emergenza.

In Bolivia, a partire dal novembre 2007, eventi climatici estremamente avversi causati dal fenomeno della Niña (inondazioni, grandine, gelate) hanno colpito nove dipartimenti. COOPI ha formato 30 comitati di gestione del rischio a livello municipale ed equipaggiato quelli regionali; ha eseguito studi di rischio idrico,

realizzato canali radio per la comunicazione costante tra i comitati di controllo e le squadre della protezione civile, effettuato simulazioni, costruito piccoli magazzini e, infine, coinvolto l’80% degli insegnanti e degli studenti di 60 scuole primarie attraverso attività didattiche. Organizzazioni locali, membri del personale scolastico e bambini sono stati formati sulla preparazione ai disastri.

Anche in Guatemala le comunità sono esposte a diversi tipi di rischi legati all’idrologia, che minano la capacità di resilienza economica e sociale24. In mancanza di organismi strutturati di coordinamento degli aiuti e di preparazione al rischio, COOPI nel 2008 ha organizzato corsi di formazione per i leader comunitari nel distretto di Alta Verapaz, creato e formato il personale dei comitati locali e municipali di risposta al rischio. Sono stati realizzati 11 piani di emergenza, che hanno coinvolto 50 organizzazioni nazionali o locali alle riunioni con la Commissione Europea (Dipartimento per l’Aiuto umanitario), ed avviate una serie di riunioni inter-istituzionali per l’elaborazione di strategie congiunte. La realizzazione di programmi radio, seminari e spettacoli teatrali ha contribuito ulteriormente a creare consapevolezza sui rischi ambientali.

Infine, in Perù, sia a seguito degli smottamenti nelle zone andine che in occasione del terremoto del 2007, COOPI ha portato avanti attività di risposta, ricostruzione e preparazione ai disastri. In quest’ultimo ambito è al momento in corso (2010) un progetto per la strutturazione di un sistema istituzionale ed organizzativo capace di arginare i danni dei sismi che colpiscono il paese. Leader comunitari, portatori di handicap, personale scolastico ed ospedaliero e studenti sono stati formati sulla preparazione a disastri, mentre oltre 300 abitanti in zone a rischio hanno contribuito attivamente alla realizzazione di mappe di rischio locali.

23 The 4th Water Forum, Final Report, 2006.

24 Per resilienza, s'intende la capacità di recupero dopo un disastro di grave entità e l'integrazione della capacità di resistere alle catastrofi a livello di pianificazione (dal sito della Commissione Europea - http://europa.eu/rapid/pressReleasesAction.do?reference=IP/09/1811&format=HTML&aged=0&language=IT&guiLanguage=en).

Ecuador - Archivio COOPIEcuador - Archivio COOPI

Paraguay, 2009 - Ph. Giuseppe PoliniParaguay, 2009 - Ph. Giuseppe Polini Haiti, Febbraio 2010 - Ph. Giuseppe DamianoHaiti, Febbraio 2010 - Ph. Giuseppe Damiano

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NATURAL DISASTERS: RESPONSE AND RISK PREPAREDNESSWithin the range of measures directed to natural disasters victims, since 2005, COOPI has worked in 11 countries of Africa, Latin America, the Caribbean and Asia. The activities linked to this sector allow all vulnerable communities to recover their economic and social autonomy and to activate a series of mechanisms of self-preservation in case of natural disaster. The management of this activities is build around 3 interventation phases: - Response; - Recovery and reconstruction; - Disaster mitigation and preparedness.

RESPONSE As a response to structural damages and to all problems caused by natural disasters, COOPI in the last 5 years has worked in 4 countries in Africa, Latin America and the Caribbean, particularly responding to hydrological and meteorological crises.

In Ethiopia, in the Dolo Odo area, communities suffer from the effects of the overflow of two rivers, the Genale and the Dawa. A 2009 project has brought an immediate response to the latest emergency, by equipping families with consumables and fist aid material (blankets, plastic sheets and shelter, kits of tools for houses self-construction, cooking kits, mosquito nets, water containers and kits for water purification).

Also in Mozambique, in order to respond to the damages brought about by heavy rains that regularly hit the district of Marromeu, in 2007 COOPI has intervened by distributing first-aid kits to so many families in order to reconstruct the houses that had been destroyed during the storms and mosquito nets for protecting against malaria. The organization has also set up public workshops for raising awareness on water purification and viral/water transmitted diseases prevention practices.

In Peru, COOPI in 2008 has brought temporary shelter, first aid kits, tanks, kits for wells’ construction, hygienic kits and agriculture inputs to stimulate small agricultural activities (in cooperation with FAO). At the time of the 2007 earthquake, the organization has started working in the area, by bringing first aid to the communities hit by the disaster with potable water and hygienic kits, shelter material, disinfestations kits and other first aid material. 350 children have received psychosocial assistance due to shocks caused by the emergency and 100 disables have received ad hoc support. Also 750 house units have been built with earthquake-resistant materials, 900 mattresses have been distributed and emergency schools have been equipped with school kits.

Since January 2010, COOPI has been worked in Haiti, as part of the Agire network - the Italian Agency for Emergency Response - with first aid activities in response to the earthquake that has taken place at the beginning of the year.A team of 13 members has intervened by digging victims out of collapsed structures within 48 hours

from the disaster. The organization has taken over the installation of water conservation and distribution systems, the construction of latrines, the organization of a waste management system. At the end of 2010, COOPI has acted promptly by launching a new emergency health project against the cholera epidemic in the areas affected by earthquake.

RECOVERY AND RECONSTRUCTIONCOOPI also works in the post-emergency response in order to favour the rapid recovery of the normal living , health, social and economic conditions and to guarantee medium to long term economic and social stability.

In Malawi, COOPI has intervened in favour of approximately 4,000 community members living next to rivers in the Salima district, who have been heavily affected by continuous floods. Since 2006 COOPI has participated to the Joint Emergency Aid Program which supports the Kasungu district: in the area, COOPI has built 89 dams and over 200 small irrigation systems, directly benefiting over 42,000 people. 17,000 children have been treated in several health centres that have been supported and fully equipped for facing malnutrition.

In Ethiopia, in occasion of the Genale and Dawa rivers’ overflows, COOPI has mainly focused on the hygienic side of the hydrological crises, by rehabilitating 5 wells, building blocks of latrines and rehabilitating subsistence agricultural activities in the

area . Local communities have been trained on water management on basic hygiene, in order to prevent the spread of water-based transmitted diseases (malaria and HIV/AIDS) and on management of water sources.

In Somalia, in the Ceel Buur and Galhareeri districts, in 2008, COOPI has built or rehabilitated water springs, wells and berkads (traditional basins) that have allowed access to 2,000 families both for a personal use and for livestock breeding. At the same time, the organization has realized more than 1,3 million vaccinations to small size animals, has launched the rehabilitation of 5 local markets and has promoted support activities easing the commercialisation of meet.

During the tsunami in 2006, the organization has intervened in Sri Lanka through reconstruction projects, run feasibility studies and water quality testing. The organization has also led the construction of 1 community center, 1 children’s playground, 80 houses, 10 wells and water waste systems.

In Peru, at the time of the earthquake, the organization has taken on the rehabilitation and re-organization of the Chincha hospitaland and of more than 50 schools. Today the 70% of the El Carmen population benefits from a regular potable water service, 210 children attend schools that have been build in decentralized areas and finally 2,000 women continuously monitor the state of water chlorination.

DISASTER MITIGATION AND PREPAREDNESSCOOPI works with the preparation of highly vulnerable communities for natural disasters through actions of institutional capacity building, equipment and risk mitigation.

In Malawi, in the Salima district, COOPI has intervened creating permanent risk management units within the Civil Protection bodies. In the meanwhile, in order to mitigate the heavy effects of flooding, emergency plans, emergency stockrooms for wheat and legumes and for drugs. Besides, hygienic kits have been realized.

In border areas between Northern Kenya and Southern Ethiopia, hit by several drought periods, since 2007 COOPI has worked on a trans-national programme supporting pastoral communities particularly in the food security and water sectors. COOPI has excavated 14 new wells, has made a water springs mapping database available, has equipped with vaccines and specific drugs the communities, has created a communitarian food emergency fund. In the last years risk management groups have been organized, local emergency plans have been prepared and ‘mixedly composed’ research groups have been supported.

In Ecuador COOPI, since 2006, has implemented projects located both in the costal areas and in the mountains, benefiting communities that suffer the effects of continuous landslides caused by floods.

In the country, 15 local emergency plans have been prepared, in order to extend the protection net to a population of 600,000 people. In schools disaster preparedness courses have been introduced in the educational curriculum, following the ISDR method (International Strategy fro Disaster Reduction) and using particular educational tools (such as the game

“Riskland”, published by UNICEF) that have facilitated learning for more than 15,000 children.

In Paraguay, the Chaco region has been affected by long drought period. In order to ensure basic access to water (20 litres per day per person) in the Boqueron, Presidente Hayes and High Paraguay departments, COOPI has formed the local member on water management, basic hygienic practices and water purification, particularly in emergency conditions.

In Bolivia, since 2007, some extremely difficult climatic conditions occurred due to the Niña phenomenon (flooding, hailstones, frost) have interested 9 departments. COOPI has created and equipped 30 regional risk management committees, has trained local committees, has performed hydro-geological risk studies, realized radio channels for maintaining a continuous communication link between control committees and the civil protection units, the organization has performed simulations, built small stockrooms and, finally, has involved the 80% of the teachers and students in 60 primary schools trough educational activities. Local organization, school staff and children trained on risk management activities.

In Guatemala, all communities are exposed to various hydro-geological risks, which hamper their social and economic resilience capacity. Because of a fundamental lack of well-structured bodies for coordinating aid and training on disaster preparedness strategies, COOPI since 2008 has realized training courses for the community leaders in the Alta Verapaz distract, organizing local and urban risk response and personnel training committees. A total number of 11 emergency plans have been prepared, involving about 50 national/local organization in regular meetings held with the European Agency for the coordination of humanitarian interventions (ECHO) and by holding a series of inter-institutional meetings for elaborating shared strategies. The use of radio programs, seminars and theatre plays has further increased people’s awareness on natural risk.

Finally, in Peru, following landslides in mountainous areas (the Andes), and the 2007 earthquake in the Lima Area, COOPI has worked to response, reconstruction and disaster preparation activities. In the latter sector an ongoing project (2010) is working for the setting of an institutional and organizational structure able to take over disaster management in the country. Community leaders, disabled persons, school and hospital personnel and students have all been trained on disaster preparedness, while 300 community members have actively contributed to the realization of risk maps.

Somalia - Archivio COOPISomalia - Archivio COOPI

Bolivia, 2009 - Ph. Andrea MartinettiBolivia, 2009 - Ph. Andrea Martinetti

COOPI PER L’ASSISTENZA UMANITARIA HUMANITARIAN ASSISTANCE: A SECTOR PROFILE

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HUMANITARIAN ASSISTANCE: A SECTOR PROFILE

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ASSISTENZA ALIMENTARE E “CASH FOR WORK” Dal 2005 ad oggi, COOPI è intervenuta con progetti di assistenza alimentare in Africa, Medio-Oriente, America Latina e Caraibi, in risposta ad emergenze umanitarie o dovute a crisi ambientali o sanitarie particolarmente gravi. L’assistenza alimentare viene portata avanti come supporto di programmi di salute/nutrizione o come primo passo verso l’auto-produzione alimentare (attraverso programmi di Food for Asset25).

Negli ultimi 5 anni, COOPI è intervenuta nelle emergenze umanitarie più frequenti con progetti di assistenza alimentare in Repubblica Democratica del Congo (RDC), Repubblica Centrafricana (RCA) e Malawi, attraverso la distribuzione di alimenti, sementi ed attrezzi agricoli, la formazione delle

comunità autoctone e della popolazione sfollata nella ripresa delle attività agricole. Migliaia di famiglie sfollate sono state assistite regolarmente. Circa 770 tonnellate di viveri sono state dispensati mensilmente ai beneficiari, per un totale di 4.620 tonnellate per la durata del progetto.

In RCA, si è cercato di dare una risposta immediata alla carenza alimentare causata dagli scontri che si sono susseguiti a partire dal colpo di Stato del 2003. COOPI ha lavorato nel 2006 e nel 2007, nelle sotto-prefetture di Merkounda, Paoua, Batangafo e Kabo, attivando punti di distribuzione alimentare in diversi villaggi, al fine di supportare anche coloro che vivono in zone rurali, e permetter loro di ricevere adeguate cure sanitarie. I progetti hanno, in tutto, permesso a 15.500 beneficiari di accedere ai viveri e a 5.800 persone di ricevere trattamenti nutrizionali ed essere sensibilizzati sulla prevenzione di malattie sessualmente trasmissibili.

In Malawi, si è lavorato particolarmente con le famiglie colpite da HIV/AIDS in un momento di massima diffusione del virus presso le comunità. COOPI ha portato aiuto a 3.500 persone, distribuendo cereali e assistendo le famiglie nella produzione degli alimenti. In quest’area, le famiglie colpite da HIV/AIDS e le famiglie vulnerabili sono state assistite con la distribuzione di legumi e cereali. Sono state recuperate ed attrezzate con 500 metri di canalizzazioni 28 aree fluviali, 80.000 alberi sono stati piantati e sono stati avviati processi di agricoltura conservativa, al fine di aumentare la capacità di autoproduzione.

25 Una componente progettuale sviluppata dal Programma Alimentare Mondiale (WFP) nel quale alle comunità più vulnerabili vengono distribuiti alimenti in cambio di attività lavorative, per creare un ciclo sostenibile di acquisizione delle risorse e quindi, nel medio termine, delle riserve alimentari comunitarie (informazioni dal sito WFP. URL: http://www.wfp.org/food-assets).

Malawi, 2007 - Archivio COOPIMalawi, 2007 - Archivio COOPI Malawi - Archivio COOPIMalawi - Archivio COOPI

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COOPI PER L’ASSISTENZA UMANITARIA

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HUMANITARIAN ASSISTANCE: A SECTOR PROFILE

26 Le woreda sono rioni amministrativo etiopi equivalenti ai distretti. Sono composte da un numero di Kebele, associazioni di quartiere, che sono le unità più piccole del governo locale.

In Etiopia, nelle woreda26 di Koneba e Dalaul, l’organizzazione ha realizzato, tra il 2006 e il 2007, un progetto di distribuzione di derrate alimentari, di sementi e di strumenti di lavoro alle comunità agro-pastorali, per migliorare la condizione socio-economica, in collaborazione con le amministrazioni di zona e le organizzazioni comunitarie locali. Accanto alla distribuzione alimentare, che ha interessato 20.800 persone, sono state create riserve alimentari comunitarie, costruite strade (per un totale di 237 Km) e realizzati stagni e sorgenti protette.Lo sviluppo delle comunità passa anche attraverso il supporto al reddito, che COOPI garantisce attraverso il cash-for-work. L’organizzazione ricorre a questa metodologia di intervento nei suoi progetti sia in contesti di sviluppo che di emergenza. Nell’ambito dell’assistenza umanitaria, gli esempi di successo più recenti si registrano ad Haiti ed in Palestina.

Ad Haiti, COOPI opera da gennaio 2010 in risposta al terremoto che ha colpito la popolazione. L’intervento è stato articolato in 2 fasi: una prima fase di risposta all’emergenza, con la distribuzione di materiali per le abitazioni e la facilitazione dei servizi idrici e igienico-sanitari nei campi di sfollati, ed una seconda fase di azioni di rafforzamento delle capacità locali di risposta al rischio (legate sia all’ambiente naturale che sociale). In quest’ultima fase, sono state coinvolte più di 200 persone con interventi di “cash for work”, al fine di fornire una fonte di guadagno in un contesto ancora molto vulnerabile.

In Cisgiordania e nella striscia di Gaza, COOPI lavora dal 2002 con un programma di cash-for-work. In questo modo, si introduce denaro nella società palestinese, attraverso periodi di occupazione a breve termine per i soggetti più vulnerabili che vengono impiegati in attività di riabilitazione infrastrutturale e servizi per la comunità. Dal 2005 in poi, l’organizzazione ha messo in piedi un archivio elettronico di tutti i lavoratori che hanno beneficiato del programma.

FOOD AID, LIVELIHOOD AND CASH-FOR-WORKSince 2005 until now, COOPI has worked with food aid projects in Africa, the Middle East, Latin America and the Caribbean, both as a response to humanitarian emergencies and as a support to environmental o health crises particularly. Direct food assistance is carried out as an integrated component of health/nutritional projects or as the first step towards food self-production (through Food for Asset programs).

In the past 5 years, COOPI has intervened with food aid activities in Democratic Republic of Congo, Central African Republic and Malawi. COOPI has distributed food resources, seeds and agricultural tools; it has trained and strengthened local communities and IDPs and allowed them to recover their economic activities. Thousand IDP families have been regularly assisted. About 770 tons of food resources have been distributed on a monthly basis to the beneficiaries, a total amount of 4,620 tons for the whole project duration.

In CAR, the organization has tried to give an immediate response to food scarcity caused by the continuous fights that have kept on taking place since the 2003. In 2006 and 2007, COOPI has worked in the Merkounda, Paoua, Batangafo and Kabo sub-prefectures, activating food distribution points in several villages, in order to support the rural population and allow them to access health care services. The projects have, overall, allowed 15,500 beneficiaries to access the food resources and 5,800 people to receive nutritional treatment and STD prevention information.

In Malawi, COOPI has worked with HIV/AIDS positive individuals during a period of high spread of the virus. 3,500 people have been assisted through cereals’ distribution, families affected by HIV/AIDS and vulnerable households have been assisted with the distribution of legumes and cereals. 28 river embankments have been rehabilitated and endowed with 500 meters of tube systems, 80,000 trees have

been planted in the areas and used for launching conservation agriculture activities, in order to increase the sustainability of self-production mechanisms.

In Ethiopia, in the Koneba and Dalaul woreda, the organization, between 2006 and 2007, has distributed food resources, seeds and agricultural tools in order to improve the socio-economic conditions of the population, in cooperation with the local administrators and community organizations. 20,800 beneficiaries have been involved in food distribution activities, community food reserves have been created, new streets (237 km), ponds and protected springs have been built. COOPI guarantees the development of the communities trough the cash-for-work. The organization uses this methodology in contexts of development and emergency. In the context of the humanitarian assistance the best practices are in Haiti and Palestine.

In Haiti, COOPI has been active since January 2010 to response to the earthquake that hit the population. The intervention was divided into two phases: an initial phase of emergency response, which consisted in housing construction material distribution and water/sanitation systems management in IDP camps, and a second phase of disaster preparedness and mitigation program (strictly related to the social and environmental situation). In this second phase more than 200 people have been involved in “cash-for-work” activities, for providing an income opportunity in such a vulnerable context.

Since 2002, COOPI has been active with cash-for-work programmes both in the West Bank and in the Gaza Strip, stimulating a cash injection in the Palestinian society through the most vulnerable groups’ chance to experience short-term employment, for instance infrastructures rehabilitation and community services. In 2005 the organization has also created an electronic archive for listing all the program’s beneficiaries.

Haiti, 2010 - Ph. Giuseppe DamianoHaiti, 2010 - Ph. Giuseppe Damiano Repubblica Democratica del Congo, 2005 - Ph. Brunella PipoloRepubblica Democratica del Congo, 2005 - Ph. Brunella Pipolo

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Ciad, 2007 - Ph. O. ZouchatCiad, 2007 - Ph. O. Zouchat

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HEADQUARTERS: via F. de Lemene 50 - 20151 Milano - Tel. +39.02.3085057 r.a. - Fax +39.02.33403570

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Regione Lombardia, UNDP, UNHCR, UNICEF, Unione Europea, USAID, WFP.

CREDITS:Foto di copertina: Brasile, 2006 - Gabriele Viviani

Progetto grafico di TOSICAMPANINI s.a.s.

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