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Francesco Avella
La Mia Amica Atea
Copyright © 2013Youcanprint Self-PublishingVia Roma 73 - 73039 Tricase (LE)
Titolo | La mia amica ateaAutore | Francesco AvellaImmagine di copertina a cura dell’AutoreISBN | Prima edizione digitale 2013
Questo eBook non potrà formare oggetto di scambio, commercio, prestito e rivendita e non potrà essere in alcun modo diffuso senza il previo consenso scritto dell’autore.Qualsiasi distribuzione o fruizione non autorizzata costituisce violazione dei diritti dell’editore e dell’autore e sarà sanzionata civilmente e penalmente secondo quanto previsto dalla legge 633/1941.
Dedicato ai bambini che hanno sofferto e sono morti a causa dell’imposizione della credenza in Dio,
da sempre responsabile di grandi atrocità.
«Gli atei devono rendersi conto di questa anomalia: le opinioni religiose sono le uniche opinioni dei genitori che, per consenso pressoché universale,
si possano automaticamente riversare sui bambini, i quali sono troppo piccoliper comprenderne il significato. Non esiste il bambino cristiano;
esiste solo il figlio di genitori cristiani. Cercate di ficcarvelo in testa.»
(Richard Dawkins, L’illusione di Dio, 2006)
«Per un fanciullo la religione significa semplicemente paura. Dio è un uomo potente che vede tutto; Egli può vederti dovunque tu sia.
Per un fanciullo spesso ciò significa che Dio può persino vedere quello che avviene sotto le coperte.
E introdurre la paura nella vita di un fanciullo è il peggiore di tutti i delitti.»
(Alexander S. Neill, Il fanciullo difficile, 1927)
«Quando il mondo sarà divenuto tanto onesto da non impartire alcunaistruzione religiosa ai fanciulli prima dei quindici anni,
si potrà sperarne qualcosa.»
«Le religioni − sono loro stesse ad affermarlo − non si interessano dellaconvinzione, ma della fede, e non fanno uso di argomenti, ma di rivelazioni.
Ora, gli anni dell'infanzia sono quelli in cui è maggiore la disponibilità acredere; perciò si mira, anzitutto, a impadronirsi di quella tenera età.
È in tal modo, assai più ancora che mediante minacce e racconti di miracoli, che mettono radici le dottrine della fede.»
(Arthur Schopenhauer, Morale e religione. Da Parerga e Paralipomena e Frammenti postumi, 1990)
Francesco Avella
La Mia Amica Atea
Sinossi
Un racconto per bambini e ragazzi, pensato per quei genitori non credentiche vogliono aiutare i figli a non farsi condizionare dall’indottrinamentoreligioso che subiranno dalla società.La storia, narrata sotto forma di diario, parla di una ragazza che inizia afrequentare la scuola media e fa amicizia con una sua coetanea atea.Inizialmente, lei rimane turbata da questa caratteristica della sua nuovaamica, al punto che vorrebbe trovare il modo per aiutarla a credere in Gesù,ma alla fine sarà la razionalità a trionfare e la ragazza “senza Dio” darà allaprotagonista un grande insegnamento di vita.Un racconto, quindi, per bambini e ragazzi da far crescere con uno scudonei confronti delle credenze religiose, spesso responsabili di paure interioricapaci di mettere a disagio anche molti adulti, che arrivano a limitare lapropria libertà a causa del timore di andare all’inferno.Se i genitori credenti hanno il diritto di insegnare ai propri figli che esiste unpersonaggio immaginario chiamato “Dio” che vive in un luogo magicochiamato “paradiso”, allo stesso tempo i genitori non credenti hanno ildiritto di insegnare ai loro figli che esistono due scudi, chiamati“razionalità” e “libero pensiero”, in grado di proteggerli da quelle credenzeche un giorno potrebbero metterli a disagio su vari aspetti della loro vita.
Autore
Francesco Avella è nato il 9 febbraio 1989 in provincia di Salerno. Inizia a diffondere il libero pensiero sul web da giovanissimo, attività che loporterà ad interessarsi sempre di più alla scrittura.Esponente dell’esistenzialismo ateo, autore del romanzo filosofico “Una MenteSenza Dio” e del pamphlet polemico “Fiero di Essere Eretico!”.
La Mia Amica Atea
Caro Diario,
sono passati quasi due mesi da quando ho iniziato ad andare alla scuola
media e negli ultimi giorni ho parlato molto con Francesca, la mia nuova
compagna di banco, ed ho scoperto che lei non crede in Gesù.
Ti sembra possibile?
Quando andavo alle elementari, la maestra diceva sempre che siamo tutti
uguali e che non bisogna discriminare chi ha usanze diverse dalle nostre,
però la mamma dice spesso che chi non crede in Gesù può essere una
persona cattiva, oppure può essere buona, ma molto triste.
Voglio molto bene a Francesca, mi fa ridere ed è sempre gentile con me, una
volta non riuscivo a trovare la mia matita e lei mi ha regalato la sua, quella
con i cuoricini rossi e viola.
Però penso di aver sbagliato ad accettare quel regalo, perché se non crede in
Gesù allora deve essere molto triste, forse dovrei ridarle la matita.
In questi giorni parlerò con lei per sapere come mai è talmente triste da non
credere in Gesù.
Forse mi preoccupo troppo, però mi sembra molto strano che una persona
così vicino a me non creda in Dio, credo di non aver mai conosciuto una
ragazza così diversa da me.
Le voglio molto bene, siamo diventate amiche in breve tempo e non mi
importa se non crede in Gesù, però voglio sapere come mai è così diversa
da me e dalle altre ragazze che conosco, forse ha qualche problema in
famiglia e spero di poterla aiutare.
9
Caro Diario,
oggi Francesca mi ha detto che non è triste e che se non crede in Gesù è solo
perché i suoi genitori non le hanno parlato di lui.
Mi ha detto anche che non è mai andata in chiesa e che non è stata
nemmeno battezzata, questo mi ha turbato molto.
Il mio papà era battezzato, per questo quando è morto sarà andato
sicuramente in paradiso, era un uomo molto buono, ma cosa succederà alla
mia amica che non conosce Gesù e non è stata battezzata?
Mi hanno insegnato che il battesimo è indispensabile per andare in
paradiso, perché tramite il battesimo apri il tuo cuore a Gesù, se invece non
vieni battezzata rischi di finire all’inferno, un posto moto brutto, dove vanno
tutte le persone cattive.
Voglio molto bene a Francesca e non voglio che vada all’inferno, quindi
proverò a convincerla a credere in Gesù.
Se riesco a convincerla, lei parlerà con i suoi genitori e loro la
battezzeranno, non è ancora troppo tardi, mi è stato insegnato che una
persone può avvicinarsi a Gesù anche nell’ultimo istante di vita.
Non è ancora tardi, salverò la mia amica, così quando moriremo ci
ritroveremo in paradiso con papà, la mamma me lo dice sempre che lui mi
sta aspettando.
Papà dipingeva quadri molto belli, spesso raffigurava delle barche in mezzo
al mare agitato che formava onde molto grandi.
Anche adesso che si trova in paradiso starà continuando a dipingere i suoi
quadri, forse al posto del mare in tempesta dipingerà le nuvole e al posto
delle barche degli angeli.
10
Caro Diario,
negli ultimi due giorni Francesca non è venuta a scuola, credo sia malata.
Quando sono tornata a casa dopo la scuola mi sono messa al computer di
mia sorella, anche se sono ancora lenta a scrivere sulla tastiera sono
abituata ad andare su internet.
Ho fatto una ricerca cercando “persone che non credono in Gesù”, voglio
capire meglio come mai la mia amica non crede in lui.
Ho trovato molte pagine su questo argomento, si parla molto di ebrei e
musulmani, però Francesca ha detto di essere “atea”, quindi ho cercato
“sono atea” e sono uscite altre pagine.
Ho visitato molti siti ed uno mi ha colpito molto per la grande quantità di
discussioni e immagini, è stato creato da uno psicologo ateo che si chiama
Franco Eremita.
Che cognome buffo, Eremita!
Questa persona mi è sembrata molto gentile nei messaggi, quindi ho
pensato di chiedergli delle spiegazioni, tanto per scrivere un commento sul
suo sito non devo nemmeno registrarmi.
Sono stata al computer per molto tempo e ho scritto un messaggio allo
psicologo dal cognome buffo, poi sono dovuta scendere in cucina perché il
pranzo era pronto.
Mentre mangiavo ho chiesto alla mamma come si fa ad aiutare una persona
che non crede in Gesù come noi, mi ha detto che bisogna parlare molto di
cosa ha fatto Gesù per noi, che solo credendo in lui possiamo dare un senso
alla vita e poi andare tutti in paradiso.
Avevo altre domande da fare alla mamma, però non le feci, perché quando
parla troppo di queste cose spesso si arrabbia, a volte dice che sarebbe
meglio avere la Chiesa del passato che puniva i peccatori e impediva loro di
parlare male di Dio, però non so bene cosa significa.
11
Caro Diario,
oggi Francesca è finalmente tornata a scuola e abbiamo parlato molto di
Gesù e del paradiso, però non sono riuscita a convincerla.
Mi ha detto che io credo in Gesù proprio come lei crede nell’oroscopo e che
secondo i suoi genitori è più o meno la stessa cosa, perché ci sono tante
credenze in questo mondo e Dio è solo una credenza come le altre.
Francesca mi ha anche detto che ha un amico di infanzia che crede in molte
divinità, se non sbaglio ha detto che la religione si chiama “induismo”, però
è una religione strana, ad esempio viene detto che la mucca è sacra e che
invece del paradiso esiste un “karma”, ma non ho capito molto bene in cosa
consiste, proverò a fare qualche ricerca in seguito.
Comunque anche Francesca è strana, ha detto che tutte le religioni sono
storie di fantasia create dall’uomo e che in passato sono state create dagli
adulti per spiegare alcune cose, ma oggi non servono più, anzi le religioni
sono spiegazioni false, come quando in passato le persone credevano che la
terra fosse piatta, invece oggi sappiamo che è rotonda.
Quindi le religioni e le credenze su Dio sono solo delle invenzioni del
passato che oggi sono inutili e dannose.
Sono sicura che se parlassi alla mamma di queste cose lei si arrabbierebbe
molto, quindi non le dirò nulla, altrimenti ho paura che possa venire a
scuola e che mi faccia mettere in un banco lontano dalla mia amica.
La mamma è buona, però è triste perché papà ci ha lasciato quando avevo
due anni, lei lo nega ma io so che soffre molto, anche se crede in Gesù.
Ma come mai anche credendo in Gesù si soffre lo stesso?
Ed è vero che credere in Gesù non è diverso dal credere in tante altre cose
che non sono vere?
Dio è falso come la terra piatta?
12
Caro Diario,
oggi non sono andata a scuola perché mi sono svegliata con la tosse, mi
viene sempre quando piove spesso e in questi giorni ha piovuto davvero
molto, credo che abbia anche grandinato.
Sono stata a letto tutta la mattina, però siccome mia sorella è andata a
scuola sono stata per molto tempo al computer.
Inizialmente stavo continuando a fare le mie ricerche sulle persone che non
credono in Gesù, poi mi sono ricordata del messaggio che avevo lasciato a
quell’uomo dal cognome buffo e sono tornata sul suo sito sperando in una
sua risposta.
Così ho scoperto che l’uomo mi ha risposto davvero, ma la cosa che mi ha
sorpresa di più è che la sua risposta è stata simile a quella della mia amica,
infatti anche lui mi ha spiegato che Dio è solo una invenzione.
Inoltre, quell'uomo mi ha anche spiegato che se io credo in Gesù è solo
perché sono nata per caso in una famiglia che crede in questa figura, mentre
altre famiglie credono in altre cose, quindi se io fossi nata in un luogo
diverso oggi non crederei in Gesù, ma in un altro Dio.
Ora comincio a capire meglio come stanno le cose, però ho chiesto altre
spiegazioni con un nuovo messaggio, spero di ricevere una risposta entro
domani visto che continuerò a stare a casa per la tosse, voglio continuare a
fare ricerche per capire meglio.
E se il paradiso non esistesse?
Dove si trova il mio papà allora?
Dove andremo io, la mamma e Francesca quando moriremo?
Forse la mamma mi ha parlato di Gesù solo per non farmi soffrire a causa
della morte di papà, forse lei crede che lui si trovi in paradiso solo perché
non vuole accettare la sua scomparsa...
Voglio informarmi ancora e quando sarò pronta intendo parlare con la
mamma di queste cose.
13
Caro Diario,
ancora non mi sono confidata con la mamma, però ho continuato a fare
ricerche usando il computer.
Ho anche continuato a discutere con l’uomo dal cognome buffo, mi ha
consigliato di leggere alcuni libri, però lui pensa che io abbia già sedici anni
come mia sorella, perché all’inizio ho mentito sulla mia età per paura di
ricevere le risposte che si danno ai bambini.
Non posso comprarmi quei libri che mi ha consigliato, inoltre saranno
sicuramente complicati per me, quindi l’ho ringraziato con un ultimo
messaggio dicendo che farò ricerche da sola.
Penso che almeno per adesso non gli scriverò più, molte delle cose che mi
ha detto sono complicate per me, inoltre mi ha già spiegato molte cose che
volevo sapere.
Ovviamente ho parlato anche con Francesca, le ho chiesto di dirmi come si
vive da atea per provare a fare quello che fa lei, però mi ha detto che non c'è
niente da fare, non ci sono altre chiese in cui andare o preghiere da recitare.
La mia amica mi ha dato anche un brutta notizia, mi ha detto che alla fine di
questo mese dovrà trasferirsi lontano con i genitori.
Sono molto triste, anche se siamo diventate amiche da poco tempo ci tengo
molto a lei.
Comunque continueremo a tenerci in contatto tramite il computer e ci
siamo scambiate la promessa di incontrarci quando saremo grandi, quindi il
nostro non sarà un vero addio.
Ho chiesto alla mamma se Francesca può venire a pranzare da noi con i
suoi genitori uno di questi giorni, mi ha detto che per lei va bene, quindi le
ho dato il numero di telefono della mia amica e lei si è messa d’accordo con i
suoi genitori per venire a pranzo il giorno prima della loro partenza.
Anche Francesca mi è sembrata contenta quando le ho parlato al telefono,
mancano pochi giorni, non vedo l’ora!
14
Caro Diario,
domani Francesca verrà a pranzo da noi e sono molto emozionata, questa è
la prima volta che la faccio venire a casa mia, inoltre ci saranno anche i suoi
genitori, spero che andranno d’accordo con la mamma e con mia sorella,
comunque lei è sempre silenziosa e parla solo quando qualcuno le chiede
qualcosa, sono più preoccupata per la reazione della mamma quando
proverò a chiederle spiegazioni sul perché la mia amica è atea.
Mi chiedo come mai la mamma dia così importanza alla religione, io
comincio a non essere più interessata, anzi, ora che ci penso in realtà non
ho mai creduto veramente in Gesù, mi è sempre sembrata strana la Chiesa, i
volti delle persone che la frequentano sono sempre tristi, anche i vestiti che
mi devo mettere per andarci sono sempre tristi e scuri.
Ma adesso capisco meglio come stanno le cose, Dio è una credenza che
seguono le persone che soffrono e quindi hanno bisogno di aiuto, la mamma
crede in Gesù solo perché la morte di papà l’ha resa triste, ed è anche per
questo che mi dice che ci aspetta in paradiso, ma in realtà questo posto non
esiste, lo hanno creato gli adulti per scappare dai problemi, come quando io
da piccola mi nascondevo sotto le coperte perché avevo paura del buio.
Alla fine le cose vanno come mi ha spiegato l’uomo dal cognome buffo: a me
hanno insegnato che esiste Gesù solo perché sono nata per caso in una
famiglia dove le persone credono in questo personaggio.
Se fossi nata in Grecia o in Egitto nei tempi antichi allora le persone mi
avrebbero parlato di Zeus e Horus, ed io avrei creduto in questi esseri come
oggi la mamma crede in Gesù.
Le persone hanno creato tante divinità, ma nessuna di esse è reale, fanno
parte tutte della fantasia degli uomini.
15
Caro Diario,
il pranzo di ieri è stato un po’ movimentato.
Ci sono state delle discussioni tra la mamma e i genitori di Francesca,
inoltre ho preferito non parlare con la mamma dei miei dubbi, perché mi
sono resa conto che lei ha un disperato bisogno di credere in Dio.
Alla fine non importa se il paradiso esiste oppure no, alle persone deboli
servono queste storie, altrimenti è difficile continuare a vivere, quindi non
ho voluto insistere troppo con la mamma, in questo modo abbiamo fatto un
pranzo in allegria.
I genitori di Francesca sono stati molto divertenti, quindi la mamma aveva
torto quando mi diceva che le persone senza Gesù sono cattive oppure tristi,
ma penso che la mamma non penso davvero queste cose, me le ha dette solo
per farmi credere in quello che dicono le religioni.
Dopo aver mangiato, i grandi sono rimasti nel salotto a chiacchierare, mia
sorella è andata in camera sua, mentre io e Francesca siamo andate in
soffitta, dove ci sono le mie cose di quando ero bambina.
La mia amica si sarebbe trasferita presto, quindi ho deciso di regalarle una
mia vecchia bambola come ricordo, mentre lei mi ha regalato la sua collana
che raffigura il leone, il suo segno zodiacale.
Ci siamo rifatte la promessa di incontrarci di nuovo un giorno, in
quell’occasione ci restituiremo i regali e rideremo delle cose che abbiamo
fatto in questi mesi.
Però, caro diario, devo ammettere che il vero regalo che mi ha fatto la mia
amica non è quella collana, perché Francesca mi ha insegnato a capire
meglio sia me stessa che la mamma, per questo le sarò eternamente grata.
16
Caro Diario,
ho deciso che quando diventerò mamma non influenzerò i miei figli come
fanno molti genitori, ma lascerò che siano loro a scegliere se credere o no in
Dio, perché ho capito che non sempre quello che ci viene detto è vero,
dobbiamo essere noi a scegliere.
Scegliere da soli è molto importante, perché significa dare importanza a
quello che si pensa davvero e non a quello che dicono gli altri, non bisogna
dare importanza ai giudizi degli altri, solo in questo modo possiamo dire di
seguire una strada che abbiamo scelto davvero noi.
Per fare contenta la mamma continuerò ad andare in chiesa e a pregare con
lei, ma ho deciso che quando sarò adulta smetterò di seguire le credenze che
non ho scelto di seguire da sola.
Francesca mi ha insegnato che bisogna scegliere la propria strada da soli,
senza dare retta a tutto quello che ci viene detto.
Ma soprattutto, la mia amica atea mi ha fatto capire che anche gli adulti
possono sbagliare e credere in cose che non esistono.
Dio è solo una invenzione degli adulti che soffrono e che vogliono credere di
poter vivere in eterno.
Grazie alla mia amica riuscirò a scegliere con la mia testa in cosa credere, lei
mi ha insegnato che non siamo tutti uguali, proprio per questo ognuno di
noi deve riuscire a scegliere in cosa credere e in cosa non credere.
Non ho bisogno di credere in Dio per essere buona, questo è ciò che mi ha
insegnato la mia amica atea.
Fine
17