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Corso di Economia Aziendale 1
IL CICLO DI VITA E I IL CICLO DI VITA E I MODELLI DI SVILUPPOMODELLI DI SVILUPPODELLE AZIENDEDELLE AZIENDE
Il ciclo di vita dell'aziendaIl ciclo di vita dell'azienda Il concetto di durata nel tempo e di ciclo
vitale è dunque insito nella natura stessa dell’azienda.
Tuttavia, ciò che non è definibile a priori è quanto tempo possa durare il ciclo vitale di una azienda e, tanto meno, quale possa essere l’estensione delle diverse fasi in cui tale ciclo si articola.
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Caratteristiche comuni alle Caratteristiche comuni alle aziende plurisecolariaziende plurisecolari sensibilità ai cambiamenti ambientali e relativa
capacità di adattamento; coesione e identità aziendale; tolleranza e decentramento capacità di porre
in essere costruttive relazioni con le altre entità; avversione alle operazioni finanziarie ad alto
rischio capacità di governare con equilibrio il proprio sviluppo.
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Ridotta durata PMI a causa di:Ridotta durata PMI a causa di: fase di crisi che si genera nel passaggio
generazionale; scarsa capacità del piccolo imprenditore
nella individuazione dei segnali premonitori di una crisi (é troppo impegnato nella gestione corrente e ha scarsa attitudine alla lettura e interpretazione degli indicatori utili a comprendere e prevenire la crisi).
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Ciclo di vita dell'aziendaCiclo di vita dell'azienda
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Nascita Sviluppo Maturità Declino
La nascitaLa nascita fase più breve (mesi e poco più di un anno). si iniziano a definire la missione e le strategie di
fondo dell’impresa; spirito di identificazione nell’idea imprenditoriale
e motivazione alti; clima organizzativo dinamico e creativo; formalizzazione delle procedure nulla o minima.
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Lo sviluppoLo sviluppo crescita più o meno rapida anche in relazione al
modello di sviluppo adottato (per via interna o esterna);
l’organico incomincia a crescere per soddisfare la maggiore domanda e si consolida la redditività.
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La maturitàLa maturitàSi raggiungono i massimi risultati economico-finanziari. L’impresa è nota e affermata sul mercato, ma: non si avvertono più l’energia e la dinamicità delle fasi precedenti; l’impresa “va bene” ed è invalsa la convinzione che ciò possa
continuare ancora per molto; la creatività e lo spirito di iniziativa hanno lasciato il posto
all’esecuzione formale di compiti definiti, l’organizzazione è diventata più rigida e burocratizzata;
la motivazione del personale si va riducendo; si nota un generale calo di tensione nella capacità di innovazione.
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Il declinoIl declinoFase terminale, con indicatori economico-finanziari che segnalano il peggiorato “stato di salute” dell’azienda, effetto di condizioni negative quali: riduzione dello slancio e dell’energia; perdita di clientela; senso di sfiducia; elevato turn-over del personale, con la perdita dei collaboratori migliori; elevata conflittualità con il personale; perdita di visione strategica nel management, che si limita a gestire il
quotidiano; know-how che dà segni di obsolescenza.
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La dimensione dell’impresaLa dimensione dell’impresa Accezione priva di una valenza assoluta:
essa ha un significato solo se rapportata ad adeguati termini di paragone, di validità limitata ai contesti in cui l’azienda si trova ad operare
Il concetto di dimensione ha dunque implicito quello di relazione: necessaria la ricerca di dati comparabili
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La dimensione dell’impresaLa dimensione dell’impresa
Differenziata complessità coordinazioni interne
Caratteri settoredi appartenenza
Apprezzamento della dimensione
in relazione a:
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Non è soddisfacente la considerazione Non è soddisfacente la considerazione di singoli parametri di tipo economico-di singoli parametri di tipo economico-tecnico, finanziario o di mercato: tecnico, finanziario o di mercato: Economico-tecnico (numero dei dipendenti, volume degli
impianti): non hanno un significato univoco nei diversi comparti, non sono adeguati ad esprimere e comparare le dimensioni di aziende bancarie o assicurative.
Finanziario (entità del capitale proprio o di quello investito): non sempre attendibili, considerato che il fabbisogno di mezzi monetari è decisamente diverso da settore a settore.
Mercato (quota posseduta o fatturato): hanno valore relativo, essendo legati alle differenziate condizioni di ambiente (capacità assorbimento, modo formazione prezzo).
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Necessario utilizzo coordinato dei parametri più significativi in relazione allo specifico settore di appartenenza.
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Opportuno basare apprezzamento dimensione Opportuno basare apprezzamento dimensione per la comparazione tra realtà quanto più per la comparazione tra realtà quanto più omogenee sull’utilizzo congiunto di:omogenee sull’utilizzo congiunto di:- un parametro economico-tecnico (n. medio dipendenti);- un parametro finanziario (totale investimenti);- un parametro di mercato (fatturato), con l’individuazione di un indice relativizzato di dimensione:
dove:x = generica azienda per la quale si calcola l’indiceI = totale investimentiD = numero medio dipendentiF = fatturato
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3max
)(
max
)(
Im
)(
)(
F
xF
D
xD
ax
xI
xID
Se diverso rilievo parametri nel settore Se diverso rilievo parametri nel settore di appartenenza di appartenenza media ponderata: media ponderata:
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PfF
xFPd
D
xDPi
ax
xIxID
max
)(
max
)(
Ιm
)()(
dove:Pi = ponderazione attribuita al parametro IPd = ponderazione attribuita al parametro DPf = ponderazione attribuita al parametro F
I pesi Pi, Pd e Pf sono tutti compresi tra 0 e 1 e la loro somma restituisce un valore pari all’unità
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Lo studio della dimensione Lo studio della dimensione dell’impresa serve a:dell’impresa serve a:
Corretta valutazione della dimensione di economia normale
Scegliere dimensione che consenta di raggiungere e migliorare posizioni di equilibrio economico e finanziario
Avviare un processo di mutamento dimensionale
La variazione della dimensione aziendale La variazione della dimensione aziendale è, per sua natura, connessa ad inevitabili è, per sua natura, connessa ad inevitabili mutamenti nella struttura dell’impresa mutamenti nella struttura dell’impresa
oggetto di attenta pianificazione in cui esplicitare gli obiettivi, ponderati in ragione delle prevedibili economie e diseconomie di scala
revisione più o meno profonda della coordinazione economica preesistente
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Le economie di scala sono Le economie di scala sono riconducibili a:riconducibili a: indivisibilità di alcuni fattori della produzione; crescita meno che proporzionale del costo per
attrezzature, impianti, macchinari, ecc., rispetto all’aumento della capacità produttiva;
aumento meno che proporzionale di alcune risorse, come il personale di manutenzione o il numero di pezzi di ricambio, rispetto al “parco macchine”;
utilizzo di attrezzature e impianti specializzati; più spinta divisione del lavoro e specializzazione; maggiore efficienza in termini di consumi di energia e di
materie prime grazie a impianti o attrezzature di grandi dimensioni.
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Queste diverse cause di Queste diverse cause di economie di scala …economie di scala …… consentono un risparmio di risorse con
una riduzione dei costi unitari di prodotto.
Si ha, invece, un risparmio in termini di acquisizione dei fattori poichè l’impresa di grandi dimensioni gode di benefici per maggiore potere contrattuale.
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Quindi, le economie di Quindi, le economie di scala sono:scala sono: Interne, grazie alla più contenuta incidenza
dei costi costanti sulla maggiore produzione;
Esterne, per effetto delle migliori condizioni di acquisizione dei fattori sul mercato
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Le diseconomie di scala…Le diseconomie di scala…… sono dovute ad effetti negativi della maggiore dimensione sull’impresa: notevoli elementi di rigidità; difficoltà più accentuate nel controllo e nella
gestione del processo economico-produttivo.
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Valutare la misura di economie e Valutare la misura di economie e diseconomie di scala non è agevole: diseconomie di scala non è agevole:
l’errore può consistere nel ponderare l’opportunità di un ampliamento sulla base del confronto tra ricavi e costi suppletivi
L’incremento dimensionale porta alla mutazione delle coordinazioni economiche
preesistenti
Basare le scelte sul confronto tra costi e ricavi totali originari e costi e ricavi totali prevedibili
a seguito della variazione dimensionale
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I modelli di sviluppo I modelli di sviluppo dimensionale delle impresedimensionale delle imprese Premesso che le imprese possono tendere a
conseguire maggiori dimensioni per beneficiare di economie di scala, resta da chiedersi quali strade possano percorrere per lo sviluppo.
È possibile ricondurre a due grandi categorie i modelli di sviluppo dimensionale distinguendo tra: espansione dall’interno; espansione dall’esterno.
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Espansione dall’interno Espansione dall’interno Si procede alla realizzazione di una maggiore
capacità produttiva mediante l’acquisizione di nuovi impianti e macchinari o l’ampliamento di quelli esistenti.
I processi di espansione dall’interno non pongono, in genere, problemi di ordine tecnico.
Si tratta di una strada di crescita in cui le incognite sono limitate ed i rischi individuabili e contenibili (il principale è quello di incorrere in un eccesso di capacità produttiva).
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Espansione dall’esterno Espansione dall’esterno Si acquisisce un complesso aziendale
funzionante, integrandolo con le proprie strutture
Proprio questa circostanza depone a favore della attuazione di un processo di espansione dall’esterno, mediante il quale si acquisisce in tempi brevi non solo capacità produttiva aggiuntiva ma anche la clientela dell’impresa acquisita (più ampia quota di mercato).
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Espansione dall’esterno Espansione dall’esterno Non sempre l’acquisizione di un o più
aziende operanti nello stesso settore permette di creare un unico complesso di dimensioni pari alla somma delle unità che lo compongono (cause: duplicazioni e sovrapposizioni).
I processi di espansione dall’esterno da perseguire con maggiore convinzione sono quelli che consentono anche una maggiore diversificazione nell’offerta (ampliamento gamma prodotti o entrata in altro settore).
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Grazie per Grazie per l’attenzione!l’attenzione!