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Antonio Rispo Dirigente S.I.T. A.O. dei Colli
Excursus storico legislativo
Corso per Coordinatori Infermieri 16-23-30 Settembre 2005 – AOU Federico II
La funzione di coordinamento della professione infermieristica:
compiti e responsabilità COMPITI E COMPETENZE DEL
PERSONALE INFERMIERISTICO
dott. Antonio Rispo
Aspetti che hanno modificato l’assetto Giuridico/Professionale degli Operatori Sanitari
• Innovazioni che hanno coinvolto il SSN
– Profili professionali
– CCNL
• La recente giurisprudenza in tema di
responsabilità sanitaria
• La valorizzazione dell’informazione e
consenso dell’individuo
• La nuova sensibilità nei confronti della tutela
dei diritti (art n. 2 e 32 Cost.)
• Introduzione di sistemi di valutazione della
qualità nei servizi sanitari
La Repubblica riconosce e garantisce
i diritti inviolabili dell'uomo, sia come
singolo sia nelle formazioni sociali ove si
svolge la sua personalità
dott. Antonio Rispo
Principali Riferimenti Normativi
D.M. n. 739 del 1994 Legge n. 42/99
Profilo Professionale
Pieno riconoscimento, sia giuridico che formale,
all'attività dell'infermiere
• DM 14 settembre 1994, n. 739
o Art. 1.
• 1. È individuata la figura professionale dell’infermiere con il seguente profilo: l’infermiere è l’operatore sanitario che, in possesso del diploma universitario abilitante e dell’iscrizione all’albo professionale, è responsabile dell’assistenza generale infermieristica.
• 2. L’assistenza infermieristica preventiva, curativa, palliativa e riabilitativa è di natura tecnica, relazionale, educativa. Le principali funzioni sono la prevenzione delle malattie, l’assistenza dei malati e dei disabili di tutte le età e l’educazione sanitaria.
dott. Antonio Rispo
Profilo professionale
• DM 14 settembre 1994, n. 739
o L'infermiere: o partecipa all'identificazione dei bisogni di salute della persona e della collettività; o identifica i bisogni di assistenza infermieristica della persona e della collettività e
formula i relativi obiettivi; o pianifica, gestisce e valuta l'intervento assistenziale infermieristico; o garantisce la corretta applicazione delle prescrizioni diagnostico-terapeutiche; o agisce sia individualmente sia in collaborazione con gli altri operatori sanitari e
sociali; o per l'espletamento delle funzioni si avvale, ove necessario, dell'opera del personale
di supporto; o svolge la sua attività professionale in strutture sanitarie pubbliche o private, nel
territorio e nell'assistenza domiciliare, in regime di dipendenza o libero-professionale. dott. Antonio Rispo
Profilo professionale
• L’entrata in vigore della legge n. 42 del 1999 ha
permesso di superare la distinzione tra professioni
sanitarie maggiori (come quella del medico) e
professioni ausiliarie (come quelle degli infermieri).
• Tutte le figure sono state così unificate nell’ambito delle
professioni sanitarie.
dott. Antonio Rispo
Legge n. 42/99
• La responsabilità clinico-assistenziale viene
determinata peculiarmente dalla Legge 42/99, che
citandolo come criterio discriminante del campo proprio di
attività e responsabilità delle professioni sanitarie ... “è
determinato dai contenuti dei decreti ministeriali istitutivi
dei relativi profili professionali …….,” individua come
prima e essenziale fonte normativa il DM 14 settembre
1994, n. 739. dott. Antonio Rispo
Legge n. 42/99
• Istituzione della dirigenza sanitaria, della laurea e degli
ordinamenti didattici dei corsi di diploma di laurea.
• All’art. 1 (Professioni sanitarie infermieristiche e
professione sanitaria ostetrica) riporta che, nel rispetto dei
tre 'istituti' cardine, l’infermiere professionale svolge
con autonomia professionale attività dirette alla
prevenzione, alla cura e salvaguardia della salute
individuale e collettiva...'. dott. Antonio Rispo
Legge n. 251/2000
• Ha previsto, quale ulteriore requisito obbligatorio
per il concreto esercizio della professione
infermieristica, oltre il conseguimento del titolo
universitario:
o l’iscrizione all’albo professionale sia per i
professionisti privati che per i pubblici
dipendenti. dott. Antonio Rispo
Legge 43/2006
• ART. 6. (Istituzione della funzione di coordinamento).
……………
o b) professionisti coordinatori in possesso del
master di primo livello in management o
per le funzioni di coordinamento rilasciato
dall'università ai sensi ……..
dott. Antonio Rispo
Legge 43/2006
dott. Antonio Rispo
1. Dall’eteronomia all’autonomia professionale e decisionale
2. Dalla mansione fine a se stessa al risultato assistenziale
3. Dall’assistenza al medico → all’assistenza al paziente
4. Dall’assistenza su chiamata all’assistenza programmata
5. Capacità di gestione e di programmazione->metodi organizzativi
6. Capacità di scelta assistenziale e di verifica dei risultati
7. Consapevolezza dell’agire professionale
NUOVI ONERI DELLA PROFESSIONE INFERMIERISTICA
dott. Antonio Rispo
… di prendere iniziative e decisioni nel quadro della competenza specifica riconosciuta …… …. risponde del danno da lui prodotto con le
sue azioni od omissioni
La legislazione che regola la professione dell’infermiere prevede ….
dott. Antonio Rispo
"... gli operatori di una struttura sanitaria sono tutti portatori “ex lege”
di una posizione di garanzia, espressione dell’obbligo di
solidarietà. Corte di Cassazione, con la sentenza n. 9739/2005
'... gli operatori sanitari di una struttura sanitaria sono tutti, “ex lege”, portatori di una posizione di protezione, la quale...e' contrassegnata dal dovere giuridico... di provvedere alla tutela di un certo bene giuridico, contro qualsivoglia pericolo, atto a minacciarne l’integrità
(Cass.447/2000)
In merito alle diverse questioni riguardanti la responsabilità del personale medico e del
personale sanitario, la C.C. ha stabilito che …..
EVOLUZIONE DEL RUOLO DEL CAPOSALA/COORDINATORE
dott. Antonio Rispo
Ruolo E’ lo spazio ricoperto da una figura
professionale nell’ambito di un’organizzazione.
Viene definito in base alla natura dell’ufficio ricoperto e dalle
responsabilità che gli vengono assegnate.
Si esplica coniugando la matrice
tecnico specialistica (infermieristica), con quella
gestionale (coordinamento).
dott. Antonio Rispo
La Formazione
“Stimola la consapevolezza del presente e l’immaginazione del futuro”
dott. Antonio Rispo
1860 1^ scuola per infermiere al
St. Thomas’s di Londra (la Nightingale School)
45.000 £ per l’opera prestata in Crimea
La Formazione
dott. Antonio Rispo
Regio Decreto del 1925, n. 1832
• Facoltà della istituzione di “ Scuole-convitto professionali”
• “ Art. 9 Presso le scuole - convitto può essere istituito un terzo anno di insegnamento per l’abilitazione a funzioni direttive” AFD .
• Il titolo si poteva conseguire dopo il biennio della scuola convitto, frequentando un altro anno di studi.
La Formazione
dott. Antonio Rispo
Regio Decreto del 1929, n. 2330
TITOLO V - Dell'insegnamento • Art. 26 - Le materie obbligatorie di
insegnamento sono: • b) per il diploma di abilitazione e funzioni
direttive nell'assistenza infermiera: 1° perfezionamento nelle materie dei primi due anni; 2° tecnica ospitaliera con speciale riguardo alle funzioni di capo-sala; 3° elementi di igiene e di medicina sociale.
Approvazione del regolamento per l’esecuzione del R.D. 1925 La Formazione
dott. Antonio Rispo
R.D. (T.U.L.S.) 27 luglio 1934, n. 1265
Art. 134: la direzione delle scuole convitto
deve essere affidata ad un’infermiera in
possesso del certificato AFD (…).
La Formazione
dott. Antonio Rispo
“impegnano il governo a riesaminare con atti legislativi i
problemi afferenti:
alle funzioni del capo sala
ad istituirne il profilo
la formazione manageriale obbligatoria
l’equipollenza del titolo di AFD col nuovo titolo
formativo (master in management) organizzato dalle
Università.
D.L. 12 novembre 2001, n. 402
La Formazione
dott. Antonio Rispo
24 gennaio 2005
"Disposizioni in materia di professioni sanitarie infermieristiche, ostetriche, riabilitative, tecnico-sanitarie e della prevenzione e delega al Governo per
l’istituzione dei relativi ordini professionali”
• Il personale laureato appartenente alle professioni sanitarie di cui all’articolo 1, comma 1, della presente legge, è articolato come segue: o a) professionisti in possesso del diploma di laurea o del titolo
universitario ………………………. o b) professionisti coordinatori in possesso del master di
primo livello in management o per le funzioni di coordinamento rilasciato dall’università ai sensi dell’articolo …………………
o c) professionisti specialisti in possesso del master di primo livello ….. o d) professionisti dirigenti in possesso della laurea specialistica …….
La Formazione
dott. Antonio Rispo
Legge 43 del 2006
• Art. 6.
o Viene istituito il professionista coordinatore; con
l’obbligo di una formazione specifica
attraverso il Master in management
universitario e una esperienza professionale
triennale per accedere alle funzioni di coordinamento.
La Formazione
• R.D. (T.U.L.S.) 27 luglio 1934, n. 1265
o Art. 134: la direzione delle scuole convitto deve essere
affidata ad un’infermiera in possesso del certificato AFD e che
abbia tenuto con lode, per almeno un biennio, funzioni
direttive dell’assistenza infermieristica in un reparto ospitaliero
italiano.
o L’insegnamento teorico-pratico deve essere impartito da
medici competenti, dalla direttrice e dalle caposala.
dott. Antonio Rispo
Il caposala è la prima figura infermieristica con contenuto dirigenziale
dott. Antonio Rispo
• Prevedeva la figura del caposala, all'interno
della dotazione del "personale sanitario ausiliario"
• Il capo-sala è alle dirette dipendenze del
primario e dei sanitari addetti alla divisione,
sezione o servizio;
D.P.R. 27 marzo 1969, n. 128
dott. Antonio Rispo
• Controlla e dirige il servizio degli infermieri e del personale
ausiliario;
• controlla il prelevamento e la distribuzione dei medicinali,
del materiale di medicazione e di tutti gli altri materiali in
dotazione;
• controlla la qualità e quantità delle razioni alimentari per i
ricoverati e ne organizza la distribuzione;
• è responsabile della tenuta dell'archivio
Art. 44 Il capo dei servizi sanitari ausiliari è alle dirette dipendenze del
direttore sanitario ……. ;
D.P.R. 27 marzo 1969, n. 128
dott. Antonio Rispo
D.P.R. 20 dicembre 1979, n. 761
Istituzione del Servizio Sanitario Nazionale
• Allegato 1: "operatore professionale coordinatore"
o La subalternità del caposala rispetto al primario e agli altri
sanitari medici viene eliminata dall’art. 63.
o Abolisce: i poteri gerarchici del primario, riservandogli
compiti di programmazione e direzione intesa nel senso di
istruzione, direttive e verifica dei risultati rispetto ai piani di
lavoro.
dott. Antonio Rispo
D.M.13 settembre 1988
Determinazione degli standards del
personale ospedaliero
• Prevede una caposala per ogni Unità Operativa che
svolge attività di:
o coordinamento dell'attività del personale
infermieristico, tecnico e ausiliario e supervisione
sulle attività di tirocinio e formative.
dott. Antonio Rispo
D.L. 19 settembre 1994, n. 626 - art. 4
• Assume la nuova funzione di “ preposto –
caposala “, con competenze relative alla:
o rilevazione e controllo dei rischi professionali
dei lavoratori;
o effettuazione di interventi informativi,
formativi;
o alla predisposizione dei dispositivi di
protezione individuali necessari agli operatori.
dott. Antonio Rispo
D.P.C.M. 19 maggio 1995 “ Carta dei servizi sanitari pubblici”
CONTROLLO SULLA QUALITÀ DELL’ASSISTENZA
accoglienza comfort (pulizia ambientale, cambi biancheria, orari, modalità dei pasti)
adeguata assistenza ai malati terminali
personalizzazione dell’assistenza
riservatezza e privacy rispetto della morte
orientamento del cittadino
dott. Antonio Rispo
GOVERNO CLINICO
“Il contesto in cui i servizi sanitari si rendono
responsabili del miglioramento continuo della
qualità dell’assistenza e mantengono elevati livelli
di prestazioni creando un ambiente che favorisce
l’espressione dell’eccellenza clinica” Definizione da … “A first class service” (London Department of Healt, 1998)
dott. Antonio Rispo
GOVERNO CLINICO
I compiti del coordinatore diventano più complessi, si passa da una
gestione di sottoprocessi alla
gestione di macroprocessi
Efficacia clinica Gestione del rischio
Ricerca e sviluppo Aggiornamento continuo
GOVERNO CLINICO
Caposala prima del 1999 • Risorse Umane: Gestione turni lavoro
personale, affidamento compiti; • Gestione paziente; • Gestione documentazione sanitaria; • Approvvigionamento materiale d’uso
e DPI: ordini e gestione magazzino; • Manutenzione attrezzature di
supporto: tenuta sotto controllo manutenzione frigoriferi, centrifughe e termostati
Coordinatore post 1999 • Gestione Risorse Umane: organigramma e funzionigramma del
personale del comparto. Gestione formazione ed addestramento. Gestione turnistica.
• Gestione paziente e/o sue proprietà:presa in carico, acquisizione di informazioni finalizzate al miglioramento delle prestazioni, monitoraggio del grado di soddisfazione
• Gestione Approvvigionamento: farmaci, tecnologie, reagenti, materiale d’uso e DPI, manutenzione, appalti.
• Gestione prodotti approvvigionati:presa in carico, destinazione d’uso, tenuta sotto controllo, pianificazione e verifica, manutenzione, monitoraggio.
• Gestione rischio: individuazione, analisi, gestione e monitoraggio dei processi critici.
• Gestione Qualità: tenuta sotto controllo, verifica e monitoraggio dei processi e dei prodotti.
• Controllo Qualità e validazione dei processi e dei prodotti • Formazione continua
dott. Antonio Rispo
dott. Antonio Rispo
D.P.R. 27 marzo 2001, n. 220
• Regolamento recante la nuova disciplina concorsuale del
personale non dirigenziale del SSN:
o art. 56: (…) è abrogato il D.M. 30 Gennaio 1982, recante
normativa concorsuale del capo sala;
o art. 39: cancellazione del titolo di AFD per accedere alle
funzioni di capo sala e sostituzione con un’anzianità di servizio
triennale per l’accesso al ruolo (biennale se in possesso del
titolo AFD), ed una formazione “opzionale” aziendale.
dott. Antonio Rispo
CCNL - Normativa 2002 – 2005 Art.19 Investimenti sul personale per il processo di riorganizzazione
aziendale
• b)“Ricollocazione di tutti i coordinatori nel livello economico DS, con mantenimento del coordinamento e della relativa indennità, attraverso diverse modalità, riguardanti gli operatori con funzione di coordinamento prima del 31 agosto 2001(…).
• c)Lo sviluppo professionale del restante personale in categoria D, incaricato delle funzioni di coordinamento successivamente al 31 agosto 2001 e in tale posizione all’entrata in vigore del presente contratto, sarà garantito con idonee procedure selettive
19/04/2004
dott. Antonio Rispo
Sequenza temporale
CCNL – ‘98/2001 Dal 7° livello è reinquadrato
nella categoria D
C.C.N.L. S.S.N. 2002 - 2005
2001 CCNL integrativo del CCNL del 7- 4 -1999
dott. Antonio Rispo
CCNL normativo 1998 – 2001 / 07/04/1999
• Collaboratore professionale sanitario esperto ( Ds)
o Programma • nell’ambito dell’attività di organizzazione dei servizi
sanitari - quali, ad esempio, quelli infermieristici - la migliore utilizzazione delle risorse umane in relazione agli obiettivi assegnati e verifica l’espletamento delle attività del personale medesimo.
o Collabora • alla formulazione dei piani operativi e dei sistemi di
verifica della qualità ai fini dell’ottimizzazione dei servizi sanitari.
dott. Antonio Rispo
o Coordina • le attività didattiche tecnico-pratiche e di tirocinio, di
formazione (quali, ad esempio, diploma universitario, formazione complementare, formazione continua) del personale appartenente ai profili sanitari a lui assegnate.
o Assume responsabilità diretta • per le attività professionali cui è preposto e
formula proposte operative per l’organizzazione del lavoro nell’ambito dell’attività affidatagli.
Il sistema di responsabilità
dott. Antonio Rispo
ORGANIZZATIVA - GESTIONALE
per difetto della protezione dei pazienti, derivante da un inadempimento dei propri obblighi
CLINICO ASSISTENZIALE
INFERMIERE
OBBLIGHI programmare, coordinare e
valutare nel miglior modo
possibile l'utilizzo delle risorse
umane, tecnologiche ed economiche,
assumendosi la responsabilità gestionale
in relazione del suo operato
dott. Antonio Rispo
dott. Antonio Rispo
Federazione dei Caposala - 2001 - Linee guida master coordinamento
Riferito a colui che ha autorità in un certo ambito, deriva dal diritto romano e lo ritroviamo ancora oggi nel diritto e sta ad
indicare la qualità di un individuo che è
responsabile, autorizzato, qualificato e quindi abilitato
Gestire persona e relazioni
Gestire budget
Gestire informazioni e comunicazione
Gestire processi, progetti e valutazioni
Gestire la ricerca
dott. Antonio Rispo
Organizzazione - Esercizio professionale
Federazione dei Caposala - 2001 - Linee guida master coordinamento
dott. Antonio Rispo
NON C’E’ AUTONOMIA PROFESSIONALE SENZA RESPONSABILITA’
Organizzazione - Esercizio professionale
Il sistema di responsabilità
Civile Penale Disciplinare Amministrativa
dott. Antonio Rispo
R E S P O N S A B I L I TA’
Responsabilità - CIVILE
• È la responsabilità derivante da un atto illecito e che abbia
prodotto un danno di natura patrimoniale o
extrapatrimoniale.
• Può discendere , ma non necessariamente, anche da un reato.
Comporta l’obbligo di risarcire il danno cagionato al
terzo.
• Può essere contrattuale (inadempimento art.1218 c.c.) o
extracontrattuale (fatto illecito art.2043 c.c.) ed ha funzione
sostanzialmente risarcitoria o riparatrice.
dott. Antonio Rispo
Responsabilità - PENALE
• È la responsabilità che deriva dalla commissione
di un reato contemplato dal C.P. o da un’altra
Legge dello stato
• La responsabilità penale è personale
• Può essere dolosa o colposa, secondo
l’intenzionalità dell’agente
dott. Antonio Rispo
Responsabilità – PENALE/COLPA
• Agisce con colpa anche chi non applica o non si cura di
regolamenti, ordini, discipline o la negligenza consiste in un comportamento caratterizzato da
disattenzione, trascuratezza, superficialità;
o l’imprudenza consiste in un comportamento avventato,
precipitoso, privo delle cautele dettate dalla scienza e dalla comune
esperienza;
o l’imperizia consiste nell’aver agito con cognizioni e/o abilità
tecniche inadeguate, al di sotto, cioè, del livello standard di
preparazione che l’infermiere deve essere in grado di possedere dott. Antonio Rispo
Responsabilità DISCIPLINARE
• È la responsabilità che discende dalla
violazione di un regolamento di disciplina.
• I regolamenti di disciplina sono adottati dai
datori di lavoro (aziende - enti) e dai collegi e
dagli ordini professionali.
dott. Antonio Rispo
CRITERI GUIDA
• Contenuto del profilo professionale
• Formazione di base e post base
• Codice Deontologico
dott. Antonio Rispo
LIMITI
• Competenze previste per i medici
• Competenze delle altre professioni
sanitarie
dott. Antonio Rispo
Qualifiche giuridiche dell'infermiere
• Pubblico ufficiale
• Incaricato di pubblico servizio
• Esercente un servizio di pubblica
necessità
dott. Antonio Rispo
Qualifiche giuridiche dell'infermiere
• Pubblico ufficiale
o che esercitano pubbliche funzioni e collegano
a tale status varie conseguenze giuridiche,
quali la possibilità di redigere atti pubblici
dott. Antonio Rispo
Qualifiche giuridiche dell'infermiere
• Incaricato di pubblico servizio
o identifica chi, pur non essendo propriamente
un pubblico ufficiale con le funzioni proprie di
tale status (certificative, autorizzative,
deliberative), svolge comunque un servizio di
pubblica utilità presso organismi pubblici in
genere
dott. Antonio Rispo
Qualifiche giuridiche dell'infermiere
• Esercente un servizio di pubblica necessità
o privati che esercitano professioni forensi o sanitarie, o
altre professioni il cui esercizio sia per legge
vietato senza una speciale abilitazione dello
Stato, quando dell’opera di essi il pubblico sia per
legge obbligato a valersi
dott. Antonio Rispo
I principali reati di interesse sanitario
Attività del coordinatore infermieristico che possono
tradursi in reato, se eseguite con:
dott. Antonio Rispo
Negligenza
Imprudenza
Imperizia
ATTIVITÀ REATO
Mancata supervisione e/o controllo
Coordinamento e controllo del
lavoro degli infermieri
Informazione e controllo: in qualità di preposto, del lavoro degli infermieri in
rapporto alla prevenzione del rischio, alla sicurezza del
lavoratore
dott. Antonio Rispo
ATTIVITÀ REATO
Gestione dei farmaci (acquisizione,
somministrazione, conservazione)
o conservazione registro carico-scarico dei
stupefacenti (Legge n. 38 del 15.03.2010)
o approvvigionamento e di custodia dei farmaci
(Art. 41 DPR128/1969)
o conservazione farmaci scaduti (art. 443 c.p.)
dott. Antonio Rispo
Reati del coordinatore
• Art. 443 c.p.
o Chiunque detiene per il commercio, pone in commercio o
somministra medicinali guasti o imperfetti* è punito con
la reclusione da sei mesi a tre anni e con la multa non
inferiore a ……. o *Il medicinale si qualifica come guasto o imperfetto qualora manchi o sia
notevolmente diminuita la sua efficacia terapeutica, quindi ad esempio nei
casi in cui sia scaduto o vi sia stato un errore nella produzione o sia privo di
componenti necessarie o contenga principi attivi non correttamente dosati.
dott. Antonio Rispo
Sentenza
• Non costituisce tentativo di somministrazione la pura detenzione di farmaci scaduti conservato negli armadietti ad uso del personale infermieristico
(Cassazione penale n. 190/1995)
dott. Antonio Rispo
ATTIVITÀ REATO
Somministrazione di terapie
o attribuzione della preparazione o
somministrazione a personale non addetto
o mancata segnalazione al medico di errori
rilevati o presunti
dott. Antonio Rispo
ATTIVITÀ REATO
Corretta esecuzione delle pratiche
amministrative:
quali ad esempio la compilazione dell’orario del
personale e l’autorizzazione degli straordinari, o
la tenuta dell’archivio
dott. Antonio Rispo
Reati del Coordinatore
• I campioni gratuiti di un farmaco devono essere
consegnati esclusivamente a medici autorizzati a
prescriverli (art.13 D.Lgs.n.541/1992).
• Essi pertanto devono essere detenuti e custoditi
separatamente solo dal personale medico che risponde
a tutti gli effetti della loro conservazione, perdita,
deterioramento.
dott. Antonio Rispo
Reati del coordinatore
• Rifiuti sanitari o spettano al coordinatore obblighi di informazione ai
propri collaboratori, di predisposizione di adeguate
direttive e di controllo dei mezzi necessari per
assicurare correttamente l’immagazzinamento e lo
smaltimento dei rifiuti sanitari in condizioni di
sicurezza
dott. Antonio Rispo
( Legge 22/1997cd. Decreto Ronchi)
Reati del coordinatore
• Igiene e sicurezza degli ambienti di lavoro
o Nei confronti dei propri collaboratori in qualità di preposto
(ex D.Lgs.626/1994) formazione ed informazione sui rischi
generici e specifici dell’attività, uso dei DPI (dispositivi per la
protezione individuale), richiesta al medico competente di
verifica delle condizioni di idoneità alle mansioni.
o Nei confronti dei pazienti (igiene dei locali, condizioni del
microclima ambientale per prevenire infezioni nosocomiali,
divieto di fumare). dott. Antonio Rispo
Reati del Coordinatore
• Interruzione di un ufficio o servizio pubblico (art. 340
c.P.)
o La condotta interruttiva si sostanzia in una mancata prestazione o
cessazione totale dell'erogazione del servizio.
• Omissione o rifiuto di atti di ufficio (art.328 c.P.);
• Sequestro di persona (art. 605 c.p.) – (in campo
psichiatrico - tossicodipendenze);
dott. Antonio Rispo
Responsabilità - PENALE
• Rivelazione di segreto professionale o di segreto
d’ufficio, nella quale può incorrere, tra gli altri, la persona
incaricata di pubblico servizio (artt. 622 e 326 c.p.);
o Sospensione dal servizio di operatore che comunicava
decessi pazienti a impresa di pompe funebri (Sentenza Corte di Cassazione 30 luglio 1991, n. 2266)
dott. Antonio Rispo
Tutti quei fatti e quelle circostanze che l’assistito ha interesse a non far
conoscere, perché la loro conoscenza rappresenta o potrebbe rappresentare
un danno
Rivela notizie di ufficio, che devono rimanere segrete, o ne agevola in
qualche modo la conoscenza
Reati DISCIPLINARI • Problema dell’ordine ritenuto illegittimo
• Tutelare gli interesse dell’amministrazione
• All’obbligo di segnalare al superiore eventuali inconvenienti
e di formulare proposte di miglioramento
• Obbligo della custodia del materiale affidato.
• Vigilare sul corretto espletamento delle attività del
personale subordinato
Il mancato adempimento di tali doveri può comportare l’irrogazione delle sanzioni previste dal rapporto di lavoro
dott. Antonio Rispo
Esempio 1 • Una infermiera somministra per errore sodioazide
(un conservante delle urine tossico per ingestione) in
luogo di solfato di magnesio. Ne consegue la morte
di due pazienti.
• Il tribunale condanna l’infermiera che aveva
somministrato erroneamente il veleno, il primario e
la caposala per negligenza in quanto il veleno (la
sodioazide) si trovava abitualmente nel carrello dei
medicinali e non in un armadio separato per i veleni.
dott. Antonio Rispo
Esempio 1 • Il primario veniva assolto in appello, mentre la condanna
dell’infermiera e della caposala venivano
confermate anche in Cassazione, anche se le due
avevano invocato il fatto che gli armadi speciali per
contenere i veleni erano stati richiesti ma non erano mai
arrivati.
• …… Il ricorso in Cassazione conferma la responsabilità
di infermiera e caposala e conferma l’assoluzione del
primario con la motivazione che tra primario e caposala
esiste un rapporto di complementarietà e che al primario
non spettano compiti di organizzazione e manageriali dott. Antonio Rispo (Cassazione penale IV 5359/1992)
Esempio 2
• Il medico incaricato dell’anamnesi, in presenza
dell’infermiere coordinatore, aveva segnalato
un’allergia all’amoxicillina. Ma in reparto gli
viene comunque prescritta e somministrata
causandone il decesso.
• Per la Corte l’infermiere coordinatore aveva
comunque l’obbligo di vigilare e segnalare
l’errore essendo a conoscenza dell'allergia del
paziente.
dott. Antonio Rispo
Esempio 2
• la Corte di appello “ha evidenziato la concreta
sussistenza di una “specifica posizione di garanzia”
in capo all’infermiere coordinatore. Tale posizione
di garanzia viene posta a tutela dell’incolumità del
paziente, “tenuto conto, in particolare, della
qualifica professionale di vertice rivestita
dall'imputato, onerato di precisi doveri sinergici di
organizzazione, di gestione, di sovraintendimento e
di segnalazione”.
dott. Antonio Rispo
Esempio 2
• Sostanzialmente si è contestato all’infermiere coordinatore “la trascuratezza… nell'omettere di procedere alle dovute segnalazioni ai fini della correzione degli errori contenuti nella documentazione clinica riguardante il paziente”. A fronte, cioè dell’errore medico, il coordinatore aveva l’obbligo di “sottoporre a una nuova verifica, o a un più accurato controllo, detta documentazione clinica”. Omettere tale segnalazione significa violare “le regole imposte dall’arte infermieristica”.
dott. Antonio Rispo
(sezione IV, sentenza 16 gennaio 2015, n. 2192)
Esempio 3
• Il Sig. C., di anni 60, ricoverato per trattamento chirurgico - eseguito il 22/1/- di neoformazione laringea, poco dopo l'avvio di infusione EV di SF 50cc + antibiotico Clindamicina 1 g., manifestava precordialgia ed aggravamento delle già precarie condizioni respiratorie.
• . …..., a seguito di arresto cardiaco trattato con defibrillazione, era trasferito in UTIC;
• In cartella clinica era presente certificazione medica di allergia a farmaci antibiotici, con invito ad escludere anche le cefalosporine. Il figlio del paziente si era rivolto al medico di guardia ORL, Dott. R., , ed aveva chiesto se ritenesse plausibile una correlazione fra il malore del padre e la flebo somministrata che era di colore diverso da quelle che fino a quel momento erano state utilizzate, ……
dott. Antonio Rispo
Esempio 3
• ………. L’ infermiera del turno pomeridiano aveva preparato le terapie
infusionali da praticare alle ore 20 ed anche, quelle previste per le ore
22, dei pz del sig C e del pz del letto accanto e ha comunicato, in
consegna verbale, all’ infermiera subentrante del turmo di notte che le
terapie delle 22 erano già state preparate ………………
• La caposala, alla richiesta di chiarimenti riguardo alle modalità
organizzative della pratica affermava che le terapie farmacologiche sono
prescritte dal medico sul foglio della terapia e non più trascritte
dall'infermiere. Di norma, le terapie sono preparate dallo stesso
infermiere che ne cura la somministrazione. Solo in via d'eccezione,
accade che l'infermiere che prepara sia diverso da quello che
somministra .
dott. Antonio Rispo
Esempio 3
• Concorrono alla corretta gestione dei farmaci tre soggetti: il
medico che prescrive il farmaco, il farmacista che deve
preparare il medicamento, l’infermiere che deve provvedere
alla sua somministrazione.
• Al coordinatore spetta l’organizzazione del servizio
infermieristico, la custodia e l’approvvigionamento dei
medicinali, ma non il rispetto delle specifiche attività di
dosaggio ed il controllo dell’esattezza della prescrizione del
farmaco
dott. Antonio Rispo
(Cassazione penale n. 13219/2000).
Esempio 4
La mancata presa in carico di un paziente comporta
responsabilità disciplinare
• Un infermiere ha avuto un procedimento disciplinare di sospensione
dal lavoro e dalla retribuzione per tre giorni e un trasferimento di
reparto da parte dell’organizzazione vissuto come sanzione
disciplinare impropria.
• Gli era stato contestato il comportamento teso alla mancata presa in
carico di un paziente in un reparto di rianimazione, atteggiamento
non cambiato neanche in seguito all’intervento del coordinatore del
reparto.
dott. Antonio Rispo
Esempio 4 • Le giustificazioni addotte per un simile comportamento era dovuta
all’eccessivo carico di lavoro e alla insufficienza di personale. Viene
suggerito al coordinatore di predisporre una unità infermieristica
aggiuntiva.
• Il giorno successivo inizia il turno senza che il coordinatore alle sette del
mattino sia presente. Nella suddivisione del lavoro – autogestita tra gli
infermieri presenti – non risultava “preso in carico” il paziente nuovo.
• Non risulta in realtà un atto formale di rifiuto ma una situazione di fatto
nella quale, adducendo scuse di priorità rispetto a degenti più gravi, il
paziente comunque non aveva ricevuto attenzioni assistenziali tali da
potere essere configurata la presa in carico.
dott. Antonio Rispo Tribunale Milano 25 giugno 2013.
Esempio 5
Scambio cartelle cliniche: infermiere licenziato
• Scatta il licenziamento per giusta causa nei confronti
dell’infermiere colpevole di grave negligenza nell’esecuzione
dei lavori quando ciò rechi un grave pregiudizio all’incolumità
dei pazienti o alla sicurezza degli ambienti affidati.
• Infatti, non si possono sanzionare con una semplice multa
comportamenti che incidono sulla capacità psicofisica del
paziente come nel caso di scambio delle cartelle cliniche del
paziente.
dott. Antonio Rispo
Esempio 5
• DUE ADDEBITI:
o il primo, di essersi accinto ad effettuare un prelievo di
sangue ad una paziente per la quale non era previsto, e di non
averlo effettivamente eseguito per la pronta reazione della
stessa;
o il secondo, di aver inviato presso il pronto soccorso di Imola
una paziente accompagnata da scheda sanitaria e copia del
documento di identità di altra paziente, causando ritardi nelle
prescrizioni degli esami diagnostici e l’errata archiviazione
degli esami eseguiti nel sistema applicativo.
dott. Antonio Rispo
Esempio 5
• Tra le mansioni attribuite all’infermiere rientra infatti, come
obbligo fondamentale, quello di garantire la corretta
applicazione delle prescrizioni diagnostiche-
terapeutiche impartite dal corpo sanitario.
• Dunque, tutte le volte in cui la condotta dell’infermiere non si
esaurisce in una semplice inadempienza sotto il profilo
lavorativo, ma va oltre e mina la stessa sicurezza dei pazienti,
il suo comportamento è passibile di licenziamento per giusta
causa (o più comunemente detto “licenziamento
disciplinare”), che non necessita neanche del preavviso
dott. Antonio Rispo
Esempio 6
• Cassazione penale - valutazione di responsabilità di
infermieri addetti al triage presso il pronto soccorso,
responsabili del reato di omicidio colposo
o L'addebito agli infermieri consisteva nell'aver assegnato al
paziente un codice verde nonostante lamentasse dolore
toracico atipico, di aver omesso di monitorare le variazioni
delle condizioni del paziente ogni 30-60 minuti e di non
avere segnalato all'infermiere che la sostituiva, al momento
del passaggio di consegne, la presenza di un paziente con
dolore toracico in sala di attesa.
dott. Antonio Rispo
Cassazione Penale - 19 marzo 2015
Esempio 7
• La Corte di Cassazione ha rinviato a giudizio 3 medici e 3
infermieri per la morte di un paziente ricoverato a seguito di
un incidente stradale (1 3 settembre 2005).
• I giudici hanno respinto la “non responsabilità” degli
infermieri giustificata dal Gup con la “mancanza di obbligo da
parte del personale paramedico di valutare e percepire le
sintomatologie del paziente”. Una tesi “improponibile”
per la Cassazione, che “mortifica le competenze
professionali” degli infermieri.
dott. Antonio Rispo
20 giugno 201 1 , n. 24573
Esempio 8 Infermiere non appone sponde a letto, paziente
muore: omicidio colposo • La questione scaturiva dal decesso di un paziente
ricoverato presso l’Unità di Terapia Intensiva Coronarica per la mancanza di apposizione, da parte dell’imputata, delle spondine al letto.
• Il paziente si presentava, già dal mattino dello stesso giorno dell’incidente, a elevato rischio di caduta per condizioni di grave agitazione, disorientamento e confusione mentale, e l’apposizione delle sponde al letto, quale strumento non cruento e non invasivo avrebbe contribuito a diminuire fortemente il rischio di caduta.
dott. Antonio Rispo
Esempio 8
• Per la Corte, infatti, è evidente che vi sia un obbligo di protezione in capo all’infermiere, in ragione delle mansioni esercitate e quindi della posizione di garanzia rivestita, ad adottare la misura dell’apposizione delle sponde al letto "volta ad evitare il verificarsi di eventi accidentali, peraltro ampiamente prevedibili", non potendo tra l’altro l’imputata giovarsi del rifiuto opposto dal paziente, facilmente e doverosamente superabile richiedendo l'Intervento del medico di guardia.
dott. Antonio Rispo
Cassazione penale, sez. IV, sentenza 17/05/2013 n° 21285
Esempio 9 Fai il coordinatore infermieristico senza averne i titoli? Per la
cassazione non puoi essere licenziato! • La Cassazione, con sentenza nr. 12884 dello scorso 9
giugno 2015 ha dichiarato l’illegittimità del licenziamento per mancanza del titolo professionale, intimato per giusta causa ad una professionista per aver ricoperto un ruolo (quello di caposala) senza essere in possesso dei titoli necessari per lo svolgimento di tali mansioni.
• Nel corso del processo è emerso chiaramente che, all’epoca dell’assunzione il datore di lavoro era consapevole dei titoli posseduti dalla lavoratrice (laurea in psicologia e diploma di vigilatrice di infanzia), che fu assunta con qualifica di caposala per svolgere mansioni amministrative e non infermieristiche e che di fatto aveva svolto solo dette mansioni amministrative
dott. Antonio Rispo
Esempio 9 Fai il coordinatore infermieristico senza averne i titoli? Per la
cassazione non puoi essere licenziato! • la Cassazione conferma quanto affermato dalla Corte
d’Appello secondo cui “non sussisteva alcun illecito nei confronti del datore di lavoro atteso che l’assunzione come capo sala e lo svolgimento delle sole mansioni amministrative protrattosi per sei anni, l’assenza di false attestazioni ed anzi la conoscenza da parte del datore di lavoro dei titoli professionali posseduti escludeva sotto tale profilo, la sussistenza di un fatto idoneo a giustificare il licenziamento”.
dott. Antonio Rispo
COSA VUOL DIRE COORDINARE
• Consiste nel distribuire i compiti all’interno di un gruppo
• Definire i confini dell’attività di un professionista affinché
non invada lo spazio di un altro
• Implica la necessità di accelerare lo svolgimento di altre
attività affinché tutte mantengano lo stesso passo
dott. Antonio Rispo
COME COORDINARE
• Attraverso la partecipazione a:
1. Riunioni
2. Gruppi di lavoro
dott. Antonio Rispo
Riunione
• Un’attività finalizzata al raggiungimento di
un risultato specifico (“prodotto di
riunione”) che scaturisce dal
o confronto e dall’elaborazione di informazioni, di
idee e modelli professionali, di più persone
costituenti un piccolo gruppo.
dott. Antonio Rispo
Riunirsi - Perché
• Prendere le decisioni
• Esaminare le idee
• Valutare le proposte che ne possono
scaturire
• Per sviluppare il senso di appartenenza e di
armonia all’interno di un gruppo
dott. Antonio Rispo
Gruppi di lavoro
• Sono composti da più persone (non più di 10-12
persone) con un elevato livello di
interdipendenza che collaborano per il
raggiungimento di un obiettivo comune o
l’esecuzione di un compito.
dott. Antonio Rispo
Un insieme di persone non necessariamente può dirsi GRUPPO
COME COORDINARE
1. Pianificazione o Pianificare significa decidere cosa debba essere fatto e
quando.
o Per pianificare come procedere occorre, prima di tutto,
dividere il lavoro da coordinare in un certo numero di
attività per poi andare a stabilirne priorità, tempistiche e
sequenza di svolgimento.
dott. Antonio Rispo
COME COORDINARE
2. Organizzazione del lavoro o Stabilito cosa debba essere fatto, infatti, occorrerà
trovare le persone giuste per svolgere queste attività.
o Attenzione a stabilire bene i confini tra un'attività (e
una persona che la svolge) e l'altra perché le zone
grigie creano inevitabilmente problemi nel
coordinare tutto l'insieme.
dott. Antonio Rispo
COME COORDINARE
3. Delega o Assicurarsi che ogni persona che si andrà a coordinare
sappia bene cosa ci si aspetta da lei e come il suo lavoro si
interfaccia con quello degli altri colleghi.
o Sapere come vengono collegate le proprie azioni a quelle
degli altri lavoratori nell'ottica di raggiungere un obiettivo
finale è estremamente importante per far sentire il
singolo responsabilizzato.
dott. Antonio Rispo
COME COORDINARE
4. Comunicazione o Questo non significa solamente imparare a far arrivare al meglio il
proprio messaggio agli altri ma anche riuscire a spingere i
collaboratori a comunicare bene gli uni con gli altri.
o Fare in modo che nessuno possa ricorrere alla famosa scusa del:
"nessuno me l'ha detto", insegnando alle persone che sta a loro
comunicare chiaramente ciò che hanno bisogno di sapere e segnalare
quando queste informazioni mancano.
dott. Antonio Rispo
COME COORDINARE
dott. Antonio Rispo
5. Controllo o Se tutte le fasi elencate in precedenza sono state
implementate correttamente, in teoria non dovrebbero esserci problemi nel coordinare al meglio il lavoro che è stato affidato ai nostri collaboratori.
o Ovviamente, però, non è sempre così ed è questo il motivo che spinge i manager migliori a monitorare il lavoro e ad esaminare i risultati raggiunti.
dott. Antonio Rispo
Leader (capo – guida)
con il difficile compito di
sostenere la trasformazione della figura infermieristica attraverso
scelte “guidate dal continuo cambiamento”.
Il coordinatore quale team leader
dott. Antonio Rispo
La capacità di leadership non rappresenta una qualità di pochi
privilegiati.
Pochi hanno compreso come la formazione possa avere un
impatto positivo sullo sviluppo di tale capacità, soprattutto in coloro che ricoprono ruoli di
responsabilità
Il coordinatore quale team leader
dott. Antonio Rispo
Il coordinatore quale team leader
Trasparenza
Esempio
Imparzialità
Organizzazione
Capacità di ascolto
Decisionismo
Etica
Empatia
Divertimento
dott. Antonio Rispo
IL POTERE INTERNO AD UNA ORGANIZZAZIONE
E’ basato sull’identificazione dei membri del gruppo con
chi detiene il potere, per attrazione o rispetto
Deriva dall’opinione tra i membri del gruppo che chi detiene
il potere possieda conoscenze o capacità superiori.
dott. Antonio Rispo
IL POTERE INTERNO AD UNA ORGANIZZAZIONE
E’ efficace quando i membri del gruppo riescono a vedere
una connessione tra la performance e la ricompensa.
Si fonda sul diritto di un’autorità di richiedere
obbedienza.
dott. Antonio Rispo
E’ la capacità di dispensare punizioni a chi non accetta
le richieste o il compito.
IL POTERE INTERNO AD UNA ORGANIZZAZIONE
dott. Antonio Rispo
RISPOSTE ALL'ESERCIZIO DEL POTERE
FONTE DI POTERE POSSIBILI RISPOSTE
COERCIZIONE RESISTENZA
RICOMPENSA ADESIONE
LEGGITIMITA’ ADESIONE
COMPETENZA IMPEGNO
ESEMPIO IMPEGNO
MOTIVARE IL PERSONALE
• Le Risorse Umane, costituiscono ancora il 60% delle
problematiche di una azienda
• In campo economico-aziendale, ormai si attuano
politiche volte prima che alla produzione, alla
soddisfazione e motivazione dei dipendenti, perché un
dipendente motivato rende almeno il doppio e
costa la metà *
dott. Antonio Rispo
* Herzberg F. Work and the nature of man, Cleveland, OH. Holland1996
Permette il raggiungimento di risultati positivi e il raggiungimento degli obiettivi aziendali
comuni
dott. Antonio Rispo
Turn over e carenza infermieri
Una delle esperienze più
significative compiute
per affrontare e risolvere
il problema è quella
americana del
“Magnet Hospital”
dott. Antonio Rispo
La cultura del Magnet Hospital
• Nel 1981, l’American Academy of Nursing (Accademia
americana di infermieristica) costituì una task force per
studiare i fattori organizzativi che distinguevano un piccolo
numero di ospedali che, garantivano: o outcome migliori
o un minor rischio di mortalità
o una migliore qualità delle cure (minor numero di eventi avversi)
o una maggiore soddisfazione degli utenti
dott. Antonio Rispo
La cultura del Magnet Hospital
• Su oltre 150 ospedali nominati dai membri
dell’Accademia per lo studio, i ricercatori ne
identificarono 41 che funzionavano come
delle “calamite” per infermieri: o essi erano in grado di conservare ed attrarre
uno staff di infermieri qualificati che potessero
offrire una assistenza di qualità, orientata al
miglioramento continuo”*
dott. Antonio Rispo
* Dalle Fratte R. Analisi di un modello organizzativo americano: i Magnet Hospital; ipotesi di trasferibilità del modello nel contesto italiano. * McClure, Poulin, Sovie & Wandelt. Magnet Hospital: Attraction and Retention of professional Nurses. Washington, DC:ANA, 1983.
La cultura del Magnet Hospital
• Questionario validato: “Nursing WorK Index “
(NWI)
• 65 voci relative ad altrettante caratteristiche
organizzative per ciascuna delle quali si chiede di
indicare quanto essa sia importante per la
soddisfazione lavorativa
dott. Antonio Rispo
La cultura del Magnet Hospital
• Non sono solo stipendi alti o gli incentivi economici ad
attrarre il personale verso una Azienda.
• Le infermiere/i desiderano*:
o essere apprezzate e rispettate, sia dai colleghi medici, che dalle
Direzioni
o essere riconosciute per la loro perizia, e farsi carichi delle
responsabilità
o partecipare ai processi decisionali riguardo la cura del
paziente
o essere stimate dott. Antonio Rispo * Vroom VH. Work and motivation, Wiley, NY, 1964.
Utilità della applicazione del Magnet Hospital in Italia
dott. Antonio Rispo 2013 - The motivation factor of business success: the culture of the Magnet Hospital - Health Professionals Magazine - HPM 2013; 1(0):15-24
dott. Antonio Rispo
COSA INTENDIAMO CON I TERMINI
• Documentare – “dimostrare con documenti, con prove o con precisi riferimenti la
verità o la validità di qualcosa.” (Vocabolario Devoto Oli)
• Documentazione – “il complesso delle attività e delle operazioni occorrenti per
raccogliere e classificare prove, notizie, materiale informativo o dimostrativo.” (Vocabolario Devoto Oli)
–
• Atto / Documento – “Ogni scritto, dovuto ad una persona che in esso si palesa,
contenente esposizione di fatti o dichiarazioni di volontà.” (Antolisei F., Manuale di diritto penale. Parte speciale,vol. II, Giuffrè, Milano, 1986)
dott. Antonio Rispo
ATTO/DOCUMENTO
• La forma scritta
• L’attribuibilità dello scritto all’autore del documento: – Sottoscrizione
• apposizione della propria firma in calce all’atto – autografa – “idonea a
individuare chi l’ha apposta”
• Data – requisito essenziale per ogni singola verbalizzazione
della documentazione sanitaria
• “……….. dallo stesso Dm 739/94 possono
evincersi gli elementi costitutivi della cartella infermieristica, anche quale documentazione, ai fini giuridici, degli atti assistenziali, identificabili nelle sotto elencate parti: o la raccolta di dati anamnestici; o la pianificazione degli interventi; o il diario infermieristico; o le schede della terapia, dei parametri vitali e degli
esami diagnostici; o la valutazione dell’assistenza prestata all’utente (…)”
Tar del Trentino-Alto Adige, sentenza 75 del 14 marzo 2005
dott. Antonio Rispo
Alla luce del nuovo panorama normativo si ritiene un atto pubblico di fede privilegiata
Precisa che “ la disposizione prevista dall’art.493 c.p. non dilata l’area degli atti pubblici (sono tali solo quelli formati nell’esercizio di una pubblica funzione) ma equipara quelli redatti da pubblici impiegati incaricati di pubblico servizio”.
dott. Antonio Rispo
Art 328 C. P. omissione d’atti d’ufficio Il pubblico ufficiale o l’incaricato di un pubblico servizio, che indebbitamente rifiuta un atto del suo ufficio …….. omissis ……..è punito con la reclusione da sei mesi a due anni
Falso materiale in atto pubblico art 476 C.P. (reclusione da 1 a 6 anni) Falso ideologico in atto pubblico art 479 C.P. Rilevazione segreto professionale art 622 C.P. Rilevazione ed utilizzazione di segreti d’ufficio art 326 C.P.
Procedimenti disciplinari in ambito Aziendale
• …. il fatto in questione viene ricostruito “dalla
cartella clinica, sebbene gravemente lacunosa, dal libro delle consegne del personale (infermieristico), più puntuale e ampiamente attendibile secondo il parere dello stesso consulente tecnico” (Pretura di Firenze, sentenza 893/1994)
“documentare fatti inerenti all’attività da lui svolta e alla regolarità delle operazioni amministrative alle quali egli è addetto”
(Cassazione, V Sez., 25 settembre 1980)
L’importanza della documentazione infermieristica ………
REQUISITI FORMALI E SOSTANZIALI INDISPENSABILI PER UNA CORRETTA DOCUMENTAZIONE
• Requisiti Formali 1. Nome e Cognome 2. Data, luogo e ora 3. Firma di chi annota 4. Fonte
dell’informazione 5. Intelligibilità della
grafia
• Requisiti sostanziali 1. Veridicità 2. Completezza 3. Chiarezza 4. Tempestività della
stesura 5. Rintracciabilità
Conservazione e circolazione • Responsabile Direttore U.O. e Coordinatore
o Nella fase del ricovero
• assicurare l’impossibilità di accesso alla stessa da parte di coloro che non hanno titolo per consultarla.
• se per praticità di consultazione-compilazione, da parte di
ogni professionista, i documenti siano talvolta distinti in raccolte organizzate separatamente, deve essere garantita la reciproca consultazione e accessibilità.
o All’atto del trasferimento in altra U.O. o dimissione,
• la documentazione clinica deve essere unificata e inviata o al reparto di accoglienza (trasf.) o all’archivio (dimis.) nella sua interezza a testimonianza del coordinamento clinico assistenziale esercitato nei confronti della persona.
LE PRINCIPALI CONTESTAZIONI E COME SI POSSONO EVITARE
• Scarsa leggibilità
• Uso improprio di abbreviazioni
• Uso di acronimi
• Uso di espressioni troppo generiche o ambigue
• Usare un linguaggio chiaro
• Le insinuazioni
• Le opinioni personali
Conclusioni La responsabilità professionale del
coordinatore infermieristico
dott. Antonio Rispo
non va intesa come una serie di
vincoli
MA ….
Conclusioni
assumere tutti gli strumenti per assolvere il
proprio mandato
garantire la migliore assistenza possibile agli
utenti
prevenire conseguenze negative e errori
tutelare i professionisti e l’assistito
dott. Antonio Rispo
Conclusioni
L’obiettivo del coordinatore infermieristico, non è
semplicemente quello di “non fare” cose per le quali
può essere chiamato a rispondere ………..
dott. Antonio Rispo
Conclusioni
• …… bensì di “fare” in modo che le
attività - in risposta ai bisogni – si
svolgano in condizioni che ne
favoriscono l’efficienza e soprattutto
l’efficacia, in un contesto ambientale
orientato nell’ottica della qualità e che
fornisca il grado più elevato possibile di
soddisfazione ai lavoratori e agli utenti.
dott. Antonio Rispo
dott. Antonio Rispo
Guardare avanti
Cerca di trovare quanto di meglio c’è in una persona, e
diglielo.
Tutti abbiamo bisogno di questo stimolo:
ogni volta che il mio lavoro è lodato, io divento più
umile, perché non mi sento ignorato o indesiderato.
Tutti possiedono qualcosa che merita di essere lodato.
Le lodi significano comprensione.
Siamo degli eccellenti esseri umani nel nostro intimo, e
nessuno è migliore degli altri.
Impara a vedere la grandezza del tuo prossimo e vedrai
anche la tua.
Kahlil Gigran 6/1/1883 – 10/4/1931 poeta, pittore e filosofo libanese