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CORTE DEI CONTI
Sezione di controllo per gli affari comunitari ed internazionali
RELAZIONE SPECIALE
3/2010
Irregolarita’ e frodi in materia agricola
Magistrato istruttore: Cons. Maria Teresa Polito
Hanno collaborato: Francesca APICELLA,
Vincenza CUSMAI,
Domenico TOLOMEI.
DELIBERA
Deliberazione n. 5/2010
LA SEZIONE DI CONTROLLO
PER GLI AFFARI COMUNITARI ED INTERNAZIONALI
nell’adunanza del 19 luglio 2010 e nella
Camera di Consiglio del 20 luglio 2010
composta dai Magistrati:
Dott. Bartolomeo MANNA Presidente
Dott. Giuseppe COGLIANDRO Consigliere
Dott. Ennio COLASANTI Consigliere
Dott.ssa Maria Teresa POLITO Consigliere
Dott. Carlo MANCINELLI I Referendario
*****
Visto il testo unico delle leggi sulla Corte dei conti 12 luglio 1934, n. 1214 e
le successive modificazioni;
vista la legge 14 gennaio 1994, n. 20 e in particolare l’art. 3 comma 4,
secondo il quale la Corte dei conti determina annualmente i programmi e i criteri di
riferimento del controllo sui Fondi di provenienza comunitaria;
vista la deliberazione n. 14/2000 delle Sezioni riunite della Corte dei conti,
adottata nell’adunanza del 16 giugno 2000 concernente il regolamento per
l’organizzazione delle funzioni di controllo della Corte dei conti ed in particolare
l’art. 10 modificato dall’art. 12 della delibera n. 229 del 19 giugno 2008 adottata
dal Consiglio di Presidenza;
vista la deliberazione di questa Sezione n. 3/2008 con la quale è stato
approvato il programma di controllo per l’anno 2009 in cui era ricompressa l’attività
di controllo su “Irregolarità e frodi in materia agricola”;
vista la relazione in data 21 giugno 2010 con la quale il consigliere Maria
Teresa Polito ha riferito sull’esito dei controlli;
vista l’ordinanza n. 5/2010 del 25 giugno 2010, con la quale il Presidente
della Sezione di controllo per gli affari comunitari ed internazionali ha convocato il
Collegio della Sezione per l’adunanza del 19 luglio 2010 ai fini della pronuncia
sull’attività di gestione in argomento, ai sensi dell’art. 3, co. 4 della legge 20/1994;
viste le note nn. 957, 958, 945, 941, 944 e 942 del 5 luglio 2010, con le
quali sono state comunicati la data e l'ora dell’adunanza fissata per il 19 luglio 2010
ed è stata trasmessa la relazione al Dipartimento per il coordinamento delle
politiche comunitarie; al Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali -
Direzione generale delle politiche comunitarie e internazionali di mercato, all’AGEA
Presidenza, Ufficio Coordinamento, Ufficio Monocratico e Ufficio Contenzioso
comunitario, alla Regione Calabria – Dipartimento programmazione nazionale e
comunitaria; alla Regione Lazio – Direzione agricoltura e Area programmazione e
sviluppo rurale; alla Regione Puglia – Servizio politiche comunitarie;
viste le note pervenute dalla Regione Calabria il 25 giugno 2010 prot. n.
4508; dalla Regione Lazio il 5 luglio 2010 prot. n. 102427; dalla Regione Puglia il
02 luglio 2010 prot. n. 3849; da AGEA-Ufficio Monocratico il 01 luglio 2010 prot. n.
1045 e il 16 luglio 2010 prot. n. 1100 e l’allegata documentazione;
all’adunanza del 19 luglio 2010 erano presenti: per il Ministero delle politiche
agricole, alimentari e forestali la dott.ssa Wanda Cozzi dirigente Ufficio POCOI IX;
per AGEA il dott. Alberto Migliorini titolare dell’Ufficio monocratico e la dott.ssa
Angela Faranda (Ufficio monocratico), il dott. Francesco Martinelli dirigente
dell’Ufficio di coordinamento, il dott. Folco Ferretti dirigente dell’Ufficio contenzioso
comunitario; per la Presidenza del Consiglio dei Ministri Dipartimento per il
coordinamento delle politiche comunitarie il gen. Gennaro Vecchione comandante
del nucleo della GdF per la repressione frodi comunitarie; per la Regione Calabria il
dott. Alessandro Zaffino dirigente del Settore sviluppo rurale, zootecnia, credito,
riordino e trasformazione fondiaria del Dipartimento Agricoltura, foreste e
forestazione e il dott. Leopoldo Leonetti; per la Regione Lazio il dott. Roberto
Aleandri dirigente dell’Area programmazione e sviluppo rurale; assenti i
rappresentanti della Regione Puglia;
udito il relatore Consigliere Maria Teresa Polito;
uditi, per il Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali la dott.ssa
Wanda Cozzi; per AGEA il dott. Alberto Migliorini e il dott. Francesco Martinelli; per
il Dipartimento per il coordinamento delle politiche comunitarie il Generale della
GdF Gennaro Vecchione; per la Regione Calabria il dott. Alessandro Zaffino e il dott.
Leopoldo Leonetti; per la Regione Lazio il dott. Roberto Aleandri;
DELIBERA
di approvare la relazione allegata integrata con le osservazioni formulate
dalle Amministrazioni;
ORDINA
che la presente deliberazione e l’unita relazione siano trasmesse:
- alle Presidenze del Senato della Repubblica e della Camera dei deputati;
- alla Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento per il coordinamento
delle politiche comunitarie;
- Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali - Direzione generale delle
politiche comunitarie e internazionali di mercato;
- all’AGEA;
- alla Regione Calabria – Dipartimento programmazione nazionale e comunitaria;
- alla Regione Lazio – Direzione agricoltura;
- alla Regione Puglia – Servizio politiche comunitarie;
che le Amministrazioni interessate comunichino alla Corte dei conti e al
Parlamento, entro sei mesi dalla data di ricevimento della presente relazione, le
misure conseguenziali adottate ai sensi e per gli effetti dell’articolo 3 comma 6 della
l. n. 20/1994, modificato dall’art. 1, co. 172 della legge 23 dicembre 2005, n. 266.
Il Presidente
(f.to Bartolomeo Manna)
Il Consigliere relatore
(f.to Maria Teresa Polito)
Depositata in Segreteria il 26 luglio 2010
Il Dirigente
(f.to Maria Laura Iorio)
INDICE
CONSIDERAZIONI DI SINTESI 1
1. - OBIETTIVI E METODOLOGIA DELL’INDAGINE 7
2 - IL QUADRO NORMATIVO DI RIFERIMENTO IN MATERIA AGRICOLA 13
2.1 - RIFORMA DELLA POLITICA AGRICOLA COMUNE (PAC) 15
2.2 – IL PROGRAMMA DI SVILUPPO RURALE 2007-2013 23
2.3 - RIPARTIZIONE DELLE COMPETENZE FRA I VARI ORGANISMI NEL SISTEMA NAZIONALE 25
2.4 – GLI ORGANISMI PAGATORI 26
2.5 - STRUTTURA E COMPETENZE DELL’AGEA 30
2.5.1 - L’Ufficio di coordinamento 31
2.5.2 - L’Ufficio monocratico 33
2.5.2.1 - L’Ufficio del contenzioso comunitario (UCC) 35
2.6 – L’ATTIVITÀ DI CONTROLLO 37
2.7 - IL FONDO EUROPEO AGRICOLO DI ORIENTAMENTO E GARANZIA FEAOG - SEZIONE
ORIENTAMENTO 45
3 - DISCIPLINA GIURIDICA DELLE IRREGOLARITÀ E DEI RECUPERI IN MATERIA
AGRICOLA 47
3.1 - LA COMUNICAZIONE DELLE IRREGOLARITÀ 48
3.2 - LE IRREGOLARITÀ COMUNICATE 50
4. - LE IRREGOLARITA’ IN MATERIA DI FEAOG-SEZIONE GARANZIA 55
4.1 - SISTEMA DELLE COMUNICAZIONI PRESSO AGEA 61
4.2 - MODALITÀ DI ACCERTAMENTO DELLE IRREGOLARITÀ ED EFFETTI DELLA COMUNICAZIONE - LA
SOSPENSIONE DEI PAGAMENTI 62
4.3 - LA COMPENSAZIONE 65
4.4 - LA DISCIPLINA DEI RECUPERI 66
4.5 - LE SANZIONI 69
4.6 - LE GARANZIE 72
4.7 - L’ANALISI SPECIFICA RELATIVA ALLE IRREGOLARITÀ NELLE REGIONI 73
4.7.1 - L’analisi specifica relativa alle irregolarità nella Regione Calabria 75
4.7.2 - L’analisi specifica relativa alle irregolarità nella Regione Puglia 85
4.7.3 - L’analisi specifica relativa alle irregolarità nella Regione Lazio 93
5 - IRREGOLARITÀ COMUNICATE NELL’AMBITO DEL FEAOG-SEZIONE ORIENTAMENTO
99
5.1 - IL FENOMENO NELLA REGIONE CALABRIA 102
5.1.1 - Descrizione del fenomeno nella Regione Calabria 102
5.1.2 - Il programma operativo plurifondo 1994-1999. Ambito finanziario e livello
di attuazione 102
5.1.3 - Il Programma operativo regionale 2000-2006. Ambito finanziario e livello di
attuazione 104
5.1.4 - La struttura organizzativa preposta alla gestione e al controllo dei Fondi
comunitari 107
5.1.5 - L’attività di controllo 114
5.1.6 - La gestione delle irregolarità e delle frodi 120
5.1.7 - L’attività amministrativa di natura cautelare. Le revoche ed i recuperi 124
5.1.8 - Le strutture preposte al monitoraggio dei recuperi 127
5.1.9 - Irregolarità accertate e loro tipologie (situazione al 31.12.2009) – Regione
Calabria 128
5.1.10 - Considerazioni conclusive 137
5.2 – IL FENOMENO NELLA REGIONE PUGLIA 140
5.2.1 - Descrizione del fenomeno nella Regione Puglia 140
5.2.2 - Il DOCUP OB. 5B e il PIC LEADER II 1994-1999. Ambito finanziario e livello
di attuazione 140
5.2.3 - Il programma operativo regionale 2000-2006. Ambito finanziario e livello di
attuazione 141
5.2.4 - La struttura organizzativa preposta alla gestione e al controllo dei Fondi
comunitari 143
5.2.5 - L’attività di controllo 145
5.2.6 - La gestione delle irregolarità e delle frodi 149
5.2.7 - L’attività amministrativa di natura cautelare. Le revoche ed i recuperi 150
5.2.8 - Le strutture preposte al monitoraggio dei recuperi 152
5.2.9 - Irregolarità accertate e loro tipologie (situazione del 31.12.2009) 153
5.2.10 - Considerazioni conclusive 161
5.3 - IL FENOMENO NELLA REGIONE LAZIO 164
5.3.1 - Descrizione del fenomeno nella Regione Lazio 164
5.3.2 - Il DOCUP OB. 5b e il PIC LEADER II 1994-1999. Ambito finanziario e livello
di attuazione 164
5.3.3 - Il PIC LEADER+ 2000-2006. Ambito finanziario e livello di attuazione 166
5.3.4 - La struttura organizzativa preposta alla gestione e al controllo dei Fondi
comunitari 168
5.3.5 - L’attività di controllo 170
5.3.6 - La gestione delle irregolarità e delle frodi 178
5.3.7 - L’attività amministrativa di natura cautelare. Le revoche ed i recuperi 178
5.3.8 - Le strutture preposte al monitoraggio dei recuperi 180
5.3.9 - Irregolarità accertate e loro tipologie (situazione al 31.12.2009) 180
5.3.10 Considerazioni conclusive 186
6 – CONTROLLI ESEGUITI DALLE ALTRE SEZIONI REGIONELI DI CONTROLLO 189
SINTESI DELLA RELAZIONE APPROVATA DALLA SEZIONE DI CONTROLLO LOMBARDIA
189
SINTESI DELLA RELAZIONE APPROVATA DALLA SEZIONE DI CONTROLLO BASILICATA
205
SINTESI DELLA RELAZIONE APPROVATA DALLA SEZIONE DI CONTROLLO SICILIA 221
SINTESI DELLA RELAZIONE DELLA SEZIONE DI CONTROLLO CAMPANIA 235
SINTETICA PROSPETTAZIONE FINANZIARIA DELLA SEZIONE DI CONTROLLO
SARDEGNA 245
APPENDICE 249
Irregolarità e frodi in materia agricola
1
CONSIDERAZIONI DI SINTESI
L’indagine ha avuto ad oggetto le irregolarità e le frodi riscontrate nel
settore agricolo sia con riguardo agli aiuti concessi con la PAC che a quelli a carico
del Fondo strutturale FEAOG- Orientamento.
Proprio la differenza sostanziale fra i due fondi, le diverse modalità di
gestione, la competenza attribuita a soggetti differenziati, hanno reso l’attività di
controllo particolarmente complessa. Ulteriori elementi di complicazione vanno poi
ascritti, in particolare per la PAC, alla grande parcellizzazione degli aiuti che
accresce il rischio di irregolarità e rende difficili i controlli, in molte delle fattispecie
segnalate solo un’accurata istruttoria preventiva, anche attraverso tecniche
avanzate (aereofotogrammetria, analisi computerizzate, incroci con banche dati
catastali) può incidere positivamente riducendo il rischio di irregolarità.
Va positivamente segnalata la presenza di diverse banche dati che
consentono un miglior monitoraggio delle irregolarità e della situazione debitoria dei
soggetti, per una più rapida azione di recupero.
Così pure va positivamente rilevata la presenza, presso alcune Regioni, del
registro informatico della irregolarità.
Il controllo della Corte dei conti a cui ha fatto seguito il riscontro delle
amministrazioni interessate, si è potuto giovare della banca dati delle irregolarità,
presente presso il Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali, e di quella
dei debitori organizzata presso AGEA. Il confronto ha consentito di segnalare alcune
incongruenze ed errori rilevati grazie all’incrocio delle informazioni, elementi che
hanno consentito ad AGEA di riconoscere le anomalie, ponendo in essere i necessari
provvedimenti correttivi. In tal modo il controllo ha potuto esprimere la sua
funzione collaborativa che ha condotto all’autocorrezione da parte
dell’Amministrazione.
Con riguardo poi alle modalità di organizzazione del sistema informatico che
privilegia la residenza e/o la sede legale dei soggetti beneficiari rispetto al territorio
di destinazione degli aiuti, si osserva che, seppure tale pratica è in linea con i
regolamenti comunitari, che in materia di politica agricola richiamano l’attenzione
sul produttore più che sul prodotto, sarebbe opportuno accreditare le potenzialità
conoscitive consentendo ricerche informative anche per ambiti territoriali. Si
osserva infatti che, a fronte di alcuni casi nei quali la residenza può coincidere con il
territorio sovvenzionato, in moltissimi altri non si riesce a collocare l’entità delle
somme da recuperare nell’ambito territoriale, situazione che si presenta ancora più
Irregolarità e frodi in materia agricola
2
problematica quando l’aiuto è indirizzato a diversi soggetti di differenti ambiti
territoriali. La possibilità, invece, di una ricerca per territorio nel quale l’aiuto ricade
serve a stabilire l’entità degli aiuti di cui ogni Regione può beneficiare, costituendo
elemento di estremo interesse anche alla luce della riforma sul federalismo, ed
esprime altresì la sua utilità per una più efficace politica di prevenzione, facilitando
l’analisi dei rischi e riducendo gli effetti elusivi connessi ad eventuali minori
controlli.
Inoltre per le Regioni dell’Ob. 1 per le quali non è ancora operativo
l’Organismo pagatore (Campania, Sicilia, Sardegna) diverse da quelle
espressamente esaminate nella presente indagine (Puglia e Calabria), l’attività di
controllo posta in essere dalle Sezioni regionali di controllo in contraddittorio con le
Regioni, ha evidenziato l’assenza di notizie sulla gestione degli aiuti e quindi dei
relativi fenomeni di irregolarità e frodi nel Fondo FEAGA-Garanzia, per la cui
gestione resta ancora piena la competenza dell’AGEA.
Sotto il profilo organizzativo, si è consolidata la positiva tendenza, anche nel
settore agricolo, ad individuare un ufficio unico che segnali le irregolarità (riguardo
al FEAOG-Orientamento dalle Regioni è stato individuato un ufficio unico che
provvede a trasmettere le segnalazioni al Dipartimento per il coordinamento delle
politiche comunitarie per l’invio ad OLAF), ciò ha migliorato il regime delle
comunicazioni e dello scambio di informazioni con il Ministero delle politiche
agricole, alimentari e forestali, che cura la trasmissione informatica all’OLAF, va
però rilevato che le schede trasmesse all’OLAF, soprattutto con riguardo al FEAOG-
Garanzia, risultano carenti di elementi conoscitivi di grande rilievo quali, ad
esempio, le modalità di commissione delle irregolarità e l’analitica descrizione dello
stato dei contenziosi. Con riguardo al primo degli elementi indicati, l’esame delle
fenomenologie si rivela particolarmente utile per la definizione dell’analisi dei rischi,
analisi che deve spingere l’Amministrazione a modificare gli elementi di criticità
rilevati.
Va poi evidenziato che la modalità organizzativa unitaria non è stata estesa
al sistema dei recuperi; infatti, eccezion fatta per l’Organismo pagatore AGEA e
quindi per il FEAGA, che dal 2006 ha concentrato tali funzioni nell’Ufficio del
Contenzioso Comunitario, presso le Amministrazioni regionali, invece, le attività di
recupero sono svolte dai diversi responsabili di Misura.
L’esame della gestione ha messo altresì in evidenza, soprattutto nei primi
anni esaminati, la carenza delle attività di controllo e l’affidamento diffuso del
controllo di secondo livello a strutture esterne, che, seppure consentito dalla
normativa comunitaria, andrebbe disciplinato da ogni Amministrazione attraverso
Irregolarità e frodi in materia agricola
3
specifiche linee di indirizzo e precise direttive da parte dei soggetti attuatori, al fine
di definire la predeterminazione di metodologie e di criteri oggettivi. Ciò eviterebbe
di attribuire un peso preponderante alle azioni intraprese dalla struttura esterna
riconducendo e assegnando al soggetto gestore sia la scelta delle strategie che la
supervisione e la diretta responsabilità del processo avviato. Va infatti rilevato che
le funzioni di controllo sono senz’altro qualificanti della missione dell’Ente e qualora
il loro svolgimento sia disancorato da precise linee di indirizzo, l’affidabilità ed
attendibilità delle risultanze ne potrebbero risultare inficiate rischiando di essere
fortemente influenzate dai soggetti terzi, con conseguenze negative sull’obiettività
ed imparzialità dei risultati conseguiti. In tali casi andrebbero esplicitate sia le
tipologie di controlli da porre in essere che le connesse responsabilità, e le modalità
di selezione del campione, al fine di evitare che il terzo possa trovarsi in posizione
di potenziale conflitto di interesse rispetto all’eventuale individuazione di irregolarità
a carico di particolari beneficiari.
Va poi evidenziato che i casi di irregolarità segnalati ed ancora aperti,
comunicati da AGEA e, per il FEAOG-Orientamento dalle Regioni, al Ministero delle
politiche agricole, ambientali e forestali per l’invio all’OLAF, sono stati accertati, in
via prevalente, da controlli ispettivi della Guardia di finanza, dell’Arma dei
Carabinieri e del Corpo forestale, piuttosto che dagli ordinari controlli di I e II
livello. Le irregolarità segnalate riguardano, per una percentuale rilevante (80% per
il FEAOG-Garanzia), quattro regioni del Sud (Sicilia, Calabria, Puglia e Campania)
con importi da recuperare, su entrambi i Fondi, molto elevati. Ciò sottolinea la viva
attenzione che l’Organismo pagatore AGEA deve prestare a tale materia anche
rispetto agli altri Organismi pagatori regionali.
Con riguardo alle azioni cautelari e di garanzia si osserva che scarso rilievo è
stato riservato alle fideiussioni tenuto conto che, nelle ipotesi di irregolarità, molto
limitati, per diverse ragioni, sono i casi di escussione mentre la black-list
predisposta da AGEA per i soggetti che “violano gli obblighi contrattuali e non
rispettano gli impegni assunti” ha una limitata diffusione all’interno all’Organismo
pagatore AGEA.
Sotto il profilo dei recuperi, sia con riguardo al FEAOG-Garanzia che al
FEAOG-Orientamento, si può riscontrare un basso livello di attuazione ed ancora
elevate sono le somme da reintegrare all’Erario comunitario e nazionale.
Complessivamente, la situazione del recupero è ancora particolarmente
critica sia per una certa complessità dell’iter in via amministrativa, che per una
diffusa inerzia delle Amministrazioni che ritardano o non attivano procedure
amministrative di autotutela o azioni cautelari prima della conclusione dei
Irregolarità e frodi in materia agricola
4
contenziosi, mentre i ritardi nei procedimenti possono causare pregiudizio alla
reintegrazione del danno subito, essendo frequenti i casi di provvedimenti di
recupero emessi dopo l’intervenuta dichiarazione di fallimento delle società
beneficiarie.
Un interesse particolare meritano i casi di intervenuta insolvenza utili per
stabilire, ai sensi dell’art. 32, co. 6, lett. b) del reg. 1290/2005 del Consiglio,
l’applicazione del regime della non recuperabilità delle somme. L’AGEA individua in
più di 70 milioni di euro l’entità degli importi irrecuperabili nel periodo in cui è stata
effettuata la rilevazione, 2005-2009. Tale somma, rapportata ai 155 milioni di euro
complessivamente da recuperare, costituisce quasi il 46% delle entità finanziarie
totalmente sottratte a qualunque iniziativa di sostegno e sviluppo.
Va positivamente rilevato che nell’ultimo periodo, quantomeno per il FEAOG-
Garanzia, l’Amministrazione ha fatto ricorso in modo massiccio all’applicazione
dell’istituto della compensazione legale, istituto non specificamente previsto per i
Fondi strutturali e quindi per il FEAOG-Orientamento.
Va altresì evidenziato, che nell’ultimo biennio, non solo l’AGEA, ma anche le
Amministrazioni regionali hanno fatto più frequentemente ricorso a procedimenti di
sospensione cautelare delle erogazioni in corso, anche al fine di limitare, nei casi
nei quali l’intera erogazione non sia dovuta, l’entità del danno all’erario.
Con riguardo, poi, ai recuperi coattivi, nel rilevare l’estrema difficoltà della
disciplina vigente che in caso di contenzioso può coinvolgere ben quattro diverse
giurisdizioni, si sottolinea – per alcune Amministrazioni – lo scarso interesse per le
“iscrizioni a ruolo” alle quali solo di recente (legge regionale Calabria n. 19/2009)
ha fatto seguito una rinnovata e proficua attività.
Va poi con preoccupazione segnalato che molti sono i casi penalmente
rilevanti che in alcuni ambiti regionali raggiungono anche il 70% delle irregolarità
comunicate. In alcuni di essi va evidenziata la gravità delle modalità attuative,
realizzate con falsità documentale e con artifizi e raggiri, casi per i quali l’attività si
è resa possibile grazie al concorso ed alla relativa responsabilità di funzionari,
ovvero di incaricati che hanno omesso l’attività istruttoria o il controllo o hanno
falsamente attestato la conformità delle domande, dei progetti, o la regolare
esecuzione dei lavori. O in altri in cui la gestione è stata posta in essere da una
vera e propria organizzazione criminale, finalizzata all’elusione di norme e
all’ottenimento delle sovvenzioni attraverso la creazione di un’associazione di
agricoltori e commercianti tramite la quale si documentava l’acquisto e la
successiva rivendita di prodotti totalmente fittizia o di gran lunga superiore a quella
reale, emettendo false fatture fiscali e consentendo a numerosi produttori di
Irregolarità e frodi in materia agricola
5
presentare false domande di aiuto alla produzione per beneficiare di indebito
contributo.
Alcune particolari modalità attuative, caratterizzate da dolo o da negligenza
grave1, dovrebbero comportare, sulla base della disciplina comunitaria, così come
previsto dal Regolamento finanziario del bilancio delle Comunità2, sanzioni di
decadenza, con l’esclusione di tali soggetti dai benefici per un determinato arco
temporale. Si riscontra invece, in qualche caso, la reiterazione di irregolarità con
modalità fraudolente, da parte dei medesimi soggetti, a qualche anno di distanza
per elevati importi da recuperare. Nella specie è necessario sottolineare che la
disciplina comunitaria spinge per l’effettività delle sanzioni richiamando l’attenzione
sulla necessità che le stesse siano efficaci e dissuasive, costituendo in tal modo una
reale misura di deterrenza (art. 325 del Trattato di TRUF di Lisbona, art. 5 reg.
Consiglio 2988/1995).
Al riguardo potrebbe rivelarsi utile, almeno nei casi nei quali l’aiuto è stato
concesso sulla base di specifici bandi, inserire una clausola di automatica esclusione
quando i fatti si siano svolti con modalità truffaldine o con negligenza grave.
Ulteriore utilità potrebbe rivestire, in via generale,la predisposizione di una lista
degli imprenditori inaffidabili da diffondere tra le Autorità nazionali e regionali che
gestiscono Fondi comunitari. Ciò potrebbe contribuire a rafforzare la cultura della
legalità e indurre a pratiche dissuasive.
Sarebbe altresì auspicabile, sotto il profilo dei pagamenti, anche con finalità
di deterrenza, prevedere normativamente la medesima disciplina già tracciata in
materia di sanzioni dall’art. 3, co. 5 legge 23 dicembre 1986 n. 898 secondo cui
fino al versamento delle somme dovute a titolo di recupero “resta sospeso il
pagamento di qualsiasi aiuto, premio, indennità, restituzione, contributo o altre
erogazioni, per qualunque importo richiesto dal debitore, anche per periodi
temporali successivi a quelli a cui si riferisce l’infrazione”.
1 Si veda per lo Sviluppo rurale l’art. 73 del regolamento Commissione 817/2004. 2 Artt. 114 e 94 del reg. 1605/2002, così come modificato dal reg. 1995/2006.
6
Irregolarità e frodi in materia agricola
7
1. - OBIETTIVI E METODOLOGIA DELL’INDAGINE
Il Referto speciale sulle irregolarità e frodi nella materia agricola, inserito nel
programma della Sezione di controllo per gli affari comunitari ed internazionali per il
20093, fa seguito ai precedenti referti di controllo sulle irregolarità e frodi sul Fondo
di sviluppo regionale (FESR), approvato dalla Sezione con deliberazione n. 2/2007 e
sul Fondo sociale europeo (FSE), approvata dalla Sezione con deliberazione n.
1/2009 ed integra un’approfondita azione di analisi e costante monitoraggio che la
Sezione riserva, da diversi anni (fin dall’anno 2003), al fenomeno delle irregolarità
e delle frodi anche nell’ambito dell’annuale referto finanziario4.
La Sezione si è data carico di completare l’esame del fenomeno delle
irregolarità e delle frodi, con una particolare attenzione per quelle in materia
agricola, in quanto nell’ultimo triennio si è potuto riscontrare un progressivo
incremento delle stesse, sia sotto il profilo quantitativo, che qualitativo, tale da
determinare un più alto fattore di rischio che incide sulla buona riuscita delle
iniziative di sostegno all’agricoltura, promosse attraverso la gestione delle politiche
finanziarie dell’Unione.
Con la presente relazione il controllo è stato indirizzato all’esame delle
situazioni evidenziate in materia di FEAOG – Garanzia e Orientamento, quest’ultimo
inserito fra i Fondi strutturali, indirizzando una particolare attenzione alle Regioni
meridionali, nonché ad un campione significativo delle altre Regioni italiane con
specifica attenzione per una regione del Nord (Lombardia) ed una del Centro
(Lazio).
Per quel che concerne la verifica sull’andamento della gestione dei Fondi
agricoli, va preliminarmente osservato che il nuovo ciclo di programmazione
comunitaria non è oggetto della presente indagine perché le verifiche sulla gestione
delle irregolarità e dei recuperi ed i fenomeni patologici conseguenti si riferiscono al
periodo di programmazione 2000-2006 e a programmazioni precedenti (per i
Programmi di sviluppo rurale). La Programmazione 2000-2006, per altro, ha
prorogato la fase di chiusura per la rendicontazione al 30 giugno 2009, nel settore
dei Fondi strutturali.
3 L’indagine è stata approvata dalla Sezione di controllo per gli affari comunitari ed internazionali con deliberazione n. 3/2008. 4 L’ultimo referto è stato approvato con deliberazione n. 5/2009. Si rammenta, altresì, che la Sezione di controllo per gli affari comunitari e internazionali sul tema delle irregolarità ha approvato nel 2002 due relazioni di controllo, una con deliberazione n. 2/2002 sulle irregolarità e frodi nell’utilizzo del FSE e un’altra con deliberazione n. 4/2002 sullo stato di applicazione in Italia del reg. (CE) 1681/1994 e nel 2007 una relazione sulle irregolarità e frodi nell’utilizzo del FESR nelle regioni dell’Obiettivo 1 con deliberazione n. 2/2007, e nel 2009, una relazione sulle irregolarità e frodi nell’utilizzo del FSE, con deliberazione n. 1/2009.
Irregolarità e frodi in materia agricola
8
Il controllo ha analizzato, solo per grandi linee, la nuova impostazione
programmatoria per il settennio 2007-2013 e la relativa disciplina comunitaria
quale emerge dai più recenti regolamenti con cui si è dato impulso alla Politica
agricola comune.
L’attività di controllo è stata svolta con la collaborazione di 5 Sezioni
regionali: Lombardia, Basilicata, Sardegna, Sicilia e Campania; le prime quattro
hanno inserito l’attività di controllo nel programma annuale, seppure con diversa
modalità (la Sezione Lombardia ha svolto una indagine sulla gestione del Fondo
sociale europeo, sui Fondi in agricoltura e sulle relative irregolarità comprendendo
la gestione dell’Organismo pagatore regionale della Lombardia OPLO; la Sezione
Sardegna ha esaminato il fenomeno nel referto sui Fondi in agricoltura; le Sezioni
Sicilia e Basilicata hanno, invece, svolto specifico controllo sulle irregolarità nel
settore dell’agricoltura, quest’ultima poi ha dato conto della gestione dell’Organismo
pagatore regionale ARBEA, mentre la Sezione Campania ha svolto un’istruttoria che
rifluirà nell’esame del rendiconto regionale.
La Sezione di controllo per gli affari comunitari ed internazionali, alla luce di
quanto disposto dal regolamento di organizzazione delle funzioni della Corte5 ha
curato l’istruttoria nei confronti sia di Amministrazioni ed Enti centrali quali il
Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali, Dipartimento per il
coordinamento delle politiche comunitarie, AGEA (Agenzia per le erogazioni in
agricoltura) come Organismo pagatore, che delle altre Regioni meridionali, inserite
nell’Obiettivo 1, Puglia e Calabria e, per offrire uno spaccato territoriale più ampio
ha altresì esaminato la situazione rappresentata dalle irregolarità riscontrate nella
Regione Lazio.
La base informativa di partenza è stata costituita, per il Fondo europeo
agricolo di orientamento e garanzia (FEAOG) Sezione Orientamento, dai dati sulle
irregolarità in materia di Fondi strutturali, presenti nella banca dati del Dipartimento
per il coordinamento delle politiche comunitarie, struttura preposta dalla legge a
ricevere da tutte le Amministrazioni italiane, le comunicazioni sui Fondi strutturali,
secondo le modalità indicate dai regg. nn. (CE) 1681/1994 e 2035/2005, per il
successivo invio alla Commissione-OLAF6, mentre per il FEAOG-Garanzia i dati sono
stati forniti dal Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, da AGEA,
dall’Agenzia delle dogane, Servizio autonomo interventi nel settore agricolo-SAISA.
5Art. 10 del. 14/2000 delle Sezioni Riunite, così come modificato dal regolamento approvato dal Consiglio di Presidenza l’11 giugno 2008. 6L’OLAF, istituito nel 1999, è l’Ufficio europeo per la lotta antifrode ed ha come compito quello di proteggere gli interessi finanziari dell’Unione europea nella lotta contro la frode, la corruzione ed ogni altra forma di attività illegale, comprese quelle perpetrate in seno alle istituzioni europee.
Irregolarità e frodi in materia agricola
9
I dati e gli elementi esposti sono stati oggetto di contraddittorio con le
Amministrazioni interessate che hanno con disponibilità corrisposto alle richieste
istruttorie della Sezione.
L’indagine ha avuto carattere comparativo utilizzando una metodologia
espressamente prevista come modalità di controllo dalla deliberazione n. 4/2004 di
questa Sezione, con la consapevolezza che il raffronto fra i modelli organizzativi ed i
procedimenti seguiti nelle diverse realtà amministrative potesse offrire elementi di
valutazione e di approfondimento complessivi, indirizzati sia a stimolare le
amministrazioni ad interventi correttivi che a valorizzare le buone pratiche
evidenziate.
Presso la Sezione di controllo per gli affari comunitari ed internazionali è
stato costituito un gruppo di lavoro composto da magistrati sia della Sezione
centrale che delle Sezioni regionali di controllo per la Campania, la Sardegna, la
Sicilia, la Lombardia e la Basilicata, relatori dei referti di rispettiva competenza. Il
gruppo ha individuato gli obiettivi e gli indicatori e ha definito, pur con le
particolarità che ogni situazione territoriale riveste, gli elementi conoscitivi sui quali
indirizzare l’istruttoria, ha predisposto due questionari distinti, uno con riguardo al
FEAOG-Orientamento e l’altro al FEAOG-Garanzia con domande a risposta multipla
e di tipo descrittivo, trasmessi il primo alle Amministrazioni regionali e l’altro ad
AGEA.
In tal modo l’istruttoria per l’acquisizione dei dati e la loro successiva
elaborazione è stata effettuata, oltre che da questa Sezione, anche dalle Sezioni
regionali di controllo menzionate.
Le richieste istruttorie hanno altresì riguardato gli atti di indirizzo e di
programmazione in tema di sviluppo rurale e FEAOG nell’ambito di entrambi i
periodi di programmazione (2000-2006 e 2007-2013) e segnatamente:
- Programmazione 2000-2006: disamina delle “Misure” relative agli investimenti
nelle aziende agricole, con particolare riferimento a: grado di realizzazione degli
investimenti (avanzamento fisico e finanziario); organizzazione dei controlli di I e II
livello e loro esiti;
- Programmazione 2007-2013: le novità introdotte rispetto al precedente ciclo di
programmazione; avanzamento fisico e finanziario; esiti dei controlli rapporti
periodici alla Commissione e valutazioni in itinere sullo stato di attuazione;
In modo specifico i quesiti formulati hanno riguardato richieste di notizie
concernenti:
- l’attuazione finanziaria;
Irregolarità e frodi in materia agricola
10
- le modalità di concessione delle sovvenzioni sia con riguardo agli aiuti
agricoli che ai piani di sviluppo rurale;
- l’organizzazione della gestione - le attività delegate a terzi, le unità
utilizzate;
- l’organizzazione del controllo, le unità impiegate, il livello professionale
posseduto, la permanenza nella funzione, gli esiti;
- le attività svolte per individuare le irregolarità e quelle per prevenirle;
- i provvedimenti cautelari e di recupero;
- le modalità di utilizzo delle garanzie fideiussorie;
- le procedure di riscossione;
- le sospensioni;
- le modalità di applicazione delle sanzioni;
- i provvedimenti di autotutela assunti (specificare se sospensione, revoca o
altro);
- lo stato dell’eventuale contenzioso in corso;
- il comportamento tenuto dall’Amministrazione in caso di contenzioso sul
provvedimento di autotutela assunto;
- la gestione informatica dei dati e gli strumenti di monitoraggio.
Con le attività di controllo si è proceduto all’analisi: delle strutture
organizzative delle Amministrazioni sia centrali che regionali competenti nella
gestione, nel pagamento e nei controlli delle risorse comunitarie, degli strumenti
utilizzati per il monitoraggio delle irregolarità, delle fasi procedimentali più coinvolte
dai fenomeni, delle tipologie e delle modalità di svolgimento delle irregolarità, delle
azioni intraprese successivamente agli eventi, dei tempi per gli accertamenti, degli
organi preposti a tale funzione, dei controlli sistemici conseguenti, delle azioni
cautelari avviate, della gestione dei recuperi delle somme indebitamente
corrisposte.
In alcune Sezioni regionali il controllo è stato già oggetto di referto ai
Consigli regionali, i referti approvati sono stati, quelli delle Sezioni di controllo per
le Regioni Basilicata e Lombardia, rispettivamente con le Deliberazioni: n. 120/2009
(25.11.2009) e n. 1086/2009 (10.12.2009) e più di recente quello della Sezione di
controllo per la Regione Sicilia, approvato con deliberazione n. 188/2010
nell’adunanza del 27 maggio 2010.
La presente relazione nella prima parte, dopo un breve cenno sugli aspetti
salienti della riforma della PAC e della regolamentazione comunitaria e nazionale ha
esaminato la disciplina giuridica delle irregolarità e delle frodi e le relative modalità
di comunicazione, definite in Italia, in attuazione dei regg. nn. (CE) 1681/1994 e
Irregolarità e frodi in materia agricola
11
2035/2005 per i Fondi strutturali; e dei regg. 595/91, 1290/2005 e 1848/2006 per
gli altri aiuti, analizzando in sintesi le problematiche emerse e i risultati conseguiti,
sia con riguardo alle modalità di monitoraggio delle irregolarità e ai relativi controlli
che alle azioni cautelari e di recupero.
Nella seconda parte sono stati esaminati i diversi aspetti del fenomeno
presso le Amministrazioni centrali e presso le realtà regionali, distinti per Fondo
FEAOG - sezione Orientamento e per FEAOG - sezione Garanzia evidenziando, per
ciascuna realtà controllata, le particolarità e le problematiche emerse con spunti
critici di valutazione.
Per gli ambiti territoriali menzionati, nei quali le Sezioni hanno svolto una
specifica attività di controllo, il presente referto riporta, nel cap. 6, una sintesi,
predisposta dai magistrati relatori, degli elementi più significativi emersi nell’attività
di controllo delle singole Sezioni.
12
Irregolarità e frodi in materia agricola
13
2 - IL QUADRO NORMATIVO DI RIFERIMENTO IN MATERIA AGRICOLA
Nell’ambito specifico della Politica agricola comune (PAC), si segnalano i
seguenti atti normativi di portata generale e settoriale:
• regolamento (CEE) n. 595/1991;
• regolamento (CE) n. 2800/1998 del Consiglio del 15 dicembre 1998 relativo alle
misure transitorie applicabili nella politica agricola comune in considerazione
dell'introduzione della moneta unica europea;
• regolamento (CE) n. 814/2000 del Consiglio, del 17 aprile 2000, relativo alle
azioni d’informazione riguardanti la politica agricola comune;
• regolamento (Consiglio) n. 1782/2003, norme comuni ai regimi di sostegno del
mercato;
• regolamento (Consiglio) n. 1783/2003, sviluppo rurale, integrato n. 1698/2005
(Consiglio);
• regolamento (Consiglio) n. 1784/2003, cereali (abrogato e sostituito da reg. n.
1234/2007);
• regolamento (Consiglio) n. 1785/2003, riso (abrogato e sostituito da reg. n.
1234/2007);
• regolamento (Consiglio) n. 1786/2003, foraggi (abrogato e sostituito da reg. n.
1234/2007);
• regolamento (Consiglio) n. 1787/2003, latte;
• regolamento (Consiglio) n. 1788/2003, prelievo supplementare latte (abrogato e
sostituito da reg. n. 1234/2007);
• regolamento (Commissione) n. 2237/2003, applicazione regimi di sostegno;
• regolamento (Commissione) n. 795/2004, regime pagamento unico;
• regolamento (Commissione) n. 796/2004, gestione della condizionalità,
modulazione e sistema integrato di gestione e di controllo;
• regolamento (Consiglio) n. 860/2004, cotone, olio di oliva, tabacco greggio e
luppolo;
• regolamento (CE) n. 1290/2005 del Consiglio, del 21 giugno 2005, relativo al
finanziamento della politica agricola comune;
• regolamento del Consiglio n. 1698/2005 del 20 settembre 2005 sul sostegno per
lo sviluppo rurale (FEASR);
• regolamento (CE) n. 1085/2006 del Consiglio, del 17 luglio 2006 che istituisce
uno strumento di assistenza preadesione (IPA);
Irregolarità e frodi in materia agricola
14
• regolamenti (CE) nn. 1974 e 1975/2006 di attuazione del precedente
Regolamento Consiliare n. 1698/2005;
• regolamento (CE) n. 1184/2006 del Consiglio, del 24 luglio 2006, relativo
all’applicazione di alcune regole di concorrenza alla produzione e al commercio dei
prodotti agricoli;
• regolamento (CE) n. 1848/2006 della Commissione, del 14 dicembre 2006,
relativo alle irregolarità e al recupero delle somme indebitamente pagate
nell'ambito del finanziamento della politica agricola comune nonché
all'instaurazione di un sistema d'informazione in questo settore e che abroga il
regolamento (CEE) n. 595/1991 del Consiglio;
• regolamento (CE) n. 1234/2007 del Consiglio, del 22 ottobre 2007, recante
organizzazione comune dei mercati agricoli e disposizioni specifiche per taluni
prodotti quali: i cereali, riso e foraggi che ha abrogato e sostituito i regg.
(Consiglio) nn. 1784-1785-1786/2003 (regolamento unico OCM);
• regolamento (CE) n. 1499/2007 della Commissione, del 18 dicembre 2007,
recante pubblicazione, per il 2008, della nomenclatura dei prodotti agricoli per le
restituzioni all'esportazione stabilita dal regolamento (CEE) n. 3846/87;
• regolamento (CE) n. 78/2008 del Consiglio, del 21 gennaio 2008, relativo alle
azioni che la Commissione dovrà intraprendere per il periodo 2007-2013 mediante
applicazioni di telerilevamento messe a punto nel quadro della politica agricola
comune;
• regolamento (CE) n. 1344/2008 della Commissione, del 23 dicembre 2008,
recante pubblicazione, per il 2009, della nomenclatura dei prodotti agricoli per le
restituzioni all'esportazione stabilita dal regolamento (CEE) n. 3846/1987;
• regolamento (CE) n. 73/2009 del Consiglio, del 19 gennaio 2009, di riforma
della PAC, con cui si stabiliscono norme comuni relative ai regimi di sostegno
diretto agli agricoltori nell'ambito della politica agricola comune e istituisce taluni
regimi di sostegno a favore degli agricoltori, e che modifica i regolamenti (CE) n.
1290/2005, (CE) n. 247/2006, (CE) n. 378/2007 e abroga il regolamento (CE) n.
1782/2003.
In particolare si evidenziano:
• il regolamento CE della Commissione n. 885/2006 del 21 luglio 2006,
applicativo delle norme di principio stabilite con il regolamento CE emanato dal
Consiglio n. 1290/2005, concernente la tenuta dei conti degli Organismi pagatori,
le dichiarazioni delle spese e delle entrate e le condizioni di rimborso delle spese
nell’ambito FEAGA e FEASR;
Irregolarità e frodi in materia agricola
15
• il regolamento CE della Commissione n. 1848/2006 del 14 dicembre 2006,
relativo alle irregolarità e al recupero delle somme indebitamente pagate
nell’ambito del finanziamento della PAC, nonché all’instaurazione di un sistema
d’informazione in questo settore che abroga il regolamento CE di emanazione
consiliare n. 595/1991;
• il regolamento CE n. 1481/2006 della Commissione che definisce la forma e il
contenuto delle informazioni contabili da trasmettersi alla Commissione ai fini
della liquidazione dei conti del FEAGA e del FEASR, nonché ai fini di sorveglianza e
di previsione.
Nell’ultimo biennio la Commissione europea ha approvato il regolamento CE
21 ottobre 2008 n. 1034 di modifica del regolamento CE del Consiglio n.
1290/2005, per quanto concerne il riconoscimento degli organismi pagatori e di altri
organismi e la liquidazione dei conti del FEAGA e del FEASR, nonché il regolamento
CE del 18 marzo 2008 n. 259/2008, recante modalità di applicazione del
regolamento (CE) n. 1290/2005 del Consiglio, per quanto attiene alla pubblicazione
di informazioni sui beneficiari dei finanziamenti provenienti dal Fondo europeo
agricolo di garanzia (FEAGA) e dal Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale
(FEASR).
Infine, le fonti comunitarie sono completate dalle norme statali o regionali di
esecuzione e di dettaglio. il d.lgs 27 maggio 1999, n. 165, con cui è stata soppressa
l’AIMA ed è stata istituita l’AGEA (Agenzia per le erogazioni in agricoltura); il d.lgs
25 giugno 2000, n. 188 recante disposizioni integrative e correttive del precedente
decreto istitutivo dell’AGEA; il d.m. 12 ottobre 2000 modificato dal d.m. 27 marzo
2007, con cui si sono stabiliscono i criteri per la determinazione del numero e delle
modalità di riconoscimento degli Organismi pagatori regionali e il d.m. 17 giugno
2009 con cui la competenza all’adozione dei provvedimenti di rilascio e ritiro del
riconoscimento sono stati trasferiti dal Ministro al Direttore generale per
l’attuazione delle politiche comunitarie ed internazionali di mercato.
2.1 - Riforma della Politica agricola comune (PAC)
La Politica agricola comune (PAC) si prefigge, ai sensi dell’art. 39 TFUE
(norma contenuta nel Trattato di Lisbona, in vigore dal 1° dicembre 2009, che ha
sostituito l’art. 33 del TCE) di incrementare la produttività in agricoltura assicurando
lo sviluppo razionale della produzione agricola, di assicurare prezzi ragionevoli ai
consumatori europei e una remunerazione equa agli agricoltori grazie, in
particolare, all'organizzazione comune dei mercati agricoli e al rispetto dei principi
dell'unicità dei prezzi, della solidarietà finanziaria e della preferenza comunitaria.
Irregolarità e frodi in materia agricola
16
La PAC costituisce una delle più importanti politiche dell'Unione europea.
La sua elaborazione è soggetta alla procedura decisionale che prevede la
maggioranza qualificata in sede di Consiglio e la consultazione del Parlamento
europeo.
Nel biennio 2008-2009 le risorse destinate nel bilancio comunitario alla
spesa agricola e alle risorse naturali nei paesi dell’Unione è stata mediamente del
42% (voce comprensiva dell’11% dei fondi assegnati allo sviluppo rurale).
BILANCIO UNIONE EUROPEA 2008
Sviluppo rurale11%
Cittadinanza, libertà, sicurezza
e giustizia1%
Agricoltura 31,6%
Spese amministrative
5,8%
Ruolo mondiale 5,7%
Crescita sostenibile
44,9%
BILANCIO UNIONE EUROPEA 2009
Agricoltura 31%
Sviluppo rurale 11%
Cittadinanza, libertà, sicurezza
e giustizia 1%
Crescita sostenibile
45%
Ruolo mondiale 6%
Spese amministrative
6%
Fonte: Commissione europea
133,8 miliardi di euro
129,1 miliardi di euro
Irregolarità e frodi in materia agricola
17
Inizialmente la PAC ha permesso alla Comunità di raggiungere rapidamente
l'autosufficienza, ma con l'andare del tempo il suo funzionamento è diventato
sempre più costoso a causa della sovrapproduzione e del livello eccessivo dei prezzi
europei rispetto a quelli del mercato mondiale. La riforma del 1992 ha corretto la
situazione mediante la riduzione dei prezzi agricoli, compensata da premi ai fattori
di produzione e dall'istituzione di misure dette "di accompagnamento".
Nella prospettiva dell'allargamento, nel 1999 è stata varata un'altra riforma
per il periodo 2000-2006. Questa nuova riforma, fondata sugli orientamenti esposti
dalla Commissione nella comunicazione "Agenda 2000" del luglio 1997, ha
consolidato le modifiche apportate nel 1992 e ha individuato quali obiettivi prioritari
la sicurezza dei prodotti alimentari, la difesa dell'ambiente e la promozione di
un'agricoltura sostenibile. Gli obiettivi che non rientravano nella politica di mercato
sono stati riuniti nello sviluppo rurale, che all’epoca era diventato il secondo pilastro
della PAC. Inoltre, la riforma si era prefissata l'aumento della competitività dei
prodotti agricoli comunitari, la semplificazione della legislazione agricola e della sua
applicazione, il rafforzamento della posizione dell'Unione nell'ambito dei negozianti
in sede OMC (Organizzazioni Comuni dei Mercati agricoli) e la stabilizzazione della
spesa comunitaria. A tal fine è stata decisa la riduzione dei prezzi d'intervento,
compensata dall'aumento degli aiuti agli agricoltori7.
Nell’anno 2004 hanno preso concreto avvio le diverse fasi di attuazione della
complessa regolamentazione comunitaria8 che ha disegnato un nuovo assetto per
l’agricoltura dell’Unione europea con gli obiettivi di accrescerne la competitività e la
redditività, orientarla verso il mercato e le produzioni di qualità, renderla
compatibile con le esigenze di protezione ambientale evitando impatti distorsivi
negli scambi internazionali.
Per conseguire i richiamati obiettivi di politica agraria comunitaria, la nuova
regolamentazione: da un lato, ha assicurato un reddito garantito agli imprenditori
agricoli, ha semplificato le procedure di gestione e ha potenziato l’effettività dei
controlli; dall’altro, ha richiesto agli operatori del settore agricolo di conformarsi ai
requisiti di una agricoltura moderna e di alto livello qualitativo, attuando processi
7Si veda al riguardo ‘’ Relazione Annuale 2009 Sezione di controllo Affari Comunitari ed Internazionali ,cap. IV. 8 La citata normativa comunitaria è contenuta nei seguenti regolamenti:- 1782/2003(Consiglio), norme comuni ai regimi di sostegno del mercato;- 1783/2003 (Consiglio), sviluppo rurale-integrato n. 1698/2005 (Consiglio);- 1784/2003 (Consiglio), cereali (abrogato e sostituito da reg. 1234/2007);- 1785/2003 (Consiglio), riso (abrogato e sostituito da reg. 1234/2007); - 1786/2003 (Consiglio), foraggi (abrogato e sostituito da reg. 1234/2007); - 1787/2003 (Consiglio), latte;- 1788/2003 (Consiglio), prelievo supplementare latte (abrogato e sostituito da reg. 1234/2007);- 2237/2003 (Commissione), applicazione regimi di sostegno; - 795/2004 (Commissione), regime pagamento unico;- 796/2004 (Commissione), gestione della condizionalità, modulazione e sistema integrato di gestione e di controllo;- 860/2004 (Consiglio), cotone, olio di oliva, tabacco greggio e luppolo .Si rinvia per ulteriori approfondimenti alla Relazione annuale 2009 della Sezione affari comunitari e internazionali cap. IV approvata con deliberazione n. 5/2009.
Irregolarità e frodi in materia agricola
18
aziendali che garantiscano il rispetto di condizioni agronomiche ed ambientali
ottimali, la sicurezza alimentare, la salute ed il benessere degli animali.
La nuova regolamentazione comunitaria di settore tende, quindi, a garantire
il bilanciamento degli interessi degli operatori agricoli e dei
consumatori/contribuenti nonché la libertà per gli agricoltori di produrre ciò che il
mercato richiede, attraverso radicali innovazioni e sostanziali aggiornamenti, quali:
- il regime unico dei pagamenti a livello di azienda;
- il sistema unico di identificazione degli agricoltori;
- la domanda unica per i regimi di aiuto;
- la domanda permanente in sostituzione di quella annuale;
- il potenziamento del sistema integrato di gestione e di controllo, anche
attraverso una più estesa e precisa utilizzazione delle banche dati;
- il principio della “condizionalità”;
- il principio della “modulazione”;
- la “disciplina finanziaria”;
- la costituzione di una “riserva nazionale”, per attribuire “importi di
riferimento” ai giovani, nonché per garantire parità di trattamento tra gli
agricoltori ed evitare distorsioni del mercato e della concorrenza;
- la destinazione degli importi acquisiti con la “modulazione” quale sostegno
aggiuntivo comunitario alle Misure dei Programmi di sviluppo rurale;
- l’istituzione di una superficie massima garantita per Stato membro;
- l’istituzione negli Stati membri di un sistema organico di consulenza per le
aziende agricole professionali.
Il regolamento base di riforma della Politica agricola comune (regolamento
del Consiglio n. 1782/2003) è entrato in vigore a decorrere dal 28 ottobre 2003, ma
sono state previste date differenti di effettiva applicazione in relazione a taluni
istituti e regimi d’aiuto, quali, ad esempio9:
a) il regime integrato di gestione e di controllo e le modalità di pagamento che si
applicano alle domande di pagamento presentate in relazione all’anno solare
2005 e a quelli successivi;
b) i regimi d’aiuto per il premio specifico alla qualità per il frumento duro, il premio
per colture proteiche, l’aiuto specifico per il riso e l’aiuto per le patate da fecola,
la cui applicazione decorre dalla campagna di commercializzazione 2004/2005.
Il regolamento prevede, inoltre, le date entro cui gli Stati membri debbono
effettuare e comunicare alla Commissione le loro scelte in merito alle principali
opzioni previste.
9 Cfr. reg. 1782/2003, cit., art. 156.
Irregolarità e frodi in materia agricola
19
Successivamente alla emanazione della regolamentazione del 2003-2004, il
Consiglio ha ritenuto opportuno modificare l’assetto gestionale delle misure base
della Politica agricola comune (quelle di mercato e quelle di sviluppo rurale),
“trattandosi di misure che, pur presentando alcune similitudini, sono comunque
diverse per molti aspetti” e necessitano, pertanto, “di un quadro normativo per il
loro finanziamento che autorizzi, se necessario, trattamenti differenziati”10.
Per tenere conto di tali differenze, il Consiglio ha sostanzialmente impiantato
le misure della PAC su due distinti “pilastri”, creando due Fondi europei agricoli: il
Fondo europeo agricolo di garanzia (FEAGA), destinato a finanziare le misure di
mercato e altre misure; e il Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR),
destinato a finanziare i Programmi di sviluppo rurale.
Inoltre, il Consiglio ha riconsiderato, e adattato al nuovo assetto gestionale,
alcuni istituti e meccanismi della Politica agricola comune (riconoscimento e revoca
degli Organismi pagatori; comunicazione delle informazioni e dei conti annuali;
massimali e disciplina di bilancio, gestione finanziaria, liquidazione dei conti, ecc.)
ed ha determinato l’inizio di operatività di queste nuove norme: in linea di
massima, 16 ottobre 2006 per le spese del FEAGA e 1° gennaio 2007 per quelle del
FEASR.
Gli aspetti caratterizzanti la riforma sono di seguito indicati:
a) - Il regime unico di pagamento a livello di azienda: il “disaccoppiamento”
Il nucleo centrale della nuova normativa è il completamento della transizione
del sostegno comunitario dal “prodotto” al “produttore” avviata con la riforma del
1992 (Mac Sharry) e proseguita con la riforma del 1999 (“Agenda 2000”)11.
Attraverso la procedura del pagamento unico è possibile accedere agli aiuti
diretti. S’intende per “pagamento diretto” un pagamento che è corrisposto
direttamente all’agricoltore sia nell’ambito degli aiuti disaccoppiati (Titolo III reg.
(CE) n. 73/2009) che nell’ambito di aiuti accoppiati12 (Titolo IV reg. (CE) n.
73/2009).
10 Cfr. reg. 1290/2005 del 21 giugno 2005, relativo al finanziamento della Politica agricola comune; per lo sviluppo rurale, in particolare, anche reg. 1698/2005 (Consiglio) del 5 settembre 2005 (disciplina del sostegno comunitario alla politica di sviluppo rurale per il periodo 2007-2013). Il reg. 1290/2005 è stato modificato dai regolamenti: 320/2006 (20 febbraio 2006), 378/2007 (27 marzo 2007), 1437/2007 (26 novembre 2007); 479/2008 (29 aprile 2008). 11 Con la riforma originata da “Agenda 2000” erano state aumentate le compensazioni agli agricoltori quale ristoro della perdita di reddito causata dalla progressiva eliminazione delle restituzioni all’esportazione. Il “disaccoppiamento” ha l’obiettivo di eliminare la sovrapproduzione di eccedenze e di pervenire ad un migliore equilibrio del rapporto tra domanda e offerta, mantenendo tuttavia costante il reddito degli imprenditori agricoli. 12Aiuti alla superficie: per il riso, premio per culture proteiche, per la frutta a guscio, pagamenti transitori per i prodotti ortofrutticoli; Aiuti alla produzione: aiuti alle sementi, ai produttori di barbabietola e di canna da zucchero; regimi previsti dal Titolo IV del reg. CE n. 1782/2003;
Irregolarità e frodi in materia agricola
20
E’ stato introdotto un sistema di sostegno basato sul “disaccoppiamento”
cioè svincolati dalla produzione,di quasi tutti i pagamenti diretti passando dalla base
di calcolo che legava l’erogazione dei singoli contributi e dei premi comunitari al tipo
di coltura praticata, alla quantità prodotta, al numero degli animali allevati, ad un
“regime di pagamento unico” (RPU) nel quale sono confluiti una molteplicità di
dispositivi di sostegno diretto, attraverso la regolamentazione in un quadro giuridico
orizzontale di numerosi pagamenti diretti caratterizzati dall’essere svincolati
dall’effettiva produzione (cosiddetti “aiuti disaccoppiati”). Tale regime è stato esteso
a diversi settori e di recente anche ai settori viticolo ed ortofrutta.
L’obiettivo principale del regime è sostenere il reddito degli agricoltori in
cambio del loro impegno a rispettare le norme in materia di tutela ambientale,
benessere degli animali, sicurezza alimentare e mantenimento dei terreni in buone
condizioni. In questo modo gli agricoltori sono liberi di decidere cosa produrre, con
la certezza di ricevere un aiuto della stessa entità, a prescindere dalla produzione, e
di adattare l’offerta alla domanda.
Per poter beneficiare del pagamento unico, l’agricoltore deve essere titolare
dei diritti all’aiuto e dei terreni agricoli corrispondenti. Tali diritti vengono calcolati
sulla base dei pagamenti ricevuti nel periodo di riferimento (modello storico) e del
numero di ettari ammissibili detenuti dall’agricoltore nel primo anno di attuazione
del RPU.
Ogni agricoltore destinatario di pagamenti diretti, deve ottemperare ai criteri
di gestione obbligatori e al rispetto delle buone condizioni agronomiche e
ambientali, che costituiscono gli impegni di “condizionalità”.
L’agricoltore, per ricevere un pagamento diretto, deve presentare ogni anno
una domanda di aiuto. Mediante la proposizione della Domanda Unica di Pagamento
è possibile accedere a uno o a tutti i regimi di sostegno previsti.
Oltre al generale regime del pagamento unico, gli agricoltori possono
beneficiare di altri regimi di sostegno specifici, associati alla superficie coltivata o
alla produzione (regimi accoppiati), la cui attuazione è lasciata alla discrezione dello
Stato membro. Il RPU implica il pagamenti di importi uniformi per ettaro
ammissibile di terreni agricoli, fino al raggiungimento di un massimale nazionale
definito negli accordi di adesione.
Gli Stati membri, comunque, possono scegliere di mantenere una certa
correlazione tra sovvenzioni e produzioni, entro limiti e condizioni definiti dalla
normativa, per evitare, ad esempio, l’abbandono delle colture, rischi di danno
ambientale, ripercussioni negative sulla occupazione o sulla competitività
(“disaccoppiamento parziale”).
Irregolarità e frodi in materia agricola
21
Il pagamento unico è istituito a livello di azienda e l’importo complessivo, cui
l’azienda ha diritto, viene suddiviso in quote (“diritti di aiuto”) e rapportato ad un
determinato numero di ettari ammissibili, intesi come superficie agricola
dell’azienda, investita a seminativi o a pascolo permanente. L’agricoltore è titolare
di un “diritto di aiuto” per ettaro, calcolato dividendo l’importo di riferimento (media
triennale degli importi dei pagamenti complessivamente percepiti dall’agricoltore)
per il numero medio triennale di ettari che ha dato diritto ai pagamenti diretti13.
Il regime normativo della Domanda Unica di Pagamento è individuabile nei
regg. (CE) n. 1782/2003, n. 1973/2004, n. 795/2004, regolamento (CE) n. 796/04,
n. 73/2009 nonché a livello nazionale nei Decreti ministeriali del MiPAAF e nelle
Circolari di AGEA Area Coordinamento.
Le attività di gestione della “domanda unica aziendale” – che congloba,
unitamente agli aiuti (“disaccoppiati”14) del regime di pagamento unico, anche gli
aiuti (“accoppiati”15) tuttora legati alle produzioni, alla qualità, alla superficie, al
numero – stanno acquisendo maggior efficienza grazie all’aggiornamento in corso
del “fascicolo aziendale”, in relazione, soprattutto, all’immagine e al macrouso del
territorio (attraverso il GIS-Geographic Identification System).
b) - Il sistema unico di identificazione e registrazione degli agricoltori
Ha lo scopo di evitare la presentazione di molteplici richieste di aiuti a
differenti Organismi pagatori dello Stato membro da parte degli agricoltori. Il
sistema, gestito elettronicamente, rileva i diritti all’aiuto e consente di effettuare
verifiche incrociate tra superfici dichiarate ai fini del pagamento unico e diritti di cui
dispone ciascun agricoltore, nonché verifiche tra i diversi tipi di aiuto16.
13 Le modalità di applicazione del regime di pagamento unico sono state definite dal reg. (CE) n. 795/2004 (Commissione) del 21 aprile 2004. 14 Aiuti disaccoppiati:Regime di pagamento unico, previsto dal Titolo III del regolamento CE n. 73/2009. 15 Aiuti accoppiati:I regimi previsti dal Titolo IV, capitolo 1, del regolamento CE n. 73/2009: Aiuti alla superficie; Aiuto specifico per il riso (Sezione 1); Premio per le colture proteiche (Sezione 3); Pagamento per superficie per la frutta a guscio (Sezione 4); Pagamenti transitori per i prodotti ortofrutticoli (Sezione 8); Aiuti alla produzione; Aiuto alle sementi (Sezione 5); Aiuto per i produttori di barbabietola da zucchero e di canna da zucchero (Sezione 7); I regimi previsti dal Titolo IV del regolamento CE n. 1782/2003: Premio specifico alla qualità per il grano duro (capitolo 1 del reg. CE n. 1782/2003); Aiuto per le colture energetiche (capitolo 5 del regolamento CE n. 1782/2003); Aiuto per il tabacco (capitolo 10 quater del regolamento CE n. 1782/2003); Particolari tipi di colture e di produzioni di qualità, previsti dall’art. 69 del regolamento CE n. 1782/2003 e istituiti dal decreto ministeriale n. 2026/04. 16 Cfr. reg. 796/2004, cit., artt. 5-8.
Irregolarità e frodi in materia agricola
22
c) - Il potenziamento e l’omogeneizzazione del sistema integrato di gestione e di
controllo(SIGC)
La riforma della PAC fonda, in gran parte, la propria attuazione e le connesse
attività di controllo sul sistema integrato di gestione e di controllo17, che la
Commissione ritiene un metodo efficace ed efficiente per l’esecuzione dei regimi di
pagamento diretto18.
L’attuale sistema, previsto per taluni regimi di aiuti, va adattato e potenziato
in modo da includere nel regime di pagamento unico, alcuni regimi di sostegno
particolari, nonché il controllo dell’applicazione delle regole della condizionalità,
della modulazione e del sistema di consulenza aziendale.
d) - La “condizionalità”
La tutela ambientale, in senso lato, assume nel quadro delle riforme in
esame maggior rilievo che non in passato e il rispetto da parte degli agricoltori
delle regole di tutela fissate dalla normativa comunitaria è condizione obbligatoria
per beneficiare dei pagamenti diretti, senza sanzioni e/o riduzioni.
La regolamentazione fissa un elenco prioritario di diverse norme europee
obbligatorie attinenti alla tutela ambientale, alla sicurezza alimentare, alle misure
zoo sanitarie e fitosanitarie, al benessere degli animali, nonché norme relative al
mantenimento dei terreni agricoli in buone condizioni agronomiche ed ecologiche.
Gli importi delle sanzioni possono essere trattenuti dallo Stato membro fino
al 25%. Il resto è accreditato al FEAOG-G.
e) - La modulazione
Il rafforzamento delle Misure di sviluppo rurale ha costituito una delle
motivazioni di base della riforma. In tale contesto, per finanziare le Misure
supplementari di sviluppo rurale, la normativa ha previsto che i pagamenti diretti a
favore delle aziende di dimensioni maggiori (che percepiscono importi superiori ai
5.000 euro) devono essere ridotti fino al 2012 nelle misure del: 3% (2005), 4%
(2006) e 5% (2007-2012).
L’importo corrispondente ad un punto percentuale è attribuito allo Stato
membro interessato. L’importo residuo viene ridistribuito tra gli altri Stati membri
in funzione di prestabiliti criteri (superficie agricola, occupazione nel settore, PIL
17 Le modalità di adattamento e potenziamento del “sistema integrato” sono fissate dal reg. (CE) n. 796/2004, cit., artt. 5-10, che dà applicazione alle norme (artt. 17-27) del reg. 1782/2003, cit. e che abroga, a partire dal 1° gennaio 2005, il precedente regolamento di applicazione (n. 2419/2001). Il “sistema integrato” è stato istituito dal reg. 3508/1992 per gestire e controllare l’applicazione dei regimi di pagamento diretto introdotti a seguito della riforma della PAC del 1992. 18 Cfr. reg. (CE) 796/2004, cit. (considerando 2).
Irregolarità e frodi in materia agricola
23
“pro-capite” in termini di potere d’acquisto). Ad ogni Stato membro è assicurato
l’80% del gettito della modulazione applicata sul proprio territorio19.
f) - La “disciplina finanziaria”
Sotto il profilo finanziario, cardine delle riforme è il mantenimento della
spesa agricola comunitaria entro i rigorosi massimali annui di bilancio stabiliti dal
Consiglio europeo di Bruxelles del 24-25 ottobre 2002.
A tal fine, la regolamentazione prevede, a partire dal bilancio 2007, un
meccanismo di disciplina finanziaria in base al quale gli aiuti diretti saranno adattati
quando le previsioni indichino che, in un dato esercizio finanziario, le spese (di
mercato e pagamenti diretti) rischiano di superare i massimali stabiliti, previa
deduzione di una franchigia di 300 milioni di euro20.
g) - Il sistema di consulenza aziendale
Tale sistema è inteso a sensibilizzare e informare gli agricoltori sui flussi
materiali e sui processi aziendali che hanno attinenza con l’ambiente, la sicurezza
alimentare, la salute e il benessere degli animali, fermo restando l’obbligo degli
agricoltori di rispettare le norme in materia. Il sistema deve essere istituito dagli
Stati membri entro il 1° gennaio 2007 e gli agricoltori possono parteciparvi a titolo
volontario.
2.2 – Il Programma di Sviluppo rurale 2007-2013
Nel periodo di programmazione 2007-2013 il FEAOG GARANZIA, così come
indicato in precedenza, è stato sostituito da due nuovi Fondi istituiti con il
regolamento (CE) n. 1290/2005: il FEAGA e il FEASR.
La riforma del 2005, ha infatti apportato sostanziali cambiamenti non solo
nelle modalità di finanziamento della Politica agricola comune (PAC)21, ma anche
nelle modalità di programmazione e attuazione della Politica di Sviluppo rurale per il
periodo 2007-2013.
La Commissione è responsabile della gestione del FEAGA e del FEASR ma
non provvede direttamente ad effettuare i pagamenti a favore dei beneficiari.
In linea con il principio della gestione concorrente tra Stati membri e
Commissione europea, questo compito viene espletato dagli Stati membri che a
19 Per la modulazione, cfr. reg. 1782/2003, cit., art. 10, e reg. 796/2004, per le modalità di applicazione. 20 Cfr. reg. 1782/2003, cit., art. 11, modificato dal reg. 864/2004 (Consiglio) del 29 aprile 2004, art. 1. Per la disciplina di bilancio cfr. anche reg. 1290/2005 (Consiglio) del 21 giugno 2005 (titolo II, capo II). 21 Al riguardo in precedenza il Consiglio con il reg. 1783/2003, che ha modificato il reg. 1257/99, ha previsto che gli importi resi disponibili, grazie alla modulazione, dalle riduzioni dei pagamenti fossero messi a disposizione, come sostegno comunitario supplementare, delle Misure dei Programmi di sviluppo rurale.
Irregolarità e frodi in materia agricola
24
loro volta si avvalgono di Organismi pagatori nazionali o regionali. Prima di
imputare una spesa al bilancio comunitario, tali Organismi pagatori devono essere
riconosciuti sulla base di una serie di criteri stabiliti dalla Commissione, relativi
all’ambiente interno, alle attività di controllo dell’organismo, nonché alle attività di
informazione, comunicazione e monitoraggio.
Il Programma di Sviluppo rurale 2007-2013 è individuato a livello
comunitario dai regolamenti (CE) 1290/2005; 1698/2005; 1974 /2006 e Decisione
della Commissione n. 2006/244.
In Italia nella Programmazione 2007-2013 nel quadro dello Sviluppo rurale,
sono previsti 3 livelli di programmazione: il Piano strategico regionale, 21
Programmi regionali ed uno nazionale.
Il MiPAAF, ha la funzione di coordinamento finanziario dei 21 PSR (Piani di
sviluppo regionale) e del Programma Rete rurale nazionale e a gestione di
quest’ultimo, ha la messa in opera del ‘’Sistema nazionale di monitoraggio e
valutazione (art. 80 reg. 1698/05); assicura complementarietà e coerenza fra le
politiche.
Il coordinamento tra Ministero e Regioni per quanto riguarda tutte le
politiche agricole e di sviluppo rurale è affidato alla “Conferenza permanente Stato-
Regioni”, al cui interno opera il Comitato tecnico permanente, che istruisce tutte le
questioni riguardanti l’agricoltura e lo sviluppo rurale da sottoporre all’approvazione
della Conferenza.
Ogni Regione e Provincia autonoma è responsabile della gestione del proprio
PSR. Alcune Regioni gestiscono il piano in modo centralizzato mentre altre in modo
decentralizzato in tale ultimo caso nella gestione possono essere coinvolti le
Province, i Comuni e le Comunità montane22. Il ruolo e la responsabilità
dell’Autorità di gestione (AdG) e dell’Organismo pagatore (OP) variano a seconda
del tipo di gestione, ma in ogni caso sono definiti in modo preciso da specifici
accordi.
Il FEASR prevede tre tipologie diverse di contributi:
• premi;
• contributi in conto capitale;
• contributi in conto interesse.
Gli Organismi delegati effettuano controlli di tipo tecnico-amministrativo,
controlli del rispetto degli impegni e, su un campione, controlli in loco.
22 La gestione decentrata può coinvolgere le 110 Province, gli 8.101 Comuni e le 373 Comunità montane.
Irregolarità e frodi in materia agricola
25
La liquidazione degli aiuti ai beneficiari è effettuata dagli Organismi pagatori
sulle base di proposte di liquidazione avanzate dagli Organismi delegati, una volta
terminati tutti i controlli previsti.
2.3 - Ripartizione delle competenze fra i vari organismi nel sistema
nazionale
In Italia le competenze nella materia agricola sono ripartite fra vari
organismi: MiPAAF, Organismi pagatori, AGEA, Regioni.
Il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali svolge attività di
coordinamento nei confronti degli organismi responsabili dei pagamenti riguardanti
aiuti diretti, aiuti di mercato e aiuti per lo sviluppo rurale23.
E’, altresì, competente alla gestione dei rapporti con la Commissione
europea, in seno al Comitato FEAGA-FEASR, afferente il monitoraggio
dell’evoluzione della spesa24 per il finanziamento della Politica agricola comune
nonché per le fasi successive alla decisione di liquidazione dei conti25, come previsto
dal comma 1-bis dell’art. 3 del d.lgs 165/1999, così come integrato dalla l.
441/2001. L’AGEA (Agenzia) è chiamata ad assicurare il necessario supporto
tecnico (anche fornendo gli atti del procedimento).
Il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali riceve
trimestralmente da AGEA, a cura dell’Ufficio monocratico – UCC (Ufficio del
contenzioso comunitario), e dagli altri Organismi pagatori26, le schede di
irregolarità, e dopo averle validate le invia all’OLAF utilizzando il sistema AFIS27.
Il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, sentita la
Commissione europea, d’intesa con la Conferenza permanente per i rapporti tra
Stato, Regioni e Province autonome, determina il limite degli Organismi pagatori e
stabilisce modalità e procedure, in conformità con le norme comunitarie, per il
relativo riconoscimento.
Lo stesso Ministero controlla costantemente se le condizioni prescritte dalla
normativa comunitaria per il riconoscimento siano state rispettate. In tal caso, il
riconoscimento stesso è sottoposto a verifica e l’Organismo pagatore dovrà
realizzare (entro e non oltre i 12 mesi successivi) il “piano degli interventi
correttivi” delineato dal MiPAAF, in merito all’esecuzione del quale è informata
anche la Commissione.
23 Elementi tratti dalla nota del MIPAF DG politiche Comunitarie ed Internazionali di mercato del 16/4/2010 prot. 0004310. 24 Reg. (CE) 1258/99 del Consiglio, relativo al finanziamento della politica agricola comune. 25 Reg. (CEE) 729/70 art. 5, così come sostituito dall’art. 1 del reg. (CE) 1287/95. 26 Ai sensi dell’art. 13 del reg. 1848/2006. 27 A partire dal 2009 ogni OP verrà munito del sistema IMS che permetterà la compilazione diretta sul sistema OLAF delle informazioni relative alle irregolarità.
Irregolarità e frodi in materia agricola
26
Nel caso in cui il piano d’intervento non sia attuato integralmente, il
Ministero revoca il riconoscimento ed i pagamenti degli aiuti sono affidati ad AGEA
in attesa che sia costituito un nuovo Organismo pagatore.
Tutti i provvedimenti adottati dal MiPAAF in materia di riconoscimento e
revoca di Organismo pagatori sono comunicati alla Commissione
2.4 – Gli Organismi pagatori
Il riconoscimento degli Organismi pagatori avviene ad opera degli Stati
membri i quali designano, a tale scopo, un’autorità a livello ministeriale.
Il compito degli Stati membri, tuttavia, non si esaurisce nel riconoscimento
di tali organismi, ma essi devono attuare una supervisione costante sulla loro
attività, comunicando alla Commissione i risultati conseguiti. Qualora vengano
riscontrate delle carenze o delle irregolarità nel rispetto dei criteri di
riconoscimento, lo Stato membro deve adottare tutte le misure necessarie a porvi
rimedio, pena il ritiro del riconoscimento nei confronti dell’Organismo pagatore.
Qualora lo Stato membro non ritira il riconoscimento dell’ Organismo pagatore in
caso di necessità, la Commissione può imporgli delle rettifiche finanziarie
nell’ambito della procedura di verifica delle conformità.
Gli Organismi pagatori non si limitano ad effettuare i pagamenti ai
beneficiari. Prima di procedere ai pagamenti, devono, infatti, accertare,
direttamente o tramite organismi delegati, l’ammissibilità delle domande di aiuto. I
controlli specifici che devono essere realizzati sono stabiliti nei vari regolamenti
settoriali della PAC e variano da un settore all’altro.
L’art. 6.1 del reg. (CE) 1290/2005 definisce i compiti degli Organismi
pagatori degli Stati membri relativamente all’esecuzione dei pagamenti e alla
comunicazione e conservazione delle informazioni.
Per poter operare a pieno titolo, gli Organismi pagatori devono offrire
adeguate garanzie circa:
• il controllo dell’ammissibilità delle domande di aiuto e la loro conformità alle
norme comunitarie;
• l’esatta e integrale contabilizzazione dei pagamenti eseguiti secondo il principio
della completezza, esattezza e veridicità dei conti;
• l’effettuazione dei controlli previsti dalla normativa comunitaria;
• la presentazione dei documenti necessari nei tempi e nella forma previsti dalle
norme comunitarie;
• l’accessibilità dei documenti e la loro conservazione in modo da garantire
l’integrità, la validità e la leggibilità nel tempo, compresi quelli elettronici.
Irregolarità e frodi in materia agricola
27
A tal proposito il direttore dell’Organismo pagatore deve firmare una
dichiarazione di affidabilità per attestare che i conti tenuti dall’Organismo pagatore
stesso riportano le entrate e le uscite in modo veritiero, completo ed esatto e che il
sistema di gestione e di controllo dell’Organismo garantisce la legalità e la
regolarità delle transazioni.
L’esattezza della dichiarazione viene verificata successivamente
dall’organismo di certificazione e dalla Commissione nel quadro della liquidazione
dei conti.
I pagamenti effettuati dagli Organismi pagatori sono successivamente
rimborsati dalla Commissione agli Stati membri su base mensile, nel caso del
FEAGA, e su base trimestrale, nel caso del FEASR. Questi rimborsi sono, tuttavia,
soggetti ad eventuali rettifiche operate dalla Commissione nel quadro della
procedura della liquidazione dei conti.
Le Regioni possono istituire appositi servizi ed organismi con le funzioni di
Organismo pagatore che devono essere riconosciuti, sentita l’AGEA (Agenzia per le
erogazioni in agricoltura), con decreto del Ministro delle politiche agricole,
alimentari e forestali.
Fino al riconoscimento degli appositi Organismi regionali28, l’Agenzia è
l’Organismo pagatore dello Stato italiano per l'erogazione di aiuti, contributi e premi
comunitari previsti dalla normativa dell'Unione europea e finanziati dal FEAOG29.
Così come previsto dalla normativa comunitaria AGEA svolge, altresì, ai
sensi del d.lgs 165/1999, le funzioni di coordinamento degli organismi cui sono
state decentrate a livello regionale le funzioni di Organismo pagatore.
L’AGEA è competente a dare i pareri in merito ai requisiti tecnici necessari al
fine del riconoscimento degli Organismi pagatori da parte del Ministero30, nonché a
segnalare al Ministero e alle Regioni tutti “i casi di inerzia od inadempienza
nell’esercizio delle funzioni” da parte dell’Organismo pagatore. Ai sensi dell’art. 5,
co. 3, d.lgs 112/1998 in caso di accertata inattività che comporti inadempimento
agli obblighi di appartenenza all’Unione europea o pericolo di grave pregiudizio agli
interessi nazionali e dopo aver inutilmente assegnato un congruo termine per
provvedere, il Presidente del Consiglio nomina un commissario che provvede in via
sostitutiva. a cui faranno seguito i provvedimenti di sospensione o di revoca del
28 Ad oggi sono stati riconosciuti a livello territoriale 11 Organismi pagatori: in Veneto (AVEPA), in Lombardia (OP della Regione Lombardia) in Piemonte (ARPEA), in Emilia Romagna (AGREA), in Toscana (ARTEA), in Basilicata (ARBEA) nella PA Trento (APPAG) e nella PA Bolzano (OPPAB), in Sardegna (ARGEA), in Valle d’Aosta (AREA) mentre gli ultimi due non sono operativi in Calabria (ARCEA) è operativa dal 1 luglio 2010 solo sul FEARS. 29 Art. 3, co. 4, d.lgs 165/1999. 30 Ai sensi dell’art. 3, co. 3 del d.lgs 165/1999.
Irregolarità e frodi in materia agricola
28
riconoscimento stesso 31.
Ad eccezione del pagamento effettivo degli aiuti, l’esecuzione degli altri
compiti può essere delegata, sempre ai sensi dello stesso articolo32, ad altri
soggetti.
Per espletare le proprie funzioni l’OP deve disporre di una struttura
amministrativa e di un controllo interno conformi ai criteri di cui all’All. I del reg.
885/2006. Nella valutazione del controllo interno, ai fini di riconoscerne la
conformità ai criteri per il riconoscimento, si deve tener conto sia delle procedure
(esecuzione di pagamenti, contabilità, e altro) che delle strutture organizzative,
delle risorse umane, delle attività di controllo e dei sistemi di informazione.
Il Parlamento europeo, nella risoluzione 2005/2163 del 24 ottobre 2006, ha
ricordato che, nell’istituire Organismi pagatori accreditati, lo Stato membro deve
dotarli di un servizio di revisione contabile interno e che gli stessi debbano essere
funzionalmente indipendenti, in applicazione del reg. 1663/1995 relativo al Fondo
europeo agricolo di orientamento e garanzia – sezione Garanzia (FEAOG-G). Ciò in
quanto alle spese comunitarie gestite con responsabilità condivisa vengano applicati
gli stessi principi di indipendenza delle funzioni di ordinazione, revisione dei conti e
certificazione che valgono per le spese comunitarie a gestione diretta.
In mancanza di Organismi pagatori o nelle more del loro riconoscimento,
l’AGEA può avvalersi, previa intesa con le Regioni, degli uffici regionali, per lo
svolgimento delle funzioni relative alla gestione degli aiuti e degli interventi
derivanti dalla politica agricola comune33.
Infatti, l’Agenzia ha stipulato in tal senso apposite convenzioni per le attività
di acquisizione, protocollazione, conservazione delle domande, per il controllo
dell’ammissibilità delle domande e per il calcolo degli importi da liquidare.
Nell’ambito dello sviluppo rurale le convenzioni possono riguardare la procedura di
attribuzione degli aiuti, la loro conformità alle norme comunitarie, la costituzione e
l’aggiornamento del fascicolo aziendale e i controlli. Infatti, ai sensi dell’art. 6, co. 1
ultimo capoverso del reg. 1290/2005, ad eccezion fatta del pagamento degli aiuti,
l’esecuzione degli altri compiti può essere delegata.
E’ bene sottolineare che i Piani di sviluppo rurale, essendo oggetto di una
programmazione a sé stante, che differisce dalla PAC nelle sue missioni ed obiettivi,
mostra differenze anche nelle dinamiche dei rapporti tra gli organismi che ne sono
protagonisti.
31 Art. 5, co. 2 d.lgs 165/1999 e d.m. 27 marzo 2007 del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali. 32 Le condizioni per la delega delle funzioni da parte dell’O.P. sono dettate dal reg. 885/2006, all’All. 1 par. 1, lett. C). 33 Art. 5, co 3, d.lgs 165/1999.
Irregolarità e frodi in materia agricola
29
Il reg. 1698/2005, nel normare il sostegno allo Sviluppo rurale e il FEASR,
Fondo ad esso dedicato, delinea all’art. 74 la ripartizione delle varie competenze
nell’ambito della gestione e controllo dei programmi essenzialmente tra tre
organismi: l’Autorità di gestione, responsabile dell’efficacia, efficienza e corretta
gestione ed attuazione dei programmi34l, l’Organismo pagatore35 e l’Organismo di
certificazione, che attesta la veridicità, la completezza e la correttezza dei conti
dell’OP36.
Nell’espletamento delle loro mansioni gli Organismo pagatori si avvalgono
anche di altri organismi a cui vengono delegati particolari compiti. Tra questi
figurano i Centri di Assistenza Agricola (CAA) i quali forniscono assistenza diretta ai
produttori agricoli per la corretta predisposizione delle domande di aiuto.
Al fine di evitare irregolarità gli Organismi pagatori effettuano
periodicamente dei controlli direttamente o attraverso organismi delegati che
agiscono sotto la loro supervisione.
I sistemi prevedono in genere, che prima di effettuare i pagamenti, tutte le
domande di aiuto degli agricoltori siano sottoposte a verifiche amministrative
attraverso numerosi controlli incrociati delle informazioni contenute nelle domande
stesse con altri dati.
Il più importante dei sistemi è il Sistema integrato di gestione e controllo,
comunemente chiamato SIGC. Esso comprende tutti i pagamenti diretti agli
agricoltori, come ad esempio il regime di pagamento unico, ed è applicato in larga
misura ai nuovi Stati membri che si avvalgono del regime di pagamento unico per
superficie, nonché alle misure di sviluppo rurale basate sul numero di ettari o di
animali posseduti, quali, ad esempio i pagamenti relativi alle misure agro-
ambientali per le zone svantaggiate. In termini finanziari, questi regimi
costituiscono attualmente oltre i due terzi delle spese finanziate con il FEAGA e
quasi la metà delle spese finanziate con il FEASR.
In Italia sono stati istituiti i seguenti 12 Organismi pagatori di cui 3 a
carattere nazionale: AGEA, per tutte le Regioni sprovviste di Organismi pagatori;
SAISA – Agenzia delle Dogane – per le restituzioni all’esportazione; Ente Nazionale
Risi per il riso; e 9 a carattere territoriale: ARTEA per la Regione Toscana; AGREA
per la Regione Emilia Romagna; AVEPA per la Regione Veneto; ARBEA per la
Regione Basilicata; ARPEA per la Regione Piemonte; OPLO per la Regione
34 Art. 74, co. 2, lett. a): “…può essere un ente pubblico o privato che opera a livello nazionale o regionale, incaricato della gestione del programma in questione, ovvero lo Stato membro stesso nell’esercizio di tale funzione”. 35 regolamentati dall’art. 6 del reg. 1290/2005. 36 Ai sensi dell’art. 7 del reg. 1290/2005, può essere un’entità di diritto pubblico o privato.
Irregolarità e frodi in materia agricola
30
Lombardia; APPAG per la Provincia di Trento; Provincia autonoma di Bolzano – Alto
Adige37 e in Calabria (ARCEA) è operativa dal 1 luglio 2010 solo sul FEARS.
Tale ultima informazione è stata fornita dal rappresentante del MiPAAF
nell’adunanza del 19 luglio 2010 così come l’imminente revoca del riconoscimento
dell’ARBEA individuato con decorrenza 15 ottobre 2010.
2.5 - Struttura e competenze dell’AGEA
L’Agenzia per le erogazioni in agricoltura, AGEA, è un ente di diritto pubblico
non economico istituito con d.lgs 165 del 27 maggio 1999 e successive modifiche38.
Dal 16 ottobre 2000 essa è subentrata, in tutti i rapporti attivi e passivi, nonché
nella qualifica di Organismo pagatore, all’AIMA (Azienda di Stato per gli interventi
nel mercato agricolo) costituita nel 1982 con la legge n. 610 e successive
modificazioni.
Essa è sottoposta alla vigilanza del Ministero delle politiche agricole,
alimentari e forestali. L’Agenzia è dotata di autonomia statutaria, regolamentare,
organizzativa, amministrativa, finanziaria e contabile (art. 2 d.lgs 165/1999).
Lo Statuto e i Regolamenti di amministrazione e di contabilità39 e del
personale sono deliberati dal Consiglio di amministrazione, sottoposti
all’approvazione del Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali di
concerto con il Ministro dell’economia e finanze e con il Dipartimento della funzione
pubblica emanati con decreto del MiPAAF40.
Anche l’adozione di piani, programmi ed interventi nazionali, posti in essere
dall’AGEA in attuazione delle direttive del MiPAAF, sono soggetti all’approvazione
del Ministero vigilante, così come previsto dall’art. 13, co. 1 lett. c) del d.lgs
419/199941, che stabilendo i criteri di garanzia all’effettiva autonomia dell’ente,
ribadisce all’autorità di vigilanza l’attribuzione del potere di approvazione dei
programmi di attività.
Il decreto legislativo istitutivo, ha individuato in capo alle Regioni e alle
Province autonome la competenza all’istituzione degli Organismi pagatori42, previa
verifica della sussistenza dei requisiti richiesti nel rispetto delle modalità e
37 Si segnala per un trattazione specifica, la Relazione speciale “Gli Organismi pagatori in Italia – stato di attuazione e costo del decentramento” delibera n. 3/2009 della Sezione di controllo per gli affari comunitari ed internazionali. 38 D.lgs 188/2000 e l. 411/2001. 39 Ai sensi dell’art. 10 comma 2 del d.lgs 165/1999 il regolamento è approvato con decreto del MiPAAF di concerto con il Ministero dell’economia e finanza. 40 Art. 10 d.lgs 165/1999. 41 Che riguarda il "Riordinamento del sistema degli enti pubblici nazionali, a norma degli articoli 11 e 14 della legge 15 marzo 1997, n. 59". 42 Ai sensi dell’art. 6, co. 1 reg. (CE) n. 1290/2005 è organismo pagatore quel servizio che paga le spese dei fondi agricoli. Si veda altresì Commissione europea Linea direttrice n. 2 AGRI -2007-60982-01-00 EN, punto 3.3.1.
Irregolarità e frodi in materia agricola
31
procedure dettate con decreto del Ministro per le politiche agricole (art. 3, co. 2,
d.lgs 165/1999) e ha attribuito all’AGEA anche le funzioni di organismo di
coordinamento dei servizi preposti43. Le due funzioni sono nettamente distinte sotto
l’aspetto amministrativo, funzionale e gestionale-contabile.
Tant’è che il legislatore con l’art. 9 del d.lgs 188/2000 ha costituito dapprima
un apposito comitato, composto da tre membri, nominati dal Ministro delle politiche
agricole e forestali e successivamente con la l. 441 del 21.12.2001, all’art. 1 punto
f), ha istituito, nell’ambito dell’Agenzia, l’“Ufficio monocratico”, con funzioni di
Organismo pagatore. Lo statuto dell’Agenzia prevede, altresì, specifici strumenti atti
ad assicurare che le funzioni di organismo di coordinamento siano attuate mediante
gestioni distinte e contabilità separate rispetto a quelle dell’Organismo pagatore44.
Resta ferma la Competenza del Ministero delle politiche agricole alimentari e
forestali nella gestione dei rapporti con la Commissione europea, in seno al
Comitato del FEAGA-Garanzia, afferenti alle attività di monitoraggio dell’evoluzione
della spesa relativa al finanziamento della Politica agricola comune, nonché alle fasi
successive alla decisione di liquidazione dei conti, attività per le quali AGEA assicura
il necessario supporto tecnico45 (art. 1 legge 441/2001 che ha aggiunto il comma 1
bis all’art. 3, co. 1, d.lgs 165/1999).
2.5.1 - L’Ufficio di coordinamento
L’ AGEA, ai sensi del d.lgs 165/1999, svolge le funzioni di coordinamento dei
servizi e degli organismi cui sono state decentrate a livello regionale le funzioni di
Organismo pagatore46. In tale funzione l’Agenzia promuove l’applicazione
armonizzata della normativa comunitaria (art. 4 reg. (CE) 885/2006) e a tal fine
verifica la conformità e i tempi delle procedure istruttorie e di controllo seguite dagli
Organismi pagatori ed effettua il monitoraggio delle attività svolte dagli stessi.
In caso di inerzia o di inadempienze nell’esercizio delle funzioni svolte dagli
Organismi pagatori l’Agenzia dà segnalazione al Ministero e alle Regioni interessate
43 Art. 3, co. 1, del d.lgs 165. 44 Art. 9, co. 2; d.lgs 188/2000 che ha sostituito l’art. 10, co. 4, d.lgs 165/1999 così come sostituito dall’ art. 1 l. 21 dicembre 2001, n. 441. 45 L’art. 1 Legge 441/2001 inserisce dopo il comma 1 dell’art. 3 del d.lgs 165/1999, il seguente co. 1bis: “Al Ministero delle politiche agricole e forestali e' attribuita la competenza della gestione dei rapporti con la Commissione europea afferenti, in seno al comitato del FEAOG - Garanzia, alle attività di monitoraggio dell'evoluzione della spesa, di cui al regolamento (CE) n. 1258/99 del Consiglio, del 17 maggio 1999, relativo al finanziamento della politica agricola comune, nonché alle fasi successive alla decisione di liquidazione dei conti adottata ai sensi dell'articolo 5, paragrafo 2, lettera b), del citato regolamento (CEE) 729/1970, come sostituito dall'articolo 1 del regolamento (CE) 1287/1995 del Consiglio, del 22 maggio 1995. In materia l'AGEA assicura il necessario supporto tecnico fornendo, altresì, gli atti dei procedimenti". 46 Art. 5.1 del d.lgs 165/1999.
Irregolarità e frodi in materia agricola
32
per l’adozione delle procedure previste dall’art. 5, co. 3 del d.lgs 112 del
31.03.199847.
In qualità di Organismo di coordinamento l’Agenzia supporta le attività
svolte dagli Organismi pagatori territoriali predispone appositi manuali atti ad
armonizzare le procedure per le funzioni espletate.
Alle funzioni di coordinamento AGEA, fanno capo le seguenti attività:
- sulla base delle previsioni di spesa degli Organismi pagatori, richiede alla
Commissione europea e, al Ministero dell’economia e delle finanze le
anticipazioni dei fondi per le relative erogazioni, che poi trasferisce agli
organismi tenuto conto delle previsioni di spesa formulate;
- raccoglie e valida i dati relativi ai pagamenti provenienti dagli Organismi
pagatori e controlla che le relative procedure siano conformi alle prescrizioni
comunitarie48. Rende il conto periodico e annuale alla Commissione europea
delle anticipazioni finanziarie ricevute;
- esprime il parere in ordine al riconoscimento degli Organismi pagatori49;
- verifica la conformità e i tempi delle procedure istruttorie e di controllo eseguite
dagli OP e, tra di loro, assicura l’omogeneità delle procedure di autorizzazione,
di controllo ed erogazione degli aiuti comunitari, fornendo le relative istruzioni
operative;
- vigila sul rispetto dei termini di pagamento;
- effettua il monitoraggio ed il coordinamento delle attività svolte dagli Organismi
pagatori, verifica la coerenza e la conformità alla normativa comunitaria delle
strutture e dell’organizzazione posta in essere dagli stessi, segnalando al
MiPAAF i casi di mal funzionamento ai fini dei conseguenti provvedimenti di
sospensione o di revoca del riconoscimento;
- nel rispetto degli indirizzi del Ministro delle politiche agricole alimentari e
forestali, svolge i compiti di esecuzione delle forniture dei prodotti
agroalimentari disposte dall’Unione europea per gli aiuti alimentari e la
cooperazione economica con altri Paesi (art. 4, co. 1, d.lgs 165/1999);
- nel rispetto degli indirizzi del Ministro delle politiche agricole alimentari e
forestali è competente agli interventi sul mercato agricolo e da esecuzione alle
forniture dei prodotti agroalimentari disposte dallo Stato italiano anche in
47 Linea direttrice n. 2 della Commissione europea – Riconoscimento degli Organismi pagatori. 48 Reg. del Consiglio 1290/2005 e regolamenti attuativi della Commissione 883/2006, 884/2006 e 885/2006, che hanno istituito i due nuovi Fondi FEAGA e FEASR, per i quali le rendicontazioni avvengono distintamente. 49 Art. 3, co. 3 d.lgs 165/1999 e art. 3, co. 1 d.m. MiPAAF n. 175 del 12 ottobre 2000 modificato dal d.m. 27 marzo 2007.
Irregolarità e frodi in materia agricola
33
conformità a programmi stabiliti dal Ministero degli esteri (art. 4 d.lgs
165/1999);
- effettua la rendicontazione all’Unione europea dei pagamenti effettuati da tutti
gli Organismi pagatori;
- per lo svolgimento delle funzioni di coordinamento degli Organismi pagatori
riconosciute all’Agenzia, l’art. 13, co. 4, d.lgs 99 del 29 marzo 2004, assicura
attraverso i servizi del SIAN, la realizzazione dell’Anagrafe delle aziende
agricole, di cui al decreto del Presidente della Repubblica n. 503 del 1999;
- inoltre l’art. 14, co. 9, del d.lgs 99 del 29 marzo 2004, ha attribuito all’AGEA la
gestione del Sistema informativo agricolo nazionale-SIAN già art. 5, co. 4, d.lgs
165/1999;
- ha la costituzione e la gestione della banca dati informatizzata in cui sono
registrati, per ciascuna azienda agricola, i dati ricavati dalle domande di aiuto ai
sensi dell’art. 19 reg. (CE) n. 1782/2003 (Sistema integrato di gestione e
controllo-SIGC);
- svolge le attività di controllo ex post di cui al reg. (CEE) n. 4045/1989 ora reg.
(CE) n. 485/2008. Per tale attività AGEA si avvale del Servizio ispettivo istituito
presso l’AGECONTROL, società integralmente controllata da AGEA, ai sensi
dell’art. 18 del decreto legislativo n. 99 del 2004.
Il Coordinamento presenta la seguente struttura organizzativa:
Fonte: AGEA
2.5.2 - L’Ufficio monocratico
L’Ufficio monocratico50 svolge le seguenti funzioni:
50 I requisiti ed i vincoli cui deve corrispondere la struttura organizzativa sono individuati dal reg. 885/2006.
AGEA coordinamento
Armonizzazione
procedure e
rapporti con gli
Organismi
Rapporti
finanziari
Aiuti nazionali e
autorizzazione
pagamento
Coordinamento
dei controlli
specifici
Sistema integrato
di gestione e
controllo – SIGC
Irregolarità e frodi in materia agricola
34
- svolge le funzioni di Organismo pagatore per quelle Regioni che non sono dotate
di un proprio Organismo regionale, erogando aiuti, contributi, premi ed
interventi comunitari;
- effettua interventi sul mercato agricolo e agroalimentare, in attuazione delle
normative nazionali e d’intesa con la Conferenza permanente per i rapporti tra
lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano, per sostenere
comparti in contingenti situazioni di crisi per esuberi produttivi al fine di
ristabilirne l’equilibrio curando la successiva collocazione dei prodotti;
- esegue le forniture dei prodotti agroalimentari disposte dallo Stato membro;
- gestisce ammassi pubblici e programmi di miglioramento della qualità dei
prodotti agricoli per gli aiuti alimentari e per la cooperazione economica con altri
Paesi;
- gestisce il Registro dei debitori51 e comunica con cadenza trimestrale, agli altri
Organismi pagatori, le irregolarità e le frodi (Ufficio contenzioso comunitario) al
Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali. E’ responsabile di tutte le
fasi procedimentali che iniziano con l’apertura della c.d. scheda di irregolarità e
si concludono con il recupero dei crediti.
Nella sua missione istituzionale AGEA si avvale anche di altri organismi a cui
sono stati delegati particolari compiti, fra questi figurano. Centri di assistenza
agricola (CAA), che rappresentano lo strumento con il quale l’Organismo pagatore
assicura il costante rapporto con i produttori ed una migliore e più diretta
assistenza agli stessi ai fini della predisposizione delle domande di aiuto52.
L’ufficio monocratico presenta la seguente struttura organizzativa:
51 Reg. 885/2006. 52 previsti dall’art. 4 d.lgs 188/2000.
Irregolarità e frodi in materia agricola
35
Fonte: AGEA
2.5.2.1 - L’Ufficio del contenzioso comunitario (UCC)
Con delibera del Consiglio di Amministrazione dell’AGEA n 201 del 5
dicembre 2006, al fine di ottemperare alle disposizioni comunitarie53, e con l’intento
di razionalizzare i livelli di servizio, è stato ridisegnato l’assetto organizzativo
interno dell’Agenzia ed è stato istituito, in seno all’Ufficio monocratico-Area
Amministrativa, l’Ufficio del contenzioso comunitario. Tale rilevante modifica
organizzativa ha fatto seguito all’attività di indagine posta in essere dalla
Commissione europea che con la decisione n. C2006/4324 del 03/10/200654 aveva
condannato l’Italia a versare nelle casse comunitarie la somma di euro
310.849.495,98 avendo accertato che “nell’azione di recupero di aiuti
indebitamente pagati, gli Stati membri, fra cui l’Italia, non hanno agito con la
rapidità e la diligenza necessarie. Pertanto le conseguenze finanziarie del mancato
recupero in questi casi non devono essere a carico del bilancio comunitario”. Dalle
indagine che ne sono proseguite fra i profili di vulnerabilità del sistema di gestione è
emersa l’esigenza di individuare una struttura dedicata che potesse seguire in via
53 Regolamenti 1290/2005, 883/2006, 885/2006 e 1848/2006. 54 Tali elementi sono rinvenibili nella nota del 24/04/2008 n. 466 del Procuratore generale della Corte dei conti che trasmette una relazione di AGEA del 18.03.2008 prot. 255 con relativi allegati.
AGEA - organismo pagatore
Ufficio monocratico
Area
amministrativa
Area autorizzazione
pagamenti
Area controlli
Affari generali,
economato e
cassa - personale
Affari legali
Contenzioso comunitario
Ragioneria,
bilancio nazionale
e controllo di
gestione
PAC, Prodotti animali,
Seminativi e Foraggi
Sviluppo rurale
Gestione Domanda
unica e Ortofrutta
Promozione, Miglioramento e Aiuti
sociali
Ammassi, distillazione
vini ed altri aiuti
Contabilizzazione
pagamenti
Bilancio
comunitario
Servizio tecnico
Esecuzione pagamenti
SIAN – Sistemi
informativi
automatizzati
Controllo
interno
comunitario
Ufficio
informazione
e relazione
con il pubblico
Quota latte
Irregolarità e frodi in materia agricola
36
esclusiva le irregolarità accertate e attivare con tempestività le relative procedure di
recupero.
La ‘struttura dedicata’ a livello dirigenziale è dotata di autonomia
amministrativa e funzionale, in cui è stata accentrata la responsabilità di tutti i
procedimenti di gestione delle irregolarità amministrative inerenti l’erogazione dei
Fondi comunitari in agricoltura, fatte salve quelle riguardanti le esportazioni che
ricadono sul SAISA- Agenzia delle Dogane (Servizio autonomo interventi nel settore
agricolo) e del recupero delle somme indebitamente percepite.
Prima di tale data la gestione delle irregolarità, delle schede di credito e del
recupero crediti, a seconda del settore di competenza, era affidata ai singoli uffici
operativi che ne avevano la diretta responsabilità e l’intervento dell’Ufficio legale
era richiesto solo nel caso di eventuale contenzioso. La comunicazione delle
irregolarità al Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali era effettuato
dall’Ufficio contabilizzazione, cui pervenivano dai diversi uffici le relative schede.
Dal dicembre 2006, l’Ufficio contenzioso comunitario ha,pertanto, il compito
di curare in modo unificato e per intero tutti i procedimenti di gestione delle
irregolarità amministrative inerenti l’erogazione dei Fondi comunitari.
In particolare tale struttura deve:
- curare la tenuta del registro delle irregolarità in conformità ai regolamenti
comunitari;
- acquisire ed esaminare i verbali amministrativi o giudiziari contenenti le notizie
di violazione di norme comunitarie lesive dell’erario;
- delibare formalmente l’esistenza dell’irregolarità;
- predisporre e compilare le schede di irregolarità unitamente alle schede di
credito e invio delle comunicazioni trimestrali di irregolarità al Ministero delle
politiche agricole alimentari e forestali;
- adottare iniziative extra-giudiziarie e giudiziarie, anche di natura cautelare
dirette alla tutela, mediante il recupero delle somme indebitamente
corrisposte, degli interessi comunitari;
- verificare la fattibilità della compensazione;
- recuperare i crediti anche con l’adozione di provvedimenti di ingiunzione
fiscale;
- seguire attivamente i procedimenti giurisdizionali instaurati a seguito delle
denunce di irregolarità per accelerare le decisioni;
- gestire tutte le relative controversie per conto di AGEA ed interagire con
l’Avvocatura dello Stato e con gli altri consulenti legali esterni incaricati di
Irregolarità e frodi in materia agricola
37
curare le procedure di recupero, aggiornando lo stato delle vertenze con
collegamenti anche in forma telematica;
- curare direttamente l’immissione di tutti i dati relativi alle irregolarità ed ai
recuperi nel sistema informativo;
- curare, in accordo con l’Ufficio contabilizzazione, inserito nell’Area controlli, la
definizione delle poste contabili da rendicontare alla Comunità;
- interagire con gli Uffici operativi.
L’Ufficio del contenzioso comunitario è stato dotato della seguente struttura:
Fonte: AGEA
2.6 – L’attività di controllo
I controlli sono svolti secondo le norme comunitarie e la disciplina dettata
dall’Autorità di coordinamento e sotto la responsabilità dell’Organismo pagatore
competente per il pagamento delle domande.
Tali controlli si distinguono in controlli amministrativi e controlli oggettivi.
I primi sono i tipici controlli sugli atti, mentre i secondi sono controlli in loco
aventi ad oggetto un campione di aziende agricole destinatarie di aiuti.
I controlli oggettivi si distinguono in:
- controlli di ammissibilità
- controlli di condizionalità
Ufficio del contenzioso comunitario
Area amministrativa
Protocollo/archivio Procedure, Banche dati e comunicazione irregolarità
Irregolarità Stralcio contenzioso pregresso
Contenzioso OLAF e Corte di giustizia
Contenzioso passivo
Recupero crediti
Irregolarità e frodi in materia agricola
38
Il controllo di ammissibilità ha come obiettivo la verifica sulle superfici
dichiarate dell’assenza di colture vietate e, nel caso di richiesta di aiuti
supplementari, nella registrazione dell’effettivo uso del suolo per le colture oggetto
dell’incentivo e per l’avvicendamento.
Il controllo di condizionalità accerta che l’agricoltore abbia rispettato i Criteri
di Gestione Obbligatori (CGO)55 e abbia mantenuto la terra in Buone Condizioni
Agronomiche ed Ambientali (BCAA)56. Il mancato rispetto di questi principi
comporta la riduzione o l’esclusione dai pagamenti degli aiuti in danno
dell’agricoltore ai sensi dell’art. 6 del reg. (CE) 1782/2003.
I controlli di ammissibilità in loco presso le aziende sono effettuati su un
campione, pari almeno al 5% di quelle che hanno presentato domanda unica,
selezionato secondo un piano di campionamento curato da AGEA Coordinamento
secondo le modalità contenute nel reg. (CE) 796/2004 sul Sistema integrato di
gestione e controllo (SIGC). Tale regolamento prevede che la selezione delle
aziende avvenga sulla base di un fattore di rappresentatività delle domande di aiuto
presentate e sulla base di un’analisi di rischio.
L’analisi di rischio è basata su statistiche volte ad individuare particolari
categorie di aziende e anche su altri parametri stabiliti da AGEA Coordinamento di
concerto con gli Organismi pagatori.
Tale controllo si basa sulle tecniche GIS, ossia la cartografia di tutto il
territorio nazionale effettuata attraverso le riprese aeree. Il GIS permette la
corretta individuazione delle particelle dell’azienda e la memorizzazione degli esiti
delle verifiche, del rispetto di quanto previsto dagli atti ed impegni in materia di
ammissibilità e condizionalità.
Il campione di aziende selezionato si compone di un:
campione casuale: attraverso la scelta di una percentuale delle domande
presentate, selezionate con criteri di assoluta casualità;
campione mirato: definito da AGEA, ottenuto estraendo un campione fra
una percentuale di aziende sulla base di criteri di analisi di rischio.
I controlli di condizionalità sono effettuati su un campione dell’1% degli
agricoltori che presentano la domanda di aiuto per:
- regime unico di pagamento (Titolo III del reg. (CE) 1782/2003);
- altri regimi di aiuto (Titolo IV del reg. (CE) 1782/2003);
55 I criteri CGO definiti nel reg. 1782/2003 si riferiscono alla sanità pubblica, alla salute delle piante e degli animali, all’ambiente ed al benessere degli animali. 56 Gli obblighi BCAA, reg. 1782/2003, riguardano tutte le terre agricole comprese quelle non più utilizzate a fini di produzione.
Irregolarità e frodi in materia agricola
39
- altri regimi di aiuto diretti alla produzione (principalmente olio di oliva e
tabacco).
Il campione è estratto attraverso l’analisi dei rischi i cui criteri vengono
individuati da AGEA di concerto con gli Organismi pagatori.
L’Organismo pagatore competente seleziona le domande da sottoporre a
controllo per la condizionalità, scegliendo il campione, secondo quanto previsto dal
reg. (CE) 796/2004.
Ogni controllo forma oggetto di una relazione secondo quanto previsto dal
reg. (CE) 796/2004.
A seguito degli esiti dei controlli di ammissibilità e di condizionalità, operati
sulla domanda unica, che influisce sul pagamento all’azienda dell’aiuto comunitario
l’Organismo pagatore deve garantire al produttore la possibilità di chiedere il
riesame delle risultanze tecnico-amministrative dei controlli svolti.
Le strutture coinvolte nei controlli per l’ammissibilità delle domande di
erogazione all’interno di AGEA sono:
- L’“Ufficio tecnico”57;
- Il servizio deputato ai controlli secondo il reg. (CEE) 4045/1989 sostituito
dal reg. 485/2008;
- AGECONTROL controlli di I e di II livello;
- SIN.
Organismi esterni ad AGEA:
- Organismi pagatori;
- Regioni, attraverso convenzioni quadro;
- CAA (Centri di assistenza agricola), in base a convenzioni.
L’Ufficio tecnico predispone annualmente la circolare applicativa per la
presentazione della Domanda Unica ed elabora annualmente una circolare in cui si
disciplinano i controlli da eseguire in materia, definendo le modalità di gestione
delle anomalie derivanti dai controlli amministrativi previsti dal SIGC.
L’Ufficio Tecnico esegue i controlli amministrativi tramite il sistema
informativo SIARL sul 100% delle domande presentate e conduce verifiche
specifiche sui premi relativi a colture energetiche, ortofrutta, barbabietola da
zucchero in particolare per quanto riguarda le verifiche sul rispetto dei contratti.
L’Ufficio, inoltre:
57 Riferisce l’AGEA nelle controdeduzioni del 16.07.2010 nota prot. 1100/2010 e nell’adunanza del 19 luglio 2010 che l’Ufficio non fa più parte della struttura AGEA dal 2009 e che le relativa attività sono svolte dal SIN, società partecipata da AGEA.
Irregolarità e frodi in materia agricola
40
- svolge l’analisi del rischio ed estrae il campione di controllo integrativo,
relativo alle richieste di contributo e ai premi zootecnici ed esegue i controlli in loco
a campione, avvalendosi delle strutture provinciali;
- acquisisce tramite web service gli esiti dei controlli amministrativi e in siti
eseguiti dall’AGEA;
- predispone il manuale operativo per l’esecuzione dei controlli di
condizionalità per i Criteri di Gestione Obbligatori (CGO);
- effettua i controlli in loco di condizionalità CGO tramite gli organismi
delegati (Province e servizi veterinari delle ASL);
- effettua controlli di secondo livello, a campione, sull’attività realizzata dai
CAA;
-predispone gli elenchi di liquidazione e li trasmette a SIPAG con allegate
apposite liste che documentano i controlli informatici eseguiti dal SIARL e i controlli
specifici eseguiti dal Ufficio Tecnico.
L’AGEA ha comunicato nelle controdeduzioni del 16.07.2010 e nell’adunanza
del 19 luglio 2010 che l’Ufficio non fa più parte della struttura AGEA dal 2009 e che
le relativa attività sono svolte dal SIN, società partecipata da AGEA58.
Con riguardo ai controlli riferisce l’AGEA nelle controdeduzioni che
l’AGECONTROL59 è stata istituita con la legge del 23 dicembre 1985, n. 898 per lo
svolgimento dei controlli e delle azioni comunitarie nel quadro del regime di aiuto
all’olio d’oliva. Tale attività è stata svolta sotto la supervisione della Commissione
europea e del Ministero dell’agricoltura fino alla campagna agraria 2005, dal 1
novembre 2005, a seguito dell’abolizione degli aiuti alla produzione di olio d’oliva,
l’AGECONTROL ha indirizzato i propri controlli ad altri settori del comparto agro-
alimentare, sotto la supervisione di AGEA, entrata nella proprietà come socio unico.
L’AGECONTROL svolge, su incarico di AGEA, un’attività di controllo di I livello
nei confronti dei beneficiari diretti delle Misure di sostegno in comparti quali:
• programmi triennali di miglioramento presentati dalle Organizzazioni del
settore oleicolo (reg. (CE) 2080/2005);
58 Società a capitale misto con il 51% AGEA e 49% Raggruppamento temporaneo d’imprese avente a capogruppo Almaviva, nata nel 2005 con deliberazione AGEA del 25 novembre in applicazione della legge 231/2005 che prevedeva la costituzione di una società a capitale misto. 59. AGECONTROL è stata istituita con la legge del 23 dicembre 1985, n. 898 per lo svolgimento dei controlli e delle azioni comunitarie nel quadro del regime di aiuto all’olio d’oliva, in forma di società per azioni a partecipazione azionaria riservata a soggetti pubblici. Il capitale sociale è stato sottoscritto dal Ministero dell'agricoltura e delle foreste, dall'AIMA (Azienda di Stato per gli Interventi nel Mercato Agricolo), oggi AGEA (Agenzia per le Erogazioni in Agricoltura) e dall'INEA (Istituto Nazionale di Economia Agraria). Il 29 marzo 2004, con il Decreto Legislativo n. 99, l’AGEA, ferma restando i compiti di indirizzo e di monitoraggio del Ministero delle politiche agricole, subentra in tutti i rapporti attivi e passivi relativi al SIAN prima detenuti dal Ministero e sono trasferite (art. 14, cc 9 e 10, d.lgs 99/2004) ad AGEA le partecipazioni azionarie di AGECONTROL prima detenute dal Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali e dell’INEA (art. 18, co. 2, d.lgs 99/2004).
Irregolarità e frodi in materia agricola
41
• distribuzione, ad opera di Enti e strutture caritative, di derrate alimentari
agli indigenti della Comunità europea (reg. (CEE) 3149/1992);
• programmi di promozione ed informazione dei prodotti agroalimentari nel
Mercato comunitario e nei Paesi terzi (regg. (CE) 1071/2005; 94/2002; 1346/2005;
2879/2000);
• Fondi comunitari per il tabacco (reg. (CE) 2182/2002);
• controlli su varie misure eccezionali di sostegno del mercato agricolo.
Si tratta di verifiche istruttorie, contabili e tecniche, finalizzate al riscontro
dell'eleggibilità delle spese per l'erogazione di finanziamenti ai beneficiari di aiuti
comunitari.
Nei confronti degli Enti ai quali l’AGEA ha delegato controlli di I livello, quali
Regioni e Province autonome, Centri di assistenza agricola (CAA), organismi di
controllo e altri soggetti delegati, l’AGECONTROL svolge controlli di II livello.
Tali controlli, svolti di norma nelle sole Regioni in cui non è presente un
Organismo pagatore regionale riconosciuto, riguardano, in particolare:
• le attività istruttorie e le verifiche di ammissibilità e di conformità, svolte
dai Centri di Assistenza Agricola (CAA) sulle domande di aiuto presentate dai
soggetti aventi titolo operanti nel settore agricolo ed agroalimentare;
• le verifiche di I livello svolte da Regioni e Province autonome sulle
domande di aiuto presentate nei settori dei Piani di sviluppo rurale, della
Ristrutturazione e Riconversione dei Vigneti o in altri comparti;
• le attività di controllo oggettivo di I livello, svolte dalla Società AGRISIAN
nell’ambito del regime del Pagamento Unico. L’Agenzia ha precisato, nelle
controdeduzioni del 16.07.2010 citate nella nota 1100/2010 che la società ha svolto
tali controlli fino alla campagna 2007;
• i controlli sulla trasformazione del tabacco, svolti dalla Società SGS fino alla
campagna 2006/2007.
Riferisce ulteriormente l’AGEA che nel 2007, il campo di attività di
AGECONTROL è stato ulteriormente ampliato attraverso l'affidamento dei controlli
"ex-post" ai sensi del reg. (CEE) 4045/1989, successivamente sostituito dal reg.
(CE) 485/2008.
Con riguardo alle modalità di controllo esso è svolto a campione
selezionando un campione di imprese con l’intento di consentire la massima
efficacia delle misure di prevenzione e per rilevare le irregolarità. Nella selezione si
Irregolarità e frodi in materia agricola
42
tiene conto dell'importanza finanziaria delle imprese e di altri fattori di rischio60. I
soggetti da sottoporre a controllo, per ogni ambito di intervento, sono indicati da
AGEA.
Tutte le informazioni sono fornite ad Agea cosi pure i rapporti sugli esiti delle
attività ispettive svolte.
Gli ispettori AGECONTROL, nell’espletamento dei compiti di controllo,
operano in veste di Ufficiali di Polizia giudiziaria con potestà sanzionatoria ai sensi
del d.lgs n. 306 del 10 dicembre 2002.
Ulteriori controlli ex-post vengono svolti dagli organi istituzionali (Comando
Carabinieri Politiche agricole, Guardia di finanza, Corpo forestale dello Stato)
nell’esercizio delle proprie funzioni in ragione della cooperazione instaurata con
l’Ufficio europeo per la lotta alla frode.
a) Il Sistema Informativo Agricolo Nazionale (SIAN)
Il SIAN è un servizio preposto all’esercizio delle attività agricole ed alla
conseguente necessità di acquisire e verificare tutti i dati relativi al settore agricolo
nazionale ed è stato costituito nel 1984 con la legge n. 194. Rappresenta un
sistema di raccolta di tutte le informazioni concernenti il comparto agricolo e rurale
come strumento di conoscenza delle realtà del settore a supporto delle scelte di
politica agricola e rurale. E’ un sistema composto e partecipato da tutte le
Amministrazioni centrali e locali del settore, preordinato a condividere servizi ed
informazioni in modo paritetico tra le Amministrazioni stesse che lo compongono.
Il responsabile del SIAN è stato all’inizio il Ministero dell’agricoltura e delle
foreste. Sulla base del d.lgs 173/1998, sono state unificate all’interno del SIAN
tutte le funzioni del comparto agricolo, agroalimentare, forestale e della pesca, ivi
inclusi i servizi di gestione degli aiuti nazionali e comunitari che hanno sancito il
ruolo centrale del SIAN quale elemento unificante e di certificazione dei servizi
erogati in agricoltura.
A partire dal 1990, nell’ambito del SIAN è stato realizzato il sistema per il
controllo del territorio, finalizzato all’erogazione degli aiuti comunitari ai produttori
agricoli da parte di AGEA. L’attività ha riguardato sia la gestione e l’aggiornamento
60 E’ previsto che l'accuratezza dei principali dati oggetto del controllo primario venga verificata tramite una serie di controlli incrociati, compresi, se necessario, i documenti commerciali di terzi, in numero appropriato in funzione del grado di rischio, anche attraverso: • raffronti con i documenti commerciali dei fornitori, clienti, vettori o altri terzi; • se del caso, controlli fisici sulla quantità e sulla natura delle scorte; • raffronti con la contabilità dei flussi finanziari derivanti dalle transazioni effettuate nell'ambito del sistema di finanziamento FEAOG-Garanzia; • controlli volti alla dimostrazione dell’esattezza dei documenti detenuti dall'Organismo pagatore quale prova dell'erogazione dell'aiuto al beneficiario.
Irregolarità e frodi in materia agricola
43
degli schedari e del catasto viticolo e oleicolo, sia la gestione del sistema
informativo AGEA e del ciclo completo di controlli ed erogazione degli aiuti per i
diversi regimi comunitari d’intervento.
Con d.lgs 99/2004 il legislatore ha stabilito che i compiti di coordinamento e
gestione del SIAN siano trasferiti dal Ministero all’AGEA, fermi i poteri di indirizzo e
monitoraggio dello stesso. Successivamente, sono state attribuite ad AGEA funzioni
di coordinamento, sviluppo e gestione del sistema, garantendo il raccordo con il
Ministero competente.
L’AGEA quale soggetto responsabile della gestione, integrazione ed
evoluzione dei servizi del SIAN, garantisce la piena compatibilità ed economicità di
tutti gli interventi di sviluppo in atto o in via di progettazione.
Il SIAN deve “mettere a sistema le informazioni”, e soprattutto deve
certificare il livello qualitativo e di controllo delle stesse, perseguendo
contemporaneamente il contenimento dei costi necessari ai controlli mediante una
loro razionalizzazione e sinergia. L’importanza del SIAN è quella di mettere a
disposizione di tutte le Amministrazioni le informazioni.
La gestione del SIAN è affidata a SIN, società partecipata da AGEA61.
b) Attività di controllo per i Piani di sviluppo rurale
I Piani di Sviluppo rurale per il periodo 2000–2006, sono stati elaborati dalle
Regioni e Province Autonome e, successivamente, approvati dalla Commissione
europea la quale ha contestualmente ratificato le relative previsioni finanziarie.
L’AGEA, in qualità di Organismo pagatore nazionale, delega a Regioni e
Province autonome le funzioni di autorizzazione, inclusi i controlli amministrativi ed
i controlli in loco relativi all’attuazione delle Misure previste dal Piano regionale
(controlli di I livello).
In tale quadro si inseriscono i cosiddetti "controlli di II livello" sul comparto
dei Piani di Sviluppo Rurale (PSR), affidati ad AGECONTROL con lo scopo di
accertare la conformità delle attività delegate alla normativa comunitaria e
nazionale di riferimento ed alle metodologie e procedure di controllo approvate da
AGEA.
Le operazioni di verifica, svolte da AGECONTROL secondo le indicazioni
contenute nel "Manuale delle Procedure e dei Controlli" validato da AGEA,
prevedono distinti approfondimenti in relazione alle diverse Misure di intervento
attivate, in particolare differenziando l’attività di controllo sulla base della tipologia
61 Società a capitale misto con il 51% AGEA e 49% Raggruppamento temporaneo d’imprese avente a capogruppo Almaviva, nata nel 2005 con deliberazione AGEA del 25 novembre in applicazione della legge 231/2005 che prevedeva la costituzione di una società a capitale misto.
Irregolarità e frodi in materia agricola
44
della Misura ("a superficie" o "a investimento"). I rilievi effettuati dagli ispettori in
ciascuna delle suddette operazioni sono riportati in appositi atti di rilevazione.
Con riguardo alle attività di controllo AGEA, nelle controdeduzioni del 16
luglio 2010, ha precisato che le stesse “costituiscono una serie complessa ed
articolata di attività volte all’accertamento delle eleggibilità degli aiuti comunitari
annualmente richiesti dagli agricoltori, attraverso l’esecuzione di verifiche tecniche
eseguite nell’ambito del sistema integrato di gestione e controllo-SIGC- basate
sull’utilizzo di metodologie, strumenti e rilevazioni non controvertibili. Si tratta dei
controlli: 1) degli aiuti sulle domande di pagamento unico (DPU) e sullo sviluppo
rurale (PSR). Per questi settori, negli ultimi anni, pur in presenza di un trend di
decremento complessivo del numero delle aziende sottoposte a verifica, si è
assistito ad un aumento delle complessità dei controlli aziendali in virtù
dell’evoluzione della normativa comunitaria con particolare riferimento alle novità
introdotte dalla riforma a medio termine della PAC, relativamente ai controlli del
rispetto dei requisiti di Condizionalità ed alla progressiva fusione del PSR nella
Domanda unica (Primo e Secondo Pilastro della PAC); 2) delle trasformazioni
industriali per i settori No-food, foraggi essiccati, sementi elette, assuntorie; 3) del
settore zootecnico (bovini, ovicaprini) e del settore ortofrutta.
L’esecuzione dei controlli prevede quindi l’adozione di soluzioni
organizzative, tecnologiche e metodologiche finalizzate ad una complessiva
efficienza ed evoluzione del servizio, in linea anche con i requisiti richiesti dai servizi
tecnici della Commissione (JRC di Ispra).
Le soluzioni organizzative prevedono l’utilizzo di una struttura territoriale
dedicata al governo dei controlli oggettivi, definita proprio in funzione delle reali
esigenze in materia di controlli territoriali”.
Con riguardo agli elementi forniti si evidenzia la preponderanza
dell’affidamento delle attività di controllo a strutture esterne, accentuata nell’ultimo
anno con il trasferimento delle competenze dall’ufficio tecnico al SIAN.
Si osserva che non sono state esplicitate le specifiche linee di indirizzo e le
precise direttive da indirizzare ai soggetti attuatori al fine di definire la
predeterminazione di metodologie e di criteri oggettivi. Ciò eviterebbe di attribuire
un peso preponderante alle azioni intraprese dalle strutture esterne riconducendo e
assegnando al soggetto gestore sia la scelta delle strategie che la supervisione e la
diretta responsabilità del processo avviato. Va infatti rilevato che le funzioni di
controllo sono senz’altro qualificanti della missione dell’Ente e qualora il loro
svolgimento sia disancorato da precise linee di indirizzo, l’affidabilità ed attendibilità
delle risultanze ne potrebbero risultare inficiate rischiando di essere fortemente
Irregolarità e frodi in materia agricola
45
influenzate dai soggetti terzi, con conseguenze negative sull’obiettività ed
imparzialità dei risultati conseguiti.
2.7 - Il fondo europeo agricolo di orientamento e garanzia FEAOG - Sezione
orientamento
Prima dell’entrata in vigore del regolamento (CE) n. 1290/2005 già citato
che ha istituito i due fondi distinti FEAGA e FEASR), il finanziamento della politica
agricola comune avveniva attraverso il Fondo europeo agricolo di orientamento e
garanzia (FEAOG).
Il FEAOG, istituito con il regolamento CEE n. 25/1962 (modificato da ultimo
dal regolamento CEE n. 728/1970), era diviso in due sezioni:
- la sezione “Garanzia” che finanziava, in particolare, le restituzioni
all’esportazione verso i paesi terzi, le spese dell’organizzazione comune dei mercati
agricoli dirette a regolarizzare i mercati agricoli, le misure di sviluppo rurale che
accompagnano il sostegno dei mercati e le misure rurali non comprese nelle
competenze della sezione “Orientamento”, alcune spese veterinarie e fitosanitarie,
nonché le azioni intese a fornire informazioni sulla PAC. La sezione “Garanzia” era la
più significativa e rientrava tra le spese obbligatorie nel quadro del bilancio
comunitario;
- la sezione “Orientamento”, all’interno dei Fondi strutturali, finalizzata a
promuovere lo sviluppo regionale ed a ridurre le disparità fra le Regioni che fino alla
programmazione 2000-2006 ha finanziato, altre misure di sviluppo rurale come i
progetti pubblici di miglioramento delle strutture di produzione, trasformazione e
vendita dei prodotti agricoli e si è indirizzato alla Regioni dell’obiettivo 1 Tali
progetti dovevano rispettare i criteri generali ed in particolare quello di inserirsi nel
quadro dei programmi o delle azioni della PAC. Tale sezione si occupava di
promuovere lo sviluppo regionale e di ridurre le disparità regionali in Europa.
Il Fondo è stato gestito in modo concorrente dalla Commissione europea e
dagli Stati membri. Il comitato del Fondo, garante di tale gestione, era composto,
da rappresentanti degli Stati membri e della Commissione.
Gli Stati membri hanno individuato i servizi e gli organismi preposti al
pagamento delle spese, definiti “Organismi pagatori”. Tali organismi sono stati
riconosciuti dagli Stati membri e nel caso della presenza di più organismi è stato
designato anche un’ organismo di coordinamento al fine di centralizzare e mettere a
disposizione della Commissione tutte le informazioni necessarie. I menzionati
organismi svolgono un controllo sull’ammissibilità delle domande e sulla conformità
Irregolarità e frodi in materia agricola
46
alle norme comunitarie, prima dell’ordinazione del pagamento per l’esatta
contabilizzazione dei pagamenti eseguiti.
I pagamenti effettuati dagli Organismi pagatori sono stati finanziati dalla
Comunità sulla base delle dichiarazioni di spesa trasmesse ogni mese dagli Stati
membri ai Servizi della Commissione, corredate dalla certificazione della
completezza, dell’esattezza e della veridicità dei conti trasmessi.
Sulla base di questi dati la Commissione ha proceduto, entro il 30 aprile, alla
liquidazione dei conti degli Organismi pagatori.
Per prevenire i rischi di frode o di irregolarità connesse all’erogazione dei
fondi, gli Stati membri erano tenuti a svolgere un’attività di controllo e di
prevenzione, adottando misure specifiche volte a garantire la regolarità delle
operazioni e il recupero delle somme indebitamente erogate. La Commissione,
inoltre, ha svolto periodicamente un’attività ispettiva, attraverso controlli effettuati
dai propri agenti presso le Amministrazione degli Stati membri, verificando la
conformità dell’iter amministrativo alle norme comunitarie e le modalità con le quali
venivano realizzate le operazioni finanziate dal FEAOG.
Alla data del 31.12.2009 l’attuazione finanziaria del FEAOG-O è stata la
seguente:
Prospetto – Attuazione finanziaria FEAOG-O al 31.12.2009 (euro)
Attuazione finanziaria al 31.12.2009 Avanzamento % Contributo totale (a) Impegni (b) Pagamenti (c) b/a c/a
FEAOG-O 5.538.025.778,00 6.473.988.283,09 5.908.254.989,70 116,90 106,69 Totale 5.538.025.778,00 6.473.988.283,09 5.908.254.989,70 116,90 106,69
Fonte:SIRGS-IGRUE
Irregolarità e frodi in materia agricola
47
3 - DISCIPLINA GIURIDICA DELLE IRREGOLARITÀ E DEI RECUPERI IN
MATERIA AGRICOLA
Il sistema di comunicazione delle irregolarità e le modalità di recupero delle
somme indebitamente erogate nell’ambito dei finanziamenti derivanti dai fondi
agricoli comunitari è attualmente disciplinato dal regolamento CE n. 1848/2006
emanato dalla Commissione, abrogativo del precedente regolamento CE n.
595/1991 del Consiglio.
Gli scopi che si propone la nuova normativa si sostanziano nel rafforzamento
dell’azione di contrasto alle irregolarità, potenziando il dispositivo di comunicazione
delle stesse ed indirizzando le procedure di controllo anche alla gestione dei fondi
comunitari di politica agricola (FEAGA e FEASR) ai sensi degli artt. 32 e 33 del
regolamento CE n. 1290/2005.
Quest’ultima normativa estremamente innovativa nel sistema dei recuperi ha
previsto che qualora il recupero delle somme irregolari non abbia avuto luogo nel
termine di quattro anni dalla data del primo verbale amministrativo o giudiziario,
oppure nel termine di otto anni nel caso di procedimento giudiziario davanti ai
tribunali nazionali, le conseguenze finanziarie del mancato recupero sono per il 50%
a carico dello Stato membro e per il restante 50% a carico del bilancio comunitario.
In casi debitamente giustificati gli Stati membri possono0 decidere di non
portare avanti il procedimento di recupero. Tale decisione può essere adottata solo
se: a) se i costi già sostenuti e quelli prevedibili per i recupero sono globalmente
superiori all’importa da recuperare; b) se il recupero si rivela impossibile per
insolvenza del debitore o delle persone responsabili, constatata e riconosciuta in
virtù del diritto nazionale dello Stato membro (art. 32, co. 6 reg. 1290/2005).
Anche per la gestione delle irregolarità e dei recuperi afferenti il FEAOG
(sezione orientamento e sezione garanzia) per le pregresse Programmazioni (1994-
1999 e 2000-2006) si applica il regolamento CE del Consiglio n. 1848/2006
secondo quanto ha precisato l’AGEA nelle controdeduzioni (16.07.2010).
Va, peraltro, rilevato che anche il reg. 595/1991 conteneva già gran parte
della disciplina normativa di contrasto alle irregolarità presente nelle norme del
successivo regolamento emanato dalla Commissione. Infatti, si prevedevano gli
obblighi di tempestiva comunicazione periodica dei casi d’irregolarità alla
Commissione, il monitoraggio dei recuperi per le somme interessate dalle
irregolarità, una costante informativa degli esiti dei procedimenti amministrativi e
Irregolarità e frodi in materia agricola
48
giudiziari avviati, il coordinamento a livello comunitario delle politiche di gestione
delle irregolarità e dei recuperi a cura degli Stati membri.
Il regolamento CE n. 1848/2006 si evolve verso un più marcato aspetto
definitorio, con particolare attenzione alla sicurezza nello scambio dei flussi
informativi e alla cooperazione fra organi comunitari e nazionali. La nuova
normativa definisce i concetti d’irregolarità, di comunicazione, di sospetta frode ed i
termini di fallimento e operatore economico, rilevanti per la procedura di emersione
delle anomalie. La normativa impone l’obbligo di comunicazione periodica con
cadenza trimestrale delle irregolarità alla Commissione e di integrare tali
comunicazioni con le informazioni sull’iter delle procedure amministrative e
giudiziarie. Al fine di semplificare la presentazione obbligatoria della comunicazione
da parte dei singoli Stati membri, il regolamento si preoccupa di definire la soglia
minima che determina la somma interessata dall’irregolarità, al di sopra della quale
gli Stati devono segnalare l’anomalia, nonché stabilire in quali casi non vi è obbligo
di segnalazione.
Per una più analitica trattazione della disciplina comunitaria delle irregolarità
si rinvia alla Relazione finanziaria “I rapporti finanziari con l’Unione europea e
l’utilizzazione dei Fondi comunitari al 31 dicembre 2008”.approvata con delib.
5/2009, Cap. V.
3.1 - La comunicazione delle irregolarità
La soglia da cui sorge l’obbligo della comunicazione alla Commissione è stata
innalzata da 4.000 Ecu (regolamento CE n. 595/1991 art. 12) a 10.000 euro
(regolamento CE n. 1848/2006 art. 6).
La comunicazione periodica comprende tutte le irregolarità che sono state
riscontrate in un primo verbale amministrativo o giudiziario, che va inteso come
una “prima valutazione scritta stilata da un'autorità competente, amministrativa o
giudiziaria, che in base a fatti concreti accerta l'esistenza di un'irregolarità, ferma
restando la possibilità di rivedere o revocare tale accertamento alla luce degli
sviluppi del procedimento amministrativo o giudiziario” utilizzando appositi moduli
contenenti specifiche informazioni qualificate. L’art. 3 del predetto regolamento
richiede che sia compiuta un’attività di valutazione all’esito della quale possa
ritenersi ragionevolmente accertata l’esistenza di un’irregolarità, da intendersi come
“qualsiasi violazione di una disposizione del diritto comunitario derivante da
un'azione o un'omissione di un operatore economico che abbia o possa avere come
conseguenza un pregiudizio al bilancio generale delle Comunità, attraverso la
diminuzione o la soppressione di entrate provenienti da risorse proprie percepite
Irregolarità e frodi in materia agricola
49
direttamente per conto delle Comunità, ovvero attraverso l'imputazione al bilancio
comunitario di una spesa indebita”.
In tali casi, gli organi di gestione competenti sono tenuti a redigere un
verbale e a trasmettere le informazioni senza ritardo agli organi centrali del singolo
Stato membro, deputati al successivo inoltro dei dati alla Commissione e,
nell’ambito delle proprie rispettive competenze, potranno altresì, adottare gli atti di
sospensione, di revoca del finanziamento e di recupero delle somme indebitamente
pagate e di ogni altra procedura volta alla tutela delle erogazioni comunitarie.
In tale contesto, va segnalata per l’Italia, a seguito dell’Accordo del 29
settembre 2007, assunto in sede di Conferenza Unificata, la circolare della
Presidenza del Consiglio- Dipartimento per il coordinamento delle politiche
comunitarie del 12 ottobre 2007, predisposta d’intesa con cinque Ministeri,
mediante la quale si è adottato un diverso modello di segnalazione delle irregolarità
all’OLAF solo dopo adeguata ponderazione istruttoria della fattispecie e di
valutazione della sussistenza dei presupposti per la configurabilità di un danno al
bilancio comunitario. La descritta nuova modalità operativa, se da un lato risponde
all’intento di evitare la segnalazione alla Commissione su presunte irregolarità che
si rivelino successivamente inesistenti, dall’altro allontana i tempi delle
comunicazioni e riserva tale adempimento a valutazioni discrezionali, di esclusiva
competenza dell’Autorità di gestione, con possibili effetti su quelle finalità di
prevenzione, individuabili nel concetto di “sospetta frode” a cui espressamente si
riferiscono i regolamenti comunitari.
Questa Sezione in precedenti referti ha espresso perplessità ed ha
raccomandato un attento monitoraggio degli iter al fine di evitare che l’assenza di
tempestività nella segnalazione si riveli dannosa per una esaustiva tutela dell’erario
comunitario e lesiva dei principi di assimilazione e cooperazione.
Ciò anche alla luce dell’art. 5 del citato regolamento che impone agli Stati
membri di comunicare tempestivamente alla Commissione, oltre alle informazioni
iniziali, anche quelle attinenti l’avvio o l’abbandono dei procedimenti sanzionatori
amministrativi o penali, inerenti le irregolarità comunicate, nonché gli esiti di tali
procedimenti.
Le disposizioni regolamentari di livello comunitario sono coniugate alle
politiche nazionali di repressione e di prevenzione delle irregolarità e delle frodi
stabilite dall’AGEA in accordo con il Ministero delle politiche agricole e le forze
dell’Ordine (Carabinieri e Guardia di finanza), ed alle azioni regionali di tutela delle
provvidenze comunitarie cofinanziate con i fondi locali, mediante la predisposizione
di un piano di ispezioni e di controlli da effettuare periodicamente.
Irregolarità e frodi in materia agricola
50
Per la comunicazione delle irregolarità emerse sul FEAOG–sezione
Orientamento sono in vigore le disposizioni dei regolamenti comunitari nn.
1681/1994 e 2035/2005 previsti per i Fondi strutturali. Le segnalazioni periodiche
delle irregolarità superiori ai 10.000 euro sono rivolte dalle Amministrazioni che
hanno la gestione al Dipartimento per il coordinamento delle politiche comunitarie
che le invia con un sistema informatico all’OLAF e provvede ai periodici
accertamenti.
3.2 - Le irregolarità comunicate
Le irregolarità segnalate sono quelle comunicate nel periodo 2003-2009.
Esse sono state tratte per il FEAOG-Garanzia dalla banca-dati del Ministero delle
politiche agricole alimentari e forestali e per il FEAOG-Orientamento dalla banca
dati del Dipartimento per il coordinamento delle politiche comunitarie, tali fonti
sono annualmente richiamate dalla Sezione di controllo per gli affari comunitari ed
internazionali nelle Relazioni annuali a cui si fa rinvio62. Con riguardo al FEAOG-
Garanzia si è, altresì, tenuto conto dei dati contenuti nella banca dati debitori,
predisposta ai sensi del reg. (CE) 885/2006 e detenuta da AGEA.
Per una ricognizione complessiva del fenomeno delle irregolarità nelle
diverse annualità considerate, sotto il profilo dell’individuazione finanziaria, si rinvia
all’appendice di questa relazione.
Va innanzitutto evidenziato che è migliorato in Italia il sistema di
monitoraggio del fenomeno anche attraverso la presenza degli Organismi pagatori
regionali.
Va poi rilevato che le irregolarità segnalate si riferiscono a sovvenzioni
concesse anche in anni finanziari piuttosto arretrati nel tempo e nel caso del
FEAOG-Orientamento, non solo alla Programmazione 2000-2006, ma in minima
parte anche alla Programmazione 1994-1999.
In considerazione dei dati rinvenibili nelle due citate banche dati, si può
infatti rilevare che sugli importi complessivi da recuperare quelli relativi al settore
agricolo corrispondono mediamente al 27% con punte di particolare rilievo nel
2003, con il 51,2% e nel 2008-2009 rispettivamente con il 38,3% e il 34%, rispetto
alle irregolarità segnalate sugli altri Fondi.
62 Da ultimo si richiama la Relazione finanziaria relativa all’esercizio 2009, approvata dalla Sezione di controllo per gli affari comunitari ed internazionali (Deliberazione n. 5/2009).
Irregolarità e frodi in materia agricola
51
Prospetto - Incidenza % delle irregolarità e frodi dei Fondi agricoli sul totale dei Fondi comunitari per importi da recuperare anni di comunicazione 2003-2009* (euro)
Anno di comunicazione
OLAF
Importo da recuperare
comprensivo di tutti i Fondi
Importo da recuperare FO+FG
%
2003 45.590.751 23.351.406 51,2 2004 72.012.673 6.413.228 8,9 2005 118.262.380 8.481.352 7,2 2006 230.823.454 55.439.639 24,0 2007 245.172.896 66.370.361 27,1 2008 150.891.843 59.226.407 39,3 2009 203.121.963 68.991.261 34,0
TOTALE 1.065.875.960 288.273.654 27,0 Elaborazione corte dei conti su dati del Dipartimento per il coordinamento delle politiche comunitarie e MiPAAF * i dati degli anni 2003-2008 sono privi degli aggiornamenti comunicati all’OLAF nell'anno 2009.
Si può infatti osservare nel settennio considerato che, ad una iniziale
flessione del fenomeno, negli anni 2004-2005, ha fatto seguito, a partire dal 2006,
una progressiva accelerazione con importi più elevati da recuperare.
Grafico - confronto tra gli importi ancora da recuperare per irregolarità e frodi dei Fondi agricoli sull’importo complessivo delle irregolarità e frodi comunitarie ancora da recuperare,
comunicazioni OLAF 2003-2009
45.59123.351
72.013
6.413
118.2628.481
230.823
55.440
245.173
66.370
150.89259.226
203.12268.991
0 50.000 100.000 150.000 200.000 250.000
Migliaia
2003
2004
2005
2006
2007
2008
2009
Importo darecuperare FO+FG
Importo darecuperarecomprensivo di tut t i iFondi
Irregolarità e frodi in materia agricola
52
Grafico – confronto tra FEAOG-O e FEAOG-G, importi da recuperare per le comunicazioni OLAF 2003-2009
0
20
40
60
80
100
120
140
Milioni
REGIONI DELNORD+OP
CENTRO SUD MiPAAF eSAISA
FEAOG-OFEAOG-G
Fonte: DPC e MiPAAF
Come può evincersi dal precedente grafico per entrambi i Fondi della politica
agricola, l’incidenza delle irregolarità evidenzia una rappresentazione di notevole
rilievo per le Regioni del Sud, anche in ragione delle ingenti quantità di risorse che
sono state indirizzate a tali Regioni sia con la Programmazione 2000-2006 (con i
POR regionali) sia attraverso le erogazioni ai beneficiari nella Politica agricola
comune.
Al di là della rappresentazione grafica e dell’analoga concentrazione del
fenomeno nelle Regioni del sud, è necessario tenere distinte le irregolarità
comunicate sui due Fondi, che presentano nella gestione e nei loro intrinseci
caratteri, connotati completamente diversi.
5353
Prospetto – andamento delle segnalazioni di irregolarità e frodi nel FEAOG-O delle Regioni oggetto di indagine
comunicazioni OLAF 2003-2009 (1) (euro)
2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 TOTALE
ENTI n. importo da recuperare
n. importo da recuperare
n. importo da recuperare
n. importo da recuperare
n. importo da recuperare
n. importo da recuperare
n. importo da recuperare
n. importo da recuperare
Lombardia 0 0 0 0 0 0 1 15.291 0 0 0 0 0 0 1 15.291
Lazio (2) 1 67.420 6 1.299.506 1 75.334 1 49.580 0 0 0 0 0 0 9 1.491.840
Campania (5) 0 0 12 1.784.021 4 120.398 8 21.642.042 33 7.642.590 3 149.499 33 2.589.862 93 33.928.412
Basilicata (4) 0 0 3 94.798 4 680.318 55 2.535.978 0 0 0 0 1 23.150 63 3.334.244
Puglia (3) 0 0 1 11.011 40 1.398.939 4 90.533 0 0 0 0 0 0 45 1.500.483
Calabria (6) 3 1.641.263 1 549.012 12 687.010 3 150.108 24 651.098 9 721.242 93 8.140.914 145 12.540.647
Sicilia (4) 1 19.935 3 93.687 6 579.990 15 23.128.961 3 3.050.841 14 6.514.079 71 12.580.465 113 45.967.958
Sardegna (4) 3 10.660.672 1 380.770 2 534.920 35 857.371 49 8.744.300 25 3.697.275 18 367.221 133 25.242.529
REGIONI 8 12.389.290 27 4.212.805 69 4.076.909 122 48.469.864 109 20.088.829 51 11.082.095 216 23.701.612 602 124.021.404
MiPAAF 0 0 0 0 1 49.693 2 3.744.903 0 0 0 0 0 0 3 3.794.596
TOTALE 8 12.389.290 27 4.212.805 70 4.126.602 124 52.214.767 109 20.088.829 51 11.082.095 216 23.701.612 605 127.816.000 Elaborazione Corte dei conti su dati del Dipartimento per il coordinamento delle politiche comunitarie
Note: (1) i dati degli anni di comunicazione 2003-2008 non tengono conto degli aggiornamenti comunicati all’OLAF nel 2009. (2) i dati divergono per gli anni 2005 e 2006 perché la Regione dichiara aggiornamenti non ancora comunicati al Dipartimento CPC. (3) i dati divergono per l’anno 2006 perché la Regione dichiara che un caso di irregolarità è erroneamente attribuito al FEAOG-O mentre dovrebbe essere attribuito al FESR. (4) i dati divergono perché nella relazione di controllo analitica si elencano solo i casi di irregolarità comunicati all’OLAF per la progr. 2000-2006 e non quelli della progr. 1994-1999. (5) i dati divergono perché sono riportati i dati dichiarati dalla Regione e la Sezione di controllo non ha ancora completato l’istruttoria. (6) i dati divergono perché nella relazione analitica vengono riportati gli aggiornamenti comunicati all’OLAF nel 2009.
54 54
Prospetto – andamento delle segnalazioni di irregolarità e frodi nel FEAOG-G delle Regioni oggetto di indagine
comunicazioni OLAF 2003-2009 (euro)
2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 TOTALE
ENTI n. importo da recuperare
n. importo da recuperare
n. importo da recuperare
n. importo da recuperare
n. importo da recuperare
n. importo da recuperare
n. importo da recuperare
n. importo da recuperare
OP Lombardia (4) 0 0 0 0 0 0 7 42.521 3 51.133 6 237.723 3 63.066 19 394.443
AGEA Lombardia 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 5 936.269 5 926.210 10 1.862.479
Lazio (5) 1 51.709 1 1.094.396 0 0 0 0 1 31.239 9 2.110.852 5 409.145 17 3.697.341
Campania (3) 2 55.278 0 0 0 0 0 0 2 7.258.987 3 256.622 3 623.490 10 8.194.377
OP Basilicata 0 0 0 0 0 0 0 0 3 36.578 17 349.468 4 35.126 24 421.172 AGEA Basilicata (1) 0 0 0 0 0 0 0 0 1 27.378 0 0 9 239.995 10 267.373
Puglia (6) 0 0 0 0 0 0 1 238.595 8 1.324.249 18 4.890.127 4 13.981.366 31 20.434.337
Calabria (7) 11 1.470.579 0 0 4 2.842.156 0 0 29 9.884.809 32 5.573.206 16 1.710.882 92 21.481.632
Sicilia (2) 20 6.322.565 16 256.569 0 0 0 0 54 22.636.738 7 25.544.751 13 13.831.366 110 68.591.989
Sardegna 0 0 0 0 0 0 0 0 3 71.085 5 201.532 3 88.750 11 361.367
REGIONI 34 7.900.131 17 1.350.965 4 2.842.156 8 281.116 104 41.322.196 102 40.100.550 65 31.909.396 334 125.706.510 Elaborazione Corte dei conti su dati MiPAAF
Note: (1) i dati riportati in banca dati MiPAAF con riguardo all’ARBEA, non corrispondono completamente né per numero né per importi a quelli presenti nella relazione specifica perché aggiornati al 31.12.2008. (2) i dati riportati divergono da quelli dei prospetti della relazione specifica perché privi di aggiornamento ed individuati al 31.12.2008. (3) nella relazione analitica non si parla dei casi FG perché la regione non ha la competenza. (4) I dati divergono rispetto alla relazione analitica dell’OP in quanto nel prospetto vengono riportati un numero di casi maggiore. (5) Si rinvia al paragrafo 4.7.3 “L’analisi specifica relativa alle irregolarità nella Regione Lazio” (6) Si rinvia al paragrafo 4.7.2 “L’analisi specifica relativa alle irregolarità nella Regione Puglia” (7) Si rinvia al paragrafo 4.7.1 “L’analisi specifica relativa alle irregolarità nella Regione Calabria”
Irregolarità e frodi in materia agricola
55
4. - LE IRREGOLARITA’ IN MATERIA DI FEAOG-SEZIONE GARANZIA
Con riguardo alle irregolarità in materia di FEAOG-GARANZIA è necessario
precisare che la gestione delle irregolarità è affidata agli Organismi pagatori che
provvedono a trasmettere le relative comunicazioni al Ministero delle politiche
agricole alimentari e forestali per il successivo invio all’OLAF.
Ma solo in nove Regioni, come è stato in precedenza precisato, è stato
costituito un Organismo pagatore regionale attualmente operante, mentre per le
restanti Regioni tale attività è svolta dall’AGEA63.
Dall’esame delle irregolarità individuate secondo una ripartizione territoriale
si può evincere che una percentuale molto rilevante, pari a quasi il 94% (93,7%), è
costituita da importi da recuperare a cura dell’AGEA, mentre solo il 6,3% è relativo
ad importi da recuperare a cura degli altri Organismi pagatori.
Tale situazione è verosimilmente riconducibile, non solo al numero delle
Regioni interessate, che costituisce il 60% di quelle in cui è presente l’Organismo
pagatore regionale, ma altresì alla circostanza che nelle 12 Regioni sono comprese
quasi tutte quelle meridionali ad esclusione della Regione Basilicata, presso le quali
nel periodo considerato è individuabile una forte concentrazione di casi di
irregolarità.
Al fine di esaminare con maggiore puntualizzazione i fenomeni rappresentati,
sono stati richiesti ad AGEA e da tale ente trasmessi gli elementi conoscitivi della
Banca dati debitori, contenente dati più aggiornati con riguardo, in particolare, agli
importi da recuperare.
L’Agenzia ha riferito nel contraddittorio64 e anche nell’adunanza del 19 luglio
2010, con riguardo alle discrasie fra i dati contenuti nella banca dati delle
irregolarità e nel registro dei debitori che “l’aggiornamento del registro dei debitori
e delle irregolarità avviene in due momenti diversi. Infatti in quello dei debitori, i
recuperi per compensazione avvengono in maniera automatica nel sistema
informativo, attraverso l’incrocio delle schede di credito con i pagamenti; il registro
delle irregolarità, invece, viene aggiornato manualmente man mano che il sistema
informativo, attraverso il monitoraggio mensile, rimanda l’informazione
dell’avvenuto recupero delle schede”.
63 Ad oggi sono stati riconosciuti e sono operativi a livello territoriale 8 Organismi pagatori: in Veneto (AVEPA), in Lombardia (OP della Regione Lombardia) in Piemonte (ARPEA), in Emilia Romagna (AGREA), in Toscana (ARTEA), nella PA Trento (APPAG) e nella PA Bolzano (OPPAB) e in Calabria (ARCEA) operativa dal 1 luglio 2010 solo sul FEARS mentre l’ARBEA è stata revocata con decorrenza 15 ottobre 2010. 64 Vedi la nota prot. n. 1045 del 01.07.2010.
Irregolarità e frodi in materia agricola
56
Grafico – importo da recuperare per irregolarità e frodi in materia di Politica agricola (FEAOG-G) per Organismo pagatore – comunicazioni OLAF 2003-2009
AGEA145.494.182
AGREA, ARBEA, ARPEA, ARTEA, AVEPA, OPLO,
SAISA9.781.326
Fonte: MiPAAF
Il controllo ha riguardato le irregolarità segnalate dall’Organismo pagatore
AGEA e, per gli ambiti territoriali65 sono state selezionate tre Regioni, il Lazio –
come Regione dell’Italia centrale – la Calabria e la Puglia, come ambiti territoriali
inseriti nelle Regioni meridionali per le quali, d’accordo con le relative Sezioni
regionali, la Sezione affari comunitari ed internazionale ha direttamente svolto
l’attività di controllo. Le altre Regioni dell’Italia meridionale, quali: Sicilia, Sardegna,
Basilicata e Campania, sono state oggetto di specifica attività di controllo, alcune
delle quali, già con relazione approvata dalla relativa Sezione, come è stato
precisato nel capitolo 1 e della cui attività si da conto nel capitolo sesto della
presente relazione.
Analoga situazione è riscontrabile per la Regione Lombardia per la quale la
relativa Sezione di controllo ha approvato specifico referto, con riguardo all’attività
dell’Organismo pagatore OPLO.
Con riguardo agli ambiti regionali esaminati (Lombardia, Lazio, Calabria,
Puglia, Basilicata, Campania, Sardegna e Sicilia) solo in due Regioni è presente
l’Organismo pagatore regionale (Lombardia e Basilicata) mentre nelle altre è AGEA
che svolge tale compito.
Il prospetto di seguito riportato individua, per i periodi 2003-2009, gli
importi da recuperare, distinti per Organismi pagatori e per Regioni ed è stato
costruito sulla base delle informazioni fornite dal Ministero delle politiche agricole,
65 si rinvia alle precisazioni contenute nel Capitolo 1 - Obiettivi e metodologia dell’Indagine.
Irregolarità e frodi in materia agricola
57
ambientali e forestali e trasmesse all’OLAF. Gli elementi presenti costituiscono la
banca dati delle comunicazioni per le irregolarità e frodi in materia agricola. A
riguardo si formulano le osservazioni di seguito indicate.
1) All’interno dell’Organismo pagatore AGEA, la banca dati registra consistenti
importi di irregolarità, in particolare per gli anni 2007-2009 anche a carico di
Regioni quali Veneto, Toscana, Piemonte, Lombardia, Emilia Romagna e
Basilicata, Regioni dotate già da anni del proprio Organismo pagatore al quale è
demandato l’obbligo della gestione delle irregolarità compresa la relativa
comunicazione al Ministero.
Tale situazione sembra riconducibile alle modalità di organizzazione del sistema
informatico che privilegia la sede legale o residenza anagrafica dei soggetti
rispetto al territorio di destinazione degli aiuti. Situazione peraltro, sicuramente
in linea con la disciplina comunitaria che favorisce il riferimento al produttore
piuttosto che al prodotto, ma che risulta, per la conoscenza dei fenomeni, non
esaustiva. Infatti, seppure la residenza in alcuni casi può coincidere con il
territorio sovvenzionato dall’aiuto, in moltissimi altri l’entità delle somme da
recuperare è difficilmente collocabile nell’ambito territoriale, situazione che si
presenta ancora più problematica quando l’aiuto è indirizzato a diversi soggetti
di differenti Regioni. Si osserva invece, al riguardo, che la possibilità di una
ricerca per territorio nel quale l’aiuto ricade serve a stabilire l’entità delle
sovvenzioni di cui ogni Regione può beneficiare, costituendo elemento di
estremo interesse, anche alla luce della riforma sul federalismo, ed è altresì
utile per una più efficace politica di prevenzione, facilitando l’analisi dei rischi e
riducendo gli effetti elusivi connessi ad eventuali minori controlli.
Tali considerazioni risultano confermate, pur in presenza della risposta di AGEA
nelle controdeduzioni dell’1 luglio 2010. L’Ente infatti, pur apprezzando il
consiglio formulato dalla Corte dei conti sull’attribuzione territoriale della banca
dati, ha precisato che “spesso in materia di politica agricola le superfici, anche
della medesima azienda, oggetto di pagamenti di aiuti comunitari indebiti,
possono essere ubicate in regioni diverse e inoltre che diverse aziende situate in
diverse regioni possono formare oggetto di un’unica segnalazione di irregolarità.
Tale presupposto provoca il coinvolgimento di più regioni in quanto l’irregolarità
può riguardare diverse aziende distribuite su più regioni del territorio nazionale”.
2) Inoltre per le Regioni dell’Ob. 1 per le quali non è ancora operativo l’Organismo
pagatore (Campania, Sicilia, Sardegna) diverse da quelle espressamente
esaminate nella presente indagine (Puglia e Calabria), l’attività di controllo
posta in essere dalle Sezioni regionali in contraddittorio con le Regioni, ha posto
Irregolarità e frodi in materia agricola
58
in evidenza la totale mancanza di informazioni e notizie sulla gestione degli aiuti
e quindi sui relativi fenomeni di irregolarità e frodi nel Fondo FEAGA, per la cui
gestione resta ancora piena la competenza dell’AGEA.
Stante l’elevata incidenza degli importi ancora da recuperare, rilevati
nella banca dati OLAF, questa Sezione svolgerà, per le altre regioni del Sud,
approfondimenti conoscitivi con ulteriori controlli.
3) L’Organismo pagatore AGEA, anche in ragione del consistente numero di Regioni
sulle quali esercita la propria competenza, presenta importi elevati da
recuperare rispetto agli altri Organismi pagatori, per i quali, invece, le somme
oggetto di irregolarità, sono decisamente inferiori.
4) Nell’ambito delle irregolarità complessivamente segnalate da AGEA una
percentuale rilevante degli importi da recuperare, pari all’81,14% (tenuto conto
del numero dei casi comunicati all’OLAF la percentuale è del 54,73%), ha ad
oggetto fenomeni che interessano quattro regioni del sud (Sicilia, Calabria,
Puglia e Campania) a tali importi vanno poi sommati quelli relativi alle
irregolarità accertate negli stessi territori e per le medesime annualità per il
FEAOG-Orientamento, all’interno dei Fondi strutturali66.
Va altresì evidenziato che fra i casi di irregolarità sensibilmente elevato è il
numero delle fattispecie penalmente rilevanti.
I casi complessivamente segnalati e ancora aperti per gli anni 2003-2009
sono 696 di cui 444 relativi all’Organismo pagatore AGEA e 252 relativi agli altri
Organismi pagatori regionali.
Fra gli Organismi pagatori regionali il più alto numero di irregolarità è stato
segnalato da AVEPA (Veneto) con 114 casi per un importo complessivo da
recuperare di più di tre milioni e novecento mila euro (3.954.243 euro), seguito
dall’AGREA (Emilia Romagna) con 53 casi per un importo complessivo di più di un
milione e novecento mila euro (1.946.065 euro).
In relazione alle tre Regioni oggetto di controllo: Calabria, Puglia e Lazio,
ricadenti tutti nella gestione dell’Organismo pagatore AGEA, i casi comunicati
all’OLAF sono 140 pari al 31,5% per un importo da recuperare di quasi 45 milioni di
euro (44.959.423 euro) che rappresenta circa il 31% delle somme complessive da
recuperare.
Particolare preoccupazione desta il fenomeno delle irrecuperabilità connesse
all’insolvenza, infatti l’AGEA individua in più di 70 milioni di euro l’entità degli
importi irrecuperabili nel periodo in cui è stata effettuata la rilevazione, 2005-2009.
Tale somma, rapportata ai 155 milioni di euro complessivamente da recuperare,
66 Si veda il paragrafo relativo alle irregolarità nel FEOGA-Sezione Orientamento.
Irregolarità e frodi in materia agricola
59
costituisce quasi il 46% delle entità finanziarie totalmente sottratte a qualunque
iniziativa di sostegno e sviluppo.
Va al riguardo evidenziato che l’art. 32, co. 6, reg. CE 1290/2005, del
Consiglio, nel prevedere alla lettera b) fra i limitati casi di irrecuperabilità,
l’insolvenza del debitore, constatata e riconosciuta in virtù del diritto nazionale,
richiama l’attenzione sull’esigenza che i casi siano debitamente giustificati, volendo
con ciò riferirsi alla condizione che lo Stato membro sia in grado di dimostrare di
aver fatto tutto il possibile per attivare con tempestività il recupero delle somme
irregolari. Ma l’esame delle fattispecie evidenzia, in diversi casi, ritardi nelle
segnalazioni e nelle successive azioni non sempre giustificabili.
60 60
Prospetto – irregolarità e frodi in materia di politica agricola (FEAOG-G) comunicazioni OLAF 2003-2009 (euro)
2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 TOTALE
ENTI n. casi
importo da recuperare
n. casi
importo da recuperare
n. casi
importo da recuperare
n. casi
importo da recuperare
n. casi
importo da recuperare
n. casi
importo da recuperare
n. casi
importo da recuperare
n. casi
importo da recuperare
ABRUZZO 1 152.530 0 0 0 0 0 0 0 0 2 67.454 2 135.130 5 355.114 BASILICATA 0 0 0 0 0 0 0 0 1 27.378 0 0 9 239.995 10 267.373 CALABRIA (7) 11 1.470.579 0 0 4 2.842.156 0 0 29 9.884.809 32 5.573.206 16 1.710.882 92 21.481.632 CAMPANIA (3) 2 55.278 0 0 0 0 0 0 2 7.258.987 4 256.622 3 623.490 11 8.194.377 EMILIA R. 0 0 1 29.278 0 0 0 0 0 0 8 3.622.438 2 48.132 11 3.699.848 FRIULI V.G. 0 0 0 0 0 0 0 0 1 121.914 2 207.535 0 0 3 329.449 LAZIO (5) 1 51.709 1 1.094.396 0 0 0 0 1 31.239 8 2.110.852 5 409.145 16 3.697.341 LIGURIA 0 0 0 0 0 0 0 0 2 134.096 2 193.992 2 188.181 6 516.269 LOMBARDIA 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 5 936.269 5 926.210 10 1.862.479 MARCHE 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 3 256.753 1 33.287 4 290.040 PIEMONTE 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1 139.730 3 37.853 4 177.583 PUGLIA (6) 0 0 0 0 0 0 1 238.595 8 1.324.249 19 4.236.240 4 13.981.366 32 19.780.450 SARDEGNA 0 0 0 0 0 0 0 0 3 71.085 5 201.532 3 88.750 11 361.367 SICILIA (2) 20 6.322.565 15 256.569 0 0 0 0 52 22.636.738 8 25.544.751 13 13.831.366 108 68.591.989 TRENTINO A.A. 0 0 0 0 0 0 0 0 2 317.799 1 30.000 5 546.860 8 894.659 TOSCANA 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1 17.959 1 17.959 UMBRIA 0 0 0 0 0 0 0 0 5 428.036 1 28.561 4 1.476.107 10 1.932.704 VENETO 2 194.855 0 0 0 0 0 0 7 2.498.123 3 67.003 68 8.274.999 80 11.034.981 NON DEFINITO 18 1.952.093 0 0 0 0 0 0 3 33.192 1 23.285 0 0 22 2.008.570 TOTALE AGEA (1)
55 10.199.609 17 1.380.243 4 2.842.156 1 238.595 116 44.767.645 105 43.496.221 146 42.569.712 444 145.494.182
AGREA 2 14.078 4 35.052 4 29.989 7 40.036 15 864.750 16 569.225 5 392.936 53 1.946.065 ARBEA (1) 0 0 0 0 0 0 0 0 3 36.578 18 349.468 4 35.126 25 421.172 ARPEA 0 0 0 0 0 0 0 0 3 75.776 5 181.945 7 596.921 15 854.642 ARTEA 0 0 0 0 1 18.750 0 0 2 26.986 16 187.406 3 93.890 22 327.032 AVEPA 1 6.700 2 9.795 5 46.419 2 23.039 17 280.051 66 2.083.720 21 1.504.520 114 3.954.243 OPLO (4) 0 0 0 0 0 0 6 42.521 2 51.133 7 237.723 3 63.066 18 394.443 SAISA 1 641.723 1 27.909 0 0 1 223.679 0 0 1 956.940 1 33.478 5 1.883.729
TOT. Altri O.P. 4 662.501 7 72.756 10 95.158 16 329.274 42 1.335.273 129 4.566.427 44 2.719.937 252 9.781.326 TOTALE GENERALE
59 10.862.110 24 1.452.999 14 2.937.314 17 567.870 158 46.102.918 234 48.062.649 190 45.289.649 696 155.275.508
Elaborazione Corte dei conti su dati MiPAAF
Note: (1) i dati riportati in banca dati MiPAAF con riguardo all’ARBEA, non corrispondono completamente né per numero né per importi a quelli presenti nella relazione specifica perché aggiornati al 31.12.2008. (2) i dati riportati divergono da quelli dei prospetti della relazione specifica perché privi di aggiornamento ed individuati al 31.12.2008. (3) nella relazione analitica non si parla dei casi FG perché la regione non ha la competenza. (4) I dati divergono rispetto alla relazione analitica dell’OP in quanto nel prospetto vengono riportati un numero di casi maggiore. (5) Si rinvia al paragrafo 4.7.3 “L’analisi specifica relativa alle irregolarità nella Regione Lazio” (6) Si rinvia al paragrafo 4.7.2 “L’analisi specifica relativa alle irregolarità nella Regione Puglia” (7) Si rinvia al paragrafo 4.7.1 “L’analisi specifica relativa alle irregolarità nella Regione Calabria”
Irregolarità e frodi in materia agricola
61
4.1 - Sistema delle comunicazioni presso AGEA
Con riguardo alla comunicazione delle irregolarità l’AGEA nelle risposte al
questionario ha trasmesso le informazioni relative ai casi ancora aperti67.
In tali risposte ha dichiarato di aver emanato, solo nel corso del 2008, 535
provvedimenti che hanno delibato:
- l’esistenza di irregolarità;
- la sospensione dai procedimenti di erogazione ex art. 33 del d.lgs 228/2001;
- la comunicazione di irregolarità all’OLAF ex art. 3 del reg. (CE) 1848/2006.
Nello stesso anno 2008, l’Ufficio del contenzioso ha comunicato68 di aver
dato l’avvio a circa 450 procedimenti di recupero del credito, effettuando recuperi di
crediti per una somma complessiva di 4.102.708,70 euro e di aver chiuso 604
posizioni debitorie, di cui 254 per aver recuperato l’intero credito per una somma
complessiva di 1.456.817,74 euro e le restanti 350, a seguito di attività istruttorie
supplementari o di sentenze definitive emesse da tribunali civili e penali (per una
importo complessivo di 7.419.363,07 euro).
Con riguardo alle procedure adottate, antecedentemente al 2006, le
irregolarità riscontrate nelle attività di controllo presso i vari uffici operativi erano
segnalate all’Ufficio di settore, che gestiva la trasmissione, delle schede OLAF (poi
modificata e denominata AFIS -Anti fraud informatic system)69, al MiPAAF, Ufficio
comunitario per la lotta antifrode, ai sensi prima del reg. 595/1991 e poi del reg.
1848/200670.
Successivamente, a seguito dell’istituzione dell’Ufficio contenzioso
comunitario, avvenuta con la delibera 201 del 5 dicembre 2006, già citata, tutta la
gestione delle irregolarità e delle frodi è stata accentrata, sin dal momento della
ricezione del verbale di contestazione, al recupero dei crediti o all’archiviazione, nel
caso in cui non venga accertato il “fumus boni iuris”; a tale ufficio (UCC) è stata
affidata la gestione di tutte le segnalazioni di irregolarità e frodi relative all’intero
territorio nazionale, fatte salve quelle accertate nelle Regioni in cui esiste
l’Organismo pagatore, che è titolare di tale competenza.
Sia in materia di FEAGA che di FEASR il reg. 1233/2007 che ha modificato il
reg. (CE) 885/2006, integrato dal reg. 1034/2008 (di modifica), stabilisce che i
conti annuali devono includere fra l’altro la Tabella delle irregolarità (All. III),
67 In risposte al questionario inviatogli dalla Sezione (punti 18 e 19), segnala l’individuazione di 4.579 casi di irregolarità alla data del 15 ottobre 2008. Il dato per la Sezione è poco indicativo in quanto riguarda 35 anni di riscontri (effettuati a partire dall’anno 1973). Successivamente ha integrato la risposta. 68 Si veda nota in risposta alla richiesta istruttoria, del 30 giugno 2009 prott. 1577 UM pag 8. 69Attualmente le schede saranno trasmesse da un nuovo sistema, chiamato IMS (Irregularities Management system) direttamente dall’UCC all’OLAF, previo validazione del MiPAAF. 70 Art. 3.
Irregolarità e frodi in materia agricola
62
l’estratto del Registro debitori71 e la rendicontazione degli errori amministrativi in
sede di dichiarazione annuale al fine di consentire la “quadratura” dei recuperi in
sede di chiusura dei conti con l’esatta giustificazione di ogni recupero rendicontato
facendo carico all’organismo di certificazione, nei casi in cui la riconciliazione
contabile non sia chiara, di evidenziare caso per caso, nella propria relazione, le
motivazioni che hanno determinato una mancata iscrizione nel Registro debitori e la
relativa “squadratura” contabile72.
4.2 - Modalità di accertamento delle irregolarità ed effetti della
Comunicazione - La sospensione dei pagamenti
Il reg. (CE) 1848/2006, nell’abrogare il reg. (CEE) 595/1991 del Consiglio,
indica il nuovo regime delle comunicazioni delle irregolarità e frodi comunitarie
nell’ambito del FEAGA e del FEASR e la disciplina dei recuperi delle somme
indebitamente pagate.
L’accertamento di una irregolarità o frode può avvenire, a seguito del
normale svolgimento delle funzioni di controllo da parte degli uffici preposti alla
gestione dei fondi, o a seguito di controlli effettuati da organismi esterni ai
procedimenti amministrativi di erogazione dei fondi, normalmente ex post e anche
nell’ambito della cooperazione instaurata con l’Ufficio europeo per la lotta alle frodi
(OLAF). In materia agricola l’attività investigativa è svolta anche da altri Organismi
quali la Guardia di finanza, il Comando Carabinieri Politiche agricole, il Corpo
forestale dello Stato.
In tutti i casi in cui la violazione di una norma comunitaria, produca un
pregiudizio al bilancio comunitario o ci sia la presunzione che ciò avvenga (sospetta
frode) l’irregolarità è formalizzata in un verbale amministrativo o, nel caso che il
fatto abbia rilevanza penale, esso è oggetto di un atto giudiziario. L’art. 35 del reg.
1290/2005 definisce il primo verbale amministrativo o giudiziario “la prima
valutazione scritta stilata da un’autorità competente, amministrativa o giudiziaria,
che in base a fatti concreti, accerta l’esistenza di un’irregolarità, ferma restando la
possibilità di rivedere o revocare tale accertamento alla luce degli sviluppi del
procedimento amministrativo o giudiziario”.
Al riguardo si segnala che AGEA ha predisposto nel febbraio 2007, ai sensi
dell’art. 4.1 della delibera n. 201 del CdA del 5 dicembre 2006 citata, il Manuale
delle procedure dell’Ufficio del contenzioso comunitario (par. 7 punto 1.1) e nella
71 Previsto dal reg. 885/2006 a cura dell’Organismo pagatore. 72 Nota di coordinamento AGEA 17/07/2008 prot. n. ACU.08.1158 “Linea direttrice n.1”.
Irregolarità e frodi in materia agricola
63
Linea direttrice n. 273, ha specificato le condizioni necessarie per la compilazione del
verbale di accertamento.
Il verbale di accertamento è ricevuto e acquisito dall’UCC, che provvede ad
una sospensione “tecnica” delle erogazioni nei confronti dei beneficiari in attesa
dell’esito della valutazione della segnalazione. La sospensione “tecnica” cautelativa
è temporanea nel senso che deve restare efficace soltanto per il tempo
strettamente necessario ad emettere la sospensione cautelare ai sensi dell’art. 33
d.lgs 228/2001. Il suo effetto è quello di impedire qualsiasi disposizione di
pagamento nei confronti del soggetto interessato, prima della “delibazione” e
dell’emanazione del conseguente provvedimento cautelativo74.
La sospensione “tecnica” cautelativa è finalizzata all’accertamento della
sussistenza del “fumus” ed è espletata entro un limitato periodo di tempo (una
settimana/10 giorni).
Oltre la sospensione tecnica sono individuati altri tipi di sospensione:
- la sospensione cautelativa ex art. 33 del d.lgs 228/01, essa è disposta
dall’Organismo pagatore per uno specifico importo e notificata agli interessati;
- le sospensioni totali sono disposte dall’Organismo pagatore, con una data di
decorrenza, il loro effetto è quello di inibire qualsiasi disposizione di pagamento nei
confronti degli interessati, le cui domande di aiuto non possono essere accolte e le
somme eventualmente erogate nel periodo di efficacia devono essere recuperate;
- le sospensioni settoriali, da qualora previste da regolamenti di settore, hanno
natura cautelativa e possono essere disposte in presenza di avvio di indagini
sottoposte al segreto istruttorio, attivate dall’autorità giudiziaria (Antimafia) o dal
mancato rispetto delle disposizioni sulla BSE.
Il verbale di accertamento è soggetto ad una successiva valutazione e dà
luogo ad un atto di “delibazione”, previsto nel Manuale delle procedure dell’Ufficio
del contenzioso comunitario (par. 7 punto 1.1), oppure all’archiviazione della
segnalazione, previa revoca della sospensione tecnica. Nel primo caso l’Ufficio
deliba la sussistenza delle condizioni di iscrizione nel Registro delle irregolarità
attraverso la compilazione della “scheda di irregolarità” o “iniziale” o “di precredito”
e la contestuale comunicazione della stessa al MiPAAF per il successivo inoltro
all’OLAF. Da questo momento decorre la cosiddetta fase di “precredito” che è
necessario concludere entro un anno, secondo quanto disposto dal regolamento
AGEA (adottato in attuazione della legge 241/1990, relativo ai singoli procedimenti
amministrativi di competenza dell'Agenzia) approvato con la delibera 115 del 12
73 Nota di coordinamento AGEA 17.07.2008 prot. n. ACU.08.1158 “Linea direttrice n.2”. 74 Si veda Manuale delle irregolarità e dei recuperi circolare AGEA del 24 dicembre 2007 ,2.5,pagg. 9 e segg.
Irregolarità e frodi in materia agricola
64
maggio 2003, qualora l’accertamento dell’indebito comporti difficoltà particolari il
periodo può essere prorogato di un altro anno.
L’UCC provvede ad adottare nei confronti del soggetto beneficiario
dell’indebita percezione un provvedimento cautelare di sospensione ai sensi dell’art.
33 del d.lgs 228/200175 e a notificare al soggetto interessato il provvedimento dal
quale si evidenzia l’irregolare erogazione e la sospensione della corresponsione
degli importi.
Qualora il soggetto riconosca il debito esso è iscritto nel Registro dei debitori
evitando così la fase della contestazione e dell’accertamento.
Nel caso contrario si effettua un’ulteriore istruttoria che tenga conto del
contraddittorio con il soggetto debitore. Qualora l’ulteriore accertamento ha avuto
esito negativo, la scheda di precredito citata è chiusa e la sospensione ex art. 33 è
revocata per archiviazione; qualora al beneficiario siano state sospese le erogazioni
di somme, queste saranno corrisposte.
In caso di sussistenza del credito il credito riconosciuto è iscritto nel Registro
debitori ed è aperta una nuova scheda, c.d. “di credito”. Inoltre, ai sensi del reg.
885/2006, è necessario redigere le tabelle previste nell’Allegato III, poiché alla
Commissione vanno comunicate tutte le irregolarità e l’evoluzione degli importi
relativi ad esse (compresi gli interessi). A tal proposito si evidenzia che il Registro
dei debitori è stato istituito per la gestione informatizzata dei debiti, prima che gli
stessi siano riscossi, aumentati degli interessi dovuti e/o delle sanzioni pecuniarie
applicate. Il registro deve essere controllato ad intervalli regolari al fine di adottare
le misure necessarie ed annotare i casi di ritardo dei recuperi degli importi dovuti.
Nel sistema informatico vanno registrate tutte le sospensioni di pagamento,
da inserire in appositi partitari per l’immediata segnalazione alla Commissione e per
l’evidenziazione nei rendiconti. Il registro dei debitori costituisce uno strumento di
monitoraggio dei crediti e delle relative azioni di recupero intraprese e consente
l’individuazione di tutti gli importi relativi al FEAGA e al FEASR, a carico sia del
bilancio nazionale che di quello regionale.
Tale registro è gestito all’interno del Sistema informativo agricolo nazionale
(SIAN)76 e i dati contenuti in esso sono condivisi e consultabili da tutti gli uffici
75 Comma 1 “I procedimenti per erogazioni da parte degli Organismi pagatori riconosciuti di cui all'articolo 3 del decreto legislativo 165 del 27 maggio 1999, come modificato dall'articolo 3 del decreto legislativo 188 del 15 giugno 2000, sono sospesi riguardo ai beneficiari nei cui confronti siano pervenute da parte di organismi di accertamento e di controllo, notizie circostanziate di indebite percezioni di erogazioni a carico del bilancio comunitario o nazionale, finché i fatti non siano definitivamente accertati”. 76 Il d.lgs 99 del 29.03.2004 all’art. 14.9, ha stabilito il trasferimento dei compiti di coordinamento e di gestione del sistema SIAN dal MiPAAF all’AGEA, fermo restando i poteri di indirizzo e monitoraggio che rimangono in capo al Ministero, presso cui era stato precedentemente costituito con legge 4 giugno 1984, n. 194 come servizio informatizzato preposto all’esercizio delle competenze statali in materia di
Irregolarità e frodi in materia agricola
65
dell’Organismo pagatore AGEA, ognuno secondo le proprie competenze, nonché
dagli altri Organismi pagatori regionali riconosciuti. E’ altresì curata dall’Ufficio
l’attivazione di altri strumenti cautelari previsti dalla normativa per tutelare gli
interessi finanziari della Comunità, come, fra gli altri, gli atti interruttivi della
prescrizione e l’insinuazione nel fallimento.
4.3 - La compensazione
Nel caso in cui il debitore abbia un credito certo, liquido ed esigibile si valuta
la possibilità di ricorrere alla compensazione legale77 al fine di recuperare il debito
del beneficiario con le somme eventualmente a lui dovute ad altro titolo. In
particolare è innanzitutto necessario accertare se il debitore abbia presentato
domanda di aiuto afferente la campagna agraria successiva, se la stessa sia
ammissibile a pagamento ed il credito non sia stato ancora riscosso (2.3.2 del
Manuale di coordinamento per la gestione delle irregolarità e dei recuperi Circ.
1082/2007 del 24 dicembre 2007). Tra gli Organismi pagatori esisteva già la
possibilità di un controllo incrociato di informazioni atto a mettere in luce
l’eventualità che al credito di un soggetto corrispondesse un debito presso un altro
Organismo pagatore, nel qual caso si attuava la compensazione anche tra
Organismi pagatori diversi78.
Successivamente alla legge 33/200979, la compensazione è possibile anche
con le altre Amministrazioni collegate al sistema. Infatti, con l’art. 8 ter si
costituisce presso AGEA il Registro nazionale dei debiti. Tale registro è diverso dal
Registro dei debitori, previsto in ogni Organismo pagatore. Nel Registro nazionale
dei debiti sono iscritti, mediante il SIAN, tutti gli importi accertati a debito dei
produttori agricoli risultanti dai registri del debitori degli Organismi pagatori
riconosciuti, nonché quelli comunicati dalle Regioni e dalle Province autonome,
connessi a provvidenze ed aiuti agricoli dalle stesse erogati. L’istituzione del
Registro risponde alla finalità di dare attuazione al disposto dell’art. 5 ter del reg.
885/2006, così come modificato dal reg. 1034/2008, il quale impone agli Stati
membri di dedurre gli importi dei debiti dei produttori agricoli, a titolo di rimborso di
indirizzo e coordinamento delle attività agricole ed alla conseguente necessità di acquisire e verificare tutti i dati relativi al settore agricolo nazionale. Successivamente il d.m. 26.10.2005, oltre a definire ulteriori adempimenti relativi alla gestione del SIAN, ha sancito che l’Agenzia assicuri le funzioni di coordinamento, sviluppo e gestione del sistema, garantendo il raccordo con il Ministero competente. 77 Prevista in via generale dall’art. 73 del regolamento (CE) finanziario 1605/2002. 78 Già a partire dal 16 ottobre 2004 era operativa la procedura informatica per compensazione. 79 In applicazione del regolamento (CE) 885/2006 della Commissione, del 21 giugno 2006, così come integrato dal Regolamento (CE) 1034/2008 della Commissione, del 21 ottobre 2008, e del comma 16 dell'art. 1 del decreto-legge 10 gennaio 2006, convertito, con modificazioni, nella legge 11 marzo 2006, n. 81, e successive modificazioni.
Irregolarità e frodi in materia agricola
66
provvidenze ed aiuti comunitari, dai futuri pagamenti a favore dei medesimi
beneficiari effettuati dagli Organismi pagatori.
Con l’emanazione dell’art 1, co. 66, della legge 24 dicembre 2007, n. 247
che ha modificato l’art. 4 bis della legge n. 46 del 6 aprile 2007, è stata prevista la
compensazione degli aiuti in materia agricola con le somme dovute a titolo di
contributi previdenziali alla data del pagamento degli aiuti medesimi comprensivi
d’interessi e delle somme dovute come sanzione.
E’ invece esclusa l’applicazione alle erogazioni comunitarie della particolare
disciplina prevista dall’art. 48 bis DPR 29 settembre 1973, n. 602, secondo cui le
amministrazioni pubbliche prima di effettuare, a qualunque titolo il pagamento di un
importo superiore a dieci mila euro devono verificare anche in via telematica se il
beneficiario è inadempiente ed in caso affermativo non procedere al pagamento.
4.4 - La disciplina dei recuperi
Nel caso in cui la compensazione non possa essere applicata, o qualora non
sia possibile recuperare in altro modo gli importi indebitamente erogati (ad esempio
tramite l’escussione della fideiussione80), l’Ufficio contenzioso comunitario notifica al
soggetto nei confronti del quale è già intervenuto un provvedimento di sospensione
oltre al provvedimento di accertamento dell’indebito, la richiesta di restituzione
dell’importo indebitamente percepito, mediante comunicazione inviata con
raccomandata A/R (c.d. lettera di restituzione in via bonaria), entro precisi termini
con l’indicazione delle modalità per effettuare l’ eventuale opposizione. Nel caso in
cui sia stata individuata una responsabilità del debitore, l’importo da restituire
includerà anche gli interessi maturati dalla percezione delle somme al momento
della notifica stessa. Il calcolo degli interessi, secondo la disciplina vigente, decorre
dalla data di erogazione del pagamento non dovuto, mentre nel caso di “errori
materiali” decorre dalla data di restituzione.
Nel caso in cui il beneficiario ottemperi al pagamento delle somme
indebitamente percepite, si procede alla revoca della sospensione ex art. 33, alla
chiusura delle scheda di irregolarità e all’archiviazione del caso di segnalazione di
infrazione comunitaria. La comunicazione della chiusura della scheda di irregolarità
è inviata alla Commissione europea ai sensi dell’art. 5 del reg. 1848/2006.
Trascorso il previsto termine di 30 giorni, senza che il pagamento sia stato
effettuato o siano state presentate eventuali controdeduzioni, oppure sia stato
impugnato il provvedimento di accertamento allegato alla lettera “bonaria”,
80 Nel caso in cui la domanda di aiuto o contributo sia assistita da una garanzia fideiussoria, qualora il debitore non effettui il versamento delle somme indebitamente percepite al termine concesso per il pagamento, se ne dispone il recupero incamerando la cauzione.
Irregolarità e frodi in materia agricola
67
prosegue l’azione di riscossione mediante l’invio di una ingiunzione fiscale, ai sensi
del Regio decreto 14 aprile 1910 n. 639, presupposto necessario per l’avvio della
conseguente procedura esecutiva. Nell’importo richiesto sono inclusi anche gli
interessi maturati dalla data della lettera bonaria fino alla data della nuova
comunicazione. Tale procedimento costituisce un procedimento esecutivo speciale
in cui l’ingiunzione è propedeutica al pignoramento e quindi all’avvio della fase
esecutiva. L’ingiunzione è al tempo stesso titolo esecutivo stragiudiziale ed atto di
precetto, deve contenere alcuni elementi caratterizzanti (l’indicazione del debitore,
l’ordine o l’intimazione ad adempiere, il termine entro cui adempiere; l’avvertenza
che in caso di inadempimento si procederà alla procedura forzata, l’autorità presso
cui proporre impugnazione, l’indicazione del responsabile del procedimento, la
somma dovuta). E’ altresì necessario che l’atto contenga gli estremi del
provvedimento di revoca con l’indicazione che è trascorso il tempo per la
restituzione volontaria. La notifica avviene tramite l’ufficiale giudiziario ed è esente
dall’imposta di bollo (art. 5 dPR 642/1972) e di registro (art. 5 dPR 131/1986).
Avverso tale atto è ammessa opposizione davanti al Giudice di pace o al Tribunale,
secondo la competenza per valore.
Dal momento dell’ingiunzione, qualora siano trascorsi ulteriore 30 giorni, in
mancanza dell’avvenuto pagamento da parte del debitore, l’azione di riscossione
procede in maniera coattiva. Dopo la costituzione del titolo, il credito assume i
requisiti di certezza, liquidità ed esigibilità e si procede ad iscriverlo nei ruoli
esattoriali, a cura dell’agente della riscossione con l’emissione della cartella
esattoriale.
In materia di recuperi la titolarità del credito non è dell’ Organismo pagatore
ma del Fondo FEAGA o FEASR e in alcuni casi del FEAOG-GARANZIA e le modalità
organizzative prescelte dallo Stato membro (pluralità di OP) non possono ostacolare
o rendere più difficile il recupero dell’indebito perché ciò integrerebbe una
violazione del diritto comunitario. L’affidamento del recupero all’Organismo
pagatore che subentra nella competenza di altro Organismo pagatore, è dettato
dalla necessità di attuare la compensazione con altri aiuti richiesti dal debitore all’
Organismo pagatore subentrante e più in generale da motivi di semplificazione e di
economia procedimentale, riconnessi al principio comunitario di sussidiarietà
(circolare AGEA n 1205 del 06.08.2008).
In base al dPR 29.09.1973 n. 602 e alla l. 337/1998, per gli enti diversi dalla
Stato, è stata conferita la legittimazione a riscuotere tramite concessionario.
Il d.lgs. 26 febbraio 1999, n. 46 di riordino della disciplina della riscossione
mediante ruolo che ha dato attuazione all’art. 1 della legge 28 settembre 1998 n.
Irregolarità e frodi in materia agricola
68
337, all’art. 17 prevede che la riscossione coattiva delle entrate dello Stato e di
quelle sugli enti pubblici, anche diverse dalle imposte sui redditi, possa essere
effettuata mediante ruolo, pertanto anche la riscossione coattiva delle entrate delle
Regioni, Province anche autonome, dei Comuni e degli altri Enti locali può essere
affidata a concessionari.
Decorsi inutilmente 60 giorni dalla notificazione della cartella esattoriale di
pagamento, l’agente della riscossione procede all’espropriazione forzata, con
l’utilizzo di strumenti cautelari81 rivolti a garantire il buon esito. Contro la cartella di
pagamento può essere proposto ricorso davanti l’Autorità giurisdizionale ordinaria,
esso non sospende la riscossione.
Le sospensioni effettuate ex art. 33 d.lgs 228/2001, intercettano tutte le
disposizioni di pagamento e realizzano un accantonamento delle somme,
trasferendole su un apposito capitolo di bilancio di cassa – gestione finanziaria.
Tutte le somme accantonate devono essere collegate al beneficiario e al
provvedimento che le ha erogate, oltre che al provvedimento di sospensione.
Nel caso in cui il soggetto sospeso si opponga all’ingiunzione fiscale82,
sempre entro il suddetto termine, prende il via la fase del contenzioso che si svolge
davanti all’autorità giudiziaria ordinaria. In tale ambito l’AGEA è patrocinata
dall’Avvocatura generale dello Stato che si occupa della citazione in giudizio,
tuttavia, per il recupero di crediti di minore entità, stante la necessità di garantire
l’attiva difesa presso ciascuna sede giudiziaria territoriale, l’Agenzia può avvalersi,
in conformità a quanto condiviso con l’Avvocatura generale dello Stato, previa
selezione attraverso avviso pubblico e con la predeterminazione dei requisiti
necessari dei professionisti del libero foro83, così come individuato nella delibera n.
315 del 18 giugno 2008, elementi forniti dall’Ente nelle controdeduzioni trasmesse
nella nota 1100 del 16.07.2010.
Il giudizio84 potrà essere definito con sentenza di riconoscimento dell’obbligo
di restituzione. In tale caso, si procede all’iscrizione a ruolo del titolo esecutivo a
danno del debitore e alla conseguente procedura di riscossione; viceversa, il
procedimento di recupero verrà archiviato.
81 L’art. 77, co.1, del dPR, n. 602/1973 dispone che, decorso inutilmente il termine di 60 giorni dalla notifica della cartella di pagamento il ruolo costituisce titolo per iscrivere ipoteca sugli immobili del debitore e dei coobbligati per un importo pari al doppio dell’importo complessivo del credito per cui si procede. 82 L’opposizione ai provvedimenti da parte del soggetto interessato può essere presentata ricorrendo in sede giudiziaria o in sede amministrativa. 83 Nel 2008 sono state affidate circa 400 controversie ad avvocati del libero foro (risposta al questionario). 84 Tutte le fasi processuali vengono riportate sul sistema informatico Teleforum e le relative fasi di giudizio sono visibili sulla banca dati debitori e sulle relative schede di irregolarità.
Irregolarità e frodi in materia agricola
69
Le somme dovute dagli aventi diritto in attuazione di disposizioni
comunitarie e relative ad erogazioni affidata ad organismi pagatori non possono
essere sequestrate, pignorate, o formare oggetto di provvedimenti cautelari,
compresi i fermi amministrativi di cui all’art. 69, sesto comma, RD 18 novembre
1923, n. 2440, tranne che per il recupero da parte degli Organismi pagatori di
pagamenti indebiti delle medesime provvidenze, neppure le somme giacenti sui
conti correnti degli Organismi pagatori presso la Banca d’Italia e gli istituti tesorieri
destinate alle erogazioni delle provvidenze possono essere sequestrate, pignorate o
formare oggetto di provvedimenti cautelari (art. 5-duodecies e terdecies legge 11
novembre 2005, n. 231).
Le somme indebitamente erogate che vengono recuperate in favore della
Comunità economica europea sono versate alle entrate dello Stato per essere
iscritte ad un apposito capitolo del Ministero dell’economia e finanze (art. 3, co. 7,
legge 898/1986).
4.5 - Le sanzioni
La sanzione amministrativa pecuniaria può essere comminata come penalità,
a seguito dell’accertamento di un’irregolarità, essendo ad essa riconducibili sia
finalità afflittive che di deterrenza.
Le sanzioni sono previste sia dalla normativa comunitaria che da quella
nazionale. Già il reg. 2988/1995, relativo alla tutela degli interessi finanziari della
Comunità85, ha previsto in via generale diversi tipi di sanzione amministrativa86.
Gli Stati membri determinano il sistema di sanzioni da comminare in caso di
violazione degli obblighi assunti e delle pertinenti norme regolamentari e possono
assumere tutte le misure necessarie ai fini della loro applicazione
Le sanzioni previste devono essere effettive, proporzionate e dissuasive.
L’art. 6.2 del reg. 4045/1989, secondo l’attuazione dei principi di effettività,
dispone che siano gli Stati membri ad assumere misure appropriate per sanzionare
persone fisiche o giuridiche che non rispettino gli obblighi previsti nel regolamento
stesso.
Il Regolamento finanziario delle Comunità (reg. (CE) del Consiglio
1805/2002 modificato dal reg. 1995/2006), nel combinato disposto degli artt. 114 e
85 Gli artt. da 4 a 7 e comma 3. 86 a) pagamento di una sanzione amministrativa pecuniaria (in misura fissa); b) importo percentuale superiore a quello indebitamente percepito o eluso calcolato sulla somma da restituire aumentata degli interessi (sanzione amministrativa pecuniaria variabile); c) privazione totale o parziale, di un vantaggio concesso; d) esclusione o revoca di un vantaggio per un periodo successivo a quello in cui è stato commessa l’irregolarità; e) revoca temporanea di un’autorizzazione o riconoscimento che costituiscano requisito necessario per beneficiare di aiuti o contributi comunitari; f) perdita di una garanzia o di una cauzione prestata oppure ricostituzione dell’importo di una garanzia indebitamente liberata; g) altre sanzioni pecuniarie previste da normative di settore.
Irregolarità e frodi in materia agricola
70
94, prevede la decadenza dalla partecipazione alle gare e dalla concessione di
sovvenzioni fino ad un massimo di 10 anni, di coloro che al momento della
procedura di concessione si trovino in conflitto d’interesse o abbiano reso false
dichiarazioni o non ne abbiano fornite affatto al fine di partecipare alle procedure.
In Italia, secondo la normativa nazionale, le sanzioni da applicarsi nei casi di
rilevate irregolarità sono previste esclusivamente in materia agricola. Esse sono
disciplinate da diverse normative di carattere generale oltre che da specifiche
disposizioni contenute nelle normative di settore.
La legge 898/1986 (Misure urgenti in materia di controlli degli aiuti
comunitari alla produzione dell’olio d’oliva e sanzioni amministrative in materia di
aiuti comunitari nel settore agricolo), ha previsto l’applicazione della sanzione
amministrativa quando il beneficio consegua all’esposizione di dati e notizie falsi ed
il fatto non configuri il più grave reato punito dall’art. 640-bis del codice penale.
Quando la somma indebitamente percepita sia pari o inferiore a settemilioni
quarantacinquemila lire87 oltre alla restituzione dell’indebito è prevista la sola
sanzione amministrativa pecuniaria, pari all’importo indebitamente percepito (art. 3
co. 1).
L’amministrazione competente determina le somme dovute ed emette
ingiunzione di pagamento. Il pagamento deve avvenire entro 90 giorni
dall’ingiunzione. Il procedimento penale non sospende l’irrogazione della sanzione.
Avverso l’ingiunzione può essere proposta opposizione davanti al giudice
competente che può, ai sensi dell’art. 22 della legge 24 novembre 1981, n. 689,
sospendere l’ingiunzione. Fino al pagamento della sanzione resta sospeso il
pagamento di qualsiasi aiuto, premio, indennità, restituzione, contributo o altra
erogazione per qualunque importo richiesto dal debitore, anche per periodi
temporali successivi a quelli a cui si riferisce l’infrazione.
Ai sensi del d.lgs. 10 dicembre 2002, n. 30588, in attuazione del reg. (CEE)
n. 4045/1989 e dell’art. 4.1 della l. 29 dicembre 2000 n. 422, le imprese
beneficiarie del FEAOG-G che nel corso di accessi eseguiti da funzionari incaricati di
controlli, ai quali è attribuita la qualifica di pubblici ufficiali (art. 3 d.lgs 305/2002),
rifiutano di esibire o dichiarano di non possedere o sottraggono alla verifica e
all’ispezione la documentazione di cui all’art. 4 reg. (CEE) n. 4045/1989, sono
tenute al pagamento di una sanzione amministrativa pecuniaria pari all’importo
elargito. I funzionari diffidano l’impresa beneficiaria a fornire la documentazione
richiesta dando un termine non inferiore a quindici giorni (art. 1 ter). In caso di
87 Art. 2 legge 23 dicembre 1986, n 898 così come sostituito dall’art. 73 legge 19 gennaio 1992, n. 142 e poi modificato dall’art. 10, legge 29 settembre 2000, n 300. 88 L’art. 1 ha inserito l’art. 1 bis alla legge 23 dicembre 1986 n. 898.
Irregolarità e frodi in materia agricola
71
controlli incrociati presso terzi qualora questi ultimi rifiutino di esibire la
documentazione di cui all’art. 5 reg. 4045/1989, è comminata nei loro confronti una
sanzione amministrativa pecuniaria fino a 10.500 euro (1 quater).
In particolare, per le Misure di Sviluppo rurale, la normativa comunitaria
prevede che “qualora risulti una falsa dichiarazione per negligenza grave, il
beneficiario interessato è escluso per l'anno in questione da tutte le Misure di
Sviluppo rurale comprese nel corrispondente capo del regolamento (CE)
1257/1999. Nel caso di falsa dichiarazione resa intenzionalmente, egli è escluso
anche per l'anno successivo. Detta sanzione lascia impregiudicate le ulteriori
sanzioni previste dall'ordinamento nazionale”89.
Le sanzioni, fino all’individuazione dell’organo competente da parte delle
singole Regioni e Province autonome sono irrogate dal Ministero delle politiche
agricole e forestali e dall’Agenzia delle dogane per quanto concerne la restituzione
all’esportazione (art. 2).
Relativamente al procedimento esso è modellato sullo schema previsto dalla
legge 24 novembre 1981, n. 681 con alcune modificazioni90. La sanzione è
comminata al soggetto destinatario con comunicazione di avvio del procedimento,
contenente il termine entro il quale presentare le memorie difensive. Dopo la
valutazione delle stesse si procede all’ingiunzione del pagamento o all’archiviazione.
Quando la richiesta di aiuto sia stata presentata per il tramite di una
associazione o unione di produttori, l’ingiunzione di pagamento è notificata anche a
quest’ultima, in tale caso l’associazione è tenuta in solido con il produttore a
versare le somme dovute qualora risulti la corresponsabilità (art. 3.2, legge
898/1986).
Nel caso sia stato promosso procedimento penale la sanzione non è sospesa
(art. 3.3).
Dal ricevimento dell’ingiunzione il soggetto deve effettuare il pagamento
entro il termine perentorio di 90 giorni (art. 3.4). Fino all’avvenuto pagamento della
sanzione, è sospesa la corresponsione di qualsiasi aiuto, premio, indennità,
restituzione, contributo o altra erogazione richiesta dal debitore, per qualunque
importo e anche per periodi temporali successivi a quello in cui l’irregolarità è stata
commessa (art. 3.5).
Il soggetto ha facoltà di presentare ricorso in opposizione, davanti
all’autorità giudiziaria ordinaria entro il termine di 30 giorni dalla notifica della
89 Reg. (CE) 817/2004, art. 72. 90 L’art.4 prevede che qualora non sia avvenuta la contestazione immediata, gli estremi della violazione devono essere comunicati entro il termine di 180 giorni (360 giorni in caso di residenza all’estero); sia escluso il pagamento in misura ridotta.
Irregolarità e frodi in materia agricola
72
ingiunzione , il giudice può sospendere l’esecuzione dell’ingiunzione ai sensi dell’art.
22, ultimo comma legge 24 novembre 1981, n. 689 (art. 3.3 l. 898/1986), nel qual
caso farà seguito la fase del contenzioso.
Nel caso in cui non sia stata proposta opposizione davanti al giudice
competente (giudice di pace o tribunale in base al valore) e trascorso inutilmente il
termine per il pagamento, si provvede al recupero coattivo delle somme dovute a
titolo di sanzione con l’obbligo di riscuoterle entro il termine di 5 anni, pena la
prescrizione del diritto.
L’AGEA (Ufficio monocratico) non ha fornito elementi circa la ricorrenza del
fenomeno né ha comunicato quanti siano gli importi oggetto di sanzione e quanti di
essi siano stati recuperati sia in materia di aiuti in agricoltura che sullo Sviluppo
rurale.
Estremamente generica si è invece rivelata la risposta fornita nel
questionario, visto che l’AGEA ha dichiarato di applicare le sanzioni qualora previste
dal regolamento a seconda del tipo di irregolarità.
Né sono state fornite notizie circa l’applicazione di misure decadenziali di
soggetti che hanno ottenuto i benefici a seguito di false dichiarazioni, nonostante
diverse fattispecie delle regioni esaminate presentino tali modalità attuativa.
4.6 - Le garanzie
L’AGEA nella sua funzione di Organismo pagatore ha reso noto di utilizzare,
come strumento di garanzia, unicamente le fideiussioni in osservanza della
comunicazione della Commissione CE 2000/7107 (art. 34 d.lgs 18 maggio 2001, n.
228). Anche a tale settore si applicano le modalità stabilite dall’art. 8 del decreto
del Ministero degli interni del 31 maggio 1999, n. 248.
Le polizze sono caratterizzate dall’irrevocabile e incondizionata obbligazione
a carico dell’istituto fideiubente dell’immediato pagamento dell’importo garantito “a
prima e semplice richiesta e non oltre i 15 giorni dalla ricezione della richiesta”.
L’Organismo pagatore utilizza le garanzie degli istituti riconosciuti dall’ISVAP,
ma quando qualcuno dei soggetti fideiubendi ha violato gli obblighi contrattuali e
non ha rispettato gli impegni assunti l’AGEA li iscrive in una lista nera che è
utilizzata esclusivamente all’interno. Tali elementi sono stati tratti dalle
controdeduzioni trasmesse da AGEA con nota 1045 dell’01.07.2010.
Le garanzie sono inserite nel sistema informatico con l’indicazione della
scadenza e della loro validità, ciò consente ad ogni ufficio di monitorare la validità
delle polizze.
Irregolarità e frodi in materia agricola
73
L’AGEA riferisce che prima dello svincolo delle polizze, si effettuano delle
verifiche per accertare che non esistano irregolarità sulle sovvenzioni garantite.
I dati forniti in merito alle escussioni effettuate da AGEA non sono
attualizzati91. In tale senso, a seguito di rinnovata la richiesta, l’AGEA riferisce nel
contraddittorio92 che “non può soddisfare la richiesta relativamente alle escussioni
effettuate perché il dettaglio non è estraibile dal sistema informatico poiché i dati
immessi nel registro dei debitori tengono conto dell’entità del recupero ma non del
versante”.
4.7 - L’analisi specifica relativa alle irregolarità nelle Regioni
L’analisi specifica, relativa alle irregolarità nelle tre Regione oggetto del
campione, è stata resa possibile dal confronto delle informazioni presenti nelle due
banche dati disponibili, quella del MIPAAF, costruita con il sistema AFIS dall’OLAF e
quella dei debitori detenuta da AGEA, già richiamate in precedenza
Ma in tutte e tre le regioni sono state rilevate con riguardo agli elementi
presenti nelle due banche dati alcune discrasie, sia con riguardo al numero di casi
che agli importi rappresentati.
Tale disomogeneità è originata dal fatto che i dati pervenuti da AGEA, Ufficio
monocratico, ed estrapolati dal Registro debitori, sono aggiornati ai primi mesi del
2010, mentre quelli che ha trasmesso il MiPAAF, Dipartimento delle politiche
europee ed internazionali, che tra l’altro è l’interlocutore dell’OLAF per le
comunicazioni in tale settore, non hanno ancora registrato le più recenti evoluzioni
delle procedure atte alla definizione dei casi, quali le archiviazioni amministrative e
le rettifiche degli importi, derivanti da recuperi (totali o parziali) o da sentenze o
provvedimenti intervenuti nel 2009 o addirittura nei primi mesi del 2010.
Le menzionate differenze sono state confermate in adunanza dalla
rappresentante del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali.
91 AGEA comunica un dato pari a 3.280 per un totale di euro 170.338.111,28, a partire dal 1986. 92 Si veda la nota prot. 1045 del 01.07.2010.
74 74
Prospetto - Andamento delle segnalazioni di irregolarità e frodi nel FEAOG-G delle Regioni oggetto di indagine Comunicazioni OLAF 2003-2009 (euro)
2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 TOTALE
ENTI n. importo da recuperare n.
importo da recuperare n.
importo da recuperare n.
importo da recuperare n.
importo da recuperare n.
importo da recuperare n.
importo da recuperare n.
importo da recuperare
OP Lombardia (4) 0
0 0 0 0 0 7 42.521 3 51.133 6 237.723 3 63.066 19 394.443
AGEA Lombardia 0
0 0 0 0 0 0 0 0 0 5 936.269 5 926.210 10 1.862.479
Lazio (5) 1 51.709 1 1.094.396 0 0 0 0 1 31.239 9 2.110.852 5 409.145 17 3.697.341
Campania (3) 2 55.278 0 0 0 0 0 0 2 7.258.987 3 256.622 3 623.490 10 8.194.377
OP Basilicata(1) 0 0 0 0 0 0 0 0 3 36.578 17 349.468 4 35.126 24 421.172
AGEA Basilicata 0 0 0 0 0 0 0 0 1 27.378 0 0 9 239.995 10 267.373
Puglia (6) 0 0 0 0 0 0 1 238.595 8 1.324.249 19 4.236.240 4 13.981.366 32 19.780.450
Calabria (7) 11 1.470.579 0 0 4 2.842.156 0 0 29 9.884.809 32 5.573.206 16 1.710.882 92 21.481.632
Sicilia (2) 20 6.322.565 16 256.569 0 0 0 0 54 22.636.738 7 25.544.751 13 13.831.366 110 68.591.989
Sardegna (1) 0 0 0 0 0 0 0 0 3 71.085 5 201.532 3 88.750 11 361.367
REGIONI 34 7.900.131 17 1.350.965 4 2.842.156 8 281.116 104 41.322.196 102 39.446.663 65 31.909.396 335 125.052.623 Elaborazione Corte dei conti su dati MiPAAF
Note: (1) i dati riportati in banca dati MiPAAF con riguardo all’ARBEA, non corrispondono completamente né per numero né per importi a quelli presenti nella relazione specifica perché aggiornati al 31.12.2008. (2) i dati riportati divergono da quelli dei prospetti della relazione specifica perché privi di aggiornamento ed individuati al 31.12.2008 (3) nella relazione analitica non si parla dei casi FG perché la regione non ha la competenza. (4) I dati divergono rispetto alla relazione analitica dell’OP in quanto nel prospetto vengono riportati un numero di casi maggiore. (5) Si rinvia al paragrafo 4.7.3 “L’analisi specifica relativa alle irregolarità nella Regione Lazio”. (6) Si rinvia al paragrafo 4.7.2 “L’analisi specifica relativa alle irregolarità nella Regione Puglia”. (7) Si rinvia al paragrafo 4.7.1 “L’analisi specifica relativa alle irregolarità nella Regione Calabria”.
Irregolarità e frodi in materia agricola
75
4.7.1 - L’analisi specifica relativa alle irregolarità nella Regione Calabria
Per la Regione Calabria i casi di irregolarità riscontrati sono
complessivamente 126 per gli anni che vanno dal 2003 al 2009. Ma si rileva nelle
due banche dati pervenute alla Sezione (MiPAAF e AGEA) una discrasia anche con
riguardo agli importi rappresentati nelle stesse.
Il prospetto che segue mostra la situazione complessiva del fenomeno per il
periodo 2003-2009, con tutti gli aggiornamenti di cui ha notizia la Sezione,
utilizzando la banca dati debitori di AGEA.
Prospetto 1 – situazione generale Calabria totale segnalazioni casi ancora aperti casi chiusi(a)
anno di comunicazione n°casi Importi(b) n°casi Importi(c) n°casi Importi(b)
2003 30 2.515.597,08 2 1.241.099,68 28 923.145,40
2004 1 8.248,81 0 0,00 1 8.248,81
2005 9 7.178.762,38 4 2.842.155,98 5 1.855.591,40
2006 1 90.470,94 0 0,00 1 90.470,94
2007 35 13.119.617,35 25 11.643.237,99 10 1.476.379,42
2008 33 5.608.236,47 25 5.213.514,81 8 394.721,66
2009 17 1.681.578,84 15 1.665.817,00 2 15.761,84
totale periodo(d) 126 30.202.511,87 71 22.605.825,46 55 4.764.319,47
(a) schede chiuse per recupero o archiviazione amministrativa seguita a provvedimenti amministrativi o sentenze; (b) gli importi sono relativi alla spesa irregolare; (c) Importi ancora da recuperare; (d) La somma degli importi dei casi aperti e di quelli chiusi non dà il totale dell’importo delle segnalazioni, in quanto negli importi dei casi ancora aperti non sono conteggiati 2.847.235,96 euro che sono relativi a parziali recuperi già effettuati.
Nell’arco temporale 2003-2009 per i 126 casi comunicati è stato individuato
un importo irregolare per euro 30.202.511,87, nell’attuale 55 casi (più del 44% del
totale dei casi) sono stati chiusi, per euro 4.764.319,47, importo che corrisponde
invece a meno del 16% dell’intera somma da recuperare.
Dei 55 casi chiusi, 36 sono stati oggetto di recupero totale per
compensazione (pari a euro 3.322.117,97) e 19 sono stati archiviati (euro
1.340.006,74 con motivazioni di varia natura, esposte di seguito e sui quali l’AGEA
nelle controdeduzioni del 16 luglio 2010 ha precisato, con riguardo agli elementi
informativi richiesti, che gli atti che archiviano i procedimenti inerenti le irregolarità
sono inseriti in formato digitale sul sistema IMS-AFIS e pertanto immediatamente
fruibili, mentre gli atti di chiusura relativi a periodi precedenti erano trasmessi al
MiPAAF in formato cartaceo, atti attualmente di difficile reperibilità perché
depositati in un archivio remoto.
Irregolarità e frodi in materia agricola
76
Si rileva con preoccupazione che moltissimi sono i casi penalmente rilevanti
e le cui modalità attuative indicano prassi caratterizzate da falsità documentali e da
artifici e raggiri indirizzati all’ottenimento del beneficio e a dimostrare la fittizia
presenza dei requisiti richiesti. In alcuni dei casi segnalati i comportamenti
fraudolenti riguardano il medesimo soggetto per diverse annualità.
Per quanto riguarda il primo anno di comunicazione preso in esame (il
2003), la situazione aggiornata ai primi mesi del 2010 appare la seguente:
Prospetto 2 – Calabria - Anno di comunicazione 2003
n° caso importi irregolari
archiviati importi da recuperare
importo recuperati
Stato
IT/2003/000001 47.318,00 47.318,00 recuperato IT/2003/000002 25.742,76 25.742,76 recuperato IT/2003/000003 4.569,43 4.569,43 recuperato IT/2003/000004 83.290,20 83.290,20 archiviazione IT/2003/000007 4.737,66 4.737,66 archiviazione IT/2003/000008 6.071,89 6.071,89 recuperato IT/2003/000009 37.307,69 37.307,69 recuperato IT/2003/000010 125.735,10 125.735,10 recuperato IT/2003/000011 5.816,17 5.816,17 recuperato IT/2003/000012 27.015,69 27.015,69 recuperato IT/2003/000013 47.343,02 47.343,02 recuperato IT/2003/000014 5.070,11 2.329,94 2.740,00 archiviazione IT/2003/000015 4.361,49 4.361,49 recuperato IT/2003/000016 14.364,61 14.364,61 recuperato IT/2003/000017 5.495,62 4.994,62 501,00 archiviazione IT/2003/000018 36.577,26 36.577,26 recuperato IT/2003/000019 13.648,03 13.648,03 recuperato IT/2003/000020 35.580,11 35.580,11 archiviazioner IT/2003/000021 6.534,54 6.534,54 recuperato IT/2003/000022 5.080,21 5.080,21 recuperato IT/2003/000023 7.576,44 7.576,44 recuperato IT/2003/000064 12.625,11 12.625,11 archiviazione IT/2003/000065 246.332,76 125.624,98 120.707,78 arch. amm.va IT/2003/000066 9.608,86 9.608,86 recuperato IT/2003/000067 28.534,34 28.534,34 recuperato IT/2003/000068 5.873,81 5.873,81 recuperato IT/2003/000069 132.282,28 132.282,28 aperto IT/2003/000070 63.532,85 63.532,85 archiviazione IT/2003/000083 1.460.169,40 1.108.817,40 351.352,00 aperto IT/2003/000091 7.401,64 7.401,64 recuperato
TOTALE 2.515.597,08 332.715,47 1.241.099,68 941.781,93
Come può evincersi dal prospetto 2, dei 30 casi segnalati nell’anno 2003, 20
sono stati oggetto di recupero mentre per 8 casi è intervenuta l’archiviazione, per i
due casi aperti un importo da recuperare pari a euro 1.241.099,68.
Quasi tutti i casi segnalati sono stati riscontrati nel settore della produzione
dell’olio di oliva con accertamenti della Guardia di finanza (uno dalla Polizia di
Stato) in controlli ordinari di ordine fiscale (in un caso, nel corso di un’indagine
giudiziaria), tranne alcune situazioni individuate da AGECONTROL (3) nella sua
funzione di controllore di II livello.
Irregolarità e frodi in materia agricola
77
Per quanto riguarda le prassi adottate per la commissione delle irregolarità e
frodi, nella casistica presa in esame, si dispone di pochissimi elementi, tratti
peraltro dalle schede OLAF in formato cartaceo, fornite dall’AGEA a seguito di
specifica richiesta. Su un totale di 30 casi sono note solo cinque prassi attuative, di
esse quattro segnalano dichiarazioni fittizie da parte del beneficiario di quantitativi
di olio mai prodotto, o comunque risultante non compatibile con le caratteristiche
agronomiche delle piante dichiarate, in un caso, poi, non è stata riconosciuta la
titolarità del destinatario dell’aiuto di alcune particelle di terreno.
La totalità dei recuperi, sulla base delle informazioni fornite da AGEA alla
Sezione93, è stata effettuata attraverso compensazione legale.
Dei casi cosiddetti “archiviati”, solo per due si ha la notizia dell’emissione
della relativa ordinanza da parte dell’Ispettorato centrale repressione frodi (di
Cosenza), negli altri casi non è stato fornito nessun elemento specifico, che si
rileva, invece, di notevole importanza.
Per l’anno di comunicazione 2004, risulta un solo caso individuato dalla
Guardia di Finanzia nel settore della produzione dell’olio di oliva, il cui importo di
spesa irregolare è stato completamente recuperato attraverso la compensazione
legale. La questione è stata risolta in via amministrativa.
Prospetto 3 – Calabria - Anno di comunicazione 2004
n° caso importi irregolari
archiviati importi da recuperare
importo recuperati
Stato
IT/2004/000077 8.248,81 0,00 0,00 8.248,81 recuperato
Nel 2005 sono stati comunicati all’OLAF 9 casi di irregolarità, tutti nel settore
ortofrutticolo e tutti sfociati in procedure giudiziarie, fra questi 6 sono stati
individuati dall’arma dei Carabinieri e 3 dalla Guardia di finanza.
Da entrambe le banche dati di provenienza degli elementi oggetto di questa
indagine, risulta che 5 dei 9 casi sono stati archiviati per avvenuto recupero delle
somme, tutti per compensazione legale.
93 Note AGEA prot. n. 1577 del 30.06.2009, n. 1674 del 10.07.2009 e n. 835 del 05.05.2010.
Irregolarità e frodi in materia agricola
78
Quella che segue è la situazione aggiornata dei casi comunicati nel corso del
2005:
Prospetto 4 – Calabria - Anno di comunicazione 2005
n° caso importi irregolari archiviati
importi da recuperare
importo recuperati Stato
IT/2005/001158 260.931,37 0,00 0,00 260.931,37 recuperato IT/2005/001159 1.329.736,03 0,00 1.003.250,03 326.486,00 aperto IT/2005/001160 630.725,55 0,00 105.444,55 525.281,00 aperto IT/2005/001161 1.820.254,58 0,00 1.063.509,58 756.745,00 aperto IT/2005/001162 16.352,70 0,00 0,00 16.352,70 recuperato IT/2005/001163 1.542.454,82 0,00 669.951,82 872.503,00 aperto IT/2005/001164 999.705,65 0,00 0,00 999.705,65 recuperato IT/2005/001224 268.731,99 0,00 0,00 268.731,99 recuperato IT/2005/001225 309.869,69 0,00 0,00 309.869,69 recuperato
Totali 7.178.762,38 0,00 2.842.155,98 4.336.606,40
Nei quattro casi ancora aperti il totale delle somme da recuperare è pari ad
euro 2.842.155,98, (l’importo di spesa irregolare accertata è di euro 5.323.170,98),
in quanto in tutti i predetti casi è stata effettuata una compensazione parziale
complessivamente per euro 2.481.015,00.
Nei casi ancora aperti sono state segnalate, le pratiche messe in atto per
effettuare le irregolarità, tutte nell’ambito della trasformazione degli agrumi, esse
sono caratterizzate da modalità fraudolente penalmente rilevanti visto che si
riferiscono ad utilizzazione e trasformazione fittizia dei prodotti e sono in corso i
relativi procedimenti penali.
Nell’anno 2006 è stata comunicata una sola irregolarità, nell’ambito del
settore della trasformazione dei pomodori, che per le modalità di svolgimento ha
dato vita ad un procedimento giudiziario di natura penale. Per quanto riguarda le
somme indebitamente percepite, queste sono state recuperate in toto attraverso la
compensazione.
Prospetto 5 – Calabria - Anno di comunicazione 2006
n° caso importi irregolari
archiviati importi da recuperare
importo recuperati
Stato
IT/2006/001493 90.470,94 0,00 0,00 90.470,94 recuperato
Irregolarità e frodi in materia agricola
79
Più rilevante è la situazione comunicata alla Commissione nel 2007, dalla cui
analisi emergono 35 casi di irregolarità di cui 25 ancora aperti.
Delle restanti 10 situazioni, solo 4 sono state chiuse per avvenuti recuperi
delle somme indebitamente percepite (euro 831.592,9994). Le altre 6 sono state
per diversi motivi archiviate95.
Le irregolarità sono state rilevate prevalentemente nel settore della
zootecnia (24 concernenti le carni ovine/caprine e 6 bovine); altre 8 sono state
riscontrate nel settore ortofrutticolo (trasformazione pomodori o agrumi) e 3 nella
produzione dell’olio d’oliva.
Dei 35 casi, solo in 7 (IT/2007/1712, IT/2007/1713, IT/2007/1717,
IT/2007/1719, IT/2007/1877, IT/2007/1878 e IT/2007/1895) è indicata la prassi
adottata al fine della percezione indebita dell’aiuto, 5 sono relativi alla utilizzazione
o trasformazione fittizia del prodotto ortofrutticolo, mentre in 2, entrambi nel
settore della zootecnia, sono state scoperte false dichiarazioni.
L’individuazione è avvenuta quasi sempre ad opera della Guardia di finanza
nel corso di controlli a posteriori di natura fiscale, solo in quattro casi il controllo da
parte degli organismi ispettivi è seguita ad inchieste giudiziarie.
I 25 casi ancora aperti presentano un importo complessivo da recuperare
pari a euro 11.643.237,99, le procedure di recupero sono state attivate e sono
attualmente in corso. Per la gran parte di essi è ancora pendente il procedimento
penale.
94 L’importo non corrisponde con quello del totale della colonna “importi recuperati” del prospetto 6 in quanto quest’ultimo è comprensivo di alcuni recuperi parziali. - 95 caso 1735: chiusura scheda a seguito della sentenza n. 427 del 23/6/2008 della Procura
regionale presso La Sezione giurisdizionale della Regione Calabria; - caso 1746: chiusura scheda per sentenza 136/2009 del Tribunale di Locri e per sentenza di
assoluzione n. 281/2009 della Procura regionale presso La Sezione giurisdizionale della Regione Calabria;
- casi 2123 e 2124: chiusura delle schede in quanto erroneamente aperte; - caso 2128: provvedimento di archiviazione prot. UCCU 2009.5644 a seguito della sentenza
519/2009 della Procura regionale presso La Sezione giurisdizionale della Regione Calabria; - caso 2158: chiusura della scheda per sentenza 749/2009 della Procura regionale presso La Sezione
giurisdizionale della Regione Calabria.
Irregolarità e frodi in materia agricola
80
Si indica di seguito la situazione dei casi comunicati nel corso del 2007.
Prospetto 6 – Calabria - Anno di comunicazione 2007
n° caso importi irregolari
archiviati importi da recuperare
importo recuperati
Stato
IT/2007/001641 91.306,67 0,00 91.306,67 0,00 aperto IT/2007/001705 16.161,45 0,00 16.161,45 0,00 aperto IT/2007/001712 1.540.229,26 0,00 1.540.229,26 0,00 aperto IT/2007/001713 166.088,15 0,00 166.088,15 0,00 aperto IT/2007/001717 1.147.190,59 0,00 1.147.190,59 0,00 aperto IT/2007/001719 471.348,28 0,00 0,00 471.348,28 recuperato IT/2007/001732 14.079,10 0,00 14.079,10 0,00 aperto IT/2007/001733 26.631,93 0,00 26.631,93 0,00 aperto IT/2007/001735 15.943,84 0,00 0,00 15.943,84 recuperato IT/2007/001746 19.873,39 13.816,39 0,00 6.057,00 archiviato IT/2007/001748 19.561,80 0,00 19.561,80 0,00 aperto IT/2007/001751 12.811,96 0,00 7.369,32 5.442,64 aperto IT/2007/001752 21.745,67 0,00 21.745,67 0,00 aperto IT/2007/001762 20.737,14 0,00 20.737,14 0,00 aperto IT/2007/001766 14.230,40 0,00 9.890,52 4.339,88 aperto IT/2007/001844 17.399,79 0,00 17.399,79 0,00 aperto IT/2007/001845 19.812,30 0,00 19.812,30 0,00 aperto IT/2007/001853 26.061,00 0,00 26.061,00 0,00 aperto IT/2007/001865 45.216,11 0,00 45.216,11 0,00 aperto IT/2007/001868 29.262,13 0,00 24.175,69 5.086,44 aperto IT/2007/001877 56.198,19 0,00 56.198,19 0,00 aperto IT/2007/001878 200.000,00 0,00 0,00 200.000,00 recuperato IT/2007/001895 14.693,56 0,00 14.693,56 0,00 aperto IT/2007/002011 1.331.377,17 0,00 1.331.377,17 0,00 aperto IT/2007/002077 22.177,89 0,00 22.177,89 0,00 aperto IT/2007/002119 265.256,03 265.256,03 0,00 0,00 archiviato IT/2007/002122 6.808.424,60 0,00 6.808.424,60 0,00 aperto IT/2007/002123 149.722,57 149.722,57 0,00 0,00 archiviato IT/2007/002124 149.722,57 149.722,57 0,00 0,00 archiviato IT/2007/002125 172.888,00 0,00 172.888,00 0,00 aperto IT/2007/002128 24.433,11 24.433,11 0,00 0,00 archiviato IT/2007/002157 10.770,68 0,00 10.770,68 0,00 aperto IT/2007/002158 20.909,80 20.909,80 0,00 0,00 archiviato IT/2007/002204 13.051,35 13.051,35 0,00 aperto IT/2007/002208 144.300,87 0,00 0,00 144.300,87 recuperato
Totale 13.119.617,35 623.860,47 11.643.237,99 852.518,95 L’importo relativo alla spesa irregolare del caso IT/2007/002122 è stato aggiornato recentemente (originariamente era di euro 4.851.168,17), con un incrementi di circa 2 milioni di euro. Per il caso IT/2007/002204 l’AGEA ha comunicato con nota 1100 del 16 luglio 2010 che a seguito di sentenza della Sezione giurisdizionale della Corte dei conti n. 572/2009 l’importo è stato ridotto in 2.677,44 euro.
Irregolarità e frodi in materia agricola
81
Nel 2008 le comunicazioni per irregolarità e frodi effettuate dal MiPAAF sono
state 3396, di cui solo uno è stato chiuso per avvenuto recupero per compensazione
automatica per euro 11.290,86, altri 7 sono stati archiviati97, per un importo
complessivo di euro 383.430,80, per diverse motivazione fra le quali desta
preoccupazione quella nella quale l’irreperibilità del soggetto beneficiario rende
difficile recuperare 267.000 euro (caso IT/2008/124), somma percepita grazie ad
una pratica fraudolenta, consistita nella falsa dichiarazione relativa al possesso
fittizio del terreno.
I 25 casi attualmente aperti complessivamente hanno un importo da
recuperare pari a 5.213.514,81 euro.
E’ da evidenziare che oltre il 50% di tale importo (euro 2.839.294,52) è
rappresentato dalla somma di due soli casi (IT/2008/138 e 139) in cui il beneficiario
dell’aiuto è rappresentato dalla stessa società, a cui è, inoltre, riconducibile, tra le
comunicazioni del 2009, un altro caso (IT/2009/10043) per un importo di euro
846.312,43, con somme complessivamente irregolari a carico del medesimo
soggetto di euro 3.685.606,95. Per questi tre casi sono pendenti altrettanti
procedimenti penalmente rilevanti.
Destano preoccupazione le irregolarità da ultimo segnalate, due delle quali
accertate nel 2008, rilevanti sia per gli importi che per le modalità attuative,
caratterizzate da comportamenti fraudolenti del beneficiario, alle quali fa seguito
un’irregolarità accertata nel 2009, posta in essere dal medesimo beneficiario per
importi elevati anch’essa realizzata con pratica fraudolenta.
Le irregolarità segnalate sono state individuate soprattutto nel settore della
zootecnia/carni ovine e bovine (15 casi), nel settore ortofrutticolo della
96 Non è stato conteggiato il caso IT/2008/16 per il quale, in realtà, non è chiaro l’ambito territoriale sul quale il fenomeno ricade. Nel citato caso infatti sono coinvolti sei soggetti che hanno la residenza in Calabria, ma non si evince se l’aiuto ricada in questa Regione o in Puglia dove risiedono circa altri 45 dei beneficiari della relativa erogazione le imputazioni contro i soggetti frodatori sono pendenti davanti al Tribunale di Trani (BA). Per tali motivi la Sezione ha ritenuto di inserire questa frode nella casistica esposta nel capitolo relativo alla Regione Puglia. L’importo illecitamente percepito è di euro 1.489.856,33. 97 - il caso IT/2008/124 con provvedimento dell’UCCU del 2/11/2009, per certificazione di irreperibilità del soggetto rilasciata dal Comune e dai Carabinieri di Palmi, senza poter recuperare i 266.680,66 euro; - del caso IT/2008/154 la scheda precisa che vi è stata conclusione del procedimento senza che siano
state fornite altre notizie in merito; - il caso IT/2008/157 con provvedimento seguito a verbale della Guardia di finanza di Palmi che
annulla la contestazione relativa alla campagna 2006, lasciando da recuperare un importo di euro 1.169.41;
- il caso IT/2008/158 con provvedimento che rettifica l’importo a euro 564,06 a seguito del verbale della Guardia di finanza di Palmi;
- il caso IT/2008/201 è stato archiviato in quanto l’importo irregolare originariamente segnalato, relativo a quattro campagne (18.537.41 euro), è passato a 6.319,87 euro con sentenza 207 del 4/5/2009 della Sezione giurisdizionale della Corte dei conti per la Regione Calabria;
- per i casi IT/2008/214 e IT/2008/215 l’azione di recupero è stata abbandonata per insussistenza del debito come da rispettivi provvedimenti UCCU n. 3848 e 3850 del 13/7/2009.
Irregolarità e frodi in materia agricola
82
trasformazione dei pomodori (8 casi), nell’ambito della produzione dell’olio di oliva
(5) e nello sviluppo rurale (5).
La banca dati dell’AGEA ha segnalato quali organismi accertatori delle
somme indebitamente percepite, oltre alla Guardia di finanza nell’espletamento
delle proprie funzioni di controllo di natura fiscale (11 casi), la Corte dei conti e in
generale controlli giudiziari (21 casi) e l’AGECONTROL (solo per 1 caso) nell’ambito
delle sue competenze di controllore di II livello.
Unicamente per il caso archiviato per irreperibilità del soggetto autore della
frode e già menzionato (IT/2008/124), è stata segnalata la prassi adottata al fine
della percezione dell’aiuto, che rientra nella fattispecie della falsa dichiarazione
relativa al possesso fittizio di terreno; in tutti gli altri casi le notizie in merito alle
modalità di realizzazione del fatto sono state indicate in modo generico (mancato
rispetto delle condizioni regolamentari).
Fatti salvi solo in quattro casi in cui per il recupero delle somme è stata
avviata la procedura amministrativa, per tutti gli altri l’individuazione
dell’irregolarità è sfociata in procedimenti penali. In circa i due terzi dei casi è stata
disposta la sospensione cautelare, mentre è previsto il recupero attraverso la
compensazione automatica solo in un numero esiguo di casi.
Si inserisce di seguito il prospetto riepilogativo delle irregolarità segnalate:
Irregolarità e frodi in materia agricola
83
Prospetto 7 – Calabria - Anno di comunicazione 2008
n° caso importi irregolari
archiviati importi da recuperare
importo recuperati
Stato
IT/2008/33 21.526,61 21.526,61 aperto
IT/2008/123 144.283,52 144.283,52 aperto IT/2008/124 266.680,86 266.680,86 0,00 archiviato IT/2008/126 52.231,78 52.231,78 aperto IT/2008/129 27.171,01 27.171,01 aperto IT/2008/138 2.370.891,46 2.370.891,46 aperto IT/2008/139 468.403,06 468.403,06 aperto IT/2008/140 128.190,00 128.190,00 aperto IT/2008/141 44.127,06 44.127,06 aperto IT/2008/142 208.303,36 208.303,36 aperto IT/2008/143 631.124,98 631.124,98 aperto IT/2008/146 18.103,29 18.103,29 aperto IT/2008/148 163.958,88 163.958,88 aperto IT/2008/149 515.206,95 515.206,95 aperto IT/2008/152 11.081,08 11.081,08 aperto IT/2008/154 34.111,20 34.111,20 0,00 archiviato IT/2008/155 20.115,25 20.115,25 aperto IT/2008/156 10.921,50 10.921,50 aperto IT/2008/157 11.457,50 11.457,50 0,00 archiviato IT/2008/158 31.222,65 31.222,65 0,00 archiviato IT/2008/163 95.448,10 95.448,10 aperto IT/2008/164 10,370,63 0,00 aperto IT/2008/167 93.508,16 93.508,16 aperto IT/2008/175 28.256,22 28.256,22 aperto IT/2008/179 11.781,00 11.781,00 aperto IT/2008/183 13.127,14 13.127,14 aperto IT/2008/184 92.338,77 92.338,77 aperto IT/2008/185 11.290,86 0,00 11.290,86 recuperato IT/2008/200 17.994,99 17.994,99 aperto IT/2008/201 6.319,87 6.319,87 0,00 archiviato IT/2008/214 15.204,39 15.204,39 0,00 archiviato IT/2008/215 18.434,33 18.434,33 0,00 archiviato IT/2008/216 25.420,64 25.420,64 aperto
Totale 5.608.236,47 383.430,80 5.213.514,81 11.290,86
I dati pervenuti alla Sezione relativamente all’anno di comunicazione 2009,
evidenziano 17 segnalazioni per un importo di spesa complessiva pari a euro
1.681.578,84. Il settore in cui sono state riscontrate le irregolarità è
prevalentemente quello della zootecnia/bovino, ovino, caprino e, per un numero
molto esiguo, il settore ortofrutticolo.
L’analisi ha evidenziato che molte delle segnalazioni sono emerse da
inchieste della Procura regionale presso la Sezione giurisdizionale Calabria della
Corte dei conti, le cui sentenze di condanna sono state comunicate all’AGEA
mettendo in moto tutte le procedure di recupero. Si tratta di 11 casi di frode la cui
origine risiede nelle fattispecie del “mancato rispetto degli obblighi assunti” e “nelle
Irregolarità e frodi in materia agricola
84
dichiarazioni contenenti elementi falsificati o non corretti”. Solo uno fra questi è
stato archiviato per avvenuto recupero attraverso la compensazione legale (euro
13.620,74). Un’ altro caso è stato invece archiviato in seguito al provvedimento di
rettifica degli importi, che sono stati aggiornati a 2.141,10 euro, peraltro restituiti.
Restano aperti ancora 15 casi, per un importo irregolare complessivo di euro
1.665.817,00, di cui solo due sono mere irregolarità. Per tutti gli altri è in corso
procedimento penale nella fase preliminare. L’AGEA ha adottato la sospensione
cautelativa dei pagamenti registrandola nel sistema informatico (“blocco
informatico”) delle erogazioni, ed è stata segnalata l’attivazione delle procedure di
recupero delle somme indebite.
Qui di seguito è inserito il prospetto relativo alle comunicazioni del 200998.
Prospetto 8 - Calabria – Anno di comunicazioni del 2009
n° caso importi irregolari
archiviati importi da recuperare
importi recuperati
Stato
IT/2009/10001 289.087,30 289.087,30 aperto IT/2009/10005 13.620,74 0,00 13.620,74 recuperato IT/2009/10027 44.776,40 0,00 44.776,40 aperto IT/2009/10043 846.312,43 0,00 846.312,43 aperto IT/2009/10066 54.946,97 0,00 54.946,97 aperto IT/2009/10072 38.331,56 0,00 38.331,56 aperto IT/2009/10073 18.064,18 0,00 18.064,18 aperto IT/2009/10074 15.537,20 0,00 15.537,20 aperto IT/2009/10076 2.141,10 0,00 2.141,10 recuperato IT/2009/10092 38.030,38 0,00 38.030,38 aperto IT/2009/10093 33.191,86 0,00 33.191,86 aperto IT/2009/10094 165.329,94 0,00 165.329,94 aperto IT/2009/10163 22.953,81 0,00 22.953,81 aperto IT/2009/10202 25.094,03 0,00 25.094,03 aperto IT/2009/10203 40.318,18 0,00 40.318,18 aperto IT/2009/10206 14.588,66 0,00 14.588,66 aperto IT/2009/10230 19.254,10 0,00 19.254,10 aperto
totale 1.681.578,84 0,00 1.665.817,00 15.761,84
98 Oltre ai summenzionati casi, ne esiste un altro di ben altra entità che non sembra opportuno inserire nell’elenco nonostante 51 dei 117 soggetti beneficiari del relativo aiuto abbiano la loro residenza anagrafica/legale nella Regione oggetto di questo capitolo. Si tratta del caso 10041, che riguarda una frode molto ingente la cui individuazione è stata oggetto di inchiesta da parte dell’Autorità giudiziaria e per la quale è in corso un giudizio presso il Tribunale di Pescara. I coautori della frode risiedono in altre 9 Regioni: Puglia (13 soggetti), Lazio (2), Sardegna (8), Veneto (2), Umbria (10), Marche (25), Lombardia (1), Emilia Romagna (4) e Abruzzo (1). La Sezione ha ritenuto di inserire questa frode nella casistica della Regione Puglia.
Irregolarità e frodi in materia agricola
85
4.7.2 - L’analisi specifica relativa alle irregolarità nella Regione Puglia
Per la Regione Puglia i casi di irregolarità riscontrati sono complessivamente
35 per gli anni che vanno dal 2003 al 2009 per un importo di spesa irregolare di
euro 18.359.107,11.
Ma si rilevano dal confronto degli elementi inseriti nelle due banche dati
pervenute alla Sezione (MiPAAF e AGEA) delle discrasie anche con riguardo agli
importi rappresentati.
Nel rinviare alle osservazioni formulate su tale profilo al paragrafo 4.7 si è
ritenuto in tale analitica trattazione tener conto dei dati più aggiornati contenuti
nella banca dati debitori di AGEA.
Si rileva innanzitutto che sono stati chiusi, per avvenuto recupero, solo 4
casi, uno la cui prima comunicazione è del 2003, altri due del 2008 e uno del 2009.
L’importo complessivamente recuperato è di euro 201.302,86.
Ad essi si aggiungono altri 4 casi chiusi per archiviazione, per un importo
complessivo di 235.612,70 euro, con provvedimento UCCU a seguito, in un caso, di
sentenza del Tribunale di Lecce e in un altro caso per la segnalazione
dell’Ispettorato centrale repressione frodi, mentre per gli ultimi due casi archiviati
(IT/2007/002059 e IT/2009/0010185) l’AGEA in sede di contraddittorio ha
trasmesso i relativi provvedimenti di archiviazione da cui si evince che nel primo
caso è inesistente l’irregolarità e nell’altro è stata erroneamente riaperta per lo
stesso caso la scheda OLAF.
Oltre il 77% dei casi comunicati risulta, pertanto, ancora aperto ed il relativo
importo da recuperare è di euro 17.918.897,55 (più del 97% dell’intera spesa
irregolare).
Irregolarità e frodi in materia agricola
86
Prospetto 1 – situazione generale Puglia99 totale segnalazioni casi ancora aperti casi chiusi(a) anno di
comunicazione n°casi Importi(b) n°casi Importi( c) n°casi Importi(b)
2003 2 202.034,52 0 0,00 2 202.034,52
2006 2 249.490,29 1 238.595,36 1 10.894,93
2007 7 1.265.751,68 6 1.195.036,32 1 70.715,36
2008 18 2.637.142,64 16 2.510.085,64 2 123.763,00
2009 6 14.004.687,98 4 13.975.180,23 2 29.507,75
totale periodo 35 18.359.107,11 27 17.918.897,55 8 436.915,56 (a) schede chiuse per recupero o archiviazione amministrativa seguita a provvedimenti o amministrativi o sentenze; (b) gli importi sono relativi alla spesa irregolare; (c) importo da recuperare.
La Sezione, per una migliore cognizione del fenomeno, ha effettuato
un’analisi per anno di comunicazione, dalla quale si evince che la maggior parte
delle segnalazioni sono state effettuate, nell’ambito delle ispezioni della Guardia di
finanza e del Corpo forestale dello Stato, in prevalenza negli anni 2007 e 2008,
anche se l’importo di spesa irregolare più elevato è stato comunicato nel 2009, in
virtù di un’unica, ingente irregolarità penalmente rilevante.
Per quanto riguarda il 2003 la situazione è quella che segue:
Prospetto 2 - Puglia – anno di comunicazioni 2003
n° caso importi irregolari
archiviati importi da recuperare
importo recuperato
Stato
IT/2003/000005 143.967,41 143.967,41 0,00 archiviato
IT/2003/000029 58.067,11 0,00 58.067,11 recuperato
totale 202.034,52 143.967,41 58.067,11
Per entrambi i casi non vi sono somme da recuperare perché in un caso il
recupero è stato già effettuato ricorrendo alla compensazione legale, e nell’altro è
stata disposta l’archiviazione dall’Ispettorato centrale repressione frodi, cui è
seguito provvedimento dell’UCCU nel novembre 2008.
99 Sono compresi in questa casistica due casi i cui soggetti coinvolti nell’indebito risiedono in altre Regioni oltre che in Puglia. Si tratta dei caso IT/2008/16 e IT/2009/10041, di cui si parlerà più specificatamente nel corso del capitolo. Non si è ritenuto, invece, di dover inserire il caso IT/2008/182, frode emersa nell’ambito di un’inchiesta giudiziaria, per una spesa complessiva di euro 2.242.605,00, di cui ne sono stati recuperati 653.887,13, in cui sono coinvolti 36 soggetti residenti o con sede legale in ben 5 Regioni diverse (1 in Puglia, 3 in Toscana, 2 in Basilicata, 29 Umbria e 1 in Veneto). Il Ministero per le politiche agricole e forestali segnala questa frode in Toscana, ma come è stato già messo in evidenza per casi similari non sembrerebbe trattarsi dell’individuazione del territorio su cui ricade l’aiuto, ma più semplicemente della localizzazione della residenza anagrafica di uno dei soggetti, o meglio, in questo caso, della sede legale di una Azienda agricola. Non sembra che l’aiuto sia collocabile nella Regione oggetto di questo capitolo.
Irregolarità e frodi in materia agricola
87
Le due irregolarità sono state individuate: la prima dal Corpo forestale dello
Stato e la seconda dalla Guardia di finanza, rispettivamente nel settore della
produzione dell’olio e in quello vitivinicolo.
Solo per il caso 29 è stato possibile stabilire la prassi irregolare adottata, che
riguarda lo stoccaggio e la manipolazione dei prodotti, ritenuta non conforme alle
modalità indicate nei regolamenti comunitari.
Per il restante caso (5/2003) non sono emerse ulteriori informazioni circa la
motivazione dell’archiviazione in assenza di informazioni da parte
dell’Amministrazione.
Dagli elementi acquisiti dalla Sezione non risultano comunicazioni di casi in
Puglia per gli anni 2004 e 2005, mentre per il 2006 ne risultano solo due:
Prospetto 3 - Puglia – anno di comunicazioni 2006
n° caso importi irregolari
archiviati importi da recuperare
importo recuperato
Stato
IT/2006/001303 238.595,36 238.595,36 0,00 aperto
IT/2006/001305 10.894,93 10.894,93 0,00 archiviato
totale 249.490,29 10.894,93 238.595,36 0,00
Dei due suesposti casi, entrambi individuati dall’Arma dei Carabinieri
nell’ambito di ispezioni nel settore del tabacco. Nelle controdeduzione del 16 luglio
2010 AGEA ha precisato che il caso (IT/2006/1305) è stato archiviato con
provvedimento UCC del maggio del 2009 per assenza di irregolarità.
Per l’altro caso è stata disposta la sospensione cautelare dei pagamenti ed è
attualmente in corso un procedimento penale presso la Procura di Lecce, ma non
sono state fornite notizie sia con riguardo alla tipologia del reato che all’esito dello
stesso.
In nessuno dei due casi è a disposizione della Sezione l’informazione relativa
alla pratica utilizzata per la percezione indebita delle somme, notizia che è invece
necessario acquisire.
Nel 2007 sono stati comunicati 7 casi per un importo irregolare complessivo
di euro 1.265.751,68 ma di tali segnalazioni sono state trasmesse alla Sezione solo
3 delle 7 schede AFIS.
Uno di essi è (IT/2007/2059) è stato archiviato con provvedimento del 7
aprile 2009. L’AGEA nelle controdeduzioni del 16 luglio 2010 ha comunicato che
l’archiviazione è avvenuta per inesistenza dell’irregolarità.
In tutti i casi sono stati disposti provvedimenti cautelari di sospensione delle
erogazioni, ma nessun recupero, neppure parziale, è stato effettuato.
Irregolarità e frodi in materia agricola
88
Allo stato attuale rimane ancora da recuperare il 95% della spesa irregolare
(euro 1.195.036,32). Per una fattispecie penalmente rilevante (IT/2007/1806), in
cui la frode è stata posta in essere utilizzando o trasformando in modo fittizio i
prodotti e al fine di conseguire fraudolentemente aiuti comunitari hanno prodotto
falsi contratti di affitto di fondi, fittiziamente registrati, e sulla base di questi hanno
presentato consistenza aziendale fittizia, hanno prodotto falsi documenti di
trasporto, false fatture e falsi certificati di consegna tutti confluiti nella domanda di
aiuti comunitari presentata dall’organizzazione dei produttori di appartenza
ottenendone l’erogazione del relativo aiuto. La documentazione successivamente
trasmessa da AGEA ha messo in evidenza che i fatti sono stati accertati a seguito di
verifiche della Guardia di finanza nell’agosto del 2003 e nell’agosto 2005 pertanto
solo con molto ritardo è avvenuta la comunicazione all’OLAF, nel 2007. Con
riguardo alle azioni di recupero l’AGEA ha emesso l’ingiunzione di pagamento ma
dei due principali autori le notifiche effettuate hanno messo in evidenza
l’irreperibilità di uno dei soggetti e la difficoltà di rintracciare l’altro perché trasferito
mentre nei confronti dell’associazione dei produttori la cartella di pagamento
emessa dalla società concessionaria della riscossione è stata oggetto di opposizione.
Vi è in atto un procedimento penale davanti al Tribunale di Foggia.
Gli accertamenti, concernenti vari settori della Politica agricola (2 in
ortofrutticolo, 1 in zootecnia, 1 in seminativi e 3 in cereali), sono state effettuate
dalla Guardia di finanza, e due (casi IT/2007/2066 e IT/2007/2067) dal Corpo
forestale dello Stato.
Prospetto 4 - Puglia – anno di comunicazioni del 2007
n° caso importi irregolari
archiviati importi da recuperare
importo recuperato
Stato
IT/2007/001806 722.910,42 722.910,42 0,00 aperto IT/2007/001874 168.704,96 168.704,96 0,00 aperto IT/2007/001962 64.925,37 64.925,37 0,00 aperto IT/2007/002059 70.715,36 70.715,36 0,00 0,00 archiviato IT/2007/002061 83.184,89 83.184,89 0,00 aperto IT/2007/002066 75.501,23 75.501,23 0,00 aperto IT/2007/002067 79.809,45 79.809,45 0,00 aperto
totale 1.265.751,68 70.715,36 1.195.036,32 0,00
Nel 2008 le comunicazioni delle irregolarità sono state 18 per un importo
irregolarmente percepito pari a 2.637.142,64 euro: Solo per due casi è stato
possibile fino ad ora effettuare il recupero e in un altro caso è stato previsto il
Irregolarità e frodi in materia agricola
89
recupero per compensazione, pertanto la somma ancora da recuperare è di
2.510.085,64 euro.
In questa casistica è stato compreso il caso IT/2008/16 che riguarda una
irregolarità penalmente rilevante messa in atto da oltre 50 soggetti, di cui 6 in
Calabria e 45 in Puglia. L’importo complessivo della spesa irregolare ammonta a
euro 1.489.856,33, ma difficile, secondo gli elementi di cui dispone la Sezione
stabilire la ripartizione della somma nelle diverse Regioni. Si è a conoscenza che è
stata recuperata una piccolissima parte di tale importo pari a 3.294,00 euro.
La frode è emersa nell’ambito di un’inchiesta giudiziaria ed è stata
commessa nel settore della produzione dell’olio d’oliva.
A seguito degli elementi successivamente forniti da AGEA è risultata una
fattispecie di particolare gravità consistente nella commissione plurima di reati di
truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, falsità ideologiche
commessa da privati in atti pubblici, emissione di fatture per operazioni inesistenti
e dichiarazioni fraudolente mediante l’uso di fatture o altri documenti inesistenti. In
particolare è stata creata un’associazione di agricoltori e commercianti tramite la
quale si documentava l’acquisto e la successiva rivendita di quantitativi di olio
d’oliva totalmente fittizia o di gran lunga superiore a quella reale emettendo false
fatture fiscali e consentendo a numerosi produttori olivicoli di presentare false
domande di aiuto alla produzione di olio d’oliva beneficiando di indebito contributo.
La frode è stata attuata in Puglia in quanto i soggetti risiedono per la
maggior parte in questa Regione, ed inoltre è pendente il procedimento penale
presso il Tribunale di Trani (Bari), anche se l’ambito territoriale non è stato definito
né nella comunicazione della frode con la scheda AFIS né nelle banche dati centrali
nelle quali si assegna la spesa irregolare alla prima persona dell’elenco dei
beneficiari alfabeticamente ordinato, pur essendo a conoscenza degli elementi
anagrafici dei beneficiari.
Come già espresso nella parte generale della Relazione, la Sezione rileva
nella specifica situazione analizzata le menzionate difficoltà conoscitive vista la
modalità con cui le banche dati sono costruite e segnala l’utilità che esse possano
essere utilizzate non solo tenendo conto dell’anagrafico dei soggetti beneficiari ma
altresì dei territori destinatari degli aiuti. Si osserva infatti che la residenza solo in
alcuni casi può essere coincidente con il territorio sovvenzionato, ma in moltissimi
altri la possibilità di una ricerca per territorio nel quale l’aiuto ricade serve a
stabilire l’entità degli aiuti di cui ogni Regione può beneficiare, costituendo
elemento di estremo interesse anche alla luce della riforma sul federalismo, oltre ad
essere elemento utile per una più efficace politica di prevenzione, facilitando
Irregolarità e frodi in materia agricola
90
l’analisi dei rischi e limitando pratiche elusive dei controlli visto che la residenza
lascia al beneficiario la possibilità di scegliere da quale struttura amministrativa
essere gestito.
L’AGEA non ha completamente corrisposto alle richieste formulate con
riguardo ai casi ancora aperti in ordine allo stato dei contenziosi e del relativo
recupero.
In tutti i casi comunicati nel 2008 è stata disposta la sospensione cautelare
nei confronti dei beneficiari. Per 13 dei 18 casi vi è in atto il procedimento penale a
seguito di inchieste giudiziarie per le quali sono state disposte ispezioni per
accertare l’illecito. La Sezione ha chiesto ad AGEA di avere notizie sulle richiamate
situazioni anche con riguardo alle pratiche adottate per la commissione
dell’irregolarità ed in ordine allo stato del contenzioso e dei relativi recuperi.
Le segnalazioni riguardano, per circa la metà, il settore dei seminativi e per
le restanti i seguenti settori: la produzione di olio, il vitivinicolo, l’ortofrutticolo, i
cereali e lo Sviluppo rurale.
Le comunicazioni effettuate nell’anno 2008 sono così individuate.
Prospetto 5 - Puglia – anno di comunicazioni del 2008
n° caso Importi irregolari
archiviati importi da recuperare
Importo recuperato
Stato
IT/2008/16 1.489.856,33 0,00 1.486.562,33 3.294,00 aperto
IT/2008/00032 102.004,00 0,00 102.004,00 aperto
IT/2008/00034 93.876,00 0,00 0,00 93.876,00 recuperato
IT/2008/00035 43.242,00 0,00 43.242,00 aperto
IT/2008/00036 29.887,00 0,00 0,00 29.887,00 recuperato
IT/2008/00125 465.771,33 0,00 465.771,33 aperto
IT/2008/00127 23.035,40 0,00 23.035,40 aperto
IT/2008/00128 10.383,93 0,00 10.383,93 aperto
IT/2008/00131 19.215,60 0,00 19.215,60 aperto
IT/2008/00133 16.378,21 0,00 16.378,21 aperto
IT/2008/00134 14.738,25 0,00 14.738,25 aperto
IT/2008/00135 10.065,81 0,00 10.065,81 aperto
IT/2008/00136 10.021,29 0,00 10.021,29 aperto
IT/2008/00137 18.850,26 0,00 18.850,26 aperto
IT/2008/00145 86.612,00 0,00 86.612,00 aperto
IT/2008/00174 55.705,60 0,00 55.705,60 aperto
IT/2008/00204 37.196,05 0,00 37.196,05 aperto
IT/2008/00205 110.303,58 0,00 110.303,58 aperto
totale 2.637.142,64 0,00 2.510.085,64 123.763,00
Irregolarità e frodi in materia agricola
91
Per quanto riguarda le comunicazioni effettuate nel 2009, queste riguardano
6 casi, di cui due sono stati chiusi, uno per avvenuto recupero tramite
compensazione legale (euro 13.378,24), e l’altro per archiviazione (euro
10.035,00). L’AGEA nelle controdeduzione del 16 luglio 2010 ha trasmesso il
provvedimento di archiviazione da cui si evince che è stata erroneamente riaperta
per lo stesso caso la scheda OLAF.
La casistica è stata integrata con il caso IT/2009/10041, segnalato anche
nella regione Calabria, in quanto riguarda una frode che presenta, per i soggetti
coinvolti e gli elevati importi, particolare gravità. Essa vede coinvolti 117 soggetti
che risiedono in 10 Regioni differenti100. Fra essi 13 hanno la residenza anagrafica,
(in un caso la sede legale) in Puglia, ma in realtà non si evince dove è ubicato il
territorio beneficiato dall’aiuto. Il MiPAAF colloca questo caso in Puglia sembra in
virtù del fatto che la Società citata per prima nella scheda OLAF ha sede legale in
questa Regione, ma non si è in possesso di altri elementi a supporto della
collocazione territoriale.
L’importo complessivo della spesa irregolare relativa ai 6 casi è di euro
14.004.687,98, e rimangono da recuperare 13.975.180,23 euro (il 98.78% del
contributo erogato) a tal fine sono state disposti i previsti provvedimenti di
sospensione cautelare.
Altra fattispecie penalmente rilevante, è quella indicata in banca dati con
IT/2009/10024 è stata scoperta dall’ Arma dei Carabinieri nell’ambito di
un’inchiesta giudiziaria ed ha dato corso ad un procedimento penale che vede
implicati 10 soggetti, procedimento che è ancora nella fase delle indagini
preliminari.
Per gli altri casi di irregolarità non si conoscono le pratiche adottate dai
soggetti percettori delle somme e sono state attivate le procedure amministrative.
La maggior parte degli accertamenti è stata effettuata nel settore dei
seminativi e sono stati svolti dall’Arma dei Carabinieri o dal Corpo forestale dello
Stato, ed in un caso (IT/2009/10041) è emersa durante un’indagine giudiziaria.
Il prospetto che segue mostra la situazione appena illustrata:
100 Le Regioni interessate sono la Calabria con 51 soggetti coinvolti, la Puglia con 13, il Lazio con 2,.la Sardegna con 8, l’Umbria con 10, le Marche con 25, il Veneto con 2, la Lombardia con 1, l’Emilia Romagna con 4 e l’Abruzzo con 1.
Irregolarità e frodi in materia agricola
92
Prospetto 6 - Puglia – anno di comunicazioni del 2009
n° caso importi irregolari archiviati
importi da recuperare
Importi recuperati Stato
IT/2009/10024 50.848,59 0,00 44.754,08 6.094,51 aperto IT/2009/10029 112.138,57 0,00 112.138,57 0,00 aperto IT/2009/10185 10.035,00 10.035,00 0,00 0,00 archiviato IT/2009/10186 149.450,21 0,00 149.450,21 0,00 aperto IT/2009/10195 13.378,24 0,00 0,00 13.378,24 recuperato IT/2009/10041 13.668.837,37 0,00 13.668.837,37 0,00 aperto
totale 14.004.687,98 10.035,00 13.975.180,23 19.472,75
Irregolarità e frodi in materia agricola
93
4.7.3 - L’analisi specifica relativa alle irregolarità nella Regione Lazio
Per la Regione Puglia i casi di irregolarità riscontrati sono complessivamente
24 per gli anni che vanno dal 2003 al 2009 per un importo di spesa irregolare di
euro 3.579.068,23.
Ma si rileva nelle due banche dati pervenute alla Sezione (MiPAAF e AGEA)
una discrasia anche con riguardo agli importi rappresentati nelle due banche dati.
Nel rinviare alle osservazioni formulate su tale profilo al paragrafo 4.7 si è
ritenuto in tale analitica trattazione tener conto dei dati più aggiornati contenuti
nella banca dati debitori di AGEA.
La situazione delle irregolarità è quella esposta nel prospetto che segue101:
Prospetto 1 – situazione generale Lazio totale segnalazioni casi ancora aperti casi chiusi(a)* anno di
comunicazione n°casi Importi(b) n°casi Importi(c) n°casi Importi(b)
2003 3 5.099.959,57 0 0,00 3 5.099.959,57
2004 1 1.094.396,23 1 1.094.396,23 0 0,00
2005 1 162.735,72 0 0,00 1 162.735,72
2006 1 16.175,86 0 0,00 1 16.175,86
2007 3 129.645,94 1 9.973,04 2 119.672,90
2008 9 2.110.851,90 8 2.065.553,74 1 45.298,16
2009 6 438.656,36 5 409.145,22 1 29.511,14
totale periodo 24 9.052.421,58 15 3.579.068,23 9 5.473.353,35 (a) schede chiuse per recupero o archiviazione seguita a provvedimenti amministrativi o sentenze; (b) gli importi sono relativi alla spesa irregolare; (c) importo da recuperare.
A fronte di un numero abbastanza esiguo di segnalazioni l’importo
complessivo della spesa irregolare appare viceversa decisamente elevato. Infatti ai
24 casi, di cui due terzi comunicati tra il 2008 e il 2009, corrisponde un’indebita
percezione pari a euro 9.052.421,58, anche se va segnalato che quasi il 60% di tale
importo è relativo a due dei tre casi comunicati nel 2003 (vedi prospetto che
segue), peraltro ambedue chiusi.
In totale i casi chiusi sono 9, di cui 4 con provvedimento di archiviazione
(38% dell’intero importo irregolare) e 5 per avvenuto recupero (25%), per un
importo complessivo pari a circa il 63%.
Sul totale dei casi non è stato possibile riscontrare elementi relativi alle
pratiche adottate per mettere in atto l’irregolarità o la frode, se non la generica
definizione di “mancato rispetto delle condizioni regolamentari”.
101 Di otto casi la Sezione non ha ricevuto da AGEA le relative schede OLAF.
Irregolarità e frodi in materia agricola
94
Nell’esaminare in modo più dettagliato le situazioni per anno di
comunicazione, per quanto riguarda il 2003, i casi individuati sono 3, di cui 2 chiusi
perché archiviati ed uno totalmente recuperato per compensazione102.
Con riferimento ai 2 casi archiviati, il primo (6/2003) è stato oggetto di
provvedimento emesso nel 2005 dall’Ispettorato centrale repressione frodi, cui è
seguito provvedimento dell’UCCU a distanza di quasi 5 anni, mentre per il secondo
(78/2003) di elevatissimo importo (3.449.017,75 euro) dalla banca dati si riscontra
il fallimento della società beneficiaria.
Riferisce l’AGEA nelle controdeduzione del 16.07.2010 che si è in presenza di
un provvedimento di archiviazione del 14 ottobre 2008 di insussistenza del credito
riferendosi le relative condotte a periodi diversi da quelli contestati.
Con riguardo al caso 60/2003 per il quale è intervenuto il recupero, AGEA in
adunanza ha precisato che c’è stato un errato inserimento degli importi nella banca
dati e che l’importo esatto da recuperare e recuperato è pari a 1.599.233 euro.
Nel prospetto che segue è esposto il quadro della situazione:
Prospetto 2 - Lazio – anno di comunicazioni 2003
n° caso importi irregolari
archiviati importi da recuperare
importo recuperato
Stato
IT/2003/000006 51.708,82 51.708,82 0,00 archiviato
IT/2003/000060 1.599.233,00 0,00 1.599.233,00 recuperato
IT/2003/000078 3.449.017,75 3.449.017,75 0,00 archiviato
totale 5.099.959,57 3.500.726,57 0,00 1.599.233,00
Tutti e tre i casi sono stati scoperti nel corso dello svolgimento dell’attività
ispettiva della Guardia di finanza, il primo nell’ambito del settore della produzione
dell’olio, gli altri due nel settore ortofrutticolo, ma non sono stati forniti alla Sezione
elementi relativi alle modalità attuative delle irregolarità .
Nel 2004 si evidenzia un unico caso individuato nel corso di un’inchiesta
giudiziaria ha un importo irregolare percepito pari a euro 1.094.396,23.
L’AGEA in sede di contradditorio ha trasmesso la scheda OLAF dalla quale si
evince che il fallimento originariamente aperto è stato chiuso per mancanza di
attivo e che sono state iscritti le somme indebite a ruolo e che si è in attesa degli
esiti
102 Il relativo importo indicato nel prospetto (euro 2.096.183,23) è quello tratto dalla banca dati MiPAAF, AGEA ne segnala uno differente (1.636.935,62 euro) senza peraltro fornirne motivazione. Non è stato possibile il riscontro sulla scheda OLAF in quanto non è stata fornita da AGEA alla Sezione. Comunque l’importo è segnalato come recuperato in entrambe le banche dati.
Irregolarità e frodi in materia agricola
95
L’irregolarità è stata riscontrata nel settore ortofrutticolo/trasformazione
pomodori e agrumi e su essa è in corso ancora un procedimento giudiziario, di cui
non sono stati resi noti gli esiti.
Prospetto 3- Lazio – anno di comunicazioni 2004
n° caso importi irregolari
archiviati importi da recuperare
importo recuperato
Stato
IT/2004/000075 1.094.396,23 0,00 1.094.396,23 0,00 aperto
E’ stato invece recuperato per compensazione l’intero importo relativo
all’unico caso comunicato nel 2005, anche se su di esso pende ancora il
procedimento penale.
L’individuazione è stata operata dalla Guardia di finanza nell’ambito di
controlli ispettivi nel settore ortofrutticolo, ma come per la totalità dei casi di questa
Regione non si hanno elementi riconducibili alle prassi adottate.
Prospetto 4 - Lazio – anno di comunicazioni 2005
n° caso importi irregolari
archiviati importi da recuperare
importo recuperato
Stato
IT/2005/001110 162.735,72 0,00 0,00 162.735,72 recuperato
Nel 2006 per il caso segnalato è intervenuto il recupero per compensazione.
La fattispecie ha interessato il settore della zootecnia. Anche su questa situazione è
in corso un procedimento giudiziario, ed un ricorso amministrativo è stato
presentato dal soggetto beneficiario dell’aiuto, ma non sono stati forniti altri
elementi da ritenere invece di estrema utilità.
Prospetto 5 - Lazio – anno di comunicazioni 2006
n° caso importi irregolari
archiviati importi da recuperare
importo recuperato
Stato
IT/2006/001309 16.175,86 0,00 0,00 16.175,86 recuperato
totale 16.175,86 0,00 0,00 16.175,86
Le 3 irregolarità comunicate nel 2007 hanno interessato diversi settori
(Sviluppo rurale, settore ortofrutticolo, seminativi), in due casi sono state accertate
dalla Guardia di finanza (casi 1708 e 2206) e nel terzo caso dal Corpo forestale
dello Stato.
Come si evince dal prospetto che segue, in un caso vi è stato il recupero
totale per compensazione. L’analisi dei dati pervenuti alla Sezione ha fatto
Irregolarità e frodi in materia agricola
96
emergere che percettore di tale aiuto è una società nei confronti della quale nel
2003 era già stata individuata una irregolarità (IT/2003/000060).
L’AGEA dovrà chiarire se in tale caso prima di concedere un ulteriore
beneficio abbia svolto accurati controlli nei confronti del beneficiario che già in
passato aveva posto in essere pratiche irregolari richiamando l’attenzione sulla
circostanza che i regolamenti comunitari prevedono la possibilità di applicare la
sanzione della decadenza dal beneficio quando il soggetto abbia già posto in essere
irregolarità con pratiche fraudolente o anche con negligenze gravi (artt 114 e 94.
reg. (CE 1605/2002 così come modificato dal reg. (CE) 1995/2006).
Per uno di questi casi (il caso 1708), con importo superiore a 100.000 euro,
è stato disposto provvedimento di archiviazione nel 2008, ma non sono state rese
note le motivazioni.
L’unico caso rimasto aperto tra quelli comunicati in questa annualità, ha un
importo di spesa irregolare inferiore ai 10.000 euro.
Per tutti e tre i casi è stata avviata la sola procedura amministrativa per il
recupero.
Prospetto 6 - Lazio – anno di comunicazioni 2007
n° caso importi irregolari
Archiviati importi da recuperare
importo recuperato
Stato
IT/2007/001708 102.559,46 102.559,46 0,00 archiviato
IT/2007/001871 17.113,44 0,00 0,00 17.113,44 recuperato
IT/2007/002206 9.973,04 0,00 9.973,04 0,00 aperto
totale 129.645,94 102.559,46 9.973,04 17.113,44
Tutti i casi comunicati nel 2008 sono stati accertati dalla Guardia di finanza
nell’ambito dei controlli relativi al Programma di Sviluppo rurale per il Periodo di
programmazione 1994-1999 e hanno riguardato la Provincia di Frosinone e quella di
Rieti.
In totale si tratta di 9 segnalazioni, per 4 delle quali è in corso il
procedimento giudiziario con rilevanza penale, per un importo di spesa accertata di
euro 2.110.851,90. Di tale importo sono ancora da recuperare euro 2.065.553,74,
in quanto è stato archiviato con relativo provvedimento solo un caso per un importo
di euro 45.298,16; la Sezione non è a conoscenza della motivazione che ha dato
luogo al provvedimento di archiviazione ma non sono stati forniti da AGEA ulteriori
elementi conoscitivi.
Oltre il 70% della spesa accertata (euro 1.541.150,70) è relativa ad una sola
irregolarità caratterizzata da modalità fraudolenta per la quale è stata chiamata a
rispondere penalmente una Società per azioni (caso n. 161/2008); il relativo
Irregolarità e frodi in materia agricola
97
procedimento giudiziario è stato avviato di recente ed è ancora nella fase delle
indagini preliminari. La relativa notizia è pervenuta alla Sezione solo attraverso
l’esame degli elementi e la lettura della banca dati debitori fornita dall’AGEA, in
quanto neanche la banca dati aggiornata al 31.12.2009 del MiPAAF ne porta
menzione. Infatti al momento della comunicazione ex art. 3, vi era l’indicazione
della sola procedura amministrativa.
Nella maggior parte delle procedure di recupero è stata adottata la
sospensione cautelare, tranne che per 3 casi per cui si è attivato il recupero
attraverso lo strumento della compensazione legale.
Solo negli ultimi due casi, riportati nel prospetto che segue, si hanno notizie
delle pratiche adottate per porre in essere l’azione irregolare (casi 203/2008 e
217/2008), esse riguardano rispettivamente la destinazione finale dei prodotti
forniti e il mancato rispetto delle norme e condizioni contrattuali, ma i limitati
elementi necessitano di ulteriori chiarimenti da parte dell’AGEA.
Prospetto 7 - Lazio – anno di comunicazioni 2008
n° caso importi irregolari
archiviati importi da recuperare
importo recuperato
Stato
IT/2008/37 30.663,00 30.663,00 0,00 aperto
IT/2008/161 1.541.150,70 1.541.150,70 0,00 aperto
IT/2008/162 45.298,16 45.298,16 0,00 archiviato
IT/2008/186 118.053,74 118.053,74 0,00 aperto
IT/2008/192 50.626,58 50.626,58 0,00 aperto
IT/2008/197 79.998,40 79.998,40 0,00 aperto
IT/2008/199 22.046,64 22.046,64 0,00 aperto
IT/2008/203 12.500,00 12.500,00 0,00 aperto
IT/2008/217 210.514,68 210.514,68 0,00 aperto
totale 2.110.851,90 45.298,16 2.065.553,74 0,00
L’entità dell’importo della spesa irregolare, individuata nel 2009 è meno
rilevante.
Infatti ai 6 casi oggetto di segnalazione corrisponde una spesa irregolare di
euro 438.656,36, di cui sono stati recuperati per compensazione solo 29.511,14
euro relativi ad un solo caso. Pertanto, l’importo complessivo che resta ancora da
recuperare per i 5 casi tuttora aperti è pari a euro 409.145,22 e a tal fine sono
state disposte le sospensioni delle erogazioni.
Il recupero ha riguardato un’irregolarità scoperta da Agecontrol nell’ambito
delle sue competenze di controllore di II livello, parallelamente è stato aperto un
procedimento giudiziario nel quale la Società beneficiaria è stata chiamata a
rispondere di “mancato rispetto delle norme e delle condizioni contrattuali”.
Irregolarità e frodi in materia agricola
98
La stessa prassi, per altro solo genericamente definita, è stata adottata in
altre tre delle situazioni segnalate, mentre per due non sono stati riscontrati
elementi riguardanti la modalità attuativa.
Delle 6 fattispecie indicate, 4 sono state individuate nell’ambito di verifiche
sulle erogazioni in Programmi di sviluppo rurale, e 2 nell’ambito della PAC ed in
particolare nei settori vitivinicolo e dei seminativi. La scoperta degli illeciti è stata
effettuata, in due casi dalla Guardia di finanza, in altri due dalla Corte dei conti
(presumibilmente nella funzione requirente, ma non si hanno altri elementi in
merito), in un caso nell’ambito di un’inchiesta giudiziaria, e nell’ultimo da
AGECONTROL.
Il prospetto che segue evidenzia la situazione finanziaria dei casi appena
illustrati:
Prospetto 8 - Lazio – anno di comunicazioni 2009103
n° caso importi irregolari archiviati
importi da recuperare
importo recuperato Stato
IT/2009/10006 48.302,97 0,00 48.302,97 aperto IT/2009/10007 11.995,50 0,00 11.995,50 aperto IT/2009/10008 29.511,14 0,00 29.511,14 recuperato IT/2009/10026 252.042,18 0,00 252.042,18 aperto IT/2009/10198 75.899,18 0,00 75.899,18 aperto IT/2009/10199 20.905,39 0,00 20.905,39 aperto
totale 438.656,36 0,00 409.145,22 29.511,14
103 Si segnala altresì il caso IT/2009/10041, di cui si è ampiamente parlato nei capitoli sulla Regione Calabria e sulla Regione Puglia, cui si rimanda, ricordando che tra il 117 soggetti implicati nella frode ve ne sono due che hanno la loro residenza anagrafica nella Regione oggetto di questo capitolo. Sui soggetti che hanno messo in atto la relativa pratica fraudolenta, pende un giudizio presso il Tribunale di Pescara. Relativamente alla Regione non si è a conoscenza dell’importo da recuperare.
Irregolarità e frodi in materia agricola
99
5 - IRREGOLARITÀ COMUNICATE NELL’AMBITO DEL FEAOG-SEZIONE
ORIENTAMENTO
L’esame delle irregolarità avviato da questa Sezione sulle tre Regioni
(Calabria, Puglia, Lazio) e dalle rispettive Sezioni di controllo per le altre Regioni
meridionali (Campania, Basilicata, Sicilia, Sardegna), ha posto in evidenza che le
irregolarità riscontrate in tali ambiti territoriali, sia per il numero dei casi di
irregolarità segnalate (553), sia per gli importi da recuperare (122.514.273,00),
superano di gran lunga il 90% delle irregolarità complessivamente segnalate in
tutto il territorio nazionale.
Le irregolarità comunicate si riferiscono a precedenti periodi di
programmazione, in via prevalente alla programmazione 2000-2006 e in misura più
ridotta alla programmazione 1994-1999 (circa il 18% del totale).
Il grafico evidenzia la situazione delle irregolarità comunicate all’OLAF e
presenti nella banca dati sui Fondi strutturali del Dipartimento per il coordinamento
delle politiche comunitarie.
Grafico – irregolarità e frodi in materia di politica agricola (FEAOG-O)
comunicazioni OLAF 2003-2009
0
5.000
10.000
15.000
20.000
25.000
30.000
35.000
40.000
45.000
50.000
Migliaia
Valle
d'Aos
ta
Piem
onte
Lombar
dia
Friuli V
.G.
P.A. T
rent
o
P.A. B
olza
no
Venet
o
Ligu
ria
Emilia
R.
Tosca
na
Umbr
ia
Mar
che
Lazio
Molise
Abruz
zo
Campa
nia
Basilic
ata
Puglia
Calab
ria
Sicilia
Sarde
gna
MiP
AAF
100
Prospetto – irregolarità e frodi in materia di politica agricola (FEAOG-O) comunicazioni OLAF 2003-2009 (1)
(euro)
2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 TOTALE
ENTE n. casi
importo da recuperare
n. casi
importo da recuperare
n. casi
importo da recuperare
n. casi
importo da recuperare
n. casi
importo da recuperare
n. casi
importo da recuperare
n. casi
importo da recuperare
n. casi
importo da recuperare
Valle d'Aosta 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 Piemonte 0 0 0 0 0 0 1 1.037.928 0 0 0 0 0 0 1 1.037.928 Lombardia 0 0 0 0 0 0 1 15.291 0 0 0 0 0 0 1 15.291 Friuli V.G. 0 0 0 0 1 288.414 0 0 0 0 0 0 0 0 1 288.414 P.A. Trento 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 P.A. Bolzano 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 Veneto 1 20.787 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1 20.787 Liguria 2 45.390 0 0 5 273.006 1 10.000 2 94.614 0 0 0 0 10 423.010 Emilia R. 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 Totale Nord 3 66.177 0 0 6 561.420 3 1.063.219 2 94.614 0 0 0 0 14 1.785.430 Toscana 2 33.828 3 567.310 6 306.235 2 66.236 1 84.000 0 0 0 0 14 1.057.609 Umbria 0 0 3 517.968 0 0 2 183.120 0 0 0 0 0 0 5 701.088 Marche 0 0 1 67.882 3 532.592 2 109.226 0 0 0 0 0 0 6 709.700 Lazio (2) 1 67.420 6 1.299.506 1 75.334 1 49.580 0 0 0 0 0 0 9 1.491.840 Molise 0 0 0 0 0 0 2 1.260.492 0 0 1 58.540 0 0 3 1.319.032 Abruzzo 0 0 0 0 1 17.190 0 0 0 0 0 0 0 0 1 17.190 Totale Centro 3 101.248 13 2.452.666 11 931.351 9 1.668.654 1 84.000 1 58.540 0 0 38 5.296.459 Campania (5) 0 0 12 1.784.021 4 120.398 8 21.642.042 33 7.642.590 3 149.499 33 2.589.862 93 33.928.412 Basilicata (4) 0 0 3 94.798 4 680.318 55 2.535.978 0 0 0 0 1 23.150 63 3.334.244 Puglia (3) 0 0 1 11.011 40 1.398.939 4 90.533 0 0 0 0 0 0 45 1.500.483 Calabria (6) 3 1.641.263 1 549.012 12 687.010 3 150.108 24 651.098 11 721.242 23 8.140.914 77 12.540.647 Sicilia (4) 1 19.935 3 93.687 6 579.990 15 23.128.961 3 3.050.841 25 6.514.079 71 12.580.465 124 45.967.958 Sardegna (4) 3 10.660.672 1 380.770 2 534.920 35 857.371 49 8.744.300 43 3.697.275 18 367.221 151 25.242.529 Totale Sud 7 12.321.870 21 2.913.299 68 4.001.575 120 48.404.993 109 20.088.829 82 11.082.095 146 23.701.612 553 122.514.273 TOTALE REGIONALE 13 12.489.295 34 5.365.965 85 5.494.346 132 51.136.866 112 20.267.443 83 11.140.635 146 23.701.612 605 129.596.162
MiPAAF 0 0 0 0 1 49.693 2 3.734.903 0 0 0 0 0 0 3 3.784.596 TOTALE GENERALE 13 12.489.295 34 5.365.965 86 5.544.039 134 54.871.769 112 20.267.443 83 11.140.635 146 23.701.612 608 133.380.758
Elaborazione Corte dei conti su dati del Dipartimento per il coordinamento delle politiche comunitarie
Note: (1) i dati degli anni di comunicazione 2003-2008 non tengono conto degli aggiornamenti comunicati all’OLAF nel 2009. (2) i dati divergono per gli anni 2005 e 2006 perché la Regione dichiara aggiornamenti non ancora comunicati al Dipartimento CPC. (3) i dati divergono per l’anno 2006 perché la Regione dichiara che un caso di irregolarità è erroneamente attribuito al FEAOG-O mentre dovrebbe essere attribuito al FESR. (4) i dati divergono perché nella relazione di controllo analitica si elencano solo i casi di irregolarità comunicati all’OLAF per la progr. 2000-2006 e non quelli della progr. 1994-1999. (5) i dati divergono perché sono riportati i dati dichiarati dalla Regione e la Sezione di controllo non ha ancora completato l’istruttoria. (6) i dati divergono perché nella relazione analitica vengono riportati gli aggiornamenti comunicati all’OLAF nel 2009.
Irregolarità e frodi in materia agricola
101
L’esame della gestione ha messo in evidenza, soprattutto nei primi anni
esaminati, la carenza delle attività di controllo e l’affidamento diffuso del controllo
di II livello a strutture esterne, che, seppure consentito dalla normativa
comunitaria, andrebbe disciplinato da ogni Amministrazione attraverso specifiche
linee di indirizzo e precise direttive rivolte a predeterminare la metodologia ed i
criteri oggettivi anche con riguardo alla scelta del campione dei soggetti da
sottoporre al controllo.
Ciò ridurrebbe il rischio che il terzo possa venire a trovarsi in posizione di
potenziale conflitto di interesse rispetto all’eventuale individuazione di irregolarità a
carico di particolari beneficiari.
Si evidenzia, positivamente, che negli ultimi anni molte irregolarità sono
state segnalate dalle strutture regionali.
Con riguardo alle irregolarità riscontrate si osserva un’estrema
parcellizzazione degli interventi che ha, verosimilmente, potuto influire sulla
difficoltà dei controlli anche in itinere.
Inoltre, sotto il profilo organizzativo, si è consolidata, presso le Regioni la
positiva tendenza a individuare un ufficio unico che segnala le irregolarità e le
trasmette al Dipartimento per il coordinamento delle politiche comunitarie, ciò ha
migliorato il regime delle comunicazioni e dello scambio di notizie, mentre tale
modalità organizzativa unitaria non è stata estesa, dalle singole Regioni , al sistema
dei recuperi i cui iter sono svolti dai responsabili di Misura.
Ciò ha reso, in diversi casi, fortemente differenziate le prassi attuative non
favorendo, anche a causa di una diffusa inerzia delle Amministrazioni, la riscossione
coattiva e la reintegra dell’erario. Nell’ambito dei recuperi su tale Fondo, ha inciso la
difficoltà di ricorrere all’istituto della compensazione legale, né per altro vanno
registrate particolari azioni cautelari e di autotutela infatti, spesso, i provvedimenti
di revoca e le relative ingiunzioni di pagamento sono poste in essere con grande
ritardo e solo a seguito delle sollecitazioni prodotte dal controllo della Corte dei
conti. Tale modalità comportamentale spesso incide, negativamente, sulla
possibilità di effettivo recupero visto che in diversi casi, a conclusione dell’iter, si
accerta lo stato di irrecuperabilità delle somme irregolari connesso con l’insolvenza
del debitore (fallimento, trasferimento delle attività, assenza di beni).
Né un particolare effetto reintegratorio, può essere assegnato alle
fideiussioni visto il limitato numero di escussioni poste in essere.
Inoltre, elemento di preoccupazione è costituito, in particolare nelle Regioni
esaminate, dall’estrema gravità dei fenomeni segnalati alcuni dei quali penalmente
rilevanti caratterizzati da dolo, in cui le modalità attuative, evidenziano falsità
Irregolarità e frodi in materia agricola
102
documentali ed artifizi e raggiri e l’attività si è resa possibile grazie al concorso e
alla relativa responsabilità di funzionari che per omesso controllo o per false
certificazioni di conformità, hanno attestato la regolarità delle domande o dei
progetti o dei lavori o il comportamento dei soggetti con compiti ispettivi che hanno
falsificato documenti amministrativi al fine di eludere l’attività investigativa in corso.
In alcuni casi è stato possibile riscontrare la reiterazione del comportamento in
diverse annualità a carico dei medesimi soggetti.
5.1 - Il fenomeno nella Regione Calabria
5.1.1 - Descrizione del fenomeno nella Regione Calabria
Va premesso che i dati e gli elementi esposti sono stati oggetto di ampio
contraddittorio con la Regione Calabria che con disponibilità ha corrisposto alle
richieste istruttorie della Corte dei conti compilando, altresì, il questionario
predisposto dalla Sezione104.
5.1.2 - Il programma operativo plurifondo 1994-1999. Ambito finanziario e
livello di attuazione
La trattazione della struttura regionale preposta alla gestione e al controllo
dei Fondi comunitari richiede una preventiva esposizione dei documenti
programmatori relativi ai periodi 1994-1999 e 2000-2006.
Il Programma operativo monofondo 1994-1999 per la Regione Calabria è
stato approvato con decisione della Commissione europea C (1995) 1362 del
16.04.1995 ed è stato successivamente modificato dalla decisione C (97) 569 del 3
marzo 1997, dalla decisione C (1999) 3181 del 05.10.1999 e C (2001) 4014 del
18.12.2001. Il Programma, finanziato da un unico Fondo strutturale (FEAOG–
Orientamento) e pertanto denominato POM (Programma operativo monofondo), è
articolato nell’Asse I – Diversificazione, valorizzazione delle risorse agricole e
sviluppo rurale.
Esso si suddivide in:
- Sottoasse 1 – Risorse agricole e infrastrutture di supporto105: si pone
l’obiettivo di valorizzare le produzioni tipiche ed innovative proseguendo sulla
strada intrapresa con il PO 1989-1993. Nel sottoprogramma sono iscritte le
104 Nota prot. 3176 del 04.06.2009 Regione Calabria – Dipartimento 3 Programmazione nazionale e comunitaria, in risposta alla nota prot. 517 del 30.04.2009 della Corte dei conti – Sezione del controllo affari comunitari ed internazionali.Nota del 25.06.2010 prot.n. 4508. 105 Si compone delle seguenti 7 Misure: Misura 1 Colture arboree; Misura 2 Colture protette e semiforzate; Misura 3 Produzioni no food; Misura 4 Qualificazione prodotti agricoli; Misura 5 Impianti irrigui; Misura 6 Miglioramento igienico, benessere degli animali; Misura 7 Ricerca e sperimentazione.
Irregolarità e frodi in materia agricola
103
iniziative relative alle colture arboree tradizionali (no food) integrata dalla
ricerca e sperimentazione. Sono incluse anche le iniziative mirate ai servizi per
il miglioramento della qualità del latte ed alla razionalizzazione degli impianti
irrigui ed il raccordo con i grandi invasi;
- Sottoasse 2 - Sviluppo rurale106: sono state inserite delle iniziative rivolte in
modo precipuo allo sviluppo rurale. In questa direzione vanno gli interventi per
le infrastrutture rurali e la creazione di spazi verdi così come per le iniziative
tendenti a creare integrazione al reddito aziendale (apicoltura, agriturismo).
Inoltre sono previsti interventi a sostegno della zootecnia (ovicaprini e
ungulati) praticata in aree marginali e all’ovicoltura;
- Sottoasse 3 – Servizi di sviluppo in agricoltura e divulgazione107: sono state
messe a disposizione delle risorse necessarie a consentire la realizzazione di
alcune attività dimostrative promosse dai servizi di sviluppo agricolo ed altri
enti. Inoltre sono previste le attività necessarie allo svolgimento del
programma ed alla diffusione del piano operativo;
- Sottoasse 4 – Adeguamento delle strutture agricole nel quadro della riforma
della politica agricola comune108: interviene nel settore agroalimentare sia in
complessi aziendali già esistenti da ammodernare ed innovare sia tramite
nuove realizzazioni con tecnologia avanzata. Inoltre sono previsti gli interventi
a sostegno dei redditi dell’agricoltura delle aree svantaggiate e l’inserimento
dei giovani in agricoltura e i piani di miglioramento aziendale così come
previsto dal reg.2382/1992 e dal reg.950/1997;
- Sottoasse 5 - Misure in corso109: individua le iniziative previste da regolamenti
comunitari, avviate nel precedente periodo di programmazione dei Fondi
strutturali, per le quali erano stati assunti impegni nei riguardi di imprenditori
agricoli e non finanziate per carenza di fondi.
L’attuazione finanziaria dell’Asse I Programma operativo monofondo 1994-
1999 è stata la seguente:
106 Si compone delle seguenti 8 Misure: Misura 1 Apicoltura; Misura 2 Recupero strutture e valorizzazione dei prodotti tipici artigianali ed agricoli; Misura 3 Interventi finalizzati alla fruizione dello spazio verde a supporto del territorio rurale; Misura 4 Allevamenti ovicaprini e ungulati; Misura 5 Piante aromatiche ed officinali; Misura 6 Acquedotti, elettrificazione e viabilità rurale; Misura 7 Colture da seme e da guscio. Fico; Misura 8 Olivo. 107 Si compone delle seguenti 2 Misure: Misura 1 Promozione e divulgazione agricola; Misura 2 Valutatore programma, Assistenza tecnica, acquisizione attrezzatura informatica, diffusione ed informazione. 108 Si compone delle seguenti 2 Misure: Misura 1 Miglioramento delle strutture di trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli - reg. 866/90, reg. 951/97; Misura 2 Piani di applicazione dei reg. 2328/91 e reg. 950/97. 109 Si compone della Misura 1 Miglioramento delle strutture produttive agrumicole, piani di miglioramento aziendale.
Irregolarità e frodi in materia agricola
104
Prospetto 1 – Attuazione finanziaria POM 1994-1999110 (euro)
Regione Calabria
Pagamenti al 31.03.2003 POM 1994-1999
Risorse complessive
Quota comunitaria Quota nazionale Quota comunitaria
Asse I Diversificazione, valorizzazione delle risorse agricole e sviluppo rurale
508.511.179,05 249.365.539,24 112.498.057,83 238.073.193,30
Totale 508.511.179,05 249.365.539,24 112.498.057,83 238.073.193,30
Elaborazione su dati Regione Calabria
5.1.3 - Il Programma operativo regionale 2000-2006. Ambito finanziario e
livello di attuazione
Il Programma operativo regionale 2000-2006 è stato approvato con la
decisione della Commissione C (2000) 2345 del 08.08.2000 ed è stato
successivamente modificato con le seguenti decisioni: C (2001) 4014 del
18.12.2001, C (2003) 176 del 22.05.2003, C (2004) 5187 del 15.12.2004, C
(2007) 2363 del 16.04.2007. La strategia del POR Calabria per conseguire
l’obiettivo generale è stata articolata con l’individuazione degli obiettivi globali,
definiti a livello nazionale nel QCS e degli obiettivi specifici, anch’essi definiti a
livello nazionale nel QCS per ogni settore di intervento. In questo ambito gli
obiettivi globali hanno assunto un carattere programmatico e, insieme, strategico-
politico. Dalla visione complessiva dei problemi e delle potenzialità della Calabria e
dall’esame delle esperienze del precedente periodo di programmazione, è derivata
l’identificazione di sei Assi prioritari111, che il POR ha assunto come settori
d’investimento su cui intervenire nel periodo di programmazione.
Il POR Calabria 2000-2006, parte FEAOG-O, ha finanziato interventi su due
Assi Prioritari:
- Asse I “Risorse Naturali” che comprende 2 Misure: la Misura 1.3 Sistemi
irrigui delle aree agricole e la Misura 1.5 Sistemi naturali;
- Asse IV “Sistemi locali di sviluppo” che comprende 13 Misure: Misura 4.5 –
Investimenti aziende agricole; Misura 4.6 Miglioramento delle condizioni di
trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli; Misura 4.7 –
Commercializzazione dei prodotti agricoli di qualità; Misura 4.8 – Avviamento dei
sistemi di consulenza aziendale e di servizi di sostituzione e di assistenza alla
110 Si precisa che il quadro finanziario finale del POM 1994-1999 – Regione Calabria, risulta successivamente modificato a causa delle detrazioni operate in conseguenza dell’Audit della Commissione europea. 111 Asse I, Valorizzazione delle risorse naturali e ambientali (Risorse naturali); Asse II, Valorizzazione delle risorse culturali e storiche (Risorse culturali); Asse III, Valorizzazione delle risorse umane (Risorse umane); Asse IV, Potenziamento e valorizzazione dei sistemi locali di sviluppo (Sistemi locali di sviluppo); Asse V, Miglioramento della qualità delle città, delle istituzioni locali e della vita associata (Città); Asse VI, Rafforzamento delle reti e nodi di servizio (Reti e nodi di servizio).
Irregolarità e frodi in materia agricola
105
gestione delle aziende agricole; Misura 4.9 Silvicoltura; Misura 4.10 –
Diversificazione delle attività agricole o di ambito agricolo al fine di creare
pluriattività o fonti di reddito alternative; Misura 4.11 – Miglioramento delle
condizioni economiche, sociali e della qualità della vita nelle aree rurali; Misura
4.14 – Insediamento di giovani agricoltori; Misura 4.15 – Formazione; Misura 4.16
– Ricomposizione fondiaria; Misura 4.17 – Sviluppo e miglioramento
d’infrastrutture che incidono sullo sviluppo dell’agricoltura; Misura 4.18 –
Ripristino del potenziale produttivo agricolo danneggiato da calamità naturale e
introduzione di mezzi di prevenzione; Misura 4.19 – Ingegneria finanziaria.
L’attuazione finanziaria dell’Asse I e IV e delle Misure indicate per il POR
2000-2006 d’interesse per la presente indagine, è stata la seguente:
Irregolarità e frodi in materia agricola
106
Prospetto 2 – Attuazione finanziaria POR 2000-2006 (euro)
POR 2000-2006 Impegni al 31.06.2009 Pagamenti al 31.06.2009
Asse Misure
Risorse complessive
Quota Comunitaria
Quota nazionale
Quota comunitaria
Quota nazionale
Quota comunitaria
1.3 – sistemi irrigui 198.462.941,92 99.231.470,99 71.151.348,66 71.151.348,66 54.474.845,34 54.474.845,34
1.5 – sitemi naturali 150.019.454,28 75.009.727,23 53.802.272,23 53.802.272,23 50.271.500,57 50.271.500,57
4.5 - investimenti nelle aziende agricole
753.716.821,66. 220.630.170,28 445.635.876,83 164.297.437,43 342.198.279,36 129.994.482,3
4.6 – miglioramento delle condizioni di trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli
252.615.141,6 69.727.390,45 156.993.499,98 55.729.603,52 116.119.168,62 42.121.997,37
4.7 – commercializzazione dei prodotti agricoli di qualita’
4.490.091,37 2.238.795,67 2.186.434,41 2.173.956,39 1.896.058,84 1.883.580,82
4.8 – avviamento dei sistemi di consulenza e di assistenza alla gestione delle aziende agricole
20.395.350,37 9.549.135,19 10.099.840,00 8.868.235,96 9.290.164,71 8.074.701,19
4.9 - silvicoltura 215.292.234,91 103.181.537,33 100.335.292,95 91.406.903,11 175.914.550,62 85.158.692,2
4.10 - diversificazione delle attivita’ agricole o di ambito agricolo al fine di creare pluralita’ o fonti di reddito alternative
81.881.552,9 17.552.420,64 62.123.783,06 16.971.040,99 51.185.062,89 13.710.213,86
4.11 – miglioramento delle condizioni economiche, sociali e della qualita’ della vita nelle aree rurali
39.502.025,56 17.656.481,33 20.747.837,86 16.696.627,90 12.978.048,73 10.252.057,52
4.14 – insediamento dei giovani agricoltori
45.430.000,00 22.715.000,00 21.290.000,00 21.290.000,00 19.300.000,00 19.300.000,00
4.15 - formazione 1.585.030,94 792.515,46 689.976,28 689.976,28 675.004,89 675.004,89
4.16 - ricomposizione fondiaria
19.749.867,71 4.963.607,07 14.786.014,09 4.963.525,43 14.786.014,09 4.963.525,43
4.17 – sviluppo e miglioramento di infrastrutture che incidono sullo sviluppo dell’agricoltura
93.218.820,6 46.570.159,6 46.448.273,58 46.369.773,41 31.507.292,23 31.430.371,2
4.18 – ripristino del potenziale produttivo agricolo danneggiato da calamita’ naturali e introduzione dei mezzi di prevenzione adeguati
7.771.382,74 1.756.601,82 5.796.538,41 1.692.344,69 5.403.669,13 1.582.509,7
4.19 – ingegneria finanziaria
5.185.922,00 2.592.961,00 2.592.961,00 2.592.961,00 2.592.961,00 2.592.961,00
Totale 1.135.599.816,90 694.167.974,06 1.014.679.949,34 558.696.007,00 888.592.621,02 456.486.443,39
Elaborazione su dati Regione Calabria
Irregolarità e frodi in materia agricola
107
5.1.4 - La struttura organizzativa preposta alla gestione e al controllo dei
Fondi comunitari
L’attuazione è stata affidata al Dipartimento 6 - Agricoltura, Foreste e
Forestazione, Settore 3 “Sviluppo rurale, zootecnia, riordino e trasformazione
fondiaria”. Entrambe le strutture amministrative sono dirette da un dirigente.
Le singole Misure sono state affidate ai responsabili di Misura scelti tra i
Dirigenti di servizio ovvero tra i funzionari regionali di Categoria D a cui è stato
riconosciuto, nell’ordinamento regionale, un emolumento accessorio connesso
all’istituto della Posizione organizzativa112.
Le attività concernenti la gestione delle Misure sono state svolte anche dalle
Aree territoriali113, uffici periferici dell’amministrazione regionale, che
funzionalmente fanno capo al Settore 1 “Affari generali, risorse umane, servizi
territoriali, enti strumentali e sub regionali” del medesimo Dipartimento 6 -
Agricoltura, foreste e forestazione.
L’organico complessivo è pari a n. 52 unità ed è coadiuvato da 20
divulgatori dell’ARSSA. L’ARSSA, Agenzia regionale per lo sviluppo e per i servizi in
agricoltura, è un organismo tecnico-operativo strumentale della Regione Calabria
con personalità giuridica di diritto pubblico istituito con legge regionale 15 del
1993114 con finalità volte a favorire l'ammodernamento e lo sviluppo del comparto
primario attraverso la ricerca e la veicolazione dei processi innovativi. Le principali
attività espletate dall'agenzia riguardano l’ammodernamento dell'agricoltura, lo
sviluppo, la divulgazione, la sperimentazione e diffusione, l’assistenza alle
organizzazioni cooperative e associative di produttori agricoli.
I divulgatori sono stati impiegati dal Dipartimento in conformità a quanto
previsto dal Protocollo d’intesa sottoscritto tra ARSSA ed Assessorato agricoltura,
foreste e forestazione. I divulgatori, individuati d’intesa tra le parti e previa
acquisizione del consenso dei diretti interessati, sono stati impiegati sia presso la
sede centrale che presso le Aree territoriali in funzione dei fabbisogni.
L’attività dei divulgatori ha riguardato il supporto alla gestione delle diverse
Misure del POR (in particolare dei Piani integrati di filiera – PIF- e dei Piani integrati
112Con decisione C (2009) n. 1112 la Commissione europea ha esteso al 30.06.2009 il termine finale dell’ammissibilità delle spese relative all’intervento POR Calabria 2000–2006 in ragione dei cambiamenti significativi della situazione socio-economica e del mercato del lavoro provocati dalla crisi finanziaria che ha colpito, senza precedenti, il Paese sin dall’anno 2008. Con Deliberazione n. 108/2009 la Giunta regionale ha adottato i conseguenti provvedimenti riguardo al sistema di gestione e controllo del POR Calabria tra cui la conferma delle attività dei Responsabili di Misura e il riconoscimento della relativa Posizione organizzativa fino al 31.12.2009 per consentire lo svolgimento delle attività di chiusura del Programma disciplinate con la decisione della Commissione europea COM (2006) 3424. 113 Le Aree territoriali sono uffici periferici del Dipartimento agricoltura, foreste e forestazione del quale conservano competenze e prerogative. 114 Tale legge concepisce l'agenzia come fattore strumentale di sviluppo e di propulsione del sistema agricolo regionale.
Irregolarità e frodi in materia agricola
108
per le aree rurali - PIAR) durante le fasi d’informazione, sensibilizzazione,
animazione, istruttoria tecnica e amministrativa e durante la fase di realizzazione
(attività di monitoraggio).
Attraverso apposita gara di evidenza pubblica115, l’Autorità di gestione del
programma, a valere sulla Misura 7.1 “Attività di accompagnamento del Programma
operativo e di Assistenza tecnica” – cofinanziata dal FESR - ha provveduto a
selezionare un servizio di Assistenza tecnica116 alle attività di programmazione ed
attuazione delle Misure cofinanziate dal FEAOG-O e dallo SFOP a supporto
dell’Autorità di Gestione, del Dipartimento 6 Agricoltura, foreste e forestazione, dei
responsabili di Misura e dei beneficiari finali per tutte le operazioni programmate e
finanziate non solo con le risorse comunitarie ma, anche con le risorse rinvenienti
dai rimborsi, comunitari e nazionali, relativi ai progetti originariamente coperti da
altre fonti di finanziamento la cui disciplina è prevista al paragrafo 6.3.6 del QCS
2000-2006 Obiettivo 1. Tale attività ha assicurato un supporto anche per
l’espletamento degli adempimenti sulla chiusura degli interventi previsti dalla
decisione COM (2006) 3224 e per l’effettuazione delle verifiche tese ad accertare
che la partecipazione dei Fondi resti attribuita ad un’operazione ovvero che
quest’ultima entro cinque anni dalla data della decisione delle competenti Autorità
nazionali o dell’Autorità di gestione relativa alla partecipazione dei fondi, non abbia
subito modificazioni sostanziali.
L’Autorità di gestione del Programma operativo regionale è responsabile
dell’efficacia e della regolarità della gestione e dell’attuazione e in particolare delle
attività indicate all’art. 34 del reg. 1260/1999. L’Autorità di Gestione per il POR
Calabria 2000-2006 è stata designata nel Dipartimento 3 Programmazione
nazionale e comunitaria117 che per lo svolgimento delle sue funzioni si è avvalso
delle specifiche competenze dei tre Settori (Settore 1 – Programmazione, Settore 2
– Coordinamento e monitoraggio dei programmi e dei progetti, Settore 3 – Verifiche
e controlli dei programmi e dei progetti) e sei Servizi (Servizio 1 – Programmazione
regionale, settoriale e territoriale, Servizio 2 – Coordinamento programmi operativi
nazionali e interregionali, piano di comunicazione e partenariato, Servizio 3 –
Coordinamento dei programmi e dei progetti, Servizio 4 – Monitoraggio dei
programmi e dei progetti; Servizio 5 – Verifiche delle procedure e degli atti di
115 Di cui al decreto 4252 del 16.04.2007 pubblicato sul BURC n. 16 del 20.04.2007 - Parte III. 116 La gara è stata aggiudicata al Raggruppamento temporaneo d’imprese “Cogea ISRI” che alla data del 31.05.2009 conta un gruppo di lavoro di n. 25 unità delle quali n. 10 sono costantemente operative presso il Dipartimento agricoltura e svolgono funzioni di supporto consulenziale a supporto degli Uffici regionali. 117 Riformulato con deliberazione della Giunta regionale n. 770 del 22.11.2006 e le successive modifiche ed integrazioni tra cui la deliberazione della Giunta regionale n. 19 del 19.01.2007.
Irregolarità e frodi in materia agricola
109
gestione dei programmi operativi, Servizio 6 – Controlli dei programmi e dei
progetti) attraverso cui lo stesso è articolato118.
La dotazione organica del Dipartimento 3 è pari a n. 34 unità, di cui n. 3
dirigenti di settore, n. 4 addetti di segreteria di settore, n. 5 dirigenti d servizio, n.
12 funzionari, n. 7 dipendenti di categoria B, n. 3 dipendenti di categoria C.
La deliberazione di Giunta regionale n.235 del 19.03.2008 ha precisato che il
Dirigente generale del Dipartimento 10 “Lavoro, politiche della famiglia, formazione
professionale, cooperazione e volontariato”, ha mantenuto le funzioni di Autorità di
gestione per il POR Calabria 2000-2006. A tale scopo, si è avvalsa dei tre Settori
del Dipartimento 3 e della Segreteria tecnica119 del Comitato di sorveglianza.
Alla data del 31 maggio 2009, alla Segreteria tecnica sono state assegnate
n. 8 unità di personale interno al Dipartimento 3 di cui n. 4 di categoria D e n. 4 di
categoria C.
L’Autorità di gestione si è avvalsa, altresì, della Struttura operativa di
gestione (SOG) composta di esperti settoriali, trasversali e territoriali. La SOG
dipende organicamente dall’Autorità di gestione ed ha operato in stretta sinergia
oltre che con la stessa anche con i Dipartimenti regionali responsabili
dell’attuazione del programma. Alla data del 31 maggio 2009, la SOG, era
composta di n. 2 unità selezionate mediante procedure di evidenza pubblica e
contrattualizzate con rapporto di collaborazione coordinata e continuativa con
contratti scaduti alla data del 30 giugno 2009 e non rinnovati.
L’Amministrazione ha precisato che alle attività di coordinamento del
programma ha collaborato anche il Nucleo regionale di valutazione e verifica degli
investimenti pubblici120. Con deliberazione della Giunta regionale n. 483 del 24
luglio 2008, il Nucleo è stato assegnato alle dirette dipendenze del Dirigente
generale del Dipartimento 3 Programmazione nazionale e comunitaria.
Tale Nucleo regionale si configura come Unità organizzativa autonoma
affidata alla responsabilità del Dirigente pro-tempore del Settore programmazione
del Dipartimento 3, che si avvale di una segreteria tecnica, composta alla data del
20.06.2010 da n. 3 funzionari categoria D. I componenti del Nucleo sono n. 7, di
cui n. 6 funzionari di categoria D a tempo indeterminato con assegnazione
all’organo di cui trattasi in seguito a procedura selettiva interna e per la durata di
anni 2 rinnovabili (il rinnovo è intervenuto all’inizio dell’anno in corso), n. 1
componente a tempo indeterminato.
118 Delibera 520 del 03.08.2009. 119 Istituita con deliberazione della Giunta regionale n. 15 del 14.01.2003 e successivamente integrata con deliberazioni n. 392 del 15.06.2004 e n. 199 del 03.03.2009. 120 Di cui alla Legge 144/1999 e istituito con la deliberazione della Giunta regionale n. 249 del 20.03.2000.
Irregolarità e frodi in materia agricola
110
Per fare fronte alla complessità dell’attuazione del programma la Regione
Calabria ha avvertito l’esigenza di istituzionalizzare una sede di coordinamento del
POR Calabria 2000–2006 a supporto dell’Autorità di gestione. In tale ottica, con la
deliberazione della Giunta regionale n. 245 del 23.04.2007 è stato costituito il
Comitato regionale di coordinamento del POR Calabria 2000–2006 che nella prima
riunione di lavoro, in data 30.05.2007, si è dotato anche di un proprio regolamento
interno di funzionamento. Il Comitato è coordinato dal Dirigente generale del
Dipartimento programmazione nazionale e comunitaria ed è composto da: Autorità
di gestione del POR Calabria 2000–2006; Dirigenti generali dei Dipartimenti
competenti per gli interventi cofinanziati dal FESR, dal FSE, dal FEAOG-O e dallo
SFOP; Autorità di pagamento dei 4 Fondi strutturali; Dirigente responsabile
dell’Organismo di controllo di II livello; Direttore del nucleo regionale di valutazione
e verifica degli investimenti pubblici; Autorità regionale ambientale.
Con riguardo al Sistema di gestione e controllo, la deliberazione della Giunta
Regionale n. 245 del 23.04.2007 ha introdotto nell’organizzazione amministrativa
regionale le Unità di monitoraggio e le Unità di controllo di I livello presso ciascun
Dipartimento regionale interessato all’attuazione del programma ed alle dirette
dipendenze del Dirigente generale. La procedura ha previsto l’istituzione delle
Unità121 con decreto del Dirigente generale interessato e il loro coordinamento
funzionale attraverso il Settore 3 – Monitoraggio, verifiche e controlli dei programmi
e dei progetti – del Dipartimento 3 Programmazione nazionale e comunitaria.
L’Autorità di pagamento, in conformità agli artt. 9 e 32 del reg. 1260/1999,
all’art. 9 del reg. 438/2001 e al reg. 448/2004, è responsabile dell’elaborazione,
certificazione e presentazione delle richieste di pagamento, della ricezione dei Fondi
da parte della Commissione del versamento ai beneficiari finali per gli importi
corrispondenti ai Fondi strutturali cui hanno diritto.
Per il POR Calabria 2000–2006 l’Autorità di pagamento è stata individuata
con deliberazione n. 352 del 22.03.2005 nel Dipartimento 4 Bilancio e patrimonio,
Settore n 2 - Ragioneria generale.
L’articolazione organizzativa dell’Autorità di pagamento è risultata
formalizzata a partire dalla Deliberazione di giunta regionale n. 1025 del
25.11.2005 a seguito della quale la struttura dell’Autorità di pagamento 2000–
2006, originariamente dotata di 9 Unità per le attività relativa al solo Fondo FESR,
risulta complessivamente costituita – a seguito del rafforzamento della Segreteria
121 Tale modalità organizzativa, avviata nell’ambito della Programmazione 2000–2006, ha trovato la sua concreta realizzazione solo nell’impostazione delle modalità di attuazione dei programmi regionali a titolo di FESR, FSE e FAS del ciclo 2007 – 2013.
Irregolarità e frodi in materia agricola
111
tecnica - da n. 15 unità che operano all’interno dei 3 Servizi del Settore
competente.
Riferisce l’Amministrazione che attualmente è in corso un processo per il
potenziamento e la riorganizzazione della medesima per agevolare gli adempimenti
di chiusura del POR Calabria 2000–2006 e per l’avvio attuativo dei Programmi
operativi 2007–2013. Nel corso del 2005, sono state unificate le Autorità di
pagamento122 le cui funzioni fino a tale data erano state attribuite a 4 Autorità
ripartite per singolo Fondo. Il soggetto è stato, pertanto, individuato, unitariamente
nell’attuale Autorità di pagamento. Nel settore ricadono tre Servizi: uno per la
Gestione delle entrate - Rapporti con la tesoreria e per la gestione dei mutui
passivi; uno per la gestione della spesa e l’altro per la contabilità, il rendiconto e il
conto patrimoniale (Referente URP). All’interno della Struttura tecnica di 15 unità,
di cui n. 5 unità sono dedicate esclusivamente al FEAOG-O SFOP, ed assegnate
secondo competenze specifiche; tali unità verificano il rispetto delle disposizioni di
cui agli artt. 38, paragrafo 1, lettere c) ed e) e 32, paragrafi 3 e 4 del reg.
1260/1999, nonché delle decisioni della Commissione di cui all’art. 28 dello stesso
regolamento.
Ha osservato l’Amministrazione che tale organizzazione è scaturita da una
duplice necessità: risolvere il problema della mancata tempestività nella
trasmissione delle domande di pagamento causato dalla complessità della
preesistente procedura ed eliminare il rischio della mancata autonomia tra il
responsabile del coordinamento e l’Autorità di pagamento di ciascun Fondo, rischio
evidenziato dalla Commissione europea in sede di audit di controllo.
Per quel che concerne, in particolare, le attività di verifica, l’Amministrazione
regionale comunica che le unità utilizzate sono dipendenti regionali assegnati al
settore Ragioneria generale con un’esperienza lavorativa che per alcuni di essi è di
durata ventennale, ad eccezione di una sola unità che comunque risulta assegnata
al settore dal settembre 2004. Per quel che concerne il livello professionale, si fa
presente che n.2 unità appartengono alla categoria D e n.3 unità alla categoria C.
La Ragioneria generale effettua i controlli sui decreti che dispongono impegni
e liquidazioni della spesa ed attesta la copertura finanziaria e la regolarità contabile.
Riferisce l’Amministrazione che tutti i controlli sono stati intensificati sui decreti
inerenti i Fondi comunitari. Per assicurare il riscontro degli adempimenti e dei
termini stabiliti dal reg. 1260/1999 e dal reg. 438/2001, l’Autorità di pagamento,
122 L’Autorità di pagamento elabora una domanda di pagamento per ciascun Fondo per richiedere sia la quota comunitaria, sia la quota nazionale di cofinanziamento. Al Settore coordinamento dei programmi e dei progetti, Autorità di gestione del POR, viene puntualmente trasmessa una copia completa delle attestazioni di spesa da parte dell’ Autorità di Pagamento.
Irregolarità e frodi in materia agricola
112
ha predisposto un Manuale delle procedure123, nel quale sono state inserite, per
ogni decreto d’impegno e di liquidazione relativo ai Fondi strutturali, delle check list,
utilizzate dal personale della Segreteria tecnica.
E’ necessario segnalare per il POR Calabria 2000-2006 l’esistenza di un
Organismo intermedio.
In particolare la Misura 4.16 del Complemento di programmazione ha
individuato ISMEA come Soggetto attuatore in qualità di Organismo fondiario
nazionale (ISMEA). ISMEA è stato il soggetto che ha attuato gli interventi di
ricomposizione fondiaria mediante un Fondo di rotazione124. L’approvazione della
convenzione con ISMEA è stata deliberata dalla Regione Calabria – Giunta
regionale125. Dopo l’approvazione del Piano regionale di riordino fondiario e dopo
l’approvazione delle modifiche al POR Calabria 2000-2006 da parte della
Commissione europea, è stato sottoscritto un atto integrativo alla Convenzione in
data 15.02.2006.
Riferisce l’Amministrazione che l’importo destinato al cofinanziamento delle
operazioni di ricomposizione fondiaria valutate come eleggibili e pertanto ammesse
a valere sulla Misura 4.16 del POR Calabria 2000-2006, è pari ad euro
6.173.554,30.
I relativi atti amministrativi di impegno e liquidazione sono rappresentati nel
seguente prospetto:
Prospetto 3 – Atti amministrativi di impegno e liquidazione Atto di impegno Atto di liquidazione Importo
Decreto n. 4301 05/11/2003 Decreto n. 20286 14/12/2005 548.554,30
Decreto n. 5728 12/12/2005 Decreto n. 20286 14/12/2005 2.125.000,00
Decreto n. 64 14/02/2006 Decreto n. 2461 14/02/2006 3.500.000,00
Decreto n. 2200126 15/07/2003 Decreto n. 2200 15/07/2003 203.448,26
Totale 6.377.002,56
Elaborazione su dati Regione Calabria
L’importo complessivo è pertanto pari ad euro 6.377.002,56.
Si precisa che la fonte di finanziamento dell’importo sopra citato è costituita
al 50% dal Fondo FEAOG-O e al 50% da Fondi statali.
123 Approvato con deliberazione di Giunta regionale n. 822 del 12.12.2007, nota della Regione Calabria prot. 5157 del 31.07.2008, punto 5. Il manuale è in fase di aggiornamento e riscrittura per essere utilizzato per l’Autorità di certificazione del POR Calabria FESR 2007-2013 e del POR Calabria FSE 2007-2013. E’ già stato presentato al MEF/RGS/IGRUE. 124 Così come previsto dalla decisione SG (2001)D/288933 del 05.06.2001. 125 Seduta del 17.12.2001 – n. 1106 del registro deliberazioni. La Convenzione è stata registrata in data 29.03.2002 presso l’Agenzia delle Entrate – Ufficio di Roma I. 126 Costo relativo all’elaborazione e redazione del Piano di riordino fondiario, sempre da parte da ISMEA e finanziato a valere sulla Misura 4.16 (così come previsto dalla Scheda della Misura 4.16 del Complemento di Programmazione del POR Calabria 2000-06). Il Piano di riordino fondiario è stato approvato con delibera di Giunta regionale n. 1145 del 06.12.2002 ed il relativo costo è pari ad euro 203.448,26.
Irregolarità e frodi in materia agricola
113
Si precisa altresì che l’importo in questione (euro 6.377.002,56) non
esaurisce il valore di spesa pubblica rendicontato a valere sulla Misura 4.16,
attualmente pari euro 9.927.050,92 (come da domanda di pagamento del
19.05.2010). La differenza in aumento è dovuta alla rendicontazione dei progetti
c.d. coerenti.
In merito all’atto integrativo alla Convenzione tra Regione Calabria ed
ISMEA, datata 12.03.2002, si precisa che esso non modifica il quadro finanziario
della Misura e l’entità dei Fondi interessati. L’atto integrativo è stato siglato per
ottemperare a quanto stabilito dal Comitato di sorveglianza del POR Calabria che,
nella seduta del 29.11.2005, ha stabilito di escludere dal finanziamento alcune
tipologie di operazioni precedentemente considerate come ammissibili al
finanziamento da parte della Misura 4.16 (in particolare creazione di un
Osservatorio regionale del mercato fondiario e progetti pilota); di finanziare le
iniziative eleggibili mediante erogazione di agevolazioni concesse da un Fondo di
tipo rotativo; di considerare come eleggibili, nella fase iniziale, le iniziative di
ricomposizione fondiaria relative al territorio della Regione Calabria che erano già
state presentate all’ISMEA in base al Regime di Aiuto fondiario n. 110/2001 e
finanziate successivamente al 22.05.2003.
Conseguentemente a quanto deliberato dal Comitato di sorveglianza, l’Atto
integrativo, registrato in data 06.03.2006, ha recepito le modifiche introdotte che
sono puntualmente riproposte all’interno del documento.
Per la Misura 4.19 la Regione ha individuato ISMEA come Soggetto gestore
del Fondo regionale di garanzia, in virtù di quanto previsto dall’art. 18 della
direttiva CEE 18/2004 e dall’art. 3, co. 2 del dPR n. 200/2001. Il Soggetto Gestore
ha provveduto a gestire il Fondo allo scopo esclusivo di prestare garanzie a banche
e società finanziarie di cui all’art.107 del d.lgs. n. 385 del 01.09.1993 a fronte di
finanziamenti a medio e lungo termine concessi dagli enti finanziatori alle imprese
destinatarie. L’approvazione del regolamento e delle procedure del Fondo di
garanzia, l’individuazione del soggetto gestore (ISMEA) e l’approvazione della
relativa convezione sono stati deliberati dalla Regione Calabria – Giunta
Regionale127.
Per la gestione contabile di tali Fondi, la Regione ha provveduto sulla base
della legislazione amministrativa e contabile di livello nazionale e regionale. Nel
bilancio regionale sono stati individuati appositi capitoli per gli interventi in esame.
E’ stata individuata una particolare codificazione per rendere possibile la
127 Seduta del 29.03.2007 – n. 198 del registro deliberazioni. La Convenzione è stata registrata in data 09.08.2008 presso l’Agenzia delle Entrate – Ufficio di Roma I.
Irregolarità e frodi in materia agricola
114
rappresentazione della contabilità specifica relativa al Programma operativo
nell’ambito della contabilità generale128.
La Regione ha poi uniformato le regole di gestione del POR a quelle previste
nel reg. 1260/1999 e, in particolare, agli artt. 31 e 32. Per rendere effettivo e certo
il recupero delle somme dovute dagli enti locali, è stato previsto il diritto della
Regione di trattenere le somme da rimborsare sui pagamenti che a qualsiasi titolo,
cioè anche al di fuori dell’attuazione del POR, la stessa dovesse effettuare nei
confronti degli enti locali.
L’Amministrazione regionale ha comunicato che i pagamenti sono assistiti
dal sistema di monitoraggio “Rendiconta” e che esiste una struttura di internal
audit129.
Con la circolare n. 971 del 6 Ottobre 2008, è stata diffusa la Direttiva della
Giunta sulle modalità di esercizio della funzione di controllo interno di regolarità
amministrativa degli atti nella fase di classificazione dei decreti dirigenziali, ai sensi
del regolamento regionale 4/2006, al fine di garantire la legittimità, la regolarità e
la correttezza dell’azione amministrativa.
L’Ufficio preposto al controllo è stato individuato nel settore Segreteria
generale della Giunta regionale, quale struttura dedicata alla classificazione dei
decreti dirigenziali.
5.1.5 - L’attività di controllo
Con riferimento all’organizzazione dei controlli di I livello posti in essere
dall’Autorità di gestione, l’Amministrazione ha segnalato che nell’attuale logica dei
controlli interni posti a base dell’organizzazione regionale, i soggetti responsabili
della selezione, gestione e controllo delle operazioni, per il parere di regolarità
tecnica, sono stati individuati nei responsabili di Misura, per il parere di legittimità,
nel Dirigente responsabile del competente settore o servizio, nel Dirigente del
settore Ragioneria generale e per il parere di regolarità contabile e finanziaria.
In particolare, sul Fondo FEAOG-O, il controllo di I livello è stato effettuato
dal personale del Dipartimento 6 – Agricoltura, foreste e forestazione – compreso
quello distaccato presso le 3 Aree territoriali (settentrionale, centro e meridionale)
128 Riguardo ai circuiti finanziari: a) le risorse comunitarie e quelle del cofinanziamento statale sono versate, a cura del Fondo di rotazione della legge n. 183/87, sull’apposito conto corrente infruttifero intestato alla Regione Calabria presso la Tesoreria centrale dello Stato, per la realizzazione degli interventi ammissibili al cofinanziamento dell'Unione europea;b) la Regione, nel rispetto delle procedure di contabilità, preleva le risorse da detto conto per eseguire mediante il Settore 2 Ragioneria generale del Dipartimento 4 bilancio e patrimonio le erogazioni in favore dei beneficiari finali, in relazione alle effettive esigenze di cassa connesse con gli interventi di politica comunitaria. 129 Punto 4, pag. 22, questionario inviato con nota prot. 3176 del 04.06.2009 Regione Calabria – Dipartimento 3 Programmazione nazionale e comunitaria, in risposta alla nota prot. 517 del 30.04.2009 della Corte dei conti – Sezione del controllo affari comunitari ed internazionali.
Irregolarità e frodi in materia agricola
115
ed all’interno non è previsto uno specifico ufficio destinato all’espletamento dei
controlli di I livello. Riferisce l’Amministrazione130 che dal maggio 2009 e per le
iniziative definite dall’anno 2007 in poi, il Dipartimento agricoltura ha istituito un
controllo specifico finalizzato alla verifica della sussistenza dei requisiti di accesso al
premio in capo al beneficiario alla scadenza dei 5 anni dall’insediamento. La verifica
è stata temporalmente associata alla richiesta di svincolo della polizza fideiussoria
da parte del beneficiario cosicché, pervenuta la richiesta di svincolo, viene
automaticamente avviata per ciascuna richiesta la procedura di verifica
dell’operazione.
Sono stati effettuati 1481 controlli in quattro Province (Cosenza, Crotone,
Vibo Valentia, Reggio Calabria) mentre per la Provincia di Catanzaro le verifiche
sono ancora in corso. In tale attività sono state accertate e segnalate all’OLAF n. 97
irregolarità131.
Il personale incaricato dell’effettuazione delle verifiche di I livello è stato
individuato, per le Aree territoriali meridionale e settentrionale, nel Direttore
responsabile dell’Area; per l’Area territoriale centro, nel Direttore del Settore
sviluppo rurale.
Il personale incaricato di effettuare i controlli di I livello è prevalentemente
di categoria D e possiede almeno esperienza biennale. In alcuni casi è stato
utilizzato personale di categoria C sempre con esperienza biennale.
Con riferimento all’organizzazione dei controlli di I livello posti in essere
dall’Autorità di pagamento, la Ragioneria generale è composta da n. 6 Uffici
preposti al controllo dei provvedimenti di spesa di cui sono titolari i Dipartimenti
regionali. Ogni Ufficio è composto da un funzionario e da almeno 2 collaboratori
fascia D-C. Per la maggior parte si tratta di dipendenti con diploma di istituto
superiore presente in Ragioneria mediamente da oltre 15 anni, (per alcuni
l’esperienza è trentennale). Inoltre quasi tutto il personale preposto al controllo
della spesa ha partecipato a corsi di formazione sui Fondi comunitari e sulle nuove
leggi amministrative italiane (riforma procedimento amministrativo, codice degli
appalti, ecc.).
Con riferimento ai controlli di I livello dell’Organismo intermedio, per la
Misura 4.19 è stata prevista da parte della Regione l’effettuazione di controlli a
130 Nota del 25.06.2010 prot. 4508 cui sono enunciati elementi conoscitivi richiesti con la nota della Sezione in data 08.06.2010 prot. 842. 131 Con nota del 25.06.2010 prot 4508, l’Amministrazione ha riferito che l’Autorità di gestione del POR Calabria, nell’ambito del Piano straordinario dei controlli di I livello (di cui alla nota del 14.05.2009 prot. 2633/Dip. 3) ha sottoposto a controllo n. 5 operazioni della Misura 4.14. Gli esiti di tali controlli sono stati notificati al Dipartimento agricoltura che ha successivamente comunicato all’Autorità di gestione le proprie controdeduzioni inerenti ai risultati delle verifiche. Tali controdeduzioni sono attualmente al vaglio dell’Autorità di gestione. Gli esiti finali relativi ai controlli delle n. 5 operazioni campionate saranno pertanto comunicati non appena l’Autorità di gestione perverrà ad una determinazione conclusiva.
Irregolarità e frodi in materia agricola
116
campione sulle operazioni garantite dal Fondo gestito da ISMEA con lo scopo di
accertare l’effettiva destinazione dei fondi alle finalità previste dalla Misura. Il
controllo istruttorio e tecnico-amministrativo delle operazioni è stato invece
espletato unicamente da ISMEA.
Riferisce l’Amministrazione132 che tutte le operazioni garantite dal Fondo
sono, infatti, relative ad investimenti agevolati a valere su una delle Misure del POR
Calabria 2000-2006. In ragione di ciò ciascuna operazione è stata assoggettata al
consueto iter di controllo dell’Amministrazione regionale previsto per tutti i progetti
POR finanziati con il contributo del FEAOG: controllo di tipo istruttorio, controllo di
accertamento intermedio e finale, eventuale controllo di II livello (in caso di
campionamento dell’operazione).
In aggiunta al controllo ordinario delle operazioni, secondo le usuali modalità
sopracitate, le operazioni suddette sono state assoggettate alla verifica istruttoria
da parte della Banca scelta dall’impresa richiedente. Alla positiva conclusione
dell’istruttoria bancaria è seguita la verifica tecnica da parte di ISMEA che è stata
espletata dai funzionari del suddetto ente.
In esito all’istruttoria, per ciascuna operazione, è stata prodotta da ISMEA
una Scheda riepilogativa di controllo con allegata una check-list e l’elenco della
documentazione allegata. La scheda riporta il grado di rating attribuito all’impresa e
la sottoscrizione del funzionario di ISMEA che ha effettuato la valutazione. Le
schede sono quindi inoltrate al Comitato di gestione del Fondo che ha il compito di
deliberare (ai sensi della delibera di Giunta regionale n. 189 del 29.03.2007)
l’ufficiale ammissione dell’impresa al beneficio della garanzia o la sua esclusione. La
composizione del Comitato di gestione è stata approvata con decreto 21397 del
18.12.2007 secondo le indicazioni della delibera di Giunta regionale n. 189 del
29.03.2007 che prevede l’individuazione di 3 componenti da parte della Regione
Calabria e di 2 componenti da parte di ISMEA.
Si precisa infine che il Fondo di garanzia ha finanziato esclusivamente
imprese titolari di investimenti agevolati a valere sul POR Calabria 2000-2006
(FEAOG-O) anche se il regolamento del Fondo prevede la possibilità che siano
garantite anche operazioni di investimento sul territorio calabrese non afferenti al
POR Calabria, così come previsto dall’Aiuto di Stato n. 391/2003. In questo caso
l’eventuale operazione sarebbe stata comunque oggetto di controllo da parte
dell’amministrazione regionale ai sensi dell’art. 4 del regolamento del Fondo.
Per quanto riguarda le operazioni di ricomposizione fondiaria finanziate dalla
Misura 4.16 è stato posto in essere un controllo istruttorio e tecnico-amministrativo
132 Con nota del 25.06.2010 n. 4508 citata.
Irregolarità e frodi in materia agricola
117
da parte di una Commissione congiunta ISMEA – Regione Calabria. Per ciascuna
operazione è stato effettuato un controllo in loco e redatta apposita relazione.
In merito ai controlli di II livello, l’Amministrazione ha comunicato133 che la
funzione di verifica dell’efficacia del sistema di gestione e controllo, coerentemente
con il reg. 1260/1999, è stata assegnata ad una struttura, cd. Unità organizzativa
autonoma, alle dipendenze del Presidente della Giunta regionale funzionalmente
indipendente sia dall’Autorità di gestione, sia dall’Autorità di pagamento e diretta da
un dirigente equiparato a Dirigente generale.
La composizione dell’Ufficio ha subito numerose modifiche nel corso dei
tempi e da ultimo, con l’avvio della programmazione comunitaria 2007–2013, con
la deliberazione n. 59 del 5 febbraio 2009, la Giunta regionale ha riformulato le
competenze in ordine al controllo di II livello del POR Calabria 2000–2006
affidandole all’Autorità di audit 2007–2013, istituita con la deliberazione n. 235 del
19 marzo 2008134. Attualmente, la struttura deputata, all’interno dell’Autorità di
audit 2007–2013, allo svolgimento dei controlli di secondo livello sul POR Calabria
2000–2006 è composta da: n. 1 coordinatore, scelto tra personale interno afferente
alla categoria D a cui è riconosciuta l’indennità di posizione organizzativa; n. 16
funzionari scelti tra i funzionari a tempo determinato di categoria D selezionati
mediante procedura di selezione; n. 4 unità quali componenti della Segreteria
tecnica dell’Autorità di audit che svolge attività trasversale per i due periodi di
programmazione (2000–2006 e 2007–2013).
A seguito della riorganizzazione degli Uffici preposti al Controllo di II Livello,
dei 16 funzionari assegnati al POR Calabria 2000–2006, n. 4 unità sono destinate ai
133 Punto 10, pagg. 21, 22, 23, 24, 25 questionario inviato con nota prot. 3176 del 04.06.2009 Regione Calabria – Dipartimento 3 Programmazione nazionale e comunitaria, in risposta alla nota prot. 517 del 30.04.2009 della Corte dei conti – Sezione del controllo affari comunitari ed internazionali. 134 Gli atti relativi alla costituzione dell’Autorità di audit 2007 – 2013 sono stati i seguenti: Delibera di Giunta regionale n. 235 del 19 marzo 2008. Dipartimento proponente Presidenza, avente ad oggetto “Programmi operativi regionali della Calabria FESR e FSE 2007-2013 – Rafforzamento del sistema dei controlli di II Livello ed individuazione dell’Autorità di audit e delle relative funzioni”; Delibera di Giunta regionale n. 313 del 29 aprile 2008. Dipartimento proponente Presidenza, avente ad oggetto “Autorità di audit e delle relative funzioni. Integrazioni alla delibera della Giunta regionale n. 235 del 19 marzo 2008”; Decreto del Dirigente generale dell’Autorità di audit n. 4358 del 21 aprile 2008 avente ad oggetto “Procedura selettiva per l’individuazione di un numero fino a 34 candidati da assegnare alla struttura dell’Autorità di audit dei programmi operativi FESR e FSE 2007”; Decreto del Dirigente generale dell’Autorità di audit n.10837 del 05 maggio 2008 avente ad oggetto “Procedura selettiva per l’individuazione di un numero fino a 34 candidati da assegnare alla struttura dell’Autorità di audit dei programmi operativi FESR e FSE 2007-2013 – Approvazione Atti”; Delibera di Giunta regionale n. 70 del 23 febbraio 2009, Dipartimento proponente Presidenza avente ad oggetto “Presa d’atto strategia di audit del POR Calabria FESR 2007-2013 e POR Calabria FSE 207-2013, approvata dalla Commissione europea in data 12.02.2009 con nota n. 001294”; Allegato alla Delibera di cui sopra “Strategia di audit e nota CE di approvazione prot. n. 1294 del 12.02.09”; Disposizione di servizio n. 1/2009 del Dirigente generale dell’Autorità di audit, trasmesso all’Autorità di gestione POR Calabria FESR 2007-2013 e Autorità di gestione POR Calabria FSE 2007-2013 con nota prot. n. 754 del 12/01/2009”; Disposizione di servizio n. 255/OC del 17 aprile 2009 con la quale vengono nominati i componenti della Segreteria tecnica e n. 2 coordinatori, uno per le operazioni di controllo di secondo livello sul POR Calabria 2000-2006 ed un altro per le operazioni di Audit sul POR Calabria FESR 2007-2013 e POR Calabria FSE 2007-2013.
Irregolarità e frodi in materia agricola
118
controlli sui progetti finanziati dal FEAOG, il cui livello professionale posseduto è il
D3, con un tempo medio di permanenza nel settore FEAOG-O di un biennio.
La struttura deputata al controllo di secondo livello sul POR Calabria 2000–
2006, si è avvalsa anche del servizio di Assistenza tecnica esterna affidato a società
di revisione mediante l’esperimento di apposita procedura di gara pubblica
europea135 con aggiudicazione dell’offerta economicamente più vantaggiosa ai sensi
dell’art. 83 d.lgs. 163/2006. Il servizio è stato garantito, fino al 31 maggio 2010,
con atto n. 1751 del 26.09.2008 per un corrispettivo di euro 850.000,00 oltre IVA,
ha costituito un supporto ai Dirigenti e ai funzionari della struttura di controllo di II
livello nonché ai Dipartimenti interessati, per lo svolgimento delle relative
attività136.
Riferisce l’Amministrazione137 che, a seguito della proroga concessa al
30.09.2010 sulle attività relative alla chiusura dei Programmi operativi, si sta
procedendo, all’esercizio dell’opzione ex art. 3, ultimo capoverso, del Disciplinare di
gara che, richiamando l’art. 57.5, del d.lgs. n. 163/2006, prevede la possibilità
della ripetizione di servizi analoghi a quelli dell’oggetto dell’appalto principale, fino
ad euro 200.000,00 oltre IVA, con contestuale proroga della durata del servizio al
31.10.2010.
Tale estensione risulta motivata dalla necessità di richiedere all’ATI
prestazioni aggiuntive relative al campione 2008, sul presupposto dell’avvenuto
esaurimento del numero di giornate preventivate per lo svolgimento dei controlli,
ed al campione sulla spesa 2009, considerata la proroga del POR 2000-2006 e
conseguentemente degli adempimenti per le operazioni di chiusura.
La struttura di controllo di II livello ha svolto un’attività di verifica
dell’efficacia dei sistemi di gestione e di controllo e, nel corso di attuazione del
programma, ha esercitato un controllo campionario delle operazioni tale da
assicurare, alla chiusura del Programma, almeno il 5% della spesa complessiva e
un campione rappresentativo dei progetti e degli interventi finanziati, individuati
sulla base dei seguenti elementi: natura e dimensione dei progetti o interventi;
valutazione del rischio individuato; concentrazione di progetti o interventi in capo
135 Di cui al decreto 1543 del 5 Marzo 2007, pubblicato sul BURC n. 10 del 9 marzo 2007 – Parte III. 136 Le attività poste in essere come controllo di II livello sono: verifica dell’organizzazione e delle procedure adottate nell’ambito del sistema di gestione e controllo di I livello; verifica e controllo a campione delle operazioni cofinanziate dai fondi Strutturali; verifiche ispettive su irregolarità o abusi evidenziati durante il processo di attuazione e gestione del Programma; predisposizione di check-list per la stesura dei rapporti di controllo sulle singole operazioni; accertamento e verifica delle irregolarità, determinazione dell’entità della spesa irregolare e relativa comunicazione agli Enti competenti; verifica e l’aggiornamento delle piste di controllo e del manuale operativo; redazione della dichiarazione finale di spesa; costante supporto operativo in merito alla collaborazione tra la Regione e i Ministeri competenti nei settori di intervento delle operazioni cofinanziate con i programmi oggetto del servizio nonché con i Ministeri capofila dei Fondi interessati (Ministero per lo sviluppo economico, Ministero del lavoro e Ministero delle politiche agricole e forestali). 137 Nota del 25.06.2010 prot. 4508.
Irregolarità e frodi in materia agricola
119
ad uno stesso soggetto attuatore; effettivo svolgimento delle attività di gestione e
di controllo da parte dei soggetti responsabili ed efficacia delle stesse attività;
concordanza tra registrazioni contabili e relativi documenti giustificativi;
rispondenza della natura degli impegni e dei tempi di realizzazione della spesa alle
prescrizioni comunitarie e alle schede progettuali approvate.
L’Amministrazione ha comunicato138, inoltre, l’esecuzione di relazioni
periodiche relative ai controlli effettuati. In particolare, i Rapporti annuali di
esecuzione per gli anni 2005, 2006, 2007, hanno evidenziato una situazione
articolata che appare opportuno rappresentare. Per quanto riguarda il FEAOG-O,
riferisce l'Amministrazione che i controlli di II livello già effettuati nel corso del
2003–2004, sono stati ritenuti non adeguati ed è stato disposto un secondo
controllo più approfondito, svoltosi nell’arco del 2005.
Per quanto concerne il controllo finanziario di II livello rinveniente dal
Rapporto annuale di esecuzione 2006, per il FEAOG-O sono state completate le
attività di controllo in loco e presso il beneficiario finale, relativamente ai progetti
sottoposti a verifica ai sensi del reg. 438/2001. In particolare i controlli effettuati
hanno riguardato una percentuale di spesa corrispondente al 6,49% della spesa
certificata dall’Autorità di pagamento al 31.12.2005.
Per tale Fondo l’Amministrazione ha segnalato che sono state richieste
deduzioni corrispondenti allo 0,2% della spesa controllata, pari a un importo di euro
62.619,92 con contestuale recupero presso il beneficiario finale, l’invio alla
Presidenza del Consiglio dei Ministri dell’aggiornamento relativo a n. 8 schede OLAF,
la segnalazione di una operazione per sospetta frode alla Guardia di finanza e la
segnalazione al Ministero dell’economia e delle finanze – Direzione antiriciclaggio e
valutario, di n. 2 operazioni per accertate infrazioni relative a pagamenti in contanti
oltre la soglia consentita dal decreto legge 143/91 (euro 12.500,00).
Inoltre, ha riferito l’Amministrazione139, che nel corso del 2007 si è
provveduto alla chiusura di numerosi casi, pervenendo, nel dicembre 2007, a una
definizione di n. 90 dossiers, i cui esiti sono così riassunti: su una spesa controllata
al 31 dicembre 2007 di euro 35.583.294,04, è risultata irregolare una spesa di euro
2.970.033,51, di cui si è richiesta deduzione e/o recupero; anche per tale Fondo
(FEOAG-O), si è provveduto ad estrarre specifico campione sulla spesa 2006,
individuando n. 27 progetti per una spesa da sottoporre, a controllo di euro
16.296.750,95.
138 Punto 9, pag. 19, questionario inviato con nota prot. 3176 del 04.06.2009 Regione Calabria – Dipartimento 3 Programmazione nazionale e comunitaria, in risposta alla nota prot. 517 del 30.04.2009 della Corte dei conti – Sezione del controllo affari comunitari ed internazionali. 139 Nota del 25.06.2010 prot. 4508.
Irregolarità e frodi in materia agricola
120
Riferisce l’Amministrazione140 che l’organismo di controllo di II livello ha
sopposto a controllo (alla data attuale) n. 73 operazioni. In esito a tale attività è
stata fino ad oggi disposta la revoca della domanda di pagamento per n. 12
operazioni e per ciascuna di esse è stata aperta una scheda OLAF141.
Inoltre, sono stati effettuati controlli da parte della Guardia di Finanza. In
particolare, su n. 84 controlli programmati, alla data attuale, per n. 61 operazioni
non è ancora pervenuta alcuna determinazione da parte della Guardia di Finanza
sulla regolarità o no delle operazioni, mentre per n. 8 casi il controllo non ha
rilevato criticità e per altre n. 8 casi sono già state segnalate irregolarità
comunicate all’OLAF e sui restanti n. 7 sono ancora in corso accertamenti.
5.1.6 - La gestione delle irregolarità e delle frodi
La comunicazione delle irregolarità è stata modificata a seguito della
deliberazione di Giunta 171 del 03.03.2008 che ha previsto l’utilizzo del registro
informatico delle irregolarità. Essa avviene secondo la seguente procedura:
A) i responsabili di Misura, gli Organismi intermedi, ovvero l’Autorità di
pagamento e l’Organismo di controllo di II livello, nello svolgimento della loro
attività di controllo, riscontrata una irregolarità relativa ad una operazione
comunicano le necessarie informazioni all’Autorità di gestione ed in particolare al
Dirigente pro tempore del Settore 3 “Monitoraggio, verifiche e controlli” del
Dipartimento “Programmazione nazionale e comunitaria” che provvede alla
trascrizione delle informazioni nel Registro delle irregolarità.
La nuova procedura di comunicazione delle irregolarità, successiva alla
Deliberazione della Giunta Regionale n. 171 del 3 Marzo 2008, ha previsto l’utilizzo
di un registro informatico delle irregolarità, che si affianca a quello cartaceo già
esistente. La procedura prevede quattro passaggi, che possono essere sintetizzati
nel modo seguente:
- il responsabile di Misura, nello svolgimento delle proprie attività di
controllo di I livello, oppure l’Organismo di controllo sui Fondi comunitari, nello
svolgimento della sua attività di controllo di II livello, ovvero soggetti terzi alla
140 Nota del 25.06.2010 prot. 4508. 141 L’Amministrazione ha precisato, inoltre che l’esito del controllo riguardante n. 11 operazioni (facenti parte del campione rappresentato dalle n. 73 operazioni) non è ancora noto in quanto le attvità di verifica sono state concluse dagli auditors solo di recente. L’esito del controllo relativo ad altre n. 31 operazioni (facenti parte del campione rappresentato dalle n. 73 operazioni) risulta, allo stato attuale, non determinato in via definitiva. Ciò in ragione di un differente criterio interpretativo del Complemento di programmazione, fra l’Organismo di controllo di II livello e il Dipartimento agricoltura, in ordine alla cronologia della domanda di contributo che deve essere successiva oppure no rispetto all’insediamento del beneficiario quale titolare dell’azienda come giovane imprenditore (Misura 4.14). In merito a tale problematica, l’Organismo di II livello, ricevute le articolate considerazioni formulate dal Dipartimento agricoltura, dovrà formulare una decisione conclusiva.
Irregolarità e frodi in materia agricola
121
Regione (Guardia di finanza, ecc.) riscontrata una irregolarità su di un progetto
trascrivono l’informazione sul registro informatico delle irregolarità;
- l’Ufficio irregolarità e gestione dei recuperi, responsabile del registro
(informatico e cartaceo), provvede ad estrapolare i dati sulle irregolarità
(implementati con le, eventuali, segnalazioni inviate dalle Autorità ispettive
relativamente ai controlli da esse effettuati) ed a comunicarli all’Autorità di gestione
del programma (trattasi dei soli casi di progetti finanziati nell’ambito dei programmi
comunitari e superiori alla soglia di legge);
- l’Autorità di gestione del programma esamina le irregolarità, circoscrive i
casi che costituiscono oggetto di comunicazione OLAF e comunica all’ufficio
Irregolarità i risultati;
- l’Ufficio irregolarità provvede ad inoltrate le comunicazioni alla Presidenza
del Consiglio dei Ministri per il seguito all’OLAF, all’Autorità di pagamento del
programma, per effettuare le deduzioni degli importi definiti irregolari dalla prima
domanda di pagamento utile, ai responsabili di Misura per l’attivazione del
procedimento di recupero.
Nel caso in cui l’irregolarità sia riscontrata da Soggetti terzi alla Regione
Calabria (Guardia di finanza, Polizia, Carabinieri, altri Organi di controllo, etc.)
questi ultimi trasmettono, in via cartacea, le relative informazioni all’Autorità di
gestione e nello specifico al Dirigente pro tempore del Settore “Monitoraggio,
verifiche e controlli dei programmi e dei progetti” del Dipartimento
“Programmazione nazionale e comunitaria” che provvede alla trascrizione delle
informazioni nel Registro informatico delle irregolarità;
B) il Dirigente pro tempore del Settore 3 “Monitoraggio, verifiche e controlli
dei programmi e dei progetti” del Dipartimento 3 “Programmazione nazionale e
comunitaria”, in qualità di responsabile del Registro delle irregolarità ed anche del
registro informatico, provvede ad analizzare le informazioni relative alle irregolarità
comunicate e sulla base dei risultati dell’analisi provvede ai seguenti adempimenti:
tratta separatamente le irregolarità che non superano la soglia di legge per le
comunicazioni OLAF; inoltra le comunicazioni alla Presidenza del Consiglio dei
Ministri per il seguito all’Organismo per la lotta alla frode comunitaria (OLAF);
informa l’Autorità di certificazione per effettuare le deduzioni degli importi definiti
come irregolari dalla prima domanda di pagamento utile; informa i responsabili di
Misura per l’attivazione del procedimento amministrativo di recupero;
C) i responsabili di Misura provvedono, a seguito della comunicazione
dell’Autorità di gestione, di cui al precedente Punto b), ad attivare le procedure per
il recupero dell’importo ritenuto irregolare con la tracciabilità anche informatica
Irregolarità e frodi in materia agricola
122
dell’effettivo rimborso mediante il censimento delle reversali d’incasso ricevute
dall’apposito servizio di Tesoreria regionale;
D) nei casi di mancato recupero dell’importo ritenuto irregolare si procede
secondo le modalità previste con la legge regionale 8/2002, artt. 40 bis e 40 ter.
Per gli interventi finanziati dai Fondi strutturali, riferisce l’Amministrazione
che l’azione ispettiva della Guardia di finanza e la collaborazione tra tale corpo di
Polizia e gli Uffici regionali ha assunto un rilevanza strategica142.
Le due strutture hanno anche stipulato due Protocolli d’intesa siglati, il primo
nell’anno 2002 per il periodo di programmazione comunitaria 2000-2006 e il
successivo in data 25 giugno 2008 a supporto della chiusura del 2000–2006 e del
ciclo di programmazione 2007–2013, quest’ultimo però senza riflessi per il FEASR.
Il Protocollo del 25 giugno 2008 ha avuto come scopo il miglioramento
dell’efficacia complessiva dei controlli in materia di finanziamenti delle politiche
strutturali e di coesione dell’Unione europea, agevolando da un lato la prevenzione
di comportamenti illegali e dall’altro il recupero delle somme per qualsiasi motivo
indebitamente percepite dai soggetti richiedenti nell’ambito di programmi
cofinanziati.
Con riguardo poi all’attività posta in essere per la individuazione e la
prevenzione di irregolarità e frodi sistematiche, l’Amministrazione regionale ha
comunicato143 che alla luce del superamento della soglia d’irregolarità (2%) prevista
dalla normativa (allegato IV del reg. 1828/2006 art. 17) e riscontrata su alcune
Misure (1.3, 1.5, 4.6, 4.14).
L’autorità di Audit nel periodo 2008-2009 ha proceduto ad un allargamento
del campione, riferito alla spesa certificata annualità 2003–2005, che ha interessato
n. 13 casi. La spesa irregolare è stata pari ad € 97.618,02 a fronte di una spesa
controllata di € 3.915.713,21. Si precisa che il 94,83 % della spesa irregolare è
dovuta alla certificazione di spese relative ad anticipazioni e non a spese
effettivamente sostenute.
142 Le attività di collaborazione tra la Guardia di finanza e la Regione Calabria sono classificabili nelle seguenti tipologie: scambio d’informazioni al fine di migliorare l’efficacia complessiva dei controlli; scambio d’informazioni sulle operazioni ammesse a finanziamento; scambio d’informazioni sulle operazioni sottoposte a controlli; comunicazioni delle irregolarità e frodi agli Organi statali competenti; sviluppo delle competenze del personale impegnato nelle attività di prevenzione e controllo delle operazioni; potenziamento della dotazione strumentale delle strutture operative della Guardia di finanza e della Regione Calabria impegnate nelle attività di prevenzione delle irregolarità e di controllo; comunicazione periodica dei risultati delle attività di collaborazione di cui al presente Protocollo. Nel predetto Protocollo all’art. 7 è previsto il potenziamento della dotazione strumentale delle strutture operative della Guardia di finanza142 e della Regione Calabria al fine di migliorare l’attuazione delle attività di controllo delle operazioni finanziate nell’ambito dei Programmi operativi. 143 Punto 10, pag. 21, questionario inviato con nota prot. 3176 del 04.06.2009 Regione Calabria – Dipartimento 3 Programmazione nazionale e comunitaria, in risposta alla nota prot. 517 del 30.04.2009 della Corte dei conti – Sezione del controllo affari comunitari ed internazionali.
Irregolarità e frodi in materia agricola
123
Il Dipartimento 6 “Dipartimento agricoltura, foreste e forestazione” sulla
Misura 4.14 ha svolto, con il responsabile di Misura, i controlli suppletivi, che sono
ancora in corso di esecuzione.
L’Amministrazione ha comunicato144, inoltre, che in presenza di frodi o
irregolarità accertate su alcune particolari Misure o su alcuni progetti di una certa
Misura, sono attivati controlli complessivi sull’intera Misura. In particolare,
l’Organismo di controllo di II livello, oggi Autorità di Audit, dopo avere accertato un
rischio di errore sistematico a valere su di una Misura, comunica le proprie
valutazioni al responsabile di Misura che provvede all’effettuazione di ulteriori
analisi sugli elementi generatori di rischio per le operazioni e, se lo ritiene fondato,
provvede a verificare altre operazioni. L’Organismo di controllo di II livello,
parallelamente, per la medesima Misura amplia il campione delle operazioni da
sottoporre a verifica.
I dati riguardanti le irregolarità sono raccolti in database informatici
accessibili all’Autorità di gestione e a tutti i soggetti coinvolti nel procedimento
amministrativo di gestione e controllo del progetto stesso.
Riferisce l’Amministrazione che il Sistema regionale di monitoraggio
Rendiconta145 è un sistema per la gestione e il monitoraggio, finanziario, fisico e
procedurale, dei progetti (operazioni) finanziati da programmi complessi.
Tale strumento ha consentito la cooperazione con la contabilità finanziaria ed
il Sistema Rendiconta ha permesso di controllare l’avanzamento finanziario, fisico,
procedurale a livello di progetto all’interno dei programmi attraverso: l’allineamento
con la contabilità finanziaria; i riepiloghi degli impegni contabili; i riepiloghi per
beneficiario dei pagamenti;l’avanzamento fisico degli indicatori fisici d’impatto.
In ordine alla domanda di pagamento, il Sistema Rendiconta attraverso il
modulo monitoraggio ha consentito di avere le informazioni riguardanti: il flusso di
144 Punto 11, pag. 25, questionario inviato con nota prot. 3176 del 04.06.2009 Regione Calabria – Dipartimento 3 Programmazione nazionale e comunitaria, in risposta alla nota prot. 517 del 30.04.2009 della Corte dei conti – Sezione del controllo affari comunitari ed internazionali. 145 Il Sistema risponde alle seguenti fondamentali esigenze: facilitare l’accesso al sistema attraverso l’adozione di un’infrastruttura tecnologica WEB; cooperare con altri sistemi informativi, interni ed esterni, stabilendo un modello di corrispondenze delle informazioni; coinvolgere tutti gli attori dei processi di programmazione e attuazione, nel rispetto dei ruoli operativi loro assegnati; eliminare ogni ridondanza nell’acquisizione dei dati; adottare un modello di tracciabilità delle certificazioni di spesa e di applicazione dei controlli di primo (documentale e in loco) e di secondo livello; fornire gli strumenti per l’attuazione mediante passi procedurali delle Misure/Azioni e delle operazioni; consentire la visione dell’attuazione secondo diversi livelli di aggregazione (progetti integrati/complessi, progettazione coerente, etc.) fornire strumenti per l’analisi delle condizioni di criticità. Il Sistema ha supportato i seguenti macroprocessi: programmazione finanziaria; selezione delle operazioni; gestione: trasferimenti fondi ai beneficiari finali, progetti integrati/complessi, operazioni, trasmissione dati di monitoraggio al Sistema nazionale di monitoraggio, consolidamento e storicizzazione dei dati, fascicolo elettronico di progetto; controlli: I livello (check-list di supporto) e II livello (registro dei controlli e richieste di deduzione dalla domanda di pagamento); gestione delle irregolarità; certificazione della spesa: predisposizione ed elaborazione delle domande di pagamento; monitoraggio: finanziario, fisico e procedurale; interoperabilità con altri sistemi: cooperazione con la contabilità finanziaria regionale.
Irregolarità e frodi in materia agricola
124
certificazione della spesa;la gestione dei recuperi e delle rettifiche finanziarie; le
registrazione delle revoche per progetti già inclusi in domanda di pagamento; la
gestione delle richieste di recupero/deduzione provenienti dall’AdG a seguito della
istruttoria delle irregolarità.
Per i quanto concerne i controlli, il Sistema Rendiconta fornisce: le check-list
a supporto dei controlli di I livello; il registro dei controlli di II livello; il
campionamento per i controlli in loco presso il beneficiario finale; le richieste di
deduzione dalla domanda di pagamento; il flusso delle irregolarità.
In ordine alle irregolarità, il Sistema permette: di individuare i soggetti che
le hanno rilevate (dal responsabile di Misura, dall’Autorità di gestione, dall’Autorità
di audit/controllo di II livello e da altri soggetti esterni come la Guardia di finanza,
la Polizia giudiziaria ecc.); la comunicazione all’apposito ufficio del Settore verifiche
e controlli programmi e progetti; la comunicazione all’apposito ufficio dell’Autorità
di gestione; la registrazione a cura dell’Autorità di pagamento del
recupero/deduzione ed il trattamento nelle successive domande di pagamento;
all’Autorità di gestione, di classificare la irregolarità come rilevante ai fini della
segnalazione all’OLAF e ritrasmette la pratica al Settore 3 Verifiche e controlli dei
programmi e dei progetti, competente a compilare la scheda OLAF e inserire
l’irregolarità nel registro OLAF
5.1.7 - L’attività amministrativa di natura cautelare. Le revoche ed i
recuperi
Alla fase d’individuazione dell’irregolarità e di soppressione dalla domanda di
pagamento segue, infatti, la fase conclusiva del recupero dell’importo ritenuto
irregolare con la tracciabilità anche informatica dell’effettivo rimborso mediante il
censimento delle reversali d’incasso ricevute dall’apposito servizio di Tesoreria
regionale. Il responsabile di Misura, infatti, con il Decreto dirigenziale di revoca del
finanziamento pubblico concesso, invia al beneficiario finale le coordinate bancarie
delle Casse regionali attraverso cui effettuare il bonifico per restituire la somma
irregolarmente percepita.
La Tesoreria regionale informa l’Autorità di pagamento dell’avvenuto incasso
e quest’ultima invia la comunicazione al responsabile di Misura il quale provvederà
ad annotare la data ed il numero della reversale d’incasso sul registro delle
irregolarità chiudendo, così, anche la procedura amministrativa del recupero del
finanziamento irregolare.
Nei casi di mancato recupero dell’importo ritenuto irregolare si procede
secondo le modalità previste con la legge regionale 8/2002, artt. 40 bis e 40 ter. In
Irregolarità e frodi in materia agricola
125
particolare, le procedure di cui agli articoli richiamati possono essere avviate solo
successivamente alla richiesta formale di restituzione delle somme. Il Dipartimento
procedente, in seguito all’emissione, da parte del competente Dirigente di Settore,
del provvedimento di revoca, decorso inutilmente il termine indicato per la
restituzione delle somme già erogate, che costituiscono per ciò stesso un credito
certo, liquido ed esigibile, può attivarsi autonomamente anche mediante
l’ingiunzione disciplinata nel Testo unico approvato con regio decreto del 14 aprile
1910, n. 639 e successive modifiche ed integrazioni146.
Il Dipartimento procedente è tenuto a comunicare tempestivamente lo
stesso provvedimento all’Autorità di gestione, all’Autorità di certificazione,
all’Autorità di audit ed all’Avvocatura regionale,cui, nel caso di mancato pagamento
di quanto richiesto nell’ingiunzione, competerà l’avvio della fase esecutiva di
pignoramento.
L’Amministrazione procedente, anche a prescindere dall’avvio di uno
specifico procedimento ingiuntivo, in presenza di un credito per somme non
corrisposte, può, a norma dell’art. 40 ter della legge regionale 8/2002, disporre il
fermo amministrativo di importi, in via di liquidazione o già liquidati, al fine di
tutelare la propria ragione di credito.
Per quanto attiene specificatamente ai crediti relativi a somme revocate per
irregolarità nella erogazione e nell'utilizzo dei contributi comunitari, l’Autorità di
Gestione, informata sui fatti, nel caso in cui ritenesse opportuno procedere al fermo
amministrativo di cui all’art. 40 ter avrà cura di comunicare a tutti i Dipartimenti
e/o Settori regionali cui compete la responsabilità di attuazione del POR Calabria
FESR 2007-2013, nonché all’Autorità di Certificazione il nominativo del debitore e
l’ammontare della somma da recuperare.
La procedura ex art. 40 ter della Legge regionale n. 8/2002 è attivabile, di
preferenza, nel caso in cui l’ammontare complessivo del credito in oggetto, vantato
dall’Amministrazione nei confronti del percipiente, sia pari o superiore a euro
10.000,00.
146 L’ingiunzione ex regio decreto 639/1910 costituisce un procedimento esecutivo speciale che si apre attraverso la notifica formale di un’ingiunzione amministrativa propedeutica al successivo pignoramento e, quindi, all’avvio della fase esecutiva. Il provvedimento ingiuntivo è adottato nella forma del decreto del Dirigente generale del Dipartimento ex art. 40 bis legge regionale 8/2002. L’atto ingiuntivo include i seguenti elementi: indicazione del debitore; l’ordine o l’intimazione ad adempiere; il termine entro cui adempiere che non può mai essere inferiore a trenta giorni dalla notifica dell’atto; l’avvertimento che in caso di adempimento ne venga data comunicazione al Servizio entrate del Settore Ragioneria generale e che in difetto si attuerà l’esecuzione forzata con aggravio di spese a carico dell’ingiunto; l’Autorità cui è possibile proporre impugnazione; l’indicazione del responsabile del procedimento; la somma dovuta.
Irregolarità e frodi in materia agricola
126
Esperita la procedura descritta, solo in seguito, è eseguita l’iscrizione a
ruolo147 da parte dei Dipartimenti competenti148. L’Amministrazione ha evidenziato
nel questionario che le iscrizioni a ruolo erano poco praticate e che non erano svolte
da Equitalia, né da nessun altro concessionario e quasi inattuata era tale forma di
riscossione coattiva.
L’Amministrazione, a seguito di specifica richiesta volta a chiarire come non
ci fossero riscossioni coattive a fronte di somme complessive da recuperare
superiori ad euro 10.000.000,00, ha precisato che l’iscrizione a ruolo è stata
inserita nell’ordinamento regionale con la legge regionale 19 del 12 giugno 2009,
art. 52.4, che ha integrato la legge regionale 8 del 2002 all’art. 40 bis, che ha
previsto che in caso di mancato adempimento da parte del beneficiario, il
Dipartimento regionale competente possa provvedere all’iscrizione a ruolo del
credito. A tale norma è stato affiancato il regolamento 2 del 23.03.2010 di
attuazione della legge regionale 8/2002, che all’art. 17 disciplina la procedura di
riscossione coattiva.
Sul fronte delle misure cautelari a tutela dell’Erario l’Amministrazione
regionale ha segnalato149, in materia di garanzie per il corretto adempimento degli
interventi, il costante ricorso a fideiussioni, prestate da soggetti bancari o
assicurativi, che garantiscono il 110% dell’importo erogato a titolo di anticipazione.
Tale forma di garanzia è prevista per tutti i bandi che si riferiscono a fondi FEAOG-
O, ha durata decennale ed è prevista sempre la clausola a prima richiesta. In ordine
alle modalità di scelta dei soggetti deputati ad offrire fideiussioni, l’Amministrazione
ha comunicato che il soggetto emittente150 la polizza fideiussoria deve essere
iscritto nell’elenco speciale di cui all’art.107 del d.lgs. 1 settembre 1993, n.385.
Il tipo di provvedimento adottato per svincolare la garanzia è rappresentato
da un decreto dirigenziale di liquidazione del contributo, atto preceduto da collaudo
parziale o totale del progetto. In particolare, in presenza di collaudo parziale è
147 L’Amministrazione ha segnalato al punto 18 pag. 28, del questionario inviato con nota prot. 3176 del 04.06.2009 Regione Calabria – Dipartimento 3 Programmazione nazionale e comunitaria, in risposta alla nota prot. 517 del 30.04.2009 della Corte dei conti – Sezione del controllo affari comunitari ed internazionali, che non viene effettuata alcuna iscrizione al ruolo tramite “Equitalia S.p.a.” e che la riscossione a ruolo non viene effettuata da alcun altro concessionario. 148 L’Amministrazione ha segnalato al punto 18 pag. 30, del questionario inviato con nota prot. 3176 del 04.06.2009 Regione Calabria – Dipartimento 3 Programmazione nazionale e comunitaria, in risposta alla nota prot. 517 del 30.04.2009 della Corte dei conti – Sezione del controllo affari comunitari ed internazionali, che nella pratica le iscrizioni a ruolo effettuate possono essere considerate trascurabili. 149 Punto 15, pag. 27, questionario inviato con nota prot. 3176 del 04.06.2009 Regione Calabria – Dipartimento 3 Programmazione nazionale e comunitaria, in risposta alla nota prot. 517 del 30.04.2009 della Corte dei conti – Sezione del controllo affari comunitari ed internazionali. 150 Punto 16, pag 27, questionario inviato con nota prot. 3176 del 04.06.2009 Regione Calabria – Dipartimento 3 Programmazione nazionale e comunitaria, in risposta alla nota prot. 517 del 30.04.2009 della Corte dei conti – Sezione del controllo affari comunitari ed internazionali: la fidejussione può essere bancaria o assicurativa o rilasciata dagli intermediari finanziari iscritti nell’elenco speciale di cui all’art.107 del Decreto Legislativo 1 settembre 1993, n.385, che svolgono in via esclusiva o prevalente attività di rilascio garanzie, a ciò autorizzati dal Ministero dell’Economia e delle Finanze.
Irregolarità e frodi in materia agricola
127
richiesto al beneficiario se optare per lo svincolo immediato della polizza o se
decidere di prorogare lo svincolo al momento del collaudo finale. Al momento dello
svincolo è contestualmente detratto l’importo dell’anticipazione erogato
dall’Amministrazione.
L’Amministrazione ha comunicato, inoltre, di aver eseguito n. 8 escussioni
(alla data del 31.12.2008) per un importo pari ad euro 257.649,70 e per l’anno
2009 n. 3 escussioni per un importo di euro 135.377,33 (per un totale di euro
393.027,03) e di aver proceduto ad una costante verifica nel corso del tempo della
validità della polizza attraverso richiesta di conferma al soggetto (bancario e/o
assicurativo) emittente tale forma di garanzia.
L’Amministrazione ha precisato151 che la richiesta di conferma di validità
della polizza si verifica nelle situazioni in cui il beneficiario decida di prorogare lo
svincolo al momento del collaudo finale. In tali casi, alla presentazione dello stato di
avanzamento lavori, è sempre allegata, al verbale di accertamento, una conferma
di validità sottoscritta dall’assicurazione emittente la polizza.
L’Amministrazione ha segnalato, altresì, l’inesistenza di apposito Ufficio
preposto all’interno della struttura competente, per l’avvio tempestivo della
procedura dei recuperi.
5.1.8 - Le strutture preposte al monitoraggio dei recuperi
In ordine alle strutture preposte al monitoraggio dei recuperi
l’Amministrazione ha segnalato152 l’esistenza di un registro informatizzato dei
recuperi gestito dall’Autorità di gestione.
L’Autorità di pagamento ha provveduto a predisporre un registro dei recuperi
nel quale sono state registrate, distinte per ogni Misura del POR, e per singolo
progetto, le somme ritenute non ammissibili a seguito dei controlli effettuati
dall’Autorità di controllo di II livello, dalla Commissione europea, dal Dipartimento
competente, dall’Autorità di gestione, dall’Autorità di pagamento ovvero a seguito
delle segnalazioni della Guardia di finanza. Le somme sono defalcate dalle domande
di pagamento e registrate informaticamente nel sistema regionale di monitoraggio
Rendiconta. Dal settembre 2005 è stato implementato, sul sistema regionale di
monitoraggio Rendiconta, un modulo per la registrazione dei flussi operativi relativi
ai controlli di I e II livello, il processo di elaborazione della domanda di pagamento
e la gestione dei recuperi.
151 Nota del 25.06.2010 prot. 4508. 152 Punto 22, pag. 33, questionario inviato con nota prot. 3176 del 04.06.2009 Regione Calabria – Dipartimento 3 Programmazione nazionale e comunitaria, in risposta alla nota prot. 517 del 30.04.2009 della Corte dei conti – Sezione del controllo affari comunitari ed internazionali.
Irregolarità e frodi in materia agricola
128
L’Amministrazione ha comunicato153, inoltre, che per quanto riguarda il
registro dei debitori (non informatizzato) è entrato in vigore per la Programmazione
2007-2013 a valere sul Piano di sviluppo rurale Calabria. Per il precedente periodo il
registro dei debitori era nella titolarità di AGEA.
L’Amministrazione aveva comunicato154 che la procedura di gestione dei
pagamenti e dei recuperi era in capo ad AGEA che, più di recente, aveva la
possibilità di effettuare cautelativamente il blocco dei pagamenti anche a valere su
altre indennità eventualmente spettanti al beneficiario per misure diverse da quella
per cui era stata rilevata l’irregolarità. In ragione di ciò la stessa AGEA unitamente
al Ministero per le Politiche Agricole instaura il giudizio e provvede ad informare nel
merito il Dipartimento Agricoltura. Ma, nell’adunanza del 19 luglio 2010, il
rappresentante della regione ha chiarito che l’iter dei recuperi è seguito
direttamente dalla Regione, ad eccezione di alcune misure di accompagnamento
collegate con i regg (CE) nn. 2079-2080 del 1992 per le quali i recuperi,
residualmente sono effettuati da AGEA.
5.1.9 - Irregolarità accertate e loro tipologie (situazione al 31.12.2009) –
Regione Calabria
Le irregolarità accertate e segnalate all’OLAF nel periodo 2003-2008, sono
state 147 per un importo complessivo da recuperare di euro 10.109.249,68 di cui 3
accertate nel 2003, 1 nel 2004, 12 nel 2005, 3 nel 2006, 24 nel 2007, 11 nel 2008
e 93 nel 2009. Di esse 11 hanno ad oggetto la Programmazione 1994-1999 per
importi da recuperare pari ad euro 137.959,15 e 136 la Programmazione 2000-
2006 per importi da recuperare per euro 9.971.290,53.
L’incidenza più elevata degli importi da recuperare va segnalata nell’anno
2008 con il 7,13% e nell’anno 2009 con il 80,53%. Dalle comunicazioni fornite si
evince che è stato recuperato un importo di euro 140.000,00 nell’ambito della
programmazione 2000-2006.
Il prospetto 1 riepiloga la situazione:
153 Punto 24, pag. 33, questionario inviato con nota prot. 3176 del 04.06.2009 Regione Calabria – Dipartimento 3 Programmazione nazionale e comunitaria, in risposta alla nota prot. 517-20 del 20.04.2009 della Corte dei conti – Sezione del controllo affari comunitari ed internazionali. 154 Nota del 25.06.2010 prot. 4508
Irregolarità e frodi in materia agricola
129
Prospetto 1 – Calabria - Riepilogo frodi e irregolarità (euro)
Casi
Quota Comunitaria
(spesa irregolare)
Quota Nazionale (spesa
irregolare)
Importo totale recuperato
Importo totale da recuperare
Importo della spesa sospeso
IT/2003/03/FO 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00
IT/2003/05/FO 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00
IT/2003/22/FO 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00
IT/2004/16/FO 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00
IT/2005/43/FO 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00
IT/2005/44/FO 17.826,50 5.942,16 0,00 23.768,66 0,00
IT/2005/45/FO 8.509,40 2.836,47 0,00 11.345,87 0,00
IT/2005/48/FO 60.304,90 30.151,23 0,00 90.456,13 0,00
IT/2006/04/FO 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00
IT/2006/69/FO 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 Programmazione
1994-1999
IT/2008/53/FO 6.194,24 6.194,24 0,00 12.388,49 0,00
Totale 1994-1999
11 92.835,04 45.124,10 0,00 137.959,15 0,00
IT/2005/23/FO 11.285,23 29.751,96 0,00 22.570,45 0,00
IT/2005/24/FO 5.000,00 5.000,00 0,00 10.000,00 0,00
IT/2005/25/FO 5.000,00 5.000,00 0,00 10.000,00 0,00
IT/2005/26/FO 0,00 0,00 15.000,00 0,00 0,00
IT/2005/27/FO 12.500,00 12.500,00 0,00 25.000,00 0,00
IT/2005/28/FO 12.500,00 12.500,00 0,00 25.000,00 0,00
IT/2005/29/FO 104.944,05 419.776,15 0,00 226.800,00 0,00
IT/2005/30/FO 104.944,04 104.944,04 0,00 209.888,08 0,00
IT/2006/70/FO 49.624,00 115.790,00 0,00 66.165,00 0,00
IT/2007/32/FO 64.866,00 64.867,00 0,00 129.733,00 0,00
IT/2007/69/FO 0,00 0,00 25.000,00 0,00 0,00
IT/2007/70/FO 12.500,00 12.500,00 0,00 25.000,00 0,00
IT/2007/71/FO 12.500,00 12.500,00 0,00 25.000,00 0,00
IT/2007/72/FO 12.500,00 12.500,00 0,00 25.000,00 0,00
IT/2007/73/FO 12.500,00 12.500,00 0,00 25.000,00 0,00
IT/2007/74/FO 12.500,00 12.500,00 0,00 25.000,00 0,00
IT/2007/75/FO 0,00 0,00 25.000,00 0,00 0,00
IT/2007/76/FO 12.500,00 12.500,00 0,00 25.000,00 0,00
IT/2007/77/FO 0,00 0,00 25.000,00 0,00 0,00
IT/2007/78/FO 0,00 0,00 25.000,00 0,00 0,00
IT/2007/79/FO 12.500,00 12.500,00 0,00 25.000,00 0,00
IT/2007/80/FO 0,00 0,00 25.000,00 0,00 0,00
IT/2007/81/FO 12.500,00 12.500,00 0,00 25.000,00 0,00
IT/2007/82/FO 12.500,00 12.500,00 0,00 25.000,00 0,00
IT/2007/83/FO 12.500,00 12.500,00 0,00 25.000,00 0,00
IT/2007/84/FO 12.500,00 12.500,00 0,00 25.000,00 0,00
IT/2007/85/FO 12.500,00 12.500,00 0,00 25.000,00 0,00
IT/2007/86/FO 12.500,00 12.500,00 0,00 25.000,00 0,00
IT/2007/87/FO 12.500,00 12.500,00 0,00 25.000,00 0,00
IT/2007/115/FO 50.000,00 50.000,00 0,00 2.635,00 0,00
IT/2007/116/FO 20.351,00 20.351,00 0,00 40.702,00 0,00
IT/2007/117/FO 148,00 148,00 0,00 296,00 0,00 IT/2007/119/FO 1.366,00 1.366,00 0,00 2.732,00 0,00
IT/2008/13/FO 12.500,00 12.500,00 0,00 25.000,00 0,00
IT/2008/14/FO 172.510,00 172.510,00 0,00 345.021,00 0,00
IT/2008/15/FO 12.500,00 12.500,00 0,00 25.000,00 0,00
IT/2008/16/FO 12.500,00 12.500,00 0,00 25.000,00 0,00
IT/2008/17/FO 12.500,00 12.500,00 0,00 25.000,00 0,00
IT/2008/18/FO 12.500,00 12.500,00 0,00 25.000,00 0,00
IT/2008/19/FO 12.500,00 12.500,00 0,00 25.000,00 0,00
IT/2008/20/FO 49.452,00 49.452,00 0,00 98.904,00 0,00
IT/2008/45/FO 50.000,00 50.000,00 0,00 89.930,00 0,00
IT/2008/95/FO 12.500,00 12.500,00 0,00 25.000,00 0,00
Programmazione 2000-2006
n. 93 casi 2009 3.067.954,00 3.067.954,00 0,00 8.140.914,00 2.503.938,00
Totale 2000-2006
136 4.044.944,32 4.444.410,15 140.000,00 9.971.290,53 2.503.938,00
Totale 147 4.137.779,36 4.489.534,25 140.000,00 10.109.249,68 2.503.938,00
Elaborazione su dati del Dipartimento per il coordinamento delle politiche comunitarie
Irregolarità e frodi in materia agricola
130
Grafico – distribuzione delle segnalazioni ancora aperte della Regione Calabria per anno di comunicazione all’OLAF 2003-2009
anno 200313%
anno 200966%
anno 20044%
anno 20055%
anno 20061%
anno 20075%
anno 20086%
Fonte: Dipartimento per il coordinamento delle politiche comunitarie
Le irregolarità relative al POP 1994-1999 hanno riguardato, quasi
esclusivamente, il PO monofondo sviluppo rurale, mentre quelle relative al POR
2000-2006, l’Asse IV in particolare le Misure 4.10, 4.14 e con riguardo alle
segnalazioni pervenute nell’anno 2009 le Misure 4.5, 4.5A, 4.6 e 4.14.
Per gli accertamenti avvenuti nell’anno 2003, le prassi seguite per
commettere le irregolarità, sono consistite in una pluralità di comportamenti che
hanno evidenziato caratteristiche particolarmente insidiose laddove per il caso 3,
l’attività delittuosa è risultata posta in essere mediante la produzione e l’utilizzo, da
parte del titolare della ditta beneficiaria di documenti ed attestazioni di cui si è
accertata la falsità materiale e/o ideologica, con il concorso del tecnico agronomo
responsabile che aveva redatto progetti e certificato falsamente l’avvenuta
esecuzione regolare parziale dei lavori, utilizzando altresì l’apporto organizzativo di
altro soggetto. E’ stata inoltre segnalata all'Autorità giudiziaria la responsabilità
penale dei funzionari preposti della Regione Calabria, per la violazione di leggi e
regolamenti riconducibili all’omessa attività istruttoria e di controllo della pratica
nonché alla liquidazione del contributo senza seguire l’iter imposto dalla specifica
normativa. Inoltre, il coordinatore Provinciale del Corpo forestale dello Stato è stato
segnalato all’Autorità giudiziaria procedente per aver trasmesso all’organo di Polizia
giudiziaria delegato alle indagini, documenti artefatti contenenti false concessioni
amministrative al fine di eludere l’attività investigativa in corso.
Irregolarità e frodi in materia agricola
131
In tale fattispecie l’entità dell’importo da recuperare e la gravità delle
modalità attuative, impongono all’Amministrazione di reiterare i provvedimenti di
autotutela intrapresi ed annullati dalla sentenza citata, consentendo la reintegra
dell’erario comunitario.
In un altro caso (22/2003), il titolare della ditta individuale ha ottenuto
finanziamenti mediante la produzione e l'utilizzo di documenti ed attestazioni di cui
è stata accertata la falsità materiale e/o ideologica esibiti all’Ente deputato
all’istruttoria della pratica al fine di attestare la sussistenza dei requisiti soggettivi
del beneficiario e dei requisiti oggettivi dei terreni, entrambi risultati inesistenti,
nonché la regolare esecuzione delle opere, non rispondente al vero. E' stata,
inoltre, riscontrata la responsabilità a titolo di concorso dei 2 tecnici agronomi
concretizzatasi nella certificazione falsa dell’avvenuta esecuzione regolare parziale e
finale dei lavori nonché di 3 funzionari preposti della Regione Calabria,
essenzialmente realizzata mediante violazioni di leggi e regolamenti inerenti
l’attività istruttoria e di controllo della pratica.
Gli accertamenti delle irregolarità sono avvenuti mediante indagine della
Guardia di finanza.
Non si è proceduto a recuperare gli importi perché con sentenza sono state
annullate le ordinanze di ingiunzione emesse dal Dirigente generale, Ispettore
generale capo dell’Ispettorato centrale repressioni frodi presso il Ministero per le
politiche agricole e forestali.
In tale fattispecie l’entità dell’importo da recuperare e la gravità delle
modalità attuative, impongono all’Amministrazione di reiterare i provvedimenti di
autotutela intrapresi ed annullati dalla sentenza citata, consentendo la reintegra
dell’erario comunitario
Con riguardo alle comunicazioni dell’anno 2004 (caso 16), l’irregolarità ha
evidenziato l'indebita richiesta di contributi da parte del titolare della ditta mediante
la produzione e l’utilizzo, di documenti ed attestazioni di cui si è accertata la falsità
ideologica, esibiti all’Ente deputato all'istruttoria della pratica al fine di sostenere la
completezza e regolarità della realizzazione delle opere e non rispondente al vero.
E’ stata, inoltre, riscontrata la responsabilità a titolo di concorso del tecnico
agronomo direttore dei lavori concretizzatasi nella produzione di documenti e
certificazioni dell’avvenuta esecuzione dei lavori non rispondenti al vero.
L’accertamento, avvenuto per mezzo di indagine della Guardia di finanza, ha
portato all’instaurazione di procedimento penale. Ne è stato richiesto l’esito
all’Amministrazione.
Irregolarità e frodi in materia agricola
132
Gli accertamenti avvenuti nell’anno 2005 hanno evidenziato, mediante i
controlli effettuati sia in loco presso la sede della ditta, sia attraverso le relazioni di
chiusura del controllo operati dal servizio di Assistenza tecnica presso il
Dipartimento agricoltura – Ufficio del responsabile della Misura 4.14 Insediamento
giovani agricoltori, irregolarità di diversa natura.
In particolare in alcuni casi (23, 24, 25/2005), la proposta di liquidazione e
la successiva erogazione non è stata corrispondente a quanto effettivamente
dovuto al beneficiario. Riferisce l’Amministrazione che in due (24 e 25) dei tre casi,
non si è ancora provveduto al recupero in ragione di un differente criterio
interpretativo del Complemento di programmazione, fra l’Organismo di controllo di
II livello e il Dipartimento agricoltura, in ordine alla cronologia della domanda di
contributo che, nel caso di giovani imprenditori titolari di azienda (Misura 4.14,)
deve essere successiva all’insediamento del beneficiario. In merito a tale
problematica, l’Organismo di II livello dovrà formulare una decisione conclusiva.
In altri casi (26, 27, 28/2005), l’irregolarità è consistita nel fatto che i
beneficiari non erano in possesso dei requisiti previsti dalla Misura 4.14, poiché
insediati 15 anni prima rispetto alla richiesta di ammissione alle agevolazioni.
Riferisce l’Amministrazione che in due (27 e 28) dei tre casi, non si è ancora
provveduto al recupero in ragione di un differente criterio interpretativo del
Complemento di programmazione, fra l’Organismo di controllo di II livello e il
Dipartimento agricoltura, in ordine alla cronologia della domanda di contributo che,
nel caso di giovani imprenditori titolari di azienda (Misura 4.14,) deve essere
successiva all’insediamento del beneficiario. In merito a tale problematica,
l’Organismo di II livello dovrà formulare una decisione conclusiva.
A causa dell’indisponibilità del beneficiario o di un suo delegato a concedere
l’accesso in azienda con conseguente impossibilità ad operare la verifica del
progetto e ad ingenerare il sospetto che non siano stati effettuati gli interventi
finanziari previsti (caso 29), il Dipartimento agricoltura, foreste, forestazione ha
disposto decreto ingiuntivo di pagamento della somma ritenuta irregolare.
L’Amministrazione riferisce che la copia del decreto di ingiunzione è stata trasmessa
all’Avvocature regionale al fine dell’iscrizione a ruolo.
In un caso (30/2005), l’irregolarità è consistita in pagamenti effettuati in
contanti e la spesa operata prima della data autorizzata, in contrasto con le linee
guida per l’attuazione del POR Calabria parte FEAOG. Tutte le spese indicate sono
risultate non regolari compresa la fornitura operata da una ditta la cui spesa è
antecedente al periodo eleggibile. L’Amministrazione ha reso noto che l’impresa ha
Irregolarità e frodi in materia agricola
133
restituito l’importo della spesa contestata ma la cifra restituita (euro 1.208,35) non
sembra corrispondere a quanto dovuto (40.554,90 – 7.534,01= 33.020,89).
L’Amministrazione ha poi comunicato che l’intera somma relativa alla
restante quota di aiuto del progetto è stata “reinserita” nell’elenco delle operazioni
sospese.
In altri casi (43, 44, 45/2005), le irregolarità sono state accertate dalla
Guardia di finanza in seguito ad esposti anonimi e sono consistite in documenti
giustificativi falsi, in diverse domande per lo stesso oggetto, in soprafinanziamento.
Con l’aggiornamento al 31.12.2009, per il caso 43, il Dipartimento agricoltura,
foreste e forestazione ha comunicato che il beneficiario è stato revocato e che alla
ditta beneficiaria non è stata effettuata alcuna erogazione ed è stato emesso solo
un impegno che è stato successivamente revocato. Per gli altri due casi, sono stati
sospesi i pagamenti irregolari e sono stati emessi i provvedimenti di revoca mentre
sono pendenti procedimenti penali presso il Tribunale di Catanzaro.
In altro caso (48/2005), l’irregolarità, evidenziata dalla Guardia di finanza,
ha disvelato l'esistenza di un’associazione per delinquere finalizzata alla indebita
percezione di contributi comunitari e nazionali, mediante acquisizione del fascicolo
presso il Servizio provinciale dell'agricoltura di Reggio Calabria. Le irregolarità sono
consistite, nell’utilizzo di fatture emesse da soggetti economici la cui attività, al
momento della fatturazione, era già cessata da oltre dieci anni; nel reimpianto di
agrumi di una specie diversa da quella ammessa a contributo e nella contestuale
esibizione di certificazioni fitosanitarie di piante, previste dai regolamenti comunitari
la cui fornitura non è mai avvenuta; nella produzione di documentazione tecnica
riportante dati falsi; nella connivenza dei tecnici accertatori (funzionari regionali)
per la realizzazione della truffa, mediante la compiacente certificazione di regolare
esecuzione di lavori ammessi a contributo, realizzati, invece, in difformità.
E’ in corso procedimento penale presso il Tribunale di Locri, mentre per quel
che concerne i procedimenti amministrativi, riferisce l’Amministrazione che il
Dipartimento interessato, in attesa della conclusione del procedimento penale, ha
provveduto a non erogare il premio spettante al beneficiario.
Allo stato non si conosce se siano state poste in essere attività di autotutela
per il recupero degli importi irregolari e se sia stata inoltrata segnalazione alla
Procura della Corte dei conti. Al riguardo l’Amministrazione ha comunicato di aver
richiesto informazioni all’Avvocatura regionale.
In ordine ai tempi di accertamento delle irregolarità sopra riportate, è
possibile asserire che le medesime sono avvenute in un arco temporale compreso
tra i due ed i tre anni successivi al periodo di commissione dell’irregolarità.
Irregolarità e frodi in materia agricola
134
Gli accertamenti avvenuti nell’anno 2006 hanno evidenziato, due tipologie di
irregolarità. In uno dei casi (4/2006), l’irregolarità è stata posta in essere
attraverso la fornitura agli Enti erogatori di dichiarazioni sostitutive per atto di
notorietà contenenti false attestazioni sui requisiti di ammissibilità di contributi,
quale il non avere mai richiesto ed ottenuto altre agevolazioni di natura finanziaria,
regionale, statale e/o comunitaria.
Per altri due casi (69, 70/2006) l’irregolarità è stata posta in essere
mediante la predisposizione di fittizia documentazione, costituita da fatture
d’acquisto e da false dichiarazioni liberatorie rilasciate da soggetti fornitori, al fine
di far apparire come effettive, spese sostenute per esecuzione di lavori in realtà mai
effettuati o effettuati solo in parte. Sono pendenti procedimenti penali presso il
Tribunale di Catanzaro. Il Dipartimento agricoltura, foreste e forestazione ha
comunicato in un caso (69/2006) di non aver fatto alcuna erogazione e nell’altro
(70/2006) l’Amministrazione ha comunicato la revoca ed il recupero delle somme
indebitamente percepite con decreto della D.G. del 21.06.2010 con l’ingiunzione di
pagamento alla ditta beneficiaria.
Nei tre casi, l’accertamento è avvenuto a seguito di controllo fiscale e
documentale posto in essere dalla Guardia di finanza.
Per il caso 4 è stata segnalata la conclusione del procedimento penale per
estinzione del reato a causa del decesso dell’indagato, e la scarsa possibilità di
recupero poiché la ditta individuale ha cessato l’attività a partire dal 02.05.2001. In
pari data l’attività stessa è stata ceduta al figlio del titolare che ne risulta l’attuale
gestore e titolare. Allo stato non si hanno notizie sui provvedimenti di autotutela
assunti, né se il fatto è stato segnalato alla Procura della Corte dei conti.
L’aggiornamento al 31.12.2009 considera tale caso come chiuso. Non sono state
fornite notizie circa l’effettivo recupero, né sulle cause della chiusura.
L’Amministrazione non ha fornito notizie poiché la competenza del caso è stata
trasferita alla Provincia di Catanzaro (legge regionale 9/1998).
Gli accertamenti avvenuti nell’anno 2007 hanno evidenziato irregolarità a
seguito di controllo della società di Assistenza tecnica connessa all’applicazione del
reg. 438/01 per conto dell’Autorità di controllo di II livello. In particolare per un
caso (32/2007) la fattispecie è consistita in errori nel calcolo del coefficiente
monetario dei tassi. L’Amministrazione ha comunicato che è in atto un’istruttoria
relativamente anche ad un altro caso che presenta la medesima tipologia di
irregolarità e sul quale esistono interpretazioni contrastanti.
In altri casi (115, 116, 117, 119/2007) le irregolarità sono consistite
nell’assenza, sui giustificativi di spesa, oggetto del finanziamento, dell’apposito
Irregolarità e frodi in materia agricola
135
timbro conforme attestante la rendicontazione a valere sul POR Calabria 2000-
2006; nella mancata trasmissione dell’elenco concernente le spese progettuali
ritenute ammissibili opportunamente sottoscritto e certificato; nel disallineamento
tra la spesa verificata/prodotta dal beneficiario rispetto a quanto certificato nella
domanda di pagamento ed inserito nel sistema rendiconta; nella mancanza di
giustificativi riguardanti fatture; in pagamenti con assegni non intestati al
beneficiario; nei controlli, laddove, non e' stato possibile fare la verifica sulle fatture
in originale.
Con l’aggiornamento al 31.12.2009 per i casi 115 e 119, la Regione Calabria
ha evidenziato che poiché l'importo è inferiore alla soglia minima di comunicazione
dell'irregolarità ha ritenuto di dover chiudere i casi e che sono in corso di adozione i
provvedimenti di revoca e la richiesta di recupero delle somme155.
L’Amministrazione per il caso 116 ha comunicato di aver adottato il
provvedimento di revoca, ma che lo stesso è stato impugnato dal beneficiario con
ricorso al Presidente della Repubblica.
Per molti casi (69, 70, 71, 72, 73, 74, 75, 76, 77, 78, 79, 80, 81, 82, 83,
84, 85, 86, 87/2007) sono state evidenziate, nei controlli ex-post posti in essere
dall’Autorità di controllo di II livello, varie tipologie di irregolarità che hanno
richiesto al Dipartimento regionale dell'agricoltura un controllo a tappeto. Le schede
OLAF hanno segnalato per tutti i casi che il Dipartimento 6, ha trasmesso
all’Autorità di pagamento copia del decreto di revoca e recupero delle somme
indebitamente percepite.
L’aggiornamento al 31.12.2009 per i casi 69, 75, 77, 78, 80 ha evidenziato
che con apposita reversale sono stati recuperati gli importi irregolari.
Gli accertamenti avvenuti nell’anno 2008 hanno evidenziato irregolarità a
seguito di controllo della società di Assistenza tecnica connessa all’applicazione del
reg. 438/01 per conto dell’Autorità di controllo di II livello. In particolare per i casi
13, 14, 15, 16, 17, 18, 19, 20 la fattispecie si è realizzata in seguito a mancati
adempimenti/obblighi riferiti al bando di riferimento. Per i casi 15, 16, 17, 18 è
stata avviata la procedura di deduzione del contributo nella successiva domanda di
pagamento. Per i casi 13 e 19 relativi all’insediamento di giovani agricoltori (Misura
4.14), riferisce l’Amministrazione che non si è ancora provveduto al recupero in
ragione di un differente criterio interpretativo del Complemento di programmazione,
fra l’Organismo di controllo di II livello e il Dipartimento agricoltura da cui
discenderebbe l’irregolarità o meno dell’erogazione. Per i casi 14 e 20,
l’Amministrazione ha comunicato che non ha operato alcuna forma di recupero
155 Con nota del 26.06.2010 n. 4508.
Irregolarità e frodi in materia agricola
136
ritenendo superate, alla luce di nuovi elementi, le irregolarità constatate in sede di
controllo.
Per i casi 45, 53, 95 l’irregolarità si è realizzata mediante una condotta
fraudolenta finalizzata all’ottenimento delle agevolazioni comunitarie attraverso
l’utilizzo di documenti falsi e di un attività non conforme alla legge, comportamenti
che sono stati accertati mediante un controllo dell’Arma dei Carabinieri e della
Guardia di finanza.
L’amministrazione ha comunicato che in un caso(53) non è stata effettuata
nessuna erogazione per un altro (95) è stata avviata la procedura di recupero,
mentre per il caso 45 nessuna notizie è stata comunicata ed in merito al
procedimento penale si rileva che, nonostante il tempo trascorso, l’Amministrazione
non è stata in grado di fornire elementi.
In ordine ai tempi di accertamento delle irregolarità sopra riportate, è
possibile asserire che le medesime sono avvenute in un arco temporale compreso
tra i due ed i tre anni successivi al periodo di commissione dell’irregolarità.
Dei 93 casi comunicati nel 2009, 72 hanno riguardato il POR Calabria 2000-
2006 Obiettivo 1 - Asse IV "Sistemi locali di sviluppo”, Misura 4.14 "Insediamento
di giovani agricoltori”, e hanno avuto ad oggetto fattispecie analoghe ed il
medesimo importo di spesa irregolare pari ad euro 25.000,00 (importo quota
comunitaria euro 12.500,00; importo quota nazionale euro 12.500,00). Per 4 casi
sono stati attivati procedimenti penali, mentre per i restanti si è in presenza di
procedimenti amministrativi. Per tutti i casi indicati, i recuperi sono in corso. La
data di constatazione dell’irregolarità è avvenuta per n. 1 casi il 04.12.2008, per n.
5 casi il 21.05.2008, per n. 66 casi il 01.04.2008.
La fonte di prima informazione che ha fatto scoprire l’irregolarità è consistita
per n. 66 casi in una verifica effettuata dal Dipartimento agricoltura foreste e
forestazione della Regione Calabria e per n. 6 casi in una verifica effettuata dalla
Guardia di finanza. Il tipo d’irregolarità è consistita per n. 71 casi in documenti
mancanti o incompleti e nel mancato rispetto degli obblighi assunti, per n. 1 caso
nella contabilità non presentata. Le pratiche attuate per commettere l’irregolarità
sono consistite per n. 67 casi nella mancata esibizione della documentazione
richiesta e nel non aver mantenuto la conduzione dell'azienda per un periodo non
inferiore a cinque anni dall'erogazione del contributo, per n. 5 casi nel non aver
mantenuto l'attività imprenditoriale per almeno cinque anni dalla concessione del
premio e nel mancato assolvimento degli obblighi richiesti al momento della
istituzione della domanda.
La natura della spesa ha sempre riguardato investimenti aziendali.
Irregolarità e frodi in materia agricola
137
In altri 7 casi (7, 8, 9, 10, 140, 141, 207/2009), invece, l’irregolarità
riscontrate hanno avuto ad oggetto un importo compreso tra un milione di euro e
tre milioni di euro.
In un caso (7/2009), l’irregolarità è stata accertata dalla Guardia di finanza.
L’Amministrazione ha precisato che l’irregolarità ha riguardato la percezione
dell’anticipazione del contributo a fronte del quale è stata constatato il mancato
avvio dei lavori previsti. Il Dipartimento agricoltura ha pertanto disposto la revoca
del beneficio con DDG n. 11061 del 17.06.2009. Con nota prot. 26459 del
21.06.2010 il Dipartimento ha richiesto alla società d’assicurazione l’escussione
della polizza fideiussoria.
E’ in atto un procedimento giudiziario.
In alcuni casi (8, 140, 141, 207), le irregolarità sono state accertate dal
Dipartimento agricoltura foreste e forestazione che ha evidenziato documenti
mancanti o incompleti ed il mancato rispetto degli obblighi assunti con la mancata
presentazione degli atti di collaudo finale e il non completamento delle opere nei
termini previsti. Sono in atto procedimenti amministrativi, ma l’iter di recupero non
è ancora iniziato. Per tre casi (8/2009, 140/2009 e 207/2009), il recupero è in
corso (decreto di revoca 15286 del 20.11.2006, decreto di revoca n. 19386 del
30.10.2009, decreto di revoca n. 14444 del 29.07.2009).
In altri due casi (9, 10/2009), il Dipartimento agricoltura foreste e
forestazione ha accertato una irregolarità consistente nella tenuta di contabilità
falsificata nonché l’esistenza di un conflitto di interessi e un vincolo di parentela con
un’altra azienda finanziata dal POR 2000-2006.
L’irregolarità riguarda l’atto d’acquisto di un immobile che è stato giudicato
come non ammissibile a finanziamento. Con DDG n. 15286 del 20.11.2006 la
somma corrispondente alla quota di contributo relativa all’acquisto dell’immobile è
stata revocata e, pertanto, il Dipartimento ha successivamente erogato il contributo
detraendo opportunamente l’importo ritenuto non regolare. Contro il provvedimento
di revoca il beneficiario ha proposto ricorso al TAR di Catanzaro. Il TAR di Catanzaro
con sentenza n°22/2009 ha respinto il ricorso della ditta che ha poi impugnato la
sentenza al Consiglio di Stato.
Non vi sono somme erogate alla ditta beneficiaria.
5.1.10 - Considerazioni conclusive
In via conclusiva è necessario formulare alcune considerazioni.
La situazione riscontrata presenta profili di problematicità anche alla luce
della quantità di casi di irregolarità segnalati (147) nel periodo esaminato e degli
Irregolarità e frodi in materia agricola
138
importi da recuperare particolarmente elevati che esprimono, nell’ultima annualità,
punte allarmanti per il loro numero e per le somme complessive coinvolte.
Gli illeciti individuati, ricollegabili prevalentemente alla programmazione
2000-2006 (solo 11 sono, infatti, i casi della programmazione 1994-1999), si
presentano di notevole rilevanza non solo per gli importi ancora da recuperare e per
il loro numero ma, altresì, per le modalità di realizzazione, in alcuni casi, facilitata
dall’azione dei funzionari che avrebbero dovuto effettuare l’istruttoria o svolgere i
controlli o attestare la conformità di progetti o la regolare esecuzione delle opere e
che pertanto sono stati facilitati da un sistema amministrativo non sempre attento e
rigoroso alla disciplina comunitaria e nazionale.
Al riguardo, si segnala anche l’inosservanza di elementari regole contabili nei
pagamenti che ha reso difficile la tracciabilità delle spese incidendo negativamente
sulla gestione.
La prevalenza tra i casi segnalati, delle ipotesi di frode, con modalità
truffaldine, sottolinea l’esigenza non solo di misure di autotutela più incisive
indirizzate alla revoca totale dell’agevolazione, in linea con il disposto dell’art.4 reg.
(CE) Euratom n.2988 del 12.12.1995, ma altresì, in funzione di prevenzione,
l’esclusione per un determinato periodo di tempo dei soggetti che si sono resi
colpevoli di pratiche irregolari (reg. finanziario delle Comunità artt.114 e 94
reg.1695/2002 così come modificato dal reg.1995/2006).
Si riscontra invece, in qualche caso, la reiterazione di irregolarità con
modalità fraudolente da parte dei medesimi soggetti in anni successivi, per elevati
importi da recuperare.
Sotto il profilo delle azioni cautelari esse hanno trovato scarsa applicazione,
sia con riguardo all’escussione delle fideiussioni, che alla sospensione dei pagamenti
irregolari. Con riguardo al recupero coattivo, va segnalata la limitatissima azione
intrapresa , solo di recente la Regione ha emanato una legge volta a rafforzare la
disciplina regionale in materia . Ma non può essere sottaciuto che i ritardi nella
recuperabilità delle somme costituiscono motivo di forte preoccupazione anche alla
luce dei maggiori rischi assunti per la reintegra dell’erario comunitario e nazionale
anche a causa della cessazione di attività o di intervenuto fallimento delle aziende
che rendono difficile, se non impossibile, il recupero delle somme dovute.
Va poi segnalata l’inerzia dell’Amministrazione nell’emanare i provvedimenti
di revoca quando il fatto sia oggetto di giudizio penale. Tale ritardo non è
giustificabile visto anche le modalità attuative delle irregolarità. Infatti si sottolinea
l’esigenza di definire in modo più tempestivo, attraverso provvedimenti di
autotutela, le procedure di recupero delle somme regolarmente percepite, nei casi
Irregolarità e frodi in materia agricola
139
in cui, pur in pendenza del procedimento penale, la mancanza di requisiti essenziali
o più in generale la tipologia delle violazioni accertate, rende incompatibile l’azione
con il contributo concesso.
Sul fronte della comunicazione delle irregolarità va positivamente segnalata
la presenza del registro informatico delle irregolarità e l’istituzione di un Ufficio
unico che segnala e trasmette le comunicazioni OLAF al Dipartimento per il
coordinamento delle politiche comunitarie per le irregolarità sopra soglia ed
esamina le irregolarità sotto soglia. Manca, invece, un analogo Ufficio preposto in
modo unitario al recupero delle somme irregolarmente pagate, attività che viene
posta in essere dai responsabili di Misura.
Sotto il profilo dei controlli, mentre nei primi anni esaminati si segnala una
limitata attenzione a tale funzione, nell’attuale va riconosciuto, positivamente, il
rafforzamento della struttura di controllo di II livello anche se l’attività di controllo
su base campionaria e di verifica di gestione e controllo continua ad essere
esternalizzata, attraverso la struttura di Assistenza tecnica, nei confronti della quale
è stata eccezionalmente disposta la proroga del servizio. E’ auspicabile che nei
confronti di tale soggetto esterno, l’Amministrazione abbia rivolto specifiche linee di
indirizzo e precise direttive al fine di predeterminare metodologie e criteri oggettivi
anche per evitare che la struttura esterna assuma, in tale funzione, un peso
preponderante, laddove la scelta delle strategie, la supervisione e la diretta
responsabilità del processo avviato non possano che essere di competenza del
soggetto gestore.
Irregolarità e frodi in materia agricola
140
5.2 – Il fenomeno nella Regione Puglia
5.2.1 - Descrizione del fenomeno nella Regione Puglia
Va premesso che i dati e gli elementi esposti sono stati oggetto di
contraddittorio con la Regione Puglia che con disponibilità ha corrisposto alle
richieste istruttorie della Corte dei conti compilando, altresì, il questionario
predisposto dalla Sezione156.
5.2.2 - Il DOCUP OB. 5B e il PIC LEADER II 1994-1999. Ambito finanziario e
livello di attuazione
La trattazione della struttura regionale preposta alla gestione e al controllo
dei Fondi comunitari richiede una preventiva esposizione dei documenti
programmatori relativi ai periodi 1994-1999 e 2000-2006.
Per la Programmazione 1994-1999, il DOCUP Ob. 5B è stato approvato con
decisione C (95) 1073 della Commissione europea del 22 maggio 1995 modificata
dalla decisione C (2000) 2841 della Commissione del 26 gennaio 2001157.
Il Programma operativo della Regione Puglia ha continuato le linee
d’intervento già previste nel Programma integrato mediterraneo, allargandone la
strategia a tutto il territorio regionale. Esso si è composto di 19 Sottoprogrammi, di
questi 5 Sottoprogrammi sono stati cofinanziati dal FEAOG-O e per la qualificazione
delle attività agricole e, in particolare, alla promozione di colture mediterranee. Il
FEAOG Orientamento, riguardo alla programmazione 1994-1999, ha operato
nell’ambito dell’Asse 4 "Diversificazione, valorizzazione delle risorse agricole e
sviluppo rurale”, in particolare nel Sottoasse 4.1 "Risorse agricole e infrastrutture di
supporto"; Sottoasse 4.2 "Sviluppo rurale"; Sottoasse 4.3 "Servizi di sviluppo e
divulgazione"; Sottoasse 4.4 "Obiettivo 5a) Accelerazione dell'adeguamento delle
strutture agricole nell'ambito della riforma della PAC"; Sottoasse 4.5 Misure in
corso.
L’attuazione finanziaria riguardante il FEAOG-O per la suddetta
programmazione è riportata nel prospetto 1:
156 Nota prot. AOO_91 del 02.07.2009 – 00003523 Regione Puglia – Assessorato programmazione e bilancio, Settore programmazione e politiche comunitarie, Autorità di gestione POR Puglia 2000-2006, in risposta alla nota prot. 516 del 30.04.2009 della Corte dei conti – Sezione del controllo affari comunitari ed internazionali. 157 L’Amministrazione ha comunicato che con decisione C (2008) 4456 del 21.08.2008, la Commissione Europea ha proceduto alla chiusura del programma 94.IT.16.005 – POP Puglia con una riduzione del contributo parte FEAOG–O da euro 291.590.400,00 a euro 281.331.584,00 (pagina 1 questionario frodi ed irregolarità inviato con nota prot. AOO_91 del 02.07.2009 – 00003523 Regione Puglia – Assessorato programmazione e bilancio, Settore programmazione e politiche comunitarie, Autorità di gestione POR Puglia 2000-2006).
Irregolarità e frodi in materia agricola
141
Prospetto 1 - Attuazione finanziaria POP 1994-1999 (meuro)
Pagamenti al 31.03.2003
POP 1994-1999 Asse 4
Risorse complessive
Quota comunitaria
Quota nazionale
Quota comunitaria
Asse 4.1 179,124 88,804 16,97 78,86 4.1.1 7,616 3,046 0,056 2,94 4.1.2 5,612 2,806 0,412 2,06 4.1.3 45,000 22,500 3,93 19,63 4.1.4 21,100 15,551 2,52 12,61 4.1.5 40,816 20,409 4,09 20,43 4.1.6 7,500 3,751 1,63 4,03 4.1.7 18,609 9,305 1,6 8,02 4.1.8 22,871 11,436 2,74 9,13 Asse 4.2 128,676 64,090 40,23 55,82 4.2.1 21,290 10,645 2,32 11,61 4.2.2 5,000 2,250 0,63 1,9 4.2.4 24,450 12,226 4,59 6,25 4.2.5 1,550 0,755 1,5 1,5 4.2.6 62,900 31,451 27,82 27,82 4.2.7 13,486 6,743 3,37 6,74 Asse 4.3 61,889 30,945 23,64 23,64 4.3.1 7,978 3,989 3,54 3,54 4.3.2 20,000 10,000 6,32 6,32 4.3.3 12,911 6,456 2,29 2,29 4.3.4 12,000 6,000 7,61 7,61 4.3.5 4,000 2,000 1,81 1,81 4.3.6 5,000 2,500 2,06 2,06 Asse 4.4 219,108 105,186 69,55 99,31 4.4.1 101,360 46,311 40,78 43,06 4.4.2 114,577 57,289 27,49 54,97 4.4.3 3,171 1,586 1,28 1,28 Asse 4.5 84,701 27,375 25,91 27,16 Totale 673,498 316,4 176,3 284,79
Elaborazione su dati Regione Puglia
5.2.3 - Il programma operativo regionale 2000-2006. Ambito finanziario e
livello di attuazione
Il Programma operativo regionale 2000-2006 è stato approvato con la
decisione della Commissione C (2000) 2349 del 08 agosto 2000 modificata dalla
decisione C (2009) 1112 del 18 febbraio 2009.
Il POR ha riflesso l’impianto logico-strategico del Quadro comunitario di
sostegno. La selezione degli obiettivi specifici individuati fra quelli indicati dal QCS e
la conseguente articolazione operativa del POR è stata guidata dal criterio base
della strategia nazionale per l’Obiettivo 1, ovvero dall’esigenza di introdurre una
discontinuità forte nel percorso di crescita del Mezzogiorno, ovvero su alcuni aspetti
rilevanti della situazione socioeconomica della Regione costituenti punti di forza e di
possibile cambiamento.
Irregolarità e frodi in materia agricola
142
Dalla visione complessiva dei problemi e delle potenzialità della Regione
Puglia e dall’esame delle esperienze del precedente periodo di programmazione, è
derivata l’identificazione di sei Assi prioritari158, che il POR ha assunto come settori
d’investimento su cui intervenire nel periodo di programmazione 2000-2006. Il
perseguimento delle strategie regionali relativamente agli ambiti prioritari di
intervento stabiliti all’interno degli Assi del POR Puglia è stato assicurato attraverso
uno stretto raccordo tra le risorse dei Fondi strutturali e le risorse delle delibere
CIPE assegnate alla Regione Puglia e destinate alla predisposizione degli Accordi di
programma quadro (APQ).
In tale ambito il POR Puglia 2000-2006, parte FEAOG-O, ha finanziato
interventi su tre Assi prioritari:
- Asse I “Risorse Naturali” che comprende 2 Misure: la Misura 1.2 Risorse idriche
per le aree rurali e l’agricoltura; la Misura 1.4 Sistemazioni agrarie e idraulico
forestali estensive per la difesa del suolo; Misura 1.7 Incremento e gestione dei
boschi e tutela della biodiversità del patrimonio forestale;
- Asse II “Risorse culturali” che comprende una Misura: Misura 2.2 Tutela e
valorizzazione del patrimonio rurale;
- Asse IV “Sistemi locali di sviluppo” che comprende 12 Misure: Misura 4.3
Investimenti nelle aziende agricole; Misura 4.4 Insediamento giovani agricoltori;
Misura 4.5 Miglioramento delle strutture di trasformazione dei prodotti agricoli;
Misura 4.6 Selvicoltura; Misura 4.7 Aiuti di avviamento per l’assistenza alla
gestione delle aziende agricole; Misura 4.8 Commercializzazione dei prodotti
agricoli di qualità; Misura 4.9 Diversificazione delle attività delle imprese agricole;
Misura 4.10 Infrastrutture rurali; Misura 4.11 Misure in corso reg. CE 2603/99
art.4; Misura 4.21 Consolidamento ed innovazione delle competenze tecniche
degli imprenditori agricoli e degli operatori del settore; Misura 4.22 Ricostruzione
del patrimonio aziendale danneggiato da avversità atmosferiche; Misura 4.23
Interventi per la capitalizzazione ed il consolidamento finanziario del sistema delle
imprese agricole.
L’attuazione finanziaria dell’Asse I, II, IV e delle Misure indicate per il POR
2000-2006 riguardante il FEAOG-O, è di seguito indicata:
158 Asse I, Valorizzazione delle risorse naturali e ambientali (Risorse naturali); Asse II, Valorizzazione delle risorse culturali e storiche (Risorse culturali); Asse III, Valorizzazione delle risorse umane (Risorse umane); Asse IV, Potenziamento e valorizzazione dei sistemi locali di sviluppo (Sistemi locali di sviluppo); Asse V, Miglioramento della qualità delle città, delle istituzioni locali e della vita associata (Città); Asse VI, Rafforzamento delle reti e nodi di servizio (Reti e nodi di servizio).
Irregolarità e frodi in materia agricola
143
Prospetto 2 – Attuazione finanziaria POR 2000-2006 (euro) Impegni
al 30.06.2009 Pagamenti al 30.06.2009
POR 2000 2006
Risorse complessive
Quota comunitaria Quota
nazionale Quota
comunitaria Quota
nazionale Quota
comunitaria
Asse I 201.939.000,00 148.681.537,63 76.232.624,52 213.416.050,36 69.616.492,77 194.706.048,63
Misura 1.2
114.640.628,00 85.980.471,43 42.491.377,56 127.474.135,22 38.802.490,17 116.407.507,79
Misura 1.4 64.520.591,00 46.432.193,32 23.805.019,22 61.106.532,13 22.082.125,84 56.614.055,89
Misura 1.7
22.777.781,00 16.268.872,88 9.936.227,74 24.835.383,01 8.731.876,76 21.684.484,95
ASSE II
30.001.334,00 22.501.000,50 7.371.641,75 21.882.435,72 7.083.754,69 21.017.419,65
Misura 2.2
30.001.334,00 22.501.000,50 7.371.641,75 21.882.435,72 7.083.754,69 21.017.419,65
ASSE IV
582.067.000,00 416.417.463,52 181.148.655,12 455.863.367,27 168.881.392,98 423.093.869,30
Misura 4.3
249.117.645,00 139.309.232,15 58.884.796,25 161.876.009,46 52.156.436,09 143.606.292,25
Misura 4.4
64.300.000,00 47.156.250,00 15.362.500,00 46.087.500,00 15.356.250,00 46.068.750,00
Misura 4.5 120.714.143 139.936.430,96 64.112.744,60 149.596.416,75 60.820.140,69 141.913.796,17
Misura 4.6
821.822,00 616.366,50 205.455,50 616.366,50 205.455,04 616.366,96
Misura 4.7
611.305,00 458.478,68 152.826,28 458.478,85 152.826,07 458.478,83
Misura 4.8 2.157.000,00 1.512.445,50 514.198,86 1.542.596,59 478.585,10 1.435.755,97
Misura 4.9
15.433.989,00 7.408.671,52 3.124.237,93 8.789.858,40 2.958.846,46 8.200.434,80
Misura 4.10
66.928.555,00 53.266.900,71 18.192.872,90 54.578.619,55 17.855.364,89 53.566.115,72
Misura 4.11
982.541,00 736.905,81 245.635,27 736.905,81 245.635,26 736.905,82
Misura 4.21
6.000.000,00 3.729.351,77 2.087.042,10 3.875.935,84 2.073.952,21 3.851.625,63
Misura 4.22
20.000.000,00 9.786.429,91 4.719.166,58 14.157.500,66 3.030.722,34 9.092.168,27
Misura 4.23
35.000.000,00 12.500.000,00 13.547.178,85 13.547.178,86 13.547.178,83 13.547.178,88
Totale 814.007.334,00 587.600.001,64 264.752.921,39 691.161.853,35 245.581.640,44 638.817.337,58
Elaborazione su dati Regione Puglia
5.2.4 - La struttura organizzativa preposta alla gestione e al controllo dei
Fondi comunitari
L’Autorità di gestione del POR Puglia 2000-2006 è la Regione Puglia che,
attraverso la Presidenza della Giunta regionale, ha affidato al dirigente del Servizio
programmazione e politiche comunitarie, la responsabilità dell’efficacia e regolarità
della gestione e dell’attuazione del POR. Il Servizio programmazione delle politiche
comunitarie ha assolto agli adempimenti amministrativi e tecnici relativi alla
gestione programmatica e finanziaria del POR ed è stato organizzato in quattro
servizi159. Ciascun servizio, secondo l’ordinamento regionale, ha attuato gli indirizzi
programmatici dell’organo politico nello svolgimento dell’azione amministrativa e ha
adottato con piena autonomia funzionale, i provvedimenti di propria competenza.
L’Amministrazione ha, inoltre, impegnato nell’attuazione del POR le strutture
interne individuate nei Servizi responsabili dei settori e nei responsabili di Misura160,
in particolare, il Servizio agricoltura e servizio foreste ha assunto la responsabilità
159 Servizio “Attuazione del programma; Servizio “Monitoraggio”; Servizio “Gestione finanziaria”; Servizio “Segreteria tecnica del Comitato di sorveglianza”. 160 I servizi dispongono di 16 responsabili di Misura.
Irregolarità e frodi in materia agricola
144
del coordinamento e della gestione del Fondo FEAOG-O. La Regione Puglia ha
comunicato161 che nell’attività di erogazione del FEAOG-O, la fase istruttoria e
quella del controllo di II livello sono state gestite da terzi.
L’Amministrazione ha segnalato162, inoltre, che per la fase istruttoria della
Misura 4.4 sono stati interessati n. 10 addetti e che sono stati affidati a terzi,
totalmente l’Assistenza tecnica e parzialmente l’esecuzione dei controlli. Per ciò che
attiene l’Assistenza tecnica, la Regione Puglia ha precisato di avere utilizzato una
società di revisione che sta concludendo la sua attività.
Per tale Assistenza tecnica il numero di addetti è stato di 8/10 unità per la
società che ha assistito la Regione sino al periodo attuale.
L’Amministrazione ha comunicato163 che con riguardo all’attività istruttoria
delle domande da ammettere a finanziamento si precisa che il ricorso a strutture
esterne (Istituto regionale FINPUGLIA) è stato limitato al primo bando della Misura
4.4 (Insediamento giovani agricoltori). Successivamente, sia per la stessa Misura
4.4 sia per le restanti Misure FEAOG-O, l’istruttoria delle domande è stata effettuata
esclusivamente delle strutture centrali e provinciali dei Servizi Agricoltura e Foreste
In ordine all’Autorità di pagamento, l’Amministrazione ha comunicato164 che
esse sono state distinte per Fondo strutturale, in particolare per il FEAOG, è stata
individuata nel Dirigente dell’Ufficio autorità di certificazione presso il Settore
gabinetto della Presidenza della giunta regionale. Le Autorità di pagamento dei
singoli Fondi sono state nominate dalla Giunta regionale. Ai fini della separatezza
delle funzioni svolte rispetto a quelle di gestione e di controllo, le Autorità di
pagamento – nell’espletamento dei compiti e delle attività ad esse attribuite dai
regolamenti comunitari – hanno operato in autonomia gerarchica e funzionale con
riguardo all’ordinamento nel quale sono state inquadrate.
Nell’Autorità di pagamento del FEAOG-O sono presenti 5 unità di personale:
il Dirigente dell’Ufficio, il responsabile Autorità di pagamento del Fondo FEAOG-O e
tre auditors.
In ordine alle modalità di pagamento, la procedura “tipo” dei contributi
spettanti ai beneficiari delle Misure, si è svolta attraverso la predisposizione di una
determinazione di liquidazione, cui è seguita l’emissione del mandato di pagamento
161 Punto 5a), questionario inviato con nota prot. AOO_91 del 02.07.2009 – 00003523 Regione Puglia – Assessorato programmazione e bilancio, Settore programmazione e politiche comunitarie, Autorità di gestione POR Puglia 2000-2006, in risposta alla nota prot. 516 del 30.04.2009 della Corte dei conti – Sezione del controllo affari comunitari ed internazionali. 162 Punto 5a), questionario inviato con nota prot. AOO_91 del 02.07.2009 – 00003523 Regione Puglia – Assessorato programmazione e bilancio, Settore programmazione e politiche comunitarie, Autorità di gestione POR Puglia 2000-2006, in risposta alla nota prot. 516 del 30.04.2009 della Corte dei conti – Sezione del controllo affari comunitari ed internazionali. 163 Con nota prot.AOO/91 del 02.07.2010 n. 3849. 164 Pag. 351 Programma operativo Regione Puglia 2000-2006 adeguato a seguito della revisione di metà periodo (Del. Giunta regionale 15.02.2005, n. 81 pubblicata nel BURP n. 39 del 11.03.2005).
Irregolarità e frodi in materia agricola
145
da parte della Ragioneria della Regione Puglia e l’accredito sul c/c del beneficiario
da parte della Tesoreria della Regione Puglia.
Il coordinamento e l’organizzazione dei flussi finanziari è stato di
competenza dell’Autorità di gestione del POR che ha riferito periodicamente al
Comitato di sorveglianza sul relativo andamento e sull’efficacia complessiva del
sistema. L’Autorità di gestione del POR è stata informata delle attestazioni di spesa
di tutti i Fondi strutturali.
5.2.5 - L’attività di controllo
Con riferimento ai controlli di I livello, l’Amministrazione ha comunicato165
che sono stati svolti dagli Uffici centrali e provinciali del Servizio agricoltura e
foreste. Questo tipo di controllo è stato effettuato sul 100% dei progetti. Le risorse
umane che hanno svolto tale controllo sono i responsabili di Misura e i funzionari
preposti degli Uffici provinciali. Sono state coinvolte circa n. 76 persone con una
ripartizione in media di circa n. 12 unità per ciascuna sede provinciale e sono stati
impegnati laureati o diplomati in materie tecniche che hanno lavorato nel settore da
più di dieci anni.
In merito ai controlli di II livello, l’Amministrazione ha segnalato che il
Servizio controllo di gestione - Ufficio controllo e verifica politiche comunitarie è
stato riorganizzato con delibera della Giunta regionale n. 8 del 16 gennaio 2007
attraverso la soppressione delle Strutture terze e trasferimento dei compiti ad esse
assegnate all’Ufficio. A seguito della riorganizzazione, dal luglio 2007 e sino al
30.04.2009, l’Ufficio era stato composto da n. 6 unità di personale più 12
professionisti esterni selezionati dalla Società in house. Ad oggi le unità sono n. 6
più una unità con contratto scaduto in data 31.07.2009. E’ in fase di definizione il
trasferimento di dipendenti della Società in house all’Ufficio per un numero di unità
pari a 12/15 ed è stata affidata a società esterna la materiale esecuzione dei
controlli di II livello per le annualità 2006, 2007, 2008 e 2009. Il livello
professionale posseduto dalle risorse umane che svolgono tali controlli è
rappresentato dal titolo di laurea e dall’abilitazione libero professionale, mentre in
ordine al tempo medio di permanenza nel settore, le Strutture Terze sono state in
servizio dall’inizio del programma al 1° febbraio 2007 mentre i restanti dipendenti
sono attualmente in servizio dal luglio 2007, eccetto due funzionari in comando dal
15 luglio 2006 al 14 luglio 2007 che hanno lavorato sul FEAOG ed un dipendente
165 Punto 7, questionario inviato con nota prot. AOO_91 del 02.07.2009 – 00003523 Regione Puglia – Assessorato programmazione e bilancio, Settore programmazione e politiche comunitarie, Autorità di gestione POR Puglia 2000-2006, in risposta alla nota prot. 516 del 30.04.2009 della Corte dei conti – Sezione del controllo affari comunitari ed internazionali.
Irregolarità e frodi in materia agricola
146
attualmente in servizio in carico dal 1 settembre 2008.
Le unità impiegate dalla società di revisione che a decorrere dal 01.06.2009
sta procedendo all’esecuzione di n. 600 controlli di II livello previsti per le annualità
2006, 2007, 2008 e 2009, sono 20/30.
Ad ulteriore specificazione di quanto esposto, l’Amministrazione ha
comunicato166 che il personale selezionato dalla società in house per l’Ufficio
responsabile dei controlli di II livello, a partire luglio 2007, è stato utilizzato per 18
mesi e svolgeva le verifiche su tutti e quattro i Fondi comunitari interessati dal POR
Puglia 2000-2006. Il carico complessivo di lavoro era dato dalla sommatoria dei
controlli non ancora svolti per le annualità 2003, 2004 e 2005.
In particolare per il FEOGA doveva essere assicurata una azione integrativa
sui controlli svolti dalle precedenti strutture responsabili dell’esecuzioni delle
verifiche in quanto le stesse, denominate “Strutture Terze”, secondo i servizi della
CE risultavano essere prive del requisito d’indipendenza.
A tale carico di lavoro devono aggiungersi tutte le operazioni da campionarsi
sulle spese certificate negli esercizi 2006, 2007, 2008 e 2009.
Nel corso del 2008 si è accertata la necessità di affidare all’esterno la verifica
delle operazioni campionate in quanto l’Ufficio aveva in dotazione solo 6 unità di
personale e le operazioni da verificare risultavano numerose e non poteva essere
prorogata la collaborazione del personale messo a disposizione dalla società in
house. Infatti per tutto il POR Puglia erano state realizzate verifiche per 229
progetti dei quali 45 per il FEOGA.
Ma resta ancora in evidenza la perplessità sollevata secondo cui è singolare
che dopo aver internalizzato il servizio di controllo di II livello con l’assunzione del
relativo personale (12/15 unità), l’Amministrazione abbia successivamente
utilizzato, a partire dal 31.07.2009, strutture esterne con l’impegno di notevoli
risorse finanziarie (euro 2.500.000,00) e con l’utilizzazione di un ulteriore
contingente di personale ma con costi incisivamente più alti.
In ordine alle modalità di scelta dei soggetti terzi e della tipologia di rapporti
con l’Amministrazione, quest’ultima ha comunicato167 che per la fase istruttoria la
Società ha prestato collaborazione con affidamento diretto, trattandosi di
affidamento in house, facendo parte dell’organizzazione indiretta della Regione.
Per quel che concerne i controlli di II livello, le società esterne sono state
selezionate mediante procedura di evidenza pubblica con bandi pubblicati a livello
166 Con nota prot.AOO/91 del 02.07.2010 n. 3849. 167 Punto 5b), questionario inviato con nota prot. AOO_91 del 02.07.2009 – 00003523 Regione Puglia – Assessorato programmazione e bilancio, Settore programmazione e politiche comunitarie, Autorità di gestione POR Puglia 2000-2006, in risposta alla nota prot. 516 del 30.04.2009 della Corte dei conti – Sezione del controllo affari comunitari ed internazionali.
Irregolarità e frodi in materia agricola
147
comunitario, mentre i liberi professionisti sono stati selezionati mediante lo
scorrimento di una lista.
I costi riferibili a ciascuna fase affidata a terzi nel periodo di programmazione
2000-2006, sono stati così ripartiti: per la fase istruttoria Misura 4.4: i costi riferibili
all’attività di Assistenza tecnica e supporto operativo della Società in house sono
stati di euro 500.000,00; per i controlli di II livello: il contratto del 04.05.2006 con
società esterna ha avuto un importo di € 555.000,00 più IVA; il contratto
aggiuntivo del 09.12.2008 con società esterna per € 270.000,00 più IVA; l’incarico
affidato con delibera della Giunta regionale n. 955 del 19.06.2007 alla Società in
house di euro 237.338,41; il contratto del 28.5.2009 con società esterna di euro
2.500.000,00 più IVA.
L’Amministrazione ha comunicato168, inoltre, l’esecuzione di relazioni
periodiche relative ai controlli effettuati. In particolare, per quanto riguarda i
controlli di I livello, sono stati redatti verbali riportanti gli esiti del controllo, mentre
per i controlli di II livello, sono state redatte le relazioni previste dall’art. 13 del reg.
438/01 i cui esiti sono stati, inoltre, riportati nelle Relazioni annuali di esecuzione.
Per i controlli amministrativi di I livello, l’Amministrazione chiarisce169 che gli
stessi sono stati svolti dagli uffici centrali e provinciali dei Servizi agricoltura e
foreste sul 100% dei progetti.
Per le Misure di investimento correlate alla realizzazione delle opere e/o
all’acquisto di macchine o attrezzature, è stato effettuato il controllo in loco sul
100% delle domande ammesse a finanziamento che hanno richiesto l’accertamento
finale dei lavori. Per le restanti Misure ciascun responsabile ha provveduto ad
estrarre un campione di domande ammesse a finanziamento per eseguire
accertamenti in loco.
Con riferimento ai controlli di II livello, si riportano i prospetti riepilogativi,
per le varie annualità di campionamento e per le diverse Misure del FEOGA, del
dettaglio dei controlli effettuati, rispetto al totale campionato, con l’indicazione degli
importi irregolari provvisori riscontrati, a tutt’oggi ancora in fase di contraddittorio.
Si precisa che negli ultimi mesi del 2006 si è proceduto: alla ricognizione
delle attività di controllo già effettuate dalle strutture terze; alla costituzione di un
archivio degli atti di controllo presso l’ufficio; all’analisi dei rischi preliminare alle
operazioni di campionamento a valere sulla spesa certificata nel corso del 2005;
168 Punto 9), questionario inviato con nota prot. AOO_91 del 02.07.2009 – 00003523 Regione Puglia – Assessorato programmazione e bilancio, Settore programmazione e politiche comunitarie, Autorità di gestione POR Puglia 2000-2006, in risposta alla nota prot. 516 del 30.04.2009 della Corte dei conti – Sezione del controllo affari comunitari ed internazionali. 169 Con nota prot.AOO/91 del 02.07.2010 n. 3849.
Irregolarità e frodi in materia agricola
148
tale attività ha visto i responsabili del controllo (Strutture terze) coinvolti nella
compilazione di check list170.
Prospetto 3 – Controlli di II livello per annualità di campionamento (euro)
Anno Progetti
campionati Importo
campionato Controlli conclusi
Importo controllato totale
N. progetti con
irregolarità provvisiorie
Importo irregolarità
provvisorie171
2003 92 6.978.368,16 54 3.107.498,90 8 152.406,00
2004 39 7.615.146,69 28 9.664.605,00 2 324.260,13
2005 45 13.762.292,75 26 19.663.227,30 4 33.027.59
2006 40 36.711.912,20 35 59.147.141,92 8 8.146.935,77
2007 40 21.554.083,96 33 44.555.538,03 9 3.991.899,00
2008 43 30.890.181,48 1 87.408,44 0,00
S.T.172 10 2.043.060,00
Totale complessivo
309 119.555.045,24 177 136.225.419,59 31 12.648.528,49
Elaborazione su dati Regione Puglia
170 I rilievi mossi dai servizi della Commissione (DG AGRI) e dalla Corte dei conti europea, relativamente alla scarsa autonomia rispetto alla gestione dei funzionari addetti al controllo (le “strutture terze” previste dal Complemento di programmazione del POR Puglia 2000/2006) hanno imposto un ripensame4.3nto dell’assetto organizzativo dell’Ufficio controllo e verifiche politiche comunitarie. Dal mese di luglio del 2006 hanno preso servizio presso l’Ufficio controllo e verifiche delle politiche comunitarie n. 3 funzionari provenienti dal Ministero dell’economia e finanze – Ragioneria generale dello stato – aventi esperienza nel settore dei controlli di II livello. L’attività di studio e approfondimento tendente all’individuazione di una struttura dell’Ufficio controllo che consentisse il superamento delle criticità mostrate, ha originato la definizione di nuova struttura organizzativa dell’Ufficio controlli, basata sulla sostituzione delle Strutture terze con tre gruppi di lavoro che, nell’ambito dell’Ufficio controllo, sono stati coordinati ciascuno da uno dei tre funzionari del MEF. La nuova organizzazione è stata fatta propria dalla Giunta regionale con delibera n. 8 del 16.01.2007. Il 4 maggio 2006, a seguito di formale espletamento di gara comunitaria, è stato formalizzato il contratto per l’Assistenza tecnica all’Autorità di controllo con una società di revisione esterna. Tale contratto garantisce la collaborazione della società sino al termine del periodo di programmazione (pag. 95 RAE 2006). 171 Con attività di contraddittorio in corso. 172 S.T.: Campionamento realizzato dalla Struttura terza precedentemente al 2003.
Irregolarità e frodi in materia agricola
149
Prospetto 3 – Controlli di II livello per Misura (euro)
Misura Progetti
campionati Importo
campionato Controlli conclusi
Importo controllato totale
N. progetti con
irregolarità provvisiorie
Importo irregolarità
provvisorie173
1.2 21 36.816.529,87 15 43.482.632,04 5 980.346,74
1.4 25 12.493.706,15 11 14.038.591,05 1 7.381,00
1.7 13 6.622.648,39 6 693.481,02 1 2.263,00
2.2 11 1.849.483,47 6 1.421.160,18 2 296.569,75
4.10 25 7.175.666,81 6 3.187.977,95 1 3.307,00
4.11 1 591.738,15
4.22 9 1.252.221,78 6 1.018.887,00 2 298.299,00
4.23 4 22.852.464,55 3 25.967.017,76 2 7.552.516,00
4.3 45 8.306.140,96 32 11.776.950,16 5 3.096.904,00
4.4 97 2.450.000,00 56 1.400.000,00 7 150.000,00
4.5 24 15.610.480,86 17 30.447.702,02 2 257.240,00
4.6 9 105.171,99 6 259.324,41 1 0,00
4.7 7 178.114,03 5 414.455,00 2 3.702,00
4.8 9 573.317,33 4 1.227.357,00
4.9 8 610.960,90 4 889.884,00
4.21 1 2.066.400,00
Totale 309 119.555.045,24 177 136.225.419,59 31 12.648.528,49
Elaborazione su dati Regione Puglia
5.2.6 - La gestione delle irregolarità e delle frodi
L’Amministrazione ha comunicato174 che riguardo all’attività posta in essere
per l’individuazione d’irregolarità e frodi sistematiche, i bandi predisposti hanno
previsto varie disposizioni che hanno consentito un’attività di prevenzione. Nella
fase istruttoria delle domande di partecipazione al bando si é proceduto a controlli,
sia amministrativi sia in loco, per verificare la sussistenza delle condizioni di
ammissibilità. Nella fase di accertamento finale sono stati svolti controlli in loco per
l’accertamento di regolare esecuzione e si è proceduto, inoltre, al controllo
amministrativo e contabile dei documenti di spesa e di pagamento.
L’Amministrazione ha previsto, inoltre, controlli anche dopo gli accertamenti
finali di regolare esecuzione e comunque entro i tempi stabiliti dall'obbligo di
mantenimento della destinazione delle opere finanziate.
173 Con attività di contraddittorio in corso. 174 Punto 10), questionario inviato con nota prot. AOO_91 del 02.07.2009 – 00003523 Regione Puglia – Assessorato programmazione e bilancio, Settore programmazione e politiche comunitarie, Autorità di gestione POR Puglia 2000-2006, in risposta alla nota prot. 516 del 30.04.2009 della Corte dei conti – Sezione del controllo affari comunitari ed internazionali.
Irregolarità e frodi in materia agricola
150
Nel caso di frodi o irregolarità accertate su alcune particolari Misure o su
alcuni progetti di una certa Misura, l’Amministrazione ha attivato controlli
complessivi sull’intera Misura attraverso la disamina dei progetti approvati per
verificare l’eventuale presenza delle medesime.
I soggetti preposti allo svolgimento di tale attività sono stati individuati nei
responsabili di Misura e nei funzionari preposti degli Uffici provinciali. Riferisce
l’Amministrazione, in particolare, che l’ordinaria azione di gestione delle singole
operazioni posta in essere dai responsabili di Misura ha consentito di
eliminare/sospendere in via preventiva dalla certificazione di spesa, nelle more degli
approfondimenti e chiarimenti forniti dai beneficiari finali, una significativa parte
delle spese prospettate dai beneficiari finali ma non ritenute immediatamente
ammissibili a rendicontazione e pertanto “osservate”.
Tale attività preventiva si è esplicitata nella verifica ed eventuale revisione e
rettifica dei quadri economici degli interventi ammessi a finanziamento, presentati
dai soggetti beneficiari prima dell’espletamento delle procedure di gara, nonché
nella mancata validazione dei mandati di pagamento rendicontati dai beneficiari,
quando gli stessi erano ritenuti viziati o non conformi alle regole comunitarie.
Questa azione preventiva, che si è sviluppata nella richiesta di
approfondimenti e chiarimenti ai beneficiari finali e che ha riguardato la
rendicontazione presentata dai beneficiari finali alla Regione, a monte della
successiva certificazione di spesa da parte della Regione alla Commissione europea,
ha ridotto conseguentemente il ricorso da parte della Regione alle successive azioni
di revoca o recupero di spesa già certificata, in quanto le spese poste sotto
osservazione possono risultare, in seguito, ammesse a certificazione
esclusivamente in caso di presentazione di adeguate risposte e riscontri utili forniti
dai beneficiari finali.
La comunicazione delle irregolarità è avvenuta con la compilazione della
scheda OLAF da parte dell’organismo che ha rilevato l’irregolarità e la trasmissione
delle schede all’Autorità di gestione del POR, presso il Servizio programmazione e
politiche comunitarie che ha provveduto all’invio della documentazione al
Dipartimento per il coordinamento delle politiche comunitarie.
5.2.7 - L’attività amministrativa di natura cautelare. Le revoche ed i
recuperi
Sul fronte delle misure cautelari a tutela dell’Erario, l’Amministrazione
Irregolarità e frodi in materia agricola
151
regionale ha segnalato175, in materia di garanzie per il corretto adempimento degli
interventi, il costante ricorso a fideiussioni, prestate da soggetti bancari o
assicurativi, che hanno garantito il 110% dell’anticipazione richiesta o concedibile.
In ordine alle modalità di scelta dei soggetti deputati ad offrire le garanzie
fideiussorie, l’Amministrazione ha segnalato176 che trattasi di banche o istituti di
credito iscritti all’albo delle banche presso la Banca d’Italia; di società di
assicurazione iscritte all’elenco delle imprese autorizzate all’esercizio del ramo
cauzioni presso l’ISVAP; di società finanziarie iscritte all’elenco speciale ex articolo
107 del d.lgs. 385/1993 presso la Banca d’Italia.
Tale forma di garanzia non è stata prevista per tutti i bandi che si sono
riferiti a fondi FEAOG-O, bensì, le fideiussioni sono state sempre richieste, nel caso
di erogazioni di anticipazioni, per i bandi i cui soggetti destinatari dell’intervento
sono stati privati (imprese individuali o società). Nel caso di soggetti destinatari
come Amministrazioni pubbliche e enti pubblici-economici, in base all’art. 6 della
legge regionale n. 25 del 03.08.2007, è stato sufficiente l’attestazione del
responsabile del procedimento dell’ avvenuto concreto inizio dei lavori.
Le fideiussioni prevedono una durata minima di dodici mesi rinnovabile
tacitamente di sei mesi in sei mesi, per una validità complessiva non superiore ai
trentasei mesi ed è prevista sempre la clausola a prima richiesta. Lo svincolo della
garanzia avviene sulla base della dimostrazione dell’utilizzazione del contributo e
della verifica dei documenti contabili probatori e dell’accertamento in loco della
regolare esecuzione delle opere.
In ordine ai controlli posti in essere per verificare la permanenza nel tempo
della fideiussione, i responsabili di Misura effettuano un monitoraggio periodico sulla
validità delle polizze attraverso un database, mentre gli Uffici provinciali procedono
a controlli periodici.
L’Amministrazione ha comunicato di aver effettuato n. 16 escussioni di
polizze fideiussorie per un importo di euro 1.130.939,26.
Le escussioni delle polizze fideiussorie hanno riguardato esclusivamente la
programmazione 2000-2006.
175 Punti 15 e 16), questionario inviato con nota prot. AOO_91 del 02.07.2009 – 00003523 Regione Puglia – Assessorato programmazione e bilancio, Settore programmazione e politiche comunitarie, Autorità di gestione POR Puglia 2000-2006, in risposta alla nota prot. 516 del 30.04.2009 della Corte dei conti – Sezione del controllo affari comunitari ed internazionali 176 Punto 16), questionario inviato con nota prot. AOO_91 del 02.07.2009 – 00003523 Regione Puglia – Assessorato programmazione e bilancio, Settore programmazione e politiche comunitarie, Autorità di gestione POR Puglia 2000-2006, in risposta alla nota prot. 516 del 30.04.2009 della Corte dei conti – Sezione del controllo affari comunitari ed internazionali.
Irregolarità e frodi in materia agricola
152
Nei casi di irregolarità segnalati, limitato è stato il ricorso alla misura
cautelare della sospensione (2 casi). L’Amministrazione ha riferito177 che in tutti i
casi di accertamento di irregolarità e di procedimenti amministrativi o giudiziari
pendenti, sospende gli eventuali pagamenti di somme residue in attesa di
definizione degli stessi. Ciò senza adottare specifici atti cautelari, in quanto gli
stessi potrebbero generare ulteriori contenziosi.
Per quel che concerne la procedura di recupero, essa è attivata dal
responsabile di Misura e prevede in caso di mancato recupero, il coinvolgimento
degli Uffici provinciali del contenzioso. Sono, altresì, preposti al monitoraggio dei
recuperi i medesimi responsabili di Misura, mentre l’Amministrazione regionale non
ha previsto l’iscrizione a ruolo tramite “Equitalia S.p.a.”, né tramite altri
concessionari.
L’Amministrazione ha segnalato178, inoltre, per le misure rivolte
all’attuazione dell’art. 1, comma 1218 della legge finanziaria per il 2007,
l’affidamento della procedura di recupero all’Ufficio contenzioso della Regione Puglia
a norma dell’art. 5 legge 526 del 21.12.1999 e della legge regionale 8/73 e
successive modificazioni e integrazioni.
I tempi medi di recupero delle somme oggetto di frodi e/o irregolarità è di
circa due anni, mentre il periodo di tempo che trascorre in media tra
l’individuazione dell’irregolarità e l’attivazione del procedimento di recupero va dai
tre ai sei mesi.
5.2.8 - Le strutture preposte al monitoraggio dei recuperi
In ordine alle strutture preposte al monitoraggio dei recuperi
l’Amministrazione ha comunicato che i dati riguardanti le irregolarità sono raccolti in
database informatici accessibili all’Autorità di gestione e condivisi con l’Autorità di
pagamento del FEAOG-O.
L’Amministrazione ha segnalato179, inoltre, l’esistenza di un registro
informatizzato dei recuperi, di un registro debitori e di strumenti di monitoraggio
informatizzati (sia per i recuperi, sia per i debitori) gestiti dall’Autorità di
pagamento.
177 Con nota prot.AOO/91 del 02.07.2010 n. 3849. 178 Punto 18), questionario inviato con nota prot. AOO_91 del 02.07.2009 – 00003523 Regione Puglia – Assessorato programmazione e bilancio, Settore programmazione e politiche comunitarie, Autorità di gestione POR Puglia 2000-2006, in risposta alla nota prot. 516 del 30.04.2009 della Corte dei conti – Sezione del controllo affari comunitari ed internazionali. 179 Punto 22), questionario inviato con nota prot. AOO_91 del 02.07.2009 – 00003523 Regione Puglia – Assessorato programmazione e bilancio, Settore programmazione e politiche comunitarie, Autorità di gestione POR Puglia 2000-2006, in risposta alla nota prot. 516 del 30.04.2009 della Corte dei conti – Sezione del controllo affari comunitari ed internazionali.
Irregolarità e frodi in materia agricola
153
5.2.9 - Irregolarità accertate e loro tipologie (situazione del 31.12.2009)
Le irregolarità accertate e segnalate all’OLAF nel periodo 2003-2009, sono
state 45 per un importo complessivo da recuperare di euro 1.485.495,91 di cui 1
accertata nel 2004, 41 nel 2005, 3 nel 2006. Di esse 6 hanno ad oggetto la
programmazione 1994-1999 per importi da recuperare pari ad euro 553.924,00 e
39 la programmazione 2000-2006 per importi da recuperare per euro 931.571,91.
L’incidenza più elevata degli importi da recuperare va segnalata nell’anno
2005 con il 94,27%. Dalle comunicazioni fornite si evince che è stato recuperato un
importo di euro 10.636,00 e sospeso un importo di spesa di euro 33.697,31
nell’ambito della programmazione 2000-2006.
Il prospetto 1 riepiloga la situazione:
Irregolarità e frodi in materia agricola
154
Prospetto 1 – Puglia - Riepilogo frodi ed irregolarità (euro)
Frodi ed irregolarità Regione Puglia - Spesa irregolare al 31.12.2008 riaggiornata al 31.12.2009
Casi
Quota comunitaria
(spesa irregolare)
Quota nazionale (spesa
irregolare)
Importo totale
recuperato
Importo totale da recuperare
Importo della spesa sospeso
Osservazioni
IT/2004/10/FO 8.470,00 8.470,00 0,00 11.011,00 0,00
IT/2005/37/FO 43.155,00 136.845,00 0,00 63.000,00 0,00
il servizio contenzioso regionale ha attivato le procedure di recupero coatto previste dal r.d. 639/1910 con la costituzione in mora con nota prot. 10442 del 14/05/2009
IT/2005/39/FO 24.402,00 24.402,00 0,00 29.282,00 0,00
IT/2005/40/FO 122.680,00 36.803,00 0,00 159.483,00 0,00
il procedimento penale e' stato definito con sentenza nr. 1671/2009 per intervenuta prescrizione dei reati.
IT/2005/41/FO 175.498,00 52.650,00 0,00 228.148,00 0,00
il procedimento penale e' stato definito con sentenza nr. 1671/2009 per intervenuta prescrizione dei reati.
Pro
gra
mm
azione
1994-1
999
IT/2005/47/FO 43.155,00 136.845,00 0,00 63.000,00 0,00
il servizio contenzioso regionale ha attivato le procedure per il recupero coatto previste dal r.d. 639/1910 con la costituzione in mora con nota prot. 10446 del 14/05/2009
Totale
1994-
1999
6 417.360,00 396.015,00 0,00 553.924,00 0,00
IT/2005/03/FO 7.977,00 2.659,00 10.636,00 0,00 0,00
La Regione Puglia ha comunicato che la somma è stata restituita dal Comune di Cisternino ed il caso è da ritenersi chiuso
IT/2005/15/FO 4.519,45 1.506,48 0,00 6.025,93 0,00
IT/2005/62/FO 18.750,00 6.250,00 0,00 25.000,00 0,00
IT/2005/64/FO 18.750,00 6.250,00 0,00 25.000,00 0,00
IT/2005/65/FO 18.750,00 6.250,00 0,00 25.000,00 0,00
IT/2005/66/FO 18.750,00 6.250,00 0,00 25.000,00 0,00
IT/2005/67/FO 18.750,00 6.250,00 0,00 25.000,00 0,00
IT/2005/68/FO 18.750,00 6.250,00 0,00 25.000,00 0,00
IT/2005/69/FO 18.750,00 6.250,00 0,00 25.000,00 0,00
Pro
gra
mm
azione
2000-2
006
Segue a pagina seguente
Irregolarità e frodi in materia agricola
155
IT/2005/70/FO 18.750,00 6.250,00 0,00 25.000,00 0,00
L'all.2, inviato con lettera prot.AOO 091 del 02.07.2009 – 0003523, redatto dall’Assessorato programmazione e bilancio, Settore programmazione e politiche comunitarie, Autorità di gestione, segnala che l'importo di euro 25.000,00 è stato recuperato mediante restituzione spontanea anche se è in corso procedimento giudiziario
IT/2005/71/FO 18.750,00 6.250,00 0,00 25.000,00 0,00
IT/2005/72/FO 18.750,00 6.250,00 0,00 25.000,00 0,00
IT/2005/73/FO 18.750,00 6.250,00 0,00 25.000,00 0,00
IT/2005/74/FO 18.750,00 6.250,00 0,00 25.000,00 0,00
IT/2005/75/FO 18.750,00 6.250,00 0,00 25.000,00 0,00
IT/2005/76/FO 18.750,00 6.250,00 0,00 25.000,00 0,00
IT/2005/77/FO 18.750,00 6.250,00 0,00 25.000,00 0,00
IT/2005/78/FO 18.750,00 6.250,00 0,00 25.000,00 0,00
IT/2005/79/FO 18.750,00 6.250,00 0,00 25.000,00 0,00
IT/2005/80/FO 18.750,00 6.250,00 0,00 25.000,00 0,00
IT/2005/81/FO 18.750,00 6.250,00 0,00 25.000,00 0,00
IT/2005/82/FO 18.750,00 6.250,00 0,00 25.000,00 0,00
IT/2005/83/FO 18.750,00 6.250,00 0,00 25.000,00 0,00
IT/2005/84/FO 18.750,00 6.250,00 0,00 25.000,00 0,00
IT/2005/85/FO 18.750,00 6.250,00 0,00 25.000,00 0,00
IT/2005/86/FO 18.750,00 6.250,00 0,00 25.000,00 0,00
IT/2005/87/FO 18.750,00 6.250,00 0,00 25.000,00 0,00
IT/2005/89/FO 18.750,00 6.250,00 0,00 25.000,00 0,00
IT/2005/90/FO 18.750,00 6.250,00 0,00 25.000,00 0,00
IT/2005/91/FO 18.750,00 6.250,00 0,00 25.000,00 0,00
IT/2005/92/FO 18.750,00 6.250,00 0,00 25.000,00 0,00
IT/2005/93/FO 18.750,00 6.250,00 0,00 25.000,00 0,00
IT/2005/94/FO 18.750,00 6.250,00 0,00 25.000,00 0,00
IT/2005/95/FO 18.750,00 6.250,00 0,00 25.000,00 0,00
IT/2005/96/FO 18.750,00 6.250,00 0,00 25.000,00 0,00
IT/2005/97/FO 18.750,00 6.250,00 0,00 25.000,00 0,00
IT/2006/06/FO 18.750,00 6.250,00 0,00 25.000,00 0,00
IT/2006/07/FO 34.692,00 64.428,00 0,00 32.709,00 21.806,00
IT/2006/52/FO 21.676,88 52.645,51 0,00 17.836,98 11.891,31
L'all.2, inviato con lettera prot.AOO 091 del 02.07.2009 – 0003523, redatto dall’Assessorato programmazione e bilancio, Settore programmazione e politiche comunitarie, Autorità di gestione, segnala che l'importo di euro 17.836,00 è stato recuperato
Totale 2000-2006
39 725.115,33 339.988,99 10.636,00 931.571,91 33.697,31
Totale 45 1.142.475,33 736.003,99 10.636,00 1.485.495,91 33.697,31
Elaborazione su dati del Dipartimento per il coordinamento delle politiche comunitarie
Irregolarità e frodi in materia agricola
156
Grafico – distribuzione delle segnalazioni ancora aperte della Regione Puglia per anno di comunicazione all’OLAF 2003-2009
anno 200593%
anno 20090%
anno 20041%
anno 20080%anno 2007
0%
anno 20030%
anno 20066%
Fonte: Dipartimento per il coordinamento delle politiche comunitarie
Le irregolarità relative al POP 1994-1999 hanno riguardato la Misura 4.1
dell’Ob. 1 nonché l’Ob. 5 accelerazione dell’adeguamento delle strutture agricole
nell’ambito della riforma della PAC – reg. 2328/91., mentre quelle relative al POR
2000-2006, hanno avuto ad oggetto l’Ob. 1 Misura 4.3, 4.4 e 4.6.
Per gli accertamenti avvenuti nell’anno 2004, si segnala una fattispecie (caso
10), in cui la prassi seguita per commettere l’irregolarità è consistita nell’indebito
utilizzo di economie derivanti dall'acquisto di alcuni beni, così come evidenziato da
una verifica fiscale effettuata dalla Guardia di finanza. E’ in corso procedimento
giudiziario. Allo stato è stata emessa ordinanza di ingiunzione di pagamento
avverso la quale è stato presentato ricorso ed il procedimento è tutt’ora in corso.
Per gli accertamenti dell’anno 2005, il caso 3 ha evidenziato un’irregolarità
accertata mediante la consultazione dei report mensili di avanzamento lavori nei
cantieri forestali trasmessi (per l’anno 2004) all’Ispettorato regionale delle foreste
di Bari dalla società convenzionata con la Regione Puglia che, con i finanziamenti
pubblici e mediante l’utilizzo di ex lavoratori socialmente utili, ha eseguito lavori di
manutenzione e pulizia dei boschi. Tali interventi hanno riguardato anche il bosco
denominato Monti comunali, per il quale il Comune di Cisternino (Br) ha avuto un
finanziamento per analoghi lavori relativamente allo stesso anno 2004. Il Comune
di Cisternino (Br), ha restituito la somma ricevuta quale pagamento annualità 2004.
Allo stato la procedura d’irregolarità può considerarsi conclusa. Non sono
state fornite ulteriori notizie.
Irregolarità e frodi in materia agricola
157
In un altro caso (15/2005), l’irregolarità è consistita nella impropria richiesta
di finanziamenti, non sussistendo l'esclusiva titolarità sugli impianti forestali, in
quanto gestiti da una società esterna e non dal soggetto richiedente. La scheda
OLAF ha segnalato che con determinazione dirigenziale del Settore foreste n.42 è
stato revocato il contributo pubblico a favore del soggetto beneficiario. Con
determinazione del dirigente del Settore foreste è stato disposto il recupero
dell’importo non dovuto e dei relativi interessi legali maturati, quale pagamento
dell’annualità 2004 erogato a favore del beneficiario che, peraltro, non ha ancora
provveduto al pagamento di quanto richiesto.
Allo stato, l’Autorità di gestione ha segnalato l’esistenza di un recupero
coattivo.
In un altro caso (37/2005), l’irregolarità è stata accertata dalla Guardia di
finanza nell’ambito di controlli fiscali che hanno evidenziato la presentazione di
documenti falsi attestanti la fittizia destinazione urbanistica degli immobili,
l’accorpamento di due immobili oggetto di due distinti contributi, l’alienazione dei
beni prima del previsto.
La Regione Puglia ha in atto accertamenti di natura amministrativa per
attivare l’eventuale procedura di revoca del provvedimento di concessione del
contributo. Presso la Procura della Repubblica di Foggia è stato instaurato un
procedimento penale attualmente nella fase conclusiva delle indagini.
L’aggiornamento al 31.12.2009 ha evidenziato che il Servizio contenzioso regionale
ha attivato le procedure di recupero coatto previste dal r.d. 639/1910 con la
costituzione in mora. Riferisce l’Amministrazione che non è stato effettuato alcun
recupero, visto che il provvedimento di revoca è stato impugnato dal beneficiario
davanti al TAR.
In alcune fattispecie (casi 39, 40, 41/2005), l’irregolarità è stata accertata
dalla Guardia di finanza nell’ambito di controlli fiscali che hanno messo in luce che
l’illiceità del contributo è stata frutto della predisposizione, mediante artifizi e
raggiri, di una serie di atti riportanti fatti e situazioni non corrispondenti al vero (ad
opera del richiedente le sovvenzioni) avallati dal comportamento omissivo dei
funzionari (preposti all’esame della pratica) e dei dirigenti dell’Ispettorato
provinciale dell’agricoltura di Taranto (in relazione all’approvazione delle delibere di
liquidazione dei contributi) i quali, sulla base di procedure istruttorie che si
rivelavano del tutto anomale oltre che in assoluto spregio delle norme tecnico-
amministrative appositamente emanate dalla Regione Puglia, avrebbero, tra l’altro,
attestato (falsamente) la realizzazione di operazioni di potatura straordinaria di
riforma in realtà mai eseguite, stante l’assoluta incongruenza tra l’ammontare dei
Irregolarità e frodi in materia agricola
158
costi documentati (attraverso false dichiarazioni e falso computo metrico estimativo
redatto tecnico) e quelli effettivamente sostenuti.
Per una fattispecie (caso 39), è in corso procedimento penale ma
l’Amministrazione non ha notizie al riguardo mentre in ordine ai recuperi ha emesso
ordinanza di ingiunzione di pagamento avverso la quale è stato presentato ricorso
ed il procedimento è in corso.
Invece per due accertamenti (casi 40 e 41), con l’aggiornamento al
31.12.2009 è stato segnalato che i procedimenti penali sono stati definiti con
sentenza per intervenuta prescrizione dei reati. Allo stato l’Amministrazione ha
emesso ordinanza di ingiunzione di pagamento avverso la quale è stato presentato
ricorso al TAR ed il procedimento è in corso.
In un altro caso (47/2005) l’irregolarità accertata dalla Guardia di finanza
nell’ambito di controllo fiscale ha posto in evidenza la presentazione di documenti
falsi attestanti la fittizia destinazione urbanistica degli immobili, l’accorpamento di
due immobili oggetto di due distinti contributi e l’alienazione dei beni prima del
previsto.
La Regione Puglia ha attuato accertamenti di natura amministrativa per
porre in essere la procedura di revoca del provvedimento di concessione del
contributo. E’ stato instaurato procedimento penale del quale, allo stato, non si
hanno notizie. L’Autorità di gestione, anche con l’aggiornamento al 31.12.2009, ha
segnalato l’esistenza di un recupero coattivo con costituzione in mora. L’ordinanza
di ingiunzione di pagamento è stata impugnata davanti al TAR con rifiuto del
beneficiario di restituire il dovuto.
Per altre fattispecie (62, 64, 65, 66, 67, 68, 69, 71, 72, 73, 74, 75, 76, 77,
78, 79, 80, 81, 82, 83, 85, 86, 87, 89, 90, 91, 92, 93, 94/2005), relative allo
Sviluppo rurale, le irregolarità sono state accertate dalla Guardia di finanza
nell’ambito di indagine giudiziaria che ha verificato l’utilizzo di documentazione
(comunicazione di avvenuto insediamento e piano di miglioramento aziendale)
attestante cose non vere, specie in relazione al possesso dei requisiti di
ammissibilità al premio e agli adempimenti previsti dal bando per l’accesso allo
stesso.
La comunicazione della notizia di reato è stata depositata alla Procura della
Repubblica di Bari. Il sostituto procuratore ha autorizzato l’invio degli atti al
Ministero dello sviluppo economico.
L’Autorità di gestione, ha segnalato un procedimento giudiziario in corso.
La richiesta di recuperare l’importo concesso irregolarmente ai beneficiari
che non avrebbero rispettato i criteri di ammissibilità della misura 4.4 trae origine
Irregolarità e frodi in materia agricola
159
da una indagine della Polizia Giudiziaria (Nucleo Regionale P.T Puglia della Guardia
di Finanza di Bari e Nucleo Speciale Spesa Pubblica e Repressione Frodi
comunitarie) che ha contestato ai giovani agricoltori comportamenti illeciti tali da
configurare il reato previsto dall’art. 316 ter del codice penale riguardante la
percezione indebita di erogazioni a danno dello Stato e della Comunità.
Sulla questione è stata fornita anche alla Commissione documentazione
illustrativa sia delle attività di verifica e controllo poste in essere dalla Regione per
tutti i beneficiari della Misura 4.4, sia dell’ulteriore supplemento di indagine
effettuato da un’apposita commissione per l’esame dei casi di irregolarità segnalati.
Anche dalla documentazione integrativa trasmessa dalla Guardia di Finanza
su richiesta della stessa Regione non si è avuta la prova certa dei presunti
comportamenti illeciti da parte dei giovani, giacché è risultato che gli stessi avevano
attivato una nuova “partita IVA” e richiesto l’iscrizione alla Camera di commercio
entro i termini stabiliti dal bando e che il presunto ritardo dell’ “inizio attività di
impresa” – rilevato dal certificato della Camera di commercio – era conseguenza del
“ritardo” con il quale gli stessi uffici della C.C.I.A. avevano provveduto all’iscrizione.
L’Amministrazione ha commentato che la questione è tutt’ora al vaglio del
giudice penale che deciderà se vi siano stati comportamenti illeciti da parte dei
giovani agricoltori ed in tal caso si procederà alla revoca dell’aiuto concesso
Per altri casi (84, 95, 96, 97/2005) vi è un provvedimento di revoca con
recupero coattivo, mentre per il caso 70 è stato segnalato un importo recuperato ed
è in corso procedimento giudiziario.
Con riguardo ai casi di revoca operati per i giovani compresi nel medesimo
procedimento giudiziario, si fa presente che le motivazioni che hanno portato ai
provvedimenti di revoca sono differenziate e riferibili solo ed esclusivamente ai
soggetti interessati così come di seguito specificato. Con riguardo al caso 70 in
esame, pur essendo la ditta ricompresa nel medesimo procedimento giudiziario, la
stessa ha dichiarato di rinunciare al premio di primo insediamento e, pertanto
l’Ufficio ha provveduto alla revoca del premio che è stato interamente restituito alla
Regione. Riferisce l’Amministrazione che, fatte salve ulteriori determinazioni da
parte del giudice penale, la procedura di irregolarità dovrebbe considerarsi
conclusa; per il caso 84, in sede di istruttoria della domanda per la concessione
degli aiuti per la Misura 4.3, l’ufficio ha accertato il mancato rispetto del numero di
ore di lavoro annuo (U.L.A.) necessario per l’insediamento (2.200 ore).
Conseguentemente, venendo meno uno dei requisiti oggettivi di accesso previsti dal
bando, la ditta è stata esclusa dai benefici ed a seguito di provvedimento da parte
dell’Ufficio contenzioso per il recupero coattivo ai sensi della L.R. n. 8/73, la ditta
Irregolarità e frodi in materia agricola
160
sta provvedendo alla restituzione del premio in forma rateale e con il versamento
dell’ultima rata dovuta, sarà proposta la chiusura della procedura di irregolarità; nei
casi 95, 96, 97, la società beneficiaria è interessata dallo stesso procedimento
giudiziario dei casi di primo insediamento innanzi specificati e per i quali si è in
attesa degli esiti del procedimento penale. Nell’ambito delle normali attività di
verifica, l’Ufficio ha rilevato che la Società non ha provveduto a realizzare gli
investimenti ammessi a finanziamento con il Piano regionale per la ristrutturazione
e riconversione dei vigneti per uva da vino. Tale circostanza comporta l’esclusione
dai benefici concessi, ai sensi della Misura 4.4 e, pertanto, l’Ufficio ha revocato i
propri provvedimenti di concessione e l’Ufficio contenzioso ha attivato il
procedimento per il recupero coattivo ai sensi della L.R. n. 8/73. Anche in tal caso i
singoli beneficiari stanno provvedendo alla restituzione rateizzata successivamente
al versamento dell’ultima rata dovuta, sarà proposta la chiusura della procedura di
irregolarità.
Per gli accertamenti relativi all’anno 2006, due fattispecie (casi 6 e 7) delle
tre segnalate hanno messo in evidenza irregolarità per le quali il titolare
dell’azienda agricola non ha rispettato l’obbligo di condurre l’azienda in proprio, ma
si è avvalso del proprio genitore che ha svolto la funzione di capo della medesima.
L’accertamento è stato eseguito dalla Guardia di finanza nell’ambito di controllo
fiscale.
Alla comunicazione ha fatto seguito procedimento penale. L’Amministrazione
ha comunicato che ll procedimento penale è stato archiviato. In data 25.05.2010
con nota prot. n. PR 60988/2006 è stato comunicato dalla Procura regionale della
Corte dei Conti presso la Sezione giurisdizionale della Puglia l’archiviazione della
vertenza. Sulla base di tali elementi, non dovendo più procedere al recupero delle
somme liquidate, la procedura di irregolarità va considerata conclusa
In un'altra fattispecie (caso 52), l’irregolarità è stata accertata dalla Guardia
di finanza nell’ambito dei normali controlli fiscali ed ha evidenziato la produzione di
documenti attestanti spese ritenute non ammissibili e l’indebita percezione
dell’anticipazione del contributo in conto capitale.
Si segnala che l’Ufficio provinciale di Brindisi ha proceduto all’accertamento
finale di regolare esecuzione delle opere finanziate ha escluso dalle opere
ammissibili l’intera somma ammessa per acquisto terreni, trattandosi di acquisto
effettuato antecedentemente alla data di presentazione della domanda di aiuto. Con
determinazione del dirigente del Settore agricoltura è stato liquidato il saldo
spettante per le opere realizzabili ed ammissibili a finanziamento. L’importo del
saldo è stato decurtato in considerazione della somma già erogata quale prima
Irregolarità e frodi in materia agricola
161
anticipazione sull’aiuto concesso per acquisto terreni. Nelle osservazioni della
scheda OLAF si afferma che il caso deve ritenersi chiuso in quanto l’intero importo
irregolare di aiuto pubblico, è stato escluso dal finanziamento. Allo stato non si
conosce se la chiusura è stata accettata dalla Commissione.
In ordine ai tempi di accertamento delle irregolarità sopra riportate, è
possibile asserire che le segnalazioni sono avvenute in un arco temporale compreso
tra i due ed i tre anni successivi al periodo di commissione dell’irregolarità.
5.2.10 - Considerazioni conclusive
Le irregolarità segnalate nel periodo di riferimento, nel quale va
positivamente rilevata l’assenza di irregolarità comunicate dal 2006 in poi,
necessitano di particolare attenzione non solo per la quantità dei casi segnalati
(45), ma altresì per le modalità di svolgimento di alcune di esse.
In particolare, in alcuni casi, le prassi degli illeciti segnalati, ricollegabili
prevalentemente alla programmazione 2000-2006 (6 sono quelli relativi alla
programmazione 1994-1999), si presentano di notevole gravità, esse sono state
realizzate con falsità documentale e con artifizi e raggiri, casi per i quali l’attività si
è resa possibile grazie al concorso ed alla relativa responsabilità di funzionari,
ovvero di incaricati che hanno omesso l’attività istruttoria o il controllo o hanno
falsamente attestato la conformità delle domande, dei progetti, o la regolare
esecuzione dei lavori, fatti avallati quindi dal comportamento omissivo dei
funzionari e degli ispettori che con procedure del tutto anomale hanno attestato
l’effettuazione di operazioni mai eseguite (casi 39, 40 e 41/2005). Molte irregolarità
sono state accertate dalle forze dell’ordine (Guardia di finanza, Arma dei
Carabinieri), solo in minima parte sono state individuate dai controlli di I e II livello
posti in essere dall’Amministrazione.
Sotto il profilo dei controlli, soprattutto nei primi anni esaminati, limitata
appare l’attenzione prestata a tale funzione e comunque, un peso preponderante è
sempre stato riconosciuto alle diverse società esternalizzate, che hanno svolto il
controllo di II livello. Singolare, è poi la circostanza che dopo aver internalizzato il
servizio (anno 2009) relativo al controllo di II livello con l’assunzione del personale
della società (11/15 unità), l’Amministrazione abbia continuato ad utilizzare
strutture esterne con l’impegno di notevoli risorse e l’utilizzazione di un ulteriore
contingente di personale, ma con costi decisamente più elevati.
Sul fronte della comunicazione delle irregolarità va positivamente segnalata
l’istituzione dell’Ufficio unico che segnala e trasmette le comunicazioni OLAF sulle
irregolarità al Dipartimento per il coordinamento delle politiche comunitarie. Così
Irregolarità e frodi in materia agricola
162
pure è apprezzabile l’esistenza di un registro informatizzato dei recuperi, di un
Registro dei debitori e di strumenti di monitoraggio informatizzato gestiti
dall’Autorità di pagamento.
Manca invece un analogo Ufficio preposto in modo unitario al recupero delle
somme irregolarmente pagate, attività che invece viene posta in essere dai
responsabili di Misura.
Sotto il profilo delle garanzie esse hanno trovato applicazione limitata, infatti
le fideiussioni sono state richieste solo per l’erogazione di anticipazioni a favore di
privati, seppure l’escussione delle stesse ha consentito di recuperare all’erario oltre
un milione di euro.
Con riguardo poi alle azioni cautelari scarso è stato il ricorso alla
sospensione dei pagamenti irregolari (2 casi).
Si segnala la limitata azione di riscossione coattiva. Più in generale i ritardi
nella recuperabilità delle somme costituiscono motivo di forte preoccupazione anche
alla luce dei maggiori rischi assunti per la reintegra dell’erario comunitario e
nazionale anche a causa della cessazione delle attività o dell’intervenuto fallimento
delle aziende, situazioni che rendono difficile, se non impossibile, il recupero delle
somme dovute.
Va, altresì rilevato che i ritardi nelle procedure di recupero assumono un
particolare rilievo, nei casi in cui le modalità attuative, caratterizzate da false
dichiarazioni o attestazioni di requisiti essenziali inesistenti, rendono assolutamente
incompatibile il mantenimento, in capo al soggetto, della sovvenzione. Tale
situazione è definibile anche prima dell’esito del processo penale o quando lo stesso
si concluda per intervenuta prescrizione del reato (casi 40 e 41/2005).
Va rilevato che nell’ultimo periodo l’Amministrazione ha fatto maggiormente
ricorso ai provvedimenti di revoca delle agevolazioni, ma il contenzioso
(amministrativo o civile) diffuso sulla maggior parte dei provvedimenti, penalizza
l’azione di reintegra dell’erario, ciò dovrebbe indurre l’Amministrazione a svolgere
una funzione più attiva che superi la fase di attesa della conclusione delle vertenze,
spesso di lunga durata, e la indirizzi verso ulteriori meccanismi indirizzati ad
accelerare le finalità recuperatorie.
L’Amministrazione, al fine di consentire alle sanzioni di esplicare il loro
effetto di dissuasione e di deterrenza, dovrebbe, altresì, ricorrere, nei casi più gravi,
a misure di autotutela più incisive indirizzate alla revoca totale dell’agevolazione, in
linea con il disposto dell’art. 4 reg. (CE) Euratom n. 2988 del 12.12.1995, ma
altresì, in funzione di prevenzione, all’esclusione per un determinato periodo di
tempo dei soggetti che si sono resi colpevoli di pratiche irregolari (reg. finanziario
Irregolarità e frodi in materia agricola
163
delle Comunità artt. 114 e 94 reg. 1695/2002 così come modificato dal reg.
1995/2006).
Irregolarità e frodi in materia agricola
164
5.3 - Il fenomeno nella Regione Lazio
5.3.1 - Descrizione del fenomeno nella Regione Lazio
Va premesso che i dati e gli elementi esposti sono stati oggetto di
contraddittorio con la Regione Lazio che con disponibilità ha corrisposto alle
richieste istruttorie della Corte dei conti compilando, altresì, il questionario
predisposto dalla Sezione180.
5.3.2 - Il DOCUP OB. 5b e il PIC LEADER II 1994-1999. Ambito finanziario e
livello di attuazione
La trattazione della struttura regionale preposta alla gestione e al controllo
dei Fondi comunitari richiede una preventiva esposizione dei documenti
programmatori relativi ai periodi 1994-1999 e 2000-2006.
Per la programmazione 1994-1999, il DOCUP Ob. 5b è stato approvato con
decisione C (94) 3788 della Commissione europea in data 23 dicembre 1994,
mentre il PIC LEADER II è stato approvato con decisione C (96) 2798 della
Commissione in data 16 ottobre 1996.
Nella Regione Lazio il FEAOG Orientamento, riguardo alla programmazione
1994-1999181, ha operato nell’ambito dell’Obiettivo 5b attraverso lo strumento del
DOCUP per lo sviluppo delle aree rurali e nell’ambito dell’Obiettivo 5a, a favore delle
aziende agricole e delle imprese agroindustriali per l’adeguamento delle strutture di
produzione e trasformazione dei prodotti agricoli182.
Nell’ambito delle aree 5B del Lazio il FEAOG-O, congiuntamente al FSE ed al
FESR, ha concorso anche al finanziamento dell’Iniziativa comunitaria LEADER II.
L’attuazione finanziaria per la suddetta programmazione è riportata nei
prospetti 1 e 2:
180 Nota prot. 99912/30/00 del 09.06.2009 Regione Lazio – Dipartimento economico ed occupazionale – Direzione regionale agricoltura, in risposta alla nota prot. 518 del 30.04.2009 della Corte dei conti – Sezione del controllo affari comunitari ed internazionali; nota del 05.07.2010 prot. 102427/30/00. 181 Per il periodo di programmazione 1994-1999, nell’ambito dei Fondi strutturali, sono stati individuati sei obiettivi: Obiettivo 1, sviluppo e adeguamento strutturale delle Regioni in ritardo di sviluppo, alla cui realizzazione sono stati destinati i Fondi FESR, FSE e FEAOG-O; Obiettivo 2: riconversione delle Regioni o delle parti di Regioni gravemente colpite dal declino industriale, dove hanno agito il FESR e FSE; Obiettivo 3: lotta alla disoccupazione di lunga durata, inserimento professionale dei giovani, integrazione delle persone minacciate di esclusione dal mercato del lavoro, obiettivo la cui realizzazione è stata affidata solo al FSE; Obiettivo 4: adattamento dei lavoratori ai mutamenti industriali e all’evoluzione dei sistemi di produzione, scopi che sono stati perseguiti attraverso l’utilizzo del FSE; Obiettivo 5: suddiviso in 5°, finanziato dal FEAOG-G; 5B, per la promozione dello sviluppo rurale, finanziato da FEAOG-O, FESR e FSE; Obiettivo 6: interventi in aree a bassa densità abitativa, sui quali sono intervenuti tre Fondi: FESR, FSE, FEAOG-O. Il FEAOG-O, pertanto, ha concorso al raggiungimento degli Obiettivi 1, 5 e 6. 182 Regolamenti 2328/91 e 866/90, abrogati rispettivamente dai Regolamenti 950/97 e 951/97.
Irregolarità e frodi in materia agricola
165
Prospetto 1 - Attuazione finanziaria DOCUP Ob. 5b 1994-1999 (euro) DOCUP Ob. 5b 1994-1999
Pagamenti al 31.03.2003183
Asse Sottoprogramma
Risorse complessive
Quota comunitaria Quota
nazionale Quota
comunitaria
Asse I 117.827.665 58.222.143 64.548.950,55 61.273.611,24
Sottoprogramma I.1 57.603.289 28.796.997 31.409.478,59 29.604.445,85
Misura I.1.1 17.399.197 8.694.951 7.842.086,99 7.842.086,99
Misura I.1.2 12.105.673 6.052.836 5.701.279,21 5.701.186,63
Misura I.1.3 24.226.138 12.113.069 16.202.151,89 14.397.211,73
Misura I.1.4 158.956 79.478 64.918,69 64.918,69
Misura I.1.5 3.713.325 1.856.663 1.599.041,81 1.599.041,81
Sottoprogramma I.2 60.224.376 29.425.146 33.139.471,96 31.669.165,39
Misura I.2.1 36.815.740 18.407.870 19.646.074,96 19.646.074,97
Misura I.2.2 2.748.168 687.042 2.198.936,84 728.630,26
Misura I.2.3 20.660.468 10.330.234 11.294.460,16 11.294.460,17
Asse IV 379.775 189.903 160.291,23 160.291,23
Misura IV.1.1 38.000 19.000 9.056,01 9.056,01
Misura IV.1.2 134.071 67.035 65.367,03 65.367,03
Misura IV.1.3 48.864 24.432 21.530,74 21.530,74
Misura IV.1.4 158.841 79.436 64.337,46 64.337,46
Azioni preesistenti 17.548.946 5.281.954 12.242.884,57 5.270.425,61
Reg. CEE 270/79 3.043.994 870.601 2.154.103,08 862.848,01
Reg. CEE 1994/81 598.688 239.474 352.019,24 234.679,49
Reg. CEE 1654/86 13.906.264 4.171.879 9.736.762,24 4.172.898,10
Totale 135.756.386 63.694.000 76.952.126,35 66.704.328,09
Elaborazione su dati Regione Lazio
Prospetto 2 - Attuazione finanziaria PIC LEADER II 1994-1999 (euro)
PIC LEADER II 1994-1999
Pagamenti al 31.03.2003
MISURE
Risorse complessive
Quota comunitaria Quota
nazionale Quota
comunitaria a) Acquisizione di competenze
0,00 0,00 0,00 0,00
Programmi di innovazione rurale: b1) Gruppi di azione locale
12.083.333,00 5.478.812,00 2.938.784,86 2.349.123,70
b2) Altri operatori collettivi
0,00 0,00 0,00 0,00
c) Cooperazione transnazionale
884.150,00 442.075,00 225.389,50 225.389,50
Monitoraggio e valutazione
34.396,00 17.198,00 16.350,11 16.350,11
Totale 13.001.879,00 5.938.085,00 3.180.524,47 2.590.863,31
Elaborazione su dati Regione Lazio
L’Amministrazione ha comunicato184 in ordine al basso livello di
realizzazione, che i principali elementi che hanno contribuito a determinarlo sono
stati i seguenti:
183 I valori sono espressi in euro = 1935,7973 lire. 184 Nota prot. 102427/3D/00 del 05.07.2010.
Irregolarità e frodi in materia agricola
166
- l’iniziativa Leader II 1994/1999 ha cumulato le problematiche riscontrabili
nell’attuazione di programmi di carattere tradizionale con quelle proprie, intrinseche
al Programma stesso, legate al carattere estremamente innovativo dei contenuti e
delle procedure;
- le caratteristiche innovative del LEADER II hanno interessato non solo i
contenuti dei progetti, ma soprattutto le relazioni tra gli operatori del mondo rurale,
sia a livello locale che transnazionale; tali operatori sono divenuti gli artefici
principali delle scelte programmatiche di sviluppo del proprio territorio e
dell’attuazione degli interventi da loro stessi individuati;
- l’Iniziativa ha previsto la costituzione dei Gruppi di azione locale (GAL)
ossia, come recita ancora la Comunicazione agli Stati Membri, “…un insieme di
partner pubblici e privati che elaborano congiuntamente una strategia e misure
innovative per lo sviluppo di un territorio rurale di dimensione locale…” ;
- la gestione del Programma non è ricondotta ad una struttura regionale ma
ad “…una partnership decisionale a livello regionale alla quale partecipano almeno
tutti i cofinanziatori nazionali (Stato, regione, altri enti territoriali)”(Comunicazione
agli Stati Membri);
- da un punto di vista strettamente procedurale, la presenza dei GAL ha reso
il PIC LEADER II, soprattutto in relazione al flusso delle risorse finanziarie, più
complesso degli altri Programmi comunitari;
- già nella fase di programmazione iniziale da parte della Regione, c’è stata
la necessità di riflessione e di intenso negoziato con il livello locale e ciò ha
inevitabilmente comportato un ritardo nell’approvazione del Piano Leader Regionale
da parte della Commissione Europea e, successivamente, dei Piani di Azione Locale
dei GAL da parte della Regione;
- di fatto il periodo di attuazione del programma (1994-1999) si è
concentrato in poco più di tre anni (1997-1999) ed il periodo disponibile per
l’assunzione degli impegni da parte dei GAL a poco più di due (1998-1999);
- sul fronte dei controlli, l’attività posta in essere dalla Commissione
regionale, ha in alcuni casi evidenziato irregolarità procedurali e spese non
ammissibili che hanno ridotto ulteriormente il livello dei pagamenti.
5.3.3 - Il PIC LEADER+ 2000-2006. Ambito finanziario e livello di
attuazione
Per la programmazione 2000-2006, il PIC LEADER+ è stato approvato con
decisione C (2001) 3626 della Commissione europea in data 26 novembre 2001. In
tale periodo di programmazione, il FEAOG-O ha operato sia nell’ambito dei Fondi
Irregolarità e frodi in materia agricola
167
strutturali (reg. 1260/99) che nell’ambio del II pilastro della PAC (Politica agricola
comune) e nello sviluppo rurale (reg. 1257/99). Il reg. 1257/99 ha accorpato tutti i
regolamenti esistenti in materia di sviluppo rurale ed ha individuato tre Obiettivi
strategici generali: potenziamento del settore agricolo e forestale; miglioramento
della competitività delle zone rurale; salvaguardia dell’ambiente e del patrimonio
rurale.
Il sistema di programmazione e finanziamento della politica di sviluppo
rurale 2000-2006 si è sviluppato in sinergia con la politica dei Fondi strutturali che
hanno contribuito a realizzare l'obiettivo della coesione economica e sociale
dell'Unione europea185. Ne è conseguito che dall’intervento dei Fondi strutturali e
del secondo pilastro della PAC, ha preso vita un doppio sistema di programmazione
e finanziamento, in base alla collocazione geografica della Regione interessata dagli
interventi.
Nelle Regioni Obiettivo 1 tutte le Misure dello sviluppo rurale, escluse le
quattro Misure di “accompagnamento” della PAC, sono state ricomprese nel
Programma operativo regionale (POR) e cofinanziate dal FEAOG-O. Le quattro
misure di accompagnamento sono incluse nel Piano di sviluppo rurale e cofinanziate
dal FEAOG-G; nelle Regioni fuori Obiettivo 1 tutte le Misure di sviluppo rurale sono
state inserite in un unico Piano di sviluppo rurale e cofinanziate dal FEAOG-G; nelle
zone fuori Obiettivo 1 ma incluse nell’Ob. 2, le Misure di sviluppo rurale, diverse da
quelle di accompagnamento, possono essere finanziate, oltre che dal FEAOG-G,
anche da FSE, FESR e SFOP e programmate all’interno del DOCUP.
Vanno poi aggiunte le iniziative comunitarie tra cui LEADER+ che è stato
finanziato dal FEAOG-O su tutto il territorio nazionale. Nella Regione Lazio,
pertanto, il FEAOG-O nel periodo 2000-2006 ha finanziato esclusivamente
l’iniziativa comunitaria LEADER+.
L’attuazione finanziaria per la suddetta programmazione è riportata nel
prospetto 3:
185 L'azione dei Fondi strutturali si è concentrata su tre Obiettivi prioritari: - Obiettivo 1: per la promozione, il rilancio e l’adeguamento dello sviluppo strutturale delle Regioni in ritardo, in cui il Prodotto interno lordo (PIL) è inferiore al 75% della media dell'Unione europea. E’ stato finanziato dai tre Fondi FESR FSE e FEAOG-O. - Obiettivo 2: è finalizzato a favorire la riconversione economica e sociale delle zone con difficoltà strutturali diverse da quelle ammissibili dall'Obiettivo 1. E' stato finanziato dai Fondi strutturali FERS e FSE. - Obiettivo 3: è finalizzato a favorire l'adeguamento e l'ammodernamento delle politiche e dei sistemi nazionali di istruzione, formazione e occupazione. Esso si è inquadrato nella Strategia europea per l'occupazione e ha rappresentato il quadro di riferimento per tutte le azioni a favore delle risorse umane. È stato finanziato dal FSE e si è applicato all'intero territorio europeo ad eccezione delle zone comprese nell'Obiettivo 1.
Irregolarità e frodi in materia agricola
168
Prospetto 3 - Attuazione finanziaria PIC LEADER+ 2000-2006 (euro) Impegni
al 30.06.2009 Pagamenti
al 30.06.2009 PIC LEADER+ 2000-2006
Risorse complessive
Quota comunitaria Quota
nazionale Quota
comunitaria Quota
nazionale Quota
comunitaria
Asse I 44.992.890,00 11.455.200,00 41.492.833,00 12.726.041,00 41.492.833,00 12.726.041,00
Misura 1 4.233.890,00 1.336.470,00 1.881.671,00 1.066.834,00 1.881.671,00 1.066.834,00
Misura 2 7.922.887,00 3.472.885,00 6.836.154,00 3.647.290,00 6.836.154,00 3.647.290,00
Misura 3 29.325.843,00 4.890.798,00 30.550.220,00 5.824.588,00 30.550.220,00 5.824.588,00
Misura 4 3.510.084,00 1.755.047,00 2.224.789,00 2.187.329,00 2.224.789,00 2.187.329,00
ASSE II 1.690.518,00 676.207,00 811.449,00 540.966,00 811.449,00 540.966,00
Misura 1 1.690.518,00 676.207,00 811.449,00 540.966,00 811.449,00 540.966,00
ASSE IV 600.000,00 300.000,00 240.567,00 240.567,00 240.567,00 240.567,00
Misura 1 600.000,00 300.000,00 240.567,00 240.567,00 240.567,00 240.567,00
Totale 47.283.408,00 12.431.407,00 42.544.849,00 13.507.574,00 42.544.849,00 13.507.574,00
Elaborazione su dati Regione Lazio
5.3.4 - La struttura organizzativa preposta alla gestione e al controllo dei
Fondi comunitari
L’Autorità di gestione del PIC LEADER+ è stata individuata nella Direzione
regionale agricoltura, Area programmazione e sviluppo rurale, struttura che dispone
di tre unità di personale. L’organismo di raccordo tra la gestione centralizzata e
localizzata e l’attuazione finanziaria del programma è rappresentato dall’Autorità di
pagamento che è stata individuata nella Direzione regionale ragioneria con due
unità di personale.
In tale contesto è utile ricordare che l’Autorità di pagamento oltre a
predisporre e trasmettere ai Servizi della Commissione europea e dello Stato
italiano le certificazioni di spesa (verificandone la congruità con le Relazioni annuali
di esecuzione), sovraintende alla gestione contabile dei capitoli di bilancio regionale
istituiti per il PIC LEADER+, garantendo il rispetto dei limiti fissati per l’imputazione
delle spese alle diverse fonti di cofinanziamento (comunitaria, nazionale e
regionale); provvede affinché i GAL (Gruppo di azione locale)186 ricevano
tempestivamente e integralmente gli importi cui hanno diritto.
Tale impianto organizzativo è stato adottato poiché le procedure di
attuazione dell’Iniziativa comunitaria LEADER hanno presentato una specificità che
risiede nella presenza di un soggetto quale il GAL e nel ruolo che esso ha rivestito
nella fase di gestione e controllo delle operazioni. Il GAL, infatti, è un soggetto di
186 Beneficiari del contributo LEADER+ sono i Gruppi di azione locale (GAL), associazioni senza fine di lucro, con personalità giuridica riconosciuta, costituite tra partner pubblici e privati per l’elaborazione, la presentazione e l’attuazione dei Piani di azione locale (PAL), cioè un programma su ciò che si intende attuare sul proprio territorio e per il quale si chiede alla Regione il finanziamento di LEADER+ ed eventualmente i progetti di cooperazione di cui all’Asse II.
Irregolarità e frodi in materia agricola
169
natura privata (e precisamente, un’associazione, nelle diverse forme previste dal
codice civile) che gestisce fondi pubblici e pertanto deve assoggettarsi a tutte le
norme previste per tale funzione, in particolare per quanto riguarda la trasparenza,
l’accesso al pubblico dei documenti, la pubblicità delle azioni e di ogni decisione
assunta dagli organi societari.
Riguardo alle modalità di pagamento a favore dei GAL, le procedure “tipo”
sono state differenti a seconda dell’Asse di riferimento.
Per l’Asse I, in particolare, la procedura ha previsto che i pagamenti a favore
dei GAL venissero effettuati con riferimento ai piani finanziari dei PSL (Piani di
sviluppo locali) approvati dalla Regione con le seguenti modalità:
− acconto del 25% su richiesta scritta da parte del legale rappresentante del GAL,
supportata da garanzia fidejussoria regolarmente stipulata e redatta secondo lo
schema predisposto dalla Regione Lazio;
− successive erogazioni su richiesta scritta da parte del legale rappresentante del
GAL, e sulla base delle spese certificate, supportata da garanzie fideiussorie
predisposte su modelli definiti dalla Regione.
Il saldo finale è stato erogato sulla base delle spese effettivamente sostenute
per la realizzazione del PSL, detratto l'anticipo concesso.
In sede di contraddittorio l’Amministrazione ha precisato187 che l’Asse II, ha
finanziato i progetti di cooperazione interterritoriale e transnazionale presentati dai
GAL sulla base di quanto stabilito dall’apposito Bando approvato con la
deliberazione della Giunta regionale n. 218 del 10 aprile 2006. In particolare l’art. 7
del Bando ha stabilito che sul costo totale ammissibile del progetto di cooperazione
la percentuale di contributo pubblico (FEOGA – Stato – Regione) è stata pari
all’80% e quella a carico del destinatario è stata pari al restante 20%, mentre l’art.
8 del Bando ha stabilito le seguenti modalità di erogazione di tale contributo:
- prima anticipazione subordinata alla dimostrazione che il GAL ha la
disponibilità della quota finanziaria spettante;
- dopo l’approvazione del progetto di cooperazione, su richiesta del GAL
corredata da fidejussione, la Regione eroga una prima anticipazione pari al 25% del
contributo concesso;
- quando il GAL rendiconta e certifica alla Regione spese per un importo pari
al 25% del costo totale la Regione eroga una seconda anticipazione pari al 50% del
contributo concesso su richiesta del GAL stesso corredata da fidejussione e da una
relazione sullo stato di avanzamento del progetto;
187 Nota prot. 102427/3D/00 del 05.07.2010.
Irregolarità e frodi in materia agricola
170
- quando il GAL rendiconta e certifica alla Regione spese per un importo pari
al 75% del costo totale la Regione eroga l’ultimo 25% del contributo concesso su
richiesta del GAL stesso corredata da fidejussione e da una relazione sullo stato di
avanzamento del progetto.
Sia per l’Asse I che per l’Asse II, per l’accredito delle somme da parte della
Regione, i GAL hanno aperto uno specifico conto corrente.
L’Amministrazione ha comunicato, inoltre, che i controlli di I livello effettuati
dall’Autorità di Gestione sui progetti di cooperazione dei GAL e quelli in corso di
svolgimento non hanno rilevato comportamenti fraudolenti.
In ordine alle modalità di pagamento per l’Asse II, è evidente che
l’erogazione delle due tranches iniziali per circa il 75% degli importi è correlata alla
certificazione di oneri rendicontati solo per il 25% del costo totale del progetto
seppure assistiti da fideiussione. L’impegno alla realizzazione totale del progetto
ricade pertanto sul GAL, ente di coordinamento e non diretto esecutore dell’attività.
Tale modalità impone particolari controlli al fine di evitare la non completa
realizzazione del progetto.
Per l’Asse IV, i pagamenti del compenso delle attività di valutazione del
programma di Iniziativa comunitaria LEADER+ 2000-2006 Regione Lazio, sono stati
effettuati, su presentazione di regolare fattura, con le seguenti modalità:
a) Valutazione intermedia: per il 20% successivamente alla stipulazione del
contratto; per il 40% successivamente alla presentazione della valutazione
intermedia con l’eventuale recepimento delle richieste del Comitato di sorveglianza;
per il 40% successivamente alla conclusione del contratto, al termine delle attività
del capitolato ed alla consegna di tutti i prodotti del capitolato;
b) Valutazione ex post: per il 20% successivamente alla comunicazione
dell’Amministrazione regionale secondo il capitolato; per il 40% successivamente
all’approvazione della metodologia del capitolato da parte del Comitato di
sorveglianza; per il restante 40% successivamente alla conclusione del contratto ed
alla consegna di tutti i prodotti del capitolato.
5.3.5 - L’attività di controllo
Con riferimento ai controlli di I livello, l’Amministrazione ha comunicato188
che sono stati svolti:
- dalla Regione, sotto la responsabilità dell’Autorità di gestione per quanto concerne
le spese sostenute dai Gruppi di azione locale in qualità di destinatari;
188 Punto 7, questionario inviato con nota prot. 99912/30/00 del 09.06.2009 Regione Lazio – Dipartimento economico ed occupazionale – Direzione regionale agricoltura, in risposta alla nota prot. 518 del 30.04.2009 della Corte dei conti – Sezione del controllo affari comunitari ed internazionali.
Irregolarità e frodi in materia agricola
171
- dai Gruppi di azione locale per quanto concerne le spese sostenute da destinatari
diversi dai GAL.
L’Amministrazione ha comunicato189 che nell’espletamento dei controlli,
l’Autorità di gestione ha esaminato la certificazione rilasciata dai revisori dei conti
per ognuno dei GAL, al fine di assicurare la corretta esecuzione dei controlli da
parte dei certificatori suddetti. Inoltre è stato eseguito un controllo specifico su un
campione di spesa, pari ad almeno il 10% per ognuno dei GAL finanziati. I campioni
di controllo sono stati estesi oltre il 10% laddove le certificazioni non hanno dato
sufficienti garanzie sull’ammissibilità della spesa sostenuta dai GAL in qualità di
destinatario. I campioni di controllo sono stati definiti tenendo conto: dei fattori di
rischio emersi da controlli già svolti da altre Autorità; delle diverse tipologie di
progetto; delle dimensioni finanziarie dei progetti.
Per i controlli di I livello svolti dalla Regione è stato impiegato personale
direttamente in carico all’ufficio dell’Autorità di gestione e le risorse umane
impiegate sono state 4 con qualifica di funzionario categoria D.
L’attività di controllo di I livello è coincisa, per gran parte, con le verifiche
ordinarie di legittimità e rispondenza degli atti e delle procedure alla normativa e ai
regolamenti dell’ordinamento giuridico nazionale (soprattutto in materia
amministrativa e contabile) condotte nello svolgimento ordinario delle attività di
gestione delle risorse pubbliche; a queste attività è stata affiancata una specifica
attività di verifica e controllo rispetto alle prescrizioni di natura comunitaria.
Riferisce l’Amministrazione che il controllo di I livello, svolto dai GAL, si è
articolato in tre momenti diversi:
A) Istruttorie: hanno riguardato la verifica dell'ammissibilità delle domande e dei
progetti presentati dai destinatari e hanno previsto la verifica di vari aspetti:
completezza della documentazione; conformità legislativa; possesso dei requisiti
oggettivi e soggettivi; congruità e ammissibilità delle spese proposte; obiettivi
dell'intervento; compatibilità ambientale. L’attività istruttoria si è conclusa con un
documento che ha definito l’ammissibilità o meno a contributo del progetto o della
domanda e ha fornito le motivazioni delle decisioni assunte. Per i progetti e le
domande ammissibili, il documento ha individuato il costo totale ed il contributo
ammissibile ed ha definito le voci di spesa ammissibili.
Per gli interventi strutturali è stato necessario procedere a una visita in loco per le
necessarie verifiche ex ante;
189 Determinazione n. 1652 del 17 luglio 2008, punto C, inviata con nota prot. 99912/30/00 del 09.06.2009 Regione Lazio – Dipartimento economico ed occupazionale – Direzione regionale agricoltura, in risposta alla nota prot. 518 del 30.04.2009 della Corte dei conti – Sezione del controllo affari comunitari ed internazionali.
Irregolarità e frodi in materia agricola
172
B) Accertamenti di avvenuta realizzazione del progetto: hanno riguardato la verifica
tecnica, amministrativa e contabile, successiva all'esecuzione del progetto, del
rispetto delle condizioni stabilite in sede di concessione del contributo. Tali
controlli sono stati anche finalizzati alla verifica delle condizioni e dei requisiti che
siano stati autocertificati in base alle disposizioni normative vigenti.
Le funzioni di controllo svolte dai GAL in relazione alle fasi di liquidazione
dell’aiuto, per acconti e a saldo, sono state finalizzate alla verifica dei seguenti
aspetti: realizzazione delle opere previste in modo conforme al progetto
approvato in sede di ammissione; ammissibilità delle spese rendicontate dai
beneficiari finali sulla base delle vigenti normative, con particolare riferimento a
quanto disposto dal reg. 448/2004 e loro corrispondenza ai preventivi ammessi a
finanziamento; congruità delle spese rendicontate rispetto ai relativi parametri di
riferimento; rispetto del tetto massimo dell’entità di aiuto, nel caso di aiuti in
regime de minimis; rispetto degli adempimenti obbligatori e delle prescrizioni
stabilite negli atti di programmazione, di attuazione e di concessione degli aiuti;
mantenimento delle condizioni e dei requisiti che hanno dato titolo all’ammissione
all’aiuto; pagamenti effettuati in relazione alla spesa rendicontata; efficacia e
funzionalità degli investimenti realizzati rispetto agli obiettivi della richiesta di
finanziamento; regolarità amministrativa dei documenti giustificativi di spesa
prodotti dai beneficiari finali.
Le operazioni svolte nell’ambito della fase di liquidazione dell’aiuto hanno previsto
la visita in loco e si sono riferite al 100% degli investimenti realizzati nell’ambito
di ciascuna delle azioni attivate da ciascun PSL. Le procedure hanno previsto la
verbalizzazione delle verifiche in loco effettuate per le singole operazioni, con
indicazione delle attività svolte, i risultati delle verifiche e le misure prese in
ordine a discrepanze rilevate.
A conclusione delle attività di controllo, previo esito positivo, il GAL ha provveduto
a svincolare le fidejussioni presentate dai beneficiari finali, nonché a certificare le
spese effettivamente sostenute per la domanda di pagamento da inoltrare alla
Regione;
C) Controlli successivi all'ultimo pagamento: hanno verificato il rispetto, da parte
del destinatario ultimo del contributo, dei vincoli stabiliti in sede di liquidazione
finale: tali vincoli possono essere relativi alla destinazione delle macchine,
attrezzature e strutture finanziate, agli obiettivi progettuali, ad ulteriori impegni
assunti.
Ai fini dello svolgimento dei controlli di I livello, i GAL hanno definito le
funzioni di gestione e controllo.
Irregolarità e frodi in materia agricola
173
I controlli dei GAL sono stati effettuati su tutti gli interventi realizzati dagli
operatori finanziati nell'ambito dei PSL. Il sistema informativo attraverso il quale
sono state gestite tutte le attività dei GAL, ha rappresentato un elemento di
tracciabilità omogeneo e ha consentito la possibilità di fornire una informazione su
tutte le operazioni eseguite.
Riguardo ai controlli di II livello, sono stati effettuati dall'Amministrazione
regionale sulla conformità dell'attuazione dei PSL rispetto a quanto disposto dalla
normativa comunitaria, statale e regionale e sono consistiti, in particolare, nella
verifica ed esame degli aspetti procedurali e di merito che hanno determinato la
concessione e/o la liquidazione dell’aiuto.
L’Amministrazione regionale ha, inoltre, comunicato190 l’esistenza di un
controllo di II livello svolto dalle tre Commissioni. Le 3 Commissioni sono organi
funzionalmente indipendenti dall’Autorità di gestione e dall’Autorità di pagamento e
sono poste in carico alla Direzione regionale agricoltura. Ogni Commissione ha
avuto competenza specifica su due o tre GAL ed è stata composta191 da sei unità di
personale fra cui due funzionari di categoria D o C.
I controlli hanno riguardato la verifica del 10% delle spese sostenute
direttamente dai GAL e la verifica di almeno il 10% delle spese sovvenzionabili
sostenute dai destinatari ultimi. In particolare, i controlli sull’attività di ciascun GAL
si sono riferiti a:
- attuazione della Misura 4 dell’Asse I ;
- azioni ed iniziative attuate direttamente dal GAL; attuazione delle iniziative e dei
progetti di cui all’Asse II.
Per quel che concerne gli investimenti realizzati da altri beneficiari e
destinatari, tali controlli si sono riferiti, in particolare, ad azioni attivate attraverso
l’emanazione di bandi o con individuazione diretta del destinatario ultimo
nell’ambito delle Misure previste nell’Asse I. La Regione Lazio, per ogni PSL in fase
di realizzazione, ha sottoposto a controllo un campione rappresentativo d’interventi
pari almeno al 10% delle spese relative a progetti conclusi, da parte di beneficiari e
destinatari terzi, inserite nella certificazione presentata dai GAL.
I controlli di II livello sono stati svolti da
190 Punto 4, questionario inviato con nota prot. 99912/30/00 del 09.06.2009 Regione Lazio – Dipartimento economico ed occupazionale – Direzione regionale agricoltura, in risposta alla nota prot. 518 del 30.04.2009 della Corte dei conti – Sezione del controllo affari comunitari ed internazionali. 191 I componenti delle Commissioni di controllo sono nominati con provvedimento del Dipartimento economico ed occupazionale. Determinazione n. 1546 del 3 luglio 2006, pag. 5, inviata con nota prot. 99912/30/00 del 09.06.2009 Regione Lazio – Dipartimento economico ed occupazionale – Direzione regionale agricoltura, in risposta alla nota prot. 518 del 30.04.2009 della Corte dei conti – Sezione del controllo affari comunitari ed internazionali.
Irregolarità e frodi in materia agricola
174
Per quel che riguarda l’operazione di campionamento192 è stata riferita ad
ogni GAL e le operazioni individuate sono state di varia natura ovvero riferibili a vari
interventi del Piano di sviluppo locale, di diversa dimensione e realizzate sia da
destinatari pubblici che da destinatari privati.
Riferisce l’Amministrazione che l’estrazione del campione ha prodotto un
sintetico verbale in cui sono state riportate le operazioni di campionamento al quale
è stato allegato l’elenco dei progetti selezionati.
Il controllo effettuato sul campione iniziale ha prodotto i seguenti risultati:
avvio della procedura di revoca del contributo per le spese valutate non
ammissibili; estensione del campione ad altre operazioni sulla base dell’analisi del
rischio. Per l’analisi del rischio sono stati utilizzati i seguenti elementi: parametri di
valutazione; punteggi associati ai relativi parametri; grado di ampliamento del
campione in base all’analisi del rischio193; riscontro di problemi di carattere
sistemico194.
I controlli effettuati presso i GAL sono stati completati con verifiche di
sistema condotte presso le Autorità di gestione e di pagamento al fine di stabilire se
i sistemi posti in essere siano stati in grado di garantire un’adeguata organizzazione
delle funzioni. La verifica presso le due Autorità è stata effettuata congiuntamente
dalle Commissioni di II livello (un membro di ogni Commissione) almeno una volta
l’anno e ha riguardato anche l’esame della spesa sostenuta nell’ambito dell’Asse IV.
Nell’ambito dell’audit di sistema presso le strutture regionali, il controllo di II
livello ha riguardato in particolare: la definizione delle piste di controllo; l’assetto
organizzativo delle strutture preposte alle attività di gestione e di pagamento; i
flussi finanziari dalla Regione ai GAL; i flussi finanziari dalla Commissione europea e
dallo Stato alla Regione; l’informatizzazione del sistema di gestione.
La verifica di sistema è stata effettuata attraverso l’utilizzo di check list e le
conclusioni di tali analisi sono state riportate in un verbale di sistema in cui sono
confluite tutte le osservazioni sul sistema di gestione e controllo analizzati.
192 Il campione di controllo, per ogni singolo GAL, si è composto delle seguenti operazioni: tutte quelle di cui è stato destinatario il GAL; progetti che sono stati realizzati da enti pubblici e da soggetti privati; progetti di diverse dimensioni (piccoli fino a 10.000 euro di costo totale; medi oltre 10.000 e fino a 50.000 euro di costo totale; grandi oltre 50.000 euro di costo totale); progetti riferibili a diverse azioni del PSL. In conformità a tale composizione del campione la spesa sottoposta al controllo di II livello è stata stimata pari a circa il 25-30% del piano finanziario del programma. 193 Qualora il fattore di rischio individuato dalla Commissione è stato superiore a 12 il campione complessivo dei progetti, relativi a destinatari diversi dal GAL, è stato elevato dal 10% rispettivamente al 15%, 18% o 22%, pag. 8, Determinazione n. 1745 del 20.07.2007. 194 Nel caso di riscontro di problematiche di carattere sistemico il controllo si estende automaticamente a tutti i progetti interessati dalla suddetta problematica e non compresi nel campione iniziale, pag. 9, Determinazione n. 1745 del 20.07.2007.
Irregolarità e frodi in materia agricola
175
Nell’ambito dell’attività di controllo, l’Amministrazione regionale ha definito
anche un’Autorità di controllo di III livello195 incaricata di rilasciare la dichiarazione
a conclusione dell'intervento di cui all'art. 38, paragrafo 1, lettera f), del reg.
1260/1999, funzionalmente indipendente sia dall’Autorità di gestione, sia dall’ufficio
o dal soggetto incaricato dell'Autorità di pagamento sia, infine, dagli organismi
intermedi, di cui all'articolo 2 del reg. 438/2001, corrispondenti ai GAL. Tale
Autorità è stata individuata nel Dirigente pro tempore dell’Area controlli e sistema
informativo della Direzione regionale agricoltura.
La dichiarazione a conclusione dell’intervento si è basata su un esame dei
sistemi di gestione e di controllo, delle risultanze dei controlli già eseguiti da altre
Autorità, con particolare riferimento a quelli eseguiti dall’Autorità di controllo di II
livello tenendo conto, ove necessario, anche degli ulteriori campioni delle
operazioni.
Riferisce l’Amministrazione che l’Autorità di controllo di III livello nel
rilasciare la dichiarazione196 ha provveduto a tutti gli accertamenti necessari per
ottenere la ragionevole certezza in ordine alla correttezza della dichiarazione di
spesa certificata e alla legittimità e regolarità delle operazioni. Alla dichiarazione,
l’Autorità suddetta ha allegato una relazione contenente informazioni,
documentazioni e una sintesi dei controlli svolti dai vari organismi durante
l’attuazione del programma.
Nei casi in cui l’Autorità di controllo di III livello ha accertato l’esistenza di
gravi mancanze nei sistemi di gestione e/o controllo o la frequente presenza di
irregolarità, che non hanno garantito con assoluta certezza la validità della
domanda di pagamento del saldo finale e della certificazione finale delle spese, la
dichiarazione a conclusione dell’intervento ha riportato in maniera puntuale le
problematiche riscontrate ed una valutazione delle stesse con le relative
conseguenze finanziarie.
L’Amministrazione ha comunicato197, inoltre, l’esecuzione di relazioni
periodiche relative ai controlli effettuati. Per ogni attività di controllo, sia di I sia di
II livello, è stato redatto apposito verbale dove sono stati riportati gli elementi
195 Determinazione n. 1546 del 03 luglio 2006, punto C, inviata con nota prot. 99912/30/00 del 09.06.2009 Regione Lazio – Dipartimento economico ed occupazionale – Direzione regionale agricoltura, in risposta alla nota prot. 518 del 30.04.2009 della Corte dei conti – Sezione del controllo affari comunitari ed internazionali. 196 L’Amministrazione ha precisato, con nota prot. 102427/3D/00, che per quanto riguarda l’Autorità di controllo di III livello incaricata di rilasciare la dichiarazione a conclusione dell’intervento di cui all’art. 38, paragrafo 1, lettera f) del Reg. CE 1260/1999 si fa presente che, a seguito dell’estensione del termine di ammissibilità delle spese al 30 giugno 2009, i documenti di chiusura, compreso quello in capo all’Autorità di controllo di terzo livello, devono essere presentati alla Commissione Europea entro il 30 settembre 2010, dopodiché si provvederà alla trasmissione a codesta Corte dei Conti. 197 Punto 9, questionario inviato con nota con nota prot. 99912/30/00 del 09.06.2009 Regione Lazio – Dipartimento economico ed occupazionale – Direzione regionale agricoltura, in risposta alla nota prot. 518 del 30.04.2009 della Corte dei conti – Sezione del controllo affari comunitari ed internazionali.
Irregolarità e frodi in materia agricola
176
principali dell’attività svolta e soprattutto dove è stata definita l’ammissibilità della
spesa con le relative motivazioni.
Il prospetto 4 riporta i risultati delle attività di controllo di II livello eseguite
nei vari anni:
177
Prospetto 4: controlli di II livello (euro) Spesa certificata Controllo di secondo livello Spesa non ammessa Anno GAL Spesa Contributo Spesa % Contributo % spesa % Contributo %
Etruschi 2.945.142 1.339.030 138.247 4,7% 138.247 10,3% 355 0,3% 355 0,3% Cimini 3.944.503 1.751.214 34.133 0,9% 34.133 1,9% - 0,0% - 0,0% Tuscia Romana 4.583.557 1.751.859 - 0,0% - 0,0% - 0,0% - 0,0% Ernici Simbruini 2.570.214 1.134.201 - 0,0% - 0,0% - 0,0% - 0,0% Versante Laziale PNA 4.065.015 2.359.484 - 0,0% - 0,0% - 0,0% - 0,0% Terre Pontine e Ciociare 3.810.149 1.622.118 - 0,0% - 0,0% - 0,0% - 0,0% Rieti 3.883.418 1.834.000 - 0,0% - 0,0% - 0,0% - 0,0% Aniene Tiburtino 2.268.414 1.253.276 - 0,0% - 0,0% - 0,0% - 0,0%
2006
Totale 2006 28.070.413 13.045.181 172.380 0,6% 172.380 1,3% 355 0,2% 355 0,2% Etruschi 4.839.855 2.193.037 893.459 18,5% 476.153 21,7% 33.877 3,8% 16.974 3,6% Cimini 5.123.434 2.325.022 1.248.693 24,4% 630.106 27,1% 3.155 0,3% 3.155 0,5% Tuscia Romana 4.980.583 2.014.553 1.576.867 31,7% 592.960 29,4% 71.854 4,6% 48.437 8,2% Ernici Simbruini 4.421.270 1.962.009 119.684 2,7% 119.684 6,1% - 0,0% - 0,0% Versante Laziale PNA 4.782.742 2.640.494 354.876 7,4% 354.876 13,4% 9.424 2,7% 9.424 2,7% Terre Pontine e Ciociare 5.012.475 2.241.929 258.527 5,2% 258.527 11,5% 3.978 1,5% 3.978 1,5%
Rieti 3.883.418 1.834.000 395.915 10,2% 395.915 21,6% 1.249 0,3%
1.249 0,3% Aniene Tiburtino 3.522.827 1.963.483 - 0,0% - 0,0% - 0,0% - 0,0%
2007
Totale 2007 36.566.604 17.174.527 4.848.021 13,3% 2.828.221 16,5% 123.537 2,5% 83.216 2,9% Etruschi 7.266.564 3.292.383 1.112.071 15,3% 558.578 17,0% 45.357 4,1% 21.566 3,9% Cimini 7.451.015 3.389.054 1.452.803 19,5% 708.839 20,9% 3.155 0,2% 3.155 0,4% Tuscia Romana 6.944.674 2.802.334 1.665.315 24,0% 646.029 23,1% 71.854 4,3% 52.541 8,1% Ernici Simbruini 5.508.204 2.490.002 1.125.563 20,4% 659.185 26,5% - 0,0% - 0,0% Versante Laziale PNA 6.590.609 3.401.391 1.892.531 28,7% 1.297.380 38,1% 188.400 10,0% 72.130 5,6% Terre Pontine e Ciociare 6.782.820 3.065.266 1.714.106 25,3% 1.101.243 35,9% 46.476 2,7% 17.364 1,6% Rieti 5.923.595 2.959.216 2.550.691 43,1% 1.254.134 42,4% 63.749 2,5% 26.249 2,1% Aniene Tiburtino 6.089.994 3.235.930 1.735.985 28,5% 958.281 29,6% 152.306 8,8% 60.744 6,3%
2008
Totale 2008 52.557.475 24.635.575 13.249.067 25,2% 7.183.669 29,2% 571.297 4,3% 253.749 3,5% Etruschi 7.406.245 3.797.483 1.481.436 20,0% 702.657 18,5% 96.251 6,5% 41.924 6,0% Cimini 7.451.015 3.389.054 2.005.389 26,9% 974.120 28,7% 3.655 0,2% 3.355 0,3% Tuscia Romana 8.295.861 3.354.208 2.040.990 24,6% 787.448 23,5% 71.854 3,5% 52.541 6,7% Ernici Simbruini 5.514.092 2.495.890 1.833.444 33,3% 966.185 38,7% - 0,0% - 0,0% Versante Laziale PNA 7.087.284 3.602.896 1.892.531 26,7% 1.297.380 36,0% 188.400 10,0% 72.130 5,6% Terre Pontine e Ciociare 6.782.820 3.065.266 1.714.106 25,3% 1.101.243 35,9% 46.476 2,7% 17.364 1,6% Rieti 5.737.132 2.870.600 2.550.691 44,5% 1.254.134 43,7% 63.749 2,5% 26.249 2,1% Aniene Tiburtino 6.089.994 3.235.930 1.735.985 28,5% 958.281 29,6% 152.306 8,8% 60.744 6,3%
2009
Totale 2009 54.364.443 25.811.327 15.254.572 28,1% 8.041.447 31,2% 622.691 4,1% 274.307 3,4% Elaborazione su dati Regione Lazio
Irregolarità e frodi in materia agricola
178
5.3.6 - La gestione delle irregolarità e delle frodi
In ordine alla gestione delle irregolarità e delle frodi, l’Amministrazione
regionale ha comunicato198 che sono state individuate nell’ambito del sistema dei
controlli previsto dalle procedure di attuazione del programma. In particolare, al
fine di soddisfare il disposto del reg. 1681/94 relativamente all’obbligo di
comunicazione delle irregolarità e consentire l’eventuale recupero delle risorse
finanziarie, quando i responsabili dei controlli ai vari livelli (GAL, Autorità di
gestione, Autorità di pagamento, Autorità di controllo), ciascuno nell’ambito delle
proprie competenze, hanno evidenziato una irregolarità e quindi un importo da
recuperare, si è provveduto a redigere un verbale di accertamento
Nel caso di pagamenti effettuati dall’Autorità regionale, sono state avviate
direttamente le procedure di recupero ovvero è stata informata l’Autorità
competente per il recupero e, inoltre, è stata informata l’Autorità di gestione e
l’Autorità di pagamento per la tenuta, ciascuna nell’ambito delle proprie
competenze, della contabilità degli importi da recuperare, con l’Autorità di gestione
che ha provveduto a comunicare alla Commissione europea le informazioni previste
dall’art. 3 del reg. 1681/94.
L’Amministrazione ha segnalato199, inoltre, che in caso d’irregolarità di
carattere sistemico che possono inficiare l’ammissibilità di una Misura nel suo
complesso, il controllo è stato esteso a tutti i progetti ricadenti nella Misura
medesima.
I dati riguardanti le irregolarità sono raccolti in un database informatico
gestito dall’Autorità di gestione e accessibile a tutti i soggetti coinvolti nel
procedimento amministrativo di gestione e controllo.
L’Amministrazione ha segnalato200, inoltre, l’esistenza di un registro
informatizzato dei recuperi, l’inesistenza di un registro debitori, mentre non sono
stati previsti strumenti di monitoraggio informatizzati.
5.3.7 - L’attività amministrativa di natura cautelare. Le revoche ed i
recuperi
Sul fronte delle misure cautelari a tutela dell’Erario, l’Amministrazione
regionale ha segnalato201, in materia di garanzie per il corretto adempimento degli
198 Punto 10, questionario inviato con nota con nota prot. 99912/30/00 del 09.06.2009 Regione Lazio – Dipartimento economico ed occupazionale – Direzione regionale agricoltura, in risposta alla nota prot. 518 del 30.04.2009 della Corte dei conti – Sezione del controllo affari comunitari ed internazionali. 199 Punto 11, questionario inviato con nota con nota prot. 99912/30/00 del 09.06.2009 Regione Lazio – Dipartimento economico ed occupazionale – Direzione regionale agricoltura, in risposta alla nota prot. 518 del 30.04.2009 della Corte dei conti – Sezione del controllo affari comunitari ed internazionali. 200 Punto 22 e 24, questionario inviato con nota con nota prot. 99912/30/00 del 09.06.2009 Regione Lazio – Dipartimento economico ed occupazionale – Direzione regionale agricoltura, in risposta alla nota prot. 518 del 30.04.2009 della Corte dei conti – Sezione del controllo affari comunitari ed internazionali.
Irregolarità e frodi in materia agricola
179
interventi, il costante ricorso a fideiussioni, prestate da soggetti bancari o
assicurativi, che garantiscono il 100% dell’importo concesso. Tale forma di garanzia
è prevista per tutti i bandi che si riferiscono a fondi FEAOG-O ed è prevista sempre
la clausola a prima richiesta. Le fideiussioni previste per le erogazioni a favore dei
GAL sono state efficaci dalla data di emissione fino alla data del 30 giugno 2009,
con successiva automatica e tacita rinnovazione di sei mesi in sei mesi fino alla data
di esecutività del provvedimento di liquidazione del saldo del contributo adottato
dall’Amministrazione a favore del GAL, che viene notificato dalla Regione al GAL e al
fideiussore, salvo gli svincoli parziali che possono essere disposti sulla base degli
accertamenti effettuati dall’Amministrazione medesima, attestanti la conformità
tecnica ed amministrativa delle attività svolte nell’ambito dell’attuazione del Piano
di sviluppo locale.
L’Amministrazione ha comunicato che le fideiussioni possono essere
rilasciate da banche o assicurazioni202.
Lo svincolo della garanzia avviene alla data di esecutività del provvedimento
di liquidazione del saldo del contributo adottato dall’Amministrazione a favore del
GAL, che è notificato dalla Regione al GAL e al fideiussore, salvo gli svincoli parziali
che possono essere disposti sulla base degli accertamenti effettuati
dall’Amministrazione medesima, attestanti la conformità tecnica e amministrativa
delle attività svolte nell’ambito dell’attuazione del Piano di sviluppo locale.
Lo svincolo delle polizze fideiussorie, è successivo al controllo effettuato sul
GAL dalle Commissioni regionali e della verifica del verbale di controllo predisposto
dalle Commissioni medesime.
L’Amministrazione ha comunicato203 di non essere ricorsa ad alcuna
escussione di polizze fideiussorie.
L’Amministrazione ha segnalato204, altresì, l’esistenza di apposito Ufficio
preposto all’interno della struttura competente per l’avvio tempestivo della
procedura dei recuperi.
201 Punto 15 e 16, questionario inviato con nota con nota prot. 99912/30/00 del 09.06.2009 Regione Lazio – Dipartimento economico ed occupazionale – Direzione regionale agricoltura, in risposta alla nota prot. 518 del 30.04.2009 della Corte dei conti – Sezione del controllo affari comunitari ed internazionali. 202 Nel primo caso trattasi d’impresa autorizzata all’esercizio dell’attività bancaria ai sensi del decreto legislativo 1 settembre 1993, n. 385, in regola con il disposto della legge 10 giugno 1982, n. 348. e per la quale sono richiesti gli estremi di iscrizione all’albo delle banche presso la Banca d’Italia. Nel secondo caso trattasi d’impresa autorizzata all’esercizio dell’attività assicurativa nel ramo di cui al n. 15 (cauzione) dell’allegato al decreto legislativo 17 marzo 1995, n. 175, in regola con il disposto della legge 10 giugno 1982, n. 348 e per la quale sono richiesti gli estremi di iscrizione all’elenco delle imprese autorizzate all’esercizio del ramo cauzioni presso l’ISVAP. 203 Punto 16, questionario inviato con nota con nota prot. 99912/30/00 del 09.06.2009 Regione Lazio – Dipartimento economico ed occupazionale – Direzione regionale agricoltura, in risposta alla nota prot. 518 del 30.04.2009 della Corte dei conti – Sezione del controllo affari comunitari ed internazionali. 204 Punto 17, questionario inviato con nota con nota prot. 99912/30/00 del 09.06.2009 Regione Lazio – Dipartimento economico ed occupazionale – Direzione regionale agricoltura, in risposta alla nota prot. 518 del 30.04.2009 della Corte dei conti – Sezione del controllo affari comunitari ed internazionali.
Irregolarità e frodi in materia agricola
180
5.3.8 - Le strutture preposte al monitoraggio dei recuperi
In ordine alle strutture preposte al monitoraggio dei recuperi
l’Amministrazione ha comunicato205, l’esistenza di un registro dei recuperi gestito
dall’Autorità di gestione. E’ stata prevista l’iscrizione a ruolo attraverso il
concessionario.
5.3.9 - Irregolarità accertate e loro tipologie (situazione al 31.12.2009)
Le irregolarità accertate e segnalate all’OLAF nel periodo 2003-2009, sono
state 17 per un importo complessivo da recuperare di euro 1.500.614,40 di cui una
accertata nel 2003, 14 nel 2004, 2 nel 2005, tutte riguardanti la programmazione
1994-1999. L’incidenza più elevata degli importi da recuperare va segnalata
nell’anno 2004 con l’86,59%. Dalle comunicazioni fornite si evince che non è stato
recuperato alcun importo, mentre l’importo della spesa sospesa è stato pari ad euro
330.669,77 che rappresenta il 22,03% degli importi complessivi da recuperare.
Alla luce degli aggiornamenti pervenuti alla data del 31.12.2009, i casi
oggetto di irregolarità ancora “aperti” sono 10, infatti sette sono stati “chiusi” per
diverse ragioni, sei di essi con decisione della Commissione del 05.01.2009 e uno
(14/2004) a cura della Regione Direzione agricoltura che, in data 23.09.2008,
accogliendo le controdeduzioni del beneficiario, ha revocato la revoca della
sovvenzione206.
Ha precisato l’Amministrazione in ordine ai tempi di accertamento delle
irregolarità che le medesime sono avvenute in un arco temporale compreso tra un
anno e i tre anni successivi al periodo di commissione delle irregolarità stesse.
205 Punto 22, questionario inviato con nota con nota prot. 99912/30/00 del 09.06.2009 Regione Lazio – Dipartimento economico ed occupazionale – Direzione regionale agricoltura, in risposta alla nota prot. 518 del 30.04.2009 della Corte dei conti – Sezione del controllo affari comunitari ed internazionali. 206 Si rammenta che il provvedimento della revoca è stato emesso dalla Regione in data 28.03.2009 accogliendo le ragione della beneficiaria rappresentate nell’opposizione del 29.04.2002. L’originaria revoca era stata emessa dalla Regione perché la società era sprovvista dell’autorizzazione amministrativa per svolgere l’attività agrituristica per la quale era stato concesso il contributo.
Irregolarità e frodi in materia agricola
181
Grafico – distribuzione delle segnalazioni ancora aperte della Regione Lazio per anno di comunicazione all’OLAF 2003-2009
anno 20070%
anno 20080%
anno 200487%
anno 20055%
anno 20063%
anno 20090%
anno 20035%
Fonte: Dipartimento per il coordinamento delle politiche comunitarie
Irregolarità e frodi in materia agricola
182
Il prospetto 1 riepiloga la situazione:
Prospetto 1 – Lazio - Riepilogo frodi e irregolarità (euro)
Frodi ed irregolarità Regione Lazio - Spesa irregolare al 31.12.2008 riaggiornata al 31.12.2009
Casi
Quota Comunitaria
(spesa irregolare)
Quota Nazionale (spesa
irregolare)
Importo totale
recuperato
Importo totale da recuperare
Importo della spesa sospeso
Osservazioni
IT/03/020/FO 24.884,69 42.535,23 0,00 67.419,92 0,00 IT/04/003/FO 373.447,00 311.205,00 0,00 684.652,00 0,00
IT/04/014/FO 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00
La Regione Lazio ha comunicato al Dipartimento la chiusura del caso in data 23.09.2008
IT/04/018/FO 110.394,47 110.394,47 0,00 0,00 220.788,93
IT/04/019/FO 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 Caso chiuso dalla Commissione con nota del 05.01.2009
IT/04/020/FO 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 Caso chiuso dalla Commissione con nota del 05.01.2010
IT/04/021/FO 34.420,54 41.991,84 0,00 34.420,54 38.206,19
IT/04/022/FO 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 Caso chiuso dalla Commissione con nota del 05.01.2010
IT/04/023/FO 188.353,22 472.691,97 0,00 453.188,59 0,00 IT/04/024/FO 30.159,35 96.605,56 0,00 60.318,70 0,00 IT/04/025/FO 1.176,77 2.415,89 0,00 2.353,54 0,00
IT/04/026/FO 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 Caso chiuso dalla Commissione con nota del 05.01.2010
IT/04/027/FO 64.572,70 78.776,60 0,00 64.572,70 71.674,65
IT/04/028/FO 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 Caso chiuso dalla Commissione con nota del 05.01.2010
IT/04/029/FO 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 Caso chiuso dalla Commissione con nota del 05.01.2010
IT/05/010/FO 18.833,50 56.500,52 0,00 75.334,02 0,00
Per la Regione Lazio non vi sono irregolarità che abbiano poi determinato provvedimenti di revoca. La Regione Lazio ha invitato il Dipartimento delle politiche comunitarie a voler far pervenire alla Direzione regionale agricoltura notizie per gli eventuali provvedimenti amministrativi di competenza
Prog
ram
maz
ione
1994-1
999
IT/05/099/FO 25.932,99 32.421,40 0,00 58.354,39 0,00
Totale
comprensivo
dei casi chiusi
17 872.175,23 1.245.538,48 0,00 1.500.614,40 330.669,77
Totale al
netto
dei casi
chiusi
10
Elaborazione su dati del Dipartimento per il coordinamento delle politiche comunitarie
Irregolarità e frodi in materia agricola
183
Le irregolarità hanno riguardato tutta la programmazione 1994-1999 e,
quasi esclusivamente il PIC LEADER II 1994-1999 Piano di azione locale e quattro
casi l’Ob. 5b e l’Ob. 1.
Per l’accertamento avvenuto nell’anno 2003, (caso 20), la prassi seguita per
commettere le irregolarità, è consistita nella presentazione da parte della titolare
dell'impresa agrituristica di fatture emesse in data anteriore alla presentazione
dell’istanza di contributo, a corredo della pratica di finanziamento. E’ stato, inoltre,
accertato che parte dei fondi percepiti, per l’esecuzione di opere all’interno dello
stesso complesso agrituristico, erano stati destinati ad opere diverse rispetto a
quelle per le quali era stato richiesto il contributo. L’accertamento, eseguito dalla
Guardia di finanza, ha portato alla nomina della Commissione di controllo che ha
accertato la non eleggibilità a contributo delle spese sostenute poiché prive di
probanti documenti di pagamento e si è dato corso all’avvio della procedura di
recupero ancora non completato.
La Regione Lazio, Dipartimento economico ed occupazionale - Direzione
regionale agricoltura, ha emesso provvedimenti di autotutela aventi ad oggetto la
pronuncia di decadenza dall’aiuto. Su tale provvedimento si è instaurato un
contenzioso che ha visto la conclusione della fase istruttoria ed il rinvio della causa
all’udienza finale per le conclusioni. L’Amministrazione ha comunicato207 che la
causa è stata trattenuta in decisione all’udienza del 09.02.2010.
Per gli accertamenti avvenuti nell’anno 2004, in un caso (caso 3) è stata
evidenziata l’irregolarità collegata alla presentazione di documenti contabili per
l'acquisto di macchinari non corrispondenti al vero (fatture false ed esibizione di
documentazione bancaria non veritiera). L’accertamento è stato eseguito dalla
Guardia di finanza. L’Amministrazione ha comunicato che a seguito dell’azione di
recupero intrapresa e a conclusione dello svolgimento del processo, la Corte di
appello di Roma ha pronunciato il rigetto dell’appello proposto dalla controparte a
seguito dell’azione di recupero intrapreso. La Regione Lazio ha dato corso alle
procedure esecutive per il recupero dei finanziamenti. Allo stato il giudice
dell’esecuzione ha chiesto la produzione del passaggio in giudicato della sentenza di
appello.
Per altri casi (18, 19, 20, 21, 22, 23, 24, 25, 26, 27, 28, 29/2004) le
irregolarità sono state accertate dalla Commissione regionale nell’ambito dei
controlli di II livello.
In particolare, le tipologie di irregolarità hanno dato vita ai seguenti
fenomeni: rendicontazione di spese superiori alle attività svolte; svolgimento di
incarichi per la realizzazione delle attività di assistenza tecnica e monitoraggio,
207 Nota del 05.07.2010 prot. 102427/30/00.
Irregolarità e frodi in materia agricola
184
commissionati dal Gruppo di azione locale (GAL) in totale assenza di atti di
evidenza pubblica; rendicontazioni di spese per acquisto software non rientranti tra
gli scopi della Misura; forniture di hardware e software non rispondenti agli
standard economici e di qualità del mercato; rendicontazione di spese mancati della
documentazione di supporto richiesta o nella tipologia delle Misura; rendicontazione
di spese non previste nel progetto preventivamente approvato; rendicontazione di
spese pagate in contanti; rendicontazione di spese con applicazione della
percentuale di contributo superiore a quanto previsto dalla normativa; applicazione
del cofinanziamento in natura non conforme alla disciplina comunitaria;
rendicontazione di spese non riconducibili alle tipologie d'investimenti previsti dal
bando; rendicontazione di spese relative alla partecipazione a mostre e a fiere
superiori a quanto previsto nel piano finanziario approvato dalla Regione Lazio
(caso 19); rendicontazione di spese relative a prestazioni tecniche effettuate da
componenti di consiglio di ammistrazione (incompatibilità d’incarico);
rendicontazione di spese non ammissibili in quanto afferenti a pubblicità;
documentazione mancante relativa alle procedure adottate per l’affidamento degli
incarichi e per l’affidamento di forniture e servizi; mancato rispetto del contratto;
mancanza di documentazione sulle attività svolte nell’organizzazione e nella
redazione del PAL (Piano di azione locale); assenza, riscontrata in sede di controllo,
dei materiali e delle attrezzature acquistate; documentazione relativa alle attività
del progetto non disponibili agli atti del GAL; inosservanza della destinazione d’uso
degli immobili oggetto di impegno; parziale realizzazione del progetto approvato dal
GAL; rendicontazione di spese relative all’acquisto di attrezzature usate; riutilizzo di
somme residue derivanti dal ribasso d’asta; rendicontazione di spese tecniche
superiori a quanto previsto dalla normativa; rendicontazione di spese non
ammissibili in quanto relative a varianti ai progetti iniziali approvati dal GAL dopo i
termini per l’assunzione degli impegni giuridicamente vincolanti; rendicontazione di
spese comprensive d’IVA non conforme a quanto recuperabile dalla ditta;
rendicontazione di spese non riconducibili alle attività del progetto approvato;
giustificativi di spesa relativi ai contratti di collaborazione mancanti; impegni,
relativi a contratti di collaborazione, assunti dal GAL dopo i limiti di tempo previsti;
rapporto di lavoro con i consulenti regolato dopo l’espletamento della prestazione;
rendicontazione di fatture parzialmente liquidate; rendicontazione di attività e di
piccole attrezzature dismesse; rendicontazione di costi non attinenti alle tipologie
d’intervento previste dal PAL (Piano di azione locale); impegno giuridicamente
vincolante assunto dal GAL dopo i limiti di tempo previsti; assenza di verbali relativi
alle procedure per l’espletamento di appalto concorso; mancata corrispondenza tra
gli interventi verificati in sede di controllo e quelli previsti da progetto.
Irregolarità e frodi in materia agricola
185
Per alcuni casi (nn. 20, 22, 23, 25, 27) a seguito di mandati di revoca da
parte dei GAL di riferimento, sono in corso contenziosi. Per il caso 23 è pendente un
ricorso al Presedente della Repubblica, mentre per tutti gli altri sono pendenti
ricorsi al TAR del Lazio. Di tutti i contenziosi, l’Amministrazione ha comunicato208 di
non essere a conoscenza dell’esito ad eccezione del caso 27 per il quale il TAR ha
dichiarato l’inammissibilità del ricorso per difetto di giurisdizione.
In particolare la Regione Lazio, Dipartimento economico ed occupazionale -
Direzione regionale agricoltura, ha segnalato che per quel che concerne i
provvedimenti di autotutela assunti per le fattispecie 25, 27, 99, si è dato corso ad
iscrizione a ruolo delle somme irregolari, mentre quelle individuate con i numeri 18,
19 e 28 sono stati oggetto di compensazione operata direttamente dal GAL.
Alcuni casi (14, 19, 20, 22, 26, 28, 29/2004) sono considerati chiusi sulla
base degli aggiornamenti al 31.12.2009. L’Amministrazione ha comunicato che la
Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento per il coordinamento delle
politiche comunitarie, con nota prot. n. 5298 del 15/07/2009, ha reso noto che la
Commissione europea – Ufficio europeo per la lotta antifrode (OLAF) con nota D/2
del 05.01.2009 ha chiuso 6 dei summenzionati casi e che questa Amministrazione
non è a conoscenza dei motivi, mentre per il caso 14, l’Amministrazione ha
comunicato che in data 23.09.2008, alla luce delle controdeduzioni formulate dal
beneficiario, nell’opposizione al provvedimento di revoca in data 29.04.2002, ha
modificato la propria valutazione, assunta con la revoca, e ha considerato regolare
la posizione del beneficiario.
Va rilevato il grande ritardo con cui l’Amministrazione ha assunto la
menzionata decisione.
Per gli accertamenti avvenuti nell’anno 2005, mediante controlli posti in
essere dalla Guardia di Finanza, in una fattispecie (caso 10) l’irregolarità è
consistita nel fatto che la titolare sia ricorsa ad artifici e raggiri, attraverso la
formazione e l'utilizzazione di fatture per operazioni soggettivamente e
oggettivamente inesistenti, dirette ad indurre in errore i funzionari della Regione
Lazio, preposti al controllo, così da conseguire indebitamente il contributo
comunitario e statale. In particolare, le fatture presuntivamente “false” sono state
utilizzate per fronteggiare l'effettivo sostenimento di costi che non era possibile
documentare perchè operati “in economia”, cioè con proprio personale e con propri
mezzi oltre il tetto massimo fissato dalle disposizioni comunitarie.
Le indicazioni sopra riportate sulla base delle notizie contenute nella Banca
dati del Dipartimento per il coordinamento delle politiche comunitarie e la richiesta
di notizie della Corte dei conti hanno indotto la Regione Lazio a richiedere ulteriori e
208 Nota del 05.07.2010 prot. 102427/30/00:
Irregolarità e frodi in materia agricola
186
più aggiornati elementi conoscitivi sugli sviluppi della pratica, ma si è ancora in
attesa di riscontro209.
In altra fattispecie (caso 99), l’irregolarità è consistita nella presentazione da
parte dell’associazione GAL Sabina di attestazioni alla Regione Lazio (ente
erogatore) di spese mai sostenute ed irregolarmente imputate in più azioni.
In ordine al procedimento penale pendente, l’Amministrazione regionale ha
comunicato che l’Autorità giudiziaria inquirente ha presentato al GIP la richiesta di
archiviazione in attesa di esito.
La Regione Lazio, Direzione regionale agricoltura, ha segnalato che per quel
che concerne i provvedimenti di autotutela assunti, si è dato corso a richiesta di
restituzione delle anticipazioni e all’iscrizione a ruolo.
5.3.10 Considerazioni conclusive
Le irregolarità segnalate nel periodo di riferimento, che peraltro non
riguardano gli anni dal 2006 in poi si riferiscono totalmente alla programmazione
1994-1999.
Nonostante ciò, è necessario prestare una particolare attenzione alle
modalità di svolgimento di alcune di esse, al fine di trarne utili elementi conoscitivi
nell’ambito dell’analisi dei rischi. Si osserva, infatti, che nell’annualità 2005 le
irregolarità comunicate, evidenziano forme più gravi con ipotesi penalmente
rilevanti.
Nella gestione si segnala una generale modalità attuativa, peraltro tipica del
Programma LEADER+, caratterizzata dalla presenza di soggetti intermediari (GAL).
La gestione attraverso soggetti terzi, impone all’Amministrazione particolari
forme di controllo in tutte le fasi di realizzazione dei progetti, compresa quella
istruttoria, al fine di evitare la commissione di irregolarità di particolare rilevanza.
Sono state, infatti, segnalate fra le irregolarità comunicate alcune problematiche
significative quali l’assenza di atti di evidenza pubblica nella scelta del contraente
con la lesione del principio di concorrenza, l’omissione di elementari norme contabili
(fra le quali si segnalano pagamenti in contanti, cofinanziamenti in natura, assenza
di documentazione comprovante la spesa); alcuni rapporti di lavoro con i consulenti
regolate dopo l’espletamento della prestazione; preoccupanti conflitti di interesse
fra il gestore (componenti del consiglio di amministrazione) e il fruitore di
sovvenzioni o l’erogatore di prestazioni tecniche o di servizi; rapporti di lavoro con i
consulenti regolato dopo l’espletamento delle prestazioni, rendicontazioni per
attività non svolte.
209 In tal senso nota della Regione Lazio, Dipartimento economico occupazionale del 24.06.2010 prot. 110216, trasmessa con nota del 05.07.2010 già citata (All. N).
Irregolarità e frodi in materia agricola
187
Gli elementi menzionati dovrebbero consigliare, in via preventiva,
l’individuazione di specifiche norme procedurali, richiamate esplicitamente dalle
convenzioni con gli intermediari e la cui attuazione dovrebbe essere soggetta a
controlli prima dell’effettuazione dei pagamenti.
Oggetto di particolare attenzione, anche per la gestione futura, è il problema
delle anticipazioni, effettuate nei confronti degli Organismi intermedi per le quali,
con riguardo all’Asse II, la misura corrisposta è sembrata particolarmente elevata
(75% su un’esecuzione dei progetti del 25%), ciò accentua i rischi dei casi di non
completo svolgimento dell’azione.
Sotto il profilo cautelare si riscontra l’assenza sia delle sospensioni dei
pagamenti irregolari che delle escussioni delle polizze fideiussorie.
Sotto il profilo dei recuperi, si riscontra positivamente l’informazione fornita
dall’Amministrazione circa la presenza di un registro informatizzato dei recuperi e
di un Ufficio unico che provvede ai recuperi. Va però evidenziato, in modo critico, il
limitato interesse che l’Amministrazione ha posto nel seguire gli iter dei contenziosi,
soprattutto di quelli al TAR, mentre la valorizzazione della linea osservata dalla
giustizia amministrativa in particolare nel caso 27 (difetto di giurisdizione in materia
di revoche), potrebbe produrre sicuri vantaggi per la soddisfazione dell’erario.
Va poi messo in evidenza che fino ad ora, non vi è stata alcuna attività di
recupero, seppure in alcuni casi è stata operata dall’Organismo intermedio la
compensazione legale.
Irregolarità e frodi in materia agricola
189
6 – CONTROLLI ESEGUITI DALLE ALTRE SEZIONI REGIONELI DI
CONTROLLO 210
SINTESI DELLA RELAZIONE APPROVATA DALLA SEZIONE DI CONTROLLO
LOMBARDIA
(Deliberazione n. 1086/2009)
Fondi agricoli: funzioni organismo pagatore regionale, gestione
irregolarità, recuperi e frodi
1) L’Organismo pagatore della Regione Lombardia (OPR)
L’Organismo pagatore della Regione Lombardia (OPR) è stato attivato con la
delibera di Giunta regionale n. 5291 del 2 luglio 2001 ai sensi della legge regionale
n. 7 del 7 luglio 2000, “Norme per gli interventi in agricoltura”, e successivamente è
stato riconosciuto dal Ministero delle Politiche Agricole e Forestali attraverso una
serie di decreti.
L’OPR si occupa di:
a) controllare l’ammissibilità delle domande;
b) verificare l’esatta contabilizzazione delle operazioni;
c) erogare i contributi ai beneficiari;
d) controllare che i fondi comunitari siano stati utilizzati per gli scopi
richiesti;
e) rendicontare periodicamente alla Comunità Europea l’utilizzo dei fondi
assegnati.
Il 1° agosto 2007 l’OPR e la Direzione Generale Agricoltura (DGA) della
Regione Lombardia hanno stipulato un protocollo di’intesa volto ad individuare le
rispettive competenze, le responsabilità e gli ambiti operativi, in particolare per
quanto riguarda la gestione dei fascicoli aziendali. Questi rappresentano l’anagrafe
delle imprese agricole aventi sede in Lombardia e contengono informazioni utili per
la presentazione e valutazione delle domande di finanziamento che vengono redatte
e poi trasmesse, per conto delle aziende, dai centri di assistenza a agricola (CAA) .
Un ulteriore protocollo d’intesa, siglato da OPR e DGA il 10 settembre 2007,
ha affidato alla DGA la responsabilità del corretto funzionamento del sistema
informativo agricolo di Regione Lombardia (SIARL).
210 Si riportano di seguito le sintesi delle Relazioni delle Sezioni regionali di controllo che hanno partecipato all’indagine rinviando per una disamina della metodologia al relativo capitolo 1 pag. 7 e seguenti.
Irregolarità e frodi in materia agricola
190
L’Organismo Pagatore Regionale ha poi delegato alcune attività ad altri
organismi:
• Province per le attività di gestione e controllo delle domande di contributo
presentate ai sensi del PSR, della OCM vino, della OCM ammasso privato dei
formaggi, della OCM miele, della OCM ortofrutta e per i controlli della condizionalità
(CGO);
• Comunità Montane per le attività di controllo delle domande di contributo
presentate ai sensi del PSR (misure che si applicano in montagna);
• AGEA per le attività di controllo sulle superfici e di condizionalità (BCAA)
sulle domande uniche e PSR solo misure a superficie;
• Direzione Generale Agricoltura per le attività di gestione e controllo delle
domande di contributo presentate ai sensi del PSR (alcune specifiche misure del
PSR)
• Centri di Assistenza Agricola (CAA) per attività di assistenza
procedimentale finalizzata alla creazione,aggiornamento e tenuta del fascicolo
aziendale, e/o dell’ammissione dei produttori agricoli ai benefici previsti dalla
normativa in vigore e/o al rispetto degli obblighi di legge.
• ARPA Lombardia con la quale esiste un accordo operativo avente ad
oggetto l’effettuazione di analisi dei residui di fitofarmaci per verificare il rispetto
dei disciplinari di produzione integrata e delle norme di agricoltura biologica
previsti rispettivamente dalle azioni B ed E della misura 214 del PSR 2007-2013;
• Direzione Generale Sanità con la quale esiste un protocollo d’intesa per
l’effettuazione del controllo di condizionalità nel campo salute,sanità e benessere
degli animali delle aziende aderenti al Regime di Pagamento Unico di cui al Reg
(CE) N. 1782.
L’Organismo Pagatore Regionale si presenta come struttura interna alla
Giunta Regionale, ma autonoma sotto il profilo del personale impiegato, sotto il
profilo contabile-finanziario, possedendo un bilancio completamente autonomo
rispetto a quello regionale per quanto attiene all’attività di pagamento dei Fondi
Agricoli, sotto il profilo della gestione della corrispondenza (esiste una linea di
protocollazione dedicata) e infine per quanto riguarda la produzione dei relativi atti
amministrativi.
E’ organizzato in:
• Struttura Servizio tecnico e autorizzazione pagamenti Feaga e Feasr
• Struttura Servizio di controllo interno Feaga Feasr
• Funzione esecuzione dei pagamenti
Irregolarità e frodi in materia agricola
191
• Funzione contabilizzazione pagamenti
Per quanto riguarda il Servizio tecnico e autorizzazione pagamenti
Feaga e Feasr, le attività connesse all’esecuzione e alla contabilizzazione dei
pagamenti sono configurabili sia come attività di gestione (redazione dei manuali di
procedura e controllo, coordinamento dell’attività degli Organismi delegati,
definizione dei criteri di estrazione dei beneficiari da sottoporre a controllo di primo
e/o secondo livello, estrazione dei campioni, predisposizioni degli atti di
autorizzazione al pagamento, ecc.) che attività di controllo (controlli di II livello
sugli Organismi delegati, controlli amministrativo/contabili in fase di autorizzazione
al pagamento). La dotazione organica della struttura, definita dal decreto 7201 del
2 luglio 2008, è di 22 unità compreso 1 dirigente, 5 quadri e 2 unità di segreteria.
Le Funzioni di esecuzione dei pagamenti e di contabilizzazione dei
pagamenti svolgono anch’esse sia attività di gestione (definizione della
manualistica per la gestione dell’esecuzione e contabilizzazione dei pagamenti) sia
attività di controllo tramite l’esecuzione dei controlli di tipo amministrativo,
finanziario e contabile necessarie per svolgere correttamente il proprio compito. La
dotazione organica della funzione di esecuzione dei pagamenti è di 7 unità
compreso 1 dirigente e 1 quadro. La dotazione organica della funzione di
contabilizzazione dei pagamenti è di 5 unità compreso 1 quadro.
La Struttura Servizio di controllo interno svolge prevalentemente attività
di controllo (audit sulle procedure, sui regimi di aiuto, sui sistemi informativi, ecc.).
La dotazione organica è di 8 unità compreso 1 dirigente e 1 quadro.
La Struttura si avvale della consulenza della società Ernst & Young, per
l’auditing dell’area contabile e dell’area sicurezza ITC. L’attuale incarico, affidato
previa gara di evidenza pubblica, ha durata triennale (2008-2010) ed è
regolamentata da contratto d’appalto.
Le unità coinvolte nell’attività di consulenza sono mediamente 4; il costo del
contratto triennale di cui sopra è di € 292.000 (IVA esclusa).
Per ciascun audit viene prodotta una relazione finale e a consuntivo
dell’attività annuale di controllo viene elaborato un report di sintesi dei risultati.
I controlli svolti per ciascun settore sono sinteticamente riconducibili alle
seguenti tipologie di controllo:
• Istruttoria di ammissibilità per verificare l’ammissibilità a finanziamento di
un beneficiario che può comprendere un controllo tecnico-amministrativo ed anche
una visita in situ;
• Controllo amministrativo e tecnico;
Irregolarità e frodi in materia agricola
192
• Controllo informatico relativo all’incrocio dei dati dichiarati con le banche
dati presenti nel SIARL e nel SIAN (catasto terreni, anagrafe tributaria, banche dati
delle Camere di Commercio, Sistema Informativo Geografico GIS, Banca dati
dell’anagrafe zootecnica nazionale) ed all’incrocio tra i dati dichiarati dai produttori
che hanno presentato una domanda di aiuto per individuare eventuali doppie
dichiarazioni;
• Controllo in loco presso il beneficiario (eseguito di norma su un campione
pari al 5% dei beneficiari);
• Controlli sull’esecuzione degli interventi (collaudo) per interventi di tipo
strutturale ed infrastrutturale, nonché nel caso di erogazione di servizi (corsi di
formazione, ecc.);
• Controlli ex post per la verifica del mantenimento degli impegni che
proseguono dopo l’erogazione del saldo del contributo.
La puntuale definizione di tutte le tipologie di controllo, la natura e la portata
del controllo nonché la definizione delle tipologie di controllo da applicare in
relazione alle caratteristiche dell’intervento oggetto di finanziamento sono descritte
nei manuali di procedura e controllo di ciascun settore e/o OCM ed alla relazione di
accompagnamento.
193
ORGANIGRAMMA OPR
Segreteria DIRETTORE
Supporto Giuridico Amministrativo
Fondi Comunitari Quadro
Controllo Interno
FEASR e FEAGA Segreteria
Audit interno Professional
Segreteria Servizio Tecnico e
Autorizzazione Pagamenti
FEASR e FEAGA
Area Informatica
Segreteria Contabilizzazione
Pagamenti
Sintesi di
Spesa Quadro
Programmazione
Finanziaria
Esecuzione pagamenti
Dirigente
Flussi di
Tesoreria
Autorizzazione
Pagamenti P.S.R./OCM e PAC
Quadro
Regime unico dei Pagamenti Professional
Controlli nell’ambito della
Funzione Autorizzazione
Pagamenti Quadro
Gestione delle org.ni
comuni di mercato (OCM)
Professional
Gestione e Controllo P.S.R.
2007/2013 Quadro
Irregolarità e frodi in materia agricola
194
2) Interventi correttivi delle irregolarità e gestione dei recuperi
Il sistema di verifica delle irregolarità e le modalità di recupero delle somme
indebitamente erogate nell’ambito dei finanziamenti derivanti dai fondi agricoli
comunitari è disciplinato dal regolamento CE n. 1848/2006 emanato dalla
commissione, abrogativo del precedente regolamento CE n. 591/1991 del Consiglio.
Gli scopi che si propone la nuova normativa si sostanziano nel rafforzamento
dell’azione di contrasto alle irregolarità, potenziando il dispositivo di comunicazione
delle stesse ed estendendo le procedure di controllo anche alla gestione dei fondi
comunitari di politica agricola (FEAGA e FEASR) ai sensi degli artt. 32 e 33 del
regolamento CE n. 1290/2005.
Ne consegue che per la gestione delle irregolarità e dei recuperi afferenti il
FEOGA (sezione orientamento e sezione garanzia) per le pregresse programmazioni
(1994-1999 e 2000-2006) si continua ad applicare il precedente regolamento CE
del Consiglio n. 595/91.
Tale regolamento, a ben osservare, conteneva già gran parte dell’impianto
normativo di contrasto alle irregolarità che si sarebbe poi trasfuso nelle norme del
successivo regolamento emanato dalla commissione. Infatti, si prevedevano gli
obblighi di tempestiva comunicazione periodica alla Commissione, in forma
esaustiva e completa, dei casi d’irregolarità, il monitoraggio degli esiti delle
procedure amministrative e giudiziarie per le somme interessate dalle irregolarità, il
carattere confidenziale delle informazioni riservate (coperte dal segreto d’ufficio), il
coordinamento a livello comunitario delle politiche di gestione delle irregolarità e dei
recuperi a cura degli Stati membri.
Il regolamento CE n. 1848/2006 si evolve verso un più marcato aspetto
definitorio, con particolare attenzione alla sicurezza nello scambio dei flussi
informativi e alla cooperazione fra organi comunitari e nazionali. La nuova
normativa definisce i concetti d’irregolarità, di comunicazione, di sospetto di frode
ed i termini fallimento e operatore economico, rilevanti per la procedura di
emersione delle anomalie. La normativa impone l’obbligo di comunicazione
periodica con cadenza trimestrale delle irregolarità alla commissione e di integrare
tale comunicazione con le informazioni sull’iter delle procedure amministrative e
giudiziarie. Al fine di semplificare la presentazione obbligatoria della comunicazione
da parte dei singoli Stati membri, il regolamento si preoccupa di definire la soglia
minima che determina la somma interessata dall’irregolarità, al di sopra della quale
gli Stati devono segnalare l’anomalia, nonché di stabilire in quali casi non vi è
obbligo di segnalazione.
Irregolarità e frodi in materia agricola
195
La soglia de minimis è innalzata da 4.000 Ecu (regolamento CE n. 595/1991
art. 12) a 10.000 euro (regolamento CE n. 1848/2006 art. 6: regola de minimis)
Nel preambolo regolamentare si rileva l’esigenza che i flussi informativi
scambiati fra la commissione e gli Stati membri siano trattati in conformità alle
norme nazionali e comunitarie sulla tutela dei dati personali e sulla libera
circolazione delle informazioni.
La comunicazione periodica comprende tutte le irregolarità che sono state
riscontrate in un primo verbale amministrativo o giudiziario, utilizzando appositi
moduli contenenti specifiche informazioni qualificate. L’art. 3 del predetto
regolamento richiede che sia compiuta un’attività di valutazione all’esito della quale
possa ritenersi ragionevolmente accertata l’esistenza di un’irregolarità, da
intendersi come “qualsiasi violazione di una disposizione del diritto comunitario
derivante da un'azione o un'omissione di un operatore economico che abbia o possa
avere come conseguenza un pregiudizio al bilancio generale delle Comunità,
attraverso la diminuzione o la soppressione di entrate provenienti da risorse proprie
percepite direttamente per conto delle Comunità, ovvero attraverso l'imputazione al
bilancio comunitario di una spesa indebita”.
In detta evenienza, gli organi regionali competenti sono tenuti a redigere
l’apposito modulo e a trasmettere le informazioni senza ritardo agli organi centrali
del singolo Stato membro deputati al successivo inoltro dei dati alla Commissione.
Gli organi di gestione, nell’ambito delle proprie rispettive competenze,
provvederanno altresì, in costanza dei presupposti di legge, all’adozione degli atti di
sospensione, di revoca del finanziamento e di recupero delle somme indebitamente
pagate e di ogni altra procedura diretta ad incrementare la tutela delle erogazioni
comunitarie.
La fonte della notizia che determina l’irregolarità deve essere contenuta in
un primo verbale amministrativo e giudiziario, ovvero, a tenore di regolamento, una
“prima valutazione scritta stilata da un'autorità competente, amministrativa o
giudiziaria, che in base a fatti concreti accerta l'esistenza di un'irregolarità, ferma
restando la possibilità di rivedere o revocare tale accertamento alla luce degli
sviluppi del procedimento amministrativo o giudiziario”.
Analogamente a quanto indicato per la repressione delle irregolarità in
ambito FSE, l’Avvocatura regionale ha trasmesso una relazione indicante il ruolo e i
profili d’intervento della rappresentanza legale in favore della Regione Lombardia.
Tale relazione è il condensato dell’incontro bilaterale avvenuto nel maggio 2009 fra
il Magistrato istruttore ed i rappresentanti dell’organo regionale.
Irregolarità e frodi in materia agricola
196
In tale contesto, si sono approfonditi i profili di trattazione dei casi di
irregolarità alla luce dell’Accordo del 20 settembre 2007 assunto in sede di
Conferenza Unificata, mediante il quale si è adottato il modello di segnalazione delle
irregolarità all’OLAF solo dopo adeguata ponderazione istruttoria della fattispecie in
punto di fondatezza della segnalazione e di sussistenza dei presupposti per la
configurabilità di un danno al bilancio comunitario. Pratica virtuosa che, peraltro, si
conforma alle espresse previsioni normative contenute dapprima nel regolamento
CE n. 595/1991 (FEOGA) e ribadite nel regolamento CE n. 1848/2006 attualmente
in vigore per la Politica Agricola Comune.
Allo scopo di monitorare costantemente il fenomeno delle irregolarità, l’art. 5
del citato regolamento impone agli Stati membri di comunicare tempestivamente
alla Commissione, oltre alle informazioni iniziali, anche quelle attinenti l’avvio o
l’abbandono dei procedimenti sanzionatori amministrativi o penali, inerenti le
irregolarità comunicate, nonché gli esiti di tali procedimenti.
La Commissione ha istituito al livello comunitario un sistema di riunioni
informative periodiche destinate ai rappresentanti degli Stati membri al fine di
esaminare le informazioni sulle regolarità e di stilare una relazione annuale sulle
esecuzioni (R.A.E.), da trasmettere al Cocolaf, sull’entità delle somme coinvolte nel
fenomeno delle irregolarità e sulla casistica delle anomalie.
Le disposizioni regolamentari di livello comunitario sono coniugate alle
politiche nazionali di repressione e di prevenzione delle irregolarità e delle frodi
stabilite dall’AGEA in accordo con il Ministero delle Politiche Agricole e le forze
dell’Ordine (Carabinieri e Guardia di Finanza), e alle azioni regionali di tutela delle
provvidenze comunitarie cofinanziate con i fondi locali, mediante la predisposizioni
di un piano di ispezioni e di controlli da effettuare periodicamente avvalendosi
anche di strutture che operano in seno alle Province e alla Comunità Montane.
La Regione Lombardia (per sua vece la parte contrattuale designata è
l’Organismo Pagatore Regionale in persona del direttore pro tempore) nel dicembre
2003 ha siglato un protocollo d’intesa con il Comando Regionale Lombardia della
Guardia di Finanza, ai fini del coordinamento dei controlli e dello scambio delle
informazioni in materia di finanziamenti comunitari in ambito FEOGA, sezione
Garanzia, limitatamente al periodo di programmazione 2002-2006.
L’intesa si propone di migliorare l’efficacia complessiva dei controlli e di
agevolare il recupero delle somme che per qualsiasi motivo sono state
indebitamente incassate dai soggetti beneficiari.
L’OPR si è impegnato a:
Irregolarità e frodi in materia agricola
197
1. fornire entro sessanta giorni dalla chiusura dell’esercizio FEOGA (15
ottobre di ogni anno) i dati identificativi e l’elenco dei beneficiari dei finanziamenti
comunitari FEOGA, sezione Garanzia;
2. provvedere regolarmente a segnalare i fatti che possano
configurarsi come violazioni tributarie, rilevati nell’esercizio delle funzioni ispettive e
di controllo ai sensi dell’art. 36, ultimo comma, del D.P.R. 29 settembre 1973, n.
600 e dell’art. 2, ultimo comma, del D. Lgs. 19 marzo 2001, n. 68.
La Guardia di finanza s’impegna a:
1. comunicare tempestivamente l’avvio di accessi, ispezioni e verifiche
nei confronti dei beneficiari di cofinanziamenti gestiti dall’OPR, al fine di evitare la
sovrapposizione dei controlli e di ridurre i tempi dell’azione ispettiva sul soggetto
destinatario;
2. nel caso in cui il fatto da segnalare rivesta rilievo penale, a
comunicare all’OPR, previo nulla osta dell’Autorità Giudiziaria, le generalità delle
persone fisiche o giuridiche coinvolte, ai fini del tempestivo recupero delle somme
indebitamente percepite;
3. qualora accerti violazioni di natura amministrativa, darne
comunicazione all’OPR, indicando anche le disposizioni violate, la natura e l’entità
della spesa, il momento o il periodo in cui è stata commessa l’infrazione, le
modalità di commissione dell’illecito, le possibilità di recupero, la data in cui è stata
accertata la violazione, l’identità delle persone fisiche e giuridiche interessate.
E’ convenzionalmente stabilito che le parti contrattuali, nel rispetto delle
reciproche attribuzioni, si obbligano ad intrattenere un rapporto paritario di leale
collaborazione tale da fornire tempestivamente esaustive informazioni e al fine di
evitare duplicazioni e inefficienze nell’attività di controllo sulle erogazioni
cofinanziate con i fondi comunitari.
L’Avvocatura regionale e l’OPR hanno comunicato i dati e i risultati di tale
intesa, che sono riportati nella seguente tabella.
Irregolarità e frodi in materia agricola
198
Controlli effettuati dalla Guardia di Finanza
Convenzione con OPR
Triennio 2003/2006
ANNI N.
AZIENDE/SOCIETA' AGRICOLE
ESITO CONTROLLO
DEBITO RECUPERO
ANNO 2004 3 POSITIVO
ANNO 2005 3 POSITIVO
1 NEGATIVO 196,00 196,00 ANNO 2006
2 POSITIVO
Triennio 2007-2009
4 NEGATIVO 72.856,74 60.685,05 ANNO 2007
6 POSITIVO
1 NEGATIVO ANNO 2008
3 POSITIVO
3 NEGATIVO ANNO 2009
1 POSITIVO
9 NEGATIVO 73.052,74 60.881,05 TOTALE 18 POSITIVO
Fonte: Regione Lombardia: Direzione Organismo Pagatore
Elaborazione: Corte dei conti – Sezione regionale di controllo
Di grande rilevanza appare il coordinamento istituzionale attivato dall’AGEA
nei confronti dei diversi Organismi Pagatori Regionali, in materia di gestione delle
contestazioni e delle irregolarità. Il manuale operativo del 24 dicembre 2007 è stato
diffuso presso tutti gli organismi regionali e mira ad uniformare i protocolli di
intervento e le procedure esecutive.
Il manuale descrive il contesto normativo di riferimento e definisce le
procedure amministrative in tutte le fasi procedimentali, dalla nozione di irregolarità
e di contestazione alla riscossione dei crediti, all’utilizzo delle misure cautelari, al
regime delle sospensioni (suddivise nelle tipologie “tecniche”, “cautelative”, “totali”
e “settoriali”), all’utilizzo degli accantonamenti, alla riscossione degli interessi legali
e delle sanzioni amministrative.
Il coordinamento operativo con l’AGEA è perfezionato mediante
l’approvazione delle modalità operative della struttura amministrativa e delle
procedure di verifica e controllo interno a cura dell’Organismo Pagatore Regionale,
avvenuta con decreto n. 7201 del 2 luglio 2008 a firma del Segretario Generale
della Presidenza della Regione. Il più recente manuale operativo sostituisce il
precedente decreto del Segretario Generale del 7 giugno 2007 e si applica ad ogni
liquidazione dei conti del FEAGA e del FEASR.
Oltre alle modalità operative e alle specifiche regole sui controlli nei
pagamenti il predetto decreto determina anche la struttura funzionale,
Irregolarità e frodi in materia agricola
199
organizzativa dell’OPR, che per l’esercizio delle sue funzioni è dotato di autonomia
amministrativa, organizzativa, contabile e finanziaria.
Le risposte istruttorie alle specifiche richieste sulla materia dei recuperi,
trasmesse a mezzo di apposito questionario dalla competente Direzione Generale
Agricoltura, hanno evidenziato che l’Organismo Pagatore Regionale, avvalendosi di
una struttura interna, è preposto ad attivare le procedure di recupero. Per la
programmazione 2000-2006 in ambito FEOGA, sezione Garanzia, l’OPR ha siglato
un protocollo d’intesa con il Comando Regionale della Guardia di Finanza.
Si evidenziano i settori più rilevanti concernenti le risposte istruttorie
provenienti dagli organi regionali:
Prevenzione ed emersione delle irregolarità. Il sistema dei controlli
nell’ambito dell’OPR
L’attività di vigilanza, prevenzione e repressione di frodi e irregolarità si
attua tramite controlli interni di primo e di secondo livello e tramite l’internal
auditing.
Il protocollo d’intesa con la Guardia di Finanza, siglato nel dicembre 2003,
relativamente al FEOGA, sezione Garanzia, è attualmente scaduto ed è in fase di
rinnovo.
I controlli di primo livello sono condotti su domande di aiuto allo scopo di
verificare che siano rispettate tutte le condizioni necessarie per accedere ai
contributi, sia sotto il profilo soggettivo, che oggettivo. I controlli possono essere
condotti su tutte le domande di aiuto o su un campione delle medesime. I controlli
a campione si effettuano sul 5% delle domande presentate. I controlli sul rispetto
della condizionalità ed i controlli ex post sono effettuati sulla percentuale dell’1%
delle domande presentate.
L’OPR ha prevalentemente delegato l’effettuazione dei controlli, siglando
apposite convenzioni con l’A.G.E.A., con la Direzione Generale Agricoltura della
Giunta regionale (DGA), con le Province, le Comunità montane e con i Centri di
Assistenza Agricola (CAA), con la Direzione Generale Sanità della Giunta regionale,
con l’Agenzia regionale per l’Ambiente (ARPA), con il Corpo Forestale dello Stato.
Sono inoltre acquisiti e trattati gli esiti dei controlli effettuati nell’ambito
delle rispettive attività istituzionali svolte a cura della Guardia di Finanza e del
Nucleo Repressione Frodi dell’Arma dei Carabinieri.
I controlli di secondo livello sono svolti sui soggetti che a loro volta
effettuano i controlli per conto dell’OPR, allo scopo di verificare la conformità
dell’operato alla normativa e a protocolli operativi del settore descritti nella
manualistica in vigore. Detti controlli sono condotti direttamente dall’OPR su un
campione di domande pari almeno all’1% del totale. L’oggetto del controllo è il
Irregolarità e frodi in materia agricola
200
ripercorso di tutte le fasi dell’iter tecnico-amminisrativo della domanda, svolte per
conto dell’OPR dal soggetto delegato, verificandone la conformità al modello legale
e alle buone pratiche.
I dati che si forniscono nel seguito si riferiscono alle irregolarità riscontrate
dalla Struttura Servizio Tecnico e Autorizzazione Pagamenti nel corso dei controlli
effettuati nell’anno 2008 presso i soggetti delegati.
In particolare, i dati sono relativi alle irregolarità sostanziali non sanate o
non sanabili, cioè alle irregolarità che influiscono sul pagamento del contributo; che
non possono essere o non sono state oggetto di azioni correttive; che hanno reso
necessario il ricalcolo del contributo spettante al richiedente.
Nell’ambito del Piano di Sviluppo Rurale (PSR): sono state riscontrate 7
irregolarità, 1 relativa alla misura 221 (Ammodernamento delle aziende agricole) e
6 relative alla misura 214 (Pagamenti agro-ambientali).
In tutte le ipotesi vagliate, le irregolarità sono riconducibili ad errori materiali
commessi dalle Province nel calcolo del contributo erogabile. Tali errori sono stati
segnalati formalmente dal Servizio tecnico alle Province e si è proceduto al ricalcolo
del contributo.
Si segnala comunque che in tutti i casi le differenze tra il contributo calcolato
erroneamente dalle Province e il contributo calcolato correttamente sono modeste.
Nel settore del “Regime Premio Unico” sono state riscontrate 27 irregolarità,
che sono state segnalate ai Centri di Assistenza Agricola competenti ed hanno
originato la riduzione o l’azzeramento dei contributi spettanti ai richiedenti.
Dette irregolarità sono riconducili al numero di capi ovicaprini richiesti a
premio superiore al numero di capi documentato nel registro di stalla aziendale;
alla mancanza di titoli validi di conduzione dei terreni, ovvero alla carenza della
documentazione comprovante l’assenza di Organismi Geneticamente Modificati
nella semente di mais utilizzata per seminare superfici richieste a premio qualità
(attestazioni non OGM).
Sulle 27 irregolarità riscontrate, 20 sono attribuibili almeno in parte ai Centri
di Assistenza Agricola, che hanno inserito nelle domande di aiuto dei dati non
congruenti con la documentazione presentata dai richiedenti.
Le rimanenti 7 irregolarità sono invece attribuibili esclusivamente ai
richiedenti, che hanno presentato un autodichiarazione sostitutiva alla
presentazione ai Centri di Assistenza Agricola di documenti quali le attestazioni non
OGM o i titoli di conduzione dei terreni.
Nel corso dei controlli si è verificato però che i richiedenti non erano in
possesso della documentazione oggetto di autodichiarazione.
Irregolarità e frodi in materia agricola
201
Le irregolarità segnalate da soggetti esterni nell’anno 2008 ammontano a
18. dette irregolarità sono state segnalate al Ministero delle Politiche Agricole e
Forestali.
La funzione d’Internal auditing non è delegabile ed è indipendente dalle
funzioni di linea (autorizzazione, esecuzione e contabilizzazione dei pagamenti) e
risponde direttamente all’apice manageriale della struttura, ovvero al direttore
dell’OPR. Gli obiettivi della funzione sono riconducibili all’accertamento
sull’adeguatezza delle procedure adottate dall’OPR, sulla conformità alla normativa
comunitaria e sulla regolarità contabile. I controlli sono effettuati seguendo un
apposito protocollo di Internal auditing, che viene periodicamente aggiornato.
Si evidenzia che l’attività di auditing si estrinseca in un controllo interno sulla
gestione complessiva della struttura ed è tracciata nelle relazioni del personale
preposto, rimesse nelle mani del direttore dell’OPR. L’attività deve garantire la
copertura progressiva di tutti i settori strategici della struttura in un periodo non
superiore a 5 anni.
La pianificazione quinquennale dei controlli viene elaborata mediante un
piano di dettaglio annuale adottato dal direttore dell’OPR. L’attività svolta è
riportata a fine anno in una relazione dedicata (piano quinquennale. Piano di audit
2009. Relazione finale 2008).
L’azione di controllo ha assunto un ruolo crescente in ordine alla
dichiarazione annuale di affidabilità che, ai sensi del regolamento CE n. 1290/2005,
il direttore dell’OPR deve rilasciare a seguito dell’effettiva supervisione del sistema
interno di gestione e di controllo utilizzato, ed in vista dell’attività che l’organismo di
revisione dei conti (soggetto terzo nominato dal Ministero delle Politiche Agricole e
Forestali) svolge annualmente per certificare la spesa dell’OPR.
Rispetto al controllo interno di secondo livello, che in Lombardia è svolta dal
Servizio Tecnico sui soggetti delegati ai controlli di base, l’attività di Internal
auditing ha una maggiore estensione, ancorché sia strutturata secondo modalità e
strumenti operativi analoghi. Infatti, la struttura di auditing è preposta a monitorare
il sistema complessivo dei controlli di cui l’OPR si è dotato e quindi le verifiche sono
svolte sia nei confronti dei soggetti esterni, sia degli uffici interni, compresi quelli
competenti a svolgere i controlli di secondo livello.
Compensazione
Nel caso in cui un soggetto sia contemporaneamente debitore e creditore
della regione opera lo strumento della compensazione anche fra fondi comunitari
diversi. E’ stato istituito un registro dei debitori, i cui dati sono trattati con idonee
procedure informatizzate. I dati sono accessibili, anche in sola lettura, da parte di
tutti i soggetti coinvolti nella gestione del piano strategico regionale (ad es.
Irregolarità e frodi in materia agricola
202
Province e Comunità Montane). Nel corso del 2008, circa l’85% dei recuperi dei
crediti è avvenuto tramite lo strumento della compensazione. L’ammontare degli
interessi legali sui crediti da recuperare è pari ad € 20.109,49 nel solo esercizio
2008.
Iscrizioni a ruolo. Sospensioni. Sanzioni.
In materia agricola, l’iscrizione a ruolo coattivo delle somme dovute in caso
di irregolarità avviene direttamente tramite la regione Lombardia e non avvalendosi
di agenti della riscossione.
Le sospensioni dei pagamenti sono effettuate soprattutto nell’ipotesi
d’inadempienze accertate a carico del beneficiario.
Il numero e la tipologia di sospensioni poste in essere nel corso del 2008 si
suddivide nel seguente prospetto:
- sospensioni tecniche: 83
- sospensioni cautelative “settoriali”:15
- sospensioni ex art. 33 d.lgs.228/2001: 0
- sospensioni totali:0
- sospensioni per attività istruttoria (es. antimafia): 6
Esiste una banca dati delle sospensioni gestita separatamente dal registro
debitori. Esiste un registro dei recuperi ed è gestito con tecnologie informatiche.
Non è ancora operativo invece il registro delle segnalazioni.
Le procedure sanzionatorie si applicano in base alle norme stabilite dalla
legge 24 novembre 1981, n. 689. L’organo competente all’irrogazione delle sanzioni
amministrative è la Direzione Generale Agricoltura della regione Lombardia.
Fideiussioni
A garanzia dell’esatto adempimento delle obbligazioni connesse con
l’erogazione del beneficio sono accettate le polizze fideiussorie, che seguono
requisiti di forma-contenuto stabiliti nei vari bandi, in ossequio a quanto previsto
nel decreto n. 1503 del 20 febbraio 2008 e nel manuale delle procedure per l’OPR.
Le predette polizze sono sempre caratterizzate dall’irrevocabile ed
incondizionata obbligazione a carico della società finanziaria, mediante la dicitura
“prima e semplice richiesta e non oltre trenta giorni dalla ricezione della richiesta”.
Tuttavia, è da osservare che a prescindere dai casi in cui la fideiussione è
rilasciata da banche o imprese assicurative di primaria importanza e notorietà, non
sono svolti controlli preventivi sulle società finanziarie fideiubenti, né esiste un
elenco interno di soggetti graditi alla regione Lombardia deputati a rilasciare le
polizze fideiussorie, in base a parametri di affidabilità oggettivi e non discriminanti
gli operatori del settore.
Irregolarità e frodi in materia agricola
203
Il soggetto garantito è direttamente l’OPR. Le fideiussioni coprono
generalmente il 100% dell’importo anticipato e sono richieste a seconda del bando,
per le misure strutturali ed infrastrutturali. In particolare, le polizze fideiussorie
sono previste in tutte le misure in caso di erogazione dell’anticipo, ad eccezione
delle misure di superficie nn. 211,214,221.
Inoltre sono previste nei seguenti casi:
- mancato aggiornamento POA/POAS (misura 121);
- l’adeguamento alle norme comunitarie di nuova introduzione per i giovani
agricoltori;
- mancato raggiungimento di taluni requisiti (misura 112,121,311a,323 c).
La durata delle polizze fideiussorie richiesta dai bandi è variabile ed è pari al
termine di realizzazione degli interventi per le misure strutturali, mentre è
corrispondente al termine previsto per l’adeguamento alle norme comunitarie di
nuova introduzione per i giovani agricoltori, ovvero è pari al tempo necessario per il
raggiungimento dei requisiti richiesti dal bando.
Infine, per tutte le garanzie, la durata è prolungata di tre semestralità
mediante rinnovo automatico.
E’ prevista una procedura ad hoc e un provvedimento formale da assumere
per svincolare le fideiussioni. La procedura è suddivisa in più fasi:
• acquisizione nulla osta da parte degli Organismi Delegati competenti per
materia (O.D.);
• richiesta di svincolo predisposta dalla funzione Autorizzazione Pagamenti
indirizzata alla funzione Esecuzione Pagamenti;
• predisposizione liste di scarico con verifica informatizzata dell’assenza di
posizioni debitorie a carico del contraente;
• prelievo delle garanzie dal tesoriere (incaricato della custodia);
• trasmissione dell’originale delle garanzie al Contraente mediante
raccomandata con avviso di ricevimento;
• e-mail informativa di avvenuto svincolo all’Organismo Delegato;
Prima di svincolare le garanzie viene verificata la presenza del nulla osta
dell’Organismo Delegato.
Nel corso dell’annualità 2008, il numero delle escussioni di polizze effettuate
nell’ambito della programmazione 2000-2006 FEOGA è di 9. Gli importi recuperati
tramite tale forma di garanzia sono pari ad € 214.986,29.
Si effettuano verifiche bimestrali delle scadenze delle garanzie in carico ed il
controllo periodico del mantenimento dei requisiti previsti per i Garanti.
Con riguardo alle irregolarità e frodi riscontrate nei due periodi di
programmazione (1994-1999 e 2000-2006) si esplicita il quadro riassuntivo al 31
dicembre 2008 con la seguente tabella:
Irregolarità e frodi in materia agricola
204
Irregolarità aperte al 31/12/2008 #
FEAGA Autotutela sospensione
Rinuncia/ restituz. spontanea
Stato del recupero
Soggetto che ha individuato le irregolarità
Settore Importo iniziale
Da recuperare
1 No Corpo forestale dello Stato
Premio unico
95.008 95.008
2 No Corpo forestale dello Stato
Premio unico
13.357 13.357
3 No Corpo forestale dello Stato
Premio unico
64.183 64.183
4 No Corpo forestale dello Stato
Premio unico
64.183 64.183
5 No Organismo pagatore regionale
Premio unico 36.410 18.454
6 No Iscritto a ruolo coattivo
Amministrazione provinciale di Bergamo
Psr 2000/2006 mis. B
6.952 6.952
7 No Iscritto a ruolo coattivo
Amministrazione provinciale di Pavia
Psr 2000/2006 mis. A
20.232 20.232
8 No In corso Corpo forestale dello Stato
Premio unico
13.938 1.381
Totale FEAGA 314.263 283.750
FEASR Autotutela sospensione
Rinuncia/ restituz. spontanea
Stato del recupero
Soggetto che ha individuato le irregolarita'
Settore Importo iniziale
Da recuperare
9 No Recuperato totalmente 19/02/2009
Amministrazione provinciale di Lodi
Feasr - misura 221
9.774 0
Fonte: Regione Lombardia – Direzione centrale Affari Istituzionali e Legislativo
# Si rinvia alle considerazioni espresse in calce al prospetto pubblicato a pag. 54, 59 e 74
Irregolarità e frodi in materia agricola
205
SINTESI DELLA RELAZIONE APPROVATA DALLA SEZIONE DI CONTROLLO
BASILICATA
(Deliberazione n. 120/2009)
IRREGOLARITA’ E FRODI IN MATERIA DI POLITICA AGRICOLA
Irregolarità e frodi – FEOGA-O (descrizione del fenomeno)
Dall’inizio del periodo di attuazione del POR 2000-2006 al 31 dicembre 2008,
le irregolarità accertate nella Regione Basilicata a danno del FEOGA, sulla base delle
informazioni contenute nella banca dati della Regione stessa211, ammontano
complessivamente a 93 casi212 di cui 29213 chiusi a seguito delle attività di
aggiornamento effettuate ai sensi dell’art. 5 del Reg. (CE) n. 1681/1994 e
successive modifiche e per i quali è stata anche proposta la relativa cancellazione
dalle liste OLAF.
Infatti, nelle ipotesi in cui durante i suddetti controlli vengano verificate (o
presunte) irregolarità relative a contributi superiori a 10.000 euro214, le competenti
Autorità regionali hanno l’obbligo di trasmettere alla Commissione europea, al
termine di ogni trimestre, l’elenco delle stesse attraverso la compilazione delle c.d.
“schede OLAF”.
Ed è proprio in merito a dette ultime irregolarità che la competente Autorità
di gestione ha comunicato215, in fase istruttoria, i seguenti dati informativi di
seguito sinteticamente esposti e dai quali, in coerenza con il numero complessivo di
irregolarità accertate (93), sottratto il numero di casi già chiusi (29) e di casi
riconducibili ad irregolarità ricadenti in altri Programmi e/o Misure216 (12), si ricava
il residuo numero (52) di irregolarità “oltre soglia”:
211 Cfr. “RAPPORTO ANNUALE SULLE ATTIVITA’ DI CONTROLLO, gennaio-dicembre 2008, POR BASILICATA 2000/2006. FORME DI CONTROLLO AI SENSI DELL’ART.13 DEL REG. (CE) 438/2001” a cura della Regione Basilicata – Presidenza della Giunta – Ufficio Controllo Fondi Europei. 212 Su 111 casi totali di cui 16 riguardanti il Fondo FESR e 2 il Fondo FSE. 213 Di cui 28 ricadenti all’interno dell’Asse IV-Misura 8 (Investimenti nelle aziende agricole) ed 1 nell’Asse IV-Misura 12 (Miglioramento delle condizioni di trasformazione e di commercializzazione dei prodotti agricoli). 214 Ciò è vero, ai sensi del Reg. (CE) n. 2035/2005, a decorrere dal 28 febbraio 2006, in quanto precedentemente a tale data l’obbligo era relativo a contributi non inferiori a 4.000 euro. 215 Nota prot. 140714/71AU del 21.07.2009 a cura della Regione Basilicata - Dipartimento Presidenza della Giunta – Ufficio Autorità di Gestione POR 2000/2006 e PO FESR 2007/2013. 216 PO 1988/1993; PO 1994/1999; LEADER II 1994/1999.
206
Codice caso Beneficiario Programma/Misura Importo spesa
irregolare
Importo da recuperare
Autorità che ha accertato l’irregolarità
Provvedimenti di autotutela assunti
Stato dell’eventuale contenzioso
IT/04/034/FO/3 OMISSIS POR 2000/2006 – Misura
IV.8 6.939,89
Interamente recuperato
Determinazione Dirigenziale n. 77L/D 1416 del 02/12/2003 – Revoca contributo e recupero somme anticipate – Ufficio Monitoraggio – è stato corrisposto in favore della Regione Basilicata il pagamento dell’importo richiesto sulla relativa polizza fidejussoria
In attesa di chiusura della Commissione
IT/04/036/FO/3 OMISSIS POR 2000/2006 – Misura
IV.8 8.253,62 8.253,62 Ufficio Controlli Fondi Europei
IT/05/042/FO/3 OMISSIS POR 2000/2006 – Misura
IV.8 34.002,23 15.500,00 Ufficio Controlli Fondi Europei
IT/06/045/FO/3 OMISSIS POR 2000/2006 – Misura
IV.10 15.500,00 15.500,00
Attività di controllo di I° livello - UfficioAiuti
Determinazione Dirigenziale n. 77I/D 1012 del 18/08/2005 – Revoca contributo e restituzione di somme (sentenza TAR n. 449/05) – Ufficio Aiuti
IT/06/081/FO/3 OMISSIS POR 2000/2006 – Misura
IV.9 100.000,00 100.000,00
Servizio informativo della Guardia di Finanza
Determinazione Dirigenziale n. 77AA/D 485 del 28/04/2008 – Revoca contributo e restituzione di somme – Ufficio Politiche di sviluppo agricolo e rurale
IT/06/094/FO/3 OMISSIS POR 2000/2006 – Misura
IV.12 46.352,00 46.352,00
Servizio informativo della Guardia di Finanza
Con D.G.R. n. 805 del 04/06/2008 la Giunta regionale ha autorizzato la costituzione di parte civile dell’Ente
Procedimento penale n. 365/04 R.G. notizie di reato dinanzi al Tribunale di Potenza
IT/06/095/FO/3 OMISSIS POR 2000/2006 – Misura
IV.8 53.310,00 53.310,00 Ufficio Controlli Fondi Europei
IT/2006/97/FO/1 OMISSIS POR 2000/2006 – Misura
IV.8 100.000,00 38.466,00
Ispettorato centrale repressione frodi – Polizia
Procedimento penale n. 264/2005 RGNR – Procura della Repubblica di
207
Fonte: elaborazione Corte dei conti, Sezione regionale di controllo della Basilicata su dati forniti dalla Regione Basilicata – Presidenza della Giunta –Ufficio Autorità di Gestione POR 2000-2006.
provinciale Potenza Potenza
IT/2006/98/FO/1 OMISSIS POR 2000/2006 – Misura
IV.8 95.854,00 26.360,00
Ispettorato centrale repressione frodi – Polizia
provinciale Potenza
Procedimento penale n. 264/2005 RGNR – Procura della Repubblica di Potenza
IT/2006/99/FO/1 OMISSIS POR 2000/2006 – Misura
IV.8 100.000,00 55.000,00
Ispettorato centrale repressione frodi – Polizia
provinciale Potenza
Procedimento penale n. 264/2005 RGNR – Procura della Repubblica di Potenza
IT/2006/100/FO/1 OMISSIS POR 2000/2006 – Misura
IV.8 100.000,00 55.000,00
Ispettorato centrale repressione frodi – Polizia
provinciale Potenza
Procedimento penale n. 264/2005 RGNR – Procura della Repubblica di Potenza
IT/2006/102/FO/1 OMISSIS POR 2000/2006 – Misura
IV.8 100.000,00 35.235,00
Ispettorato centrale repressione frodi – Polizia
provinciale Potenza
Procedimento penale n. 264/2005 RGNR – Procura della Repubblica di Potenza
IT/2006/104/FO/1 OMISSIS POR 2000/2006 – Misura
IV.8 96.263,00 38.276,00
Ispettorato centrale repressione frodi – Polizia
provinciale Potenza
Procedimento penale n. 264/2005 RGNR – Procura della Repubblica di Potenza
208
Irregolarità accertate per il POR Basilicata FEOGA 2000/2006 (01.01.2003-31.12.2008) # (segue)
Codice caso Beneficiario Programma/Misura Importo spesa
irregolare
Importo da
recuperare
Autorità che ha accertato l’irregolarità
Provvedimenti di autotutela
assunti
Stato dell’eventuale contenzioso
IT/2006/105/FO/1 OMISSIS POR 2000/2006 –
Misura IV.8 96.818,00 29.055,00 Ispettorato centrale
repressione frodi – Polizia provinciale Potenza
Procedimento penale n. 264/2005 RGNR – Procura della Repubblica di Potenza
IT/2006/106/FO/1 OMISSIS POR 2000/2006 –
Misura IV.8 82.004,00 18.554,00 Ispettorato centrale
repressione frodi – Polizia provinciale Potenza
Procedimento penale n. 264/2005 RGNR – Procura della Repubblica di Potenza
IT/2006/107/FO/1 OMISSIS POR 2000/2006 –
Misura IV.8 96.370,00 45.354,00 Ispettorato centrale
repressione frodi – Polizia provinciale Potenza
Procedimento penale n. 264/2005 RGNR – Procura della Repubblica di Potenza
IT/2006/108/FO/1 OMISSIS POR 2000/2006 –
Misura IV.8 96.227,00 26.462,00
Ispettorato centrale repressione frodi – Polizia
provinciale Potenza Procedimento penale n. 264/2005 RGNR – Procura della Repubblica di Potenza
IT/2006/109/FO/1 OMISSIS POR 2000/2006 –
Misura IV.8 96.631,00 48.316,00 Ispettorato centrale
repressione frodi – Polizia provinciale Potenza
Procedimento penale n. 264/2005 RGNR – Procura della Repubblica di Potenza
IT/2006/110/FO/1 OMISSIS POR 2000/2006 –
Misura IV.8 71.695,00 16.490,00 Ispettorato centrale
repressione frodi – Polizia provinciale Potenza
Procedimento penale n. 264/2005 RGNR – Procura della Repubblica di Potenza
IT/2006/116/FO/1 OMISSIS POR 2000/2006 –
Misura IV.8 100.000,00 50.000,00 Ispettorato centrale
repressione frodi – Polizia provinciale Potenza
Procedimento penale n. 264/2005 RGNR – Procura della Repubblica di Potenza
IT/2006/117/FO/1 OMISSIS POR 2000/2006 –
Misura IV.8 100.000,00 55.000,00 Ispettorato centrale
repressione frodi – Polizia provinciale Potenza
Procedimento penale n. 264/2005 RGNR – Procura della Repubblica di Potenza
IT/2006/118/FO/1 OMISSIS POR 2000/2006 –
Misura IV.8 53.021,00 21.714,00 Ispettorato centrale
repressione frodi – Polizia provinciale Potenza
Procedimento penale n. 264/2005 RGNR – Procura della Repubblica di Potenza
IT/2006/119/FO/1 OMISSIS POR 2000/2006 –
Misura IV.8 100.000,00 27.500,00 Ispettorato centrale
repressione frodi – Polizia provinciale Potenza
Procedimento penale n. 264/2005 RGNR – Procura della Repubblica di Potenza
IT/2006/122/FO/1 OMISSIS POR 2000/2006 –
Misura IV.8 100.000,00 55.000,00 Ispettorato centrale
repressione frodi – Polizia provinciale Potenza
Procedimento penale n. 264/2005 RGNR – Procura della Repubblica di Potenza
IT/2006/123/FO/1 OMISSIS POR 2000/2006 –
Misura IV.8 100.000,00 27.500,00 Ispettorato centrale
repressione frodi – Polizia provinciale Potenza
Procedimento penale n. 264/2005 RGNR – Procura della Repubblica di Potenza
IT/2006/124/FO/1 OMISSIS POR 2000/2006 – 100.000,00 55.000,00 Ispettorato centrale Procedimento penale n.
209
Fonte: elaborazione Corte dei conti, Sezione regionale di controllo della Basilicata su dati forniti dalla Regione Basilicata – Presidenza della Giunta –Ufficio Autorità di Gestione POR 2000-2006.
Misura IV.8 repressione frodi – Polizia provinciale Potenza
264/2005 RGNR – Procura della Repubblica di Potenza
IT/2006/125/FO/1 OMISSIS POR 2000/2006 –
Misura IV.8 100.000,00 55.000,00 Ispettorato centrale
repressione frodi – Polizia provinciale Potenza
Procedimento penale n. 264/2005 RGNR – Procura della Repubblica di Potenza
IT/2006/126/FO/1 OMISSIS POR 2000/2006 –
Misura IV.8 100.000,00 25.000,00 Ispettorato centrale
repressione frodi – Polizia provinciale Potenza
Procedimento penale n. 264/2005 RGNR – Procura della Repubblica di Potenza
IT/2006/127/FO/1 OMISSIS POR 2000/2006 –
Misura IV.8 98.745,00 37.338,00 Ispettorato centrale
repressione frodi – Polizia provinciale Potenza
Procedimento penale n. 264/2005 RGNR – Procura della Repubblica di Potenza
IT/2006/129/FO/1 OMISSIS POR 2000/2006 –
Misura IV.8 100.000,00 27.500,00 Ispettorato centrale
repressione frodi – Polizia provinciale Potenza
Procedimento penale n. 264/2005 RGNR – Procura della Repubblica di Potenza
IT/2006/130/FO/1 OMISSIS POR 2000/2006 –
Misura IV.8 88.877,00 24.442,00 Ispettorato centrale
repressione frodi – Polizia provinciale Potenza
Procedimento penale n. 264/2005 RGNR – Procura della Repubblica di Potenza
IT/2006/134/FO/1 OMISSIS POR 2000/2006 –
Misura IV.8 99.676,00 54.822,00 Ispettorato centrale
repressione frodi – Polizia provinciale Potenza
Procedimento penale n. 264/2005 RGNR – Procura della Repubblica di Potenza
210
Irregolarità accertate per il POR Basilicata FEOGA 2000/2006 (01.01.2003-31.12.2008) (segue)
Codice caso Beneficiario Programma/Misura Importo spesa
irregolare
Importo da
recuperare
Autorità che ha accertato l’irregolarità
Provvedimenti di autotutela
assunti
Stato dell’eventuale contenzioso
IT/2006/135/FO/1 OMISSIS POR 2000/2006 –
Misura IV.8 100.000,00 55.000,00 Ispettorato centrale
repressione frodi – Polizia provinciale Potenza
Procedimento penale n. 264/2005 RGNR – Procura della Repubblica di Potenza
IT/2006/136/FO/1 OMISSIS POR 2000/2006 –
Misura IV.8 74.370,00 37.185,00 Ispettorato centrale
repressione frodi – Polizia provinciale Potenza
Procedimento penale n. 264/2005 RGNR – Procura della Repubblica di Potenza
IT/2006/137/FO/1 OMISSIS POR 2000/2006 –
Misura IV.8 95.897,00 26.372,00 Ispettorato centrale
repressione frodi – Polizia provinciale Potenza
Procedimento penale n. 264/2005 RGNR – Procura della Repubblica di Potenza
IT/2006/138/FO/1 OMISSIS POR 2000/2006 –
Misura IV.8 100.000,00 49.738,00
Ispettorato centrale repressione frodi – Polizia
provinciale Potenza Procedimento penale n. 264/2005 RGNR – Procura della Repubblica di Potenza
IT/2006/140/FO/1 OMISSIS POR 2000/2006 –
Misura IV.8 100.000,00 49.077,00 Ispettorato centrale
repressione frodi – Polizia provinciale Potenza
Procedimento penale n. 264/2005 RGNR – Procura della Repubblica di Potenza
IT/2006/155/FO/1 OMISSIS POR 2000/2006 –
Misura IV.8 100.000,00 49.928,00 Ispettorato centrale
repressione frodi – Polizia provinciale Potenza
Procedimento penale n. 264/2005 RGNR – Procura della Repubblica di Potenza
IT/2006/156/FO/1 OMISSIS POR 2000/2006 –
Misura IV.8 47.521,00 25.038,00 Ispettorato centrale
repressione frodi – Polizia provinciale Potenza
Procedimento penale n. 264/2005 RGNR – Procura della Repubblica di Potenza
IT/2006/165/FO/1 OMISSIS POR 2000/2006 –
Misura IV.8 86.353,00 43.176,00 Ispettorato centrale
repressione frodi – Polizia provinciale Potenza
Procedimento penale n. 264/2005 RGNR – Procura della Repubblica di Potenza
IT/2006/166/FO/1 OMISSIS POR 2000/2006 –
Misura IV.8 99.959,00 24.990,00 Ispettorato centrale
repressione frodi – Polizia provinciale Potenza
Procedimento penale n. 264/2005 RGNR – Procura della Repubblica di Potenza
IT/2006/167/FO/1 OMISSIS POR 2000/2006 –
Misura IV.8 100.000,00 27.500,00 Ispettorato centrale
repressione frodi – Polizia provinciale Potenza
Procedimento penale n. 264/2005 RGNR – Procura della Repubblica di Potenza
IT/2006/168/FO/1 OMISSIS POR 2000/2006 –
Misura IV.8 100.000,00 20.178,00 Ispettorato centrale
repressione frodi – Polizia provinciale Potenza
Procedimento penale n. 264/2005 RGNR – Procura della Repubblica di Potenza
IT/2006/169/FO/1 OMISSIS POR 2000/2006 –
Misura IV.8 97.048,00 53.376,00 Ispettorato centrale
repressione frodi – Polizia provinciale Potenza
Procedimento penale n. 264/2005 RGNR – Procura della Repubblica di Potenza
IT/2006/171/FO/1 OMISSIS POR 2000/2006 – 100.000,00 50.000,00 Ispettorato centrale Procedimento penale n.
211
Fonte: elaborazione Corte dei conti, Sezione regionale di controllo della Basilicata su dati forniti dalla Regione Basilicata – Presidenza della Giunta –Ufficio Autorità di Gestione POR 2000-2006.
Misura IV.8 repressione frodi – Polizia provinciale Potenza
264/2005 RGNR – Procura della Repubblica di Potenza
IT/2006/172/FO/1 OMISSIS POR 2000/2006 –
Misura IV.8 100.000,00 20.024,00 Ispettorato centrale
repressione frodi – Polizia provinciale Potenza
Procedimento penale n. 264/2005 RGNR – Procura della Repubblica di Potenza
IT/2006/173/FO/1 OMISSIS POR 2000/2006 –
Misura IV.8 100.000,00 50.000,00 Ispettorato centrale
repressione frodi – Polizia provinciale Potenza
Procedimento penale n. 264/2005 RGNR – Procura della Repubblica di Potenza
IT/2006/174/FO/1 OMISSIS POR 2000/2006 –
Misura IV.8 99.521,00 54.736,00 Ispettorato centrale
repressione frodi – Polizia provinciale Potenza
Procedimento penale n. 264/2005 RGNR – Procura della Repubblica di Potenza
IT/2006/176/FO/1 OMISSIS POR 2000/2006 –
Misura IV.8 70.839,00 38.962,00 Ispettorato centrale
repressione frodi – Polizia provinciale Potenza
Procedimento penale n. 264/2005 RGNR – Procura della Repubblica di Potenza
IT/2006/177/FO/1 OMISSIS POR 2000/2006 –
Misura IV.8 80.419,00 35.276,00 Ispettorato centrale
repressione frodi – Polizia provinciale Potenza
Procedimento penale n. 264/2005 RGNR – Procura della Repubblica di Potenza
IT/2006/178/FO/1 OMISSIS POR 2000/2006 –
Misura IV.8 100.000,00 49.926,00 Ispettorato centrale
repressione frodi – Polizia provinciale Potenza
Procedimento penale n. 264/2005 RGNR – Procura della Repubblica di Potenza
212
Irregolarità accertate per il POR Basilicata FEOGA 2000/2006 (01.01.2003-31.12.2008) (segue)
Fonte: elaborazione Corte dei conti, Sezione regionale di controllo della Basilicata su dati forniti dalla Regione Basilicata – Presidenza della Giunta –Ufficio Autorità di Gestione POR 2000-2006.
# Si rinvia alle considerazioni espresse in calce al prospetto pubblicato a pag. 53 e 98.
217 A seguito della sottoscrizione del Protocollo d’Intesa tra la Regione Basilicata e il Comando regionale Basilicata della Guardia di finanza ai fini del Coordinamento dei controlli e dello scambio di informazioni in materia di finanziamenti dei Fondi strutturali comunitari, approvato con delibera di Giunta regionale n. 1755 del 10.08.2001, per migliorare l’efficacia complessiva delle verifiche e garantire un più tempestivo recupero delle somme indebitamente erogate.
Codice caso Beneficiario Programma/Misura Importo spesa
irregolare
Importo da recuperare
Autorità che ha accertato
l’irregolarità
Provvedimenti di autotutela
assunti
Stato dell’eventuale contenzioso
IT/2006/186/FO/1 OMISSIS POR 2000/2006 –
Misura IV.8 32.722,00 32.722,00 Servizio informativo della
Guardia di Finanza217
La Regione Basilicata in data 18/09/2006 emetteva “Ordinanza-Ingiunzione” di pagamento nei confronti della titolare della Ditta per l’intero importo relativo alla sanzione di cui all’art. 3 della L. 898/86.
TOTALE 4.421.187,74 1.999.005,85
Irregolarità e frodi in materia agricola
213
Il totale dei progetti irregolari ammessi a finanziamento è quindi pari a
4.421.187,74 euro, con un’incidenza percentuale pari, rispettivamente, all’1,14% a
valere sulle risorse pubbliche complessivamente attivate dal FEOGA (386.500.000
euro) e all’1,28% rispetto al totale dei pagamenti effettuati alla data del 31
dicembre 2008 (346.136.264 euro).
Considerando, però, il solo importo della spesa sottoposta a controllo alla
data del 31.12.2008, consistente in 25.843.972,36 euro, tale percentuale sale al
17,11%.
Inoltre, l’importo dei contributi comunitari ancora da recuperare corrisponde
a 1.999.005,85 euro che, rispetto all’importo totale della spesa irregolare finora
erogato (4.421.187,74 euro), è pari al 45,21%.
Le misure coinvolte nelle irregolarità riguardano tutte l’Asse IV (Sistemi
locali di sviluppo) e, in particolare, eccezion fatta per n. 3 irregolarità ricadenti
all’interno di Misure diverse218 (per le quali, l’importo complessivo da recuperare è
pari a 161.852,00 euro), la Misura IV. 8 (Investimenti nelle aziende agricole,
ovvero promozione e sostegno finanziario di progetti tesi ad ottenere un
miglioramento delle condizioni di vita, lavoro, produzione e reddito degli
agricoltori), per un importo complessivo da recuperare pari a 1.837.153,85 euro,
corrispondente al 91,9% dell’intera quota comunitaria da recuperare.
Infine, dei 52 casi di irregolarità e frodi segnalate, ben 45 (pari al 86,54%)
di essi attiene ad ipotesi criminose (truffa ed altri reati di falso) per le quali si è
ancora in attesa del previsto procedimento penale e per le quali (eccezion fatta per
1 caso), la Regione Basilicata, in attesa dell’esito del procedimento giudiziale, non
ha posto in essere alcun provvedimento amministrativo di autotutela.
IRREGOLARITA’ E FRODI COMUNICATE DALL’ARBEA
Con nota n. 1049 del 20.4.2009, il magistrato istruttore di questa Sezione
regionale di controllo ha formulato all’ARBEA la richiesta di una serie di elementi
informativi e di compilazione di un questionario. Al questionario era allegata una
tabella contenente dati inerenti alle irregolarità e frodi di competenza dell’ARBEA,
relative ai periodi di programmazione 1994-1999 e 2000-2006, risultanti nella
banca dati dell’AGEA con invito a segnalare, al riguardo, eventuali correzioni e/o
integrazioni e ad indicare, per ciascuna irregolarità rilevata, la situazione alla data
del 31 dicembre 2008 relativa a:
- provvedimenti di autotutela (sospensione);
218 IV.9 (Diversificazione dell’attività aziendale); IV.10 (Imprenditoria giovanile); IV.12 (Miglioramento delle condizioni di trasformazione e di commercializzazione dei prodotti agricoli).
Irregolarità e frodi in materia agricola
214
- eventuali casi di rinuncia o restituzione spontanea;
- descrizione dello stato del recupero;
- soggetto che ha individuato l’irregolarità;
- stato dell’eventuale contenzioso in corso;
- comportamento dell’amministrazione in caso di contenzioso sul
provvedimento di autotutela.
Le irregolarità e le frodi risultanti nella predetta banca dati e riportate nella
tabella di cui trattasi erano in numero di 3, inerenti al FEOGA- sezione Garanzia, il
cui anno di comunicazione è il 2007, riguardanti il programma comunitario
“SEMINATIVI” e di importo, rispettivamente, pari a euro 11.538,22, euro 12.337,18
e euro 12.702,54 (per un importo complessivo di euro 36.577,94).
L’ARBEA, a tal proposito, s’è limitata a precisare, nella risposta al
questionario, che:
“Gli importi relativi alle tre pratiche indicate nella tabella allegata sono stati
tutti integralmente recuperati per compensazione. Si allegano schede relative alle
singole pratiche”.
Le 3 schede cui l’ARBEA fa cenno, in realtà poco o nulla aggiungono alle
informazioni già in possesso di questa Corte. Anche perché, ad es., il tipo di
irregolarità e la definizione di irregolarità riscontrate nei predetti casi specifici sono
indicate con codici e non esplicitate.
Dalle schede in questione si evince la data di ricevimento della prima
informazione e la fonte della stessa (in tutti e 3 i casi la fonte è indicata,
genericamente, nella Regione Basilicata).
Ritenendosi improbabile che le irregolarità e frodi risultanti all’ARBEA
potessero limitarsi a soli 3 casi (infatti, per tale motivo era stato richiesto
esplicitamente, sin dall’inizio, di provvedere ad integrare e correggere il dato), per
le vie brevi, è stata richiesta conferma della predetta circostanza e così, con nota n.
7999 del 21.10.2009, il direttore dell’Agenzia ha comunicato che: “(...) alla data del
30 gennaio 2009 le schede di irregolarità relative al Feoga-G (programmazione 94-
99 e 00-06) di competenza ARBEA sono state 312, di cui 12 rilevate dall’ARBEA
stessa e 300 da soggetto esterno (Regione Basilicata)”.
Nessuna altra informazione (tipo di irregolarità, importi, stato del
procedimento di recupero, provvedimenti assunti) è stata fornita.
Il ritardo e la carenza di informazioni fornite è stato evidenziato nello
schema di referto trasmesso all’ARBEA, in data 3.10.2009, onde instaurare il
contraddittorio finale in vista dell’adunanza pubblica (fissata per il giorno
24.11.2009) e della approvazione (con deliberazione di questa Sezione regionale di
Irregolarità e frodi in materia agricola
215
controllo) del referto stesso.
Di conseguenza, in sede di controdeduzioni, con nota del 19.11.2009 il
direttore dell’ARBEA ha trasmesso ulteriore documentazione e dati che di seguito
vengono sintetizzati, chiarendo, nel contempo, che le sopra evidenziate carenze e
ritardi sono stati determinati da un’errata interpretazione di alcuni quesiti del
questionario a suo tempo trasmesso. In particolare il direttore dell’ARBEA ha
precisato che: “(…) se taluni dati non sono stati inizialmente trasmessi, lo si è
dovuto a obiettive difficoltà di interpretazione del questionario allegato. In un primo
momento, difatti, era parso che la richiesta di informazioni si riferisse alle sole tre
pratiche segnalate, a titolo di campione. Successivamente poi, essendo stato
richiesto di specificare i punti 14 e 15 del questionario, si è ritenuto di comunicare
esclusivamente il numero delle irregolarità, come espressamente indicato nei
suddetti punti”.
Ad ogni modo, dall’esame della nota da ultimo pervenuta e dei relativi
allegati (un elenco delle irregolarità ed un “dettaglio” delle relative schede) si
evince che, delle 312 schede di irregolarità di cui sopra, 4 casi sono stati archiviati.
Trattasi di irregolarità accertate sino alla data del 15.10.2008, in quanto
l’esercizio finanziario FEAGA (ex FEOGA-Garanzia) va dal 16 ottobre al 15 ottobre
dell’anno successivo. Pertanto il direttore dell’ARBEA ha precisato che i dati
dell’esercizio finanziario 2009 saranno disponibili solo a febbraio 2010.
Delle 308 residue irregolarità, 21 sono state oggetto di comunicazione
all’OLAF (poiché di importo superiore a 10.000 euro). L’importo irregolare
complessivo è pari a 877.599,10 euro cui devono aggiungersi 130.905,70 euro di
interessi. Risultano recuperati importi per soli 292.537,48 euro e, quindi, l’importo
ancora da recuperare ammonta a 715.967,32 euro.
Dall’elenco denominato “dettaglio schede” è stato possibile evincere soltanto
alcuni ulteriori elementi conoscitivi.
In particolare, in ordine al sottosettore (nell’ambito del settore “Sviluppo
rurale”) di destinazione dei contributo per il quale è stata riscontrata irregolarità,
trattasi, in 72 casi, di aiuti al “ritiro seminativi dalla produzione” e, nei residui 236
casi, di “agricoltura biologica”.
L’autorità che ha accertato l’irregolarità è in 12 casi l’ARBEA, a seguito di
controlli amministrativi (in 10 casi è stata la sede di Matera e in 2 casi la sede di
Potenza) mentre, nei restanti 296 casi, si tratta dell’Ufficio Aiuti della Regione
Basilicata (a seguito di controlli “in loco”).
Nessun caso risulta soggetto a procedimento giudiziario, in tutti i casi si sta
procedendo a recuperi per compensazione, in nessun caso è stata disposta
Irregolarità e frodi in materia agricola
216
sospensiva.
Il Collegio, nel rimarcare il ritardo e la insufficienza delle informazioni
fornite, sin d’ora formula esplicita richiesta che un maggiore dettaglio ed un
aggiornamento dei dati sopra sintetizzati, venga assicurato in sede di (obbligatoria)
comunicazione (da effettuarsi entro 6 mesi dall’approvazione del presente referto)
delle misure consequenziali al riguardo adottate (ai sensi dell’art. 3, comma 6, della
legge n. 20 del 14 gennaio 1994).
CONSIDERAZIONI DI SINTESI E CONCLUSIONI
La presente Relazione, procedendo alla rilevazione e analisi dei dati contabili
e delle attività poste in essere relativamente al Fondo Europeo di Orientamento e
Garanzia Agricola (FEOGA) nell’ambito del programma operativo regionale POR
2000-2006, e seguendo il collaudato schema espositivo già utilizzato in analoghe
iniziative di Indagini comparate, ha cercato, nell’ordine: di offrire una sintesi del
panorama normativo sia nazionale che comunitario; di esporre i dati contabili
relativi alle risorse comunitarie disponibili e relativi livelli di utilizzazione realizzati;
di riferire sull’efficienza degli apparati amministrativi, con particolare riferimento ai
sistemi di controllo esistenti e al loro grado di affidabilità; di valutare, infine, sia
pure sulla prevalente base di dati e informazioni provenienti dalle Amministrazioni
interessate, l’efficacia degli interventi programmati e attuati.
La rilevante entità del fenomeno delle irregolarità e, di contro, la modesta
entità degli importi recuperati soprattutto se rapportati alla distanza di tempo
intercorsa dagli accertamenti delle stesse, se da un lato può spiegarsi con la
particolare struttura molto frammentata del sistema agricolo regionale costituito da
un elevato numero di operatori di piccole e piccolissime dimensioni e con
conseguenti difficoltà per i relativi controlli, dall’altro non può non essere correlato
ad una situazione di inefficienza amministrativa che, anche in questo delicato
settore, rende difficile realizzare buone pratiche gestionali.
Naturalmente ogni discorso sulle irregolarità e frodi richiama
immediatamente l’attenzione sull’efficienza dei sistemi di controllo, in quanto
irrinunciabile presidio del criterio di buona gestione finanziaria, che è diventato nel
tempo principio fondamentale dell’ordinamento comunitario.
E a tal proposito, in sede conclusiva, ribadendo innanzitutto i richiami fatti
nel corso della relazione sulla necessità di dare soluzioni definitive alle distorsioni di
volta in volta segnalate e stigmatizzate219, ed in coerenza con gli stessi, non si può
219 Ci si riferisce, in particolare, al seguente passaggio a proposito della disamina relativa ai controlli di I livello: “(…) rielaborando alcuni semplici dati, pare evidente come le irregolarità siano, già nella fase istruttoria, molto elevate, per cui è opinione di questa Sezione di controllo che sarebbe opportuno, se
Irregolarità e frodi in materia agricola
217
sottacere quanto sottolineato all’epoca dalla Sezione di controllo per gli Affari
Comunitari ed Internazionali della Corte dei conti220 allorquando ammoniva
(riferendosi all’analisi della gestione dei Fondi FESR ma con parole che ben si
attagliano anche ai Fondi FEOGA) che: “Dall’esame delle modalità di svolgimento
delle irregolarità segnalate (…) emerge con chiarezza che la fase più delicata è
quella dell’istruttoria sulla quale devono insistere con maggiore rigore, anche in
futuro, controlli più adeguati anche al fine di contrastare in modo efficace le
pratiche fraudolente evitando inutili esborsi di denaro pubblico”.
Tale scarsità di controlli di I livello, viene addirittura acuita ed amplificata
dalla successiva analisi relativa ai controlli di II livello, giacché, nel corso del 2008
non risultano effettuate attività di campionamento sul Fondo FEOGA, così come
testualmente dichiarato dal preposto Ufficio regionale: “(…) Nell’annualità 2008 le
attività di campionamento hanno riguardato il solo Fondo FEASR (…). La verifica
annuale del campione rispetto alla spesa certificata, che l’Ufficio Controllo Fondi
Europei monitora periodicamente, garantisce infatti l’adeguatezza dello stesso in
relazione al comma 2 dell’art. 10 del reg. (CE) 438/01 nel quale è stabilito che <i
controlli effettuati prima della conclusione di ciascun intervento devono riguardare
almeno il 5% della spesa totale ammissibile ed un campione rappresentativo delle
operazioni approvate>. L’Autorità di Controllo di II livello ha ritenuto, quindi,
opportuno non procedere alla pedissequa applicazione della metodologia di
campionamento sino ad ora adottata, ma a direzionare la metodologia di
campionamento verso l’unica Misura di recente attivazione al fine di evitare un
inutile innalzamento della percentuale da campionare nonché le duplicazioni delle
attività di audit su Misure già idoneamente controllate(…)”221.
Questa Sezione regionale di controllo, all’opposto, lasciando da parte
l’asettico rispetto del dettato normativo del Legislatore europeo, ma considerando,
più pragmaticamente, l’elevato quanto diuturno utilizzo di pratiche non lecite e/o
non legali finalizzate al percepimento di fondi comunitari, è del parere che solo una
continua azione di controllo può instradare gli utilizzatori finali dei Fondi alla
non addirittura necessario, implementare già in origine il modello di controllo e monitoraggio al fine di stimolare una cultura della legalità generalmente condivisa, chiara, diffusa e conosciuta che investa, attraverso la creazione di un codice etico che aumenti il senso di appartenenza e di lealtà alle Istituzioni, tutti gli attori (interni ed esterni all’Amministrazione) a vario titolo coinvolti. Ciò appare ancor più vero se riferito alla diffusa ma distorta idea che l’immaginario collettivo si è, nel corso del tempo, fatta dell’intero sistema di gestione delle risorse comunitarie, visto come un sistema completamente sbilanciato sul versante della spesa, grazie ad una logica di utilizzo dei finanziamenti basata sulla convinzione del carattere a “fondo perduto” degli stessi anziché sul diritto soggettivo attribuito dall’ordinamento comunitario alla pretesa del beneficiario in presenza dei prescritti requisiti”. 220 Cfr. Relazione speciali 1/2007: “Irregolarità e frodi in materia di Fondi Strutturali con particolare riguardo al FESR nelle regioni Obiettivo 1” della Sezione di controllo per gli Affari Comunitari ed Internazionali della Corte dei conti. 221 Cfr. nota prot. 101158/22AA del 21.05.2009 dell’Ufficio Controllo Fondi Europei della Regione Basilicata.
Irregolarità e frodi in materia agricola
218
virtuosità, innescando, finalmente e quale punto di non ritorno, quella cultura della
legalità di cui il Paese sente fortemente il bisogno.
Appare infatti necessario diffondere e consolidare la cultura del controllo e
della valutazione, intesi non solo come strumenti di analisi di trend e relativi
scostamenti, ma anche come strumenti diagnostici di prevenzione di possibili
sprechi e di autocorrezione tempestiva.
Si ritiene, quindi, indispensabile che le PP.AA. tentino, quantomeno, di
innovare i processi che stanno alla base di prodotti e servizi finali in coerenza con il
modificarsi dei bisogni da soddisfare interpretando in modo strategico e anticipando
la propria missione istituzionale. Andando oltre quel routinario sistema di controlli
che forse non è più coerente e soddisfacente per le attuali esigenze.
Per tale motivo si ritiene indifferibile l’adozione di tutte le misure idonee (e,
tra queste, non ultima, appunto, quella dell’intensificazione del sistema di controlli
ex ante, in itinere ed ex post) al fine di migliorare l’azione delle Amministrazioni
coinvolte sul fronte sia della prevenzione che dei recuperi, essendo fonte di grave
pregiudizio non solo finanziario ma anche di immagine il verificarsi di un gran
numero di irregolarità e frodi nel settore.
E continuando, è per lo stesso motivo che si chiede all’Amministrazione
regionale di dare fattivamente conto della disponibilità all’epoca dimostrata222 circa
la possibilità di dare attuazione ad una anagrafe dei soggetti colpevoli di pratiche
irregolari che gli attori, regionali e nazionali, che gestiscono Fondi comunitari
possano consultare in caso di necessità.
Nel rinviare ogni valutazione sul merito delle questioni rimaste inevase o
prive di adeguato supporto informativo (ad es. in ordine alla indicazione descrittiva
del tipo di irregolarità riscontrate), è da sottolineare che esse (che investono, come
visto, anche diverse osservazioni contenute nei precedenti referti della Sezione di
controllo per gli Affari Comunitari ed Internazionali della Corte dei conti) dovranno
essere successivo oggetto, ai sensi dell’art. 3, comma 6, della legge n. 20 del 14
gennaio 1994, delle previste misure consequenziali al riguardo adottate e che,
entro 6 mesi, dovranno essere comunicate.
Infine, in disparte ogni valutazione di situazioni e fenomeni al di fuori delle
competenze circoscritte al presente campo di indagine, non si può non menzionare
l’ARBEA (Agenzia della Regione Basilicata per le Erogazioni in Agricoltura),
apparentemente meno interessata dai profili dell’Indagine stessa poiché sì
Organismo pagatore della Regione Basilicata ma solamente a far data dall’esercizio
222 Cfr. Relazione speciale n. 1/2007: “Irregolarità e frodi in materia di Fondi Strutturali con particolare riguardo al FESR nelle regioni Obiettivo 1” della Sezione di controllo per gli Affari Comunitari ed Internazionali della Corte dei conti.
Irregolarità e frodi in materia agricola
219
finanziario 2005 e, quindi, con responsabilità gestorie inizialmente minori,
all’attualità, complessivamente identificabili.
Al riguardo occorre fare cenno a ripetute manifestazioni di disagio che
l’opinione pubblica ha evidenziato in ordine a notevoli ritardi nei pagamenti dei
previsti aiuti comunitari, ritardi istituzionalmente confermati dai numerosi rilievi
evidenziati dagli Organismi di controllo nazionali e comunitari circa le modalità
organizzative e la mancata tempistica inerente le procedure di esecuzione dei
pagamenti stessi.
Inevitabile appariva, dunque, tentare di supportare, anche se
transitoriamente223, i compiti dell’Organismo pagatore in relazione all’istruttoria
delle domande di pagamento per quanto delegabile da parte dell’Organismo stesso,
al fine di cercare di porre rimedio ai ritardi di cui si è detto e provare a garantire
l’attuazione di tali procedure in una tempistica utile all’effettuazione della spesa, ed
al suo controllo, nell’ambito dei termini fissati dai regolamenti comunitari.
Si deve, poi, rimarcare il ritardo con il quale l’ARBEA ha fornito informazioni
in ordine alle irregolarità ed alle frodi di propria competenza e la mancata
descrizione delle stesse224.
Questa valutazione di sintesi porta a concludere che l’attività normativa,
amministrativa e (soprattutto) di controllo che ha a suo tempo caratterizzato la
incerta fase di avvio, avrebbe dovuto oramai fornire, a distanza di tempo,
223 Cfr. Deliberazione della Giunta regionale 23 giugno 2009, n. 1178: “Ridefinizione delle strutture organizzative del Dipartimento Agricoltura, Sviluppo Rurale, Economia Montana” che, al punto 3, ha previsto una struttura denominata “Struttura di progetto – Gestione Interventi PSR” avente carattere di transitorietà in quanto tesa a garantire all’ARBEA il tempo necessario, stimabile in 18 mesi, a superare l’attuale empasse. 224 In data 24 novembre 2009, nel suo intervento in pubblica adunanza, il direttore pro tempore dell’ARBEA, ha dichiarato, con riferimento alle criticità evidenziate nella esposizione del magistrato relatore, che le difficoltà iniziali scontrate dall’ARBEA e dovute, sostanzialmente alla carenza del sistema dei controlli interni sono state, nel tempo, anche grazie alla presentazione del nuovo Piano occupazionale dell’Agenzia ed alla conseguente autorizzazione all’assunzione di nuovo unità di personale a tal uopo dedicate, di fatto superate con la costituzione di un’apposita Struttura Speciale di Auditig. Inoltre rispetto alle iniziali criticità rilevate in ordine ai notevoli ritardi nei pagamenti dei previsti aiuti comunitari, il direttore ha ritenuto di poter affermare che, all’attualità, le stesse possono considerarsi superate giacchè l’odierna tempistica vede un trend positivo ed in linea, se comparato, con le gestioni degli organismi pagatori settentrionali. Così come si ritiene superata la criticità relativa ai tempi di recupero delle somme indebitamente erogate, in quanto – in ordine alla tempistica tra il momento iniziale (iscrizione nel registro dei debitori) e quello finale (recupero e/o compensazione) – l’ARBEA è attualmente in linea con i tempi di recupero degli altri Organismi pagatori regionali. Tutto quanto su detto, in uno scenario in cui il quadro comunitario è cambiato, evolvendosi di pari passo alle innovazioni tecnologiche attraverso le quali (sistema di rilevazione GIS, aerofotogrammetria) si è ora nelle condizioni di non ripetere gli errori commessi nel recente passato in ordine all’erogazione di contributi a soggetti non titolati. A seguito delle su esposte considerazioni, il direttore dell’ARBEA ha assicurato ampie garanzie sulla gestione futura dell’Agenzia così come tra l’altro, già precedentemente riferito in sede di audizione dinanzi la Sezione di controllo per gli Affari comunitari ed internazionali della Corte dei conti, laddove ha espresso l’opinione circa la necessità (soprattutto nel Mezzogiorno d’Italia dove tale organismo è ancora un unicum) di mantenere la struttura che, ovviamente, sconta ancora differenze organizzative ed operative se raffrontata ai più vecchi Organismi pagatori presenti nelle Regioni del Nord. Infine, il direttore ha tenuto a precisare che la complessità della materia che si ritrova a gestire non sempre è adeguatamente compresa dai mass-media.
Irregolarità e frodi in materia agricola
220
un’attendibile conoscenza del settore, tale da dover abbattere sensibilmente il pur
complesso fenomeno delle irregolarità, considerando che il rinvio sine die di
soluzioni ha già posto a carico della collettività un onere in termini economici che,
proiettato su scala nazionale, pare francamente eccessivo.
Irregolarità e frodi in materia agricola
221
SINTESI DELLA RELAZIONE APPROVATA DALLA SEZIONE DI CONTROLLO
SICILIA
(Deliberazione n. 118/2010)
IRREGOLARITA’ E FRODI IN MATERIA DI POLITICA AGRICOLA
Conclusioni
1. In primo luogo si è registrata una scarsa collaborazione ed un apporto
insufficiente da parte dell’Amministrazione regionale in sede di istruttoria. Ciò è
parzialmente dipeso dalla riorganizzazione dell’Amministrazione regionale e
dall’avvicendamento al vertice dell’Assessorato avvenuto nel corso del 2009.
Durante l’istruttoria l’Amministrazione, oltre a non avere rispettato i tempi fissati
dalla Corte, ha difatti fornito ben tre risposte diverse al questionario inviato dalla
Sezione. Inoltre, i dati trasmessi presentano alcune discordanze rispetto alle
analoghe segnalazioni del Dipartimento per il coordinamento delle politiche
comunitarie e contengono delle inesattezze (sono stati, ad esempio, riscontrati
importi totali non corrispondenti con i parziali) che denunciano, in generale, una
scarsa accuratezza nell’elaborazione delle informazioni richieste dalla Corte.
2. Sebbene in sede di istruttoria vengano effettuati capillari controlli
sistematici su tutti i progetti ammessi al finanziamento, un numero consistente di
irregolarità emerge sia in occasione dei controlli in loco eseguiti dalle strutture
periferiche dell’Assessorato sia in sede di controllo ex post di primo livello.
Occorrerebbe pertanto potenziare tali iniziative di contrasto al fenomeno delle
irregolarità dal momento che esse si dimostrano efficaci e tempestive.
3. Da una analisi delle singole fattispecie si riscontra inoltre che le
irregolarità di importo più consistente vengono individuate prevalentemente da
soggetti esterni all’Amministrazione, ovvero dalla Magistratura e dalla Guardia di
Finanza.
4. Desta forte preoccupazione la modesta entità degli importi recuperati in
rapporto alla spesa non regolare. Altro fattore critico è inoltre rappresentato dal
notevole lasso di tempo che intercorre tra l’accertamento dell’irregolarità e il
concreto recupero da parte dell’Amministrazione.
Irregolarità e frodi in materia agricola
222
5. Sul fronte organizzativo va sottolineata l’insufficienza delle risorse
dedicate in via esclusiva ai controlli, soprattutto in alcuni Dipartimenti, stante
l’elevata incidenza delle irregolarità per alcune Misure e i modesti recuperi
conseguiti.
6. Sebbene la presente indagine si riferisca specificamente al Feaog- Sezione
Orientamento, per ragioni di completezza, va osservato che la Sezione Garanzia del
suddetto fondo evidenzia una spesa irregolare pari ad oltre 45 milioni di euro. Il
dato, di per sé elevato, se sommato agli oltre 50 milioni di euro di irregolarità della
Sezione Orientamento, indica che lo scorretto impiego dei finanziamenti a sostegno
dell’agricoltura ha assunto in Sicilia dimensioni allarmanti. Si impone pertanto,
nell’attuale periodo di programmazione, l’adozione di adeguati strumenti di
prevenzione e di contrasto al fenomeno delle frodi e delle irregolarità.
Tabella – personale impiegato nell’espletamento dei controlli di primo livello
Dipartimento regionale Risorse umane
Tempo medio di
permanenza nel
settore
Dipartimento interventi strutturali
n. 31 dipendenti 6 anni
Dipartimento interventi infrastrutturali
n. 1 dirigente e n. 1 funzionario direttivo 2,5 anni
Dipartimento Foreste n. 1 dirigente, n. 1 Commissario forestale, n. 1 funzionario e n. 1
istruttore direttivo 2 anni
Azienda Foreste demaniali
n. 1 dirigente e n. 1 istruttore Non comunicato
Agenzia delle acque e dei rifiuti
n. 1 dirigente e n. 7 funzionari direttivi Non comunicato
Fonte: Regione siciliana – Assessorato Agricoltura e Foreste – Dip. Interventi strutturali da questionario dell’8/4/2010
POR 2000-2006 - PROSPETTO DEI CONTROLLI DI PRIMO LIVELLO DEL
DIPARTIMENTO INTERVENTI STRUTTURALI
MISURA/SOTTOMISURA CONCLUSI
N.Progetti sottoposti a
controllo di primo livello al
31/12/2008
N.Progetti con esito di controllo negativo
N.progetti in itinere
MISURA 4.06 4395 303 14 149 MISURA 4.07 9.068 915 15 173
MISURA 4.08 959 86 4 39
MISURA 4.09 166 19 1 5
MISURA 4.11 464 55 0 7
MISURA 4.13 125 16 0 6
MISURA 4.15 391 35 0 17
Totali 15.568 1.429 34 396
% di progetti controllati 9,18
Fonte: Regione siciliana – Assessorato Agricoltura e Foreste – Dip. Interventi strutturali
Irregolarità e frodi in materia agricola
223
Tabella - controlli di secondo livello eseguiti per il FEAOG - O
Anni
procedimenti controllati
complessivamente
procedimenti non conclusi
procedimenti conclusi
positivamente
procedimenti conclusi
negativamente
procedimenti conclusi senza criticità
anno 2002 45 24 +9* 4+4* 4 anno 2003 51 1 29 +9* 7+2** 3 anno 2004 56 32 +9* 10 5 anno 2005*** 58 3 + 1** 27 +13* 12 2 anno 2006*** 55 1 29 +13* 10+1** 1 anno 2007*** 43 10 16 +12* 4+1**
totali 308 15+1** 157+65* 47+4*+4** 15 Fonte: elaborazione della Corte dei conti- Sezione controllo della Regione siciliana su dati dell’ Ufficio Speciale Autorità di audit della Regione siciliana * Procedimenti conclusi con parziale recupero di importi non riconosciuti ammissibili. ** Procedimenti in OLAF. ***Nella misura 4.11 nessun procedimento controllato per mancata certificazione della spesa,causa errore sistematico della Misura.
Tabella - dati OLAF (elaborazione Corte dei conti – Sez. Controllo per la Regione
siciliana) (dati in euro)
Importo complessivo
spesa POR 2000-2006 Feaog -O
Importo spesa
irregolare
Importo da recuperare
Incidenza irregolarità
Numero irregolarità
1.515.935.628,00
50.763.258,97
28.847.621,77
3,34%
60
Tabella – dati Assessorato Risorse agricole e alimentari (questionario
dell’8/4/2010) (dati in euro)
Importo complessivo spesa POR 2000-2006
Feaog -O
Importo spesa
irregolare
Importo da recuperare
Incidenza irregolarità
Numero irregolarità
1.515.935.628,00
23.746.834,80
n.d.
1,57%
63
Tabella - soggetti accertatori e spesa irregolare
Amm. Regionale contr. I livello
Amm. Regionale contr. II livello
Guardia di finanza
Autorità giudiziaria
Altri organismi (Ismea,
Comuni, CNR, Prefetture)
n. 38 per €28.920.863,43
n. 8 per €481.788,81
n. 7 per 2.287.357,96
n.4 per € 18.317.313,77
n. 3 per €755.935,00
Fonte: elaborazione della Corte dei conti Sez. controllo per la Regione siciliana da segnalazioni OLAF
Irregolarità e frodi in materia agricola
224
Tabella – incidenza della spesa irregolare sulla spesa erogata
MISURA SPESA IRREGOLARE
TOTALE SPESA EROGATA
Percentuale di incidenza
1.09 59.738,55 175.051.118,44 0,03 4.06 2.732.781,03 313.378.126,00 0,87 4.07 306.656,00 214.949.886,00 0,14 4.09 19.440.898,00 152.499.697,00 12,75 4.10 39.999,79 65.940.809,57 0,06 4.11 466.282,00 39.335.113,00 1,19 4.12 425.183,07 3.448.576,54 12,33 4.15 275.296,36 84.555.664,00 0,33 totale
generale 23.746.834,80 1.049.158.990,55 2,26
Fonte: Regione siciliana – Assessorato risorse agricole e alimentari – Dip. Interventi strutturali
Tabella - Recuperi
Amministrazione Importo recuperato Importo da recuperare
Dip. Int.Str. 7.682.197,34 15.784.018,93
Dip. Int. Infr . 721,40 n.d.
Dip. Foreste 39.999,79 59.738,55
Totali 7.722.918,53 15.843.757,48 Fonte: Regione siciliana – Assessorato agricoltura- Dipart.Interventi strutturali
**Dato non aggiornato in sede di adunanza
Tabella – provvedimenti di autotutela assunti dall’Amministrazione al mese
di ottobre 2009
Dipartimento Sospensione Revoca totale
Revoca parziale
Altro (attesa giudizio)
Dip.Interv. strutturali 37 53 67 0 Dip. Interv. Infrastrutturali 2 Dip. Foreste 2
Totali 37 55 67 2 Fonte: Regione siciliana – Assessorato risorse agricole e alimentari – Dip. Interventi strutturali
Irregolarità e frodi in materia agricola
225
Tabella – irregolarità e frodi POR 2000-2006 – FEAOG-O #
Irregolarità Accertate Feaog – O Regione Sicilia
Scheda Olaf anno
POR 2000/2006 misura
importo spesa irregolare
importo da recuperare
organismi accertatori
tipo di irregolarità fase di
accertamento
35/2004 Por
2000/2006 n.d.
179.013,45 71.605,38
Regione siciliana assessorato agricoltura-
dipartimento interventi strutturali
controllo documentale a
posteriori in loco -difformità fatture-inesatta tenuta libri
contabili
55/2004 Por
2000/2006 misura 4.07
6.041,00 6.041,00 Ufficio speciale
controlli di secondo livello
controllo documentale a
posteriori in loco - irregolarità di tipo amministrativo
56/2004 Por
2000/2006 misura 4.07
12.082,00 12.082,00 Ufficio speciale
controlli di secondo livello
controllo documentale a
posteriori in loco-irregolarità di tipo amministrativo
57/2004 Por
2000/2006 misura 4.07
20.000,00 20.000,00 Ufficio speciale
controlli di secondo livello
controllo documentale a
posteriori in loco- irregolarità di tipo amministrativo
58/2004 Por
2000/2006 misura 4.07
10.000,00 10.000,00 Ufficio speciale
controlli di secondo livello
controllo documentale a
posteriori in loco- irregolarità di tipo amministrativo
59/2004 Por
2000/2006 misura 4.06
11.421,92 0,00 Assessorato
agricoltura- unità operativa periferica
controllo documentale a
posteriori -realizzazione di serre
di superficie superiore-
irregolarità di tipo amministrativo
71/2004 por
2000/2006 misura 4.07
10.000,00 0,00 Assessorato
agricoltura- unità operativa periferica
controllo documentale a
posteriori in loco -irregolarità di tipo amministrativo
72/2004 Por
2000/2006 misura 4.07
24.164,00 24.164,00 Ufficio speciale
controlli di secondo livello
controllo documentale a
posteriori in loco- irregolarità di tipo amministrativo
73/2004 Por
2000/2006 misura 4.07
10.000,00 10.000,00 Ufficio speciale
controlli di secondo livello
controllo documentale a
posteriori in loco-irregolarità di tipo amministrativo
74/2004 Por
2000/2006 misura 4.07
10.000,00 10.000,00 Ufficio speciale
controlli di secondo livello
controllo documentale a
posteriori in loco- irregolarità di tipo amministrativo
13/2005 Por
2000/2006 misura 4.10
79.999,58 0,00
Assessorato agricoltura-
Dipartimento foreste servizi tecnici
controllo in loco- mancata e scorretta esecuzione dei lavori
33/2005 Por
2000/2006 misura 4.06
35.997,00 0,00 Ispettorato provinciale
agricoltura
controllo dell'attività-
cessione ramo aziendale
34/2005 Por
2000/2006 misura 4.06
279.806,32 0,00 Ispettorato provinciale
agricoltura controllo dell'attività mancata produzione
documenti
Irregolarità e frodi in materia agricola
226
Scheda Olaf anno
POR 2000/2006 misura
importo spesa irregolare
importo da recuperare
organismi accertatori
tipo di irregolarità fase di
accertamento
35/2005 Por
2000/2006 misura 4.11
389.501,81 389.501,81 Ufficio speciale
controlli di secondo livello
controllo documentale a
posteriori in loco- errata imputazione
al programma operativo
36/2005 Por
2000/2006 misura 4.09
390.375,00 390.375,00
Assessorato agricoltura- dipartimento
interventi strutturali
opere finanziate non completate entro i
termini
49/2005 117.712,77 117.712,77 Procura della repubblica
indagine giudiziaria
98/2005 Por
2000/2006 misura 4.07
6.041,00 6.041,00 Ispettorato
provinciale agricoltura
controllo dell'attività-
requisiti mancanti
101/2005 Por
2000/2006 misura 4.07
6.041,00 6.041,00 Ispettorato
provinciale agricoltura
controllo dell'attività-
requisiti mancanti
102/2005 Por
2000/2006 misura 4.07
10.000,00 10.000,00 Ispettorato
provinciale agricoltura
controllo dell'attività-
requisiti mancanti
2/2006 Por
2000/2006 misura 4.15
500.000,00 0,00 Comune di Castiglione
controllo in loco - realizzazioni di
opere non previste
3/2006 Por
2000/2006 misura 4.07
24.164,00 12.082,00
Assessorato agricoltura
dipartimento interventi strutturali
controllo documentale a
posteriori -assenza documentazione necessaria al
perfezionamento della pratica
11/2006 Por
2000/2006 misura 4.06
246.670,34 76.713,71 Guardia di finanza
controllo documentale a
posteriori in loco- mancato utilizzo
dell'anticipo e lavori non ultimati
13/2006 Por
2000/2006 misura 1.09
1.106.809,16 59.738,55 Assessorato agricoltura
dipartimento foreste
controllo in loco- mancata esecuzione
dei lavori entro i termini
26/2006 Por
2000/2006 misura 4.06
25.106,00 0,00 Regione siciliana
altri controlli - inottemperanza agli obblighi giustificativi
delle somme utilizzate
27/2006 Por
2000/2006 misura 4.06
59.352,00 0,00 Regione siciliana
altri controlli inottemperanza agli obblighi giustificativi
delle somme utilizzate
28/2006 Por
2000/2006 misura 4.06
39.264,00 0,00 Regione siciliana altri controlli - difformità nella rendicontazione
29/2006 Por
2000/2006 misura 4.15
121.072,00 0,00 Regione siciliana
altri controlli -mancata
realizzazione delle opere nei termini
previsti
Irregolarità e frodi in materia agricola
227
Scheda Olaf anno
POR 2000/2006 misura
importo spesa irregolare
importo da recuperare
organismi accertatori
tipo di irregolarità fase di
accertamento
30/2006 Por
2000/2006 misura 4.09
18.388.206,00 18.388.206,00 Regione siciliana
controllo documentale ex
post- irregolarità ai sensi del
reg.2988/95
33/2006 por
2000/2006 misura 4.06
86.658,56 86.658,56 Guardia finanza
indagine giudiziaria- falsa attestazione
della ditta fornitrice dei lavori
46/2006 Por
2000/2006 misura 4.07
6.041,00 6.041,00 Ispettorato
provinciale agricoltura
controllo dell'attività-
requisiti mancanti
47/2006 Por
2000/2006 misura 4.07
6.041,00 6.041,00 Ispettorato
provinciale agricoltura
controllo in loco- la ditta non ha consentito il
regolare svolgimento delle
operazioni di controllo
55/2006 Por
2000/2006 misura 4.07
6.041,00 6.041,00 Ispettorato
provinciale agricoltura
controllo in loco- la ditta non ha consentito il
regolare svolgimento delle
operazioni di controllo
56/2006 Por
2000/2006 misura 4.07
6.041,00 6.041,00 Ispettorato
provinciale agricoltura
controllo in loco- la ditta non ha consentito il
regolare svolgimento delle
operazioni di controllo
88/2006 Por
2000/2006 misura 4.07
20.000,00 20.000,00 Regione siciliana
controllo documentale a
posteriori - mancata presentazione della
contabilità
89/2006 Por
2000/2006 misura 4.07
20.000,00 20.000,00 Regione siciliana
controllo documentale a
posteriori- mancata presentazione della
contabilità
90/2006 Por
2000/2006 misura 4.07
20.000,00 20.000,00 Regione siciliana
controllo documentale a posteriori- inizio
attività antecedente alla presentazione
dell'istanza
113/2006 Por
2000/2006 misura 4.09
7.600.001,00 3.776.501,00 Regione siciliana
inchiesta iniziale- truffa- false fatturazione- procedimento
penale
114/2006 Por
2000/2006 misura 4.09
2.882.600,00 0,00 Regione siciliana
inchiesta iniziale- truffa- false fatturazione- procedimento
penale
115/2006 Por
2000/2006 misura 4.09
1.343.940,00 512.185,00 Guardia di finanza
inchiesta iniziale- truffa- false fatturazione- procedimento
penale
131/2006 Por
2000/2006 misura 4.06
83.378,44 33.351,37 Guardia di finanza
controllo documentale a
posteriori in loco -false fatturazioni
Irregolarità e frodi in materia agricola
228
Scheda Olaf anno
POR 2000/2006 misura
importo spesa irregolare
importo da recuperare
organismi accertatori
tipo di irregolarità fase di
accertamento
6/2007 Por
2000/2006 misura 4.06
332.513,00 133.006,00 Guardia di finanza
controllo documentale a
posteriori -controllo fiscale
25/2007 Por
2000/2006 misura 4.09
1.932.048,00 1.932.048,00 Regione siciliana inchiesta giudiziaria
120/2007 Por
2000/2006 misura 4.09
1.971.574,00 985.787,00 Regione siciliana n.d.
3/2008 Por
2000/2006 misura 4.06
300.336,00 150.168,00 Ispettorato provinciale agricoltura
controllo dell'attività: omessa comunicazione inizio
dei lavori
4/2008 Por
2000/2006 misura 4.06
273.294,00 136.648,00 Ispettorato provinciale agricoltura
controllo dell'attività: omessa comunicazione fine
dei lavori
5/2008 Por
2000/2006 misura 4.06
247.960,00 123.980,00 Ispettorato provinciale agricoltura
controllo dell'attività- opere realizzate in modo
incompleto
6/2008 Por
2000/2006 misura 4.06
225.000,00 112.500,00 Ispettorato provinciale agricoltura
controllo dell'attività -mancata
realizzazione
7/2008 Por
2000/2006 misura 4.06
78.026,00 39.013,00 Ispettorato provinciale agricoltura
controllo dell'attività -mancato inizio dei lavori entro i termini
8/2008 Por
2000/2006 misura 4.09
7.717.000,00 0,00 Regione siciliana inchiesta giudiziaria-
truffa
9/2008 Por
2000/2006 misura 4.06
94.554,00 47.277,00 Ispettorato provinciale agricoltura
controllo dell'attività -irregolarità
amministrative
10/2008 Por
2000/2006 misura 4.06
230.106,00 115.053,00 organismo fuori
thesaurus reato di tipo ambientale
11/2008 Por
2000/2006 misura 4.06
1.301.394,00 260.279,00 Regione siciliana controllo fiscale illecito contabile
12/2008 Por
2000/2006 misura 4.06
994.508,00 198.902,00 Regione siciliana controllo fiscale illecito contabile
43/2008 Por
2000/2006 misura 4.06
171.164,00 85.582,00 Regione siciliana
altri controlli- mancanza dei requisiti per la concessione dell'aiuto
Irregolarità e frodi in materia agricola
229
Scheda Olaf anno
Por 2000/2006 misura
Importo spesa irregolare
Importo da recuperare
Organismi accertatori
Tipo di irregolarità fase di
accertamento
46/2008 Por
2000/2006 misura 4.07
20.000,00 20.000,00 Regione siciliana controllo successivo-
mancanza dei requisiti
47/2008 Por
2000/2006 misura 4.11
111.750,00 33.524,00 Ismea
altri controlli- non pagamento quote ammortamento e
truffa
55/2006 Por
2000/2006 misura 4.07
6.041,00 6.041,00 Ispettorato provinciale agricoltura
controllo in loco- la ditta non ha consentito il
regolare svolgimento delle
operazioni di controllo
56/2006 Por
2000/2006 misura 4.07
6.041,00 6.041,00 Ispettorato provinciale agricoltura
controllo in loco- la ditta non ha consentito il
regolare svolgimento delle
operazioni di controllo
88/2006 Por
2000/2006 misura 4.07
20.000,00 20.000,00 Regione siciliana
controllo documentale a
posteriori - mancata presentazione della
contabilità
89/2006 Por
2000/2006 misura 4.07
20.000,00 20.000,00 Regione siciliana
controllo documentale a
posteriori- mancata presentazione della
contabilità
90/2006 Por
2000/2006 misura 4.07
20.000,00 20.000,00 Regione siciliana
controllo documentale a posteriori- inizio
attività antecedente alla presentazione
dell'istanza
113/2006 Por
2000/2006 misura 4.09
7.600.001,00 3.776.501,00 Regione siciliana
inchiesta iniziale- truffa- false fatturazione-
procedimento penale
114/2006 Por
2000/2006 misura 4.09
2.882.600,00 0,00 Regione siciliana
inchiesta iniziale- truffa- false fatturazione-
procedimento penale
115/2006 Por
2000/2006 misura 4.09
1.343.940,00 512.185,00 Guardia di finanza
inchiesta iniziale- truffa- false fatturazione-
procedimento penale
131/2006 Por
2000/2006 misura 4.06
83.378,44 33.351,37 Guardia di finanza
controllo documentale a
posteriori in loco -false fatturazioni
6/2007 Por
2000/2006 misura 4.06
332.513,00 133.006,00 Guardia di finanza
controllo documentale a
posteriori -controllo fiscale
25/2007 Por
2000/2006 misura 4.09
1.932.048,00 1.932.048,00 Regione siciliana inchiesta giudiziaria
120/2007 Por
2000/2006 misura 4.09
1.971.574,00 985.787,00 Regione siciliana n.d.
Irregolarità e frodi in materia agricola
230
Scheda Olaf anno
Por 2000/2006 misura
Importo spesa irregolare
Importo da recuperare
Organismi accertatori
Tipo di irregolarità fase di
accertamento
3/2008 Por
2000/2006 misura 4.06
300.336,00 150.168,00 Ispettorato provinciale agricoltura
controllo dell'attività: omessa comunicazione inizio
dei lavori
4/2008 Por
2000/2006 misura 4.06
273.294,00 136.648,00 Ispettorato provinciale agricoltura
controllo dell'attività: omessa comunicazione fine
dei lavori
5/2008 Por
2000/2006 misura 4.06
247.960,00 123.980,00 Ispettorato provinciale agricoltura
controllo dell'attività- opere realizzate in modo
incompleto
6/2008 Por
2000/2006 misura 4.06
225.000,00 112.500,00 Ispettorato provinciale agricoltura
controllo dell'attività -mancata
realizzazione
7/2008 Por
2000/2006 misura 4.06
78.026,00 39.013,00 Ispettorato provinciale agricoltura
controllo dell'attività -mancato inizio dei lavori entro i termini
8/2008 Por
2000/2006 misura 4.09
7.717.000,00 0,00 Regione siciliana inchiesta giudiziaria-
truffa
9/2008 Por
2000/2006 misura 4.06
94.554,00 47.277,00 Ispettorato provinciale agricoltura
controllo dell'attività -irregolarità
amministrative
10/2008 Por
2000/2006 misura 4.06
230.106,00 115.053,00 organismo fuori
thesaurus reato di tipo ambientale
11/2008 Por
2000/2006 misura 4.06
1.301.394,00 260.279,00 Regione siciliana controllo fiscale illecito contabile
12/2008 Por
2000/2006 misura 4.06
994.508,00 198.902,00 Regione siciliana controllo fiscale illecito contabile
43/2008 Por
2000/2006 misura 4.06
171.164,00 85.582,00 Regione siciliana
altri controlli- mancanza dei requisiti per la concessione dell'aiuto
46/2008 Por
2000/2006 misura 4.07
20.000,00 20.000,00 Regione siciliana controllo successivo-
mancanza dei requisiti
47/2008 Por
2000/2006 misura 4.11
111.750,00 33.524,00 Ismea
altri controlli- non pagamento quote ammortamento e
truffa
48/2008 Por
2000/2006 misura 4.11
144.185,00 43.256,00 Ismea
altri controlli- non pagamento quote ammortamento e
truffa
52/2008 Por
2000/2006 misura 4.15
224.067,00 123.237,00 organismo fuori
thesaurus altri controlli -irregolarità
Irregolarità e frodi in materia agricola
231
Scheda olaf anno
Programma Leader misura
importo spesa irregolare
importo da recuperare
organismi accertatori
tipo di irregolarità fase di
accertamento
22/2006
programma comunitario leader -II misura B
76.703,68 76.703,68 Guardia di finanza indagine giudiziaria - falsa fatturazione dei costi sostenuti
23/2006
programma comunitario leader II- misura B
117.493,94 117.493,94 Guardia di finanza indagine giudiziaria - falsa fatturazione dei costi sostenuti
Importo totale 50.763.258,97 28.847.621,77
Fonte: elaborazione della Corte dei conti Sez. controllo per la Regione siciliana da segnalazioni OLAF
# Si rinvia alle considerazioni espresse in calce al prospetto pubblicato a pag. 53 e 98.
Tabella – irregolarità e frodi FEAOG-G
Feoga garanzia irregolarità
numero scheda olaf
OP settore importo irregolarità
organismo accertatore
stato del recupero*
PR.
2003/000024 Agea zootecnia 10.291,17 Guardia di Finanza 11.761,72
2003/000073 Agea zootecnia 67.276,22 Guardia di Finanza
2003/000090 Agea zootecnia 38.159,35 Guardia di Finanza CT
2003/000092 Agea zootecnia 7.480,07 Guardia di Finanza ME
2003/000093 Agea zootecnia 6.410,15 Guardia di Finanza 6.873,33 ME
2004/000003 Agea zootecnia 29.500,11 Guardia di Finanza 6.300,00 CT
2004/000037 Agea
zootecnia 35.664,31 Guardia di Finanza CT
2004/000076 Agea
zootecnia 39.627,01 Guardia di Finanza CT
2005/001111 Agea
ortofrutta 154.378,93 Corpo
forestale 159.936,31
2005/001168 Agea
zootecnia 18.780,62 Guardia di Finanza 18,780,62 ME
2005/001170 Agea
zootecnia 4.507,50 Guardia di Finanza 4.507,50 EN
2005/001219 Agea ortofrutta 781.975,23 Prefettura 58.637,11 Cl
2005/001221 Agea
ortofrutta 594.309,80 Guardia di Finanza 594.309,80 PA
2005/001222 Agea
ortofrutta 634.184,14 Guardia di Finanza 634.184,14 PA
2005/001223 Agea
ortofrutta 809.481,17 Guardia di Finanza 809.481,17 PA
2006//001307 Agea
zootecnia 22.584,42 Min.
Giustizia 22.584,42 EN
2006/001310 Agea zootecnia 13.721,56 Isp.
Rep.frodi 13.721,56 PA
2006/001313 Agea zootecnia 24.356,99 Min.
Giustizia 24.356,98 EN
2006/001492 Agea
zootecnia 20.284,82 Min.
Giustizia 20.284,82 EN
2007/001704 Agea
ortofrutta 21.833,41 Min. Pol. Agric. 23.934,91
Irregolarità e frodi in materia agricola
232
numero scheda olaf
OP settore importo irregolarità
organismo accertatore
stato del recupero*
PR
2007/001706 Agea
zootecnia 11.583,17 Guardia di Finanza TP
2007/001731 Agea
domanda unica 143.351,11 Guardia di Finanza ME
2007/001736 Agea
domanda unica 63.761,83 Guardia di Finanza CT
2007/001737 Agea
domanda unica 158.619,54 Guardia di Finanza EN
2007/001740 Agea
zootecnia 23.559,00 Guardia di Finanza SR
2007/001742 Agea domanda
unica 14.456,01 Guardia di Finanza 3.958,00 AG
2007/001747 Agea
zootecnia 16.405,23 Guardia di Finanza TP
2007/001750 Agea
zootecnia 86.893,78 Guardia di Finanza ME
2007/001753 Agea
zootecnia 6.615,86 Min.
Giustizia 6.615,86 AG
2007/001754 Agea
zootecnia 14.191,01 Min.
Giustizia AG
2007/001755 Agea domanda
unica 36.525,77 Guardia di Finanza ME
2007/001756 Agea
zootecnia 10.964,80 Guardia di Finanza AG
2007/001757 Agea
zootecnia 5.008,90 Guardia di Finanza 4.243,50 AG
2007/001759 Agea
zootecnia 14.706,17 Min.
Giustizia AG
2007/001760 Agea
zootecnia 13.268,84 Guardia di Finanza AG
2007/001761 Agea
zootecnia 21.495,26 Guardia di Finanza AG
2007/001765 Agea
zootecnia 140.028,92 Guardia di Finanza ME
2007/001767 Agea
zootecnia 8.443,40 Guardia di Finanza 3.877,44 AG
2007/001770 Agea
agroambientale 13.645,14 Guardia di Finanza ME
2007/001771 Agea domanda
unica 21.051,45 Guardia di Finanza RG
2007/001772 Agea
agroambientale 11.271,07 Guardia di Finanza RG
2007/001773 Agea
lattiero cas. 8.777.070,40 Guardia di Finanza PA
2007/001847 Agea
zootecnia 16.057,67 Guardia di Finanza AG
2007/001848 Agea
zootecnia 11.591,17 Guardia di Finanza AG
2007/001849 Agea
zootecnia 23.762,41 Guardia di Finanza EN
2007/001851 Agea
zootecnia 23.456,53 Guardia di Finanza AG
2007/001861 Agea
zootecnia 15.295,19 Guardia di Finanza AG
2007/001862 Agea
zootecnia 6.219,07 Guardia di Finanza 6.219,07 AG
2007/001864 Agea
zootecnia 26.955,69 Guardia di Finanza PA
2007/001867 Agea
zootecnia 33.593,74 Guardia di Finanza ME
2007/001869 Agea
zootecnia 28.926,35 Guardia di Finanza PA
2007/001873 Agea
zootecnia 15.931,66 Corpo
Forestale 8.420,81
2007/001897 Agea
zootecnia 33.172,13 Guardia di Finanza AG
Irregolarità e frodi in materia agricola
233
numero scheda olaf
OP settore importo irregolarità
organismo accertatore
stato del recupero*
PR
2007/001898 Agea
ceriali 14.117,83 Guardia di Finanza PA
2007/001961 Agea
zootecnia 10.862,69 Guardia di Finanza AG
2007/001963 Agea
ortofrutta 284.618,03 Guardia di Finanza SR
2007/001964 Agea
ortofrutta 64.510,47 Guardia di Finanza SR
2007/001966 Agea
ortofrutta 507.934,34 Guardia di Finanza SR
2007/001967 Agea
ortofrutta 113.237,98 Guardia di Finanza SR
2007/001968 Agea
ortofrutta 287.393,02 Guardia di Finanza SR
2007/001969 Agea
ortofrutta 362.587,90 Guardia di Finanza SR
2007/001970 Agea
ortofrutta 267.176,56 Guardia di Finanza SR
2007/001975 Agea
ortofrutta 20.124,24 Guardia di Finanza AG
2007/001976 Agea
ortofrutta 543.034,45 Guardia di Finanza SR
2007/001977 Agea
ortofrutta 649.159,42 Guardia di Finanza SR
2007/001978 Agea
ortofrutta 354.152,19 Guardia di Finanza SR
2007/001979 Agea
ortofrutta 828.347,14 Guardia di Finanza SR
2007/001981 Agea
ortofrutta 489.061,26 Guardia di Finanza SR
2007/001982 Agea
ortofrutta 536.376,90 Guardia di Finanza SR
2007/001983 Agea
ortofrutta 399.691,97 Guardia di Finanza SR
2007/002057 Agea
zootecnia 10.533,99 Guardia di Finanza AG
2007/002065 Agea
ceriali 48.562,51 Guardia di Finanza 15.423,88 PA
2007/002086 Agea
zootecnia 17.419,21 Guardia di Finanza AG
2007/002118 Agea
zootecnia 38.593,89 Guardia di Finanza PA
2007/002126 Agea
promozione 486.142,00 Corpo
Forestale
2007/002127 Agea
ceriali 10.112,17 Min.
Giustizia CT
2007/002129 Agea
zootecnia 13.467,75 Guardia di Finanza AG
2007/002156 Agea
zootecnia 16.585,52 Guardia di Finanza AG
2007/002203 Agea
zootecnia 39.172,90 Guardia di Finanza CT
2007/002205 Agea
seminativi 57.036,58 Guardia di Finanza CT
2008/000031 Agea
premio unico 85.331,00 Min.
Giustizia EN
2008/000122 Agea
ortofrutta 25.132.884,59 Guardia di Finanza ME
2008/000130 Agea
zootecnia 13.555,28 Guardia di Finanza CT
2008/000147 Agea
ortofrutta 221.120,02 Guardia di Finanza SR
2008/000151 Agea
zootecnia 14.928,75 Min.
Giustizia Cl
2008/000176 Agea
zootecnia 22.582,75 Guardia di Finanza TP
Irregolarità e frodi in materia agricola
234
numero scheda olaf
OP settore importo irregolarità
organismo accertatore
stato del recupero*
PR
2008/000177 Agea
zootecnia 11.442,63 Guardia di Finanza AG
2008/000180 Agea
zootecnia 51.060,22 Min.
Giustizia ME
Totale 45.205.603,40 2.439.632,33 *L' importo del recupero è comprensivo di interessi. Fonte: elaborazione Corte dei conti – Sez. controllo per la Regione siciliana su dati AGEA
Irregolarità e frodi in materia agricola
235
SINTESI DELLA RELAZIONE DELLA SEZIONE DI CONTROLLO CAMPANIA
IRREGOLARITA’ E FRODI IN MATERIA DI POLITICA AGRICOLA
Le risorse destinate al FEAOG-O per il POP 1994-1999 ammontano ad €
600.913.000 distribuite secondo il seguente prospetto:
(in Euro)
POP 1994-1999 Risorse
complessive previste
Quota comunitaria prevista
Pagamenti FEOGA al 31.03.2003
Sotto-programma 4.1 218.922.000 109.464.000 81.330.031,99 Sotto-programma 4.2 108.144.000 69.001.000 52.101.720,02 Sotto-programma 4.3 17.754.000 10.651.000 8.453.816,63 Sotto-programma 4.4 233.025.000 107.044.000 89.017.613,26 Sotto-programma 4.5 23.068.000 9.865.000 9.392.574,58 Totale 600.913.000 306.025.000 240.295.756,48
Fonte: Regione Campania – AGC 11
Per la gestione ed attuazione degli interventi cofinanziati dal Feoga,
nell’ambito del POP 1994-99, la Regione si è avvalsa inizialmente solo degli uffici
dell’Area Generale di coordinamento Sviluppo Attività Settore Primario, per poi
coinvolgere anche i Settori Agricoltura della Regione (sia centrali che decentrati)
per lo svolgimento dell’istruttoria. E’ stata prevista, altresì, la costituzione di sette
“Nuclei tecnico-amministrativi”, comprendenti personale incardinato sia nei Settori
centrali che in quelli decentrati, per un totale di 103 unità.
Per il POR 2000-2006, le risorse destinate al FEAOG-O, pari
complessivamente ad € 1.097.659.933, risultano assegnate in prevalenza all’Asse
IV “Sviluppo Locale” e in parte all’Asse I “Risorse Naturali”:
Irregolarità e frodi in materia agricola
236
(in Euro)
POR 2000-2006 Risorse
complessive previste
Quota comunitaria prevista
Impegni al 31.12.2008
Pagamenti al 31.12.2008
Asse I RISORSE NATURALI 1.3 sistemazione idraulico forestale e tutela delle risorse naturali
153.856.440 115.392.329 149.502.106 140.121.296,88
1.4 gestione delle risorse idriche in agricoltura
195.000.000 146.250.001 191.751.933 180.949.426,88
Asse IV SVILUPPO LOCALE 4.8 Ammodernamento strutturale delle aziende agricole
203.293.334 142.305.333 200.384.465 173.398.161,63
4.9 Adeguamento strutt. e prod. degli impianti di trasform., valorizz. e commercializz.
dei prodotti agricoli
44.186.008 30.930.204 45.617.600 44.164.832,08
4.10 Ricomposizione fondiaria 7.553.900 3.836.782 7.755.420 5.944.026,77 4.11 servizi essenziali per l’economia e la popolazione rurale
30.851.877 21.109.180 30.581.902 24.146.623,50
4.12 interventi per il miglioramento dei villaggi rurali e per la protezione e la tutela del patrimonio rurale
136.268.815 95.354.115 138.621.512 119.758.109,85
4.13 interventi per favorire la diversific. delle attiv. agricole e lo sviluppo di quelle affini allo scopo di implementare fonti alternative di reddito
11.206.700 7.844.691 11.235.150 9.969.537,94
4.14 incentivazione di attività turistiche ed artigianali
64.058.382 31.711.616 73.950.935 57.439.422,18
4.15 primo insediamento dei giovani agricoltori
67.150.002 33.575.000 64.300.000 64.186.000,00
4.16 formazione degli operatori agricoli e forestali
10.414.178 7.810.634 10.410.001 9.362.706,90
4.17 interventi di sostegno alle foreste e alla silvicoltura
21.940.299 15.358.208 21.212.971 20.595013,12
4.18 avviamento di servizi di sostituzione e di assistenza alla gestione delle aziende agricole
4.850.000 2.727.907 4.558.593 3.816.879,63
4.19 commercializzazione di prodotti di qualità
250.000 175.000 254.997 245.886,43
4.20 sviluppo e miglioramento delle infrastrutture rurali connesse allo sviluppo dell’agricoltura
140.379.998 105.285.000 133.414.724 119.355.177,62
4.24 gestione di strategie integrate di sviluppo rurale da parte dei partenariati locali
6.400.000 4.480.000 6.398.954 3.465.131,33
Totale FEOGA 1.097.659.933 764.146.000 1.089.951.263 976.918.232,74 Fonte: Regione Campania – AGC 11
Le misure cofinanziate dal Feoga hanno trovato attuazione mediante
procedure differenziate a seconda che fossero a titolarità regionale ovvero a regia
regionale.
Le misure a titolarità regionale sono state attuate direttamente dalla
Irregolarità e frodi in materia agricola
237
Giunta regionale attraverso i Settori Centrali dell’Area Generale di Coordinamento
n.11 (Sviluppo Attività Settore Primario), competenti per materia.
Nei progetti a regia regionale, invece, la Regione ha implementato un
nuovo modello organizzativo, delegando alle Province lo svolgimento di alcune
funzioni amministrative connesse alla realizzazione degli interventi di competenza
dei Comune e di privati, ad eccezione di quelli previsti dalle misure 4.9
(Adeguamento strutturale e produttivo degli impianti di trasformazione,
valorizzazione e commercializzazione dei prodotti agricoli) e 4.19
(Commercializzazione di prodotti di qualità), che sono state attuate con il supporto
dei settori decentrati dell’Agricoltura e delle Foreste (STAPA e STAPF) della Regione
Campania.
La gestione delle misure, sia a titolarità che a regia, ha avuto luogo, poi,
attraverso due distinte articolazioni: un Servizio Tecnico (per le Province: Unità
Operativa I), che ha provveduto a selezionare i progetti ed ad attribuire i contributi,
e un Servizio amministrativo (per le Province: Unità Operativa 2), che si occupava
della gestione finanziaria degli interventi ammessi al finanziamento, ciò anche al
fine di rafforzare processi di gestione corretti e trasparenti.
Per l’attuazione delle misure cofinanziate dal Feoga-O, l’AdG, incardinata
presso la Giunta Regionale, svolgeva le proprie funzioni attraverso il Coordinatore
dell’Area Agricoltura ed i relativi Settori centrali e decentrati.
Invece, l’AdP, responsabile della certificazione e della dichiarazione delle
spese alla Comunità Europea, veniva affidata al Dirigente del Settore Bilancio e
Credito agrario, che curava il riscontro dei pagamenti attraverso una Unità di
Certificazione.
Per il supporto tecnico, l’AGC 11 si è avvalsa di un gruppo di esperti, i quali
hanno fornito assistenza tecnica al Coordinatore dell’Area e ai Settori impegnati
nella verifica della conformità degli interventi con le disposizioni comunitarie e
nell’azione di indirizzo, coordinamento, sorveglianza e valutazione delle misure,
nonché nel monitoraggio dello stato d’avanzamento degli interventi e nella gestione
del sistema informativo.
A differenza di quanto avvenuto per il POP 1994-1999, nell’ambito del POR
2000-2006 è stato previsto un Internal Audit, composto da due dei componenti del
Gruppo di Assistenza Tecnica, da due Tecnici convenzionati e da un Funzionario con
Posizione Organizzativa del Settore Bilancio e Credito Agrario con la funzione di
Responsabile del gruppo di Audit.
In ordine alle modalità di pagamento, per il POP 1994-99, le istanze
presentate, dopo essere state istruite dai competenti settori tecnico-amministrativi,
Irregolarità e frodi in materia agricola
238
venivano ammesse a finanziamento con delibera di Giunta. Previa presentazione di
garanzia fideiussoria, il beneficiario poteva richiedere un’anticipazione del
contributo.
L’Autorità di Gestione, nell’attività di controllo di primo livello, si è
avvalsa di n. 135 unità di personale, tutti dottori agronomi e periti agrari, impiegati
a tempo pieno nell’ambito del rispettivo settore di appartenenza. Per i controlli
effettuati, invece, dagli enti attuatori e dalle stazioni appaltanti, le risorse umane da
impiegare erano di volta in volta individuate sulla base delle specifiche competenze
richieste.
Per quanto riguarda l’Autorità di Pagamento, la struttura di verifica dei dati
di spesa era composta da n. 2 funzionari con professionalità agronomiche, impiegati
a tempo pieno nell’attività di certificazione.
Alle attività di “controllo di II livello” hanno partecipato organi interni
all’Amministrazione oltre ad un valutatore intermedio e finale (ATI SIM spa., ESA
srl, GICO spa., CONSULTING srl. e LONDON CURT spa.) ed un valutatore
indipendente (ATI Deloitte & Touche).
Sempre nell’ambito del POP 1994-1999, per la verifica del rispetto delle
norme, sono stati svolti controlli a sondaggio, in ordine all’applicazione delle
disposizioni da parte dei Soggetti e dei Settori interessati. Gli accertamenti
venivano effettuati, prima dell’emissione del Decreto di Concessione, da parte dei
Funzionari dei Settori Tecnici Amministrativi Provinciali Agricoltura (S.T.A.P.A.) e,
per talune tipologie di intervento, in collaborazione con il Settore Centrale
interessato, in fase di attuazione dell’intervento. Al momento della richiesta di
saldo, veniva effettuato il collaudo da parte di un tecnico diverso da quello
impegnato nella fase istruttoria. Un ulteriore controllo di tipo amministrativo-
contabile, prima della liquidazione del contributo, veniva effettuato da un ufficio
apposito dello S.T.A.P.A..
Nell’ottica di fornire un più adeguato controllo nell’attivazione delle misure
del P.O.P. Campania 1994–1999 sono state formalizzate apposite Piste di Controllo
in riferimento alla normativa prevista dal Regolamento 2064/97.
Nei casi di accertamento di irregolarità, si è provveduto alla revoca ovvero
alla rideterminazione delle agevolazioni concesse, nonché all’adozione di ogni altro
provvedimento necessario a tutelare gli interessi della Pubblica Amministrazione.
Nell’ambito del POR 2000-2006, il sistema dei controlli di I livello è
riprodotto secondo la seguente articolazione:
Irregolarità e frodi in materia agricola
239
P.O.R. Campania 2000-2006
Interventi cofinanziati dal Feoga-O
ARTICOLAZIONE DEL SISTEMA DEI CONTROLLI DI 1° LIVELLO
OPERAZIONI DI CONTROLLO SOGGETTI PREPOSTI
Verifica delle autocertificazioni sottoscritte dai richiedenti i finanziamenti delle misure
Ente attuatore
Verifica della fascicolazione e archiviazione della documentazione relativa ai progetti presentati
Responsabile di Misura
Verifica dell’iter di selezione delle istanze e di attuazione del progetti ammessi
Responsabile di Misura
Verifica dell’iter della certificazione delle spese Responsabile di Misura U. di Monitoraggio U. di Certificazione A. di Pagamento
Verifica dell’attuazione e dell’avanzamento finanziario delle misure
Gruppo “Controllo di Gestione
Consulenza e verifica dell’efficienza del sistema dei controlli di 1° livello
Gruppo “AUDIT Interno
I controlli effettuati dall’AdP hanno avuto l’obiettivo di verificare la
conformità dei dati di spesa certificati dai RdM alle disposizioni normative vigenti.
Per le verifiche relative al rispetto della percentuale di partecipazione ai fondi e del
limite massimo di spesa per progetto e per misura, l’Autorità di Pagamento ha
utilizzato i rendiconti sintetici trimestrali, validati dai Responsabili di misura,
rispetto ai quali in automatico applica un apposito algoritmo su tutti i progetti
rendicontati.
Per quanto concerne le verifiche relative al rispetto del periodo
d’ammissibilità delle spese, alla contabilità relativa al finanziamento dei progetti ed
alla sussistenza di documenti contabili aventi valore probatorio, l’AdP ha effettuato
controlli a campione sui destinatari finali.
Per completezza, si rappresenta che il POR è stato oggetto di tre Audit, di cui
uno da parte della Corte dei Conti Europea e due della Commissione: la prima si è
svolta dal 12 al 16 settembre 2005, quelli della Commissione invece si sono tenuti
dal 27 ottobre al 14 novembre 2003 e dal 2 al 6 ottobre 2006. A seguito di tali
controlli e delle integrazioni fornite dalla Regione Campania, non sono emersi rilievi
sul sistema dei controlli.
La bassa incidenza delle irregolarità riscontrate nell’ambito delle misure
cofinanziate dal Feoga, pari a circa l’1% della dotazione finanziaria, non ha indotto
l’Amministrazione ad estendere i controlli all’intero Programma.
Irregolarità e frodi in materia agricola
240
Qualora le irregolarità presentino gli estremi per l’applicazione di sanzioni di
carattere amministrativo o penale, l’Ufficio competente del Soggetto Attuatore
concedente provvede a contestare al beneficiario le anomalie riscontrate,
concedendo termini perentori per la presentazione di memorie e documenti. Nel
caso di mancato riscontro ovvero nel caso di deduzioni che non consentano di
chiarire le anomalie contestate, l’Ufficio provvede a segnalarle all’Autorità
Giudiziaria e, contestualmente, ad adottare un provvedimento di revoca o
sospensione cautelare dell’efficacia del decreto di concessione relativo. Analogo
provvedimento viene adottato per irregolarità comunicate dall’Autorità Giudiziaria a
carico di beneficiari di contributi.
L’Autorità di Pagamento registra ed aggiorna l’elenco dei debitori di ogni
singola misura, effettuando trimestralmente il riscontro con i soggetti attuatori.
Inoltre, da comunicazione alla CE, all’OLAF, per il tramite del Dipartimento per il
coordinamento delle politiche comunitarie, all’Autorità di gestione ed al Controllo di
II livello, delle irregolarità segnalate dagli stessi Enti attuatori e aggiornate
trimestralmente.
Con riferimento ai casi già chiusi ed in itinere, relativamente al POP
Campania 1994/99 il numero di irregolarità riscontrate è pari a 8, di cui 5 risultano
archiviate a favore dei beneficiari; per i restanti tre casi sono in corso dei
contenziosi giudiziari. Di seguito è riportata la tabella relativamente ai casi suddetti,
suddivisi per misura, per tipologia e con l’indicazione del soggetto che ha
individuato l’irregolarità ed il relativo importo, nonché lo stato di avanzamento del
contenzioso in corso.
POP CAMPANIA 1994-1999 - CASI IN ITINERE
MISURA SETTORE
COMPETENTEPROV.
IMPORTO
IRREGOLARE
LIQUIDATO
IMPORTO DA
RECUPERARE INTERESSI
INTERESSI
DA
RECUPERARE
TOTALE
RECUPERATO NOTE
4.4.2 IPA BN 1.509.386,38 1.509.386,38 156.914,11 156.914,11 0,00
Giudizio
pendente
davanti al
TAR
4.4.2 IPA AV 2.065.827,00 2.065.827,00 438.323,21 438.323,21 0,00
Giudizio
pendente al
Cons. di Stato
4.4.2 IPA SA 1.507.864,61 1.507.864,61 318.489,79 318.489,79 0,00
Giudizio
pendente
davanti al
TAR
TOTALE 5.083.077,99 5.083.077,99 913.727,11 913.727,11 0,00
Fonte: Regione Campania – AGC 11
Irregolarità e frodi in materia agricola
241
Relativamente al POR 2000-2006, i casi di irregolarità ancora in itinere
sono riportati nella tabella che segue, contenente i dati relativi a ciascun caso,
distinti per Misura e per tipologia, con l’indicazione dell’importo da recuperare
nonché lo stato di avanzamento del contenzioso in corso.
POR 2000-2006 - REGISTRO DEBITORI - IRREGOLARITA' - CASI APERTI #
Misura Importo da recuperare
Capitale recuperato
capitale residuo da recuperare
Annotazione Tipologia di irregolarità
4.14 55.789,48 0,00 55.789,48 contributo comunitario < 10.000 euro
Azione non completata
4.14 35.419,11 0,00 35.419,11 La Provincia ha proceduto all'escussione della polizza fideiussoria.
Mancato rispetto degli obblighi assunti
4.8 55.991,40 0,00 55.991,40 Azione giudiziaria per recupero somme
mancato rispetto dei termini
4.14 28.245,30 0,00 28.245,30 La Provincia ha preannunciato di aver effettuato il recupero
Mancato rispetto degli obblighi assunti
4.14 48.016,68 0,00 48.016,68 La Provincia ha preannunciato di aver effettuato il recupero
Mancato rispetto degli obblighi assunti
4.15 25.000,00 0,00 25.000,00 Trasmessa istanza all'ufficio legale
certificati falsi o falsificati
4.15 25.000,00 0,00 25.000,00 Procedura amministrativa in corso
documenti mancanti o incompleti
4.15 25.000,00 0,00 25.000,00 Procedura amministrativa in corso
Mancato rispetto degli obblighi assunti
4.15 25.000,00 0,00 25.000,00 Procedimento giudiziario in corso
documenti mancanti o incompleti
4.15 25.000,00 0,00 25.000,00 Procedura amministrativa in corso
Mancato rispetto degli obblighi assunti
4.15 25.000,00 0,00 25.000,00 Procedura amministrativa in corso
Mancato rispetto degli obblighi assunti
4.8 174.472,66 0,00 174.472,66 Procedura amministrativa in corso
Azione non completata
4.8 194.893,24 0,00 194.893,24 Richiesta escussione polizza Azione non completata 4.12 123.802,80 0,00 123.802,80 Procedura amministrativa in
corso Azione non completata
4.12 35.818,82 0,00 35.818,82 Procedura amministrativa in corso
Azione non completata
4.8 37.632,51 0,00 37.632,51 TAR Campania accoglie sospensiva del provvedimento di revoca
Azione non completata
4.8 192.600,76 0,00 192.600,76 Procedura amministrativa in corso
4.15 25.000,00 14.000,00 11.000,00 Procedura amministrativa in corso
altre irregolarità concernenti il diritto
all'aiuto 4.15 25.000,00 0,00 25.000,00 Procedura amministrativa in
corso altre irregolarità
concernenti il diritto all'aiuto
4.15 25.000,00 0,00 25.000,00 Procedura amministrativa in corso
altri casi di documenti irregolari
4.15 25.000,00 0,00 25.000,00 Procedura amministrativa in corso
documenti di supporto falsificati - altri casi di documenti irregolari
4.15 25.000,00 0,00 25.000,00 Trasmessa istanza all'ufficio legale
altre irregolarità
4.15 25.000,00 0,00 25.000,00 TAR Campania accoglie sospensiva del provvedimento di revoca
documenti mancanti o incompleti
Irregolarità e frodi in materia agricola
242
Misura Importo da recuperare
Capitale recuperato
capitale residuo da recuperare
Annotazione Tipologia di irregolarità
4.15 25.000,00 0,00 25.000,00 Procedura amministrativa in corso
altre irregolarità concernenti il diritto
all'aiuto
4.8 156.659,09 0,00 156.659,09 La Provincia dichiara di aver risolto positivamente il caso e trasmetterà l'aggiornamento (verbale del 23/02/09).
impresa non avente le qualità richieste
4.15 25.000,00 0,00 25.000,00 Procedura amministrativa in corso
altre irregolarità concernenti il diritto
all'aiuto 4.18 66.854,58 0,00 66.854,58 Irregolarità riscontrata dalla
GdF. Il Settore SIRCA ha chiesto alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Ariano Irpino di conoscere lo stato della procedura giudiziaria.
4.8 203.703,38 0,00 203.703,38 Richiesta di escussione polizza fideiussoria
impresa non avente le qualità richieste
4.15 25.000,00 0,00 25.000,00 Procedura amministrativa in corso
altri casi di documenti irregolari
4.15 25.000,00 0,00 25.000,00 Nessuna specifica documenti mancanti o incompleti
4.15 25.000,00 0,00 25.000,00 Trasmessa istanza all'ufficio legale
documenti mancanti o incompleti
4.15 25.000,00 0,00 25.000,00 Trasmessa istanza all'ufficio legale
documenti mancanti o incompleti
4.15 25.000,00 0,00 25.000,00 Trasmessa istanza all'ufficio legale
documenti mancanti o incompleti
4.8 14.640,68 0,00 14.640,68 La Provincia preavvisa che il recupero è stato effettuato e aggiornerà la scheda debitori (verbale del 23/02/09)
Azione non completata
4.22 1.027.529,01 0,00 1.027.529,01 Ricorso al TAR Azione non completata 4.22 714.652,39 0,00 714.652,39 Ricorso al TAR Azione non completata 4.15 25.000,00 0,00 25.000,00 in corso da rec.alla CE 25.000 documenti mancanti o
incompleti 4.14 18.856,43 0,00 18.856,43 La Provincia ha chiesto la
restituzione delle somme indebitamente percepite e l'escussione della polizza fideiussoria
mancato rispetto dei termini
4.8 108.170,58 0,00 108.170,58 La Provincia informa che il ricorso al Consiglio di Stato è stato respinto (verbale del 17/02/09) - Ricorso straordinario al Capo dello Stato respinto
altre irregolarità da parte dell'impresa
4.8 44.773,23 0,00 44.773,23 La Provincia informa che il ricorso al Consiglio di Stato è stato respinto (verbale del 17/02/09)
altre irregolarità da parte dell'impresa
4.15 25.000,00 0,00 25.000,00 Ricorso al TAR dichiarazione falsificata
4.15 25.000,00 0,00 25.000,00 Trasmessa istanza all'ufficio legale
documenti mancanti o incompleti
4.15 25.000,00 0,00 25.000,00 Trasmessa istanza all'ufficio legale
documenti mancanti o incompleti
4.15 bis 25.000,00 0,00 25.000,00 competenza STAPA CePICA di Avellino
documenti mancanti o incompleti - mancato rispetto degli obblighi
assunti
4.15 25.000,00 0,00 25.000,00 in corso da rec.alla CE 25.000 documenti mancanti o incompleti
4.22 867.440,00 0,00 867.440,00 Procedura amministrativa in corso
Irregolarità e frodi in materia agricola
243
Misura Importo da recuperare
Capitale recuperato
capitale residuo da recuperare
Annotazione Tipologia di irregolarità
4.22 739.200,00 0,00 739.200,00 Procedura amministrativa in corso
4.14 34.486,13 0,00 34.486,13 Procedura amministrativa in corso
Mancato rispetto degli obblighi assunti
4.13 90.013,26 0,00 90.013,26 La ditta ha proposto opposizione al decr. ing.vo ed ha avviato giudizio di merito avverso l'A. P.,
documenti commerciali falsificati
4.14 65.455,04 0,00 65.455,04 Avviato procedimento giudiziario (verbale del 26/02/09);
4.8 50.554,24 0,00 50.554,24 La Provincia ha proceduto alla revoca del beneficio concesso ed alla richiesta di restituzione delle somme. Si è proceduto all'escussione della polizza fideiussoria
Mancato rispetto degli obblighi assunti
4.8 70.708,62 0,00 70.708,62 La Provincia ha proceduto alla revoca del beneficio concesso ed alla richiesta di restituzione delle somme. Si è proceduto all'escussione della polizza fideiussoria alla Compagnia
Mancato rispetto degli obblighi assunti
4.22 1.355.697,62 0,00 1.355.697,62 Procedura amministrativa in corso
4.8 110.407,11 0,00 110.407,11 Procedura amministrativa in corso
Azione non completata
4.8 133.346,53 0,00 133.346,53 Procedura amministrativa in corso
4.8 240.173,18 0,00 240.173,18 Procedura amministrativa in corso
Azione non completata
1.3 1.338.432,70 193.058,42 1.145.374,28 recupero parziale nel 1° trim. 09
4.22 859.403,95 0,00 859.403,95 Procedura amministrativa in corso
altre irregolarità da parte dell'impresa
4.8 106.409,48 0,00 106.409,48 Procedura giudiziaria in corso
4.8 86.208,56 0,00 86.208,56 Procedura giudiziaria in corso altre irregolarità da parte dell'impresa
4.15 25.000,00 0,00 25.000,00 sentenza n. 12790/08 del Tribunale di Napoli condanna la ditta alla restituzione del premio
altre irregolarità da parte dell'impresa
4.15 25.000,00 0,00 25.000,00 Azione esecutiva di pignoramento presso terzi innanzi al Tribunale di Nola
altre irregolarità da parte dell'impresa
4.15 25.000,00 0,00 25.000,00 Procedura giudiziaria in corso altre irregolarità da parte dell'impresa
4.15 25.000,00 0,00 25.000,00 Procedura amministrativa in corso
altre irregolarità da parte dell'impresa
4.15 25.000,00 0,00 25.000,00 Procedura giudiziaria in corso altre irregolarità da parte dell'impresa
4.14 39.999,92 0,00 39.999,92 Escussione di polizza fideiussoria.
mancato rispetto dei termini
4.15 25.000,00 0,00 25.000,00 Escussione di polizza fideiussoria in corso.
mancato rispetto degli obblighi
4.15 25.000,00 0,00 25.000,00 Procedura giudiziaria in corso mancato rispetto degli obblighi
4.15 25.000,00 0,00 25.000,00 Procedura giudiziaria in corso mancato rispetto degli obblighi
4.8 42.205,24 0,00 42.205,24 Procedura giudiziaria in corso mancato rispetto dei termini
Irregolarità e frodi in materia agricola
244
Misura Importo da recuperare
Capitale recuperato
capitale residuo da recuperare
Annotazione Tipologia di irregolarità
4.8 58.016,26 0,00 58.016,26 Procedura giudiziaria in corso mancato rispetto dei termini
4.8 26.584,56 0,00 26.584,56 notifica dell'atto di precetto movimenti fittizi
4.8 96.341,22 0,00 96.341,22 Procedura amministrativa in corso
mancato rispetto dei termini
4.8 87.132,54 0,00 87.132,54 Procedura giudiziaria in corso altre irregolarità
4.8 137.213,76 0,00 137.213,76 Procedura giudiziaria in corso contabilità non corretta
4.8 102.793,52 0,00 102.793,52 escussione polizza mancato rispetto dei termini
4.8 6.191,56 0,00 6.191,56 provvedimento di revoca in fase di emissione
spesa non eleggibile
4.8 2.997,87 0,00 2.997,87 provvedimento di revoca in fase di emissione
spesa non legittimata
4.14 59.824,78 0,00 59.824,78 Procedura amministrativa in corso
altre irregolarità
4.14 76.645,96 0,00 76.645,96 Procedura amministrativa in corso
assenza di rendiconto
4.20 88.029,83 0,00 88.029,83 Procedura amministrativa in corso
irregolarità connesse con la destinazione finale
Totale 11.160.435,57 207.058,42 10.953.377,15
Fonte: Regione Campania – AGC 11
# Si rinvia alle considerazioni espresse in calce al prospetto pubblicato a pag. 53 e 98.
La quasi totalità dei casi riguarda le misure la cui attuazione è stata delegata
alle Province sulla base della convenzione stipulata con la Regione.
In materia di garanzie finalizzate al corretto adempimento da parte dei
soggetti beneficiari, è stata utilizzata la garanzia fideiussoria, richiesta a copertura
delle anticipazioni finanziarie in favore dei beneficiari privati. Tale garanzia, per la
quale è sempre stata prevista la clausola “a prima richiesta”, prevedeva il rinnovo
automatico alla scadenza, normalmente coincidente con il collaudo, salvo diversa
comunicazione da parte dell’Amministrazione. In ogni caso, per le misure a
titolarità, il ricorso alle polizze fidejussorie è risultato piuttosto contenuto e non è
stata necessaria l’escussione. In riferimento alle misure a regia regionale, attuate
direttamente dalle Province, complessivamente, sono state invece effettuate 80
escussioni. Gli importi recuperati ammontano a € 120.195,30 per la Provincia di
Napoli, a € 25.000 per la provincia di Benevento ed a € 425.985,86 per la Provincia
di Caserta. I tempi medi di recupero delle somme indebitamente erogate non hanno
superato i due anni, mentre quelli medi intercorsi tra l’individuazione
dell’irregolarità e l’attivazione del procedimento di recupero, per i casi chiusi, sono
da ricomprendersi tra i tre e i sei mesi, per i casi aperti, superano i sei mesi.
Ai sensi dell’art. 8 Reg. CEE 438/2001, è stato istituito il Registro dei debitori
per il recupero delle somme indebitamente percepite; tale registro è gestito
attraverso un foglio in formato excel, aggiornato trimestralmente a seguito
dell’invio dei dati da parte dei soggetti attuatori, mediante la compilazione
dell’apposita scheda debitori.
Irregolarità e frodi in materia agricola
245
SINTETICA PROSPETTAZIONE FINANZIARIA DELLA SEZIONE DI
CONTROLLO SARDEGNA
IRREGOLARITA’ E FRODI IN MATERIA DI POLITICA AGRICOLA
POR 2000-2006 – FEAOG-O
CASI DI IRREGOLARITA’ # (Euro)
Codice
Irregolarità
Comunicata
al Dipart.
Polit.
Comunit.
dall'AdG
Comunicata
alla C.E. dal
Dipart.
Polit.
Comunit.
Misura e
Azione
Importo
recuperato
Importo da
recuperare
Stato del
recupero
IT/06/058/FO/0 si si 4.9L 0,00 24.032,27 Recupero in corso
IT/06/059/FO/0 si si 4.9E 0,00 13.810,70 Recupero in corso
IT/06/061/FO/0 si si 4.9I 0,00 22.657,15 Recupero in corso
IT/06/063/FO/0 si si 4.9E 0,00 14.252,56 Recupero in corso
IT/06/037/FO/0 si si 4.21 12.000,00 3.000,00 Recupero in corso
IT/06/049/FO/0 si si 4.11 – 4 0,00 14.381,26 Recupero in corso
IT/06/050/FO/0 si si 4.11 – 1 0,00 13.226,50 Recupero in corso
IT/06/065/FO/0 si si 4.9E 0,00 13.505,87 Recupero in corso
IT/06/067/FO/0 si si 4.9E 0,00 16.488,25 Recupero in corso
IT/06/071/FO/0 si si 4.9I 0,00 36.210,13 Recupero in corso
IT/06/072/FO/0 si si 4.9E 0,00 12.940,23 Recupero in corso
IT/06/073/FO/0 si si 4.9B 0,00 37.958,57 Recupero in corso
IT/06/074/FO/0 si si 4.9E 0,00 17.461,41 Recupero in corso
IT/06/075/FO/0 si si 4.9B 0,00 12.372,50 Recupero in corso
IT/06/096/FO/01 si si 4.10 G 0,00 58.380,81 Recupero in corso
IT/06/157/FO/0 si si 4.21 0,00 15.000,00 Recupero in corso
IT/06/159/FO/0 si si 4.21 0,00 15.000,00 Recupero in corso
IT/06/160/FO/0 si si 4.21 0,00 15.000,00 Recupero in corso
IT/06/187/FO/01 si si 4.17A 0,00 59.766,17 Recupero in corso
IT/06/194/FO/01 si si 4.21 0,00 15.000,00 Recupero in corso
IT/06/195/FO/01 si si 4.21 0,00 15.000,00 Recupero in corso
IT/06/196/FO/01 si si 4.21 0,00 15.000,00 Recupero in corso
IT/06/198/FO/01 si si 4.21 0,00 15.000,00 Recupero in corso
IT/06/199/FO/01 si si 4.21 0,00 15.000,00 Recupero in corso
IT/07/024/FO/1 si si 4.21 0,00 15.000,00 Recupero in corso
IT/07/030/FO/1 si si 4.11 – 1 0,00 45.396,56 Recupero in corso
IT/07/035/FO/1 si si 4.21 0,00 15.000,00 Recupero in corso
IT/07/036/FO/1 si si 4.12 – A 0,00 20.553,69 Recupero in corso
IT/07/037/FO/1 si si 4.12 – A 0,00 25.725,00 Recupero in corso
IT/07/038/FO/1 si si 4.12 – A 0,00 25.719,19 Recupero in corso
IT/07/039/FO/1 si si 4.12 – A 0,00 37.003,31 Recupero in corso
IT/07/041/FO/1 si si 4.21 297,46 14.702,54 Recupero in corso
IT/07/042/FO/1 si si 4.21 0,00 15.000,00 Recupero in corso
IT/07/054/FO/1 si si 4.9E 0,00 7.288,63 Recupero in corso
IT/07/056/FO/1 si si 4.9E 0,00 9.455,05 Recupero in corso
Irregolarità e frodi in materia agricola
246
Codice
Irregolarità
Comunicata
al Dipart.
Polit.
Comunit.
dall'AdG
Comunicata
alla C.E. dal
Dipart.
Polit.
Comunit.
Misura e
Azione
Importo
recuperato
Importo da
recuperare
Stato del
recupero
IT/07/058/FO/1 si si 4.9E 0,00 14.229,60 Recupero in corso
IT/07/060/FO/1 si si 4.9E 0,00 29.844,55 Recupero in corso
IT/07/061/FO/1 si si 4.9E 0,00 24.255,00 Recupero in corso
IT/07/066/FO/1 si si 4.9I 0,00 21.689,81 Recupero in corso
IT/07/067/FO/1 si si 4.9G 0,00 13.831,08 Recupero in corso
IT/07/068/FO/1 si si 4.9E 0,00 22.049,53 Recupero in corso
TOTALE 12.297,46 847.187,92
Fonte: Autorità di gestione
# Si rinvia alle considerazioni espresse in calce al prospetto pubblicato a pag. 53 e 98.
247
CASI DI FRODE (comprende tutti i casi segnalati dalla Guardia di Finanza e quelli rilevati anche dai Resp. di Misura)
codice della Irregolarità
Misura Azione
Costo Totale Operazione (Totale spesa ammessa)
IMPORTO DA RECUPERARE
IMPORTO RECUPERATO
Descrizione della irregolarità Tipo di Provvedimenti
IT/07/021/F0/1 4.10 A 7.902.000 7.902.000 0
violazione artt 110 e 640/bis del C.P. truffa aggravata in concorso, finalizzata al conseguimento di erogazioni pubbliche; art. 3 L. 898/86 sanzioni amm.ve e penali in materia di aiuti di stato nel settore agricolo
IT/06/064/FO/0 4.9 E 103.291 55.664 0 violazione artt. 2, 3 della L. 898/86 e artt. 316/ter e 483 del C.P. - autocertificazione falsa della proprietà di alcuni appezzamenti di terreno
4.10 F 1.867.154 457.453 0
rinuncia del 12/03/2007. FRODE SOSPETTA: in data 23.07.2007 il Servizio S.I.A. dell'Ersat ha presentato denuncia alla Procura della Repubblica per il sospetto reato di di appropriazione indebita di fondi pubblici.
revoca
IT/05/011/FO/0 4.9 A 74.696 18.301 18.301 violazione art. 640 bis del C.P. e art. 3 della L. 898/86 - truffa aggravata - presentazione all'Ersat di documenti di inizio lavori veritieri al fine di ottenere anticipazioni utilizzate per altri scopi.
revoca
4.21 - 25.000 15.000 0 la Ditta ha presentato un contratto di comodato con firma contraffatta. Frode sospetta. In data 13.06.07 il SRA di Nuoro ha segnalato l'ipotesi di reato di truffa alla Procura della Rep.
revoca
IT/05/020/FO/0 4.9 E 150.000 36.750 36.750 violazione art. 640 bis del C.P. e art. 3 della L. 898/86 - truffa aggravata
revoca
4.9 E 99.497 54.137 0
violazione art. 316 ter del C.P. - indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato; art. D.lgs. 74/2000 - dichiarazione fraudolenda mediante uso di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti; artt. 482 e 110 del C.P. - concorso nel reato di falsità materiale commessa da privato
IT/06/111/FO/0 4.9 B 113.620 60.076 0 violazione artt. 2 e 3 della L. 898/86
IT/06/111/FO/0 4.9 E 41.317 11.135 0 violazione artt. 2 e 3 della L. 898/86
IT/06/096/FO/01 4.10 G 238.289 58.381 0
violazione artt. 316/bis e 316/ter del C.P; art. 3 L. 898/86 - indebita percezione di erogazioni e malvarsazione a danno dello Stato - l'anticip. è stata impiegata per finalità diverse da quelle per cui erano destinate; revocata dall'ARGEA per mancata esecuzione delle opere; sospetta frode
revoca
IT/07/010/F0/1 4.11 4 45.000 21.094 0
violazione art. 316 ter e 482 del C.P. ; art. 2 e 8 del D.lgs. 74/2000 ; art. 76 del DPR 455/2000 - indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato mediante emissione/utilizzo di fatture per operazioni inesistenti, nonché di false attestazioni e certificazioni. Le somme sono state impiegate per finalità diverse da quelle per cui erano destinate
IT/07/062/FD/1 4.9 I 121.575 29.786 29.786 violazione artt 56 e 640/bis del C.P. truffa aggravata e tentata, finalizzata al conseguimento di erogazioni pubbliche; Revocata per emissione di autofatture
revoca
TOTALE 10.781.439 8.719.776 84.836 Fonte: Autorità di gestione
Irregolarità e frodi in materia agricola
249
APPENDICE
Irregolarità e frodi in materia agricola
250
ALL. 1
Irregolarità e frodi per Fondo e Amministrazione- anno di comunicazione 2003 (dati al 31.12.2009) (Importo da recuperare in euro)
Amministrazioni FESR FSE FEOGA-O SFOP FEOGA-G Totale
Valle d'Aosta 0 0 0 0 0 0
Piemonte 0 0 0 0 0 0
Lombardia 0 60.708 0 0 0 60.708
Friuli V.G. 0 1.607.865 0 0 0 1.607.865
P.A. Trento 0 0 0 0 0 0
P.A. Bolzano 0 0 0 0 0 0
Veneto 1.182.875 1.700.154 20.787 215.516 6.700 3.126.031
Liguria 1.159.958 442.377 45.390 0 0 1.647.725
Emilia R. 335.598 0 0 0 14.078 349.676
Totale Nord 2.678.430 3.811.103 66.177 215.516 20.778 6.792.004
Toscana 170.404 48.280 33.828 0 0 252.512
Umbria 0 0 0 0 0 0
Marche 0 0 0 0 0 0
Lazio 308.642 0 67.420 1.301.671 108.906 1.786.639
Molise 0 0 0 0 0 0
Abruzzo 0 0 0 0 0 0
Totale Centro 479.046 48.280 101.248 1.301.671 108.906 2.039.152
Campania 3.137.082 0 0 0 0 3.137.082
Basilicata 1.993.524 32.227 0 0 0 2.025.751
Puglia 3.086.215 0 0 363.166 0 3.449.381
Calabria 0 582.513 1.641.263 0 0 2.223.777
Sicilia 0 0 19.935 0 0 19.935
Sardegna 524.007 0 10.660.672 0 0 11.184.679
Totale Sud 8.740.828 614.740 12.321.870 363.166 0 22.040.604
Totale regionale 11.898.304 4.474.124 12.489.296 1.880.353 129.684 30.871.760
Ministero lavoro 1.819.820 1.819.820
MIUR 569.717 569.717
Ministero affari esteri 262.591 262.591
MSE- ex MAP 895.397 895.397
IPI 439.040 439.040
AGEA** 10.199.609 10.199.609
SAISA** 641.723 641.723
Totale ammi.ni centrali 1.334.437 2.652.128 0 0 10.841.332 14.827.896
Totale generale 13.232.741 7.126.251 12.489.296 1.880.353 10.971.016 45.699.657
Elaborazione Corte dei conti su dati DPC, MiPAAF e SAISA
Irregolarità e frodi in materia agricola
251
ALL. 2
Irregolarità e frodi per Fondo e Amministrazione- anno di comunicazione 2004 (dati al 31.12.2009) (Importo da recuperare in euro)
Amministrazioni FESR FSE FEOGA-O SFOP FEOGA-G Totale
Valle d'Aosta 0 0 0 0 0 0
Piemonte 1.807.591 749.772 0 0 0 2.557.363
Lombardia 0 3.468.579 0 0 0 3.468.579
Friuli V.G. 269.458 209.124 0 0 0 478.582
P.A. Trento 102.105 10.737 0 0 0 112.842
P.A. Bolzano 0 18.773 0 0 0 18.773
Veneto 711.442 360.084 0 0 9.795 1.081.321
Liguria 23.798 0 0 0 0 23.798
Emilia R. 97.662 233.516 0 462.909 35.052 829.139
Totale Nord 3.012.057 5.050.585 0 462.909 44.847 8.570.397
Toscana 164.235 1.093.754 567.310 0 0 1.825.299
Umbria 0 21.949 517.968 0 0 539.918
Marche 81.111 0 67.882 0 40.000 188.993
Lazio 2.215.662 237.270 744.971 0 97.255 3.295.157
Molise 0 671.172 0 0 0 671.172
Abruzzo 0 0 0 0 0 0
Totale Centro 2.461.008 2.024.145 1.898.131 0 137.255 6.520.539
Campania 2.739.562 53.866 1.784.021 0 0 4.577.450
Basilicata 21.133 0 94.798 0 0 115.932
Puglia 10.891.821 9.155 11.011 640.071 0 11.552.058
Calabria 7.494.043 1.766.031 549.012 634.488 0 10.443.573
Sicilia 5.147.210 3.021.271 93.687 395.299 0 8.657.467
Sardegna 32.385 0 380.770 58.316 0 471.471
Totale Sud 26.326.154 4.850.323 2.913.300 1.728.174 0 35.817.951
Totale regionale 31.799.218 11.925.053 4.811.431 2.191.083 182.102 50.908.887
Ministero lavoro 199.900 199.900
MSE- ex MAP 20.814.142 20.814.142
SNC 89.322 89.322
MEF 916.016 916.016
AGEA** 1.380.243 1.380.243
SAISA** 27.909 27.909
Totale ammi.ni centrali 21.819.479 199.900 0 0 1.408.152 23.427.531
Totale generale 53.618.697 12.124.953 4.811.431 2.191.083 1.590.254 74.336.418
Elaborazione Corte dei conti su dati DPC, MiPAAF e SAISA
Irregolarità e frodi in materia agricola
252
ALL. 3
Irregolarità e frodi per Fondo e Amministrazione- anno di comunicazione 2005 (dati al 31.12.2009) (Importo da recuperare in euro)
Amministrazioni FESR FSE FEOGA-O SFOP FEOGA-G Totale
Valle d'Aosta 0 0 0 0 0 0
Piemonte 1.000.000 21.071 0 0 0 1.021.071
Lombardia 0 3.341.270 0 0 0 3.341.270
Friuli V.G. 160.955 0 288.414 0 288.414 737.783
P.A. Trento 21.839 648.583 0 0 0 670.422
P.A. Bolzano 0 30.168 0 0 0 30.168
Veneto 290.731 3.442.746 0 0 46.419 3.779.896
Liguria 32.145 4.475.967 273.006 357.512 36.637 5.175.267
Emilia R. 0 63.654 0 0 29.989 93.643
Totale Nord 1.505.670 12.023.459 561.420 357.512 401.459 14.849.520
Toscana 507.793 60.214 306.235 51.028 18.750 944.020
Umbria 17.684 356.820 0 0 0 374.505
Marche 100.000 118.683 532.592 215.995 0 967.270
Lazio 5.419.442 2.850.842 133.688 88.146 439.630 8.931.748
Molise 0 0 0 0 0 0
Abruzzo 50.000 0 17.190 0 0 67.190
Totale Centro 6.094.919 3.386.559 989.706 355.169 458.380 11.284.733
Campania 6.890.388 512.160 120.397 2.210.826 0 9.733.772
Basilicata 12.222 0 680.318 0 0 692.540
Puglia 601.672 0 1.398.939 0 0 2.000.611
Calabria 17.192.494 4.879.932 687.010 93.041 0 22.852.477
Sicilia 1.395.930 28.760.778 579.990 3.448.388 0 34.185.086
Sardegna 2.348.618 0 534.920 1.782.462 0 4.666.000
Totale Sud 28.441.325 34.152.870 4.001.574 7.534.718 0 74.130.487
Totale regionale 36.041.914 49.562.888 5.552.700 8.247.399 859.839 100.264.740
Ministero lavoro 1.449.285 1.449.285
MSE- ex MAP 18.195.971 18.195.971
MEF 305.355 305.355
MiPAAF 49.693 29.381 79.074 Ministero infrast. trasporti 254.403 254.403
AGEA** 2.842.156 2.842.156
SAISA** 0 0 Totale ammi.ni centrali 18.501.326 1.703.689 49.693 29.381 2.842.156 23.126.245
Totale generale 54.543.240 51.266.577 5.602.393 8.276.780 3.701.995 123.390.985
Elaborazione Corte dei conti su dati DPC, MiPAAF e SAISA
Irregolarità e frodi in materia agricola
253
ALL. 4
Irregolarità e frodi per Fondo e Amministrazione- anno di comunicazione 2006 (dati al 31.12.2009) (Importo da recuperare in euro)
Amministrazioni FESR FSE FEOGA-O SFOP FEOGA-G Totale
Valle d'Aosta 0 0 0 0 0
Piemonte 300.231 0 1.037.928 0 0 1.338.159
Lombardia 213.850 2.100.680 15.291 0 42.521 2.372.342
Friuli V.G. 5.023.398 0 0 0 0 5.023.398
P.A. Trento 0 0 0 0 0 0
P.A. Bolzano 0 123.879 0 0 0 123.879
Veneto 0 19.207 0 0 23.039 42.246
Liguria 2.315.628 44.476 10.000 0 0 2.370.104
Emilia R. 0 0 0 0 40.036 40.036
Totale Nord 7.853.107 2.288.242 1.063.219 0 105.596 11.310.164
Toscana 683.665 399.671 66.236 0 0 1.149.572
Umbria 15.860 22.019 183.120 0 0 220.999
Marche 189.755 0 109.226 0 0 298.981
Lazio 350.769 2.836.364 0 0 235.133 3.422.266
Molise 0 0 1.260.492 1.065.337 0 2.325.829
Abruzzo 1.248.542 102.889 0 0 0 1.351.431
Totale Centro 2.488.591 3.360.943 1.619.074 1.065.337 235.133 8.769.078
Campania 1.253.140 5.710.363 21.642.042 1.143.658 0 29.749.204
Basilicata 1.164.012 0 2.535.978 0 0 3.699.990
Puglia 12.887.413 395.361 90.533 0 0 13.373.307
Calabria 16.843.560 955.232 150.108 0 0 17.948.900
Sicilia 3.648.471 526.336 23.128.961 873.988 0 28.177.756
Sardegna 588.999 0 857.371 0 0 1.446.370
Totale Sud 36.385.596 7.587.292 48.404.993 2.017.646 0 94.395.526
Totale regionale 46.727.293 13.236.477 51.087.286 3.082.983 340.729 114.474.768
Ministero lavoro 91.945 91.945
Ministero interno 119.687 119.687
Ministero istruzione 26.198 26.198
MSE- ex MAP 112.218.673 436.707 112.655.380
MEF 1.406.725 703.285 2.110.010
MiPAAF 3.031.618 3.031.618
AGEA** 238.595 238.595
SAISA** 223.679 223.679
Totale ammi.ni centrali 113.625.398 674.536 3.734.903 0 462.274 118.497.112
Totale generale 160.352.692 13.911.013 54.822.189 3.082.983 803.003 232.971.879
Elaborazione Corte dei conti su dati DPC, MiPAAF e SAISA
Irregolarità e frodi in materia agricola
254
ALL. 5
Irregolarità e frodi per Fondo e Amministrazione- anno di comunicazione 2007 (dati al 31.12.2009) (Importo da recuperare in euro)
Amministrazioni FESR FSE FEOGA-O SFOP FEOGA-G Totale
Valle d'Aosta 0 0 0 0 0 0
Piemonte 802.519 257.245 0 0 75.776 1.135.540
Lombardia 0 8.716.436 0 0 51.133 8.767.569
Friuli V.G. 458.213 63.242 0 0 0 521.455
P.A. Trento 75.816 420.932 0 0 0 496.748
P.A. Bolzano 0 244.424 0 0 0 244.424
Veneto 1.316.557 2.613.437 0 0 280.051 4.210.045
Liguria 1.065.491 0 94.614 0 0 1.160.105
Emilia R. 172.970 199.100 0 0 864.750 1.236.820
Totale Nord 3.891.566 12.514.816 94.614 0 1.271.710 17.772.706
Toscana 958.572 483.590 84.000 0 26.986 1.553.148
Umbria 538.898 0 0 0 0 538.898
Marche 47.294 171.313 0 0 0 218.607
Lazio 42.809 7.494.192 0 0 0 7.537.001
Molise 0 0 0 0 0 0
Abruzzo 393.909 0 0 40.000 0 433.909
Totale Centro 1.981.482 8.149.095 84.000 40.000 26.986 10.281.563
Campania 8.316.721 390.279 7.447.347 1.742.181 0 17.896.528
Basilicata 64.515 0 0 0 36.578 101.093
Puglia 2.237.414 0 0 442.996 0 2.680.410
Calabria 31.346.692 0 651.098 0 0 31.997.790
Sicilia 9.171.478 0 2.953.501 278.822 0 12.403.801
Sardegna 86.562 682.458 8.740.964 0 0 9.509.984
Totale Sud 51.223.382 1.072.737 19.792.910 2.463.999 36.578 74.589.606
Totale regionale 57.096.430 21.736.648 19.971.524 2.503.999 1.335.274 102.643.875
Ministero lavoro 1.772.398 1.772.398
Ministero interno 4.547 4.547
Ministero istruzione 26.080 26.080
MSE- ex MAP 89.840.516 304.058 90.144.574
MEF 843.607 843.607
MiPAAF 486.011 139.669 625.680 Ministero tinfrastrutture e trasporti 57.963 57.963
AGEA** 44.767.645 44.767.645
SAISA** 0 0 Totale ammi.ni centrali 91.170.134 2.107.083 0 197.632 44.767.645 138.242.494
Totale generale 148.266.564 23.843.731 19.971.524 2.701.631 46.102.919 240.886.369
Elaborazione Corte dei conti su dati DPC, MiPAAF e SAISA
Irregolarità e frodi in materia agricola
255
ALL. 6
Irregolarità e frodi per Fondo e Amministrazione- anno di comunicazione 2008 (dati al 31.12.2009) (Importo da recuperare in euro)
Amministrazioni FESR FSE FEOGA-O SFOP FEOGA-G Totale
Valle d'Aosta 0 0 0 0 0 0
Piemonte 47.387 866.617 0 0 181.945 1.095.949
Lombardia 382.916 4.331.571 0 0 237.723 4.952.210
Friuli V.G. 1.405.246 0 0 0 0 1.405.246
P.A. Trento 0 422.446 0 0 0 422.446
P.A. Bolzano 0 0 0 0 0 0
Veneto 1.714.401 611.480 0 0 2.083.720 4.409.601
Liguria 1.465.290 0 0 0 0 1.465.290
Emilia R. 170.572 0 0 43.442 569.225 783.239
Totale Nord 5.185.812 6.232.114 0 43.442 3.072.613 14.533.981
Toscana 644.466 220.243 0 0 187.406 1.052.115
Umbria 0 365.952 0 0 0 365.952
Marche 311.289 0 0 0 0 311.289
Lazio 0 679.693 0 79.888 0 759.581
Molise 0 0 58.540 0 0 58.540
Abruzzo 1.689.790 9.335.981 0 0 0 11.025.771
Totale Centro 2.645.545 10.601.869 58.540 79.888 187.406 13.573.248
Campania 4.063.151 26.400 149.499 2.256.584 0 6.495.634
Basilicata 7.047.233 0 23.123 0 349.468 7.419.824
Puglia 3.505.114 415.846 0 1.501.427 0 5.422.387
Calabria 23.432.275 2.757.302 721.242 0 0 26.910.819
Sicilia 6.711.968 1.320.550 6.417.243 468.558 0 14.918.319
Sardegna 3.015.964 0 3.697.275 0 0 6.713.239
Totale Sud 47.775.705 4.520.098 11.008.382 4.226.569 349.468 67.880.222
Totale regionale 55.607.062 21.354.081 11.066.922 4.349.899 3.609.487 95.987.451
Ministero lavoro 276.034 276.034
Ministero interno 147.336 971.202 1.118.538
Ministero istruzione 152.518 152.518
Ministero sviluppo economico 5.967.460 5.967.460
AGEA** 43.496.221 43.496.221
SAISA** 956.940 956.940
Totale ammi.ni centrali 6.114.796 1.399.754 0 0 44.453.161 51.967.711
Totale generale 61.721.858 22.753.835 11.066.922 4.349.899 48.062.648 147.955.162
Elaborazione Corte dei conti su dati DPC, MiPAAF e SAISA
Irregolarità e frodi in materia agricola
256
ALL. 7
Irregolarità e frodi per Fondo e Amministrazione- anno di comunicazione 2009 (dati al 31.12.2009) (Importo da recuperare in euro)
Amministrazioni FESR FSE FEOGA-O SFOP FEOGA-G Totale
Valle d'Aosta 0 0 0 0 0 0
Piemonte 1.697.670 612.238 0 0 596.921 2.906.829
Lombardia 0 5.711.907 0 0 63.066 5.774.973
Friuli V.G. 1.043.129 706.554 0 0 0 1.749.683
P.A. Trento 124.982 0 0 0 0 124.982
P.A. Bolzano 0 0 0 0 0 0
Veneto 272.533 2.095.868 0 0 1.504.520 3.872.921
Liguria 592.566 0 0 0 0 592.566
Emilia R. 0 26.014 0 0 392.936 418.950
Totale Nord 3.730.880 9.152.581 0 0 2.557.443 15.440.904
Toscana 863.436 348.839 0 0 93.890 1.306.165
Umbria 3.272.786 117.375 0 0 0 3.390.161
Marche 58.066 0 0 0 0 58.066
Lazio 0 1.929.600 0 0 0 1.929.600
Molise 0 0 0 0 0 0
Abruzzo 1.337.267 0 0 0 0 1.337.267
Totale Centro 5.531.555 2.395.814 0 0 93.890 8.021.259
Campania 22.957.300 2.438.127 2.589.862 856.404 0 28.841.693
Basilicata 199.192 76.711 23.150 0 35.126 334.179
Puglia 15.401.345 0 0 385.200 0 15.786.545
Calabria 17.172.921 5.421.401 8.140.914 0 0 30.735.236
Sicilia 1.853.627 0 12.580.465 948.481 0 15.382.573
Sardegna 2.044.875 0 367.221 0 0 2.412.096
Totale Sud 59.629.260 7.936.239 23.701.612 2.190.085 35.126 93.492.322
Totale regionale 68.891.695 19.484.634 23.701.612 2.190.085 2.686.459 116.954.485
Ministero lavoro 202.456 202.456
Ministero infrastrutture e trasporti 16.951.545 16.951.545
Ministero sviluppo economico 28.136.875 28.136.875
AGEA** 42.569.712 42.569.712
SAISA** 33.478 33.478
Totale ammi.ni centrali 45.088.420 202.456 0 0 42.603.190 204.848.551
Totale generale 113.980.115 19.687.090 23.701.612 2.190.085 45.289.649 321.803.036
Elaborazione Corte dei conti su dati DPC, MiPAAF e SAISA