32
234 cronache ANNO XXXVII - NUMERO 2 - FEBBRAIO-MARZO 2015 Periodico di documentazione e informazione sull’attività politico-legislativa del Consiglio della Provincia Autonoma di Trento - www.consiglio.provincia.tn.it Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in abbonamento postale - 70% NE/TN - periodico mensile nr. 234 anno 2015 - Tassa Pagata/Taxe Perçue/Economy/Compatto. Attenzione, in caso di mancato recapito inviare al CPO di Trento per la destinazione del mittente, che si impegna a corrispondere il diritto dovuto Mano alla dirigenza Pat La scommessa nobile, urgente e difficile per il Consiglio pro- vinciale – in questo frangente storico ed economico – è quella di trasformare il dibattito politico e il prezioso confronto delle idee in provvedimenti che concorrano a far quadrare i conti pubblici, a far crescere il Trentino, a mantenere in piedi la sua eccellente rete sociale, ma anche ad avviarlo verso una ripresa dell’occupazione e del reddito. L’assemblea legislativa è reduce dalla fresca approvazione di une legge “fiscale” a favore dei pensionati e di un’altra che do- vrebbe metterci in relazione più proficua con l’Europa. A fine mese si tornerà in aula per la seconda tornata di marzo, proprio mentre si entrerà peraltro nel periodo di “par condicio” in vista delle elezioni comunali di maggio (con l’obbligo di non fare comunicazione pubblica suscettibile di favorire candidati o partiti). La Giunta Rossi si presenta con due testi di rilievo: la proposta di riformare e rendere più flessibile la dirigenza della Provincia Autonoma; e quella invece per la riorganizzazione dei servizi sanitari e socioassistenziali, già abbondantemente discussa e analizzata in Commissione. Come ha detto il presi- dente Dorigatti presentando pochi giorni fa il rendiconto socia- le 2014 del Consiglio, l’ente sta prodigandosi per dimostrare nei fatti che la democrazia parlamentare - per quanto comporti complessità di posizioni – può anche essere efficiente e stare co- stantemente “sul pezzo” secondo quanto richiedono la società e l’economia in rapido divenire. (l.z.) Servirà a intercettare meglio i fondi e a partecipare con osservazioni alla formazione delle norme Ue D ue settimane di aula non bastano a far passa- re il disegno di legge provinciale in materia di contrasto all’omofobia. Tutto rinviato a data da destinarsi (di certo dopo le elezioni comunali di maggio) per il testo che buona parte delle op- posizioni sta osteggiando con un ostruzionismo senza soste. La maggioranza ha sperimentato però con successo il “canguro”, che potrebbe ri- velarsi una via d’uscita dall’impasse: si approva un emendamento “nemico”, per farne decadere interi grappoli connessi. (a pag. 19) Ecco la Haydn lirica e danzante di Chiara Zanoni Zorzi La necessità di mettere a sistema i vari comparti del mondo della cultura e di riordinarli secondo criteri di razionalizzazione e di qualità rappresenta un’esigenza e una sfida che vanno ben oltre i confini di questo o quel territo- rio. È semplicemente la parola d’ordine – per legislatori, ammi- nistratori e operatori culturali –, imposta per un verso da esigen- ze inderogabili di contenimento della spesa a fronte della pro- gressiva contrazione dei bilanci, per altro verso da esigenze di qualificazione del sistema d’of- ferta, nonché di diversificazione e sostenibilità della domanda in un mondo sempre più complesso ed esigente. (continua a pag. 28) LEGGE OMOFOBIA ANCORA AL PALO Un ministro del Kossovo fin qui per vedere l’autonomia A PAG. 15 I l debutto della tanto discus- sa e travagliata imposta di soggiorno – che dovrà es- sere pagata dai turisti per ogni notte trascorsa in Trentino – slitta dal 1° maggio al 1° no- vembre. Il rinvio tecnico, che l’asses- sore Dallapiccola ha concor- dato con gli stessi albergatori, comporterà un minor incasso per la Provincia, coperto an- che attraverso la riduzione per 1,2 milioni di euro del fondo destinato alla promozione turi- stica locale. La norma sull’imposta di sog- giorno è stata inserita nella leg- ge provinciale approvata il 4 marzo, che vara l’annunciato “sconto” sull’addizionale Ir- pef 2015 per i pensionati tren- tini meno abbienti, una misu- ra “una tantum” da 6 milioni di euro complessivi, “riven- dicata” dalle minoranze dopo averla pattuita con il presidente Rossi in occasione delle tumul- tuose giornate di discussione della legge finanziaria provin- ciale per il 2015. Si tradurrà in 150 euro medi mensili per circa 40.000 pensionati, quelli con imponibile inferiore a 15.000 euro annui. Per le opposizioni, compreso il primo firmatario del disegno di legge – Filip- po Degasperi – si poteva fare di più destinando maggiori ri- sorse. (a pag. 5 e 27) A novembre la tassa turistica È legge intanto lo “sconto Irpef” 2015 per i pensionati trentini Rapporti Trento-Bruxelles, legge ad hoc S uperate le difficoltà create dall’ostruzionismo delle opposizioni, in realtà mirato a frenare il ritorno in aula del testo sull’omofobia, il Consiglio ha approvato la legge provinciale (ed anche una mozio- ne) elaborata dalla Commissione legislativa che si occupa di rapporti con l’Unione europea, presieduta da Lucia Maestri. La consigliera ha sottolineato che si tratta di una legge tutt’altro che ac- cademica o fumosa, perché serve ad attrezzare e organizzare al meglio la Provincia di Trento per intercettare e sfruttare i fondi stanziati dall’Ue in moltissimi settori, nonché per partecipare concretamente alla formazione e all’attuazione della normativa europea. Si stabilisce un rapporto stret- to tra Giunta, Consiglio e V Commissione consiliare, per cominciare già nel 2015 a collaborare ed elaborare le osservazioni di Trento ai progetti di norme europee che ricadono sui territori come il nostro. (a pag. 3) È diventata definitiva – con pronuncia della Corte di Cassazione del 9 marzo – la con- danna di Silvano Grisenti a 1 anno di reclu- sione (pena sospesa) per corruzione propria, truffa e violenza privata. La sentenza penale comporta la decadenza (non più sospensione) da consigliere provinciale, per effetto della legge Severino, che stabilisce una insanabile incompatibilità con il ruolo elettivo. Diventa quindi definitivo il ruolo del consigliere “so- stituto”, Massimo Fasanelli. DECADENZA PER GRISENTI IL PUNTO Per le minoranze sarà smembrata la tutela di questa enorme area naturale Gilmozzi ha illustrato in aula l’intesa con Roma, Bolzano e Milano, che trasferisce la gestione agli enti territoriali. (a pag. 4) STELVIO, IL PARCO SARÀ “CONDIVISO” IL CONSIGLIO NEL 2014: 293 ORE IN AULA 54 DISEGNI DI LEGGE (a pag. 8-9)

€¦ · cronache 234 ANNO XXXVII - NUMERO 2 - FEBBRAIO-MARZO 2015 Periodico di documentazione e informazione sull’attività politico-legislativa del Consiglio della Provincia Autonoma

  • Upload
    others

  • View
    0

  • Download
    0

Embed Size (px)

Citation preview

Page 1: €¦ · cronache 234 ANNO XXXVII - NUMERO 2 - FEBBRAIO-MARZO 2015 Periodico di documentazione e informazione sull’attività politico-legislativa del Consiglio della Provincia Autonoma

234c r o n a c h eANNO XXXVI I - NUMERO 2 - FEBBRAIO -MARZO 2015

Periodico di documentazione e informazione sull’attività politico-legislativa del Consiglio della Provincia Autonoma di Trento - www.consiglio.provincia.tn.itPoste Italiane S.p.A. - Spedizione in abbonamento postale - 70% NE/TN - periodico mensile nr. 234 anno 2015 - Tassa Pagata/Taxe Perçue/Economy/Compatto. Attenzione, in caso di mancato recapito inviare al CPO di Trento per la destinazione del mittente, che si impegna a corrispondere il diritto dovuto

Mano alla dirigenza PatLa scommessa nobile, urgente e difficile per il Consiglio pro-vinciale – in questo frangente storico ed economico – è quella di trasformare il dibattito politico e il prezioso confronto delle idee in provvedimenti che concorrano a far quadrare i conti pubblici, a far crescere il Trentino, a mantenere in piedi la sua eccellente rete sociale, ma anche ad avviarlo verso una ripresa dell’occupazione e del reddito.L’assemblea legislativa è reduce dalla fresca approvazione di une legge “fiscale” a favore dei pensionati e di un’altra che do-vrebbe metterci in relazione più proficua con l’Europa.A fine mese si tornerà in aula per la seconda tornata di marzo, proprio mentre si entrerà peraltro nel periodo di “par condicio” in vista delle elezioni comunali di maggio (con l’obbligo di non fare comunicazione pubblica suscettibile di favorire candidati o partiti). La Giunta Rossi si presenta con due testi di rilievo: la proposta di riformare e rendere più flessibile la dirigenza della Provincia Autonoma; e quella invece per la riorganizzazione dei servizi sanitari e socioassistenziali, già abbondantemente discussa e analizzata in Commissione. Come ha detto il presi-dente Dorigatti presentando pochi giorni fa il rendiconto socia-le 2014 del Consiglio, l’ente sta prodigandosi per dimostrare nei fatti che la democrazia parlamentare - per quanto comporti complessità di posizioni – può anche essere efficiente e stare co-stantemente “sul pezzo” secondo quanto richiedono la società e l’economia in rapido divenire.

(l.z.)

Servirà a intercettare meglio i fondi e a partecipare con osservazioni alla formazione delle norme Ue

Due settimane di aula non bastano a far passa-re il disegno di legge provinciale in materia

di contrasto all’omofobia. Tutto rinviato a data da destinarsi (di certo dopo le elezioni comunali di maggio) per il testo che buona parte delle op-posizioni sta osteggiando con un ostruzionismo senza soste. La maggioranza ha sperimentato però con successo il “canguro”, che potrebbe ri-velarsi una via d’uscita dall’impasse: si approva un emendamento “nemico”, per farne decadere interi grappoli connessi.

(a pag. 19)

Ecco la Haydnlirica

e danzantedi Chiara Zanoni Zorzi

La necessità di mettere a sistema i vari comparti del mondo della cultura e di riordinarli secondo criteri di razionalizzazione e di qualità rappresenta un’esigenza e una sfida che vanno ben oltre i confini di questo o quel territo-rio. È semplicemente la parola d’ordine – per legislatori, ammi-nistratori e operatori culturali –, imposta per un verso da esigen-ze inderogabili di contenimento della spesa a fronte della pro-gressiva contrazione dei bilanci, per altro verso da esigenze di qualificazione del sistema d’of-ferta, nonché di diversificazione e sostenibilità della domanda in un mondo sempre più complesso ed esigente.

(continua a pag. 28)

LEGGE OMOFOBIAANCORA AL PALO

Un ministrodel Kossovo

fin quiper vedere

l’autonomiaA PAG. 15

Il debutto della tanto discus-sa e travagliata imposta di soggiorno – che dovrà es-

sere pagata dai turisti per ogni notte trascorsa in Trentino – slitta dal 1° maggio al 1° no-vembre. Il rinvio tecnico, che l’asses-sore Dallapiccola ha concor-dato con gli stessi albergatori, comporterà un minor incasso per la Provincia, coperto an-che attraverso la riduzione per 1,2 milioni di euro del fondo destinato alla promozione turi-stica locale. La norma sull’imposta di sog-giorno è stata inserita nella leg-ge provinciale approvata il 4 marzo, che vara l’annunciato “sconto” sull’addizionale Ir-pef 2015 per i pensionati tren-tini meno abbienti, una misu-ra “una tantum” da 6 milioni di euro complessivi, “riven-dicata” dalle minoranze dopo averla pattuita con il presidente Rossi in occasione delle tumul-tuose giornate di discussione della legge finanziaria provin-ciale per il 2015. Si tradurrà in 150 euro medi mensili per circa 40.000 pensionati, quelli con imponibile inferiore a 15.000 euro annui. Per le opposizioni, compreso il primo firmatario del disegno di legge – Filip-po Degasperi – si poteva fare di più destinando maggiori ri-sorse.

(a pag. 5 e 27)

A novembre la tassa turisticaÈ legge intanto lo “sconto Irpef” 2015 per i pensionati trentini

Rapporti Trento-Bruxelles, legge ad hocSuperate le difficoltà create dall’ostruzionismo delle opposizioni, in

realtà mirato a frenare il ritorno in aula del testo sull’omofobia, il Consiglio ha approvato la legge provinciale (ed anche una mozio-

ne) elaborata dalla Commissione legislativa che si occupa di rapporti con l’Unione europea, presieduta da Lucia Maestri. La consigliera ha sottolineato che si tratta di una legge tutt’altro che ac-cademica o fumosa, perché serve ad attrezzare e organizzare al meglio la Provincia di Trento per intercettare e sfruttare i fondi stanziati dall’Ue in moltissimi settori, nonché per partecipare concretamente alla formazione e all’attuazione della normativa europea. Si stabilisce un rapporto stret-to tra Giunta, Consiglio e V Commissione consiliare, per cominciare già nel 2015 a collaborare ed elaborare le osservazioni di Trento ai progetti di norme europee che ricadono sui territori come il nostro.

(a pag. 3)

È diventata definitiva – con pronuncia della Corte di Cassazione del 9 marzo – la con-

danna di Silvano Grisenti a 1 anno di reclu-sione (pena sospesa) per corruzione propria, truffa e violenza privata. La sentenza penale comporta la decadenza (non più sospensione) da consigliere provinciale, per effetto della legge Severino, che stabilisce una insanabile incompatibilità con il ruolo elettivo. Diventa quindi definitivo il ruolo del consigliere “so-stituto”, Massimo Fasanelli.

DECADENZAPER GRISENTI

IL PUNTO

Per le minoranze sarà smembrata la tutela di questa enorme area naturale

Gilmozzi ha illustrato in aula l’intesa con Roma, Bolzano e Milano, che trasferisce la gestione agli enti territoriali. (a pag. 4)

STELVIO, IL PARCO SARÀ “CONDIVISO”

IL CONSIGLIONEL 2014:293 OREIN AULA

54 DISEGNIDI LEGGE

(a pag. 8-9)

Page 2: €¦ · cronache 234 ANNO XXXVII - NUMERO 2 - FEBBRAIO-MARZO 2015 Periodico di documentazione e informazione sull’attività politico-legislativa del Consiglio della Provincia Autonoma

234P A G I N A

2 C R O N A C H Ef e b b r a i o - m a r z o 2 0 1 5

Trento ritira i ricorsi contro RomaÈ l’effetto del Patto col Governo, stop a cause per 3 miliardi di euro

Il Consiglio provinciale ha con-fermato il 3 febbraio la decisio-ne della Giunta Rossi di dare

corso al recente accordo finanzia-rio tra Provincia Autonoma e Stato italiano, che ha previsto il ritiro di tutti i ricorsi alla Corte Costituzio-nale promossi contro leggi e decre-ti nazionali lesivi delle prerogative statutarie trentine. Una partita da 3 miliardi di lire, cui la Pat rinuncia a fronte del nuovo Patto di garanzia con il Governo Renzi, firmato a Roma il 15 ottobre 2014 e trasfuso poi nella legge di stabilità di fine anno, che introduce regole certe nello Statuto speciale riguardo alle risorse finanziarie di spettanza della Provincia Auto-noma. L’effetto del patto è che si stabilizza un contributo trentino al risanamento dei conti statali che supera il miliardo di euro nel 2015 e nei prossimi anni, con una ridu-zione significativa dello sforzo da parte delle casse della Pat a partire dal 2018. La rinuncia all’”arma” dei ricorsi pendenti davanti alla Consulta è stata approvata dall’aula con 20 sì, 8 no e 3 astenuti (i consiglieri di Progetto Trentino).La discussione è partita con le “scintille”: Maurizio Fugatti (Le-ga) ha protestato duramente per l’assenza in aula del presidente Rossi, sostituito dall’assessore Gil-mozzi. Filippo Degasperi (5 Stelle) ha affermato che bisogna dire ai tren-tini che abbiamo rinunciato a 3

miliardi di euro e in cambio il pre-mier Renzi non rispetta nemmeno i patti. Anzi, continua ad attaccare l’Autonomia. Non solo, ma i par-lamentari del centrosinistra sosten-gono ugualmente questo Governo che vuole toglierci l’Autonomia. “Ci si trova di fronte – ha detto – a una rapina che Rossi è stato co-stretto a accettare. I soldi andranno a Roma non per contribuire ad ab-battere il debito, ma per alimentare sprechi”.Massimo Fasanelli (Misto) ha ricordato che lo Stato, in nome dell’interesse nazionale, può in-tervenire quando vuole con nuovi

prelievi e a fronte di questo noi ab-biamo rinunciato a 3 miliardi senza una vera contropartita. Tantissimi soldi che garantirebbero la ripresa economica in Trentino. Rodolfo Borga (Civica) ha riba-dito che l’accordo con Roma è stato firmato dai presidenti Rossi e Kompatscher sotto ricatto. I ricor-si, inoltre, erano fondati. In cambio della rinuncia – è stato detto – ot-terremo delle certezze sulle finanze provinciali. Ma è evidente che le cose stanno diversamente: politi-camente è difficile non ammettere che, dopo Monti, il governo Renzi, sostenuto anche dai parlamentari

del centro sinistra, è il peggior ne-mico del regionalismo. Dal punto di vista giuridico l’Accordo di Mi-lano del 2009 è stato disatteso dal Governo e quindi anche per il Patto di Roma non ci sono garanzie. Lo Stato è vicino al default e l’Euro-pa chiederà nuovi interventi, che peseranno anche sull’Autonomia. A quel punto alla Provincia non resterà altro che fare nuovamen-te ricorso alla Consulta. Inoltre, in Parlamento, votata anche dai nostri parlamentari, è stata varata di recente una norma che mette a rischio la nostra acqua e la nostra energia.

Claudio Civettini (Civica) ha chie-sto a Rossi quanto sono costati i ricorsi, Marino Simoni (PT) ha annunciato invece l’astensione “anche perché, lo si è visto nelle leggi finanziarie, c’è un continuo tentativo di portare un attacco alle nostre risorse energetiche, ai beni collettivi, quindi alle basi dell’Au-tonomia. Di fronte a questo non si può più combattere col fioretto, serve la spada”. Gianfranco Zanon (PT) ha affermato che fa paura quel 10% in più che si prevede di dover cedere a Roma se ci sarà un peggio-ramento delle finanze pubbliche. Giacomo Bezzi (Fi) ha detto che

stiamo pagando per gli sperperi di Dellai. Per Nerio Giovanazzi (At) si trat-ta di un’imposizione della Giunta Rossi, si rinuncia a 3 miliardi che sono quasi un bilancio annuale del-la Pat. Soldi che andranno a ripia-nare i conti del Comune di Roma e della Sicilia. Lorenzo Baratter (Patt) ha annun-ciato il sì del suo gruppo alla deli-bera, perché nel Patto di Roma ci sono norme di garanzia concrete e in altre Regioni autonome, come il Friuli, gli stessi rappresentanti del Movimento 5 Stelle hanno indicato il nostro accordo come un esempio.

Il tavoloStato-Patche lo scorsoottobreha prodottoil nuovopattosulle finanzedell’autonomiaspecialetrentina.A destra,la CorteCostituzionalepresso la qualependevanoi ricorsi

La nomina del successore di Gior-gio Napolitano è maturata in mo-do rapido e composto, a tutto van-taggio di una buona immagine per il Paese sullo scenario europeo e mondiale. Il 31 gennaio il Parla-mento in seduta comune ha eletto presidente della Repubblica Ser-gio Mattarella al quarto scrutinio, quando il quorum era sceso dai due terzi alla maggioranza asso-luta dei votanti. L’esito è stato di 665 voti su 1009 (65,9%), frutto di un consenso lar-go sul nome calato nei giorni pre-cedenti dal premier Renzi e dal Pd. Dichiarato e senza riserve il so-stegno a Mattarella da parte della maggioranza di centrosinistra au-tonomista che amministra il Tren-tino, nonché della Svp sudtirolese: il nuovo presidente ha avuto i voti di Chiara Avanzo e di Thomas Widmann, due dei tre grandi elet-tori mandati a Roma dal Consiglio regionale. Il terzo, Alessandro Urzì (consigliere provinciale a Bolzano per L’Alto Adige nel cuo-re), ha votato il liberale Antonio Martino. E ha criticato da destra i commenti entusiastici subito sus-seguitisi per l’elezione di Matta-rella, spiegando l’accaduto come una “prova di forza di Renzi che, forte della ritrovata intesa interna al suo Pd e con al fianco la Sini-

Mattarella presidente:dal Trentino tanti applausi

Dorigatti soddisfatto: lo aspettiamo alla Giornata dell’Autonomia

stra estrema di Sel, ha scaricato “gli interlocutori per le riforme e l’equilibrio istituzionale” di Forza Italia, ha messo all’angolo l’alle-ato Nuovo Centrodestra, si è fatto beffa delle richieste di condivi-sione ed ha imposto la figura che poteva essere la più congeniale per non creare disturbo al grande manovratore, quel Mattarella noto per la sua riservatezza e la sua in-dole di fedele ma sobrio interprete della Costituzione”. Hanno votato per Mattarella sei parlamentari trentini su otto: Mi-chele Nicoletti, Giorgio Tonini,

Lorenzo Dellai, Vittorio Fra-vezzi, Franco Panizza e Mauro Ottobre, mentre Sergio Divina (Lega) e Riccardo Fraccaro (5 Stelle) hanno condiviso la diver-sa posizione dei rispettivi partiti.L’elezione dell’uomo politico palermitano, classe 1941, è stata accolta con piena soddisfazione a Trento dal presidente del Con-siglio provinciale, Bruno Dori-gatti. “Il Paese – ha detto – ha bisogno di un punto di riferimento moral-mente ineccepibile e di un’autorità in cui tutti possano riconoscersi:

la figura di Mattarella – con la sua biografia specchiata e di altissimo profilo democratico – è la garanzia che dopo Napolitano il Quirinale continua a esprimere il massimo dell’affidabilità, contribuendo al rispetto internazionale e all’au-torevolezza del Paese nel conses-so europeo e mondiale. Vista da Trento, quest’elezione può dirsi rassicurante, perché l’autonomia speciale trentina sa che sul Colle potrà trovare un Capo dello Stato tutt’altro che estraneo al percorso storico, giuridico e sociale attra-verso il quale è maturata la specifi-

QUIRINALE

cità istituzionale della nostra terra. L’auspicio è che il Trentino possa avere ospite il nuovo presidente già in occasione della Giornata dell’autonomia 2015”.A proposito dei rapporti tra il nuo-vo Capo dello Stato e il Trentino, tutti sono subito riandati al 2001, quando Mattarella fu candidato (ed eletto) in regione per la quota proporzionale della Camera e ci furono frizioni con la Margherita trentina, contraria a questa impo-sizione maturata a Roma. Al di là di questo, nella sua carrie-ra Mattarella ha frequentato non

poco la nostra terra e la sua auto-nomia speciale, fin dai tempi degli incontri politici a Lavarone della sinistra Dc di cui faceva parte. Da ministro, poi, fu parte attiva per implementazioni importanti del-le competenze autonomistiche, ad esempio in tema di scuola e di concessioni idroelettriche.Nel suo applauditissimo discorso d’insediamento davanti alle Ca-mere riunite – il 3 febbraio – l’ex giudice della Corte Costituzionale e nuovo “inquilino” del Quirinale ha esordito ricordando le ferite profonde che la crisi economica ha inferto al tessuto sociale del nostro Paese, aumentando le ingiustizie e generando povertà e solitudini. Mattarella ha promesso imparzia-lità nel suo ruolo di arbitro delle istituzioni democratiche, ha invo-cato robuste iniziative per la cre-scita economica e occupazionale, ha auspicato che venga comple-tato il percorso di riforme di cui il Paese abbisogna. Ha parlato tra l’altro del “cancro pervasivo delle mafie anche in regioni storicamen-te immuni” e dell’inaudita ondata di terrorismo internazionale. E ha chiesto a tutti gli italiani di colla-borare perché il popolo “si senta davvero comunità e cammini con nuova speranza verso un futuro di serenità e di pace”.

Sergio Mattarella nel 2001 a Trento da candidato alla Camera. A sin. i tre grandi elettori regionali: Ales-sandro Urzì, Chiara Avanzo e Tho-mas Widmann.

Baratter: ottenute garanzieconcrete per il Trentino.Le minoranze: non c’èuna valida contropartita

IL DIARIO DEL MESE 25 GENNAIO Elezioni politiche in Grecia e trionfo di Alexis Tsipras e del suo partito di sinistra radicale Syriza (36%). Nasce subito il Governo, basato sulla “strana alleanza” con la destra dei Greci Indipendenti.

27 GENNAIO Comincia ufficialmente a Frascati la causa di beatificazione di Chiara Lubich (1920-2008), trentina fondatrice dei Focolarini.

31 GENNAIO Eletto al quarto scrutinio il 12° Capo dello Stato: è Sergio Mattarella, 73 anni, votato da 665 grandi elettori su 995. Martedì 3 febbraio il suo discorso d’insediamento davanti alle Camere riunite: il pensiero è soprattutto all’Italia che soffre e al recupero di fiducia dei cittadini nelle istituzioni democratiche.

4 FEBBRAIOUn’ottima notizia per la sanità

trentina: macchinario e reparto di protonterapia per la cura dei tumori, realizzati dal Trentino con ingentissima spesa, vengono riconosciuti dal sistema sanitario nazionale. Le cure saranno accessibili a tutti.

9 FEBBRAIOSi concludono sette giorni consecutivi di Consiglio provinciale, segnati dal durissimo ostruzionismo delle minoranze contro la legge per il contrasto all’omofobia. Discussione rinviata, come già in settembre.

Tensione davanti al monumento che a Trento ricorda le vittime delle foibe, in vista della Giornata nazionale della memoria (10 febbraio). Presidio di Casa Pound e destre, fronteggiato dalla Rete contro i fascismi. Finisce con cariche della polizia e disordini.

11 FEBBRAIOMentre in Trentino si organizza l’arrivo e lo smistamento di profughi africani, nel canale di Sicilia nuova ecatombe:

Page 3: €¦ · cronache 234 ANNO XXXVII - NUMERO 2 - FEBBRAIO-MARZO 2015 Periodico di documentazione e informazione sull’attività politico-legislativa del Consiglio della Provincia Autonoma

234 P A G I N A

3C R O N A C H Ef e b b r a i o - m a r z o 2 0 1 5

È stato faticosissimo, il cam-mino in aula della nuova “legge provinciale sull’Eu-

ropa”, perché investita in pieno dall’ostruzionismo in aula mes-so preventivamente in atto dalle minoranze per ritardare quanto più possibile l’approdo al testo successivo, quello sul contrasto all’omofobia. Dopo raffiche di emendamenti, votazioni a scru-tinio segreto e interventi oratori infiniti, si è giunti comunque in porto giovedì 5 febbraio: la legge elaborata dalla V Commissione legislativa, presieduta da Lucia Maestri, è stata approvata con 25 sì, 1 no e 5 astenuti.

Cosa prevede la leggeper avvicinare Bruxelles.La stessa consigliera del Pd – pri-ma firmataria del testo in quanto presidente della V Commissione che l’ha elaborato – ha spiegato che la legge in campo, cui ave-va cominciato a lavorare già la Commissione Europa della XIV legislatura, presieduta da Luigi Chiocchetti, serve per ottimizzare i rapporti tra la nostra Provincia Autonoma e l’Unione Europea, nell’ottica generale di favorire la costruzione di un’Europa dei po-poli e dei territori. La legge dello Stato 234/2012 pre-vede che le assemblee legislative regionali siano informate su tutto il processo di formazione della normativa europea e sulla sua at-tuazione, e possano produrre os-servazioni. La legge provinciale appena approvata specifica appun-to come il Consiglio provinciale partecipa al processo ascendente e discendente (da e verso Bruxelles). Si stabilisce che l’assemblea può adottare atti di indirizzo, dicendo alla Provincia come deve muoversi in rapporto all’Europa.Molta attenzione è dedicata dalla legge al tema dell’informazione: l’obiettivo è mettere effettivamen-te in grado la V Commissione, il Consiglio e la Giunta, di partecipa-re ai processi decisionali europei. Il Consiglio avrà un ruolo centrale e si riunirà ogni anno in una “sessio-ne europea”, per analizzare il pro-gramma della Commissione Ue. Un altro articolo parla di “early warning”, ossia del controllo su eventuali sconfinamenti del legi-slatore europeo nelle materie di competenza Pat.Altro punto: la partecipazione at-tiva alle iniziative 2014-2020 fi-nanziate dall’Ue in nome della coesione sociale. Un regolamento attuativo stabilirà come organiz-zare strutture Pat dedicae a questo scopo preciso.C’è poi l’importante aspetto ope-rativo che riguarda l’Ufficio della Pat a Bruxelles dedito ai rapporti con l’Ue: funziona da 20 anni e va però ripensato, incrementandone le funzioni, con l’attivazione di uno “sportello unitario di promo-zione territoriale”. La legge – in virtù di un emendamento voluto dal presidente Rossi – prevede il rafforzamento del personale appli-cato, che deve diventare un punto di riferimento anche per i privati interessati ad attingere ai bandi e ai contributi europei. Altro contenuto del ddl: l’acces-so, anche da parte delle imprese, ai fondi europei. Accesso sempre più complesso dal punto di vista

normativo che ha bisogno di pro-fessionalità specifiche. Il ddl, in-fine, mira anche alla formazione anche attraverso tirocini formativi a Bruxelles per rafforzare l’identità europea dei giovani.

Obiettivo: portare a casatutti i fondi dell’Ue.Giuseppe Detomas (Ual) ha affer-mato che questa legge permetterà di fare un salto di qualità nei rap-porti con l’Europa.

Giacomo Bezzi (FI) si è distinto nel fronte di minoranza per l’appoggio dichiarato alla legge, che permette-rà di intercettare meglio i fondi che l’Ue erogherà alle imprese di qui al 2020. Bezzi ha citato comunque Enrico Pruner,che già decenni fa criticava lo strapotere delle ban-che. Oggi, ha aggiunto, c’è l’Euro-pa della Troika, che viene criticata da movimenti come Podemos in Spagna e Siryza in Grecia. Un’Eu-ropa così non ha futuro. Favorevole al testo anche Massi-mo Fasanelli, sempre nell’ottica di portare a casa dall’Europa il massi-mo dei benefici possibili.

Marino Simoni (PT), dicendo sì al

ddl, ha detto che in questa Europa pochi si riconoscono, ma che rima-ne un’opportunità per le imprese e per i nostri giovani.

“Questo disegno di legge è di si-curo e stringente interesse”, così l’ha definito Walter Viola (PT). Dobbiamo essere “eurorealisti” e chiederci su quale Europa voglia-mo impegnarci e che ruolo voglia-mo avere nell’ambito delle nostre competenze, affinché prevalga lo spirito originario, oggi soffocato dalla burocrazia e dalle banche. Questo testo mette un certo ordine in materia, oltre a ricentrare con consapevolezza e senso critico pesi e misure del ruolo dell’Eu-ropa e del nostro ruolo in questo contesto.

La condanna dell’Europadi banche e burocrati.Maurizio Fugatti (Lega) ha ri-percorso la storia che ha portato all’adesione dell’Italia all’Ue e ha ricordato i danni seguiti alla globa-lizzazione, all’apertura alla Cina. Ha ricordato il Prodi che venne in Trentino a dire che non avremmo più dovuto produrre mele, ma im-portarle dalla Cina, riconvertendo i nostri agricoltori in commercian-

ti. Alla fine, con l’euro, invece di diventare competitivi grazie alla svalutazione della moneta nazio-nale, le aziende sono costrette, per rimanere sui mercati, a tagliare i salari dei lavoratori.

Anche Claudio Civettini (Civica) ha bocciato l’Europa che secon-do Prodi ci avrebbe permesso di guadagnare di più lavorando un giorno in meno, e invece ha cau-sato disoccupazione e ci ha lasciati soli di fronte ad un’immigrazione selvaggia.

Rodolfo Borga (Civica), annun-ciando l’astensione, ha ricordato che la concezione sull’Europa del-la Lista Civica è opposta a quella della maggioranza. “Qualsiasi porcheria – ha detto – si voglia approvare, per farla passa-re basta dire: lo vuole l’Europa. Qualsiasi medicina, per quanto sbagliata, diventa digeribile ogni volta che lo vuole l’Europa”. In-somma, sul tema europeo non c’è senso critico e chi non si adegua viene emarginato. “L’Europa non si discute perché è un idolo laico, al quale i giovani devono inchinarsi senza un bricio-lo di senso critico”.

L’Europa cristiana, della cultura, quella del Sacro Romano Impe-ro, ma anche quella di Degasperi, non assomiglierebbe per nulla a questa Europa delle banche e dei grandi interessi finanziari, con una moneta che sta provocando gravi danni. Un’Europa sempre meno popolare, sempre meno democra-tica, sempre più nelle mani delle lobby. Come quelle che stanno la-vorando al Trattato transatlantico del commercio con gli Usa, che di-struggerà le nostre economie e che il governo Renzi sta appoggiando. Quindi, il voto d’astensione non è rivolto al ddl Maestri, ma a questa Europa fatta anche di burocrati e di un Parlamento costosissimo.

Filippo Degasperi ha sostenuto che il testo in discussione porta a un “appesantimento della situa-zione legislativa” e propone nor-me poco utili. Il consigliere dei 5 Stelle ha criticato anche le venti-late assunzioni presso gli uffici di Bruxelles, laddove pare s’intenda trasformare “l’eccezione della chiamata diretta in regola ordi-naria”. Bene invece la maggiore informazione alla cittadinanza prevista dal testo, in favore del Consiglio e delle Commissioni.

Una mozione per agire nel 2015Giunta e V Commissione assieme per “marcare” stretta la normativa di Bruxelles

Per rafforzare gli obiettivi della nuova legge provin-ciale sull’Europa, Lucia Maestri ha promosso anche una mozione consiliare, discussa e approvata il 4 marzo. Impegna la Giunta Rossi, per il 2015, a intera-gire con la V Commissione e a dedicarsi ad un attento lavoro di analisi della legislazione europea in arrivo, in modo da favorire la produzione di osservazioni da parte del Trentino. Un emendamento aggiuntivo presentato da Claudio Civettini (poi astenuto) stabili-sce di attivarsi perché che nell’adottare le misure per l’occupazione, l’Ue presti attenzione al principio di sussidiarietà, così da poter adattare gli interventi allo specifico contesto socio-economico locale.

La mozione Maestri-Simoni-Passamani-Viola-De-tomas-Baratter-Fasanelli-Giovanazzi è passata con 4 astensioni, contrari Bezzi e Degasperi. Quest’ul-timo ha rilevato elementi che rendono la mozione non condivisibile, ad esempio in merito alla galleria di base del Brennero, progetto non voluto dall’Euro-pa e privo delle previste risorse comunitarie. Finora, inoltre, dall’Ue abbiamo avuto per Degasperi solo ri-duzione dei diritti dei lavoratori e un’ancora maggio-re disoccupazione. Maurizio Fugatti ha criticato chi come Maestri vede nell’Europa un futuro migliore per la nostra società, a fronte di dati drammatici come quello sulla disoccupazione giovanile.

Una legge per contare in EuropaVarato il testo che potenzia l’ufficio Pat a Bruxelles e i rapporti con l’Ue

Sul piano generale, anche De-gasperi dice che l’Europa fatta di popoli è stata trasformata in un’Europa fatta di banche. I ve-ri antieuropeisti sono quelli che continuano a sostenere politiche scellerate come quelle che por-teranno al Trattato transatlantico sul commercio e quelle che han-no condotto la Grecia nel baratro.

“Siamo immersi in un sistema talmente grande, con interessi tal-mente grossi, da impedirci di inci-dere in alcun modo”, ha osservato Nerio Giovanazzi (AT). L’auspi-cio è che nel futuro si scelgano con maggiore attenzione i nostri rappresentanti in Europa, rifug-gendo dalle scelte fin qui operate, ispirate dalla volontà di “parcheg-giare qualcuno”.

Il voto: il Consiglio dovràessere protagonista.Mario Tonina (Upt) ha parlato di “grande opportunità per il Tren-tino” e ha proposto un ordine del giorno collegato alla legge – e approvato dall’aula – con cui si impegna la Giunta Rossi ad assi-curare l’effettivo coinvolgimento del Consiglio nei processi decisio-nali europei. L’esecutivo dovrà del ruoloinformare tempestivamen-te la V Commissione legislativa delle proprie mosse in relazio-ne al diritto europeo e dare tutti i supporti necessari al Consiglio per consentirgli di interloquire con Bruxelles in tempo utile e in modo qualificato. L’impegno è anche a verificare costantemente l’adeguatezza dell’ordinamento provinciale rispetto al quadro nor-mativo comunitario.

L’obiettivoconcreto è quellodi intercettarei fondi europei e parteciparealla formazionedelle norme Ue

Lucia Maestri (Pd), presidentedella V Commissione che seguele tematiche europee

oltre 300 migranti muoiono assiderati e annegati.

14 FEBBRAIOUn morto e tre agenti feriti: è il bilancio di un attentato in un locale di Copenhagen che ospitava un incontro con il disegnatore satirico Lars Vilks, tra gli autori delle vignette su Maometto, e l’ambasciatore francese.

23 FEBBRAIOStorico accordo Italia-Svizzera, cade il

segreto bancario, il fisco potrà chiedere dati dei contribuenti. In vista intese simili anche con Monaco e Liechtenstein.

24 FEBBRAIO

Paolo Collini, classe 1959 di Vicenza, è il nuovo rettore dell’Università di Trento: 305 su 428 i voti a suo favore, 79,1%. Ordinario di economia aziendale e prorettore dopo la dipartita di Daria de Pretis, ha superato Stefano Zambelli, fermatosi a 123 preferenze.

26 FEBBRAIOIl Mart sceglie il nuovo direttore: a Cristiana Collu subentrerà Gianfranco Maraniello, napoletano classe 1971, attuale direttore dei musei di Bologna. È sposato con una giapponese.

27 FEBBRAIONiente doppia preferenza uomo-donna alle prossime elezioni comunali di maggio: l’ostruzionismo delle minoranze blocca la legge in Consiglio regionale, nell’ultima seduta anche la sospensione

lavori per carenza del numero legale.

1 MARZO

Renato Villotti eletto alla presidenza di Confesercenti, lascia dopo dieci anni Loris Lombardini.

4 MARZO

Il Consiglio provinciale approva lo sgravio da 6 milioni di euro complessivi sull’addizionale Irpef 2015 per i pensionati trentini.

8 MARZOLampo trentino agli europei di atletica in-door di Praga: il poliziotto Silvano Chesani argento nel salto in alto con 2,31 m.

9 MARZOLa Corte di Cassazione conferma per Silvano Grisenti la condanna della Corte d’Appello di Bolzano a 1 anno di reclu-sione (pena sospesa) per corruzione propria, truffa e violenza privata. La so-spensione dal ruolo di consigliere provin-ciale diventa definitiva.

Il cantiere per la Tav del Brennero: per Degasperiesempio di “cattiva Europa”

periodico di documentazione e informazione sull’attività politico-legislativa edito dal Consiglio della Provincia autonoma di Trento. Via Manci, 27 38122 Trento

anno XXXVII - N° 2 Febbraio-marzo 2015

direttore responsabile: Luca Zaninin redazione: Monica Casata, Antonio Girardi, Bruno Zorzisegreteria di redazione: Angela Giordani, Alessandra BronziniDIREZIONE E REDAZIONE: Palazzo Trentini - 38122 Trento, via Manci, 27fotografie: Fotoarchivio Consiglio provinciale e Giunta provincialeImpaginazione: Gianfranco Rizzoli Press Service - Trentostampa: S.I.E. S.p.a. con sede in via delle Missioni Africane, 17 38121 TRENTOAutorizzazione del Tribunale di Trento n° 289 del 20 febbraio 1979

CONSIGLIO PROVINCIALECRONACHE

Page 4: €¦ · cronache 234 ANNO XXXVII - NUMERO 2 - FEBBRAIO-MARZO 2015 Periodico di documentazione e informazione sull’attività politico-legislativa del Consiglio della Provincia Autonoma

234P A G I N A

4 C R O N A C H Ef e b b r a i o - m a r z o 2 0 1 5

Con sentenza del 5 novembre scorso (n. 59/2014/EL) le sezio-ni riunite della Corte dei Conti in sede giurisdizionale si sono pro-nunciate sul ricorso opposto dai gruppi del Consiglio provinciale in relazione ai loro rendiconti economici per il periodo 1 gen-naio-21 novembre 2013 (fine della XIV legislatura). I gruppi consiliari avevano impugnato la deliberazione con cui la sezione di controllo della Corte dei Con-ti di Trento aveva rilevato spese irregolari da parte di Popolo del-la Libertà, Lega Nord Trentino, Civica per Divina presidente, Pd, Amministrare il Trentino, Grup-po Misto, Italia dei Valori, Patt e Ual (abbiamo pubblicato ogni dettaglio sul nostro numero 231 dell’ottobre 2014). Ebbene, la pronuncia dei giudi-ci romani – ora depositata – ha recepito parzialmente il ricorso, in particolare riguardo a queste voci di spesa:- Spese pagate nel 2013 ma re-

lative al 2012 (doveva essere chiarito se il bilancio dei grup-pi debba essere redatto per cas-sa o per competenza);

- Redazione, stampa e spedizio-ne di pubblicazioni;

- Spese postali, telegrafiche, te-lefoniche;

- Cancelleria, libri, riviste, quo-tidiani;

- Cellulari e dotazioni informa-tiche di ufficio.

Sono rimaste escluse due voci. La prima è quella relativa alle spese di rappresentanza, che era comunque del tutto marginale rispetto all’importo comples-sivo; la seconda, più rilevante, riguarda le spese per personale e consulenze. Su 106.000 euro di

rilievi complessivi sui bilanci di tutti i gruppi consiliari, il ricorso è stato accolto per una cifra ri-levante dell’importo; mentre la parte non accolta (63.262,14 euro complessivi) riguarda soprattut-to spese relative ai contratti con il personale.Nella tabella qui sopra, indichia-mo il dettaglio delle spese non

regolari che i gruppi dovranno ora rimborsare al Consiglio pro-vinciale, come esito conclusivo della prima applicazione della dettagliata normativa cui i gruppi sono stati sottoposti per garanti-re riduzione dei cosiddetti costi della politica e massima aderen-za alle finalità istituzionali delle spese sostenute.

“Pur nel rispetto della decisione – commentano ora i capigruppo consiliari firmatari del ricorso – lascia perplessi la scelta di conte-stare ciò che dovrebbe invece es-sere considerato un buon utilizzo delle risorse a disposizione del le-gislatore: collaborazioni e consu-lenze, infatti, possono garantire un’attività istituzionale di qualità e più efficace, a fronte della com-plessità delle materie di compe-tenza del Consiglio provinciale. Rimaniamo convinti che il modo migliore per utilizzare le risorse a disposizione dei gruppi (per al-tro già notevolmente diminuite, a seguito dell’applicazione dei tagli introdotti dal Parlamento) sia proprio quello di avvalersi della collaborazione di persone che possano migliorare la quali-tà del lavoro del legislatore. Una soluzione andrà comunque tro-vata, anche per evitare – oggi e in futuro – uno sbilanciamento ec-cessivo tra le possibilità di azione dell’esecutivo e del legislativo”.

Stelvio, ecco il parco “condiviso”Gilmozzi ha illustrato l’intesa dell’11 febbraio, minoranze dure

di Bruno Zorzi

Un accordo, quello firmato l’11 febbraio, che fa usci-re il Parco nazionale dello

Stelvio dallo stallo nel quale si trova da anni. L’ha detto in aula consiliare a inizio marzo l’asses-sore Mauro Gilmozzi, riferendo sull’intesa della Provincia con il Governo Renzi, passo decisivo verso l’attesa norma di attuazione dello Statuto. L’assessore ha ri-percorso il faticoso cammino del primo e più grande parco italiano: vent’anni per arrivare al Consor-zio di gestione del Parco e la lun-ga, inutile attesa per il varo del re-golamento e del piano di gestione. Una situazione che, ha ricordato Gilmozzi, andava rivista, affron-tando prima di tutto il tema della governance dell’ente. Un percor-so di riforma che ha preso corpo il 30 luglio scorso, quando la Com-missione dei 12 ha messo nero su bianco una proposta di norma di attuazione per la delega di distinte funzioni amministrative a Trenti-no, Lombardia e Alto Adige.L’11 febbraio, infine, si è arrivati alla definizione del testo dell’in-tesa con lo Stato. Prevede la cre-azione di un Comitato di coordi-namento e indirizzo, composto da un rappresentante della Pat, uno della Provincia di Bolzano, uno della Lombardia, uno del Ministe-ro dell’ambiente e tre dei Comuni interessati, più un rappresentante delle associazioni ambientaliste e uno dell’Ispra, l’Istituto supe-riore per la protezione e la ricerca ambientale. Il comitato dovrà coordinare le attività delle due Province e della Lombardia, e soprattutto definire le linee guida e gli indirizzi del piano del Parco. I presidenti di questo organismo ruoteranno ogni 5 anni e il primo “turno” spetterà alla Lombardia, poi toccherà a Bolzano e a Trento.

Gestione, sorveglianza e costi a Trento, Bolzano e Lombardia. Tutta la gestione e la sorveglianza passeranno ai tre enti territoriali. Per gli aspetti finanziari è in cor-so una verifica con il Ministero, ma gli importi stimati vanno dai 5 milioni 492 mila ai 5 milioni e 555 mila. Oneri che saranno a ca-rico delle due Province, in base al Patto di Milano, e della Regione Lombardia. Anche i beni del Par-co verranno trasferiti. Il Parco, ha detto ancora Gilmoz-zi, deve guardare a quello nazio-nale svizzero dell’Engadina, al nostro Adamello – Brenta, al par-co del Garda bresciano. Con l’o-biettivo di creare una grande area naturalistica di richiamo europeo.

Zanon: il Comitato di coordinamento è debole.Gianfranco Zanon ha confermato che in Commissione dei 12 (di cui

fa parte) è stata predisposta una norma che prevede una gestione coordinata per salvare l’unitarie-tà del Parco, prevedendo anche la rappresentatività dei Comuni e degli usi civici. Zanon, però, ha chiesto, e s’è chiesto, che spazio di manovra avrà il Comitato di coordinamento. Altro punto di debolezza: il presidente non rice-verà compensi, anche a fronte di un compito gravoso.

Giovanazzi: un’operazione sconveniente per la Pat.Per Nerio Giovanazzi si tratta di un’operazione che non ha alcun significato se non quello di fare un favore a Bolzano, che non vuole ingerenze dello Stato. Un’ope-razione, insomma, poco interes-sante e la Commissione dei 12, ha detto rivolgendosi a Zanon, avrebbe potuto fare meglio. “Un parco nazionale a tutti gli effetti

avrebbe portato a maggiori ri-sultati. Invece ci limitiamo, an-cora una volta, a fare da cassa per Roma. È stata – ha concluso – un’operazione addirittura scon-veniente”.

Degasperi: si sta andando verso lo smembramento del Parco.Filippo Degasperi, ricordando che la comunicazione di Gilmoz-zi (imposta da un voto del Consi-glio) si sarebbe dovuta fare prima della firma dell’intesa col Gover-no, ha detto che si sta andando verso lo smembramento di un simbolo ambientale che va oltre i nostri confini. Un’intesa disa-strosa. “Il Governo, con la cor-reità delle due province e della Lombardia, – ha affermato – sta smantellando il Parco attraverso le motivazioni banali dei costi. Si dice che il consorzio non funzio-nava, in realtà si applica la stessa

logica degli ospedali periferici: prima si dice alla gente che non funzionano e poi si chiudono. Il motivo del malfunzionamento del Consorzio è stato determinato dal fatto che la Svp voleva eliminare l’ultima presenza dello Stato sul proprio territorio”. Tra l’altro, nel Comitato possono entrare an-che persone incompetenti e non è prevista l’incompatibilità per gli amministratori pubblici.

Borga: il Trentino si è piegato ancora alla Svp.Per Rodolfo Borga se l’intesa con lo Stato è stata fatta perché il Con-sorzio non funzionava, la scelta è illogica: “Sarebbe come chiude-re una stazione dei Carabinieri perché non funziona”. Il coor-dinamento previsto dall’intesa, inoltre, è aleatorio perché rinvia a future linee guida. Le competenze del Comitato sono molto leggere

LA FUSIONE TRA MUNICIPI

Nascerà Ville d’AnauniaIl processo di fusione tra i piccoli municipi del Trentino sembra davvero aver preso un’accelerazione particolare, sulla spinta di norme che lo incoraggiano e finanziano: è scaduto il 10 marzo il termine per fare domanda di fusione in Regione, rinviando le elezioni comunali a fine anno. Risultato già acquisito intanto per i nuovi Comuni di Pieve di Bono-Prezzo e Dimaro-Folgarida, che fonde in uno i due territori amministrativi di Dimaro e di Monclassico in valle di Sole. Al decollo è la procedura per il varo del Comune di Ville d’Anaunia (bel nome), che dovrebbe prendere il posto di Nanno, Tuenno e Tassullo in valle di Non,con 4.950 abitanti potenziali. In molti paesi come questi non si voterà quindi per il sindaco il 10 maggio, ma a fine anno.

DREIER LANDTAG

Zanon da EuregioIl 3 febbraio il Consiglio provinciale ha eletto Gianfranco Zanon (PT), al posto del dimissionario Diego Mosna, come componente effettivo della Commissione interregionale delle assemblee legislative delle Provincie di Bolzano e Trento, del Tirolo e del Vorarlberg. Zanon ha ricevuto 15 voti su 30 votanti e farà parte di questo organismo del “Dreier Landtag” assieme ai colleghi Dorigatti, Baratter, Passamani, Civico, Detomas e Fugatti. Giacomo Bezzi (FI) con 18 voti è stato scelto come membro supplente (si aggiunge ad altri 6 consiglieri).

E CIVETTINI CHIEDE UNA RIFORMA

Cambi nelle CommissioniIl Consiglio ha preso atto in febbraio delle dimissioni di Claudio Civettini dalla IV Commissione e ha nominato Massimo Fasanelli nella II, Lorenzo Ossanna nella III, Claudio Cia nella IV, e infine di Civettini e Walter Viola nella V in seguito alle dimissioni di Bezzi (Forza Italia) e Bottamedi (Patt). Il consigliere Bezzi ha motivato le proprie dimissioni con la scelta di seguire altri settori economici. Civettini ha suggerito di immaginare una riforma complessiva delle Commissioni, che così come sono servono a poco. Si potrebbe ad esempio ipotizzare un loro ruolo forte nella valutazione degli effetti delle leggi. Servirebbe all’interno di questi organismi una figura terza, che chiarisca se le proposte di legge presentate sono compatibili con il quadro normativo esistente.

L’assessoreMauroGilmozziha riferitosull’intesacon Romaper il parconaturaledello Stelvio

La critica: l’areaverrà di fattosmembrata,come vuole l’Svp

CONTI 2013 DEI GRUPPI CONSILIARI: I RILIEVI FINALI DELLA CORTE DEI CONTI

e confermano l’impressione che ci si trovi di fronte ad uno smem-bramento. I comuni, infine, sono stati esclusi. In sintesi, si va verso lo smembramento del Parco per andare incontro agli obiettivi della Svp, alla quale, ancora una volta, il Trentino è piegato.

Gilmozzi: dall’imposizione del Parco alla condivisione. L’assessore ha replicato alle cri-tiche dicendo che se si è fatta la scelta di assumere la delega, è perché si è convinti che il nostro modello vada bene, anche come esempio a livello nazionale. L’i-dea che i parchi possano nasce-re dal basso si è incarnata nella legge 11 del 2007. Fino ad allora c’erano solo contrarietà da par-te delle comunità locali e invece oggi ci sono sempre più richieste per creare aree protette. “Il Parco dello Stelvio – ha affermato – non può essere più quel moloch che era, anche lì serve una visione moderna. Si deve passare dall’im-posizione alla condivisione. Non partecipiamo a questo tavolo per-ché ce l’ ha chiesto Bolzano, ma perché ci crediamo”. Sul comitato: non ha bilancio e non ha personalità giuridica e an-che per questo chi ci andrà opererà gratuitamente. Sull’esempio del comitato Dolomiti Unesco. Lo Stato entra in gioco con la veri-fica della coerenza tra i piani delle Province e regione Lombardia con le linee guida. Sul personale i dipendenti del Par-co sono 150 in tutto, 38 dei quali trentini, di cui 31 operai (8 fissi e 23 stagionali) e 7 impiegati. Tutti gli operati entreranno di-rettamente nella pianta organica. Degli impiegati, 3 verranno as-sorbiti direttamente, per gli altri 4, assunti con un contratto di diritto privato, verrà fatto un concorso per stabilizzarli.

Con propria sentenza n. 59/2014/EL di data 5 novembre 2014 la Corte dei Conti Sezioni Riunite in sede giurisdizionale ha rilevato spese non regolari dai rendiconti dei gruppi consiliari relativi al periodo 1.01.2013-21.11.2013 per i seguenti importi:

Gruppo consiliare Spese non regolari da rimborsare al Consiglio

Amministrare il Trentino € 94,36Civica per Divina Presidente € 10.191,85Gruppo misto € 7.100,05Il Popolo della Libertà € 0,00Italia dei valori € 886,71Lega Nord Trentino € 23.030,00Partito Democratico del Trentino € 10.368,00PATT € 11.379,37Union Autonomista Ladina € 211,80

Page 5: €¦ · cronache 234 ANNO XXXVII - NUMERO 2 - FEBBRAIO-MARZO 2015 Periodico di documentazione e informazione sull’attività politico-legislativa del Consiglio della Provincia Autonoma

234 P A G I N A

5C R O N A C H Ef e b b r a i o - m a r z o 2 0 1 5

IMPOSTEE TASSE 2015

“Sconto” Irpef ai pensionatiÈ legge lo sgravio da 6 milioni di euro per i meno abbienti

Nel 2015 l’addizionale regionale peseràmediamente 150 euro in menoper circa 40.000 contribuenti sotto i 15.000 euro di imponibile annuo.È l’effetto dell’accordo tra minoranzee Rossi, seguito al voto “per sbaglio” di dicembre. Degasperi: “La Giunta poteva metterci più risorse”.

Ammontano a 6 milioni di euro le agevolazioni in materia di addizionale re-

gionale all’imposta sul reddito delle persone fisiche (Irpef), di cui beneficeranno per l’anno d’impo-sta 2015 circa 40.000 pensionati trentini, quelli che percepiscono non più di di 15.000 euro all’an-no. A prevedere lo sgravio, valido solo per quest’anno, è il disegno di legge 64/XV, approvato il 4 marzo all’unanimità nell’aula del Consi-glio provinciale. Il testo porta la prima firma di Fi-lippo Degasperi (5 Stelle) e poi quelle di tutti i capigruppo consi-liari e dell’assessore Alessandro Olivi per la Giunta. Il presidente della Pat, Ugo Ros-si, ha ricordato che il provvedi-mento attua l’articolo 16 della finanziaria provinciale 2015: in quell’occasione le minoranze ac-consentirono al fatto che la Giunta correggesse un emendamento De-gasperi, approvato per errore dalla maggioranza e che avrebbe fatto mancare alle casse Pat 89 milioni di euro, azzerando completamente l’introito derivante dall’addizio-nale Irpef. Le minoranze ottennero però in cambio di questo via libera alla correzione del voto erroneo, la previsione di una norma ad hoc, che ha incrementato di 6 milioni di euro il fondo per la riduzione della pressione fiscale. “Il risultato pratico – ha spiegato Rossi – è ora la riduzione a zero dell’aliquota per i soggetti rien-tranti nel primo scaglione di im-ponibile Irpef”. Il presidente ha precisato che si tratta di circa 65.000 pensionati, “dei quali è presumibile ritenere che solo 40.000 siano tenuti ef-fettivamente a versare l’addizio-nale all’Irpef. I restanti 25.000 dovrebbero infatti non versare Irpef (e quindi neppure l’addizio-nale) grazie alla detrazione per redditi da pensione in grado di abbattere un imponibile di 7.500 (per chi ha meno di 75 anni) o di 7.750 euro (per chi ha 75 anni o più). Con la legge, l’agevolazione massima annua per contribuente sarà pari a circa 185 euro (15.000 euro di imponibile per l’aliquo-ta dell’1,23%), e l’agevolazio-ne media annua per contribuente (calcolando non tutti i pensionati rientranti nel primo scaglione, ma solo quelli presumibilmente te-nuti a versare l’addizionale Irpef) sarà di circa 150 euro (6 milioni / 40.000).Ed ecco cos’hanno detto i consi-glieri in aula. Filippo Degasperi: l’intervento a favore dei pensionati è significati-vo in un momento di contrazione delle risorse e di crisi generaliz-zata. Certo la Giunta avrebbe po-tuto anche fare di più mettendo a disposizione maggiori risorse. In campo tributario – più in generale – l’ente pubblico dovrebbe arretra-re dalle proprie posizioni ed essere meno presente in economia, inve-ce anche la nuova tassa di soggior-no dimostra che la Giunta procede

Per le minoranze si poteva e doveva aggredire la crisi con maggiore efficacia

Approvati i conti Pat 2013 (con 10 no)Semaforo verde del Consiglio al rendiconto genera-le della Provincia relativo al 2013, proposto in aula dal presidente Rossi. I voti a favore – sul documento che dà conto di 4,5 miliardi di euro – sono stati 18, i contrari 10 e 1 di astensione.Nella discussione Rodolfo Borga ha motivato il vo-to contrario con la cattiva gestione delle risorse del precedente governo provinciale di centro sinistra au-tonomista, evidenziati dai risultati negativi ottenuti in termini economici. “Una qualche responsabilità di chi ci governa da 15 anni ci sarà pure, se il Trentino in questo periodo è cresciuto meno del resto d’Italia e deteniamo il re-cord nel tredn della disoccupazione in Italia”. Marino Simoni ha preannunciato l’astensione del gruppo affermando che l’amministrazione Pat aveva risorse per rispondere alle esigenze della comunità ma non ha saputo incidere di più sui problemi dell’e-conomia e della disoccupazione. Maurizio Fugatti ha ricordato che in Lombardia e in

Friuli il tasso di disoccupazione è di poco superiore al nostro, ma queste regioni hanno circa la metà delle risorse rispetto alla Provincia.Giacomo Bezzi ha segnalato che negli ultimi anni le scelte della Giunta hanno fatto crescere la spesa corrente e non la spesa per investimenti. Va tagliata la spesa pubblica corrente assistenziale, che non dà servizi primari né benefici economici.Il presidente Rossi ha sottolineato già da un paio di anni le linee politiche delle manovre di bilancio della Provincia vanno nella direzione auspicata dai con-siglieri di minoranza. Il rendiconto 2013 risponde già allo sforzo di riduzione della spesa corrente, che nel 2013 è calata del 2%. Il tema di oggi consiste nel vedere quali sono le risorse spendibili in relazione ai sacrifici imposti dal patto di garanzia con lo Stato. A questo occorre sommare l’effetto a tutti noto del patto di stabilità, che limita le capacità di spesa del-la Provincia producendo un aumento surreale della giacenza di cassa che in realtà non risulta spendibile.

Il debutto dell’imposta di soggiorno – introdotta con la legge finanziaria provinciale approvata in dicembre – slitta dal 1° maggio al 1° novembre. Lo stabilisce una specifica norma inserita nella legge sullo sconto Irpef ai pensionati (vedi qui a lato), con emendamento presentato dal presidente Rossi e a cui le stesse minoranze hanno dato semaforo verde.In discussione, Filippo Degasperi ha ricordato che non è vero che questa tassa è applicata ovunque in Italia. Federalberghi ha documentato che solo il 7% dei Comuni italiani la applica. Dunque almeno il Trentino avrebbe potuto promuoversi comunicando che qui non si paga. Eppure gli ultimi dati resi noti dalla Camera di commercio evidenziano le difficoltà emer-genti anche settore del turismo. Occorre che maggioranza e Giunta smet-tano di pensare al Trentino come a un’isola felice.Anche per Massimo Fasanelli il fatto che altri territori applichino la tassa era un motivo in più perché il Trentino non la adottasse, a scopo di mar-keting.Gianfranco Zanon ha ribadito le critiche di Progetto Trentino alla tassa, che omologherà il Trentino alle altre regioni. Ora che comunque la tassa c’è, posticiparne l’introduzione permetterà almeno agli albergatori di or-ganizzarsi con i tour operator in vista di questo cambiamento.Nerio Giovanazzi ha osservato che l’emendamento sulla tassa di soggiorno era completamente estraneo al testo della normativa in discussione, come correttamente rilevato dal presidente Dorigatti. “Mi pare del resto che con questo tira e molla venga meno la credibilità del governo provinciale”. “Se avessimo detto di no allo slittamento della tassa da noi osteggiata – ha poi evidenziato – saremmo stati additati come i responsabili di un danno agli operatori del settore”.Walter Viola ha sottolineato che l’emendamento dell’assessore Dallapic-cola – sottoscritto dai capigruppo e quindi ammesso in extremis dal pre-sidente Dorigatti – si poteva evitare approvando l’analoga modifica da lui proposta durante la discussione della finanziaria in dicembre. E ha chiesto chiarimenti in merito alla scopertura delle risorse impegnate allora, cui si provvede sia riducendo di 1,2 milioni di euro la promozione turistica lo-cale, e per il resto attingendo ai fondi di riserva della Provincia. Le Apt di ambito infatti sono già in forte difficoltà. L’assessore Dallapiccola ha risposto che la quota di 1,2 milioni di euro quest’anno era già destinata, d’intesa con le Apt e le associazioni di catego-ria, a un “fondo progettualità interambito”. Fondo che è stato fatto slittare al prossimo anno per bilanciare il mancato introito da maggio a novembre della tassa di soggiorno.Il protocollo d’intesa siglato tra Provincia, Associazione albergatori e Unione albergatori prefigura un’altra modifica normativa, nel senso di estendere l’imposta agli alloggi turistici concessi in locazione in forma non imprenditoriale. L’intenzione di Rossi è di provvedere con modalità che sa-ranno decise dopo aver acquisito una più approfondita conoscenza sull’u-tilizzo di questo tipo di alloggi nelle varie aree turistiche della provincia.

L’imposta di soggiornoslitta da maggio a novembre

Il presidente Ugo Rossi e Filippo Degasperi, prima firma del ddl sull’Irpef

Disco verde all’unanimità in Consiglio per il riordino dell’Istituto zooprofilattico sperimentale delle Venezie, proposto da un disegno di legge dell’assessora alla sa-lute Donata Borgonovo Re. L’assessora ha ricordato che il testo è stato concordato con le amministrazioni regionali del Veneto, del Friuli e con la Pro-vincia di Bolzano. Si attua la legislazione statale del 2012, che prevedeva il riordino di tutti gli istituti sottoposti alla vigilanza del ministero della sanità. Riordino che l’ultima legge di stabilità ha sollecitato prevedendo il commissaria-mento in caso di mancato rior-dino. Nel merito, l’assessora ha segnalato che il ddl stabilisce la revisione dei ruoli degli organi di governo dell’Istituto e ne “asciuga” l’organizzazione, disciplinando anche i rapporti con l’università, l’azienda sani-taria e affidando al ministero la titolarità in merito all’identifi-cazione delle prestazioni e del-le tariffe. Ma soprattutto queste norme introducono un organi-smo di valutazione all’interno dell’istituto stesso (vedi scheda a pag. 14). Unanimità anche su un emen-damento concordato dai 4 ter-ritori interessati e riguardante solo la Provincia di Bolzano, nonché un ordine del giorno di Claudio Civettini, perché l’Isti-tuto curi non solo l’aggiorna-mento e la specializzazione di veterinari, ma anche di biologi e biotecnologi, molti dei quali formati in Trentino. Il disposi-tivo prevede inoltre interventi per non precludere all’istituto la possibilità di attuare con-venzioni con altre realtà oltre a quelle con i corsi di laurea in medicina veterinaria. Questo per offrire significative oppor-tunità sia di ricerca che occu-pazionali.Gianfranco Zanon ha sottoli-neato che il disegno di legge dimostra il positivo rapporto di collaborazione tra territori, che ha dato buoni frutti nel settore della zootecnia per la profilassi delle malattie infettive degli animali.L’assessora Borgonovo Re ha evidenziato l’alto livello delle prestazioni erogate dall’Istitu-to, strumento prezioso che ne-cessita di una continua manu-tenzione e di collaborazione tra territori e tra discipline, com-petenze e strutture, compresa la nostra Università. L’importante è rafforzare i rapporti tra l’Isti-tuto e il nostro dipartimento di prevenzione per garantire la sa-lubrità degli alimenti. (a.g.)

Il rendiconto Pat 2013 segna un avanzo di amministrazione pari a 372,2 milioni di euro

sempre sulla strada del drenaggio di risorse, trasferite dai cittadini all’ente pubblico, che poi decide come spenderle. “E a conferma di questo – ha ag-giunto – sembrano alle porte altri interventi della Provincia sugli impianti sciistici, per cui quelli in perdita resteranno in mano all’ente pubblico”. Walter Kaswalder: si è trasfor-mato un errore (il voto sull’emen-damento Degasperi in dicembre) in un’opportunità positiva (lo sconto Irpef ai pensionati). Massimo Fasanelli: “Grazie ad uno scivolone della maggioranza, siamo qui a consegnare dei soldi agli anziani. Scivolone derivante dai 1.000 e oltre emendamenti presentati dalla minoranza sulla finanziaria, che sono quindi all’o-rigine di quest’agevolazione, da noi pensata e voluta per dare una mano ai soggetti con redditi bassi, ma soprattutto a chi ha contribuito nei decenni al benessere del Tren-tino. Forse 185 euro all’anno non sono tantissimi, ma possono servi-re alle famiglie di questi anziani e mostrano la vicinanza del Consi-glio provinciale a queste persone”. Gianfranco Zanon: “La pressio-ne fiscale in generale è davvero eccessiva, per questo in dicembre abbiamo presentato molti emen-damenti alla finanziaria 2015, pro-prio in materia di tributi gestiti dalla Provincia”. Claudio Cia: “Rattrista che que-sto provvedimento discenda da un errore tecnico della maggioranza, costretta per questo a scendere a patti con la minoranza. In Tren-tino 6.000 famiglie sopravvivono con 5.000 euro all’anno, le neces-sità sono reali e crescenti e intanto aumentano le tariffe di tutti i ser-vizi pubblici”. Rodolfo Borga: questa legge “smentisce clamorosamente” l’affermazione che le minoranze impedirebbero alla maggioranza di approvare norme importanti, servendosi dell’ostruzionismo consentito dal regolamento in-terno del Consiglio. Smentita che emerge anche dalla scelta di po-sticipare di 6 mesi l’introduzione della tassa di soggiorno, condivisa responsabilmente dalle minoranze che avevano sempre osteggiato la nuova imposta. Maurizio Fugatti ha ricordato anche altri interventi previsti dalla finanziaria sono stati stravolti dal-la Giunta durante la discussione in aula, ad esempio in merito ai diri-genti e ai medici dopo le proteste delle due categorie. “Ecco perché non crederemo più che la legge fi-nanziaria non si possa modificare e migliorare”.Giacomo Bezzi: occorre recupera-re risorse per investire a sostegno delle imprese, in particolare quelle edili, attraverso la riduzione della spesa corrente della Provincia. Nerio Giovanazzi ha detto di non voler rivendicare meriti per i 6 mi-lioni destinati dal ddl ai pensionati, plaudendo piuttosto alla soluzione condivisa trovata. (a.g.)

In alto, l’assessore al turismoMichele Dallapiccola.Qui sopra, il consigliereWalter Viola, che ha chiestocome si ovvierà al mancatointroito per mesi della tassa

Si aggiornal’Istituto

zooprofilatticodelle Venezie

Page 6: €¦ · cronache 234 ANNO XXXVII - NUMERO 2 - FEBBRAIO-MARZO 2015 Periodico di documentazione e informazione sull’attività politico-legislativa del Consiglio della Provincia Autonoma

234P A G I N A

6 C R O N A C H Ef e b b r a i o - m a r z o 2 0 1 5

I CONSULTORIPER L’EMIGRAZIONE

Il “secondo” Trentino è nel mondoL’avvocato brasiliano, l’ingegnere cileno, l’oncologa uruguayana: tutti con le stesse radici

Il consigliere Civettini fa parte (con Zeni) della conferenza annuale: “Se i fondi per i trentini emigrati vengono spesi bene – ha detto – anche noi qui possiamo averne un prezioso ritorno in termini di professionalità, cultura e anche di opportunità economiche”.

di Luca Zanin

C’è praticamente un altro Tren-tino – 400 mila persone circa – disseminato nel mondo,

soprattutto nelle Americhe, in Au-stralia, nei Paesi europei. Sono i di-scendenti dei nostri nonni e avi, che emigrarono alla ricerca di lavoro e di fortuna. Oggi i loro figli e nipoti sono una qualificatissima rete di amicizie, sulle quali il Trentino può contare per respirare il mondo, per conserva-re le radici, anche per sviluppare op-portunità economiche e culturali. Lo si capisce bene scorrendo la lista dei membri della Consulta provinciale per l’emigrazione, che per un’intera settimana si è riunita in conferenza annuale attorno a un grande tavolo ovale a palazzo della Provincia, con la mission di stendere le linee opera-tive per questa legislatura.Dall’Argentina settentrionale è ar-rivato Gustavo Fabiàn Cristofoli-ni, che è un dirigente commerciale, mentre da Buenos Aires ecco Ma-riano Roca, giornalista professio-nista del periodico Def, che tratta l’attualità internazionale. Alceu Ze-nofontes Lenzi, origini ottocente-sche a Samone in Valsugana, è un avvocato e docente universitario, rappresenta gli Stati brasiliani di Santa Caterina e Rio Grande do Sul. Stesse credenziali per il collega del centro-nord, Elton Diego Stolf, il cui avo partì da Fornace. Il consultore cileno, Omar Andrès Daud Albasini, conosce benissimo Trento perché è venuto qui a laure-arsi e specializzarsi in ingegneria meccatronica. Leobardo Cortès Manica rappresenta il Messico: par-la 5 lingue, compreso un po’ di ma-ya, e dirige una società di consulenza finanziaria. C’è poi l’Uruguay con Maria Laura Vera Righi, medico oncologo a Montevideo, e l’impren-ditore immobiliare Luca Dorigatti, che sta a Palo Alto in California. Per i trentini d’Australia opera Silva-no Rinaldi, istruttore d’armi della polizia di Melbourne. La decana dei consultori è invece la trentina-canadese Lucia Flaim Larentis, trentina di Trento ed emigrata negli anni Settanta per ragioni del cuore. È student advisor presso il dipartimen-to di computer science della Ryerson University di Toronto. Un lungo elenco, per dire su quale patrimonio di contatti, di intelligen-ze, di saperi oggi la nostra Provincia Autonoma può contare attraverso l’eredità di affetti lasciata nel mon-do dai nostri avi emigranti. Lo dice forte e chiaro Claudio Civettini, il consigliere provinciale che assieme a Luca Zeni rappresenta l’assem-blea legislativa dentro la Conferenza dei consultori. “Vorrei che i trentini capissero bene: se i soldi pubblici

vengono spesi oculatamente – ha detto lo stesso Civettini ai consultori – relazioni come queste, fra la terra d’origine e le zone di emigrazione storica, possono rappresentare non solo una spesa, ma anche uno stra-ordinario valore aggiunto per noi e per voi. A questo scopo lavora la Consulta”.Che nella settimana di lavori si è mi-surata su temi concreti: interscambi giovanili, borse di studio universi-tarie, corsi di italiano on-line, inter-venti di solidarietà, situazione dei rientri in patria, iniziative culturali, relazioni dai vari Paesi rappresen-tati, situazione dell’export trentino nel mondo, quadro della nuova e più recente emigrazione, “sbarco” della Consulta su Facebook, implemen-tazione del bel sito internet www.mondotrentino.net. Oltre al presidente della Pat, Ugo

Rossi, anche il presidente del Con-siglio, Bruno Dorigatti, è stato in visita ai lavori dei consultori: li ha conosciuti uno ad uno, colpito dalle alte professionalità che esprimono nei rispettivi Paesi di residenza. “Grazie dell’immagine che date al mondo della terra trentina e delle sue qualità umane – ha detto. – Ho fatto anch’io esperienza di lavoro e di vita all’estero, in Germania, e devo dire che i trentini, un po’ come i sardi, erano molto apprezzati per come lavoravano e sapevano farsi valere. Credo che oggi tenere stretti i rapporti con voi significhi fare pa-ce con la storia e riportare a casa le vostre esperienze e la vostra ricchez-za, per il bene del Trentino. Che vive una fase difficile, sia sul piano delle dinamiche economiche, sia per la crisi di valori che affligge la società e la stessa politica”.

Si è riunita a fine febbraio la Giunta delle elezioni del Consiglio provinciale, l’organismo presieduto da Giuseppe Detomas e chiamato a vigilare su eventuali ineleggibilità o incompatibilità (anche sopravvenute) dei consiglieri eletti. All’esame c’è attualmente la posizione del consigliere Lorenzo Ossanna, subentrato a Diego Moltrer nei seggi del Patt. Il consi-gliere noneso intrattiene rapporti professionali con enti pubblici locali e si sta quindi valutando se questo comporti situazioni di incompatibilità con l’incarico elettivo nell’assemblea legislativa. Oggi si è deciso di andare a un’ulteriore riunione della Giunta, in

cui sentire lo stesso Ossanna, dopo avere acquisito anche docu-mentazione dagli enti in questione. Si tratta di capire se trattasi di consulenze continuative – ci sarebbe incompatibilità – o se invece siamo di fronte a contratti d’opera, di cui un consigliere provinciale può essere contraente purché non sia coinvolto l’ente Provincia Autonoma o l’ente Regione Autonoma o loro enti stru-mentali. In conseguenza di questa verifica non ancora perfezio-nata, è slittata la relazione della Giunta al Consiglio su Ossanna e sul collega di minoranza Claudio Cia, ipotizzata inizialmente nella tornata d’inizio marzo.

Trentino trilingue, per la Uil scuola non ci siamoIl piano per il Trentino trilingue ap-pena varato dalla Giunta Rossi, con il potenziamento dell’insegnamento delle lingue straniere nelle scuole, è stato al centro oggi – a palazzo della Regione – di un confronto tra un’af-follata rappresentanza di consiglieri provinciali e i sindacalisti della Uil scuola trentina. Il segretario genera-le Pietro Di Fiore, il segretario Tul-lio Campana e la segretaria organiz-zativa Lucia Vinti hanno illustrato il documento con cui avviano una raccolta firme per protestare contro un’operazione “calata dall’alto sen-za preventiva informazione, condi-visione o concertazione con il per-sonale della scuola”. L’accusa è che il piano per il trilinguismo ignora il principio dell’autonomia scolasti-ca, tutelato dalla stessa Costituzio-ne, non consentendo di discutere i modi e i metodi per raggiungere un obiettivo condivisibile come quello di rendere i nostri studenti capaci di parlare l’inglese e il tedesco.Di Fiore ha formulato una propo-

sta operativa: “Si ripristini l’ob-bligatorietà delle ore attualmente utilizzate per le materie opzionali, per destinarle al potenziamento dell’insegnamento delle lingue. No invece al sistema veicolare imposto a tutti e a scapito degli studenti me-no attrezzati. Le loro famiglie sono preoccupate”.È stato toccato anche un tema stret-

tamente sindacale, che riguarda i docenti di terza fascia che attendono l’assunzione nelle scuole primarie e stanno completando la loro spe-cializzazione al termine di lunghi e costosi corsi ministeriali. Il pro-blema è che il governo provinciale sembra orientato a coprire i 39 posti vacanti per insegnanti di sostegno

privilegiando non questi precari le-gittimamente in attesa, bensì i neo-laureati in scienze della formazione iscritti alla cosiddetta quarta fascia. Lo prevede una specifica norma della legge finanziaria provinciale per il 2014, con una norma che og-gi i sindacalisti Uil hanno chiesto ai consiglieri di modificare.Hanno preso la parola Rodolfo Bor-ga (“Bene il trilinguismo, se però si conosce decentemente l’italiano”), Claudio Civettini, Maurizio Fugat-ti, Manuela Bottamedi. Quest’ulti-ma, insegnante, s’è detta a favore delle ore opzionali trasformate in obbligatorie, tanto che il Patt – ha detto – sta lavorando per una nor-ma ad hoc. No invece a un sistema d’insegnamento “clil” declinato in modo diverso e autonomo da ogni istituto. Il presidente Bruno Do-rigatti ha fatto presente che l’aula proprio in questa tornata di lavori si occuperà di proposte di mozione relative proprio ai temi sollevati dal sindacato.

La Giunta delle elezioni “vaglia” Ossanna

Le docenti precarie a rischio disoccupazione

Due delle insegnanti precarie “storiche” delle scuole d’infanzia trentine, Marica Piffer e Sara Fabbro (v. foto qui sopra), il 3 marzo hanno presentato una petizione popolare al Consiglio, corredata da 3.040 firme.Il testo rappresenta la situazione in cui si troveranno le docenti “avventizie” in seguito al concorso indetto in gennaio dalla Provincia per procedere a 60 assunzioni a tempo indeterminato (v. anche pag. 22).Già il mese scorso (v. foto a destra) sette maestre d’a-silo – in rappresentanza di oltre mezzo migliaio di colleghe – hanno incontrato i consiglieri provinciali. Proprio Sara Fabbro ha spiegato loro che il problema riguarda donne con 10-15 anni di precariato sulle spal-le, trascorsi a catturare le giornate di chiamata e con la prospettiva stabile di rimanere comunque senza occupazione e senza copertura pensionistica nei due mesi di sospensione estiva delle lezioni. Anni durante i quali le insegnanti hanno cresciuto ed educato schiere di bambini, cogliendo tutte le occasioni di formazione professionale e di aggiornamento finanziate e proposte dalla Provincia.“Poi arriva questo concorso – ha spiegato l’insegnan-te – che apre a tutta Italia la selezione per i 60 posti fissi, di cui 30 riservati al progetto bilinguismo nelle scuole e quindi a chi ha la conoscenza certificata della lingua straniera. La prospettiva per noi, di fronte alla concorrenza dei giovani freschi di studio, è quella di non vincere il concorso e di finire anzi nelle parti bas-se della graduatorie da cui si attinge per le chiamate temporanee. I sindacati tacciono, noi intanto abbiamo raccolto in men che non si dica le firme di sostegno alla nostra causa, che ora sottoponiamo alla politica e alle istituzioni”.La scelta fatta dal governo provinciale – va chiarito – è stata quella di stabilizzare alcuni mesi fa 243 docenti precarie, aprendo poi il concorso per 60 ulteriori posti fissi anche ai giovani, cui il presidente Ugo Rossi ha detto di non voler chiudere tutte le porte di accesso

alla scuola trentina. L’unica chance importante per le precarie viene dal punteggio (10 su 30 complessivi) collegato a chi vanta almeno 8 anni di insegnamento.All’incontro a palazzo della Regione Claudio Civetti-ni ha spiegato di avere pronta una mozione per l’aula consiliare, Rodolfo Borga ha ricordato di avere inter-rogato il presidente Rossi, ipotizzando l’illegittimità del bando di concorso e chiedendo in ogni caso che non si prevedano sistemi di punteggio tali da favorire oggettivamente chi è fresco di studi rispetto agli inse-gnanti più in là nell’età. Claudio Cia ha chiesto una soluzione politica, Gianfranco Zanon ha detto che ci sono in ballo anche situazioni di precariato in atto da 22 anni. Manuela Bottamedi ha ricordato che la scelta del concorso ordinario per titoli ed esami come unica modalità di accesso alla docenza, risale alla legge fi-nanziaria provinciale 2014.La riunione si è conclusa con la scelta condivisa di af-fidare all’assessora Sara Ferrari (che era presente) la missione di riportare i termini del confronto al tavolo della Giunta, onde chiedere al presidente Rossi (tito-lare della competenza in materia di scuola) possibili correttivi. Nella petizione consegnata pochi giorni fa nelle mani di Dorigatti, le insegnanti chiedono che l’ot-tantina di colleghe con le carte in regola vengano stabi-lizzate, nei termini che prevede la nota sentenza della Corte di giustizia europea contro il precariato eterno. Le professioniste “minacciate” dal concorso stanno per depositare un ricorso al Tar, nel contempo si sono rivolte al giudice del lavoro e hanno ispirato una propo-sta di mozione presso l’Ue. La petizione chiede che “si dia precedenza a questa folta categoria di lavoratrici/lavoratori nelle assunzioni, provvedendo a una sana-toria per i precari “storici”, ad esempio con graduatoria ad esaurimento ed immissione in ruolo tramite doppio canale o con altre misure di stabilizzazione”. Si avanza anche la richiesta di un confronto approfondito con il presidente della Pat, Ugo Rossi.

PROTESTA E PETIZIONE IN CONSIGLIO

Dorigatti e Civettini (a sin.) con i consultori per l’emigrazione trentina

Il consigliere Lorenzo Ossanna,a sin. Giuseppe Detomas

Page 7: €¦ · cronache 234 ANNO XXXVII - NUMERO 2 - FEBBRAIO-MARZO 2015 Periodico di documentazione e informazione sull’attività politico-legislativa del Consiglio della Provincia Autonoma

234 P A G I N A

7C R O N A C H Ef e b b r a i o - m a r z o 2 0 1 5

Si farà “Meteo-Euregio”E in Tirolo camp alpini estivi per le scuole

Diamo un’occhiata verso nord, oltre Brennero, e curiosiamo tra quanto accade a Innsbruck nel Land tirolese austriaco. In ottobre, a Schwaz – bella cittadina sulla strada per Salisburgo – c’era stata la riunione congiunta delle tre assemblee legislative del Trentino, dell’Alto Adi-ge e del Tirolo. Tra le determinazioni prese, anche quella che invitava i tre esecutivi a scambiarsi dati e informazioni nel campo dei servizi di allarme valanghe, a creare insomma un bollettino meteo a livello di Euregio. La proposta era partita da consiglieri austriaci, Mattle, Mair e altri. Ebbene, a Innsbruck non si è fatta cadere la cosa e sono seguite di recente tre mozioni approvate dal Landtag di Innsbruck, l’equiva-lente tirolese del nostro Consiglio provinciale. La prima prevede la cooperazione dei tre servizi di prevenzione valanghe nell’Euregio, la seconda l’uso di nuovi mezzi di protezione contro le valanghe, la ter-za l’attivazione di corsi di sicurezza nelle montagne per le scuole, in cooperazione con i club alpini e l’associazione guide alpine del Tirolo.

Insomma, il fil rouge che collega Trento-Bolzano-Innsbruck ac-quista spessore, a partire da un tema che a gente di montagna co-me i tirolesi del nord sta decisamente a cuore. Sull’ultimo numero del periodico del Landtag si scrive che la sicurezza in montagna sta diventando un’urgenza, a fronte della crescita continua delle discipline sportive outdoor invernali. La mozione assembleare ap-provata entra nel merito di barriere paravalanghe, reti per la neve, utilizzo di materiali isolanti. A Innsbruck si prepara poi una specifica pronuncia del Landtag, che dovrebbe assicurare che anche in estate – come accade con i camp invernali per sciatori e snowboarder di almeno 14 anni d’e-tà – vengano proposte a basso prezzo alle scuole delle settimane alpine, da organizzare in collaborazione con le associazioni del settore. Saranno ottime occasioni per sensibilizzare sul giusto modo di muoversi in quota e sulla corretta valutazione dei pericoli.

“La ndranghetasta occupandoil Nord Italiaed è in atto nonun’infiltrazionema un’interazio-ne-occupazionenell’economia,nella societàe nelle stesseistituzioni. Un’operadistruttiva comele metastasidi un cancro”.

(Giovanni Canziopresidente dellaCorte d’Appellodi Milano,il 24 gennaioinaugurandol’annogiudiziario)

CON IL FONDO ODI LE CICLABILI SULLE GARDESANEIl fondo Odi è costituito dai denari che le due Province di Trento e Bolzano devono ver-sare ai Comuni confinanti delle Regioni vicine, come forma di “solidarietà finanziaria” delle autonomie speciali. Ebbene, di recente si è stabilito che Trento e Bolzano possano avere più voce in capitolo circa la desti-nazione pratica di questi fondi. L’esito, nel basso Trentino, è che ora si ipotizza di utilizzar-li per dare corso a un progetto molto allettante, quello di rea-lizzare delle piste ciclabili lun-go le Gardesane cher scendono dal versante di Riva e da quello di Torbole verso sud. Un’idea che sul piano turistico è splen-dida e che il ministro France-schini ha fatto sua in un incon-tro alla fiera Bit di Milano con gli assessori al turismo trentino, veneto e lombardo.

SERGIO ROMANOGIUSTIFICALE AUTONOMIESe è vero che non si contano i servizi giornalistici che attacca-no l’autonomia speciale, spesso sulla base di dati e di analisi del tutto parziali o tendenziose, al-lora fa notizia che ogni tanto in-vece la stampa nazionale parli bene di questa specificità istitu-zionale. Sergio Romano, nella sua rubrica sul Corriere della Sera, ha risposto a una lettrice proprio sul punto che la riforma della Costituzione in atto non tocca le autonomie speciali. Romano spiega che esse nac-quero nel dopoguerra sulla base di istanze del tutto ragionevoli e fondate. Quanto all’oggi, l’au-torevole commentatore osserva che un conto è il Trentino, che ha fatto “un uso impeccabile” delle risorse finanziarie rice-vute e a buon diritto difende le proprie prerogative, un conto è la Sicilia, che le tutela più che altro con la temuta pressione del suo foltissimo elerttorato.

17 novembre 1957Il Sudtirolo protesta con l’Italia per la cornice

regionale che di fatto svuota l’autonomia speciale concessa dalla Costituzione.

Grande raduno a castel Firmiano, dove Silvius Magnago pronuncia il “Los von Trient”.

22 novembre 1957Primo attentato dinamitardo: salta la tomba

di Ettore Tolomei a Montagna.

11 giugno 1961La Feuernacht: saltano 42 tralicci dell’energia

elettrica nella notte legata alla tradizione dei fuochi in onore del Sacro Cuore di Gesù.

1964-1971Dopo decine di attentati, che costano anche vite

umane, arrivano i processi e le sentenze, con pene detentive pesantissime

per arrestati e latitanti.

4 febbraio 2015Il Consiglio provinciale di Bolzano approva

una mozione che sollecita la concessione della grazia ai terroristi da parte del Presidente della Repubblica. Favorevole tutta la componente di lingua tedesca, contrari i consiglieri italiani, astenuto il Movimento 5 Stelle. Si ripropone

un tema politicamente molto delicato, già respinto in passato dal Presidente Napolitano.

LOZOOM

a cura di Andrea Margheri

La terziarizzazione dell’economia in Tren-tino è un dato acquisito. L’industria, tut-tavia, mantiene ancora una sua rilevanza imprescindibile e l’ufficio studi della Ca-mera di Commercio gli dedica da 40 anni un rapporto annuale. L’ultima edizione de“L’industria in provincia di Trento” è stata presentata in queste settimane e offre molti dati e informazioni per capire l’evo-luzione del settore. Ad essa attingiamo per questa “seconda volta” di “Parlano le ci-fre”, spazio dedicato alle statistiche che ci fanno conoscere meglio il nostro territorio e le sue dinamiche.

FABBRICHE: IL TOP INTORNO AL 2008Dalla crisi dei primi anni ‘80 il settore industriale è stato interessato da fasi di ridimensionamento e di ripresa. I livel-li occupazionali a partire dal 2000 sono oscillati attorno alle 32.500 unità, con un evidente miglioramento nel periodo 2000-2008, ritornando così ad eguagliare le po-sizioni del 1981-1982, subito prima della grande crisi che si è protratta dal 1983 al 1986. Nel biennio 2009-2010 gli effetti della crisi hanno interrotto questa tendenza indirizzando nuovamente il settore verso un percorso di graduale ripiegamento, che prosegue tuttora a seguito del riacu-tizzarsi della crisi economica nel 2012. L’andamento al giugno 2013 mostra una consistente diminuzione delle unità locali

(-26) rispetto all’anno precedente, dovuta all’entrata di 29 imprese e all’uscita di al-tre 55. Al tempo stesso c’è stato un calo di 530 dipendenti sul totale.

SEMPRE PIÙ LAUREATI, DONNE E IMPIEGATILe informazioni prodotte dalla Camera di Commercio attestano anche le trasforma-zioni qualitative dell’industria trentina. In particolare nel corso del tempo c’è stato un progressivo arricchimento della dotazione di capitale umano delle imprese: è aumen-tata la proporzione di addetti in possesso di un diploma di scuola media superiore (raddoppiati rispetto ai primi anni ‘90) e

parallelamente di coloro che sono in pos-sesso di un diploma di laurea (quintuplicati rispetto ai primi anni ‘90). Al tempo stesso si è assistito ad un graduale aumento della presenza femminile nelle imprese (+34,7% rispetto al 1989, primo anno di rilevazio-ne della variabile), in concomitanza anche con una crescita dell’incidenza della ma-nodopera tecnica e impiegatizia (+80,5% rispetto al 1989). Tutti questi fenomeni indicano – per l’ufficio studi camerale – che non solo si è verificato un processo di terziarizzazione dell’economia, ma anche di terziarizzazione della stessa industria. Rispetto alla mera fabbricazione di pro-dotti, acquistano cioè sempre maggior importanza l’innovazione di processo e di prodotto, la ricerca, il marketing e l’inter-nazionalizzazione.

NE’ MICRO NE’ MACRO PER RESISTERE MEGLIOLa struttura imprenditoriale della provincia è costituita prevalentemente da imprese piccole e medie. Il rapporto sottolinea il ruolo sempre più rilevante assunto dalle medie imprese che possono beneficiare di un maggior grado di flessibilità rispetto alla grande impresa, ma al tempo stesso presentano una dimensione non eccessi-vamente ridotta e tale da consentire loro di proporsi come players anche sui mercati internazionali. L’insieme delle piccole aziende (fino a 50 dipendenti) rappresenta infatti il 72,9% del-le unità locali, le imprese di media dimen-sione (da 51 a 200 dipendenti) il 23,6% e quelle con oltre 200 dipendenti solo il 3,5%. Ma sotto il profilo occupazionale, domi-nante è invece la quota coperta dalle medie imprese (43,7%), a fronte di un 33,2% delle piccole ed un 23,1% delle grandi.

SCARSO L’EXPORT RISPETTO AL NORD-ESTPer l’ufficio studi camerale il rafforzamen-to del ruolo della media impresa, nonché la crescita dimensionale di alcune imprese o la loro aggregazione per mezzo di alcu-ni strumenti che l’ordinamento giuridico mette a disposizione, possono rappresen-tare una soluzione al problema della ridot-

ta incidenza delle esportazioni. La nostra provincia ha infatti una bassa propensione ad esportare (l’incidenza dell’export sul valore aggiunto nel 2012 è pari al 22,2%, mentre nel Nord Est è al 37,0%) ed inoltre una quota rilevante dell’export è determi-nata da un ristretto numero di medio-grandi imprese.Per questi motivi, la Camera di Commer-cio ha parlato “di aprirsi con maggiore convinzione ai mercati esteri, alla necessi-tà di attrarre investitori da fuori provincia e all’opportunità, peraltro già focalizzata, di puntare sulla professionalità delle risor-se umane”.A conclusione di questa disamina, va det-to che il 2015 sembra essere partito con qualche segnale incoraggiante. Il Centro Studi Confindustria il mese scorso ha detto di aspettarsi un miglioramento del conte-sto economico internazionale “e i riflessi positivi si dovrebbero intravedere anche in Trentino”. Calo del prezzo del petrolio, svalutazione dell’euro sul dollaro e ripre-sa del commercio internazionale possono dare una spinta all’economia trentina – ha spiegato il presidente di Confindustria, Paolo Mazzalai – soprattutto per le azien-de che vendono i prodotti all’estero. Si è perduto un quindicennio, ma l’industria trentina ha le carte in regola per farcela. Le imprese medio-grandi hanno già recupera-to i livelli pre-crisi e in molti casi li hanno superati. Serve però un manifatturiero in-telligente, innovativo, che utilizzi le nuo-ve tecnologie. Una manifattura di qualità che è presente in Trentino e che si candida a guidarne la crescita nei prossimi anni”.

Industria, forse il peggio è alle spalleLe medie imprese sono quelle che hanno dimostrato di tenere meglio. Serve più export

PARLANO LE CIFRE

LAFRASE

IN PILLOLEIN PILLOLE

QUI INNSBRUCK

Page 8: €¦ · cronache 234 ANNO XXXVII - NUMERO 2 - FEBBRAIO-MARZO 2015 Periodico di documentazione e informazione sull’attività politico-legislativa del Consiglio della Provincia Autonoma

234P A G I N A

8 C R O N A C H Ef e b b r a i o - m a r z o 2 0 1 5

L’ATTIVITÀ DEI CONSIGLIERI PROVINCIALIpresente a votazioni assente a votazioni giustificato

a votazioni

Avanzo Chiara 1.667 98,5% 25 1,5% 19Baratter Lorenzo 1.593 94,2% 99 5,8% 57Bezzi Giacomo 1.481 87,5% 211 12,5% 171Borga Rodolfo 1.621 95,8% 71 4,2% 71Borgonovo Re Donata 1.465 86,6% 227 13,4% 223Bottamedi Manuela 1.627 96,2% 65 3,8% 49Cia Claudio (6) 585 99,8% 1 0,2% 1Civettini Claudio 1.640 96,9% 52 3,1% 52Civico Mattia 1.617 95,6% 75 4,4% 66Dallapiccola Michele 1.460 86,3% 232 13,7% 222Degasperi Filippo 1.517 89,7% 175 10,3% 175De Godenz Pietro 1.678 99,2% 14 0,8% 11Detomas Giuseppe 1.536 90,8% 156 9,2% 156Dorigatti Bruno 1.669 98,6% 23 1,4% 23Fasanelli Massimo (2) 863 100% --- --- ---Ferrari Sara 1.180 69,7% 512 30,3% 422Fugatti Maurizio 1.604 94,8% 88 5,2% 88Gilmozzi Mauro 1.301 76,9% 391 23,1% 391Giovanazzi Nerio 1.626 96,1% 66 3,9% 66Giuliani Luca 1.616 95,5% 76 4,5% 68Grisenti Silvano (1) 784 94,7% 44 5,3% 44Kaswalder Walter 1.685 99,6% 7 0,4% 3Lozzer Graziano 1.611 95,2% 81 4,8% 6Maestri Lucia 1.687 99,7% 5 0,3% 5Manica Alessio 1.667 98,5% 25 1,5% 22Mellarini Tiziano 1.210 71,5% 482 28,5% 474Moltrer Diego (3) 916 84,8% 164 15,2% 87Mosna Diego (5) 794 71,8% 312 28,2% 116Olivi Alessandro 1.096 64,8% 596 35,2% 370Ossanna Lorenzo (4) 612 100% --- --- ---Passamani Gianpiero 1.688 99,8% 4 0,2% 4Plotegher Violetta 1.639 96,9% 53 3,1% 50Rossi Ugo 1.275 75,4% 417 24,6% 299Simoni Marino 1.600 94,6% 92 5,4% 92Tonina Mario 1.656 97,9% 36 2,1% 36Viola Walter 1.567 92,6% 125 7,4% 125Zanon Gianfranco 1.521 89,9% 171 10,1% 171Zeni Luca 1.681 99,4% 11 0,6% 10

(1) Il consigliere Grisenti è sospeso dal 7 agosto 2014 (per un totale di 828 votazioni)(2) Il consigliere Fasanelli è subentrato al consigliere Grisenti il 2 settembre 2014 (per

un totale di 863 votazioni)(3) Il consigliere Moltrer è deceduto il 17 novembre 2014 (per un totale di 1.080

votazioni)(4) Il consigliere Ossanna è subentrato al consigliere Moltrer il 2 dicembre 2014 (per un

totale di 612 votazioni)(5) Il consigliere Mosna è stato consigliere fino al 14 dicembre 2014 (per un totale di

1.106 votazioni)(6) Il consigliere Cia è subentrato al consigliere Mosna il 15 dicembre 2014 (per un totale

di 586 votazioni)

157

35

18

47 34

3 3 0

20

40

60

80

100

120

140

160

180

207Totale

72Approvate

18Respinte

207 le proposte di mozione

Di minoranza Di maggioranza Miste

Il Consiglio provinciale in cifre

Trecento le ore in aul a e gli articoli di legge

Ai giornalisti presenti in conferenza stampa, il presidente Dorigatti – presentando il bilancio sociale 2014 – ha sottolineato come da questo emerga in modo evidente un nuovo modo di lavorare dell’assemblea. L’istituzione si sta “globalizzando” e il lavoro risponde alle mutate esigenze sociali e del contesto nazionale ed europeo. Accanto alle tornate istituzionali calendarizzate, il Consiglio lavora anche su necessità impreviste, con quella che Dorigatti ha descritto come “maggiore flessibilità”. Molto più numerosi sono anche gli atti nati come risposta ad altrettanti provvedimenti presi a livello nazionale ed europeo ed anche questo aspetto è sintomo di mutate esigenze di contesto. Complice,

va detto, anche la crisi economica in atto.Altro dato d’interesse, la velocizzazione della risposta agli atti politici e di evasione dei punti all’ordine del giorno in aula: un elemento che può anch’esso configurarsi come interpretazione di esigenze mutate rispetto al passato.Cresce, tra l’altro, la partecipazione dei cittadini: si registra un incremento degli atti d’iniziativa popolare sottoposti all’attenzione delle Commissioni e dell’assemblea.L’eliminazione della porta girevole (la sovrapposizione del ruolo di assessore e consigliere) ha comportato risparmi importanti, ma ha anche fatto sì che siano aumentati i disegni di legge

Presentato il dossierche riassume l’intera attività annualedell’assemblealegislativa e dei suoiorgani collegati

IL RENDICONTO SOCIALE 2014DEL CONSIGLIO

da iniziativa dell’area di maggioran-za, al contrario gli atti di controllo sono l’”arma” tipica dei consiglieri d’opposizione (circa il 90% del totale delle interrogazioni). Ci si può chiedere: ma dopo il varo di una legge, si va a verificare che effetti ha prodotto? Ebbene, sono 39 le leggi provinciali vigenti che preve-dono espressamente relazioni perio-diche della Giunta al Consiglio sullo stato della loro attuazione. In 11 di esse c’è una vera e propria “clausola valutativa” che dettaglia i contenuti dell’informativa richiesta. Nel 2014 sono state 16 le relazioni o note in-formative che l’esecutivo ha messo a disposizione di palazzo Trentini. Ma la novità dell’anno, sul fronte dello sfor-zo di valutazio-ne “a valle” della legislazione ap-provata, sta nel-la approvazione di un vero e pro-prio programma di legislatura per quest’opera di controllo, in at-tuazione di quan-to previsto dalla l.p. 5 del 2013. Al lavoro si è messo il nuovo Tavolo di coordinamento per la valutazione delle politiche pubbliche, presie-duto da Walter Viola e rappresentato dalla Giunta nella persona del vice-presidente Alessandro Olivi. Il pro-gramma prevede che nel 2015 ci si dedicherà a due leggi: la lp 15/2005 in tema di politiche della casa e la lp 7/2006 sulle attività di cava. Si

studierà poi il fenomeno preoccu-pante del ritardo nell’adozione dei regolamenti attuativi di molte leggi vigenti.Infine si analizzerà il corpus di norme introdotte negli anni per sburocratizzare e velocizzare le pro-cedure amministrative: c’è da capire se l’effetto è stato raggiunto e se si può fare meglio.

Il trend delle interrogazioni: sono quasi in linea con quelle del 2009, anno d’esordio della XIV legislatura. E si conferma che il numero degli atti di indirizzo e controllo da parte dei consiglieri è di gran lunga superio-re alla media di quelli presentati dai

consiglieri nelle Regioni italiane.

Gli istituti di “democrazia di-retta”. Nel 2014 l’interesse e l’at-tenzione dei cit-tadini hanno pro-dotto 3 petizioni, mentre sono due i disegni di legge d’iniziativa popo-lare risalenti alla XIV legislatura e riproposti in av-

vio di quindicesima: quello che pro-pone per l’appunto di rivoluzionare e rafforzare gli strumenti per la par-tecipazione popolare ai meccanismi decisionali della nostra democrazia e dell’autonomia speciale trentina; e quello sull’omofobia, che in aula ha incontrato la durissima resistenza ostruzionistica delle minoranze ed è stato rinviato per due volte. Un terzo testo promosso da comitato

LE LEGGIPROVINCIALI

VIGENTIIN TRENTINO:

383

Non è facile rappresentare l’attività dell’assemblea legislativa at-traverso le nude cifre, perché non bastano i numeri per capire se una legge è ben fatta o se una mozione ha colto nel segno. Non-

dimeno il Consiglio provinciale – per un atto di documentazione e di re-sponsabilità verso la cittadinanza – offre sempre una fotografia statistica precisa dell’annata trascorsa. Qualche giorno fa il presidente Dorigatti, con l’Ufficio di Presidenza e la dirigente del Servizio organi collegiali, Giorgia Loss, ha appunto presentato alla stampa il Rendiconto sociale 2014, riferito quindi al primo anno intero della XV legislatura cominciata col voto dell’ottobre 2013. È stato l’anno della riforma delle Comunità di valle, l’anno segnato dalla morte di Diego Moltrer. Ed è stato un periodo intenso, con 46 giornate di lavori d’aula, per 293 ore complessive, dato da leggere senza dimenticare che prima dell’aula viene il grosso lavoro pre-paratorio nelle 5 Commissioni permanenti, presiedute da Zeni, Giuliani, Tonina, Detomas e Maestri: questi organismi si dividono le tante materie in cui il Consiglio ha competenza legislativa ed affinano le proposte ascol-tando anche la società civile trentina, in vista della discussione e del voto in assemblea. Nel Rendiconto sociale si racconta di tutti gli strumenti che stanno nella “cassetta degli attrezzi” dei legislatori dell’autonomia trentina: le leggi anzitutto – sono state 15 (per 1.108 commi totali) – ma poi le risoluzioni e ancora le mozioni e gli ordini del giorno, che vanno a impegnare la Giunta provinciale ad agire su specifiche questioni. E an-cora atti politici di controllo, come le interrogazioni, con cui i consiglieri “incalzano” il potere esecutivo e chiedono risposte e chiarimenti. Dal rendiconto si evince che la produzione legislativa nel 2014 è stata dedicata per ben il 71,5% alla modifica di leggi in vigore, con particolare “insistenza” sulle materie dell’urbanistica e dei lavori pubblici. Le 15 leggi provengono da 53 disegni di legge: erano stati 81 nel 2009, e il calo ha probabilmente a che fare con l’abrogazione dell’incompatibilità fra assessori e consiglieri, nel senso che ora gli assessori sono anche con-siglieri, di fatto assorbiti dall’attività amministrativa di Giunta.I tempi per concludere l’iter legislativo? 91 giorni in media, dato in netta diminuzione non solo rispetto all’ultima legislatura, ma anche alle due precedenti. Le 15 nuove leggi datate 2014 abrogano solo 1 legge, mentre il numero complessivo delle leggi provinciali in vigore cresce di 7 unità e si attesta a quota 383, anche se una ventina sono in corso di abrogazione. I regolamenti di attuazione delle leggi, invece, sono 210 e il trend è in calo, più che altro perché si tende ad affidare spesso la regolamentazione di dettaglio a deliberazioni della Giunta.Altra lettura del dato: se le leggi approvate originano prevalentemente

Dorigatti: “L’ostruzionis mo? Si supera con le intesenon mettendo mano al regolamento consiliare”

Page 9: €¦ · cronache 234 ANNO XXXVII - NUMERO 2 - FEBBRAIO-MARZO 2015 Periodico di documentazione e informazione sull’attività politico-legislativa del Consiglio della Provincia Autonoma

234 P A G I N A

9C R O N A C H Ef e b b r a i o - m a r z o 2 0 1 5

LE 15 LEGGI PROVINCIALI DEL 2014legge provinciale Titolo22 aprile 2014 n. 1 legge finanziaria provinciale di assestamento 2014.22 aprile 2014 n. 2 assestamento del bilancio preventivo 2014 e pluriennale 2014-

2016 della P.a.t.14 maggio 2014 n. 3 modificazioni della legge urbanistica provinciale (in particolare

in tema di piani regolatori) e della legge provinciale sui trasporti.30 maggio 2014 n. 4 Disposizioni riguardanti gli obblighi di pubblicità, trasparenza e

diffusione di informazioni e modificazione della legge provinciale 28 marzo 2013, n. 5

16 giugno 2014, n. 5 interpretazione autentica dell’articolo 34 della legge provinciale sulla ricettività turistica. Chiarisce che le agenzie immobiliari non sono locatori professionali di immobili per vacanze.

24 luglio 2014, n. 6 ratifica ed esecuzione dell’intesa tra la Provincia autonoma di Trento e la Regione del Veneto per l’esercizio delle funzioni amministrative relative alle concessioni di derivazione da acque che scorrono nei due territori.

28 luglio 2014, n. 7 contenimento e razionalizzazione della spesa per affitti della P.a.t.26 settembre 2014, n. 8 riordino degli sgravi sull’addizionale regionale all’Irpef, dopo la

misura degli 80 euro da parte del Governo Renzi.23 ottobre 2014, n. 9 riordino dell’attività statistica e disciplina del sistema statistico

provinciale.23 ottobre 2014, n. 10 modifica delle norme in materia di Co.re.com (Comitato

provinciale per le comunicazioni).23 ottobre 2014, n. 11 parziale riforma del sistema di promozione turistica del Trentino.

13 novembre 2014, n. 12 riforma delle Comunità di valle.5 dicembre 2014, n. 13 esenzione anche per il 2014 dei terreni agricoli dall’imposta

municipale propria.30 dicembre 2014, n. 14 legge finanziaria provinciale 2015.30 dicembre 2014, n. 15 Bilancio di previsione della Provincia autonoma di Trento per

l’esercizio finanziario 2015 e bilancio pluriennale 2015-2017

LE 5 RISOLUZIONI APPROVATE16 settembre

2014Formulazione di un progetto complessivo di riorganizzazione della rete ospedaliera e riqualificazione dei servizi sanitari

14 ottobre 2014

Sottoscrizione della “Carta della governance multilivello in Europa”

14 ottobre 2014

Sostegno dei giovani, delle famiglie e delle imprese attraverso la riduzione degli oneri burocratici, l’agevolazione dell’accesso al credito, la riduzione delle tariffe, la revisione del sistema dei canoni di locazione e il potenziamento dei servizi e della cooperazione

14 ottobre 2014

Riconoscimento del ruolo del Comune, revisione dell’assetto istituzionale e del modello di distribuzione delle risorse finanziarie, riorganizzazione dei servizi e incentivazione dei processi di fusione tra Comuni.

17 ottobre 2014

Informazione al Consiglio sull’accordo col Governo sulla finanza provinciale e sul relativo impatto.

ATTIVITÀ DELL’AULAn. sedute Ore

di sedutaGiorni Conferenze di

informazione96 293 46 2

L’ATTIVITÀ DELLE COMMISSIONI PERMANENTInumero

commissionenumero sedute

ore di seduta

Audizioni DDL licenziati

Pareri su delibere o nomine e designazioni

I 48 89 61 14 63II 16 20 23 4 9III 16 20 15 3 7IV 27 48 57 4 14V 20 33 14 3 5

GIUNTA PER LE ELEZIONI

ore di seduta sedute6 3

ASSEMBLEA MINORANZE

ore di seduta sedute15 8

UFFICIO DI PRESIDENZA

sedute15

3 PETIZIONI POPOLARI AL CONSIGLIO1/XV salvaguardia del punto nascite dell’ospedale di Arco.2/XV contro l’espansione delle aree sciistiche in Trentino.3/XV potenziamento dell’ospedale San Lorenzo a Borgo Valsugana.

39

14

1 0

5

10

15

20

25

30

35

40

45

Iniziativaconsiliare

Iniziativagiuntale

Iniziativapopolare

54 i disegni di legge presentati

703

4

174

881

57 6

63

0

100

200

300

400

500

600

700

800

900

1000

760 Hanno ricevuto risposta

Ritirate 180 In attesa

di risposta

944 Totali

944 le interrogazioni a risposta scritta

Di minoranza Di Maggioranza

43

33

9

99

40 49

5 5

0

20

40

60

80

100

120

147Totale

78Approvate

58Respinte

147 le proposte di ordine del giorno

Di maggioranza Di minoranza Miste

Il Consiglio provinciale in cifre

Si aggiungono 134 interrogazioni a risposta immediata (104 di minoranza, 30 di maggioranza)

Trecento le ore in aul a e gli articoli di legge

d’iniziativa giuntale rispetto a quelli dei singoli consiglieri. Infine, una nota sulle regole di funzionamento dell’aula. In questo primo anno di attività si è registrato un uso corretto del regolamento interno. Dorigatti ha annunciato che è allo studio un restyling di questo testo, che però non toccherà le norme relative ai rapporti tra maggioranza e minoranza e quindi il meccanismo da cui nasce la tecnica ostruzionistica spesso utilizzata dalle opposizioni per ritardare o impedire il voto su leggi ritenute inaccettabili. “Le intese per superare questi problemi – ha aggiunto il presidente, ascoltato dal vicepresidente Viola e dai segretari questori Civettini

e Degasperi – si sono sempre trovate nell’ambito della politica, in un clima di massima serietà e rispetto. E non si ravvisa la necessità di modificare uno strumento che fin qui ha prodotto ottimi risultati, garantendo alle diverse anime del Consiglio la legittima possibilità di partecipazione”.Parlando poi di conti e costi dell’assemblea legislativa, Dorigatti ha ricordato che i risparmi del 2014 andranno ad alimentare il fondo creato ad hoc per favorire l’occupazione dei giovani. “Sul versante spending review”, ha notato Dorigatti, “registriamo da tempo un trend di contenimento, ma a questo punto abbiamo anche toccato il fondo: più di così sarà difficile tagliare”. (m.c.)

Il tempo medio per “fare” una legge provinciale è diminuito: 91 giorni nell’anno passato. In 12 mesi

ne sono state varate 15 (a partire da 53 progetti)

civico porta data del 2015, ma le fir-me sono state presentate a fine 2014: si tratta del disegno di legge in mate-ria di trasporto pubblico gratuito e di mobilità ecosostenibile.

Il contenzioso tra Stato e Provin-cia. Il rendiconto 2014 se ne occupa perché è il Consiglio che ratifica le decisioni della Giunta di impugnare le leggi dello Stato per violazione delle prerogative statutarie. Si rife-risce che nel corso dell’anno ci sono state 17 sentenze della Corte Costi-tuzionale, mentre altre 8 risultavano pendenti al 31 dicembre. L’accordo di Roma sulle finanze Pat prevede del resto (vedi pag. 2) che Trento rinunci a tutto il contenzioso in atto, siamo quindi di fronte a un vero e proprio punto e a capo.

I conti del Consiglio. Il preventivo 2014 ha segnato, rispetto al 2013, una riduzione ulteriore di spesa del 5,16% (pari a 653.533 euro), destina-ta a sostenere il “pacchetto giovani” delle politiche attive per l’occupazio-ne giovanile. Si tratta di un trend con-solidato, se si pensa che tra il 2013 e il 2014 solo la parte strettamente con-nessa ai costi della politica (gruppi consiliari e indennità) è “dimagrita” di 930.000 euro. I risparmi 2014 de-rivano anche dall’azzeramento delle spese per contri-buti e patrocini e dalla diminuzio-ne di quelle per locazioni, per utenze e spese di sorveglianza. Su-gli affitti si è ri-sparmiato rinun-ciando a spazi in via delle Orne 32 e via Manci 22 e “stringendo” i gruppi in modo da ospitare anche i nuovi organismi collegati al Con-siglio – Autorità per le minoranze linguistiche e Commissione pari op-portunità – senza ricorrere a nuove locazioni.Per quanto riguarda la pro-spettive di dare agli uffici consiliari una sede in proprietà invece che in affitto, “sono in fase avanzata alcu-ne trattative, assieme a Patrimonio del Trentino spa e Pat, per l’acquisto appunto di spazi nelle immediate vi-cinanze dei palazzi istituzionali del-la Provincia stessa e della Regione, adeguati alle esigenze del Consiglio e dei gruppi consiliari”.Il rendiconto sociale anticipa infine che anche il conto consuntivo 2014 dell’ente – al voto in aula entro luglio – segnalerà “significative economie di bilancio derivanti dalla differenza tra le somme stanziate e quelle effet-tivamente impegnate”.

Gli organismi incardinati presso il Consiglio. Ha debuttato l’Auto-rità per le minoranze linguistiche, presieduta da Dario Pallaoro. Dopo una prima ricognizione nelle valli, si riferisce che emerge “un certo grado di differenza fra il mondo ladino, più evoluto e consolidato anche nella sua identità di minoranza e le altre due realtà (mocheni e cimbri), dove me-no solida appare la consapevolezza

identitaria ed ancora lungo il cam-mino di promozione e tutela delle rispettive peculiarità”.Molto articolata è stata l’azione del Comitato provinciale per le comuni-cazioni, presieduto da Carlo Buzzi: sul solo fronte delle conciliazioni tra cittadini e aziende dei servizi di te-lecomunicazione, 688 sono state le istanze, con ben 596 accordi siglati tra le parti. I casi andati oltre il ten-tativo di conciliazione sono stati 42, conclusi con 20 accordi, 4 provvedi-menti decisori assunti dal Comitato e 7 rinunce al procedimento, mentre 7 casi sono ancora in fase istruttoria.La Commissione provinciale pa-ri opportunità tra donna e uomo, presieduta da Simonetta Fedrizzi, è entrata nei mondi del lavoro; si è battuta per la rappresentanza di genere nei luoghi decisionali e per le riforme in materia elettorale che vadano in questa direzione; ha fat-to educazione e comunicazione per migliori relazioni di genere; ha dato grande attenzione alla giornata na-zionale dedicata alla lotta contro le violenze alle donne; ha partecipato a reti e tavoli di lavoro istituzionali e fatto opera di impulso legislativo e di consultazione a beneficio del legislatore provinciale. Il Difensore civico provinciale e Garante dei minori, ruolo retto da

Daniela Longo, ha trattato 881 casi, così suddi-visi per materia: 37% ordinament, 36% territorio e ambiente, 13% servizi sociali e culturali, 9% economia e lavo-ro, 5% tutela dei minori. Il Forum trentino per la pace e i di-ritti umani è pre-sieduto da Mas-similiano Pilati, vicepresidente la consigliera pro-

vinciale Violetta Plotegher. Il 3 apri-le 2014 è stata nominata la nuova assemblea, che si è poi riunita altre 2 volte. Il 2014 è stato dedicato al progetto “Afghanistan 2014. Storia, cultura, territorio: appunti per un nuovo viaggio.” Il tema del 2014 è coinciso con il progetto di servizio civile che ha visto coinvolti due vo-lontari, Giorgia Stefani e Tomma-so Vaccari, dal 7 gennaio 2014 al 7 gennaio 2015.Ci sono poi stati 4 incontri conosci-tivi con le associazioni aderenti al Forum, 40 incontri con gruppi ed enti, un importante convegno or-ganizzato assieme all’Osservatorio Balcani e caucaso sulla situazione in Ucraina. Il Forum ha poi partecipato ad alcuni importanti percorsi come la Piattaforma Trento Generazioni consapevoli, una rete con Comune di Trento, Museo Storico di Trento e varie realtà associative volta a fa-vorire la collaborazione tra soggetti che si occupano di cittadinanza attiva sui temi della democrazia, legalità e memoria. Altro progetto importan-te quello Interest per la mediazione sociale, linguistica e interculturale. Dei programmi per il 2015 parliamo a pagina 29. (l.z.)

Dorigatti: “L’ostruzionis mo? Si supera con le intesenon mettendo mano al regolamento consiliare”

LE VISITEAL CONSIGLIO

IN 12 MESI:6.189

PENSIONATIE 2.706

STUDENTI

Il vicepresidente Walter Viola, il presidente Dorigatti e la dirigente del Servizio organi collegiali del Consiglio Giorgia Loss

Page 10: €¦ · cronache 234 ANNO XXXVII - NUMERO 2 - FEBBRAIO-MARZO 2015 Periodico di documentazione e informazione sull’attività politico-legislativa del Consiglio della Provincia Autonoma

234P A G I N A

10 C R O N A C H Ef e b b r a i o - m a r z o 2 0 1 5

Walter Kaswalder (Patt)

Casse Ruralisotto attaccovanno difeseObiettivo della mozione presen-tata da Walter Kaswalder del Patt: difendere l’autonomia delle Casse Rurali trentine. Difenderle dalle scelte del Governo Renzi e dalle politiche della Federacasse nazio-nale. Politiche “centraliste”, stando a Kaswalder, che vengono assecon-date dalla Federazione delle Coop trentina. Un mondo, quello delle Rurali, fatto di 120 mila soci (cre-sciuti in 7 anni di 19 mila unità); che

dal 2007 allo scorso anno ha visto una crescita del-la raccolta di 2,7 miliardi di euro (+17%); un patrimo-nio di 2,1 mi-liardi di euro;

due miliardi di nuovi prestiti nel 2014. In crescita, però, sono anche le sofferenze che hanno raggiunto il 9,6% degli impieghi, cioè un mi-liardo sul totale dei crediti. Secondo Kaswalder c’è il rischio che gli isti-tuti di credito cooperativo vengano “espropriati” al territorio. Com’è già accaduto in Trentino per Cari-tro e BtB. Sul fronte del lavoro, il consigliere del Patt ha ricordato che la prima Federazione a disdire il contratto di secondo livello è stata, con quella pugliese, quella trentina. Per questo ha criticato il presidente della Cooperazione, Diego Schelfi. Il decreto governativo sulle banche cooperative, ha detto ancora, da quanto emerge, imporrà alle Ru-rali di assoggettarsi a una holding che sarà una società per azioni. Ciò significa che il patrimonio delle Casse trentine, che è di 2,1 milioni, è a rischio. Evidentemente, ha af-fermato l’esponente autonomista, il soldi delle rurali trentine fanno gola. Secondo Kaswalder bisogna seguire l’esempio del Sudtirolo che ha difeso, anche su questo, la pro-pria autonomia. Giacomo Bezzi (FI) ha detto, cri-ticando la Cooperazione trentina, che le Casse Rurali stanno facendo anatocismo e usura nei confronti di artigiani, partite Iva e gli stessi soci. Quindi, ha detto, lo spirito di don Guetti non c’è più, “è andato su per il camino”, e le rurali, in un mo-mento di crisi, si comportano come le banche nazionali. Filippo Degasperi (5 Stelle) ha det-to che le Rurali si comportano co-me le altre banche. Al punto che, uno dei rappresentanti di una delle maggiori categorie economiche, ha detto che il credito cooperati-vo ha tradito da tempo lo spirito di don Guetti e si è trasformato nel maggior nemico delle imprese. La situazione trentina, inoltre, non è migliore dal resto d’Italia: su 33 banche italiane che hanno sofferen-ze superiori al 20%, 8 sono rurali trentine. Su 16 banche commissa-riate, una è la rurale di Folgaria. La crisi ha influito, ma è stata la Bce, con le nuove regole, a fare esplo-dere le sofferenze che prima era-no gestite dalle Rurali in base alle amicizie. Ora, ha detto Degasperi, è giunto il momento di chiedere con-to sulla gestione di queste rurali. Ed è ora di finirla, anche sul credito, di dire che siamo migliori degli altri. Infine, visti i dati, ha detto il consi-gliere 5 Stelle, c’è poco da guarda-re agli esempi a nord di Salorno. Il Mediocredito, ha ricordato, è stato dato alla Cooperazione e il risultato è che più del 50% degli investimen-ti sono stati fatti fuori provincia, da dove viene anche la maggior parte delle sofferenze. Luca Zeni (PD) ha affermato che vanno messe in evidenza anche le criticità del credito cooperativo, dalle micro rurali, alle due società di software per gestire il sistema informatico. Gli ultimi indici, ha ri-

cordato, ci dicono che la redditività cala e che le sofferenze si allineano ai livelli nazionali. La discussione va concentrata su quale modello si vuole seguire. Un modello dove le rurali diventino davvero banche del territorio e dall’altra un Mediocre-dito pubblico in grado di dare soste-gno alle imprese trentine.Per Massimo Fasanelli (Misto) è vero che ci sono difficoltà nelle Ru-rali e che alcune sono state gestite male, ma, tenuto conto che hanno un patrimonio di oltre 2 miliardi di euro. Quindi va preservata la loro autonomia e il loro rapporto diretto con gli utenti. Se si adeguano a Fe-dercasse le rurali e la Cooperazione trentina spariranno. Va ricordato, inoltre, che le Rurali hanno tremila dipendenti e gestiscono il 60% del credito locale. Fasanelli ha dichia-rato il suo sì.Per Walter Viola (PT) la mozio-ne è ragionevole, ma esprime una visione dirigista della Provincia che si vuole far entrare anche nella gestione delle Rurali. Il problema, per Viola, inoltre, è più profondo: se vincerà la solo logica di mer-cato per le Casse Rurali trentine, anche se si fondessero tutte in un solo grande istituto, non ci sarà futuro. “A livello nazionale Ren-zi - ha detto Viola - sta facendo un disastro sul credito, perché con un colpo di spugna cancellerà la pe-culiarità del credito cooperativo. Una decisione in controtendenza: Obama, ha ricordato il consigliere, ha nominato direttore della Fed il responsabile del credito cooperati-vo e territoriale. Gli Usa, patria del capitalismo, ripartono, quindi, dal credito territoriale, stessa cosa sta facendo la Germania. Noi italiani, con un governo di centro sinistra, invece cancelliamo tutto. Detto ciò - ha concluso -, bisogna anche ricordare che alcune Rurali hanno fatto disastri”. Viola, ha dichiarato il sì del suo gruppo alla premessa, mentre sul dispositivo c’è l’asten-sione. Infine, il capogruppo di Pt, ha detto che va promosso un voto al Parlamento perché blocchi il de-creto Renzi sulle popolari e rurali. Nerio Giovanazzi (AT) con que-sta mozione, ha detto, si continua a guardare il dito e non la luna e si difendono i dipendenti solo per motivi elettorali. Va fatta invece un’autocritica. Le Casse rurali in tantissimi casi sono state gestite da una persona o due, non a caso molti dipendenti portano il cognome de-gli amministratori. Troppo spesso si è guardato a interessi particolari e non collettivi. E spesso opaco è stato ed è il rapporto con la politi-ca. Più in generale, ha detto Giova-nazzi, nella Cooperazione non c’è rinnovamento. Infine, riconoscen-do il ruolo sociale delle rurali, ha dichiarato il suo voto di astensione. Maurizio Fugatti (Lega) ha detto che, certo, il sistema cooperativo va rinnovato, ma si deve comunque la-vorare per le banche locali. Le uni-che ad avere un vero collegamento col territorio, quelle che sono state più vicine alle imprese nella gran-de crisi. Lo dice la Banca d’Italia, quella che, al tempo stesso, vuole favorire l’alta finanza con la rifor-ma delle popolari. C’è un disegno superiore, ha detto, che Renzi sta portando avanti sulla pelle dell’e-conomia locale. Il tema presentato dalla mozione, quindi, c’è. Ma il sistema cooperativo tace su que-sto disegno; Schelfi non ha detto quasi nulla e questo fa pensare. In silenzio rimane anche la Giunta e la stampa locale; in silenzio i par-lamentari del Patt e del centro si-nistra. Eppure sta accadendo quel-lo che è avvenuto con la Caritro. “Renzi – ha concluso Fugatti – ci dice che lo vuole l’Europa. Invece la Merkel ha detto: le banche locali rimangono come sono”. Fugatti ha dichiarato il suo sì alla mozione. Per Rodolfo Borga (Civica Tren-tina) Renzi coerentemente porta avanti una politica eterodiretta che mira a demolire qualsiasi identità. “Va fatta – ha detto il capogruppo della Civica – una distinzione tra

Il Consiglio provinciale nella tornata di lavori di inizio marzo ha approvato una serie di mozioni, che si traducono in impegni per la Giunta Rossi.

il mondo della cooperazione e le scelte della cooperazione. C’è una commistione nefasta tra vertici co-op e politica, si veda operazione Italcementi, ma non per questo va messo in discussione il sistema cooperativo”. Il Governo, secon-do Borga, addirittura con decreto, agisce su mandato del gotha del-la finanza internazionale a cui fa gola il sistema creditizio locale e quello dei servizi pubblici locali. “Si sta cercando – ha continuato – di espropriare il nucleo dell’eco-nomia italiana, mentre senatori e parlamentari, si occupano solo di sciocchezze. Tutto sta finendo nelle mani di un capitalismo selvaggio e apolide che è ben rappresentato da Renzi e dal Pd”. Giuseppe Detomas (Ual) ha detto di guardare con un certa preoccu-pazione all’omologazione che sta vendendo avanti. Ma il sistema cooperativo dimostra, che al di là degli interessi commerciali, di es-sere ancora in salute. Ben il 60% del credito è delle rurali, c’è quindi un’affezione che ha anche una ra-dice identitaria. Anche se la vici-nanza al territorio ha delle criticità. Il sistema delle rurali ha comunque bisogno di una revisione, anche se rimane un modello che funzio-na. Uno dei problemi più gravi, ha detto ancora Detomas, è il criterio di selezione della classe dirigente, però non va dimenticato che il si-stema delle coop ha salvato settori che sono stati mollati dal credito privato. Detomas ha dichiarato il suo voto positivo. L’assessore Tiziano Mellarini, che ha condiviso la mozione, ha ricor-dato che non è vero che il sistema del credito coop non si sia messo in discussione. Il presidente Fraca-lossi, ha ricordato, ha detto che va fatta un’evoluzione anche nell’in-teresse dei tanti soci. Le fusioni, ha auspicato Mellarini, che sono in atto vanno portate avanti. L’im-pegno della Pat è di dialogare con la Federazione, anche in rapporto

alle scelte che vengono da Roma e che vengono fatte sulla spinta delle potenze finanziarie internazionali. Per quando riguarda il silenzio: non è vero, ha detto, che i parlamentari non stiano facendo nulla, lo fanno in silenzio così come il presidente della Pat. Claudio Civettini (Civica) ha detto che un’alleanza con la Federazione sudtirolese va fatta, perché se pas-sa il decreto Renzi, salta il sistema. Inoltre, ha detto che quando si valu-tano gli istituti per la tesoreria della Pat bisogna valutarne a capillarità, il fatto vengono aperti gli sportelli anche nei piccoli centri. Mario Tonina (UpT) ha detto che il ruolo strategico del mondo coo-perativo è evidente. L’intuizione di don Guetti si è mostrata giusta, non solo ai suoi inizi, ma anche negli ul-timi anni quando, rinunciando alla creazione di una grande banca lo-cale, in Trentino abbiamo assistito alla perdita di alcuni istituti di cre-dito territoriali. Però, ha aggiunto, il sistema delle rurali deve cambiare e Schelfi, ha ricordato Tonina, lo ha capito. Per questo sta cercando un rilancio. Il voto: sulla premessa ci sono stati 17 sì, 7 astenuti, due no. Il disposi-tivo: 28 sì e 2 astenuti.

Marino Simoni (PT)

Il serviziopostale è un dirittoAltra mozione, la 226, di Marino Simoni (Progetto Trentino) sulle continue chiusure degli uffici po-stali periferici. La mozione è stata approvata all’unanimità con una modifica che chiede di impedire la chiusura e la riduzione degli ora-ri di servizio dell’ufficio postale non solo di Caoria nel Vanoi ma anche di Praso e di a S. Martino di Castrozza. Oggi le chiusure conti-

nuano, anzi, aumentano. Si dice che queste chiusure siano determinate dal rapporto col numero degli abi-tanti: a Caoria ad esempio, ci sono 500 abitanti, ma lo sportello del paese ha un deposito di quasi due milioni di euro quasi tutto di anzia-ni e pensionati. Toccare questi ser-vizi, quindi, è inaccettabile. Il Sud Tirolo ha posto la questione nella trattativa con lo Stato, per portare la competenza alla Pat. Dobbiamo garantire, ha detto Simoni, il servi-zio postale ai nostri cittadini e non si può lasciare tutto in mano alle valutazioni economiche. Per questa strada si porta tutto nel capoluogo e quindi non si garantiscono più i diritti dei nostri cittadini nelle real-tà periferiche. Non è possibile, ha aggiunto, lasciare le decisioni solo nelle mani delle direzioni delle Po-ste. L’assessore Olivi ha assicurato che la Giunta si è già fatta carico del problema e di condividere quindi la mozione di Simoni, perché il presidente Rossi ha recentemente chiesto per iscritto a Poste Italiane informazioni ed espresso preoccu-pazione in merito alle sei chiusure ipotizzate. Il 25 febbraio scorso è arrivata la risposta di Poste Italia-ne che dopo aver spiegato di do-ver rispettare dei precisi parametri indicati dal ministero, ha tuttavia garantito attenzione per i Comu-ni rurali e montani. La Provincia, ha concluso, si impegna quindi a monitorare la situazione prenden-do atto che Poste Italiane ha co-stituito a Trento un contact center per la ricollocazione del personale eccedente. Borga ha osservato che “Poste Ita-liane è tenuta a garantire un deter-minato standard di servizio, per cui non si tratta di andare a il manteni-mento degli uffici e la loro apertu-ra con determinati orari, né di una gentile concessione dell’azienda”. Detomas (Ual) ha ricordato che l’ufficio postale per la popolazio-ne testimonia ancora la presenza dello Stato, dell’ente pubblico e

delle istituzioni, per cui la Provin-cia dovrebbe rendersi garante di quest’attenzione nei confronti dei territori periferici per mantenere presidi come questo nelle aree di montagna. Passamani (Upt) ha sottolineato che l’assenza di un presidio delle Poste può rivelarsi drammatico in certe località di montagna e segne-rebbe l’ennesimo passo indietro per la nostra autonomia.Simoni ha ribadito nella sua replica che non si può rinunciare agli uffici postali sul territorio. Serve quin-di un attento monitoraggio e la volontà di incidere sia a livello politi-co che ammi-nistrativo.Giovanazzi (AT) ha ma-nifestato la propri a “solidarietà” a Simoni ri-cordando di aver già preso qual-che anno fa un’iniziativa analoga a quella di Simoni “che poi purtrop-po si è arenata”. Se le Poste non si fossero trasformate in spa proba-bilmente la Provincia avrebbe po-tuto chiedere la delega per questo servizio.Civettini (Civica) ha sottolineato l’importanza che questo servizio sia presente sul territorio.Tonina (Upt) ha aggiunto che non è accettabile che posta arrivi alle per-sone e alle imprese una volta ogni 15 giorni. Questo non è un servi-zio ma un disservizio. Per questo la Giunta deve impegnarsi per la parità di servizi tra città e territori periferici, suggerendo a Simoni di aggiungere nella sua mozione la richiesta di assicurare gli uffici po-stali non solo a Caoria nel Vanoi ma anche a Lases, Praso e S. Martino di Castrozza. Proposta poi accolta da Simoni con una modifica del dispositivo.Kaswalder (Patt) ha evidenziato che per queste località Poste Italia-

MOZIONII documenti votati dal Consiglio

Salviamo l’autonom ia delle Casse rurali Sì del Consiglio a quattro mozioni. Lungo dibattito sul credito cooperativo. Poste, garantire il servizio nelle valli

Il 21 febbraio si celebra la Giornata nazio-nale del Braille, istituita in Italia con la legge n. 126 del 2007 in coincidenza con

la Giornata mondiale della difesa dell’identità linguistica promossa dall’Unesco. La Coo-perativa Sociale Irifor del Trentino Onlus e l’Associazione Progresso Ciechi Onlus hanno voluto promuovere un momento di riflessione dedicato all’importanza che il Braille riveste a tutt’oggi per i ciechi e gli ipovedenti. A palaz-zo della Provincia, per questa azione di sen-sibilizzazione c’erano la Giunta provinciale con il presidente Ugo Rossi, il presidente del

Consiglio regionale Chiara Avanzo, il sindaco di Trento Alessandro Andreatta e il presidente del Consiglio Dorigatti. Non poteva mancare quest’ultimo, a capo di un ente che per i ciechi da tanti anni dimostra sensibilità, stampando in codice Braille un periodico di informazio-ne istituzionale, inviato a 200 non vedenti. A quasi altrettanti abbonati viene poi diffusa una audiorivista che riproduce testi di “Consiglio provinciale Cronache”. In piazza Dante il presidente di Irifor, Ferdi-nando Ceccato, ha consegnato alle autorità una copia in Baille della Costituzione, dello Statuto

di autonomia e della Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità.Irifor è nata nel 2008 dalla volontà di un grup-po di ciechi e ipovedenti e ha dato vita all’at-trezzato Centro provinciale di prevenzione e riabilitazione visiva di via della Malvasia. La cooperativa costituisce il punto di riferimento provinciale riguardo alla disabilità visiva (ce-cità, ipovisione e pluriminorazione), offrendo servizi che coprono molti campi di attività: prevenzione e riabilitazione visiva (con tanto di unità mobile oftalmica che si muove sul territo-riocon camper attrezzato), assistenza scolastica

E la coop Irifor ha spiegato il proprio lavoro per i non vedenti

Trento onora la giornata del Braille

Page 11: €¦ · cronache 234 ANNO XXXVII - NUMERO 2 - FEBBRAIO-MARZO 2015 Periodico di documentazione e informazione sull’attività politico-legislativa del Consiglio della Provincia Autonoma

234 P A G I N A

11C R O N A C H Ef e b b r a i o - m a r z o 2 0 1 5

ne non può obbedire alla pura logi-ca del business. Va cercata una so-luzione perché ad esempio le nostre Casse rurali e Famiglie cooperative consegnino della posta alle persone più anzianeSimoni ha accolto la proposta di Tonina ricordando che la sua mo-zione andava però nella direzione di non chiudere uffici senza un con-fronto con Poste Italiane e costringa l’azienda a considerare tutti i fattori in gioco.Fasanelli (Gruppo misto) ha evi-denziato l’importanza della mozio-ne che mira a garantire la presenza delle Poste in tutto il territorio.Fugatti (Lega) ha ricordato che all’epoca dell’accordo di Milano di fine 2009 la Provincia di Bolza-no avesse assunto come delega la gestione delle Poste mentre Trento scelse l’università. Nel prossimo futuro la nostra Provincia dovrà chiedere questa competenza pur valutando se vi sono le risorse per gestirla.Bezzi (FI) ha ribadito la necessità di prestare attenzione alle esigen-ze di questo servizio nelle località periferiche.

Lucia Maestri (PD)

Ex PanoramaPuntaresul turismoL’utilizzo della struttura ex Cen-tro congressi Panorama di Sarda-gna per finalità turistico-culturali è l’oggetto della mozione discussa a lungo dall’aula e alla fine appro-vata all’unanimità. La proponente, Lucia Maestri (Pd), si è rivolta in particolare all’assessore Gilmozzi ricordando che per la struttura ha manifestato interesse anche l’as-sessora Borgonovo Re per dare accoglienza all’associazione Padre Angelo per accogliere madri con figli piccoli. Maestri ha chiesto che

l’ex Hotel sia restituito alla città di Trento, ai suoi abitanti e ai turisti “per soddisfare l’esigenza di bel-lezza che dalla terrazza di quella struttura si può godere”. Per questa ragione secondo Maestri la gestio-ne della struttura dovrebbe essere posta a bando pubblico competiti-vo, perché non si può pensare che nessun privato sia interessato alla sua gestione. Si darà così la pos-sibilità di restituire quel luogo alla sua funzione turistica. Non si tratta di una questione che riguarda solo la città di Trento ma di mettere a disposizione di tutti la bellezza del nostro territorio. “La mia non è una mozione contro”, ha precisato Ma-estri, per questo ha modificato com-pletamente il dispositivo tenendo conto delle verifiche già avviate dalla Giunta per un utilizzo a scopo sociale. Il nuovo dispositivo chiede al Consiglio di impegnare la Giunta ad avviare un tavolo con il Comune di Trento per permettere il ripristi-no per uso turistico della struttura e valutando anche la compatibilità dell’eventuale utilizzo quale resi-denza socio-assistenziale.Giovanazzi (AT) ha ricordato che un’iniziativa analoga a questa era stata promossa nella passata le-gislatura dall’allora consigliere Sembenotti, cui aveva risposto il presidente Pacher prefigurando un utilizzo di tipo turistico della struttura. L’ipotesi non ha poi avu-to alcun seguito. Giovanazzi ha anche segnalato che per questo complesso vi era l’interesse di un privato disposto anche a contribuire per il rilancio della struttura. “Co-s’ha fatto allora la Giunta in questi anni – ha chiesto il consigliere – e perché non ha approfondito questo interesse?” La scelta di collocare in quell’immobile l’associazione Pa-dre Angelo, secondo Giovanazzi è comunque sbagliata.De Godenz (Upt) si è unito al so-stengo della mozione Maestri per l’utilizzo turistico dell’Hotel Pano-rama, posto fantastico con una vista

unica che merita, quindi, di tornare alla sua destinazione iniziale.Degasperi (M5s) ha denunciato lo stato di abbandono dell’ex Hotel Panorama di Sardagna, porta di accesso al Monte Bondone. Questa struttura dimenticata è il simbolo dello sperpero delle risorse pub-bliche. E lo stesso sobborgo di Sar-dagna è ridotto a dormitorio privo di servizi come le poste. L’utilizzo turistico dell’immobile cozza, ha detto infine, con l’idea della ria-pertura della discarica di Sardagna.Cia (Civica) ha ricordato di esser-si già occupato più volte da con-sigliere comunale dell’ex Hotel

Pano rama , del quale ave-va evidenzia-to il desolan-te abbandono notato anche dai turisti. Cia ha condiviso i tre punti del dispositivo modificato da

Maestri ricordando che da parte del Comune una risposta orientata all’utilizzo turistico della struttura c’è già. Ora manca la decisione del-la Provincia.Viola (Progetto Trentino), fuori dal coro, ha evidenziato che se la Pro-vincia non pagherà chi deciderà di assumersi la gestione della struttu-ra, nessun privato se ne farà carico. Per Viola infatti l’immobile è stato ristrutturato “coi piedi”. “Abbiamo una struttura strana in un posto bel-lissimo ma ristrutturata malissimo e di cui vorremmo fare un albergo. Le difficoltà sono concrete e molto maggiori di quel che si pensa”.L’assessore Gilmozzi ha prean-nunciato che con l’emendamento concordato il voto della Giunta è favorevole. Ha chiarito però che l’Hotel ha avuto un suo sviluppo per cui pur essendo una terrazza panoramica non è decollato dal punto di vista turistico. Il presiden-te Pacher aveva lavorato per una

destinazione turistica senza trovare un privato disponibile, tranne uno che però chiedeva 100 posti letto e non 49 senza bagni. Gilmozzi ha ricordato che a questo punto l’as-sessora Borgonovo Re nell’ottobre scorso ha ipotizzato la collocazione dell’associazione Padre Angelo, la cui sede attualmente costa più di 107 mila euro di affitto. Nelle dichiarazioni di voto, Giovanazzi (AT) ha suggerito alla Provincia di mettere in vendita la struttura che in una posizione così non può non interessare qualcuno. Il problema per Viola resta quello di capire cosa si vuole fare della struttura che così com’è non può perseguire finalità turistico-alberghiere, mancando camere e posti letto. Bezzi (FI) ha contestato la mozio-ne Maestri perché finalizzata a un utilizzo culturale pubblico della struttura, mentre vi sarebbe biso-gno di una valorizzazione turistica dell’immobile.

Mario Tonina (UpT)

Varareil programmaper l’agricoltura Via libera a pieni voti anche alla mozione 233 proposta da Mario Tonina (Upt) per l’approvazione definitiva del Programma di svi-luppo rurale 2014-2020. Tonina ha illustrato la premessa e il dispo-sitivo articolato in quattro punti. Il primo impegna la Giunta a dare sol-lecita attuazione agli adempimenti istruttori richiesti a livello europeo per l’approvazione definitiva del Programma della Provincia nel pe-riodo 2014 - 2020 in relazione alle politiche di sostengo allo sviluppo rurale da parte del fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FE-ARS) cui farà seguito l’adozione dei bandi. Secondo, si prevede che la Provincia promuova e sostenga

una concreta e massiccia informa-zione e sensibilizzazione rivolta all’ampia platea di soggetti pubblici e privati interessati, per favorire la conoscenza di programmi e azioni di interesse comunitario. Terzo, si dovrà garantire una quota annuale di fondi aggiuntivi anche a soste-gno degli interventi previsti dalla legge provinciale sull’agricoltura e a integrazione di quanto già stan-ziato nel PSR per favorire e soste-nere le politiche agro-ambientali che rappresentano un asse portante dell’economia del Trentino. Un’a-zione importante per Tonina potrà essere svolta dai funzionari pro-vinciali che lavorano nell’ufficio della Provincia a Bruxelles cui si aggiungeranno due nuovi assunti per cogliere le opportunità emer-genti a livello comunitario.L’assessore Mellarini, ex assesso-re all’agricoltura, ha risposto per Dallapiccola (impegnato in una fiera), evidenziando l’impegno del-la Giunta insieme alla Provincia di Bolzano, il Tirolo, il Vorarlberg e la Baviera per promuovere il va-lore dell’agricoltura di montagna e delle attività come la zootecnia legate all’economia di queste zo-ne. Attività che hanno sia un valore sociale che un significato di difesa dell’ambiente. Il Trentino, ha ricor-dato Mellarini, è l’unica realtà che ha un’ appo-sita legge per l’agricoltura, la provinciale legge 4, che ci consente di mettere a disposizione delle risorse. Mellarini ha segnalato infine che l’assessore Dallapiccola ha concordato con Tonina una modifica del dispositi-vo della mozione, che in tal modo è condivisa dalla Giunta, per veri-ficare la disponibilità delle risorse con cui la Provincia potrà integrare quando già previsto a sostegno del settore. L’emendamento sostituisce l’impegno della Giunta di garantire una quota annuale di fondi aggiun-tivi, con quello, più prudente vista la carenza di risorse provinciali, di “verificare la possibilità di stanzia-re, compatibilmente con le dispo-nibilità complessive di bilancio, fondi aggiuntivi anche a sostegno degli interventi previsti dalla legge provinciale sull’agricoltura e ad integrazione di quanto già stanzia-to nel PSR”.Nel dibattito Graziano Lozzer (Patt) è intervenuto per evidenzia-re l’importanza strategica del Pro-gramma di sviluppo rurale, molto atteso dagli operatori, e in particola-re della consulenza tecnica di cui le aziende agricole hanno bisogno per sviluppare le produzioni di mon-tagna. Altri temi cruciali secondo Lozzer: i giovani e il ricambio ge-nerazionale, l’attenzione all’am-biente e alle terre abbandonate.Zanon (Progetto Trentino), d’ac-cordo con la mozione di Tonina, ha sottolineato da un lato la penuria di risorse provinciali destinate a que-sto settore, dall’altro il rinnovato interesse per l’agricoltura che sta emergendo tra i giovani. Servono quindi grande progettualità e ca-pacità di spendere bene, poi una massiccia informazione rivolta agli agricoltori e agli enti che li suppor-tino perché presentino i progetti e sfruttino le risorse, e infine l’appro-vazione definitiva del Programma senza cui non si potranno ottenere le risorse europee.Nella sua replica conclusiva Tonina ha ricordato che gli oltre 30 milioni già recuperati a livello europeo non saranno sufficienti a sostenere l’a-gricoltura trentina senza uno sfor-zo supplementare da compiere con scelte politiche forti che individui-no delle priorità.

Maurizio Fugatti (Lega)

Punti nascitala mozionenon passaIl Consiglio ha infine respinto La mozione proposta da Maurizio Fu-gatti (Lega) per il mantenimento dei punti nascita di Arco, Cles, Tio-ne e Cavalese nella programmazio-ne integrata delle politiche sanitarie e sociali.De Godenz (Upt) ha detto di condi-videre la mozione perché i servizi indispensabili sul territorio vanno mantenuti. Per questo ha concorda-to con Fugatti un emendamento che dimostri al governo nazionale la performance degli ospedali di valle del Trentino, “dove abbiamo – ha detto - il più basso tasso di mortalità in Europa”. De Godenz ha ricorda-to che in Austria e Svizzera i punti nascita restano aperti anche sotto i 500 parti. Si è appellato quindi a tutti i consiglieri perché chiedano il mantenimento di tutti i punti nasci-ta in Trentino.Giuliani (Patt) vista l’importanza del tema ha chiesto un quarto d’o-ra di sospensione, al termine della quale il vicepresidente Olivi ha proposto un emendamento unico al dispositivo della mozione. Questo per chiedere al ministero della sa-lute di valutare la possibilità che il Trentino sperimenti un progetto pi-lota che unisca le esigenze di sicu-rezza con quelle legate all’orografia dei territori di montagna.Fugatti ha detto di apprezzare lo sforzo del vicepresidente Olivi e dopo aver valutato con le mino-ranze con un’altra breve sospen-sione la proposta, ha dichiarato di condividere il testo della Giunta senza però rinunciare ai 4 punti del dispositivo oltre all’emendamento De Godenz e al suo. Offerta respin-ta da Olivi.Bezzi (FI), d’accordo con Fugat-ti, ha chiesto perché dovremmo chiudere i punti nascita territoriali del Trentino quando in altri Paesi vi sono soglie meno restrittive per il mantenimento di questi servizi.Cia (Civica) ha accusato la politica della Giunta di privare le strutture sanitarie di professionalità e quin-di di servizi. “Se i parti sul territo-rio erano sicuri ieri - ha detto - non vedo perché oggi non dovrebbero più esserlo”. A questo punto De Godenz (Upt) ha chiesto a Fugatti di ac-cettare la pro-posta di Olivi. Giuliani unen-dosi all’appel-lo rivolto da De Godenz a Fugatti, ha chiesto di non considerare il pro-blema dal punto di vista politico ma in funzione dell’interesse di tutta la comunità.Viola (Pt) si è detto “basito” per-ché i primi due punti del disposi-tivo della mozione Fugatti, chie-dono semplicemente alla Giunta di prendere una posizione unitaria sull’argomento e di tener conto dei 50 mila trentini che hanno firmato petizioni popolari per il manteni-mento di questo servizio sui territo-ri. La Giunta, ha detto, se chiede di stralciare il primo punto deve spie-gare perché non ha una posizione unitaria. E se vuole lo stralcio del secondo deve spiegare ai 50 mila trentini che la salvaguardia dei pun-ti nascita nelle valli non interessa.Nelle dichiarazioni di voto Fugatti ha ribadito la scelta di non rinuncia-re ai punti del proprio dispositivo, mentre Cia ha chiesto di promuove-re e non di penalizzare e di svuotare dei punti nascita le strutture ospeda-liere del territorio.Alla fine la mozione è stata respinta con 10 voti a favore, tra i quali an-che quello di De Godenz dell’Upt, 14 contrari e un astenuto (Giuliani del Patt).

MOZIONII documenti votati dal Consiglio

Salviamo l’autonom ia delle Casse rurali Sì del Consiglio a quattro mozioni. Lungo dibattito sul credito cooperativo. Poste, garantire il servizio nelle valli

di studenti ciechi e ipovedenti, addestramento all’utilizzo di ausili tiflotecnici, trasporto disa-bili, corsi di formazione, attività di consulenza a enti pubblici e privati, organizzazione di atti-vità ricreative, collaborazioni nel campo della ricerca e con enti istituzionali, iniziative di in-formazione ed eventi di sensibilizzazione (per-corsi, bar, cene e concerti al buio. Il prossimo è fissato al 19 marzo con Livia Ferri, nella sede al numero 15 di via della Malvasia). L’intento di questi servizi e di queste attività non è quello di costruire un mondo su misura per ciechi e ipovedenti, bensì quello di fornire strumenti e conoscenze alla società affinché sia in grado di accogliere al proprio interno la disa-bilità visiva, non fermandosi a vederla come un limite, ma cogliendone anche le potenzialità.

Page 12: €¦ · cronache 234 ANNO XXXVII - NUMERO 2 - FEBBRAIO-MARZO 2015 Periodico di documentazione e informazione sull’attività politico-legislativa del Consiglio della Provincia Autonoma

234P A G I N A

12 C R O N A C H Ef e b b r a i o - m a r z o 2 0 1 5

TITOLO: “Modificazioni della legge provinciale sullo sport 1990: norme per la promozione dello sport di cittadinanza e la programmazione provinciale delle iniziative sportive”.PROPONENTI: Mattia Civico, Alessio Manica, Lucia Maestri e Violetta Plotegher (Pd). “Il tema della cittadinanza e della piena partecipazione di tutti alla vita attiva in comunità é oggi più che mai attuale. AREA POLITICA: maggioranza di centrosinistra autonomista.MATERIA: sport e sociale.COMMISSIONE LEGISLATIVA: IVNUMERO ARTICOLI: 6OBIETTIVI: nella scorsa legislatura ben 7 disegni di legge (uno di essi proprio con Mattia Civico primo firmatario) furono presentati allo stesso scopo di proporre modifiche alla legge provinciale sullo

sport vigente, la l.p. 21/1990. L’istanza largamente sentita è quella di ampliare gli orizzonti della normativa, considerando lo sport come un vero e proprio diritto di cittadinanza, un patrimonio da valorizzare – anche in termini di distribuzione delle risorse finanziarie – non solo nella direzione dell’agonismo, ma anche della prevenzione sanitaria e dell’arricchimento sociale, educativo, formativo. Nella XIV legislatura si arrivò a un testo unificato con ben 39 articoli, approvato in commissione nel maggio 2013 ma poi non approdato all’aula per la discussione e il voto finale. Il tema – che comporta un confronto non facile tra tutti i soggetti attivi nel mondo dello sport in Trentino – resta dunque sul tappeto e Civico lo ripropone ora, ripresentando la propria proposta originale.NORME: a) le finalità della legge

sullo sport vengono estese anche a “promozione della salute, di stili di vita orientati al benessere psicofisico, di processi di inclusione e cooperazione tra le persone e i gruppi all’interno della comunità e della cittadinanza attiva”; b) si indicano gli obiettivi della Provincia in campo sportivo: diffusione della pratica tra i giovani, sviluppo delle relazioni sociali, cultura dell’associazionismo sportivo, ottimizzazione tecnologica degli impianti sportivi provinciali, accessibilità degli impianti stessi per tutti i cittadini a prescindere dal reddito, organizzazione di eventi, diffusione della pratica in orario extrascolastico, favorendo la collaborazione tra scuola e associazioni. c) lo sport di cittadinanza viene indicato come “profilo culturale del sistema sportivo provinciale”. Il riferimento è a uno sport che serva anche a sviluppare

le relazioni sociali e l’integrazione interculturale; d) sostegno alle associazioni sportive che promuovono lo sport di cittadinanza, a favore di soggetti in situazione di svantaggio sociale: si prevedono contributi non superiori al 60% della spesa ammessa; e) si istituisce il Programma provinciale di promozione sportiva; d) si modifica la composizione del Comitato provinciale per lo sport.IL PRIMO FIRMATARIO: “É evidente che l’attività motoria e lo sport hanno un importante ruolo sociale e che possono dare un contributo essenziale nella direzione di un rafforzamento positivo delle relazioni e del benessere degli individui; sono infatti strumenti e spazi di appartenenza, benessere e relazione. Questa funzione va sostenuta ed innanzitutto riconosciuta”.

TITOLO: “Mobilità sostenibile”.PROPONENTI: comitato popolare, prima firmataria Antonella Valer.MATERIA: trasporto pubblico.COMMISSIONE LEGISLATIVA: IIINUMERO ARTICOLI: 22OBIETTIVI: dopo la democrazia diretta e il contrasto all’omofobia, ecco un terzo tema posto in questa XV legislatura da iniziative legislative popolari. Con 3.687 firme, depositate in Consiglio lo scorso dicembre, il comitato guidato da Antonella Valer, Paolo Vergnano e Franco Tessadri propone una legge provinciale sulla mobilità sostenibile. Obiettivo: orientare il Trentino verso un modello di trasporto collettivo meno inquinante, da allargare anche a livello di area dolomitica e alpina. Oggi il 78% degli spostamenti in Trentino avviene col mezzo privato, occorre ribaltare – si scrive – il rapporto col mezzo pubblico. Che deve essere gratuito (oggi

– si osserva – gli incassi sono largamente impiegati per le stesse spese di controllo e bigliettazione).NORME: a) viene riconosciuto un “diritto sociale e pubblico alla mobilità dei cittadini su tutto il territorio provinciale”; b) la Provincia adotta un Piano provinciale triennale della mobilità sostenibile e persegue questi obiettivi: mobilità sostenibile al 30% degli spostamenti totali entro il 2017, al 50% entro il 2020, al 70% entro il 2025; c) capillarità delle fermate del trasporto pubblico, servizi a chiamata e taxi collettivi, corsie preferenziali per i mezzi pubblici, ulteriori investimenti nella rete pedonale e ciclabile, nuovi parcheggi pubblici solo fuori dai centri storici, priorità alle linee ferroviarie, promozione del bike e del car-sharing, collegamento ferroviario fra l’asta dell’Adige e il Basso Sarca nonché nelle valli dell’Avisio; d) parcheggi Pat per i dipendenti a pagamento; e)

aiuti alle imprese vincolati alla redazione del piano degli spostamenti casa-lavoro dei dipendenti; f) individuazione tra i dirigenti Pat di un Manager provinciale della mobilità; g) istituzione di un Osservatorio sulla mobilità sostenibile; h) “Dibattito pubblico” come strumento di

partecipazione diretta della popolazione alle decisioni sul piano provinciale e sui piani urbani della mobilità. Dibattito obbligatorio se l’opera è soggetta alla V.i.a. (valutazione d’impatto ambientale); i) possibilità per gruppi di cittadini o per le scuole di chiedere il sostegno della Pat a processi partecipativi diversi dal dibattito pubblico e che riguardino il tema della mobilità sostenibile; l) la Pat destina annualmente al trasporto pubblico locale almeno 200 milioni di euro. Viene istituito un fondo di bilancio ad hoc per la mobilità sostenibile, alimentato da una quota del gettito fiscale derivante dalle accise su gasolio e benzina; m) i servizi pubblici di trasporto urbano, extraurbano e per alunni sono gratuiti e sono svolti senza emissione e obliterazione di biglietti. La norma si accompagna con l’abrogazione dell’attuale regime tariffario di cui alla l.p. 16/1993.

a cura di Luca Zanin

Ha cominciato a correre, la numerazione progressiva che viene data ai disegni di legge presentati in Consiglio in questa XV legislatura. A fine gennaio c’è stato l’afflusso di molte proposte d’iniziativa di singoli consiglieri, in particolare torna il tema dello sport, affrontato da diversi testi nella scorsa legislatura, ma senza esiti conclusivi. La programmazione dei lavori d’aula 2015 è stata definita per diversi mesi, è chiaro che questi ultimi disegni di legge approderanno all’assemblea

non prima dell’estate, fatta eccezione per il testo sullo sgravio Irpef ai pensionati, per il quale i capigruppo hanno deciso una corsia particolarmente veloce. Nelle prossime settimane i nuovi disegni di legge affronteranno la fase della discussione in Commissione legislativa. Nelle ultime ore sono stati depositati anche un testo dell’assessore Gilmozzi in tema di valutazione dell’impatto ambientale e una proposta di Luca Zeni sul sistema delle nomine di competenza della Provincia

DISEGNO DI LEGGE

23 DICEMBRE 2014 N. 57

DISEGNO DI LEGGE

15 DICEMBRE 2014 N. 58

SPORT DI CITTADINANZA, TORNA IL TEMA SOSPESO NEL 2013

TRASPORTO PUBBLICO GRATUITO PER “BATTERE” L’AUTO PRIVATA

TITOLO: “Interventi per lo sviluppo dello sport in Trentino”.PROPONENTI: Luca Giuliani, Walter Kaswalder, Lorenzo Baratter, Manuela Bottamedi, Lorenzo Ossanna e Graziano Lozzer (Patt)AREA POLITICA: maggioranza di centrosinistra autonomista.MATERIA: sport.COMMISSIONE LEGISLATIVA: IVNUMERO ARTICOLI: 22OBIETTIVI: il consigliere di Arco riprende dichiaratamente il disegno di legge 124/XII, presentato nel 2001 dall’allora assessora allo sport Iva Berasi e mai approdato all’aula. Quattordici anni dopo, si parte allo stesso modo da un concetto di sport esteso oltre l’attività agonistica, come fatto sociale, culturale e formativo di primaria importanza per la società. Su questa base si imposta la previsione di

una serie di sostegni all’attività dei piccoli club dilettantistici. NORME: a) viene istituita la Consulta provinciale per lo sport, organo tecnico-consultivo per la Giunta provinciale, ne farà parte anche un rappresentante del mondo dei disabili; b) viene costituito l’Albo delle società e associazioni sportive del Trentino (l’iscrizione diventa requisito per ottenere agevolazioni dalla Pat); c) si prevede che alle realtà iscritte all’albo possono essere concessi contributi per attività e manifestazioni dilettantistiche, nella misura massima del 70% della spesa ammessa; d) specifici contributi possono essere concessi a club non professionistici per la partecipazione a campionati nazionali a squadre con trasferte fuori provincia; e) agevolazioni ad hoc possono essere assegnate a club che operano a favore dei disabili;

f) altra categoria di agevolazioni riguarderà le attività promosse dalle istituzioni scolastiche dell’obbligo; g) la Pat concede regolari contributi alle federazioni e agli enti di promozione sportiva riconosciuti dal Coni; h) la Pat concede al Coni e ai comitati federali interventi per la formazione degli operatori sportivi; i) la Pat può organizzare direttamente convegni e momenti di studio sullo sport (e sui suoi rischi), iniziative di aggiornamento giuridico-fiscale per i club e la partecipazione ad attività dell’Arge Alp o altre organizzazioni interregionali; l) si prevedono agevolazioni per l’attività in campo sportivo anche di realtà non disciplinate dalle federazioni sportive riconosciute dal Coni; m) per la realizzazione di infrastrutture sportive si prevedono da un lato finanziamenti Pat ai Comuni, dall’altro finanziamenti diretti a

società sportive, purché legate ai Comuni da un rapporto di concessione, oppure titolari di un diritto di superficie sugli impianti da realizzare; n) si prevedono agevolazioni fino al 50% del disavanzo delle spese di gestione, per i Comuni che gestiscano impianti di significativa complessità tecnologica e unici nel loro genere in provincia; IL PRIMO FIRMATARIO: “Il settore sportivo sarà sicuramente al centro di diversi disegni di legge, uno verrà dalla Giunta provinciale. Io ho voluto contribuire con questa mia proposta, su cui sono stato sensibilizzato dal medico sportivo Giacomo Costa, che a suo tempo vi lavorò. Penso si possa andare verso un testo unificato, che modifichi la normativa provinciale vigente e dia delle risposte mirate al mondo dell’associazionismo sportivo no profit”.

DISEGNO DI LEGGE

20 GENNAIO 2015 N. 59

SPORT, SI PROPONE L’ALBO DELLE ASSOCIAZIONI TRENTINE

L’officina delle leggiILLUSTRAZIONE DEI DISEGNI DI LEGGE PROVINCIALE

Page 13: €¦ · cronache 234 ANNO XXXVII - NUMERO 2 - FEBBRAIO-MARZO 2015 Periodico di documentazione e informazione sull’attività politico-legislativa del Consiglio della Provincia Autonoma

234 P A G I N A

13C R O N A C H Ef e b b r a i o - m a r z o 2 0 1 5

TITOLO: “Inserimento dell’articolo 8 bis nella legge provinciale sui giovani 2007: interventi a favore dei giovani per promuovere la conoscenza responsabile del territorio e delle opportunità turistiche”.PROPONENTI: Lucia Maestri (Pd)AREA POLITICA: maggioranza di centrosinistra autonomista.MATERIA: giovani, cultura, turismo.COMMISSIONE LEGISLATIVA: IVNUMERO ARTICOLI: 1OBIETTIVI: affinare su un punto la legge provinciale sui giovani (l.p. 5/2007), prevedendo specifici contributi per progetti d’interesse turistico, che puntino a formare degli studenti e a metterli a disposizione come guide e promotori del territorio trentino (ad es. al servizio delle scolaresche in gita provenienti da fuori provincia).

NORME: a) si prevede che la Pat sostenga con contributi fino al 50% della spesa ammessa le iniziative di promozione del territorio trentino e delle sue valenze, che coinvolgano attivamente studenti universitari e degli ultimi due anni di scuola secondaria superiore, appositamente formati. I contributi devono essere indirizzati a Comuni e Comunità e attingono al fondo giovani istituito dalla l.p. 5/2007.LA PROPONENTE: “Faccio leva sull’esperienza che ho vissuto da assessore del Comune di Trento, quando appunto formammo giovani che vennero utilizzati al Festival dell’Economia come promotori del territorio. Gli spazi ci sono, penso agli ecomusei, ai castelli. E penso che per i giovani possa derivarne l’occasione per una prima esperienza professionale nel mondo del lavoro”.

TITOLO: “Agevolazioni in materia di addizionale regionale all’imposta sul reddito delle persone fisiche (Irpef) per i titolari di reddito da pensione”.PROPONENTI: Filippo Degasperi, Alessandro Olivi, Lorenzo Baratter, Giacomo Bezzi, Giuseppe Detomas, Rodolfo Borga, Alessio Manica, Massimo Fasanelli, Maurizio Fugatti, Gianpiero Passamani, Nerio Giovanazzi e Marino Simoni.AREA POLITICA: si tratta di tutti i capigruppo consiliari, più il

vicepresidente della Provincia Olivi.MATERIA: imposte.COMMISSIONE LEGISLATIVA: INUMERO ARTICOLI: 1OBIETTIVI: dare attuazione a quanto previsto nella legge finanziaria provinciale per il 2015, che nel dicembre scorso ha appunto previsto uno sgravio Irpef per i pensionati pari a complessivi 6 milioni di euro. Com’è noto, questa norma – approvata proprio nei giorni scorsi e quindi legge (v. pag. 5) – è nata dall’intesa tra maggioranza

e opposizione, necessaria per far passare in aula la “riparazione” all’errore maturato con l’approvazione di un emendamento Degasperi dai pesanti effetti sulle casse della Provincia. L’emendamento è stato rimosso, ma le minoranze hanno convinto l’amministrazione provinciale a varare questo “bonus” per i pensionati.NORME: azzeramento dell’addizionale regionale Irpef nel 2015 per tutti i titolari di pensione con reddito imponibile non superiore a 15.000 euro.

DISEGNO DI LEGGE

21 GENNAIO 2015 N. 60

DISEGNO DI LEGGE

28 GENNAIO 2015 N. 64

STUDENTI FORMATI COME PROMOTORI DEL TERRITORIO TRENTINO

ECCO LO SGRAVIO IRPEF DA 6 MILIONI DI EURO PER I PENSIONATI

TITOLO: “Modificazione dell’articolo 20 bis della legge provinciale 23 agosto 1993 n. 20, concernente Ordinamento della professione di guida alpina, di accompagnatore di media montagna e di maestro di sci nella provincia di Trento e modifiche alla legge provinicale 21 aprile 1987 n. 7 (Disciplina delle linee funiviarie in servizio pubblico e delle piste di sci)”.PROPONENTI: Gianfranco Zanon, Marino Simoni e Walter Viola (Progetto Trentino).AREA POLITICA: opposizione alla maggioranza di centrosinistra autonomista.

MATERIA: parchi naturali e turismo.COMMISSIONE LEGISLATIVA: IINUMERO ARTICOLI: 2OBIETTIVI:. Il tema è quello dei percorsi di accompagnamento nelle visite ai parchi naturali trentini. La proposta è di allargare il novero dei soggetti che possono effettuarli, nel rispetto peraltro della diversa e specifica funzione delle guide alpine.NORME: si prevede che nei parchi siano possibili anche attività di accompagnamento promosse da enti, pubblici e privati, nei percorsi chiusi a

tragitto ripetitivo di visita ad ambienti naturali di particolare valenza scientifica, individuati dalla Provincia previo parere del collegio provinciale delle guide alpine.IL PROPONENTE: “Ho ripreso il testo che propose nella scorsa legislatura Caterina Dominici, ma che non arrivò all’aula. Il pensiero è rivolto soprattutto ai volontari che accompagnano i turisti nei canyon come il Novella in valle di Non, si tratta di riconoscerne il ruolo e garantire loro la possibilità della copertura assicurativa da parte della Provincia”.

DISEGNO DI LEGGE

22 GENNAIO 2015 N. 61

UN RICONOSCIMENTO ALLE GUIDE DENTRO I CANYON TRENTINI

TITOLO: “Modificazioni dell’articolo 35 della legge provinciale sulle politiche sociali 2007: interventi per favorire i residenti in provincia”.PROPONENTI: Maurizio Fugatti (Lega

Nord Trentino)MATERIA: assistenza sociale.COMMISSIONE LEGISLATIVA: IVNUMERO ARTICOLI: 1OBIETTIVI: favorire l’erogazione del

reddito di garanzia in primo luogo ai cittadini trentini bisognosi.NORME: si prevede che gli interventi di sostegno economico in materia socioassistenziale vengano pianificati

dalla Pat prevedendo – oltre ai criteri legati alla condizione economica dei destinatari – anche criteri di preferenza a favore dei soggetti residenti in provincia da più di dieci anni.

TITOLO: “Modificazione dell’articolo 5 della legge provinciale 7 novembre 2005, n. 15, concernente “Disposizioni in materia di politica provinciale della casa e modificazioni della legge provinciale 13 novembre 1992, n. 21 (Disciplina degli interventi provinciali in materia di edilizia abitativa)”: interventi per favorire l’assegnazione di alloggi ai residenti in provincia”.PROPONENTI: Maurizio Fugatti (Lega Nord Trentino)AREA POLITICA: opposizione alla maggioranza di centrosinistra autonomista.MATERIA: politiche della casa.COMMISSIONE LEGISLATIVA: IVNUMERO ARTICOLI: 1OBIETTIVI: agevolare maggiormente i trentini nell’assegnazione di alloggi Itea, posto che – secondo il consigliere – oggi si verifica “una sorta di discriminazione verso i trentini, che in molti casi vedono

indietreggiare la loro posizione in lista a favore di nuclei famigliari stranieri”.NORME: si prevede che il regolamento di esecuzione in materia di assegnazione di alloggi Itea contempli punteggi specifici aggiuntivi – oltre che commisurati agli anni di residenza nel Comune interessato – anche per chi risiede in Trentino da più di 10 anni.IL PROPONENTE: “In campagna elettorale la Lega Nord Trentino lanciò il messaggio “prima i trentini”. Ecco, gli ultimi due miei disegni di legge puntano a risolvere una sperequazione in atto, per cui le provvidenze pubbliche premiano soprattutto gli stranieri. Il reddito di garanzia va per il 60% delle somme ai non trentini, ma il fenomeno si ripete per gli alloggi Itea, i contributi per il canone d’affitto privato, l’assegno regionale per i figli: un pacchetto di benefici che può assommare fino a 1500 euro al mese. Noi ribadiamo: prima i trentini”.

DISEGNO DI LEGGE

23 GENNAIO 2015 N. 62

DISEGNO DI LEGGE

23 GENNAIO 2015 N. 63

REDDITO DI GARANZIA, FAVORIRE I TRENTINI DOC

ASSEGNAZIONE DI ALLOGGI ITEA, FAVORIRE I TRENTINI DOC

Page 14: €¦ · cronache 234 ANNO XXXVII - NUMERO 2 - FEBBRAIO-MARZO 2015 Periodico di documentazione e informazione sull’attività politico-legislativa del Consiglio della Provincia Autonoma

234P A G I N A

14 C R O N A C H Ef e b b r a i o - m a r z o 2 0 1 5

TITOLO: “Riordino dell’Istituto zooprofilattico sperimentale delle Venezie ai sensi del decreto legislativo 28 giugno 2012, n. 106 (Riorganizzazione degli enti vigilati dal Ministero della salute, a norma dell’articolo 2 della legge 4 novembre 2010, n. 183)”.PROPONENTI: la Giunta provinciale, su proposta dell’assessora Donata Borgonovo Re.MATERIA: medicina veterinaria.COMMISSIONE LEGISLATIVA: IVNUMERO ARTICOLI: 6 (più Accordo allegato in 24 articoli)OBIETTIVI: riformare l’Istituto zooprofilattico sperimentale delle

Venezie, di cui la Pat è cogerente assieme a Veneto, Friuli Venezia Giulia e Alto Adige. Si tratta di un soggetto – con sede a Legnano (Padova) – che dà consulenza tecnica e scientifica ai dipartimenti di prevenzione e dei servizi veterinari ed è sottoposto alla vigilanza del Ministero della sanità. Il decreto legislativo 106/2012 prevede un aggiornamento normativo per semplificare e razionalizzare l’organizzazione di questi istituti. Ne consegue ora l’abrogazione della legge provinciale 2 del 2002 e l’adozione di una nuova legge che recepisca il decreto governativo, sulla scorta peraltro di un accordo tra gli enti

cogerenti, siglato lo scorso dicembre. Il disegno di legge è stato celermente approvato in IV Commissione e poi dal Consiglio (v. pag. 5).NORME: a) si allega alla legge il testo dell’accordo tra enti cogerenti, che disciplina la gestione dell’Istituto. Per quanto non contemplato nell’accordo, si rinvia alla disciplina della Regione Veneto, ove ha sede legale l’Istituto; b) si riparte il finanziamento dell’Istituto tra gli enti cogerenti, con questo criterio: 50% in relazione alla consistenza dei rispettivi patrimoni zootecnici, 20% in base alla popolazione residente, 15% in base al numero di laboratori periferici, 15% in base all’estensione

territoriale; c) alla legge segue in allegato l’accordo, che entra nel merito dei compiti spettanti all’istituto, tra i quali anche la produzione e vendita di medicinali per la lotta alle malattie degli animali. L’accordo disciplina l’organizzazione dell’istituto, la forma dei suoi organi gestionali (1 posto su 5 per la Pat nel consiglio d’amministrazione), la presenza di un organismo indipendente di valutazione (Oiv), il controllo preventivo sugli atti dell’istituto da parte degli stessi enti cogerenti. COPERTURA FINANZIARIA: si stanziano 500 mila euro per ciascuno degli anni dal 2015 al 2017.

TITOLO: “Riordino della dirigenza e dell’organizzazione della Provincia: modificazioni della legge sul personale della Provincia 1997, della legge provinciale 29 aprile 1983, n. 12 (Nuovo ordinamento dei servizi e del personale della Provincia autonoma di Trento), e della legge provinciale 16 giugno 2006, n. 3 (Norme in materia di governo dell’autonomia del Trentino)”.PROPONENTI: il presidente della Giunta provinciale, Ugo Rossi.MATERIA: amministrazione provinciale.COMMISSIONE LEGISLATIVA: INUMERO ARTICOLI: 41OBIETTIVI: riforma attesa e importante, che modifica la legge sul personale della Provincia (l.p. 7/1997) e altre norme vigenti, allo scopo di ridefinire il numero, il ruolo e il regime dei dirigenti Pat, allo scopo di aumentare l’efficienza e ridurre i costi. Le criticità che si vogliono affrontare sono le seguenti: ci sono troppi dirigenti, è limitata la loro attitudine alla gestione manageriale, c’è scarsa mobilità dei dirigenti nel sistema Pat, mancano percorsi di carriera distinti dalla dirigenza. Il testo prevede la ridefinizione della struttura Pat, la programmazione del fabbisogno di dirigenti, nuove modalità di reclutamento, più mobilità tra Pat e suoi enti strumentali. I dirigenti saranno tutti a tempo determinato e potranno decadere. Si prevede peraltro una possibile progressione di carriera anche per le alte professionalità non chiamate a dirigere altri dipendenti.NORME: a) si distinguono dentro la P.a.t. “strutture complesse”(guidate da un dirigente generale) e “strutture semplici” (guidate da un dirigente), a loro volta articolate in “uffici”, cui sono preposti dei “direttori” (che non sono dirigenti). Le strutture complesse sono la “direzione generale”, i “dipartimenti” (nel numero massimo di 10), l’”avvocatura della Provincia”, le “agenzie” che sono guidate da

dirigenti generali. Le strutture semplici – nel numero massimo di 56 – sono i singoli “servizi” della Pat, le singole strutture dirigenziali in cui si articolano le agenzie complesse, infine tutte le altre agenzie Pat. Un “atto organizzativo” della Provincia definirà elenco e competenze di ogni

struttura; b) si istituisce la “conferenza dei dipartimenti Pat”, in luogo della “conferenza dei dirigenti generali”; c) “albo dei dirigenti” unico per Pat e società di sistema. Non riguarderà i dirigenti scolastici e dell’area sanitaria. Il dirigente rimasto senza incarico “a seguito dell’esito negativo delle valutazioni”, resta iscritto all’albo per

3 anni, poi decade dalla qualifica, è cancellato dall’albo ed è inquadrato come “direttore” (quando non vi siano estremi per il licenziamento); d) sistema di formazione continua della dirigenza; e) la valutazione positiva del dipendente costituisce requisito necessario per diventare dirigente;

f) la valutazione dei dirigenti degli enti pubblici strumentali della Pat è affidata al “nucleo di valutazione della dirigenza” Pat; g) si prevede un atto di programmazione triennale del fabbisogno di dirigenti per la Pat e per gli enti pubblici strumentali. Si conferma il numero massimo di dirigenti Pat già previsto dalla legge finanziaria 2015

e stabilito nel 2,4% del personale totale in servizio al 31/12/2014; h) i dirigenti di ruolo vengono reclutati per concorso pubblico, che valorizzi anche “competenze non direttamente derivanti dall’esperienza professionale già maturata”. Nel primo triennio il dirigente è sottoposto a valutazioni, che devono essere positive, pena la decadenza dalla qualifica; i) possono essere nominati dirigenti a tempo determinato, per un numero non superiore al 10% degli incarichi dirigenziali complessivi; l) mobilità dei dirigenti come “strumento ordinario” di gestione delle professionalità dirigenziali. Si prevede anche la possibilità di incarichi dirigenziali presso aziende private, a tempo determinato e con collocamento in aspettativa; m) si stabilisce che gli incarichi dirigenziali in Provincia siano conferiti “favorendo l’equilibrio di genere” e “promuovendo la rotazione”, “sulla base delle capacità dimostrate”; n) i dirigenti sono tutti incaricati a tempo determinato: 5 anni per i dirigenti, durata della legislatura per i dirigenti generali; o) incompatibilità fra l’incarico di dirigente e le cariche di consigliere regionale, sindaco di Comune con oltre 1000 abitanti, assessore di Comune con oltre 3000 abitanti, presidente di Comunità. Vietati gli incarichi dirigenziali a termine a pensionati; p) retribuzione dei dirigenti: si stabilisce che almeno per il 30% sia “retribuzione di posizione” (differenziata quindi in base all’incarico) e per un massimo del 15% sia “retribuzione di risultato” in base agli obiettivi raggiunti; q) si prevede che i dirigenti possano conferire “incarichi di esperto a tempo determinato” per attività con contenuti di alta professionalità e specializzazione; r) si prevedono massimo 4 “unità di missione strategiche” e massimo 18 “unità di missione semplici” per particolari attività o compiti progettuali. Sostituiscono gli “incarichi speciali”.

TITOLO: “Autodeterminazione del Trentino”.PROPONENTI: Maurizio Fugatti (Lega Nord Trentino)AREA POLITICA: opposizione al centrosinistra autonomista.MATERIA: forma di governo.COMMISSIONE LEGISLATIVA: INUMERO ARTICOLI: 2OBIETTIVI: il consigliere Fugatti vuole un referendum consultivo che apra un percorso di indipendenza del popolo e del territorio trentino dallo Stato italiano. Come chiedono alcune forze politiche di etnia tedesca a Bolzano, dove è stato da poco bocciata in commissione legislativa analoga proposta di referendum, così la Lega trentina ritiene che occorra usare un grimaldello forte contro il centralismo montante da Roma. Che ha già di fatto ridotto da 9 a 7 – dice il consigliere – i decimi di tasse riscosse

sul territorio e assegnate alla Pat. Fugatti cita la Catalogna, la Crimea, il Veneto (dove proposte analoghe di indipendenza sono state impugnate di fronte alla Corte Costituzionale), la Lombardia, la Scozia e la loro ansia di autodeterminazione. E critica il recente Patto di Roma col Governo Renzi, che ha depauperato il bilancio Pat dei prossimi anni, calpestando lo Statuto. Tecnicamente, il tipo di referendum consultivo proposto da Fugatti non è previsto dalla normativa provinciale vigente sui referendum, il disegno di legge prospetta quindi di istituire una modalità del tutto nuova. Fugatti ha presentato peraltro un disegno di legge anche in Consiglio regionale, per indire altro e analogo referendum su scala regionale.NORME: a) si prevede un referendum consultivo popolare con il seguente quesito: “Volete che il

Consiglio provinciale istituisca una convenzione per l’esercizio del diritto di autodeterminazione della provincia di Trento?”.SPESA IN BILANCIO: 2 milioni di euro sull’esercizio 2016.IL PROPONENTE: “Roma vuole ridurci progressivamente a una regione ordinaria, attraverso l’erosione delle risorse finanziarie. Dobbiamo reagire e questa proposta vuole essere una pistola carica messa sul tavolo delle future trattative con lo Stato. L’autodeterminazione non figurava nel nostro programma elettorale del 2013, ma il quadro si è aggravato e lo scorso ottobre il nostro congresso provinciale di partito ha deliberato questa linea d’azione. Coerente peraltro con lo Statuto della Lega Nord, che del diritto di autodeterminazione si occupa all’articolo 1”.

DISEGNO DI LEGGE 2 FEBBRAIO 2015 N. 65

DISEGNO DI LEGGE 9 FEBBRAIO 2015 N. 66

DISEGNO DI LEGGE

10 FEBBRAIO 2015 N. 67

NUOVE REGOLE PER L’ISTITUTO ZOOPROFILATTICO DI LEGNANO

MENO DIRIGENTI PAT, A TEMPO DETERMINATO E RIMOVIBILI

LA LEGA VUOLE IL REFERENDUM PER L’INDIPENDENZA DEL TRENTINO

Page 15: €¦ · cronache 234 ANNO XXXVII - NUMERO 2 - FEBBRAIO-MARZO 2015 Periodico di documentazione e informazione sull’attività politico-legislativa del Consiglio della Provincia Autonoma

234 P A G I N A

15C R O N A C H Ef e b b r a i o - m a r z o 2 0 1 5

PALAZZO TRENTINIIl ministro Ljubomir Maric in visita alla nostra regione, l’obiettivo è dare futuro alla convivenza tra etnie

I serbi kosovari guardano allo Statuto

LE VISITEPiena collaborazionecon la Corte dei Conti

I nuovi presidenti della Sezione giurisdizionale e della Sezio-ne di controllo della Corte dei Conti di Trento, rispettivamente Maurizio Zappatori e Diodo-ro Valente, hanno fatto visita al presidente Dorigatti. Il primo magistrato contabile proviene da Trieste, dove è stato procuratore generale della Corte per il Friuli Venezia Giulia. Nominato presi-dente di sezione, ha ora assunto la guida della magistratura che a Trento giudica sulle azioni per danno erariale, oltre a occuparsi di ricorsi sulle pensioni e di con-ti giudiziali resi dalle tesorerie pubbliche. Il collegio giudican-te della sezione è composto da Zappatori stesso e dai colleghi Bacchi e Fusaro.

La struttura della Corte dei Con-ti, in provincia, si completa con la sezione di controllo presieduta da Diodoro Valente – e compe-tente per il controllo sulle spe-se degli enti pubblici – e con la Procura regionale retta da Paolo Evangelista. I due incontri a palazzo Trentini sono stati non solo cordiali, ma anche utili, in considerazione del fatto che sia Zappatori sia Valente si sono detti pronti a collaborare con la Presidenza del Consiglio per mettere a fuoco la corretta interpretazione della normativa sui conti e le spese dell’ente pubblico. Zappatori ha garantito che la magistratura non intende certo interferire con le scelte politiche

e men che meno con l’autono-mia dei poteri legislativi: si tratta invece di verificare che le spese del denaro pubblico siano moti-vate e congrue rispetto alla fina-lità pubblica. Troppe volte – in molte regioni e amministrazioni pubbliche italiane – la disponibi-lità di fondi, ha detto Zappatori, è stata di fatto interpretata come un benefit aggiuntivo per i politi-ci o come una forma di finanzia-

mento pubblico dei partiti. Dorigatti ha ricordato che il Trentino ha fortemente ridotto in questi ultimi anni i costi della politica, a partire dalle indenni-tà dei consiglieri regionali. Ha soppresso anche i vecchi vitalizi, pur incorrendo nella nota e com-plicata vicenda delle attualizza-zioni, che ha reso poi necessaria una seconda legge regionale di correzione delle somme rico-

nosciute. Ha infine spiegato che l’Ufficio di Presidenza del Con-siglio ha scelto di applicare in modo integrale il decreto gover-nativo 174, che ha dettato rego-le stringenti in materia di costi della politica e spese dei gruppi consiliari. Diodoro Valente – giunto in via Manci assieme al giudice trentino Maurizio Postal – non ha avuto comunque difficoltà a riconoscere che in Trentino la gestione del denaro pubblico ne-gli enti pubblici merita una buo-na pagella. Il nuovo presidente, campano di origini e romano per una vita, si è insediato da poche settimane: trattasi di un ritorno, perché a Trento iniziò la carriera trent’anni or sono.

di Luca Zanin

“L’ideale per la nostra terra sarebbe di po-ter fare “un copia e

incolla del vostro Statuto di auto-nomia speciale, che rappresenta la miglior pratica in Europa cui fare riferimento”.L’ha detto a palazzo Trentini il mi-nistro delle autonomie locali nel Governo di Pristina, Ljubomir Maric, incontrando il presidente del Consiglio provinciale, Bruno Dorigatti. È stato proprio il tren-tasettenne uomo politico – dalla doppia cittadinanza serba e koso-vara – a chiedere all’ambasciata in Italia di organizzargli un con-tatto con Trento e Bolzano, che è stato poi rapidamente pianificato per il tramite dell’attiva associa-zione Trentino con i Balcani.La minoranza serba del Kossovo guarda davvero con interesse al Trentino Alto Adige e al model-lo storico, politico e istituzionale che ha consentito il superamento dei problemi di convivenza sulla stessa terra tra etnie, lingue e cul-ture diverse. Maric ha spiegato che le tensioni nel suo Paese sono ancora molto forti, tant’è che dopo le elezioni parlamentari del giugno scorso, sono serviti sei mesi per riuscire a varare il Governo guidato da Hashim Thaçi e costituito preva-lentemente da ministri di etnia al-banese, con la partecipazione pe-rò anche di esponenti serbi (tre), bosniaci e turchi.Dorigatti ha detto all’ospite che anche la nostra regione ha preso le mosse in passato da una si-tuazione di accesa conflittualità, superata con quell’intelligenza politica che ha portato all’Accor-do Degasperi-Gruber, allo Statuto di autonomia e ai suoi sviluppi e adeguamenti. Il presidente ha il-lustrato le caratteristiche basilari del nostro assetto istituzionale e le garanzie che sono assicurate alle minoranze linguistiche, non senza omettere che la vita dell’au-tonomia speciale deve fare i conti oggi con le difficoltà di rapporto nei confronti dello Stato centrale e con la cruda realtà della crisi eco-

Ancora in convalescenza dopo l’incidente stradale occorsogli il 4 febbraio nella zona sud di Trento, che fortunatamente gli ha procurato solo qualche ammaccatura e dolori articolari, il nuovo Questore, Massimo D’Ambrosio, è stato per la prima volta in visita dal presidente Dorigatti. Nel corso del colloquio a palazzo Trentini, D’Ambrosio – 62 anni in agosto, sposato, due figli – ha raccontato a Dorigatti della sua lunga esperienza professionale a Roma, dove è stato anche ai vertici del personale di polizia della capitale. Il nuovo Questore ha aggiunto di conoscere il Trentino per avervi soggiornato d’inverno in vacanza con la famiglia fin dal 1975 e grazie alle lunghe passeggiate con la moglie. “Ora – ha aggiunto – mi manca solo la Valsugana”. Dopo avergli dato un caloroso benvenuto – D’Ambrosio è qui solo dal 26 gennaio – ed essersi informato dell’incidente subito, Dorigatti ha detto al nuovo Questore che la situazione dell’ordine pubblico in Trentino è complessivamente tranquilla nonostante i recenti tumulti tra gruppi contrapposti in occasione della Giornata del

Ricordo. “Ho chiesto rinforzi e siamo riusciti ad evitare scontri – ha commentato il Questore –, ma l’episodio segnala che c’è ancora chi non accetta i morti degli altri”. Il dialogo ha toccato anche il tema del lavoro, che il nuovo Questore ha detto di conoscere bene avendo seguito a Roma varie manifestazioni di protesta causate dalle crisi di alcune grandi industrie. Si è poi discusso dei giovani, che oggi anche in Trentino non trovano quasi più un’occupazione stabile. E Dorigatti ha anche rammentato la chiusura in Trentino della Whirlpool, evidenziando la

necessità che tutti, ma in particolare le istituzioni, collaborino attivamente di fronte a questi drammi sociali. A proposito di collaborazione, D’Ambrosio ha detto di avere l’abitudine di rispondere sempre direttamente in prima persona ai cittadini che lo interpellano via mail. “Penso che oggi sia molto importante dare questa disponibilità”, ha spiegato. Sulla stessa lunghezza d’onda Dorigatti ha osservato: “in questo momento dobbiamo dimostrare nei fatti grande attenzione ai problemi della gente”. (a.g.)

nomica e occupazionale. Maric dal canto suo ha detto che in Kossovo le garanzie assicurate dalla Costituzione alle minoranze linguistiche, nella realtà sono an-cora in larga parte inattuate, se è vero che solamente in Parlamento la presenza serba è assicurata al li-vello del 10% di cui parla appunto la carta costituzionale per tutte le istituzioni pubbliche. La “road map” sulla quale si cer-ca di procedere è data dal patto di Bruxelles del giugno 2013, con cui Belgrado e Pristina hanno tro-vato una complicata mediazione per l’autonomia delle province kossovare del nord a maggioranza

serba, dischiudendo così le porte anche a un processo di avvicina-mento del Paese all’Unione eu-ropea. La situazione economica è molto grave – ha aggiunto il mi-nistro – con una disoccupazione che raggiunge il 60%. C’è un rile-vantissimo contenzioso aperto sui diritti di proprietà, con 328.000 istanze pendenti nei tribunali.Lo stesso quadro politico è incer-to, Maric ha spiegato che i tre mi-nistri serbi potrebbero dimettersi presto per protesta nei confronti delle inadempienze del Governo verso la minoranza serba.Il presidente Dorigatti dal canto suo ha esposto in ufficio la bandie-

ra ufficiale del Kossovo (vedi la foto sopra) e ha augurato all’ospi-te che si allarghi il numero dei Pa-esi che riconoscono la Repubblica del Kossovo autoproclamata nel 2008 (non l’hanno fatto Serbia, Cina, Russia, né l’Onu). “Tornare indietro non è più pen-sabile – ha detto – e si tratta allora di lavorare con pazienza perché il nuovo Stato non rappresenti più un rischio per la stabilità dell’in-tera area balcanica. Su queste basi potrà arrivare anche lo svilup-po economico, nel quale tra l’al-tro potrebbero avere una parte l’imprenditoria e la cooperazione trentina”.

La nuova Repubblica fatica a conciliarealbanesi e minoranza che guarda a Belgrado,il patto di Bruxelles 2013 è molto fragile

Il Kossovo si è autoproclamato nel 2008 indipendente dalla Serbia e si è dotato di una Costituzione repubblicana e rispettosa delle minoranze. Ma le Nazioni Unite, la Serbia e molti Paesi non riconoscono ancora il nuovo Stato.

L’incontro a palazzo Trentini tra Dorigatti e il ministro Ljubomir Maric

Gli incontri di Dorigatti con i presidentiMaurizio Zappatori (quia lato) e Diodoro Valente

ECCO IL NUOVO QUESTORE

Page 16: €¦ · cronache 234 ANNO XXXVII - NUMERO 2 - FEBBRAIO-MARZO 2015 Periodico di documentazione e informazione sull’attività politico-legislativa del Consiglio della Provincia Autonoma

di Monica Casata

Si è conclusa il 7 marzo a palazzo Trentini (ma resta un bel catalo-go) “Un’avventura nel mondo

dell’arte”, la ricca antologica dedicata all’artista trentino Mariano Fracalossi scomparso nel 2004. Dopo gli eventi dedicati a Winkler, Polo, Castelli e più recentemente a Remo Wolf, la mostra su Fracalossi curata da Elisabetta Doniselli, si in-serisce in un disegno culturale della Presidenza del consiglio provinciale, che ha l’obiettivo di far conoscere o riscoprire il patrimonio artistico trentino. Tant’è che ci saranno altri momenti importanti: a giugno, ad esempio, le stesse sale ospiteranno le opere di Gianluigi Rocca e dei suoi al-lievi presso la prestigiosa Accademia d’arte di Brera.Le oltre 100 opere esposte, raccolte in

collaborazione con la Cerchia, grup-po di amici artisti da lui stesso fondato nel 1986, hanno permesso di gettare uno sguardo e un approccio inatteso e in parte inedito al mondo di un grande protagonista dell’arte del Novecento

trentino. Inatteso e inedito perché so-no state poche - in mostra - le opere che eravamo abituati a riconoscere, le silouhette stilizzate e gli arabeschi che popolano molta della produzione di Fracalossi e abitano molte delle nostre

case. Uomo curioso e fantasioso, ma anche estremamente rigoroso, Fraca-lossi seppe coniugare magistralmente nella sua attività professionale, la pas-sione con la disciplina. Acrobati, giochi circensi, teatrini,

aerei, aquiloni, arcobaleni, o ancora barche castelli, cavalieri, battaglie immaginarie. Fracalossi popola le sue opere di poesia e fantasia, un mondo onirico e favoloso, riprodotto in nu-merosi modi e tecniche, in un altale-nare continuo tra rigore geometrico e giocosità della forma. Una dimensione artistica che parte dal disegno, dal segno geometrico vestito di colore, che è alla base del suo intero percorso. In questa mostra negli spazi dedicati di via Manci abbiamo potuto apprez-zare anche molte opere non firmate e senza titolo, perché nate dalla spon-taneità, da un credo profondo. Perché quella di Fracalossi è un’arte che non si lascia affascinare dalla superficia-lità, ma esige competenza, impegno, studio. E questo è forse il messaggio più prezioso che è interessante legge-re dell’artista, ma anche dell’uomo.

234P A G I N A

16 C R O N A C H Ef e b b r a i o - m a r z o 2 0 1 5

PALA

ZZO

TREN

TINI

Cronache dalla Presidenza

Chiusa il 7 marzo la mostra-omaggio all’artista. In giugno Rocca e i suoi allievi dell’Accademia di Brera

Il mondo fantastico di Fracalossi

Sotto il titolo, Mariano Fracalossi (1923-2004), l’artista e incisore trentino, e l’inaugurazione della mostra a palazzo Trentini.Qui sotto, la curatrice Elisabetta Doniselli con Adriano Fracalossi (figlio), il critico d’arte Mario Cossali e il presidente Bruno Dorigatti. A destra, una delle opere in catalogo (foto Romano Magrone)

Si è spento il trentino missionario in Bolivia

Monsignor Rosatun grande esempio

Nelle vertiginose altezze delle Ande boliviane se ne è an-dato, per sempre, Monsignor Adalberto Rosat, Vescovo della Diocesi di Aquile e, fin dai primi anni ’60, missionario francescano in Bolivia. Di origini trentine, Mons. Rosat è stato subito ricordato dal presidente Dorigatti, come uomo che “ha vissuto sempre dalla parte dei poveri e degli ultimi, fin dalla sua ordinazio-ne sacerdotale. Un anno dopo i voti infatti, egli ha preso la via missionaria, secondo la lezione francescana e non l’ha più abbandonata, facendo del suo ministero un punto di ri-ferimento costante per le popolazioni andine, che lo hanno amato e seguito sia nelle sue vesti di sacerdote, sia in quelle poi di Vescovo, subentrato ad un altro trentino, Mons. Gia-cinto Eccher. Vicino alla gente, secondo un costume di con-divisione concreta, Mons. Rosat ha dato prova di straordina-ria solidarietà durante il terremoto che distrusse larga parte del territorio boliviano, impegnandosi nella ricostruzione della vita in quelle regioni. Evangelizzazione, insegnamen-to, promozione sociale, sanità e lavoro: sono questi i temi della Chiesa latino-americana e che hanno segnato anche la vita di un “trentino prestato al mondo”, il cui esempio di dedizione e di generosità onora la nostra terra e la sprona a proseguire sulla strada del dialogo e dell’accoglienza, ov-vero su quelle tracce che, da sempre, rappresentano la parte migliore della nostra plurale identità”.Il 2 febbraio Dorigatti ha espresso alla Comunità france-scana il cordoglio delle Istituzioni e del Trentino, “nell’ auspicio che la strada indicataci da persone come Mons. Adalberto Rosat possa condurci ad un futuro più sereno e più umano”.

Mons. Adalberto Rosat nel 2004 con l’allora presidente del Consiglio provinciale, Giacomo Bezzi

Il missionario dalla vita leggendaria

Onore a padre Kinocome negli States

Il 14 febbraio di 50 anni fa, nel Famedio del Parlamento americano a Washington, venne scoperta la statua di Padre Eusebio Chini, unico italiano, oltre a Garibaldi, ad ottenere un così alto onore da parte degli Stati Uniti d’America. Mez-zo secolo dopo c’è stata sul posto una solenne cerimonia. Dal canto suo, la Presidenza del Consiglio ha scritto una nota per rinverdirne il ricordo. Padre Chini, meglio noto co-me Padre Kino, viene dall’altopiano anaune di Segno, dove nasce nel 1645. Dopo una grave malattia che ne mina l’in-fanzia, lo stesso studia in collegio presso i Gesuiti, a Trento e poi ad Hall in Tirol. Il giovane è un attento osservatore delle scienze naturali e della matematica ed il 20 novembre 1665 entra nella “Compagnia di Gesù”, che lo destina all’opera missionaria nella Nuova Spagna. Missionario, cartografo, geografo e astronomo, dapprima a Sonora in Messico, poi in Arizona ed infine in California, l’attività di Padre Kino si sviluppa sul versante degli studi e dell’azione sociale, dove riesce a migliorare le condizioni di vita delle popolazioni e la sua fama, in poco tempo, si espande presso tutte le tribù indiane della regione. Negli anni di peregrinazione per le lande più occidentali degli U.S.A., fonda 27 missioni e con-venti, ricoprendo anche un ruolo importante nel ritorno dei Gesuiti in California nel 1697 e contribuendo alla creazione dello Stato dell’Arizona. Muore nella cittadina messicana di Magdalena de Kino nel 1711, a 66 anni. Di Padre Kino ci rimane il ritratto di un trentino che ha dedi-cato sé stesso agli altri. La Presidenza del Consiglio auspica che il suo insegnamento di tolleranza ed accoglienza possa riverberarsi anche sul presente.

“Un moto di odio e di furia sanguinaria e un disegno annessionistico slavo, pre-valse innanzitutto nel Trattato di pace del 1947 ed assunse i sinistri contorni di una pulizia etnica”. Con queste parole, il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, riassumeva la vicenda do-lorosa e tragica dei massacri delle foibe e dell’esodo giuliano-dalmata, in occa-sione del “Giorno del Ricordo”, espres-sione della volontà del Parlamento, che ha fissato la data del 10 febbraio quale solennità civile della rimembranza di una delle pagine più oscure della nostra storia nazionale e dei rapporti con il mondo slavo a noi confinante.Nel commemorare tale ricorrenza – ha scritto con una propria nota il presidente Dorigatti – non possiamo non guardare all’urgenza di costruire nuovi rapporti nel contesto europeo, capaci di farci oltrepassare quei confini di disprezzo e di violenza che segnarono la cruda sta-gione dell’immediato dopoguerra sul confine orientale. “Non vogliamo e non possiamo dimen-ticare – come ebbe a dire un altro Presi-dente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi – non perché ci anima il risen-timento, ma perché vogliamo che le tragedie del passato non si ripetano in futuro.”Fra i grandi drammi del Novecento, la vicenda di disumana ferocia delle foibe fu una delle espressioni più barbare de-gli ultimi singulti dei nazionalismi che già tanto sangue avevano fatto versare al vecchio continente. Ricordare oggi significa quindi consolidare i profili di civiltà, di pace, di libertà e di tolleranza della nuova Europa, nata sul rifiuto delle culture della sopraffazione e dell’ag-gressione, una nuova Europa che stiamo faticosamente costruendo ogni giorno con l’impegno quotidiano delle Istitu-zioni e di tuti i cittadini”.

Le foibee il doveredi ricordare

10 febbraio

Page 17: €¦ · cronache 234 ANNO XXXVII - NUMERO 2 - FEBBRAIO-MARZO 2015 Periodico di documentazione e informazione sull’attività politico-legislativa del Consiglio della Provincia Autonoma

234 P A G I N A

17C R O N A C H Ef e b b r a i o - m a r z o 2 0 1 5

PALA

ZZO

TREN

TINI

Cronache dalla Presidenza

Convenzione firmata da Dorigatti e assessore Mellarini

Con una convenzione firmata a palazzo Trentini, la Provincia ha accordato per tutta questa legislatura l’ingresso gratuito nella propria rete museale ai gruppi di anziani e pensionati che raggiungono Trento per visitare l’istituzione del Consiglio provinciale. Sono stati il presidente Bruno Dorigatti e l’assessore alla cultura Tiziano Mellarini a siglare il documento, che riguarda un ampio ventaglio di strutture Pat: Mart, Muse, Ca-stello del Buonconsiglio, monumenti e collezioni della Pat, Museo degli usi e costumi della gente trentina.“Con il decreto 174 del Governo Monti – ha spiegato Dorigatti ai giornalisti – l’assem-blea legislativa non ha più titolo per sostenere spese relative a tappe di visita esterne alla sede consiliare. Un gran peccato, perché si avverte l’importanza di affiancare alla visita

nel palazzo di via Manci a Trento e negli altri spazi del Con-siglio provinciale, con momenti di arricchimento culturale e di conoscenza del patrimonio di tutti i trentini. Questa con-venzione risolve l’impasse, grazie alla disponibilità della Giunta e dell’assessorato”.“Direi che è un atto dovuto – ha commentato Mellarini – perché il passaggio nei nostri musei dei circoli di pensionati da tutte le nostre vallate è un valore prezioso da preservare. Abbiamo una rete di castelli che di recente si è arricchita

anche con quelli di Caldès e di Ossana, abbiamo un museo di San Michele che merita di essere meglio apprezzato da tutti i trentini. Dobbiamo fare in modo che la nostra gente investa nell’approfondimento della propria identità culturale. E questa convenzione cre-do sia un bel passo in tal senso”.Il presidente Dorigatti ha ricordato che per il Consiglio la consuetudine delle visite della “terza età” – affidate a personale formato allo scopo all’interno dell’Ufficio stampa – vanta da anni numeri importanti: 6.186 cittadini sono stati in via Manci nel 2014, rappresen-tando 196 circoli; 4.573 e 173 le cifre del 2013 (anno di fine legislatura), 6.695 e 177 nel 2012. Gli ospiti hanno fatto conoscenza con le caratteristiche dell’istituzione consiliare, hanno visitato l’emiciclo dell’assemblea, hanno incontrato i consiglieri (ma anche il Di-fensore Civico), e per l’appunto hanno visitato musei, non escluse la Tridentum romana, il museo Caproni di Mattarello, Villa de Mersi a Villazzano, palazzo Lodron a Trento. Sta succedendo anche in questi giorni. Il 5 marzo è arrivata l’Università della terza età di Ala, accompagnata dall’ex sindaca Giuliana Tomasoni (e accolta proprio dall’altro ex sindaco Mellarini). Il giorno prima in sala Depero è arrivato Coredo, il 3 marzo Giovo. Il 26 febbraio il circolo anziani di Ragoli, con la presidente Marcella Leonardi, ha incon-trato il Difensore civico Daniela Longo a palazzo della Regione. E via così per tutto il mese di febbraio, con Garniga, Ronzo Chienis, Carzano, Arco, Preore, Castelnuovo, Cles.

Se Macroregione alpina dev’essere, che nasca subito attenta e sensibile alle problemati-che della fascia anziana della popolazione. È la preoccupazione rappresentata qualche giorno fa al presidente del Consiglio provinciale, Bruno Dorigatti, da una delegazione

di dieci rappresentanti dell’associazione Arge Alp Senior, realtà che mette assieme i sindacati Cgil-Cis-Uil dei pensionati lombardi, trentini, altoatesini, il Pensionisten Verband tirolese, il Modap del Canton Ticino. Il gruppo, guidato dal presidente (lombardo) Tino Fumagalli, è stato ricevuto a palazzo Trentini e ha spiegato a Dorigatti che si celebrerà in Trentino – pro-babilmente a Levico nel prossimo mese di giugno – il XIX Simposio dell’associazione, che fa riferimento tra l’altro alla Ferpa, la federazione degli anziani ritirati dal lavoro forte di ben 6 milioni di iscritti.L’assise trentina verterà sui temi delle politiche sociali dentro la costituenda macroregione alpina, che si chiamerà Eusalp e non va confusa con la suddivisione dell’Italia in macrore-gioni ipotizzata da alcune forze politiche. L’Eusalp dovrebbe essere costituita formalmente dall’Unione europea proprio in giugno, come nuovo soggetto transfrontaliero che andrà ad aggiungersi alle macroregioni già esistenti: quella del mar Baltico (nata nel 2008), quella danubiana (2010) e quella adriatico-ionica (Eusair). Eusalp coinvolgerà 48 regioni dell’alta Italia, svizzere, francesi, austriache, slovene, tede-sche e del Liechtenstein: si tratta di un territorio di 450 mila chilometri quadrati, abitato da 70 milioni di persone. Un territorio che comprende anche realtà dotate di autonomia spe-ciale come la nostra, come quelle della Valle d’Aosta e del Friuli Venezia Giulia: situazio-ne, questa, che impone un sovrappiù di attenzione per verificare che si tratti per il Trentino di una opportunità ulteriore di sviluppare politiche a favore della popolazione, non certo di

un modo per mettere in difficoltà il nostro assetto statutario dentro lo Stato italiano, oppure l’altra direttrice già sviluppata sul piano delle collaborazioni transfrontaliere, con l’Euregio tra Trento, Bolzano e Innsbruck (il cosiddetto Tirolo storico).La premessa giuridica fondante per la Macroregione alpina viene dal Trattato di Lisbona del 2007 sulle collaborazioni transfrontaliere e dalla conseguente decisione – assunta il 20 dicembre 2013 dal Consiglio Europeo – di dare incarico alla Commissione Europea di pre-parare, in cooperazione con gli Stati Membri, una Strategia per la regione alpina entro giu-gno 2015. Nel maggio 2013 a favore di una strategia macroregionale europea per lo spazio alpino si era pronunciato con apposita risoluzione anche il Parlamento europeo. Di cosa si dovrà occupare l’Eusalp? Di sviluppo economico attraverso la competitività e l’innovazione, di acqua-energia-ambiente e clima, di sistema dei trasporti e dei mezzi di comunicazione: grandi temi, di grande potenzialità futura se la nuova realtà non si ridurrà a una scatola vuota.Fumagalli incontrando Dorigatti ha detto che i pensionati Arge Alp seguono con grande interesse la possibilità che la nuova macroregione sviluppi un welfare su misura di una so-cietà che invecchia e presenta sempre più bisogni nel campo dell’assistenza e della sanità. Zygmunt Baumann ci ha insegnato – ha detto Fumagalli – che la politica non deve farsi det-tare l’agenza dall’economia, ma deve assumersi la responsabilità di scegliere quale modello sociale costruire. È questa la via per realizzare l’Europa dei popoli da tanti vagheggiata, come alternativa democratica all’Europa dei banchieri e del fiscal compact.Al Consiglio provinciale di Trento Fumagalli e i suoi colleghi hanno chiesto di essere parte attiva del prossimo XIX Simposio e di dare un sostegno e un contributo di idee e di proposta a questa azione squisitamente politica per orientare in modo virtuoso le attenzione del nuovo e nascituro soggetto istituzionale. Il presidente Dorigatti ha garantito che ci sarà e che non farà mancare la vicinanza dell’as-semblea legislativa trentina a questo processo di grande rilevanza potenziale per il Trentino. In un contesto di crisi economica e di deteriorato rapporto tra cittadini e istituzioni, è interesse di tutti mettere assieme i territori per tutelare e rafforzare le politiche sociali, anche di fronte all’Europa. La collaborazione, quindi, è assicurata.

Dopo via Mancianziani nei musei

Macroregione alpinacresce l’interesse

Gli anziani di Arge Alp Senior la vogliono attenta al welfare

L’associazioneha chiesto a Dorigattila partecipazioneal simposio 2015su assistenza e diritti

I gruppi in visitaal Consiglio potrannoaccedere gratuitamentealle tante istituzioniculturali della Pat

IL TRAGUARDO DEL SUO MINISTERO

I 75 anni del Vescovo BressanL’Arcivescovo di Trento Luigi Bressan ha compiuto 75 anni lunedì 9 febbraio. Non un traguardo come altri, ma il raggiungimento del traguardo che, secondo i dettami canonici, segna anche l’approssimarsi della conclusione del Ministero pastorale (a meno di un rinnovo dell’incarico per volontà del Papa). Il Presidente Dorigatti ha voluto far pervenire a Monsignor Bressan, a nome di tutta l’Assemblea legislativa, i migliori auguri e un messaggio di gratitudine, soprattutto per l’opera ecumenica e per la cultura dell’accoglienza che ha connotato la sua guida della Diocesi tridentina in questi anni. I trentini apprezzano le grandi doti di umanità e di empatia che l’ Arcivescovo ha sempre saputo offrire a tutta la comunità, unitamente ad una convinta e costante trasmissione di valori in cui possono riconoscersi in molti, anche a prescindere dal proprio credo religioso e morale. Dorigatti gli ha augurato di avere di fronte un futuro sereno.

IL LUTTO DELLA CHIESA TRENTINA

Addio a monsignor VisintainerLa chiesa trentina piange monsignor Severino Visintainer, scomparso il 10 febbraio a 82 anni. Intellettuale di rara lucidità, sacerdote del dialogo e del confronto – nella scia dell’insegnamento dell’Arcivescovo Gottardi del quale era, insieme a Rogger, uno dei più vicini collaboratori – Visintainer è stato interprete della Chiesa tridentina più aperta alla modernità e alla domanda sociale. L’ha scritto in una nota il presidente Dorigatti, ricordando come negli anni del duro conflitto sindacale per il contratto dei metalmeccanici, proprio la sua mediazione produsse un intervento dell’Arcivescovo che favorì la soluzione della vertenza. Fu la prima volta per il dialogo fra organizzazioni sindacali e Diocesi, che ha segnato stagioni fruttuose dello sviluppo di questa terra. Lontano da chiusure ideologiche ed al tradizionalismo più accentuato, il monsignore è stato uno dei grandi interpreti di un Trentino che si trasformava da realtà agricola di povertà diffusa a frontiera dell’innovazione istituzionale e politica, ma anche della crescita e del benessere. Iinsegnamento travalica i limiti della sola fede per farsi invece esempio di libertà e di responsabilità anche sul versante laico.Nel porgere ai familiari ed a tutta la Chiesa tridentina i sensi di un partecipato cordoglio, mi unisco nel ricordo e nella stima per un uomo ed un sacerdote che ha dato moltissimo alla sua terra.

L’assessoreMellarini

e il presidenteDorigatti

firmanola convenzione

per le visiteai musei.

Sopra, gli anzianidi Garniga

e Cimoneaccolti

dal consigliereClaudio Cia

Page 18: €¦ · cronache 234 ANNO XXXVII - NUMERO 2 - FEBBRAIO-MARZO 2015 Periodico di documentazione e informazione sull’attività politico-legislativa del Consiglio della Provincia Autonoma

234P A G I N A

18 C R O N A C H Ef e b b r a i o - m a r z o 2 0 1 5

Un nuovo locale pubblico che dirotterà gli utili a favore dell’attività volontaristica dedicata ai malati di autismo. È la bella notizia che arriva da Trento, dove ha appunto iniziato le operazioni il bar “Tutti per Uno” in via Kuf-stein. Si tratta di un’iniziativa della Fondazione trentina per l’autismo onlus, che lavora sodo per affrontare le con-seguenze sui pazienti e sulle famiglie di questa malattia per molti aspetti ancora poco conosciuta dalla scienza medica. All’inaugurazione ha voluto esserci anche il pre-sidente Dorigatti: “Questo è un locale – gli ha spiegato il presidente della Fondazione, Giovanni Coletti – che è un’iniziativa economica cui si chiede di sostenersi auto-nomamente e creare margini di guadagno per finanziare l’attività benefica. Facciamo tutto questo per non dover chiedere altri finanziamenti alla Provincia”. La onlus, istituita a Taio lo scorso settembre, ha dato

vita, con il contributo della Pat, al Centro “Sebastiano” a Coredo, in val di Non, che, oltre ad essere un luogo di riabilitazione e residenza, lavora a favore della ricerca. Dorigatti si è complimentato con il presidente Coletti per la coraggiosa iniziativa, che rappresenta anche un buon esempio d’ impresa a favore del sociale. Curiosità: all’i-naugurazione del bar ha partecipato anche Katia Riccia-relli, da anni sponsor della ricerca sull’autismo.Altro particolare curioso: nel bar “Tutti per Uno” è sta-ta installata una slot machine, per dir così, alla rovescia (vedi la foto). Invece che inghiottire soldi nell’illusione della ricchezza facile, la macchina, un bellissimo pezzo di modernariato, una slot americana degli anni Cinquanta, è stata trasformata in un “salvadanaio” per accogliere le offerte a favore delle associazioni e dei centri di ricerca scientifica sull’autismo. (b.z.)

PALA

ZZO

TREN

TINI

Cronache dalla Presidenza

Il presidente ha toccato con mano il laboratorio sociale di Mezzano e la Promo Project di Fiera

Nel Primiero il lavoro e la dignità

Una serie di fotografie di donne anziane e giovani, scattate da una fotografa poco più che trentenne, Antonella Argirò, in un luogo lontano e tragico per gli italiani e i trentini: l’isola di Cefa-lonia. Che alla fine di settembre del 1943, pochi giorni dopo l’8 settembre, vide l’eccidio di migliaia di nostri soldati: i fanti della divisione Acqui. Tra questi 150 trentini, uccisi dai tedeschi che spezzarono una disperata resistenza. La mostra nell’atrio di Palazzo Trentini (fino al 14 marzo) parla delle donne greche che nascosero e aiutarono tanti nostri solda-ti sfuggiti ai plotoni di esecuzione. Un omaggio, anche in vista dell’8 marzo, a quelle donne coraggiose, alle loro figlie, alcune delle quali nate da matrimoni con militari italiani, alle loro nipoti. Il presidente Dorigatti ha sottolineato che quella di Cefalonia è la memoria scomoda della vigliaccheria dei vertici militari italiani, che abbandonarono 10 mila soldati alla vendetta nazista dopo l’armistizio. La memoria dei trentini morti laggiù, che hanno ri-trovato un volto e una storia grazie al lavoro, esposto in via Manci, di uno dei 13 reduci ancora in vita (in Italia sono 120): Cornelio Betta. All’inaugurazione hanno partecipato anche la presidente della Comissione pari opportunità Simonetta Fedrizzi e il pre-sidente dell’Associazione nazionale Divisione Acqui di Trento, Giuseppe Dalpiaz.

L’8 marzo ci riporta la memoriadelle eroine di Cefalonia ‘43

Anche Dorigatti (e Katia Ricciarelli) all’inaugurazione di “Tutti per uno” in via Kufstein

Un bar a Trento per sostenere la Fondazione per l’autismoE la slot machine raccoglie offerte invece di distribuire illusioni

di Antonio Girardi

La dignità di ogni persona, nessuno escluso, è indissolubilmente lega-ta al lavoro. È una verità che tra-

spare con ancor più evidenza visitando, come ha fatto il presidente Dorigatti, due cooperative del Primiero in cui lavorano persone con problemi o disagi psichici.

A Mezzano, prima tappa del viaggio, Dorigatti si è recato rispondendo all’in-vito della Cooperativa “Laboratorio Sociale”, creata dall’Anffas Trentino Onlus (Associazione famiglie di perso-ne con disabilità intellettiva e/o relazio-nale), in cui 13 soggetti diversamente abili aiutati da quattro educatori – Pa-olo, Enrico, Manuela e Maria Teresa – realizzano prodotti in ceramica, atti-vità di serigrafia e tessitura. Le famiglie dell’Anffas, rappresentate da Annama-ria Bettega che ha accolto il presiden-te, hanno dato vita alla cooperativa per offrire ai congiunti opportunità lavora-tive che sviluppassero abilità manuali, anche con la possibilità di vendere gli oggetti creati. E a giudicare dalla qua-lità dei manufatti, ma soprattutto dalla soddisfazione che trapela dai volti delle persone, il Laboratorio Sociale di Mez-zano funziona. Anche perché il clima dei rapporti e i ritmi di lavoro interni sono molto umani. Elena indica orgogliosa le due giraffe da lei raffigurate nel vario-pinto mosaico di pietruzze in terracotta, mentre Francesco e Valerio, disegna-tori, hanno la stoffa degli artisti e tra non molto i loro quadri saranno esposti al pubblico. E come non menzionare Livio, che oltre a comporre mosaici con mano esperta, è anche in gamba con la conta-bilità. Dal laboratorio sociale escono poi cornici, sottopentole, suppellettili, t-shirt piene di immagini e scritte, materiali as-semblati richiesti da imprese artigianali del posto. Il laboratorio di telaio e cuci-to “sforna” invece a richiesta graziose bomboniere, asciugamani, tovagliet-te, tappeti, grembiuli, ma anche tende, sciarpe e altri manufatti artigianali.Questo non è però un mondo chiuso in se stesso. Agli educatori si affiancano infatti per diverse ore alla settimana una ventina di volontari, come Loredana, che insegna l’utilizzo di alcuni mac-chinari, o altri che accompagnano un giorno alla settimana i ragazzi in piscina o a fare attività motorie. In più tutti i ve-nerdì due maestre approfondiscono con loro temi di attualità, ed entro l’estate è in programma un viaggio a Milano per Expo2015. Un unico neo, che è anche un appello all’amministrazione comunale di Mez-zano: manca un’insegna visibile della Cooperativa Laboratorio Sociale che, trovandosi lungo la strada principale ac-canto al caseificio, potrebbe intercettare anche il traffico turistico.

Seconda tappa del viaggio di Dorigatti: la Cooperativa sociale Promo Project collocata proprio nel cuore di Fiera di Primiero.Ad accogliere qui il presidente sono la direttrice, Irene Grazzi, Monica Gadenz, responsabile sociale e Enri-co Longo, tutor del laboratorio in cui operano 5 ragazzi. La cooperativa, nata

che quest’esperienza sia per loro prope-deutica all’assunzione lavorativa in una ditta o in un’impresa del settore turisti-co”. I ragazzi che operano con la Promo Project provengono per lo più dal centro

di formazione professionale Enaip e dal-la scuola alberghiera.“Per avvicinare il mondo del lavoro – aggiunge la direttrice – stiamo facendo un’attività di promozione incontrando

gli imprenditori del turismo. Assicu-riamo loro che i ragazzi attivi nella no-stra cooperativa sono sottoposti ad un continuo monitoraggio per misurarne le competenze e certificare il possesso dei requisiti necessari per lavorare in un’azienda”.La Cooperativa naturalmente non è un’i-sola e lavora in rete attraverso cambi di ordinativi con altre realtà come l’asso-ciazione Piccolo Principe, struttura residenziale che accoglie soggetti con difficoltà. Sia Agenzia del lavoro che la Cooperazione trentina ci credono, e hanno deciso di dar credito e di soste-nere la fase di rilancio appena avviata di Promo Project.Dal canto suo il presidente Dorigatti si è informato dettagliatamente sulle attività e ha apprezzato molto l’impegno dei so-ci. “Queste cooperative sociali sono in-dispensabile – ha detto – per evitare l’e-sclusione dei soggetti e l’emarginazione dei più deboli dal mondo del lavoro”.

2007 allo scopo di inserire persone svan-taggiate nel mondo del lavoro, ha rivisto la propria attività nel 2013, quando con il ricambio dei vertici (oggi la presiden-te è Paola Toffol) ha deciso di puntare sull’innovazione. Come? Non limitan-dosi più soltanto al piccolo laboratorio di grafica degli inizi, ma scommettendo sull’accoglienza intesa come apertura verso l’esterno. Idea che si è concretiz-zata con l’affidamento in gestione del bar sport del Comune e dell’Auditorium intercomunale. “La sfida è sviluppare così l’attitudine a fare impresa per ampliare le possibilità occupazionali”, ha spiegato a Dorigatti Irene Grazzi, che ha da poco assunto la guida della cooperativa. “Vediamo sia nel bar che nell’auditorium dove si faranno cinema, teatro, conferen-ze, ecc. un’occasione di lavoro normale per questi ragazzi, vissuta cioè non più al chiuso di un laboratorio ma tra la gente”. “L’obiettivo infatti – prosegue Grazzi – è

Le due cooperative occupanopersone con disabilità e problemi.La prima è un orgoglio dell’Anffas,la seconda ora gestisce anche bare auditorium intercomunale

Il lavoroal telaioe il presidentenelle duerealtàdi Mezzanoe Fiera

Si è aggiunto anche il Comune di Fiera di Primiero (500 abitanti) al lungo elenco di amministrazioni convenzionate con il Difensore civico di Trento. Daniele Depaoli, sindaco al terzo mandato, ha sottoscritto l’atto formale a palazzo Trentini in presenza della difensora Daniela Longo e del presidente Dorigatti. La sottoscrizione, ha detto Depaoli, arriva dopo numerosi anni di sperimentazione dell’utilità e imparzialità del servizio da parte dei cittadini. E nella giornata in cui sono stati convocati i consigli comunali di Fiera di Primiero, Tonadico, Transacqua e Siror per concordare la strada della fusione tra municipi.

Difesa civica anchea Fiera di Primiero

Page 19: €¦ · cronache 234 ANNO XXXVII - NUMERO 2 - FEBBRAIO-MARZO 2015 Periodico di documentazione e informazione sull’attività politico-legislativa del Consiglio della Provincia Autonoma

234 P A G I N A

19C R O N A C H Ef e b b r a i o - m a r z o 2 0 1 5

IL CASO APERTOIN AULA

L’omofobia è terreno minatoOstruzionismo duro delle minoranze, la maggioranza dal canto suo non cede

Dopo le 7 giornate di discussionein settembre, altre 7 (con sabato e domenica) in febbraio. Punto ancora rinviato, ma si è sperimentato il mododi far decadere grappoli di emendamenti:se ne approva uno, per far saltare tuttiquelli connessi. Per le opposizioniquesta legge apre alla cultura gendere va assolutamente fermata.

Per le opposizioni, è in atto al con-trario una sacrosanta e irrinunciabile battaglia per evitare l’approv azione di norme che si ritengono pericolo-sissime sul piano culturale, perché celerebbero la promozione dell’i-deologia gender, del tutto relativi-sta a proposito di identità sessuali, ruolo della famiglia nella società e compito educativo della scuola. E su questo punto i lunghissimi e ripe-tuti interventi oratori hanno battuto il chiodo in modo martellante. Ec-co solo alcuni concetti espressi dai consiglieri in aula (la maggioranza è intervenuta pochissimo per non allungare ulteriormente i tempi di trattazione). Ha raccolto molti con-sensi l’idea espressa dal consigliere dei 5 Stelle, Degasperi: risolvere il braccio di ferro in atto indicendo un referendum consultivo tra i trentini.

LE VOCI DELLA MINORANZARodolfo Borga: “Una ricerca cu-rata da un’università, il difensore civico provinciale e tutti gli studi citati in quest’aula, rivelano che il Trentino Alto Adige è una regione immune da razzismo e omofobia, e smentiscono la clamorosa balla sulla quale si basa questo disegno di leg-ge. Quanto al fatto che nasce dall’i-niziativa popolare, ricordo che lo è anche la proposta sulla democrazia diretta, accolta dalla maggioranza con emendamenti abrogativi sulla quasi totalità degli articoli. Sono fi-gli di un dio minore, forse, i trentini che hanno firmato il ddl sulla demo-

crazia diretta? Anche questa allora è una discriminazione”.

Claudio Civettini: con questa leg-ge si vuole entrare nel merito del percorso educativo dei ragazzi e so-stituire i loro papà e le loro mamme nel compito di dar loro le nozioni necessarie in materia sessuale.

Claudio Cia: “Non possiamo ac-cettare che ciascuno arrivi a cin-quant’anni per decidere se è uomo o donna, non possiamo inculcare nei bambini il dubbio sulla propria identità di genere. Questo vuole fa-re la legge in discussione ed è pura follia”.

Maurizio Fugatti: “Le problemati-che che affliggono il Trentino sono altre, trovarci qui a discutere di que-sto tema è imbarazzante e farà ridere i trentini. Gli obiettivi delle lobby gay sono legittimi, ma non debbo-no essere necessariamente i nostri”.

Marino Simoni: “È notizia di que-sti giorni che l’università del Ver-mont abbia adottato il terzo genere, introducendo la possibilità di iscri-versi agli esami con una terza op-zione rispetto a uomini e donne: qui finisce che anche la nostra Provincia dovrà presto adeguarsi...”.

Walter Viola: “Non si può pensare che qualcuno sia più uguale degli altri: le categorie discriminate sono purtroppo variegate e basta per tutte la tutela generale che la Costituzione e le leggi assicurano. Anche a Roma il premier Renzi ha messo nel cas-setto la proposta Scalfarotto per una legge specifica sull’omofobia. Non si capisce perché noi dovremmo an-ticiparla, tra l’altro senza competen-ze dirette in questa materia”.

Filippo Degasperi: “Intendo vo-tare questa legge, perché prevenire è meglio che curare. È vero però il Trentino ha altri serissimi problemi oltre all’omofobia, di cui la politica dovrebbe occuparsi, come l’econo-mia, la sicurezza, gli inceneritori, il Parco dello Stelvio. Credo allora che per uscire da questa impasse occorra andare a un referendum consuntivo e dare la parola ai trentini”.

Massimo Fasanelli: “Vi leggo alcu-ni passi del libro ‘Educare alla diver-sità nella scuola’, perché arriveranno questi testi nelle classi dei nostri ra-gazzi di scuola elementare e scuola media. Un esempio: si afferma che il bullismo omofobico è molto diffu-so, senza alcuna evidenza per quanto riguarda il Trentino, e che occorre quindi parlare di più di omosessuali-

tà a scuola. Verranno anche proiettati film a tematica omosessuale, perché si vuole creare empatia con chi vive questa condizione”.

Gianfranco Zanon: “Io credo che nella realtà nemmeno i consiglieri di maggioranza credono all’utilità di questa legge e al fatto che la lotta all’omofobia sia davvero una pri-orità per questa provincia, stanti le norme già in vigore ed efficaci nel contrasto a qualsiasi tipo di discri-minazione e offesa alle persone”.

Giacomo Bezzi: “Secondo me que-sto testo doveva essere rispedito in Commisisone e ripreso in mano. Speriamo che con la bella stagione le menti si aprano e che si trovino infine delle convergenze per supe-rare questa impasse istituzionale”.

Nerio Giovanazzi: “Se ai ragazzi nell’età evolutiva si sottopongo-no testi come quelli che i colleghi hanno letto in aula in questi gior-ni, sul tema dell’identità sessuale, penso si possano orientare in modo strumentale e questo è un pericolo oggettivo da scongiurare. Il nostro ruolo di sentinelle in questo senso è doveroso, credo molto nella nostra battaglia”.

LE VOCIDELLA MAGGIORANZALucia Maestri: “Perfino il sindaco leghista di Verona, Tosi, ha scelto di aprire ai diritti delle coppie di fatto, anche omosessuali, rinoscendo che

Due settimane di aula (domeniche incluse) non bastano ancora a far passare il di-segno di legge provinciale in materia di

contrasto all’omofobia. Tutto rinviato a data da destinarsi (di certo dopo le elezioni comunali di maggio) e si ripartirà dall’esame del primo di 17 articoli di cui è composto il testo unificato, che mette assieme la proposta avanzata da un comi-tato popolare (Firma Love) e quella del consiglie-re pd Mattia Civico. Nell’ultima giornata dedica-ta al tema, è emersa una novità “strategica” che cambia lo scenario della battaglia in assemblea: la maggioranza ha escogitato il modo per far de-cadere grappoli di emendamenti ostruzionistici (ce ne sono oltre 1500) col sistema del “canguro”: si approva – invece di respingerlo – uno degli emendamenti stessi, che fa sì cadere un comma del testo, ma fa anche venir meno tutti gli emen-damenti collegati. È successo lunedì 9 febbraio e sono stati “saltati” così 20 emendamenti, per cui si va direttamente al numero 55 all’articolo 1. Ri-petendo più volte l’escamotage, il centrosinistra autonomista potrebbe sconfiggere l’ostruzioni-smo e chiudere la partita entro l’anno, con una manciata ancora di giornate d’aula.La maratona oratoria è cominciata lo scorso set-tembre, con una prima settimana serratissima di sedute. In febbraio il secondo round, con l’assem-blea riunita altri 7 giorni consecutivi e paralizza-ta dai consiglieri di centrodestra, che hanno fatto leva sul regolamento consiliare, laddove consente la discussione di un punto all’ordine del giorno senza tempi d’intervento limitati. Per la maggio-ranza si tratta di una forzatura, che impedisce a chi governa di decidere, con l’aggravante che l’ostruzione è stata avviata addirittura sui punti precedenti (ha investito in pieno, ad esempio, la discussione sulla legge per i rapporti con l’Euro-pa, infine approvata).

Degasperi propone un’altra via: indireun referendum consultivo e chiederequindi ai trentini cosa ne pensano del tema

sono mutate le esigenze della socie-tà. Tosi insomma apre ai principi che noi propugnamo con questa legge”.

Mattia Civico: “Nessuno sceglie di essere omosessuale, semmai c’è chi sceglie tra quel che sente dentro di sé e le relazioni affettive reali. Ecco perché la supposta ideologia gender non esiste, perché i bambini non diventano omosessuali dopo aver sentito a scuola una favola ten-denziosa. Non funziona così. Si può invece imparare il rispetto verso gli altri e le loro espressioni affettive”.

Sara Ferrari: “Solo per precisare che le minoranze mettono assieme questa battaglia ostruzionistica con la discussione in Consiglio regio-nale delle preferenze elettorali di genere. Si tratta di questioni diverse, anche se il tema è sempre quello dei diritti civili. Di comune c’è poi che in entrambi i casi si vuole fermare l’approvazione di norme che ci per-metterebbero di fare passi avanti come società e di renderla anche più competiva”.

Walter Kaswalder: “Io ho dei dub-bi sulle finalità di questa legge, per-ché credo che già ci siano strumenti normativi efficaci per punire le di-scriminazioni.Non sono d’accordo con l’idea di portare nelle scuole associazionismo di parte che venga a trattare i temi gender. Mi riservo la libertà di voto che il mio partito, il Patt, su questo punto ha deliberato a suo tempo”.

BORGAPIAZZA 1250

EMENDAMENTI

È Rodolfo Borga, capogruppo di Civica Trentina e Garante dell’Assemblea delle minoranze, il mattatore degli emendamenti. Di correttivi al testo sull’omofobia, con dichiarato scopo ostruzionistico, ne ha depositati 1.250 sul totale di 1.440. Gli altri sono di Walter Viola (146), Claudio Civettini (38) e Maurizio Fugatti (34). Ci sono anche alcuni emendamenti della maggioranza: 6 di Baratter, 4 di Manica e 2 di Passamani.

Omosessualità e omofobia:il tema è molto divisivo

} Misure contro le discriminazioni e il bullismo omofobico. } “Valorizzazione” dell’associazionismo impegnato su que-

sti temi. } Promozione di reti territoriali contro le discriminazioni per

l’orientamento sessuale. } “Promozione” di progetti nelle scuole sui temi dell’educa-

zione all’affettività e del contrasto all’omofobia. } “Si favorisce” l’inserimento lavorativo e la riqualificazione

professione delle persone a rischio di esclusione sociale per via dell’identità sessuale.

} Diritto di queste persone di nominare “persone di fiducia” che possano visitarle nei luoghi di cura e assumere su di loro informazioni di carattere sanitario.

} Formazione professionale degli operatori in Provincia, nelle scuole, nel sistema sociosanitario.

} Campagne d’informazione per il pubblico sui temi della legge.

} Linee guida anti-omofobia per gli enti pubblici e aggravante specifica nei procedimenti disciplinari se c’è discrimina-zione sessuale.

LE NORME IN DISCUSSIONE

I riferimentinormativi vigenti:hannolegiferatole RegioniLiguria (2009),Marche (2010) e Toscana (2004), mentrenon c’è una leggedello Statoin materia.L’Ue si èpronunciatacon direttivedel Consiglio, risoluzionidel Parlamento (2012) e con una raccomandazione agli Stati membri.

La vocecontro la propostadi legge: le Sentinelle in piedi.“Le discriminazioni determinate dall’identità di genere non sono un fatto concreto e non sono una priorità reale della nostra società oggi, mentre sarebbe necessario fornire molte piùtutele e attenzioni alla famiglia costituita dall’unione tra uomo e donna”.

La voce a favore:Arcigay del Trentino“Questa legge trova il sostegno di più di 7 mila firmatari ed è un’occasione per dimostrare che il Trentino è capofila nella tutela dei diritti di tutti e di tutte”.

IL DATO

Page 20: €¦ · cronache 234 ANNO XXXVII - NUMERO 2 - FEBBRAIO-MARZO 2015 Periodico di documentazione e informazione sull’attività politico-legislativa del Consiglio della Provincia Autonoma

234P A G I N A

20 C R O N A C H Ef e b b r a i o - m a r z o 2 0 1 5

Queste le risposte che sono state date in Aula alle interrogazioni dei consiglieri nella seduta del Consiglio di marzo.

Mammografie in per iferia, ancora scontro

il coinvolgimento della società ospitante utilizzando anche stru-menti di comunicazione e rea-lizzando iniziative sul territorio orientate al rispetto, alla solida-rietà e ai valori umani. I criteri di scelta sono quelli previsti dall’ap-posito vademecum europeo co-stituito da 76 pagine e reperibile online. Da pag. 5 a pag. 15 il do-cumento citato riporta le modalità di individuazione dei soggetti af-fidatari dei servizi e dei contratti cosiddetti “sottosoglia”, ovvero attivabili senza necessità di ricor-rere a bandi. La replica. Borga ha manifestato nuovamente le proprie perplessi-tà per brochure, cartellonistica e spot televisivi “per convincere i trentini che l’interculturalità sia una grande ricchezza”. Dietro questi progetti, ha aggiunto, c’è un business poco chiaro, sul qua-le speculano molte persone e che poco concorrono alla realizzazio-ne degli obiettivi che si pongono.

Chiara Avanzo (Patt)

Borgo, nel 2018la ristrutturazionedell’ospedaleLo stato di preoccupazione del-la popolazione della Valsugana e Tesino circa l’ospedale san Lorenzo di Borgo, sta al centro dell’interrogazione della con-sigliera Chiara Avanzo. In par-ticolare, susciterebbero ancora diversi dubbi sulle tempistiche dell’annunciato risanamento della struttura e sulla prospettata riorganizzazione dei reparti, di cui la consigliera chiede conto.La risposta. Borgonovo Re ha chiarito, con riferimento all’at-tività chirurgica di eccellenza, di aver adottato le soglie minime lo scorso dicembre: abbiamo un inizio di mappatura che a giugno sarà a regime con la prenotazio-

ne unica a Cup. Ogni ospedale avrà una propria dotazione di prestazioni, Borgo colecistec-tomia, chirurgia erniaria, chi-rurgia venosa e nella dimensio-ne ortopedico-traumatologia di eccellenza Borgo sarà pre-sente sull’attività per la spal-la (con implementazione di un professioni-sta) e piede. Su fisiotera-pia già si è provveduto a completa-re l’organi-co. Quanto ai servizi di ostetricia territoriale ed ambu-latorio ginecologico, è confer-mato che gli interventi di piccola chirurgia saranno garantiti (an-che se non c’è ancora un detta-glio riferito alle date). Infine, quanto ai lavori di risanamento, l’intervento di ampliamento è suddiviso in più fasi. I primi 4

lotti hanno riguardato il riadatta-mento delle aree disponibili, ora il quinto lotto prevede un nuovo edificio con un collegamento in-terrato con l’edificio principale. Sono state realizzate la pensili-na per l’accesso alla dialisi, la copertura della rampa dell’au-torimessa, il nuovo parcheg-gio. Quanto alla ristrutturazione e l’ampliamento dell’edificio principale (l’impegno è di 15,3 milioni + 1 per l’adeguamen-to antisismico) siamo in corso di valutazione del progetto, ha aggiunto. Ottenuti i nulla osta si procederà con il bando. L’eroga-zione del finanziamento è pre-vista per il triennio 2018-2020.La replica: Avanzo ha ringra-ziato per la chiarezza e per l’in-dicazione di tempistiche certe. Tuttavia si è detta un po’ per-plessa per i tempi lunghi previsti per la ristrutturazione, soprattut-to per un’opera all’attenzione da anni.

Filippo Degasperi (5 Stelle)

Caseificio Savgli erroridella ProvinciaFilippo Degasperi ha spiegato che l’interrogazione nasce dalla segnalazione del trasferimento degli impianti del caseificio SAV di Villalagarina. Ristrutturato e rinnovato nel 2007 con finan-ziamento di 9 milioni di euro da parte della Pat, successivamente oggetto di altro intervento della Pat, che acquistò gli immobili nel 2009, il caseificio appare al centro di un’operazione a dir poco falli-mentare e a tratti incomprensibile. L’interrogazione chiede di chiari-re la strategia degli investimenti realizzati e quale sarà il futuro dello stabilimento.La risposta. Dallapiccola ha ri-percorso le tappe del progetto già descritte da Degasperi, pur pre-mettendo che la questione riguar-da perlopiù il passato. Ammetten-do tutti gli investimenti contestati dal consigliere, l’assessore ha specificato che molti in-terventi, co-me la fusio-ne con Latte Trento e la ri-strutturazione del compen-dio produtti-vo per dare impulso all’intero comparto, sono stati un tentativo anche per far fronte alla grave cri-si che non lascia indenne nessun settore. Oggi il progetto contem-pla la ridefinizione delle finalità di questo come di altri immobili. Tuttavia, una collocazione remu-nerativa, visti i tempi, sarà di dif-ficile realizzazione, ha ammesso Dallapiccola. Ben vengano co-munque le richieste di utilizzo che saranno prese in considerazione tramite bando.La replica. Degasperi, “al netto della crisi che appare come una giustificazione per tutti i mali”, ha obiettato che i 9 milioni investiti inizialmente non hanno prodot-to alcuni frutti: “un altro chiaro esempio di come i soldi pubblici vengano sprecati”, ha concluso.

Maurizo Fugatti (Lega nord)

Liceo di Clessi studiaun’alternativa Presso il Liceo sociopsicopeda-gogico di Via Trento a Cles si deve fare lezione in giaccavento: la struttura sarebbe di fatto priva di adeguati isolamenti, ovvero di serramenti che consentano di evitare la dispersione del calore. Maurizio Fugatti ha denunciato nella propria interrogazione le problematiche di una struttura de-scritta come “vetusta ed obsoleta, oltre che priva delle adeguate vie di fuga in caso di incendio, con scale strette e inadeguate al flusso di studenti”. Il quesito chiede con-to della situazione dell’edificio

(di proprietà privata), delle spese soste-nute fin qui dalla Pat per l’affitto della struttura, ol-tre che di altri

aspetti riguardanti gli interventi di ristrutturazione eseguiti. Infine, Fugatti chiede conto del proget-to di realizzazione di una nuova struttura nell’area dell’ex conce-ria Dusini.La risposta di Rossi. Il Presi-dente ha respinto la descrizione della struttura fatta dall’interro-gante. La Provincia è intervenuta in diversi tempi per ristrutturare l’edificio, rivedendo l’impianto elettrico, il sistema antincendio, adeguando i servizi ai disabili, abbattendo le barriere architetto-niche, adeguando gli spazi, prov-vedendo alla manutenzione della caldaia. In data 2010 è stata realiz-zata la verifica di messa a terra da parte di aziende certificate. Idem per gli adeguamenti alle norme antincendio e successive verifiche certificate. Tre milioni 503.000 euro sono stati spesi in canoni di locazione agli 11 proprietari che si sono nel tempo succeduti. Due consulenze sono state affidate, per lo studio e la predisposizione del documento preliminare alla progettazione per la realizzazio-ne di una nuova struttura nell’a-rea dell’ex conceria Dusini, costo complessivo lordo pari a 47.900 euro.

Rodolfo Borga (Civica)

Formazioneper stranierisoldi europeiL’interrogazione di Rodolfo Bor-ga fa riferimento a due progetti (Conoscimi e FormazioneItalia-no), costo complessivo 593.700 euro, finalizzati alla promozio-ne del dialogo interculturale nel processo d’integrazione riguar-dante cittadini extracomunitari. Una buona parte di questi soldi verranno distribuiti con incarichi diretti, cioè senza alcun tipo di gara o confronto. Borga ha avan-zato grossi dubbi circa l’utilità di queste iniziative (specie in un mo-mento di grave contrazione delle risorse del bilancio provinciale), oltre che perplessità sull’assenza di criteri nella scelta dei soggetti cui andranno gran parte dei finan-ziamenti messi a disposizione con i progetti in questione. La risposta di Rossi. Quella dei progetti descritti dal consigliere Borga è una modalità di finan-ziamento che deriva da fondi eu-ropei, per i cittadini di paesi terzi e per le politiche di integrazione universalmente adottate, che ve-dono l’utilizzo di fondi stanzia-

ti ad hoc. Si tratta di pro-getti di pro-mozione del dialogo inter-culturale che prevedono

INTERROGAZIONILe risposte in aula

Le domande di attualità discusse nella sessione di mar zo. Nel 2014 il debito si assestato sui 324 milioni di euro

Domenica 10 maggio i trentini andranno a votare per eleggere sindaci e consigli comunali. Non si applicherà la regola

della – doppia preferenza di genere–, quella che imporrebbe di scegliere un uomo e una donna qualora si utilizzassero entrambi i voti di pre-ferenza per i candidati consiglieri. Non è infatti – passato – in Consiglio regionale il disegno di legge delle assessore provinciali Sara Ferrari e Donata Borgonovo Re e dell’assessora regio-nale Violetta Plotegher, nonostante diversi ap-pelli firmati da una serie di donne in vista della società e delle istituzioni trentine. In aula l’ha spuntata l’opposizione, che ha alzato un muro altissimo e insuperabile, lo stesso che attenderà prossimamente in Consiglio provinciale il testo depositato per introdurre la doppia preferenza di genere alle elezioni provinciali.Le elezioni amministrative di maggio saranno interessate solo da altre misure tecniche che il Consiglio regionale, presieduto da Chiara Avanzo, ha approvato il 5 dicembre scorso. La nuova legge sui Comuni, la numero 11 del 2014, è nata da una proposta della Giunta re-gionale Rossi-Kompatscher.

Prevede, tra le altre innovazioni, una nuova procedura per l’invio delle cartoline-avviso per gli elettori residenti all’estero, che saran-no spedite direttamente dai Comuni, anziché dall’Ufficio elettorale della Regione, in modo da semplificare ed eliminare costi non necessa-ri, oltre che aumentare il tempo a disposizione per la compilazione delle cartoline stesse. Inoltre le nuove disposizioni apportano modi-fiche in più punti della legge prima vigente, al fine di prevedere che la costituzione dell’Uf-ficio elettorale di sezione e le operazioni di autentica delle schede avvengano il sabato precedente il giorno di votazione, anziché la mattina stessa, permettendo un orario più certo dell’apertura delle votazioni nel giorno di do-menica. Inoltre ora lo scrutinio delle schede inizierà subito dopo la chiusura della votazione.L’articolo 4 del disegno di legge approvato semplifica poi gli adempimenti connessi alla presentazione delle liste, contraddistinte da contrassegni di partiti o raggruppamenti poli-tici organizzati che siano stati depositati presso la Presidenza della Provincia e che siano anche esonerati dall’obbligo di raccolta delle sotto-

scrizioni, rendendo così più coerente l’attuale quadro normativo di riferimento. Nella legge è previsto ancora che si possa no-minare un assessore in più rispetto a quelli previsti dallo Statuto, ma la spesa comples-siva per la Giunta comunale deve rimanere invariata. Previste nuove norme per le cariche segre-tarili, funzionali alla creazione di nuovi Co-muni da fusioni, attraverso lo strumento delle convenzioni. Viene introdotta, infine, una disposizione che consente di risparmiare risorse con l’election day, ossia lo svolgimento contemporaneo delle elezioni comunali, politiche ed euro-pee, attraverso le agevolazioni nelle procedure introdotte con la nuova legge. Il testo si occupa infine delle fusioni e della cre-azione di nuovi Comuni, attraverso una dispo-sizione in materia di referendum consultivo. Con l’articolo 18 della legge, si entra nel merito dei requisiti per gli stessi, con un rafforzamen-to dello strumento referendario: riduzione del numero di sottoscrizioni necessarie per l’inizia-tiva; ampliamento della finestra temporale per

Elezioni comunali a maggio: tra le novitànon c’è la doppia preferenza di genere

Page 21: €¦ · cronache 234 ANNO XXXVII - NUMERO 2 - FEBBRAIO-MARZO 2015 Periodico di documentazione e informazione sull’attività politico-legislativa del Consiglio della Provincia Autonoma

234 P A G I N A

21C R O N A C H Ef e b b r a i o - m a r z o 2 0 1 5

Mammografie in per iferia, ancora scontro

to e attualmente si sta valutando il riutilizzo della zona con destina-zione “servizi e attrezzature”. Le sanzioni sono quelle di mancato rispetto dei vincoli, mentre per i canoni di leaseback la società è ad oggi in regola. Il ruolo di control-lo di Trentino Sviluppo procede sempre con cadenza annuale e dall’ultimo bilancio si registra una tenuta, affiancata ad una riduzione dei margini. La situazione dell’a-zienda è scuramente più difficile anche perché tale è la situazione del settore del trasporto in gene-rale. Arcese ha attivato dal 2010 un programma di ammortizzatori sociali che è tutt’ora attentamen-te monitorato. Il gruppo Arcese ha beneficiato di 18, 6 milioni di leaseback.La replica. Il dato di fatto è che Arcese ha ridotto il personale, ha osservato Degasperi e lo scalo per il trasporto intermodale non esiste, quindi 18,6 milioni di euro destinati allo sviluppo intermodale

non sono di fatto serviti allo scopo. “Non si può pensare ad uno scalo intermodale nel 2009 e tre anni do-po scoprire che il progetto non si farà: la cosa è preoccupante in ter-mini di prospettiva”, ha concluso il consigliere dei 5 Stelle.

Maurizio Fugatti (Lega nord)

A Borgomammografianon è salvaTorna sull’ospedale di Borgo Valsugana Maurizio Fugatti che chiede conto della promessa di po-tenziamento del servizio di ostetri-cia e ginecologia, dei presunti tagli alla struttura e soprattutto dell’an-nosa questione di mammografia.La risposta di Borgonovo Re ha richiamato gli elementi già il-lustrati nella risposta fornita alla consigliera Avanzo (vedi sopra). “Sulla mammografia, l’ordine del

Filippo Degasperi (5 Stelle)

Arcese spaaltro erroredella PatFilippo Degasperi parte da lontano per descrivere l’annosa vicenda legata ai finanziamenti concessi dalla Provincia alla società Ar-cese. A Mori non è sorto nessuno scalo intermodale e la società in questione ha via via ridotto la pro-pria dotazione di personale, no-nostante l’impegno a mantenere i livelli occupazionali. Il quesito del consigliere Degasperi riguarda la capacità di verifica degli obiettivi raggiunti e le eventuali contromi-sure in caso di inadempienza.La risposta di Rossi: Il Presidente ha ripercorso le tappe degli stan-ziamenti, partendo dagli importi di acquisto dell’area. Il progetto, per diversi motivi è stato stravol-

concluso, se le mozioni vengono costantemente disattese e veniamo presi in giro.

Gianfranco Zanon (Progetto Trentino)

Cles, prestoil concorsoper anestesiaIl piano sanitario ospedaliero tren-tino è di elefantiaca gestazione: i tempi di stesura lunghissimi e la mancanza di chiarezza della sua evoluzione comportano grande in-certezza e disagio sul territorio e tra la popolazione. Una situazione che si riscontra anche a Cles, dove man-ca un’unità operativa di anestesia. L’assessora è al corrente della si-tuazione? C’è l’intenzione di porvi rimedio? Quando è previsto il con-corso per la copertura del posto di primario? Questi i quesiti posti dal consigliere di Progetto Trentino.La risposta di Borgonovo Re: Il primario è andato in pensione il primo marzo e attualmente è in at-to il meccanismo della sostituzione attraverso l’adozione di contratti a tempo determinato, in attesa di at-tivare il concorso. Siamo consape-voli della situazione e del fatto che Cles abbia negli anni sviluppato una competenza nel campo ane-stesiologico legato all’epidurale, un’esperienza che non si intende perdere, ha chiarito l’assessora. Naturalmente la fase concorsua-le non può essere anti-cipata alla vacanza del posto, ma si provvederà a breve, secon-do i percorsi di rito, ha rassicurato. Non siamo, tuttavia in una situazione senza regole, senza criteri e strategie ri-spetto al sistema ospedaliero, si è difesa l’assessora. Il piano di mi-glioramento ha definito i percor-si di razionalizzazione della rete ospedaliera e l’elencazione delle funzioni presenti e prossime. Tut-tavia, Borgonovo Re ha ammesso di comprendere bene che questo tema è fortemente sensibile e mol-to delicato, ma ha rassicurato che si fa del proprio meglio per dare le migliori risposte in termini di tempi e risorse.La replica. Qui non si dice che mancano i criteri, ma è chiaro che quanto vissuto nell’ultimo anno racconta un po’ di confusione e “tira e molla” circa le scelte de-finitive.

Massimo Fasanelli (Misto)

Per la viabilità in Vallagarinapochi soldiUn’interrogazione, quella del con-sigliere Fasanelli, che riprende le problematiche del tratto di stra-da tra Trento e Rovereto, nell’at-traversamento della frazione di Sant’Ilario, di Volano e Calliano. I dati riferiscono che il tratto in

questione è il quinto per numero di transito di veicoli, con una me-dia di 30.000 al giorno. Quelli in oggetto sono gli unici paesi del Trentino tagliati a metà da una statale, aspetto che coinvolge pro-blemi collegati all’inquinamento dell’aria, oltre che alla pericolosità dell’area. Qual è l’ipotesi proget-tuale per risolvere il problema?La risposta. Rossi ha ricordato al-cuni dei costi individuati per alcu-ne soluzioni progettuali di quest’a-rea, costi che vanno dai 56 milioni di euro per il tratto fino a Volano, ai 95 milioni di euro del tratto fino

a Calliano. Si tratta di solu-zioni, ha det-to Rossi con tutta fran-chezza, che nell’attuale congiuntura

economica e nelle logiche di pri-orità, non si possono prevedere a breve termine.La replica. Non posso essere sod-disfatto, ha ammesso Fasanelli, sia perché rappresento quella zona del territorio, sia perché quella zona non mi sembra debba essere con-siderata meno prioritaria rispetto ad altre, proprio in considerazione dell’altissima densità di traffico che la interessa.

Nerio Giovanazzi (AT)

Ex Panoramasi decideràcon TrentoIl centro congressi Panorama di Sardagna giace in uno stato di abbandono e degrado (v. anche pag. 19). Un vero peccato, a detta del consigliere di Amministrare il Trentino che chiede alla Giunta se non ritenga doveroso intervenire e se non reputi opportuno stabilire al più presto una destinazione per la struttura.La risposta di Rossi. Le valu-tazioni finora fatte dalla Giunta sono quelle di una destinazione a fini socio assistenziali legati ad esigenze di residenzialità, ha pre-cisato il Presidente. La situazione dal punto di vista dell’integrità dell’immobile non è così com-p r o m e s s a , ha aggiunto. Questo tipo di destinazione, comunque, non è ancora stata forma-lizzata, ma lo sarà a breve, previe valutazioni del caso con il comune di Trento e naturalmente con gli imprenditori che a diffe-renza della Provincia fanno anche valutazioni di opportunità eco-nomica.La replica. Non può intervenire sempre e solo il pubblico, ha os-servato Giovanazzi. Quell’immo-bile deve essere aperto anche ad un progetto più ampio, non solo di tipo socio assistenziale, ha ag-giunto, nell’ambito di una visione di riqualificazione dell’area del Bondone nella sua interezza.

giorno approvato dal Consiglio provinciale nel mese di settem-bre, non salvava la mammogra-fia territoriale, bensì garantiva la maggior capillarità possibile e la capillarità fa riferimento ai due punti di prestazione di Trento e Rovereto”, ha detto Borgonovo Re. Il servizio riesce ad organiz-zare le richieste che pervengono nel mantenimento di un livello di screening consolidato negli anni. Per il resto, non ci saranno i tagli alle strutture periferiche sui quali il consigliere interroga nel proprio documento.La replica. Il consigliere Fugatti si è espresso duramente sul “tra-visamento” della capillarità del servizio di mammografia: il Con-siglio discusse per un paio d’o-re sull’argomento approvando all’unanimità un ordine del giorno ed oggi ci viene detto che aveva-mo capito tutti male. Capillari-tà significa Trento e Rovereto? Quest’aula non vale niente, ha

INTERROGAZIONILe risposte in aula

Le domande di attualità discusse nella sessione di mar zo. Nel 2014 il debito si assestato sui 324 milioni di euro

la raccolta delle medesime; riduzione e diver-sificazione per fasce demografiche del quorum strutturale, oneri informativi – con garanzia di imparzialità – posti a carico dell’amministra-zione comunale. Il termine massimo per la rac-colta delle sottoscrizioni, che ora per i comuni con popolazione superiore a 20.000 abitanti devono essere il 5% della popolazione, non può essere inferiore a 180 giorni da quello di notifica di ammissione del referendum. Per la validità della tornata referendaria, è ora neces-saria la partecipazione di non più del 30% degli aventi diritto al voto nei Comuni con meno di 5 mila abitanti e non più del 25% nel Comuni con più di 5 mila. In base alla nuova normativa, viene consentita la partecipazione alla vota-zione per referendum anche ai cittadini iscritti all’anagrafe degli italiani residenti all’estero, che per altro non figureranno computati per la determinazione del quorum. Inoltre permette a Comuni non confinanti, ma con ottime ragioni per arrivare ad una fusione, di superare l’osta-colo della mancanza di continuità territoriale.

Ha collaborato Marco Perinelli(Ufficio stampa del Consiglio regionale)

IL VOTO

Non è passato il testo proposto dalle assessore Sara Ferrari, Donata Borgonovo Re e Violetta Plotegher

Page 22: €¦ · cronache 234 ANNO XXXVII - NUMERO 2 - FEBBRAIO-MARZO 2015 Periodico di documentazione e informazione sull’attività politico-legislativa del Consiglio della Provincia Autonoma

234P A G I N A

22 C R O N A C H Ef e b b r a i o - m a r z o 2 0 1 5

Ecco la serie di question time che sono state presentate in Consiglio provinciale all’inizio delle sedute del mese di marzo.

Fondi statali all’uni versità, c’è speranza

cisione già presa”. In questo senso non possiamo parlare di numeri. Sono di fatto in corso lavori di ma-nutenzione dell’edificio, ha con-fermato, di cui abbiamo saputo dal sindaco di Faedo. Non sappia-mo però nulla né delle modalità né dei costi dei lavori rispetto ai qua-li non c’è alcun finanziamento. Di conseguenza nessun accordo, nessun carteggio sarebbe intercor-so tra la Provincia e la proprietà

dell’immo-bile.La replica: “Questa è una presa in giro”, ha tuonato Fugatti, se-condo cui in quella situa-

zione un imprenditore ristruttura se harassicurazioni dalla Provin-cia su un ritorno da quell’inve-stimento.Di presa in giro ha parlato an-che Rodolfo Borga, per il quale anche la sola ipotesi di lavoro è molto preoccupante. In ogni ca-so a suo avviso la decisione è già stata assunta, perché la proprietà di quell’immobile starebbe già contattando degli artigiani per mettere a norma l’edificio ed adi-birlo alle finalità descritte. “Pensateci e riflettete se non sia il caso di evitare scelte scellerate come queste e distribuire invece queste persone proporzionalmen-te nei Comuni”, ha concluso.

Manuela Bottamedi (Patt)

Per le terme ci saràun rilancioLa consigliera ha chiesto alla Giunta come intende applicare concretamente le Linee guida per lo sviluppo del settore termale del Trentino da poco approvate, se non ritenga opportuno promuovere la conoscenza delle proprietà curati-ve delle acque e delle erbe utiliz-zate negli stabilimenti termali del nostro territorio per incentivarne la frequentazione, e se intenda

promuovere a scopo turisti-co la crescita di nuove sta-zioni termali da aggiunge-re a quelle at-tuali.La risposta: L’assessore

Dallapiccola ha spiegato che l’o-biettivo è quello della valorizza-zione di questo comparto che ha assunto in Trentino, rispetto ad altre zone, aspetti legati alla cura e alla salute, piuttosto che alla co-smetica. L’approvazione del piano ha previsto dunque la redazione di un programma preciso che preve-desse un livello di governance con la compartecipazione degli asses-sorati turismo e sanità. Numerosi

interventi sono in atto sulle terme di Pozza, di Comano, Levico e nell’ambito della legge 6 sono in studio numerose nuove opportu-nità di incentivo. La replica: Manuela Bottamedi si è ritenuta soddisfatta: “la macchi-na su questa tipologia di turismo si è messa finalmente in moto e l’assessore Dallapiccola si può ben dire non verrà ricordato esclu-sivamente per l’introduzione della tassa di soggiorno”.

Claudio Civettini (Civica trentina)

Il parco agricolo del Gardava avanti?Alla fine della XIII legislatura, a seguito di un’iniziativa popolare nasceva, con la legge 15, il distret-to del parco agricolo del Garda. A distanza di ormai 7 anni, tutta-via, la mancata applicazione della legge sta sollevando gravi contro-versie. Il consigliere della Civica trentina chiede di sapere a che punto siamo e di conoscere le mo-tivazioni del gravissimo ritardo che si potrebbe configurare anche come un’omissio-ne d’ufficio.La risposta di

Giuseppe Detomas (UaL)

Maestre d’asilosenza stipendioestivoIl consigliere ha chiesto il perché della disparità di trattamento del personale insegnante assunto a tempo determinato con incarico annuale delle scuole dell’infan-zia sia equiparate che provinciali, al quale non è riconosciuto lo sti-pendio nel periodo estivo, rispet-to al personale assunto sempre a tempo determinato con incarico annuale nelle scuole primarie e

secondarie, al quale è in-vece ricono-sciuto lo sti-pendio fino al 31 agosto.La risposta: Il Presidente Rossi ha det-

to che la differenza deriva dalla diversa competenza della Provin-cia nelle scuole dell’infanzia e pri-marie, in virtù della quale anche le storie contrattuali sono diverse. Peraltro, c’è da aggiungere che siamo in vigenza di blocco della contrattazione dal 2010 e tutto si deve rimandare ad un’eventuale (e auspicata) riapertura dei tavoli di contrattazione, nel momento in cui il blocco potrà essere supera-to. In questo contesto, la politica provinciale è in linea con quel-la nazionale. Una linea diversa potrebbe infatti essere valutata negativamente, rispetto ad una tendenza generale orientata ad un massimo risparmio di spesa. Qua-lora le cose cambiassero, saremo in prima linea, ha concluso Rossi.

Walter Viola (Pt)

Maestre d’asiloprecariesenza rispostaViola ha chiesto di sapere se e quando la Giunta intenda incon-trare le insegnanti precarie di scuola dell’infanzia e come pen-sa di rispondere alle loro richieste (v. anche a pag. 6) in merito alle modalità di accesso al prossimo concorso pubblico e alla non ade-guata valorizzazione anche in ter-mini di punteggio del servizio da loro prestato.La risposta: Il Presidente Rossi ha precisato che se ci focalizzia-mo sul concorso in sé (collegato al progetto del trilinguismo) fino all’anno scorso la nostra scuola dell’infanzia aveva 243 maestre in ruolo in meno. È stato fatto un concorso che contemplava anche

la verifica lin-guistica, così come gli anni di servizio e le esperien-ze maturate. Nel prossi-mo concorso, saranno va-lorizzate la

partecipazione alle attività di for-mazione negli anni, e anche per il servizio prestato sarà prevista l’attribuzione fino a 10 punti. È paradossale, in una situazione co-me quella descritta (243 posti sta-bili in più e 60 in previsione) che ci sia una raccolta di firme con le finalità descritte dall’interrogante.La replica: Walter Viola pole-mico col Presidente perché non ha ascoltato, nell’arco di oltre un mese, le firmatarie della rappre-sentanza che ha sollecitato que-sto tipo di intervento. Il problema non sono i 10 punti, ha aggiunto,

ma i punti complessivi: il punteg-gio sul servizio prestato sarebbe a suo parere sbilanciato rispetto al punteggio totale. La normativa comunitaria di riferimento, infine, viene qui disattesa: in base a quel-le norme, infatti, se uno ha presta-to servizio per un determinato pe-riodo di tempo consecutivamente è di per sé idoneo.

Mario Tonina (Upt)

Ok al Centro Piovanelli ma più sobrioIl consigliere ha chiesto se sia confermato il contributo provin-ciale di 3 milioni 159.824,03 euro, deciso dalla Giunta nel 2011 e pari al 75% della spesa ammessa a fi-nanziamento di euro 4.213.098,71 nel 2011 per l’ampliamento del Centro Leonia Piovanelli e Ma-ria Roberta Pellegrini di Tione, destinata ad ospitare a tempo pie-no persone con gravi disabilità, vista la disponibilità di vari enti a coprire il rimanente 25% della

spesa, ma an-che la richie-sta avanzata dall’assesso-ra Borgonovo Re al presi-dente dell’As-sociazione Piovanelli e alla Comuni-

tà di valle di valutare come far fronte al progetto in altro modo.La risposta di Rossi: in applica-zione ai criteri di sobrietà richia-mati anche di recente, che devono caratterizzare tutte le opere pub-bliche, anche quelle già ammesse a contributo, si è contattato il cen-tro Piovanelli per comprendere se ci sia la possibilità di studiare un progetto improntato a criteri di maggiore sobrietà. L’opera si realizzerà comunque, ma ricon-siderando il progetto orientandolo alle attuali esigenze di risparmio. La replica: Tutte le comunità sul territorio hanno condiviso il progetto che è già stato valutato positivamente in varie sedi, ha osservato Tonina che ha ringra-ziato per l’attenzione dimostrata e l’intenzione di procedere co-munque, seppur su basi di mag-gior sobrietà.

Rodolfo Borga (Civica trentina) e Maurizio Fugatti (Lega nord)

Profughia Faedo,è un’ ipotesiA proposito della decisione della Giunta di collocare un centinaio di profughi richiedenti asilo presso una struttura privata a Faedo, Bor-ga e Fugatti, in due documenti di simili contenuti, vogliono sapere se anche alla luce della posizione contraria dei territori interessa-ti , l’esecutivo intenda procede-re, quanti sarebbero gli stranieri destinati a questa collocazione, a quanto ammontano i costi per la sistemazione dell’immobile in questione, per quanto tempo

questo immo-bile dovrebbe essere desti-nato a questo scopo e quali accordi sono intercorsi tra la Provincia e la proprietà.La risposta:

Borgonovo Re ha chiarito che l’utilizzo della struttura privata “è un’ipotesi di lavoro e non una de-

Dallapiccola: sono stati effettuati diversi incontri con le amministra-zioni locali per comprendere che progetti potevano accompagnarsi all’istituzione del Parco. C’è un regolamento di attuazione che si sovrappone al piano di Comunità, ha aggiunto. Non siamo ancora ar-rivati al dunque per la necessità di adeguare la legge alle norme che nel frattempo sono cambiate e le difficoltà a trovare finanziamenti. Il dibattito sta comunque andando in quella direzione e si giungerà alla concretizzazione degli inten-dimenti contenuti in quella norma. La replica: Assolutamente in-soddisfatto Claudio Civettini: co-nosciamo i problemi, o cambiate la legge oppure la applicate, ha tuonato. Siamo in campagna elet-torale e questa è la terza volta che fate promesse, ha concluso.

Lorenzo Baratter (Patt)

Scuola musicale del PrimierorinviataDue milioni e 300 mila euro l’im-pegno di spesa per la realizzazio-ne, deliberata dalla Giunta pro-vinciale nel maggio 2013, della scuola musicale del Primiero. L’o-pera, sostenuta e definita priorita-ria da tutti i comuni della Comu-nità di Valle, non è stata avviata. Di più: risale al 24 febbraio la notizia del-la decisione della Giunta di stralciarla per il momento dal piano delle opere prioritarie. Il consigliere Ba-ratter interroga per avere qualche informazione aggiuntiva. La risposta: Ha risposto Carlo Daldoss ricordando che si è ef-fettuata un’attenta selettività de-gli investimenti programmati su tutto il territorio, per poter creare per la prossima consiliatura un budget per le manutenzioni dei comuni e le loro progettualità La valutazione sulla scuola musicale è stata fatta si è valutata la revoca che eventualmente sarà rivaluta-ta, se la comunità la riterrà prio-ritaria. Naturalmente a scapito di altre opere. Nulla, viene dunque compromesso, salvo un’espres-sione chiara e condivisa della fu-tura comunità di valle e comuni del territorio, la cui decisione sarà rispettata.La replica: Una risposta in linea con le aspettative, ha osservato Baratter ritenendosi soddisfatto.

QUESTIONLe interrogazioni a risposta immediata

Le domande di attualità discusse a marzo. Tagli alle opere pubbliche. Cassa del Trentino, più di un milione di derivati

La richiesta del Comune veneto di Voltago Agordino in provincia di Belluno di essere aggregato alla nostra Regione, con modifica

del nostro Statuto di autonomia, è stata respinta dal Consiglio provinciale del Trentino. L’articolo 132 della Costituzione prevede che per “secessioni” di questo tipo occorrano: un voto referendario favo-revole nel Comune interessato (c’è stato lo scorso 1 settembre); un parere (non vincolante) dei con-sigli regionali coinvolti; una legge del Parlamen-to. Ebbene, Trento ha espresso parere negativo a inizio marzo, con 25 no, 3 sì (5 stelle, Forza Italia e Lega) e 3 astenuti. Nel motivare il “no” della Giunta il presidente Ros-si ha ricordato che, per quanto sia politicamente condivisibile la richiesta di un Comune di monta-gna di avere maggiore autonomia, esiste un intimo legame tra Statuto e territorio e dare un parere po-sitivo significherebbe negare le radici stesse della nostra specialità.Bezzi (Forza Italia) ha chiesto di capire qual è la

posizione della Giunta e del Pd rispetto al referen-dum promosso dallo stesso partito in Lombardia per abolire le autonomie speciali. Civettini (Civica) ha preannunciato l’astensione del gruppo per la mancanza di chiarezza e di pro-gettualità dell’esecutivo anche in questo campo.Maestri (Pd) ha replicato a Bezzi circa la posizione del Pd in rapporto al tema dell’autonomia. La no-stra è una posizione serena e netta. “Ogni aderente al Pd – ha spiegato Maestri – è innanzitutto un tren-tino. Le posizioni prese dal Pd in Lombardia dipen-dono dalla particolare situazione politica di quella Regione. È quindi un po’ pernicioso e strumentale – ha concluso – questo continuo richiamare il Pd del Trentino alla difesa dell’autonomia quando cer-te posizioni nazionali sono del tutto estranee alla nostra territorialità”.Simoni (Pt) ha ricordato la “voglia di autonomia” dei Comuni veneti e del feltrino confinanti con il Primiero. “Voteremo contro questa aggregazione al nostro territorio, perché oggi occorre piuttosto pun-

tare a un’autonomia compiuta della nostra Regio-ne, che risulterebbe indebolita da un ampliamento dei nostri confini”. Non è in questo modo per Si-moni che si risolverebbero i problemi del bellunese.Cia (Civica) ha osservato che il Pd si dichiara au-tonomista in Trentino e anti-autonomista in molte regioni del resto d’Italia.Giovanazzi (Amministrare il Trentino) non ha alcun senso l’aggregazione di un Comune Veneto alla nostra autonomia speciale solo per l’aspetto finanziario che oggi non c’è più. Bisognerebbe invece chiedere per le altre regioni la stessa auto-nomia riconosciuta alla nostra.Fugatti (Lega) ha preannunciato voto favorevole “per smuovere un po’ le coscienze”. “Nel momento in cui – ha spiegato –. l’autonomia è sotto attacco anche da parte dello stesso Governo nazionale, non ci si può illudere di difendersi arroccandosi dietro lo statuto e l’articolo 123 della Costituzione. Se non si danno le medesime prerogative autonomistiche alle altre regioni del nord vi saranno sempre più

Il Consiglio ha dato parere negativo al passaggio del Comune veneto al Trentino – Alto Adige

No alla “secessione” di Voltago Agordino

Page 23: €¦ · cronache 234 ANNO XXXVII - NUMERO 2 - FEBBRAIO-MARZO 2015 Periodico di documentazione e informazione sull’attività politico-legislativa del Consiglio della Provincia Autonoma

234 P A G I N A

23C R O N A C H Ef e b b r a i o - m a r z o 2 0 1 5

Fondi statali all’uni versità, c’è speranza

beneficiano tutti gli altri atenei in Italia, se il 15 febbraio scorso vi sia stata sulla questione l’attesa udienza pubblica presso il Tar del Lazio e quali decisioni sono state prese perché anche l’Università di Trento possa concorrere alla sud-

divisione dei fondi statali.La risposta: L’assesso-ra Ferrari ha confermato che la tratta-tiva, con mi-nistero istru-zione e con

quello dell’economia, è in corso. L’udienza davanti al Tar prevista a febbraio è stata rinviata perché ci sono ottime possibilità di chiu-dere la vicenda con il Governo. Vicenda, ha concluso, che è in fase finale. La replica: Maestri ha detto che si deve insistere politicamente con il ministero.

Giacomo Bezzi (FI)

Taglio dell’8%dei progetti non appaltatiBezzi ha chiesto alla Giunta di ri-vedere la decisione di revocare 80 milioni di euro di finanziamenti già concessi ai comuni per opere pubbliche, dopo che la finanziaria

provinciale 2015 aveva stabilito di ridurre dell’8% i progetti, per non ledere l’autonomia dei Comuni e non indebolire ulteriormente il settore dell’e-dilizia già “di-sintegrato” dalla crisi so-prattutto nelle valli.La risposta: L’assessore Daldoss ha ricordato che l’8% è stato introdotto dalla Fi-nanziaria e riguarda i progetti che non sono stati ancora appaltati. Norma che ha lo scopo di rendere disponibili masse di denaro che correrebbero il rischio di bloccare risorse negli anni a venire. Questa riduzione va nell’ottica contraria a quella denunciata, cioè mira a mettere in moto economia. Si trat-ta di una mera riduzione matema-tica dei costi delle opere, ha detto, che un buon tecnico può fare age-volmente. Sull’aspetto della re-voca di parte di finanziamenti già concessi con la delibera si è voluto intervenire su alcuni progetti fermi da diversi anni e non trovavano possibilità di essere realizzati e quindi bloccavano le risorse. La replica: Bene la riprogramma-zione, ma alcuni sindaci dicono che entro le elezioni di maggio si sarebbero potute approvare alcu-ne opere. Con le nuove ammini-strazioni si rinvia tutto almeno all’autunno.

Luca Zeni (Pd)

Il ps. pediatricoverràpotenziatoNumerose segnalazioni indicano tempi di attesa molto lunghi pre-so il pronto soccorso pediatrico, soprattutto nelle ore serali, quel-le più “difficili” per i bambini. Il consigliere Luca Zeni chiede quali siano i tempi medi di attesa per la citata fattispecie, se ci siano variazione nell’arco della giornata e e se non si possa intervenire per migliorare la situazione.La risposta: Borgonovo Re ha dato qualche indicazione con l’a-iuto dei numeri. Nel 2014 il nume-

ro di accessi al pronto soc-corso pedia-trico sono sta-ti 20.717, così suddivisi: co-dici bianchi 8692, verdi 11094, giallo 922 e 9 codi-

ci rossi. Generalmente i tempi di attesa non sono lunghi e nei pe-riodi di massimo afflusso i picco-li vengono dimessi entro due ore dall’arrivo, salvo qualche caso particolare. I tempi di attesa re-gistrati nel 2014: 10 minuti per 4554 bimbi, massimo 30 minuti per 6564, due ore per 8630 bimbi, entro le 4 ore per 930 bimbi e 39 casi di dimissioni entro le 6 ore. In ogni modo l’azienda sta valu-tando una riorganizzazione del personale che preveda il potenzia-mento di un’unità della presenza medica notturna al reparto pedia-trico, dove attualmente lavora so-lo un medico. La replica: Soddisfatto della ri-posta Luca Zeni, che tuttavia ha accolto come auspicabile la mag-giore disponibilità pediatrica nelle ore notturne e la previsione an-nunciata dall’assessore di poten-ziare il servizio con l’aumento di una unità medica.

Lucia Maestri (Pd)

Università si tratta peri fondi stataliLa consigliera ha chiesto quale esito abbia avuto il tentativo di definizione bonaria della vertenza giudiziale in merito all’esclusione dell’Università di Trento dalla ri-partizione dei fondi statali di cui

Nerio Giovanazzi (Amministrare il Trentino)

Ad Ala stopalla varianteal PrgIl Comune di Ala ha adottato nel novembre scorso la variante al PRG 2014. La legge dichiara inammissibili le varianti adottate nei sei mesi che precedono il rin-novo del Consiglio comunale. Le elezioni, fissate per il 10 maggio 2015, realizzano di fatto questa fat-tispecie. Il consigliere Giovanazzi chiede se la Giunta sia al corrente

di questo vi-zio formale e quali provve-dimenti inten-da intrapren-dere. La risposta: L’assessore Daldoss ha detto che la

delibera d’indizione delle elezio-ni è stata adottata solo stamattina e quindi domani si comunicherà al comune di Ala che la delibera sul Prg è nulla perché approvata nel semestre bianco che precede il voto per le comunali. La replica: Tutto è andato in sal-vaguardia e alcuni cittadini hanno subito un danno.

Walter Kaswalder (Patt)

Trilinguismoconcorsitra breveIl consigliere del Patt ha chiesto alla Giunta di fare luce sui dati d’i-scrizione, data provvisoria e ca-ratteristiche dei concorsi annun-ciati, correlati alla diffusione della conoscenza delle lingue straniere fin dalle scuole materne. Pare, tra l’altro, che il concorso preveda l’e-secuzione di test solo su temi non linguistici, aspetto che appare poco comprensibile data la natura e la fi-nalità del concorso stesso. La risposta: Rossi ha detto che sono 100 i posti previsti a tempo indeterminato per inglese e tedesco nelle scuole primarie. Il concorso avrà 50 quesiti a risposta multipla, sulla normativa scolastica, la poli-tica linguistica europea, pedagogia e cultura te-desca e ingle-se. Le ragioni perché i quesi-ti non saranno in lingua stra-niera stanno nel fatto che l’accesso al concorso pre-vede specifici titoli linguistici, e ci sarà una prova orale in lingua tedesca o inglese per capire le capacità di trasmissione delle lingue del candidato. La ca-pacità linguistiche sono, quindi, valutate a monte, nella seconda fa-se delle prove tutti possono essere valutati. Su date delle prove devono essere nominate commissioni, ma i concorsi saranno in tempo utile per l’anno 2016 – 2017. I candidati so-no complessivamente 387.

Filippo Degasperi (5 Stelle)

Derivati, eccoi contrattidel 2014Il consigliere ha chiesto alla Giunta di sapere quali pagamenti e di che importo sono stati effettuati da Cas-sa del Trentino spa a Rbs (Royal Bank of Scotland) e Barclays per derivati nel 2014. Tendendo conto che nel 2010, sono state cumulate perdite per 3,6 milioni di euro, sol-di usciti dalle tasche dei trentini a fronte di spese per le mammogra-

fie chiuse nelle valli per un costo di 800 mila euro.La risposta: Rossi ha detto che i contratti sono due: uno, stipulato il 30 giugno 2014, è di 525 mila eu-ro e l’altro, il 31 dicembre 2014, di 512 mila eu-ro. In merito il Presidente ha ribadito che i contratti han-no una finalità di copertura. La replica: Soddisfatto il consigliere perché, ha detto, ora si sa che l’ope-razione derivati, complessivamen-te, è costata ai trentini 4,7 milioni. La Corte dei conti, ha aggiunto, non ha fatto rilievi perché i contratti non sono ancora chiusi. Solo per questo la Corte non si è ancora espressa. Ed ha concluso affermando che c’è una responsabilità manageriale per un’operazione sbagliata.

Alessio Manica (Pd)

Stazione di Callianoniente soldiIl consigliere Alessio Manica ha interrogato la Giunta per cono-scere la situazione della mobilità sulla tratta Trento – Rovereto, con riferimento al trasporto ferrovia-rio. Il riferimento è soprattutto alla previsione di apertura della stazio-ne di Calliano: progetto previsto e concordato con RFI nella scorsa legislatura, dall’allora assessore competente.La risposta: Nell’accordo qua-dro Pat Rfi del 2009 si era prevista una fermata a Calliano al giorno se fosse stata ritenuta sostenibile

economica-mente. Que-sta verifica è stata fatta ma porta a dire che a Calliano potrebbero es-sere 800 spo-stamenti che renderebbero

sostenibile la stazione. Ma servono 5 milioni per fare la stazione, ma i soldi oggi non ci sono. Il rapporto con Rfi è difficile sui soldi, almeno che non ce li metta la Pat.La replica: Bene che l’ipotesi sia possibile, peccato che perman-ga il problema finanziario. Ma la stazione va messa nella program-mazione.

Gianpiero Passamani (UpT)

Incentiviper giovaniagricoltoriPassamani ha chiesto cosa la Pat sta facendo per favorire nuove forme di occupazione, attraverso la mi-croimprenditorialità, in agricoltura; quali proce-dure sta at-tivando per costruire un volano per l’agricoltura, soprattutto attraverso il recupero dei terreni incolti. La risposta: Quello dei terreni incolti, un fenomeno da tenere in considerazione, ha detto l’assesso-re, da noi ha una portata modesta. La norma può poco in materia di proprietà, ma ci sono esempi, come la banca della terra che potrebbero essere importate e dall’altra si può agire sugli incentivi. C’è il mec-canismo dei pagamenti diretti e la recente norma che permette di en-trare nei terreni compiti dagli sco-pazzi, possono servire a mettere a disposizioni ulteriori terreni. La replica: Passamani ha auspica-to interventi concreti.

Gianfranco Zanon (Pt)

Una tassa scolastica per la maturitàIl consigliere ha chiesto perché i genitori degli alunni delle classi terze e quarte del Trentino siano obbligatoriamente tenuti a pagare all’agenzia delle entrate una tassa scolastica governativa entro il 28 febbraio, salvo i casi di esonero per merito o reddito (ma il Miur non ha ancora indicato le fasce) visto

che la Pat ha delega sull’i-struzione di ogni ordine e grado e si fa quindi ca-rico dei costi della scuola, e mentre i cri-teri di esclu-

sione non sono ancora definiti e il merito degli alunni sarà noto solo a fine anno.La risposta: Il principio della gra-tuità dell’istruzione è stato esteso ai primi due anni del secondo ciclo scolastico, solo al terzo si applica la tassa per l’esame di stato. Tas-sa sempre applicata e sono stati introitati i 9 decimi e servono per coprire spese che nelle altre regio-ni sono a cariche dello Stato. La replica: L’importante, ha detto, che i 9 decimi rimangano qui.

QUESTIONLe interrogazioni a risposta immediata

Le domande di attualità discusse a marzo. Tagli alle opere pubbliche. Cassa del Trentino, più di un milione di derivati

queste spinte disgregatrici”. “E anche questa richie-sta di aggregazione va in questo senso”.Anche Degasperi (M5s) si è dichiarato a favore dell’aggregazione, perché “l’unica possibilità di difendere oggi la nostra autonomia consiste nel so-stegno alla richiesta dei territori confinanti di avere qualche competenza in più”.Rossi nella sua replica ha osservato che “di fronte a temi come il nostro Statuto di autonomia, che è tutto per noi, che è la ragion d’essere del nostro stare in quest’aula, il dibattito politico e partitico

dovrebbe passare in secondo piano”. Serve il mas-simo rispetto e il massimo impegno per la salva-guardia e la tutela del nostro Statuto. Rossi ha pre-cisato di non essere preoccupato per le posizioni del Pd, “perché – ha detto – sappiamo benissimo che i nemici dell’autonomia albergano un po’ in tutte le forze politiche nazionali che hanno presentato o presenteranno progetti di legge per abolire o ridurre le prerogative delle autonomie speciali”. “Se per assecondare il diritto all’autonomia di un Comune di confine – ha proseguito – non possiamo

rinnegare la radice stessa della nostra autonomia”. Il presidente ha ricordato anche che dal 2001 le Re-gioni a statuto ordinario avrebbero potuto chiedere più autonomia, ma non l’hanno mai fatto. Rossi ha sottolineato infine che la clausola ottenuta di recente dalla Provincia per tutelare l’autonomia speciale dagli effetti della riforma centralista della Costituzione, difende anche i poteri delle Regioni a statuto ordinario.Fugatti (Lega) ha ribattuto a Rossi segnalando che le regioni a statuto ordinarie non chiesero l’autono-mia dopo la riforma costituzionale del 2001 perché esisteva la devolution.Bezzi (Forza Italia) ha sottolineato che del Pd non ci si può fidare perché si tratta di un partito anti-autonomista.Borga (Civica) ha contestato la riforma del terzo Statuto la cui bozza è stata affidata a 10 saggi di cui nulla si sa, palesemente in contrasto con la nostra autonomia e che ha lo scopo di abolire definiti-vamente la Regione con la complicità della SVP.Anche per Viola (Progetto Trentino) la riforma del terzo statuto avviata in modo unilaterale com’è accaduto non è certo di buon auspicio per arrivare all’obiettivo. Anzi, a suo avviso si finirà in tal modo per affossare l’autonomia.

Page 24: €¦ · cronache 234 ANNO XXXVII - NUMERO 2 - FEBBRAIO-MARZO 2015 Periodico di documentazione e informazione sull’attività politico-legislativa del Consiglio della Provincia Autonoma

234P A G I N A

24 C R O N A C H Ef e b b r a i o - m a r z o 2 0 1 5

Ecco la serie di question time che sono state presentate in Consiglio provinciale discusse e votate del mese di febbraio.

Stop ai prestiti d’onor e. Rurali, la Pat media

numeri e caratteristiche di questi esemplari. Quanto ai danni da lu-po la Provincia arriva al 100 per cento. Per l’informazione la Pro-vincia offre serate pubbliche per fornire indicazioni sui comporta-menti del lupo e dell’uomo. Il tutto è pubblicizzato anche nel sito della Provincia dedicato agli animali carnivori. Si sta pensando anche a forme di prevenzione e al sistema del controllo del lupo all’interno della piattaforma grandi predatori.La replica: Tonina ha ribadito le forti preoccupazioni degli alleva-tori e l’esigenza che siano tutelati e che si intensifichino i controlli. Il rischio è che altrimenti la presen-za dei lupi sfugga di mano e che si riducano le attività di pascolo. I danni causati da questo grande predatore sono infatti superiori a quelli causati dall’orso.

Lucia Maestri (Pd)

Pat in Trento Risesolo dopouna valutazioneMaestri chiede quale indirizzo la Giunta intende dare alla nuova di-rigenza dell’associazione Trento Rise, e se intende modificare ulte-riormente la convenzione in modo da predisporre l’ingresso diretto della Pat tra i soci e quindi nella governance dell’ente.La risposta: L’assessora Ferrari

ha ricordato che nel 2014 è stato fatto un taglio di 16 milioni, circa il 20%, del bilancio della società, indicando gli obiettivi, indirizzan-

doli soprattut-to al supporto alle imprese. Si comincia, quindi, a di-segnare una governance più incisiva e con rafforza-mento della

Pat sugli organi direttivi. Ci sarà, ha detto inoltre, una revisione del-la convenzione da parte del nuo-vo cda che verrà sottoposta alla Giunta. Si sta valutando il ruolo di Trento Rise per un eventuale riposizionamento della società. In seguito all’esito della valutazione finale la Pat deciderà se avere o no un ruolo diretto in Trento Rise. La replica: Soddisfatta la consi-gliera Maestri. Trento Rise ha già avuto direttive dall’assessora ed è un bene che la Pat decida se parte-cipare o no in Trento Rise venga fatta dopo una valutazione.

Giuseppe Detomas (Ual)

Mediazionefamiliare anche in val di Fassa Dal momento che i residenti in val di Fassa, per poter usufruire del

servizio di mediazione familiare previsto nell’ambito delle attività socio-assistenziali finanziate dalla Provincia, devono rivolgersi alla Comunità della val di Fiemme, Detomas chiede alla Giunta in che modo si giustificano le 12 ore men-sili previste dalle Linee d’indirizzo 2014 per lo sportello di mediazio-ne familiare in questo territorio.La risposta: L’assessora Borgono-vo Re ha segnalato che nel marzo 2010 era stata stipulata una con-venzione tra gli allor a comprensori della val di Fiemme e della val di Fassa per assicurare che il servizio di mediazione familiare sarebbe stato offerto dal primo alla secon-da. Oggi le due comunità stanno cercando nuove modalità di eroga-zione del ser-vizio inseren-do all’interno delle struttu-re del Comun General de Fascia il ser-vizio di me-diazione fa-miliare, alla luce della crescente necessità delle persone di accedervi. La Provincia confida che questo porti alle con-clusioni che Detomas si augura.La replica: Detomas si è dichia-rato soddisfatto sottolineando che gli operatori dovrebbero garantire questo servizio laddove può effet-tivamente essere fruirto vista la sua fondamentale importanza per le famiglie anche delle “periferie”.

Gianpiero Passamani (Upt)

Profughi a San Vito?Non è veroPassamani chiede se sia fondata l’ipotesi di collocare 200 nuovi profughi a San Vito di Pergine e, in caso contrario, se la Giunta in-tenda valorizzare il complesso di San Patrignano con l’acquisto e la riqualificazione della struttura in un prossimo futuro.La risposta: L’assessora Borgo-novo Re ha affermato che la notizia era di stampa e non ha alcun fon-damento. La struttura che ospita-va San Patrignano non è destinata ad accogliere migranti, né la Pat

ha intenzione di acquisirla a nessun titolo. Le preoccu-pazioni non sono accetta-bili perché, ha detto l’asses-sora, il dovere

dell’accoglienza è un dovere. Ci sarà comunque la necessità, ha aggiunto, di individuare una strut-tura ma non siamo ancora in grado di farlo. I migranti, attualmente, vengono accolti in realtà perlopiù private, come a Isera, che accolgo-no gruppi di 20 persone. La replica: Passamani ha det-to che la sua preoccupazione era quella che ci fosse una concentra-zione in un piccolo paese. Una so-luzione va cercata, ma non in una piccola comunità.

Claudio Cia, (Civica trentina)

Minibus a idrogenoquali vantaggi?Visto il fallimento dell’introdu-zione in val di Fiemme dei due minibus a idrogeno, costati oltre 1,5 milioni di euro ciascuno (oltre al distributore smantellato, costato 1,4 milioni di euro) che pare siano ora destinati a Rovereto nel quadro di un bando europeo che assegna 28 milioni di euro a soggetti pub-blici e privati disposti a metterne sul piatto altrettanti, Cia vuole sa-pere dalla Giunta quali vantaggi di ritiene di poter portare alla co-munità della città della quercia e come si giustifica, in termini di effettivi miglioramenti del servizio pubblico a Rovereto, un esborso di 28 milioni.La risposta: l’assessore Gilmozzi ha ricordato che l’introduzione dei veicoli a idrogeno è stata una spe-rimentazione per un’area di mon-tagna che ha avuto esiti senz’al-tro positivi ed è costata 250 mila euro e non un milione e mezzo. I

costi che pe-rò occorreva sostenere per passare dalla sperimenta-zione alla re-alizzazione definitiva del progetto han-no indotto a

sospendere il progetto per dare ad esso una strutturazione soli-da coinvolgendo anche l’A22 e FBK. Per questo si è pensato a tra-sferire il progetto a Rovereto. La Provincia ha presentato domanda all’Uione europea che mette a di-sposizione 28 milioni di euro per progetti innovativi come questo. “E noi – ha aggiunto Gilmozzi – ci attendiamo una risposta afferma-tiva”. L’impianto fisso a idrogeno sarà fornito dall’A22 a Rovereto e servirà mezzi che costeranno me-no e potranno coprire una fascia impostante della zona di Rovereto.

La replica: Cia si è dichiarato in-soddisfatto perché i minibus in val di Fiemme sono rimasti inutilizzati e i 28 milioni che dovranno essere messi sul piatto da enti pubblici e privati per ottenere il finanzia-mento europeo potrebbero essere meglio utilizzati per l’acquisto di autobus a metano.

Claudio Civettini (Civica Trentina)

Gassificatoreè un progettodei privatiA proposito del progetto del gassi-ficatore di Mori, Civettini chiede quando è partita l’elaborazione di quest’ipotesi, di cui secondo il consigliere nessuno sapeva nul-la, con la collaborazione di quali uffici della Pat, con quali cono-scenze dell’assessore provinciale e dei sindaci di Mori e Rovereto, con quali ragioni, confronti tecni-ci e concorrenziali. Chiede infine quale sia il ruolo di Vittorio Prodi.La risposta: L’assessore Gilmozzi ha detto che la Pat è stata informata nel 2014 di un’iniziativa industria-le da una ditta innovativa per dif-fondere una tecnologia da vendere sul mercato. Iniziativa lecita, ha detto, alla quale la Pat ha fornito solo informazioni. Non c’è alcuna compartecipazione della Pat o col-laborazione nell’elaborazione del progetto. L’assessore ha detto di non essere in grado di dare risposte sul perché la società abbia scelto quel territorio e il professor Pro-di. La Pat, ha aggiunto, sottoporrà l’iniziativa al Via ma non ci si pro-porrà nei confronti dell’iniziativa in maniera ideologica. La replica: Civettini ha detto di essere sconcertato e si è rivolto soprattutto a Olivi, come assesso-re all’industria. Alla presentazione del progetto, ha affermato, è stato detto che la Pat ha chiesto di inse-rire nella tabella del gassificatore anche il rifiuto umido. C’è stato addirittura un incontro in Pat nel quale è stata chiesta l’esclusione di

questa ipotesi. Si tratta di un insediamento di un proget-to tale e qua-le a quello di Trento, contro il quale la po-polazione si è ribellata. “So-

no esterrefatto! – ha detto – Vedre-mo se è vero che uffici, sindaci di Mori e Rovereto, l’assessore Olivi non ne sanno nulla”.

Mario Tonina (Upt)

Per il lupomonitoraggiogeneticoTonina chiede alla Giunta quale azioni intende adottare per tutelare gli allevatori dal lupo e di limitare i danni causati loro da questi gran-di predatori. Ancora, vuole sapere se sono state introdotte misure di prevenzione e di coinvolgimento di tutti i soggetti interessati per scongiurare il degenerare della situazione.La risposta: l’assessore Dallapic-cola ha ricordato che la Provincia ha già messo in campo numerose iniziative. Il lupo è effettivamente grado di incidere pesantemente

sulle attività zootecniche e per questo la Pat ha deciso di avviare un monitorag-gio genetico che permette di conoscere

Rodolfo Borga (Civica trentina)

Anno aggiuntivoalle maternevia nel 2016Borga vuole conoscere le ragioni che hanno indotto la Giunta a to-gliere alle famiglie dei bambini nati dal 1° settembre al 31 dicembre, la possibilità di prevedere un anno ag-giuntivo di permanenza nella scuo-la materna per i loro figli. Chiede anche per quanti bambini oggi è prevista l’opportunità di posticipa-re di un anno l’ingresso alla scuo-la elementare, perché l’ese-cutivo ha de-ciso di inter-venire in tal senso ad an-no scolastico già avviato mettendo in difficoltà le famiglie, e se non ritenga opportu-no rivedere la scelta, quantomeno rinviandola al prossimo anno per permettere di condurre a termine i percorsi educativi già avviati.La risposta: L’assessore Olivi ha detto che le modifiche, per l’ade-guamento alle legge statale, sa-ranno applicate il prossimo an-no. Mentre i bambini con bisogni educativi speciali, in età scolare, avranno comunque la possibilità di rimanere per non più anno nelle materne, nel caso di gravi handicap per due anni. Una normativa che si continuerà ad applicare. La replica: Borga ha detto che va subito mandata una circolare espli-cativa perché nelle scuole risul-ta l’opposto da quanto affermato dall’assessore. Ma ha sottolineato che la possibilità di permanenza di un anno in più riguarda anche bam-bini nati in alcuni periodi dell’anno e non solo quelli con bisogno edu-cativi speciali.

Gianfranco Zanon (Progetto trentino)

Mercatone Unotimori della Patper i postiZanon chiede notizie circa la grave situazione di crisi in cui versa oggi Mercatone Uno, anche alla luce dell’assemblea sindacale convoca-ta. Quali contatti siano stati avviati dalla Giunta con l’azienda e quali strategie si intendano attuare per la salvaguardia dei 53 posti di lavoro della sede di S. Michele all’Adige, i cui dipendenti non sono ancora stati coinvolti nei piani di mobilità.La risposta: Il vicepresidente Oli-

QUESTIONLe interrogazioni a risposta immediata

Le question time discusse nella sessione di febbraio: dalla tassa di soggiorno, agli ospedali di Cavalese e Rovereto

LA RISPOSTA

I lavoratori precari in Provincia sono 89Negli enti strumentali sono a quota 171

I precari, cioè i lavoratori a tempo determinato, in Provincia sono 89, mentre quelli “fissi” sono 4371. Questo per rimanere alla sola struttura della Pat, escludendo dal conto il personale docente della scuola, dell’ex Istituto agrario di S.Michele e il per-sonale Ata. Per quanto riguarda invece le istituzioni culturali della Provincia, Mart, Muse, Accademia della montagna, Museo storico, Fbk, Mach, Fonda-zione Degasperi e Fondazione Demarchi i precari sono 171 e quelli stabili 721. Il numero più alto di contratti a termine spetta all’Fbk che ne ha 100 con-tro 207 fissi; seguito dal Mach (51 e 375 a tempo indeterminato); il Muse (11 precari e 71 stabili); e il Mart (6 a termine e 49 fissi); il Museo storico ha 2 lavoratori con contratto a tempo determinato e 18 a tempo indeterminato. Questi dati sono contenuti nella risposta data dal Presidente della Pat, Ugo Rossi, ad un interrogazione di Claudio Civettini della Civica Trentina. “Allo stato attuale – conclude la sua risposta Rossi – non sono previsti interventi normativi per stabilizzare il personale precario”.

di Ugo Rossi a Claudio Civettini (Civica Trentina)

Page 25: €¦ · cronache 234 ANNO XXXVII - NUMERO 2 - FEBBRAIO-MARZO 2015 Periodico di documentazione e informazione sull’attività politico-legislativa del Consiglio della Provincia Autonoma

234 P A G I N A

25C R O N A C H Ef e b b r a i o - m a r z o 2 0 1 5

di un primario a capo del reparto e se sarà assicurato l’attuale assetto del laboratorio di biochimica e mi-crobiologia h24, immunoematolo-gia e il centro trasfusionale h24 e la farmacia.La risposta: L’assessora Borgo-novo Re ha ricordato che la scelta di fondo è quella di ridurre il fra-zionamento delle funzioni e quindi Oculistica di Trento e Rovereto so-no confluite in un’unità operativa multizonale con sede istituzionale a Rovereto e una sede operativa a Trento. Per Anatomia patologi-ca si prevede il superamen-to delle unità operative di Trento e Ro-vereto con l’istituzione di un’unità multizonale a Trento ma col mantenimento dell’operatività a Rovereto. Tutti i servizi verran-no garantiti indipendentemente dal primario, come avviene per gastroenterologia, chirurgia va-scolare, nefrologia e emodialisi, immunoematologia, trasfusione, dermatologia, urologia, oculistica. Diagnostica radiologica sulle 24 ore non verrà toccata, mentre dia-gnostica senologica, non essendo un servizio a carattere d’urgenza, non verrà estesa sulle 24 ore. Su riabilitazione neurologica, l’asses-sora ha ricordato, che i posti letto disponibili in Trentino superano i

Stop ai prestiti d’onor e. Rurali, la Pat media

logica di rete. Non solo per spen-ding review, ha concluso, ma per assicurare ai cittadini prestazioni tempestive e di elevata qualità. La replica: Una risposta che non ha condiviso De Godenz. L’azien-da poteva partire con la sostituzio-ne del primario senza ordini del giorno approvati dall’Aula. Inoltre, si era detto che si poteva trovare una sostituzione interna. Non c’è la volontà politica, ha detto il consi-gliere UpT, di considerare le diffi-coltà dei territori. Il dialogo è molto sordo e non c’è la voglia di imporre l’Autonomia che noi chiediamo. Ci sono mille situazioni a noi vi-cine che non rispetto gli standard di cui ha parlato l’assessore. Una risposta inaaccettabile.

Giacomo Bezzi (FI)

Curve delle Cappelle, lavorifino ad ottobreRicordando che nel 2013 erano stati avviati i lavori di sistema-zione delle curve delle Cappelle, lungo la statale 42 nei pressi di Cles in direzione val di Sole, Bezzi chiede come mai il cantiere delle Cappelle si trova in una situazione di semiparalisi e se è necessario attendere le prossime elezioni per registrare uno stato di avanzamen-to dei lavori.La risposta: L’assessore Gilmoz-

zi ha ricordato che l’ultimazione dell’opera era prevista per il 16 luglio 2015, con 690 giorni di la-voro. Il contratto prevedeva anche

84 giorni di sospensione che sono pe-rò aumentati a causa del-le prolunga-te condizioni di maltempo dell’anno scor-so. Per questo

la conclusione dei lavoro slitterà ai primi di ottobre del 2015. Nel replicare all’assessore Bezzi ha commentato: “Speriamo che il maltempo non causi ulteriori spo-stamenti in avanti della conclusio-ne dei lavori”.

Maurizio Fugatti (Lega)

Roveretol’ospedale si riorganizzaConsiderata l’ipotesi di un depo-tenziamento dell’ospedale di Ro-vereto, Fugatti chiede se presso il S. Maria del Carmine continue-ranno a svolgersi la riabilitazione neurologica, anatomia patologica, radiologia h24 e diagnostica mam-mografica h24. Per quanto riguar-da quest’ultima e anatomia pato-logica, Fugatti vuole sapere inoltre se sia garantita la presenza costante

vi ha evidenziato che tra la situa-zione del gruppo e quella del punto vendita di S. Michele risulta una significativa differenza di redditi-vità e non c’è una crisi che sta col-pendo questa situazione specifica, che ha buone performance, ma una crisi generale dell’azienda che sta contaminando anche le sedi perife-riche. “Ho comunque già avviato i contatti con il direttore, l’azienda e i lavoratori e giovedì alle 14.30

vi sarà un pri-mo incontro ufficiale con Merca tone Uno e le rap-presentanze dei lavoratori per avere noti-zie sia sull’an-damento del

gruppo sia sul pagamento degli stipendi arretrati di questi 52 di-pendenti trentini.La replica: Zanon ha suggerito di cercare di capire quali attività potrebbero permettere di tenere aperto quel punto vendita attiran-do nuovi investitori in quell’area soprattutto per garantire il posto di lavoro agli attuali dipendenti.

Piero De Godenz (Upt)

Cavalese, per il primariosi deve attendereDe Godenz, a proposito dell’im-pegno affidato dal Consiglio alla Giunta in dicembre di procedere con urgenza alla sostituzione del primario di ginecologia e ostetri-cia dell’ospedale di Cavalese ap-pena posto a riposo, chiede a che

punto è l’iter della sostitu-zione, quando entrerà in ser-vizio, e come intende ope-rare la Giunta affinché i ser-vizi sanitari prestati oggi

negli ospedali periferici riman-gano anche in futuro senza subire drastici tagli o ridimensionamenti.La risposta: I punti nascita, ha di nuovo ricordato l’assessore Bor-gonovo Re, vanno adeguati ai pa-rametri di sicurezza. Per quanto riguarda il primario la direzione dell’Azienda sanitaria ha predispo-sto il bando e il concorso verrà in-detto la prossima settimana. Ma, ha aggiunto l’assessore, non si posso-no avere certezze sulla data di presa di servizio del nuovo primario. Per quanto riguarda i servizi sanitari territoriali, la Giunta ha definito il riordino dei presidi secondo una

parametri nazionali e che villa Ro-sa obbliga ad un ripensamento che interessa anche Rovereto e Arco. Comunque , a Rovereto verrà assi-curata la riabilitazione dei pazienti in fase acuta.La replica: Il consigliere s’è det-to preoccupato per i chiari di luna che si stanno manifestando per l’ospedale di Rovereto ed ha stig-matizzato il fatto che la Giunta non rispetta gli ordini del giorno votati dal Consiglio.

Walter Viola (Progetto trentino)

Tassa soggiornoil regolamentoè in vista A proposito della tassa di soggior-no introdotta in Trentino dall’ulti-ma legge finanziaria provinciale, Viola chiede che fine abbia fatto l’impegno della Giunta di arrivare a un accordo con le associazioni degli operatori del turismo Asat e Unat per “lenire” la nuova impo-sta, a che punto sia l’applicazione della tassa e quali siano gli atti con cui si è dato corso alle previsioni della legge finanziaria approvata il mese scorso, in particolare laddove prefigura il coinvolgimento delle associazioni di categoria.La risposta: L’assessore Dalla-piccola ha detto che la tassa di sog-giorno “è stata accompagnata da una continua concertazione con i rappresentanti delle associazioni di categoria per definire un percorso che comprendeva anche un’ipotesi di regolamento della norma”. “In realtà – ha proseguito l’assessore – i contenuti di quest’ipo-tesi di regola-mento sono noti alle as-sociazioni a partire dall’e-state scorsa e la Giunta ne darà evidenza pubblica al più presto”. In tal modo “saranno precisate le modalità di raccolta della tassa e l’utilizzo dei fondi sul territorio a favore della promozione degli albergatori. Sen-za il consenso degli albergatori – ha aggiunto Dallapiccola – noi non ci possiamo muovere”. Quanto alla lamentata esclusione dal pagamen-to dei proprietari di appartamenti privati, Dallapiccola ha precisato che “si tratta di alloggi non esplici-tamente utilizzati a scopo turistico. Chi invece come operatore com-merciale affitta appartamenti dovrà pagare la tassa”. Infine le sanzioni “sono state inasprite per coloro i quali affittino appartamenti a scopo turistico senza dichiararlo”.La replica: Viola si è dichiarato non del tutto soddisfatto perché è già passato un mese dall’approva-zione della norma e ne restano altri due per l’applicazione. “Poiché la norma dovrebbe trovare attuazio-ne a partire dal primo maggio, il tempo stringe e ci vuole certezza specialmente se si parla di tasse. Vanno quindi esplicitate subito le scelte che si vogliono adottare perché il momento attuale è già difficile e per questo è altamen-te problematico introdurre nuovi balzelli. Se poi non c’è una col-laborazione chiara tra Provincia e operatori, c’è una questione di metodo per arrivare all’applica-zione dell’imposta”. Il sistema parlamentare in Francia è nato per l’applicazione delle regole fiscali e la maggior parte dei governi sono caduti su questo.

Luca Zeni (Pd)

Prestiti d’onore:non funzionanomeglio rivederliZeni ha chiesto quali misure sia-no rimaste in campo per favorire

la formazione dei giovani, quan-to costava il finanziamento del bando relativo ai prestiti d’onore (considerando che in ballo ci sono solo gli interessi perché il capitali prestato doveva essere restituito), e se e quando verrà ripristinato questo strumento di aiuto per la formazione. La risposta: Olivi, a nome del Presidente Rossi, ha detto che nel tempo si è dimostrato che gli stu-denti meritevoli si iscrivono anche senza incentivi all’Università, e che questi ultimi si sovrapponeva-no ad altre iniziative. Per il prestito di onore dal 2007 al 2014 sono sta-ti erogati 9 milioni a 662 studenti e, finora, è rientrato un milione e 470 mila euro, il 18% . Ci so-no difficoltà nei rientri (21 posizioni per 294 mila euro sono risulta-te inesigibili) da parte del-le famiglie e degli studenti stranieri. Le misure del fondo, ha detto Olivi, sono state sospese, quindi, per la sovrapposizione con altre misu-re, per la loro scarsa incisività, e per la loro incidenza sulla finanza pubblica, viste le difficoltà delle famiglie di rientrare. Per questi motivi, ha concluso Olivi, è stata avviata una riflessione su queste misure anche in attesa del decreto del Governo. La replica: Zeni ha detto di essere negativamente stupito dalla rispo-sta. Ci riempiamo la bocca sulla necessità di investire sulle risorse umane e poi, dire che i meritevoli vanno avanti a prescindere e dire che per i prestiti d’onore ci sono difficoltà risulta evidente la con-traddizione. Se il 18% fa fatica a rientrare sui prestiti d’onore vedia-mo cosa fare, ma secondo questa logica si dovrebbero tagliare anche i finanziamenti alle imprese visto che fanno fatica a rientrare.

Massimo Fasanelli (Gruppo misto)

Casse rurali:la Pat mediaper il contratto Visto l’intervento di Federcasse di Roma che ha disposto la cancel-lazione del contratto integrativo provinciale per i dipendenti delle casse rurali del Trentino allo scopo di imporre una disciplina omoge-nea per tutto il territorio nazionale, Fasanelli vuole sapere quali azio-ni la Giunta abbia messo in atto in questa trattativa per salvaguardare l’autonomia delle casse rurali. La risposta: L’assessore Mellarini ha ricordato che il 23 gennaio che è stato trovato un accordo per avvia-re un tavole negoziale tra le parti. Le parti si sono impegnate ad indi-viduare solu-zioni condivi-se entro il 31 marzo 2015 con una ca-bina di regia per monitora-re l’andamen-to del sistema con attenzio-ne alle criticità. Si è concordato anche di trovare nuovi strumenti contrattuali per tutelare i lavorato-ri. Questo in assoluta autonomia. La Provincia segue l’evoluzione di questa contrattazione che dovrà salvaguardare i lavoratori.La replica: Fasanelli si è dichia-rato parzialmente soddisfatto della risposta, perché anche se l’inter-vento della Provincia non è stato richiesto, occorre ugualmente in-tervenire. Fasanelli ha poi citato un’intervista all’economista Sa-pelli che ha criticato duramente la posizione del governo sulle banche popolari per le gravi conseguenze che ne deriveranno per il mondo cooperativo.

QUESTIONLe interrogazioni a risposta immediata

Le question time discusse nella sessione di febbraio: dalla tassa di soggiorno, agli ospedali di Cavalese e Rovereto

LA RISPOSTA

Per l’ex Panorama di Sardagnac’è l’ipotesi Casa di accoglienza alla vita

L’assessore Mauro Gilmozzi, rispondendo a un’interrogazio-ne della consigliera Lucia Maestri (Pd), ha affermato che la Giunta provinciale sta valutando ipotesi di riutilizzo dell’im-mobile ‘Ex Centro Congressi Panorama di Sardagna di Tren-to’ nell’ambito del settore delle politiche sociali”. Gilmozzi ha ricordato che già l’estate scorsa si era parlato della dispo-nibilità della struttura di Sardagna per fini socio-assistenziali, facendo specifico riferimento alle esigenze dell’Associazione Casa di Accoglienza alla Vita padre Angelo. L’ipotesi non aveva incontrato alcuna obiezione anche da parte dell’as-sessore ai lavori pubblici e patrimonio del Comune di Trento Italo Gilmozzi. Nella sua risposta a Maestri l’assessore Mauro Gilmozzi precisa che “la destinazione d’uso non è ancora de-finita, ma il suo utilizzo per servizi socio-assitenziali permet-terebbe un contenimento della spesa di gestione a carico del settore. La proposta dell’assessorato provinciale è di riunire in un’unica struttura i vari servizi di tipo residenziale offerti dall’Associazione Casa di Accoglienza alla Vita padre Angelo (servizi rivolti in particolare a donne con figli minori), che da tempo cerca per questo una sede di ampie dimensioni. In que-sti giorni, ha concluso l’assessore, i tecnici stanno verificando quali lavori di manutenzione sono necessari.

di Mauro Gilmozzi a Lucia Maestri (Pd)

Page 26: €¦ · cronache 234 ANNO XXXVII - NUMERO 2 - FEBBRAIO-MARZO 2015 Periodico di documentazione e informazione sull’attività politico-legislativa del Consiglio della Provincia Autonoma

234C R O N A C H Ef e b b r a i o - m a r z o 2 0 1 5

P A G I N A

26

Dirigenti Pat, c’è l’ok alla riformaI “gradi”potranno essere revocati

Scuole musicali, una propostaper migliorarne l’offerta e la qualità

cia “siano effettuate nel rispetto dei principi costituzionali di pubblicità, trasparenza, imparzialità previsti per l’accesso al pubblico impiego”.

Per i dirigenti arriva l’alboNella discussione dei 41 articoli del ddl e di alcuni emendamenti i consiglieri hanno per lo più chiesto e ottenuto chiarimenti ai dirigenti e al presidente Rossi in merito alle norme riguardanti le principali no-vità della legge, come l’istituzione dell’albo dei dirigenti, la loro valu-tazione, il fabbisogno e il recluta-mento di queste figure (non esiste-ranno più i “sostituti dirigenti” ma dirigenti ad interim in attesa dell’e-sito dei concorsi), il conferimento degli incarichi dirigenziali, la valo-

rizzazione della professionalità del personale in servizio.

La dichiarazioni di voto.Prima del voto il presidente Ros-si ha ringraziato i capigruppo per aver accordato il percorso d’ur-genza a questo ddl, e i consiglieri della Commissione per la rapidità dell’esame. “Questo – ha aggiunto – è un primo trassello dello sforzo di ammodernamento che la nostra pubblica amministrazione deve fa-re”. “Questa legge – ha proseguito Rossi – non è rivoluzionaria ma cerca comunque di introdurre dei principi innovativi che faticano a farsi strada a livello nazionale viste le resistenze che un ddl su questo te-ma sta incontrando nella Commis-

sione affari costituzionali”. Rossi ha ringraziato anche la dirigenza provinciale per aver contribuito ad elaborare un testo che comunque rappresenta una sfida. Borga: si va nella giusta direzione.Borga (Civica) ha osservato che in effetti il percorso va in una direzio-ne sentita da molti anche se molto dipenderà da come verranno appli-cate le nuove norme. E ha sottoline-ato che se si vuole premiare il meri-to bisogna anche entrare nell’ottica di una certa discrezionalità lasciata alla politica pur sapendo che, come hanno evidenziato i sindacati, que-sta potrebbe condizionare indebita-mente la pubblica amministrazione. “Tuttavia – ha osservato Borga – se si teme la discrezionalità non ci si può poi lamentare che le cose siano troppo ingessate”.

Kaswalder: si modernizza la di-rigenza.Anche per Kaswalder (Patt) “si va verso la modernizzazione della di-rigenza premiando chi lavora e que-sto è giusto”. A suo avviso “spetterà al nucleo di valutazione indicare chi va premiato nella misura in cui risponderà alle attese e ai diritti dei cittadini”.

Simoni: serve una riforma anche per i dirigenti degli enti locali.Simoni ha motivato l’astensione di Progetto Trentino con il ricono-scimento del passo avanti rappre-sentato da questo ddl. Per Simoni anche la dirigenza degli enti locali andrebbe riordinata e il percorso intrapreso oggi apre la strada an-che alla riforma di quel comparto. “Giusto chiedere trasparenza al-

la pubblica amministrazione – ha concluso Simoni – ma garantendo l’equilibrio con l’esigenza di ve-dere attuati processi decisionali e programmi politici”.

Passamani: una risposta ai cit-tadini.Passamani (Upt) ha motivato il con-vinto voto favorevole del proprio gruppo con lo spirito costruttivo dimostrato dalla dirigenza provin-ciale nel mettersi in discussione per favorire un cambiamento nell’otti-ca della valorizzazione delle risorse umane e dell’efficienza dell’ammi-nistrazione provinciale. “Questa nuova legge – ha osservato – è una risposta forte e un bel segnale dato ai cittadini”.

Fugatti: valuteremo attentamen-te il testo in Aula.Fugatti (Lega) ha riconosciuto che questa era una materia sulla quale occorreva intervenire. L’astensio-ne della Lega, ha spiegato, è quindi solo funzionale ad un’attenta valu-tazione del testo in vista di eventuali emendamenti da presentare in aula.

Zeni: serve equilibrio tra politica e amministrazione.Zeni (Pd) ha ricordato che il nostro non è uno spoil system all’ameri-cana e che occorre cercare sempre un equilibrio nella pubblica ammi-nistrazione tra la necessaria impar-zialità della dirigenza e il ruolo della politica. Bene quindi a suo avviso l’apertura a forme di flessibilità che permettano di essere più dinamici, ma riconoscendo il vero valore del-le persone al di là delle loro affinità politiche.

scuole istituendo un tavolo di la-voro comune anche per arrivare a uniformare le tariffe d’ingresso delle famiglie, a tagliare alcuni costi e a condividere determinati servizi. Secondo: inserire nella scuole dell’obbligo l’insegna-mento della musica e del canto, tenuto conto del gran numero di bande e cori presenti in Trentino, magari coinvolgendo anche que-sti gruppi nell’attività didattica. Terzo: rivedere i rapporti con il Conservatorio come centro di ec-cellenza per lo studio e l’insegna-mento della musica. Filippo Degasperi del M5s, firma-tario dell’altro ddl (il 54), ha detto di condividere con De Godenz sia il riconoscimento dell’impor-tanza delle scuole musicali sia alcune proposte, come la neces-sità di definire nuovi rapporti con il Conservatorio, ma soprattutto l’obiettivo di dare a questi isti-tuti una rappresentanza unitaria. Secondo Degasperi, visto che la Provincia accorda ogni anno 5 milioni di euro alle scuole musica-li, dovrebbe da un lato prevedere per legge una loro rappresentanza unitaria per avere un solo interlo-cutore, dall’altro esigere da questi istituti il rispetto di alcune regole di trasparenza sia nell’utilizzo

La prima Commissione, presieduta da Luca Zeni, ha approvato, nei giorni scorsi, il disegno di legge 66 proposto dal presidente della Giun-ta Ugo Rossi sul riordino della dirigenza della Provincia. Hanno votato a favore Zeni e Mattia Civico del Pd, Passamani dell’Upt e Walter Kaswalder del Patt, mentre le minoranze, pur

non contrarie in linea di principio ma riservan-dosi la possibilità di presentare emendamenti in aula, si sono astenute con Rodolfo Borga (Civica trentina), Marino Simoni (Progetto trentino) e Maurizio Fugatti (Lega). Il testo, al quale i capi-gruppo hanno accordato la procedura d’urgen-za richiesta dalla Giunta, approderà in aula a

fine marzo per l’esame conclusivo. Emendamen-ti tecnici della Giunta. Civico chiede garanzie. La prima Commissione ha accolto i 12 emen-damenti, quasi esclusivamente tecnici del pre-sidente Rossi, e quello di Mattia Civico del Pd per assicurare che le procedure selettive del personale degli enti strumentali della Provin-

Un forte riequilibrio a favore del “sociale” che nel testo originario del prov-vedimento appariva troppo assoggettato al mondo della sanità. Si può riassu-mere così il senso degli emendamenti al ddl 56, votati dalla Quarta Commis-sione, presieduta da Giuseppe Detomas (Ual) proposti dall’assessora Donata Borgonovo Re. Un cambio di impostazione del Piano provinciale per la salute, all’interno del quale si inseriranno anche gli interventi attuativi della legge sulle politiche sociali. Nel testo approvato dalla Quarta Commissione, sono

Un testo unificato in cui confluiscano due disegni di legge che puntano a rendere più omogenea, trasparente e di qualità l’offerta delle 13 scuole musicali del Trentino. Un testo che per modificare le norme dedicate al settore nella legge sulle attività culturali, dovrà anche tener conto delle osservazioni dei soggetti direttamente coinvolti e interessati. Questo l’obiettivo che la V Commissione ha condiviso con Pietro de Godenz (Upt) e Filippo Degasperi (M5s), firmatari delle due proposte, e l’as-sessore alla cultura Tiziano Mellarini. La Commissione, presieduta da

Lucia Maestri (Pd) ha ascoltato il 26 febbraio tutte le scuole musicali invitate alla seduta con il loro coordinamento, poi il Conservatorio per le necessarie interazioni da attivare con questi istituti, e infine la Federazione dei corpi bandistici e il Consiglio delle autonomie locali.Nell’illustrare le finalità del suo ddl (il 34), Pietro De Godenz (Upt) ha spiegato che la proposta di sostituire completamente l’articolo 19 della normativa sulle attività culturali in materia di scuole musicali ha tre obiettivi. Primo: creare una rappresentanza unitaria delle 13

PRIMA Presidente Luca Zeni

QUINTA Presidente Lucia Maestri

Passo avanti per il Pi ano della salutepiù importanza all’ aspetto sociale

le proposte correttive ad un ddl che, in primo momento, è sem-brato, e non solo dall’opposizione, troppo sbilanciato verso la struttura della sanità. Critiche che, in particolar modo, sono emerse dalle associazioni di volontariato e dagli operatori del settore sociosanitario durante le audizioni. Decisivo per il via libera al ddl il voto con valore doppio, come stabilisce il regolamento, del presidente Detomas che, assente in quel momento Plotegher, si è aggiunto a quelli dei colleghi di maggioranza Lozzer (Patt) e De Godenz (Upt). Contro il ddl della Giunta si sono invece espressi Viola e Zanon di Pt insieme a Cia di Civica Trentina. Le principali novità introdotte con gli emendamenti.Una Consulta provinciale per le politiche sociali darà voce alle associazioni di volontariato e alle organizzazioni delle profes-sioni che operano nel settore sociale nella fase di definizione Piano per la salute. Questa una delle più importanti modifiche che, su proposta di Walter Viola di Progetto Trentino, sono state condivise dall’assessora Borgonovo Re e recepite nel disegno di legge 56 che disciplina il Piano provinciale per la salute. Nel ddl, che modifica le leggi 13 del 2007 sul welfare e la riforma sanitaria del 2010, è stata accolta anche un’altra modifica di Viola che prevede, nella fase di elaborazione del Piano provinciale per la salute, “la partecipazione della collet-tività e dei portatori di interesse sociale, economico, ambien-tale e sanitario anche per acquisire proposte e indicazioni”. Ancora, il Programma sociale provinciale e non più i singoli atti di programmazione in materia sociale (come prevedeva la versione originaria del ddl), costituirà lo strumento princi-pale della programmazione di medio periodo delle politiche sociali.Altre novità apportate al testo con gli emendamenti: il Piano provinciale per la salute non è più disciplinato dalla legge provinciale sulla tutela della salute del 2010 bensì dalla legge sulle politiche sociali del 2007; tra i soggetti che dovranno presentare osservazioni e proposte di modifica in merito al Piano per la salute, vi sarà anche la Consulta provinciale per la salute; il Programma sanitario e socio-sanitario provinciale costituisce lo strumento principale della programmazione di medio periodo delle politiche sanitarie e sociosanitarie; viene disciplinata la procedura di acquisizione dei pareri dei soggetti interessati e formalizzato il fatto che il Programma sanitario e sociosanitario sia approvato dalla Giunta previo parere del Consiglio delle autonomie locali e della commissione consi-liare competente. Il Programma avrà durata quinquennale ma potrà essere aggiornato

QUARTA Presidente Giuseppe Detomas

delle risorse sia nel reclutamento e nella gestione degli insegnanti. Attualmente il reclutamento dei docenti di queste scuole musi-cali, che hanno natura privata, non è soggetto né a controlli né a verifiche. Con il suo ddl Dega-speri propone allora di definire dei criteri di reclutamento come i titoli di studio, anche per garan-tire più maggiore trasparenza nei confronti dell’utenza. L’assessore Mellarini ha ricordato che la di-pendenza del Conservatorio dal settore dell’università e non della scuola complica i rapporti con gli

istituti musicali privati. Rispetto ai due ddl Mellarini ha sottolineato che già esiste una rappresentanza unitaria delle 13 scuole musicali, da lui fortemente voluta anche per dare alla Provincia un interlocuto-re in questo settore. Sulle questio-ni dell’assunzione e della gestione del personale, per Mellarini il te-ma è delicato perché la Provincia non può entrare nel merito delle scelte di scuole musicali private. Anche perché gli stessi contratti degli insegnanti sono diversi. Tut-tavia l’assessore ha riconosciuto la necessità di individuare in legge

per esigenze di razionalizzazione si cerchi di far convergere i ddl in un testo unificato, sia le preoccu-pazioni di Viola. Per Simoni (PT) la formazione musicale dovrebbe essere garantita nelle scuole a tut-ti i ragazzi, mentre oggi è esclusa dalle materie curriculari, per cui questa disciplina rischia di esse-re appannaggio di un’elite. A suo giudizio va anche approfondito e strutturato meglio il rapporto delle scuole musicali con gli enti locali per evitare forti disomoge-neità nei territori della provincia. Anche per Lucia Maestri (Pd) musica e storia dell’arte dovreb-bero tornare materie curriculari. In questo senso andrebbe propo-sto all’assessore-presidente Rossi di prevedere questi insegnamenti nella scuola trentina. Giusto per Maestri anche valutare la qualità dell’insegnamento nelle 13 scuole musicali. Sia De Godenz che Degasperi han-no dato la loro disponibilità a ten-tare la strada del testo unificato in cui far convergenre i due ddl, senza per questo mettere in discussione il valore del volontariato da cui sono animate le associazioni che gesti-scono le scuole musicali, ma met-tendo esclusivamente a fuoco gli aspetti professionali e gestionali.

LE COMMISSIONILEGISLATIVEa cura di Bruno Zorzi

Le Commissioni permanenti del Consiglio provinciale in questa XV legi-slatura – aperta dal voto dei trentini nello scorso ottobre – sono cinque. Vengono chiamate anche “Commissioni legislative” e di fatto sono una vera e propria “fucina” delle leggi provinciali. Ogni disegno di legge vie-ne infatti assegnato dal Presidente del Consiglio a una di queste Commis-sioni, che provvede in una o più riunioni a esaminare il testo, a discuterlo, a sentire il parere di soggetti qualificati nelle materie in esame (audizioni). Il testo può essere modificato (si dice “emendato”), infine la Commissione può decidere di esprimere un voto, che peraltro non pregiudica in nessun modo quello decisivo rimesso all’assemblea legislativa. Le Commissioni

LE FUCINEDOVE SI PREPARANOLE LEGGI

dei criteri di reclutamento e ge-stione del personale, e l’esigenza di subordinare la concessione di finanziamenti provinciali alla va-lutazione dei risultati raggiunti da queste scuole. Nella discussione, Viola (PT) ha messo in guardia dal rischio che con questo ddl non si arrivi ad una sorta di “provincia-lizzazione” di quest’offerta edu-cativa. Passamani (Upt) ha sottoli-neato che i ddl possono conciliare l’esigenza di unitarietà del sistema con la salvaguardia dell’autono-mia di queste scuole. Detomas (Ual), ha condiviso sia l’idea che

Page 27: €¦ · cronache 234 ANNO XXXVII - NUMERO 2 - FEBBRAIO-MARZO 2015 Periodico di documentazione e informazione sull’attività politico-legislativa del Consiglio della Provincia Autonoma

234 P A G I N A

27C R O N A C H Ef e b b r a i o - m a r z o 2 0 1 5

P A G I N A

27

Tassa di soggiorno, sì al regolamentoma va pagata anche per le terme

lità delle persone, diminuirebbe le “esternalità negative”, riducendo i costi umani causati dagli incidenti ed aumentando i valori degli im-mobili delle aree servite.Il disegno di legge si compone di 22 articoli. In primo luogo i proponenti si sono occupati del piano della mobilità, previsto dalla legge provinciale nel 2000, da elaborare in tempi certi e nel quale introdurre oltre agli aspetti già previsti della viabilità, le carat-teristiche del sistema della mobilità sostenibile, elaborate attraverso un sistema ampiamente partecipato. Alla figura del manager provincia-le della mobilità sarebbe affidata la funzione di promozione e co-ordinamento delle politiche della mobilità e dei progetti, con obiet-tivi misurabili a scadenze regolari. Uno spazio significativo il disegno di legge riserva poi all’informazio-ne, considerata un punto debole del sistema attuale. La proposta incide anche marginalmente sul piano ur-banistico, tenendo conto della mobi-lità sostenibile (posti bici, accanto a quelli auto), nelle regole di organiz-zazione degli spazi di costruzione degli immobili, con riferimento ai parcheggi. A livello finanziario il di-segno di legge prevede di riservare al trasporto pubblico almeno il 5% del bilancio provinciale (oggi il 4%) e in termini assoluti una dotazione

non inferiore ai 200 milioni annui. Si prevede inoltre l’istituzione di un Fondo per la mobilità sosteni-bile, corrispondente al 70% degli stanziamenti investiti in viabilità nell’anno precedente (del valore minimo di 40 milioni). Il trasporto pubblico deve poi essere gratuito (questo passaggio varrebbe 20 mi-lioni di euro), secondo un sistema sperimentato a livello europeo, con effetti immediati sulla diffusione dell’utilizzo dei mezzi pubblici. Secondo il calcolo elaborato dai proponenti, a fronte di 6 o 7 milio-ni di euro di investimento, se solo il 10% a seguito di questa norma passasse al trasporto pubblico lo-cale, il risparmio in termini sanitari sarebbe di circa 15 milioni di euro. “Quella di avere una legge organica sulla mobilità è un’iniziativa oppor-tuna. Possiamo lavorarci, ci sono contenuti interessanti, la proposta contiene obiettivi molto ambiziosi: sul come riuscire a realizzarli e far tornare i conti vedremo di fare degli approfondimenti”. Questa la posi-zione di Mauro Gilmozzi, assessore competente in materia, ha chiesto del tempo per fare le opportune va-lutazioni a livello culturale, tecnico e finanziario. Rilanciando sul fronte dell’informazione, promuovendo un dibattito sul territorio, l’auspicio è quello di trovare una sintesi con-

divisa nella maniera più ampia pos-sibile. La giunta presenterà un testo che possa raccogliere il maggiore consenso possibile.Un approfon-dimento è necessario anche a pa-rere di Claudio Civettini (Civica), purché non diventi l’alibi per non fare nulla. Sarebbero preferibili le modifiche piuttosto che un disegno di legge della Giunta, ha aggiunto, perché va salvaguardata la dignità e la paternità di una proposta che vie-ne dal basso.Nerio Giovanazzi (AT) ha apprezzato molto la proposta, che affronta a suo avviso in modo serio e corretto un tema cruciale, ponendosi anche in una prospettiva di futuro. Massimo Fasanelli (Misto) ha de-finito interessanti e apprezzabili gli obiettivi del disegno di legge. Sulla gratuità, però, ha avanzato qualche

perplessità. Anche Lucia Maestri (PD) ha apprezzato la proposta: un contributo significativo in termini di partecipazione dal basso e di in-novazione nel tema della mobilità. La gratuità del servizio, ha aggiun-to, non è sempre la miglior politica. Lorenzo Ossanna (Patt) ha definito questo un tema importante e condi-visibile ma si è detto scettico sulla totale gratuità.Un tema apprezza-bile, ha osservato Tonina che ha ti-rato le fila degli interventi ponendo l’accento sull’aspetto culturale e sulla necessità di introdurre questi argomenti nell’ambito educativo. proposta può essere senz’altro ac-colta, previo un approfondimento di almeno un paio di mesi .per dare modo ai consiglieri e all’assessore di fare le opportune verifiche.

per i territori che introitano molto e sarà invece più robusta per le aree urbane che forniscono servizi come quelli museali. Giuliani, ricordando che sarebbe stato meglio lasciare una cifra nelle tasche degli alber-gatori per il sostituto d’imposta, ha chiesto perché sono stati esclusi gli appartamenti privati. Zanon (PT), invece, ha chiesto lumi sulla ri-partizione delle cifre perequative. Fasanelli ha ribadito la contrarietà a questa tassa ed ha chiesto infor-mazioni sugli appartamenti. De Godenz (UpT) ha chiesto che ven-gano inseriti tutti gli appartamenti, perché, se la tassa è fatta per servizi, sono i piccoli alberghi e i proprieta-ri degli appartamenti ad averne più bisogno. Tonina (UpT) ha detto di non condividere l’esenzione per chi viene a fare cure termali. Degasperi (5 Stelle), ribadendo il suo no alla

tassa, ha chiesto invece chiarezza sulle scadenze dei versamenti.Dallapiccola ha chiarito che nel caso in cui un’agenzia turistica non dovesse versare la tassa per i suoi clienti, sarà la Pat ad intervenire. Sarebbe invece complicato lascia-re una quota agli alberghi per il sostituto d’imposta. Meglio agire ha detto l’assessore, sul versante

del credito d’imposta. Per quanto riguarda gli appartamenti privati, si tratta di un accordo con l’opposi-zione preso durante la discussione della finanziaria. Inoltre, ha aggiun-to, c’è un problema tecnico: non c’è ancora la possibilità di avere il pol-so reale delle presenze, per questo nella norma è prevista una ricogni-zione dell’entità del mercato degli appartamenti messi a disposizione dai privati. Sulle strutture termali, ha detto Dallapiccola, c’è la dispo-nibilità a toglierle dalle esenzioni, ma si deve passare per il Consiglio perché lo prevede la legge che ha introdotto la tassa di soggiorno. Serve, insomma, un ravvedimento collettivo. Tonina ha chiesto con decisione un impegno concreto sul finanziamento per le Terme di Co-mano, altrimenti non avrebbe vota-to la delibera. L’assessore ha rispo-

sto che nel riparto dei fondi c’è già un finanziamento Pa per Comano. Per il futuro c’è la volontà politica di introdurre la tassa di soggiorno anche per i clienti delle terme ed ha chiesto che la Commissione si esprimesse formalmente perché si deve cambiare la legge. Detomas ha chiesto invece una riflessione sulla perequazione delle risorse. Un egualitarismo esasperato, ha affermato, porta alla fine dei siste-mi economici. Rispetto allo storico, ha ribattuto Dallapiccola, le località turistiche maggiori non verranno certo penalizzate. Viola (PT) ha inviato l’assessore a puntare l’at-tenzione sulla competitività del si-stema turistico. La delibera, come richiesto da Michele Dallapiccola, è stata approvata con l’osservazione di togliere l’esenzione per chi viene a fare cure termali.

state recepite anche alcune modifiche chieste da Walter Viola di Progetto Trentino, la più importante delle quali prevede la creazione della “Consulta provinciale per le politiche sociali”, organo di rappresentanza delle associa-zioni di volontariato e delle organizzazioni professionali del settore sociale, che avrà funzioni consultive e propositive nell’attuazione della nuova legge. Con gli emendamenti dell’assessora, di Viola, di Violetta Plotegher del Pd e di Piero De Godenz dell’Upt, sono state sostanzialmete accolte le critiche e

La Terza Commissione, presieduta da Mario To-nina (UpT), si è occupata di una proposta di leg-ge popolare sulla mobilità sostenibile. Antonella Valer, prima proponente dell’iniziativa, ha prov-veduto ad illustrarla. Il testo contiene, ha detto, “l’idea di mobilità sostenibile del Trentino che vorremmo”. L’obiettivo in termini numerici è

quello di modificare la modalità di spostamento dei trentini invertendo l’attuale percentuale di utilizzo dei mezzi, che prevede l’80% auto e 20% modalità alternative, per raggiungere il 70% di modalità sostenibile in 10 anni. Perché pensare a un’alternativa al sistema attuale? Perché non è un sistema sano né efficiente. Tanto per comin-

ciare l’automobile crea una serie di danni legati non solo al suo utilizzo, bensì anche alla pro-duzione e alla sua distruzione. Anche a livello economico non sembrerebbe esserci plusvalore, bensì spreco inefficiente di risorse. La mobilità sostenibile, al contrario, creerebbe occupazio-ne locale e di qualità, aumenterebbe la socia-

In Seconda Commissione, presieduta da Luca Giuliani (Patt), l’assessore al turismo ha presentato il regolamento sulla tassa di soggiorno che il Consiglio (v. pag. 5) ha introdotto a partire dal 1° novembre. La delibera ha ricevuto parere positivo con 4 voti sì e 3 no. Ma il sì è stato accompa-gnato da un’osservazione: va tolta l’esenzione della tassa (prevista dal-la legge, quindi si dovrà tornare in Consiglio) per chi viene in Trentino per le cure termali. L’assessore Michele Dallapiccola ha ricordato gli ospiti pagheranno 1 euro al giorno per gli alberghi a tre stelle e tre stelle superior; 1.30 euro a quattro stelle e superior e 5 stelle; 70 centesimi per gli alberghi sotto le tre stelle e per tutto l’extra alberghiero. Tutto, anche

quello degli appartamenti gestiti in modo imprenditoriale, quindi con partita Iva. Sono esclusi, invece, gli appartamenti messi a disposizione dei privati. Oltre il decimo giorno di pernottamento la tassa non si applica. Non la pagano i minori di 14 anni e per le persone che vengono in Tren-tino per motivi di cura. La tassa, ha detto ancora Michele Dallapiccola, sarà segnalata nella fattura. Infine, Trentino Riscossioni la incasserà con una frequenza che verrà concordata con le categorie. I fondi per la pro-mozione, ha ricordato l’assessore, verranno ripartiti matematicamente dalla Pat in base alle presenze. Quindi, ha sottolineato, tutto ritornerà ai territori, incrementato da una cifra perequativa. Cifra che sarà ridotta

SECONDA Presidente Luca Giuliani

Trasporto pubblico gratuitocontro l’invasione dei motori

TERZA Presidente Mario Tonina

Passo avanti per il Pi ano della salutepiù importanza all’ aspetto sociale

Plotegher: puntare su un piano per la salute sociale. Prima di entrare nel merito degli articoli e degli emendamenti Violetta Plotegher (Pd) ha proposto di modificare il titolo di questo ddl che a suo avviso, per risultare rivoluzionario do-vrebbe promuovere un “piano per la salute sociale”, e non solo un piano della salute. Questo per interpretare in modo trasver-sale gli impatti sulla salute dei cittadini anche delle politiche

di altri settori. Giusto quindi per Plotegher l’emendamento con cui l’assessora ha deciso di disciplinare il Piano della sa-lute nella legge 13 sulle politiche sociali anziché nell’ambito della legge 10 sulla sanità. Si tratta infatti di orientare tutti le politiche e gli interventi pubblici – non solo sociali, sanitarie ma anche ambientali, economiche ecc. – a quest’unico atto programmatorio di rango superiore.

Cia: una legge difficile da applicare. Per Claudio Cia (Civica Trentina) difficilmente si riuscirà a tradurre in pratica il Piano per la salute previsto da questo ddl che rischia quindi di ridursi a una norma in più senza effica-cia. Dalle audizioni era emersa la necessità, per non rimanere astratti, di puntare sulla formazione degli operatori sociali e sanitari.

De Godenz: bene la Consulta per la salute. Pietro De Godenz (Upt) ha apprezzato l’emendamento dell’assessora in merito al coinvolgimento della Consulta provinciale per la salute. Per questo ha preannunciato il ritiro dei 10 emendamenti da lui proposti.

Viola: la posizione dell’assessora va chiarita. Walter Viola (Progetto Trentino) ha chiesto la valutazione dell’assessora in merito ai 26 emendamenti da lui presentati. E ha aggiunto di aver depositato anche dei subemendamen-ti, ma resta la necessità di capire la posizione dell’assessora.

Borgonovo Re: il Piano dovrà orientare le altre program-mazioni. L’assessora Borgonovo Re ha sottolineato come il Piano esa-mina, intercetta e analizza tutte le dimensioni che toccano la vita della persona nella vita della comunità. Parlare quindi di un “piano per la salute sociale” come richiesto da Plotegher creerebbe confusione perché vi sono anche altre dimensioni assorbite nel titolo “Piano provinciale per la salute”. Quanto alla richiesta di Viola di inserire il Piano per la salute tra gli atti di tipo programmatorio previsti dalla disciplina della legge 4 del 1996, secondo Borgonovo Re gli strumenti di program-mazione oggetto di questa normativa – tra cui il programma di sviluppo, il piano urbanistico, i patti territoriali, i bilanci, ecc., – sono diversi dal Piano per la salute, che rappresenta un livello più alto, di indirizzo per le altre politiche.Quanto ai subemendamenti presentati da Viola, secondo l’assessora la Consulta per il sociale non dovrebbe rappresentare sia le associazioni di volontariato che gli operatori attivi nel mon-do della sanità, ma semmai solo le prime. Viola ha ricordato a Borgonovo Re che la Consulta per il sociale costituisce una delle richieste più importanti emerse dalle audizioni dei sog-getti chiamati a esprimersi su questo ddl, e dovrebbe rappre-sentare come nel caso del turismo un tavolo partecipato sia dalle associazioni che dalle professioni. L’emendamento di Viola istitutivo della Consulta per le politiche sociali proposto da Viola è stato poi condiviso dall’assessora.

QUARTA Presidente Giuseppe Detomas

LE COMMISSIONILEGISLATIVE

si dividono le materie di competenza legislativa della Provincia Autono-ma, nell’ultima pagina di questo giornale riportiamo il dettaglio e anche la composizione delle Commissioni, concepita in modo da garantire il rapporto tra maggioranza (4 membri) e minoranza (3 membri) consiliare.Le Commissioni si riuniscono in forma non pubblica e spesso ottengono anche il risultato concreto di accorpare più proposte legislative sulla stes-sa materia in un solo “testo unificato”, in modo da garantire un’econo-mia legislativa sicuramente opportuna e apprezzabile. Le Commissione sono anche chiamate a esprimere pareri su schemi di deliberazione della Giunta provinciale, che si presenta ai commissari con l’assessore compe-

tente per materia, a illustrare la ratio e le caratteristiche delle decisioni adottate dall’esecutivo.Talvolta la Commissione esce da palazzo Trentini per effettuare sopral-luoghi e indagini conoscitive (dentro il carcere, nelle sedi di aziende pubbliche, su importanti cantieri…), in modo da mettere i legislatori in condizione di decidere e legiferare a ragion veduta, dopo un confronto diretto con persone, luoghi e situazioni. Il disegno di legge approdato al Consiglio provinciale può anche essere rimandato in Commissione, qualora l’aula decida l’opportunità di una ripresa del confronto sul testo.

Page 28: €¦ · cronache 234 ANNO XXXVII - NUMERO 2 - FEBBRAIO-MARZO 2015 Periodico di documentazione e informazione sull’attività politico-legislativa del Consiglio della Provincia Autonoma

234P A G I N A

28 C R O N A C H Ef e b b r a i o - m a r z o 2 0 1 5

Arrivato da poco in Consiglio pro-vinciale in quanto subentrato allo scomparso Presidente Diego Mol-trer, desidero spendere l’inizio del mio intervento per ringraziare e ricordare con infinito affetto que-sta figura di collega di partito che nel brevissimo periodo di appro-

La necessità di mettere a sistema i vari comparti del mondo della cul-tura e di riordinarli secondo criteri di razionalizzazione e di qualità rappresenta un’esigenza e una sfi-da che vanno ben oltre i confini di questo o quel territorio. È sempli-cemente la parola d’ordine – per legislatori, amministratori e ope-ratori culturali –, imposta per un verso da esigenze inderogabili di contenimento della spesa a fronte della progressiva contrazione dei bilanci, per altro verso da esigenze

condivisa. Al tempo stesso è ne-cessaria, da parte di tutti coloro che a vario titolo esercitano funzioni di responsabilità nelle realtà artisti-che e culturali, la consapevolezza della necessità di un cambio di

do alla massima sede istituzionale regionale è riuscito a lasciare una traccia di stile e contenuto indi-menticabile. Questa fase del governo provin-ciale è caratterizzata da una forte ricerca di soluzioni politiche che sappiano rispondere, nel concreto,

L’elezione di Mattarella come Pre-sidente della Repubblica mi lascia alquanto dubbioso e perplesso. Infatti, nonostante gli autonomi-sti del PATT, durante il discor-so di insediamento, abbiano ap-plaudito e manifestato tutto il loro amore verso Mattarella, si ricor-

di qualificazione del sistema d’of-ferta, nonché di diversificazione e sostenibilità della domanda in un mondo sempre più complesso ed esigente.Ma passare dalla parola d’ordine

marcia e delle opportunità che dal cambiamento si possono insieme costruire. In breve, ciascuno deve responsabilmente fare la propria parte, consapevole del fatto che l’interdipendenza gioca un ruolo

alle richieste di una popolazione incapace di appassionarsi alla po-litica e che, anzi, manifesta nei suoi confronti una disaffezione acuta. Io, che provengo da formazione culturale tecnica e da percorso politico amministrativo, ho avuto modo di toccare con mano come

da loro che proprio il neo Presi-dente della Repubblica ha votato contro i ricorsi dell’autonomia trentina, senza spendere neppure una parola in difesa della nostra specificità. Un grave errore e un altrettanto grave mancanza di ri-spetto verso una Provincia che

alla sua traduzione pratica non è operazione immediata. Serve anzitutto un quadro legislativo che, come un architetto, disegni il progetto e ne espliciti la visione in maniera chiara e il più possibile

determinante per il buon esito o meno del processo.Ne ha esperienza, tra gli altri, la Fondazione Orchestra Haydn di Bolzano e Trento, istituzione cul-turale a carattere regionale nata cinquantacinque anni fa da una visione lungimirante dei suoi fon-datori trentini e altoatesini: l’idea che la cultura, in questo caso la cultura musicale rappresentata da un’orchestra regionale, potesse essere luogo di incontro tra mondi diversi e occasione di vita comune

Il nuovo presidente della Repubblicasarà arbitro nella partita “Italicum”?

Orchestra Haydn, non solo sinfonie:si occuperà della lirica e di Bolzano Danza

“Riforma della dirigenza e del sistema Pat:sto con Rossi per premiare il merito”

di Giacomo Bezzi, consigliere provinciale di Forza Italia

di Chiara Zanoni Zorzi, presidente della Fondazione Orchestra Haydn di Bolzano e Trento

di Lorenzo Ossanna, consigliere provinciale del Patt

IPSE

DIX

IT “L’unica rivoluzione che serve è quella dentro di te. Le altre si ripetono in maniera costante, perché al fondo c’è la natura dell’uomo. E se l’uomo non cambia, se l’uomo non rinuncia alla violenza, al dominio della materia, al profitto, all’interesse, tutto si ripete, si ripete, si ripete”.

Tiziano Terzani (da La fine è il mio inizio, Milano, Longanesi, 2006)

nelle nostre comunità la gente pretenda, con forza, dall’Amministratore, la capacità di rispondere anche al singolo problema in forma chiara senza dimenti-care la dinamica complessiva e il contesto politico generale. Il governo provinciale a guida autonomista si è, nel corso di questo primo anno di attività, confrontata con la dura realtà di una crisi dalle radici tutt’altro che solo locali, alle quali ha dovuto rispondere in un qua-dro di forte riduzione delle disponibilità finanziarie. In buona sostanza il tema che si pone oggi è quello di ri-uscire ad individuare credibili e percorribili soluzioni a problematiche accresciute, attraverso però risorse economiche diminuite e che tenderanno a scendere. Il riammodernamento dell’architettura strumentale in capo ad una Provincia dinamica, capace di confron-tarsi con mezzi e strumenti diversi, idonei ai tempi, si sta traducendo in un necessario restyling della stessa macchina provinciale. In questa direzione si colloca la decisione politica di dare concretezza ad una ri-forma urbanistica urgente all’altezza dei tempi, di in-terventi di sburocratizzazione e semplificazione della pubblica amministrazione, di recupero di un rapporto con Roma che ci preservi da inversioni ad U sul piano delle nostre prerogative di Autonomia, di centralità delle lingue nel campo scolastico, di un mondo della ricerca sempre più attento al tema di una sua tangi-bilità sul territorio, di un ridisegno funzionale delle nostre municipalità in una chiave di razionalizzazione delle spese e riqualificazione dei servizi.È importante che il metodo, il criterio di intervento, lo stile di approccio siano il più possibile condivisi, autorevoli, efficaci. Non possiamo dimenticare come nel corso di anni, nei quali si è creduto che la burocrazia mai potesse essere sfiorata nel suo agire da un qualche atto che la rendesse più funzionante, si è creata una situazione nella quale troppe volte la meritocrazia è stata sot-tovalutata e sottostimata a scapito di ottime risorse

in essa presenti. Il recente intervento sulla Dirigenza provinciale va nella direzione auspicata e in questa direzione mi sento in assoluta sintonia con quanto in particolare il Presidente Rossi ha fortemente voluto sostenere.È necessario pensare all’adozione di sempre più fles-sibili provvedimenti in grado di giungere con puntua-lità al superamento delle difficoltà. Nel mio modo di approcciarmi alla politica spicca soprattutto la volon-tà di approfondire, di analizzare nel dettaglio prima di decidere. Già, perché oggi la approssimazione ed un certo pressapochismo contribuiscono in maniera evidente a rendere i conseguenti atti normativi privi della necessaria efficacia e chiarezza. L’altro aspetto metodologico, che ha funto da molla principale nella mia scelta di dedicarmi alla collet-tività è quello di volere con vigore mantenere uno stretto rapporto di sinergia con il territorio. Questo è un aspetto che reputo fondamentale per evitare quel distacco tra cittadino e politico che il più delle volte sta alla base della delusione stessa che ha il cittadino verso l’amministratore politico. Questo è anche un po’ il senso di quel concetto di Au-tonomia dinamica, formula apparentemente astratta, ma che racchiude al suo interno l’idea di provincia non legata ad una formula e non bloccata al dele-terio concetto rivendicativo. Quest’ultimo concetto è un vulnus culturale gravissimo. Occorre riuscire a fare invece del Trentino una sorta di laboratorio, di incubatore nel quale le eccellenze vengano premiate mentre coloro che si attardano siano accompagnati in un percorso non assistenziale ma di offerta di pari opportunità, elidendo o riducendo al minimo gli ele-menti di svantaggio. In questa direzione è ovvio che il Trentino è chia-mato ad un gesto di coraggio importante e fattivo, capace di rischiare e di porsi su un piano di forte confronto con il proprio passato, la sua attualità, il proprio futuro.

specificità territoriali. L’unico auspicio è che Mattarella si faccia quanto meno arbitro nel-la partita “Italicum” e si dimostri difensore delle minoranze dato che, se la riforma elet-torale dovesse essere approvata, si lederebbe il principio di rappresentatività constatato che, stante la situazione, soltanto un rappre-sentante delle minoranze (su undici collegi esistenti) verrà eletto. Inoltre, constatato che al primo partito verranno assegnati 340 seggi (il 54% del totale), ben si comprende come la rilevanza politica dei parlamentari della Re-gione Trentino Alto Adige-Südtirol sia presso-ché nulla. Conseguenza? Nessuno difenderà l’autonomia e le nostre Province, potendo

muoversi senza ostacoli di alcuna natura. Ma allora perché PATT, PD e SVP si prostrano a tali volontà? Perché non difendono con denti e unghie il nostro patrimonio? Perché non si rendono conto che appoggiando una simile legge elettorale la nostra autonomia rischia molto? Probabilmente i giochetti di potere, per coloro che si definiscono i veri autonomi-sti, contano di più.Il mio auspicio è che Mattarella sia un arbitro a favore di tutti e che sappia cogliere gli aspet-ti negativi di questa riforma che potrebbe condurre alla deriva della nostra autonomia e alla cancellazione della Regione Trentino Alto Adige-Südtirol.

in un momento in cui la storia metteva a dura prova la stessa convivenza. Nel tempo il contesto è mutato significativamente, e in positivo, ma l’idea che lo scambio culturale e ar-tistico sia generatore di qualità e di innovazione ha continuato a rappresentare l’orizzonte su cui la Fon-dazione Orchestra Haydn ha costruito, e costruisce ancora oggi, le proprie strategie di crescita artistica e di diffusione della cultura musicale in regione. Ultimo, in ordine di tempo ma non per importanza, è il progetto di un “sistema regionale” per la lirica e la danza, inaugurato lo scorso mese di gennaio dalla Fondazione Orchestra Haydn insieme al Centro Ser-vizi Culturali S. Chiara di Trento e alla Fondazione Teatro Comunale e Auditorium di Bolzano. Interpretando in maniera costruttiva e innovativa le disposizioni del Decreto Ministeriale 71/2014 per lo spettacolo dal vivo là dove questo prevede e incentiva forme di flessibilità e di sinergia, i tre enti hanno creato un vero e proprio “sistema regionale” finalizzato a qualificare sempre più l’offerta di opera e danza nella regione Trentino-Alto Adige, a ottimiz-zare le risorse e a rendere il sistema sostenibile nel tempo, anche sotto il profilo economico e delle op-portunità occupazionali in particolare per i giovani. In questo senso il progetto si inserisce nel più ampio piano di razionalizzazione e di efficientamento del sistema delle attività culturali in Trentino, sul quale si è tenuta recentemente una prima importante gior-nata di confronto e ascolto, promossa dall’assessore Tiziano Mellarini in vista di un riordino della legge provinciale 15/2007 che la Provincia ha in animo di

“ ”NEROsu biancoSpazio aperto, lettere e opinioni

Bolzano svilupperà invece un’offerta integrata di servizi connessi alla gestione del Teatro Comunale e dell’Auditorium del capoluogo altoatesino. Il festival estivo “Bolzano Danza” sarà in capo alla Fondazio-ne Orchestra Haydn per la sezione performance e, come di consueto, al Südtiroler Kulturinstitut per la sezione workshop.Nella sua nuova veste, la Fondazione Orchestra Haydn ottiene dunque, primo caso in Italia, una dop-pia qualificazione da parte del Ministero dei Beni, delle Attività Culturali e del Turismo: da un lato come Istituzione Concertistico-Orchestrale (ICO) e dall’al-tro in qualità di gestore del “teatro di tradizione” di Bolzano, garantendosi per entrambe le attività l’ac-cesso ai finanziamenti statali del FUS, il Fondo Uni-co per lo Spettacolo. Si tratta indubbiamente di una grande opportunità per la crescita musicale dell’Or-chestra, ma è al tempo stesso anche un’occasione per creare in regione un nuovo modello di ideazione e re-alizzazione dell’attività lirica, basato sulla capacità di lavorare in rete e su una maggiore possibilità di va-lorizzare le competenze multidisciplinari, sia di tipo artistico-culturale sia di tipo manifatturiero-tecnico, presenti in molte realtà dei due territori provinciali.Quello che con il 2015 si avvia è dunque un “labo-ratorio” di idee e di competenze, aperto in duplice direzione: in senso geografico per assumere sempre più come naturale la prospettiva regionale, eurore-gionale ed europea; in senso disciplinare per aprir-si all’interazione e alla collaborazione anche con mondi diversi, come quello del turismo, il mondo del sociale e quello dell’economia.

predisporre nei prossimi mesi.Grazie al nuovo “sistema regionale” di lirica e di danza, la Fondazione Orchestra Haydn assume, ac-canto alla sua consueta attività in campo sinfonico, anche la responsabilità dell’attività lirica del Teatro Sociale di Trento e del Teatro Comunale di Bolzano,

quest’ultimo riconosciuto dal 2007 come uno dei 28 “teatri di tradizione” italiani.Sul fronte trentino il Centro Servizi Culturali S. Chia-ra assume la responsabilità della programmazione della Stagione di danza, sempre a livello regionale. La Fondazione Teatro Comunale e Auditorium di

si è prostrata ad aiutare lo Stato centrale inviando più risorse eco-nomiche di quelle effettivamente ad esso spettanti; una lacuna enor-me che dimostra ancora di più come l’autonomia sia in pericolo e quale sia l’opinione del nuo-vo Presidente sull’esistenza delle

Page 29: €¦ · cronache 234 ANNO XXXVII - NUMERO 2 - FEBBRAIO-MARZO 2015 Periodico di documentazione e informazione sull’attività politico-legislativa del Consiglio della Provincia Autonoma

234 P A G I N A

29C R O N A C H Ef e b b r a i o - m a r z o 2 0 1 5

Diritti negati, parola ai giovaniTema al centro dell’attività 2015. “Microfono” ai ragazzi di 50 classi

di Arianna Bazzanella

“Diritti negati”: è questo il tema che il Forum trentino per la pace e

i diritti umani propone come filo conduttore per l’attività nel 2015. Una scelta attuale, tanto che lo stesso Presidente della Repub-blica neoeletto, Sergio Matta-rella, nel suo primo discorso, ha evidenziato come “Garantire la costituzione… significa libertà… come pieno sviluppo dei diritti civili, nella sfera sociale come in quella economica, nella sfera personale e affettiva”. I diritti, quindi, come unica vera risposta ai segnali di crisi e soffe-renza che caratterizzano l’odier-no scenario politico nazionale e internazionale.“Non si costruisce una società di pace e poi si affermano i diritti, ma è affermando i diritti che si costruisce una società di pace”, sostiene la vicepresidente, Vio-letta Plotegher. “Esistono dei principi universali che dobbiamo continuamente riaffermare e con-dividere. E non solo nei contesti lontani, in cui vigono la legge delle armi e della guerra, ma an-che nelle nostre comunità e nella nostra vita di tutti i giorni.”I diritti si conquistano, ma non sono dati una volta per tutte; van-no riconosciuti, riconfermati, ri-condivisi perché a volte rischiano di essere così scontati da risultare, per l’appunto, negati. Questo è il punto di partenza per le nuove azioni del Forum, che vuole così ribadire l’urgenza mai scemata del riconoscimento delle istanze di ciascuno: “La respon-sabilità che dobbiamo assumere e condividere – tra istituzioni e società civile – è di supportarci vi-cendevolmente nell’affermazio-ne dei diritti come via per arrivare a una pace duratura”, afferma il presidente Massimiliano Pilati. “Il Forum – aggiunge – è un sog-getto di collegamento tra asso-ciazioni ed enti che hanno come finalità la cultura della pace e del-la convivenza e che lavorano in questa direzione, sia nella nostra provincia sia in territori lontani e spesso dimenticati. La nostra mission è sostenere questo im-pegno silenzioso di cittadini co-muni, volontari, amministratori, a volte trascurato dalle cronache. E vogliamo farlo attraverso un confronto continuo, per permet-tere a tutta la nostra comunità di dialogare e crescere in una cultura di pace”. Per questo il logo dell’iniziativa

evoca l’azione comune e con-divisa: delle mani che insieme cancellano la negazione del di-ritto. Sono braccia anonime, ma che al contempo hanno il volto di ognuno di noi: tutti possiamo e dobbiamo fare la nostra parte. Nel solco di questo tracciato, l’impegno del Forum ora pre-vede: la ricerca Diritti alla pace: re-alizzata con il Dipartimento di

Sociologia e Ricerca sociale dell’Università di Trento, vuole indagare le rappresentazioni e le opinioni dei giovani trentini in relazione ai temi prioritari del Fo-rum per poi ideare interventi di ri-flessione e confronto che risultino coerenti e per questo efficaci con i fabbisogni e le sensibilità. La dif-fusione dei risultati sarà occasio-ne per proporre eventi e dibattiti anche a tutta la comunità adulta;

il progetto Radio Memoriæ: le guerre dimenticate: nato da un’idea di alcuni componenti del Consiglio della Pace e finanzia-to dalla Fondazione Caritro, ha l’obiettivo di guidare un gruppo di studenti nella realizzazione e nella messa in onda di un pro-gramma radiofonico dedicato ad alcuni conflitti dimenticati. I partecipanti saranno accompa-gnati nella scelta, nello studio

e nell’approfondimento di una guerra del XX secolo poco co-nosciuta e, confrontandosi con storici ed esperti, ne indagheran-no le cause e lo svolgimento per poi creare un testo adatto a essere trasmesso in radio. Il progetto è realizzato con Acli Trentine, Associazione 46° Paral-lelo, Isodarco, USPID – Unione degli Scienziati Per Il Disarmo, Radio Trentino In Blu e SanBa-

Radio, Consulta degli studenti del Trentino, Comune di Trento (politiche giovanili). Per entrambi i progetti è previsto il coinvolgimento di una/un gio-vane in Servizio Civile all’interno di Scup, Servizio Civile Unico Provinciale. I progetti sono stati approvati dall’Ufficio Giovani e Servizio Civile della Provincia e ora si attendono le candidature degli interessati.

Il sondaggio fornirà spunti su cui lavorare. Altro progetto: gli studentirealizzeranno un programma radioindagando su conflitti dimenticatiche hanno scosso il XX secolo

COS’È IL FORUMDa anni il Trentino possiede uno strumento per promuovere la cultura di pace: la legge provinciale 10 giugno 1991, n. 11. In coerenza con i principi costituzionali che sanciscono il ripudio della guerra come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali, la promozione dei diritti umani, delle libertà democratiche e della cooperazione internazionale, questa legge riconosce nella pace un diritto fondamentale. Di qui l’impegno per la promozione della cultura della pace e della solidarietà tra i popoli, attraverso il “Forum Trentino per la pace e i diritti umani”, un organismo permanente – istituito presso il Consiglio provinciale – che ha il compito di assicurare la partecipazione della società all’attuazione della legge. Gli organi del Forum – riformati in primavera con l’avvio della XV legislatura – sono: l’Assemblea, il Consiglio per la pace, il Presidente del Forum. L’assemblea ha 68 componenti di cui 56 rappresentanti delle associazioni e 12 componenti di diritto. Presidente è Massimiliano Pilati del Movimento nonviolento del Trentino e vicepresidente la consigliera Violetta Plotegher.

Il manifesto con cui il Forum pubblicizza la propria mission nel 2015.

I riferimenti del Forum: www.forumpace.it.Indirizzo: Galleria Garbari n. 12 - Trento.

Telefono: 0461 213176/3179.Mail: [email protected]

Il Garante ai minori: attenti alle insidie di internetIl 10 febbraio è stato Safer Internet Day, evento internazionale nato 12 anni fa per sensibilizza-re sui temi e i rischi della Rete. “Creiamo insie-me un internet migliore” è stato lo slogan della giornata, promossa dall’Agenzia provinciale per la famiglia con altri partner locali. Al liceo Russel di Cles è stato presentato l’esito di un questionario diffuso in 8 scuole europee aderenti al programma Erasmus+. È emerso questo: i giovani che più “navigano” hanno padre e madre che lavorano, l’84% uti-lizza internet ogni giorno e il 43% accede al web 2-3 ore al giorno. Il 34% dei giovani lo usa solo per inviare mail o messaggi, il 32% per i social media e solo il 34% per acquisire informazioni e per lo studio. Hanno un account su facebook l’84% dei giovani e solo il 42%

riferisce ai genitori i casi di cyberbullismo che vedono nei social. Dunque i ragazzi trascor-rono buona parte del tempo libero al pc, sui social media e non per navigare, ad esempio, tra i siti di informazione o ricerca o per stare con amici reali.Il Difensore Civico e Garante dei Minori Danie-la Longo era presente a Cles e ha invitato i giova-ni a prestare molta attenzione ad internet, perché non tutto quello che si trova sul web è legale o si può utilizzare a prescindere dall’età. Come ad esempio Whatsapp, per servirsi del quale occor-re aver compiuto 16 anni. Longo ha anche se-gnalato le insidie nascoste in tutto ciò che viene proposto gratis o con un costo minimo.La psicologa Serena Valorzi ha invece invita-to i ragazzi a non utilizzare solo la rete, spesso

ingannevole e ricca di refusi e scorrettezze, per le loro ricerche, a ridurre il tempo dedi-cato ai videogiochi online, a non delegare la memoria solo ad internet, alla rubrica o alle note dello smartphone, a non sottovalutare l’eccesso di esposizione mediatica della nostra vita intima tramite i social: ad esempio i selfie sempre ostentatamente felici possono trasmet-tere un’immagine ingannevole del reale stato d’animo che può variare continuamente con naturalità. Ultima tappa di questo “internet safer month” il 10 marzo, con un incontro pubblico di pre-sentazione alla cittadinanza, ai distretti fami-glia e a tutti gli istituti scolastici dei risultati dei vari percorsi sperimentali di ricerca e studio avviati dalle classi di studenti coinvolte.

La Commissione Pari Opportunità tra donna e uomo – organo istituito presso il Consiglio provinciale – con-tinua il proprio lavoro di contrasto sul piano culturale alla violenza maschile sulle donne, nelle sue svariate forme: fisica, verbale, psicologica, economica. La Cpo è impegnata in particolare nel contrasto alle forme di comunicazione sessiste, lesive e non rispettose della dignità della donne attraverso i media. E promuove invece forme di comunicazione che trattino anche il tema della violenza maschile nei confronti delle donne in maniera rispettosa, senza riproduzione di stereotipi e senza riproduzione della violenza stessa. In occasio-ne della giornata mondiale per l’eliminazione della violenza contro le donne 2014, la Commissione ha organizzato, fra le altre iniziative, una mostra tematica, dal titolo “Non chiamatelo raptus”: una rassegna di ta-vole illustrate da Stefania Spanò, in arte “Anarkikka” (all’indirizzo https://www.facebook.com/anarkikka), attenta alla vita delle donne nel nostro Paese, ancora distante dal “pari rispetto” e “pari opportunità”. Nei suoi disegni il problema delle violenze viene affron-tato con creatività e intelligente ironia. La violenza maschile origina e prospera nell’ancora diffusa cul-tura patriarcale, nella disparità di potere tra donne e

uomini, una cultura alimentata, anche, da numerosi stereotipi di genere.Dopo il successo registrato dall’esposizione nel no-vembre – dicembre 2014 presso palazzo Trentini, la Commissione, anche in seguito a richieste pervenute dal territorio, ha deciso di mettere a disposizione gra-tuitamente la mostra a tutta la collettività, per favorire la consapevolezza collettiva del fenomeno.Molti e molte hanno aderito con entusiasmo; è nata co-sì, con naturalezza e spontaneità, una sorta di “Mostra itinerante”, una staffetta ideale sul territorio trentino; la mostra sarà presente presso Comunità di Valle, Istituti di Formazione, Biblioteche, Comuni, Associazioni.Sarà un’occasione per organizzare eventi, incontri, scambi di idee per “uscire dal silenzio” attraverso immagini e parole, per dire tutte e tutti insieme, non solo il 25 novembre ma tutto l’anno, basta alla vio-lenza sulle donne. Ecco i primi appuntamenti: dal 2 al 13 marzo presso la sede della Comunità Rotaliana – Mezzocorona, dal 22 al 31 marzo presso palazzo Torraccia Comune di Terzolas, ma altri seguiranno fino a giugno. C’è ancora spazio per qualche altra prenotazione, affrettatevi!

In viaggio la mostra sulla violenza alle donne

Il presidente Massimiliano Pilati e la vice Violetta Plotegher

Page 30: €¦ · cronache 234 ANNO XXXVII - NUMERO 2 - FEBBRAIO-MARZO 2015 Periodico di documentazione e informazione sull’attività politico-legislativa del Consiglio della Provincia Autonoma

234P A G I N A

30 C R O N A C H Ef e b b r a i o - m a r z o 2 0 1 5

Nella prima settimana di marzo a fare la conoscenza con il Consiglio della Provincia Autonoma di Trento sono arrivati gli alunni della quinta A elementare di Denno e della quinta

B di Rovereto, gli allievi di prima (E-F) del centro Enaip di Villaz-zano e Trento, le seconde A e D della media Bresadola di Trento e ancora due seconde classi dell’istituto La Rosa Bianca di Cavalese (seconda DTA e seconda GTA) e altre due seconde dall’Iti Marconi di Rovereto (la C e la F). Come a dire che le gite d’istruzione con capolinea palazzo Trentini – ma anche palazzo della Regione, dove si riunisce l’assemblea, e sala Depero a palazzo della Provincia, dove si riuniva un tempo – si susseguono in modo incalzante. Sì, perché l’assemblea legislativa vuole farsi conoscere e far sapere ai futuri cittadini come funziona la “casa delle leggi provinciali”, il luogo del dibattito politico.In febbraio i pullman sono arrivati da Baselga di Piné, Cles, Pergi-ne, Mezzolombardo, Borgo Valsugana, Sarnonico e Flavon, Villa Lagarina, Fucine di Ossana (quindi valle di Sole), Pomarolo e Mori, Cavalese, Denno, Rovereto, Villazzano, Dro (la primaria intitolata a Fabrizio De Andrè con le quinte A e B) e Pietramurata (primaria don Milani, classe 5^ A). Per i ragazzi ospiti del Consiglio c’è stata anche la possibilità di completare la giornata con altri momenti significativi: c’è chi ha potuto far visita alle redazioni dei quotidiani L’Adige e Trentino, per capire come nasce un quotidiano, mentre per altri gruppi c’è stata una speciale lezione sul mondo cooperativo, presso la Federazione Trentina delle cooperative, sempre nel capoluogo.Generalmente gli studenti lasciano Trento con belle sensazioni. Ce lo scrive anche l’insegnante Lidia Framba da Cogolo di Pejo, par-lando di “bilancio estremamente positivo” della visita, vista come “tappa importante per la crescita civica dei nostri giovani”.

GLI STUDENTI IN VISITA ALL’ISTITUZIONE

I ragazzi trentini“invadono”allegramentele sedi consiliarie scopronoil “gioco” preziosodella democrazia:nei giorni scorsiospiti di diverse etàda Denno,Villazzano, Trento,Cavalese e Rovereto

Un’insegnanteda Cogolo di Pejo:

“Una tappaimportante per la loro

crescita civica”.Molti hanno pure

messo piedenei quotidiani

o nella sededella cooperazione

Qui sopra e a sinistra,nella grandesalain Regionesotto l’emicicloin cuisi riuniscel’assemblea,il consigliereGianfrancoZanon alle presecon i ragazzidi Sarnonicoe Flavon, quindidalla suavalle di Non.A destra, mentreseguonoi lavori d’aula(9 febbraio)

(fotoservizioAlessio Coser)

Dalla scuola media Fucine di Ossana alla sala Depero, dove un tempo si riuniva il Consiglio (12 febbraio) Le quinte elementari di Dro dentro la sede della Cooperazione in via Segantini a Trento (26 febbraio)

Il consigliere Alessio Manica ha intrattenuto i simpatici ragazzi di Villa Lagarina (di cui è stato sindaco). Gli alunni hanno trascorso una mattina da veri legislatori (10 febbraio)

i n f o r m aCONSIGLIO PROVINCIALE CRONACHE

periodico di documentazione e di informazione sull’attività politico-legislativa

DIFFUSIONE GRATUITA

la pubblicazione può essere richiesta (per lettera, e-mail o per telefono) a:Consiglio provinciale cronache - Attività di informazione, stampa e pubbliche relazioni

38122 Trento, via Manci, 27 - Tel. 0461.213268 - 0461.213188 - 0461.213226uf� [email protected]

IL CONSIGLIO PROVINCIALE “IN TV”

Diretta televisiva su TCA-TNNin occasione delle sedute dell’Assemblea legislativa

• Servizi di informazione periodica sull’attività del Consiglio provinciale in coda ai TG della sera su RTTR, TCA e Telepace• “Lavori in corso “ su TCA-Trentino TV - mensile.

• “Password“ su RTTR - mensile • “A tu per tu” su TCA - Trentino TV - trisettimanale

• “Hashtag, 60 secondi di tweet dal Consiglio provinciale” su RTTR - mensile

CONSIGLIO IN INTERNET

www.consiglio.provincia.tn.it

Le notizie del consiglio si possono ricevere nella propria caselladi posta elettronica (sotto forma di newsletter) inviando la richiesta a:

uf� [email protected]È possibile iscriversi anche al servizio “Tienimi informato”

IL CONSIGLIO PROVINCIALE “IN ONDA”

Servizi radiofonici settimanali d’informazione sull’attività legislativa e di palazzo Trentini

• “7 giorni in Consiglio” su RADIO TRENTINO IN BLU (frequenze 96.6, 96.9 e 97.8 Mhz), il venerdì dopo il gr delle 12.30 e in replica il lunedì.

• “Consiglio provinciale 7” su RADIO DOLOMITI, il venerdì dopo il gr delle 12.00 e poi in replica dopo il gr delle 18.00.

• “Hashtag, 60 secondi di tweet dal Consiglio provinciale” su RTT La radio - mensile• “La nostra terra, la nostra autonomia” su Radio NBC - quindicinale

NOTIZIARIO PER NON VEDENTI

Una sintesi delle principali notizie dal Consiglio provincialeviene riprodotta in cassette audio

e in una speciale edizione in “braille”.

Il notiziario può essere richiesto telefonando allo 0461 213268

INFORMATIVA PER IL TRATTAMENTO DI DATI PERSONALIAi sensi dell’articolo 13 del decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196 (Codice in materia di protezione dei dati personali), si informa che i dati personali forniti al Consiglio provinciale per l’abbonamento alla presente pubblicazione sono trattati, in forma cartacea e con strumenti elettronici, esclusivamente per le fi nalità di stampa, spedizione e recapito della medesima pubblicazione. Il conferimento dei dati, benché non obbligatorio, è comunque necessario per le fi nalità indicate. I dati forniti non sono comunicati né diff usi. I soggetti che possono venire a conoscenza dei dati sono il responsabile della struttura consiliare “Attività di informazione, stampa e relazioni pubbliche”, i dipendenti della stessa e la S.I.E. S.p.a. (società assegnataria del servizio di stampa, spedizione e recapito della pubblicazione). Al soggetto cui si riferiscono i dati spettano i diritti di cui all’articolo 7 del decreto legislativo n. 196 del 2003. Il titolare del trattamento è il Consiglio provinciale di Trento, via Manci 27, 38122 Trento. Il responsabile del trattamento è il responsabile della citata struttura consiliare; un elenco aggiornato dei responsabili del trattamento designati dal titolare è disponibile presso la sede del Consiglio provinciale.

“LEGGI PER VOI”

Agenzia di informazione e documentazione

la pubblicazione può essere ritirata gratuitamente presso l’uf� cio stampa e pubbliche relazioni

in via Manci, 27 a Trento.

Page 31: €¦ · cronache 234 ANNO XXXVII - NUMERO 2 - FEBBRAIO-MARZO 2015 Periodico di documentazione e informazione sull’attività politico-legislativa del Consiglio della Provincia Autonoma

i n f o r m aCONSIGLIO PROVINCIALE CRONACHE

periodico di documentazione e di informazione sull’attività politico-legislativa

DIFFUSIONE GRATUITA

la pubblicazione può essere richiesta (per lettera, e-mail o per telefono) a:Consiglio provinciale cronache - Attività di informazione, stampa e pubbliche relazioni

38122 Trento, via Manci, 27 - Tel. 0461.213268 - 0461.213188 - 0461.213226uf� [email protected]

IL CONSIGLIO PROVINCIALE “IN TV”

Diretta televisiva su TCA-TNNin occasione delle sedute dell’Assemblea legislativa

• Servizi di informazione periodica sull’attività del Consiglio provinciale in coda ai TG della sera su RTTR, TCA e Telepace• “Lavori in corso “ su TCA-Trentino TV - mensile.

• “Password“ su RTTR - mensile • “A tu per tu” su TCA - Trentino TV - trisettimanale

• “Hashtag, 60 secondi di tweet dal Consiglio provinciale” su RTTR - mensile

CONSIGLIO IN INTERNET

www.consiglio.provincia.tn.it

Le notizie del consiglio si possono ricevere nella propria caselladi posta elettronica (sotto forma di newsletter) inviando la richiesta a:

uf� [email protected]È possibile iscriversi anche al servizio “Tienimi informato”

IL CONSIGLIO PROVINCIALE “IN ONDA”

Servizi radiofonici settimanali d’informazione sull’attività legislativa e di palazzo Trentini

• “7 giorni in Consiglio” su RADIO TRENTINO IN BLU (frequenze 96.6, 96.9 e 97.8 Mhz), il venerdì dopo il gr delle 12.30 e in replica il lunedì.

• “Consiglio provinciale 7” su RADIO DOLOMITI, il venerdì dopo il gr delle 12.00 e poi in replica dopo il gr delle 18.00.

• “Hashtag, 60 secondi di tweet dal Consiglio provinciale” su RTT La radio - mensile• “La nostra terra, la nostra autonomia” su Radio NBC - quindicinale

NOTIZIARIO PER NON VEDENTI

Una sintesi delle principali notizie dal Consiglio provincialeviene riprodotta in cassette audio

e in una speciale edizione in “braille”.

Il notiziario può essere richiesto telefonando allo 0461 213268

INFORMATIVA PER IL TRATTAMENTO DI DATI PERSONALIAi sensi dell’articolo 13 del decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196 (Codice in materia di protezione dei dati personali), si informa che i dati personali forniti al Consiglio provinciale per l’abbonamento alla presente pubblicazione sono trattati, in forma cartacea e con strumenti elettronici, esclusivamente per le fi nalità di stampa, spedizione e recapito della medesima pubblicazione. Il conferimento dei dati, benché non obbligatorio, è comunque necessario per le fi nalità indicate. I dati forniti non sono comunicati né diff usi. I soggetti che possono venire a conoscenza dei dati sono il responsabile della struttura consiliare “Attività di informazione, stampa e relazioni pubbliche”, i dipendenti della stessa e la S.I.E. S.p.a. (società assegnataria del servizio di stampa, spedizione e recapito della pubblicazione). Al soggetto cui si riferiscono i dati spettano i diritti di cui all’articolo 7 del decreto legislativo n. 196 del 2003. Il titolare del trattamento è il Consiglio provinciale di Trento, via Manci 27, 38122 Trento. Il responsabile del trattamento è il responsabile della citata struttura consiliare; un elenco aggiornato dei responsabili del trattamento designati dal titolare è disponibile presso la sede del Consiglio provinciale.

“LEGGI PER VOI”

Agenzia di informazione e documentazione

la pubblicazione può essere ritirata gratuitamente presso l’uf� cio stampa e pubbliche relazioni

in via Manci, 27 a Trento.

Page 32: €¦ · cronache 234 ANNO XXXVII - NUMERO 2 - FEBBRAIO-MARZO 2015 Periodico di documentazione e informazione sull’attività politico-legislativa del Consiglio della Provincia Autonoma

CONSIGLIO38122 Trento, palazzo Trentini, via Manci, 27tel. 0461/213111 - fax 0461/986477internet: www.consiglio.provincia.tn.it

UFFICIO DI PRESIDENZAPresidente: Bruno DorigattiVicepresidente: Walter ViolaSegretari questori: Claudio Civettini, Filippo Degasperi, Mario Tonina

CONFERENZA PRESIDENTI GRUPPIPresidente: Bruno Dorigatti(P.A.T.T.) Partito Autonomista Trentino Tirolese: Lorenzo BaratterForza Italia: Giacomo BezziCivica Trentina: Rodolfo BorgaMoVimento 5 Stelle: Filippo DegasperiUnion Autonomista Ladina: Giuseppe DetomasGruppo misto: Massimo FasanelliLega Nord Trentino: Maurizio FugattiAmministrare il Trentino: Nerio GiovanazziPartito Democratico del Trentino: Alessio ManicaUnione per il Trentino: Gianpiero PassamaniProgetto Trentino: Marino Simoni

GIUNTA DELLE ELEZIONIPresidente: Giuseppe Detomas (Union Autonomista Ladina)Vicepresidente: Claudio Civettini (Civica Trentina)Segretario: Gianpiero Passamani (Unione per il Trentino)Componenti:Giacomo Bezzi (Forza Italia), Filippo Degasperi (MoVimento 5 Stelle), Massimo Fasanelli (Gruppo misto), Nerio Giovanazzi (Amministrare il Trentino), Walter Kaswalder (P.A.T.T. Partito Autonomista Trentino Tirolese), Marino Simoni (Progetto Trentino), Luca Zeni (Partito Democratico del Trentino)

DIFENSORE CIVICO-GARANTE DEI MINORIDaniela Longo(gli incontri con il difensore civico nelle sedi comprensoriali hanno luogo su appuntamento, che può essere fi ssato chiamando il numero verde 800-851026)Palazzo della Regione - Via Gazzoletti, 2tel. 0461/213201, fax 0461/[email protected]

COMITATO PROVINCIALEPER LE COMUNICAZIONI

Presidente: prof. Carlo BuzziComponenti effettivi:Roberto Campana, Orfeo Donatini, Carlo Giordani, Giuseppe Stefenelli

FORUM TRENTINO PER LA PACEPresidente: Massimiliano PilatiVicepresidente: Violetta PlotegherGalleria Garbari, 12 - tel. 0461/[email protected]

COMMISSIONE PROVINCIALE PER LEPARI OPPORTUNITÀ DONNA-UOMO

Presidente: Simonetta FedrizziVicepresidente: Claudia LoroComponenti: Arianna Bertagnolli, Elena Biaggioni, Giovanna Covi, Arianna Miriam Fiumefreddo, Mariangela Franch, Chiara Sighele, Anna Simonati, Leonora Zefi Via delle Orne, 32 1° piano - tel. 0461/[email protected]

AUTORITÀ PER LE MINORANZE LINGUISTICHE

Presidente: Dario PallaoroComponenti: Giada Nicolussi, Luciana RasomVia Manci, 27 - 4° piano - tel. 0461/213212

COMMISSIONE INTERREGIONALE DREIER LANDTAG

Componenti effettivi:Bruno Dorigatti Presidente (Partito Democratico del Trentino), Lorenzo Baratter (P.A.T.T. Partito Autonomista Trentino Tirolese), Gianpiero Passamani (Unione per il Trentino), Mattia Civico (Partito Democratico del Trentino), Giuseppe Detomas (Union Autonomista Ladina), Gianfranco Zanon (Progetto Trentino),Maurizio Fugatti (Lega Nord Trentino)Componenti supplenti:Graziano Lozzer (P.A.T.T. Partito Autonomista Trentino Tirolese), Lucia Maestri (Partito Democratico del Trentino), Mario Tonina (Unione per il Trentino), Pietro De Godenz (Unione per il Trentino), Claudio Civettini (Civica Trentina), Giacomo Bezzi (Forza Italia)

GIUNTA

Presidente: Ugo Rossiaffari fi nanziari; affari istituzionali; tutela e promozione delle minoranze linguistiche; organizzazione, personale, sem-plifi cazione dell’attività amministrativa, sistemi informativi e di telecomunicazione e innovazione; funzioni delegate dallo Stato in materia di sistemi di comunicazione; informazione e comunicazione; società controllate e partecipate; corpo forestale; interventi di cui alla legge regionale 5 novembre 1968, n. 40; protezione civile, limitatamente a quanto riservato al Presidente della Provincia dall’articolo 7 della legge provinciale 1 luglio 2011, n. 9; funzioni delegate in materia di Camera di Commercio, Industria, Agricoltura e Artigianato; emigrazione; programmazione; indirizzi di po-litica economica e coordinamento delle relative azioni, compresi i rapporti con Trentino sviluppo; coordinamento degli interventi e dei progetti attuativi delle politiche comunitarie e interventi per lo sviluppo locale; politiche familiari; asili nido; scuola materna; edilizia scolastica, ad esclusione di quanto attribuito all’Assessore alle infrastrutture e all’am-biente; istruzione elementare e secondaria (media, classica; scientifi ca, magistrale, tecnica, professionale e artistica); assistenza scolastica; formazione professionale di base; rapporti internazionali; rapporti con l’Unione europea, coope-razione transfrontaliera e cooperazione interregionale; nonché quelle non attribuite espressamente ai singoli assessori.

AssessoriAssessore allo sviluppo economico e lavoro, con funzioni di vicepresidente Alessandro OliviAssessora alla salute e solidarietà sociale Donata Borgonovo ReAssessore all’agricoltura, foreste, turismo e promozione, caccia e pesca Michele DallapiccolaAssessora all’università e ricerca, politiche giovanili, pari opportunità, cooperazione allo sviluppo Sara Ferrari Assessore alle infrastrutture e all’ambiente Mauro Gilmozzi Assessore alla cultura, cooperazione, sport e protezione civile Tiziano Mellarini Assessore alla coesione territoriale, urbanistica, enti locali ed edilizia abitativa Carlo Daldoss

GRUPPI CONSILIARI

Partito Democraticodel Trentino

MoVimento 5 Stelle

Unione per il Trentino

Progetto Trentino

Forza Italia

Lega Nord Trentino

Amministrare il Trentino

Civica Trentina

(P.A.T.T.) Partito Autonomista

Trentino Tirolese

Gruppo misto

Union Autonomista Ladina

9

9 11

11

3

5

3

11

MAGG

I OR A

N Z AO P P O

SI Z

I ONE

■ Partito Democratico del Trentino 9 consiglieri

Donata Borgonovo Re, Mattia Civico, Bruno Dorigatti, Sara Ferrari, Lucia Maestri, Alessio Manica, Alessando Olivi, Violetta Plotegher, Luca Zeni Vicolo della SAT, 10 - tel. 0461/227340, fax 0461/227341 - [email protected]

■ (P.A.T.T.) Partito Autonomista Trentino Tirolese 9 consiglieri

Chiara Avanzo, Lorenzo Baratter, Manuela Bottamedi, Michele Dallapiccola, Luca Giuliani, Walter Kaswalder, Graziano Lozzer, Lorenzo Ossanna, Ugo RossiVicolo della SAT, 12 - tel. 0461/227320, fax 0461/227321 - [email protected]

■ Unione per il Trentino 5 consiglieri

Pietro De Godenz, Mauro Gilmozzi, Tiziano Mellarini, Gianpiero Passamani, Mario ToninaVicolo della SAT, 12 - tel. 0461/227360, fax 0461/227361 - [email protected]

■ Progetto Trentino 3 consiglieri

Marino Simoni, Walter Viola, Gianfranco ZanonVicolo della SAT, 10 - tel. 0461/227410, fax 0461/227411 - [email protected]

■ Lega Nord Trentino 1 consigliere

Maurizio FugattiVicolo della SAT, 14 - tel. 0461/227390, fax 0461/227391 - [email protected]

■ MoVimento 5 Stelle 1 consigliere

Filippo DegasperiVia delle Orne 32, 3° piano - tel. 0461/227380, fax 0461/[email protected]

■ Amministrare il Trentino 1 consigliere

Nerio GiovanazziVia delle Orne, 32 - 1° piano - tel. 0461/227450, fax 0461/[email protected]

■ Civica Trentina 3 consiglieri

Rodolfo Borga, Claudio Cia, Claudio CivettiniVicolo della SAT, 12 - tel. 0461/227400, fax 0461/227401 - [email protected]

■ Forza Italia 1 consigliere

Giacomo BezziVicolo della SAT, 14 - tel. 0461/227430, fax 0461/227431 - [email protected]

■ Gruppo misto 1 consigliere

Massimo Fasanelli Vicolo della SAT, 10 - tel. 0461/[email protected]

■ Union Autonomista Ladina 1 consigliere

Giuseppe DetomasVicolo della SAT, 12 - tel.0461/227440, fax 0461/227441 - [email protected]

COMMISSIONI PERMANENTI

PRIMA COMMISSIONE(Autonomia, forma di governo, organizzazione provinciale, programmazione, fi nanza provinciale e locale, patrimonio, enti locali)Presidente:Luca Zeni (Partito Democratico del Trentino)Vicepresidente:Marino Simoni (Progetto Trentino)Segretario:Gianpiero Passamani (Unione per il Trentino)Componenti effettivi: Rodolfo Borga (Civica Trentina)Mattia Civico (Partito Democratico del Trentino)Maurizio Fugatti (Lega Nord Trentino)Walter Kaswalder (P.A.T.T. Partito Autonomista Trentino Tirolese)

SECONDA COMMISSIONE(Agricoltura, foreste, cave, miniere, attività economiche, lavoro)Presidente: Luca Giuliani (P.A.T.T. Partito Autonomista Trentino Tirolese)Vicepresidente: Filippo Degasperi (MoVimento 5 Stelle)Segretario:Alessio Manica (Partito Democratico del Trentino)Componenti effettivi: Pietro De Godenz (Unione per il Trentino)Massimo Fasanelli (Gruppo misto)Mario Tonina (Unione per il Trentino)Gianfranco Zanon (Progetto Trentino)

TERZA COMMISSIONE(Energia, urbanistica, opere pubbliche, espropriazione,trasporti, protezione civile, acque pubbliche, tuteladell’ambiente, caccia e pesca)Presidente: Mario Tonina (Unione per il Trentino)Vicepresidente: Nerio Giovanazzi (Amministrare il Trentino)Segretario: Lorenzo Ossanna(P.A.T.T. Partito Autonomista Trentino Tirolese)Componenti effettivi: Claudio Civettini (Civica Trentina)Massimo Fasanelli (Gruppo misto)Lucia Maestri (Partito Democratico del Trentino)Alessio Manica (Partito Democratico del Trentino)

QUARTA COMMISSIONE(Politiche sociali, sanità, sport, attività ricreative, edilizia abitativa)

Presidente: Giuseppe Detomas (Union Autonomista Ladina)

Vicepresidente: Walter Viola (Progetto Trentino)

Segretario:Violetta Plotegher (Partito Democratico del Trentino)

Componenti effettivi: Claudio Cia (Civica Trentina)Pietro De Godenz (Unione per il Trentino)Graziano Lozzer (P.A.T.T. Partito Autonomista Trentino Tirolese)Gianfranco Zanon (Progetto Trentino)

QUINTA COMMISSIONE(Istruzione, ricerca, cultura, informazione, affari generali (rapporti internazionali e con l’Unione europea, solidarietà internazionale)Presidente: Lucia Maestri (Partito Democratico del Trentino)

Vicepresidente: Marino Simoni (Progetto Trentino)Segretario:Giuseppe Detomas (Union Autonomista Ladina)Componenti effettivi: Lorenzo Baratter (P.A.T.T. Partito Autonomista Trentino Tirolese)Claudio Civettini (Civica Trentina)Gianpiero Passamani (Unione per il Trentino)Walter Viola (Progetto Trentino)

ASSEMBLEA MINORANZEGarante:Rodolfo Borga (Civica Trentina)Sostituto del garante:Nerio Giovanazzi (Amministrare il Trentino)Componenti:Giacomo Bezzi (Forza Italia)Claudio Cia (Civica Trentina)Claudio Civettini (Civica Trentina)Filippo Degasperi (MoVimento 5 Stelle)Massimo Fasanelli (Gruppo misto)Maurizio Fugatti (Lega Nord Trentino)Marino Simoni (Progetto Trentino), Walter Viola (Progetto Trentino), Gianfranco Zanon (Progetto Trentino)