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Diagnosi patogenetica
del dolore
9 novembre 2013Ordine dei Medici Chirurghi
MonzaDott. Angelo G. Virtuani
� CLASSIFICAZIONE TEMPORALE
DOLORE ACUTO (finalizzato ad allertare il corpo sulla presenza distimoli pericolosi) e
DOLORE CRONICO (non solo estensione temporale ma concaratteristiche qualitativamente diverse)
� CLASSIFICAZIONE FISIOPATOLOGICA
DOLORE NOCICETTIVO (SOMATICO E VISCERALE)
DOLORE NEUROPATICO (CENTRALE, PERIFERICO, SIMPATICO)
� DOLORE IDIOPATICO O PSICOGENO O PSICOSOMATICO
� Causa generalmente conosciuta
� Durata breve
� Finalizzato ad allertare
� Approccio terapeutico: risoluzione causa sottostante
� “Dolore utile”
� Causa spesso sconosciuta, o nota e non aggredibile
� Sindrome autonoma invalidante
� Durata persistente (>3 mesi?)
� Approccio terapeutico:1) trattamento della causa se
riconoscibile 2) trattamento dell’alterazione
della nocicezione
Che cosa s’intende per dolore cronico?
Per dolore cronico s’intende “un dolore che persiste più a lungo del corso naturale della guarigione che si associa a un particolare tipo di danno o di malattia”.
Secondo altri studiosi, il dolore cronico è un dolore che persiste per un periodo maggiore di 3 mesi
� Deriva dalla attivazione dei nocicettori alivello delle strutture somatiche o viscerali
� Sensibile a paracetamolo, Fans, oppiacei
� Somatico: acuto, continuo, pulsante, gravativo,oppressivo, ben localizzato
� Viscerale: mal localizzato, crampiforme, urente,profondo, riferito, associato a riflessi motori eautonomici, non evocato da tutti gli organi
� Deriva da una alterazione nelle vie somatosensorialicausata da un danno nel SNC o SNP o entrambi
� Il dolore può essere spontaneo e/o evocato
� Associato ad alterazioni della sensibilità
� L’ area dolorosa è dermatomerica o segue ildecorso dei nervi
� Resistente a paracetamolo, Fans, oppiacei
� Sensibile ad antidepressivi, antiepilettici, α2agonisti,antagonisti NMDA, agonisti GABA B,..
SINTOMI DEL DOLORE
NEUROPATICO
DOLORE
SPONTANEO
DOLORE
EVOCATO
CONTINUO PAROSSISTICO
STIMOLO NON
NOCICETTIVO
STIMOLONOCICETTIVO
ALLODINIA IPERALGESIA
MECCANICA E/O TERMICA
dinamica statica caldo freddo
Il primo passo che il medico deve fare di fronte a undolore cronico, in un paziente la cui malattia non siaal momento diagnosticabile, o non guaribile, o incaso di dolore che persista dopo la guarigione dellamalattia stessa, è discriminare se il dolore chepresenta il malato sia un
dolore neuropatico o nocicettivo
Essi hanno eziopatogenesi differenti e devonoessere curati in modo differente e con farmaci eterapie diverse.
Il riscontro di un dolore sicuramente neuropaticoimplica la lesione di una via nervosa.
• Centro specialistico ( approfondimenti diagnostici eprescrizione della terapia più adeguata)
•Terapia spesso problematica e complessa
• Approccio multidisciplinare integrato
Come distinguere tra dolore neuropatico e nocicettivo
1° step: l’anamnesi
Primo quesito da porsi: il dolore è causato dauna malattia nota che riporta a una lesione delsistema nervoso? Se la risposta è affermativa,esiste una probabilità del 40% che il doloreriferito dal paziente sia un dolore di tiponeuropatico.
• Da quanto tempo il paziente ha dolore e se esiste unrapporto di causa – effetto con un fattore qualsiasi(malattia, trauma, lesione ecc.).
• Dove il paziente avverte il dolore principale , le sueirradiazioni e i suoi riferimenti. È fondamentale avereuna mappa del dolore e, se possibile, disegnare l’areasul corpo.
• Valutazione dell’intensità del dolore con una scalanumerica (scala 0-10). Il valore non ha significatoassoluto, o comparativo tra due persone, ma solo nellastessa persona prima e dopo un atto terapeutico.(SCALE MULTIDIMENSIONALI in centri specialistici)
ANAMNESI
• Identificazione delle ore della giornata passatecon dolore e soprattutto se il dolore è presente dinotte e sveglia il paziente.
• Identificazione di quanto il dolore è spontaneo oquanto è evocato da movimenti, alimenti, attivitàcorporee.
Rilevare il coinvolgimento psicologico del pazientee la sua influenza sul comportamento (scalemultidimensionali in centri specialistici)
ANAMNESI
2° step : esame obiettivo
conferma o meno la diagnosi di dolore neuropatico sela distribuzione del dolore coincide con l’ innerva-zione di un territorio nervoso .
Se vi è questa corrispondenza, esiste anche inquesto caso una probabilità del 40% che il dolore sianeuropatico: a questo punto, se entrambe le ipotesiprecedenti risultano vere, la probabilità passaall’80%.
Come distinguere tra dolore neuropatico e nocicettivo
3° step :
ricerca delle caratteristiche del dolore, cioè lasua semantica (es. dolore riferito dal pazientecome sensazione di bruciore, di scossaelettrica, di puntura di spillo).
Queste descrizioni sono state considerate permolto tempo un elemento altamentesignificativo per orientare la diagnosi verso undolore neuropatico.
Come distinguere tra dolore neuropatico e nocicettivo
� Dolore
� Parestesia (sensazione anormale, o evocata ospontanea)
� Disestesia (sensazione anomala spiacevole, oevocata o spontanea)
� Allodinia (risposta dolorosa a stimolonormalmente non algico)
� Iperalgesia (risposta aumentata ad unostimolo normalmente doloroso)
• Alla luce degli ultimi aggiornamenti, la semantica deldolore è stata nettamente ridimensionata nel suo valorepredittivo di indirizzo diagnostico
• il suo contributo alla diagnosi è ora ritenuto moltoinferiore, non superiore al 20%.
Tuttavia, se il dolore descritto dal paziente soddisfa tutte etre queste caratteristiche, la probabilità che il dolore sianeuropatico diventa quasi del 100%.
La semantica del dolore
Valutazione dell’integrità del sistema somato – sensoriale
La prima finalità dell’esame obiettivo di un pazienteche accusa dolore è valutare l’integrità del sistemasomato-sensoriale, ossia l’integrità delle fibrecoinvolte nella trasmissione dell’impulso dolorosodalla sede del dolore al midollo spinale.
DIAGNOSI DI DOLORE NEUROPATICO
Come valutare l’integrità delle fibre del sistema somato-sensoriale
Gli strumenti sono un batuffolo di cotone (es.cotton fioc o in alternativa un monofilamento),uno spillo (di solito contenuto all’interno delmartelletto per l’esame neurologico) e unaprovetta riempita di acqua calda (èsufficiente un contenitore di plastica tipo quelloper la raccolta dell’urina).
Vengono scelti tre stimoli fondamentali ,• quello tattile ,• quello puntiforme (pinprick) e• quello caldo , perché glistrumenti utili alla pratica clinica sono facilmente disponibili.
Gli stimoli applicati sono essenziali all’ identificazionedelle fibre tattili, nocicettive mieliniche e nocicettiveamieliniche, rispettivamente
� Applicare nell’ area del dolore disegnata i trestimoli in successione (tattile, puntiforme e
caldo), annotando gli eventuali evidenti deficitpresenti.
� È sempre opportuno ripetere l’ esame per le difficoltàche possono insorgere nella relazione con il paziente enelle sue capacità di collaborazione
� Il significato patologico va dato alle evidenti perdite disensibilità e non alle forme sfumate o a macchia dileopardo
Mediante questi strumenti si potranno valutare le tre vie di conduzione del sistema somato-sensoriale:
• le fibre A β responsabili del tatto e dellavibrazione (cotton fioc o monofilamento);
• le fibre A δ responsabili del dolore rapido (punturadi spillo);
• le fibre C responsabili della percezione termica(caldo e freddo).
Il tempo per eseguire questi tre test non supera il paiodi minuti.
VALUTAZIONE STIMOLO
TATTILE
STIMOLO
PUNTORIO
STIMOLO
TERMICO
CALDO
NORMALE
- 1
- 2
- 3 (deficit)
PROFILO SENSORIALE – SINTOMI NEGATIVI
CONFRONTO CON AREA SANA CONTROLATERALE
Se il risultato dei tre test è negativo (ossia ilpaziente non presenta alterazioni della sensibilitànelle prove eseguite), si ha la certezza che le viedi conduzione sono integre e quindi ci si trova difronte a un dolore nocicettivo
TEST
NEGATIVO
SISTEMA
SENSITIVO
INTEGRO
DOLORE
NOCICETTIVO
Se invece il risultato di questo triplice test èpositivo , allora si è certamente di fronte a undolore neuropatico e può essere necessarioinviare il paziente allo specialista per un primoinquadramento diagnostico approfondito
TEST
POSITIVOLESIONE DELLA VIA
SOMATOSENSORIALE
DOLORE
NEUROPATICO
Farmaco Indicazioni della food and drug
administration
• Carbamazepina• Gabapentin• Pregabalin• Duloxetina• Lidocaina topica• Capsaicina topica
• Nevralgia essenziale del trigemino• Neuropatia post-erpetica• Neuropatia post-erpetica e diabetica• Neuropatia diabetica• Neuropatia post-erpetica• Neuropatia post-erpetica e da AIDS
FARMACI PER IL TRATTAMENTO DEL DOLORE NEUROPATICO
Farmaco Estensione AIFA 09.12.2008
• Amitriptilina• Carbamazepina
• Dolore neuropatico• Dolore neuropatico
IDENTIFICARE L’ AREA DI DOLORE
CORRISPONDENZA
CON TERRITORIO DI
INNERVAZIONE
DEFICIT
DELLE
SENSIBILITA’
DOLORE NEUROPATICO
Identificare la fibra e la
via nervosa lesionata e l’
entità del danno
NESSUNA
CORRISPONDENZA
CON TERRITORIO DI
INNERVAZIONE
SENSIBILITA’
NORMALE
DOLORE NOCICETTIVO
Identificare il livello di
soglia del nocicettore e il
tessuto interessato
VALUTARE LA
SENSIBILITA’
Stimolo tattile
Pinprick
Stimolo caldo
Come valutare l’intensità delle soglia del dolore evocato NOCICETTIVO
Il medico, dopo avere valutato l’integrità del sistemasomato-sensoriale, deve procedere a un ulterioreapprofondimento diagnostico, indagando
• La soglia del dolore evocato superficiale
• La soglia del dolore evocato profondo.
Si procede a somministrare stimoli nell’area in cui ilpaziente riferisce dolore comparandoli con lasomministrazione degli stessi nella corrispondente areasana e confrontando quindi le risposte.
• Studio del dolore evocato superficiale : si possonosomministrare sia stimoli sottosoglia (sfioramento) siastimoli sovrasoglia (pizzicotto, puntura).
• Studio del dolore evocato profondo : si possonosomministrare stimoli sottosoglia (lieve pressione,movimento) o sovrasoglia (pressione elevata omovimento forzato).
INTENSITA’ DELLA SOGLIA
Il test è positivo (soglia algica ridotta) se questistimoli risultano dolorosi nella zona riferita comedolente dal paziente e non lo sono invecenell’area controlaterale simmetrica (nella quale ilpaziente non riferisce dolore).
Il test è negativo (soglia normale) se lo stimolorisulta non doloroso o doloroso in eguale misurain zone topograficamente simmetriche.
TEST DELLA SOGLIA ALGICA
Una soglia algica ridotta è sempre indice diun processo infiammatorio e in questo caso,ma solo in questo, è raccomandata lasomministrazione dei FANS (in quantoagiscono sui mediatori dell’infiammazione chesono alla base del dolore)
SIGNIFICATO DEL TEST DELLA SOGLIA
Se la soglia algica è normale , si è certi che ildolore non è generato da un importante processoinfiammatorio: ne deriva che l’impiego dei FANS èinefficace e quindi non deve essere preso inconsiderazione.
In questa situazione, essendo il dolore provocatoda un’importante stimolazione dei nocicettoridovuta a un processo degenerativo, più cheinfiammatorio, si devono prescrivere analgesiciquali il paracetamolo e/o gli oppiacei minori omaggiori o le loro combinazioni, e non i FANS.
Se il dolore è persistente e la soglia algica ènormale, si può procedere a valutarel’importanza del movimento nel generare oacuire il dolore.
Se il dolore non viene generato dalmovimento ed è continuo , la terapia deveessere programmata a orari fissi , modulando ildosaggio in base alla risposta.
TEST AL MOVIMENTO
Se il dolore invece si manifesta soltanto duranteil movimento o quando il paziente effettuaparticolari gesti o manovre o esegue determinateattività,
la somministrazione dell’analgesico può esseredata in profilassi , consigliando al paziente diassumere il farmaco con congruo anticipo prima dieseguire una delle manovre o delle attività che gliprovocano dolore.
TEST AL MOVIMENTO POSITIVO
Il “test ai FANS”
• Valutazione della soglia algica problematica• Test soglia algica dubbio o non diagnostico,• Manovre per la soglia algica troppo dolorose
un’alternativa accettabile alla procedura sopraindicata èl’esecuzione del cosiddetto “test ai FANS”.
Si somministra al paziente, in assenza di specifichecontroindicazioni, un FANS per almeno 3 giorni.
Se il dolore è prodotto da una patologiainfiammatoria, il controllo del sintomo si mantieneper un periodo di tempo maggiore di quantoavverrebbe qualora la risposta al farmaco fosse solodi tipo strettamente antalgico (TEST POSITIVO).
Si deve inoltre ricordare che il dolore da causainfiammatoria migliora progressivamente con lasomministrazione continua del FANS.
TEST AI FANS
Il test (positivo) dimostra la presenza di unprocesso infiammatorio e in questa situazione ègiustificato proseguire il FANS – salvo il verificarsidi effetti collaterali – fino alla scomparsa dellasintomatologia dolorosa
In tutti gli altri casi l’impiego dei FANS non ha basirazionali, perché manca l’elemento “infiammazione”su cui agisce con efficacia questo tipo di farmaci.
TEST AI FANS
• Definire se sia presente un processo infiammatorioche giustifichi l’utilizzo dei FANS è quindi unmomento irrinunciabile nella diagnosticadifferenziale delle cause che producono dolore.
• Prescrivere un FANS per un dolore dovuto a unprocesso infiammatorio per un periodo limitato ditempo fino alla remissione dell’infiammazione cheproduce dolore è una scelta logica e razionale.
LA PRESCRIZIONE DI UN FANS DOVREBBE ESSERE GIUSTIFICATA
E’ più sicuro prescrivere farmaci come ilparacetamolo e gli oppiacei deboli o maggiori o leloro combinazioni , perché queste molecole, seutilizzate alle dosi raccomandate e con gli opportuniaccorgimenti prescrittivi, risultano essere di efficaciapari o superiore ai FANS e sono gravate da effetticollaterali meno gravi.
SE IL PROCESSO INFIAMMATORIO NON E’ EVIDENTE
Grazie per l’attenzione