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N. 5 MAGGIO 2016 LA RIVISTA DI MANAGERITALIA MENSILE DI INFORMAZIONE E CULTURA DEI DIRIGENTI, QUADRI E PROFESSIONAL DEL TERZIARIO Poste Italiane Spa - Spedizione in abbonamento postale - Decreto Legge 353/03 (convertito in Legge 27/2/04, n. 46) art.1, comma 1 - DCB/MI - 2,20 (abbonamento annuo 16,50) RETRIBUZIONI Quanto guadagniamo? INDAGINE Leadership civiche per le città di domani It @ lia 1986-2016 da 30 anni online

DIRIGENTE - Maggio 2016

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La rivista di Manageritalia

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  • N. 5 MAGGIO 2016

    LA RIVISTA DI MANAGERITALIA

    MENSILE DI INFORMAZIONE E CULTURA DEI DIRIGENTI, QUADRI E PROFESSIONAL DEL TERZIARIO Poste Italiane Spa - Spedizione in abbonamento postale - Decreto Legge 353/03 (convertito in Legge 27/2/04, n. 46) art.1, comma 1 - DCB/MI - 2,20 (abbonamento annuo 16,50)

    RETRIBUZIONI

    Quanto guadagniamo?

    INDAGINE

    Leadership civicheper le citt di domani

    It@ lia 1986-2016

    da 30 anni online

  • MAGGIO 20152

  • GENNAIO/FEBBRAIO 2015 3

    Editorialea cura del presidente Manageritalia

    3MAGGIO 2016

    EVOLUZIONI IN CORSO

    Con lAssemblea del 10-11 giugno si conclude un ciclo di lavoro che, per Manageritalia, stato tanto ricco di soddisfazioni quanto foriero di sfide

    inedite. Tra i capisaldi che hanno guidato le nostre

    attivit c stato il Piano operativo 2012-2016: un pro-

    getto organico e dinamico grazie al quale ci siamo

    potuti orientare in un contesto sempre pi mutevole,

    abbiamo migliorato lefficienza delle attivit seguite e

    aggiornato le forme di assistenza e i servizi, gettando

    le basi per consolidarci ed essere sempre pi reattivi.

    Oggi siamo parte fondamentale di una grande e auto-

    revole confederazione tornata unitaria, la Cida, e ci

    facciamo promotori di un disegno di cambiamento

    sociale e culturale attraverso #Prioritalia.

    Ci adoperiamo nel disegnare nuove politiche econo-

    miche e produttive incentrate sulla qualit, mettendo

    in circolazione le preziose competenze manageriali di

    cui lItalia ricca e di cui siamo custodi. Il tesoro di

    Manageritalia sono infatti gli oltre 35mila associati:

    persone che, anche durante gli anni duri della crisi,

    hanno continuato a far parte del nostro sistema. Ci

    significa che il nostro welfare contrattuale e di rappre-

    sentanza si dimostrano validi, articolati, in grado di

    reggere limpatto congiunturale della crisi e di in-

    dividuare soluzioni coraggiose per risponde-

    re alle mutazioni del lavoro.

    Ma non tutti i colleghi sono riusciti a difen-

    dere il proprio posto di lavoro. Per loro ci

    siamo attivati su diversi fronti, da ultimo

    citiamo il progetto Riattiva: il contributo

    chiesto ai colleghi in servizio con la quota

    associativa a inizio anno ci ha permesso di

    costituire un fondo di solidariet che stiamo

    utilizzando per progetti di outplace-

    ment e speriamo presto di trovare

    altre soluzioni con la firma del ccnl.

    Tra le priorit di questo periodo ri-

    mane quella di rafforzare i deboli

    segnali positivi delleconomia italiana per renderli

    strutturali. Per cambiare davvero passo, spingiamo

    affinch lItalia punti seriamente sul binomio impresa/

    occupazione, varando un progetto di ampio respiro per

    sostenere la creazione, il potenziamento e la crescita

    delle imprese attraverso interventi di innovazione tec-

    nologica, organizzativa e finanziaria e, naturalmente,

    valorizzando la managerialit.

    La riforma del lavoro potrebbe andare in questo senso

    ma ancora a met: finch non si passer definitiva-

    mente dalle politiche passive incentrate sul sostegno

    alla ricollocazione alla realizzazione di politiche atti-

    ve, non vedremo impatti significativi sulloccupazione.

    La riforma del lavoro, naturalmente, dovr essere ac-

    compagnata da quella sulla previdenza, di cui si parla

    tanto e quasi sempre a sproposito, quando invece bi-

    sognerebbe programmare con competenza il futuro,

    come testimonia la solidit del secondo pilastro che

    abbiamo costruito ormai da sessantanni. Per questo

    crediamo che per intervenire sulle pensioni si debba

    innanzitutto puntare sulla previdenza complementa-

    re, oggi non opportunamente incentivata.

    Anche sul fronte interno alla nostra Organizzazione c

    grande fermento: si sono appena svolte le assemblee

    elettive delle associazioni territoriali. Le nuove squa-

    dre hanno la responsabilit di attuare operativamente

    le dieci priorit contenute nel Piano operativo appro-

    vato dal Congresso dello scorso novembre che, proiet-

    tandosi fino al 2020, d profondit e continuit al no-

    stro agire. un progetto ambizioso e in divenire, che

    riguarda tutte le dimensioni dellattivit di Manageri-

    talia, da quella dei servizi a quella associativa, da quel-

    la istituzionale a quella di movimento: invito tutti i

    colleghi a seguirne gli sviluppi, contribuendo a miglio-

    rarlo e ad attuarlo.

    Guido Carella

    ([email protected])

  • MAGGIO 20164

    Le statistiche uf ciali sulle vacanze in Italia provengono di varie fonti informative, prime delle quali le rilevazioni Istat. I dati relativi al periodo di vacanze estive 2015 ha evidenziato una netta preferenza per le localit marine rispetto alle altre. Mentre si mantengono stabili le presenze turistiche nelle isole e al centro-nord, si rilevato un incremento in quelle del Sud, in particolare sulla costa tirrenica. Tra i motivi della scelta, oltre alla dolcezza del clima e al limitato affollamento, risulta essere stato il conveniente rapporto qualit-prezzo. In base alle risposte date dagli intervistati appartenenti alle classi sociali pi alte, tra le localit marine preferite la novit dellanno risultata essere Tropea, detta La perla della Calabria per la bellezza delle spiagge, il clima e la suggestione del paesaggio marino con lo Stromboli e le isole Eolie.

    Un delizioso resortMolti dirigenti con famiglia hanno citato un villaggio veramente particolare, accanto a Tropea, immerso in un giardino botanico lussureggiante.

    Si chiama La Pizzuta (www.lapizzuta.it) e offre quanto di meglio si pu chiedere a una vacanza di mare: confortevole soggiorno, panorama stupendo, spiaggia privata, ristorazione eccellente, animazione diurna e serale, grande piscina e, in ne, molto importante, lascensore per la discesa in spiaggia.

    Larea centrale del resort contiene terrazza-ritrovo, ristorante, bar, spazio teatro, area sport (bocce, volley, ping-pong e calcetto) e sala riservata per giocare a carte.

    Rapporto qualit-prezzoSoprattutto in questi tempi di attenzione ai costi, spicca lottimo livello delle quotazioni: da soli. 490,00 per una settimana di soggiorno e trattamento speciale di pensione completa, il che ne fa un resort ideale per famiglie.

    Il villaggio rimane aperto da ne maggio agli inizi di ottobre.Per info e prenotazioni attiva la Segreteria di Milano, in Corso Venezia 8 - Tel. 02 798493 Mail: [email protected]

    Al resort La Pizzuta si pu giungere in aereo (Lamezia Terme), in treno (Tropea) o in auto (uscita

    Autosole di Pizzo Calabro).

    Vacanze dincanto sul mare di Tropea

    Senza titolo-1 1 26/02/16 10.44

  • Sommario

    Fondo di previdenza Mario Negri

    Associazione Antonio Pastore

    CFMT Centro di formazionemanagement del terziario

    Fondo assistenza sanitaria dirigenti aziende commerciali

    MENSILE DI INFORMAZIONE E CULTURA DI MANAGERITALIA Federazione nazionale dei dirigenti, quadri e professional del commercio, trasporti, turismo, servizi, terziario avanzato

    5MAGGIO 2016

    Formazione46 Quando il Roi non solo

    economico

    RUBRICHE

    22 Osservatorio legislativo

    40 Lavoro manageriale

    50 Di buon grado

    51 Arte

    52 Libri

    53 Letture per manager

    54 Lettere

    MENSILE DI INFORMAZIONE E CULTURA DI MANAGERITALIA Federazione nazionale dei dirigenti, quadri e professional del commercio, trasporti, turismo, servizi, terziario avanzato

    N. 5 MAGGIO 2016

    LA RIVISTA DI MANAGERITALIA

    MENSILE DI INFORMAZIONE E CULTURA DEI DIRIGENTI, QUADRI E PROFESSIONAL DEL TERZIARIO Poste Italiane Spa - Spedizione in abbonamento postale - Decreto Legge 353/03 (convertito in Legge 27/2/04, n. 46) art.1, comma 1 - DCB/MI - 2,20 (abbonamento annuo 16,50)

    RETRIBUZIONI

    Quanto guadagniamo?

    INDAGINE

    Leadership civicheper le citt di domani

    It@ lia 1986-2016

    da 30 anni online

    57

    Copertina 6 Auguri Internet

    Intervista a Layla Pavone e Eugenio Contatore

    Indagine16 Leadership civiche

    per le citt di domani

    Risorse umane24 Diversity management:

    a che punto siamo

    Attualit28 Mondo forno

    Retribuzioni32 Quanto guadagniamo?

    Pensioni44 Il part-time agevolato

    InfoMANAGER

    Manageritalia 67 Quadri Retribuzioni e percorsi

    di carriera

    69 Executive Professional Certifichiamo

    le tue esperienze

    Fondo Mario Negri70 Bilancio: i risultati del 2015

    72 Borse di studio

    Assidir75 Perdita dellautosuffi-

    cienza: un rischio poco percepito

    Fasdac78 Pratiche indirette:

    cosa cambia dal 2016 online suScarica lAPP dal tuo dispositivo. Ogni mese potrai leggere, commentare e con-dividere gli articoli che pi ti interessano.

  • Copertina

    MAGGIO 20166

    AUGURI

    1986-2016: sono passati trentanni dallavvento di Internet in Italia. Il web ha cambiato radicalmente il nostro modo di vivere, lavorare e interagire con gli altri. Ripercorriamo le tappe pi importanti di questa avventura con uno sguardo agli scenari futuri, attraverso i racconti di Layla Pavone, che fece parte della squadra che cre nel

    19861993 1994

    1995 19961999

    2000

    2001Internet ap-proda in Italia.Nascono i Bbs (Bullettin board system) primi esempi di community virtuale.

    Nasce crs4.it, il primo sito web italiano del Centro di ricerca, svi-luppo e studi superiori in Sardegna.

    Nascono Video Online, primo internet servi-ce provider, e C6 multichat, il primo mes-senger italiano che permette di chattare con amici (netfriend).Va online Unione Sarda, primo quotidiano in Europa.

    Nascono Ama-zon.com, la prima libreria online, e Iol.it, il servizio di posta elettro-nica di Italia Online.

    Nasce il primo motore di ri-cerca italiano, Arianna.

    Viene pubbli-cato Napster, il primo sistema di file sharing di massa.

    Arriva la fibra ottica di Fastweb.Dopo 6 anni dalla sua fon-dazione, sbar-ca in Italia eBay.

    Viene lanciata Wikipedia in lingua italiana.

  • 7MAGGIO 2016

    INTERNET

    1994 Video Online, il primo internet service provider, e Eugenio Con-tatore, pap di Arianna e fondatore nel 1998 di Digiland, la prima community in Italia. Insomma, due pionieri del digitale che hanno vissuto e partecipato a questa grande rivoluzione, dalle prime bbs e lentissimi modem dial-up a Internet come lo conosciamo oggi.

    2001 20022003 2004

    2005 200620162013

    Viene lanciata Wikipedia in lingua italiana.

    Nasce Facebook.Esplode in italia nel 2007.

    Viene lanciato il primo set di licenze creati-ve commons, che rivoluzio-ner il diritto dautore sul web.

    Apple lancia iTunes Music Store: 200.000 brani a 99 cen-tesimi con un milione di canzoni ven-dute nella pri-ma settimana.

    Va in linea YouTube.

    Nasce Twitter.Arriva Spotify, il servizio di streaming musicale in abbonamento che ha rivolu-zionato lindu-stria discogra-fica.

    Sono 2.934.311 siti con suffis-so .it (al 21 aprile 2016).32 milioni di italiani usano internet una o pi volte a set-timana (dati Istat).

  • Copertina

    MAGGIO 20168

    LAYLA PAVONE,pioniera della pubblicit digitale

    Il 30 aprile 1986 si ricorda quei

    tempi?

    S, me li ricordo. Mi aveva affa-

    scinato molto la notizia del primo

    collegamento a Internet, ma non

    ero ancora entrata nel magico

    mondo della rete. Nel 1986 stavo

    finendo luniversit, Scienze Poli-

    tiche, e preparando la tesi dal tito-

    lo La diffamazione a mezzo

    stampa nel diritto anglosassone.

    Poi nel 1988 ebbi la fortuna di es-

    sere selezionata per partecipare al

    primo master in Comunicazione

    dimpresa e nuove tecnologie che

    mi apr un mondo. Per la prima

    volta si contaminavano due disci-

    pline come la comunicazione e

    linformatica. Erano gli albori di

    internet, usavamo le prime bbs

    (Bullettin board system) che ci

    consentivano di collegarci con Si-

    licon Valley via internet. Non po-

    tete immaginare lemozione, per-

    ch ero consapevole di partecipa-

    re a una rivoluzione, quella del

    mondo dellinformazione che og-

    gi per molti scontata.

    Cosa volevate fare?

    stato un periodo incredibile. Era

    ormai il 1994. Dal 1992 lavoravo

    con Nichi Grauso in Polonia, era

    proprietario ed editore del primo

    quotidiano di informazione polac-

    co, Zycie Warszawy, cartaceo natu-

    ralmente, e aveva creato una syn-

    dication televisiva, Polonia 1. Ave-

    vamo fondato la prima concessio-

    naria di pubblicit commerciale,

    perch allora sui quotidiani polac-

    chi cera soltanto la pubblicit clas-

    sificata, i piccoli annunci testuali

    dei privati. Ma alla fine del 1994

    Nichi mi parl del fatto che voleva

    vendere le aziende polacche e tor-

    nare in Italia per fondare il primo

    internet service provider, che poi

    chiamammo Video Online. Mi

    chiese di far parte della squadra

    della startup, perch era a tutti gli

    effetti una startup.

    Si comprendeva la portata del fe-

    nomeno?

    Pochi ne erano consapevoli. Noi

    stavamo costruendo da zero lof-

    ferta di accesso alla rete ai privati,

    la connessione i primi modem

    dial-up erano lentissimi, 14.400

    bit/s, non cera lAdsl e tanto meno

    Amministratore delegato Industry Innovation Digital Magics .Nel 2007 la manager ha ricevuto il Premio Eccellenza Lido Vanni.

    Copyrighted, https://it.wikipedia.org/w/index.php?curid=724882

  • 9MAGGIO 2016

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  • 11MAGGIO 2016

    la banda larga lo spazio web e

    alcuni altri servizi alle aziende, per

    poi, dopo solo qualche mese, ini-

    ziare a pensare che anche la pubbli-

    cit poteva essere un asset del mo-

    dello di business di Video Online.

    I primi banner avevano misure

    oggi ridicole, 30x60 pixel, e vende-

    vamo i contatti, le impression a 30

    lire. Fu molto bello quel periodo,

    ma anche molto difficile perch

    eravamo sicuri che stavamo co-

    struendo qualcosa di una portata

    gigantesca, ma dal punto di vista

    del business erano poche le perso-

    ne e le aziende che sperimentavano

    e i conti del business plan non tor-

    navano.

    Eravate troppo avanti?

    S, questa la verit. Infatti nel

    1996 si fece avanti Telecom Italia e

    rilev il ramo dazienda Video

    Online. Compr le nostre compe-

    tenze, la nostra esperienza, e la

    integr nel progetto Telecom

    Online, dandone una forte accele-

    razione. Dal punto di vista perso-

    nale e professionale per io feci un

    salto quantico. Ero una delle po-

    chissime persone che conosceva

    Internet, capendone le implicazio-

    ni che da l a qualche anno avrebbe

    avuto sulle aziende e fui chiamata

    per collaborare nel business della

    rete. Cos andai in Publikompass,

    la concessionaria di pubblicit del

    Gruppo Itedi-Fiat, nel 1997, e creai

    la prima business-unit completa-

    mente dedicata alla vendita degli

    spazi web.

    clienti, fidelizzandoli e acquisen-

    done di nuovi. Infine, oggi, lulti-

    ma frontiera della pubblicit onli-

    ne il Programmatic buying, cio

    la possibilit di gestire le campa-

    gne di pubblicit multimediali:

    testo, foto, video, audio, via web

    e via mobile, attraverso piattafor-

    me tecnologiche che consentono

    di negoziare in maniera efficiente

    domanda e offerta con la logica

    del miglior offerente in tempo re-

    ale ed efficace.

    Oggi che era stiamo attraversando?

    Siamo senzaltro nellera dei big

    data, abbiamo miliardi di infor-

    mazioni sugli utenti. Se usate be-

    ne dal punto di vista commerciale

    potrebbero abbattere quella so-

    glia di fastidio che gli utenti tal-

    volta provano nei confronti della

    pubblicit online che pu risulta-

    re invasiva o non desiderata. Oggi

    lindustria della comunicazione

    online deve fare i conti con le tec-

    nologie di adblocking, ovvero

    quei sistemi che impediscono le-

    rogazione e la visualizzazione

    della pubblicit sui siti. Questo

    fenomeno sta crescendo moltissi-

    mo e rischia di fare danni al busi-

    ness della pubblicit. Bloccare la

    pubblicit attraverso i software di

    adblocking significa ammazzare

    il mercato dellinformazione, ol-

    Lei la pioniera

    della pubblicit

    digitale

    La pubblicit,

    dal 1996 ad oggi,

    stata oggetto di continue metamor-

    fosi grazie allavvento di nuovi

    player e allo sviluppo continuo

    della tecnologia. In principio erano

    i banner, poi nel 2005 arriv Goo-

    gle e la possibilit di farsi conosce-

    re attraverso lutilizzo delle parole

    chiave, il Search engine marketing.

    Poi nel 2005-2006 si cominci a par-

    lare di web 2.0 e cio della possibi-

    lit da parte degli utenti di diven-

    tare protagonisti della rete.

    Lavvento dei social network.

    S, arriv Facebook e cominci

    lera dei social media a livello glo-

    bale pensate che oggi gli utenti

    di Facebook sono circa 1,7 miliar-

    di e parallelamente una modali-

    t di fare comunicazione per le

    aziende totalmente innovativa.

    Le aziende a quel punto si sono

    ritrovate nude; il sesto potere,

    quello degli utenti online, le ha

    messe nelle condizioni di dover

    rendere conto di tutto ci che fa-

    cevano e di doverlo raccontare,

    spiegare e condividere trasparen-

    temente e onestamente, pena la

    gogna mediatica digitale. Nacque

    quindi una nuova disciplina lega-

    ta alla reputazione online delle

    aziende, che grazie al word of

    mouth, ovvero le tecniche di viral

    marketing, poteva costruire una

    relazione diretta con i propri

    Di Paul Clarke - Opera propria, CC BY-SA 4.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=37435469

    1991Timothy John Berners-Lee, invento-re insieme a Robert Caillau del Word Wide Web, pubblica il primo sito web al Cern di Ginevra. Dopo i primi anni in cui era stato usato solo dalla comunit scientifica, il Cern decise di mettere il www a disposizione del pubblico, rinunciando a ogni diritto dautore.

  • Copertina

    MAGGIO 201612

    tre che dei social media. Ora, la

    soluzione la cosiddetta native

    advertising, cio la pubblicit

    nativa che assume laspetto dei

    contenuti editoriali nel quale

    ospitata, cercando di generare lo

    stesso interesse da parte degli

    utenti.

    Quale futuro?

    Siamo ormai una societ total-

    mente interconnessa, circondata

    da tecnologie e da device, quasi

    tutti con la possibilit di interagi-

    re fra di loro. Oggi si parla di Iot,

    Internet of things, la possibilit di

    integrare e connettere qualunque

    oggetto alla rete, dallabbiglia-

    mento agli elettrodomestici,

    dallauto agli strumenti legati al-

    la salute delle persone. Anche in

    questo caso sar una questione di

    contenuti e di capacit di sfrutta-

    re la tecnologia a nostro favore,

    anche quando si tratta di pubbli-

    cit, se possiamo definirla ancora

    cos. Pensate ad esempio alla pos-

    sibilit di connettere il frigorifero

    a un sito di ricette, a sua volta

    connesso con un e-commerce dal

    quale si pu ordinare tutto ci che

    serve per la cena e te lo consegna

    a casa, pronto per essere cucinato.

    E tutto gestito da unapp sul no-

    stro smartphone. Pensate a tutto

    lambito della salute di noi citta-

    dini, la possibilit di essere assi-

    stiti a casa evitando visite e de-

    genze in ospedale ad esempio.

    Alla tecnologia della realt im-

    mersiva e alla possibilit di vive-

    re esperienze originali e coinvol-

    genti stando seduti sul divano. Io

    vedo uno straordinario futuro

    che gi presente grazie allinno-

    vazione, vedo anche nuove op-

    portunit di impiego, di lavoro,

    nuove opportunit per le startup

    che hanno la possibilit di inven-

    tare nuovi prodotti, strumenti e

    servizi.

    Il 30 aprile 1986 lItalia si collega

    per la prima volta a Internet, allo-

    ra Arpanet. Si ricorda quei tempi?

    Mi ero laureato da poco, a Pisa, in

    Scienze dellInformazione. Cono-

    scevo molto bene il Cnuce (Centro

    nazionale universitario di calcolo

    elettronico), ci andavo a far girare

    qualche programma. Gi in quegli

    anni, oltre ai temi della rete, si par-

    lava, e non solo, di sintesi vocale,

    linguistica computazionale, intelli-

    genza artificiale, biomedica e tanto

    altro ancora. Pisa pullulava di cen-

    EUGENIO CONTATORE,una carriera tutta digitale

    Ict executive con esperienza trentennale nella conduzione di reparti tecnologici di aziende leader internazionali. VP delle operation di ITnet e dello sviluppo di infrastrutture e soluzioni applicative per il mercato Ist e Msp.

    tri di ricerca e noi giovani studenti

    respiravamo quellaria magica I

    temi relativi alla rete, tuttavia, li

    avrei ritrovati pi in l, senza sa-

    perlo. Il 30 aprile del 1986 ero infat-

    ti a Ivrea, in Olivetti, a occuparmi

    dei nuovissimi sistemi di video-

    scrittura.

    Da l in poi come ricorda i primi

    anni di Internet, come impatto sul

    business e sul lavoro?

    Pur avendo fatto esperienza dei

    primi servizi sulla rete verso la

  • 13MAGGIO 2016

    cominciai a lavorare in Italiaonli-

    ne, il primo provider di accesso a

    internet in Italia. Non cera molto:

    laccesso a Internet, la posta, i

    newsgroup e un sito di notizie che

    si sviluppava secondo le logiche

    televisive, per canali tematici.

    Da l il passo per costruire nuovi

    servizi fu veramente breve. Il pri-

    mo ad arrivare fu Arianna, nel

    96, un vero motore di ricerca,

    non un catalogo, spe-

    cializzato per la lingua

    italiana. I numeri di

    allora fanno sorridere:

    le nostre connessioni

    sulla rete erano di

    10Mbps in Italia e

    8Mbps allestero; 80

    GB di disco sulle mac-

    chine erano sufficienti

    per indicizzare i siti

    web locali Era chiaro

    che il motore era una

    guida indispensabile, non un ni-

    ce to have, e in Italia non cera

    nulla; presto Arianna super Al-

    tavista in prestazioni e precisioni.

    Con Arianna nacque il primo ser-

    ver di pubblicit online, fatto in

    casa, da noi a Pisa. Il potenziale

    era enorme, ma il mercato non era

    pronto. Nello stesso anno nacque

    Iol Club, che aggregava servizi di

    comunicazione, dalla chat ai siti

    personali. Tanti altri bambini,

    ricordo, fra cui il primo vero por-

    tale italiano, Libero, con la stessa

    dignit dei grandi Yahoo e Aol:

    era il 99 Potrei parlare ancora

    per ore di Cupido, di Libero Mail,

    fine degli anni 80, lInternet che co-

    nosciamo oggi lho incrociata in

    Olivetti un po pi tardi. Lentusia-

    smo, le capacit e la creativit non

    ci avevano di certo abbandonati

    nelle mille sperimentazioni dei no-

    stri laboratori di ricerca di Pisa e di

    Pozzuoli, dove sono nati tanti pro-

    dotti innovativi. Ricordo la grande

    novit del world wide web nel 93,

    i primi motori di ricerca, Mosaic,

    Netscape e pochi altri brand del

    settore. Venivamo dalla grande no-

    vit dei pc multimediali e dalla

    comunicazione multimediale su

    rete Isdn. I nostri centri di ricerca

    erano tutti connessi e il lavoro

    distribuito aveva acquistato moltis-

    simo in produttivit. Lo stesso mer-

    cato si era aperto, gi a partire dai

    primi anni 90, a soluzioni nuove

    come lOlivetti Pcc (Personal com-

    munication computer), sviluppato

    da noi a Pisa, primo precursore dei

    moderni sistemi di desktop confe-

    rencing, con tanto di audio, video,

    lavagna e condivisione applicazio-

    ni. Lo vendevamo a banche e istitu-

    ti assicurativi per favorire quello

    che oggi chiameremmo smart

    working. Ma il www andava oltre

    e il 93 fu di grande stimolo per

    tuffarci nella rete a cercare soluzio-

    ni nuove.

    Lei uno dei pionieri di Internet

    con il primo motore di ricerca ita-

    liano (Arianna) e una community

    (Iol Club), nuovi modi di fare busi-

    ness. Cosa volevate fare?

    Ricordo bene il 95, anno in cui

    di Mall (sito di e-commerce), di

    News2000 e pi tardi di Libero

    Video.

    A cosa puntavate?

    A dare valore alla rete in termini

    di servizi e, al contempo, costrui-

    re un nuovo modello economico:

    linterattivit built-in abilitava,

    in modo naturale, levoluzione

    del mondo del branding e dellad-

    1998Nasce la community di Digiland, un social network dove registrandosi gratuitamente viene data la possibi-lit di pubblicare articoli html e po-ter chattare con altre persone con-nesse al portale.

  • Copertina

    MAGGIO 201614

    vertising verso unofferta mirata

    e profilata. Abbiamo creato au-

    dience e loyalty. Chi non co-

    nosce Iol e Libero? Gran parte

    della navigazione italiana passa

    ancora da l, offerta inclusa. Il ve-

    ro mercato, in Italia, arrivato

    pi tardi, a partire dal 2007-2009,

    direi, ma le idee erano quelle giu-

    ste sin dal 1997. di persone e di realizzazioni so-

    ciali, come DigiLife il primo

    giornale editoriale fatto dalle per-

    sone, molto prima che si parlasse

    di blog. Dicevo prima di Cupido,

    il servizio specializzato di Digi-

    land per facilitare gli incontri in

    rete. Anche questo ha contribuito

    al fenomeno sociale: non era pro-

    prio un sito di incontri o di

    (speed-)dating, come si suol

    dire, ma pi un gioco che ha di-

    vertito tantissimi. Digiland di-

    vent fenomeno di studi di evo-

    luzione del sociale in rete. Cream-

    mo anche il trova-amici e gli

    spazi in rete, un lontano (nel sen-

    so del tempo) prototipo di Face-

    book. Poi ci fermammo perch

    occorreva monetizzare; i costi

    di gestione diventavano sempre

    pi importanti. Nel mio ricordo,

    questa stata la battaglia pi du-

    ra. Credo che Facebook stia co-

    minciando a vincerla adesso, do-

    po molti anni di distanza dal

    ritorno commerciale.

    Quale futuro vede per Internet per

    chi fa business e per i cittadini,

    lavoratori e consumatori?

    Mi viene in mente la definizione

    di The Matrix, che un po come la

    forza di Star Wars intorno a te.

    Internet ormai pervasiva: nelle

    cose che stanno intorno a noi ed

    in noi, nelle cose che indossia-

    mo e parlano Internet. Ha tra-

    sformato leconomia, questo

    certo: il mondo dellenter-

    tainment, dalla musica ai giochi,

    al cinema, si spostato sullonli-

    ne; i servizi si sono spostati sul

    cloud, non solo posta ma servizi

    sociali, medici, di travelling, fi-

    nance ecc. e in mobilit. Sempre di

    pi Internet of things, insieme al-

    la grande disponibilit di banda,

    micro sensori e dispositivi par-

    lanti, grandi fabbriche di ser-

    ver, dati e tecnologie ci porteran-

    no a percepire e vivere meglio la

    realt intorno a noi.

    Rifaresti tutto quello che hai fatto

    con Internet?

    Sono orgoglioso di quello che ho

    fatto e delle persone che ho incon-

    trato nel mio percorso. Da un certo

    momento in poi, in Italia, tuttavia,

    mancata la volont e il coraggio

    di innovare, portandoci inevitabil-

    mente a inseguire quando avrem-

    mo potuto dire la nostra.

    2009 Nasce WhatsApp, applicazione ba-sata sulla messaggistica istantanea multipiattaforma per smartphone. Oltre allo scambio di messaggi te-stuali possibile inviare immagini, video, audio, documenti, la propria posizione geografica e fare chiama-te VoIP con chiunque abbia uno smartphone dotato di connessione a Internet e abbia installato lappli-cazione.

    2012Esce il primo tweet di Papa Benedetto XVI dallaccountPontifex.La comunicazione prosegue con Papa Francesco sui principali social network.

    UN SORRISO SANO UN GIOIELLODA INDOSSAREOGNI GIORNO.

    Villa Moroni, via Piazzolo 1, 24040 Stezzano (BG) - tel. 035.4541218 | Piazza Castello 5, 20121 Milano - tel. [email protected] | www.tramonte.com | cerca Centro Implantologico Tramonte su Facebook!

    CENTRO IMPLANTOLOGICO TRAMONTE. LA CURA E IL BENESSERE DEL SORRISO.

    Il Centro ImplantologicoTramonte propone servizi di alta qualit nei campi dellimplantologia, dellodontoiatria e della prevenzione. Il direttore sanitariodel Centro il dott. Silvano U. Tramonte, implantologo certicato con oltre40 anni di esperienza implantologica e fondatore della Bioimplantologia.

    CONVENZIONE DIRETTA CON FASDAC.

    Senza titolo-1 1 23/01/15 12.06

    Ha fondato e gestito Digiland (evo-

    luzione di Iol Club), la prima com-

    munity in Italia. Come erano, a

    quei tempi le community? Cosa

    cambiato?

    Nel 98 lanciammo Digiland, il

    primo geocities italiano. Digi-

    land divent in brevissimo il rife-

    rimento delle community inter-

    net italiane: se esiste, su Digi-

    land, si diceva e non si parlava

    solo di siti personali e di chat, ma

  • 15MAGGIO 2016

    UN SORRISO SANO UN GIOIELLODA INDOSSAREOGNI GIORNO.

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    Senza titolo-1 1 23/01/15 12.06

  • MAGGIO 201616

    Indagine

    Legalit, sicurezza e innovazione per le citt di domani: un evento di #Prioritalia mette a disposizione le competenze dei manager per generare sviluppo

    Eliana Sambrotta

    LEADERSHIP CIVICHE PER LE

    CITT DI DOMANI

    E LEZIONI ammini-strative in vista nelle maggiori citt italia-ne e #Prioritalia, fe-dele alla sua mission, non sta a

    guardare. E probabilmente lo far

    ancor meno tra pochi mesi, quan-

    do nuovi sindaci e relative giunte

    si saranno insediati, visto che il

    78% dei cittadini convinto che il

    contributo attivo dei manager

    nella governance cittadina sia

    importante.

    questo il dato che emerge

  • 17MAGGIO 2016

    dallindagine di G&G Associa-

    ted effettuata per #Prioritalia a

    mille italiani abitanti nelle 15

    principali citt coinvolte a breve

    nelle elezioni amministrative,

    mentre legalit, sicurezza, inno-

    vazione e forte spinta etica sono

    le parole chiave che meglio defi-

    niscono lidea delle citt di do-

    mani.

    La ricerca stata presentata il 26

    aprile a Roma, durante levento

    Leadership civiche per le citt

    di domani: le competenze dei

    manager per generare sviluppo

    che si svolto allAra Pacis, alla

    presenza anche del ministro per

    le Riforme costituzionali e i rap-

    porti con il parlamento Maria

    Lindagine di G&G Associated stata effet-tuata per #Prioritalia con metodo cati a mille italiani abitanti nelle 15 principali citt coinvolte a breve nelle elezioni ammi-nistrative, campione rappresentativo di di-verse realt territoriali del Paese: 8 grandi centri (Torino, Milano, Bologna, Firenze, Roma, Napoli, Bari e Palermo) e 7 centri medi (Varese, Novara, Ravenna, Chioggia, Grosseto, Salerno e Cagliari).

    Vedi il video sulleventohttp://bit.ly/1SY0IsM

    La ricerca

    Firenze Bari

    5,86,0

    5,9

    Roma

    Milano6,0

    BolognaTorino

    4,1

    Napoli5,0

    Palermo4,4

    5,3Valori da

    1 "pessima" a 10 "eccellente"

    5,4

    Media italiana

    La qualit della vita nelle citt italiane

    Fonte: G&G Associated

    Elena Boschi. In tempi di forte

    cambiamento e innovazione si

    sente il bisogno di nuove moda-

    lit di partecipazione alla costru-

    zione del futuro delle citt e

    quindi della loro vivibilit ha

    commentato il ministro. Lim-

    pegno dei manager verso linno-

    vazione sociale e il supporto alla

    governance delle citt esem-

    plare, perch i manager sono co-

    loro che devono far accadere le

    cose. Per questo la politica non

    pu che trarne beneficio.

  • Indagine

    MAGGIO 201618

    LindagineQuel che affiora inoltre dalla ri-

    cerca sono le emergenze e i desi-

    derata dei cittadini per le proprie

    citt: la lotta alla corruzione

    lintervento ritenuto pi urgente,

    mentre il desiderio auspicato da

    tutti in maniera trasversale

    quello di maggiore sicurezza.

    Gli intervistati inoltre esprimono

    grave malessere urbano e profon-

    do bisogno di legalit e sicurezza.

    La qualit della vita mediamen-

    te insufficiente (5,4 punti, giudi-

    cata con una votazione da 1 pes-

    sima a 10 eccellente). La citt che

    mostra il disagio pi accentuato

    Roma (4,1), subito seguita dalle

    grandi citt del Sud (Palermo 4,4,

    Napoli 5 e Bari 5,3).

    La lotta alla corruzione ritenuta

    la priorit assoluta ovunque (vo-

    to medio 8,2), ma su tutti prevale

    in negativo Roma (voto 9). La de-

    nuncia, generalizzata e nota,

    emerge per per la prima volta

    cos netta a livello locale e tra i

    giovani. poi palese e conse-

    guente che gli effetti della man-

    canza di legalit si riflettono su

    tutti gli ambiti della vita di una

    citt: dai servizi essenziali alla

    mobilit, dal decoro urbano alla

    riqualificazione delle periferie.

    Tra i desideri espressi dai cittadini

    primeggia la necessit di interven-

    ti concreti e urgenti. Innanzitutto

    in termini di sicurezza, voluta dal

    41% del totale, ma pi che mai a

    Napoli (59%), Bari (57%) e Bolo-

    gna (56%). Poi si desiderano pi

    opportunit di lavoro, in partico-

    lare a Napoli (41%), Torino (39%)

    e Palermo (31%), segno comunque

    che, almeno per quanto riguarda

    le citt del Sud, se da un lato la

    mancanza di lavoro una ferita

    sempre aperta, dallaltro non ci si

    rassegna. Altre aspirazioni emer-

    se per una citt migliore riguarda-

    no lambiente e la sostenibilit; in

    particolare la riduzione dellin-

    quinamento richiesta soprattut-

    to a Milano, Torino e Roma.

    Infine ci si aspetta soprattutto un

    migliore decoro urbano (56% del

    campione), una migliore viabilit

    (50%) e un potenziamento della

    rete di trasporti pubblici (36%).

    Da non trascurare, inoltre, la ri-

    chiesta di riqualificazione e di

    sviluppo delle periferie (23%),

    ribadita dai cittadini di Napoli

    (38%) e Milano (33%) pi di tutti.

    Il contributo dei manager in questo quadro non troppo ro-

    seo e in un clima di generale sfidu-

    cia nella classe politica che i citta-

    dini intervistati si sono mostrati

    favorevoli a un ruolo dei manager

    a sostegno della gestione operati-

    va delle amministrazioni locali.

    piLa TOP 10 degli interventi urgenti voluti nelle 15 citt analizzate

    (voto da 1 a 10)

    7,2

    7,5

    7,9

    7,5

    8,0

    8,2

    7,3

    7,3

    7,5

    1. Corruzione e legalit2. Strade3. Trasporto pubblico4. Traffico5. Inquinamento6. Gestione degli appalti7. Riqualificazione delle periferie8. Sostegno alle nuove imprese9. Efficientamento degli uffici comunali

    10. Verde pubblico

    7,7

    Fonte: G&G Associated

  • Indagine

    MAGGIO 201620

    Un contributo non solo diretto, ma

    anche in termini di impegno civile

    e disinteressato. Il 78% degli inter-

    vistati, infatti, convinto che il

    contributo attivo dei manager sia

    importante per individuare e otti-

    mizzare le risorse (92%), lavorare

    per obiettivi e motivare le persone

    (91%), gestire bene i conti (90%),

    avere strategie a lungo termine

    (89%), appassionarsi al proprio la-

    voro (86%). Ma prima delle com-

    petenze professionali, le aspettati-

    ve dei cittadini verso una gover-

    nance dei manager investono so-

    prattutto il fronte etico: onest,

    trasparenza, realismo.

    Non vogliamo sostituirci alla po-

    litica spiega Marcella Mallen, pre-

    sidente di #Prioritalia e neppure

    stiamo parlando di manager che

    diventano sindaci o city manager.

    Siamo nati quattro anni fa, proprio

    per facilitare un coinvolgimento

    dei manager nella societ, fuori e

    oltre il loro ruolo professionale,

    perch in questo paese in difficolt

    Mirare bene gli investimenti

    realmente utili per la collettivit

    Le competenzedei manager

    ritenute utili dai cittadini

    Fonte: G&G Associated

    58%

    59%

    59%

    57%

    61% 60%

    Gestire bene i conti economici

    coinvolgimento di supporto alla

    governance delle citt.

    Questa indagine, insieme al ri-

    sultato di tre tavoli di lavoro ef-

    fettuati con stakeholder su tema-

    tiche precise (Imprenditorialit e

    reti digitali, Innovazione sociale

    e rigenerazione urbana, Econo-

    mia circolare e sostenibilit dello

    sviluppo) tenutisi sempre il 26

    aprile poco prima dellevento in

    plenaria, saranno alla base

    dellimpegno di #Prioritalia nei

    confronti dei prossimi sindaci e

    giunte. In questo modo i mana-

    ger potranno coinvolgere tutti i

    cittadini a fare davvero innova-

    zione sociale e supportare le am-

    ministrazioni.

    ciascuno deve sentirsi impegnato e

    fare la sua parte per un rilancio

    complessivo e competitivo. Ci fa

    piacere sapere che i cittadini siano

    favorevoli a un nostro maggiore

  • 21MAGGIO 2016

    22.INSERTO.BIALAS 13 03 2015 10:51 Pagina 67

  • a cura di Manageritalia

    MAGGIO 201622

    osse

    rvator

    ioOSSERVATORIO LEGISLATIVO

    OPERATIVO IL PRESTITO IPOTECARIO VITALIZIO

    T ra le novit fiscali del 2016 segnaliamo loperativit del Prestito ipotecario vitalizio (Piv) in vigore dal 2 marzo 2016, che costituisce unalternativa alla vendita in nuda

    propriet di un immobile con cui monetizzare il valore

    della casa, incassando subito i soldi. Cos il proprietario pu

    convertire parte del valore dellabitazione in contanti per

    soddisfare le proprie esigenze senza essere costretto a la-

    sciare limmobile. Saranno poi gli eredi che dovranno sce-

    gliere se riscattare la casa oppure venderla per saldare il

    prestito (incassando leventuale differenza). Per accedervi

    occorre avere almeno 60 anni. prevista la possibilit di

    rimborsare il prestito in qualunque momento e si potranno

    abbattere gli interessi con pagamenti rateali. Rispetto alla

    legge varata nel 2005, oggi le regole dovrebbero offrire pi

    tutele e trasparenza: resta in mano al soggetto finanziato

    la piena titolarit e propriet della casa e, se gli eredi scel-

    gono di vendere limmobile, questa operazione verr fatta

    al valore di mercato.

    Tra le novit pi rilevanti della nuova normativa rientrano le

    opzioni per lestinzione del finanziamento: oltre al decesso

    del richiedente, sar possibile estinguere il finanziamento

    anche in caso di trasferimento completo o parziale dei reali

    diritti di godimento sullabitazione posta in garanzia. In

    pratica, in qualsiasi momento il proprietario potr estingue-

    re anticipatamente il prestito vendendo o trasferendo diritti

    reali sullimmobile a terzi.

    Inoltre, gli interessi potranno essere rimborsati interamente

    a scadenze prestabilite.

    Altro aspetto rilevante riguarda il valore del debito da resti-

    tuire, che non pu mai essere superiore al valore dellimmo-

    bile venduto, cos gli eredi non dovranno rimborsare un

    importo superiore a quello ricavabile dalla vendita della casa

    ipotecata. E sotto il profilo fiscale viene confermata lappli-

    cazione dellimposta sostitutiva agevolata dello 0,25%.

    Il legislatore ha anche previsto che se chi chiede il finanzia-

    mento coniugato o convivente more uxorio da almeno

    cinque anni e risiedano nella casa, il contratto deve essere

    sottoscritto da entrambi, anche se lappartamento di pro-

    priet di uno solo di essi. Unica condizione indispensabile

    che la coppia abbia compiuto 60 anni prima di firmare il

    contratto: in questo modo il credito si estingue solo dopo la

    morte di entrambi.

    Per alcuni c il timore che i pensionati possano incassare un

    prestito basso rispetto al valore della casa, lasciando agli

    eredi un debito o la necessit di vendere limmobile. Per altri

    si tratta di una forma di finanziamento alternativa ai canali

    tradizionali che potr aiutare tanti cittadini a soddisfare le

    esigenze di liquidit senza dover lasciare casa.

    Resta da vedere adesso come gli istituti bancari daranno

    attuazione alla nuova normativa, ufficializzando le loro of-

    ferte commerciali.

    http://bit.ly/dir5-1-16

    CANONE RAI IN BOLLETTA: VIA LIBERA DAL CONSIGLIO DI STATO

    arrivato il 27 aprile scorso dal consi-glio di Stato il via libera al decreto attuativo sulladdebito del canone Rai in

    bolletta.

    Il ministero dello Sviluppo economico

    (nota 9668 del 20 aprile) ha precisato

    che per apparecchio televisivo si inten-

    de uno in grado di ricevere, decodifica-

    re e visualizzare il segnale digitale terre-

    stre o satellitare, direttamente o trami-

    te decoder o sintonizzatore esterno.

    stato quindi escluso che pc, tablet e

    smartphone possano essere considerati

    apparecchi televisivi.

    LAgenzia delle entrate, nel frattempo,

    ha emanato alcuni documenti applicati-

    vi delle nuove norme. In particolare, con

    il provvedimento del 24 marzo 2016, ha

    definito le modalit per evitare laddebi-

    to del canone tv in bolletta se in nessuna

    delle abitazioni dove attivata lutenza

    elettrica presente un apparecchio tv

    proprio o di un componente della fami-

    glia anagrafica. A tal fine occorre presen-

  • 23MAGGIO 2016

    Il ministro Padoan, nel corso di una recente audizione, ha espresso una cauta apertura alla possibilit di rendere pi flessibile il nostro sistema previdenziale.

    Nellambito dellapprovazione del Def, nella risoluzione appro-

    vata, per mettere un ulteriore punto fermo sul tema la

    maggioranza parlamentare ha chiesto al governo di adottare ogni iniziativa utile a promuovere, nel rispetto degli obiettivi

    di finanza pubblica, interventi in materia previdenziale volti a introdurre elementi di flessibilit per la pensione, anche con

    la previsione di ragionevoli penalizzazioni, nonch interventi, anche selettivi, in particolare nei casi di disoccupazione invo-

    lontaria e di lavori usuranti. Lipotesi al momento pi accreditata sembra quella del prestito pensionistico, considerandone

    un minor impatto sulla finanza pubblica, con meccanismo differenziato in ragione dello status del percettore. Nelle in-

    tenzioni del governo, dovrebbe poi assumere maggiore rilevanza la previdenza complementare. La linea di azione sembra

    essere quella di coniugare la sostenibilit finanziaria del nostro sistema pensionistico con ladeguatezza delle prestazioni,

    intendendosi per tale la combinazione di previdenza di base e previdenza complementare.

    Il tema pensioni torna prepotentemente al centro del dibattito politico e televisivo. Speriamo invece che entri, soprattutto,

    nellAgenda del governo. Siamo stanchi dei soliti annunci.

    DEF E RIFORMA DELLE PENSIONI: VERSO LA FLESSIBILIT

    tare unapposita dichiarazione sostituti-

    va (valida per lanno di riferimento) tra-

    mite il modello disponibile sul sito dellA-

    genzia delle entrate:

    http://bit.ly/dir5-3-16.Il modello di autocertificazione pu es-

    sere utilizzato anche per segnalare che il

    canone dovuto in relazione allutenza

    elettrica intestata a un altro componente

    della stessa famiglia anagrafica del qua-

    le deve essere indicato il codice fiscale,

    per comunicare la non detenzione di un

    apparecchio tv da parte dellerede per le

    abitazioni in cui lutenza ancora tem-

    poraneamente intestata a un soggetto

    deceduto, per comunicare la modifica

    delle condizioni, ad esempio in caso di

    acquisto di un televisore nel corso

    dellanno, avvenuta successivamente al-

    la presentazione di una precedente di-

    chiarazione sostitutiva.

    La dichiarazione si pu presentare in via

    telematica o tramite posta con plico rac-

    comandato senza busta indirizzandola

    allufficio di Torino 1 (S.A.T. - Sportello

    abbonamenti tv - CP 22 - 10121 Torino),

    con allegata una fotocopia del proprio

    documento didentit. La dichiarazione

    si considera presentata nella data di spe-

    dizione risultante dal timbro postale.

    Inoltre, stato specificato che:

    la dichiarazione presentata dal 17

    maggio ed entro il 30 giugno 2016 ha

    effetto per il canone dovuto per il se-

    condo semestre solare del 2016;

    la dichiarazione presentata dal 1 lu-

    glio 2016 ed entro il 31 gennaio 2017

    ha effetto per lintero canone dovuto

    per lanno 2017;

    in via transitoria per lanno 2016, per

    le nuove utenze elettriche attivate nei

    mesi di gennaio, febbraio e marzo

    2016, la dichiarazione sostitutiva pre-

    sentata entro il 16 maggio 2016 ha

    effetto a decorrere dalla data di atti-

    vazione della fornitura stessa.

    Dal 2017 i termini di efficacia delle di-

    chiarazioni di non detenzione saranno i

    seguenti:

    dichiarazione presentata dal 1 feb-

    braio al 30 giugno: esonera dallobbli-

    go di pagamento per il secondo seme-

    stre dello stesso anno;

    dichiarazione presentata dal 1 luglio

    al 31 gennaio dellanno successivo:

    esonera dallobbligo del pagamento

    per lintero anno successivo.

    Oltre a ci, per rendere quanto pi traspa-

    rente e chiaro ladempimento, sul sito

    dellAgenzia delle entrate sono state pub-

    blicate una serie di faq che affrontano

    alcuni aspetti particolari della disciplina:

    http://bit.ly/dir5-3-16

  • Risorse umane

    MAGGIO 201624

    Una ricerca condotta dal Diversity management Lab della Sda Bocconi: in Italia solo il 21% delle imprese adotta politiche per la diversit, spesso relegate alla gestione delle donne e dei senior

    Marco Lucarelli

    I L DIVERSITY manage-ment, ossia la gestione e valorizzazione delle diver-sit negli ambienti di lavo-ro, ha ormai trentanni. Nato ne-

    gli Stati Uniti e poi diffusosi nel

    mondo grazie anche alla presen-

    za locale delle multinazionali, ha

    raggiunto in Europa tassi di ado-

    zione importanti. Gi nel 2005 il

    48% delle imprese dichiarava di

    applicare politiche a tutela di de-

    terminate fasce di collaboratori.

    Percentuali in ulteriore crescita

    anche grazie alle direttive dellU-

    nione europea (Ue) a tutela della

    parit di trattamento sul luogo di

    lavoro.

    La recente tavola rotonda tenuta-

    si in Bocconi dal titolo Il meglio

    della diversit: pratiche e perfor-

    mance stata loccasione per

    fare il punto sullo stato di ado-

    zione del diversity management

    in Italia. Durante lincontro sono

    stati presentati i dati della ricerca

    condotta dal Diversity manage-

    ment Lab, centro di competenza

    di Sda Bocconi che dal 1999 stu-

    dia il tema della gestione della

    diversit allinterno delle orga-

    nizzazioni italiane. Il quadro che

    ne emerge indica come ci sia an-

    cora molto lavoro da fare: solo il

    21% delle imprese intervistate

    dichiara di adottare politiche per

    la diversit, spesso relegate alla

    gestione delle donne e dei lavo-

    ratori anziani.

    Partiamo dalle definizioni, cosa

    avrebbero dovuto sapere le

    aziende intervistate quando si

    parla di gestione della diversit?

    Per diversity management si

    intende linsieme di politiche,

    pratiche e azioni che hanno lo-

    biettivo di valorizzare le diver-

    sit degli individui nelle orga-

    DIVERSITY A CHE PUNTO

  • 25MAGGIO 2016

    nizzazioni/luoghi di lavoro.

    Dove per diversit si intende il

    genere (essere uomo/donna),

    let (le generazioni, essere gio-

    vane/anziano), lorientamento

    sessuale (essere omosessuale o

    eterosessuale), letnia (avere ori-

    gini differenti rispetto allItalia),

    la disabilit (fisica o psichica), i

    carichi familiari (avere/non

    avere figli) ecc..

    Come hanno risposto le aziende

    intervistate? Il campione era

    composto da direttori del perso-

    nale di 150 aziende italiane con

    pi di 250 dipendenti. Il questio-

    nario stato somministrato con

    metodo Cati nel mese di dicem-

    bre 2014. I risultati, come antici-

    pato, non sono confortanti. Il

    76% degli intervistati risponde in

    modo generico senza descrivere

    casi concreti di applicazione nel-

    le loro organizzazioni, cosa che

    invece fa il 19%, in grado di spe-

    cificare azioni, politiche e proget-

    ti in corso per la gestione della

    diversit in azienda. Il 5% non

    in grado di dare nessuna defini-

    zione.

    A coloro che hanno risposto in

    modo affermativo stato quindi

    Per diversity management si intende linsieme di politiche e azioni

    che hanno lobiettivo di valorizzare le diversit

    degli individui nelle organizzazioni e nei

    luoghi di lavoro

    chiesto di specificare quali cate-

    gorie si intendono incluse nella

    definizione. Anche qui le rispo-

    ste sono indicative delle azioni

    da intraprendere per coprire il

    gap informativo. Il concetto di

    diversity management delle im-

    prese italiane si concentra infatti

    sul gender management, in par-

    ticolare sulle donne (le tematiche

    di genere sono coperte dall84%

    delle imprese adottanti). A volte

    tiene conto dellet e delle gene-

    razioni (le tematiche legate alle-

    t sono coperte dal 58% delle

    imprese adottanti; il dato a livel-

    lo internazionale pari all84%),

    poche sono le imprese che si oc-

    cupano di differenze etnico-cul-

    turali.

    MANAGEMENT:SIAMO

  • Risorse umane

    MAGGIO 201626

    La sintesi dei dati della ricercaI risultati della ricerca parlano

    chiaro, in tema di politiche della

    diversit, circa un terzo delle im-

    prese ha dichiarato di non esse-

    re assolutamente interessata ad

    adottarle. Il tasso di adozione

    da parte delle imprese intervista-

    te del 21%. Il restante, il 79% che

    non ha adottato, si divide tra un

    51% che dichiara di essere inte-

    ressato e/o sta valutando lado-

    zione; un 29% che non ha adotta-

    to e non interessato a far partire

    nessuna attivit in tal senso.

    Tra coloro invece che hanno ri-

    sposto affermativamente, il di-

    versity management una leva

    per gestire il benessere dei lavo-

    ratori, anche se solo il 23% ha

    introdotto una figura responsa-

    bile di queste iniziative e il 16%

    ha creato ununit organizzativa

    ad hoc.

    Quali sono le effettive azioni im-

    plementate dalle imprese che

    hanno risposto affermativamen-

    te allintervista? 80% di queste

    dichiarano di utilizzare prati-

    che e strategie per garantire che

    il processo di selezione e carriera

    siano equi, poche altre utilizza-

    no pratiche pi specifiche come

    programmi di formazione per

    supportare il dipendente in alcu-

    ne fasi della vita, come la mater-

    nit o la malattia. Il grosso del

    peso si sposta sul tema flessibili-

    t, anche qui concentrato sul

    mondo femminile. Il 100% del

    campione mette a disposizione i

    congedi facoltativi per materni-

    t, il 67% per la paternit. Ancora

    poco diffusi invece i servizi di

    supporto alla gestione del tempo

    familiare per entrambi i generi.

    Tra etica e profittoI risultati migliorano se guardia-

    mo alle aziende con pi di 1.000

    addetti, dove il tasso di adozione

    pi alto soprattutto nel settore

    bancario, assicurativo e dei ser-

    vizi, spesso multinazionali. Si

    tratta di aziende che hanno com-

    preso per prime che adottare

    queste politiche conviene?

    Aziende di consulenza come

    McKinsey individuano una cor-

    relazione tra adozione di queste

    politiche e ritorno sul business.

    Correlazione che per non emer-

    ge dai dati raccolti dal Diversity

    management Lab di Sda Bocconi

    School of management che ha

    analizzato 50 studi accademici

    sul tema pubblicati dopo il 2000.

    Analisi dalle quali non possibi-

    le associare in modo diretto mi-

    glioramenti della performance

    aziendale con ladozione della

    diversit in azienda. Le indica-

    zioni del Diversity management

    Lab suggeriscono di non guarda-

    re ai soli risultati economici di

    breve. Le politiche di gestione

    della diversit rafforzano il lega-

    me tra lazienda e il contesto so-

    ciale in cui opera, oltre a costru-

    ire ambienti di lavoro dove tutti

    possono dare il meglio di s.

    Questo il vero vantaggio per le

    organizzazioni che vogliono de-

    finirsi responsabili senza ca-

    dere nella sola retorica.

    +

    +

    Approccio etico giusto farlo,

    una questione di diritti civili

    Approccio retorico di facciata, solo per assecondare

    le pressioni esterne. Manca un vero

    interesse

    Approccio responsabile giusto equilibrio tra diritti e orientamento al profitto,tutela gli interessi di tutti

    gli attori, interni ed esterni allazienda

    Approccio strumentale

    opportunit per conquistare

    nuovi segmenti di mercati

    I 4 A P P R O C C I A LD I V E R S I T Y M A N A G E M E N T

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  • Attualit

    MAGGIO 201628

    Emergenza clima: il global warming oltre i luoghi comuni e le controversie. Uno sguardo ai dati a nostra disposizione

    Rolando Polli e Chiara Rejna

    O RMAI noto a tutti: il 2015 stato lanno pi caldo di sempre, con una tempera-

    tura media che ha supera-

    to di 0,16C quella del

    2014, record precedente, e

    di ben 0,9C la media del

    secolo scorso.

    Da quando si effettuano re-

    gistrazioni sistematiche, nel

    1880, le temperature hanno

    avuto diverse oscillazioni, ma dal

    1960 le medie decennali hanno con-

    tinuato a crescere, fino al picco dello

    scorso anno (vedi grafico).

    Dov la novit? Il global warming, bench

    alcuni personaggi, uno su tutti il candidato

    repubblicano Donald Trump, ritengano che rap-

    presenti una grande e sopravvalutata bufala, ormai

    un fatto assodato.

    I ghiacci artici e i ghiacciai in ritirata, linnalzamento del

    livello del mare, laumento dei danni provocati dagli eventi

    climatici estremi come siccit e alluvioni, solo per citare

    alcuni esempi, sono conseguenze gi oggi molto visibili.

    Linverno estremo degli Stati Uniti e di New York stato

    sotto gli occhi di tutti: dagli oltre 20C a Natale si passati

    alla super tempesta di neve Jonas di fine gennaio, per arri-

    vare al San Valentino record di questanno, con temperature

    crollate fino a -18C.

    MONDO FORNO

  • 29MAGGIO 2016

    MEDIA DECENNALE DELLA DIFFERENZA TRA LA TEMPERATURA MEDIAGLOBALE TERRESTRE E OCEANICA E LA MEDIA DEL XX SECOLO (=14C), 1880-2015

    0,6

    0,8

    0,4

    0,2

    0,0

    0,2

    0,4

    1880

    -89

    1890

    -99

    1900

    -09

    1910

    -19

    1920

    -29

    1930

    -39

    1940

    -49

    1950

    -59

    1960

    -69

    1970

    -79

    1980

    -89

    1990

    -99

    2000

    -09

    2010

    -15

    Fonte: IG Partners su dati NOAA

  • Attualit

    MAGGIO 201630

    Il problema della misurazione dei datiIn realt negli ultimi anni abbiamo

    assistito a una controversia in me-

    rito a un presunto rallentamento

    della crescita delle temperature,

    mostrato anche dallIpcc (Intergo-

    vernmental panel on climate

    change, un ente scientifico delle

    Nazioni Unite focalizzato sui

    cambiamenti climatici e insignito

    del Nobel per la Pace nel 2007) in

    pi fasi del suo assessment report

    tra il 2013 e il 2014. Secondo lIpcc

    laumento delle temperature nel

    1998-2012 (+0,05C) sarebbe stato

    inferiore a quello del 1951-2012

    (+0,12C), segno che il global war-

    ming stava diminuendo.

    Tale rallentamento stato attri-

    buito a numerosi fenomeni geolo-

    gici e astronomici: la debolezza

    dellultimo ciclo di attivit solare;

    laumento dellattivit vulcanica

    con relativo aumento di aerosol

    nellatmosfera che riflette parte

    della radiazione solare; lelevato

    assorbimento di calore nelle acque

    profonde degli Oceani Atlantico e

    Pacifico. Tutto vero. Ma, come nei

    migliori gialli, il colpevole molto

    pi banale e in vista: in questo

    caso la tecnica di raccolta e analisi

    dei dati, come mostrato da un rap-

    porto del Noaa del giugno 2015.

    Il Noaa (National oceanic and at-

    mospheric administration), la-

    genzia americana dedicata allo

    studio delle condizioni degli oce-

    ani e dellatmosfera, rappresenta

    oggi il punto di riferimento mon-

    diale per la misurazione delle

    temperature. Lo studio citato ha di

    fatto mostrato che il presunto ral-

    lentamento nella crescita delle

    temperature era illusorio, frutto di

    due distorsioni nella misura dei

    dati solo recentemente superate

    con alcuni accorgimenti metodo-

    logici inseriti dal Noaa: lallinea-

    mento dei dati rilevati con le navi,

    usate in particolare prima degli

    anni 70, con quelli pi recenti e

    accurati rilevati con le boe, siste-

    maticamente pi bassi; la redistri-

    buzione delle stazioni di misura-

    zione sparse sul pianeta, per ga-

    rantire una copertura spaziale

    omogenea e accurata.

    La prova del nove data dallinse-

    rimento nelle serie storiche dei

    dati relativi agli ultimi tre anni,

    che sembrano confermare che il

    riscaldamento in continua e co-

    stante crescita, in barba a chi si

    ostina a sostenere il contrario.

    Interventi urgenti per prevenire il disastroComunque la si voglia pensare og-

    gi, il mondo caldo, molto pi

    caldo di quanto non sia stato (al-

    meno) dal 1880, anno in cui si sono

    cominciate a misurare metodica-

    mente le temperature del globo,

    con una forte accelerazione dal

    1970. Lo scorso anno sono state

    circa 1C superiori al 1880. E non

    solo colpa di El Nio, il fenomeno

    climatico che (circa) ogni cinque

    anni interessa latmosfera e riscal-

    da le acque dellOceano Pacifico,

    causando inondazioni soprattutto

    lungo le coste dellAmerica meri-

    dionale e centrale e forte siccit in

    Australia e nel sud-est asiatico. Il

    vero grande indiziato continua a

    essere lelevata concentrazione di

    CO2, il grande effetto collaterale

    dello sviluppo che il mondo intero

    cerca di contrastare e ridurre con

    lefficienza energetica, le rinnova-

    bili, le carbon tax, i sistemi di pol-

    lution control.

    Qualcuno potrebbe obiettare che

    un aumento della temperatura di

    1C non sia un granch. Niente di

    pi sbagliato: solo a inizio dicem-

    bre 2015 il mondo radunato nella

    conferenza sul clima COP 21 a Pa-

    rigi ha faticosamente trovato un

    accordo per limitare laumento

    della temperatura rispetto ai livelli

    pre-industriali a 2C, soglia oltre la

    quale gli scienziati ritengono che le

    conseguenze sul pianeta indotte

    dal riscaldamento sarebbero disa-

    strose. Met dellincremento con-

    sentito ce lo siamo gi giocato.

  • 31MAGGIO 2016

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  • Retribuzioni

    MAGGIO 201632

    La crisi economica ha livellato i brillanti progressi precedenti al 2007. Vediamo alcuni approfondimenti tratti da unanalisi sulle retribuzioni dellOsservatorio JobPricing

    Mario Vavassori

    QUANTOGUADAGNIAMO?

    I L MERCATO DEGLI STIPENDI dei mana-ger, come noto, determinato dal rapporto tra domanda e offerta e, nellultimo decen-nio, gli elementi strutturali hanno subito tra-sformazioni profonde.

    In particolare, fattori prima importanti come il

    territorio della sede di lavoro, la industry e la dimen-

    sione dellazienda passano in secondo piano rispet-

    to alla domanda di lavoro, contratta in misura signi-

    GNIAMO?

  • 33MAGGIO 2016

    QUANTOGUADAGNIAMO?

    ageing, reso ancora pi significati-

    vo a causa delle nuove regole di

    permanenza nello status di occu-

    pato ai fini pensionistici.

    Per comprendere meglio le dina-

    miche attuali partiamo dalla com-

    posizione degli occupati e dai va-

    lori nazionali medi nella retribu-

    zione. I manager compongono

    poco pi del 5% della forza lavoro,

    con una retribuzione annua lorda

    (ral) pari a 53.217 euro per i quadri

    e a 104.266 euro per i dirigenti, a

    fronte di un valore medio genera-

    le che ammonta a 28.693 euro (ve-

    di grafico).

    Il 2007 ha dato il via a uninversio-

    Composizione occupati Istat

    Job Pricing ral media

    Dirigenti

    104.266

    1,3%

    Quadri

    53.217

    4,3%

    Impiegati

    30.624

    35,5%

    Operai

    23.93758,9%

    RAL MEDIA 2015 (VALORI IN EURO) VS OCCUPATI DIPENDENTI 2014-2015 (% SUL TOTALE OCCUPATI)

    ficativa, e allofferta di lavoro,

    aumentata non solo per lallegge-

    rimento avvenuto di figure di co-

    ordinamento e di direzione, ma

    anche per effetto di una contem-

    poranea crescita dellet media

    delle persone in servizio. Un ulte-

    riore fattore in gioco rappresen-

    tato dal fenomeno dellactive

    ne di rotta rispetto al periodo pre-

    cedente, che ricordiamo brillante

    e positivo. Il confronto tra i valori

    medi del 2002 e quelli attuali de-

    scrive ancora meglio la situazione;

    siamo semplicemente passati da

    La domanda di lavoro si contratta in misura

    significativa, mentre lofferta aumentata anche per

    lalleggerimento di figure di coordinamento

    e di direzione

    GNIAMO?

  • Retribuzioni

    MAGGIO 201634

    spetto allanno precedente, ma gli

    stipendi dei dirigenti mostrano

    uninversione di tendenza, con un

    calo dell1,8% sul 2014, mentre ri-

    mangono pressoch invariati

    quelli dei quadri, a rafforzamento

    Compensation mixI dati del 2015 mostrano un incre-

    mento considerevole della quota di

    retribuzione variabile nel compen-

    sation mix: i dirigenti vedono un

    aumento medio pari a 1.350 euro

    (+12,9%), i quadri di 550 euro circa

    (+23,2%).

    Va tuttavia sottolineato come lin-

    cremento delle retribuzioni sia stato

    in particolare determinato dalla cre-

    scita della quota variabile nel com-

    pensation mix; crescita determinata

    da un numero maggiore di lavora-

    Nel 2015 le retribuzioni rimangono mediamente stabili rispetto al 2014, ma gli stipendi dei dirigenti mostrano un calo dell1,8%, mentre quelli dei quadri rimangono pressoch invariati

    53,4%

    26,2%

    SETTORE DIRIGENTI QUADRI

    90.996AGRICOLTURA

    109.787SERVIZI FINANZIARI

    104.266

    50.688

    112.722INDUSTRIA DI PROCESSO

    104.293INDUSTRIA MANIFATTURIERA

    55.552

    55.113

    99.084EDILIZIA 55.453

    104.306UTILITIES 55.679

    54.928

    99.226SERVIZI 50.849

    53.217

    Tabella 3 - RAL MEDIA 2015 PER SETTORE E INQUADRAMENTO

    INQUADRAMENTO

    19.14116,6%

    5.5369,9%

    Tabella 1 - IL PESO DELLA RETRIBUZIONE VARIABILE

    QUOTA VARIABILE NEL

    COMPENSATION MIX

    RETRIBUZIONE VARIABILE

    ANNUA LORDA

    QUADRI

    DIRIGENTI

    2.1776,9%

    1.4716,0%OPERAI

    IMPIEGATI

    DIFFERENZAINQUADRAMENTO

    42,4%

    +21,2%

    +24,4%

    Tabella 2 - TREND 2014-2015 PERCETTORI VARIABILE

    2014 2015

    QUADRI

    DIRIGENTI

    30,3%

    +22,9%

    +36,7%

    76,4%

    66,8%

    59,1%

    67,0%OPERAI

    IMPIEGATI

    MEDIA NAZIONALE

    106.339COMMERCIO 51.158

    53,4%

    26,2%

    SETTORE DIRIGENTI QUADRI

    90.996AGRICOLTURA

    109.787SERVIZI FINANZIARI

    104.266

    50.688

    112.722INDUSTRIA DI PROCESSO

    104.293INDUSTRIA MANIFATTURIERA

    55.552

    55.113

    99.084EDILIZIA 55.453

    104.306UTILITIES 55.679

    54.928

    99.226SERVIZI 50.849

    53.217

    Tabella 3 - RAL MEDIA 2015 PER SETTORE E INQUADRAMENTO

    INQUADRAMENTO

    19.14116,6%

    5.5369,9%

    Tabella 1 - IL PESO DELLA RETRIBUZIONE VARIABILE

    QUOTA VARIABILE NEL

    COMPENSATION MIX

    RETRIBUZIONE VARIABILE

    ANNUA LORDA

    QUADRI

    DIRIGENTI

    2.1776,9%

    1.4716,0%OPERAI

    IMPIEGATI

    DIFFERENZAINQUADRAMENTO

    42,4%

    +21,2%

    +24,4%

    Tabella 2 - TREND 2014-2015 PERCETTORI VARIABILE

    2014 2015

    QUADRI

    DIRIGENTI

    30,3%

    +22,9%

    +36,7%

    76,4%

    66,8%

    59,1%

    67,0%OPERAI

    IMPIEGATI

    MEDIA NAZIONALE

    106.339COMMERCIO 51.158

    53,4%

    26,2%

    SETTORE DIRIGENTI QUADRI

    90.996AGRICOLTURA

    109.787SERVIZI FINANZIARI

    104.266

    50.688

    112.722INDUSTRIA DI PROCESSO

    104.293INDUSTRIA MANIFATTURIERA

    55.552

    55.113

    99.084EDILIZIA 55.453

    104.306UTILITIES 55.679

    54.928

    99.226SERVIZI 50.849

    53.217

    Tabella 3 - RAL MEDIA 2015 PER SETTORE E INQUADRAMENTO

    INQUADRAMENTO

    19.14116,6%

    5.5369,9%

    Tabella 1 - IL PESO DELLA RETRIBUZIONE VARIABILE

    QUOTA VARIABILE NEL

    COMPENSATION MIX

    RETRIBUZIONE VARIABILE

    ANNUA LORDA

    QUADRI

    DIRIGENTI

    2.1776,9%

    1.4716,0%OPERAI

    IMPIEGATI

    DIFFERENZAINQUADRAMENTO

    42,4%

    +21,2%

    +24,4%

    Tabella 2 - TREND 2014-2015 PERCETTORI VARIABILE

    2014 2015

    QUADRI

    DIRIGENTI

    30,3%

    +22,9%

    +36,7%

    76,4%

    66,8%

    59,1%

    67,0%OPERAI

    IMPIEGATI

    MEDIA NAZIONALE

    106.339COMMERCIO 51.158

    un valore medio per i dirigenti di

    circa 90mila euro del 2002 agli at-

    tuali 104mila euro e dai 40mila

    euro di un quadro agli attuali

    53mila euro.

    Trend 2015-2014Nel 2015 le retribuzioni rimango-

    no mediamente stabili, con un

    trend positivo pari allo 0,1% ri-

    delle dinamiche occupazionali

    che abbiamo messo in luce sopra.

  • 35MAGGIO 2016

    -Pagine_Pubblicit.indd 6 10/05/16 22:10

  • Retribuzioni

    MAGGIO 201636

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  • 37MAGGIO 2016

    SETTORE

    93.627 99.574 116.193INDUSTRIA DI PROCESSO

    98.149 91.181 103.821INDUSTRIA MANIFATTURIERA

    113.224 122.157

    104.345 119.022

    QUADRI

    53.905 53.217 55.550INDUSTRIA DI PROCESSO

    48.368 54.111 57.324INDUSTRIA MANIFATTURIERA

    46.164 50.094 54.909

    56.950 58.097

    55.313 53.463

    57.024 55.067COMMERCIO

    91.96389.234 114.206 98.202 124.056COMMERCIO

    Tabella 5 - RAL MEDIA DI DIRIGENTI E QUADRI PER SETTORE E DIMENSIONE AZIENDALE*

    DIRIGENTI

    RAL RALDIRIGENTI

    136.996DIRETTORE GENERALE

    122.570DIRETTORE AMMINISTRAZIONE,FINANZA E CONTROLLO

    119.218DIRETTORE RISORSE UMANE

    QUADRI

    NATIONAL KEY ACCOUNT MANAGER

    RESPONSABILE ORGANIZZAZIONE E SVILUPPO

    113.726DIRETTORE MARKETING

    113.486DIRETTORE R&S

    RESPONSABILE ACQUISTI

    RESPONSABILE COMUNICAZIONE E RELAZIONI ESTERNE

    Tabella 6 - RAL MEDIA PER POSIZIONI MANAGERIALI

    61.241

    57.211

    52.807

    56.617

    57.656

    109.631DIRETTORE ICT/SISTEMI INFORMATIVI

    108.231DIRETTORE LOGISTICA E SUPPLY CHAIN

    104.423DIRETTORE VENDITE ITALIA

    RESPONSABILE CONTROLLO QUALIT DI PRODOTTO

    RESPONSABILE LEGALE

    PROJECT MANAGER / PROJECT LEADER

    98.886DIRETTORE QUALIT

    98.180DIRETTORE PRODUZIONE

    RESPONSABILE COMMESSA

    RESPONSABILE CONTABILIT CLIENTI

    56.876

    56.577

    53.656

    55.552

    51.510

    52.446 54.921 54.833 54.341

    QUADRI

    96.107

    49.319

    94.623 107.626 107.159 116.076

    DIRIGENTI

    Micro Piccola Media Medio-grande Grande

    Tabella 4 - RAL MEDIA 2015 PER INQUADRAMENTO E DIMENSIONE AZIENDALE*

    Micro Piccola Media Medio-grande Grande

    RESPONSABILE SOFTWARE E APPLICAZIONI

    SETTORE

    93.627 99.574 116.193INDUSTRIA DI PROCESSO

    98.149 91.181 103.821INDUSTRIA MANIFATTURIERA

    113.224 122.157

    104.345 119.022

    QUADRI

    53.905 53.217 55.550INDUSTRIA DI PROCESSO

    48.368 54.111 57.324INDUSTRIA MANIFATTURIERA

    46.164 50.094 54.909

    56.950 58.097

    55.313 53.463

    57.024 55.067COMMERCIO

    91.96389.234 114.206 98.202 124.056COMMERCIO

    Tabella 5 - RAL MEDIA DI DIRIGENTI E QUADRI PER SETTORE E DIMENSIONE AZIENDALE*

    DIRIGENTI

    RAL RALDIRIGENTI

    136.996DIRETTORE GENERALE

    122.570DIRETTORE AMMINISTRAZIONE,FINANZA E CONTROLLO

    119.218DIRETTORE RISORSE UMANE

    QUADRI

    NATIONAL KEY ACCOUNT MANAGER

    RESPONSABILE ORGANIZZAZIONE E SVILUPPO

    113.726DIRETTORE MARKETING

    113.486DIRETTORE R&S

    RESPONSABILE ACQUISTI

    RESPONSABILE COMUNICAZIONE E RELAZIONI ESTERNE

    Tabella 6 - RAL MEDIA PER POSIZIONI MANAGERIALI

    61.241

    57.211

    52.807

    56.617

    57.656

    109.631DIRETTORE ICT/SISTEMI INFORMATIVI

    108.231DIRETTORE LOGISTICA E SUPPLY CHAIN

    104.423DIRETTORE VENDITE ITALIA

    RESPONSABILE CONTROLLO QUALIT DI PRODOTTO

    RESPONSABILE LEGALE

    PROJECT MANAGER / PROJECT LEADER

    98.886DIRETTORE QUALIT

    98.180DIRETTORE PRODUZIONE

    RESPONSABILE COMMESSA

    RESPONSABILE CONTABILIT CLIENTI

    56.876

    56.577

    53.656

    55.552

    51.510

    52.446 54.921 54.833 54.341

    QUADRI

    96.107

    49.319

    94.623 107.626 107.159 116.076

    DIRIGENTI

    Micro Piccola Media Medio-grande Grande

    Tabella 4 - RAL MEDIA 2015 PER INQUADRAMENTO E DIMENSIONE AZIENDALE*

    Micro Piccola Media Medio-grande Grande

    RESPONSABILE SOFTWARE E APPLICAZIONI

    tori che ha percepito una retribuzio-

    ne variabile. Tale dinamica pone in

    essere una delle principali logiche

    su cui le aziende dovrebbero con-

    centrarsi nella definizione delle po-

    licy retributive, ossia legare la retri-

    buzione ai risultati raggiunti attra-

    verso sistemi di incentivazione for-

    malizzati.

    Tradotto in numeri, rispetto al

    2014, nel 2015 i dirigenti con una

    quota variabile nel pacchetto retri-

    butivo sono quasi il 75% e i quadri

    quasi il 77%, con un aumento per-

    centuale che varia dal 20 al 25%

    (tabella 2).

    Dirigenti: industria vs commercioAnalizzando i livelli retributivi

    dei manager nei tre principali set-

    tori (industria, commercio e ser-

    vizi) quello dei servizi conferma,

    come nel 2014, una ral media in-

    feriore rispetto a industria e com-

    mercio. Nel confronto fra questi

    due ultimi settori, invece, i diri-

    genti vengono in media retribuiti

    meglio nellindustria di processo,

    poi nel commercio e infine nellin-

    dustria manifatturiera, mentre

    lindustria garantisce in ogni caso

    retribuzioni superiori per i qua-

    dri. Questo potrebbe essere anche

    in parte dovuto a una struttura di

    governo differente nei due settori

    (tabella 3).

    Guardando al dettaglio delle in-

    dustry, la ral media pi elevata

    * Per azienda micro si intende fino a 10 dipendenti, per piccola da 11 a 50, per media da 51 a 250, per me-dio-grande da 251 a 1.000, per gran-de oltre 1.000

    dipendenti.

  • Retribuzioni

    MAGGIO 201638

    SETTORE

    93.627 99.574 116.193INDUSTRIA DI PROCESSO

    98.149 91.181 103.821INDUSTRIA MANIFATTURIERA

    113.224 122.157

    104.345 119.022

    QUADRI

    53.905 53.217 55.550INDUSTRIA DI PROCESSO

    48.368 54.111 57.324INDUSTRIA MANIFATTURIERA

    46.164 50.094 54.909

    56.950 58.097

    55.313 53.463

    57.024 55.067COMMERCIO

    91.96389.234 114.206 98.202 124.056COMMERCIO

    Tabella 5 - RAL MEDIA DI DIRIGENTI E QUADRI PER SETTORE E DIMENSIONE AZIENDALE*

    DIRIGENTI

    RAL RALDIRIGENTI

    136.996DIRETTORE GENERALE

    122.570DIRETTORE AMMINISTRAZIONE,FINANZA E CONTROLLO

    119.218DIRETTORE RISORSE UMANE

    QUADRI

    NATIONAL KEY ACCOUNT MANAGER

    RESPONSABILE ORGANIZZAZIONE E SVILUPPO

    113.726DIRETTORE MARKETING

    113.486DIRETTORE R&S

    RESPONSABILE ACQUISTI

    RESPONSABILE COMUNICAZIONE E RELAZIONI ESTERNE

    Tabella 6 - RAL MEDIA PER POSIZIONI MANAGERIALI

    61.241

    57.211

    52.807

    56.617

    57.656

    109.631DIRETTORE ICT/SISTEMI INFORMATIVI

    108.231DIRETTORE LOGISTICA E SUPPLY CHAIN

    104.423DIRETTORE VENDITE ITALIA

    RESPONSABILE CONTROLLO QUALIT DI PRODOTTO

    RESPONSABILE LEGALE

    PROJECT MANAGER / PROJECT LEADER

    98.886DIRETTORE QUALIT

    98.180DIRETTORE PRODUZIONE

    RESPONSABILE COMMESSA

    RESPONSABILE CONTABILIT CLIENTI

    56.876

    56.577

    53.656

    55.552

    51.510

    52.446 54.921 54.833 54.341

    QUADRI

    96.107

    49.319

    94.623 107.626 107.159 116.076

    DIRIGENTI

    Micro Piccola Media Medio-grande Grande

    Tabella 4 - RAL MEDIA 2015 PER INQUADRAMENTO E DIMENSIONE AZIENDALE*

    Micro Piccola Media Medio-grande Grande

    RESPONSABILE SOFTWARE E APPLICAZIONI

    per i quadri nellalimentare, se-

    guito da assicurazioni e macchine

    utensili, impianti industriali e

    prodotti in metallo; in fondo alla

    classifica le ral di turismo, archi-

    tettura e servizi alla persona. La

    ral media pi elevata per i diri-

    genti si registra invece nel settore

    assicurativo e della moda e lusso,

    che staccano telecomunicazioni e

    automotive, mentre il fanalino di

    coda include industry come ser-

    vizi alla persona e lagricolo.

    Pi in generale, a livello di dina-

    miche 2014-2015, chimica, metal-

    lurgia e alimentare sono le tre in-

    dustry che vedono il maggior

    trend positivo nelle ral dei diri-

    Manageritalia, grazie alla collaborazione con HR Pros, propone ai manager associati la consul-tazione di JP Analytics, la pi completa banca dati di profili retributivi italiani, con quasi 1.900 posizioni censite e 34 settori di mercato analizzati.Dallarea riservata My Manageritalia puoi attivare gratuitamente la versione di prova e ottene-re la valutazione retributiva di mercato della tua posizione e di altre tre posizioni a tua scelta. JP Analytics d la possibilit di vedere la curva di mercato della retribuzione fissa e globale e lincidenza della retribuzione variabile, di approfondire il dato di mercato per molteplici varia-bili (come seniority del profilo e dimensione aziendale) e di scaricare e stampare il relativo grafico. JP Analytics, importante strumento a supporto delle politiche retributive, delle direzio-ni del personale e delle aziende, pu essere acquistato in esclusiva dagli associati Managerita-lia con uno sconto del 10%.

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  • 39MAGGIO 2016

    genti, con una crescita dal 3,7% al

    4,5%, mentre energia e utilities e

    trasporti e logistica sono i due

    comparti maggiormente penaliz-

    zanti, con un abbassamento me-

    dio delle ral dal -4,1% al -4,9%.

    Passando ai quadri, le retribuzio-

    ni pi in crescita sono nelle indu-

    stry delle agenzie per il lavoro e

    dellenergia, mentre il calo mag-

    giore stato rilevato nella grande

    distribuzione e commercio al det-

    taglio e nella metallurgia.

    Il peso della dimensione aziendaleLo scarto della retribuzione media

    in base alla dimensione aziendale

    significativo. La tendenza gene-

    rale, confermata anche allinterno

    delle qualifiche manageriali,

    quella che le retribuzioni crescano

    allaumentare della dimensione

    aziendale, sebbene spicchi leleva-

    ta competitivit delle medie im-

    prese, dove il livello retributivo

    dei manager simile anzi, leg-

    germente superiore a quello del-

    le aziende medio-grandi e resta

    superiore per i quadri anche ri-

    spetto alle aziende con pi di mil-

    le dipendenti, dove i dirigenti re-

    gistrano invece la pi alta retribu-

    zione media.

    A livello di industria, le retribuzioni

    sono decisamente superiori alla me-

    dia nelle micro e nelle piccole azien-

    de, mentre nel commercio pre-

    miante, soprattutto per i dirigenti,

    la dimensione sopra i 250 dipen-

    denti.

    I ruoli organizzativiIn ultimo, diamo uno sguardo alla

    retribuzione media annua lorda di

    alcune delle principali posizioni

    per dirigenti e quadri. Nel primo

    caso prevalgono come naturale

    quelle di general management,

    amministrazione & finanza e ri-

    sorse umane. Nel secondo caso

    quelle di carattere commerciale e

    vendite seguite da hr e di coordi-

    namento (tabella 6).

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    Direttore Sanitario Dott. S. PaDuano - Via Gaslini, 1 - 20900 - Monza - Tel 039 20.22.489 - 347.22.98.071La struttura odontoiatrica aperta ai pazienti nei seguenti giorni e orari: Lun - Mar - Mer - Giov - Ven dalle 9,00 alle 12,00 e dalle 14,30 alle 19,30www.sorrisoesalute.it AMPIO PARCHEGGIO

  • Mondo del lavoroLavoro manageriale

    MAGGIO 201640

    patto generazionale, il trasferimento

    delle competenze, lobsolescenza dei

    saperi nelle imprese. Ma necessario

    capovolgere la prospettiva di analisi:

    linvecchiamento un problema e un

    costo solo se lo si subisce. necessario

    possedere una visione dinamica nella

    gestione delle risorse umane. Per Uma-

    na lage management linsieme coe-

    rente di risposte che le aziende e le

    organizzazioni possono dare per mi-

    gliorare il contributo professionale dei

    singoli a tutte le et e in particolare di

    quelli pi maturi. Per gli analisti e gli

    operatori del settore la questione non

    si esaurisce nella gestione delle et nel-

    le aziende, ma in quella delle persone

    nelle diverse fasi della loro vita lavora-

    tiva, da quando entrano a quando sono

    prossimi alluscita dallazienda, siano

    questi giovani o anziani. Pi che parla-

    re di et, insomma, si dovrebbe parlare

    di persone e della loro capacit di con-

    tribuire alla crescita dellazienda in cui

    operano.

    assodato che gran parte delle aziende

    italiane non ha cognizione della propria

    struttura demografica e della sua evo-

    luzione. perci necessario partire

    dallanalisi dei bisogni dellazienda per

    approntare azioni mirate efficienti della

    forza lavoro. Sia individualmente, dan-

    do pi chance ai singoli di migliorarsi e

    di integrarsi meglio, sia a livello aggre-

    gato, riconoscendo quando questa for-

    za non pi congrua con gli obiettivi

    dellazienda.

    Valorizzare lesperienzaLobiettivo ottimizzare le risorse per la

    crescita e la massimizzazione dei profit-

    ti dellazienda, considerando vincoli e

    obiettivi. Ma anche migliorare il benes-

    C ostante invecchiamento genera-le della popolazione, allunga-mento dellaspettativa di vita, aumento dellet dei lavoratori nelle

    aziende: tre fattori interrelati che, se non

    adeguatamente gestiti, rischiano di met-

    tere in crisi lorganizzazione delle risorse

    umane nelle imprese italiane. Umana,

    agenzia per il lavoro di Venezia, ha con-

    centrato il lavoro di una squadra compo-

    sta da demografi, sociologi, economisti

    sul tema dellage management, sul go-

    verno delle et nelle imprese. Un anno

    di studi che ha portato a organizzare nel

    giugno dellanno scorso, in collaborazio-

    ne con Il Sole 24 Ore, un convegno a

    Milano che ha suscitato un ottimo con-

    senso in termini di analisi e strategia di

    approccio al fenomeno, oltre che a

    uneccellente adesione di pubblico qua-

    lificato.

    Uno dei casi di studio evidenziati da

    Umana rileva come nel 1980 ogni 10

    uscite dal lavoro erano sostituite da 17

    nuovi inserimenti, mentre si prevede che

    nel prossimo decennio questa propor-

    zione si riduca a sette ogni dieci lavora-

    tori in quiescenza.

    Anticipare i mutamenti demograficiStiamo assistendo a una profonda tra-

    sformazione della societ e del mondo

    del lavoro e cos come per i cambia-

    menti tecnologici e quelli di mercato,

    anche i mutamenti demografici richie-

    dono alle imprese capacit di anticipa-

    zione.

    Affrontare il tema con una strategia

    mirata dunque oggi prioritario: solo

    affrontando la questione dellet nelle

    aziende possiamo realizzare fin da su-

    bito quegli strumenti per gestire lim-

    La questione generazionale in azienda: una visione dinamica delle risorse umaneMaria Raffaella Caprioglio

    L ET NON UN PROBLEMA

  • 41MAGGIO 2016

    sere dei lavoratori perch strettamen-

    te legato alla produttivit valorizzan-

    do le competenze, le potenzialit e la

    compatibilit con le loro preferenze.

    Significa considerare linvecchiamento

    individuale non come un problema, ma

    come levoluzione della persona, nelle

    diverse fasi della vita, ciascuna con spe-

    cificit da valorizzare e potenziali rischi

    da gestire. Un processo che mira a far

    crescere una cultura aziendale capace

    di diffondere i valori che i senior posso-

    no offrire in termini di esperienze e

    competenze.

    necessario aiutare le persone a diven-

    tare attori della propria vita professio-

    nale. Aiutare i lavoratori a compiere la

    transizione verso una piena assunzione

    di responsabilit sulla propria vita pro-

    fessionale. Incentivare il processo di

    self empowerment: ovvero avere con-

    sapevolezza delle proprie potenzialit

    in et matura e generare la propensio-

    ne a rimettersi in gioco, dentro