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La rivista di Manageritalia http://www.manageritalia.it
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CURIOSITY MANAGEMENT
SEI CURIOSO?ALLORA SEIINNOVATIVO
CURIOSITY MANAGEMENT
N. 3 MARZO 2015
MENSILE DI INFORMAZIONE E CULTURA DEI DIRIGENTI, QUADRI E PROFESSIONAL DEL TERZIARIOPoste Italiane Spa - Spedizione in abbonamento postale - Decreto Legge 353/03 (convertito in Legge 27/2/04, n.46) art.1, comma 1 - DCB/MI - € 2,20 (abbonamento annuo € 16,50)
LA RIVISTA DI MANAGERITALIA
SEI CURIOSO?ALLORA SEIINNOVATIVO
ECONOMIAIL FUTURO DELL’EURO
LAVOROVOLTIAMO PAGINA
COPERTINA 13 03 2015 10:09 Pagina 1
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L’IMPREVIDENZA CONTINUA
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Editorialea cura del presidente Manageritalia
Ipensionati italiani non riescono a dor-mire sonni tranquilli. Su di loro grava
sempre il sospetto di un nuovo contribu-to di solidarietà, la perequazione è blocca-ta da anni e adesso c’è la proposta del neopresidente dell’Inps di ricalcolare le pen-sioni “elevate” (ben 2mila euro lordi!)chiedendo un contributo di equità basatosulla differenza tra pensioni retributivepercepite e le stesse pensioni ricalcolatecon il sistema contributivo.Intanto diciamo subito che per noi, diri-genti del terziario, il ricalcolo non dovreb-be comportare una differenza cospicua,tenuto conto della crescente massa di con-tributi versati nel corso della vita attiva.Dobbiamo però sottolineare la demagogiadi una proposta che rischia di generareinutili contrasti sociali – tra percettori dipensioni medio-alte e percettori di pen-sioni minime, tra giovani e anziani, tra la-voratori dipendenti e lavoratori autonomi– facendo così diventare centrale il temadel “dove tagliare” anziché quello del“come alimentare la crescita”.Purtroppo buona parte dei grandi decisoripolitici preferisce guardare al proprio tor-naconto sul breve periodo e, con la compli-cità dei media, fare in modo che l’opinionepubblica si focalizzi sul dito anziché sullaluna. Noi, come manager, abbiamo il dove-re e la capacità di guardare alla luna e di tro-vare le soluzioni migliori per arrivarci. L’intenzione di aumentare il potere d’ac-
quisto dei redditi bassi (ovvero dei percet-tori di pensioni minime che non riescono adarrivare a fine mese) è del tutto condivisi-bile. Il punto è che il fine non giustifica imezzi. La realizzazione di questa intenzio-ne non può e non deve far passare la leggedel taglione ma dovrebbe stimolare ungrande progetto condiviso per rilanciarel’economia dell’Italia e quella dell’Europa.Una grande sfida in cui coinvolgere lavora-tori e disoccupati, giovani e anziani, guar-dando oltre l’orizzonte del proprio dito.Un orizzonte cui vorrebbero guardare an-che i pensionandi, sempre più preoccupatiper il futuro. Dall’inasprimento della tassa-zione sui rendimenti della previdenza com-plementare al provvedimento sul tfr in bu-sta paga, sono state introdotte misure che,oltre a far salire l’imposizione fiscale, fannopassare un messaggio di incertezza sullasolidità del secondo pilastro, disincenti-vando chi vuol risparmiare oggi per avereuna pensione adeguata domani. Ma non è finita qui. Il governo, nel dise-gno di legge sulla concorrenza nel settoredei servizi, vuole nuovamente metteremano alla normativa sui fondi pensione etutto questo non può che generare ulterio-re incertezza. Come evidenziano i sondaggi, il 48% de-gli italiani pensa che non riuscirà mai adandare in pensione, il 73% teme di averneuna poco cospicua e la metà degli italianiritiene che lo Stato non potrà soddisfare
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MARZO 20154
tutti i fabbisogni pensionistici in futuro.Ben pochi, inoltre, sceglieranno di prende-re il tfr con lo stipendio: solo il 6% dei la-voratori dichiara di volerlo da subito e so-lo l’11% di pensare all’opzione entro la fi-ne dell’anno. Pensionati e pensionandi sono sempre piùsfiduciati e continuano a pagare un prez-zo molto alto a causa di scelte poco lungi-miranti e inique. Ricordiamoci che la pen-sione è un diritto che si costruisce in de-cenni di versamenti, con l’ausilio di unastabilità normativa. Non vogliamo un Farwest senza regole o, peggio, un sistema co-me l’attuale dove le regole variano conti-nuamente.Dovremmo guardare al resto dell’Europa,dove si cerca di agevolare la strada del wel-fare mix, nella consapevolezza che i sistemipubblici di protezione sociale – in primisquello pensionistico – sono destinati a ridi-mensionare la propria portata. Occorronoprovvedimenti che facilitino la trasparenzadel rapporto previdenziale, permettendo atutti una conoscenza completa della pro-pria posizione contributiva. Argomento,questo, condiviso dal governo e dall’attua-le presidenza dell’Inps. Speriamo che sipassi dalle parole ai fatti.Noi continueremo a farci sentire con le no-stre proposte non solo sulla trasparenza maanche sul rispetto delle regole, sull’introdu-zione di norme che eliminino questa assur-da rigidità nell’accesso alla pensione, sullasoluzione del problema esodati, sulla fisca-lità eccessiva che grava in particolare suipensionati e lavoratori dipendenti.I tempi per nuove riforme, tuttavia, nonsembrano maturi e il governo sarebbe in-tenzionato ad aspettare la prossima legge distabilità. Le variabili da cui dipende la mes-
sa a punto di un sistema previdenziale cheoffre maggiori certezze dell’attuale sonoquindi diverse: dal reperimento delle risor-se economiche alla volontà della politica,dagli equilibri europei alla maturazione dei“tempi giusti”. Intanto continueremo a opporci, come ab-biamo fatto finora, contro i provvedimentiiniqui del legislatore. Siamo per esempio inattesa di conoscere la decisione della Cortecostituzionale in merito alla fondatezza del-l’eccezione di legittimità costituzionale(sollevata da Manageritalia) della normache ha stabilito, per gli anni 2012–2013, ilblocco della perequazione sui trattamentipensionistici di importo superiore a tre vol-te il minimo Inps. Se la sentenza della Cor-te non dovesse essere favorevole, valutere-mo l’opportunità di adire la Corte di giusti-zia europea poiché siamo fermamente con-vinti delle nostre ragioni.A riprova della nostra voglia di andare con-tro questa austerità e miopia, anche menta-le, abbiamo appena lanciato sul blog di Ma-nageritalia una discussione sul nostro futu-ro da qui al 2025. Una discussione lungoquattro temi (1. Lavoro, formazione, occu-pazione; 2. Ambito personale, impegno ci-vile; 3. Salute e previdenza; 4. Alcuni indi-catori) con scenari e punti aperti per contri-buire a gestire meglio ciò che accadrà neiprossimi dieci anni.Un confronto che conta sulla partecipazio-ne di tutti i nostri associati e non solo e cheservirà da spunto durante gli appuntamen-ti sul territorio organizzati dalle nostre 13Associazioni in vista del Congresso nazio-nale del prossimo novembre.
Guido Carella([email protected])
Parliamo di futuro sul blog
Partecipa alla discussione.
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7MARZO 2015
Copertina8 Un’esplosione di curiosità
Attualità18 Jobs act e mondo del lavoro
Economia20 Euro sull’orlo
di una crisi di nervi
Lavoro24 Voltiamo pagina
Eventi28 Exportiamo l’Italia
Management34 I nuovi paradigmi
del manager
40 Sei un brand?
#Prioritalia 44 Leini cambia marcia
Iniziative Manageritalia46 Fuoriclasse sulle nevi
50 XXVIII Torneo di tennisDal 28 giugno al 5 luglio al Village Club Ti Blu,Marina di Pisticci (Mt)
RUBRICHE
16 Osservatorio legislativo
32 Non solo consumi
54 Di buon grado
55 Arte
56 Lettere
58 …al fin della licenza, io tocco!
Sommario
FEDERAZIONE NAZIONALE DEI DIRIGENTI, QUADRI E PROFESSIONALDEL COMMERCIO, TRASPORTI, TURISMO, SERVIZI, TERZIARIO AVANZATO
R
Fondo di previdenza Mario Negri
Associazione Antonio Pastore
CFMTCentro di formazionemanagement del terziario
Fondo assistenza sanitaria dirigentiaziende commerciali
MENSILE DI INFORMAZIONE E CULTURA DI MANAGERITALIA Federazione nazionale dei dirigenti, quadri e professional del commercio, trasporti, turismo, servizi, terziario avanzato
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SEI CURIOSO?ALLORA SEIINNOVATIVO
CURIOSITY MANAGEMENT
N. 3 MARZO 2015
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ECONOMIAIL FUTURO DELL’EURO
LAVOROVOLTIAMO PAGINA
InfoMANAGER
Associazioni territoriali69 La Cina è più vicina
Assidir70 Legge di stabilità:
vademecum fiscale
Manageritalia72 Cosa si può detrarre?
76 Indennità di disoccupazione
Cfmt80 Accademia
Sport&ManagementIncontro con Armin Zoeggeler
59
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MARZO 20158
Copertina
LA FINE DEL TOP DOWN-MANAGEMENT segnaanche la fine dell’innovazione calata dall’alto. Tuttidevono essere innovativi e dunque curiosi. Ma comesi diffonde un clima di stupore e meraviglia in azien-da? Forse trasformando ogni singolo ufficio e angolodell’impresa in una Wunderkammer permanente?
Curiosity management:competenza chiave perlo sviluppo del talento
Thomas Bialas
Un passo indietro. L’amore per le curiosità scientifiche tipico dell’Il-luminismo portò, presso l’aristocrazia e la borghesia più ispirata, al-la diffusione (e ammirazione) dei cosiddetti gabinetti delle curiositào meraviglie. Meravigliarsi per superarsi in nuove sfide. Un passo inavanti. L’era dello stupore va ripristinata, ne sono convinti per esem-pio Google e 3M, che hanno reintrodotto (ovviamente attualizzando-li) contesti da Wunderkammer in azienda. Frank Kohl-Boas, head ofhr northwest, central & eastern Europe di Google, l’ha spiegato mol-to bene l’anno scorso durante il suo speech al 10° Petersberger Trai-nertage a Bonn. «I dipendenti Google possono e devono ispirare i lo-ro colleghi per ciò che trovano affascinante, non importa cosa sia enon importa se non c’entra con il lavoro in senso stretto. Raccontare,dimostrare, scambiare e stimolare la curiosità per nuove conoscenzeè una pratica che da noi viene incentivata e premiata». Stupore come(innovativo) furore. In 3M si attiva questo principio tramite la “gior-nata delle passioni”. Avendo capito che negli interessi personali spes-so si “nasconde” il potenziale innovativo di ciascuno, l’azienda ame-ricana permette durante quel giorno ai dipendenti di presentare re-ciprocamente i loro hobby e le loro passioni. Questo favorisce non so-lo un senso di comunità, ma anche la scoperta di competenze ignoteall’azienda. E se l’ignoto va scovato non ci vogliono i soliti noti mamanager curiosi di scoprire il futuro. È il caso di Hilde Cambier, unadonna di 45 anni che alla Beiersdorf ricopre il suggestivo ruolo di vi-ce president innovation & foresight. Guardare oltre come Alice nel pae-
se delle meraviglie. Per guardare oltre bisogna talvolta abitare in luo-
UN’ESPLOSIODI CURIOSITÀ
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Sottovalutata comesemplice qualità, la
curiosità in realtà plasmeràl’economia del futuro
IONE
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Curiosità è coraggioCurioso in tedesco si dice neugie-
rig ed è composto da neu (nuovo)
e gierig (goloso, avido). L’essenza
della curiosità è dunque una bra-
mosia o tensione verso l’innova-
zione (il nuovo, spesso ignoto). E
qui veniamo al problema di molte
organizzazioni. “Not
invented here” è l’as-
surdo vanto delle
aziende malate di
neofobia (non po-
che), ovvero terro-
rizzate da ogni in-
combente cam-
biamento o novi-
tà. Va da sé che
la curiosità è il
miglior antido-
to al veleno della routine e ai pro-
cessi di standardizzazione.
MARZO 201510
Copertina
ghi dove il fermento è di casa.Nella Sillicon Valley nessuna vi-sione è troppo grande e nessunaidea è troppo strampalata. Stareun po’ lì a curiosare è già un buoninizio anche per le aziende chehanno sede altrove (per esempionel vecchio continente). Il colos-so Sap, per esempio, è presente aPalo Alto proprio a fianco di He-wlett Packard e Microsoft conuna filiale di “contaminazione”.Secondo McKinsey sono però an-cora troppo poche le aziende eu-ropee che respirano a pieni pol-
moni (essendoci) l’aria califor-niana della valle. Se proprio non vuoi partire almenoa casa tenta di stupire (te stesso e glialtri). Come? Intanto prendendocoscienza che l’impresa che basa leproprie previsioni e decisioni supuntuali ricerche di mercato e datitangibili quando inizia la partitadella disruptive innovation partecipacon le gambe e il cervello paralizza-ti. La pianificazione e il controllodevono diventare sperimentazionee osservazione. E ovviamente la cu-riosità va attivata. Vediamo come.
Curiosità è novitàInnovare significa, etimologica-
mente, far nuovo. Ma tutto ciò che
il mondo digitale chiama innova-
zione lo è veramente? Cos’è oggi il
progresso? Quello di cui l’uomo ha
bisogno è già stato bello che inven-
tato (vedere Belle Époque). Quello
che vediamo oggi all’opera è pura
decorazione e cosmesi o nella mi-
gliore delle ipotesi la velocizzazio-
ne dei processi. Inoltre, il termine
innovazione è di per sé neutrale. Il
nuovo può essere buono (nuovo ri-
medio contro una malattia) oppure
cattivo (nuovi metodi di tortura).
Curiosamente il termine emette
un’aurea di purezza.
Puro e non manipolato da cattivi (addi-
tivi) pensieri. Ovvio che stiamo parlan-
do dell’imprenditore curioso per antono-
masia: Sir Richard Branson, il patron di Vir-
gin Group. Vergine, appunto. Curioso non
per sua ammissione ma per collettiva accla-
mazione. Spesso votato come “the most
curious entrepreneur”, recentemente in-
tervistato da Curiosity.com ha spiegato co-
sa lui pensa che lo distingua da altri impren-
ditori. «Credo di essere uno degli impren-
ditori più curiosi ancora in vita. La mag-
gior parte degli imprenditori si specializ-
za in un settore. Io semplicemente cerco
sempre nuove vie. Per anni ho volato in
America su enormi, orribili e sporchi aerei
e la mia curiosità mi ha spinto a immagina-
re di meglio: mettiamo su Virgin America.
Una volta qualcuno mi ha detto che l’80%
delle specie marine non era ancora stata
scoperta, beh, allora ho pensato: forse do-
vremmo costruire un sommergibile per an-
dare a esplorare. Oppure: sembra molto
costoso volare nello spazio. Perché non
creare la Virgin Galactic Airways per future
astronavi da turismo. Il mio motto “Screw
it just do it” è puro divertimento. A volte fi-
niamo con la faccia per terra altre volte fac-
ciamo centro. Ma ogni volta imparo qual-
cosa di nuovo perché sono una persona cu-
riosa».
CURIOSITÀ EXTRAVERGINE
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Curiosità è vistaOcchio non vede, cuore non duole. È così? Oppure sa-
rebbe meglio dire: occhio non vede, core (business) duo-
le? “Hai visto che stanno per arrivare i nuovi assistenti vo-
cali digitali per smartphone dotati di intelligenza artificia-
le?” “No, non li ho visti, sono troppo occupato a man-
dare avanti l’azienda.” Avanti o indietro? Vedere i cam-
biamenti in atto è oggi il minimo sindacale per ogni ma-
nager. Il quale poi dovrebbe circondarsi di collaboratori
che girano per l’ufficio con gli occhi spalancati (wonde-
ring index).
Curiosità è domandaPorre domande è la base per ogni ricercatore e scienzia-
to. Porre domande è anche la base per coloro che scrivo-
no secondo il noto diktat delle 5 W del giornalismo an-
glosassone (who, what, when, where, why). E i mana-
ger? Fanno domande e quali? Avete raggiunto il budget
fissato non è una buona domanda. Meglio: perché
dobbiamo fissare un budget? Alla base della curio-
sità c’è una domanda che è la madre di tutte le do-
mande: perché? L’arte di porre domande (lin-
guaggio osservazionale) è la base di ogni innova-
zione e scoperta (Einstein). Un’arte che, ahimé,
non insegna nessuna business school.
Curiosità è quoziente Non esiste solo il quoziente d’intelligenza ma anche
il quoziente di curiosità: ed è misurabile. Questo alme-
no è il parere di Patrick Mussel del dipartimento di Psico-
logia dell’università di Würzburg, il quale ha elaborato il Work-
related curiosity scale test. Certo, i test per misurare qualità umane
sono sempre un’arma a doppio taglio e spesso sfociano nel ridicolo, ma è cosa buona prendere coscienza che è og-
gi una qualità determinante per il futuro dell’impresa, forse addirittura più della creatività.
Curiosità è allucinazioneCosa ci rende curiosi e come possiamo rendere curiosi collaboratori
e team? La droga è una soluzione. Non quell’assunta (anche se può
dare ottimi risultati, vedi The Beatles) ma quella prodotta dal nostro
organismo quando è in un “curiosity trip” (avere in mente qualcosa
di terribilmente nuovo). Già nel 2006 il neuroscienziato californiano
Irving Biederman spiegò su American Scientist che le cellule nervose
preposte a informazioni nuove e complesse di fatto producono nel
corpo oppiacei. In definitiva il nuovo rende curiosi, l’esistente invece
non ha lo stesso effetto. Le sostanze eccitanti che produciamo non
si lasciano però riprodurre artificialmente. Peccato!
MARZO 2015 1111111111
Nell’odierna economia della conoscenza la curiosità diventa decisiva per ogni
impresa. O, meglio, una competenza chiave
Curiosità è libertàNiente innovazione senza creatività. Niente
creatività senza curiosità. E niente curiosità
senza libertà. È l’inizio di ogni pensiero e sco-
perta. Curioso che venga snobbata e confu-
sa come una delle varie attitudini umane. Se
nella passata era fordista manager e azien-
de potevano anche sopravvivere replicando
in modo seriale processi e metodologie ac-
quisite, nel mutevole e complesso presente
non c’è futuro senza libertà di pensiero.
03.COPERTINA_BIALAS_OK 13 03 2015 10:14 Pagina 11
Copertina
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Se nella passata era fordista manager e aziendepotevano anche sopravvivere replicando in modo seriale processi e metodologie acquisite, nel mutevole e complesso presente non c’è futuro senza curiosity management
Curiosità è sintesiIl futuro richiede sintetizzatori. Strumento musicale? No, strumento umano
capace di suonare le poche note essenziali che vale la pena di udire per com-
prendere l’opera della complessità. Detto in modo meno metaforico: il col-
laboratore ideale del futuro è un camaleonte ibrido che collega conoscenze
dai più svariati ambiti e discipline. Un po’ hacker, un po’ analista, un po’ fi-
losofo, un po’ artista e un po’ consulente. La dote maggiore: curiosità abbi-
nata a straordinaria capacità di sintesi estrema. Trovarli, assumerli e tenerli
sarà la (difficile) sfida del futuro. Perché solo pochi hanno l’appeal dell’im-
presa nel paese delle meraviglie come Google (vedi gli uffici a Londra).
Curiosità è personaleNon inteso come inclinazione personale ma come personale da assu-
mere. Meglio un collaboratore intelligente o curioso? Meglio entram-
bi. Contrariamente a quello che la società industriale ha sempre pre-
teso – personale (fin nelle più alte sfere) bravo a replicare processi e
metodologie ben definite – oggi il tema è: chi mi aiuta a cambiare? Le
future domande di recruitment saranno: come si riconosce un colla-
boratore curioso? Come si può sostenere la sua curiosità in azienda e,
soprattutto, come si rende l’azienda curiosa per i curiosi?
Curiosità è leadershipQualcuno deve pur governare la curiosità e i
curiosi reclutati in azienda. Il leader curioso
non solo mette in discussione la propria po-
sizione e il suo ruolo ma soprattutto bom-
barda se stesso e gli altri con domande sco-
mode. Quello che facciamo ha ancora senso
nell’immediato e lontano futuro? Nuovi bu-
siness model potrebbero rendere la nostra
attività superflua?
Curiosità è vivereO meglio: sopravvivere ancora. Partia-
mo dal ciclo di vita di un’impresa. La
durata media è di circa 70 anni: meno
di una vita umana. Con l’aumento del-
la pressione “dirompente” l’aspettati-
va di vita tenderà a diminuire drastica-
mente. Oggi le imprese innovative rea-
lizzano il 30% del fatturato con pro-
dotti e servizi che hanno meno di tre
anni. Facendo un po’ di calcoli, possia-
mo affermare che in relazione all’anno
2021 l’odierna azienda non esiste an-
cora. Quindi non si ha altra scelta che
innovare di continuo per sopravvivere.
Curiosità è incrocioChi è curioso non incrocia le dita ma l’innovazione. Oggi le
migliori innovazioni trovano espressione oltre i confini setto-
riali, in una sorta di incrocio continuo con altre tendenze e
modelli. Eccola dunque la cross-innovation: incrociare setto-
ri, esperienze, canali, talenti, culture, tendenze, funzioni, bre-
vetti, competenze, target... per ibridare ogni processo della
gestione aziendale. In una formula cara al mash up: innesca-
re innovazione pescando da sorgenti multiple. Suona compli-
cato? Solo se non si prova.
Curiosità è BetaLa diretta conseguenza del vivere (anco-
ra) è vivere in un perenne stato di ebbrez-
za Beta. Come ci ricorda Wikipedia, la ver-
sione Beta è “una versione di un softwa-
re non definitiva, ma già testata”. Oggi il
Beta è quasi diventato un mood emotivo
(sto sperimentando) e pratica aziendale
(lancio sul mercato versioni di prova). Il
nuovo manager in versione Beta è dun-
que sperimentale (nello stile), mutevole,
aggiornabile in tempo reale e quando fal-
lisce non si stupisce ma riparte subito con
un nuovo progetto. Curioso.
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La tredicesima giornata del ciclo fmt.day è dedicata al curio-sity management come nuovo paradigma chiave per plasma-re l’economia del futuro. La curiosità è la città del possibile.Una nuova Belle Époque. Dove nessuna idea suona troppostrana e dove nessuna innovazione appare troppo audace. Lacomplessità richiede curiosità. Non intesa come inclinazioneo vocazione ma come prerequisito, metodo e stile manage-riale per gestire imprese votate all’innovazione e all’evoluzio-ne. Cosa rende un’impresa capace di nuove sfide? Quali so-no le competenze del manager curioso? Come si reclutanocollaboratori curiosi e come si gestisce un “curiosity team”che sperimenta nuovi approcci? La curiosità come futuracompetenza chiave e nuova scienza, dunque. Atterreremo sulpianeta di curiosity economy, curiosity recruiting, curiositymanagement, curiosity leadership e curiosity mindset. Parte-ciperà alla giornata un parterre di manager e giornalisti, contestimonianze d’impresa. L’evento riservato ai dirigenti associati è l’undicesimofmt.day, nuovo format del Future Management Tools –piattaforma promossa da Cfmt per distillare e anticipare ilfuturo che ci attende – che esplora tematiche di frontierain un contesto informale e collaborativo.
Per informazioni: www.cfmt.it Anna Scirea ([email protected]) 02 5406311
Curiosità è spazioOrmai lo sanno anche i sassi. Gli angusti spazi lavo-
rativi alla Fantozzi producono grigia ripetitività, gli
ariosi spazi lavorativi alla Google producono colora-
ta creatività (e nuovi business). È lì che le aziende ac-
corte investono: da razionalizzare gli spazi (vecchio
modello fordista) a rivitalizzare gli spazi (nuovo mo-
dello olistico). Anche perché ai migliori (soprattutto
le nuove generazione di talenti) piace stare nei po-
sti migliori dove si sta bene come a casa. Che poi
siano spazi di co-working con però isole di isolamen-
to è un dettaglio progettuale. Intanto, però, un’oc-
chiata al progetto Brooklyn Boulders’ active collabo-
rative workspace vale la pena di darlo.
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Copertina
Curiosità è favolaL’hanno letto (credo) i creativi di tutte le età
e professionalità e forse dovrebbero leg-
gerlo anche i manager di
tutte le “funzionalità”.
Parliamo della “Gram-
matica della fantasia” di Gianni
Rodari. Certo, si parla anche di molte tecni-
che per inventare favole ma le idee migliori
non sono spesso proprio idee da favola? È
poi la moltiplicazione delle ipotesi e le tec-
niche dell’invenzione sono oggi un patri-
monio indispensabile non
solo per gli artisti ma per ogni es-
sere umano che voglia cavarsela nell’immaginato
(ecco la necessità) futuro.
MARZO 201514
Einstein disse una volta di se stesso: «Non ho particolari talenti, sono solo appassionatamente curioso»
Curiosità è dubbioIl dubbio è alla base del socratico “sapere di non sapere”
ed è forse la condizione mentale più nobile e tosta. Ecco
un dubbio tosto: servono ancora i manager? Oggi la lea-
dership aziendale produce meno privilegi e più incertez-
ze. I mercati sono incalcolabili, la velocità dei cambiamen-
ti toglie il respiro e i team non obbediscono ma preten-
dono spiegazioni e motivazioni. Come se non bastasse,
nelle nuove organizzazioni innovative il comando viene
messo quotidianamente in discussione. In un’epoca in cui
le imprese sopravvivono solo se il personale è capace di
pensare, progettare, rischiare e assumersi responsabilità,
abbiamo ancora bisogno di qualcuno sopra di noi che di-
rige il gioco? I team di oggi non si governano meglio da
sé? Il “sopra non abita più nessuno” è attualmente un
tema teorico ma anche pratico: basta vedere come è or-
ganizzata la svedese Spotify o l’italiana Loccioni.
Curiosità è epocaUna bella epoca. Ah, ritornare ai fasti della Belle Épo-
que. Mai periodo fu così prodigioso di esplorazioni,
scoperte, invenzioni, spensieratezza, entusiasmo e,
sì, curiosità equamente distribuita fra tutti gli indivi-
dui. Quel mondo inondato di luci e colori dei caffè
chantant, delle musiche inebrianti e allegre del pri-
mo Moulin Rouge ci inviano un chiaro messaggio:
tornate alla fiduciosa vita brillante e leggera (non su-
perficiale) perché la curiosità è soprattutto un luogo
da abitare. �
Curiosità è caloreAlcune curiosità sono troppo fredde o freddamente
calcolate e ciò produce i cosiddetti future bias (pre-
giudizi previsionali). Quando vidi dieci anni or sono
al Cefriel del Politecnico di Milano la stanza domoti-
ca con tanto di frigorifero intelligente e connesso,
dissi che era una stanza degli orrori ed errori del fu-
turo. Tutti erano convinti, in primis i produttori, che
il futuro apparteneva ai vari smart fridge. Così non è
stato, per due motivi. Primo: in un’epoca in cui si è
sempre meno in casa e si consumano sempre più pa-
sti fuori, che senso ha un frigo che mi ordina il latte
finito in una casa deserta? Secondo (più importante):
la natura umana (anche biblica) è il libero arbitrio e
ciò che esclude la nostra libertà di scelta non funzio-
na mai come innovazione.
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MARZO 201516
a cura di Manageritalia
OSSERVATORIO LEGISLATIVO
osse
rvat
orio DEFISCALIZZAZIONE
DEGLI INCENTIVI ALL’ESODO
In occasione di un convegno
organizzato da Cida, “Innova-
re il Paese per una ripresa stabi-
le”, l’on. Adriana Galgano di
Scelta civica ha dato la propria
disponibilità a presentare le no-
stre proposte a favore di iniziati-
ve manageriali di partecipazione
al capitale di pmi o di startup.
Manageritalia ha predisposto un
emendamento che prevede un
incentivo fiscale per quei mana-
ger che ricevono un incentivo al-
l’esodo e lo investono nel capi-
tale sociale di pmi esistenti o di
nuove startup.
Alla medesima proposta hanno
dato la loro adesione deputati di
altri gruppi parlamentari, per cui
si potrebbe avere un sostegno
trasversale.
DISEGNO DI LEGGE SULLA CONCORRENZA
Il consiglio dei
ministri del 20
febbraio, su pro-
posta del ministro
per lo Sviluppo eco-
nomico, on. Fede-
rica Guidi, ha ap-
provato un dise-
gno di legge che
dà attuazione, per
la prima volta, al
p rovved imento
annuale sulla con-
correnza previsto
dalla legge, con
l’obiettivo di sti-
molare la crescita
economica frena-
ta dalla scarsa concorrenza nel settore dei servizi.
L’intento è rimuovere ostacoli regolatori all’aper-
tura dei mercati, promuovere lo sviluppo della
concorrenza e garantire la tutela dei consuma-
tori, anche in applicazione dei principi del dirit-
to dell’Unione europea.
Le liberalizzazioni fanno crescere del 3,3% il pil
in 5 anni secondo le stime del Fondo monetario
internazionale, migliorano la credibilità del Pae-
se e il suo rating e costituiscono un elemento im-
portante nel giudizio della Commissione euro-
pea sulle riforme italiane.
Nel disegno di legge si introducono modifiche su
assicurazioni, comunicazioni, poste, energia elet-
trica, gas e carburanti, banche, farmacie e libere
professioni.
Tra le altre, la bozza del disegno di legge elimine-
rebbe la possibilità per i contratti collettivi di pre-
vedere vincoli e condizioni relativamente alla quo-
ta di spettanza del datore di lavoro e introduce la
piena facoltà per i lavoratori della “portabilità” dei
propri contributi pensionistici. Ad essere rimosso
sarà anche il vincolo, per il Fondo, di reperire sot-
toscrittori soltanto all’interno della categoria pro-
fessionale di riferimento.
Naturalmente, soprattutto riguardo a questa mo-
difica della disciplina dei Fondi pensione, l’atten-
zione della Federazione è altissima. Manageritalia
si opporrà a cambiare ancora una volta la norma-
tiva sulla previdenza complementare.
Il disegno di legge è stato inviato alle
Camere per il consueto iter parlamentare.
ddl: http://bit.ly/1JPMHeQ
04.OSSERVATORIO 13 03 2015 10:15 Pagina 16
MARZO 2015 17
UN CONFRONTO SULLA SITUAZIONE DEL SSN
Manageritalia e Cida hanno incontrato il 19
febbraio scorso l’on. Pierpaolo Vargiu, pre-
sidente della commissione Affari sociali della Ca-
mera, per un confronto sulla situazione del Si-
stema sanitario nazionale.
Cida ha consegnato un documento su cui si so-
no riscontrate ampie convergenze da parte del
presidente Vargiu, con particolare riferimento al-
la necessità di pervenire a una regia nazionale
che uniformi i livelli di assistenza nelle diverse re-
gioni. In particolare, Manageritalia ha sottoli-
neato l’importanza del ruolo dei fondi sanitari in-
tegrativi chiedendo se ci fossero in cantiere no-
vità soprattutto sul versante fiscale. Vargiu si è
reso disponibile a presentare un emendamento
che migliori il sistema della sanità integrativa.
RINVIATO ALLA CORTE COSTITUZIONALE IL CONTRIBUTO DI SOLIDARIETÀ OLTRE I 90MILA EURO
La Corte dei conti del Veneto ha rinviato alla con-
sulta la norma della legge di stabilità del 2014
(legge 147/2013, comma 486) che prevedeva un
prelievo contributivo, a titolo di solidarietà, sull’im-
porto mensile lordo superiore a 14 volte il minimo
Inps, ovvero di circa 90mila euro.
Il prelievo, limitato al 2014-2016, era stato intro-
dotto con alcune vincoli per evitare la censura co-
stituzionale: aveva carattere di eccezionalità ed
era stato concepito come una misura tutta “in-
terna” al settore previdenziale perché doveva
servire a concorrere al finanziamento delle salva-
guardie degli esodati. Tali argomentazioni non
hanno convinto la Corte dei conti, che ha solle-
vato dubbi sulla natura del contributo: potrebbe
essere definito come “prelievo tributario”. Si at-
tende ora la pronuncia della Corte costituziona-
le. Se quest’ultima accogliesse le ragioni della
Corte dei conti, si prefigurerebbe un ulteriore de-
terrente per il governo a procedere a prelievi di
solidarietà, visto che la Corte in questi anni si è
pronunciata contro di esso in più occasioni.
Pdf Corte dei conti http://bit.ly/1zK9Q8w
Il 25 febbraio il presidente di Manageritalia Guido Carella ha in-
contrato il sottosegretario al ministero degli Affari esteri e della
Cooperazione internazionale, on. Benedetto Della Vedova, nell’am-
bito di una riunione propedeutica allo sviluppo di un programma di
cooperazione transfrontaliera. Il progetto, nato su iniziativa di Ma-
nageritalia Torino, prevede di coinvolgere gli associati in una serie
di missioni finalizzate ad avviare attività di consulenza manageriale
con le imprese della regione di Vinnycja, nell’Ucraina centrale.
PER LA COOPERAZIONE TRANSFRONTALIERA
04.OSSERVATORIO 13 03 2015 10:15 Pagina 17
JOBS ACT E MONDODEL LAVORO
MARZO 201518
Attualità
Il consiglio dei ministri delloscorso 20 febbraio ha appro-vato, in via definitiva, dopouna maratona parlamentare
Approvati, in via definitiva, i decretiattuativi relativi al contratto a tutelecrescenti, agli ammortizzatori sociali e alla ricollocazione dei lavoratoridisoccupati
Carla Panizza
di quasi due mesi, e senza averaccolto il parere non vincolantedelle Camere, i primi due decretiattuativi del Jobs act (varati il 24dicembre 2014) relativi al contrat-to a tutele crescenti, agli ammor-tizzatori sociali e alla ricolloca-zione dei disoccupati. Riguardo aquest’ultimo, segnaliamo che, co-me chiesto a viva voce anche daManageritalia, è stata estesa a tut-ti i disoccupati la platea dei bene-ficiari del contratto di ricolloca-zione, lo strumento disciplinatodal decreto legislativo di riordino
della normativa in materia di am-mortizzatori sociali che prevedel’erogazione di un voucher per ilreimpiego del lavoratore disoc-cupato. L’Agenzia per il lavorosarà pagata con il voucher solo arisultato ottenuto e non, come ini-zialmente previsto, in due tran-che. Per il contratto di ricolloca-zione abbiamo chiesto investi-menti maggiori, perché riteniamodel tutto insoddisfacente lo stan-ziamento di soli 50 milioni di eu-ro per il 2015, e una maggiore in-tegrazione tra il sistema pubblicoe la bilateralità sulla base delle giàpositive esperienze dei fondi in-terprofessionali.Riguardo al decreto legislativo
sul contratto a tutele crescenti,vogliamo continuare a chiedereche venga sanata l’esclusione deidirigenti dal campo di applica-zione della nuova procedura diconciliazione facoltativa, consi-derato che l’obiettivo della nor-ma di ridurre il contenzioso inmateria di lavoro vale anche perquesta categoria di lavoratori.Entrambi i decreti, di cui abbiamoparlato diffusamente nello scorsoDirigente, sono entrati in vigore il7 marzo.
Decreto legislativo n. 23/2015 su
contratto di lavoro a tempo indetermi-
nato a tutele crescenti
http://bit.ly/1C1Zgjy
Decreto legislativo n. 22/2015 su am-
mortizzatori sociali e ricollocazione dei
lavoratori disoccupati
http://bit.ly/183L3Fc
Il consiglio dei ministri, sempre il20 febbraio, ha inoltre approvatoin via preliminare altri due sche-mi di decreti legislativi in attua-zione al Jobs act. Si tratta del de-creto che contiene il testo organi-co semplificato delle tipologiecontrattuali e la revisione delladisciplina delle mansioni, nonché
05.ATTUALITA_JOB 13 03 2015 10:16 Pagina 18
MARZO 2015 19
gli altri casi individuati dai con-tratti collettivi, l’impresa potràmodificare le mansioni di un la-voratore fino a un livello, senzamodificare il suo trattamento eco-nomico (salvo trattamenti acces-sori legati alla specifica modalitàdi svolgimento del lavoro).Viene inoltre prevista la possibili-tà di accordi individuali “in sedeprotetta” tra datore di lavoro e la-voratore che possano prevederela modifica anche del livello di in-quadramento e della retribuzioneal fine della conservazione del-l’occupazione, dell’acquisizionedi una diversa professionalità odel miglioramento delle condi-zioni di vita.
Schema di decreto legislativo sul-
le tipologie contrattuali e la revisione
della disciplina delle mansioni
http://bit.ly/1FYwscG
Lo schema del decreto sulla conci-liazione contiene misure volte asostenere le cure parentali e a tu-telare la maternità delle lavoratri-ci recependo anche orientamentidettati dalla Corte costituzionale.Tra le principali novità, il decretoprevede un’estensione massimadell’arco temporale di fruibilitàdel congedo parentale dagli attua-li 8 anni di vita del bambino ai 12.Quello parzialmente retribuito, al30%, viene portato dai 3 anni di etàai 6 anni, quello non retribuito dai6 anni ai 12. Entrambi gli schemi di decreto do-
lo schema del decreto attinente amisure volte a tutelare la mater-nità delle lavoratrici e a favorirele opportunità di conciliazionedei tempi di vita e di lavoro per lageneralità dei lavoratori.Con riferimento al riordino delletipologie contrattuali e alla revi-sione della disciplina delle man-sioni, vengono confermate le se-guenti tipologie contrattuali:contratto a tempo determinato;contratti di somministrazione;contratto intermittente o a chia-mata; lavoro accessorio (vou-cher); apprendistato; part-time.Vengono invece superati i con-tratti di associazione in parteci-pazione con apporto di lavoro eil job sharing.A partire dall’entrata in vigore deldecreto non potranno essere atti-vati i contratti di collaborazione aprogetto, mentre quelli già in esse-re potranno proseguire fino allaloro naturale scadenza. In ogni ca-so, dal 1° gennaio 2016 si appliche-rà la disciplina del rapporto di la-voro subordinato anche ai rappor-ti di collaborazione che si realizza-no in prestazioni di lavoro esclusi-vamente personali, continuative,di contenuto ripetitivo e le cui mo-dalità di esecuzione siano orga-nizzate dal committente anchecon riferimento ai tempi e al luo-go di lavoro.Per quanto attiene alla disciplinadelle mansioni, in presenza diprocessi di ristrutturazione oriorganizzazione aziendale e ne-
vranno essere sottoposti all’esamedelle competenti Commissioni diCamera e Senato, prima dell’ap-provazione definitiva del consi-glio dei ministri.
Schema di decreto legislativo per
la tutela della maternità e forme di con-
ciliazione dei tempi di vita e di lavoro
http://bit.ly/1BYHNIm
Rimaniamo in attesa dell’ultimadelega del Jobs act che dovrebberiordinare la normativa in materiadi servizi per il lavoro e le politicheattive e che dovrebbe disciplinare ilfunzionamento dell’Agenzia na-zionale per il lavoro. I dettagli sucome quest’ultima sarà organizza-ta sono ancora incerti e fumosi acausa di un nodo cruciale irrisoltoche riguarda lo scontro di compe-tenze tra Stato e Regioni. Infatti, unemendamento in Commissione af-fari costituzionali al disegno di leg-ge di riforma della seconda partedella Costituzione, attualmente indiscussione alla Camera, ha attri-buito allo Stato competenze esclu-sive non solo sulla tutela e sicurez-za del lavoro ma anche sulle politi-che attive, modificando radical-mente l’attuale modello di gover-nance delle politiche del lavoro. LoStato assume quindi una compe-tenza diretta sulle politiche sia pas-sive che attive, garantendo quel-l’integrazione tra le due compo-nenti da molti anni al centro dellepolitiche del lavoro nella maggiorparte dei paesi europei. �
05.ATTUALITA_JOB 13 03 2015 10:16 Pagina 19
MARZO 201520
Economia
IL RECENTE RITORNO ALLA RIBALTA della crisi legata aldebito della Grecia ha riaperto il dibattito sui limiti della co-struzione dell’euro. Una soluzione duratura del “problemagreco” richiede di tener conto di vari aspetti, tra cui le impli-cazioni per gli altri paesi dell’eurozona che presentano pro-blemi di debito e la revisione delle regole e delle istituzioni
Il futuro della monetaunica dopo il terremotogreco, tra problemiistituzionali, riformetecniche e l’esigenza diun’unificazione fiscale
Emilio Rossi
alla base della moneta unica.
EURO SULL’ORLODI UNA CRISI
DI NERVI
06.ECONOMIA_ROSSI 13 03 2015 10:59 Pagina 20
MARZO 2015 21
te in bancarotta, questa secondaopzione non è perseguibile senzacoinvolgere il meccanismo di fun-zionamento dell’euro.
Parametri da rivedereAll’inizio della costruzione del-l’euro, per tenere insieme ungruppo di paesi molto eterogeneiper struttura economica, pro-gresso tecnologico e cultura, fu-rono adottati solamente i para-metri relativi al bilancio pubblicoe all’inflazione. Ma questi para-metri si sono rivelati del tuttoinadeguati a fronte dei cambia-menti epocali degli ultimi quin-dici anni, e non a caso, visto chei parametri di Maastricht sonostati quantificati in un periodo incui il ciclo economico sembravaavviato verso un sentiero di cre-scita continua nella maggior par-te del mondo industrializzato. All’inizio degli anni Novanta eraragionevole attendersi un tasso dicrescita annuo del pil reale dei pae-si europei intorno al 3%, a fronte diun obiettivo di inflazione del 2%, econseguentemente un pil nomina-le del 5%. Sulla base di queste as-sunzioni, il tetto del 3% nel rappor-to deficit/pil e del 60% in quellodebito/pil erano sicuramente ap-propriate. Qualora il ciclo econo-mico avesse portato a scostamentidagli obiettivi, sarebbero interve-nute politiche fiscali dei governi emonetarie della Bce a riportare i va-lori sotto controllo.Oggi il contesto economico globa-
Il “problema greco” è nel breve ter-mine legato alla restituzione deldebito in scadenza nei prossimimesi (circa 12 miliardi di euro),mentre nel più lungo termine di-pende dall’enorme debito contrat-to dalla Grecia nei confronti dei cre-ditori esteri, 317 miliardi di euro (dicui circa 200 detenuti dai paesi del-l’eurozona), ossia circa il 177% delpil greco. I paesi dell’eurozonahanno di fronte due alternativeprincipali: mantenere un profilo diaiuti di breve durata (2-3 anni) pertenere sotto pressione le politichedel governo greco fino alla prossi-ma crisi oppure trovare una solu-zione più strutturale e duratura.Dato che la Grecia è sostanzialmen-
le ed europeo è molto diverso e iparametri di Maastricht appaionopiù che ambiziosi. Nell’eurozona,in presenza di un calo di doman-da e di un peggioramento dellecondizioni di credito, molte im-prese sono state costrette alla chiu-sura o a delocalizzare la produzio-ne. Il numero di occupati si è ridot-to significativamente, soprattuttonelle fasce giovanili, riducendoulteriormente i consumi e creandocondizioni di disagio sociale cherendono più complessa la gestio-ne dei deficit pubblici.
La concorrenza dei mercati emergentiMa l’evento veramente epocaledegli ultimi 15 anni è costituitodallo spostamento di risorse daipaesi avanzati a quelli emergenti,certamente inatteso nella sua di-mensione. Questo fenomeno vasalutato sicuramente con favore,dato che ha comportato l’uscitadalla povertà assoluta e il raggiun-gimento di condizioni di vita ra-
L’evento veramenteepocale degli ultimi 15 anni
è costituito dallospostamento di risorse dai
paesi avanzati a quelliemergenti, certamente
inatteso nella suadimensione
06.ECONOMIA_ROSSI 13 03 2015 10:59 Pagina 21
Economia
gionevoli per oltre un miliardo diabitanti del pianeta. La concorren-za proveniente dai mercati emer-genti (anche dai paesi dell’Est eu-ropeo), inizialmente focalizzatasui prodotti a basso valore aggiun-
to, ha creato condizioni meno fa-vorevoli nei paesi dell’eurozonaper poter affrontare la crisi del2008. Già negli anni precedenti ladelocalizzazione aveva prodottoeffetti significativi sull’occupazio-ne e sulla crescita dei paesi del-l’eurozona. Questo fenomeno nonsi è esaurito, visto che altri paesi invia di sviluppo sostituirannoquelli oggi emergenti. In altre pa-role, la struttura globale del siste-ma economico è cambiata e ai pae-si dell’eurozona non resta cheprenderne atto.Le ipotesi di crescita alla base del-l’euro, quindi, non reggono più e i
parametri di finanza pubblica ap-paiono non adeguati nel lungo ter-mine. Secondo previsioni effettua-te da Oxford Economics, con prez-zi del petrolio intorno ai 60 dollarie un tasso di cambio euro/dollarosotto 1,1 (entrambe ipotesi realisti-camente favorevoli all’eurozona),la crescita del pil reale prevista finoal 2025 è di circa 1,5% con un’infla-zione all’1,3%, valori di poco soprala metà di quelli pensati all’iniziodegli anni Novanta.
L’euro è ancora affidabile?La crisi greca potrebbe essere quin-di il momento per avviare la rifles-
Dal punto di vistaistituzionale, la riforma piùrilevante da implementareè l’unificazione dellapolitica fiscale insieme allapolitica monetaria
06.ECONOMIA_ROSSI 13 03 2015 10:59 Pagina 22
sione su tutti gli aspetti che rendo-no l’euro una moneta meno affida-bile di quanto potrebbe essere. Ol-tre alla valutazione numerica deiparametri (esercizio tecnico che sa-rebbe tutto sommato semplice ri-vedere), colmare altre lacune appa-re anche più cruciale per consenti-re all’euro di sopravvivere e pro-sperare. Tuttavia, questo richiede-rebbe una leadership politica che ileader attuali forse non hanno oche non sembrano disposti a met-tere in campo, orientati come sonoa mantenere i propri indici di gra-dimento presso il proprio elettora-to. Alcuni passi importanti sono inrealtà già stati fatti, basti ricordarela creazione dello European stabi-lity mechanism (atto a fornire assi-stenza finanziaria ai paesi in diffi-coltà) e l’avvio dell’unione banca-ria, ma moltissimo resta da fare.Le principali lacune che richiede-rebbero interventi sono sia “tecni-che” che istituzionali. Quelle “tec-niche” sono quelle che forse po-trebbero essere implementate piùrapidamente, ma in realtà richie-dono comunque correzioni neitrattati e cambiamenti istituziona-li: l’emissione di bond europei,l’inclusione dell’occupazione nelmandato Bce, la trasformazionedella Bce in prestatore di ultimaistanza (ossia come garante delleobbligazioni emesse dai singolistati). Entrambe queste riformesono osteggiate dalla Germania eda altri paesi che le ritengono, giu-stamente, premature e a rischio di
“moral hazard” da parte dei paesimeno attenti ai deficit di bilancio.Dal punto di vista istituzionale, lariforma più rilevante da imple-mentare è l’unificazione della poli-tica fiscale, vera architrave di unamoneta unica, insieme alla politicamonetaria. L’unificazione fiscale èosteggiata soprattutto dalla Fran-cia, timorosa di cedere una porzio-ne di sovranità all’Ue, ma rappre-senterebbe un passo decisivo an-che per l’implementazione dellesuddette riforme “tecniche”.
Il programma della BceIn questo contesto di debolezzapolitica e istituzionale dell’euro, laBce di Mario Draghi ha intantolanciato un programma di “Quan-titative easing” (Qe) mirato al-l’ampliamento del bilancio dellaBce stessa o, in altre parole, ad au-mentare le attività della banca dialmeno un trilione di euro in di-ciotto mesi. La scelta di una politi-ca monetaria decisamente espan-siva (al contrario di quanto effet-tuato tra il 2013 e il 2014) denota le
MARZO 2015 2323232323
difficoltà di mantenere un percor-so di crescita dei prezzi coerentecon l’obiettivo del 2% annuo. Il ri-sultato concreto di questa decisio-ne sarà di abbassare i rendimentianche delle obbligazioni a lungotermine, avviando l’euro verso unlungo periodo di indebolimentosui mercati internazionali, soprat-tutto nei confronti del dollaro. Lasoglia del cambio euro/dollaro 1contro 1 potrebbe non essere lon-tana, a patto che gli Usa si avviinosulla rotta contraria di aumentodei loro tassi di interesse. �
In questo contesto di debolezza politica
e istituzionale dell’euro, la Bce di Mario Draghi
ha intanto lanciato un programma di
“Quantitative easing”miratoall’ampliamento del
bilancio della Bce stessa
06.ECONOMIA_ROSSI 13 03 2015 10:59 Pagina 23
VOLTIAMOPAGINA
MARZO 201524
Lavoro
ÈPARTITA CON UN’ACCOGLIENZA entusiasmanteda parte di tanti manager associati l’iniziativa di Manageritalia Produttività & Benessere, Cambia illavoro! lanciata con il numero di Dirigente di gen-naio/febbraio. Un apprezzamento che cominciamo a riscontrare an-
che all’esterno (vedi l’opinione di Walter Passerini a pagina 27).Non siamo sorpresi, perché sappiamo quanto i manager soffrano di unasituazione lavorativa che lascia pochi spazi per dare veramente il loro
Grande riscontro per l’iniziativa di ManageritaliaProduttività & Benessere,Cambia il lavoro.Ma all’entusiasmodobbiamo dare ali emetodo facendo capireche serve un vero eproprio cambio di cultura per passaredalle parole ai fatti
Enrico Pedretti
Informati, scrivi la tua opinione, condividiesperienze e necessità
� visita il sito e/o discuti sul blog http://crisiesviluppo.manageritalia.it/;
� chiedi un incontro nella tua Associazione territoriale e/o presso la tua azienda con i manager tuoi colleghi responsabili del progetto sul territorio.
Passa all’azione
� valuta i programmi Smart Welfare, InterAGEinge Un fiocco in azienda che possono direttamente o indirettamente essere utili per passare all’azione nella tua o in altre aziende.
06.P&B_PEDRETTI 13 03 2015 11:01 Pagina 24
Italia. Per questo dobbiamo averben chiari due scopi. Il primo è che la nostra inizia-tiva deve portare un cambioculturale che parta dall’orga-nizzazione aziendale e dallavalorizzazione delle persone.Solo una gestione manageriale vol-ta a lavorare per obiettivi, valoriz-zare il merito, promuovere la colla-borazione e utilizzare il welfarequale retribuzione ed engagementnon solo monetario può portare asviluppare realmente produttivitàe benessere. Se non avviene questocambio a 360°, l’inserimento spot dialcuni di questi aspetti o di pilloledi welfare cambia poco.
MARZO 2015 25
contributo a un cambiamento e auna nuova crescita. Siamo pochi, stretti tra appiatti-mento dell’organizzazione nellemultinazionali e scarsa delega inquelle padronali, tagli di costi, ri-sorse ecc. Ma solo promuovendo e guidan-do il necessario cambio del mon-do del lavoro potremo contribuireveramente a quel salto di qualitàindispensabile per competere. E di certo se riusciremo a migliora-re la produttività e il benessere dipersone, aziende e sistema, valoriz-zeremo e creeremo spazi per unamaggiore, vera e diffusa cultura,gestione e presenza manageriale in
Solo promuovendo eguidando il necessariocambio del mondo del
lavoro potremo contribuireveramente a quel salto
di qualità indispensabile per competere
ha bisogno di teDOVE INFORMARSI PER CAMBIARE
www.manageritalia.it/iniziative_ed_eventi/Produttivita_e_benessere/Manageritalia Ancona [email protected] Bari [email protected] Bologna [email protected] Firenze [email protected] Genova [email protected] Milano [email protected] Napoli [email protected] Palermo [email protected] Roma [email protected] Torino [email protected] Trentino-Alto Adige [email protected] Trieste [email protected] Veneto [email protected]
06.P&B_PEDRETTI 13 03 2015 11:01 Pagina 25
Il secondo è che la nostra ini-ziativa deve sfociare in azioniconcrete e tangibili. Dobbiamofar sì che la nostra azienda (dovemagari c’è già tanto, ma si può sem-pre fare di più) e tante altre passinoveramente all’azione. Per questoabbiamo predisposto dei program-mi (Smart Welfare, InterAGEing eUn fiocco in azienda) che possonoda subito darti delle idee e/o diven-tare il primo passo per cominciarea cambiare le cose nella tua o in al-tre aziende, programmi che alcuneimprese hanno già utilizzato consuccesso (vedi sotto la testimonian-za di Idm e PwC).
MARZO 201526
Lavoro
DICONO DEL LAVORO CHE VERRÀ, MA CHE È GIÀ QUA
Special Report The future of workAccenture Outlook (2013, Number 3)Le implicazioni per i leader sono decisive: per sfruttare il poten-
ziale delle tecnologie digitali non solo hanno bisogno di investi-
re su nuove competenze e, in molti casi, di ripensare a come le
organizzazioni sono gestite, ma devono comprendere e impa-
rare a utilizzare queste nuove tecnologie affinché possano di-
ventare effettivi sostenitori del cambiamento.
The future of work. A journey to 2022 - PwC (2014)«Le innovazioni dirompenti stanno creando nuove azien-
de e modelli di business, distruggendo quelli vecchi. Le
nuove tecnologie, l’analisi dei dati e i social network stan-
no avendo un forte impatto su come le persone comuni-
cano, collaborano e lavorano. Le generazioni si scontra-
no, le forze lavoro divengono variegate e le persone in ge-
nerale lavorano più a lungo. I modelli di carriera tradizio-
nali potrebbero essere presto archiviati. Molte delle regole e dei ruoli pro-
fessionali di domani saranno quelli a cui non abbiamo ancora pensato».
Michael Rendell - Head of human capital consulting - PwC
Due imprese che hanno già utilizzato con successo il programma Smart Welfaresviluppato insieme a Manageritalia
Maria Cristina Mercatellihr director di Integra Document Management
Rodolfo Pesatihr partner di PwC
Che tipo di benefici avete riscontrato in azienda grazie al no-
stro progetto?
M.C. Mercatelli «Uno dei benefici più rilevanti è stato quello di mi-
gliorare il processo della comunicazione in azienda in termini di stru-
menti, tempistiche e modalità. Inoltre, l’aver individuato e formato un
team di referenti del benessere in azienda ha facilitato l’iter per la
realizzazione di iniziative ed è stato un forte volano per la cultura del
benessere in azienda».
R. Pesati «I benefici dell’avvio del progetto hanno determinato per
PwC il continuo riconoscimento della centralità delle risorse per l’or-
ganizzazione. I nostri collaboratori hanno acquisito maggiore consa-
pevolezza dell’impegno profuso per favorire un maggiore bilancia-
mento dell’attività lavorativa con la vita privata».
Il tuo contributo è fondamentale, aiutaci
a dare slancio e diffusione aquesta iniziativa. Solo così
cambieremo davvero il lavoro.
06.P&B_PEDRETTI 13 03 2015 11:01 Pagina 26
MARZO 2015 272727272727
Walter Passerinigiornalista ed esperto di lavoro
Cosa dovrebbe cambiare nel
mondo del lavoro in Italia oggi
per andare verso maggiore pro-
duttività e benessere di aziende
e lavoratori?
«È necessario dare maggiore va-lore al lavoro, sia sul piano cultu-rale e delle identità sia sul pianoorganizzativo. La finanza develasciare il posto all’economia rea-le. I cambiamenti radicali sono: lapressione che viene dai paesiemergenti, il passaggio da lavorodipendente a lavoro intrapren-dente, la necessità di riconosceree premiare i più creativi e gli in-novatori. Dal punto di vista con-trattuale, il peso dei contratti na-zionali (che comunque devonoessere mantenuti) si integreràcon un rilancio della contratta-
zione di secondo livello, azienda-le e territoriale».
Chi dovrebbe farsi carico mag-
giormente di porre le premesse
per questo cambiamento?
«I sindacati e i vertici delle impre-se, che dovranno dimostrare sem-pre di più di essere classe dirigen-te più che puri soggetti di rappre-sentanza di una parte del mondodel lavoro. È tutta l’organizzazio-ne delle imprese che dovrà cam-biare, dando spazio a nuove rela-zioni industriali e sindacali, di ta-glio più cooperativo che conflit-tuale. La condivisione e la parteci-pazione saranno due parole chia-ve finalmente ricche di contenuti enon solo esercitazioni verbali».
Cosa pensa dell’iniziativa di Ma-
nageritalia?
«Ho sempre apprezzato l’azione
di Manageritalia, che si è semprerivelata dinamica e propositiva,senza correre troppo il rischio didiventare un’organizzazione in-gessata e burocratica. È la flessibi-lità organizzativa e la produzionedi idee e di nuove tematiche chedovrà caratterizzare il futuro, conl’accompagnamento di investi-menti mediatici, di ascolto (pull) edi rilancio (push). Merito, collabo-razione e welfare saranno tre car-dini importanti su cui lavorare, in-sieme alla gestione attenta dellediversità e alla diffusione di unacultura dell’intraprendenza e del-l’imprenditorialità».
Come è stato accolto dai vostri dipendenti?
M.C. Mercatelli «In Idm esistevano già alcune iniziative di benesse-
re; i collaboratori hanno accolto con interesse e curiosità il nuovo
progetto, in particolare la fase di rilevazione e analisi delle esigenze,
rispondendo al questionario a loro erogato».
R. Pesati «Possiamo confermare, attraverso l’analisi delle informazio-
ni emerse dalle survey, il percepito in azienda e i dati relativi alla frui-
zione delle iniziative avviate, che la partecipazione e l’apprezzamento
sono ampiamente diffusi da parte di tutti i nostri collaboratori».
Che feedback vi aspettate nel medio-lungo periodo in ter-
mini di produttività e benessere per azienda e dipendenti?
M.C. Mercatelli «L’obiettivo principale è quello di far sì che lo svi-
luppo di azioni rivolte al benessere in azienda diventino parte in-
tegrante delle attività “del quotidiano”, rendendo la valorizzazione
delle risorse un fattore determinante per l’organizzazione. Ci
aspettiamo di avere colleghi sempre più motivati e coinvolti nel
partecipare alla crescita dell’azienda partendo dal loro benesse-
re individuale».
R. Pesati «Nel medio-lungo periodo la nostra organizzazione si
aspetta di riuscire a mantenere adeguati livelli di produttività
delle risorse nel perseguire gli obiettivi aziendali e, allo stesso
tempo, di realizzare un clima lavorativo estremamente sereno e
favorevole. Questo obiettivo vorremmo fosse riconosciuto anche
da tutti i giovani che in futuro vorranno intraprendere un’espe-
rienza in PwC».
L’OPINIONE
06.P&B_PEDRETTI 13 03 2015 11:02 Pagina 27
EXPORTIAMOL’ITALIA
MARZO 201528
Eventi
MANCANO ORMAI POCHI GIORNI all’apertu-ra dell’Expo e, nonostante tutto, pare che ce lafaremo e alla grande. Si cominciano a vedere al-cuni segnali inequivocabili: compaiono le primericerche di personale in vista dei giorni dell’Ex-po, tutte le location sono piene e si promuovo-
Servono in campo idee,persone e una buonasinergia tra le aziendeper cogliere le numeroseopportunità che questaesposizione universale ci fornirà
Emilio Rossi
no già i primi appuntamenti. Come confermato anche da un’indagineche AstraRicerche ha sviluppato per Manageritalia a fine 2012, su un cam-pione rappresentativo di italiani, quello che ancora manca è coinvolgereveramente tutti per cogliere appieno, e su tutto il territorio, i vantaggi cheun appuntamento globale come questo deve portarci. Si parla di oltre 20milioni di visitatori, oltre 25 miliardi di indotto sviluppato dalla manife-stazione nel periodo 2012-2020 e tanto altro ancora. Ma perché questo ac-cada davvero dobbiamo fare tutti la nostra parte.
Il ruolo dei managerA questo proposito, come emerso con forza dall’indagine, per più deidue terzi degli intervistati i manager nelle loro aziende e la loro orga-nizzazione di rappresentanza hanno sicuramente un ruolo portante. Infatti, se è indubbio che l’Expo 2015 è una grande occasione per tut-ti, è altrettanto certo che lo sarà, parlando di singoli, soprattutto perchi lo saprà cogliere al meglio. Oltre ai settori che più hanno beneficiato e/o beneficeranno del-l’evento (costruzioni, turismo, food, servizi alle imprese ecc.), è chia-ro che in quei sei mesi la zona dell’Expo, ma anche tutta Milano e acascata, con ricadute inversamente proporzionali alla distanza e al-l’interesse, tutta l’Italia, potranno trarre vantaggio da un flusso e unapermanenza di visitatori stranieri e non che si concentreranno in al-cune aree, dove potranno essere intercettate e colpite con comunica-zione e altre azioni volte a promuovere e vendere tutto quanto a piùa che fare con l’Expo, con il made in Italy più in generale.Starà alla bravura delle imprese e delle organizzazioni sfruttare que-
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dagine di Manageritalia del 2014,a livello turistico, ma non solo, po-trebbero trovare spazio figurequali customer relationship ma-nager, web analyst, demand inno-vation, website coordinator, traveldesigner, strategic partnershipmanager, community manager,event developer. L’opportunitàdi fare sinergia tra territori e im-prese potrebbe vedere in campomanager di rete o simili. Sarà poitutto il mondo della comunica-zione e del marketing ad essereprotagonista, sperando che daquesto appuntamento parta unavera digitalizzazione del Paese edell’offerta delle aziende. Infatti,sperando di attrarre in qualsiasimodo l’attenzione dei visitatori,questi andranno catturati e iden-tificati per formulare offerte per-sonalizzate attraverso un’ottima-le gestione dei loro dati. Quindianche qui, e forse soprattutto qui,avremo un problema di big data,dalla incamerazione, gestione e
sti flussi per promuovere nel-l’immediato e per il futuro la pro-pria offerta.In termini di maggiore occupazio-ne, saranno i professionisti di queisettori i più toccati, ma non c’è dub-bio che chiunque voglia coglierel’opportunità deve mettere in cam-po idee e persone e soprattutto unavalida organizzazione e gestione.Non secondario l’aspetto di fare si-nergia con altre imprese dello stes-so settore e/o bacino geograficoper massimizzare l’azione e condi-videre costi e azioni.
Le figure manageriali più richiesteA livello manageriale, ci sarà biso-gno soprattutto di manager capa-ci di progettare e gestire eventi,generare e gestire flussi turistici,promuovere ogni prodotto e/oservizio che possano avere coe-renza con chi si muove per visita-re l’Expo.Come emerge da una specifica in-
utilizzo degli stessi alla gestionevera e propria dei grandi numeriche dovrebbero interessare tutti otanti. Insomma, in un paese fattodi piccole imprese e territori co-me l’Italia, poco usi al dialogo,mai come in questi frangentil’unione, la gestione sinergica intermini strategici e operativi dialcuni aspetti farà la forza. Allo-ra c’è bisogno soprattutto di ma-nagerialità, sempre sperando cheil messaggio passi e che le impre-se lo capiscano.
Sarà tutto il mondo dellacomunicazione e delmarketing ad essere
protagonista, sperando cheda questo appuntamento
parta una veradigitalizzazione del Paese
e dell’offerta delle aziende
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Eventi
Monza: manager a supportoÈ in corso da parte di Manageritalia Milano un im-portante affiancamento al Comune di Monza in vi-sta dell’Expo per valorizzare i territori di Monza eBrianza. Un gruppo di volontari, nell’ambito delprogetto “1.000 manager per 100 progetti” nato al-l’interno di #Prioritalia, sta sviluppando con lastruttura del Comune delle attività volte a comuni-care e promuovere il ter-ritorio brianzolo.
Il cibo che non c’èL’abbondanza e le nuove povertàUn convegno organizzato da Manageritalia Milanosul tema inerente al cibo, “Per chi non ce l’ha: i nuo-vi poveri”, coloro che faticano ad arrivare alla finedel mese e che ricorrono a quelle meravigliose isti-tuzioni che li aiutano per un pasto caldo. Quali so-no i nuovi problemi emergenti per questa società?Porteremo testimonianze di azioni importanti fatteper affrontare questi problemi. Daremo inoltre ri-sposte concrete e tangibili a questa domanda sullanutrizione. Il convegno è previsto nella prima metà di
maggio 2015.
FOOD4MINDSUn convegno, organizzato dal Gruppo DonneManager di Manageritalia Milano, per parlare sìdi cibo – come è giusto fare durante l’Expo cheha come tema Nutrire il pianeta - Energia per lavita – ma è altrettanto importante pensare al nu-trimento per la mente. Formazione e cultura so-no oggi fattori determinanti per i paesi poveri,per riscattarsi, e per quelli avanzati, per conti-nuare a crescere a livello economico e sociale. Sipartirà da una panoramica a livello globale sul-l’interrelazione tra istruzione, formazione, cultu-ra e sviluppo, per mettere in luce i gap e le azio-ni da fare perché l’Italia torni a crescere e primeg-giare. Un impegno per i manager e un impegnodei manager a livello economico e sociale. Il con-
vegno è previsto a ottobre 2015.
QB Manager: una nuova figura professionaleIl progetto di Manageritalia Roma sarà presenta-to all’interno di Expo negli spazi della Fondazio-
ne Cascina Triulza, che gestirà ilPadiglione del terzo settore. IlQB Manager è un professionistache, dopo uno specifico percorsoformativo, denominato QB Lab,ha le conoscenze per affrontare il
tema della sostenibilità in maniera organica ope-rando sia sulla struttura aziendale sia sul conte-sto. Il primo QB Lab è previsto nella prima metàdi aprile 2015 e il settore alberghiero è stato indi-viduato come quello più confacente al tema diExpo 2015, considerando che la sostenibilità, ol-tre a rappresentare un’assicurazione per le gene-razioni future, rappresenta un vero e propriobrand. Si terranno quattro incontri all’interno del
Padiglione Cascina Triulza. I primi due nei giorni 15
maggio e 25 giugno.
E NOI?Manageritalia sta lavorando da tempo a questoappuntamento con azioni che la Federazione e le Associazioni territoriali hanno in cantiere.Iniziative dentro e fuori l’Expo che spaziano invari ambiti e campi, ma sempre legate allamanagerialità e al tema della manifestazione.Vediamone alcune
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T“Timidi segnali”, “moderato ottimi-
smo”, “finalmente il segno +”. Sono
queste le espressioni che vengono usa-
te per indicare la ripresa dei consumi in-
terni (presunta attuale o anche solo pre-
vista a breve).
La realtà è che i segni positivi non sempre
manifestano un vero ritorno al consumo:
non pochi analisti vedono un effetto
“rimbalzo” nel manifestarsi di alcuni ac-
quisti (ad esempio, l’aumento delle ven-
dite di autovetture potrebbe essere solo
l’effetto della non più possibile procrasti-
nabilità di tale acquisto, dopo anni di rin-
vii), e i dati sui consumi alimentari (con
l’esclusione di rilevanti nicchie: alto livel-
lo, bio, free-from…), di prodotti per la sa-
lute (in farmacia in particolare), ma anche
di abbigliamento/calzature, di mobili e di
elettrodomestici restano in decrescita
(anche a due cifre) e comunque, anche
quando si vede un segno “+”, lontanis-
simi dai valori di 5 o 10 anni fa.
Nielsen dice che tra i principali paesi eu-
ropei l’Italia è quello in cui i cittadini di-
chiarano massimamente di aver cam-
biato abitudini di acquisto riducendo le
spese complessive (72%), superando
Francia (61%), Uk (58%) e, di molto,
Germania (33%); solo la Spagna mo-
stra un dato di poco peggiore (75%).
Gli acquisti nel 2015E per il futuro? Il Rapporto Coop di fine
2014 getta una luce positiva sugli ac-
quisti 2015 (tranne che per alimentari e
abbigliamento), ma sono previsioni su
cui non tutti scommetterebbero in que-
sto momento: troppo elevato il tasso di
disoccupazione (e debole l’inversione di
tendenza, sempre che si confermi),
piatta la dinamica dei salari, non certo
rimpinguati i depositi liquidi degli italia-
ni per poter avere certezze in merito.
Un’eccezione, rilevante e ormai perma-
nente, c’è: l’e-commerce. I risultati del
2014 sono stati sicuramente positivi
(sempre secondo Coop +30% nella sta-
gione natalizia) e le prospettive sono ot-
time (triplicazione in 5 anni).
Il cambiamento delle abitudini di acqui-
sto online degli italiani è mostrato da una
recente ricerca di AstraRicerche: più dei
due terzi dei navigatori almeno una vol-
ta al mese affermano di aver effettuato
acquisti online nell’ultimo anno ma, so-
prattutto, danno una maggiore rilevanza
rispetto al passato a internet come cana-
le per ottenere informazioni prima del-
l’acquisto e per effettuare una parte cre-
scente dei propri acquisti. Andando più
nel dettaglio, più di un acquirente su due
(56%) osserva il prodotto in un punto
vendita e poi lo va a cercare online, per
decidere – essenzialmente in base al prez-
zo, che è il driver principale nel 90% di
questi casi, seguito dai tempi di consegna
NON SOLO CONSUMI
AstraRicerche è stata fondata nel 1983 da EnricoFinzi. Si occupa di ricerche di marketing e sociali perclienti appartenenti a molti settori merceologici,utilizzando molteplici metodologie d’indagine. Sicaratterizza per una struttura snella e flessibile, im-prontata alla qualità e all’innovazione, e affianca alservizio di ricerca la consulenza di marketing e dicomunicazione a clienti – imprese nazionali e mul-tinazionali – di tutte le dimensioni. Collabora conManageritalia con indagini e analisi di dati chespesso mirano a sintetizzare fenomeni complessi oa far emergere informazioni latenti.
Cosimo Finzico
nsum
i E-COMMERCE: crescono gli acquisti
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in caso di acquisto online – come acqui-
starlo. È un comportamento più femmi-
nile che maschile e presente soprattutto
fino ai 40 anni.
Più prodotti onlineD’altra parte sono sempre di più i pro-
dotti che i consumatori trovano anche
online: per il 37% degli intervistati nel
2014 è stato possibile acquistare specifi-
ci prodotti o marche che non erano di-
sponibili fino all’anno precedente. Cer-
to, internet offre prodotti che non si tro-
verebbero facilmente in negozi “fisici”
(lo pensa quasi la metà degli e-buyer):
questo è particolarmente avvertito da chi
abita in piccoli comuni e nelle regioni
meridionali; ma il fenomeno più interes-
sante è il duale: online si trova (quasi) tut-
to quello che si può trovare nei canali tra-
dizionali (a ben vedere è questo il punto
che può far crescere l’e-commerce pres-
so i non user e gli scettici). E questo al-
largamento dell’offerta di vendita online
ne facilita la crescita degli acquisti. Un
buon esempio è costituito dal moltipli-
carsi delle etichette di vino reperibili su
internet: non a caso crescono gli acqui-
renti, gli acquisti, il valore medio, la va-
rietà di prodotti enologici acquistati.
Come aumentare gli acquisti?Eppure non basta: i valori dell’e-commer-
ce sono in forte crescita, ma la differen-
za con altri paesi europei è ancora rile-
vante. Quali sono i cambiamenti che pos-
sono favorire la crescita ulteriore dell’e-
commerce? Sono essenzialmente tre.
Da una parte l’ampliamento del nume-
ro di utenti internet in Italia o, più pre-
cisamente, di coloro che utilizzano
davvero il web (non in modo sporadi-
co, con difficoltà di utilizzo e senza in-
teresse al mezzo). Non dobbiamo di-
menticare che l’informatizzazione del-
la popolazione (soprattutto tardo-
adulta e anziana) è solamente parziale.
Ma non basta e non basterà avere na-
vigatori: serve anche che provino gli ac-
quisti online: come detto, un terzo de-
gli attuali utenti della rete non ha effet-
tuato alcun acquisto nell’ultimo anno
(in verità il dato reale è inferiore a quan-
to qui indicato: non è irrilevante la par-
te di acquirenti sporadici che considera-
no proprio un acquisto in realtà effet-
tuato da altri in famiglia, allargando co-
sì la parte di coloro che affermano di
avere fatto acquisti online negli ultimi
12 mesi). È possibile attivarsi su questa
parte di navigatori ma non e-buyer.
Ancor più rilevante è quello che si potrà
fare per aumentare la frequenza di acqui-
sto online da parte di quei consumatori
che comprano su internet ma solo poche
volte all’anno (un acquirente online su
due non fa acquisti una volta al mese):
l’ulteriore accelerazione dell’e-commerce
si avrà se l’acquisto online diventerà
un’abitudine, una regola (o quasi) per
un’amplissima fetta degli italiani.
Ci sono i presupposti? Se studiamo le
valutazioni che vengono date da chi ha
esperienza recente di acquisto online,
possiamo certamente affermare di sì: gli
acquisti online sono considerati sempli-
ci da effettuare, con poche difficoltà
tecniche, con la quasi assenza di erro-
ri/malfunzionamenti in fase di acquisto
(siti che si bloccano, transazioni inter-
rotte ecc.), caratterizzati da un’offerta
ampia e diversificata (in grado di dare
soddisfazione anche al consumatore
più esigente, alle “nicchie”, ai cittadini,
alla ricerca di prodotti introvabili) e per-
sino piacevoli, divertenti.
I principali driver di acquisto onlineIl driver principale di apprezzamento de-
gli acquisti online è quello del prezzo: la
quasi totalità degli acquirenti è convinta
di risparmiare rispetto ai corrispondenti
acquisti offline (sia che si tratti di prezzi
pieni che di vere e proprie offerte sconta-
te). La possibilità di risparmio percepita
dal consumatore è doppia: si trovano – in
generale – prezzi migliori rispetto ai ca-
nali tradizionali, e c’è un’agguerrita con-
correnza online per cui (spesso, anche
grazie a venditori non italiani, ma non
sempre) lo stesso prodotto è offerto a
prezzi sensibilmente differenti da più ven-
ditori online. E i comparatori di prezzi o i
marketplace “alla Amazon” rendono il
confronto immediato, anzi, parte natura-
le del processo di acquisto.
Ma il prezzo è il primo driver, non l’uni-
co come abbiamo accennato, ed è ri-
levante porre l’attenzione sulla “con-
sulenza” offerta online. Infatti, cresce
la possibilità di ottenere informazioni
sul prodotto che si intende acquistare:
non solo le schede informative, ma an-
che i tutorial d’uso (direttamente for-
niti dal venditore online, dal produtto-
re o comunque disponibili in rete gra-
zie a user generated content) e – avvi-
cinando molto il mondo online a quel-
lo fisico – la possibilità di porre doman-
de e avere risposte personalizzate (tra-
mite email, chat e videochat).
E i mezzi di pagamento? Il preferito è PayPal, seguito dalla carta
prepagata, mentre la carta di credito tra-
dizionale è molto indietro, così come il
pagamento alla consegna. Il punto, allo-
ra, è diffondere ulteriormente l’apprez-
zamento per i sistemi di pagamento che
il consumatore ritiene più sicuri (non tan-
to come sicurezza attiva, cioè l’evitare
frodi, quanto come passiva, cioè il limi-
tare i danni alla massima spesa consen-
tita da quello strumento di pagamento:
ad esempio, il valore ricaricato nel caso
delle carte di credito non appoggiate di-
rettamente su conto corrente).
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e ovest del mondo. E la vita che scorre intorno a te... familiari, amici vi-cini e lontani in contatto attraverso Facebook, social/business contactsu LinkedIn: una rete di contatti attivi e flussi di informazioni decupli-cata solo rispetto a dieci, quindici anni fa. Questo mi introduce a unodei temi di grande cambiamento per il management e della vita del fu-turo: la velocità e la destrutturazione del tempo di lavoro; insieme ai te-mi della diversità del significato e della responsabilità sono gli argo-menti su cui vorrei soffermarmi.
Velocità e destrutturazioneSfuggiamo al preconcetto che per fare le cose giuste ci vuole tempo; mol-te volte è vero, altre volte è una scusa per cercare di frenare la velocità delcambiamento, rimanere nella zona di conforto e avere tempo di verifica-re con il nostro network che la cosa che abbiamo in mente è giusta e accet-tabile, per sentirci meno esposti al rischio del giudizio o del fallimento.Dobbiamo accettare di avere meno tempo di preparazione per esporci, agi-re, decidere. Non siamo stati educati per questo, fino a poco tempo fa. Nonè facile cambiare questa attitudine senza entrare in ansia o disequilibriopsicologico. Questa è la prima grande sfida dei quarantenni/cinquanten-ni e oltre nel gestire la propria vita e le posizioni di responsabilità. Occor-re accettare un tasso di errore delle proprie decisioni molto più alto che inpassato e compensare con armi di flessibilità mentale e organizzativa perreagire più velocemente a feedback negativi. La velocità dell’agire economico moderno non può essere incasellatanel classico orario di lavoro; la dicotomia tempo privato/tempo di la-voro non esiste più. Si lavora, si vive e si cresce quasi contemporanea-mente in ogni momento della nostra vita.
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Management
AL MANAGER È SEMPRE più chiesto di essere (e giu-stamente) leader nella guida del cambiamento socia-le e dell’evoluzione del rapporto fra uomo, lavoro esocietà civile. Tutto ciò nonostante un’agenda incasi-nata, le email che bippano a tutte le ore sul cellulare,le telefonate al mattino presto o alla sera tardi con est
Le nuove responsabilità del leader nel mondo del lavoro che cambia:dalla gestione del tempoalla gestione del significato
Luca Stefano Vanni Villani
I NUOVIPARADIGMI DEL MANAGER
Dedicato a Guido Gay, grande presidente Manageritalia,e a mio padre Lido Vanni, consigliere Fendac ecollaboratore storico della rivista Dirigente. Insieme,alcuni decenni fa, hanno previsto buona parte degliscenari sociali in cui oggi guidiamo le nostre persone eci hanno dato gli strumenti culturali per essereall’altezza delle sfide che oggi affrontiamo. Grazie.
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Sembra poca cosa, ma non lo è, inun mondo cresciuto nel mito cheorganizzando delle buone proce-dure e rispettandole si sarebbe ge-stito bene l’azienda, la vita e ilmondo. Che “concentrandosi” allavoro e poi “staccando” si sareb-bero garantiti i migliori risultati eun vivere sereno. Per gestire que-sta nuova complessità, le regole,pur importanti, non bastano, ser-ve una nuova bussola fatta di o-biettivi, significati e valori.
SignificatiCome accennato, è in atto una rivo-luzione nel modo di concepire ilrapporto fra uomo, lavoro, tempo.Il ruolo del management è semprepiù fondamentale per dare signifi-cato all’attività delle organizza-zioni, sempre più complesse, di-versificate, estese ed esposte alladiversità sociale. Ci sono i tradi-zionali collanti strumentali, chesono le regole e procedure. Ma ilvero collante di un’organizzazio-ne è la cultura comune, il senso di
La velocità dell’agireeconomico moderno non
può essere incasellata nelclassico orario di lavoro; la
dicotomia tempoprivato/tempo di lavoro
non esiste più
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Management
uno scopo comune, la rete di rela-zioni ed emozioni che questo ge-nera. Solo questo messaggio unifi-cante consente di tenere insiemeuna moltitudine di persone con in-teressi, background culturali, pro-fessionali e problematiche perso-nali diverse. Le persone che lavorano in Ama-zon, Google e via discorrendo lavo-rano in continenti e fusi orari diver-si, magari non si sono mai visti, masi sentono partecipi di una stessamissione grazie a un’efficace co-municazione interna e al miglioruso delle tecnologie che li fa senti-re parte della stessa “impresa”.Anche aziende molto diverse, co-me Olivetti e Ferrero, hanno svi-luppato lo stesso sense of mission
con strumenti e regole molto di-verse, basandosi su un’identità co-struita “alla vecchia maniera”.Quindi non è lo strumento checrea il collante, ma la vision, il si-gnificato di quello che si sta facen-do. E ben venga la tecnologia checonsente di replicare quell’afflatosociale che potevi respirare a Ivreao ad Alba su scala globale. Ma sen-
za il significato, nessuna tecnolo-gia terrà insieme le persone in unmondo così pieno di stimoli, op-portunità e distrazioni.La condivisione di informazionicementifica i legami e le professio-nalità.La mission deve essere come un“mantra”; manager, hr e comunica-zione d’azienda devono lavorareperché sia declinata nella quotidia-nità, sia spiegata e “vissuta”. Nonbasta identificare la direzione, va ri-cordata, rinfrescata, supportata. At-traverso i valori, un sistema dellevalutazioni adeguate, il nostroesempio. Leadership appunto!Uno dei capi più importanti nellamia vita professionale, tanti anni fa,quando gli dicevo che come hr ma-nager dovevo essere una delle ruo-te della guida dell’azienda, mi dis-se saggiamente: «No, tu devi esse-re l’olio che lubrifica gli ingranaggie uno dei fari che aiuta a illumina-re il cammino della macchina».
DiversitàLa velocità di innovazione tecno-logica, la globalizzazione del-l’economia, l’accelerazione deicambiamenti sociali non solocreano stress nell’apprendimen-to di nuove abilità a un ritmo sco-nosciuto nel passato, ma ancheun ambiente sociale aziendale diuna disomogeneità mai vista inpassato. Sono tre le variabili chia-ve in questa disomogeneità: gapgenerazionale, third age, culturediversity.
Gap generazionale In azienda ci sono sempre stati igiovani e i “vecchi”. Anzi, in puritermini anagrafici, una volta ave-vamo i sedicenni e i sessantenni.Oggi la forbice anagrafica si è ri-stretta, ma si è ampliata la diversi-tà di cultura, di modo di comuni-care, di valori. Mai tanta diversitàculturale è stata presente in azien-da, che sfida per il management. Avolte mi vengono i sudori freddiquando sento manager anche di al-to livello dire “io non sono su Lin-kedIn, Facebook o sui social net-work, quelle robe lì…”. Non si puòignorare il cambiamento, proprionoi che lo dobbiamo interpretare eguidare. Come pensiamo di comu-nicare con le nuove generazioni serifiutiamo il loro alfabeto e i loro ca-nali di comunicazione? Come pos-siamo capirli se non abbiamo spe-rimentato (sia pure con una certafatica) la loro connessione h24, do-ve le interpretazioni e i fatti si pla-smano in un continuo mutare chea volte sembra incontrollabile?Ci piaccia o no (e a volte non ci pia-
Senza il significato,nessuna tecnologia terràinsieme le persone in unmondo così pieno distimoli, opportunità edistrazioni
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ce) la costruzione dei significati edelle culture passa più da questinuovi canali che dai tg o dalle co-municazioni organizzative interne.Dobbiamo tutti imparare ad ascol-tare e interpretare da suoni e melo-die o distonie che in altri tempiavremmo semplicemente ignorato.
Third ageAbbiamo appena passato un mo-mento di rottamazione dei cin-quantenni e in qualche caso deitardi quarantenni. In molti casic’erano ancora le risorse econo-miche per farlo. In qualche caso, ibeneficiari hanno gioito, perchéerano persone ormai troppo lega-te a una mentalità “lavora, accu-mula, fatti la vita fuori dal lavoroprima possibile”. Ma in molti ca-si non è così.Persone che ancora avevano vo-glia di dare sono state estromessedal mondo del lavoro per lasciarespazio ai giovani. Ma quali giova-ni? A volte persone assolutamenteinadeguate a gestire la complessi-tà relazionale delle società moder-
ne. Non è per niente un problemadi età, ma di cultura! Ci sono col-leghi cinquantenni di estrazione“io internet mai” che hanno di fat-to siglato il loro pensionamentodal mondo del lavoro, e giovaniche sono fusi da iperconnessione,incapaci di elaborare una minimavisione del loro lavoro e della lorovita per i prossimi x anni. E ci so-no giovani e meno giovani che in-vece imparano il meglio gli uni da-gli altri e che sono la vera risorsaper il futuro del Paese.Nei paesi anglosassoni hanno tol-to la data di nascita dai cv da mol-to tempo. Mi sembrava una fesse-ria, perché dalle esperienze e de-gli studi risalivi comunque più omeno all’età della persona. Con iltempo, riflettendoci, non sonopiù sicuro del mio giudizio. For-se è un bene che le prime informa-zioni direttamente percepibili daun cv siano quelle di competenzeed esperienze, e solo con un pro-cesso di mediazione intellettualesi arrivi a pensare all’età. Concen-triamoci sul valore delle espe-
rienze e ancor di più sulle capaci-tà di apprendere, non sugli ste-reotipi di età, sesso, nazionalità,istruzione di base.
Culture diversityOggi tutti attraverso internet par-lano con tutti, est, ovest, nord, sud,e con una ricchezza di temi centovolte maggiore. I confini dell’in-formazione e della conoscenza so-no saltati.Oggi tanti di noi sono connessi viainternet costantemente con perso-ne di culture ed emisferi diversi,per le più diverse motivazioni.Non è passato poi così tanto tem-po, ma oggi quelle che erano del-le comunicazioni limitate e con-trollate fra diverse parti del globosono la norma, relazioni incontrol-labili e multiformi che attraversa-no culture, fusi orari e differenzedi età e di genere.La comunicazione virtuale hamolti rischi e limiti, ma anche ilpregio di far ascoltare un messag-gio senza concentrarsi se il mitten-te è bianco o nero o giallo, vecchio
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Management
o giovane, maschio o femmina.Ci consente di concentrarci sulmessaggio, non sull’emittente.Non è una differenza da poco.Siamo in grado di cancellare intutti i nostri collaboratori e colle-ghi la vecchia attitudine alla ri-tenzione delle informazioni perun presunto controllo e potere?Siamo pronti come manager a ge-stire le potenzialità che questo li-bero scambio di pensieri consen-te? Siamo in grado di insegnarealle nostre persone a filtrare i si-gnificati dal rumore? O a discri-minare fra nuove fatue ideologiee le cose che contano veramenteper il progresso sociale? Anchequesto è un nuovo mestiere per imanager. Aiutare le persone a fil-trare le informazioni lasciandoletutte disponibili, ma dandogli at-trezzi per gestirle ed elaborarleautonomamente. È un nuovopassaggio, dalla censura alla cul-tura dell’autonomia cognitiva.
ResponsabilitàPer concludere, eccoci a fare le con-siderazioni finali su una delle pa-role chiave del management. Quel-la che distingueva i responsabili (i
dirigenti) dalla massa degli irre-sponsabili (i normali lavoratori).Per fasce sempre maggiori (se nontutte) di persone al lavoro, questiconcetti sono ormai assolutamen-te obsoleti. Echeggiano solo in al-cune demagogiche dichiarazionidove si cerca di riportare il mondoalle categorie di chi decide e di chiesegue. Di chi “deve” dare il lavo-ro, la formazione, le opportunità,e chi ha “diritto” di riceverlo, co-munque e a prescindere.Il nuovo mondo è un mondo in cuile persone hanno più opportunità,ma anche più responsabilità.La propria crescita umana e pro-fessionale non può essere affidataa terzi, ogni persona deve farsenecarico utilizzando tutte le risorsedi apprendimento interne edesterne all’azienda, orari “di lavo-ro” e “non”. Come manager, dobbiamo conti-nuare a rinforzare questa culturadell’apprendimento continuo. Or-ganizzare meno formazione, for-se, visto che le risorse disponibilianche all’esterno sono tante. Mapiù coaching e mentoring per “in-dirizzare” le persone nella giustadirezione.Responsabilità diffusa è anche ac-cettare che l’organizzazione per-fetta non esiste, la velocità e la di-versità sono tali che le contraddi-zioni e incoerenze fanno parte del-lo scenario di vita quotidiano, inazienda e fuori. Responsabilità èaffrontare queste contraddizionicon spirito positivo, sciogliendole
o gestendole, resistendo alla tenta-zione di iniziare la caccia al re-sponsabile. Soprattutto da noi, inItalia, smettiamola di “demolire”e focalizziamoci sul “risolvere”.Responsabilità è anche rischio. Ilmanagement in primis. Il lavoronon è più dato, va conquistato esempre più spesso si cambierà osi perderà. L’azienda è fatta sem-pre meno di posti, sempre più diprogetti. Progetti aziendali chenascono e finiscono, progetti per-sonali delle persone con altret-tanta volatilità.Ben venga la flessibilità, se creeràuna forza lavoro aperta al cambia-mento e alla crescita continua. Maabbiamo anche come manager laresponsabilità di assicurare un si-stema di sostegno per cui chi è intransizione non si senta abbando-nato e fuori dai giochi, ma solo infase di ridefinizione del propriofuturo. Non assistenzialismo finea se stesso, ma supporto, rinforzo,guida e orientamento. Abbiamo la responsabilità di gui-dare e ispirare le nostre persone,dentro e fuori le mura dell’azien-da, e tutti gli ambienti sociali concui siamo in contatto.Dobbiamo essere manager re-sponsabili verso valori di effi-cienza, valutazione oggettivadelle performance, risultati eco-nomici, ma anche “obbligati” acreare valore, etica, opportunità,crescita, sostenibilità, non soloper la nostra azienda, ma per ilnostro Paese e tutta la società. �
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Ben venga la flessibilità, se creerà una forza lavoroaperta al cambiamento ealla crescita continua
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Management
MI ACCADE SPESSOdi dover capire se unmanager e un’azien-da possano essere
Nel libroPersonal branding per il manager di William Arruda & Deb Dib consigli e dritte per far decollare la propria carriera
Enrico PedrettiVillani
utili al mio business. In genere, ri-cerco manager e aziende su Googlee poi faccio qualche telefonata, cer-cando di comprendere quale sia ilbrand di quel manager e di quel-l’azienda, perché da questo, e soloda questo, partono tutte le relazio-ni umane e di business. Sappiamo che il brand è la cosapiù importante per un’azienda.Perché è noto che in quella parola,in quel payoff e nella notorietàcorrelata si racchiude tutto quelloche ci serve per sapere chi è, chesensazioni ci trasmette e cosa po-tremmo fare insieme.Per costruire un brand servono in-trospezione, metodo, tempo econtinuità. E non è poi detto chequel brand sia comunque vivo, co-nosciuto e percepito per quelloche veramente è o vuole essere.Bene, se questo è vero, mi chiedoperché non sia altrettanto chiaroche il brand dell’azienda lo fannole persone che ci lavorano e glidanno vita e ancor più perché lepersone non si pensino come unbrand che deve essere comunicatoper dargli sostanza e vita.Tutto ciò è ancor più vero per unmanager! Ma quanti manager san-
no di essere un brand per loro, la lo-ro azienda, i loro collaboratori, iclienti, i fornitori e tutti gli stakehol-der? Pochi! E quanti lavorano perdare vita al loro brand? Pochissimi! Lavorate in un’azienda che nonvuole che voi siate un brand? Peg-gio ancora!Perché quell’azienda investe moltodenaro per affermare il suo brand enon percepisce che, se non cura an-che quello delle persone che la vi-vono e fanno vivere, manca un pez-zo molto importante. Che oggi è ilpezzo fondamentale di quel puzzleche è avere relazioni, essere ricono-sciuti e fare business. È finito, infat-ti, il tempo delle aziende possessi-ve e dei figli bamboccioni! Oggi leaziende hanno bisogno di figli –pardon collaboratori – che cammi-
SEI UN BRAND?
Personal branding per il manager, William Arruda & Deb Dib. Edizione italiana a cura di Luigi Centenaro,esperto di personal branding, formatore ecoach. Hoepli, pagg. 238.
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ve fare introspezione per capirechi siamo veramente, per mettereben in chiaro il nostro senso comeprofessionisti. Se non lo conoscia-mo e dominiamo noi, non potran-no di certo capirlo gli altri. Il ri-schio grosso è di non suscitare sen-sazioni o di provocarne di sbaglia-te. Certo, poi serve capire qualestrategia di comunicazione adot-tare e come comunicare quotidia-namente il nostro brand.Queste cose me le dice da alcunianni Luigi Centenaro, il cui brand(provare su Google per credere) di-ce che è il massimo esperto italianosul tema e affianca quotidianamen-te aziende, top manager e managerper dare vita al loro brand. Adessole ritroviamo tutte in uno snellomanuale che ci fornisce basi e me-todo: bastano infatti dieci minuti algiorno (così ci evitiamo la scusa deltempo) per rialzare la testa e met-terla nel nostro brand.E badate bene, questo va fatto an-
che se non siete digitalizzati e nonfrequentate internet e i social net-work, professionali e non. Perchéil digitale è solo un nuovo stru-mento, molto più potente, per vi-vere nel mondo d’oggi, ma questecose andavano fatte anche nelmondo di ieri, anche se la loro dif-fusione era sicuramente più circo-scritta. Quindi, internet con il per-sonal branding c’entra, ma solocome strumento principe per rac-contarci e dare vita ai nostri brand.
E comunque, se non siete e state“al massimo” su internet, ogginon sarete mai un brand.Volendo sintetizzare il messaggioe il senso di questo libro – per far-lo conoscere davvero e diffonder-lo con i 140 caratteri di un tweet el’hashtag, a sottolineare le partipiù importanti – è questo: #cono-sci(ti) #mostra(ti) #accresci(ti) il(tuo) #brand x far crescere #testesso, i tuoi #collaboratori, la tua#azienda e il tuo #business. �
(dalla prefazione del libro)
nino con le loro gambe e riportinoin famiglia – pardon azienda – gliinvestimenti fatti su di loro.Se tutto questo è vero, perché noimanager siamo talmente presidalla quotidianità che non abbia-mo il tempo per pensare a noi stes-si come un brand da costruire evendere, certamente per noi stes-si, ma anche per l’azienda e per icollaboratori che guidiamo?Non è un caso che William Arruda– il guru Usa del personal brandingdel quale Luigi Centenaro ha cura-to la traduzione di questo agile ma-nuale – sia partito dal brandingaziendale per arrivare poi anche aquello personale dei manager. Per-ché l’uno senza l’altro sono zoppi.E oggi bisogna correre in un mon-do sempre più ampio e globale contutte le gambe e le forze.È invece ancora più grave che l’au-tore denunci che i manager, anchei migliori, pecchino proprio nellaconoscenza di se stessi. Allora ser-
Oggi le aziende hannobisogno di figli, pardon
collaboratori, checamminino con le loro
gambe e riportino in famiglia, pardon
azienda, gli investimentifatti su di loro
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LEINICAMBIA MARCIA
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#Prioritalia
QUANDO l’entusiasmonon basta, ci vuolemetodo! Il metodo inquesto caso è quello
Il Comune sciolto per infiltrazioni mafioseche ora punta a trasparenza eaccountability grazie al supporto dei manager
Eliana Sambrotta
innovativo e manageriale applicatoalla riorganizzazione di un comunesciolto per infiltrazioni mafiose. Leini, pochi chilometri a nord diTorino, è un piccolo centro di16mila abitanti che, dopo due an-ni e mezzo di commissariamentoe la vincita alle ultime elezioni diuna lista civica, lo scorso giugnoha formato una giunta che vuoleessere trasparente.Per farlo ha chiesto la collabora-
zione di alcuni manager di Mana-geritalia Torino che, attraverso ilprogetto “1.000 manager per 100progetti” nato all’interno di #Prio-ritalia, offrono in modo volontariostrumenti e supporto alla politicaper il rilancio e il cambiamento. La giunta, guidata dal sindacoGabriella Leone, ha così definitoun piano strategico di legislaturae un sistema di pianificazione econtrollo basato su trasparenza,rendicontazione e sostenibilità,che metta al centro i cittadini e leloro esigenze. Per raggiungere l’ambizioso obiet-
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MARZO 2015 45
volgimento attivo dei cittadinisia nella fase propositiva sia nel-l’utilizzo dei servizi, ispirandosialle migliori esperienze europee.Infine i valori in cui il Comune diLeini crede: trasparenza, equità,onestà, solidarietà e affidabilità. «La situazione di Leini» spiega ilsindaco Gabriella Leone «era, do-po due anni di commissariamento,statica. Abbiamo fatto ripartire lamacchina comunale mettendo, co-me promesso in campagna eletto-rale, la persona al centro del cam-biamento, ma anche tutte le impre-se e le organizzazioni del territorio.Siamo partiti, supportati dai mana-ger volontari, dandoci una mission,una vision, un piano strategico edelle modalità (obiettivi, tempi emetodi) per progettare e sviluppa-re l’attività e renderne conto ai cit-tadini. La nostra azione riparte dauna riorganizzazione della mac-china comunale basata su tre asset:organizzazione del personale, di-gitalizzazione, sede del Comune.Abbiamo poi strutturato un pianodelle opere per ridare slancio e cre-scita al territorio». Così invece Nicola Longo, coordi-natore del Progetto Leini di Mana-geritalia Torino: «Abbiamo presola promessa (l’attenzione al citta-dino) e il programma elettorale(gli impegni) e li abbiamo messiinsieme dandogli anima (mission,vision e valori) e corpo (piano stra-tegico e sistema di controllo), co-me deve fare ogni buon managerper far funzionare un’organizza-
tivo si avvale di tecniche di gestio-ne manageriale tra le più avanza-te e già utilizzate in alcune muni-cipalità europee, grazie al sup-porto volontario dei nostri asso-ciati piemontesi.L’iniziativa è la prima in assolutonel suo genere in Italia e permettegià oggi di vedere i primi risultatidando al Comune e alla cittadi-nanza un sistema basato sull’ac-countability, che renda cioè contodelle decisioni prese e per il qualeci sia responsabilità dei risultaticonseguiti.
AccountabilitySi è svolta infatti il 24 febbraioscorso una prima presentazionepubblica del metodo e del pro-getto in corso. Sono stati illustrati i punti cardi-ne del sistema di governo: perprima la mission, ovvero la ragio-ne per cui il Comune di Leini esi-ste, che è stata sintetizzata in“realizzare i servizi istituzionalidi competenza a favore di cittadi-ni, imprese e istituzioni, presentinel territorio comunale, median-te l’utilizzo efficiente ed efficacedelle risorse disponibili (umane,tecnologiche, finanziarie ecc.),nel rispetto dei principi etici”.Poi la vision, ovvero il sogno cheil Comune di Leini vuole realiz-zare e cioè “essere un esempio dicambiamento e innovazione nel-l’erogazione dei servizi in termi-ni di semplicità, accessibilità etrasparenza, favorendo il coin-
zione. Abbiamo anche messo apunto degli strumenti (schede diprogetto ecc.) che, come il cruscot-to di una macchina, permetteran-no a chi governa, la giunta, e a chiè governato, i cittadini, di valuta-re come si procede rispetto allepromesse diventate così obiettivicon tempi e modi». �
«Siamo partiti, supportatidai manager volontari,
dandoci una mission, unavision, un piano strategico e
delle modalità perprogettare e sviluppare
l’attività e renderne conto aicittadini»
Gabriella Leone, sindaco di Leini
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35a COPPA DI SCI MANAGERITALIA
FUORICLASSE SULLE NEVI
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INIZIATIVE MANAGERITALIA
E
35a COPPA DI SCI MANAGERITALIA
FUORICLASSESULLE NEVI
E sono già 35 gli anni che vedono com-
petere i nostri manager sulle piste più
accattivanti dell’intero arco alpino. Il
2015 ha scelto di tornare a Madonna di
Campiglio, località molto amata dai no-
stri sciatori, e di portarli a gareggiare
sulla rinomata Fis 3-tre. Una scelta in-
dovinata che ha alzato non poco il nu-
mero dei partecipanti alla gara rispetto
alla media degli ultimi anni, portandoli
a superare l’ottantina di iscritti! Una
scelta indovinata anche per il periodo,
evidentemente, che ha regalato una
settimana di allenamento pregara deli-
ziato da condizioni climatiche da fare
invidia a chiunque ami la montagna e
ha permesso a tutti gli ospiti di divertir-
si tra le ampie possibilità che la località
trentina offre. Condizioni che purtrop-
po non sono state così generose il gior-
no della gara, sabato 21 febbraio,
quando una nevicata abbondante ha ri-
coperto la zona per oltre 24 ore. Ma i
nostri indomiti partecipanti non si sono
In collaborazione con
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MARZO 2015 47
dati per vinti e hanno affrontato la pi-
sta senza indugio nelle due manche di
slalom gigante da 29 porte ciascuna.
Miglior tempo assoluto per Florian
Schwienbacher che totalizza un 1:51:84
complessivo. Buono anche il tempo di
Fulvia Sbrozzi, unica donna dirigente
in gara (e per questo accorpata alla ca-
tegoria donne ospiti) che mantiene al-
to il nome della categoria e porta a ca-
sa un terzo posto con 2:46:23. Com-
plimenti poi a Maurizio Ballabio che,
tra ritirati e squalificati (ben 11 erano
gli iscritti!), si aggiudica il primo e uni-
co posto sul podio della categoria ospi-
ti B10-B6!
Con piacere abbiamo accolto i nuovi e
giovani associati e le loro famiglie che
speriamo di vedere sempre più nume-
rosi ai nostri prossimi eventi!
Grazie a
35a COPPA DI SCIMANAGERITALIAPista Fis 3-tre - Madonna di Campiglio
MANAGERMaster B13-B9 1 Renato Tagazzini 2:23:39
2 Tiziano Ferrari 2:24:693 Angelo Bonetti 2:29:90
Master B8-B7 1 Paolo Forrer 2:03:792 Valentino Fabbian 2:06:113 Ambrogio Lucietti 2:09:59
Master B6-A3 1 Florian Schwienbacher 1:51:842 Luca Bonomo 1:51:953 Mario Mantovani 2:02:23
OSPITIMaster B10-B6 1 Maurizio Ballabio 2:27:08
Master A5-A2 1 Massimo Tamanini 1:58:692 Francesco Portiglia 2:08:233Marco Livio Rugginetti 2:20:01
DONNE 1 Italia Santo 2:34:812 Monica Raimondi 2:43:413 Fulvia Sbrozzi 2:46:23
RAGAZZI 1 Tim Schwienbacher 2:35:982 Nina Schwienbacher 2:46:263 Gregorio Mantovani 3:26:89
GIOVANI 1 Marco Bianchi 1:54:932 Lavinia Lanzarini 2:16:603 Guido Fabbian 2:26:59
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DAL 28 GIUGNO AL 5 LUGLIOVillage Club Ti Blu, Marina di Pisticci (Mt)
TENNIS&CULTURA
XXVIII TORNEODI TENNIS MANAGERITALIA
IIl torneo di tennis Manageritalia, l’evento che coniuga una settimana di sport a mo-menti di puro relax, per la sua ventottesima edizione sceglie una nuova meta: per laprima volta si andrà in Basilicata. Ad ospitarci il Village Club Ti Blu di Marina di Pistic-ci, piccola località lucana nota per la bellezza dei suoi paesaggi e del suo mare. Il Vil-lage Club sorge in uno dei tratti di costa più belli dello Ionio tra Puglia e Calabria. Danon perdere, nelle vicinanze, la visita ad antiche costruzioni, come chiese rupestri, lacittà greca di Metaponto, i templi di Apollo e di Atena, le tavole Palatine, i caratteristi-ci trulli di Alberobello. Da vedere anche Matera, designata capitale europea per la cul-tura, e Siris, la più antica fondazione ellenica.Gli spazi e gli ambienti del villaggio sono stati pensati e realizzati per garantire massimafunzionalità e comfort per le famiglie con bambini e ragazzi. Le camere sono tutte dota-te di aria condizionata, tv, phon, telefono, frigobar (a richiesta) e terrazza. Non dispongo-no invece di cassetta di sicurezza, ma si può usufruire di quella della reception.
XXVIII TORNEODI TENNIS MANAGERITALIA
TENNIS&CULTURADAL 28 GIUGNO AL 5 LUGLIO Village Club Ti Blu, Marina di Pisticci (Mt)
Per maggiori informazionitel. 0229516028
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INIZIATIVE MANAGERITALIA
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SETTIMANA SOGGIORNOCamera doppia, Camera bivano Cameratripla e quadrupla comunicante singolamonovano
Adulti € 490 € 490 € 595Adulti 3° e 4° letto € 343
Bambini 0-4 anni non compiuti € 91 € 287Bambini 4-13 anni non compiuti € 119 € 315
Se i bambini sono in camera monovano solo con un adulto
1° bambino 0-4 non compiuti € 287 4-13 non compiuti € 3152° bambino 0-4 non compiuti € 189 4-13 non compiuti € 217Le camere saranno disponibili dalle ore 16 del giorno di arrivo e dovranno essere lasciate li-bere entro le ore 10 del giorno di partenza.
VIAGGIO Pacchetto volo a/r da Milano Linate e Verona su Bari com-prensivo di trasferimento al villaggio
€ 300 adulti e bambini dai 2 anni compiuti€ 100 bambini da 0 a 2 anni non compiuti
Orari dei voli da Milano periodo 28/6 - 5/7 andata AZ 1653 Y 28JUN LINBRI partenza 13,20 arrivo 14,45
ritorno AZ 1632 Y 5JUL BRILIN partenza 20,55 arrivo 22,20
oppure andata AZ 1647 Y 28JUN LINBRI partenza 18,45 arrivo 20,10 ritorno AZ 1632 Y 5JUL BRILIN partenza 20,55 arrivo 22,20
periodo 28/6 - 12/7 andata AZ 1649 Y 28JUN LINBRI partenza 11,20 arrivo 12,45 ritorno AZ 1638 Y 12JUL BRILIN partenza 9,20 arrivo 10,45
Possibilità di creare un pacchetto (volo+trasferimento) anche da altre destinazioni su richiestaLe quote dei voli potrebbero essere soggette a modifiche qualora le compagnie subissero un au-mento del costo del carburante.
Chi prenotasse il volo individualmente, può richiedere a pagamento il solo trasferimento alcosto di € 30 a tratta a persona se in coincidenza con gli orari dei voli dei nostri pacchetti.
Altrimenti:da aeroporto di Bari € 195 a tratta per auto da 1 a massimo 3 persone
€ 225 a tratta per minibus da 4 a 7 personeda aeroporto di Brindisi € 180 a tratta per auto da 1 a massimo 3 persone
€ 210 a tratta per minibus da 4 a 7 personeda stazione FS di Metaponto € 55 a tratta per auto da 1 a massimo 3 persone
€ 85 a tratta per minibus da 4 a 7 personeda stazione FS di Taranto € 110 a tratta per auto da 1 a massimo 3 persone
€ 140 a tratta per minibus da 4 a 7 persone
RINUNCE E PENALITÀ. Soggiorno. Per annullamenti comunicati: da 30 a 15 giorni la-vorativi prima della partenza, penale del 30%; da 15 giorni lavorativi fino alla data di partenza, pe-nale del 100%; non è previsto nessun rimborso all’ospite che decida di interrompere la vacanza.Volo. Per annullamenti comunicati: da 30 a 15 giorni lavorativi prima della partenza, penale del50%; dai 14 giorni lavorativi fino alla data di partenza, penale del 100%.
QUOT
ED
IPA
RTEC
IPAZ
ION
E La quota del soggiorno, moltiplicata perdue, rimane invariata anche per preno-tazioni per la settimana (5-12 luglio)aggiuntiva a quella in programma.
LA QUOTA DI PARTECIPAZIONE INCLUDE
Trasferimenti da/per villaggio solo per chiprenota il pacchetto completo soggiorno +volo � due cene tipiche � trattamento dipensione completa inclusi acqua e vinodella casa � un ombrellone e due lettini perfamiglia in spiaggia � animazione diurna eserale; club explora 13/17 anni non com-piuti; uso diurno dei campi sportivi; corsicollettivi di canoa, vela, windsurf, tennis,ginnastica, aerobica, tornei sportivi � coper-tura assicurativa Europ Assistance per rim-borso spese mediche; assistenza e garan-zia furto bagaglio; copertura infortuni dellapersona.
Nella quota bambini è compresa la Flin-ky card (fino ai 4 anni non compiuti) ela Birba e junior card (dai 4 ai 13 anninon compiuti).
Flinky card � 0-2 anni non compiuti: set infant in ca-mera con vaschetta da bagno, fasciatoio,culla e set biancheria; pasti al buffet, risto-rante per bimbi, seggiolone, accesso allasala pappe per i più piccoli con alimenti eattrezzature adeguate, spazio biberoneriaaperto 24 su 24; � 2-4 anni non compiuti: area riservata emenu dedicati in sala ristorante, parco gio-chi e area giochi in spiaggia.
Birba e Junior cardAnimazione qualificata a orari prestabiliti �angolo Birba in ristorante: pranzo con glianimatori e menu dedicati � parco giochiall’ombra della pineta Tendone e area at-trezzata in spiaggia � appuntamento sera-le con la Birba dance � piscina.
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TORNEO DI TENNISPossono partecipare gli associati aManageritalia e ad altre organizza-zioni aderenti alla confederazionedel terziario, i loro familiari e ospiti
TORNEO DI TENNISPossono partecipare gli associati aManageritalia e ad altre organizza-zioni aderenti alla confederazionedel terziario, i loro familiari e ospiti
Informazioni utiliTi Blu Village Club****
Contrada Scannaturco - Lido Quarantotto - Marina di Pisticci (Mt)Tel. 0492956411 - Fax 0835472407
Come si arrivaIn auto: autostrada Bologna-Taranto, verso Marina di Pisticci indirezione Reggio Calabria oppure autostrada Roma-Napoli, Sa-lerno-Reggio Calabria, svincolo di Sicignano degli Alburni.In aereo: aeroporto di Brindisi a 110 km, Bari a 130 km. In treno: stazione di Taranto a 65 km, Metaponto a 10 km.Animali: non ammessi
MODALITÀ DI ISCRIZIONELa prenotazione deve essere effettuata entro e non oltre il
15 maggio (fino ad esaurimento camere) inviando la
scheda che trovate nella pagina a fianco a Manageritalia
Servizi: via fax allo 0229516093, oppure per posta in via
Stoppani 6, 20129 Milano.
MODALITÀ DI PAGAMENTOsolo con bonifico bancarioManageritalia Servizi, ricevuta la scheda, provvederà al più pre-
sto a confermare la prenotazione o, nel caso fossero già esau-
rite le camere, ad avvertire dell’inserimento del nome nella lista
d’attesa. In caso di conferma, la persona dovrà provvedere im-
mediatamente al pagamento in un’unica soluzione. Copia del
bonifico completo di cro timbrata dalla banca dovrà essere in-
viata, entro 5 giorni dalla conferma della prenotazione, a Man-geritalia Servizi: via fax allo 0229516093, oppure per postain via Stoppani 6, 20129 Milano.
Dati bancari
Th Resorts di Hotelturist Spa Monte dei Paschi di SienaIban IT72N0103012150000004826264Causale: preno 15/29503 grp 28.06.15
Manageritalia offre ai suoi ospiti una visita guidata nella vicina Matera
e una cena suggestiva tra le bellezze della città
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sch
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dipr
enot
azio
neSCHEDA DI PRENOTAZIONEXXVIII TORNEO DI TENNIS MANAGERITALIA 2015Village Club Ti Blu, Marina di Pisticci (Mt)Da ritagliare e inviare a MANAGERITALIA SERVIZI - via Stoppani 6, 20129 Milano, oppure per fax allo 0229516093
Il/la sottoscritto/a . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . abitante a . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
via . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . cap . . . . . . . . . . . . . . . . . . . tel. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
cell. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . email . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
appartenente all’Associazione Manageritalia di . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
C.F./partita Iva . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Richiesta di emissione fattura Sì � No �
DESIDERA ADERIRE A: settimana dal 28 giugno al 5 luglioDESIDERA ADERIRE A: settimane dal 28 giugno al 12 luglio
I TORNEI DI TENNIS IN PROGRAMMA
Trofeo MANAGERITALIA singolare maschile per associati over
Trofeo ASSIDIR singolare maschile per associati under
Coppa MANAGERITALIA SERVIZI singolare femminile per associate, familiari e ospiti
Coppa AVIVA singolare maschile per familiari e ospiti
Trofeo CARGEAS doppio giallo maschile per associati
Indicare tutti i nominativi dei partecipanti al soggiornoCognome e nome Data Codice fiscale* Torneo (se si intende partecipare Class. fed.
di nascita (obbligatorio) barrare la casella corrispondente)
_____________________________________________________________ ________________ ______________________________________ _____________________________
_____________________________________________________________ ________________ ______________________________________ _____________________________
_____________________________________________________________ ________________ ______________________________________ _____________________________
_____________________________________________________________ ________________ ______________________________________ _____________________________
_____________________________________________________________ ________________ ______________________________________ _____________________________
Sistemazione monovano bivano comunicante (per 4)
n. � singole n. � doppie n. � triple n. � quadruple n. � camera
Desidero prenotare il volo a/r da Milano (28/6-5/7) partenza 13,20 per n. � passeggeri (fino a esaurimento posti)
Desidero inoltre prenotare il volo a/r da Milano partenza 18,45 per n. � passeggeri (fino a esaurimento posti)
Desidero inoltre prenotare il volo a/r da (28/6-12/7) partenza 11,20 per n. � passeggeri (fino a esaurimento posti)
Desidero prenotare il volo a/r da ____________________________________________ per n. � passeggeri
Desidero prenotare solo il transfer da ____________________________________ per n. � passeggeri
���� Mi impegno a pagare con bonifico bancario € ..................................................... appena riceverò conferma della mia prenotazione da partedi Manageritalia Servizi (includere la quota del transfer se non compresa nel pacchetto soggiorno+volo).
Autorizzo la pubblicazione delle mie immagini scattate o delle riprese video effettuate nel corso della settimana per uso rivista Dirigente e web sì no
Firma _______________________________________________________
EDCBA
EDCBA
EDCBA
EDCBA
EDCBA
EDCBA
* Richiesto ai fini assicurativi
19.TENNIS 13 03 2015 10:31 Pagina 53
MARZO 201554
DI BUON GRADO
Piero Valdiserra
ÈÈ stato chiamato re dei vini, o vino dei
re. I quarti di nobiltà li ha tutti: per di-
ritto enologico, per meriti qualitativi,
per aristocrazia di condizione, per me-
moria dei suoi storici e titolati propu-
gnatori. Fra i quali troviamo in primis
Giulia Colbert Falletti, pronipote del
famoso ministro del Re Sole e ultima
marchesa di Barolo, e il conte Camillo
Benso di Cavour, che da gran tessitore
politico quale era fece delle bottiglie di
questo vino una piccola ma efficace ar-
ma diplomatica. Per non parlare del re
Carlo Alberto di Savoia, che proprio
per garantirsi l’approvvigionamento
per le mense di corte volle acquistare
alcune tenute di gran pregio, renden-
do così il Barolo il vino preferito della
casa reale.
Il Barolo è il figlio più illustre del Neb-
biolo, l’uva regina delle Langhe pie-
montesi; nasce nel cuore delle colline
che si trovano a sud della città di Alba,
in un armonioso succedersi di declivi,
di piccoli borghi e di austeri castelli me-
dievali. Il vino esce giovane dai tini, spi-
goloso, scontroso, quasi insopportabi-
le; ha bisogno di tempo per affinarsi e
per acquistare equilibrio e velluto, ol-
tre che per donare al suo colore quei
riflessi granata dove paiono sostare i
tramonti della sua terra. Quando giun-
ge a maturazione ha la brillante purez-
za del diamante e il sentore pieno e
forte del sole estivo. Il suo colore è ros-
so granato, con riflessi aranciati. Al na-
so è intenso e persistente, con un pa-
trimonio olfattivo straordinariamente
complesso, che tende a prediligere – a
seconda dello stato evolutivo – le no-
te fruttate e floreali come la viola e la
vaniglia, oppure i sentori terziari come
il catrame e le spezie. Al palato le com-
ponenti dure (acidità, tannini, sali) so-
no piacevolmente equilibrate da quel-
le morbide (alcool e glicerina), con un
carattere e una lunghezza eccezionali
che fanno del Barolo un vino potente,
elegante e di grande personalità. Co-
me si diceva un tempo, un’autentica
gloria del vecchio Piemonte.
Fino agli anni Sessanta del secolo scor-
so il mercato del Barolo era dominato
dai commercianti, che lo imbottigliava-
no e lo vendevano con il proprio nome.
Dagli anni Sessanta cominciò a consoli-
darsi la centralità dei produttori delle
uve, che sempre più spesso presero a vi-
nificare e imbottigliare il vino con il lo-
ro marchio, aggiungendo talvolta an-
che l’indicazione del vigneto di prove-
nienza. Nel 1966 al Barolo venne tribu-
tata la Denominazione di origine con-
trollata, e nel 1980 la Denominazione
di origine controllata e garantita (con
un disciplinare poi più volte modificato
negli anni seguenti).
Il Barolo ha lasciato un segno indelebi-
le nella cucina piemontese di tradizio-
ne, che come si sa è autunnale. Servito
a una temperatura di 18-20 gradi, so-
stiene mirabilmente i piccanti sapori
tradizionali d’aglio, di acciuga, di bagna
cauda, di marinate, di civet, di fritti, di
tartufi, di bruss (l’infuocata mistura dei
formaggi delle Langhe). È anche un su-
perbo ingrediente nelle preparazioni
più varie: il risotto al Barolo, il brasato
di bue al Barolo, la pernice al Barolo,
perfino un’improbabile trota al Barolo.
A testimoniare come questo grande vi-
no, sciogliendo i grassi, esalti profumi e
gusti di ogni genere.
Se addizionato di corteccia di china e di
altre sostanze aromatiche, il Barolo di-
venta infine “Chinato”, ed è ottimo di-
gestivo nonché compagno ideale del
cioccolato.grad
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IL BAROLO
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Usa
1926
20.RUBRICHE 13 03 2015 10:32 Pagina 54
MARZO 2015 55
Claudia Corti
CURIOSITÀ A Londra Hoppé abitava a South Kensington, nella celeberrima Millais Hou-se, una casa atelier di ventisette stanze su quattro piani, un tempo residen-za del pittore vittoriano John Everett Millais. Alla morte di Hoppé, nel 1972,l’atelier verrá rilevato dal pittore Francis Bacon.
NNella prima periferia di Bologna, zona
fino a poco tempo fa costellata di in-
dustrie e aziende e oggi sempre più
vuota tra fabbriche dismesse o in de-
molizione, è stata inaugurata poco più
di un anno fa un’avveniristica struttu-
ra con le pareti rivestite in vetro seri-
grafato che le conferiscono un aspet-
to leggero.
È il Mast – Manifattura di arte, speri-
mentazione e tecnologia – un centro
polifunzionale nato con l’ambizioso
progetto di collegare l’impresa alla
città, facendo leva sui valori dell’im-
prenditorialità e dell’innovazione.
Come una bottega di stampo rinasci-
mentale, si configura come un’entità
viva, anche grazie alla modernità del-
la struttura che prevede un audito-
rium, l’accademia dell’innovazione,
un nido per l’infanzia, un ristorante,
un wellness center e, soprattutto, un
vasto spazio espositivo. Ed è proprio
qui che negli ultimi mesi si sono suc-
cedute mostre dedicate ai più grandi
maestri della fotografia internaziona-
le, tra cui l’anteprima mondiale che
vede protagonista Emil Otto Hoppé
(1878-1972) con 200 scatti.
Nato a Monaco di Baviera, di profes-
sione impiegato di banca, convinto
che un artista non sia necessariamen-
te più bravo solo perché “bohémien”,
o che colui che indossa una camicia
pulita e ha un conto in banca non pos-
sa essere artista, Hoppé si afferma co-
me fotografo soprattutto nell’Inghil-
terra tra gli anni ’20 e ’40; ritrattista
ufficiale della casa reale britannica, in
breve diviene uno degli artisti più ce-
lebrati al mondo; un suo ritratto equi-
vale a un vero status symbol e davan-
ti al suo obiettivo posano attori, balle-
rini, filosofi, poeti e scrittori.
Ma è la passione per i viaggi che lo
porta a osservare e immortalare mo-
derne realtà industriali raccontate
con euforico entusiasmo: centrali
idroelettriche, fonderie, ingranaggi.
Nei suoi scatti c’è tutta la modernità
del ventesimo secolo, dai nuovi mez-
zi di trasporto alla tecnologia vera e
propria.
In ogni innovazione che porta al pro-
gresso, secondo Hoppé c’è un mix
perfetto di arte e scienza, conquista
umana e dono divino insieme, in una
visione quasi religiosa; «Nessuno può
starsene in piedi sotto l’arcata di un
ponte gigantesco con i suoi piloni
svettanti e non sentire quella forza
originaria che lo spinge al di sopra
della pura fisicità, raggiungendo im-
mensità nascoste alla piena compren-
sione», scriveva un Hoppé quasi futu-
rista, non fosse stato per quel senti-
mento umano e romantico che per-
vadeva ogni suo scatto.
In questo mondo fatto di ingranag-
gi perfetti non può mancare l’uomo,
fonditore, operaio, meccanico, ban-
chiere, in uno straordinario viaggio
perennemente in bilico tra passato e
futuro.
DA NON PERDEREEmil Otto Hoppé - Il segreto svelatoFotografie industriali, 1912-1937MAST
Bologna, fino al 3 maggio
arte
ARTE
L’arte di vedere arte:Hoppé e il paesaggioindustriale
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926.
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Daniela Fiorino ([email protected])
MARZO 201556
lette
re
Sono un dirigente di aziendacommerciale e vorrei sapere seanche per i dirigenti sono previ-sti termini di legge per l’impu-gnazione del licenziamento.
L.R. - Napoli
I termini per l’impugnazione del licen-
ziamento, che è preferibile siano ri-
spettati anche per i lavoratori con qua-
lifica di dirigente ai quali non si appli-
ca la legge 604 del 15 luglio 1966, so-
no indicati all’art. 6 della legge mede-
sima, come modificato da ultimo dalla
legge 92/2012.
Tale norma dispone
che il licenziamento
“deve essere impu-
gnato a pena di deca-
denza entro 60 giorni
dalla ricezione della
sua comunicazione in
forma scritta, ovvero
dalla comunicazione,
anch’essa in forma
scritta, dei motivi, ove
non contestuale, con
qualsiasi atto scritto,
anche extragiudiziale,
idoneo a rendere nota
la volontà del lavora-
tore anche attraverso
l’intervento dell’orga-
nizzazione sindacale
diretto a impugnare il
licenziamento stesso. L’impugnazione
è inefficace se non è seguita, entro il
successivo termine di 180 giorni, dal
deposito del ricorso nella cancelleria
del tribunale in funzione di giudice del
lavoro o dalla comunicazione alla con-
troparte della richiesta di tentativo di
conciliazione o arbitrato, ferma restan-
do la possibilità di produrre nuovi do-
cumenti formatisi dopo il deposito del
ricorso. Qualora la conciliazione o l’ar-
bitrato richiesti siano rifiutati o non sia
raggiunto l’accordo necessario al rela-
tivo espletamento, il ricorso al giudice
deve essere deposita-
to a pena di decaden-
za entro 60 giorni dal
rifiuto o dal mancato
accordo”.
La motivazione del li-
cenziamento, se si ri-
spetta il ccnl (art. 39,
comma 1, del Testo
Unico 31 luglio 2013),
dovrebbe essere con-
tenuta nella stessa co-
municazione del li-
cenziamento, come
previsto anche dalla
riforma Fornero (leg-
ge 92/2012) con rife-
rimento al licenzia-
mento individuale per
giustificato motivo og-
gettivo.
I termini per impugnare il licenziamento
LETTERE
L’ufficio sindacale di Ma-nageritalia è di supportoalle Associazioni territo-riali sui quesiti relativi alcontratto collettivo na-zionale di lavoro per i di-rigenti e i quadri associatie per chiarimenti di natu-ra fiscale e previdenzialein relazione al rapporto dilavoro dipendente. Per gli associati profes-sional è previsto un servi-zio di consulenza di ca-rattere informativo eorientativo per aspetti le-gati al contratto di lavo-ro libero-professionale.
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MARZO 201558
Nato ad Alessandria il 21 settembre1927, Guido Gayè mancato lo scorso 11 febbraio all’età di 87 anni.
È stato ufficiale in Nizza Cavalleria a Pinerolo, ha svol-to studi classici, ha conseguito una laurea in Giuri-sprudenza e ha approfondito studi di psicologia del-le organizzazioni e medicina del lavoro.
Nella sua lunga carriera lavorativa, Guido Gay ha ope-rato per circa 35 anni in aziende come l’Olivetti, la J.C.Penney Italia e la Rinascente - Upim, sempre nell’areadelle risorse umane. Per oltre 45 anni ha operato nel-la Federazione dei dirigenti del terziario come mem-bro dei direttivi lombardi e nazionali.
È stato presidente dell’Associazione lombarda per set-te anni, nei successivi sette ha ricoperto la carica di pre-sidente nazionale e per otto quella di presidente delCfmt, il Centro di formazione management del ter-ziario. Ha diretto la rivista Dirigente e ha svolto attivi-tà pubblicistica con articoli, saggi, una parte del ma-nuale di gestione del personale (Isedi) e testi di rela-zioni sindacali dei dirigenti.
... AL FIN DELLA LICENZA, io tocco!
Rubiamo a Guido Gay lo spazio de-dicato ad Al fin della licenza… io toc-
co!, la sua rubrica, che per molti anni hatoccato il cuore e la sensibilità di tantiassociati di Manageritalia.Anche adesso che ci ha lasciato, il suofioretto, da grande schermitore quale èstato, ha colpito tutti noi che vogliamorendere omaggio alla sua grandezza diuomo, di padre, di nonno affettuoso epremuroso, al suo amore per l’adorataSilvia, alla sua statura professionale, alsuo grande amore per la sua Associa-zione di manager, alla quale ha dedica-to più di metà della sua vita, ripagatosempre con grandissimo consenso datutti gli associati che lo hanno eletto aloro massimo rappresentante prima co-me presidente della Lombardia, poi co-me presidente nazionale, direttore del-la rivista Dirigente, fondatore e presi-dente del Cfmt, la business school deidirigenti del terziario. I suoi occhi sprizzavano orgoglio e feli-cità ogni volta che si parlava di una del-le creature a lui più care: il Centro di for-mazione.Diceva che nelle aziende nelle qualiaveva operato e nella sua attività asso-ciativa aveva cercato di dare semprenon meno del meglio che potesse dare,aiutato dal privilegio di aver lavorato inaziende come l’Olivetti di Adriano, laPenney americana e la Rinascente diBorletti e di Brustio ove c’era spazio,possibilità di espressione, opportunitàdi autorealizzazione. Ricavandone an-che notevole crescita professionale eumana in ambienti dove erano esigen-temente richiesti efficienza e rispettodegli impegni in un clima di grandecompetizione, ma senza cannibalismo.Sì, ha sempre dato il meglio di quantopotesse dare. Lo testimoniano anche lenumerose partecipazioni al lutto che ho
ricevuto. Lo ricordano in Confcommer-cio, in Cida, nelle altre Federazioni di di-rigenti, in regione, ovunque Guido abbiaprestato la scintilla della sua saggezza.Ufficiale gentiluomo, grande rispettoper tutte le persone, intelligenza raffi-nata, non poteva non lasciare il segno inogni occasione. Brillava e faceva brilla-re. Come quella sua sigaretta che con-sumava mentre scriveva appunti perun suo discorso sempre lucido, il di-scorso che conteneva tutte le parole chealtri avevano parlato e sparlato: ne fa-ceva la sintesi somma, chiudendo im-mancabilmente il cerchio e trovandol’accordo di chi ascoltava.La sua penna era diventata il suo fioret-to da quando non poteva più compete-re su una pedana.Ho voluto bene a Guido, tanto bene, hoavuto l’onore e la grande fortuna dicrescere in mezzo a quella tempesta dicervelli come il suo, tutto ragione esentimento, come Lorenzo Guerriero,un coraggioso innovatore che amavaGuido come un padre, come Lido Van-ni, un formidabile scenarista visiona-rio. I loro principi, i loro valori, la loroazione, sono stati per me fonte di con-tinua ispirazione.Trovo difficile scrivere questo breve testoche verrà letto da coloro che hanno cono-sciuto Guido. Perché tutti noi sappiamoche nessuno avrebbe potuto lontana-mente eguagliare le parole che avrebbesapientemente trovato lui.Sono certo che Guido mi guarda conindulgenza e sorride perché sa che nontradirò mai la grande eredità che mi halasciato.Riposa in pace presidente, la tua sto-ria umana ha lasciato un segno inde-lebile e la gratitudine di quanti ti han-no conosciuto.
Guido Carella
Ciao Guido
La famiglia Gay ringrazia di cuore tutti coloro chele sono stati vicini in questi giorni tristi con tan-to affetto e solidarietà.
20.RUBRICHE 13 03 2015 11:06 Pagina 58
Dirigente mensile di informazionee cultura manageriale editore Manageritalia Servizi
design: CoMoDo
FUTURE TRACKINGL’emozionante spionaggio delle emozioni
FUTURE ECONOMYLA CITTÀ DIVENTA MULTICHANNEL
FUTURE RETAILFORMULA AIRBNB PER POP UP STORES
SAVE THE DATE:CURIOSITY VALLEYWELCOME TO INNOVATION31 MARZO 2015 - MILANOCFMT - FMT
http://tinyurl.com/k7d79p5
FUTURE EMPLOYEESAssumete hacker. Ora ne abbiamo bisogno
p. 8FUTURE BUSINESSArriva la uberizzazione degli affari
p. 4p. 2
Sei un grande datato, superato e asfaltato dal grande rullo dell’economia digitale, big data compreso? Il tema del “non essere più al passo con i tempi” non è un tema da poco. Vi ricordate del vecchio saggio di Umberto Eco Apocalittici e integrati ? Ecco, oggi la battaglia si è spostata sul web: i nuovi apocalittici sono coloro che lo criticano ma spesso ne sono esclusi e dominati, mentre i nuovi integrati sono coloro che lo adorano e cercano di dominarlo.
SEI UN BIG DATATO? Programmatori vs programmati
A uno sguardo più profondo si evidenzia però uno scenario più rischioso. “Programma o sarai programmato”: è questo il monito, e titolo del libro, lanciato nel 2012 dallo studioso (media guru) americano Douglas Rushkoff.Resta vero oggi non solo come monito ma come realtà già in atto. Chi non è in grado di controllare la tecnologia verrà controllato da essa. Niente di apocalittico ma di tremendamente pratico (negli effetti). Possiamo spingerci oltre e affermare che i cosiddetti user (utenti) saranno i nuovi proletari del futuro. Fedeli schiavi che adorano i grandi dati senza comprenderli e senza saperli gestire autonomamente.Questo non vale solo per noi manager e aziende ma anche per i nostri figli. Dobbiamo attivarci affinché nelle scuole la programmazione diventi materia base per ogni percorso pedagogico.
inserto mensile diDirigente n. 3 / 2015
a cura di Thomas Bialas
Segnali di futuro visti dall’alto #12
DIRIGIBILE
esploriamo il futuro grazie a:
Secondo il media guru Douglas Rushkoff (Present Shock), il saggio The coming swarm della giovane studentessa Molly Sauter è un contributo fondamentale per un dibattito che va affrontato con urgenza perché riguarda una delle domande cruciali del 21° secolo: come gestire, anche in azienda, il fenomeno del “hacktivismo”. Da quando il gruppo, o meglio, la forma di attivismo Anonymous ha lanciato l’operazione Charlie Hebdo, per la libertà di espressione e contro i terroristi con attacchi ai loro siti, email, data base e account, è risultato chiaro che siamo di fronte a un salto di qualità non solo per la portata del gesto ma per il
potenziale che annuncia. Il cyber terrorismo esiste, è reale e le varie forme di attacco (anche contro aziende, come dimostrano casi recenti), che vanno dal furto dei dati, interruzione del servizio, collasso dei server (DDoS), modificano il contesto dell’ecosistema digitale e sono la futura sfida di stati, istituzioni e imprese. Con un’aggravante: l’hackeraggio è diventato mainstream. Secondo Molly Sauter tutto questo non rappresenta tanto un problema quanto un fenomeno di trasformazione sociale e culturale con cui fare i conti. Insomma, più che chiamare la polizia forse conviene chiamare qualche hacker e tenerselo stretto in azienda. Poi bisogna approfondire il tema, magari partendo proprio dal libro della giovane ragazza.
http://oddletters.com
Scarica il libro: http://tinyurl.com/n5e6xzk
2 / 3 DIRIGIBILE SEGNALI DI FUTURO VISTI DALL’ALTO
È uno dei grandi temi del presente futuro: rilanciare le economie locali attivando meccanismi di aggregazione e condivisione dei cittadini non tanto e non solo su principi teorici (identità del luogo) ma su attività pratiche (possibilità del luogo). In tal senso la città di Wuppertal (circa 350mila abitanti) è una precorritrice, almeno in Germania. Due mesi fa (fine 2014) ha lanciato il primo progetto territoriale, di quel genere, in Germania. Si chiama Online-City ed è co-finanziato dal ministero dell’Ambiente tedesco. A prima vista sembra solo un portale di e-commerce online, ben fatto, dove tutti
i produttori locali possono vendere la loro merce. Ma a uno sguardo più attento si scorge un obiettivo più “strategico”: creare un’identità del territorio non solo culturale ma anche commerciale. Perché a fianco della solita teutonica efficienza (anche in ambito pubblico, che non è scontato) - il portale contempla già di default tutti i servizi oggi “d’obbligo”, fra cui ordina e ritira in negozio (click & collect), consegna a casa nello stesso giorno (same-day-delivery) e assistenza e consulenza online (via skype, live chat o telefono) - c’è la visione e la volontà di colmare il gap della “distorsione esistenziale” fra online e offline facendo vivere al territorio un’esperienza di territorio multichannel dove l’online stimola e innesca la vita reale in città, anche dello shopping.
http://www.onlinecity-wuppertal.de/home/
https://vimeo.com/117463208
LA CITTÀ DIVENTA MULTICHANNEL
FUTURE ECONOMY
ASSUMETE HACKER. ORA NE ABBIAMO BISOGNO.
FUTURE EMPLOYEESANDARE A RIMORCHIO DI AIRBNB & CO
FUTURE MARKET
Alfred è il maggiordomo che tutti sogniamo. Per ogni bisogno domestico, tra cui pulizie, spesa alimentare, cucina, babysitting ecc. è possibile accedere a un gran numero di profili di utenti disponibili a svolgere tali mansioni nella propria zona. Il tutto con l’immancabile app e l’usuale (ormai ripetitiva) interfaccia grafica. Insomma, la solita startup “digital addicted” fresca vincitrice dell’annuale TechCrunch Disrupt competition. Perché occuparsene? Perché il servizio non è niente male. Sappiamo tutti quanto oggi sia difficile far quadrare tutti gli impegni e le esigenze nella caotica e sempre più veloce vita urbana.
E se anche esistono servizi di ogni genere resta poi il problema di coordinare troppi fornitori e orari. Alfred tenta di risolvere questo problema. In un’unica app ecco dunque tutti i servizi di semplificazione della vita su base locale, ovviamente on demand con un click e volendo con un abbonamento mensile (99 dollari) che coprono ogni esigenza. Ma Alfred è solo uno dei tanti e forse l’assistente virtuale Magic è ancora più maggiordomo. Certo poi bisogna vedere se tutto ciò alla fine rende (vero business?) o se solo vende (sui media) ma questo aprirebbe un fronte tematico troppo ampio costellato dall’esaltazione della nuova economia digitale.
https://www.helloalfred.com
http://getmagicnow.com
http://tinyurl.com/ptxtwfk
FUTURE SERVICEIL MAGGIORDOMO DEL 21° SECOLO
IL SACRIFICIO COME NUOVA IDENTITY
FUTURE BRAND
Serve altro, caro cliente? Sì, servono più sacrifici. Come risposta alla crisi? No, come risposta a una precisa domanda dei consumatori. Secondo un sondaggio internazionale condotto da Accenture & Havas Media su un campione di 30mila consumatori, il 72% afferma che le imprese non si prendono abbastanza cura del pianeta e della società nel suo complesso. Tradotto:i consumatori non vogliono rendere il mondo un posto migliore ma si aspettano che lo facciano le imprese per loro. Non con uno sterile “bla bla bla” attorno alla CSR ma con fatti concreti. La domanda quindi pare essere: care aziende, a cosa siete
disposte a rinunciare per fare le cose come si deve? Trendwatching ha raccolto una serie di esempi. Vediamo una veloce carrellata. Cvs drugstore ha rinunciato alla vendita di tabacchi, Tesco rimuove dai supermercati caramelle e cioccolatini in prossimità delle casse, Intel blocca l’importazione di materie prime dalle zone di conflitto, Tesla intende rendere liberi e accessibili i propri brevetti, H&M smette di vendere capi in lana d’angora.
SO WHAT?È tempo per un sacrifice audit? Forse. Iniziate a individuare in azienda potenziali sacrifici sotto forma di prodotti, servizi, attività, procedure, abitudini, proprietà, la cui eliminazione produce tangibili miglioramenti nel mondo e comunicatelo.
FUTURE RETAIL
Rent space for pop up shops. Linguaggio e interfaccia sono identici alla home page di Airbnb. Anche il modello di business è identico. Appear here (come dire, appari qui con la tua offerta) è una piattaforma per il noleggio temporaneo di negozi temporanei (temporary store). L’idea in fondo è banale (sulla carta) e risponde a un’esigenza ben chiara di ogni retailer: nessuno vorrebbe perdere l’occasione di un’ottima location libera in una zona che conta. Soprattutto a uso temporaneo. Il problema è saperlo. A questo ha pensato il ragazzo londinese con un passato da negoziante di T-shirt (allora aveva 20 anni). Giustamente notato
e intervistato da Wired Uk, il giovanissimo (23 anni) imprenditore Ross Bailey non è sorpreso del proprio successo e neppure del fatto che Balderton Capital, uno dei maggiori fondi di investimento europei, con base a Londra, abbia promesso la bella cifra di 7,5 milioni di dollari per sostenere il progetto. «La visione a lungo termine», puntualizza Ross a Wired, «è di trasformare ogni strada di ogni città in un’enorme banca dati di opportunità per i retailer. Grazie al lavoro minuzioso che stiamo facendo con i big data saremo in grado di sapere quali strade o quartieri funzionano meglio per quali negozi. In pratica, con i nostri dati aiuteremo i nostri clienti a prendere la decisione migliore».
https://www.appearhere.co.uk
http://tinyurl.com/ooqpbcs
FORMULA AIRBNB PER POP UP STORES
SO WHAT?Qualcuno lo chiama anche borderless retail. Come dimostra il caso di Appear here, che ha dovuto convincere i proprietari di spazi ad adeguarsi al proprio modello di business, oggi il tema è re-plicare modelli disruptive (come Airbnb) in altri settori.
Una volta era la Fiat a creare l’indotto. Oggi sono invece (anche) aziende come Airbnb a generare un ecosistema di nuovi fornitori e servizi accessori. Airbnb, ormai presente in 190 paesi e 34mila città, non solo è oggi leader mondiale negli affitti turistici e non fra privati ma anche una macchina di nuova economia. È recente l’accordo con Nest, azienda attiva nella domotica e dall’anno scorso in orbita Google per dotare le case collegate al portale con termostati intelligenti. Una classica operazione di cross innovation fra ex startup ormai diventate grandi. Ma anche i piccoli possono
agganciare il portale con nuovi servizi, per l’appunto accessori. Esempio sono Localeur (una guida ai migliori posti nei dintorni), Pillowhomes (una sorta di “home management” tutto incluso per affittanti), Eatfeastly (esperienze culinarie, compreso il cuoco cucina nella casa prenotata con Airbnb). Quindi? Che sia Airbnb o Uber (che nel frattempo sta testando con Uber Rush anche servizi di corriere) è ormai chiaro che la sharing economy è entrata nella fase business con continue nascite di nuovi servizi e opportunità, ma anche rischi per molte imprese della old economy.
http://www.localeur.com
https://eatfeastly.com
https://nest.com
http://tinyurl.com/kpmqo2v
Dici Uber e cosa ti viene in mente? Care aziende, non chiediamoci se il servizio di Uber sia meglio o peggio del tradizionale taxi e che non sia giusto che anche le adorate startup della baia di San Francisco rispettino, come tutti, regole consolidate e leggi rispettate; non chiediamoci neppure se la capitalizzazione sia eccessiva ed euforicamente pompata o che il fondatore Travis Kalanick abbia una faccia tosta e
arrogante, e lasciamo anche perdere leminacce dei taxisti e le confische (in Italia) delle auto di Uber Pop per concorrenza sleale e non legale (sono solo scaramucce da old economy) ma chiediamoci piuttosto se il format Uber potrebbe funzionare anche nel nostro settore.
FASTIDIOSOSecondo il Gottlieb Duttweiler Institut il modello di business Uber sta per invadere ogni settore. La tesi, o meglio, l’osservazione sul campo: sempre più imprese (quasi sempre startup) applicano la formula “magica” Uber per incantare e sorprendere mercati e consumatori. In sintesi, la formula al grido di “quello che funziona per i taxi può funzionare ovunque” è la seguente: Scomporre la
propria offerta in piccole unità, offrire il servizio just in time nell’esatto momento desiderato dall’utente, finalizzare la transazione e il pagamento con un semplice click e a prezzi trasparenti e che si adeguano velocemente alle mutevoli condizioni di mercato. Il tutto condito dall’analisi predittiva dei bisogni e future chiamate (sfruttamento big data). Questo è l’approccio Uber. E il vostro qual è?
Mentre troppe aziende stanno a guardare al fenomeno Uber, chi con disgusto, chi con indifferenza, c’è chi ha preso come riferimento il modello di business Uber un po’ come è capitato con Airbnb per innovare il proprio settore. “Se funziona per i taxi può benissimo funzionare per servizi finanziari, legali o sanitari” hanno pensato molte startup che presentiamo come case history in questa grande infografica.
Forse è solo un fenomeno provvisorio, ma forse potrebbe anche essere l’annuncio di un trend duraturo. L’ennesimo tsunami della digitalizzazione? Magari l’uberizzazione non ribalterà strutturalmente il paesaggio del business, ma intanto alcuni osservatori ipotizzano scenari clamorosamente disruptive. Nel dubbio, meglio non dormire.
INGEGNOSO CLAMOROSO
Infografica del mese DA URBANIZZAZIONE A UBERIZZAZIONE UBER ÜBER ALLES AUF DER WELT IL MONDO DEGLI AFFARI STA PER ESSERE SCOMBUSSOLATO DALLA FORMULA UBER?
DIRIGIBILE SEGNALI DI FUTURO VISTI DALL’ALTO4 / 5
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MOBILITÀ DECENTRALIZZATAlazooz.net Sofisticata piattaforma di condivisione mobilità che sincronizza posti vuoti con esigenze di trasporto in tempo reale
Quindi una domanda si pone per tutti. Il mio settore è già stato “uberizzato”? C’è qualcuno in agguato oppure posso io aggredire il mercato con la formula Uber? Studiate l’azienda californiana di San Francisco. Comunque sia il collegamento diretto fra emittente di un servizio e ricevente (nel caso di Uber passeggero e autista) sta diventando un must in molti settori come il servizio on demand.
Uber, abituato al clima californiano del laissez-faire, si scontra ora (e qui il test è interessante perché è il primo serio a livello planetario della sharing economy for profit) con la “burocratica” regolamentazione del vecchio continente. Per ora politici e giudici europei hanno il loro bel da fare. Ma ancora per poco. La nostra previsione: non si può fermare il fenomeno e presto Uber verrà integrato in una nuova legislazione dei
trasporti. Nel capitalismo digitale vale una regola che stiamo osservando da tempo: se un’idea ha preso piede nel mondo (e mercato) sotto forma di software, o più esattamente di app, non c’è più verso di mandarla via, neanche a calci.
QUALE FUTURO?EXIT STRATEGY
DIRIGIBILE SEGNALI DI FUTURO VISTI DALL’ALTO6 / 7
Infografica del mese> JET PRIVATI
jetsmarter.com Prenotare un jet come le auto da Uber con transazione via smartphone
RIPARA BICI beelinebikes.com The mobile bicycle shop: servizio a domicilio di vendita e riparazione
MEDICINALI zapprx.com La ricetta in versione app per ricevere il farmaco direttamente a casa
DOG WALKING swifto.com Servizio di passeggiata cane per le vie di New York con tanto di geolocalizzazione del percorso
LOOK stylebee.com Beauty on demand tramite app. Disponibile su chiamata in ogni istante e luogo
LAVANDERIA getwashio.com Servizio rapido con un semplice click. Ritiro e consegna dei capi sporchi entro 24 ore
ALIMENTARI instacart.com Una sorta di aggregatore di supermercati di prossimità con prelievo e consegna in un’ora
MARIJUANA eazeup.com Consegna a domicilio di “droga” just in time. Ovviamente solo a scopo terapeutico e solo in California
ALCOLICI minibardelivery.com Alcol consegnato in 30 minuti! Non banale perché in certi luoghi (ed età) giungere all’alcol non è facile
MANICURE citymani.com Le mani non sulla ma della città. La formula Uber applicata alle unghie
AVVOCATI upcounsel.com L’avvocato on demand. Servizi legali per le imprese con la formula veloce “qui e ora”
APPROFONDIMENTO DELL’ESPRESSOViaggio nella startup delle polemichehttp://tinyurl.com/mj6przy
fonte: Gottlieb Duttweiler Institute
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INTERLUDE.FMUno strumento niente male di storytelling per ogni azienda. In sostanza un tool per rendere interattivi video commerciali ma anche di formazione. Da provare sicuramente.
https://interlude.fm/home/videos
ECF-FARMSYSTEMS.COMAquaponic urban farming innovativo. Inaugura a Berlino la più grande fattoria indoor d’Europa per la produzione e vendita di pesce e ortaggi. Un format esportabile in altre città.
https://www.youtube.com/watch?v=QeUttU00abA
FACEBOOK.COM/HELP/WORKRilasciata in beta testing Facebook at Work: meglio tenere questa nuova piattaforma sottocchio per capire quando e come potrà essere utilizzata in azienda.
https://www.youtube.com/watch?v=L85S9KLlf-I
SCANDICHOTELS.COMVi recate ancora in albergo? Male, perché ora il trend va nelle direzione opposta. È la camera d’albergo, Scandic To Go, che si reca dal cliente, ovunque lui si trovi.
https://www.youtube.com/watch?v=CYGbvd8OpRc
RMIT.EDU.AUOra i droni parlano. Un’università australiana è riuscita a sviluppare il primo drone parlante con voce sintetizzata. Scopo: dialogare con i controllori del traffico aereo.
http://tinyurl.com/pj5dvg9
NEXTATLAS.COMQualcosa di italiano Tracking di trend in tempo reale grazie a meccanismi di crowdsourcing e big data. Un atlante per orientarsi nel labirinto formato da milioni di risultati.
https://vimeo.com/89197136
DIRIGIBILE SEGNALI DI FUTURO VISTI DALL’ALTO
FUTURE TRACKINGL’EMOZIONANTE SPIONAGGIO DELLE EMOZIONI
Del fenomeno hanno parlato, giustamente, anche alcuni quotidiani italiani. Il tema? Decifrare le reazioni dei consumatori all’interno per proporre (imporre?) prodotti su misura. Se il software della startup Emotient di San Diego dovesse avere successo, il supermercato del futuro assomiglierebbe a un luogo così: telecamere installate in ogni scaffale per sapere o credere di sapere cosa il consumatore pensa e sente. Il solito algoritmo leggerà poi le espressioni per decidere il da farsi
(togliere prodotti, mettere prodotti, proporre prodotti). Ma non si vive di sola merce. Le applicazioni paventate sono infinite: negli ospedali per leggere la paura dei pazienti, nel commissariato per gestire interrogatori, a scuola per verificare l’attenzione degli alunni in auto come alert per presunti colpi di sonno. E qui sta la follia. Nella parola presunto. Presumere da pochi parametri la complessa (e assai singolare) vita emotiva di ciascuno di noi. La misurazione, direbbe Einstein, è sempre un atto di riduzione. Non facciamoci ridurre così!
https://vimeo.com/121210467
https://vimeo.com/67741811
FUTURETECHINVENZIONI & INNOVAZIONI
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LA CINA È PIÙ VICINAManageritalia Milano, sempre al fianco dei gio-vani nell’orientamento al mondo del lavoro, pro-pone stage a Shanghai
Di questi tempi uno stage a Shanghai fa la differenza sul cv. Soprat-tutto su quello di un giovane neolaureato che non può vantare mol-te esperienze ma che deve giocarsi tutte le carte disponibili per di-
stinguersi agli occhi degli hr delle aziende alla ricerca di, purtroppo trop-po pochi, giovani talenti. Una delle opportunità da non perdere è quella presentata lo scorso gen-naio da Manageritalia Milano, che sempre al fianco dei giovani nell’orien-tamento al mondo del lavoro, ha illustrato le possibilità di internship pro-gram di tre o sei mesi in Cina avvalendosi della collaborazione di FourStars, società specializzata in stage e lavoro.L’esperienza prevede programmi personalizzabili sulla base delle esigen-ze formative del giovane, omnicomprensivi, nelle sue varie formule e co-sti, di stage in azienda, formazione, viaggio e assistenza completa e ga-rantita in loco. L’incontro di presentazione si è svolto a Milano e ha visto una ricca par-tecipazione non solo della numerosa platea ma anche del pubblico cheha seguito l’evento in streaming. Interessanti soprattutto le esperienze sen-tite dalla viva voce di chi è appena tornato o di chi ancora vive dall’al-
tra parte del mondo grazie a brevi testimo-nianze video. L’offerta è dedicata a giovani dai 22 ai 29anni e si inserisce tra le varie iniziative cheManageritalia Milano dedica ai ragazzi,figli di associati ma non solo, che sono inprocinto di approcciare il mondo del la-voro e a cui possono risultare interes-santi sempre nuove opportunità o con-fronti con esperienze dirette di mana-ger provenienti da vari settori.
ASSOCIAZIONI TERRITORIALI
Per ulteriori informazioni sulle opportunità di unostage a Shanghai contattate Manageritalia Milano: [email protected], tel. 026253501
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La legge di stabilità 2015 haabrogato a partire dal 1° gen-naio di quest’anno l’esenzione
ai fini Irpef della prestazione casomorte sulle polizze ramo I e III.In sostanza, nella garanzia Capita-le differito della convenzione Anto-nio Pastore (polizza ramo I) non cisarà ai fini Irpef differenza tra il trat-tamento della prestazione in caso divita (percepita in caso di riscatto oa scadenza dal dirigente o ex diri-gente) e quella per morte (percepi-ta dai suoi eredi o, in ogni caso, daibeneficiari designati). In entrambi i casi la quota di presta-zione rappresentata dalla rivaluta-zione cumulata negli anni è sottopo-sta a tassazione sostitutiva dell’Ir-pef, con un’aliquota – sempre nelcaso dell’Antonio Pastore – di pocosuperiore al 12,5%, per via dell’in-vestimento prevalente della gestioneseparata Previr in titoli di Stato ed
equiparati (la componente di rendi-mento dovuta ad altri titoli, il cui pe-
so nel caso di Previr è marginale, èdel 26%). Le ritenute sono sempre effettuate atitolo di imposta dalla compagnia diassicurazione che eroga la presta-zione e quindi il beneficiario nondeve riportare questi proventi nelladichiarazione dei redditi. In prece-denza, questa quota di prestazioneera esente da qualunque imposta sepercepita dagli eredi o comunquedai beneficiari in caso di morte del-l’assicurato. Viene tuttavia mantenuta l’esenzio-ne ai fini Irperf del capitale assicu-rato dalla garanzia Temporanea ca-so morte offerta dall’Antonio Pasto-re, perché la legge di stabilità riba-disce che “i capitali percepiti in ca-so di morte in dipendenza di con-tratti di assicurazione sulla vita, acopertura del rischio demografico,sono esenti dall’imposta sul redditodelle persone fisiche”. Va ricordato che per gli associati
LEGGE DI STABILITÀ:VADEMECUM FISCALEUn aggiornamento su detrazioni ed esenzioni
Marco Liera
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Antonio Pastore questa coperturacaso morte ha efficacia – con capi-tale assicurato decrescente – fino alraggiungimento dei 70 anni di etàdell’assicurato. Il nuovo trattamento, come detto,decorre per tutti i proventi percepi-ti a partire dal 1° gennaio 2015,quindi non riguarda le prestazionicaso morte della garanzia Capita-le differito erogate fino al 31 dicem-bre 2014.
Vantaggi e modifiche nella tassazionePermane in ogni caso l’esenzione aifini dell’imposta di successione del-la prestazione caso morte delle po-lizze Vita. Dei due tradizionali vantaggi fisca-li delle polizze Vita ai fini succes-sori, uno – l’esenzione della rivalu-tazione in caso morte – viene per-tanto abrogato, ma l’altro – l’esen-zione ai fini dell’imposta di succes-
sione – rimane. Restano ovviamen-te i vantaggi civilistici delle polizzeVita: la possibilità di designare co-me beneficiari anche soggetti chesono al di fuori dell’asse ereditarioe, sotto certe condizioni, l’impigno-rabilità e l’insequestrabilità. La mo-difica riguarda come detto anche lepolizze ramo III (le cosiddette unit-linked, che investono i premi inquote di fondi comuni anziché inuna gestione separata) in passatoutilizzate con una certa frequenzada intermediari finanziari e assicu-rativi per collocare fondi comunisfruttando il vantaggio fiscale del-la detassazione dei rendimenti nel-le prestazioni caso morte, oltre chedell’esenzione ai fini successori. Sempre nella legge di stabilità vie-ne modificata anche la tassazionedel risultato di gestione annuale deifondi pensione del secondo pilastro,che aumenta dall’11,5 al 20% sullaquota di rendimento che non è attri-buibile a titoli di Stato ed equipara-ti (quota di rendimento che invece ètassata al 12,5%). La misura è di fat-to retroattiva, come ha spiegato be-ne Marco Piazza sul Sole 24 Ore,perché si applica anche alla quotadi risultato di gestione maturata nelcorso del 2014 al netto delle eroga-zioni effettuate per i pagamenti deiriscatti effettuati nell’anno stesso (eche quindi sono tassati all’11,5%per quanto riguarda il rendimentomaturato nel 2014). Infine, la legge di stabilità ha porta-to a decorrere dal 1° luglio 2014 al26% (dal 20% in vigore fino al 30giugno 2014) l’aliquota di tassazio-ne delle Casse previdenziali del pri-mo pilastro. La quota di rendimentoattribuibile a titoli di Stato ed equi-parati resta tassata al 12,5%.
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I dati societari e i riferimenti di Cargeas As-sicurazioni SpA continuano ad essere glistessi di UBI Assicurazioni SpA. L’Impresa, infatti, mantiene la propria sedelegale in Via Tolmezzo, 15 - 20132 Milanoe la sua partita Iva e iscrizione al Registrodelle Imprese di Milano n. 07951160154,oltre agli altri recapiti.
Cargeas Assicurazioni SpA continua rego-larmente a collaborare con Manageritaliae Assidir sia per la Convenzione AntonioPastore n. 3140 – coperture di invaliditàpermanente da malattia, esonero paga-mento premi, polizza ponte (perdita d’im-piego), sia per la copertura di Tutela legaleriservata a dirigenti, prosecutori volontariAntonio Pastore e quadri, sia, infine, per al-tre coperture individuali (i cui contraentistanno ricevendo una comunicazione diret-tamente da Cargeas).
diventa
La compagnia di assicurazioneha modificato la propria denominazione sociale in Cargeas Assicurazioni SpA. Invariati i dati societari dell’impresa, l’indirizzo e i recapiti telefonici e fax
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zione dei redditi tramite la presen-tazione del modello Unico, oppurecomunicando al Fondo Mario Ne-gri, entro il 31 dicembre dell’annosuccessivo a quello a cui la contri-buzione si riferisce, la quota dicontributo non dedotta, in modoche se ne possa tenere conto in se-de di tassazione della prestazionepensionistica2.Per quanto riguarda la compilazio-ne del modello di Certificazione
Unica 2015, occorre inse-
rire la somma dei con-tributi versati dall’azienda e dal di-rigente nella parte dedicata allaprevidenza complementare, casel-la 142, e indicare nella casella141, il codice 2, senza alcuna an-notazione.Gli iscritti al Fondo Mario Negri,che godono già di una deducibili-tà più ampia rispetto alla generali-tà degli iscritti ai fondi di previden-za complementare, non possonoinoltre dedurre, entro il limite di5.164,57 euro, eventuali contribu-ti versati ad altre forme pensionisti-che, collettive e individuali a cuisiano iscritti loro stessi o le perso-ne a loro carico.
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Fondo Mario NegriI contributi versati al Fon-do Mario Negri sia dal
dirigente che dall’azienda vengonoportati integralmente in deduzionedal datore di lavoro, in qualità di so-stituto d’imposta (la trattenuta effet-tuata al dirigente diminuisce l’impo-nibile fiscale e il contributo del-l’azienda non lo incrementa). Infatti,per il Fondo Mario Negri non si ap-plica il regime di deduzione parzia-le dei contributi previsto per la gene-ralità dei fondi di previdenza com-plementare, per i quali è stabilito unlimite massimo di deducibilità pari a5.164,57 euro annui1.
Se ci si accorge che pererrore è stato applicato il massima-le di deducibilità, assoggettando atassazione la parte di contribuzio-ne eccedente tale limite, si può se-gnalare la svista al datore di lavo-ro che può effettuare le correzioniin sede di conguaglio definitivo en-tro il 28 febbraio dell’anno succes-sivo a quello a cui la contribuzionesi riferisce. Decorsa tale data è co-munque possibile recuperare ladifferenza a credito nella dichiara-
COSA SI PUÒ DETRARRE?Siamo vicini alla dichiarazione dei redditi. Eccoallora cosa è utile sapere riguardo ai nostri fondicontrattuali e alle nostre assicurazioni
1 La deroga di cui fruiscono gli iscritti al Fondo Mario Negri, compresi i prosecuto-ri volontari, trova riferimento nell’art. 18, commi 8-bis e seguenti del decreto legi-slativo 21 aprile 1993, n.124 e nell’art. 15, comma 6, della legge 8 agosto 1995,n. 335, ed è stata confermata dall’art. 3, commi 119 e 120, della legge 24 dicem-bre 2003, n. 350 (Finanziaria per il 2004) e dall’art. 20, comma 7, del decreto legi-slativo 5 dicembre 2005, n. 252 (Riforma della previdenza complementare).
2 Art. 8, comma 4, del decreto legislativo 5 dicembre 2005, n. 252.
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Associazione Antonio PastoreL’intero contributo (quo-
te a carico dell’azienda e del diri-gente) risulta fiscalmente imponibi-le. È tuttavia possibile usufruire del-la detrazione per oneri (19% su unimporto massimo di 530 euro) perla parte di premio relativa a garan-zie caso morte, invalidità da malat-tia ed esonero pagamento premi.Limitatamente ai premi per assicu-razioni sul rischio di non autosuffi-cienza nel compimento degli atti
della vita quotidiana, si applicheràil massimale di 1.291,14 euro, alnetto dei premi aventi per oggettoil rischio di morte o di invaliditàpermanente.Gli importi relativi possono esseredesunti dall’estratto conto o richiestiad Assidir e vanno indicati nella se-zione “Oneri detraibili” del modelloCU 2015 (caselle dalla 71 alla 82).Da quest’anno, infatti, occorre distin-guere i premi versati per le assicura-zioni vita e infortuni, individuati conil codice 36, da quelli per il rischio di
non autosufficienza (long term care),da indicare con il codice 37. La relativa detrazione può essere ef-fettuata direttamente dal datore dilavoro che, in tal caso, inseriscel’importo detratto nella casella 108del modello CU 2015. Ai fini del massimale annuo di 530euro, concorrono anche i premi ver-sati per eventuali altre polizze stipu-late individualmente dal dirigente ela polizza contrattuale relativamen-te al premio per infortuni extra pro-fessionali.
Sintesi trattamento fiscale e previdenziale Fondi contrattuali dirigenti del terziario(dirigenti in servizio)
contribuzione trattamento detrazione perprevidenziale fiscale oneri del 19%1
previdenza complementare Fondo Mario Negri� quota a carico dell’azienda contributo solidarietà 10% esente no� quota a carico del dirigente ordinaria esente no
assistenza sanitaria integrativa Fondo Mario Besusso (Fasdac)� quota a carico dell’azienda contributo solidarietà 10% esente no� quota a carico del dirigente ordinaria esente no
polizza assicurativa infortuni2
� premio per infortuni professionali esente esente no� premio per infortuni extraprofessionali ordinaria imponibile sì
contributo per Associazione Antonio Pastore� quota a carico dell’azienda contributo solidarietà 10% imponibile sì� quota a carico del dirigente ordinaria imponibile sì
contributo formazione (Cfmt)� quota a carico dell’azienda no esente no� quota a carico del dirigente ordinaria imponibile no1 Su un importo massimo di € 530 annue in concorrenza con le altre eventuali polizze assicurative stipulate. Al premio per
il rischio di non autosufficienza (long term care) si applicherà il massimale di € 1.291,14, al netto dei premi aventi peroggetto il rischio di morte o di invalidità permanente.
2 Ai sensi dell’art. 18, comma 7, del ccnl 31 luglio 2013, il datore di lavoro deve stipulare a proprio carico e a favore deldirigente una polizza assicurativa per il caso di infortunio sia professionale sia extraprofessionale.
L’imponibile fiscale è uguale alla retribuzione lorda meno i contributi a carico del dirigente per Inps, Fondo Mario Ne-gri e Fasdac ,più il contributo dell’azienda per l’Associazione Antonio Pastore.
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zione da parte del dipartimento diqualità - direzione generale dellaprogrammazione sanitaria del mi-nistero della Salute.Tutto ciò premesso, si ricorda che iltrattamento fiscale dei contributi va-ria a seconda della tipologia diiscritto al Fondo. Vediamo di segui-to i diversi criteri da adottare.
Dirigenti in servizioL’importo che rileva ai fini della ve-rifica del superamento del massima-le di deducibilità annuo di 3.615,20euro è dato dalla somma dei con-tributi di cui alle lettere a e c delcomma 1 dell’articolo che discipli-na l’assistenza sanitaria integrati-va (art. 27 nel ccnl dirigenti diaziende del terziario, della distribu-zione e dei servizi), importo che de-M
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FasdacL’art. 51, comma 2, lett.a del Tuir attribuisce la
“non concorrenza alla formazionedei redditi di lavoro dipendente” aicontributi versati a enti e casse aven-ti esclusivamente fine assistenzialeentro il limite annuo di 3.615,20 eu-ro, purché rispettino la destinazionedel 20% delle risorse a:1. prestazioni sociali a rilevanza sa-
nitaria da garantire alle personenon autosufficienti;
2. prestazioni sanitarie a rilevanzasociale da garantire alle personenon autosufficienti in ambito do-miciliare, semi-residenziale e re-sidenziale;
3. prestazioni finalizzate al recupe-ro della salute di soggetti tempo-raneamente inabilitati da malat-
tia o infortunio;4. prestazioni di assistenza odonto-
iatrica compresa la fornitura diprotesi dentarie.
Secondo le disposizioni fornite dalministero del Lavoro, della Salute edelle Politiche sociali con decreto 27ottobre 2009, in fase di prima appli-cazione la verifica del rispetto delladestinazione del 20% alle risorse vin-colate è effettuato a partire dall’annogestionale 2010, per il quale gli en-ti/casse iscritti all’anagrafe del mini-stero dovevano produrre un’autocer-tificazione entro luglio 2011.In conformità a quanto previsto dalcitato decreto ministeriale, il Fasdacha provveduto all’iscrizione all’A-nagrafe dei Fondi, ricevendo il 10giugno 2010 l’Attestazione di iscri-
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ve essere indicato nel modello CU2015 nella sezione “Oneri deduci-bili” al punto 163, al netto del con-tributo aziendale destinato alla ge-stione dirigenti pensionati, introdot-to con decorrenza 1° gennaio2007, che non rileva ai fini del su-peramento del massimale di dedu-cibilità annuo, come precisato dal-l’Agenzia delle entrate, nella circo-lare 4 marzo 1999, n. 55/E.Quindi, i datori di lavoro, in quali-tà di sostituti di imposta, continue-ranno a dedurre dal reddito di la-voro dipendente i contributi versa-ti al Fasdac portando a diminuzio-ne dell’imponibile fiscale il contri-buto a carico del dirigente e non in-crementando la retribuzione impo-nibile del contributo a carico del-l’azienda.
Come conseguenza della piena de-ducibilità fiscale dei contributi ver-sati al Fasdac, per i dirigenti in ser-vizio le spese mediche possono es-sere portate in detrazione solo conriferimento al quantum non rimbor-sato dal Fondo, nel limite del 19%della quota eccedente 129,11 euroannui.
Prosecutori volontariIn attesa di un intervento chiarificato-re da parte dell’Agenzia delle entra-te in merito alla possibilità o meno diportare in deduzione i contributi ver-sati in qualità di prosecutore volonta-rio, consigliamo, in via prudenziale,di non dedurre il contributo al Fondoe di portare in detrazione il 100%della spesa medica, anche per laparte rimborsata dal Fasdac, fermorestando il fatto che ogni associatopuò liberamente decidere di agire di-versamente, seguendo il consiglio diun professionista di fiducia.
PensionatiL’Agenzia delle entrate (risoluzionedell’11 luglio 2008, n. 293) ha chia-rito che nulla cambierà rispetto alpassato per gli iscritti al Fasdac inqualità di pensionati che, quindi,continueranno a non dedurre il con-tributo versato al Fondo.A fronte di tale mancata deduzioneè tuttavia permesso di portare in de-trazione l’intero ammontare dellespese mediche sostenute, compresala parte rimborsata dal Fasdac, nellimite del 19% della quota ecceden-te 129,11 euro annui.La risoluzione citata prende in esa-me il caso degli iscritti al Fasi inqualità di pensionati, in quantoiscritti a un Fondo per il quale ilcontributo aziendale alla gestionepensionati risulta essere cumulativo
e indifferenziato, e non riferito aogni singolo dirigente andato inquiescenza. Secondo l’Agenziadelle entrate, non potendo risalireal contributo complessivamenteversato a favore di tali iscritti (quo-ta a carico del pensionato + quotaa carico dell’azienda) non è possi-bile verificare il raggiungimentodel massimale di deducibilità equindi applicare la deduzione diun importo effettivo dal reddito.Pertanto, poiché l’accordo del 23gennaio 2008 di rinnovo del ccnlper i dirigenti del terziario, delladistribuzione e dei servizi (comeavvenuto per gli accordi di rinno-vo degli altri settori rappresentatida Manageritalia) ha introdotto uncontributo analogo a quello previ-sto nel ccnl dei dirigenti industria-li, a carico dei datori di lavoro e afavore della gestione pensionatiFasdac, gli iscritti al Fondo comepensionati rientrano nella stessafattispecie di quella delineata conriferimento ai pensionati Fasi.
Contributo Cfmt per la formazioneAnche se vengono ver-
sati al Fondo Mario Negri che fun-ge da ente esattore, i contributi do-vuti al Cfmt, non avendo natura pre-videnziale o assistenziale, non sonosoggetti al medesimo trattamento fi-scale dei contributi versati alla pre-videnza complementare. Pertanto,la trattenuta a carico del dirigentenon è deducibile dal reddito, men-tre il contributo a carico dell’azien-da non aumenta il reddito imponi-bile fiscale e previdenziale (rif. let-tera Inps n. 27/8/9008 pervenutaa Confcommercio il 5 gennaio1996, in risposta a un quesito for-mulato in merito).
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na considerando la retribuzione im-ponibile ai fini previdenziali degli ul-timi due anni (anche se ci sono vuoticontributivi), comprensiva di tutti glielementi soggetti a contribuzione pre-videnziale, dividendola per il numerodelle settimane di contribuzione effet-tive e moltiplicandola per 4,33.Una volta determinata la retribuzio-ne di riferimento, l’ammontare dellarendita sarà pari al 75% della stessase non è superiore (per il 2015) a1.195,37 euro. In caso contrario, siaumenta di un importo pari al 25%della parte eccedente i 1.195,37 eu-ro, fatto salvo l’importo massimo ero-gabile pari, per il 2015, a 1.167,91euro, eventualità riferibile alla gene-ralità dei nostri associati, in quantopercettori di redditi medio-alti.All’indennità così determinata si ap-plica una riduzione del 15% dopo i
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In attesa dell’emanazione del de-creto legislativo che, ai sensi del-la delega inserita nel Jobs act,
disciplinerà la Naspi (nuova Aspi),per coloro che si trovano in statodi disoccupazione involontariacontinua ad essere in vigore lanormativa che disciplina l’Aspi e lamini Aspi. Pertanto, l’Inps ha co-municato gli importi dei trattamen-ti in vigore dal 1° gennaio 2015.Su uno dei prossimi numeri illustre-remo le novità sulla Naspi che, sesaranno confermate le indicazionicontenute nella bozza del decretolegislativo che dovrà disciplinare ilsistema di ammortizzatori sociali aisensi delle disposizioni del Jobs act,sarà istituita a decorrere dal 1°maggio 2015.
MisuraLa retribuzione di riferimento per ilcalcolo dell’assegno Aspi si determi-
INDENNITÀ DI DISOCCUPAZIONEL’Assicurazione sociale per l’impiego (Aspi): novità e modifiche in materia di ammortizzatorisociali a sostegno di ogni lavoratore
Daniela Fiorino
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INDENNITÀ DI DISOCCUPAZIONEL’Assicurazione sociale per l’impiego (Aspi): novità e modifiche in materia di ammortizzatorisociali a sostegno di ogni lavoratore
Daniela Fiorino
PRESENTAZIONE DELLA DOMANDA
Dopo essersi iscritti nelle liste dei disoccupati presso il Centro per l’im-piego, occorre presentare il modulo di richiesta al più presto e comun-que entro il termine massimo di due mesi, pena la decadenza dal dirit-to che decorre dalla data di inizio del periodo indennizzabile: a) ottavo giorno successivo alla data di cessazione dell’ultimo rappor-
to di lavoro;b) data di definizione della vertenza sindacale o data di notifica della
sentenza giudiziaria;c) data di riacquisto della capacità lavorativa nel caso di un evento pa-
tologico (malattia comune, infortunio) iniziato entro gli otto giornidalla cessazione del rapporto di lavoro;
d) ottavo giorno dalla fine del periodo di maternità in corso al momen-to della cessazione del rapporto di lavoro;
e) ottavo giorno dalla data di fine del periodo corrispondente all’inden-nità di mancato preavviso ragguagliato a giornate;
f) trentottesimo giorno successivo alla data di cessazione per licenzia-mento per giusta causa.
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primi sei mesi di fruizione e di un ul-teriore 15% dopo il dodicesimo.
DurataPer determinare il regime applicabi-le si fa riferimento alla data anagra-fica del lavoratore alla data di ces-sazione.
Anno 2015Età n. mesi*disoccupato indennità*meno di 50 anni 10*uguale o più di 50 anni e meno di 55 anni 12*uguale o più di 55 anni 16** Nel limite delle settimane di contribu-
zione versate negli ultimi due anni.
RequisitiI requisiti che determinano il dirittoa percepire l’indennità Aspi sono iseguenti:
� Stato di disoccupazioneIn caso di nuova attività lavorativasopravvenuta, si veda il paragrafo“Nuova attività lavorativa in caso diprestazione”.� Anzianità contributivaOccorre risultare assicurati pressol’Inps da almeno 2 anni e avereversato almeno 52 contributi setti-manali nel biennio precedente ladata di cessazione del rapporto dilavoro.� Centro per l’impiegoPrima della presentazione delladomanda è necessario aver rila-sciato al Centro per l’impiego,competente per territorio, la di-chiarazione di immediata disponi-bilità sia a svolgere un’attività la-vorativa sia a seguire il percorsoproposto per la ricerca di una nuo-va occupazione. Tale dichiarazio-
ne può essere resa dall’interessatoall’Inps che la trasmette al serviziocompetente per territorio, median-te apposito sistema informatico.� Cessazione non volontaria L’indennità è concessa a quei lavo-ratori che vengono a trovarsi sen-za lavoro, e quindi senza retribu-zione, per qualsiasi tipologia di li-cenziamento, compreso quello di-sciplinare per giustificato motivosoggettivo o per giusta causa; perscadenza del contratto a termine;per dimissioni per giusta causa;per risoluzione consensuale a se-guito di trasferimento della sede dilavoro o di trasferimento di pro-prietà dell’azienda.L’indennità non spetta, quindi, ai la-voratori che si dimettono volontaria-mente, a eccezione delle lavoratricimadri e dei lavoratori padri che sidimettono durante il periodo in cuiè previsto il divieto di licenziamento(dall’inizio del periodo di gravidan-za fino al compimento del 1° annodi età del bambino).Il legislatore ha stabilito che la tute-la interviene anche nei casi di con-ciliazione presso le Direzioni territo-riali del lavoro, a seguito della pro-cedura di comunicazione preventi-va che le aziende devono attivareprima di procedere a un licenzia-mento per giustificato motivo ogget-tivo, quello che viene comunementedenominato “licenziamento per mo-tivi economici”, a seguito di opera-zioni di ristrutturazione aziendale.Procedura che si riferisce ai lavora-tori che rientravano nella sfera diapplicazione dell’art. 18 e quindinon ai dirigenti. Tuttavia è da ritene-re che anche per il dirigente, in ca-so di licenziamento per giustificatomotivo oggettivo, seguito da un ac-cordo transattivo sottoscritto in sede
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Ai fini della presentazione della domanda, il periodo per il quale il la-voratore percepisce l’indennità di mancato preavviso si considera lavo-rato. Pertanto, se il lavoratore licenziato viene esonerato dal prestare inservizio il preavviso e il datore di lavoro gli corrisponde la relativa in-dennità, il termine ultimo per la presentazione della domanda è il 68°giorno a partire dall’ultimo giorno di preavviso indennizzato.L’Inps, con messaggio del 23 novembre 2012, n. 19273, ha chiarito chel’indennità di disoccupazione subirà il differimento all’ottavo giorno suc-cessivo alla data finale del periodo corrispondente all’indennità di man-cato preavviso solo nei casi in cui detta indennità sia stata effettivamen-te corrisposta dal datore di lavoro, altrimenti la decorrenza farà riferi-mento ai normali meccanismi legati alla data di cessazione del rappor-to di lavoro e di presentazione della domanda di prestazione.
La domanda può essere inoltrata:� tramite i servizi telematici accessibili direttamente dal cittadino con
apposito pin attraverso il portale dell’Istituto;� tramite contact center multicanale attraverso il numero 803164, gra-
tuito da rete fissa, o il numero 06164164 da rete mobile, a paga-mento secondo la tariffa del proprio gestore telefonico;
� tramite patronati/intermediari dell’Istituto attraverso i servizi telema-tici offerti dagli stessi.
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sindacale o presso la Dtl, sia da ri-conoscersi il diritto all’Aspi, anchese su questo punto si sono al mo-mento registrate interpretazioni di-scordanti da parte delle diverse se-di territoriali Inps.Se la cessazione avviene per dimis-sioni per giusta causa, il lavoratoredovrà corredare la domanda conuna documentazione da cui risulti lasua volontà di difendersi in giudizionei confronti del comportamento il-lecito del datore di lavoro (allegan-do diffide, esposti, denunce, citazio-ni, ricorsi d’urgenza ex art. 700 delcodice di procedura civile, sentenzeecc. contro il datore di lavoro, non-ché ogni altro documento idoneo),impegnandosi a comunicare l’esitodella controversia giudiziale o ex-tragiudiziale.Nel caso in cui l’esito della lite do-vesse escludere la sussistenza dellagiusta causa di dimissioni, l’Inpsprocederà al recupero di quantopagato a titolo di indennità di disoc-cupazione, così come avviene nelcaso di reintegra del lavoratore nelposto di lavoro, successiva a un li-cenziamento illegittimo che ha datoluogo al pagamento dell’indennitàdi disoccupazione. Conseguente-mente, l’Istituto ha dato istruzioni
agli operatori che ricevono le do-mande di avvisare il lavoratore cheil riconoscimento dell’indennità didisoccupazione sarà provvisorio, fi-no alla comunicazione dell’esitodella controversia.
PagamentoSi ha diritto all’indennità a partire:� dall’ottavo giorno successivo al-
la data di cessazione (o di sca-denza del periodo di mancatopreavviso), se la domanda è sta-ta presentata entro il settimogiorno;
� dal giorno successivo alla datadella domanda, se presentata suc-cessivamente ed entro i termini in-dicati nel box “Presentazione del-la domanda”.
� dalla data di rilascio della di-chiarazione di immediata dispo-nibilità allo svolgimento di attivi-tà lavorativa nel caso in cui que-sta non sia stata presentata al-l’Inps ma al Centro per l’impiegoe sia successiva alla presentazio-ne della domanda;
� dalle date che troviamo ai puntic, d, e, f del box “Presentazionedella domanda”qualora la do-manda sia stata presentata pri-ma di tali date, o dal giorno suc-
cessivo alla presentazione delladomanda qualora presentata suc-cessivamente ma, comunque, neitermini di legge.
Per poter ottenere una seconda in-dennità, dopo un altro periodo dilavoro, è necessario che sia tra-scorso il cosiddetto “anno mobile”,cioè un periodo di 365 giorni apartire dalla data di inizio dellaprima prestazione.L’indennità può essere riscossa conaccredito su conto corrente banca-rio o postale oppure mediante boni-fico domiciliato presso Poste Italia-ne allo sportello di un ufficio posta-le rientrante nel cap di residenza odomicilio del richiedente.
Nuova attività lavorativa in corso di prestazioneL’art. 7, comma 7, del decreto leg-ge 76/2013, convertito in legge 9agosto 2013, n. 99, ha ripristinatola formulazione antecedente la leg-ge 92/2012 in merito alla conser-vazione dello status di disoccupatoche, quindi, permane a seguito disvolgimento di attività lavorativa, ta-le da assicurare un reddito annualenon superiore al reddito minimopersonale escluso da imposizione. Ilministero del Lavoro e della Previ-denza sociale ha stabilito che il limi-te di reddito è pari a 8.000 euro peri lavoratori dipendenti e a 4.800 eu-ro per i lavoratori autonomi.Il titolare dell’indennità di disoccu-pazione Aspi deve, a pena di deca-denza, informare l’Inps entro un me-se dall’inizio dell’attività, dichiaran-do anche il reddito annuo che pre-vede di conseguire.Nel caso in cui il reddito rientri nei li-miti citati, l’indennità di disoccupa-zione è ridotta di un importo pari
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all’80% dei proventi preventivati.Qualora il soggetto intenda modifi-care il reddito dichiarato, può farloattraverso nuova dichiarazione. In talcaso l’indennità verrà rideterminata.Il soggetto titolare dell’indennità didisoccupazione Aspi può svolgereattività lavorativa di natura mera-mente occasionale, purché la stessanon dia luogo a compensi superioria 3.000 euro annui, al netto deicontributi previdenziali.
Una tantum per i lavoratoriparasubordinatiLa legge 92/2012 ha reso stabile latutela introdotta in via sperimentaleper gli iscritti alla gestione separataInps che hanno prestato attività dicollaborazione con un solo commit-tente, che abbiano percepito, nel-l’anno precedente, un reddito lordonon superiore a 20.000 euro (valo-re che dovrebbe essere adeguatoannualmente), che ha dato luogo alversamento del contributo di disoc-cupazione per almeno 4 mensilità.Ulteriori condizioni sono lo stato didisoccupazione di almeno due me-si continuativi e l’aver versato, nel-l’anno della corresponsione dell’in-dennità una tantum, la contribuzio-ne per almeno una mensilità.L’importo erogato è pari al 5% del mi-nimale annuo di reddito moltiplicatoper il numero minore tra le mensilitàdi contributi versati nell’anno prece-dente e quelle non coperte da contri-buzione. I suddetti requisiti, in viatransitoria per il triennio 2013-2015,saranno meno stringenti (il requisitodell’accredito, nell’anno precedere,di almeno 4 mensilità alla gestioneseparata Inps si ridurrà a tre mensi-lità, mentre l’importo dell’indennitàverrà aumentata dal 5 al 7% del mi-nimale annuo).
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nei sistemi nei quali si opera. Un te-ma di grandissimo rilievo per il ma-nagement e per le imprese.Il protagonista dei mesi di aprile (Mi-
Se un’idea è vincente lo si ca-pisce con il tempo. Cfmt ripro-pone per il settimo anno il pro-
getto Accademia Sport&Manage-ment . L’obiettivo di Cfmt, attraversoquesto consueto appuntamento, èquello di offrire ai dirigenti e alleaziende associate la possibilità dientrare in contatto con il mondo del-lo sport e i suoi più grandi interpre-ti, cercando di cogliere i punti diconnessione tra l’impresa sportiva equella manageriale. Il file rouge degli incontri per il 2015è la capacità di “pensare in gran-de”. Lo sviluppo di un pensiero stra-tegico come condizione necessariaper generare grandi prestazioni egrandi imprese, non solo sportive,
lano) e di maggio (Roma) sarà Ar-min Zoeggeler, ex slittinista altoatesino tra gli sportivi più vincentidella storia e considerato, nella suadisciplina, l’atleta più vincente inassoluto. Un palmares infinito e seiOlimpiadi in curriculum fanno diZoeggeler un esempio di longevitàsportiva e professionalità impecca-bile. La sua testimonianza tocche-rà svariate tematiche, a partire dalconcetto di passione, che tutti ab-biamo ma che non sempre tradu-ciamo in forma e contenuto; pas-sando per l’idea di performance:quanto incide la vita extra sportivasulla carriera di un atleta? Verran-no approfondite anche le strategiemigliori per restare al vertice e re-starci in prima linea.Due ore di grandi emozioni con im-magini, video e contributi che ri-prenderanno i messaggi cruciali cheemergeranno durante l’incontro.Non mancherà la possibilità di sot-toporre le proprie domande e curio-sità all’ospite presente.
La partecipazione all’evento è gratuita e riservata ai dirigenti associati in regola con il versamento degli appositi contributi.
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Hanno collaborato a questo numero
Thomas Bialas, futurologo, è responsabile del proget-to Future Management Tools di Cfmt e curatore dell’insertoDirigibile. (8-59)
Claudia Corti è laureata in lettere, indirizzo modernoartistico, ed è guida turistica per le province di Milano, Pa-via, Monza e Brianza. (55)
Cosimo Finzi è amministratore delegato di AstraRicer-che, società leader nelle indagini sociali e negli scenari dimercato. (32)
Marco Liera, fondatore YouInvest-La Scuola per Inve-stire (www.youinvest.org). (70)
Emilio Rossi, presidente EconPartners, senior advi-sor Oxford Economics (20)
Piero Valdiserra è direttore marketing e relazioni ester-ne di uno dei maggiori gruppi italiani operanti nel beveragealcolico. È anche sommelier, nonché fondatore e presidentedel club enogastronomico bolognese Gaudio ([email protected]). (54)
Luca Stefano Vanni è vice president, Hr & Organiza-tional Effectiveness, EMEA presso NEC Europe Ltd. e consi-gliere di amministrazione di NEC Italia SpA. (34)
da Manageritalia
DanielaFiorino,responsabile ufficio sindacale. (56-76)
Carla Panizza, responsabile centro studi. (18)
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