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01 HUSPtDIN AP «VAItt ? COMMA ?OB LEGGE tìfi?W FILIALE 01 MIUN StftA 4 IO DONNA L 2200 donna - SPECIALE ACCESSORI SCARPE E BORSE ACCOPPIATE VINCENTI CILENTO ALLA RICERCA DEL GENE DI LUNGA VITA CORRADO GUZZAJ TRASFORMISTA CHE NON SONO ALTRO RITOCCATA E CHIC NASCE IL BON TON DELLA CHIRURGIA ESTETICA 9 771590 186009 10010> TORIA DI COPERTINA. Laura NANNI MORETTI SECONDO

donna - Prof. Antonino Di Pietro

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Page 1: donna - Prof. Antonino Di Pietro

01 H U S P t D I N A P «VAItt ? COMMA ? O B LEGGE tìfi?W FILIALE 01 MIUN StftA 4 IO DONNA L 2200

donna

-

SPECIALE ACCESSORI

SCARPEE BORSEACCOPPIATEVINCENTICILENTOALLA RICERCADEL GENEDI LUNGA VITACORRADO GUZZAJTRASFORMISTACHE NONSONO ALTRORITOCCATA E CHICNASCE ILBON TONDELLA CHIRURGIAESTETICA

9 771590 186009

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TORIA DI COPERTINA.

LauraNANNI MORETTI

SECONDO

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salvare la pelle(e l 'ANIMA)NUOVI BON TON Farlo o non farlo? E se sì, dirlo onon dirlo? I chirurghi estetici annunciano cheil muro di omertà è prossimo al crollo. E dunque,signore, giù la maschera. Ritoccata o natureD I M A R I N A T E R R A G N I

Mai state {domanda indiscretissima) daun chirurgo estetico? Insieme all'amicadel cuore, rinchiuse come mucche paz-ze nel box d'attesa in vetro satinato. Dauno spiraglio si intravede un viso femmi-nile con due cospicue labbra violacee.Appena fatte? Visita di controllo? Infiam-mazione? Arretrando come un gambero,la signora saluta e sgattaiola via, dandole spalle fino all'uscita. Che cosa fai per"essere a posto": vitamine, acido ialuro-nico, lipofilling? Sì, ma non dirlo, per ca-rità! Vuoi un buon indirizzo? Eccolo, loperò non te l'ho mai dato. Negare, nega-re sempre. Ai primi del secolo anche il ros-so per le guance era tabù. Per non par-lare dei capelli tinti. La famosa cantante èben oltre i 70. C'è poco da mistificare, havìnto uno dei primi Sanremo. Eppure il vi-so è fresco, le labbra turgide. «Come sitiene così in forma?». «Dormo molto.Mangio poco. Niente fumo...». D'accor-do. Ma certo. E allora viva la sincerità diCher, con i suoi glutei impudichi e i suoizigomi antigravità: che cosa resta, dellasua struttura originaria? Forse lei stessanon lo ricorda più. Una vera signora no.Una vera signora queste cose non le fa.Una vera signora si tiene le sue rughe, isiparietti sopra gli occhi e i seni penduli,unica "bella dentro" nei salotti pullulanti di

\e con le labbra a wurstel e la mi-mica paralizzata. Ci sarà pure un mododi salvare pelle e anima. Ci sarà una "ter-za via" tra il grottesco e la crudeltà delleleggi di natura. Tra il gonfio omologato(labbra ipertrofiche, naso al minimo, zi-gomi slavi e sguardo catatonico) e il ca-

dente personalizzato. Tra il trans-giovani-le e lo chic terza età. Ci sarà un bon tona cui attenersi. 1 chirurghi estetici si la-mentano. Non è bello non poter mai fir-mare i propri capolavori. «Si sente parla-re solo dei disastri: la liposuzione-killer fat-ta in un retrobottega di parrucchiere o i lif-ting-faccia di gomma» dice Maurizio Vi-gnoli, specialista in chirurgia plastica edestetica, studio a Milano e Bologna. «Madi un lavoro splendido non si dice nulla.La signora che hai fatto felice ti incontraal bar e fa finta di non conoscerti. È unproblema soprattutto per i pazienti: nonchiedono l'indirizzo al medico curanteperché si vergognano. Il chirurgo lo scel-gono sulle pagine gialle o domandano al-l'estetista prezzolato. A loro rischio e pe-ricolo». Le anglosassoni sono più spre-giudicate: «Sanno riderci sopra» confer-ma Valerio Perrone, che dirige il repartodi chirurgia plastica ed estetica della cli-nica milanese La Madonnina. «La mogliedi Reagan va tranquillamente a! Manhat-tan Hospital per farsi il lifting. Lì prevale ilpragmatismo: ci si opera per migliorare laqualità della vita. In Germania il 60 percento degli interventi li passa la mutua.Qui non si dice nemmeno ai parenti stret-ti. Neanche al marito, che pure non si faproblemi, e apprezza una moglie più informa: a Londra vengono a operarsi pa-recchie arabe, con mariti e figli al segui-to». Patrizia B., 54 anni, plurioperata, diquelle che la psicoanalista americanaLouise J. Kaplan, autrice del fondamen-tale Perversioni femminili, classifichereb-be come "autornutilatrice con tendenza

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polichimrgica", in poco più di dieci anni hafatto seno (troppo piccolo), liposuzione(culotte de cheval), due lifting, palpebre elabbra oltre, naturalmente, all'ordinariamanutenzione a base di acido ialuroni-co. «Sui lifting» ammette «non sono maistata esplicita con mio marito. La primavolta gli ho detto che volevo levarmi unpo' di pelle sotto il mento. La seconda gliho parlato di "mini lifting", anche se nonera mini per nulla. Intendiamoci: sono fe-licissima dei risultati. Ma non è facile par-larne. Della lipo magari sì, delle iniezionci-ne pure, ma del seno, per esempio... ètroppo intimo, rivela velleità seduttive».Conferma Maurizio Vignoli: «I! seno è iltabù assoluto. Più facilmente si ammettel'intervento al naso: magari con la scusadi un'imperfetta respirazione, di una brut-ta caduta da piccoli. Si paria abbastanzadegli interventi che correggono i difetti dinascita, molto meno della chìrurgia chelavora sui segni del tem-po. E gli uomini si na-scondono più delle don-ne». Rifatta io? Per ca-rità. Solo dieta, massag-gi, ginnastica. Ma quellabocca, scusi? Che gin-nastica è? Ride la scrit-trice Barbara Alberti:«Fosse vero! Si potesse

j tornare toniche, radiose,^ 'con la pelle di pesca! Un "pezzo", tanti an-

ni fa, me lo sono corretto anch'io, non diròquale. Ero complessatissìma, poi sonostata felice. Non so se è giusto dirlo, sesia meglio la spudorata o quella con labocca a salsiccia che nega fino alla mor-te. Mi astengo dal dare consigli. E chi midice che prima o poi non corra anch'io dalchirurgo per un lifting totale? ComeKatharine Hepburn, donna intelligentissi-ma, che a 80 anni si è guardata allo spec-chio e si è detta: "Adesso basta". È il rat-toppo, che non voglio. Le maschere tra-

.Vgiche tutte uguali che vediamo aggirarsiÌF per via Condotti e via Montenapoleone».

Ma c'è ancora chi chiede facce del ge-nere? -'Le chiedono, eccome» dice Per-rone. «Preferiscono farsi sfigurare pur di

\e l'età. Vogliono modellare i loro li-"neamenti sull'immaginario maschile. Mi èsuccesso di rifiutarmi, anche se non è dif-ficile trovare chirurghi compiacenti». Lagiornalista Lina Sotis ricorda una bella si-

«Di un lavorosplendido non sidice nulla. La signorache hai fattofelice ti incontra albar e fa fintadi non conoscerti».

gnora francese conosciuta in Brasile, ma-drepatria delle bellezze al bisturi: «A uncerto punto le ho proposto di darci de! tu,convinta che si trattasse di una coetanea.Era una donna esile, bionda, con una pel-le soave. Finché non mi ha detto di avervinto il concorso di Miss Francia nel '37.Ho fatto un rapido conto: non aveva me-no di settant'anni. Dall'altra parte ci sonoquelle facce terrorizzanti che girano perMilano: per carità. Tra una brutta giovanee una bella vecchia preferisco la secon-da. Leggiamo James Hillman, quello chedice nella Forza del carattere». «Bisogne-rebbe forse, per il bene della società, proi-bire la chirurgia cosmetica?» scrive il gran-de psicoanalista. «Considerare il lifting uncrimine contro l'umanità?». Continua LinaSotis: «Semmai mi farò attrarre dalla pic-cola manutenzione. Un anno fa, con qual-che iniezioncina, mi hanno tolto una rugasulla fronte. Prima o poi accontenterò mio

marito: vorrebbe che milevassi le tendine che hosugli occhi. Ma questecose vanno sempre di-chiarate, come l'età. So-no per la massima tra-sparenza». Antonino DiPietro, dermatologo pla-stico milanese, è convin-to che il muro di omertàsia prossimo a crollare:

«Almeno riguardo agli interventi meno in-vasivi, come le iniezioni: c'è un boom di ri-chieste. L'ultima frontiera è l'acido ialuro-nico naturale, che stimola la pelle a ripro-durre il suo naturale turgore. I confini trabellezza e salute si fanno più labili: ci sicura per stare meglio. Perché vergognar-sene?». Non si vergogna affatto RobertaTatafiore, disincantata osservatrice del co-stume: «Sono entusiasta di tutto ciò cheaumenta le possibilità di scelta. Detesto ilmoralismo di chi si oppone» dice. «La cu-ra di sé passa anche attraverso la tecno-logia, lo, per esempio, mi rifarei volentierigli occhi. Non le labbra a canotto, segnodi volgarità e omologazione». E dunque,signore: giù la maschera (ritoccata o na-ture). Mai state da un chirurgo estetico?

MARINA TERRAGNI

Chi desidera intervenire su questotema può inviare una e-mail.L'indirizzo è: [email protected]