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SETTEMBRE 2012 Anno IX numero 9 Pag.ina 1 dret e ledrôs Scomençant di chi IGA ora ASP La QuieteAria settembrina fresco la sera e fresco la mattina. Settembre, la notte al dì contende. Un settembre caldo e asciutto maturare fa ogni frutto. Con l’Addolorata (25/9) si va verso l’invernata. In settembre l’uva è matura e il fico pende. Affresco di ignoto XV sec. Chiesetta di S.Pietro Magredis di Povoletto (UD) Setembar aiarôs al met il vignâl in crôs. Il clip di setembar al môf il gjambar Se Lui e Avost no madressin la ue, Setembar al fâs asêt1 Bregons di tele e melons in Setembar no son plui bogns! A Sant Matie (21/9) la vuite si invie. Se a Sant Maurizi (22/9) al fâs seren, vintôs l’unvier che al ven.

Dret e Ledros Settembre 2012

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Dret e Ledros Settembre 2012

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Page 1: Dret e Ledros Settembre 2012

SETTEMBRE 2012 Anno IX numero 9

Pag.ina 1

dret e ledrôs Scomençant di chi

IGA ora ASP “La Quiete”

Aria settembrina

fresco la sera e fresco la mattina.

Settembre, la notte al dì contende.

Un settembre caldo e asciutto

maturare fa ogni frutto.

Con l’Addolorata (25/9) si va verso l’invernata.

In settembre

l’uva è matura e il fico pende.

Affresco di ignoto XV sec. Chiesetta di S.Pietro Magredis di Povoletto (UD)

Setembar aiarôs

al met il vignâl in crôs.

Il clip di setembar al môf il gjambar

Se Lui e Avost no madressin la ue,

Setembar al fâs asêt1

Bregons di tele e melons in Setembar no son plui bogns!

A Sant Matie (21/9)

la vuite si invie.

Se a Sant Maurizi (22/9) al fâs seren, vintôs l’unvier che al ven.

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Marcjât Gnûf, Place de Salate, place des Jerbis o place Sant Jacum: quanti i nomi per indicare piazza Matteotti che con la bella fontana, la colonna della Madonnina, l’antica cisterna e la chiesa dedicata a San Giacomo, è stata sempre uno dei luoghi più belli, vissuti con spontaneità e genuinità dalla popolazione non solo udinese. «Mi visi- raccontava la signora Maria de “La Quiete”- che denant de glesie e jerin lis barachis de cjar di purcit. A jerin netis e la cjar e jere simpri buine. Cul timp lis barachis de robe porcine a son sparidis e la cjar si vendevile dome sot de Vitrum, in trê butegutis che a jerin bugigatui... La mule, lis fricis, i talpins… Ce bon mangjâ!» « Jo, invezit- ricorda un'altra signora Maria del Diurno - mi visi des rivendiulis di Godie che a rivavin in place cu la biciclete plene di zeis di verdure frescjie di stagjon: lidric, civole, butui di ai che dopo cuets , a parevin spongje…»

AI NOSTRI TEMPI...

Ed i ricordi ne fanno scaturire altri e, a poco a poco, i volti di tutti esprimono la gioia del ricordare.

Improvvisamente, ecco che in piazza Matte-otti ricompare, accanto alla scalinata della chiesa di San Giacomo, la bancarella di cappelli, ombrelli, valige e, soprat-tutto, di cravatte in seta del … cinese. Come una pennellata di allegria su quei terribili anni anni ’40, è più che mai vivo e gioioso il ricor-do dell’invito a comprare :

“SIGNOLA, SIGNOLE: UNA CLAVATTA,

UNA LILA!”

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SETTEMBRE: TUTTI A SCUOLA!

Fino a non molti anni fa, quando non si era abbastanza asini per essere bocciati e non sufficientemente bravi per essere promossi, si era ...”rimandati a ottobre”. Gli esami di riparazione, in effetti, si svolgevano a settembre, ma era rimasto il modo di dire d’inizio del secolo scorso quando la scuo-la, come tutte le attività pubbliche, iniziava a novembre, dopo San Martino. I rimandati, quindi, dovevano sostenere le verifiche per l’ammissione alla classe successiva, il mese di ottobre. Ora gli studenti non proprio in gamba, sono egualmente promossi con debiti formativi che, spesso, non sono “pagati”. Anche ai tempi dei nostri nonni andare a scuola era, spesso, un tormento e le insegnanti, erano sì persone importanti e degne di ogni rispetto:

…Su mostros, vâit a scuele; no la finìso mai

di rondolâsi chenti? Avanti folc-che-us-trai! …Vèso capît, salvadis? …E rispetait la mestre,

se no a misdì no us moli né crodie, né minestre. (da: “Poesiis di Zaneto” ed. Arti Graf. Friul.1986)

Ma, lis mestris, erano anche “odiate” e, così, senza farsi

sentire, i bambini rivolgevano loro queste parole:

Siore mestre

che puce e che peste che puce di ai,

la folc che la trai!

e ancora: La mestre Angjeline mi insegnave la dutrine, mi insegnave e bi e ba, la mestre a mi da. E mi da cu la bachete,

la mestre malandrete!

Si sa, erano solo parole…

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