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CONTRIBUTI ALLA LIBELLISTICA DELLO SCISMA OCCIDENTALE (1378-1417) * Summarium. - Duo monumenta a. 1409 contra pontificem Gregorium XII edita, quorum prius Satira inscriptum hucusque ignotum omnino, alterum vero Litera cocorum nuncupatum typis quondam ex alio tonte vulgatum sed parum notum, uberiori Introductione (Premessa §§ 1-19) et apparatu instructa e codice Vat. lat. 3477 f. 142-148 mine publici iuris fiunt. Premessa l.Lo scisma occidentale, iniziato a Fondi (20/9 1378: elezione di Cle- mente V II) e concluso a Costanza (11/11 1417: elezione di Martino V), diede origine a una copiosa e svariata produzione letteraria, la cui con- servazione, se non è completa, è comunque abbondante. Sufficiente- mente, benché non completamente, sfruttato dagli studiosi di quel pe- riodo travagliato, il vasto materiale abbisognerebbe forse di venir si- stematicamente inventariato, con l’esatta indicazione di ciò che è uscito per le stampe e di quel che è rimasto inedito. L’attenzione, poi, degli storici si è fermata di preferenza sui generi letterari che diremo mag- giori (giuridico, storico, storico-polemico, diplomatico e simili), e que- sto è comprensibile per l’importanza e la varietà di essi; dei minori à interessato singolarmente il profetico, mentre solo di sfuggita è stato accennato quello satirico, o libellistico in senso stretto. Delle profezie pullulate durante lo scisma e in conseguenza di esso avrò occasione * Abbreviazioni. Si è creduto di far un uso parco di abbreviazioni di au- tori o di opere, come pure di sigle. — 1. Abbreviazioni: Al,partil = Fr. Ebrle S. J., Martini de Alpartils Chronica Actitatorum temporibus Domini Benedicti XIII. I Einleitung, Text der Chronik, Anhang unge- druckter Aktenstücke, Paderborn 1906 (Quellen und Forschungen aus dem Gebiete der Geschichte, XII). De scismate = G. Ehrler, Theodorici de Nyem, De Scismate libri tres, Lipsiae 1890. Epistola metrica I = Nemus unionis V I 19 p. 434435. Epistola metrica II = Nemus unionis VI 28 p. 452- 455. Eubel = C. Eubel, Hierarchia Catholica Medii Aevi, l2, Monasterii 1913 Hefele-Leclercq = Ch. J. Hefele-H. Leclercq, Histoire des Conciles VI/2, Paris 1915. Litera cocorum = Ephemerides Carmeliticae 15 (1964) 417424. Martène = Edm. Martène-Urs. Durand, Veterum scriptorum et monumentorum historicorum, dogmaticorum, moralium, amplissima col- lectio, VII, Parisiis 1733. Nemus unionis = Historiae Theodorici a Niem... De progressu schismatis sub Urbano VI... Lib. IV. quem author Nemus unionis inscripsit..., Argentorati 1609 (cf. Premessa not. 119). Premessa = Ephemerides Carmeliticae 15 (1964) 387405 (citati i numeri marginali e le note). Raynaldus, = Odoricus Raynaldus, Annales Ecclesiastici..., Lucae 1752 (oltre le pagine, vengono citati gli anni per il reperimento nell’edizione originale). Satira = Ephemerides Carmeliticae 15 (1964) 406416 (citati i versi). Vita I = L. Duchesne, Le liber Pontificalis II (Paris 1892) 510; Vitae II = ivi 533-536; Vita III = ivi 554-555. Sigle: cf. Premessa 19, b. Alcune altre sono evidenti: Zinca (II. = linee), noia, pagina, verso (vv. = versi). Ephemerides Carmeliticae 15 (1964/2) 387-424

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Page 1: Ephemerides Carmeliticae 15 (1964/2) 387-424

CO N TR IBU T I A L L A L IB E L L IS T IC A

D ELLO SC ISM A O C CID ENTALE (1378 -1417 ) *

Summarium. - Duo monumenta a. 1409 contra pontificem Gregorium XII edita, quorum prius Satira inscriptum hucusque ignotum omnino, alterum vero Litera cocorum nuncupatum typis quondam ex alio tonte vulgatum sed parum notum, uberiori Introductione (Premessa §§ 1-19) et apparatu instructa e codice Vat. lat. 3477 f. 142-148 mine publici iuris fiunt.

Premessa

l .L o scisma occidentale, iniziato a Fondi (20/9 1378: elezione di Cle­mente V I I ) e concluso a Costanza (11/11 1417: elezione di Martino V ), diede origine a una copiosa e svariata produzione letteraria, la cui con­servazione, se non è completa, è comunque abbondante. Sufficiente­mente, benché non completamente, sfruttato dagli studiosi di quel pe­riodo travagliato, il vasto materiale abbisognerebbe forse di venir si­stematicamente inventariato, con l ’esatta indicazione di ciò che è uscito per le stampe e di quel che è rimasto inedito. L ’attenzione, poi, degli storici si è ferm ata di preferenza sui generi letterari che diremo mag­giori (giuridico, storico, storico-polemico, diplomatico e sim ili), e que­sto è comprensibile per l ’importanza e la varietà di essi; dei m inori à interessato singolarmente il profetico, mentre solo di sfuggita è stato accennato quello satirico, o libellistico in senso stretto. Delle profezie pullulate durante lo scisma e in conseguenza di esso avrò occasione

* Abbreviazioni. Si è creduto di far un uso parco di abbreviazioni di au­tori o di opere, come pure di sigle. — 1. A b b r e v i a z i o n i : A l,partil =Fr. Ebrle S. J., Martini de Alpartils Chronica Actitatorum temporibus Domini Benedicti X III. I Einleitung, Text der Chronik, Anhang unge­druckter Aktenstücke, Paderborn 1906 (Quellen und Forschungen aus dem Gebiete der Geschichte, XII). De scismate = G. Ehrler, Theodorici de Nyem, De Scismate libri tres, Lipsiae 1890. Epistola metrica I = Nemus unionis V I 19 p. 434435. Epistola metrica I I = Nemus unionis V I 28 p. 452- 455. Eubel = C. Eubel, Hierarchia Catholica Medii Aevi, l2, Monasterii 1913 H efele-Leclercq = Ch. J. Hefele-H. Leclercq, Histoire des Conciles VI/2, Paris 1915. Litera cocorum = Ephemerides Carmeliticae 15 (1964) 417424. M artène = Edm. Martène-Urs. Durand, Veterum scriptorum etmonumentorum historicorum, dogmaticorum, moralium, amplissima col- lectio, V II, Parisiis 1733. Nemus unionis = Historiae Theodorici a Niem... De progressu schismatis sub Urbano VI... Lib. IV. quem author Nemus unionis inscripsit..., Argentorati 1609 (cf. Premessa not. 119). Premessa =Ephemerides Carmeliticae 15 (1964) 387405 (citati i numeri marginali e lenote). Raynaldus, = Odoricus Raynaldus, Annales Ecclesiastici..., Lucae 1752 (oltre le pagine, vengono citati gli anni per il reperimento nell’edizione originale). Satira = Ephemerides Carmeliticae 15 (1964) 406416 (citati i versi). Vita I = L. Duchesne, Le liber Pontificalis I I (Paris 1892) 510; Vitae I I = ivi 533-536; Vita I I I = ivi 554-555. S i g l e : cf. Premessa 19, b. Alcune altre sono evidenti: Zinca (II. = linee), noia, pagina, verso (vv. = versi).

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388 GRAZIANO DI S. TERESA, 0. C. D.

di trattare a ltrove ;1 qui m i lim iterò a dar in luce due libelli, il prim o 2 dei quali è, a quanto m i risulta, affatto inedito, mentre il secondo,3 che pure è noto attraverso le rare edizioni del Nem us unìonis di Teodorico da Niem (o N ieheim ) ,4 praticamente è dimenticato e m i offre ora il de­stro di pubblicare un testo leggermente diverso e sobriamente com­mentato. Quindi non è mia intenzione trattare a fondo l ’argomento della libellistica fiorita nel periodo accennato sopra, ma solo di re­care alcuni apporti materiali, ai quali altri, come spero, seguiranno, che permetteranno finalmente di delineare con maggior sicurezza le caratteristiche e le fortune di tale sorta di scritti. Come si vedrà, i due libelli si collocano in una svolta decisiva dell’epoca scismatica, prelu­dendo alla fine di essa: infatti il concilio di Pisa (1409) trova il suo na­turale complemento in quello di Costanza (1415), mentre quelli anti­pisani del 1408, rispettivamente di Perpignano da parte di Benedet­to X I I I e di Cividale da parte di Gregorio X II, ebbero un valore più simbolico che rea le .5

2. I l codice da cui sono tratti i testi qui pubblicati è il vaticano latino 3477.6 Esso è ben noto agli studiosi, fra i quali m i basti citare tre dei maggiori specialisti, cioè il Va lo is,7 il L ec lercq8 e il V incke.9 Non sembra tuttavia che la sua importanza sia stata abbastanza valu­tata, per cui mi permetterò di descriverlo minutamente su questa stes­sa riv ista .10 Ora sarà sufficiente un cenno fugace sul suo contenuto. E' una miscellanea composta di quaderni ( ' quatemus ’ ) numerati, che si presenta come una raccolta fatta via via da un contemporaneo agli avvenimenti, che evidentemente vi prendeva parte. Le scritture sono parecchie, ma una sola mano, quella del raccoglitore, à annotato tutto il codice, concludendolo con l ’indice del contenuto. Egli è certamente

1 Per un brano identificato, che si riferisce a Portovenere, cf. Epheme- rides Carmeliticae 6 (1955) 511 n. 3. I n. 1-2.4.6 di p. 508-515 verranno ristudiati sotto quest’aspetto, com’è permesso ora da una maggior preparazione. An­che il n. 5 (p. 512s), pur essendo tratto da Arnaldo da Villanova, sembra che sia stato applicato alle nuove circostanze. Per una prima bibliografia del profetismo di questo periodo cf. L. von Pastor, Storia dei Papi I (Roma 1910) 140-144 e Supplemento (Roma 1931) 40.

2 Cf. Premessa 16.3 Cf. Premessa 17.4 Cf. Premessa 12.5 Cf. Premessa 10 per le varie convocazioni (il concilio di Costanza esula

però dal nostro quadro).6 Codice cartaceo, del s. xv, di fi. scritti e numerati 329, e di quaderni

numerati 22, di parecchie mani; conserva ancora la legatura carafiana ori­ginale.

7 N . Valois, La France et le grand Schisme d’Occident, I I I (Paris 1901) 569 not. 2, 571 not. 2, 573 not. 1; IV (Paris 1902) 52 not. 2, 55 not. 6, 75 not. 2.

8 H efe le-Leclercq VI/2 1327 not. da pag. precedente.9 J. Vincke, Briefe zum Pisaner Konzil (Bonn 1940) p. 239 e n. 10 (Bei­

träge zur Kirchen- und Rechtsgeschichte, 1); Id., Schriftstücke zum Pisaner Konzil (Bonn 1942) n. 2-5 10 18 19 22 24 27 (Beiträge.... 3).

10 In Ephemerides Carmeliticae 16 (1965), ' si vita ’ ed altro ' comes fuerit Oltre a enumerare i singoli documenti e a distinguere gli editi (con il rife­rimento alle diverse edizioni) dagli inediti, studierò le caratteristiche della raccolta, pubblicando le postille del raccoglitore.

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CONTRIBUTI ALLA LIBELLISTICA DELLO SCISMA OCCIDENTALE 389

di parte romana, ma nel 1408 lascia G regorio ,11 sottraendosi alla sua obbedienza e partecipando poi, con tutta probabilità, al concilio di Pisa del 1409, di cui à compilato e vergato di proprio pugno l ’elenco dei par­tecipanti il 25 marzo, data della sua apertura.12 Cronologicamente il documento più antico è la capitolazione elettorale di Innocenzo V I I (14/10 1404),13 il più iccente, almeno datato,14 è una lettera del re dei Romani Roberto del 24/8 1409.15 Stupisce il fatto del poco che è stato raccolto a Pisa, sia del periodo preconciliare dal giugno 1408 al marzo 1409, sia di quello conciliare.13 Inoltre l'indice, autografo del raccogli­tore, giunge fino a f. CCLXXXX, cioè fino all’elenco dei padri pisani. Ciò m ’induce a credere che egli abbia dedicato agli avvenimenti pisani un altro volume, o perduto o non ancora identificato. Comunque questo manoscritto finì nelle mani del card. Antonio Carafa,17 Bibliotecario di S. R. C .,18 che alla sua m orte lo legò con altri alla Biblioteca Vatica­na, 19 dove quindi si trovava quando Domenico Ranaldi fissa per la serie dei codici vaticani latini le attuali segnature. I nostri due testi, pur succedendosi immediatamente, sono di due mani diverse. Prima però di descriverli, converrà compendiare alcune notizie storiche, che ser­vano a inquadrare i fa tti ricordati, accennati o supposti in quelli, ri­mandando alle sobrie note per più minuti particolari. Siccome essi sono diretti contro Gregorio X II, ne viene di conseguenza che quello che riguarda il suo antagonista avignonese avrà meno interesse a esser ricordato. Più sotto si dirà qualche cosa delle fonti qui adoperate.

3. Scoppiato lo scisma nel 1378.20 subito nei due campi avversari emerse la brama di ricom porre l’unità della Chiesa. I mezzi escogitati e suggeriti furono diversi e determinati dalle circostanze. Ad Avignone

n Deduco questa supposizione dall'annotazione al decreto di Gregorio del 4/5 (cf. Premessa 8 not. 86) a f. 108 ' premissum vero mandatum licet nullum... ’, in cui il giudizio è perfettamente quello dei pisani, per il quale cf. l 'Appellatici del 13/5 (Premessa 10 not. 100).

12 Vat. lat. 3477 f. 291-304’.« Vat. lat. 3477 f. 224’-226.14 O’ detto ' datato ’, perché 1" oratio ’ e la ' collatio ’ di f. 305-309’ devono

essere del 1410.15 Vat. lat. 3477 f. 325-327’.15 Infatti, tolto l ’elenco di cui a not. 12, tutto si riduce per il concilio

di Pisa a tre documenti nei f. 310-324.17 Antonio Carafa (1538-1591), card, dal 1568: cf. G. Van Gulik-C. Eubel,

Hierarchia Catholica Medii et Recentioris Aevi I I2 (Monasterii 1923) 43 b n. 5; Dictionnaire d’Histoire et de Géographie Ecclésiastique XI (1949) 986.

18 Fu bibliotecario dal 1585 al 1591, succedendo al card. Sirleto.19 Cf. nel Vat. lat. 3477 f. 1, in calce, lo stemma del card. Antonio Carafa

con questa scritta, su due linee divise dallo stemma: ' Ant: ii Car. Ca: fae i Bibliothecadi | Munus ex l Testamento’.

20 Mi basti qui rimandare, per un riassunto circostanziato degli avveni­menti dall’elezione di Urbano VI al concilio di Pisa, all’opera notissima Ch. J. H efe le-H . Leclercq, Histoire des Conciles VI/2 (Paris 1915) 968-1392, ricchissima di bibliografia e rimandi ai manoscritti (qui non si discute se di prima o di seconda mano), con le aggiunte bibliografiche di p. 1546-1552. Il quasi cinquantennio trascorso dall’edizione à recato certo nuovi contributi, ricordati nelle più recenti enciclopedie, che qui si devono omettere. Fra le opere di sintesi rimane sempre fondamentale quella di N. Valois, La France et le grand Schisme d’Occident I-IV, Paris 1896-1902.

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390 GRAZIANO DI S. TERESA, 0. C. D.

si avranno due soli antipapi dal lungo pontificato (Clemente V I I 1378- 1394, Benedetto X I I I 1394-1423),21 mentre a Roma si avvicenderanno un numero doppio di pontefici,22 con il risultato però, di m aggiore ma­novrabilità nei tentativi fatti per l ’unione. Così la soluzione della crisi si prospetterà con la capitolazione elettorale di Innocenzo V I I (14/10 1404),23 rinnovata in quella del suo successore Gregorio X II (23/111406).24 Questa seconda condiziona tutti gli avvenimenti posteriori e spiega la disposizione d ’animo dei curiali nei riguardi del nuovo pon­tefice, le loro delusioni e finalmente la loro ribellione: di tutto questo sono eco fedeli i nostri due libelli. Essi quindi suppongono il com­plesso degli avvenimenti sgorgati da quella capitolazione elettorale fino all’imprevista soluzione della crisi mediante il nuovo scisma pi­sano, dal novembre 1406 al luglio 1408. Essa verrà qui delineata con pochi tratti, dando la preferenza allo svolgimento cronologico.

4. M orto Innocenzo V I I a Roma il 6/11 1406,2' i cardinali entrati in conclave conclusero e sottoscrissero il 23/11 una capitolazione26 distinta in vari punti,27 di cui il prim o e fondamentale riguarda la rinunzia, gli altri i mezzi per giungere a tale termine: 1° il neoletto si impegna a rinunciare al papato, se lo stesso farà l ’antipapa; 2° entro un mese dalla coronazione spedirà lettere in questo senso al re dei Romani, all’antipapa e al suo collegio, al re di Francia, ecc.; 3° entro tre mesi come sopra manderà ambasciatori per fissare il luogo dove svolgere le trattative; 4° frattanto non creerà cardinali, se non per uguagliare eventualmente il numero degli anticardinali; 5° questo con la clausula ' nisi ex defectu steterit adversae partis, quod unionis praefatae conclusio infra annum a fine dictorum trium mensium non fuerit subsecuta ’ ; 6° il neoeletto confermerà tutto ciò subito dopo la sua elezione e di nuovo nel prim o concistoro pubblico, 7° entro il mese dalla coronazione i cardinali pubblicheranno una lettera sull’elezione avvenuta e sulla promessa concernente l ’unione. I l 30/11 venne eletto il veneziano Angelo Correr, patriarca latino di Costantinopoli, cardi­nale del titolo di S. Marco, che assunse il nome di Gregorio X I I ;28

21 Considero papa avignonese Benedetto X III fino alla sua morte, benché dopo la sua deposizione nel concilio di Pisa prima (6/6 1409) e poi di Costanza (26/7 1417), la sua obbedienza sia stata ridotta all’Aragona e infine al ca­stello della Peniscola. Ebbe due successori: cf. Enciclopedia Cattolica 9 (1952) 763; Annuario Pontificio 1961 (Città del Vaticano) 19 not. 30.

22 Urbano V I 1378-1389, Bonifacio IX 1389-1404, Innocenzo V II 1404-1406, Gregorio XII 1406-1415: cf. Enciclopedia Cattolica 9 (1952) 763.

23 M. Souchon, Die Papstwahlen I 280-284 [not. 26]: è del 14/10 1404 (testo anche nel Vat. lat. 3477 f. 224’-226).

24 Cf. not. 26.25 Cf. H efele-Leclercq VI/2 1302 not. 6.26 Testo completo in M. Souchon, Die Papstwahlen in der Zeit des grossen

Schìsmas I (Braunschweig 1899) 287-295 (285-286 le fonti, alle quali manca il Vat. lat. 3477 f. 14-16 completissimo); incompleto nel De scismate I I I 3; fra i cardinali vi è anche ' Angelus tituli S. Marci dictus Constantinopolitanus ’, che sarà il nuovo papa. Cf. anche A lp a r t il 157.

27 L ’enumerazione è mia secondo la materia trascelta dal testo.28 Mi basti ora riferire i dati dall’EuBEL I2: vescovo di Castello nel 1380

(E ubel 171), patriarca latino di Costantinopoli nel 1390 (E u bel 206), ammini­stratore di Corone nel 1395 (E ubel 212), cardinale del titolo di S. Marco il

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CONTRIBUTI ALLA LIBEILISTICA DELLO SCISMA OCCIDENTALE 391

Subito risottoscrisse la capitolazione,29 che ratificò nello stesso con­clave il 1/12 30 e nel concistoro del 3/1231 (punto 6°). Prim a ancora del­l ’incoronazione (19/12)32 spedì una b o lla 33 a Benedetto X I I I in data 11/12 (risposta34 dell’antipapa del 31/1 1407) e il 12/12 agli anticardi­n a li35 (risposta36 di questi del 31/1 1407); inoltre ' multas consimiles litteras etiam per suam obedientiam undique... destinavit ’ afferma Teodorico da N iem 37 (punto 2°). Dal canto loro i cardinali già il 10/12 inviarono le ttere38 a Benedetto, (risposta39 31/1), ai suoi card inali40 (risposta41 31/1), all'im peratore42 (punto 7°). Gregorio pensa anche a organizzare l ’ambasceria, per la quale rifiuta la generosa offerta di Carlo Malatesta,43 signore di Rimini, mettendovi a capo il nipote An­tonio Correr,44 vescovo di Modone e più tardi cardinale: le creden­z ia li45 sono del 26/2 (punto 3°), perciò essa partirà solo dopo il 15/44° e arriverà a Marsiglia il 31/3 del 1407.47 La composizione dell'ambasceria

12/6 1405 (E ubel 26 n. XXIX, 2), ritiene l ’amministrazione di Costantinopoli (E ubel 212), nel 1405 ancora vien fatto rettore (governatore) della Marca d’Ancona (E ubel 206 not. 16), papa il 30/11 1406 (E u bel 31), rinunzia a Co­stanza il 4/7 1415, muore a Recanati il 18/10 1417. Si veda anche not. 112-115.Per il resto cf. L. von Pastor, Storia dei Papi I (Roma 1910) 162-189.

29 Ecco il testo della sottoscrizione del 30/11: * Ego Gregorius duodecimus hodie ultima Novembris millesimo quadringentesimo sexto assumptus in romanum pontificem omnia suprascripta sic ut praemittitur juro, voveo, promitto ac confirmo ' (Souchon- [not. 26] 295).

30 Souchon [not. 26] 295.31 De scismate I I I 3 p. 209.32 Annuario Pontificio 1961, p. 19.33 De scismate I I I 4. Cf. A lp a r t il 157.34 Cf. A lp a r t il 159.35 M artène V II 726; cf. A lp a r t il 157-158.36 De scismate I I I 5; cf. A lp a r t il 159.37 De scismate I I I 6 p. 214: cf. per un elenco di tali lettere p. 214 not. 1;

alcune in M artène V II 727-733 (al re di Francia, all’arcivescovo di Magde- burgo, a tutti i fedeli).

38 M artène V II 719-720; cf. A lp a r t il 158.39 M artène V II 733-734.40 M artène V II 721.41 Martène V II 736-737 e Nemus unionis I 6.42 Martène V II 721-723.43 Questo rifiuto non solo è attestato nella Satira 144-146, ma nell’Epistola

metrica I I p. 454, nella Vita I I p. 535 '... recusato primo Malatesta de Pen- sauro ’. Questo è ricordato anche nell’articolo pisano 12 (Raynaldus V i l i 271ab:a. 1409 n. 53). Cf. pure H efele-Leclercq VI/2 1311 s. Questi è Malatesta ( f 1429) dei Malatesti, figlio di Pandolfo e signore di Pesaro. Fedelissimo a Grego­rio X II fu pure il nipote Carlo, che lo ospiterà a Rimini nel 1409 e presenterà ufficialmente per lui la rinunzia al papato nel concilio di Costanza Fa. 1415. Morì nel 1429.

44 Allora vescovo di Modone (a. 1407), poi di Bologna (1407), fatto Cardi­nale il 4/9 1408 nella creazione di Lucca: Eube: I2 31 n. xxxna, 1.

45 M artène V II 737.46 Infatti il 15/3 è datata la lettera di Gregorio a Benedetto, in cui è

detto che invia i suoi messi ( ' nuncios nostros... pridie destinatos ’ ): M artène V II 745-746. Dello stesso giorno è la risposta ai cardinali di Benedetto: M artène V II 746-747.

47 Cf. A lp a r t il 160.

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392 GRAZIANO DI S. TERESA, 0, C. D.

verrà acerbamente criticata negli ambienti di curia. 48 Le trattative si svolgono nel mese di aprile,49 giungendosi a fissare i ' capitala ’ 50 di Marsiglia del 21/4, in cui finalmente si convenne che l ’incontro fra Benedetto e Gregorio sarebbe avvenuto a Savona per la festa di S,. M i­chele (29/9), come prim o termine, o per Ognissanti (1/11), come se­condo termine. L ’ ll/5 Antonio Correr ripartì per Rom a,51 dove giunse alla fine del m ese,52 riferendo a Gregorio l ’esito dell’ambasciata. In un primo tempo, a più riprese, Gregorio approvò i capitoli di Marsi­glia, 53 almeno fino al 13/6;54 ma già il 13/7, in una le ttera55 a Bene­detto X III, mise in dubbio di poter giungere a Savona, entro il termine fissato. Dieci giorni dopo (22/7)56 riceveva i legati di Benedetto, ai quali dichiarò la sua avversione ad andare a Savona; lo stesso senti­mento manifestò anche in altre occasioni.57

5. I l 4/8 Benedetto lasciò M arsig lia58 movendo alla volta di Savona, dove giunse il 24/8,59 trovandovisi per il prim o (29/9)60 ed il secondo termine (1/11).61 A ll’appuntamento mancò Gregorio, che pure si era mosso da Roma il 9/8 62 (quindi solo dopo cinque giorni dalla partenza di Benedetto da Marsiglia), arrivando a Siena il 4/9.63 Qui ricom in­ciarono le trattative e le lungaggini e le incertezze, che alienarono da Gregorio l ’animo dei suoi cardinali e curiali. In fatti non giungerà a Lucca che il 27/1 del 1408,64 né procederà più oltre.

I

6. Trascorso il secondo termine del 1/11, Benedetto non lasciò subito Savona, per cui il 3/11 potè ricevere i legati di Gregorio: 'Q u i

48 Un indizio si à già dalla Vita I I p. 534, dopo ricordato il Malatesta:' Tardavit etiam legatum mittere ad diem ultimum duorum mensium, quod jam de promissis peniteret: que maiorem suspicionem dederunt quamplu- rimis ’. Feroce quindi è Satira 145-156.

49 Alpartii. 160: il 4/4 i legati si presentano a Benedetto, che fissa il 5/4 per la discussione (il ' martis ’ dell’Alpartil supporrebbe però il 6/5).

so M artène V II 750-754; Raynaldus V il i 168*470 (a. 1407 n. 4); cf. A l- PARTIL 160 S.

51 Alpartil 161.52 Cf. H efele-Leclercq VI/2 1320 not. 1.83 Cf. H efele-Leclercq VI/ 1320 not. 1.54 Bolla di ringraziamento indirizzata il 13/6 da Gregorio al comune di

Savona in M artène V II 754-755 (altre indicazioni in H efele-Leclercq VI/2 1320 not. 1).

ss Cf. H efele-Leclercq VI/2 1322 not. 2.55 Cf. H efele-Leclercq VI/2 1.324 s.57 H efe le-Leclercq VI/2 1320-1325. Durante il viaggio, il 25/8 da Viterbo

chiede a Benedetto di mutare il luogo (M artène V II 759s), e nello stessosenso scriverà da Siena il 13/10 al governatore di Genova (M artène 760-762).

ss Alpartil 163.89 Alpartil 164.60 A lpartil 164.« Alpartil 164.52 Vita I I p. 535 ; Archivio Segreto Vaticano, Oblig. 57 f . 127 vecchia nume­

razione: Puig [not. 110] 153 not 2).63 Archivio Segreto Vaticano, Oblig. 57 f. 128 (P u ig [not. 110] 153 not. 4).

Si noti che già il 24/12 il comune di Siena aveva fatto l ’offerta ai due papi e ai due collegi cardinalizi: H efele-Leclercq VI/2 1308 nota da p. precedente.

54 Alpartil 166.

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CONTRIBUTI ALLA LIBELLI STICA DELLO SCISMA OCCIDENTALE 393

volentes excusare intrusum, qualiter non interfuerit in predictis dietis iuxta contenta in capitulis,65 multas frivolas excusaciones proposue- runt. Sed eorum mendacia per bullas domini eorum intrusi et multis publicis mstrumentis fuerunt in publico consistorio comprobata, et precipue per unam bullam, que per intrusum missa fuerat Saonensi- bus,66 per quam constabat, eleccionem loci Saone acceptasse, ipsos cives rogando de nonnullis etc. 67 I messi fecero allora altre proposte circa il luogo,68 ma la risposta di Benedetto del 7/11 fu netta: egli sarebbe andato a Portovenere; intanto inviava suoi legati a Gregorio ' cum protestacione quod per predicta non intendebat papa recedere a loco Saone convento et capitulis Marsilie cum suis ambaxatoribus c o n c o rd a t is 69 Segue: 'Q u i pape predicti ambaxatores accendentes ad intrusum, omnia conventa cum suis nunciis denegavit... 70 Cio­nonostante, Benedetto lascia Savona, entra in Genova il 20/12, uscen­done il 31/12, e arriva a Portovenere il 4/1 del 1408.71 Qui soggiornerà ininterrottamente fino al 15/6,72 quando inizierà il viaggio di ritorno, che terminerà a Perpignano, dove sarà tenuto il concilio indetto a Portovenere lo stesso 15/6.73 Lo stesso mese di gennaio (27/1)74 Gre­gorio giunse finalmente a Lucca, dove anch’egli dimorerà stabilmente fino allo scisma pisano.

7. In marzo a Portovenere abbiamo prim a (21/3) la relazione dei messi di Benedetto, che affermano : ' qualiter de loco convocationis non poterant concordare in Lucha cum intruso, differebatque intrusus unitatem ecclesie quantum poterai... Variabat enim intrusus suas de­liberaciones nec unquam in aliquo facto concernente concordiam uni- tatis ecclesie constans fu i t ’. 73 Due giorni dopo (23/3) si presentano ' ambaxatores intrusi ... qui proposuerunt coram papa nil utile nec rationabile, excusando intrusum debiliter... ’. 76 Si arriva al fatidico maggio del 1408: da Portovenere era partita un’altra ambasciata: ' Iterato Rothomagensis et Tarreconensis revertuntur ad intrusum, qui erat in Luccha, et x i l madii revenerunt nilque certi potuerunt con­cordare cum intruso super loco convocacionis; nec voluit eos audire intrusus nisi semel, sed per scripturam habebant dare illud, quod petebant, nec sic finaliter valuerunt aliquid obtinere ’. 77 Con ciò le trat­tative fra i due contendenti ebbero il loro epilogo: infatti il 20/5 Be­nedetto invierà una legazione a Pisa ai cardinali dissidenti da Grego­

65 Sono quelli di Marsiglia: cf. not. 50.66 Cf. la bolla del 13/6 nella not. 54.67 Alpartil 164.68 Essi proposero altri tre luoghi, o uno comune, o che ognuno dei due

papi venisse all’ultima località del suo dominio: A lp a r t il 164.69 Alpartil 164s .70 A lpartil 165.74 Alpartil 165.72 Alpartil 166.73 B o lla d ’indizione in M artène V II 781-787.74 A lpartil 166.73 A lpartil 166.74 Alpartil 166.77 Alpartii, 166.

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394 GRAZIANO DI S. TERESA, 0. C. D.

r io ,78 la quale non raggiungerà lo scopo, perché a Livorno alcuni membri di essa saranno convinti a unirsi ai pisani.79

8. A Lucca intanto le lungaggini delle trattative e varie altre ra­gioni avevano indisposto sempre p iiì i cardinali e i curiali nei riguardi di Gregorio; non ci voleva che un’occasione per fa r precipitare la situazione, e questa fu la creazione di nuovi cardinali voluta da Gre­gorio contro il parere dei suoi cardinali,80 che si appellavano al preciso impegno della capitolazione elettorale (punto 4°). Naturalmente il papa poteva opporre che era già trascorso l ’anno senza che nulla si fosse concluso, e questo non per sua colpa (punto 5°); ma, a quanto sembra, la ragione non gli era menata per buona. Di fatto, alla metà della quaresim a81 (3a domenica = 18/3 e 4‘ = 25/3, giorno dell’Annuncia­zione), quindi al compiersi esatto dell’anno e tre mesi (dal 19/11 1406) secondo la capitolazione elettorale, egli manifestò ai cardinali la sua intenzione; ma dinanzi alla loro opposizione, non ne fece più parola fino a dopo l’ottava di pasqua82 (pasqua 15/4, ottava 22/4), verosim il­mente alla fine di aprile, perché ' post paucos dies ’ 83, cioè il 9/5, si avrà in concistoro, assenti tutti i cardinali, la proclamazione di quattro nuovi cardinali,84 che fra pochi giorni formeranno tutto il collegio car­dinalizio di Gregorio, fino alla sua seconda e ultima creazione di Siena. 85 E ’ certo però che fin dal mese precedente i cardinali pensa­vano di abbandonare Lucca e il papa; solo rimane incerto se ciò di­pendesse dalla prospettiva della creazione cardinalizia, o piuttosto da un profilarsi di secessione, favorita anche dai contatti coi rappre­sentanti di Benedetto e coi legati francesi. Gregorio non tardò ad es­sere inform ato di questa tendenza centrifuga, per cui il 4/5 fece pubbli­care il seguente decreto : ' Precipimus omnibus et singulis Cardinalibus existentibus in Romana Curia, sub pena priuationis Cardinalatus et omnium beneficiorum suorum, quam quilibet eorum incurrat ipso facto, ne ab ista die, quarta videlicet Maij inantea, aliquis eorum exeat de Luca, sine spetiali et expressa licentia nostra per nos oretenus sibi facta. Item sub pena periurij, quam incurrant ipso facto, precipimus et mandamus eisdem, ne ulterius congregentur in aliquo loco sine expresso mandato nostro. Item sub eadem pena periurij, quam in­currant ipso facto, precipimus et mandamus eisdem, ne aliquis eorum participet cum oratoribus Petri de Luna neque cum oratoribus Gal- licis, sive per se sive per interpositam personam ’. 86 I cardinali osten-

78 Alpartil 166.79 Alpartil 166.80 Questa opposizione, manifestata in tutte le satire di questo periodo,

risulta, ad esempio, dall’Appellatici (not. 100) dei cardinali (Raynaldus V il i 199b: a. 1408 n. 9), dal Nemus unionis V I 33 p. 492, dalla Vita I I p. 535.

81 Vita I I p. 535; Teodorico da Niem, nella lettera del 16/5 in Nemus unio­nis V I 33 p. 492 dice ' in Quadragesima proxime Iapsa ’.

82 Vita I I p. 535.88 Vita I I p. 535.84 Sono i due nipoti Antonio Correr e Gabriele Condulmer (il futuro Eu­

genio IV), Giacom(in)o da Torso e Giovanni Dominici: cf. Eubel I2 31 n.xxxlia. Cf. le note alla Litera cocorum I. 82-91.

85 19 settembre 1408: cf. Eubel I2 31-32 n. xxxnb.86 O’ riprodotto il testo separato secondo il Vat. lat. 3477 f. 103, dove è

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CONTRIBUTI ALLA LIBELLISTICA DELLO SCISMA OCCIDENTALE 395

tatamente non presero parte al concistoro del 9/5;87 l'11/5 il cardinal di Liegi prese la fuga,88 mentre altri sei chiesero ed ottennero il sal­vacondotto dal signore di Lucca Paolo Guin igi;89 il 12/5 i sette cardi­nali si ritrovarono a P isa ,90 dove il 13/5 furono raggiunti da altri due,91 rimanendone a Lucca solo t r e ;93 il 13/5 a Lucca ebbe luogo l'imposi­zione del galero ai neocreati 94

9. La cronologia di quel che fu fatto a Lucca contro i secessionisti la si ricostruisce in parte per mezzo di una sentenza dich iaratoria93 del cardinal camerario Antonio Correr ' ad infrascripta commissarius specialiter deputatus ’, in data 3/7. I l 17/5 aveva comandato con pub­blico editto ' omnibus et singulis Patriarchis, Archiepiscopis, Abbatibus et aliis ecclesiarum praelatis ac quibuscumque curtisanis et officiali- bus domini nostri Papae, tam clericis quam laicis ’, che si trovavano a Pisa, di ritornare a Lucca nel termine di 4 giorni, prorogato poi il 18/5 fino al 22/5; ma m olti trascurarono di obbedire 'in huiusmodi nostri mandati vilipendium et ipsorum damnum non modicum Quin­di il 16/6 fu pubblicata un’altra lettera, con cui ' citavimus et monui- mus, quod coram nobis in certo alio termino, peremptorie etiam in dictis litteris nostris ultimis expresso, comparerent, per se personaliter et in eorum propriis personis, ad videndum et audiendum se digni- tatibus, monasteriis, ecclesiasticis beneficiis et officiis, quas et quae obtinebant, privatos declarari, vel ad dicendum etiam causas, si quas rationabiles habuissent allegare... ’, 96 il qual termine fu prorogato fino al giorno presente, trascurato però dagli interessati: di qui la sen­tenza dichiaratoria del 3/7.

10. I l 4/7, poi, fu letto ' in audientia contradictorum ’ un monitorio ai cardinali di Pisa ' quod per totum praesentem mensem sequantur Papam ad locum, in quo tunc erit, et paratus sit eos recipere in statu et honore cardinalatus, ipsosque benigne tractare, necnon materiam unionis etiam cum eis pertractare '.97 Non è chi non veda il tono mo­

sotto il titolo ' Mandatum quod fecit dominus noster papa dominis Cardina- libus etc. ’, e il raccoglitore vi appose la nota ' premissum vero mandatum licet nullum .D. gregorius fecit omnibus dominis cardinalibus ’. Diviso in tre precetti si ritrova verbalmente nell ’Appellatici (not. 100) dei cardinali del 13/5 (nel Nemus unionis a p. 409 411 411s, in Raynaldus V il i 199a 200a 20flb); unito invece è nella risposta di Gregorio (not. 103) in Raynaldus V i l i 201b-202a (a. 1408 n. 11).

87 Vita I I p. 536; Nemus unionis V I 33 p. 493.88 Però aveva chiesto anch’egli il salvacondotto al signore di Lucca Paolo

Guinigi: testo in M artène V II 778.89 Vita I I p. 536.99 Vita I I p. 536.« Vita I I p. 536.97 Vita I I p. 536.93 II Neapolitanus, il Laudensis e il Tudertinus: Nemus unionis V I 33 p.

494 (c f. H efe le-Leclercq VI/2 1341). Sono appunto quelli ricordati nella Litera cocorum 1. 91-93.

94 Vita I I p. 536.93 Nemus unionis V I 18 p. 431-434.96 Nemus unionis V I 18 p. 432.97 Nemus unionis V I 18 p. 434.

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derato di questo monitorio a distanza di due mesi precisi dal precetto del 4/5, considerate anche le iniziative prese nel frattem po dai cardi­nali pisani. Proprio il giorno prima (2/6) egli aveva indetto il concilio di Aqu ile ia98 (tenuto a dividale del F riu li),99 per cui il m onitorio rap­presenta l ’estremo tentativo di ricostituire il collegio cardinalizio. Ma i pisani avevano spinto troppo oltre la loro azione: il 13/5 si à la Appellatici100 contro Gregorio, e il 14/5 la loro lettera ai principi e ai p re la ti;101 il 13/6 si à la protesta di Benedetto a G regorio ;102 il 20/5 Gregorio pubblicherà la ' Bulla excusationis ’ 103 alle accuse dei pisani del 13/5; ma il 1/7 vien pubblicato a Livorno il processo contro Gre­gorio e i suoi fau tori,104 in un testo certo m olto breve in confronto a quello che è supposto da Teodorico da N ie m ;105 il 14/7, e il 24/7 è convocato li futuro concilio,106 al quale il 16/7 è invitato lo stesso Gre­gorio. 107 I fatti posteriori esulano già dal quadro in cui dovevano es­sere collocati i nostri due libelli; non sono però da trascurare g li ar­ticoli del concilio pisano contro Gregorio e Benedetto,108 per g li avve­nimenti iv i ricordati e la mentalità che à ispirato la loro redazione, in perfetto accordo con la libellistica.

11. O’ delineato così sommariamente quanto avvenne dall'elezione di Gregorio X II fino alla sottrazione dell’obbedienza da parte dei suoi vecchi cardinali. M i preme ora di far risaltare come il risentimento espresso nei libelli à una certa giustificazione dalle circostanze che impedirono l'unione, benché non voglia qui entrare nel m erito delle

98 Bolla in Nemus unionìs V I 42.99 Indizioni (Lucca e Rimini) e atti in I. D. Mansi, Sacrorum Concilio-

rum Nova et Amplìssima Collectio XXVI (Venetiis 1784) 1085-1096.100 Testo in Nemus unionis V I 10; Raynaldus V il i 199a-201a (a. 1408 n. 9);

il giorno seguente fu consegnata a Gregorio in concistoro: Nemus unionis V I 33 p. 494.

tot Nemus unionìs V I 11.102 Martène V II 780-781 e Nemus unionis V I 25.103 Veramente questo è il titolo dato da Teodorico nel riprodurre il testo

in Nemus unionis V I 23.i°4 Nemus unionis V 13.105 Cf. il colofone nel Nemus unionis V I 45 p. 539, dove, in data 25/7, si

parla di un processo ' multum longus et nondum publicatus ’, che è contro ambedue i papi.

i°6 Due sono le lettere d’indizione: la prima del 14/7 dei cardinali avigno- nesi, la seconda del 24/7 dei cardinali romani. I due testi si leggono, ad esem­pio, nel ms. Vat. lat. 4192 f. 66"'b-70b per la prima, f. 157-160' per la seconda (mancano al M ansi). Il Raynaldus sospetta che si tratti di retrodatazioni fit­tizie, per opporre più efficacemente il concilio pisano tanto a quello indetto da Benedetto che a quello di Gregorio. Di fatto nella provocatoria di Corrado de Susato, procuratore di Roberto re dei Romani al concilio di Pisa, in data 19/4 1409, si legge di un ' quoddam praetensum concilium... per certas suas litteras sub data anticipata, ut vehementer praesumitur, fabricatas... sub data Liburni, vigesima quarta mensis Junii indixerunt ’ (M ansi [not. 99] XXVII 14). Perciò non oso qui pronunciarmi. Si propende però a credere che il concilio sia stato stabilito nell’incontro dei cardinali delle due obbedienze avvenuto a Livorno il 29/7.

107 Raynaldus V il i 214a-217b (a. 1408 n. 33-39); la data è fittizia secondo il Raynaldus 217b n. 40.

ics Testo in Raynaldus 266*>-282b (a. 1409 n. 47-70).

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CONTRIBUTI ALLA LIBELLISTICA DELLO SCISMA OCCIDENTALE 397

singole responsabilità. Oltre alle storie generali di quest’epoca tor­mentata e ai documenti sia inediti che pubblicati in varie collezioni, m i è sembrato di dover attribuire una particolare importanza a due autori contemporanei, uno di parte avignonese, l ’aragonese Martino da A lpartil,109 l’altro di parte romana, il tedesco Teodorico da N iem o Nieheim. I l prim o è il vero cronista di Benedetto e, salva la qualità dei suoi apprezzamenti, fornisce una cronologia minuziosa ed esatta dell’antipapa. Questi in tempi recenti à avuto anche la fortuna di una buona m onografìa.110 Però la nostra attenzione non è evidentemente polarizzata da Benedetto, ma da Gregorio. In fatti i libelli riflettono l ’animosità della curia contro il papa, che con i suoi d ifetti o le sue colpe non à lavorato efficacemente per l ’estinzione dello scisma, com ’era tenuto a compiere in virtù della capitolazione elettora le,111 documento fondamentale presupposto a tutte le polemiche. Sventu­ratamente su Gregorio non si à uno studio esauriente, ma solo ricerche parzia li,112 di cui la più importante è quella quasi sconosciuta dello Zanutto.113 Tolte le poche testimonianze riguardanti g li inizi del pon­tificato, i brevi schizzi biografici lasciatici dai contemporanei recano l'impronta dell’avversione contro la sua opera, maturata nel corso del 1407-1408. Si vedano ad esempio le tre biografie contenute nel I I volume dell’edizione duchesniana del L iber Pontificalis, 114 importanti, benché mai citate nelle bibliografie corren ti115 e pochissimo usate in opere storiche, la terza delle quali (com e è stato dimostrato recen­temente), 116 si deve all’umanista Poggio Bracciolini, scrittore apostolico, che nel maggio del 1408 lasciò Lucca per recarsi a Pisa con il suo pro­tettore il card. Aguzzoni.117

109 Fr. E h r le S. J., Martini de Alpartils Chronica Actitatorum temporibus Domini Benedicti XI I I . I. Einleitung, Text der Chronik, Anhang ungedruckter Aktenstücke, Paderborn 1906 (Quellen und Forschungen aus dem Gebiete der Geschichte, XII).

110 Sebastián Pu ig y Puig, Episcopologio Barcinonense — Pedro de Luna úl­timo papa de Aviñón, Barcelona 1920.

m Premessa 4 not. 26.112 Ricordo solo un abbozzo generale, di valore ben modesto: P ietro Or­

to lan i, Gregorio X I I (Per una Commemorazione centenaria differita), Reca­nati < 1924 >. Per le ricerche particolari interessanti il periodo qui considerato, cf. H. V. Sauerland, Gregor XI I . von seine Wahl bis zum Vertrage von Mar­seille, in Historische Zeitschrift 34 (1875) 74-120.

113 L. Zanutto, Itinerario del pontefice Gregorio X I I da Roma (9 agosto1407) a Cividale del Friuli (26 maggio 1409). Studio storico, Udine 1901. Solo il Ciasca lo ricorda in Enciclopedia Cattolica V I (1951) 1143.

114 L. Duchesne, Le liber Pontificalis I I (Paris 1892) 510 (Vita I ), 533-536 (Vita I I ) , 554-555 (Vita I I I ) .

ns Intendo delle enciclopedie, le migliori delle quali sembrano quelle di Enciclopedia Cattolica, Catholicisme e Lexikon für Theologie und K irche2: cf. Premessa 18, Io not. 153.

iw Carlo di Capodimonte O. F. M . Cap., Poggio Bracciolini autore delle anonime « Vitae quorundam pontificum », in Rivista di Storia della Chiesa in Italia 14 (1960) 2747.

117 Cosa che secondo il p. Carlo [not. 116] ' è più che probabile ’ (p. 47). Sul Poggio (*1380 ca. +1459) cf. Enciclopedia Cattolica 2 (1949) 2012-2013; fu fatto scrittore apostolico nel 1404.

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12. Ma per il nostro argomento sono significative fra tutte le due opere dell’abbreviatore delle lettere apostoliche Teodorico da N iem : il De scism ate118 in tre libri e il Nem us unionis 149 in sei trattati. Anche qui si tratta di un impiegato di curia, che starà a Lucca fino a tutto il mese di luglio di quello stesso 1408. I l terzo libro del De scismate è tutto dedicato a Gregorio X II, dalla sua elezione al pontificato fino al naufragio delle sue speranze in fatto di unione, con la successione cronologica dei fatti: il tono è letrospettivo, cioè pieno di acrimonia, di cui è saggio eloquente l ’u ltim o capitolo del libro I I , 120 aspra con­danna tanto di Benedetto che di Gregorio. Invece il Nem us unionis è una raccolta di documenti di quello stesso periodo, pure disposta in ordine cronologico: 121 il che à la sua importanza per la datazione di alcuni pezzi. Non è improbabile che Teodorico si sia fa tto giorno per giorno una collezione sul tipo del vaticano lat. 3477 e a un certo mo­mento vi abbia messo un po ’ d ’ordine coi tito li e divisioni in trattati e capitoli. La difficoltà cronologica, che però è m inima trattandosi di soli cinque giorni, viene dal doppio colofone: il prim o si legge dopo il c. 39 : ' Et sic est finis huius operis recollecti et completi per me Theodoricum de Niem, literarum Apostolicarum abbreviatorem in Luca, anno Domini M.cccc.vm. die penultima mensis Julii 122 il secondo dopo il c. 45 : ' Hoc Opus novum recollectum et completum est per me Theo­doricum de N iem clericum Lucensis Dioecesis, anno Domini m illesimo quadringentesimo octavo, die vigesimo quinto mensis Julii ’. 123 II c. 45 contiene le seguenti notizie: i cardinali sono a Pisa, dove ànno indetto un concilio per il 25/3 futuro; è stato imbastito un processo contro i due papi, e si soggiunge: '. . .E t quia dictus processus est multum longus et nondum publicatus, et sic non habet adhuc datum certum, Iicet ipsius copia sit penes me, eum praesentibus nolui annotare... ’. 124 Ora si è visto ché il concilio fu indetto in data 14/7;125 di questo processo ' multum longus ’, che quindi non può essere la breve sentenza del 1 /7,126 non ò notizie più precise, ma certamente servì di base a quello dell’anno seguente, concluso con la deposizione dei due papi (6/6 1409).

13. Teodorico è anche l ’autore che, al pari del codice Chauvelin,127 à conservato il maggior numero di libelli. N el De scismate egli nota

118 Edizione: G. E rler , Theoderici de Nyem, De Scismate libri tres, Lipsiae 1890.

449 Edizione: Historiae Theodorici a Niem, scribae quondam pontificiì, dein episcopi Verdensis, De progressu schismatis sub Urbano VI. excitati: deque rebus prò eo inter Gregorium XII . et Benedictum X III . lollendo sus- ceptis, cum expositione eorum, quae tunc temporis in Repub. acciderunt, Lib. IV. quem author Nemus Unionis inscripsit..., Argentorati 1609.

120 De scismate I I 42 p. 202s.424 Si intenda in linea generale, perché ciò non si verifica per l ’Epistola

metrica I e I I : cf. Premessa 13, l°-2° e 15.422 Nemus unionis V I 39 p. 515.423 Nemus unionis V I 45 p. 539.424 Nemus unionis V I 45 p. 539.428 Premessa 10 not. 106.426 Premessa 10 not. 104.427 Chiamo così il codice appartenuto al signor di Chauvelin, da cui il

M artène trasse il copioso materiale riguardante questo periodo, pubblicato nel tomo V II della sua collezione.

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CONTRIBUTI ALLA LIBELLISTICA DELLO SCISMA OCCIDENTALE 399

espressamente il pullulare di essi dopo la contrastata creazione cardi- dinalizia del 9/5 : ' Comque postea predicti E rroriu s125 necnon novi cardinales per eum creati multas diffamaciones necnon improperia ab ipsis curialibus, qui fuerunt in Pisis, in scripturis diversis Luce apposi- tis frequentissime sustinerent... ’ 129 Nel Nem us unionis, poi, ne inserì diversi, che qui si enumerano singolarmente, indicandoli coi tito li del­l ’edizione da noi usata.130 1° Nem us V I 19 ' Epistola metrica missa> eidem Gregorio et sibi adhaerentibus ’ : sono 31 versi eroici e comincia ' Perfide, qui phrenesi captus, Plutonis 2° Nem us V I 28 ' Epistola super facto unionis D. Gregorio Papae, Cardinalibus, actori mundo ascrip ta ’ : versi 91, inizio ' Quis m ihi Castalio poterit sua munera fonte 3° Nem us V I 29 ' Epistola Sathanae Joanni Dominico, fratri ordinis Praedicatorum, sacrae Theologiae professori, nunc ti tuli S. Sixti presbytero Cardinali, salutem ’. Testo: * Sathanas regnorum Acherontis Imperator... Verissimis relatibus nostrorum daemonum audivimus... Datae in horribili civitate nostra Ditis... Olympiade Manis ad perpe- tuam rei memoriam 4° Nem us V I 30 ' Responsalis Epistola dicti Joannis Dominici ad praedictam Diabolicam l it e r a m .. .T e s to : ’ In­superabili s veritas... Datae Quartilis m i in altissima nostrae regionis sphaera, in lucis inaccessabilis habitaculo, etc. Pur essendo la ri­sposta a un libello, ne à le medesime caratteristiche e quindi vien inclusa in quest’elenco. 5° Nem us V I 41 ' Epistola delusoria officia- lium Romanae Curiae, Pontifìcum coquinae et Curtisanorum de stabu- lis, ac omnium principum pedestris ordinis actu in Pisis morantium, ad dominum Gregorium et eius novos cardinales ’ : questa è quella che qui si ripubblica secondo il manoscritto vaticano.

14. Strettamente connessi con questi sono i tre libelli del codice Chauvelin, degni di venir qui ricordati, perché serviranno ottimamente a illustrare i due dell’edizione presente. Ne dò l ’indicazione secondo l ’edizione Martène-Durand, separando con lineetta il titolo dal testo, supponendo fondatamente, almeno per il prim o e il terzo, che il titolo sia proprio quello offerto dal manoscritto. 1° ' Haec affixa sunt valvis Ecclesiae Pisanae, ambobus collegiis unitis, mortuis cardinalibus Fio­rentino, et cardinali Leodiensi. | Cogunt nos assidus silentes vestrarum dilectionum instantiae... | Sigillis prò nunc non utimur, quia bona fides hac in patria exuberat, omnemque defectum Michaelis archangeli prae- sentium latoris supplebit auctoritas. | Quarkemboldus pauperum vice- cancellarius ’ . 131 2° 'Epistola P. R. M. V.... | In nomine Dei... | Patriet domino per omnia reverendo domino Petro Meldensi episcopo... vi- vens et regnans et imperans in saecula saeculorum. Amen ’. 132 E ’ una pretesa lettera di quattro dottori al vescovo di Meaux, in cui è inserita un’aspra accusa della Chiesa a Benedetto. L ’editore la suppone opera di dottori parigini, ma a me sembra un altro prodotto dell’ambiente pi­

128 Abitualmente presso Teodorico per Gregorio. Però anche nei I libello marteniano: M artène V II 838CD e 836E.

129 De scismate 290.130 Le pagine dell’edizione sono rispettivamente: 1° 434435, 2° 452455,

3» 455458, 4» 458460, 5° 460462.331 M artène V II 826-840 (si veda anche Praefatio p. lx x v i i i- lx x ix ) .332 M artène V II 840-858 (si veda anche Praefatio p. lx x ix - lx x x ).

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400 GRAZIANO DI S. TERESA, 0. C. D.

sano, per il contenuto e le espressioni. 3° ' Appellatio B. de Monticulo litterarum sacrae poenitentiariae scriptoris et correctoris, a sententia Gregoriana Pisa il 1° novem bre.133 L ’Appellatio è in realtà una satira feroce contro Gregorio, non dissimile dagli altri libelli. Infine la no­vità assoluta del m io contributo è costituita dalla Satira poetica, il cui stile è simile a quello delle due Epistole metriche riportate da Teodo­rico.

15. O’ enumerato tutto il gruppo delle satire conosciute, che si rife­riscono a questa epoca, per vedere di connetterle fra di loro. La men­talità è la stessa, spesso le espressioni coincidono o si equivalgono, le circostanze supposte sono sim ili: quindi non è errato supporre che la loro composizione sia cronologicamente vicinissima e uno stesso am­biente le abbia prodotte. Quanto agli a u t o r i , finora posso dir poco. Non è impossibile che la Responsalis Epìstola (Nem us V I 130) sia proprio del Dominici; è almeno certamente di un suo sostenitore. In essa si accennerebbe anche all’autore dell’Epistola Sathanae (Nem us V I 29), essendo diretta ' infam i atque falsario viro Notario de Pega- lectis ’ , di cui però non so altro. Un’attribuzione sicura si à in Nemus unionis V I 28 per quell ’Epistola m etrica : essa reca come firma ' Christi fidelis servus F. de Verona ’ , una dedica di 4 versi al destinataria, poi l ’indirizzo ' Reverendo patri domino P. Damiani de Venetiis, Senis in Romana curia ’. 134 V i sono notevoli somiglianze con la nostra Satira. Uno stretto legame sembra esservi fra l'Ep isto la delusoria (Nem us V I 41) e il prim o libello marteniano.135 Si potrebbe fare vari nomi fra i curiali del tempo senza giungere ad alcuna certezza. Sono però ten­tato di ricordare la presenza del giovane Pogg io ,136 allora nel fiore della giovinezza, umanista dalla penna vivace e caustica. Invece le deter­minazioni c r o n o l o g i c h e sembrano più sicure. E ’ certa per l ’E p i­stola delusoria la data del 17/6 (mancante nel Nemus unionis, ma ri­portata dal codice vaticano), perché la pseudocitatoria è una parodia di quella del 16/6 pubblicata dal Cardinal camerario Antonio C orrer.137 Sicura dovrebbe anche essere quella dell’Episto la Responsalis del Do­minici, cioè il 4/6 ( ' quartilis ’ = giugno), che permetterebbe di attri­buire l ’Epistola Sathanae alla fine di maggio, spiegandosi benissimo come contro il Dominici, il più illustre sostenitore di Gregorio, si sca­gliassero le frecce più velenose. La data che si legge in calce all’E p isto ­la Sathanae è sibillina e non so ricavarne nulla. I I prim o libello mar­ten iano138 dal contenuto risulta composto dopo il 9/5; il titolo poi, fa­cendo espressa menzione della m orte dei cardinali Fiorentino (+ 31/5) e Leodiense (+ 1/7) e dell’unione dei due collegi cardinalizi, dev’essere della prima decade di luglio. L ’Appellatio di B. de Monticulo reca la data del 1/11 <1408> e sembra il documento più tardivo. Incerta invece rimane la datazione dell’Epistola P. R. M. V. diretta al vescovo di

133 Martène V II 875-881.134 Nemus unionis VI 28 p. 455.133 M artène V II 826-840.138 Cf. note 116-117.137 Premessa 9.138 M artène V II 826-840.

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CONTRIBUTI ALLA LIBELLISTICA DELLO SCISMA OCCIDENTALE 401

Meaux,139 che però m i sembra del giugno/luglio, in quanto son presi di m ira ambedue i contendenti. L ’Epistola m etrica di Nem us V I 19 fu cer­tamente scritta e diffusa dopo il 9/5, probabilmente lo stesso mese di maggio; ma quella di Nem us V I 28, nonostante la collocazione, è sicura­mente del periodo senese (settembre 1407-gennaio 1408), più probabil­mente verso la fine di esso, al quale pure ridurrei la Satira.

16. La Satira occupa i ff. 142-146' del vai. lat. 3477. E ’ scritta da una sola mano; presenta qua e là abrasioni e correzioni, probabilmente della stessa prima mano, che indicherò semplicemente con A°, lascian­do impregiudicata la soluzione definitiva. Un brano, cioè i versi 61-89, è stato inspiegabilmente riscritto dalla stessa mano a f. 143, che vi premise poi, come titolo, un ' vacat ’ in maiuscolo; non presenta va­rianti apprezzabili (-• A ). Qui conviene anzitutto determinare il tempo di composizione, per il quale si anno indizi notevoli. Si parla infatti degli indugi a Roma (v. 113) e dell'andata a Siena (v. 116), quindi si à la certezza del 4/9.140 A Siena però ' prefixa dies nunc ultima fluxit ’ (v. 121): ora sappiamo che erano stati stabiliti due termini per il con­vegno di Savona, il 29/9 e il 1/11,141 e qui sicuramente si allude al se­condo. Perciò rimane una data oscillante fra i prim i di novembre e il venti circa di gennaio. Tuttavia il ' nunc ’ del v. 121 sembra accennare a un tempo m olto vicino al 1/11. Inoltre i vv. 174s suppongono che Be­nedetto è arrivato a Savona (24/8)142 e di là sollecita il suo rivale. Il fatto che viene ignorata la volontà di Benedetto di trasferirsi a Porto- venere, manifestata il 7/11,143 potrebbe indicare che l ’ambasceria di Gregorio non è ancora tornata a Siena, e quindi confermerebbe la composizione della Satira nella prima decade di dicembre. Una d if­ficoltà, che consiglierebbe a spostare notevolmente questa data, sareb­be che la Satira suppone l'animo dei curiali pronti alla ribellione e al­la defezione. Però non bisogna dimenticare che, ancor prima delia partenza da Roma, le loro relazioni col papa erano tese,144 aggravate dal nepotismo (documento eloquente è l ’investitura fatta a V iterbo du­rante il v ia g g io )145 e dalle incertezze delle trattative. Un’altra difficoltà potrebbe sorgere dai vv. 6-7, in cui uno potrebbe scorgervi l'accenno alla creazione cardinalizia del 4/9 1408;146 ma si osservi che questa spie­

139 Pietro Fresnel fece parte dell’ambasciata francese venuta a Roma nel 1408: cf. il salvacondotto di Gregorio dell’8/6 (Raynaldus V III 173b: a. 1408 n. 9). Vescovo di Meaux dal 17/10 1390 (E ubel I2 334), fu traslato a Noyon da Alessandro V il 20/8 1409 (E ubel I2 373).

140 Cf. Premessa 5 not. 63.141 Cf. Premessa 4 not. 50.142 Cf. Premessa 5 not. 59.143 Cf. Premessa 6 not. 69.144 II curiale Poggio dirà di lui che era ' rerum curie aut pontifìcalis offìcii

penitus ignarus ’ (Vita I I I p. 554); i nipoti s’impadroniranno delle leve del comando, provocando il risentimento generale, riflesso in tutti gli scritti del­l ’epoca. I cardinali cominciano già a divergere di parere: cf. l ’assicurazionedata da loro ai legati francesi agli inizi d’agosto, che almeno essi sarebberoandati a Savona (Heeele-Leclekcq VI/2 1325s). La partenza di Gregorio avverrà ' victus omnium precibus ’, dice il Raynaldus V i l i 174* (a. 1408 n. 9).

445 Cf. Premessa 18, 3° not. 163.14i Cf. Premessa 8 not. 84.

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40 2 GRAZIANO DI S. TERESA, O. C. D.

gazione non è inevitabile, perché già prima e ' humiles patres ’ e ' ino­pes cuculli ’ ebbero incarichi e uffici ecclesiastici, e dopo quella crea­zione l ’autore si sarebbe espresso ben più chiaramente, come testi­monia l'Epistola m etrica di Nemus unionis V I 19.147 Nella parte finale v i è quasi un’eco del I libello marteniano: 148 vuol dire che i libelli po­steriori ripetono m otivi e sentimenti lungamente maturati. Caratteri­stiche della Satira sono: una profonda delusione per l ’agire di Grego­rio, dopo le splendide promesse dell’uomo eletto per la sua pietà e i promettenti inizi del suo pontificato; un’acre avversione ai nipoti, ai quali si fa colpa del mutato parere di Gregorio e della sua avarizia; l ’amara constatazione della trascuranza in cui è lasciato il collegio car­dinalizio; un acuto senso di umiliazione sperimentato dai curiali nelle trattative con la parte avversaria. Inoltre v i è un'aperto incitamento alla ribellione, rivolta ai cardinali, ai principi, all’intero popolo cristia­no; mentre si prevede la vita raminga del papa abbandonato da tutti. Sotto questi ultim i aspetti la Satira è assai più forte dell’Epistola me­trica del Nem as unionis V I 28, 149 benché la consonanza concettuale e verbale sia impressionante.

17. Quanto all’Epistola delusoria, vergata da un’altra mano a f. 147-148, si è già detto sop ra150 che essa è una risposta alla citazione del cardinal Antonio Correr in data 16/6. E ' anche una parodia, che ri­calca probabilmente il documento autentico; fino a che punto è diffìcile dire, perché questo non ci è stato conservato. Però è sintomatico il ricorrere di termini dell'in titu la tio nel decreto del 17/5, e di frasi intere nella citatoria del 16/6, com ’è conservata parzialmente nella dichiara- toria del 3/7. Quindi non è improbabile che la data del 19/6, iv i indi­cata come termine perentorio ( ' die martis proxime uenturo ’ lin. 61s), sia proprio quello del documento originale. Com’è tramandata da Teo­dorico da Niem, è mancante di tutte le indicazioni che seguono la data; inoltre la data stessa è falsa, perché invece di ' Junij ’ reca ' Julij im­pedendo così di metterla in relazione con la citatoria del 16/6. Come si presenta nel codice vaticano, à tutti i requisiti diplomatici: l 'in titu ­latio (1. 1-4), l ’inscrip iio (1. 4), la salutatio (in questo caso è imprecato­ria: 1. 4-5), la narratio (1. 6-59), la dispositio (o citazione, 1. 60-95, arti­colata in due parti: una contro Gregorio 1. 60-78, l ’altra contro i suoi fautori 1. 79-95), la datatio (1. 96-97), la sanctio (1. 98), le subscriptiortes (1. 100-104), il sig illim i (1. 103), la registrazione (1. 105-107). In questa Pre­messa l ’ò chiamata con il titolo datale nell’edizione del Nem us unionis, invece nel testo ò preferito ritenere la denominazione del codice vati­cano, benché d ’altra mano, Litera cocorum . Essa è poi la fortuna di un’attestazione diretta nel De scismate I I I 32: '...in fra aliquot dies postea eosdem curiales, qui recesserant ad Pisas, dictus Anthonius ca- merarius in genere priuauit eorum beneficiis. Ipsi sencientes valde lu- dicram et turpem appelacionem a sentencia privacionis huiusmodi in- terposuerunt in scriptis, et eam in diversis locis publicis in Luca affigi fecerunt, in edendo ipsum Errorium et suos novos cardinales multifarie

147 Cf. Premessa 13, Io.148 Cf. Premessa 15 not. 131.149 Cf. Premessa 13, 2°.150 Cf. Premessa 13, 5° e 15.

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CONTRIBUTI ALLA LIBELLISTICA DELLO SCISMA OCCIDENTALE 403

diffamando 151 Basterà poi notare qui, che oltre all’edizione, si cono­scono altri manoscritti che la conservano.152

18. V i sono certi m otivi che ritornano abitualmente nelle satire e che, per non appesantire le note, converrà esaminare qui brevemen­te. 1° L ’età di Gregorio X II, quando fu eletto papa, è stata fissata per consenso unanime, a quanto sembra, sugli ottantanni: 153 sarebbe quin­di m orto (1417) ultranovantenne. Naturalmente la cosa è possibilissima e non sto qui a discuterla; solo m i domando su quali documenti si basi quella cifra, perché nessuno pensa a citarli. Comunque non è arbitrario supporre che il fondamento prim o e unico sia un testo di Teodorico da Niem nel De scismate I I I 1 ' ...eundem Errorium, natione Venetum, ae- tate octogenarium vel circa... ’. 154 Ma nel Nem us unionis IV 36, com­pendiando la successione pontificia da Gregorio X I a Gregorio X II, lo stesso autore lo fa settantenne: 'C u i successit praesens dominus Gre- gorius Papa X II, modernus in Papatu, qui septuagesimum annum pe- regerat, dum assumeretur in Papam ’. 155 E ’ vero che il secondo testo parla di settantanni compiuti, però è anche vero che l ’autore, che scri­veva nel secondo anno di pontificato di Gregorio, aveva presente la cifra di 70 e non quella di 80, come poi dirà nel De scismate. Un'inspe­rata conferma per i settantanni ci viene da un contemporaneo, pure curiale, Leonardo Aretino : ' Indignabantur omnes ea aetate homines supra septuagenarium uterque est quo paucos sederent annos... ’. 156 A me basta, per ora, prospettare due diverse possibilità. Ammetto che, per lim itarm i alla Satira, v i sono testi favorevoli agli ottantanni, come i versi 76-80 192s 20-22 (22 ' ...egram presenti m orti senectam ’); però è anche vero che difficilmente sarebbe stato conferito a un ottantenne il governo della Marca d ’Ancona (com e avvenne per Gregorio nel 1405),157 che non era un semplice titolo onorifico ma una carica effettiva e pe­sante. 2° Spesso contro Gregorio ru lanciata l ’accusa di e r e s i a . La spiegazione del termine la dà chiaramente il I libello marteniano : ' Nam licet schisma in initio ab haeresi colore et facie différât, dum tamen

151 De scismate 285. Nell’edizione strasburghese il titolo suona così: ' Car­dinales passim a Papa discedunt, ejus impias censuras ridentes ’.

132 N on avendo fa tto ricerche speciali, noto i due segnalati d a ll’ERLER in De scismate 285 not. 3: W ien, österreich ische N ationalb ib liothek 4971 f. 11 e E ichstätt 269 p, 360.

153 Su questo argomento mi riprometto di tornare in un articolo separato. Consultando a caso parecchie enciclopedie moderne ò constatato che il cal­colo parte dai circa ottantanni attribuiti a Gregorio al tempo della sua esal­tazione, con la prevalenza del 1325 come data di nascita, quasi sempre con l’aggiunta di ' circa », non esclusa però una discreta minoranza per il 1327 ' circa ’. Notevole è il fatto che il Lexikon -für Theologie und Kirche nella Ia edizione teneva il 1327 (IV [1932] 669 ' *um 1327’), ma nella 2a à preferito il 1325 (IV [1960] 1188 ' *um 1325 ’ ). Ambigua è la posizione di R. Ciasca in Enci­clopedia Cattolica VI (1951) 1141, perché prima lo dice nato 'verso il 1325’, poi lo chiama ' ultrasettantenne ’ : ora, nel linguaggio corrente, questa deno­minazione suppone un riferimento al numero 70 non all’80. Unica The Encyclo- paedia Britannica14 10 (1929) 872b à ' about 1326 ’.

434 De scismate 205.133 Nemus unionis 515.1K Raynaldus V III 197a (a. 1408 n. 7).i37 Eubel I2 206b not.. 16.

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404 GRAZIANO DI S. TERESA, 0. C. D.

vergit in senium, haeresis speciem inducit158 et naturam 159 E più ol­tre lo stesso libello, dopo enumerate le eresie da Ario in poi, conclude: ' Quorum statini post vestigia ibant Pelagiani, qui liberum arbitrium divinae gratiae anteponunt, dicentes suffìcere voluntatem sine opere ad implenda jussa divina: quam opinionem per omnia veneratur Erro- r iu s ’, 160 e dopo ricordati i valdesi: 'S ic etiam ibant alii post alios: omnium tamen sola et unica erat intentio ducem futurum Errorium hypocritam, patrem patrum haereticorum omnium, cum corpore et ani­ma concomitari usque ad intrinsecas clausuras infernorum ’. 161 La stes­sa mentalità tradisce il 37° articolo pisano: '...per quae evidentius con­stai de eorum notoria contumacia, haeresim hoc casu importante...’. 162 3° I l n e p o t i s m o . Alla venuta dei nipoti ed altri paren ti163 vengono attribuite queste pessime conseguenze: la mutata volontà di Gregorio rispetto a ll’unione,164 che da allora diventerà l ’ip ocrita165 per eccellen­za, facendo fìnta di volere quello che in realtà aborriva e favorendo così le collusion i166 con Benedetto; la dilapidazione dei beni ecclesia­stici, sia per sé che in favore dei pa ren ti;167 la mancata legazione di

158 Ritengo probabile la lezione ' induit ’.189 M artène V II 834D.169 M artène V II 838C.1« M artène V II 838D.162 Raynaldus V i l i 282b (a. 1409 n. 70).163 Non mi è possibile offrire un elenco completo. Ecco intanto quello che

mi risulta: il fratello (Satira 100, Raynaldus V il i 275b [a. 1409 n. 59] ; i due nipoti ecclesiastici creati cardinali il 9/5 1408, Antonio Correr e Gabriele Con- dulmer; i nipoti secolari elencati nel I libello marteniano n. 6 con le parole introduttorie ' sequitur nunc ordo sacer nepotum saecularium ’, cioè Paolo Correr, Francesco Correr, Marco, Francesco ' Agnus dei cognominatus... verus bubulcus de Valle Josaphat ’ (M artène V II 831B-D); da ultimo Francesco Giu­stiniani, che fece parte dell’ambasceria andata a Savona il 3/11 1407, di cui dice I ’A lp a r t il 164, che era ' magister hospicii intrusi, qui asserebatur coniux neptis sue ’. In questo periodo il più in vista è Antonio Correr, attaccato già nelYEpistola metrica I I del periodo senese (Nemus unionis V I 28 p. 453) te ber­saglio preferito delle satire posteriori; Paolo ricompare a Lucca, quando in­segue il fuggiasco Cardinal Leodiense (Premessa 8 not. 88); del Giustiniani si è già detto.

164 Chiarissima a questo proposito è la Satira 109-111: ' ...Ubi aduentus uisaest te tangere primo | alter ab esterno es uisus diuersus ab ilio | quem modotam sanctum uenerari uidimus ’. Ma anche la Vita I I p. 554: ' advenientibus ne- potibus, omnia sunt mutata’. Cf. Hefele-LeclErcq VI/2 1320; ivi pure la let­tera da Genova del 21/8 1407 degli ambasciatori francesi a Gregorio, in cui apertamente l ’avvertono di non fidarsi dei suoi nipoti e parenti (p. 1326).

165 Cf. la nota a Satira 8.466 Cf. la nota alla Litera cocorum I. 35.167 Le condizioni erariali dello stato pontificio erano in realtà pessime;

quindi Gregorio ricorse all’esazione delle decime: cf. la lettera del 23/4 e quella del 1/6 1407 in Raynaldus V il i 171ab e 171b-172a (a. 1407 n. 6); inoltre De scismate I I I 22, con le conseguenze notate nella Vita I I p. 534: ' Ex qua re papa multam pecuniam extorsit, cum qua splendide et opulenter cum magna familia sua et nepotum comitiva, in palatio vixit... Post paucos men- ses sui seculares nepotes in omnes lascivias sunt conversi, et pompam equo- rum et magnae familie, in quorum victum pecunias thesauri et fructus con- signavit... ’ .

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CONTRIBUTI ALLA LIBELLISTICA DELLO SCISMA OCCIDENTALE 405

Malatesta di Pesaro,168 sostituita da quella del nipote Antonio Correr*169 con tutte le conseguenze sfavorevoli alla parte rom ana.170 Nella Satira le precedenti condizioni economiche dei Correr e degli altri nipoti sono descritte come m iserabili: 171 la mancanza di inform azioni sicure m 'im ­pedisce di pronunciarmi decisamente. Si sa tuttavia che i Correr ap­partenevano alla nobiltà veneziana, e almeno essi si può supporre che non stentassero la vita pescando sulle coste dalm ate.172 Per brevità ometto altre accuse e insinuazioni.

19. Concludiamo con brevi osservazioni riguardanti i due testi da pubblicare. Essi verranno editi secondo la grafia originale, muniti del debito apparato testuale ed illustrativo. I l codice sarà designato con la sigla A. a) La S a t i r a à una doppia trascrizione per i vv. 61-89 (cf. Premessa 16): la seconda verrà indicata con A'. La differenza fra la lezione prim itiva e quella corretta sarà contrassegnata rispettivamente con A* e A°; A2 A3 A4 sono mani sicuramente diverse. La g r a f i a è quella delPoriginale, con le sue divergenze da quella corrente. Qualche volta, però, si è dovuta ritoccare per l ’intelligenza del testo: le paren­tesi acute racchiudono le lettere supplite, l’asterisco indica la parola corretta o interpretata così. I l dittongo non è mai scritto: l'e finale per ae ricorre nei versi 10 11 42 66 67 96 116 128 150 219 245 261, però quasi mai la parola può essere equivoca per l ’avverbio. Abitualmente i versi incominciano con la maiuscola, che qui è sostituita dalla minuscola se­condo l’uso moderno; il manoscritto, poi, non à capoversi. I l resto è chiaro per se stesso. N e ll’a p p a r a t o, per l ’esattezza, si è dato, facen­dola precedere dalla sigla Ig ( ' leggasi ’ ), l ’ortografia corrente, eccettuati i dittonghi e l ’avverbio ' nichil ’ , comune a quel tempo. Lo stesso si potrebbe dire per altre forme, ma non era qui il luogo di scendere a minuzie filologiche. La grafia del testo in questi casi non è stata ripe­tuta nell’apparato, perché il numero della linea e la sigla ig allontanano ogni incertezza. Alcune abbreviazioni si vedano sotto b. L ’ a p p a r a t o i l l u s t r a t i v o , che suppone la Premessa, rimanderà a questa fre­quentemente; non tutto quello che si poteva dire è stato annotato, né, per varie ragioni, il commento è risultato esauriente. Si spera, comun­que, che esso non sia inutile, b) La L i t e r a c o c o r u m (o E p i­stola delusoria : cf. Premessa 17), à un doppio apparato testuale: il pri­mo riferisce le varianti del codice vaticano, e ad esso si applica tutto quello che è stato detto sotto la lettera a per la Satira (sigle A A* A° A2 A3; e finale per ae a 11. 1 8 56 87 88); il secondo segnala le varianti dall’edizione del Nemus unionis V I 41, qui designata con la sigla N. In genere sono state trascurate le varianti ortografiche, perché il testo pubblicato certamente fu corretto dall’editore. Negli apparati, per i quali si è usato l ’italiano, le a b b r e v i a z i o n i sono minime (i segni sono evidenti): cancella, — ellatura; Ig si legga, legge; It = lettera; omette; precede, prem ette.------------------ F r. G ra z ian o d i S. Teresa , O. C. D.

168 Si vedano le note a Satira 144-146.169 E’ la legazione di Marsiglia: Premessa 4 note 42-52.170 Cioè l’accettazione di Savona, poi disdetta da Gregorio, per cui Bene­

detto si potrà valere dei capitula di Marsiglia in parecchie occasioni. A que­sto proposito cf. Satira 148-188.

in Satira 99-105.'72 Satira 102.

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/. 142 SATIRA

IN GREGORIUM PAPAM .XII. PERFIDUM &c.

Angele, Gregorij qui nomen ad alta leuatus induis, a prim o diuersus moribus, omnes callidus ut fallis demon, diversior isto dum lupus ipse gregem laceras, indignus utroque. Ambitiose senex, tenui modo sertis in axe, mente pius ficta, miseros decorare profetas atque humiles efferre patres inopesque cucullos, mendicas solitus ieiunus, ypocrita, mensas.Artibus his * sanctos fratres et fa llere mundum et Petri captare locum, fastigia summe sedis apostolice, diuini et culmen honoris, et lupus inde rapax, Domini subductus ovile, pro pastore gregem potuisti intrare fidelem.

Quanta pias hominum capit imprudentia mentes! Sic miseros reputare bonos, extollere form am

cf. Premessa 19, a \ \ in cima al f. 142, prima del titolo, si ànno le seguenti indicazioni: all'angolo sinistro ' domznws Julianus ’ A2, una linea sotto ' rece­pì ’ A3, al mezzo ' decimns quintus ’ A4 (sottinteso ' quatemus ’ -scomparso nella rifilatura) [j Titolo tutto maiuscolo A !| 5 Jn] J<i Ac \\ 6 Ig prophetas j| 8 Ig hypocrita || 12 domini] dej o dei A*, poi ei>ni Ac || 14 hominum] h inter-

T ito lo . Il termine ' satira ’ ricorre nella stessa Satira 26. Inoltre cf. il I libello marteniano ' Materia enim quae sequitur talis existit, cui satyra digna merita impendenda ’ (M artène V II 829A). Per quanto riguarda la Satira cf. Premessa 14-16. || 1-13 il mutamento di Gregorio || 1 Angelo Correr, che si chiamerà Gregorio [ ' ad alta leuatus l ’elevazione al trono pontificio 11 3 ' callidus cf Gn 3, 1 ' serpens erat callidior cunctis animantibus ’, e come tale ingannò Èva || 4 può alludere a Io 12, 12 'lupus rapit et dispergit oves;’ || 5-8 per la data di composizione che farebbero sospettare questi versi cf. Premessa 16 not. 147 || 5 ' sertisprobabilm ente sta per ' infulis’, ossia di­gnità vescovile 'j 7 'inopesque cucullos': sono quasi sicuro che allude alle successive elevazioni del nipote Antonio Correr da canonico di S. Giorgio in Alga alle sedi di Modone e di Bologna (Premessa 4 not. 44), chiamato nel I libello marteniano 'lupus cucullatus ’ (M artène V II 829A) || 8 'ypocrita ’: epi­teto usuale di Gregorio, p. e. nel De scismate I I I 6 p. 215 ' nimium cum sit hypocrita insignis ’, nel I libello marteniano ' Errorius hypocrita ’ (M artène V II 836E), nell’Epistola Metrica l i p. 454 ' hypocrisis Veneta’ j| 9 'sanctos fratres’: i cardinali radunati in conclave || lOs esaltazione al pontificato || 12s allusione a Io 10, 12 || 14 verità d’ordine generale, subito applicata ai car­dinali |] 15s sono i religiosi, particolarmente mendicanti, contro i quali in-

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neglectam, nudosque pedes, hirtosque capillos, murmuribus tacitis tremulam componere uocem, continuis aris patuloque incumbere tempio.Sed fratrum pia cura tamen imprudentia quamuis non bene cauta fuit. Sed quisnam crederei umquam exangües artus, incuruaque tergora, vultus obliquos, egram presenti m orti senectam, ambitus extremas infletque ad usque dictas?Que Venusina satis, que te cantabit Aquinas Musa malum; iratus quis te cantare poeta sufñciat satiris, irata et digne Camena?Dignior iratis Superis quem pompa breuisque temporis emptus honor, fugitiui gloria secli, visa tibi spernenda diu, sic stringit auarum. ¡|

f. 142' Neu dubites, periure, fidem, data uota, quibus iam intonis efusis monumentis undique tota terra tuis, garulo ductu perfringere mendax.

Vestís scissa diu Domini inconsutilis, una Ecclesia et mater cunctorum, secta nouerca multis facta quidem fuerat, magnoque periclo diuina incertos geminis pastoribus ire subtrarat ceco miseros errare ñdeles ambitio, geminos fouebat et improba patres,

linea Ac !| 20 bene] parzialmente su rasura || 24 uenusina] u<i Ae || 26 ca­mena] mena parzialmente su rasura || 30 per iure A || 31 Ig effusis || 32 garulo per la metrica |¡ 38 Ig cunctorum ¡ secta] fra -um della parola precedente

veirà nel 1449 il Poggio (Premessa 11 not. 117) nell’opera dal titolo significa­tivo Contra hypocritas || 17s qui, pur potendosi intendere ancora dei religiosi, sembra riferirsi direttamente ad Angelo Correr, sulla cui pietà (' mente pius ficta ’ v. 6) si vedano le testimonianze raccolte in A. M ercati, La biblioteca privata e gli arredi di cappella di Gregorio XI I , in Studi e Testi 41 (Roma, Biblioteca Apostolica Vaticana, 1924) 129; Vita I I p. 533 ' Videbatur homo sanctissime v ite ’ || 19 'fra trum ’: sono sempre i cardinali || 20-22 cf. Vita I I p. 533 ' Homo statura magnus, sed ita macer et squallidus et senex erat, quod solum spiritus cum ossibus et pelle apparebat ’ 11 24 la musa di Venosa è Ora- zio Fiacco, s. I d. C., quella di Aquino è Giovenale, I-II d. C., autori appunto di satire per eccellenza, ambedue così denominati dalla patria | [ 25 ' Musa ’; può intendersi sia metaforicamente che metonimicamente j 26 ' Camena ’ : sta per Musa e si può intendere nei due modi accennati || 30 'periu re ’: per­ché non si attiene alla capitolazione elettorale (Premessa 4 not. 26), o anche, più prossimamente, ai ' capitula ’ di Marsiglia (Premessa 4 not. 5), benché quel che segue favorisca più la prima interpretazione || 30-32 sono le lettere mandate subito dopo l’elezione (cf. Premessa 4 not. 33 e 35) e le altre, di cui Teodorico da Niem dice ' multas consimiles litteras etiam per suam obe- dientiam undique destinavit ’ ( Premessa 4 not. 37) 11 33-56 breve memoria dello scisma e tentativi d’unione da parte avignonese || 33 ' vestis... incon­sutilis ': cf. Io 19, 23 ' tunica inconsutilis ’, qui metaforicamente per la Chie­sa ¡ 'scissa d iu ’: dall’elezione di Fondi del 20/9 1378 || 34 'sec ta ’: incerto se nel senso di 'scissa ’ o sostantivamente [| 34s 'nouerca’: forse, dal punto di vista romano, per la Francia e le altre nazioni che avevano aderito allo sci­sma || 36 i due papi || 38 ' ambitio ’: naturalmente attribuita alla parte avversa-

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utraque, legitimam cum uult defendere causam, diuiduum inmisso uastabat turbine mundum, conmiscens uarijs odia inde per edita bella.

Iura tamen parti diuina humanaque nostre pressidio instabant; totus prope mundus herebat pontifici nostro; diuisum Gallia cetum sola secuta fuit, decori magis inuida nostro quam rationis amans, tumido gens improba fastu.Sepe tamen memorem pungunt mala crimina mentem,sepe subit pia cura malos: tim or urget iniquosdiuinus. Sibi nam pars altera conscia, nostram,uix humilis ceptisque modum dare uisa superbis,sedula tentauit precibus, conata forensijudicio causam subdi, garuloque duellodecerni; aut fìcta nostri pietate periculisedulior, sed cauta sui, prò cetus uterquedeposito pastore, loco sine fraude comuniconueniat, papam concors simul eligat unum.

Barbaricas m erito spreuit pars nostra querelas hactenus; et uacuas potuisset om ictere uires tuta sui, precibus surda, et dare terga malignis.Nam, nisi sit demens, quis hoste potentior illi ||

f. 143 substinet equari? iusti certusque fauorissuspendat sua iura? Tamen sine crimine cedit sepe pio fortis. Pietas Latialis iniquos sanguini et nostri miserans clementia mitis, insontem sua membra cruci prò sontibus Agnum exibuisse memor, cause preferre salutem multorum inuicte tandem * decreuit. Honorum dulcis amor mora certa fuit, qui namque superbum incubuit summi iuris, regnareque iustus quam seruire pius statuit. Sic sepe fefe llit

e s- piccola cane ¡j 37 Subtrarat] b<altra It Ac || 40 in misso A || 43 Ig praesi- dio || 48 Sepe] parzialmente o su rasura o macchia || 52 garuloque per la metrica || 54 cauta] cata A || 58 Ig omittere || 59 &] sembra cane || 61 comu­nemente sustinet || 66 Ig exhibuisse || 67 tandem] A', tamen A || 69 incu­buit] In cunbit A p o i espunto n e aggiunto n2 interlinearmente A'c || 70

ria (cf. vv. 42s) | ' patres i cardinali | ' geminos i due collegi cardinalizi || 42 l’obbedienza romana | 'iura divina’: per la successione legittima | ' humanaque ’: per l’effettivo riconoscimento dato dalla più gran parte delle nazioni cattoliche || 44 'diuisum cetum’: i cardinali avignonesi || 45s ragioni dello scisma || 4749 rimorsi degli scismatici || 4946 iniziative della parte sci­smatica per l ’unione: ricerca della successione legittima, deposizione di am­bedue i papi per eleggerne un nuovo || 54 'cetus uterque’: i due collegi car­d inali 11 57-62 la parte romana à trascurato tali iniziative 11 63 ' pietas latia­l is ’ : è la clemenza di Roma || 65-66 ricordo di Gesù Crocifisso || 66s il bene dei fedeli preferito allo stretto diritto || 67-72 causa della mancata unione

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summus apex fratres. Que pectora grandia uicit maiestatis amor, regni quoque sensus auari!Quid igitur facerent? Occasio tertia quando contigit his? N isi forte uirum, cui gloria magni nulla foret, uanos aut qui contennat honores, contentus modicis, animo minor? Atque uetemum, ipsa breuis cui fesse desit copia uite, accipiunt, uicina nisi qui funera tristis curari, iam luce satur, per tedia querat, cetera nec cupiat quorum iam perdidit usum.

His humilis tu, sanctus idem, quo mundus egebat et quem sancta choors uoluisset cardine toto, m itior es uisus, nullo qui flamine summi fastigij, nulla mundique cupidine tactus colligeres sparsos fratres spatijsque remotos congereres, positis titulis ibi reddere certus arbitrio cuntos, cumque his te fortibus equum.Nec secus excelsa delectum in sede locauit cetus apostolicus, tuque hanc stipulatus inisti, ||

f. 143' pollicitis uotisque tuis neu deuia possisquerere iura, Deoque et mundo teste cogendus; tu quoque promissam seruare per Omnia uisus proposuisse fìdem. Nam mox terraque marique fusa uotis monimenta tuis uolitantia testes cum superis homines uocitarunt. Inde ciere scismaticos sanctumque sibi proponere nostre partis opus plenum. Cepisti: questio tantum indiscussa loci medii tunc forte manebat.

Interea Euganeo deuecta domestica celo aduenit pestis: frater, uenere nepotes

fefellit] t<s A'c || 71 sumus A1 | apes .4’ || 75 qui] quid A’ | contennat] con- temnat A' || 76 modicis] segue in A punto semplice, in A' punto interrogativo || 77 breuis cui] ~ A! || 78 tristis] s2 corretto? | Accipiant A' || 81 His] Js A' || 82 Ig cohors || 83 uisus] nisus A' || 85 sparsos] spir/inales? A’ || 87 lg cunctos | fortibus] sortibus A' || 88 Nec] segue rasura sostituita da uno svo­lazzo, che unisce Nec con la voce seguente | delectum] c in interlinea A' || 89 Jnisti] J Ac<i A* || 96 lg schismaticos || 101 grex] gres A || 105 mence A +

|| 71 'fratres ': i cardinali || 73 'occasio tertia ’ : rispetto ai tentativi prece­denti di v. 51-53 e 53-56? Meno probabile sembra il computo dalla capitola­zione elettorale di Innocenzo V II del 1404 (Premessa 2 not. 13) || 74-76 qua­lità dell’eligendo in vista dell'unione || 76-80 figura esterna di Angelo Correr || 81 'sanctus': cf. Satira 17s |! 82 degno di essere eletto dai due collegi cardinalizi || 85 'fratres ': i cardinali || 86 'positis titulis: allude alla rinunzia al cardinalato? || 89 'cetus apostolicus’: qui i cardinali di parte romana || 89s 'stipulatus...’ : la capitolazione del 1406 (Premessa 4 not. 27) ||92s l’ini­ziato adempimento della capitolazione || 93-95: cf. Satira 30-34 || 97s il luogo del convegno || 99-113 venuta dei parenti e mutata volontà di Gregorio || 99 'Euganeo... celo ’: i colli Euganei stanno metonimicamente per il Veneto || 99s ' domestica... pestis ’: i parenti con le nefaste conseguenze della loro ve­nuta (Premessa 18, 3°) 11 100 il fratello è ricordato anche in Raynaldus V i l i 275b

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et consanguineus grex *, ante famelicus olim Illirica exiguo percurrere litora lembo, difìcilem ut preda uitam satiaret aquosa vix, solitus uacuum solis sibi panibus aluumimplere aut tenuem piscosa merce * coquinam. 105Tunc Herebo uelut anguicomum caput impia tollens Eumenidum turba insanis armata uenenis te male contigerit, sic te corruperit ista pestis. Ubi aduentus uisa est te tangere primo,alter ab < h > e< s> tem o* es uisus diuersus ab ilio, 110quem modo tam sanctum uenerari uidimus. A ltermox uarius uerbis infecta mente labastiipse. Etenim morulis Rome producere tempusconatus fictis, demum sed forte molestisfratribus acesti Senas, quos aduocat alm i 115propositi pietas, fame pia cura tuende astimulat seruare fidem, properare Saonam. ||

/. 144 Et relicum licet almus iter postulet ordo sollicitus, piger ipse maius inmobilis heresmendicasque moras. Morillis idem terminus omnis 120exactus, prefixa dies nunc ultima fluxit,tuque manes. Magus at Simon tibi prem ia poscis

que abraso ma visibile || 110 eterno] n corretto || 110 eterno] n corretto; in terpretato inoltre secondo il contesto || 115 Ig accestì (contrazione poetica per accessisti) || 118 relicum] dopo um cane il segno d’abbreviazione per m

(a. 1409 n. 59: è l ’art. XIX degli ' Articuli producti c.oram Sancta Synodo ’ di Pisa nella sess. X contro Benedetto e Gregorio); i nipoti sono tanto quelli ec­clesiastici che secolari elencati in Premessa 18 not. 163 || 101 del' consanguineus grex ’ sono meno informato 11 101-105 non so se que­sta misera condizione sia solo una finzione libellistica o se per qual­cuno potè corrispondere a una qualche realtà: 1." Antonium iam lae-tum pane siligno ’ dell’Epistola metrica I I p. 453 può alludere alla vita povera del canonico di S. Giorgio || 102 le coste dalmate sono notoriamente pescose || 103 'preda... aquosa’: il pesce || 106-111 Gregorio mutato come col­pito dalle Eumenidi infernali ' anguicrinite ’: qui Eumenidi estensivamente per Erinni || 111 ' sanctum ’: cf. v. 81 || 111-113 cf. Premessa 5 not. 56-57 || 114s partito da Roma il 9/8 arrivò a Siena il 4/9 (Premessa 5 not. 62-63) || 114-117 posta in risalto la parte avuta dai cardinali nello stimolare Gregorio || 115s ' almi propositi ’ : quello dell'unione secondo la capitolazione elettorale (cf. v. 89s), sottoscritta da tutti i cardinali || 117 'fidem ': qui, come in seguito, sem­bra che questa fedeltà agli impegni debba riferirsi cumulativamente sia alla capitolazione (v. 115s) che agli articoli di Marsiglia (Premessa 5 not. 50) || 117 Savona era appunto stata fissata come luogo dell'incontro, secondo il ca­pitolo 1 di Marsiglia (Raynaldus V i l i 168a: a. 1407 n. 4) ]| 118 'almus ordo ’ : i cardinali romani || 119 'sollicitus’: cf. Vita I I p. 534 ' Cardinales et am- baxiatores omni cumulo laborum non laxabantur, Papam rogabant, infesta- bant, sollicitabant, et molestabant horis congruis et incongruis, in publico et in privato, in palatio et in ecclesia. Curia tota et cortesani in animo torque- bantur, depauperabantur: et spes que differebatur eos affligebat... ’ |] 121 è

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atque tuis nimis ampia dari, que soluere nemo aut uelit aut ualeat, pretium mercator auarus diuini aut facias doni. Figmenta per omnes mendicas nugas: Reges prohibere tyrannos accusas falso, uanos instare timorés insidiasque uie, manifesta pericula rebus.

Excussum id tandem est fìctum; nunc fingis iniquum esse locum; male gesta tuis commissa récusas legatis, frustra tardus reprehendis inertes.Sed quid * in sontes illatras, stultior ipsis?Nam uario instaret uigili cum mente senatusnoster apostolicus, quo restans unica nubesista loci liqueat, nichil ut fidei sibi desitaut tibi perfidia. Cumque extorsisset ad hostes,quod magis emeriti Latij loca libera nostrainuitare suo totum cum principe cetum,legatus Gallos reuerendus, et detur auctorsponte sua magno quouis dignandus honore,sanguinis quem et clari solam sanctamque colunnamEcclesia experta est, quo non uirtutibus alter

126 tyrannos] r corretto || 127 falso] dopo o abraso s || 130 malegesta A || 132 quid*] quin A || 135 desit] t<s Ac || H I sanctamque] qne add interlineare

certamente il 1/11 1407, secondo termine ai sensi del capitolo 2 (Raynaldus V i l i 168a: a. 1407 n. 4) dell’accordo di Masiglia (Premessa 5 not. 50) || 122 al­lusione all’episodio di Simone Mago in Act 8, 9-24: cf. v. 20 ' Pecunia tua te- cum sit in perditionem, quoniam donum Dei existimasti pecunia possideri ’ || 122-128 il tempo presente farebbe supporre che questa sezione segua cro­nologicamente l ’arrivo a Siena e designi quindi il periodo di trattative e d’in­certezze dopo il 1/11 1407, ma più probabilmente qui si riprendono e com­pendiano le difficoltà opposte da Gregorio contro Savona, com’è confermato dai w . 129-131 || 122-125 allude alle tasse accennate nella Premessa 18, 3° not. 167; una tetra descrizione di queste esazioni si veda in Vita I I p. 534 e in De scismate I I I 22 || 126-128 effettivamente questi timori furono manifestati da Gregorio durante i mesi di giugno e di luglio del 1407 a Roma: cf. He- fele-Leclercq VI/2 1320-1326 || 129s contro Savona, soggetta allora al re di Francia (governatore a Genova era il maresciallo di Boucicaut), si pronunciò presto Gregorio (Premessa 4 not. 55-57) 11 130 ' male gesta ’ : le trattative di Marsiglia e i suoi ' capitula ’ (Premessa 4 not. 50) || 131 'legatis': furono Antonio Correr, elevato per l’occasione alla sede di Modone, Guglielmo ve­scovo di Todi e il dottore bolognese Antonio da Budrio | ' inertes ’ : perché ànno lasciato l ’iniziativa alla parte avversaria || 132 'illa tras ’: senso meta­forico e costruzione nuovi (quindi anche possibile il dubbio se leggere ' in- sontes ’ invece di ' in sontes ’ | ' stultior ’ : perché si è fidato di uomini ine­sperti, trascurando il collegio cardinalizio, come risulta da quel che segue |] 133s ' senatus noster apostolicus ’: i cardinali romani || 134s rispetto al luogo: i cardinali si attengono alla parola data, ma Gregorio no || 137 la proposta che avrebbe dovuto fare il legato pontificio || 138 i cardinali avignonesi con il loro pontefice || 139 'legatus’: è Antonio Correr || 139-146 esaltazione e offerta del Malatesta || 141 per i Malatesta cf. Enciclopedia Italiana 21 (1934)

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nec pietate prior, rebus ratione gerendisnec m elior quisquam, Malatesta Pesaurius heros,Ecclesie ad munus patrimonij, sumptibus illue || 145

/. 144' obtulit ire sui< s >. Sed proh pudor! Ipse nepotem, exiguis paucisque simul comitantibus, ire legatos Latios uoluisti. Fabula qualis uisa fuit! Tales legatos cernere primum hocdedecus iniecit tua parti infam ia nostre. 150Quam sed inops magnis potuerunt credere Galliesse uiris Latium, tamarum pondera rerumquando homulis credat in miserum + me + , Gallia quantosepe superba puto risit iocabunda chachino!Si sic succedat, quid ni? Cum talibus ipsa 155sarcina diuulsi reparandi imponitur orbis.

Massiliam petiere tamen, mandataque iussi impleuere, locum medium, in quo cetus uterque conueniat, nostris, fateor, sed prorsus iniquum, hostilem missi stolidi * legere Saonam. 160Displicuit multis, placuit tibi, gesta probasti.Tunc alijs placuit, quod tu fratresque probarunt.Tu male misisti incautos, male gestaque peius laudasti, at multo peius male gesta recusas.Teque negare nichil pudet, o stolidixime. Sed quo 165

Ac | Ig columnam || 153 verso sovrabbondante e il me non à senso || 154 Ig cachinno || 160 stollidi A [[ 161 al margine esterno mano in-

1002b-04a || 144 il capostipite dei Malatesta di Pesaro fu Pandolfo (+ 1372), figlio di Malatesta I I (+ 1364) e padre di Malatesta (+ 1429), da cui provenne, fra gli altri, Galeotto padre di Carlo (+ 1429) e di Andrea Malatesta (+ 1417) 11 145 difatti i Malatesta erano stati investiti delle terre del ' patrimonium S. Petri ’, già da loro possedute in Romagna, da Bonifacio IX il 26/1 1392 || 145s l’offerta del Malatesta è attestata anche dalla Vita I I p. 534 ' ...recusa- to primo Malatesta de Pensauro, qui personaliter suis expensis cum qua- draginta equis iturum se obtulit ’ ; così pure dall ’Epistola metrica I I p. 453 ' Nonne prius voluit Malatesta perire decoram | Massiliam, et Reges anima­re, et ad alta vocare | concilia, ut pacem mundo donares egenti? ’ || 146-148 per i legati cf. v. 131 ; non sappiamo però con quanta comitiva siano partiti 11 149-156 risentimento curiale contro lo squallore dell’ambasceria || 156 il gra­vissimo impegno di ridurre all’unità il mondo (cristiano) diviso || 157-160 ar­rivo a Marsiglia il 31/3 (Premessa 4 not. 47), i ' capitala ’ conclusi il 21/4 ( Premessa 4 not. 50) || 158 ' cetus uterque ’ : i due collegi cardinalizi || 159 ' ini­quum’: cf. 'hostilem ’ di v. 160 || 'hostilem... Saonam’: perché sotto il re di Francia, allora dell’obbedienza avignonese || 161 'displicuit multis’ : per la verità dispiacque anche al papa: ' Papa cum audivit nepotem accep- tasse Saoniam de obedientia antipape prò loco communi, ostendit dis- plicentiam ’ (Vita I I p. 534) | ' placuit tibi ’: tornato Antonio Correr ' fe- cit sermonem in publico ’ (Vita I I p. 534), evidentemente in concistoro, dove pure si suppone avvenuta l’approvazione dei cardinali secondo il v. 162 || 164 ' recusas ’ : ufficialmente cominciò ad avversare Savona almeno dal luglio (Pre-

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ore neges iurata tuo, firmata sigillisto t * monumenta tuis? Audes aliquando fateri:' Promisi, uoui tamen his de iure teneriPapa< m > nichil dicis. Noua sed dialeticus amensargumenta moues inim ico numine dignus, 170Noster Daphanices omnis fallacia magnite uerbosa iuuat; perplexa sophismata conflas,neu facias promissa, fidem at corrumpere possis, ||

/. 145 proditor impune, ut fallas hominesque Deumque.Altera pars ibi te sed iam preuenit et inde

te uocat, appellai, nostrosque clarior ipsa perfidia, proterue, tua obtestatur iniquos.Ius sibi nec paruo iam iudice uendicat: equi est sibi iam quesita fides, et opinio nostriin te prima perit iuris. Nunc uincimur in te 180hactenus inuicti; cum sis iniurius, et nos credimur iniusti, periurii credimur omnes.Perfidia, periure, tua, Latialis et ex te inficitur candor purissimus hactenus unus.

dicante || 167 tott A || 169 Ig dialecticus || 174 hominesque] prec cane o II 178 !g vindicat (ve- però è secondo l ’uso del tempo) || 181 Ig hacte-

messa 4 not. 55-57) || 166s per il contesto, qui ritengo che non alluda alla ca­pitolazione elettorale (cf. v. 115s), ma ai ' capitula ’ di Marsiglia (Premessa 4 not. 50); comunque, per la capitolazione starebbe l ’espressione 'to t monu­menta’, che richiama i v. 30-32 (con le testimonianze ivi citate);' per Savona invece la risposta di Benedetto in data 3/11 1407 ai messi di Gregorio (Pre­messa 6 not. 67) || 168s cf. l ’Epistola metrica I I p. 458 'Promisi, vovi, mani- bus tunc sacra petivi, | non teneor, sed vana manet conclusio Christi ’ ; ' pro­misi; v o v i’ anche nella sottoscrizione autografa del 30/11 1406 (Premessa 4 not. 29); cf. l’art. XIV dei Pisani in Raynaldus V il i 273a: a. 1409 n. 55 || 169-174 fallacia degli argomenti di Gregorio || 169 'dialecticus’: in Epistola metrica I I p. 453 è ' logicus ’ 11 171 ' Daphanices dovrebbe essere Daphnites, il sofista di Telmisso ricordato da Cicerone, che si legge in Aeg. F o rce llin i, Lexicon totius latinitatis V, Perin , Onomasticon (Patavii 1940) 460a s. v. ' Daphitas ’ || 172 'perplexa sophismata’: cf. l'Epistola metrica I I p. 453 ' Nonne, Deus, cernis, quod tecum ludit inepte, | Barbara nunc faciens, nunc Cesare fingens? ’ (' barbara ’ e ' celarent ’ sono le due note forme sillogistiche: per la seconda, non so se la variante sia derivata dalla necessità metrica o se nelle scuole fu effettivamente in uso); cf. anche la Litera cocorum I. 35s 'O sophistarum omnium inprudentissimi’, cioè Gregorio e Benedetto || 173 ' promissa ’ e ' fidem ’: cf. v. 166s; poi Epistola metrica I I p. 453 ' ...sunt haec promissa fidesque ’ || 174 cf. Epistola metrica I I p. 453 'N on solum patres, mundum, genus omne fefellit ’ |i 175 gli avignonesi sono già a Savona (dal 24/8: Premessa 5 not. 59) || 176 incerto se qui si suppone il ritorno a Siena dell’ambasceria di cui a Premessa 6 not. 66-70 11 177 ' perfidia ’: cf. Satira 136. 183. 216; Litera cocorum 15; Epistola metrica I p. 433 'perfide...’ e Satira 214 || 178-180 il diritto acquisito sta ora dalla parte avignonese, con annulla­mento di quello romano || 'in iurius’: perché non sta ai patti || 183-188 mac­chia arrecata da Gregorio al diritto della parte romana || 183 ' periure ’ : cf. v.

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Tu decus eteraum laceras, et ciuis et hostis 185et parricida nequam, latius Latialis honoris pem itiosa lues, cui nostri iniuria tanti non fuerit, quantum suadet uesana cupido.Nec tu uicinam mortem Iesumque tonantem,indurate, times, nec ab ilio uindicis ire 190judicium, Pharao medio periture furore?

Inueterate malis, nec iam satur ordine longo uiuendi, indignos moriturus ad alta nepotes, tuta quibus bene parua regi uix scafula posset,ferre studes, frustra miscendos grandibus, ut tu 195sis etiam post fata malus nec m orte nocere desistas tot, et maneas blasfemus in euo.

Quam melius breuibus poteras sine crimine canis consuluisse tuis auidisque nepotibus, almamut sine fraude fidem faceres! Nam cardine saltem || 200

f. 145' altior et toto remaneres ordine primus.Quisnam sic m erito tibi gratia mente teneri se neget, aut dubitet tibi debita cunta fateri?Ecclesie pars magna tibi mox cederet ultro,unde aurum dones magnasque nepotibus urbes. 205Quantus ubique tibi sed honor! tib i gratia mundo quanta foret! Qui non ad opum consortia caros participes, qui non reges uenerentur amicos,

nus || 185 decus] segue rasura || 194 Ig scaphula || 197 Ig blasphemus || 203

181 || 185 'decus e t e r n u m l a sapienza giuridica romana || 186 'latius latia­lis spiega il ' parricida ’ precedente, perché è proprio un romano che uc­cide l ’onore romano || 188 'cup ido ’: di dominare (essere papa); cf. Satira 5 'ambitiose senex ’ || 189 cf. Satira 22 ' egram presenti morti senectam ’ | ' Iesumque tonantem ’: il giudizio divino (qui la figura ricorda il giudizio uni­versale); per l’epiteto ' tonans ’ cf. v. 250 || 190 cf., in connessione con il v. seguente, Ex 7, 15 ' induratimi est cor Pharaonis ’ || 191 allusione al passaggio del Mar Rosso in Ex 15 4 ' Currus Pharaonis et exercitum... proiecit in mare ’ || 192 accenno alla vecchiezza di Gregorio (cf. Premessa 18, 1°) || 193-195 con­tro il nepotismo del papa (Premessa 18, 3°): inutilmente egli si sforza d’inal­zare i nipoti || 194 su questa allusione cf. Satira 101-105; qui certo allude al­l’imperizia negli affari di Antonio Correr e degli altri nipoti secolari, a stento capaci di guidare una barchetta || 195 Antonio era già camerlengo (cf. Lìtera cocorum 82); agli altri nipoti era stata conferita l’investitura delle terre della Chiesa a Viterbo il 29/8 1407 (De scismate I I I 20) || 196s lasciando tale discen­denza || 198 ' breuibus... canis ’: per la morte vicina (cf. Satira 22) || 199s stan­do ai ' capitula ’ di Marsiglia semplicemente 11 200s di fatto, quando rinunciò nel 1415 a Costanza, gli fu confermato il primo luogo fra i cardinali e gli fu affidata la diocesi suburbicaria di Frascati (E ubel I2 39); qui c’è un accenno alla sua rinunzia volontaria || 202s riconoscenza a Gregorio per la sua rinun­zia 11 204 ' Ecclesie pars magna ’ : l ’obbedienza di Gregorio era più estesa di quella di Benedetto | ' cederet ’ nel senso di ' concedere ’ 11 205 allusione alla concessione di Viterbo (cf. Satira 195) || 206s ancora riconoscenza per Grego­rio || 207-209 ottime conseguenze anche per i parenti |[ 209s possibilità che

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CONTRIBUTI ALLA LIBELLISTICA DELLO SCISMA OCCIDENTALE 415

qui te uel modico contingant sanguine talem aut forsan summo legereris culmine presul.

Ast aliter uana spe falleris, omnia cum sint uotis clausa tuis. Namque interdicta potestas summa tibi constricta rnanet tractatio rerum Ecclesie modulo. N ichil es iam, perfide; iam te esse negant papam. Iam iam manifesta per omnes est tua perfìdia *, atque heresis tua uota fideles predicai Ecclesia, et m erito te tota prophanum.Nec sacer infìdum deceptus cardo sequetur, forte tui similes nisi pauci totaque sancte fex si qua est sedis. M elior iam plurima tecum dissentit, que te crebris agitabit iniquum judicijs; summo pars depositura pudore illa tuum tenebris obducet secula nomen, purgatura suum. Sed cur iam lenta quiescunt rostra diu? frequens fratrum sententia cur iam parat iusta malo? Partem depellite diram, diuini eulogij fratres; ab caulibus hostem atque ouibus remouete lupum. Fera pessima sanctum ||

f. 146 introuitque fraude gregem; pecorique periclum tollite, pastores, oculus columenque beatum.

Una senis Latij decoris uestigia prim i conseruans etiam fueras, sed deterius nil urbs Venetum poteras hunc quem genuisse nephandum, urbs pietatis amans. Urbs o sanctissima, ciuem detestare tuum, te indignum ulciscere; nostrum cumque tuo reddas decus, equum est; ablue crimen te genitum. Experij reges populique ducesque,

lg cuneta ¡I 216 prefidia A || 217 Ig profanum |[ 218 al margine esterno mano indicante || 219-221 al margine esterno linea verticale ondulata || 228 ouibus] prima asta di u<l tagliato || 233 lg nefandum || 236 reddas] Ac < redimas A* (d interlineare e im espunto) || 237 lg Hesperii || 241 lg incinctus || 244 lg

uno di essi o lo stesso Gregorio fosse eletto papa |[ 211-224 vane speranze: condizione presente e futura per non aver Gregorio tenuto fede agli impegni || 214 'perfide ’: cf. Satira 177 !| 215-217 non è chiaro se è un presente o un prossimo futuro || 216 'perfid ia ’: cf. Satira 177 || 217 'prophanum’: nel sen­so di scomunicato || 218-220 i seguaci di Gregorio || 218 i cardinali || 219 'pau­c i ’: cardinali || 220 ' f e x ’: gli altri membri inferiori della curia || 220s que­sti dissensi, manifestati già a Roma, aumentarono a Siena 11 221s questi giudizi preludono alla prima sentenza dei pisani del 1/7 1408 (Premessa 10 not. 104) 11 222-224 la parte che abbandonerà Gregorio 11 223 cancellerà Gregorio dalla serie papale || 224 con ciò i cardinali si riabiliteranno || 224s un po’ oscuro il senso || 225 'fra trum ’: i cardinali || 226-230 i cardinali sobillati contro Gregorio || 226 ' malo ’ : è Gregorio | ' partem... diram ’: sembrerebbe riferirsi a tutti i seguaci di Gregorio, ma forse sta per il solo Gregorio, secondo quel che se­gue || 227 ' diuini eulogij fratres ’ : i cardinali || 227-230 la metafora richiama Io 10, 12: cf. Satira 4 || 230-237 allocuzione a Venezia e invito a insorgere con­tro il suo figlio (allusione all'ambasceria veneta?) || 233 infatti Gregorio era veneziano || 237-243 i principi d’Europa vengono aizzati contro Gregorio ||

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416 GRAZIANO DI S. TERESA, 0. C. D.

quid facitis segnes? Tantis uirtutibus emptos cedibus et Claris, maiorum raptor honoresecce rapit uestros; iuris tutamina uestri 240fraudibus incintus für tollit. Pristina surgat virtus im perij et laudis prima cupido, unus et pena redimat sibi usque decusque.

Catolicus demum grex quisque salutis in hostem arma sue deberet honesta mouere, 245huius fraude lacer Domini incertus ouilis.

Attamen multum, Deus, Deus optime, tantum sic patiere nephas? Cur non manifesta profanum ultio digna Datan, de celis ingnea cur nonfulgura corripiant, irato iacta Tonante; 250aut uocet hunc tellus Ditis * sedem usque + de his omnes + ?« Sed maneat » — melius forsan Deus — « ultio » — dixit —« delicti spectanda tui ». Nam plena timoris, piena laboris erit, probris et onusta periclisrestans uita tibi. Sotijs desertus, amicis 255inuidiosus, egens rebus, proscriptus et exul, ||

f. 146' et nusquam cuius, cunctis odiosus, ubiqueprofugus et nusquam tutus satis, ipsaque semper particeps. Miseri, quos uis efferre, nepoteste rodent inopes pedibus manibusque; tenaces 260nocticore instabunt curuo tibi sarcina dorso.Eternis tandem si cum cruciatibus usquemerseris occisus meritos in tartara canos,sit tibi, ne reliquum genus hec tua fata sequeturnaufragio turba orba, auido sociata mutillo. 265

V ale te . & p l a v d it e . E go. r e c e n s u i.

catholicus || 246 lacer] su r macchia || 248 Ig nefas || 249 datan] su n mac­chia: Ig Dathan | Ig ignea || 250 corripiant] su r1 macchia || 251 Ditis] dictis A | verso sconnesso e sovrabbondante || 252s ò messo solo qui le virgolette, ma forse le parole di Dio continuano anche nei versi seguenti || 254 restaws] su a macchia || 255 Ig sociis || 257 Ig cunctis || 261 nocticore] ìg nycticorae | tibi] ti- su rasura 11 266 maiuscolo in A.

237 ' Ex p e r i i p e r 'occidentali' || 238s fatiche e sacrifici per la propria indi- pendenza 11 239 ' maiorum raptor cioè il papato carpito secondo Satira 9-11 || 239-241 insidiati i diritti dei principi || 241-243 augurio che l ’Impero ri­vendichi i suoi diritti: qui si tradisce una mentalità ghibellina, come anche nel Nemus unionis || 244-246 tutti i fedeli invitati a insorgere (sottraendosi all’obbedienza) || 246 'incertus’ è il 'catolicus grex ’, perché Gregorio non lavora sinceramente per l ’unione || 247-251 Dio interpellato perché non pu­nisca Gregorio || 248s rammentata la punizione di Core, Datan e Abiron in Lv 16, precisamente 16, 31-33, più 35, che parla del fuoco uscito dal Signore || 250 'Tonante’: assolutamente usato già per Giove, qui s’intende di Dio; il ricordo può essere soltanto classico, ma non si esclude anche quello biblico, p. e. Ps 17, 14 ' Et intonuit de caelo Dominus... ’, e Ps 17, 5 ' Fulgura multipli- cavit et conturbavit eos ’ 11 251 appunto come Core, Datan e Abiron citati 11 252s risposta di Dio (incerta come estensione) || 253-265 come sarà il resto della vita di Gregorio e quale la fine || 259-261 è già la pena infernale? || 263 'occisus’: forse per il semplice ' mortuus ’ || 264 'sequetur’: probabilmente ' sequatur ’ 11 266 dell’autore o del trascrittore?

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II

< L ITE R A COCORUM >

Nos dei gratia Officiates Romanae curie, Pontifices coquine, Cor- f. 147 tesani de stabulis, omnesque Principes pedestris ordinis, Judices a Yhesu Nazareno rege Iudeorum ad uniuersitatem causarum fidei, nec non cause infrascripte spetialiter deputati: Angelo Corario Spiri turn con-

5 silii sanioris et cito meritum consequi de patratis.Nuper ad audientiam nostram, quod dolenter referimus, fama

ueridica et clamarosa referente peruenit, quod furia tua, que usque ad nubes celi ascendit, praua multa et detestanda in subuersionem xri- stiane religionis perficienda concepii, et quod sub nomine Yhesu Xristi,

10 in operibus uero Belial, noua retia tendis, quibus credulam turbam fìdelium inuoluere et inuolutam concludere machinaris. Iam enim mun- dus, cui ex dolosis tuis artibus ruina imminere dignoscitur, se ultra susti- nere non ualens, suspiria sua geminat, voces sonoras multiplicat, et lamentabiles eiulatus, et miserandas querelas effundens, pedibus nostris

A cf. Premessa 19, b || in capo al f. 147, verso sinistra, con inchiostro giallognolo, A2 à scritto ' fo rm a cuiwsdam liie re cocorum in bona fo rm a ’ ; al margine esterno A3 su 4 linee, di cui la l a in buona parte rifilata-. ' corrige nostrum, cocum et | d ie ut ab aliquibus cre|ditur et e r it propositio veri|or ’ || T ito lo : dalla denominazione di A2, come sopra || 7 Ig clam orosa || 12 più co­mune dignoscitur | se ] = N: si preferirebbe te || 13s et lam entabiles eiu latus] incerto se unire all’inciso precedente o al seguente, togliendo così la prima o

N 1 cortesani] curtisani || 6 dolenter] + illubenterque || 7 clamaro­sa] clamorosa + id ad nos | referente] deferente | ad] + altissimas || 9 quod] + tu ¡| 12 artibus] actibus || 13 et] ac || 14 et] ac | effundens] effun-

T ito lo : derivato dall’annotazione di A2 in capo al f. 147 (cf. apparato testuale); in Nemus unionis invece è 'Epistola delusoria...’ (cf. Premessa 13, 5°). Per quel che riguarda questa Litera cf. Premessa 13,5°.15. 17 || 1-4 intitulatio: qualche termine ricorre nel decreto del 17/5 (Premessa 9 not. 95) || 2s la dicitura è quella del titolo della croce affisso secondo Io 19, 19 ||3-4 la commissione è quella comune delle lettere citatorie || 4 la inscriptio, cioè Angelo Correr: nella Litera il nome di Gregorio XII ricorre a l , 65 ||4-5 la salutatio bimembre || 6-59 la narratio: si noti la mancanza dell’arenga || 6-7 notorietà per publica fama 11 9s cf. 2 Cor 6, 15 ' Ouae autem conventio Christi ad Belial? ’: è noto che Belial è una denominazione di Satana || 11-15 il mondo ricorre al tribunale supremo || 14s 'pedibus nostris affusus’: po-

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418 GRAZIANO DI S. TERESA, 0. C. D.

15 affusus, iudicium flagitat et vindictam. In pluribus enim tuam perfi- giam accusans, multa aduersus ipsam dicit testimonia. In prim is te im- petit de periurio, de heresi, de petulantia, et multorum aliorum crim i­num enormitatibus te fore testatur irritum. Asserii enim te virum sanguinum, honoris proprii prodigum, carnalibus affectionibus man-

20 cipatum, et tarn spiritualium quam temporalium rerum, quantum ad rem publicam pertinet generalem, subuersorem. Non ambuias ante Deum, sed factus es precursor dampnandi Antixristi, qui in hunc mun- dum venisti non pacem, ut iurasti, mietere, sed gladium, et in quatuor angulis concutere domum Dei, cuius nunc columnas quatis cotidie, dum

25 prelados improuida deposi tione cominuis et transpons, qui illius do- mus esse dinoscuntur solida fundamenta. Et cum hoc solus potens non sis perficere, scelerata conspira tione Benedictum, alterius partis pa- pam, in partem soli< ci Hudinis conuocasti; nec ille deest tuis inceptis, ymmo uelud operosus collega, summa cum solicitudine tibi assistens,

30 similis factionis genere, laboriose officium suum exagitat et iatigat: reges priuat, prelatos deponit, non adherentes excomunicat, volen-

A la seconda virgola || 15 Ig perfìdiam || 18 Ig irret'itum || 22 Ig damnandi || 23 Ig mittere || 24 concutere] concutis A*, poi espunto -is e interlinearmente ere Ac || 25 Ig comminuis || 26 dinoscuntur] cf. lin. 12 |j 27 sis] s2 corr Ac \ conspiratione] -em A*, poi m espunto Ac || 28 Ig sollicitudinis: ò supplito se­condo N. e l. 29, d'accordo con le formule curiali | deest]-est corr | inceptis] inteptis A \\ 29 Ig immo | Ig uelut | Ig sollicitudine || 31 Ig excommunicat |J

N dendo || 15 et] ac | enim] nanque | perfigiam] perfidiam || 16 ipsam] illam | te] om || 18 irrititum] irre- || 22 deum] Dominum || 24 concutere] percutere | nunc] etiam || 25 depositione] dispositione || 28 solitudinis] solicitudinis | incoeptis || 30 similis] simili || 31 adherentes] + sibi |{ 32 mucrone] corona

sizione del supplicante dinanzi al pontefice || 15s introduzione alle accuse specifiche || 15 'perfid ia ’: cf. Satira 177 || 16 'multa...': cf. Pilato a Gesù in M t 27, 13 'N on audis quanta adversum te dicunt testimonia?’ || 17 'periu­rio ’ ; cf. Satira 183 (sia rispetto alla capitolazione elettorale che ai ' capitula ’ di Marsiglia: Premessa 4) | ' heresi ’ : su ciò cf. Premessa 18, 2° 11 18s ' virum sanguinum ’: cf. Ps 5, 7 ' Virum sanguinum et dolosum abominabitur Do- minus ’ |] 19 ' prodigum ’: nel senso di attaccato al proprio onore, non in quello di negligente || 19s 'carnalibus... mancipatum’: l ’affetto ai nipoti e ai pa­renti || 21 ' subversorem’: accenno generale specificato in seguito || 21s cf. Gn 6, 9 di Noè che ' cum Deo ambulavit ’ e 17, 1 Dio ad Abramo ' Ambula coram me et esto perfectus ’ || 22s cf. lo 11, 17 ' qui in hunc mundum verijsti ’ || 23 cf. M t 10, 34 '... non veni pacem mittere, sed gladium’ || 23s cf. Iob 1, 19 ' ventus... concussit quatuor angulos domus ’ || 24 'domum D ei’ : la Chiesa | 'columnas’: sono i prelati di 1. 25 |[ 25 qui probabilmente allude alla citatoria del 16/6 (Premessa 9 not. 96); su altre deposizioni mi mancano ora notizie particolari || 26 'fundamenta’: come successori degli apostoli, Eph 2, 2 ' Superaedificati super fundamentum Apostolorum... ’ (cf. Ape 21, 14) || 27-30 cf. a 1. 35 il termine ' collusiones ’ || 31s mi astengo qui dal do-

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CONTRIBUTI ALLA LIBELLISTICA DELLO SCISMA OCCIDENTALE 419

tes unionem anathematis mucrone percellit *. Quid multa? In factis tuis par in omnibus, a moribus sui consortis in nullo conspicit< ur > de- ge<ne>rare. O ¡1 dementes et insipientes corde, quid agitis? Creditis ne f.1471

35 humanum genus excecatum, ut illas collusiones non uideat? O sophi- starum omnium inprudentissimi, creditis ante oculos tot philosophorum cum falsìtatis enthimematibus secure posse stultizare * ? Erratis, mi­seri, erratisi Nem o enim tam lippo visu, qui facta vestra apertissime non cognoscat. Fulminate igitur, patres, facti processus; fulm inate sen-

40 tentias de liuitate verborum compositas, et cuiuslibet executionis effec- tu carituras. Quilibet illas audiet, sed nullus amodo curabit; nec solum non curabit, sed insuper irridebit.

Ad te igitur, Angele, recuertimur, contra quem mundus, iustioribus

A 32 anathematis] prec cane m | percellit] scritto procellit || 33 conspicit< ur >: secondo il senso e N \ dege<ne>rare] supplito secondo il senso: inammissi­bile il dejerare di N || 35 excecatum] exstatum A* (d = c), poi s cane e aggiunto c interlinearmente Ac || 36 scritto in prudentissimi || 37 Ig enthy- | stultizare] stutilzare A \\ 40 Ig leuitate || 43 iustioribus] senso alquanto oscu-

N || 32s in factis tuis par] Tibi et factis tuis similis || 33 a moribus] amori- bus | nullo] + autem contrarius | conspicit<ur>] -tur | dege<ne>rare] deje­rare || 34 ne] om || 37 cum] om | enthimematibus] + vos || 38 enim] + est || 39 Fulminate) prec Et | facti] sancti || 40 liuitate] le- || 41 carituras] parturituras | illas] illos || 42 amodo] omnino || 43 contra] in | iustioribus]

cumentare || 34 'insipientes corde’: P.s 75, 6 || 35 'collusiones’: qui è certo in senso giuridico, cioè la contesa apparente di due litiganti per ingannare un terzo. Le lungaggini e le incertezze delle trattative apparvero subito come scuse arrecate da una parte e dall’altra per coprire la vera intenzione di non voler l’unione. A questo proposito si legge nel De scismate I I I 40 (p. 302):' Et mirandum est, quod isti contendentes de papatu, scilicet ipsi Errorius et Petrus de Luna certabant tam diu insimul de conveniendo in uno loco, ubi uterque ipsorum cedere vellet, nisi forsan voluisset unus eorum alte- rum subornasse... ’ ; e più oltre (p. 303) ' Sique per trufas et nugas et colores varios et elenchos sophisticos tam diu Christianum popolum deceperunt, neglectis turpiter iuramentis, votis ac scriptis eorundem de procuranda per ipsos unione sepedicta ’. Già il 13/8 1407 un francese scriveva da Roma a Parigi una ' Litera continens collusiones promissas et iuratas inter duos contendentes de papatu ’ (M artène V II 768s). Sulle ' collusiones ’ cfr. anche gli art. 15 e 16 di Pisa contro i due contendenti (Raynaldus V i l i 273b-274t>: a. 1409 n. 56-57) | ' sophistarum ’: voci della stessa radice sia nel te­sto citato sopra 'per... elenchos sophisticosi’, sia nella Satira 172, con altro testo ivi ricordato || 37 'enthimematibus’: secondo Cassio- doro ' Enthymema igitur est quod latine interpretatur mentis concep- tio, quam imperfectum syllogismum solent artigraphi nuncupare. Nam in duabus partibus haec argumenti forma consistit... unde magis oratoribus quam dialecticis convenire iudicatum est ’ (De artibus ac disciplinis libera- lium litterarum: M L 70, 1165B, cf. anche 116613); qui è sinonimo di sillogismo, oppure di sillogismo non dialettico, facilmente capzioso, anzi precisamente ' falsitatis ’ j ' stultizare ’ : il verbo ricorre pure in De scismate I I I 40 p. 303 ' stultizat igitur...’, neutramente nel senso di 'agire da stolto ’ || 39 'patres’: nel contesto sono i due pontefici || 39-42 si allude alle condanne che i due

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420 GRAZIANO DI S. TERESA, 0. C. D.

stimulis exacerbatus, suprascripta crim ina intentans, ut ante narraui- 45 mus, in accusationem tuam debite consurrexit. Nos uero, quamuis ab

initio latenter consideraremus gressus tuos, quibus ut sanctus, iter Do­mini ingressus, viam veritatis te ambulante nugabaris, non eo minus tamen, nil prepropere, nil temere agere cupientes, m ore sapientium, qui nihil de rebus dubiis indiscusse diffiniunt, expectauimus, donee et ocu-

50 lis uideremus et manibus palparemus, qui de tuis excessibus invalue- rat *, clamorem fore complectione operis consummatum. Sed cum modo, ut ita loquamur veritatem, verius comperimus te in tenebris et in um­bra mortis ambulare, et non que Dei sunt sed que propria et nepotum attendere, et tecum trahere in perditionein Xristo credentem multitu-

55 dinem uniuersam. M erito igitur contra te insurgimus iuste ultionum [/] iudices, ut tenemur; et congregati in unum, maturo prehabito consilio, decernimus contra tuam insolentiam fore procedendum, ut puta illi qui uitia extirpare, mundum liberare erroribus ex officii nostri debito sumus utique obligati.

60 Auctoritate igitur illius, cuius vices in terris pro nunc gerimus, tibi destricte precipiendo mandamus, quatenus die martis proxime uenturo indiluculo Luce, in loco quo nos pro tribunali sedere contiguerit, com-

A ro: instigationum N j | 50 inbaluerat .-1*, poi b>v probabilmente Ac (su b mac­chia) 11 51 fore] interlinearmente Ac per facere di A* | Ig completione | Ig con­summatum || 53 et1] interlinea Ac || 55 ultionum] ultiones A*, poi es cane e interlinearmente num Ac || 61 Ig districte || 62 Ig contigerit || 63 Ig abominan-

N instigationum || 44 suprascripta] suprà scripta || 45 tuam] tui || 49 nichil] nihil II 50 inbaluerat] inva- || 52 veritatem,],veritate || 54 Xristo credentem] ~ Il 57 decernimus] decrevimus || 58 mundum] mundumque || 60 Auctoritate] Autho- | pro] om || 16 quatenus quòd || 61 uenturo] ventura || 62 nos] om \

pontefici si apprestano a lanciare contro i dissidenti di Pisa || 45-47 si allude all’attesa dei curiali dopo i promettenti inizi di Gregorio 11 46 ' gressus in senso morale, frequentissimo nella Bibbia, p. e. Prov 14, 15 ' astutus con­siderai gressus suos ’ | 'sanctus’: cf. Satira 81 || 47 ' viam veritatis’ : Tob1, 2 | 'nugabaris': cf. ' nugas ’ citato a. 1. 35 || 49s cf. 1 io 1, 1 ' ...quod vi­dimus oculis nostris et manus nostrae contrectaverunt... ’ || 51 cf. Gn 18, 21 ' Videbo utrum clamorem, qui venit ad me, opere compleverint ’ 11 52s cf. Ps 106, 10 ' Sedentes in tenebris et umbra mortis ’, Ps 81, 5 ' in tenebris am­bulant ’ (Is 59, 9; Io 8, 12; 1 Io 2, 11) || 53 ' quae Dei sunt ’: cf. 1 Cor 7, 34 ' Quae Domini sunt ’ [ ' nepotum ’: la grande accusa che sempre ritorna nei libelli e negli altri scritti del tempo (cf. Premessa 18, 3°) || 57 ' insolentiam’: probabilmente è sinonimo di ' petulantia ’ di 1. 17 || 60-95 la dispositio (ossia, in questo caso, la citazione), riguardante Gregorio 60-78, i fautori 79-95 || 61 il giorno (oltre il luogo) è probabilmente quello fissato nella citatoria del

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CONTRIBUTI ALLA LIBELLISTICA DELLO SCISMA OCCIDENTALE 421

pareas indilate, ad uidendum te exui nomine, quod abhominanda usur- patione prophanas, quia, cum sis professione Arrius, heu eternum om-

65 nium seculorum dedectus, te X II Gregorium nominasti. Item ad uiden­dum examinari, an uestis et infula et alia que tu gestas pontificum insignia | j ad te spectent, an potius ad alium te uita meliorem. Item ad /. 148 videndum declarari, te fore ebriosum, delirum, hereticum, publicum Ecclesie Dei destructorem et ypocritam maledictum. Et quia tu non

70 prius auditarum priuationum inuentor es, compareas dictis loco et tem­pore ad uidendum te priuari, ymmo uerius declarari priuatum esse omni honore et tua pretensa dignitate. Alias, non obstante tua absentia,, quam diuina supplebit presentía, ad dictas priuationes in tuam contu­maciam, quantum de iure poterimus, procedemus. Dabimus etiam, et

75 pro nunc damus omnibus Xristi fidelibus, ymmo datam a iure osten- dimus, licentiam, ab obedientia tua protinus recedendi, omnesque, tibi aliquo fidelitatis uinculo astrictas [/], omnino fo re absolutas [/] prac- matica sanctione diffinimus.

Insuper, cum consentiens et operans pari pena ueniunt puniendi,

A da |¡ 64 Ig profanas | Ig Arius \\ 69 Ig hypocritam 11 71 Ig immo 11 75 Ig immo 11 77 Ig astrictos e absolutos: forse è supposto < personas >, ma l ’attuale di­pendenza da fideles esige il maschile || 79 Ig ueniant con N : cf. sit di l. 80

N contiguerit] contigerit || 63 exui] om | abhominanda] abo- |¡ 64 prophanas] profanas + indignum judicari | quia] qui | heu] seu |¡ 69 ypocritam] hy- || 70 dictis] dicto || 71 omni] omnium || 73 priuationes] declarationes || 75 ómnibus] om || 75 a] et || 77 astrictas] -os | absolutas] -os | pracma- tica] pragma- || 79 ueniunt] veniant |[ 80 et tibi ammodo] tibique | ambiguum]

16/6 (Premessa 9 not. 96) || 63 deposizione dal pontificato || 64 'Arrius nella Epistola metrica I p. 434 il termine ' Ariique novelli ’ è applicato ai cardinali neocreati; nel I libello marteniano con Ario comincia l ’enumerazione delle eresie (M artène V II 837), ma ivi pure (836E) Gregorio è detto ' pater patmm haereticorum omnium’ || 69 'destructorem’: cf. ' subuersorem ’ di 1. 21 | 'ypocritam ’: cf. Satira 8 || 70 'priuationum': cf. 1. 25 || 70-72 ' compareas... dignitate ’ : cf. la citatoria del 16/6 in Premessa 9 not. 96 11 72s cf. per la frase una glossa del card. Simone Cramaud a uno scritto del Dominici riguardo a Gregorio: '... respondetur, quod in concilio Pisano, ad quod fuerat solempni- ter et debite vocatus, debuisset talia allegare. Sed in concilio predicto eius absenciam Dei presencia supplebat... ’ (H. Finke, Acta Concilii Constanciensis I [Miinster i. W. 1896] 281) || 74-78 sottrazione dall’obbedienza e dal giura­mento di fedeltà || 77 'pracmatica sanctione’: espressione del diritto civile romano, che qui significa decreto della suprema autorità dopo la discussione della causa || 79-95 seconda parte della dispositio, suddivisa in tre paragrafi: contro i 4 cardinali del 9/5 1408 1. 82-91, contro i tre cardinali che restarono con Gregorio 1. 91-93, contro altri aderenti di Gregorio 1. 93-95 || 79-81 moti-

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422 GRAZIANO DI S. TERESA, O. C. D.

et tibi ammodo adherere notorie sit peccatum, prout iuris ambiguum non existit, priuamus omnes tuos fautores, receptores et defensores. Et prim o illum Gabadeum tuum Camararium, de cuius infectìs con- siliis tua procedunt nepharia opera, qui testam tuam caluam fantasijs implendo rotat et rotatam precipitat contundendo. Item priuamus de

A j| 80 Ig amodo adhae- \\ 82 Ig Camerarium | infectis] meglio infestis con N |l «3

N ambiguitas + in hoc || 81 existit] ulla || 82 camararium] Carne- | infectis]

vazione giuridica || 81 sanzione generale || 82-84: è Antonio Correr (1369-1445), nipote del papa, a cui particolarmente venne attribuito il mutato atteggia­mento di Gregorio (H efe le-Lec lercq VI/2 1320s). Era stato uno dei fondatori della congregazione di S. Giorgio in Alga a Venezia, approvata da Gregorio nel 1407. Creato vescovo di Modone, fu inviato a Marsiglia, dove concluse i celebri ' capitula ’ (Premessa 4 not. 50); eletto vescovo di Bologna durante la legazione, tornato a Roma fu fatto camerlengo. Elevato alla porpora a Lucca il 9/5 (E u bel P 31 n. xxxua, 1), gli fu affidato il processo contro i dissidenti (Premessa 9 not. 95). Le satire l’ànno ferocemente bersagliato: nel I libello marteniano è onorato con questi epiteti: ' nunc suus camerarius, olim cellulas mutitans, lupus cucullatus... hic etiam sectarum damnatarum conservator est, et cum quibus suas sacrilegas excitet ineptias, supremus Fraticellorum patriarcha ’ (M artène V II 829AB); nell 'Epistola metrica I p. 434 vien interpellato ' scelerate nepos ’ ; nell 'Epistola metrica I I p. 453 la presen­tazione di lui non è migliore: ' Quid, precor, Antonium iam laetum pane siligno | tristibus hypocritis usus exquirere cellas? ’ Tuttavia solo l'Enciclo­pedia Cattolica IV (1950) 646 l ’à ricordato recentemente || 82 " Gabadeum ’: il termine manca al Ducange, Glossarium ad Scriptores Mediae et Infìmae Latinitatis 3 (Paris 1733) 772, dove si legge solo ' gabator... dicitur homo jocosus’ ; è assente anche da J. F. Nierm eyer, Mediae Latinitatis Lexicon Minus fase. 5 (Leiden 1957). La voce è prettamente italiana, attestata dal s. xv: cf. N . Tommaseo-B. B e ll in i, Dizionario della Lingua Italiana 3 (Torino 1929) 373b s. v. ' gabbadeo... nel senso di Gabbacristiani ’, e sotto questa voce ' Ingannatore del prossimo, segnatamente con apparenza di bontà ’ (cf. ivi le parole da ' gabba ’ a ' gabbevole ’ 373b-374b). Riguardo all’uso contempo­raneo: la voce ricorre nell'Epistola Sathanae applicata proprio ad Antonio Correr: '... nam te... semper erimus docentes, donec faciemus, quod ipse Gregorium unum de suis Carpidinibus una cum ilio Antonio fratriculo Ga- badeo Camerario et nepote suo faciemus ’ (Nemus unionis V I 29 p. 457). E nella Responsalis Epistola del Dominici (Premessa 13, 4°): ' Quereris, ho- muncio miserabilis, divinam clementiam, qui virum et viros ad sue ecclesiae moderamina dirigenda levavit, non alta sapientes... calumniasque eos ore impudico dicendo hypocritas Gabadeos ’ (Nemus unionis V I 30 p. 459) | ' Ca­mararium ’: fu creato dopo il ritorno da Marsiglia (fine di maggio: Premessa 4 not. 52; [in M oroni V II 77a nessuna data]); con la bolla del 13/7 [G. Moroni, Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica V II (Venezia 1841) 77a] furono estese le sue facoltà), | 'in fectis ’ : meglio, sembra, il testo N 'in festis ’ || 84s è Gabriele Condulmer, (1383-1447), altro nipote di Gregorio XII, futuro Eugenio IV (1431-1447), confondatore della congregazione di S. Giorgio in Alga: cf. Eubel P xxxa, 2, Pastor, Storia dei Papi I (1910) 258-320. Era allora

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CONTRIBUTI ALLA LIBELLISTICA DELLO SCISMA OCCIDENTALE 423

85 renibus tuis descendentem tuum primogenitum Gabrielem. Priua- mus medicum inutilem tuum prothonotarium Undinensem [? ] homici- dam, qui iuxta traditionem Galieni, herbas temperatas uenenis tue infatuationi potagium insanie ministrauit et cerbellum tuum transfor< ma >uit in petram. Priuamus et illum monacum demonia-

90 cum Legatum infernalem Ragusinum, qui semper nudus braca ince- dit, contra legitimas canonum sanctiones. Priuamus et hos tres Aposti-

A Ig nefaria | Ig phantasiis || 86 inutilem] prec cane probabilmente inut, ma per n fu scritto prima r | Undinensem] scritto Undin con l ’abbreviazione sul­l ’asta del d: incerto quindi se sciogliere Undinum; N à Utinensem || 87 Galieni] forma medioevale per Galeni || 88 cerbellum] per cerebellum: forma

N infestis |] 85 Priuamus] prec Item || 86 Undinensem?] Utinensem | homici- dam] om ¡| 87 traditionem] tardi- || 88 infatuationi] fatuationi | potagium] pota- tivum | cerbellum] cerebellum || 89 transformavit | et] etiam || 90 sem­per] super | braca] brachia || 91 apostitas] aposta- | dataque] dataeque |

venticinquenne e, verosimilmente, innocuo: cf. l ’Epistola metrica I p. 434 ' Blande lepus Gabriel ’ ; quanto alla parentela qui descritta cf. il I libello marteniano ' quidam puer Gabriel... de recta linea in libro generationis de- scendens ’ (M artène V II 829B), infatti era figlio di una sorella di Gregorio || 85-88 è Giacom(in)o de Torso che io interpreto da Torsa, in provincia di Udi­ne), su cui cf. Eubel I2 31 n. xxxa. 3 (legazioni ivi nella not. 4), Cardinal diacono di S. Maria Nuova, morto nel 1413. La satira lo à attaccato violentemente: nell’Epistola metrica I p. 435 ' ... pariterque homicida proterve Caperna, | cui facies Iacobine. pater fomesque malorum ’. Molto volgare è il I libello marteniano, che tuttavia mi permetto di riportare perché conferma la sua arte medica: ' Urinale clister et gladium portans succedit quartus in ordine vultu et moribus ioculator, et ore dicatulus, prothonotarius Utinensis, qui suae sedi tutus sterquilinio sordescens, omnium honestorum nares olentis suae infamiae putredine infìcit et molestai, duabus clarus artibus, physica scilicet et carnifica, hinc physicus, inde notarius homicida: multos namque funestis scriptis sustulit de medio ’ (M artène V II 829D), e più oltre è presen­tato come ' quidam Empidonae medicus ’ (836E). Così è risolta la difficoltà di G. M arin i, Degli Archiatri Pontificij I (Roma 1784) 119 '... Non sò' chi s’avesse per Medico Gregorio XII., che niuno ne ho io potuto raccorre ne’ Libri del suo breve Pontificato. E’ vero però assai verisimile, che lo servissequel Giacomino Fisico, da lui spedito ambasciatore al Concilio di Pisa... ’.ora, il nome corrisponde, ma per il resto il Marini brancola nel buio. Tanto basti per ora |] 86 'prothonotarium ... homicidam’: cf. nel testo citato 'n o ­tarius homicida’ (M artène V II 829D) || 87 Galeno, il grande medico del s. II d. C. || 88 'cerbellum ’: si noti la forma sincopata analoga al volgare || 89s il b. Giovanni Dominici O. P. (1357-1419), su cui cf. Eubel I2 31 n. xxxua, 4 e Enciclopedia Cattolica IV (1950) 1839s | 'monacum demoniacum’: contro di lui fu scritta la Epistola Sathanae (Premessa 13, 3°) || 90 ' legatum ’: cf. le lega­zioni in Eubel I2 31 not. 5, cioè il 5/12 1407 aveva ricevuto la facoltàdi trattare con i messi di Benedetto, il 13/12 era stato inviato a Firenze eil 26/3 1408 mandato a Benedetto a Portovenere. Di lui tratta il I libello marteniano (M artène V II 829C); l'Epistola metrica I p. 434 lo interpella ' frater maledicte Joannes’ ; in Nemus unionis IV 5. 8. 9 e V è documentata ampiamente la sua attività in favore di Gregorio | ' Ragusinum ’: era vescovo di Ragusa dal 26/3 1408 (E ubel I2 412) || 91 la sanzione canonica mi è ignota || 91-93 sono i tre cardinali che rimasero a Lucca quando Tll/5 fuggirono gli altri verso Pisa (Premessa 8 not. 88-89), cioè Enrico Minutoli vescovo di Frascati ( f 1412), cardinale dal 1389 (E u bel I2 25 n. xxvna, 1), detto anche ' Neapoli-

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42 4 GRAZIANO DI S. TERESA, 0. C. D.

tas, dataque [/] fidei tractores, Herricum ridentem, Laudensem somno- lentum et Tudertinum maleuidentem; uniuersos et singulos fraticellos ubilibet ierrarum constituios, omnesque alios tib i adhérentes, quacun-

95 que prefulgeant dignità te.Datum et actum in Curia nostre residentie, nostro autentico sub

sigillo, die xvu. Junij.ia c stare sub pena excommunicationis

= R.ta gratis100 — A. Gempelinus

X XA de Baronibus [ sigìllum ]A de Camporegali A | tergo

105 R.ta gratis libro Xo fo lio x l i j 0

R. R.[. . ]

A sincopata che accenna al volgare || 91 Ig Apostatas || 92 Ig dataeque con N | Herricum] forma volgare per Henricum || 96 Ig authentico || 98 la frase è sulla plica, perché attraversata dai fori del sigillo || 103s a questa altezza il segno del sigillo rotondo con le cordicelle pendenti || 104 A | tergo fra le cordicelle del sigillo; naturalmente si riferisce alle 3 II. seguenti || 107 2 It o cifre rifilate

N Henricum | Laudensem] Laudonensem | somnolentum] semper vdolentum Il 93 Tudertinum] Tudertinensem | malè videntem | uniuersos] + item || 96 Datum] Datae | et actum] om | authentico || 97 xvij + mensis | Junij] Julij II 98-106 om

tanus ’ (cf. ' De Neapolitageo nunc supersedeo, quia non video quam viam ipse sequi t u r M artène V II 829E-830A); il ' Laudensis ’ è Angelo D’Anna da Sommariva (' A. de Anna de Summaripa ’ fi 1428), cardinale dal 1384, del titolo ora di S. Pudenziana (E u bel I2 25 n. xxvnd, 43); il ' Tudertinus ’ è Antonio Calvi (fi 1411), cardinale dal 1405, del titolo in questo momento diS. Prassede (E u bel I2 26 n. xxix, 8 ; di lui dice il libello marteniano ' Tu­dertinus quietus homo seipsum nesciens, agrestis et officium suum ad quod quondam assumptus fuerat impertinens ’ (M artène V II 829D) || 91s gli epiteti alludono probabilmente all'impegno preso dai tre, poi non mantenuto, di sottrarsi all’obbedienza di Gregorio || 93 'fraticellos ’: nel testo di M artène V II 829B citato a 1. 82-84 Antonio Correr è detto ' supremus Fraticellorum patriarcha ’, essendo della congregazione di S. Giorgio in Alga. In questo tempo abbondano, a quanto sembra, i religiosi in curia, perché Teodorico da Niem nel De scismate I I I 6 p. 214, attesta che Gregorio inviava le sue lettere ' plerumque per Lollardos seu Beguardos, ad quos semper videbatur eius affectio specialiter inclinari ’ || 96s il datum; il 17/6 risponde alla cita­toria del 16/6 (Premessa 17) || 98 sanzione per l ’integrità materiale del de­creto || 100-104 le subscriptiones: i nomi evidentemente nella plica; di essi mi è noto soltanto A(lfonsus) de Camporegali scrittore, abbreviatore, scrit­tore della Penitenzieria sotto Gregorio XII (cf. W. von Hofmann, Forschungen zur Geschichte der kurialen Behörden II, Rom 1914, 180 n. 4 [Bibliothek des Kgl. Preuss. hist. Instituts in Rom, X III ]) || 104 'A tergo ’ si riferisce alle 11. seguenti || 105-107 registrazione: il libro dovrebbe essere un registro came­rale; le cifre, oltre che fittizie, potrebbero anche essere quelle della cita­toria (cf. 1. 96s).