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Consorzio di Bonifica FASCICOLO TECNICO “Sgrigliatore oleodinamico monotrave a postazione fissa” Rev. 0 – 02/08/06 FASCICOLO TECNICO Sgrigliatore oleodinamico monotrave a postazione fissa per solo utilizzo interno MOD xyz Redatto da: Rossi Approvato da: Legale rappresentante

Esempio Di Fascicolo_tecnico

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Consorzio di Bonifica FASCICOLO TECNICO“Sgrigliatore oleodinamicomonotrave a postazione

fissa”

Rev. 0 – 02/08/06

FASCICOLO TECNICOSgrigliatore oleodinamico monotrave a

postazione fissa per solo utilizzo internoMOD xyz

Redatto da: Rossi Approvato da: Legale rappresentante

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Consorzio di Bonifica FASCICOLO TECNICO“Sgrigliatore oleodinamicomonotrave a postazione

fissa”

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1. Introduzione e campo di applicazioneLo sgrigliatore oleodinamico a postazione fissa di tipo monotrave (di seguito citato

come sgrigliatore o macchina) è un’attrezzatura a solo uso interno del Consorzio di

Bonifica (di seguito citato come Consorzio) e può eventualmente essere abbinato

ad un nastro trasportatore (o trasportelevatore) ed altri accessori quali silos di

raccolta del materiale grigliato o altro.

Ai sensi dell’articolo 1 della direttiva 89/392 CEE concernente il “ravvicinamento

delle legislazioni degli Stati membri relative alle macchine”, lo sgrigliatore è da

considerarsi a tutti gli effetti una macchina, anche se il Consorzio non immette sul

mercato tale macchina o i suoi componenti e rimane destinato a solo uso interno.

2. Procedura di certificazionePer attestare la conformità della macchina, ovvero prima dell’utilizzo interno dello

sgrigliatore, il fabbricante Consorzio segue il percorso dell’ “autodichiarazione di

conformità”, redigendo, in forma controllata:

- il presente fascicolo tecnico contenente l’analisi dei rischi e come la macchina

risponde ai requisiti essenziali di sicurezza e salute contenuti nell’allegato I della

direttiva 89/392 CEE;

- il manuale di uso e manutenzione in lingua italiana, consegnato e discusso con

gli operatori addetti all’uso e manutenzione della macchina;

- una dichiarazione di conformità ai sensi dell’allegato II della direttiva 89/392 per

ogni modello di sgrigliatore fabbricato e messo in esercizio;

Inoltre, su ogni sgrigliatore, è apposto, in modo visibile, la marcatura “CE” di cui

all’articolo 10 e secondo l’allegato III della direttiva 89/392.

Ai fini della conformità dello sgrigliatore, il fabbricante Consorzio utilizza le Direttive

e norme armonizzate, secondo quanto riportato nel successivo paragrafo.

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3. Riferimenti cogenti e normativiIl presente fascicolo tecnico fa riferimento alle seguenti cogenze:

- Direttiva CEE 89/392/396/CEE “Macchine” (testo comprensivo delle modifiche

apportate);

- Direttiva CEE 73/23 e successive modifiche apportate dalla direttiva 93/68

“Materiale destinato ad essere utilizzato entro taluni limiti di tensione”;

- Direttiva CEE 89/3 e successive modifiche apportate dalle direttive 93/68 e

93/95 “Compatibilità elettromagnetica”;

- Norma armonizzata: UNI EN ISO 12100-1:2005 Sicurezza del macchinario -

Concetti fondamentali, principi generali di progettazione - Parte 1: Terminologia

di base, metodologia.

4. Descrizione generale della macchinaLo sgrigliatore oleodinamico a postazione fissa di tipo monotrave è caratterizzato

da una struttura portante che sostiene un pettine a movimento manuale o

automatico, che si utilizza nella pulizia di griglie ferma detriti di piccole dimensioni

(comprese fra 1,00 e 3,00 metri di larghezza e fino a 4 metri di altezza). Può

eventualmente essere abbinato ad un nastro trasportatore (o trasporto-elevatore)

ed altri accessori quali silos di raccolta del materiale grigliato o altro.

La macchina funziona in modalità manuale o automatica, compiendo soltanto i

seguenti cicli:

1) allontanamento del pettine dalla griglia;

2) discesa del pettine a fondo griglia;

3) avvicinamento del pettine sulla griglia,

4) salita del pettine con strisciamento sulla griglia a raccolta del materiale

grigliato e scarico dello stesso.

Di seguito si riporta il disegno complessivo della macchina e dei principali

componenti.

Nell’allegato 1 si riportano, invece:

- schema e circuito idraulico;

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- schema elettrico.

5. DefinizioniAi sensi della direttiva CEE 89/392, art. 1.1.1 si riportano le seguenti definizioni:

- Zone pericolose: qualsiasi zona all’interno e/o in prossimità di una macchina in

cui la presenza di una persona esposta costituisca un rischio per la sicurezza e

salute di detta persona.

- Persona esposta: qualsiasi persona che si trovi interamente o in parte in una

zona pericolosa.

A) Basediappoggio

B)Supportogruppooscillante

C) Gruppooscillante

D) Monotraveportapettine

E) Cilindromontante

F) Cilindrovicino/lontano

G) Pettine

Telaio m

acchina

H) Grglia fermadetriti I) nastro

trasportatore

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- Operatore: la o le persone incaricate di installare, di far funzionare, di regolare,

di eseguire la manutenzione, di pulire, di riparare e di trasportare una macchina.

6. Requisiti essenziali di sicurezza ed analisi dei rischi6.1 Integrazione della sicurezzaLo sgrigliatore è stato progettato e fabbricato nelle officine del Consorzio seguendo

principi generali di progettazione e fabbricazione legati alle “migliori pratiche”, ed

analizzando, nel presente documento, ogni possibilità di rischio di infortunio per

l’operatore o terzi. L’analisi dei rischi porta alla eliminazione degli stessi agendo

tramite:

- tecniche progettuali o di produzione e controllo volte ad adottare specifiche

protezioni;

- avvertenze di rischio e conseguente corretto uso e manutenzione, tramite il

manuale di uso e manutenzione;

- sedute di formazione registrate per gli operatori mirate ad illustrare i rischi,

disagi, fatiche, tensioni psichiche e prevenzione di impatti ambientali.

Si fa notare come, il Consorzio abbia analizzato anche le possibilità di impatto

ambientale creabili dallo sgrigliatore e dai suoi componenti, con conseguenti

prescrizioni e/o protezioni.

Per quanto concerne l’analisi dei rischi, si utilizza la tecnica FMEA (Failure Mode

and Effects Analysis) assegnando un punteggio in una scala da 1 a 10 ai fattori:

- P = probabilità che avvenga l’evento (1 pressoché impossibile, 10 pressoché

certo);

- G = gravità dell’evento (1 evento non avvertito dagli operatori, 10 evento senza

preavviso che può portare alla morte o a grave infortunio all’operatore;

- R = rilevabilità (1 rilevabilità pressoché certa dell’evento, 10 rilevabilità

pressoché nulla).

La moltiplicazione dei fattori P, G ed R porta all’Indice di Priorità di Rischio (IPR)

con una scala compresa da 1 a 1000.

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Seguendo le indicazioni della tecnica, si interviene nel caso di IPR > 100 e in tutti i

casi un cui la gravità supera il valore 6 (possibilità di infortunio agli operatori).

6.2 Analisi dei rischi legati ai trasporti della macchinaLa fabbricazione dello sgrigliatore avviene nelle officine del Consorzio.

Lo sgrigliatore finito è trasportato nel luogo di utilizzo per l’installazione tramite gru

e camion appositi e movimentato tramite cinghie di sicurezza ancorate nei previsti

punti di sollevamento, segnalati tramite avvertenze iconiche sulla macchina.

L’installazione è a cura di tecnici consorziati qualificati allo scopo.

Apposite istruzioni per l’installazione e avvertenze sui rischi sono contenute nel

manuale di uso e manutenzione e descritte nelle sedute formative agli operatori

addetti.Analisi dei rischiEvento P G R IPR Azioni di eliminazione rischi

Aggancio non corretto con conseguente

caduta macchina

1 9 10 90 Avvertenze per i tecnici addetti al trasporto

tramite manuale di uso e manutenzione e

formazione/informazione 626 e di utilizzo gru

Rottura del gancio di presa 1 9 10 90 Prove di carico fotografate e registrate in

officina, prima del trasporto con verifica della

tenuta della saldatura sotto carico

Rottura della fune di sollevamento 1 9 10 90 Utilizzo di fune certificata per il carico e

verifica periodica dello stato di usura

6.3 Sicurezza ed affidabilità dei sistemi di comando ed avviamentoLo sgrigliatore funziona, solitamente, a cicli in modalità automatica, fermo restando

la possibilità di funzionamento tramite pulsantiera comandata manualmente

dall’operatore. Eventuali avarie dei circuiti di comando determinano o un blocco del

funzionamento o un funzionamento meno performante, in ogni caso all’interno dei

cicli propri di funzionamento, descritti nel paragrafo 4. I circuiti sono di tipo

elettrotecnico, senza schede elettroniche con microprocessori e software relativi

tipo firmware. Durante l’utilizzo manuale, l’esecuzione non sequenziale dei cicli o

comunque senza alcuna logica, non può generare pericoli per l’operatore o altri

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eventualmente esposti, date le azioni che la macchina può compiere come

descritto nel paragrafo 4.

Gli operatori eseguono le operazioni in manuale tramite pulsantiera a rilascio e

durante tali manovre nessuno è autorizzato nel raggio di azione, così come indicato

da apposita avvertenza iconica. Il funzionamento della macchina è segnalato da

segnalatore ottico – acustico.

Sulla macchina è presente un apposito pulsante a fungo di emergenza ben visibile.

Nel caso di mancanza di energia elettrica, la macchina si ferma nello stato del ciclo

in cui si trova e a seguito di ripristino dell’energia riparte da dove il ciclo era stato

interrotto.

L’operatore può anche bloccare il funzionamento della macchina portando il

settore M-0-A, nella posizione di 0 (Off).

Analisi dei rischi

Nessun rischio significativo è analizzabile relativamente ai sistemi di comando ed

avviamento.

6.3 Stabilità della macchina e costruzione della struttura portanteLa struttura portante dello sgrigliatore è realizzata con i seguenti materiali:

- ferro a profilo angolare 120 x 10;

- ferro con profilo ad “U” UNP 140 x 60 x 7 e UNP 80 x 45 x 6;

- ferro piatto diverse misure;

- lamiere lisce 50/10;

- lamiere forate 50/10 con foro 30 mm.

- tubo tondo 114 x 4.

I materiali descritti vengono preventivamente sottoposti a cianfrinatura e

successivamente saldati a filo continuo in atmosfera protettiva contrassegnata dal

simbolo di processo G.M.A.W. (Gas Metal Arc Welding) che nella simbologia

internazionale ha sostituito i precedenti simboli M.I.G. (Metal Inert Gas) e M.A.G.

(Metal Active Gas), peraltro ancora di uso corrente. La tecnica è caratterizzata dalla

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fusione di un metallo d'apporto (filo continuo – nel caso specifico, filo pieno ramato

tipo SG2) entro un'atmosfera protettiva creata da un gas (nel caso specifico

Argon/CO2); filo e gas sono condotti da una torcia che fornisce direttamente al filo

l'energia elettrica di fusione, tramite un arco che scocca tra l'estremità del filo e il

pezzo da saldare. A seconda dello scopo da raggiungere si regolano i parametri di

saldatura in modo che il filo fonda in modo appropriato e cioè:

- con la formazione di piccole gocce che passano attraverso l'arco

- con goccioline che si immergono nel bagno prima di staccarsi dal filo.

Nel primo caso si parla di tecnica "SPRAY-ARC" cioè di arco a spruzzo; nel

secondo caso di "SHORT-ARC" cioè di arco corto. In genere fino a 200 A e 24 V

circa, il trasferimento del metallo avviene in SHORT-ARC; al di sopra di questi

valori si forma l'arco a spruzzo. Su lamiere sottili, nel fondo dei cianfrini e nei giunti

non in piano è necessaria la tecnica SHORT-ARC; per spessori rilevanti e per

ottenere grandi penetrazioni si usa la tecnica SPRAY-ARC.

Le tecniche descritte sono particolarmente indicate per la saldatura di parti in ferro

o acciaio che richiedono una elevata tenuta meccanica.

Le saldature sono effettuate con macchinario MILLER Blutronic 400.

I trattamenti protettivi della struttura portante, del monotrave e del pettine sono

eseguiti attraverso zincatura a caldo per immersione in un bagno di zinco fuso alla

temperatura di 450°, per uno spessore normalmente di 70/100 µm.

La struttura portante è stata sottoposta alle seguenti prove di carico statiche:

- 3.000 kg. (sotto forma di piastre in c.a.) distribuiti sulla base di appoggio;

- 3.000 kg. (sotto forma di piastre in c.a.) concentrati sul supporto del gruppo

oscillante.

Durante l’esecuzione delle prove di carico statiche non è stato osservato alcun

cedimento strutturale e/o deformazioni di sorta.

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Lo sgrigliatore è ancorato ad una struttura portante in cemento armato, costruita

allo scopo di reggere i carichi in gioco. L’ancoraggio della macchina è realizzato o

tramite i tiraffondi annegati e collegati all’armatura metallica del calcestruzzo,

oppure tramite l’inserimento di barre filettate, fissate al calcestruzzo tramite

ancoraggio chimico. Sia la barra filettata, sia l’ancoraggio chimico utilizzato, sono

adeguati ai carichi in gioco, cautelativamente calcolati secondo § 6.9

Data la tipologia di installazione e fissaggio, nonché il baricentro tipico della

macchina, nel caso di cedimento degli ancoraggi, lo sgrigliatore può solo cadere o

rimanere in bilico verso il canale.

Analisi dei rischi

Nessun rischio significativo è analizzabile relativamente alla stabilità della

macchina salvo un possibile e modesto sversamento di olio nelle acque e nel

terreno.

6.4 Rischi di rottura durante il funzionamento

L’azionamento della macchina è di tipo elettroidraulico, ed avviene attraverso

un’apposita centralina oleodinamica posizionata all’interno della struttura portante,

gestita da un quadro elettrico.

Per eseguire il calcolo delle apparecchiature elettroidrauliche che gestiscono il

macchinario, si pongono le seguenti condizioni più sfavorevoli di sollevamento:

1) la struttura è la massima consentita – per pettine di 3,00 metri di larghezza e

4,00 metri di altezza;

2) il peso massimo del materiale da sollevare (fogliame, ramaglie, detriti o rifiuti

di medie dimensioni) per il pettine da 3,00 metri si considera

cautelativamente in kg. 1.000

3) l’inclinazione ottimale della griglia è compresa tra 15 e 20° ma risulta

cautelativo considerarla in verticale perfetta.

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Dimensionamento dei pistoni idraulici

Fatte le premesse di cui sopra si procede alla definizione del peso proprio degli

organi sostenuti dai pistoni idraulici (trave porta pettine e pettine):

- pettine della larghezza di 4,00 metri costruito in lamiera nera forata da 50/10

compresi rinforzi, bandinelle e profilato plastico di strisciamento: pesato 180

kg.;

- trave porta pettine da metri 4,50 costruita con tubo diametro mm. 114,0

spessore mm. 4,0 del peso di kg. 12,5 al metro lineare = kg. 70.

Si calcola:

- peso del materiale = kg. 1.000

- peso proprio = kg. 250

totale kg. 1.250

Per il calcolo del cilindro montante si considereranno cautelativamente kg. 2.500

La scelta del cilindro montante viene eseguita tra quelli commercialmente più

diffusi, in grado di sopportare pressioni superiori a 300 bar, e successivamente

verificato attraverso gli appositi calcoli, pertanto poniamo le seguenti condizioni:

- diametro del pistone mm. 90;

- diametro dello stelo mm. 40;

- corsa del cilindro mm. 4000;

- pressione di lavoro con massimo carico = 50 bar;

- velocità di uscita 50 mm/sec.

Verifica:

CILINDRO DIFFERENZIALE NOTO

N° CILINDRI N° 1SEZIONE DI SPINTA

UNITARIA

c

m63,59

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q

DIAMETRO PISTONE mm 90 SEZIONE STELO

c

m

q

12,56

DIAMETRO STELO mm 40SEZIONE ANULARE

UNITARIA

c

m

q

51,03

CORSA DEL CILINDRO mm 4000INVASO DI SPINTA

UNITARIO

litr

i25,43

PRESSIONE DI LAVORO bar 50INVASO DI SPINTA

TOTALE

litr

i25,43

VELOCITA' USCITAmm/

sec50

INVASO ANULARE

UNITARIO

litr

i20,41

INVASO ANULARE

TOTALE

litr

i20,41

PORTATA OLIO SPINTA l/min 19,08FORZA IN SPINTA

UNITARIA

K

G3179

PORTATA OLIO IN TIRO l/min 15,31FORZA IN SPINTA

TOTALE

K

G3179

PORTATA DIFFERENZ. l/min 23,77FORZA IN TRAZIONE

UNITARIA

K

G2551

POTENZA IN SPINTA hp 2,38FORZA IN TRAZIONE

TOTALE

K

G2551

POTENZA IN TIRO hp 1,91DECOMPRESSIONE IN

SPINTA

c

m

c

89,02

DECOMPRESSIONE IN

TIRO

c

m

c

71,44

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INCOGNITO CILINDRO / PRESSIONE / VELOCITA'

FORZA RICHIESTA IN

SPINTAKG

2500,

00FORZA RICHIESTA

K

G

2.500,

00

NUMERO DI CILINDRI N° 1,00 NUMERO DI CILINDRI N° 1,00

PRESSIONE DI LAVORO bar 50,00DIAMETRO DEL

CILINDRO

m

m80,00

DIAMETRO CILINDRO mm 79,81 SEZIONE DEL CILINDRO

c

m

q

50,24

SEZIONE DEL CILINDRO cmq 50,00 PRESSIONEba

r49,76

CORSA DEL CILINDRO mm 4000

TEMPO DI

PERCORRENZAsec 80

VELOCITA'mm/

sec50,00

Per la bassa pressione di esercizio (max 50 bar) e per la condizione assiale del

carico, viste le dimensioni del cilindro preso in considerazione, si possono

trascurare i calcoli dei carichi di rottura sullo stelo, sul cilindro stesso, sul fondello e

sulla ghiera di chiusura.

Scelta del cilindro vicino/lontano

Pur essendo sottoposto a pressioni inferiori, pur svolgendo un lavoro meno gravoso

e pur essendo di dimensioni molto ridotte rispetto al precedente, per

razionalizzazione costruttiva si sceglie di utilizzare i medesimi materiali di

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Rev. 0 – 02/08/06

costruzione del pistone precedente, quindi per il cilindro in questione si pongono le

seguenti condizioni:

- diametro del pistone mm. 90;

- diametro dello stelo mm. 40;

- corsa del cilindro mm. 400;

- pressione di lavoro massima in spinta contro il grigliato = 25 bar;

- velocità di uscita 20 mm/sec.

Verifica:

CILINDRO DIFFERENZIALE NOTO

N° CILINDRI N° 1SEZIONE DI SPINTA

UNITARIA

c

m

q

63,59

DIAMETRO PISTONE mm 90 SEZIONE STELO

c

m

q

12,56

DIAMETRO STELO mm 40SEZIONE ANULARE

UNITARIA

c

m

q

51,03

CORSA DEL CILINDRO mm 400INVASO DI SPINTA

UNITARIO

litr

i2,54

PRESSIONE DI LAVORO bar 25INVASO DI SPINTA

TOTALE

litr

i2,54

VELOCITA' USCITAmm/

sec20

INVASO ANULARE

UNITARIO

litr

i2,04

INVASO ANULARE

TOTALE

litr

i2,04

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Rev. 0 – 02/08/06

PORTATA OLIO SPINTA l/min 7,63FORZA IN SPINTA

UNITARIA

K

G1590

PORTATA OLIO IN TIRO l/min 6,12FORZA IN SPINTA

TOTALE

K

G1590

PORTATA DIFFERENZ. l/min 9,51FORZA IN TRAZIONE

UNITARIA

K

G1276

POTENZA IN SPINTA hp 0,48FORZA IN TRAZIONE

TOTALE

K

G1276

POTENZA IN TIRO hp 0,38DECOMPRESSIONE IN

SPINTA

c

m

c

4,45

DECOMPRESSIONE IN

TIRO

c

m

c

3,57

INCOGNITO CILINDRO / PRESSIONE / VELOCITA'

FORZA RICHIESTA IN

SPINTAKG

1000,

00FORZA RICHIESTA

K

G

1.000,

00

NUMERO DI CILINDRI N° 1,00 NUMERO DI CILINDRI N° 1,00

PRESSIONE DI LAVORO bar 25,00DIAMETRO DEL

CILINDRO

m

m90,00

DIAMETRO CILINDRO mm 71,38 SEZIONE DEL CILINDRO

c

m

q

63,59

SEZIONE DEL CILINDRO cmq 40,00 PRESSIONEba

r15,73

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Consorzio di Bonifica FASCICOLO TECNICO“Sgrigliatore oleodinamicomonotrave a postazione

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Rev. 0 – 02/08/06

CORSA DEL CILINDRO mm 400

TEMPO DI

PERCORRENZAsec 20

VELOCITA'mm/

sec20,00

I cilindri sono collegati alla centralina idraulica attraverso tubazioni appositamente

commercializzate in oleodinamica:

- tubazioni rigide nere lisce senza saldatura in FE 320 – 330 (UNI 7287/86-8863)

con opportuni raccordi;

- tubazioni flessibili (FLEX R2R) con opportuna raccorderia.

Dette tubazioni sono appositamente studiate e commercializzate per pressioni

superiori a 200 bar.

Dimensionamento della centralina oleodinamica

La necessità è quella di avere una centralina oleodinamica che possa pilotare

contemporaneamente entrambi i cilindri idraulici senza che la movimentazione di

uno di questi interagisca negativamente con l’azionamento dell’altro. Si sceglie

pertanto di utilizzare il sistema a doppia pompa accoppiata.

Alla luce dei parametri visti in precedenza si procede alla determinazione delle

pompe oleodimaniche che costituiscono la centralina, considerando di utilizzare un

motore elettrico a 4 poli (1435 RPM) e considerando le richieste dei rispettivi cilindri

idraulici:

- pompa idraulica n. 1 (per pistone montante che necessita di 20 litri/min.)

Q = V · n · �vol · 10-3doven = velocità dell'albero pompa (giri/min)

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Rev. 0 – 02/08/06

cc = cilindrata della pompa (cc)Q = portata (litri/minuto)0,92 = rendimento volumetrico

Utilizzando una pompa da 190 cc. avremo: (1435 x 190 x 0,92) / 10000 = 25

l/mnin.

- pompa idraulica n. 2 (per pistone vicino/lontano che necessita di 10 litri/min.)

Q = V · n · �vol · 10-3

Utilizzando una pompa da 100 cc. avremo: (1435 x 100 x 0,92) / 10000 = 13

l/mnin.

Determinazione delle potenze assorbite (alle massime pressioni di progetto) dalle

pompe idrauliche per la scelta del motore elettrico:

P = (Q · �p) / (600 ·�tot) [kW]dove�p = pressione differenziale tra mandata ed aspirazione�tot = 0,85- pompa idraulica n. 1 (25 x 50) / (600 x 0,85) = KW 2,4

- pompa idraulica n. 2 (13 x 25) / (600 x 0,85) = KW 0,6

Ptot max = 3 KW

Dimensionamento del motore elettrico

La potenza di cui sopra è la massima ammissibile di progetto, ovvero quella chegenera la massima pressione (50 bar) all’interno del pistone montante con i carichidi progetto. Considerando anche il funzionamento ciclico del macchinario nonappare azzardata la scelta di un motore elettrico di pari potenza.

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Rev. 0 – 02/08/06

I componenti più soggetti ad usura sono i rulli in teflon sui quali scorre la trave porta

pettine. La rottura per usura di questi rulli può causare oscillazioni laterali e

perpendicolari del pettine che possono portare al malfunzionamento o blocco della

macchina (es. perdita del materiale grigliato), ma senza rischi per gli operatori. La

monotrave porta pettine rimane, infatti, all’interno della propria sede ed ancorata

dal pistone idraulico.

Il perno che incerniera il gruppo oscillante (riferimento c figura 1) al supporto del

gruppo oscillante (riferimento b figura 1) potrebbe essere soggetto ad ossidazione,

ma soggetto a grassaggio periodico come da manuale di uso e manutenzione.

Per i restanti componenti dello sgrigliatore, valgono le indicazioni di manutenzione

periodica del manuale di uso e manutenzione.

Analisi dei rischi

Nessun rischio significativo è analizzabile relativamente ai rischi di rottura della

macchina.

6.5 Rischi dovuti alla caduta e proiezioni di oggettiLa macchina è stata progettata per un carico max di circa 20 quintali di materiale. Il

recupero normale di materiale da grigliatura di canali è abbondantemente inferiore

(mediamente 100 kg a ciclo). Il materiale solitamente è formato da erba, piccoli

frammenti di alberi, detriti, etc.. Dall’analisi storica di macchine simili non sono mai

stati recuperati materiali pericolosi in termini di caduta o proiezione.

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Consorzio di Bonifica FASCICOLO TECNICO“Sgrigliatore oleodinamicomonotrave a postazione

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Rev. 0 – 02/08/06

Analisi dei rischi

Nessun rischio significativo è analizzabile.

6.6 Rischi dovuti a superfici e spigoli viviLe superfici dell’impianto hanno superfici regolari e gli spigoli vivi sono stati

arrotondati e smussati in fase di costruzione

Analisi dei rischi

Nessun rischio significativo è analizzabile.

6.7 Prevenzione dei rischi dovuti agli elementi mobiliGli elementi mobili significativi della macchina sono due:

- il telaio portapettine;

- nastro trasportatore.

Per quanto concerne il portapettine, esistono alcuni rischi di schiacciamento se si

eseguono interventi o ci si avvicina durante il funzionamento, toccando gli organi in

movimento quali la monotrave porta pettine (che scorre su 4 rulli).

Il nastro trasportatore è protetto da parapetti amovibile soltanto per manutenzione,

di modo che non sia accessibile direttamente dagli operatori o da terzi. Il nastro

trasportatore si ferma con l’arresto della macchina.

Analisi dei rischiEvento P G R IPR Azioni di eliminazione rischi

Schiacciamento arti fra la monotrave

portapettine ed i rulli

4 8 6 192 Avvertenze per i tecnici addetti alla

manutenzione tramite manuale di uso e

manutenzione e formazione/informazione

626. Avvertenza sulla macchina di non

avvicinamento durante il funzionamento

Schiacciamento dita nelle maglie del

nastro trasportatore

2 7 6 84 Avvertenze per i tecnici addetti alla

manutenzione tramite manuale di uso e

manutenzione e formazione/informazione

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626. Avvertenza sulla macchina di non

avvicinamento durante il funzionamento.

Parapetto amovibile che non consente

l’accesso diretto al nastro.

6.8 Protezioni della macchinaCome riportato nel § precedente, il nastro trasportatore, elemento mobile, dispone

di parapetti che impediscono di avvicinarsi a tale nastro. I parapetti sono costruiti

ed installati in modo da:

- resistere al peso e agli urti degli operatori o altre persone;

- non sono accidentalmente eludibili (occorre volontariamente scavalcarli);

- sono fissati tramite viti e smontabili soltanto dagli operatori addetti alle

manutenzioni tramite attrezzature;

- una volta rimossi sono facilmente maneggiabili e non costituiscono pericolo.

6.9 Rischi dovuti all’energia elettricaL’impianto elettrico dello sgrigliatore è contenuto all’interno di un quadro al quale si

accede soltanto tramite chiave in possesso degli operatori manutentori. La

progettazione e costruzione risponde a quanto sotto riportato.

L’impianto elettrico è dimensionato per la potenza nominale di 3 KW alla tensione di 400 V

ed è costituito essenzialmente da un quadro di bassa tensione responsabile del

funzionamento e dell’automazione del macchinario.

Le principali norme tecniche di riferimento per la realizzazione e per il progetto

dell’impianto elettrico sono le seguenti:

- Legge n. 186 del 01/03/68 – disposizioni concernenti gli impianti elettrici;

- Norma CEI 64-8 4ª edizione 1998 – impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale

non superiore a 1000V in corrente alternata;

- Norma CEI 17-13 seconda edizione – apparecchiature assiemate di protezione e di

manovra per bassa tensione.

Sono state eseguite le seguenti prove e controlli:

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1) idoneità e efficienza del circuito di protezione: deve essere verificata la

conformità alle relative prescrizioni controllando che la caduta di tensione massima,

ottenuta facendo passare una corrente di 10 A per almeno 10 s, sia inferiore ai valori

previsti dalle apposite tabelle.

2) Rigidità dielettrica (o verifica della tenuta alla tensione applicata): si verifica la

tenuta alla tensione applicata secondo 8.2.2 o 8.3.2 (o si verifica la resistenza di

isolamento secondo 8.3.4). Ovvero, il circuito deve sopportare per il tempo di

almeno 1s una tensione di prova avente le seguenti caratteristiche:

• essere pari al doppio della tensione nominale o pari a 1000 V (valore efficace)

scegliendo il valore più elevato;

• essere alternata e sinusoidale alla frequenza di 50 Hz;

• essere fornita da un trasformatore di potenza nominale non inferiore a 500

VA.

3) Resistenza di isolamento: la resistenza fra i conduttori del circuito di potenza e del

circuito di protezione, misurata applicando la tensione continua di 500 V, non deve

essere inferiore ad 1 MΏ.

4) protezione contro le tensioni residue: si verifica che dopo 5 s dalla disalimentazione

dell’equipaggiamento non restino condensatori carichi a tensione superiore a 60 V

5) prove funzionali: si verifica il corretto funzionamento dell’equipaggiamento durante

l’esercizio normale, controllando che le norme relative alla sicurezza siano sempre

rispettate.

Risultati di prova:

1) corrente = 21,1 A ; tempo sec = 10,0 ; resistenza Ohm = 0,05

2) tensione appl. = 1014 V ; tempo sec = 1,0 ; corrente mA = 0,11

3) tensione = 500 V ; tempo sec = 1,0 ; resistenza MOhm = 20

4) nessuna tensione presente dopo 5 s

5) l’equipaggiamento funziona correttamente.

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Il quadro è stato realizzato attraverso l’assemblaggio di apparecchiature elettriche scelte

fra le marche più note e diffuse commercialmente.

Il grado di protezione scelto per il quadro elettrico contenitore 8che resta protetto

all’interno della struttura di base) è IP55, il grado di protezione degli switch esterni è

IP67.

6.9 Mezzi di accesso e punti di interventoLa manutenzione ordinaria prevede la grassatura dei rulli del telaio portapettine.

I due rulli inferiori sono direttamente accessibili dal basso a macchina ferma. I due

rulli superiori sono stati resi accessibili tramite raccordi ai punti di ingrassaggio. Ciò

porta gli operatori addetti alla manutenzione a non utilizzare scale o, in ogni caso, a

salire sopra la macchina con possibilità di caduta. Nel caso di manutenzione

straordinaria a seguito di rottura di elementi strutturali, la macchina viene

trasportata in officina, secondo le indicazioni del § 6.2.

6.10 Segnalazioni sulla macchinaLa macchina è dotata di segnale acustico che anticipa l’avvio della macchina

secondo con un tempo variabile fino a 30 secondi. Il funzionamento della macchina

è segnalato tramite lampeggiante rosso visibile. Nel caso di impianto in blocco o

anomalie il lampeggiante è di colore arancio.

L’impianto è, in ogni caso dotato di cartelli che segnalano che la “macchina ad

avviamento automatico” e avvisano di non avvicinarsi durante il funzionamento.

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Azionamento della macchina

Segue schema impianto idraulico

Impianto elettrico – specifica di base

Segue schema elettrico unifilare