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Esposizione e Composizione
Le basi della Fotografia
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ESPOSIZIONE CORRETTA
Quando fotografiamo un soggetto non facciamo altro che fotografare la luce da lui riflessa
1)la luce colpisce il nostro soggetto
2)il soggetto riflette la luce
3)la luce riflessa dal soggetto entra nell’obiettivo della macchina fotografica e colpisce il sensore della macchina fotografica
4)il sensore della macchina fotografica genera la fotografia
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La Reflex
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Quando scattiamo una fotografia, per un certo intervallo di tempo la luce entra attraverso l’obiettivo nella macchina fotografica e colpisce il suo sensore, generando una fotografia.
Esporre una fotografia vuol dire dunque regolare la quantità di luce che colpisce il sensore della macchina fotografica.
Se facciamo entrare troppa luce, la fotografia risulterà sovraesposta; se facciamo entrare poca luce la fotografia risulterà sottoesposta.
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Il triangolo dell'esposizione
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Il diaframma
l diaframma è inserito in ogni obiettivo fotografico ed è un sistema, composto di lamelle posizionate a ventaglio inverso, che serve a regolare la luce che va ad impressionare il sensore.
Il diaframma può aprirsi e chiudersi in modo da far entrare più o meno luce nell’obiettivo.L’apertura del diaframma si misura in f-stop.
Più il valore di f-stop è alto più l’apertura del diaframma è piccola (entra poca luce).
Più il valore di f-stop è basso più l’apertura del diframma è grande (entra molta luce).
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Il tempo di scatto
Per quanto tempo vogliamo che la luce attraversi il nostro obiettivo e colpisca il sensore della macchina fotografica?
Più il tempo sarà lungo, più luce entrerà nell’obiettivo.
Più il tempo sarà corto, meno luce entrerà nell’obiettivo.
Il tempo si misura in frazioni di secondo.
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ISO
Il valore degli ISO indica la sensibilità del sensore alla luce.
Più il valore degli ISO è alto, maggiore è la sensibilità del sensore alla luce, di conseguenza servirà meno luce per scattare la fotografia.
Più il valore di ISO è basso, minore è la sensibilità del sensore alla luce, di conseguenza servirà più luce per scattare la fotografia.
La sensibilità è aumentata o diminuita grazie all'elettronica: attenzione al “rumore” visivo!
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L'Istogramma
L’istogramma è un grafico bidimensionale che raffigura, sull’asse y, la distribuzione dei livelli di luminosità dell’immagine che il sensore della nostra fotocamera ha catturato. L'istogramma va letto in modo "orizzontale", a sinistra si trovano i colori scuri e a destra i colori chiari, le righe verticali sono relativamente inutili, nel senso che servono solo a quantificare la quantità di pixel scuri o chiari. In linea di massima bisognerebbe cercare di evitare di avere il grafico che tocca i bordi esterni, ma va detto che non sempre è possibile ottenere l'esposizione perfetta, soprattutto se abbiamo due soggetti con una grande differenza di illuminazione.
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Un aiuto importante: l'esposimetro
Tutte le macchine fotografiche digitali moderne dispongono di un esposimetro interno: un meccanismo digitale che misura la quantità di luce che entra nell’obiettivo e colpisce il sensore.L’esposimetro indica la quantità di luce che va a colpire il sensore,tramite una scala graduata che va da -2 stop (di luce) a +2 stop (di luce).
Quando il puntatore (nell’immagine qui sopra è rappresentato dal triangolino in alto) indica il valore 0, allora l’apertura del diaframma, il tempo di scatto e la sensibilità ISO, già scelti, fanno entrare nella macchina la giusta quantità di luce che garantirà una foto correttamente esposta.Se il puntatore è a sinistra dello 0 allora occorrerà:o aumentare l’apertura del diaframma (abbassare il valore di f);o aumentare il tempo di esposizione (ad esempio passare da 1/200s a 1/100s);o aumentare la sensibilità ISO. Se il puntatore è destra dello 0 allora occorrerà:o diminuire l’apertura del diaframma (aumentare il valore di f);o diminuire il tempo di esposizione (ad esempio passare da 1/100s a 1/200s);o diminuire la sensibilità ISO
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Il triangolo dell'esposizione
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Il triangolo dell'esposizione
Apertura, Tempi e ISO sono tra loro legati.
Se ad esempio, mantenendo costante la sensibilità, diminuiamo il diametro di apertura del diaframma di uno stop, ma nel contempo allunghiamo il tempo di scatto di uno stop, faremo entrare la stessa quantità di luce. Lo stesso se, ad esempio, manteniamo fissa l'apertura, variando le altre due componenti di uno stop.
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Diaframma e tempi: proporzionalità inversa
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Valori diversi, stessa esposizione
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ESPOSIZIONE AUTOMATICA
Le macchine fotografiche digitali – compatte e reflex – sono in grado di lavorare in automatico e di far tutto da sole, regolazione dell'esposizione compresa. Perché allora preoccuparsene?
Per due ragioni importanti.
– La prima: in condizioni di ripresa non ideali l'esposimetro della macchina può andare in crisi (dipende dalla qualità del sistema esposimetrico della fotocamera e anche dalle difficoltà della scena, ad esempio un forte controluce, oppure fotografie sulla neve). Dobbiamo rinunciare alle foto? No, se interveniamo sulle regolazioni della macchina aiutandola ad esporre correttamente.
– La seconda: il Triangolo dell'esposizione è sì un'utile rappresentazione per comprendere come Apertura, Tempi e Sensibilità sono legati tra loro (si definisce questo rapporto "Reciprocità") ma non ci dice tutto sull'Esposizione. Dobbiamo conoscere il rapporto fra queste variabili per usarlo a nostro vantaggio, ad esempio sottoesponendo o sovraesponendo creativamente, oppure per aumentare o diminuire la profondità di campo in una particolare fotografia.
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Tempi di scatto
Apertura del diaframma
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Variazione ISO
Esposizione creativa
Low key e High key
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LA COMPOSIZIONE IN FOTOGRAFIA
L'inquadratura di un'immagine è una complessa armonizzazione degli elementi riprodotti sulla fotografia. Vi possono essere essenzialmente due modi per procedere alla sua attuazione: il primo è quello che si avvicina alla pittura. Il mirino o il sensore sono le superfici che devono essere riempite. Il fotografo si preoccuperà di occupare gli spazi con tutti gli oggetti, soggetti e sfondi adatti a comporre armonicamente tutte le zone. Il compito del fotografo è di eliminare tutto il superfluo e l'inutile, rendendo l'immagine fluida e leggibile, immediata e coinvolgente.
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Verticale e orizzontale
VERTICALEIl formato verticale è una peculiarità della fotografia; cinematografia e televisione non si relazionano facilmente con questo formato. Il formato verticale è intrinsecamente originale perché obbliga l'osservatore a vedere in una prospettiva anomala anche per la stessa visione oculare.
ORIZZONTALE Il formato orizzontale è l'esatto opposto: fornisce una visione "tradizionale" cui l'occhio e il pensiero sono abituati. Implica una direzione per la “lettura” dell'immagine: nel caso della nostra cultura, si procede da sinistra a destra e dall'alto verso il basso.
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COMPOSIZIONE = SCELTA CONSAPEVOLE
La composizione fotografica è l'insieme delle scelte prese dal fotografo al momento dello scatto. Comporre una fotografia vuol dire rispondere a queste domande:● Cosa è meglio inquadrare in questa situazione per rendere
la foto più piacevole da vedere?● Qual è il punto di vista migliore per valorizzare la scena?● Quali elementi è meglio includere nel mio fotogramma?● Quali elementi è meglio escludere dal mio fotogramma?
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La regola dei terzi
Suddividendo una fotografia con due rette verticali e due orizzontali tutte equidistanti, otterremo 9 sezioni perfettamente uguali. Le linee in questione si chiamano linee di forza e descrivono approssimativamente il percorso di un occhio che osserva velocemente la nostra immagine. I punti d'intersezione delle rette sono denominati punti forti, punti focali oppure punti aurei, e indicano le zone in cui l'occhio ha più possibilità di sostare nella visione. La sezione centrale è denominata zona aurea, è sicuramente l'area maggiormente interessata dall'osservazione perché circondata dalle linee di forza e dai punti focali. La lettura dell'immagine avviene come la lettura di un qualsiasi testo. Il punto forte d'ingresso sarà pertanto il primo in alto a sinistra, quello di uscita l'ultimo in basso a destra. Questo almeno per noi di cultura occidentale che abbiamo imparato a leggere in questo senso, per altre culture le direzioni s'invertono e cambiano.
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La regola dei terzi e la sezione aurea
La proporzione tra loro 1:1,618 è chiamata sezione aurea. Se dividete ogni finestra più piccola di nuovo con lo stesso rapporto e unite con una linea i vertici ottenete una spirale logaritmica. La Sezione Aurea si trova spesso in natura e probabilmente gli esseri umani sono geneticamente programmati per percepire questo rapporto come piacevole.Grandi artisti come Leonardo da Vinci, hanno usato spesso questa regola per le loro opere.
É la famosa serie di Fibonacci
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Le linee guida
Servono a guidare l'occhio dell'osservatore nell'esplorare l'immagine, conducendolo verso i punti d'interesse o verso altre parti dell'immagine.
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La simmetria
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Cornici naturali
Porte, finestre, fessure, buco della serratura e via dicendo offrono ottime cornici nelle quali includere il soggetto fotografato.
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Contrasto luce/ombra o colore
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Riempire il frame
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I Pattern (trama, motivo, ripetizione)
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IL PATTERN INTERROTTO
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Bisogna sempre seguire le regole?
Ovviamente no.
Ciò che è però necessario è conoscerle e padroneggiarle, in modo da poterle infrangere con cognizione di causa, assecondando la propria creatività e la propria sensibilità in maniera incondizionata ma consapevole.
Se si applicassero queste “regole” in ogni caso in cui si voglia scattare una fotografia, essa diventerebbe una semplice ripetizione di se stessa, finendo per assomigliare sempre a foto che abbiamo già scattato.
Iniziare da queste regole per poi andare oltre: è dunque questo il percorso migliore da seguire per imparare a fare fotografia.