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Letture per la Settimana di Preghiera 2018 IL IL vventista vventista M ESS A GGERO M ESS A GGERO SETTEMBRE 2018 Fedeltà alla parola di Dio

ESSA v v e n t i s t a GGERO · della parola di Dio MESSAGGIO DEL PRESIDENTE ... Nel corso dei secoli essa è stata fonte di guida, consolazione e coraggio per milioni di individui

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Letture per la Settimana di Preghiera 2018

ILILv v e n t i s t av v e n t i s t a

MESSAGGEROMESSAGGEROSETTEMBRE 2018

Fedeltà alla parola di Dio

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L’importanza della parola di Dio

MESSAGGIO DEL PRESIDENTE

Nel corso di questa settimana di preghiera speciale,esamineremo il libro più importante, influente e controverso

di tutti i tempi: la Bibbia. È l’opera senza alcun dubbio piùvenduta e distribuita nel mondo; secondo stime recenti, pare nesiano state stampate fino a oggi oltre 5 miliardi di copie. La Bibbiaè anche il libro più tradotto in assoluto, considerando le traduzionidei singoli libri della Scrittura si parla addirittura di 2.932 lingue.Il Nuovo Testamento è disponibile in 1.333 idiomi, la Bibbiaintera in 553.*

Nel corso dei secoli essa è stata fonte di guida, consolazione ecoraggio per milioni di individui. Ma è anche stata messa al bando,bruciata, diffamata e distorta dai suoi oppositori. Che tipo diimpatto ha questo libro antico eppure senza tempo per noiavventisti? Come si fa a rimanere fedeli a Dio e alla sua Parola inquesta società post-moderna? Scoprirete delle letture moltoopportune che risponderanno in modo pratico a queste e altredomande: per esempio, quelle che riguardano la rivelazione el’ispirazione di questo testo. Troverete però altri temi di vitaleimportanza: in che modo la Bibbia mi mostra Gesù? Come miaiuta a saper distinguere tra giusto e sbagliato? In che misura puòtrasmettermi speranza e coraggio per questa che è l’ultima fasedella vita di questa terra?

Vi incoraggio a riservare ogni giorno un momento perchépossiamo riunirci tutti insieme, come famiglia avventista mondiale,per apprendere ulteriori verità riguardanti la Bibbia, pregare eascoltare la voce di Dio attraverso le pagine della sua Parola.Che il Signore vi benedica mentre ci prepariamo al suo ritorno.Maranatha!

*Presidente della Conferenza Generale della Chiesa Cristiana Avventista del Settimo Giorno.

*Statistiche tratte da Wycliffe Global Alliance, ottobre 2015, citata in Biblica, International Bible Soc, www.biblica.com/resources/bible-faqs/how-many-different-languages-has-the-bible-been-translated-into/.

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Settimana di Preghiera 2018

D I T E D N . C . W I L S O N *

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L’uomo era morto e sepoltoda oltre 40 anni. Poi, in

una giornata grigia, arrivò nelcimitero della chiesa diLutterworth, in Inghilterra, unostrano gruppo provvisto di pale,spezzando la pace che vi regnava.Riuniti intorno a quella tomba,gli ecclesiastici ordinarono agliuomini che li accompagnavanodi riesumare i resti di JohnWycliffe, un sacerdote moltoamato e studioso di Oxfordaltamente stimato, morto il 21dicembre del 1384. Le ossariesumate di Wycliffe furono poiarse e le sue ceneri sparpagliatenel fiume Swift. Che cosa avevafatto per meritare una sortesimile? Per quale motivo lachiesa di Roma si era preoccu-pata di liberare la terra dai suoiresti? John Wycliffe aveva osatopronunciare la verità e offriread alcune persone la parola diDio nella loro lingua nativa!

Un secolo prima della nascitadi Martin Lutero, Wyclifferaccomandava: «Abbiate pienafiducia in Cristo; fate affidamentosulle sue sofferenze; state attentia non cercare altra giustificazionese non quella che provienedalla sua giustizia».1

La forza della ScritturaWycliffe conosceva bene la forzadella Scrittura ed era determinatoa renderla fruibile nella linguacomune e non solo in latino,l’idioma dei colti. Nonostantefosse avversato da una feroceopposizione, portò avantiquest’importante opera, spiegan-do che «gli inglesi apprendonomeglio la legge di Cristo nellalingua inglese. Mosè ascoltò lalegge di Dio nella sua lingua,

Riforma era ormai ben avviatae Martin Lutero avevacompletato una traduzione dellaScrittura in lingua tedesca.

Tyndale lavorò con tenacia erapidità e nel 1525 le copie delsuo Nuovo Testamentoraggiunsero di contrabbandol’Inghilterra. I capi religiosi eranofuriosi perché non erano riuscitiad arrestare la diffusione dellaparola di Dio. Intanto, Tyndalelavorava alla traduzionedell’Antico Testamento mentrecontinuava a vivere nel vecchiocontinente. Ne tradusse epubblicò circa la metà prima diessere tradito da un suoconnazionale. Lo studioso venneincarcerato per oltre 500 giorniin un castello nei pressi diBruxelles, per essere poi trattofuori di cella, legato a un palonel cortile del palazzo estrangolato con una spessacatena, prima che il suo corpofosse arso dalle fiamme.

Jan Hus, un sacerdote ceco,fu un altro traduttore e martire.4Altri ancora subirono untrattamento e una sorte simili.

Perché è un valore preziosoil fatto che lui e altre migliaiadi persone siano state dispostea soffrire e a morire per laScrittura? La parola di Dioriveste per noi oggi altrettantaimportanza?

Oggi la Bibbia è ampiamentedisponibile e vanta il record dilibro più venduto di tutti i tempi.

Il libro più assediatoNonostante questa diffusadisponibilità, la Bibbia è tuttaviauno dei libri meno letti e piùassediati del nostro tempo. Se inalcune aree del mondo che la

come anche gli apostoli diCristo».2

La traduzione della Bibbia diWycliffe ebbe una profondainfluenza perché consentì amigliaia di persone l’accessodiretto alla parola di Dio. Nelclassico Foxe’s Book of Martyrs,John Foxe scrisse: «Sebbeneriesumarono il suo (di Wycliffe)corpo, bruciarono le ossa esparsero al vento le ceneri,tuttavia non poterono arderela parola di Dio e la verità dellasua dottrina, compresi i suoifrutti e i successi chepermangono fino a oggi».3

La Bibbia di TyndaleWilliam Tyndale, un dotatostudioso delle università diOxford e Cambridge, in grado diparlare fluentemente otto lingue,è forse il più noto martire etraduttore della Bibbia. Vissutonel sedicesimo secolo, Tyndaleaveva familiarità con la versionedella Bibbia di Wycliffe che,nonostante fosse stata messa albando, era disponibile sulmercato nero sotto forma dicopie manoscritte; si trattavaperò di pezzi molto cari e difficilida scovare. La stampa iniziò aentrare maggiormente in uso apartire dalla metà del ‘500, cosìTyndale decise che era ilmomento giusto per unaggiornamento e una traduzioneinglese che la rendesse accessibilea un più alto numero di persone.Tyndale, come aveva già fattoWycliffe, tradusse dai testioriginale in greco e in ebraico,non dal latino. A motivo delclima religioso che si respiravaallora in Inghilterra, Tyndaleandò in Germania, dove la

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Perché la Scrittura?Costruire la fede sulla sicura parola di Dio

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possiede è tuttora soggetto apersecuzione, nella stragrandeparte del pianeta la Scritturasubisce attacchi molto piùsubdoli.

Una delle aggressioni piùdannose proviene dal metodo distudio cosiddetto storico-critico,secondo il quale i lettoridecidono cosa sia importante ecosa no, cosa sia affidabile e cosaaccantonabile. In sostanza, sipongono al di sopra dellaScrittura stessa. Un altro attaccoambiguo è l’insinuazione secondocui si debba essere un espertoo un teologo per poter compren-dere la Bibbia; altrimenti la si puòleggere solo «superficialmente».Questo tipo di ragionamento èriconducibile alla chiesa cattolica,la quale ha sempre sostenuto chesolo gli studiosi sono in gradodi interpretarla. Dall’altro lato,Dio ha promesso nella sua Parola:«Se poi qualcuno di voi mancadi saggezza, la chieda a Dio chedona a tutti generosamente senzarinfacciare, e gli sarà data.Ma la chieda con fede, senzadubitare; perché chi dubitarassomiglia a un’onda del mare,agitata dal vento e spinta qua elà» (Gn 1:5,6).

Perché le Scritture sono cosìimportanti? Consideriamobrevemente tre fra le molteragioni.

La Bibbia rivela Dio«Nel principio era la Parola,la Parola era con Dio, e la Parolaera Dio» (Gv 1:1). Attraversola sua Parola, noi lo conosciamo.Essa ci fa vedere che Dio haaffrontato il problema delpeccato e desidera riconciliarci alui. Rivela la sua potenza creativa,la sua regalità, la misericordia,la sua giustizia e i suoi piani.«Poiché il Signore, DIO, non fanulla senza rivelare il suo segretoai suoi servi, i profeti» (Am 3:7).

La prima delle nostre dottrinefondamentali recita: «Le sante

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PERCHÉ LA SCRITTURA?

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�Nonostante questa diffusa disponibilità,

la Bibbia è tuttavia uno dei libri

meno letti e più assediati del nostro tempo.�

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stati disposti a sacrificare se stessipiuttosto che la Scrittura,facciamo tesoro del loro esempio,insegniamo e predichiamo laparola vivente di Dio finchéGesù tornerà e facciamo nostrele parole di Davide: «Hoconservato la tua parola nel miocuore per non peccare controdi te» (Sl 119:11).

NOTE1 J. WYCLIFFE, Pre-ReformationReformer, Christian History, Christianity Today,www.christianitytoday.com/history/people/moversandshakers/john-wycliffe.html. 2 Ibid. 3 Ibid. 4 E. MASON, The murderous history of Bible translations, BBC HistoryMagazine, www.historyextra.com/article/feature/murderous-history-bible-translations; J. HUSS, Pre-Reformation Reformer,Christian History, Christianity Today,www.christianitytoday.com/history/people/martyrs/john-huss.html. 5 La confessione di fede degli Avventisti del 7° Giorno, Edizioni ADV,2010, p. 7.

eterna, una mano divina ne haconservata intatta la purezzanel corso dei secoli. Essa illuminail remoto passato dove l’indagineumana cerca invano di penetrare.Solo nella parola di Dio possiamoscorgere la potenza che pose lefondamenta della terra e distesei cieli. Solo in essa possiamotrovare la descrizione autenticadell’origine dei popoli. Solo quiè tracciata la storia del genereumano scevra da ogni forma diorgoglio o di pregiudizioterreno» - ED, p. 173 [98].

La Bibbia, come Gesù, si elevaal di sopra della cultura, delpregiudizio e dell’orgoglio.Ci rivela le verità che riguardanoil nostro essere, il nostro mondoe anche altro. Ci insegna comefare per avere una relazionegenuina con Dio e con gli uominie ci dona straordinarie promesseper consentirci di vivere una vitaspirituale coerente.

«Presentando alla gente laBibbia quale essa è, può esseresvolta una grande opera…Esortate gli uomini a leggerela Bibbia come essa è, a chiederela luce divina per comprenderla,non appena la luce rifulge,accettare con letizia ogni suoprezioso raggio e portarneimpavidi la testimonianza» -CS, p. 144 [120]

La Scrittura, nostra salvaguardiaIl soggetto della predicazionee dell’insegnamento di Gesùsulla terra fu la parola di Dio.«Egli [Gesù] insegnò che laparola di Dio doveva esserecompresa da tutti. Indicò leScritture come autoritàindiscutibile, e noi dovremmofare lo stesso. La Bibbia deveessere presentata come la paroladel Dio infinito, come la fine diogni polemica e il fondamento ditutta la fede» - COL, p. 34 [21].

Quando ci ricordiamo deimartiri fedeli, quelli che sono

Scritture, Antico e NuovoTestamento, sono la parola scrittadi Dio redatta e trasmessa perispirazione divina da santi uominidi Dio, che hanno parlato escritto guidati dallo Spirito Santo.Tramite questa Parola, Dio haaffidato all’uomo la conoscenzanecessaria per la salvezza. LeScritture sono la rivelazioneinfallibile della sua volontà. Esserappresentano il modello peril carattere, il banco di provaper l’esperienza, l’autorevolerivelazione delle dottrine el’attendibile racconto degli attidi Dio nella storia».5

La parola di Dio è verità«Io sono la via, la verità e la vita»(Gv 14:6). Nella sua preghieraal padre, riportata al capitolo 17,Gesù dice: «Santificali nellaverità: la tua parola è verità»(v. 17). Quando egli fu affrontatodai capi religiosi adirati perchésosteneva di essere il figlio diDio, Gesù ricorse all’autoritàdella Scrittura: «Il Padre che miha mandato, egli stesso ha resotestimonianza di me… la suaparola non dimora in voi… Noncrediate che io sia colui che viaccuserà davanti al Padre; c’è chivi accusa, ed è Mosè, nel qualeavete riposto la vostra speranza.Infatti, se credeste a Mosè,credereste anche a me; poichéegli ha scritto di me» (5:37-45).

La Scrittura, afferma Gesù,testimonia di lui. Essa rivela ipiani e i propositi divini e spiegain che modo il peccato è entratonel mondo. Rivela anche lareazione divina al peccato,la sua relazione con gli esseriumani e offre alcuni spuntiche riguardano il carattere ela natura di Dio.

La Scrittura è educativaScrive Ellen G. White: «LaBibbia è la storia più antica e piùvasta che gli uomini posseggano.Scaturita dalla fonte di verità

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*Presidente dellaChiesa CristianaAvventista del Settimo Giornonel mondo

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Nel 606 a.C. Israele era in procinto di affrontareuna delle più gravi crisi della sua storia.

Da lì a 20 anni, nel 586, il regno di Giuda sarebbestato distrutto. Ioiachim, che regnò dal 609 al 598a.C., si era sottomesso al dominio egiziano,pagando un alto tributo (2 R 23:35). Nel 605,Nabucodonosor sconfisse il faraone e l’esercitoegiziano durante la battaglia di Carchemish,cambiando la geografia politica della regione.E Ioiachim fu quindi costretto a sottoscrivere unpatto di alleanza e devozione a Babilonia (24:1).

Purtroppo, nel momento cruciale, il giovanesovrano si rivelò un re patetico per il suo popolo,preoccupandosi solo di accumulare ricchezzericorrendo alla corruzione, all’ingiustizia e a svariatiabusi (Gr 22).

Un messaggio dal cieloIntorno al 605 a.C., il Signore incaricò il profetaGeremia di far pervenire un importante messaggioa Ioiachim. «Prenditi un rotolo da scrivere escrivici tutte le parole che ti ho dette contro Israele,contro Giuda e contro tutte le nazioni, dal giornoche cominciai a parlarti, cioè dal tempo di Giosia,fino a oggi. Forse quelli della casa di Giuda,udendo tutto il male che io penso di far loro, siconvertiranno ciascuno dalla sua via malvagia,e io perdonerò la loro iniquità e il loro peccato»(Gr 36:2,3).

Geremia ubbidì e dettò a Baruc le parole ispiratedal Signore. Baruc le lesse ad alta voce a tutto ilpopolo (vv. 9,10). Uditele, le persone rimaseroallarmate e dissero: «Non mancheremo di riferiretutte queste parole al re» (v. 16).

E così fecero, ma non prima di invitare Baruc eGeremia a nascondersi.

Un re con un’attitudine post-modernaIl re di Giuda reagì con particolare sfrontatezza:«Il re stava seduto nel suo palazzo d’inverno, erail nono mese, e il braciere ardeva davanti a lui.Appena Ieudi leggeva tre o quattro colonne, il rele tagliava con il temperino da scriba e le gettavanel fuoco del braciere, finché tutto il rotolo fuconsumato dal fuoco del braciere» (vv. 22,23).

DOMEN ICA

Perché la Scrittura è l’autorità suprema

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Ioiachim manifestò un atteggiamento post-moderno sotto vari aspetti:- Non era interessato alla parola di Dio- Riteneva irrilevante il suo contenuto- Non credeva nell’autorità della parola di Dio- Pensava di poter fare a meno dei consigli divini- Non si limitò all’indifferenza e non si feceproblemi a distruggere la Scrittura- Non si rese conto che stava rinunciando all’ultimaopportunità per scongiurare la crisi.

Satana, nel corso della storia, ha istigato tanteazioni contro la Bibbia e la sua autorità:� In epoca pre-moderna, distruzione epersecuzione.� In epoca moderna, attacchi ideologici.� In epoca post-moderna, un atteggiamentoindifferente e sprezzante.

Le attuali sfide riguardanti la BibbiaAnche quello attuale è un tempo contrassegnatoda varie forme di crisi: esistenziale, economica,ambientale. Anche nelle nostre famiglie viviamosituazioni critiche legate a cibo, salute e sicurezza.Dove possiamo trovare le risposte a questeincertezze?

«Invocami, e io ti risponderò» (Gr 33:3). Ebbenesì, la parola di Dio ha delle soluzioni efficaci per lenostre sfide quotidiane.

Ma che cosa fa la società post-moderna? Essamostra indifferenza nei confronti della Scrittura,anzi, la rifiuta perché convinta che la Bibbia nonabbia autorità e tentando in alcuni casi addiritturadi distruggerne fisicamente delle copie.

Sono risposte utili? No, perché le personecontinuano ad avere necessità di tipo spirituale ein questo mondo secolare ricercano la spiritualitàda false sorgenti; ma assistiamo anche a un’altraconseguenza nella nostra esperienza di chiesa:l’analfabetismo biblico. Quali sono i suoi effetti?La nascita del misticismo biblico e l’aumentoesponenziale di leggende spirituali; la ricercadi un’esperienza spettacolare e intrisa di sentimentalismo; l’apparizione di «superstar»cristiane le cui affermazioni e interpretazionitrovano terreno fertile tra i loro ammiratori; laformazione di una chiesa vulnerabile a ogni sorta

Consigli ispirati, validi ancora oggi come quando furono scritti

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e i suoi apostoli hanno dovutoanch’essi subire maltrattamentie persecuzioni per amore dellaparola di Dio» - Profeti e re,p. 437 [222].

Conclusioni sull’autorità della Scrittura1. Dio è l’unico a conoscereil futuro. Egli è la fonte di ogniinformazione presente nellaBibbia (Is 46:10; 2 Ti 3:16).2. Non dobbiamo aspettarciche le persone accettino senzaproblemi i messaggi biblici(Gv 15:18,19).3. La società post-modernatende a rifiutare la parola di Diocon indifferenza e disprezzo epreferisce confidare in falsefilosofie e concetti (Ap 3:17).4. L’analfabetismo biblico generaun’esperienza religiosa incertabasata sugli interessi personali(Mt 7:21-23).5. Il messaggio di Dio resteràmalgrado il rifiuto della Scritturada parte delle persone(Mt 24:35).6. La Bibbia detiene la supremaautorità. Occorre quindi prestareattenzione ai suoi messaggi(Sl 119:160).

* Pastore della chiesa di Villahermosa,in Messico.

di inganno e assurdità predicatanel nome di Dio.Contrastare il rifiuto della ScritturaLa parola di Dio non può essereannientata: «L’erba si secca, ilfiore appassisce, ma la paroladel nostro Dio dura per sempre»(Is 40:8). Nonostante la distru-zione del rotolo da parte del reIoiachim, il Signore ordinò aGeremia di scriverne un altro,arricchito di nuovi punti(Gr 36:28-31). Nessuno puòarrestare la progressione delvangelo. La parola di Dio nondipende dai capricci deisentimenti umani (Lu 19:14).

L’Egitto era la grande speranzadel re Ioiachim. Per questo,nel 598 a.C., incoraggiato dalfaraone, si ribellò apertamentecontro Nabucodonosor.Il re di Giuda convinse il suopopolo che dichiarando guerraa Babilonia, gli egiziani liavrebbero aiutati; maquell’azione non fece altro cheprovocare una nuova invasioneda parte dell’esercito caldeo.La verità è che l’Egitto non avevamai seriamente inteso sostenereGiuda, stava solamente guada-

gnando del tempo per le propriestrategie.

Dio inviò a Ioiachim unmessaggio di speranza per lasalvezza del suo popolo, ma furespinto perché il re confidavain una falsa speranza.

Noi, in quanto messaggeridi Dio, non possiamo presumereche la predicazione biblica saràben accolta. Nel mondo di oggi,sono tanti quelli che si aspettanoparole di approvazione delleloro iniquità. Scrive EllenG. White: «Molti si rifiutanodi tener conto dei ripetutiavvertimenti preferendo ascoltarei falsi maestri che lusinganola loro vanità e tollerano il lorocomportamento poco corretto.Nei tempi della “distretta” essinon troveranno nessun rifugiosicuro, nessun aiuto divino.Invece i servitori di Dioaffronteranno con coraggio epazienza la prova e le sofferenzesubite in quanto ingiustamentebiasimati, trascurati e condannati.Essi però continueranno acompiere fedelmente l’operache Dio ha affidato lororicordandosi che i profeti delpassato, il Salvatore dell’umanità

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�Satana, nel corso della storia, ha istigato tante azioni contro la Bibbia

e la sua autorità�

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Uno dei fatti scritti nella Bibbia che più mistupiscono è che i discepoli fossero totalmente

scoraggiati dalla morte di Gesù sulla croce. Se cipensi, è davvero sorprendente. Durante il suoministero, Gesù spiegò loro più volte con parolechiare ed esplicite che sarebbe stato ucciso a chepoi sarebbe risorto.2 Eppure, la croce li colseimpreparati e quando Gesù risorse faticarono acrederci. Com’è potuto succedere? Quando cirifletto, questa mancanza da parte dei discepoli midisturba, perché sento che potrebbe accadereanche a me. Ma la buona notizia è che non deveper forza andare così. Lungo la strada per Emmaus,Gesù spiegò il metodo per leggere la Bibbia.

Fiducia nella BibbiaGesù disse che i discepoli non avevano capito,perché «lenti…a credere» (Lu 24:25). La fedenella parola di Dio è il primo passo verso lacomprensione (Eb 11:3).

C’è chi ripone la propria fiducia nella chiesa onei suoi leader, contenti che siano loro a pensare e aspiegare ciò che la Bibbia intende dire. Qualcunolo fa per convenienza, altri ritengono che la Bibbiacontenga una sorta di significato «segreto» o«spirituale» che solo pochi eletti possonointerpretare: è la base dell’allegoria.

Per esempio, Bernard di Clairvaux, un abatefrancese del XII secolo, scrisse un sermone sui«denti» della sposa di cui narra il Cantico dei cantici(4:2). Sosteneva che quei denti rappresentassero imonaci degli ordini più elevati e più modesti di unmonastero. La sua idea è particolare, ma non haniente a che vedere con il significato di quel brano.L’allegoria rivela soprattutto l’abilità dell’interprete eil significato che questi intende veicolare, piuttostoche il reale significato del testo. Ripone la fiducianegli esseri umani e li esalta. Ma la Bibbia dice cheDio ha dato la sua Parola a chiunque, affinchétutti potessero comprenderla, perfino i bambini(Mt 11:25,26; Gv 7:17; 2 Ti 3:14-17).

Altre persone ripongono la loro fiducia nellaragione umana. Dio ci ha donato la capacità diragionamento e vuole che la si utilizzi nella nostrarelazione con lui (Is 1:18). Secondo alcuni, tuttavia,la ragione neutralizza la forza della parola di Dio.Quando un’affermazione biblica non si concilia con

la logica umana, viene messa da parte e considerataun errore che qualcuno ha in qualche modo inseritonel testo. Ma Dio è più grande della nostra capacitàdi comprenderlo e comunque abbiamo bisogno diavere fede in lui (Mt 22:29-32; cfr. 1 Co 1:18-25).

C’è poi chi ripone la propria fiduciaesclusivamente su se stesso. Interpreta le parole madimentica il contesto e l’intenzione originale delbrano, eleggendo inconsapevolmente la propriapersona a fattore determinante di interpretazione.

Per esempio, cosa vuol dire Pietro quando affermache Gesù ci ha lasciato un esempio in modo da poter«seguire le sue orme» (1 P 2:21)? Se trascuriamoil contesto, il passo potrebbe significare chedobbiamo indossare gli stessi abiti indossati daGesù, essere single come lo era lui e altre similitudiniche l’interprete vuol far dire al brano. Ma il contestoè chiaro. Dio intendeva dire che non dobbiamopeccare, insultare o minacciare quando siamo

LUNED Ì

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Come leggere la Scrittura«Non sentivamo forse ardere il cuore dentro di noi

mentre… ci spiegava le Scritture?»1

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maltrattati. Quando tralasciamoil contesto della Scrittura ciautoproclamiamo fattoredeterminante di interpretazione.

Ci sono poi individui chehanno abbandonato in toto lafede. Frustrati dalla diversitàdelle interpretazioni si sonoconvinti che nessuno detenga laverità. Ma la Scrittura dice cheDio ci ha donato il suo SpiritoSanto per guidarci «in tutta laverità» (Gv 16:13). Dio desiderache riponiamo in lui la nostrafede, non nella chiesa, nei suoileader, nella ragione umana oin noi stessi, perché siamo tuttifallibili.

Leggere la Scritturaper interoUn altro motivo della sorpresadei discepoli davanti alla mortedi Cristo è la mancata letturada parte loro di tutta la Scrittura.Si erano concentrati infatti suquelle sezioni che a essi piace-

vano. I discepoli amavano iltitolo Figlio dell’Uomo, perchéidentifica-vano Gesù con lafigura celeste di Daniele 7:13,14,la quale aveva ricevuto un regnoe un dominio che non sarebberomai stati distrutti. Ma la Scritturadiceva anche che il Messiasarebbe morto per i peccati dellepersone (Is 53) e «soppresso»(Da 9:26). I discepoli noncompresero quei passaggi né glistessi moniti di Gesù, perché siscontravano con quello cheavevano sempre creduto e con iloro stessi desideri. Non avevano«orecchie per intendere».

Gesù, «Cominciando da Mosèe da tutti i profeti, spiegò loro intutte le Scritture le cose che loriguardavano» (Lu 24:26). Noiabbiamo bisogno di fare la stessacosa; leggere «tutta la Scrittura»significa chiedere a Dio didonarci «orecchie per intendere»tutto quello che ci dice, anchequei passaggi che preferiremmonon fossero veri o che nongradiamo particolarmente.

Mettere in pratica quello che si apprendeL’ubbidienza è l’ultima fase nelprocesso di comprensione dellaScrittura. Gesù ha detto chechiunque sia disponibile a farela volontà di Dio conoscerà laverità (Gv 7:17). Lo stessoavvenne per i discepoli sulla viadi Emmaus. Quando esortaronoil Messia a fermarsi a casa loro,lasciando intendere che avevano

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accettato il suo messaggio e chevolevano saperne di più, «i loroocchi furono aperti e lo riconob-bero» (Lu 24:31). Ma è veroanche il contrario. Quelli chenon «amano… la verità» sarannoingannati negli ultimi giorni(2 Te 2:9-12; cfr. 2 Ti 4:3,4).

La comprensione non è unluogo di destinazione, ma unviaggio nel quale la persona siimbarca. L’intimità con Dio è ilrisultato di una vita che prevededei rischi per seguire i suoiconsigli, ma certi che la suaParola è vera e le sue promessesicure. Una volta che ogni suodiscepoli lo avrà sperimentato,non potrà più rimanere insilenzio. Proprio come i discepolisulla via per Emmaus.

NOTE1 Lu 24:322 Prima profezia: Mr 8:31 e paralleli.Seconda profezia: Mr 9:31 e paralleli.La terza, nell’ultimo viaggio a Gerusa-lemme: Mr 10:32-34 e paralleli.Cfr. Gv 12:23,27; 13:1; 16:4,21,32; 17:1.

* Professore associato di NuovoTestamento presso il Seminarioavventista teologico della AndrewsUniversity, USA.

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�La Bibbia dice che Dio ha dato

la sua Parola a chiunque, affinché tutti potessero

comprenderla, perfino i bambini �

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Mio marito è alla ricerca di un appartamentoper la nostra giovane famiglia. Abbiamo dei

bambini piccoli e la città più vicina dista diversichilometri. Bernie sta facendo questo da solo, macerca di osservare le case attraverso i miei occhi.Esplora ogni stanza con molta cura, immaginandosila nostra vita insieme. La cucina sarà abbastanzaspaziosa? Il giardino è sicuro per i bambini?Saremo tutti felici qui?

Dopo 14 anni di matrimonio e sette diversiappartamenti, Bernie sa esattamente cosa mi piace.È consapevole di quello che apprezzerò in ognicasa, di quello che mi disturberà e di quello cheriusciremo a modificare.

Alla fine Bernie trova la casa nella quale andare avivere, amare, ridere e piangere per i successiviundici anni. È un momento entusiasmante quello incui mi accompagna per un tour guidato della nuovaresidenza. Capisco che ha considerato ogni aspettoattraverso i miei occhi. C’è bisogno di chili dipittura e di una bella ripulita. Ma è perfetta. La suascelta ponderata si è basata sulle cose che haimparato vivendo con me, ascoltandomi e studiandoda vicino la mia personalità e la nostra vita insieme.

Affrontare la complessitàScegliere un nuovo appartamento è relativamentesemplice. La vita, tuttavia, è piena di decisioni benpiù complesse:

«A mia moglie hanno offerto un contratto di treanni per lavorare in un altro Paese. Potrà tornare acasa solo due volte l’anno, ma potremo permettercidi pagare la scuola ai nostri figli. È una buonaidea?».

«Sono innamorata di un ragazzo straordinario,ma come faccio a sapere se Dio desidera che cisposiamo?».

«Mio marito è violento nei confronti miei e deinostri figli. Cosa posso fare per proteggerci?».

Qual è la decisione «migliore» quando siamoinvischiati in una rete di informazioni, idee edottrine contrastanti? E le decisioni migliorisecondo la prospettiva umana non semprecoincidono con la prospettiva divina.

Invito all’intimitàLa Bibbia non è un manuale pratico che offreistruzioni quotidiane da seguire passo dopo passo.Sarebbe impossibile prevedere ogni singola

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circostanza, senza tenere conto dell’arco temporaleall’interno del quale le persone, le culture,i dilemmi e il mondo intero si sono continuamentetrasformati.

La Bibbia è molto più utile e ricca di un manualedi utilizzo pratico per la vita. È un invito da partedi Dio a ricercarlo e a trovarlo in ogni storia esituazione. La Bibbia è ricca di dettagliateistantanee del suo carattere amorevole; sono comesingole diapositive di una scansione cerebrale.Solo riunendo tutte le immagini riusciremo acostruire un modello virtuale di quell’organo e acomprenderlo nel suo insieme.

La Bibbia ci aiuta a scoprire le tante dimensionidell’amorevole carattere del Signore e a capire fino ache punto egli desidera essere al centro della nostravita, ad amarlo e ad amarci gli uni con gli altri.

Abbiamo chiesto ai nostri figli di aiutarci a creareuna lista di aggettivi adatti a descrivere il caratteredi Dio: «potentissimo, coraggioso, tollerante,generoso, creativo, premuroso». Abbiamo tiratogiù qualcosa come 200 parole nel più breve tempo

MARTED Ì

La Scrittura fa la differenza

E T T I M A N A I R E G H I E R A

Conoscere Dio grazie alla sua storia nella Bibbia

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«Quali sono i bisognispirituali, emozionali e relazionalidi queste persone?Qual è il modo migliore per

dimostrare loro l’amore delSignore?Quali aspetti del suo carattere

egli desidera che io manifesti inquesta circostanza?In che modo le mie scelte

ispireranno altri ad avvicinarsia lui?».Possiamo ricorrere a una

ponderata riflessione mediatadalla preghiera per essere guidatinella complessità della situazione.Anche se non prenderemo ladecisione perfetta Dio continueràad amarci e a desiderare ilmeglio per la nostra persona.Egli continuerà a perseguire ilsuo benevolo proposito anchetramite le nostre scelteimperfette, proprio come fece neiconfronti di Abraamo, Sara eAgar; di Giuseppe e i suoifratelli, di Davide e Betsheba.

Il più grande di questi è l’amoreTra tutte le straordinariecaratteristiche di Dio, l’amore èla più grande. «Carissimi,amiamoci gli uni gli altri, perchél’amore è da Dio e chiunqueama è nato da Dio e conosceDio. Chi non ama non haconosciuto Dio, perché Dio è

amore… Carissimi, se Dio ciha tanto amati, anche noidobbiamo amarci gli uni gli altri»(1 Gv 4:7-11).La ragione principale per

avvicinarci a Dio e conoscerlomeglio è poter sperimentare lasua generosità, pazienza, il suoperdono, la sua consolazionee il suo amore generoso, perinnamorarci di lui.Quando la vita diventa

insopportabilmente dolorosa, la consolazione maggiore nonpuò che giungere dalla nostraesperienza con il caratterebenigno del Signore, e cosìscopriamo che egli si preoccupaa fondo delle nostre tragediee dei nostri conflitti (Sl 34:18),nota ogni singola lacrima cheversiamo (56:8) e capisce lenostre vulnerabilità (103:13-18).Desidera fortemente che giungail giorno in cui potremo vivereinsieme con lui nel cielo, easciugherà ogni nostra lacrima(Ap 21:1-4).

* Consulente in Terapia occupazionalee Psicoterapia sistemica. È direttricedei Ministeri della Famiglia presso laDivisione Trans-europea.

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possibile. L’atmosfera era caricadi gioia, sapevamo che Dio èincredibile. Se il nostrovocabolario era inadeguato adescriverne la meraviglia, la gloriae l’amore, improvvisamenteabbiamo avuto un quadro moltopiù ricco del nostro Diostraordinario.

Faccia a faccia«Tutta la Bibbia è la rivelazionedella gloria di Dio in Cristo»,ha scritto Ellen G. White. «Chila riceva, le crede e le ubbidisceacquisisce lo strumento piùefficace per la trasformazionedel carattere. Essa rappresenta ilgrande stimolo, la forza irrefrena-bile che stimola le facoltà fisiche,mentali e spirituali e indirizzala vita nei canali giusti» - Mind,Character and Personality, vol. 1,pp. 93,94.Leggendo la Bibbia e concen-

trandosi sul carattere di Dioperfettamente espresso con la vitadi Gesù, ci troviamo faccia afaccia con la fonte assolutadell’amore nell’universo e siamotrasformati a sua somiglianza.Più lo conosciamo da vicino, piùriusciremo ad ascoltarlo mentre ciguida nella nostra esistenza.

Attraverso gli occhiamorevoli del SignoreSe conosciamo Dio più intima-mente, riusciremo a sperimentarela profondità del suo amore pernoi. Osservando le nostre vitedisordinate dalla sua prospettivabenevola e paziente avremomaggiori probabilità di prenderedecisioni sagge.Ogni volta che dobbiamo

affrontare situazioni complesse enon abbiamo idea di cosa fare,possiamo iniziare elencando inomi di tutti quelli che sonocoinvolti. Immaginiamo poi diguardare ogni singolo individuodella lista, noi compresi,attraverso gli occhi di Dio edomandiamoci:

E T T I M A N A I R E G H I E R A

�La Bibbia ci aiutaa scoprire le tante

dimensionidell’amorevole caratteredel Signore e a capire

fino a che puntoegli desidera essere al

centro della nostra vita,ad amarlo e ad amarcigli uni con gli altri.�

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Come fa la Bibbia a mostrarci Gesù? Scopriremoche la risposta a questo interrogativo è

piuttosto estesa e interessante, ma anche incorag-giante e potenzialmente decisiva. Il luogo più ovvionel quale ricercare le tracce di Gesù nella Bibbiasono i vangeli, che raccontano gli episodi legati allasua vita terrena. Chiunque li abbia letti sa checontengono tante storie relative a quello che egli hadetto e fatto. Medita, osserva e impara comedovrebbe agire. Ma vediamo in che modo la Bibbiaci parla di Gesù.

La sua storiaPossiamo cominciare dai racconti degli episodiche lo hanno visto coinvolto. Per esempio, l’incontrocon l’adultera colta in flagrante è uno di quelli piùconosciuti e si trova in Giovanni 8. Quando loleggiamo con attenzione, ci si accorge che il contestoera appositamente stato creato per incastrare ilMessia. La descrizione della scena trasmetteimbarazzo: i volti duri degli accusatori, la paura el’imbarazzo della donna, la curiosità dei presenti e,in mezzo a tutto questo, Gesù. La cosa piùeloquente dell’episodio è proprio la sua reazionefinale nei confronti della donna. Egli non lacondanna, non la rimprovera, non l’addita per i suoipeccati né si delizia a evidenziarne gli errori. Non ladichiara inadatta a fare parte della vita comunitaria.Anzi, si dimostra cortese nei suoi riguardi, agisce nelmodo più redentivo possibile. Aveva ben chiaro inmente qual era l’atteggiamento migliore per farlericonquistare una condizione più nobile e più vicinaall’ideale originale divino per l’uomo.Il commento di Ellen G. White relativo agli

effetti della gentilezza di Gesù è rincuorante:«Commossa, si gettò ai piedi di Gesù esprimendocon singhiozzi il suo amore riconoscente econfessando con le lacrime i suoi peccati. Per lei,questo fu l’inizio di una nuova vita, di una vitapura e tranquilla, consacrata al servizio di Dio» -La speranza dell’uomo, pp. 461,462 [340].In questo episodio notiamo non solo l’atteggia-

mento di Gesù davanti a un comportamentosbagliato, ma anche la gestione dei suoi atti e dellesue parole per essere il più redentivo possibile.Scopriamo che la cortesia apre spesso la porta allatrasformazione; che Gesù ha la forza di cambiareuna vita e che cerca costantemente modi eopportunità per farlo.

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MERCOLED Ì

La scrittura rivela Gesù

E T T I M A N A I R E G H I E R A

Cristo viene rivelato nell’Antico come nel Nuovo Testamento

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con l’eternità, con Dio, che eglichiamava Padre. Il suo intentoesplicito di dichiararsi divinoemerge chiaramente per lareazione di quelli che loascoltavano, i quali compreserobene cosa stava dicendo epensarono che le sue parolefossero così blasfeme e offensiveda giustificare la sua condannaa morte.Questa autoproclamazione

di Gesù è una delle prove asupporto della dottrina cristianadella sua divinità, una veritàessenziale per chi crede che eglisia in grado di redimerci.

I suoi sermoniUn’altra fonte di conoscenza diGesù ce la forniscono i suoidiscorsi più lunghi riportatinella Bibbia. Alcuni di quegliinsegnamenti sono stati veicolatisotto forma di parabole, moltedelle quali continuano a essereconosciute ancora oggi. Ce n’èuna tuttavia che non si può dire

sia tra le più note, ma chetrasmette una lezioneimportantissima: si trova in Luca18:1-8. Parla di una vedova, una delle figure più deboli nellasocietà di quel tempo, e di ungiudice che si rivela ingiusto.Questi si rifiuta di riconoscere idiritti della povera donna, laquale, decisa a ottenere giustizia,si ripresenta da lui pregandolodi rivedere il suo caso finché,semplicemente mosso daldesiderio di liberarsene, emetteuna sentenza a suo favore.

Le sue paroleEsaminiamo adesso conattenzione le parole di Gesùsecondo la narrazione dei vangeli.Siamo in presenza di quelle chepotremmo definire frasi brevie coincise, che servivano pertrasmettere grandi insegnamenti.Un esempio che rientra in questacategoria: «L’uomo buono dalbuon tesoro del suo cuore tirafuori il bene; e l’uomo malvagio,dal malvagio tesoro tira fuoriil male; perché dall’abbondanzadel cuore parla la sua bocca»(Lu 6:45).Siamo in presenza di una

verità assoluta e fondamentaleche riguarda la vita: quello cheimmagazziniamo nella partepiù profonda del nostro intimo,finiamo per manifestarlapubblicamente. Se ci formiamoalla scuola della bontà e dellagiustizia, queste ultime sarannoi frutti della nostra esistenza.Va da sé che quanti desideranoessere nel regno faranno moltaattenzione nella scelta delle cosecui dedicare tempo e concen-trazione, perché queste avrannouna forza trasformatrice.

La sua identitàPossiamo imparare su Gesùanche riflettendo su quanto hadichiarato a proposito di sestesso. Si tratta di affermazionisignificative, perché grazie aquelle conosciamo qualepercezione Cristo aveva di sé.Se ne trovano in particolare nelVangelo di Giovanni. Egli dice:«“Il Padre mio opera fino ad ora,e anch’io opero”. Per questo iGiudei più che mai cercavanod’ucciderlo; perché non soltantoviolava il sabato, ma chiamavaDio suo Padre, facendosi ugualea Dio» (Gv 5:17,18).Le parole di Gesù ci spiegano

direttamente chi egli fosse. Cispiegano che non era un essereumano normale come tutti noi,ma che aveva collegamenti diretti

Si tratta di una parabolainteressante, non a motivodella tensione prodotta dalledisuguaglianze sociali quantoper la lezione propostascegliendo il metodo delcontrasto. Il messaggio dice chedobbiamo agire non come ilgiudice, ma come la vedova.E l’insegnamento? È dichiaratopiuttosto chiaramente all’iniziodella parabola: «per mostrareche dovevano pregare sempre enon stancarsi». Ci insegna chela perseveranza e la persistenzasono caratteristiche o qualitàapprezzate da Gesù. Se ciimpegneremo a svilupparle, cisaranno molto utili nelle sfide enelle lotte quotidiane che la vitaterrena ci propone. A volte bastaanche un piccolo inconvenienteper farci dubitare che Dio siprenda effettivamente cura dinoi. Qui vediamo che lapreghiera e la perseveranzaformano una combinazione checi aiuta a sopportare. Grazie aquesta e ad altre parabole,conosciamo meglio Gesù e isuoi insegnamenti.Potremmo ovviamente

proseguire su questa scia, mapreferiamo proseguire allaricerca di una risposta alladomanda iniziale: «In che modola Bibbia ci mostra Gesù?».

La testimonianza degli altriUn altro modo per conoscerlomeglio è la lettura delleaffermazioni fatte da chi erainsieme a lui e di chi si è fattodelle opinioni a tal proposito.Si tratta di testimonianzesignificative proprio perchéprovenienti da chi era presente,ha visto e ascoltato Gesùnella vita reale. Una delleconsiderazioni più profonde ecoinvolgenti a tal riguardo èquella di Giovanni, il benamatodiscepolo, nel Vangelo cheporta il suo nome al capitolo 1,

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�Quello cheimmagazziniamo nella parte più

profonda del nostrointimo, finiamo per manifestarlapubblicamente�

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versetti da 1 a 3. La formulazionesembra quasi somigliare a ungioco di parole, ma rivela unaverità enorme: «Nel principio erala Parola, la Parola era con Dio,e la Parola era Dio» (1:1).Giovanni, essendo stato con

Gesù, avendolo visto all’opera eascoltato i suoi insegnamenti,osservando il tutto alla lucedella Scrittura, giunge allastraordinaria conclusione cheegli è Dio, tesi in totale contrastocon le percezioni dell’epoca.Ma le prove erano talmenteevidenti che Giovanni giunge aquesta inevitabile risoluzione.Questo episodio ci insegna tantecose su Gesù. Egli non erasemplicemente un altro essere

umano. Per dirlo con le sueparole, si trattava del Figliodi Dio, e chi gli era particolar-mente vicino lo compreseperfettamente. Le strade cheabbiamo finora seguito pertentare di capire in che modoGesù viene rivelato all’internodella Bibbia sono piuttosto chiaree non difficili da trovare.

Le sue profeziePer finire, scegliamo unpassaggio della Scrittura che èpiù complesso, ma che puòoffrirci tanti elementi ulterioriper conoscere Cristo. Stiamoparlando della discussionerelativa al concetto di liberatore,di Messia. I cristiani sostengono

che nella persona di Gesù sisono realizzate molte dellepromesse che annunciavano lavenuta di un Messia, in partico-lare nell’Antico Testamento.Quando colleghiamo Gesù aqueste promesse, otteniamoabbondanza di informazionidavvero intriganti, a partire dallaGenesi, dove troviamo la primapromessa fatta ad Adamo ed Evadopo il loro peccato: «Io porròinimicizia fra te e la donna, e frala tua progenie e la progeniedi lei; questa progenie tischiaccerà il capo e tu le feriraiil calcagno» (Ge 3:15). Quitroviamo, sotto forma ancoraembrionica, un accenno allaprima di tante promesse diliberazione, attraverso Gesù,dalla maledizione del peccato.La Bibbia ci parla di Gesù

in vari modi: è un grande librocontenente tante forme dipensiero, ma con un unico temacentrale. Dio ha agito in mododeciso nella storia nella personadi Gesù Cristo, grazie al qualeabbiamo la redenzione.Facciamoci trovare tra quelliche credono con perseveranza.

*Decano della Scuola di teologia alla Walla Walla University di Washington, USA.

LA SCRITTURA RIVELA GESÙ

14 E T T I M A N A I R E G H I E R A

�A volte basta anche un piccoloinconveniente per farci dubitare che Dio si prenda effettivamente cura di noi�

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�Nel principio era la Parola,

la Parola era con Dio, e la Parola era Dio�

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Consapevole che la morte fosse vicina, Mosèstava in piedi sul monte Nebo e osservava

dall’alto la terra promessa. Riusciva a vedere lelussureggianti pianure e i vigneti esattamente comeDio aveva promesso. Mosè aveva assistito allesofferenze patite da Israele in Egitto, al durotrattamento loro riservato e aveva scelto dirispondere all’appello divino che gli chiedeva diguidare quel popolo verso la libertà. Egli avevarinunciato alla sua vita nel lusso e alle promettentiprospettive che gli offriva l’Egitto, «preferendoessere maltrattato con il popolo di Dio, che godereper breve tempo i piaceri del peccato» (Eb 11:25).Aveva servito come umile pastore e poi, per anni,sopportato pazientemente le recriminazioni delpopolo di Israele. Ora si trovava solo di fronte allamorte, sapendo che non sarebbe entrato nella terrapromessa e che non avrebbe visto la realizzazionedella promessa che Dio aveva fatto a Israele.«Riesaminando la sua vita, le prove e i sacrificiaffrontati, Mosè pensava che fosse stato tuttoinutile» - PP, “La morte di Mosè”, cap. 43 [393].Le sensazioni che Mosè deve aver provato in

quel momento sono lo specchio di tutto ciò che èfondamentalmente ingiusto in questo mondo.È come se, nonostante tutti i nostri sforzi, gli altrifossero costantemente ingrati. Continuiamo adassistere impotenti alle sofferenze di una personaamata. E alla fine ci troviamo davanti al nemicoimbattibile per eccellenza, la morte.La Scrittura, provvidenzialmente, ci aiuta a fare

luce sulla condizione del nostro mondo e ci offreuna speranza gloriosa.

Il salario del peccatoLa Bibbia comincia con uno splendido raccontodel capolavoro creativo di Dio, il quale progettògenialmente ogni cosa: in quel contesto regnaval’armonia. Nell’Eden, non si sentiva parlare disofferenza e di morte, ma la libertà dell’umanitàdipendeva dalla sua lealtà al Creatore; la sceltadi disubbidire a Dio hanno prodotto il dolore e lamorte (Ge 2:16,17; Pr 16:25; Gm 1:15). Adamo edEva furono cacciati dal giardino e, insieme a loro,il creato intero fu contaminato dal peccato e dalla

corruzione (Ge 3:16-24; Ro 8:20-22). Noi che siamoi loro discendenti stiamo scontando da allora leconseguenze (Ro 5:18).La Scrittura afferma che la morte non è un

segmento normale o naturale della vita. Anzi, èl’esatto contrario, infatti, non aveva posto alcunonel mondo perfetto di Dio. Egli crea con il proprioalito vitale l’esistenza (Ge 2:7; Gb 33:4; Ez 37:5),mentre la morte capovolge e distrugge la vita.Malattie, guerre e carestie rappresentano le doloroseconseguenze del peccato, e tutte conduconoinevitabilmente alla morte. Il peccato di Adamoconsentì a Satana di usurpare il ruolo di principe diquesto mondo (Gb 1:6; Mt 4:8,9; 2 Co 4:4). Datoche «il salario del peccato è la morte» (Ro 6:23),Satana considerò un suo diritto rivendicare «tutticoloro che giacevano nella tomba [come] suoiprigionieri per sempre» - PP, p. 478 [397]. Egliaveva provocato con successo Mosè a peccarecontro Dio e questo gli era costato l’ingresso nellaterra promessa (Nu 20:8-12). Ma quando Satanasi fece avanti per rivendicare il corpo di Mosè,Cristo intervenne (Gd 9).

Il dono di DioLa convinzione di Mosè nella promessa di Diolo incoraggiò a sopportare decenni di avversità nel

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G IOVED Ì

Ispirare la speranzain un mondo disperato

Le sofferenze di questo mondo sono nulla paragonate alla sua futura gloria

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deserto. Egli fu testimone di unaserie incalcolabile di segni dellapotenza divina e sapeva che ilSignore avrebbe mantenuto laparola data. Dalla comparsa delpeccato, egli ci ha ripetutamentepromesso che ci avrebbe liberatodalla schiavitù del peccato e dellamorte, fornendo le prove dellasua capacità di adempiere aquanto detto (De 7:9; Eb 10:23).Isacco era nato, nonostantel’età avanzata di Abraamo e Sara(Ge 12:2; 21:2,3); Israele fumiracolosamente condotto fuoridall’Egitto attraversando ilMar Rosso su suolo secco (Es2:23-25; 14:29); Dio avevasostenuto il suo popolo per 40anni durante il cammino neldeserto, cibandolo con la manna(De 8:1-10), senza contare tuttequelle volte che lo aveva liberatoin battaglia, attraverso figurecome Giosuè, Deborah,Gedeone e altri.Ma la prova principale

dell’adempimento di ognipromessa da parte di Dio èGesù. Diversi brani dell’AnticoTestamento, compresa la primapromessa di liberazione dopoil peccato di Adamo ed Eva,rimandano direttamente alMessia (Ge 3:15; Nu 24:17; De18:15; Is 53). Il ministero di Gesùha fatto vedere la potenza di Diosul peccato e la morte. I suoimiracoli hanno evidenziato la suacapacità di restituire vigore apersone afflitte dalla malattia edalla sofferenza; l’espulsionedei demoni ha invece attestato lasua autorità sulle forze del male.Tuttavia, è sulla croce che lapiena rilevanza del peccato edella morte diventano chiare.Gesù, il figlio immacolato di Dio,si è fatto carico dei peccati delmondo intero; è morto insolitudine, schiacciato dal pesodella totale separazione dalPadre. Ma il terzo giorno èrisorto, esercitando il suo poterenei confronti della morte,

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rivestito di quella vita eternache il Signore ha pensato peril suo popolo.La risurrezione di Gesù

costituisce il fondamento dellanostra fede; se non fosse risortonon ci sarebbe motivo di sperarein un futuro migliore (Gv11:25,26; 1 Co 15:13-26). Mapoiché egli ha sconfitto la morte,possiamo essere certi che Cristoritornerà come promesso, perripristinare la gloria originale diquesto mondo. In quel giorno«egli asciugherà ogni lacrima dai

loro occhi e non ci sarà più lamorte, né cordoglio, né grido, nédolore, perché le cose di primasono passate» (Ap 21:4).Mosè ha creduto in quella

promessa, sapeva che lesofferenze di questa terra sononulla se paragonate al futuroglorioso che Dio ci ha preparato.In virtù di ciò, il patriarca èrimasto fedele fino all’ultimo e seanche gli è stato negato l’ingressoa Canaan, Cristo lo ha reclamatocome suo figlio, benedicendolocon la vita eterna (Eb 11:26; cfr.Ro 8:18).

Mettere in pratica la speranzaIl peccato, il dolore e la mortesono la norma nel nostro mondo.Eppure possiamo essere certiche Dio manterrà la suapromessa e ricreerà ogni cosacome nuova, eliminando persempre sofferenza e morte.Non dobbiamo disperarci, ma

neanche attendere passivi inattesa che il Signore intervenga.Nonostante si debba viverecon lo sguardo rivolto al futuro,abbiamo comunque unaresponsabilità nel tempopresente. Tra le altre cose,prevede da parte nostra il saperriconoscere la sofferenza che cicirconda e offrire ai bisognosiuna mano e ogni aiutonecessario. Prevede anche lafedeltà alla legge divina,confidando nel fatto che «iltimore del SIGNORE conducealla vita» (Pr 19:23).Per finire, la responsabilità ci

porta a condividere la buonanotizia della salvezza e dellagloriosa speranza con tutti quelliche fanno parte del nostro raggiod’azione. Senza questo messaggiodi speranza, i migliori sforzidelle persone non servirebberoche a condurli dritti alla tomba.Ma noi possiamo proclamarecon entusiasmo che Cristo hasconfitto la morte! Grazie allafede in lui, oggi possiamo vivereguardando con fiducia al domani,consapevoli che ci attende laterra promessa.

* Originaria di San Paolo, Brasile,ha completato la sua tesi in Teologiapresso il Centro universitario avventistadi San Paolo.

E T T I M A N A I R E G H I E R A

�Dalla comparsa del peccato, egli ci ha

ripetutamentepromesso che ci

avrebbe liberato dallaschiavitù del peccato

e della morte�

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Quando ero adolescente lessi un graffito sulmuro che mi lasciò perplesso: «La libertà è

troppo poco. Quello che desidero non ha nome».Il nostro mondo sembra avere ormai raggiunto

posizioni estreme in termini di relativismo. La gentevuole la fine di ogni tipo di autorità e tradizione.Molti desiderano alterare la propria autonomiafisica. Il pluralismo alimenta le letture più differentidella Scrittura. I teologi postmoderni tentano dismantellare le opprimenti strutture sociali, presumi-bilmente asserite dalla Bibbia, e promuovonouna vasta emancipazione. Le opinioni umaneprevalgono a scapito della conoscenza della veritàdivina. Come si fa a sapere cosa è giusto e cosa èsbagliato in questa epoca relativista?

La conoscenza di DioOsea profetizzò alle tribù settentrionali di Israeleprima del crollo di questo regno, avvenuto nel772 a.C. Israele aveva infranto la sua alleanza conDio e l’idolatria aveva gettato la nazione in unostato di profonda crisi. L’adorazione dei vitelli d’oro(Os 8:5,6; 10:5), a opera di Geroboamo (1 R 12),aveva fomentato l’immoralità, come già era successosul Sinai (Es 32:6,7).In mezzo a questa crisi, il Signore avverte che

Samaria «sarà punita per la sua colpa, perchési è ribellata al suo Dio. Cadranno di spada»(Os 13:16). La caduta di Israele viene attribuitaall’assenza di tre principali virtù: «non c’è verità,né misericordia, né conoscenza di Dio nel paese»(4:1); l’assenza della «conoscenza» a motivo delrigetto della legge di Dio (Sl 119:66); «il timoredel Signore» (Pr 1:7; 2:5).Nella sua misericordia, il Signore promette il

ripristino. La schiavitù sarebbe stata come un«deserto», nel quale Dio avrebbe parlato ai cuoridei suoi figli (Os 2.4). Poi avrebbe fiaccato la forzadei nemici consentendo al suo popolo nuovamentedi «riposare al sicuro» (v. 18). Il Messia avrebberipristinato Israele perché lo avrebbe riempitodi «conoscenza» grazie all’azione dello SpiritoSanto (Is 33:6; Ab 2:14).

Compito dei figli di Israele era quello di studiaree meditare sulla legge di Dio, testimonianza delloro patto, per ottenere tale conoscenza. Mosèraccomandò: «Questi comandamenti, che oggi ti do,ti staranno nel cuore» (De 6:6).La «meditazione» sulla legge di Dio era la delizia

del salmista (Sl 119:97). L’aveva nascosta nel suocuore per non peccare (v. 11). Questa «conoscenza»dipende dalla meditazione sui comandamenti divinie sulla capacità di fare il bene e allontanarsi dalmale. In questo senso, la religione biblica èun’esperienza istruttiva e intelligente. Lo studio, lameditazione e l’insegnamento della legge di Diosono le principali attività grazie alle quali diffonderein seno al popolo di Dio, e potenzialmente almondo, la conoscenza di ciò che è giusto, buono esanto. Il popolo di Dio è una luce nel momentoin cui divulga tale conoscenza tra le persone chelo circondano.

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Sapere distinguere tra ciò che è giusto e ciò che è sbagliato

Chi studia la Scrittura sa come prendere sagge decisioni

VENERD Ì

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statura perfetta di Cristo»(Ef 4:13).Perché non dovremmo volere

la legge di Dio nel nostro cuore?

L’amore della veritàDa un punto di vista escatolo-gico, Paolo predice che lo SpiritoSanto si ritirerà dalla terra. Laragione addetta è che quantirespingeranno la verità sarannotalmente disorientati da crederealla menzogna, da compiacersinell’ingiustizia e consideraredivina la malvagità (1 Te 2:7-11;4;Ap 13:3,4).

Ellen G. White fa eco alleparole di Paolo quando dice«solo coloro che studiano concura le Scritture e amano la veritàsaranno protetti contro il grandeinganno che sedurrà il mondo» -GC, p. 625 [534].La semplice predicazione

della Bibbia e la lettura delle suestorie non è sufficiente per dareuna risposta alla complessitàdell’attuale relativismo edell’etica in via di estinzione.Il timore di Dio è legato allameditazione sulla sua legge,che ci è stata data come guidaper le nostre scelte e decisionietiche e morali.Come dimostrò il salmista

(Sl 119:97,113) il popolo di Dioè chiamato ad amare la verità.Quelli che amano la parola diDio desiderano studiarla inprofondità, lasciarsi nutrire daessa e attenersi ai suoi precetti.La verità biblica infatti siapprende e si ama quando le

si ubbidisce. Ellen G. Whiteaggiunge: «Lo studio dellaScrittura è il mezzo previsto daDio per mettere gli uomini inrelazione con il loro Creatore eper offrire loro una conoscenzapiù chiara della sua volontà. Essaè il mezzo di comunicazione fraDio e l’uomo» - GC, p. 69 [66].«La parola di Dio è stata data

ai credenti come salvaguardiacontro l’influsso dei falsi maestrie il potere ingannatore deglispiriti delle tenebre» - GC,p. 593 [507].Nel nostro attuale contesto,

la contraffazione è talmentesimile alla verità che è impossi-bile distinguere l’una dall’altrasenza l’ausilio della compren-sione della Scrittura.Per fronteggiare il relativismo

postmoderno, il popolo di Diodeve mantenere l’esperienzapersonale con la volontà di Diocosì com’è rivelata nella suaParola. La conoscenza esperien-ziale dell’etica celeste rivelatamediante la Bibbia ci consentedi distinguere tra sacro e profanoe di aiutare il prossimo a farealtrettanto.

*Già pastore, redattore e insegnante.Attualmente coordina i programmidi laurea teologica presso il Centrouniversitario avventista di San Paolo,in Brasile.

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Esistono evidenti analogie trail nostro tempo e il contesto nelquale visse Osea. Nonostantele pratiche religiose e la letturadella Bibbia siano oggi pratichecomuni, i valori biblici ed eticiche promuovono il timoredi Dio stanno andando infallimento. Come possiamodetenere la conoscenza di Dio?

Insegnare la conoscenzaIn Israele la conoscenza di Dioveniva trasmessa mediantel’adorazione e l’opera deisacerdoti, le cui labbra dovevano«custodire la scienza» e da esseil popolo doveva «ricercare lalegge» (Ml 2:7).L’insegnamento della volontà

divina era una pratica costante.All’interno del tempio, al di làdei riti, l’adorazione aveva unoscopo educativo. Davide miseda parte i figli di Asaf, Eman eIedutun perché «cantavano gliinni sacri accompagnandosi concetre, con saltèri e con cembali»(2 Cr 25:1). Nelle sinagoghe,servire il Signore era sinonimodi studio della sua legge.Nel Nuovo Testamento, la

conoscenza di Dio si manifestanell’insegnamento di Cristo (Lu1:77) e gli apostoli lo fondaronosulla Scrittura (2 Ti 3:16).Giovanni dichiara che «la vitaeterna» consiste nel «conoscere»Dio e Gesù Cristo (Gv 17:3).Paolo fa riferimento alla cono-scenza di Dio quale contenutodella vera religione (Cl 1:9).Il rifiuto di questa conoscenzasignifica praticare «ciò che èsconveniente» e vivere una vitacaratterizzata da «ogniingiustizia, malvagità, cupidigia,malizia; pieni d’invidia, diomicidio, di contesa, di frode,di malignità» (Ro 1:28,29).Per contrappasso, la cono-

scenza di Dio conduce «all’unitàdella fede» e «allo stato diuomini fatti, all’altezza della

�Quelli che amanola parola di Dio

desiderano studiarlain profondità,lasciarsi nutrire

da essa e attenersiai suoi precetti�

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avesse mai avvertiti. Ma le profezie ci rivelanochiaramente l’avvenire così come le parole di Gesùavevano svelato il futuro ai discepoli. Gli avveni-menti relativi alla fine del tempo di grazia e lapreparazione per l’ora della «distretta» sonoannunciati in modo preciso. Eppure molti nonriescono a comprendere queste importanti verità,quasi non fossero mai state loro rivelate. Satanaveglia per cancellare ogni impressione che potrebbeassicurare loro la saggezza che conduce alla salvezza(cfr. 2 Ti 3:15 TILC) affinché il «tempo di distretta»li trovi impreparati.

La sana dottrina viene trascurataQuando Dio invia agli uomini dei messaggi tantoimportanti, da rappresentarli con angeli che volanoin mezzo al cielo, desidera che ogni persona dotatadi intelligenza li ascolti. Il terribile giudiziopronunciato contro gli adoratori della bestia e dellasua immagine (cfr. Ap 14:9- 11) dovrebbe indurremolti a studiare queste profezie per sapere che cos’èil marchio della bestia e come si può evitare diriceverlo. Ma le masse rifiutano di ascoltare la veritàe preferiscono le favole. L’apostolo Paolo parladegli ultimi giorni in questi termini: «... verrà iltempo che non sopporteranno la sana dottrina...»(2 Ti 4:3). Questo tempo è giunto.La gente non ama la verità biblica, perché entra

in conflitto con l’amore per il mondo. Satana, allora,presenta quelle seduzioni che li attraggono. Dio,però, avrà sulla terra un popolo che farà dellaBibbia l’unica norma di ogni dottrina e la base diogni riforma. Né l’opinione dei dotti né le seduzionidella scienza né il credo o le decisioni dei conciliecclesiastici, tanto discordi quanto numerosi,devono essere presi in considerazione in relazione a questioni di fede. Prima di accettare una qualsiasidottrina o comandamento è necessario assicurarsiche sia sostenuto chiaramente da «Così dice ilSignore». Satana è costantemente all’opera perrichiamare l’attenzionesull’uomo piuttosto chesu Dio. Egli orienta gli uomini a scegliere, comeguide, vescovi, pastori e teologi, anziché studiaredirettamente la parola di Dio, per capire da soliquale sia il loro dovere. Poi, soggiogando le menti di questi capi, egli

riesce a influenzare le folle a seguire la sua volontà.Quando Cristo pronunciava parole di vita, il popolole ascoltava con gioia. Molti, perfino fra i sacerdoti e

Alla legge! Alla testimonianza! Se il popolo nonparla così, non vi sarà per lui alcuna aurora!»

(Is 8:20). La parola di Dio è stata data ai credenticome salvaguardia contro l’influsso dei falsi maestrie il potere ingannatore degli spiriti delle tenebre.Satana ricorre a ogni mezzo per impedire agliuomini di conoscere la Bibbia, le cui chiareaffermazioni smascherano i suoi inganni. A ognirisveglio del popolo di Dio fa riscontro un’intensifi-cata attività da parte del principe del male. Oggi,poi, egli ricorre alle sue ultime forze in vista dellalotta finale contro Cristo e i suoi discepoli. Sta perrealizzare il suo inganno supremo: l’anticristocompirà opere straordinarie davanti ai nostri occhi.Egli imiterà la verità così bene, che sarà quasiimpossibile riconoscere il vero dal falso senza l’aiutodelle Sacre Scritture. Infatti, è alla luce della lorotestimonianza che bisogna provare ed esaminare lanatura di ogni affermazione e di ogni miracolo. Coloro che si impegneranno a osservare tutti i

comandamenti di Dio, incontreranno opposizionee derisione. Essi potranno resistere solo confidandoin Dio. Per superare la prova che li attende, essidevono comprendere la volontà di Dio rivelatanella sua Parola. Essi potranno onorare il Signoresolo tramite una corretta comprensione del suocarattere, del suo governo e dei suoi piani e agendodi conseguenza. Solo coloro che hanno fortificatola loro mente con lo studio delle verità bibliche,potranno superare l’ultimo grande conflitto. Ogniuomo dovrà chiedersi: «Ubbidirò a Dio o agliuomini?». L’ora decisiva sta per scoccare. Ci appoggiamo

saldamente alla roccia dell’immutabile parola diDio? Siamo pronti a difendere i comandamentidi Dio e sostenere la fede di Gesù? Prima dellacrocifissione, il Salvatore disse ai discepoli che stavaper essere condannato a morte, ma che sarebberisorto; gli angeli erano presenti per imprimere lesue parole nelle loro menti e nei loro cuori.Ma i discepoli pensavano a una liberazionetemporale dal giogo di Roma, quindi nonsopportavano l’idea che colui sul quale avevanoconcentrato tutte le loro speranze, dovesse subireuna morte così vergognosa. Le parole che essiavrebbero dovuto ricordare furono purtroppocancellate dalle loro menti, e quando sopraggiunsel’ora della prova erano impreparati. La morte diGesù cancellò tutti i loro sogni, come se egli non li

SECONDO SABATO

L’importanza della Scrittura negli ultimi tempi

La nostra unica salvaguardia

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nostro tempo; richiamanol’attenzione sul loro numero,sulla loro ricchezza, sulla loropopolarità e guardano condisprezzo i difensori della verità:pochi, poveri, impopolari e lacui fede li separa dal restodella società. Gesù sapeva chequell’autorità usurpata, che siattribuivano gli scribi e i farisei,non avrebbe perso il suo valorecon la dispersione degli ebrei.Egli vide profeticamente

l’opera di esaltazione dell’autoritàumana per dominare lecoscienze, che in ogni tempo èstata una terribile maledizioneper la chiesa. Le sue terribili �

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i capi, credevano in lui. Ma ilsommo sacerdote e i magistratidella nazione erano decisi acondannare e rifiutare i suoiinsegnamenti. Nonostantel’inutilità dei loro sforzi pertrovare delle accuse contro Gesù,e pur non potendo fare a menodi sentire l’influsso della potenzae della sapienza divina delle sueparole, essi si trincerarono dietroi loro pregiudizi e respinserole prove più evidenti della suamessianicità per paura didiventare suoi discepoli. Questiavversari di Gesù erano uominiche il popolo aveva imparato arispettare fin dall’infanzia e

davanti alla cui autorità siinchinava con cieca ubbidienza.«Come mai» dicevano «i nostricapi, i nostri dottori scribi noncredono in Gesù? Se egli fossedavvero il Cristo, questi uominipii non lo accetterebbero?».Fu proprio l’influsso di quei

maestri a indurre la nazioneebraica a rigettare il suoRedentore.Lo spirito che animava quei

sacerdoti e quei capi si rivelaanche oggi in molti di coloroche manifestano una grandedevozione. Essi rifiutano diascoltare la testimonianza delleScritture circa le verità per il

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accuse rivolte agli scribi e aifarisei e i suoi avvertimenti alpopolo, perché non seguissequelle guide cieche, sono rimastiun avvertimento per legenerazioni future…

La ragione per la ParolaDio ci ha dato la sua Parolaperché possiamo conoscere i suoiinsegnamenti e sapere che cosa cichiede. Quando un certo dottorepose a Gesù la domanda: «...Maestro buono, che farò io perereditare la vita eterna?», ilSalvatore lo indirizzò allaScrittura dicendogli: «Tu sai icomandamenti...» (Mr 10:17-19). L’ignoranza non scuserà né i

giovani né i vecchi, né li sottrarràal castigo decretato per latrasgressione della legge di Dio,poiché essi hanno a disposizioneuna chiara esposizione di questalegge, dei suoi princìpi e delle sueesigenze. Non basta avere buoneintenzioni, non è sufficiente farequello che si crede sia giusto oche il pastore insegna come tale.È in gioco la nostra salvezza,quindi ognuno deve esaminarele Scritture personalmente.Per quanto radicate possanoessere le nostre convinzioni inmateria di fede; per quantogrande possa essere la nostrafiducia che il pastore conosca laverità, questa non è una basesufficiente. Disponiamo di unacartina stradale che indica ognipietra miliare del cammino versoil cielo, quindi non possiamoattenerci a semplicisupposizioni…Noi viviamo nel periodo più

solenne della storia del mondo.La sorte degli uomini che vivonosulla terra sta per essere decisa.Il nostro destino eterno e lasalvezza di altri uomini dipendedalle nostre scelte. Abbiamobisogno di essere guidati dalloSpirito di Dio. Perciò, ognidiscepolo di Gesù dovrebbe

chiedere a Dio con la massimasincerità: «Signore, che cosa vuoiche io faccia?». Umiliamocidavanti al Signore con digiuno epreghiera e riflettiamo sulla suaParola, particolarmente sullescene del giudizio. Cerchiamodi acquisire, ora, una viva eprofonda esperienza delle realtàdi Dio, perché non c’è tempoda perdere. Intorno a noi siprofilano eventi di importanzavitale e ci troviamo, per così dire,sul terreno di Satana. Sentinelledi Dio, non addormentateviperché il nemico, anche seinvisibile, è in agguato, pronto abalzare su voi al primo segno dirilassatezza o sonnolenza. Moltisi illudono circa la loro realecondizione nei confronti di Dio.Si rallegrano di non avercommesso cattive azioni, ma nonpensano a quelle buone e nobiliche Dio richiede da loro e cheessi, però, non hanno compiuto.Non basta essere degli alberi nelgiardino di Dio: bisogna ancheportare frutto. Egli li ritieneresponsabili del bene che nonhanno fatto e che avrebberopotuto fare con l’aiuto della suagrazia. Nei libri del cielo sonoiscritti come alberi che occupano

inutilmente il terreno, ma il lorocaso non è disperato…Quando sopraggiungerà il

tempo della prova, allora siriconosceranno coloro chehanno fatto della parola di Diola norma della loro vita.D’estate, non si nota la

differenza fra le piantesempreverdi e le altre, maquando sopraggiungono i geliinvernali, mentre gli alberisempreverdi rimangonoinalterati, gli altri perdono le lorofoglie. Così, coloro che nonhanno un cuore sincero possonoanche sembrare simili ai vericristiani, ma verrà il tempo in cuila differenza risulterà evidente.Quando si manifesterannol’opposizione, il fanatismo el’intolleranza, quando esploderàla persecuzione, gli incerti egli ipocriti vacilleranno eperderanno la fede, mentre ilvero cristiano rimarrà saldocome una roccia, la sua fedeaumenterà e la sua speranzarisulterà ancora più viva di quelladei giorni della prosperità.

Tratto da E.G. WHITE, Il gran conflitto, “La nostra unicasalvaguardia”, cap. 37, pp. 593-602[507-514].

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�Quando Cristopronunciava parole

di vita, il popolole ascoltava con gioia.

Molti, perfino fra i sacerdoti e i capi,

credevano in lui. Ma il sommo sacerdote

e i magistrati della nazione eranodecisi a condannare

e rifiutare i suoi insegnamenti�

LA NOSTRA UNICA SALVAGUARDIA

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LA PERLALA PERLABIBLICABIBLICA«Ma fatevi tesoriin cielo, dove nétignola né ruggineconsumano, edove i ladri nonscassinano nérubano. Perchédov’è il tuo tesoro,lì sarà anche iltuo cuore» (Matteo 6:20,21).

Gemma aveva costruito unapiccola scatola, moltoparticolare, e l’aveva decorata

con alcune foto. Voleva donarla a suanonna, cui voleva tanto bene. Gemmasapeva esattamente dove lei l’avrebbemessa: si era infatti accorta che la nonnametteva le cose preziose su uno scaffaleaccanto ad alcuni soprammobili e a dellefoto che la donna amava osservare.Appoggiato sullo scaffale Gemma videun libro e pensò che dovesse trattarsi diqualcosa di speciale, visto il valore chequell’arredo rappresentava per suanonna. Appena iniziò a sfogliarlo, labambina si preoccupò perché notò chequalcuno aveva scritto in quel libro eaddirittura sottolineato delle parole.Gemma sapeva che non si deve maiscarabocchiare o disegnare su un libro,

così chiese a sua nonna comemai quello fosse ridotto inquello stato.Così la nonna lespiegò che si trattavadi un libro davverospeciale, chiamatoBibbia. Le disseanche che loleggeva ogni giorno,perché le parole inesso contenute, soprat-

tutto quelle sottolineate,erano dei tesori che voleva

ricordare perché la collegavano aGesù e al suo amore per lei. La nonnaaggiunse che quelle parole le spiegavanocome amare Gesù e come somigliargli.Quei messaggi le davano ogni giornodegli obiettivi per cui vivere e unasperanza per il futuro. Confessò aGemma che non avrebbe mai potutofarne a meno. Gemma era entusiasta!Anche lei voleva amare Gesù econoscerlo meglio.Desiderava leggere quei tesori cheavrebbero reso più felice la sua esistenza;per questo chiese alla nonna che leinsegnasse a leggere e capire la Bibbia,

e a scegliere Gesù quale suo miglioreamico. Anche la nonna era elettrizzata.Diceva sempre che non c’è niente di piùimportante che condividere con altri leparole della Bibbia. Spiegò alla nipoteche quel libro era come la mappa di untesoro, e ogni volta che lo si leggevaera come scavare per trovare l’oro,l’argento o altre pietre preziose.In Matteo 6:19-21, Gesù ci invita a nonsprecare il nostro tempo cercando difarci tesori qui sulla terra, ma a dedicareil nostro tempo e il nostro denaro aquelle cose che Gesù ci consiglia, cosìda costruirci un tesoro nel cielo. Perchédove si trova il nostro tesoro, proprio lìsi trova anche il nostro cuore. C’è un episodio in Matteo 13:44-46,dove Gesù racconta ai suoi discepoliche il cielo è come un tesoro nascosto inun campo. Si è disposti a vendere tuttoquello che si ha per comprare quelcampo e possedere il tesoro lì sepolto.Così, la gioia di vivere con Gesù in cieloe stare per sempre con lui è altrettantopreziosa. Per arrivare lassù saremo felicidi rinunciare a tante cose inutili perdedicare tempo alla lettura della Bibbia.

CondivisioneCome potresti spendere il tuo denaroe il tuo tempo per ottenere i tesori offertinella Bibbia?

PreghiamoChiedi a Gesù di aiutarti a scovare itesori preziosi nella sua parola, cheti servono per vivere una vita santa,cioè una vita vissuta non a modo tuo, maseguendo i consigli di Dio. Ringrazialoper tutto quello che ti ha già donato.

Mettiamo in praticaDisegna una mappa del tesoro adatta perla tua stanza, la tua chiesa o la tua casa.Nascondi dei versetti biblici e mostrasulla mappa dove poterli scovare.Quando i tuoi familiari li avrannotrovati, leggili a voce alta.

La Bibbia. Perché è un tesoro

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LA PERLALA PERLABIBLICABIBLICA«E che fin dabambino hai avutoconoscenza dellesacre Scritture,le quali possonodarti la sapienzache conduce allasalvezza mediantela fede in CristoGesù. OgniScrittura è ispiratada Dio e utilea insegnare,a riprendere,a correggere,a educare allagiustizia»(2 Timoteo 3:15,16).

La nonna mostrò a Gemma i puntinei quali è scritto che la Bibbia èil libro di Dio perché ci parla del

Signore e spiega in che modo donargli ilnostro cuore e vivere per lui. La nonnaspiegò che in realtà non si tratta di ununico libro, ma di una raccolta formatada 66 libri, più o meno piccoli, scritti dapersone diverse dopo avere ricevutoda Dio le idee e le parole. Questi autoriscrissero ciò che si ricordavano di coseaccadute tanto tempo fa; qualcuno haanche descritto cosa succedeva quandoGesù era su questa terra.C’è poi chi ha composto dei canti odei poemi e chi ha anticipato cose chesarebbero avvenute nel futuro. La Bibbiaci rivela che i messaggi in essa contenutinon proven-gono dalla fantasia di chil’ha scritta. «Infatti nessuna profeziavenne mai dalla volontà dell’uomo, madegli uomini hanno parlato da partedi Dio, perché sospinti dallo SpiritoSanto» (2 Pietro 1:21).Uno dei libri che la compongonoracconta di un ragazzo che si chiamavaTimoteo e che trovò questo tesoro.Scoprì la Bibbia grazie alla madre Eunicee a sua nonna Loide, le quali sapevanoquanto fossero preziose le sue parole,e decisero che era importante sedersi conTimoteo tutti i giorni e insegnargli a«scavare il tesoro» e a donare il suocuore a Gesù.Dato che la Bibbia è stata ispirata da Dio,Timoteo sviluppò una fede che gli dettecoraggio, passione e il desiderio dicondividere per aiutare altre persone avivere per Gesù. Gli abitanti diTessalonica credettero a Sila e a Timoteoquando i due parlarono dei tesori biblicie chiesero loro di abbandonare gli idoliper cominciare ad amare Gesù, il Diovivente. Paolo ringraziò Dio per questo escrisse ai Tessalonicesi dicendo, «perquesta ragione anche noi ringraziamosempre Dio: perché quando riceveste danoi la parola della predicazione di Dio,voi l’accettaste non come parola diuomini, ma, quale essa è veramente,

come parola di Dio, la quale operaefficacemente in voi che credete»(1 Tessalonicesi 2:13).La nonna chiese a Gemma se sapessecos’è la fiducia e la bambina rispose cheera come fidarsi di suo padre quando lediceva di buttarsi in piscina perché luil’avrebbe afferrata. La nonna le disse cheleggere la Bibbia e avere fiducia in quelloche dice è possibile grazie a Dio; e cheubbidire ai suoi consigli è come seguireuna ricetta nella convinzione di potertrasformare un impasto in un buon dolce.

CondivisioneConosci dei libri o dei programmitelevisivi che contengono storie esituazioni non vere ma inventate?Quali sono invece quelle veri e reali?

PreghiamoChiedi a Gesù di aiutarti a concentrartisulle storie bibliche che ti possonofar crescere, e non su quelle di fantasiache offrono solo intrattenimento.

Mettiamo in praticaSistema delle sedie in una stanza inmodo da formare un percorso a ostacoli.Indica per iscritto le direzioni in modoche qualcuno le legga a voce alta peraiutare un non vedente a superarel’ostacolo; per esempio: quanti passisono rimasti, quanti a destra, a sinistrao davanti sono necessari per arrivare adestinazione in sicurezza.

Leggi la Bibbia.Merita la tua fiducia

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LA PERLALA PERLABIBLICABIBLICA«Così il Padrevostro che è neicieli vuole cheneppure unodi questi piccoliperisca»(Matteo 18:14).

Gemma raccontò alla nonna cheun giorno era insieme con suamamma a perlustrare un nuovo

parco, ma non riusciva a capire dovevenivano tenuti gli uccellini.Dovettero fermarsi e controllare lamappa per essere certe di seguireil sentiero giusto. Risero quandosi resero conto che stavano girando intondo, mentre la voliera distava solocinque minuti.La nonna, sorridendo, spiegò a Gemmache quell’episodio l’aveva ispirata apensare a quelle persone che cercanodi trovare Dio: a volte vanno lontano elo cercano in modo sbagliato, eppureDio è a portata di mano, avrebberosolo bisogno di leggere la loro Bibbia.Molte persone sono convinte che siatroppo difficile comprenderla, altrenon credono che sia parola di Dio,altre ancora ritengono che in essa sianocontenute troppe regole.Il modo migliore per cominciare aesplorare la Bibbia è quello di partiredalla preghiera. Lo Spirito Santo ciaiuterà a capire quello che stiamoleggendo. Quando Gesù tornò in cielo,promise che avrebbe mandato lo«Spirito della verità» per rimanereinsieme a noi per sempre. «Lo Spiritodella verità, che il Padre manderà

nel mio nome, vi insegneràogni cosa e vi ricorderàtutto quello che vi hodetto» (Giovanni14:17,26).

Caro Gesù,ti prego, aiutamia capire quelloche sto leggendonella tua Parola,la Bibbia.

La nonna disse aGemma che le sarebbe

piaciuto indossare degliocchiali speciali per leggere

la Bibbia, così da riuscire a vedere Dio:

chi è e come è. Se tali occhialiesistessero, ci mostrerebbero che lacaratteristica più importante di Dioè il suo amore per ciascuno di noi.Quando esploriamo le tante parole checompaiono nella sua Parola, abbiamobisogno di mettere occhiali speciali,si chiamano «Dio è amore». Un amoreche è facile individuare in questoversetto: «Noi abbiamo conosciutol’amore che Dio ha per noi, e viabbiamo creduto. Dio è amore; e chirimane nell’amore rimane in Dio eDio rimane in lui… Noi amiamoperché egli ci ha amati per primo»(1 Giovanni 4:16,19). Il segreto del messaggio d’amore diDio nella Bibbia è l’invio di suo figlioGesù Cristo, venuto a morire per noi:«Perché il Figlio dell’uomo è venutoper cercare e salvare ciò che eraperduto» (Luca 19:10).Dio ci ama così tanto che ci cercheràproprio come un pastore cerca l’agnelloche si è perso e non riesce a ritrovarela strada di casa. Dio è la mappadel tesoro, ma anche il tesoro stesso.

Caro Gesù, grazie perché ci ami anchese non lo meritiamo. Aiutaci a vedereil tuo amore in ogni cosa che leggiamonella Bibbia.

CondivisionePensi che Dio, oltre a parlarci nellaBibbia, ci possa parlare in altri modi?Quali?

PreghiamoChiedi al Signore di farti conoscereche cosa sogna per te, i suoi progettiper la tua vita, mentre studi fedelmentela sua Parola.

Mettiamo in praticaCostruisci o disegna degli occhialispeciali che chiamerai «Dio è amore».Potresti farli utilizzando cartoncinooppure fil di ferro ricoperto da filodi lana, o altro materiale a piacere.

Esplorare la Bibbia.Il mio modo di leggerla

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LA PERLALA PERLABIBLICABIBLICA«Io sono la vite,voi siete i tralci.Colui che dimorain me e nel qualeio dimoro, portamolto frutto;perché senzadi me non potetefar nulla» (Giovanni 15:5).

bambini

E T T I M A N A I R E G H I E R A

Gemma amava davvero dare unamano agli altri sia a casa che ascuola. Ma a volte non aveva

voglia di aiutare e si irritava o intristiva;qualche volta, per evitare di aiutare,rispondeva sgarbatamente o inventavaqualche scusa. Poi si sentiva in colpa peravere reagito così, sapeva di averesbagliato. Ma come fare a diventare piùgentile o a spiegare con calma che nonsi sentiva di aiutare in quel momento?Si domandò se i tesori della Bibbial’avrebbero aiutata in questo.La nonna la tranquillizzò dicendole

che tutti fanno degli errori e chela Bibbia può essere un aiutoprezioso per aiutarci adiventare migliori e piùsaggi. Il primo aiuto daricordare è: anche seleggendo la Bibbia nonsentiamo nessunadifferenza, dobbiamoperseverare e continuarea farlo. Gesù lo spiegò aisuoi discepoli quando disse

che stare con lui è come perla pianta dell’uva: finché i rami (noi)

sono collegati alla vite (Gesù), questacontinuerà a produrre splendidi grappoli(Gv 15:5). Ogni giorno abbiamo bisognodi connetterci a Gesù attraverso lalettura della Bibbia; infatti, è solo cosìche riusciremo a somigliare semprepiù a Gesù, e questo ci porterà aprendere decisioni migliori. Quandola vite produce frutti anche gli altrine beneficeranno. Quando portiamoquel frutto, che è il tesoro della Bibbia,possiamo essere una benedizione peril prossimo. Come nel caso di quelracconto biblico di cui si ricordòGemma, a proposito di una giovaneschiava israelita che parlò al suo padronemalato del potere di guarigione che hail Signore. E grazie alla fede e allaconoscenza dei tesori biblici da partedi questa giovane, Naman, questoil nome del suo padrone, fu guarito(2 Re 5:1-14).

La nonna spiegò che tutte le cose buoneche facciamo provengono da Gesù edobbiamo ringraziarlo per il suo aiuto:«Benedetto sia il Dio e Padre delnostro Signore Gesù Cristo, il Padremisericordioso e Dio di ogni consola-zione, il quale ci consola in ogni nostraafflizione, affinché, mediante laconsolazione con la quale siamo noistessi da Dio consolati, possiamoconsolare quelli che si trovano inqualunque afflizione» (2 Corinzi 1:3,4).Gemma desiderava sinceramentesomigliare a Gesù e la nonna le disseche questo percorso sarebbe duratouna vita intera e che solo leggendo epregando ogni giorno era possibilecrescere passo dopo passo: «siamotrasformati nella sua stessa immagine,di gloria in gloria, secondo l’azionedel Signore, che è lo Spirito» (2 Corinzi 3:18).Rimani connesso a Gesù attraverso lalettura delle sue parole ed egli ti doneràil suo cuore, la sua voce, le sue manie i suoi piedi per consentirci di condi-videre con altri il suo immenso amore.

CondivisioneSe potessi trascorrere un giorno conGesù, di cosa vorresti parlare? Doveandresti e cosa faresti?

PreghiamoChiedi a Gesù di mandarti qualcunocon cui condividere i tesori che haiscoperto nella Bibbia.

Mettiamo in praticaStudia il ciclo vitale di una farfallamonarca o di una rana, per vedere legrandi trasformazioni che possonoaccadere in questi animali che Dio hacreato. Dio, con la sua potenza, puòcambiare tante altre cose, anche quandoci sembra difficile o addiritturaimpossibile. Se gli chiedi aiuto e resticonnesso a Gesù attraverso la Bibbia,lui cambierà quelle cose in cui puoiessere migliore.

Il tesoro di Dio ogni giorno.La Bibbia mi guida

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LA PERLALA PERLABIBLICABIBLICA«Ella partoriràun figlio, e tu gliporrai nome Gesù,perché è lui chesalverà il suopopolo dai loropeccati» (Matteo 1:21).

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Èinteressante scoprire ilsignificato del nostro nome eperché ci chiamiamo così.

Gemma si entusiasmò quando seppeche il suo voleva dire «gioiello», «pietrapreziosa». Quando il Figlio di Dio stavaper nascere, un angelo del Signoreapparve e disse al suo genitore terreno,Giuseppe, che avrebbe dovutochiamarlo Gesù, un nome scelto dalSignore, perché significava che sarebbestato il Salvatore del mondo.La Bibbia utilizza molti nomi perriferirsi a Gesù e tutti rivelano la suaessenza, il suo carattere e la suamissione. La nonna chiese a Gemmadi prendere la sua Bibbia per trovarequei versetti con i diversi nomi di Gesù,poi li scrissero su un foglio.Eccone alcuni:Emmanuele, Matteo 1:23: «La verginesarà incinta e partorirà un figlio, al qualesarà posto nome Emmanuele», chetradotto vuol dire: “Dio con noi”».Figlio di Dio, Giovanni 3:16: «PerchéDio ha tanto amato il mondo, che hadato il suo unigenito Figlio, affinchéchiunque crede in lui non perisca,ma abbia vita eterna»;Marco 1:11: «Una voce venne dai cieli:“Tu sei il mio diletto Figlio; in te misono compiaciuto”».Figlio dell’uomo, Marco 10:45: «Poichéanche il Figlio dell’uomo non è venutoper essere servito, ma per servire,e per dare la sua vita come prezzo diriscatto per molti».Gesù è chiamato anche Figlio dell’uomo. Egli era Dio, ma era natoda una madre terrena, Maria, e questolo rende speciale perché è stato figliodell’umanità e contemporaneamenteFiglio di Dio.Parola di Dio, Giovanni 1:1,14:«Nel principio era la Parola, la Parolaera con Dio, e la Parola era Dio»;«E la Parola è diventata carne e haabitato per un tempo fra di noi».Gesù ci ha rivelato Dio, egli era Paroladi Dio. Nel principio la sua voce creòil mondo! «Egli è l’immagine del Dioinvisibile, il primogenito di ogni

creatura; poiché in lui sono state createtutte le cose che sono nei cieli e sullaterra, le visibili e le invisibili: troni,signorie, principati, potenze; tutte lecose sono state create per mezzo di luie in vista di lui» (Colossesi 1:15,16).Gesù non solo ispirò la Bibbia, cheè la parola di Dio scritta per noi;egli è Parola di Dio. Se conosciamo lui,conosciamo Dio.Nella Bibbia troviamo tanti altri nomiche individuano Gesù. Chiedi ai tuoigenitori o ai tuoi animatori di aiutartia scoprirne altri.Ecco un piccolo aiuto iniziale:Agnello di Dio, Giovanni 1:29,36Alfa e omega, Apocalisse 22:13Pane della vita, Giovanni 6:35

CondivisioneScopri il significato del tuo nome eil motivo per cui ti è stato dato.

PreghiamoChiedi a Gesù di aiutarti a capire ilsignificato prezioso di tutti i suoi nomi.

Mettiamo in praticaScrivi i vari nomi di Gesù su dellestrisce di carta della stessa lunghezza.Poi crea una catena e appendila traun disegno di Gesù e una foto cheti ritrae con i tuoi familiari.

E T T I M A N A I R E G H I E R A

La Bibbia mi mostra Gesù

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LA PERLALA PERLABIBLICABIBLICA«Poiché tutto ciòche fu scritto nelpassato, fu scrittoper nostraistruzione, affinchémediante lapazienza e laconsolazione checi provengonodalle Scritture,conserviamo lasperanza» (Romani 15:4).

AGemma piaceva la scuola, manon vedeva l’ora che le vacanzearrivassero. Quell’anno, poi,

sarebbe andata a trovare la nonna.Sua mamma comprò i biglietti per ilviaggio alcuni mesi prima ed era come sequel giorno non arrivasse mai; lo disseanche alla nonna per telefono.Lei tentò di rincuorare la nipote,spiegandole che l’attesa di qualcosa sichiama avere speranza. Nel frattempo siprogetta, si acquista il biglietto e siprepara la valigia. Anche la nonna nonvedeva l’ora che arrivassero le vacanze epromise che all’aeroporto l’avrebbeabbracciata forte, forte.Nonna e nipote parlarono della speranzache la Bibbia ci dona. Poiché Adamo edEva scelsero di dare ascolto a Satana,Romani 1:25 spiega che le personeiniziarono ad adorare e a servire le cosecreate, invece del Dio creatore. Fecerotanti sbagli e azioni malvagie e nondedicarono del tempo per conosceremeglio il Signore e avere fiducia in lui.Ma dato che egli ci ama, fece un pianoper salvare tutti quelli che sarebberotornati da lui. Quel piano avrebbeimpedito a Satana e al peccato di fare delmale alle persone. Il Figlio di Dio, Gesù,sarebbe venuto sulla terra come unqualsiasi bambino che nasce; anche senon aveva mai fatto niente di sbagliato,egli morì per i nostri peccati, perpermetterci di essere perdonati e potervivere in cielo con lui per sempre.L’amore di Dio ci dà la speranza cheun giorno saremo in cielo per l’eternità.La nonna condivise con Gemmaquesto testo:«Il vostro cuore non sia turbato; abbiatefede in Dio, e abbiate fede anche in me!Nella casa del Padre mio ci sono moltedimore; se no, vi avrei detto forse cheio vado a prepararvi un luogo?Quando sarò andato e vi avrò preparatoun luogo, tornerò e vi accoglierò pressodi me, affinché dove sono io, siate anchevoi» (Giovanni 14:1-3).Pensando alle vacanze, Gemma

immaginava quanto sarebbe stato bellovivere con Gesù per sempre, e anche conla nonna. All’improvviso, non vide l’orache venisse quel momento, telefonòalla nonna e glielo confidò. «Abbiamouna meravigliosa speranza, Gemma.Una speranza che fa cantare il mio cuore.È la speranza di vedere un giorno Gesùarrivare sulle nuvole e svegliare tuttele persone defunte che lo hanno amato».«Poi noi viventi, che saremo rimasti,verremo rapiti insieme con loro, sullenuvole, a incontrare il Signore nell’aria;e così saremo sempre con il Signore»(1 Timoteo 4:17).Gemma non vedeva l’ora che arrivassequel momento, e tu?

CondivisioneCome spiegheresti la speranza a unamico?

PreghiamoChiedi a Gesù di aiutarti a donare ognigiorno il tuo cuore a lui e di poter andarein cielo con lui quando ritornerà.

Mettiamo in praticaCostruisci la scatola delle promesse.Decorala con disegni e adesivi. Ritagliapiccoli rettangoli di carta della medesimamisura e scrivici i tuoi versetti preferitisulla speranza. Poi arrotolali e infilalinella scatola fino a riempirla. Leggineuno ogni giorno oppure regala quellapromessa a un amico.

Il tesoro della speranza.La Bibbia mi aiuta a scoprirlo

bambini

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LA PERLALA PERLABIBLICABIBLICA«Ama dunqueil Signore Dio tuocon tutto il tuocuore, con tuttal’anima tua, contutta la mente tua,e con tutta la forzatua… ma il tuoprossimo comete stesso» (Marco 12:30,31).

E T T I M A N A I R E G H I E R A

La nonna si accorse che Gemmasembrava preoccupata. Quellamattina l’aveva sentita litigare

con suo fratello ed erano volate parolegrosse. Quando sua mamma, poi, l’avevaincoraggiata a dire che era dispiaciuta,Gemma aveva scelto di tapparsi labocca. Ora era seduta fuori, triste.La nonna conosceva tanti passi bibliciche sapeva avrebbero aiutato Gemma afare la scelta giusta. Le ricordò diindossare gli occhiali dell’amore di Dio,poi aprirono la Bibbia e iniziarono aleggerla e a commentare.In Marco 12, Gesù dice che ilcomandamento più grande è amare Diocon tutta la passione, il tempo e l’energiache abbiamo; poi aggiunge che ilsecondo più grande è amare il nostroprossimo come noi stessi. La nonnaspiegò che ogni volta che siamo incertisul da farsi, dovremmo chiederci: in chemodo posso amare al meglio Dio e il mioprossimo? «Gemma», disse la nonna,«sono quasi certa che Gesù consideratuo fratello e tutte le persone che fannoparte della tua vita come tuo prossimo.Se vuoi bene a tuo fratello, alloravorrai dirgli delle cose carine. Quandosentiamo che stiamo per arrabbiarci, èbene allontanarsi finché non ci siamocalmati. Se vogliamo trattare la mamma

con l’amore di Gesù, dovremmoubbidirle. In Proverbi 15:1è scritto: «La rispostadolce calma il furore,ma la parola duraeccita l’ira».Gemma ci pensòper qualchemomento, poitornò dallamamma per dirlequelle parole dirammarico chevoleva ascoltare.La nonna fu fiera di

Gemma. Le spiegò chechi conosce Gesù, dice la

Bibbia in 1 Giovanni 2:3-8,

ha una caratteristica: ubbidisce ai suoicomandamenti, lo ascolta e cerca dicomportarsi come lui vorrebbe. Fra iconsigli di Dio su come comportarsi cisono sicuramente i dieci comandamenti,che il Signore ci ha fatto avereconsegnandoli prima a Mosè per ilpopolo d’Israele, poi a noi. Gesù li hasempre messi in pratica. La nonnaspiegò a Gemma che i dieci comanda-menti si trovano in Esodo 20; li lesseroinsieme e poi le fece notare una cosainteressante: «I primi quattro diconocome amare Dio, gli altri sei comeamarci a vicenda. Gemma, tutticommettiamo degli errori. Ma possiamochiedere a Dio di perdonarci eimpegnarci a fondo per rimanereconnessi a Gesù, e somigliargli semprepiù ogni giorno. Questo ci darà saggezzaper migliorare. Un giorno, poi, quandoGesù tornerà come ha promesso, saremocome lui, dice 1 Giovanni 3:2, perchélo vedremo come effettivamente è;vivremo e ameremo come fa lui. Nelfrattempo, la Bibbia dice, “Rivestitevi,dunque, come eletti di Dio, santi eamati, di sentimenti di misericordia, dibenevolenza, di umiltà, di mansuetudine,di pazienza”» (Colossesi 3:12).

CondivisioneQual è la guida migliore per capire cosaè giusto e cosa è sbagliato?

PreghiamoChiedi a Gesù di aiutarti a chiederescusa quando sbagli.

Mettiamo in praticaRiunisci alcuni capi d’abbigliamento edetichettali uno a uno dando loro il nomedi un gesto o di un tratto del carattere.Su alcuni saranno scritte parole tipo:gentilezza, condivisione, lettura dellaBibbia, pregare; su altre invece: essereegoisti, rispondere male, passare tuttoil tempo a giocare, ecc.. Metti in ordinegli indumenti e chiudi in valigia quelliche ti serviranno nel cielo.

Giusto o sbagliato? La Bibbia mi guida

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bambini

Per Gemma era quasi arrivatoil momento di rifare le valigie eprendere l’aereo per tornare a

casa sua. Era stata benissimo con suanonna e le era piaciuto scoprire deitesori nella Bibbia. Quei momentile sarebbero mancati tanto. La nonna lericordò che i tesori scoperti si trovavanoora nei loro cuori e che Gemma se lisarebbe portati a casa sua; finalmenteaveva la sua Bibbia personale e sapevache i suoi genitori l’avrebbero aiutataa trovare altri tesori.Quando ci sentiamo persi e insicuri,perché non sappiamo come rimanereconnessi a Gesù, possiamo fareaffidamento sulla parola di Dio. LaBibbia è come una luce o una lampadache mostra come vivere secondo idesideri di Cristo.La nonna spiegò a Gemma che questomondo non sarà per sempre la nostracasa perché stiamo aspettando cheGesù venga per portarci in cielo edarci dei cieli e una terra nuova, senzasofferenza, cattiveria e inquinamento.Ma più quel giorno si avvicina, piùaumenta il numero di chi rifiuta l’amoredi Dio e non vuole seguire Gesù.Privi dei tesori biblici nei loro cuori,difficilmente potranno essere gentilie altruisti.

Il mondo diventerà un luogosempre meno accogliente.Gesù si è definito «la luce, la via,la verità e la vita» (Giovanni 14:6).Rimanere connessi a lui con la letturadella Bibbia e la preghiera, rafforzeràil nostro amore nei suoi riguardi.Non dobbiamo preoccuparci dellanostra vita, perché il vero tesoro dellaBibbia è la notizia che Gesù ci ama.«Cercate prima il regno e la giustiziadi Dio, e tutte queste cose vi sarannodate in più» (Matteo 6:33).Gemma si ricordò della storia di unuomo saggio che aveva costruito lapropria casa sulla roccia, e di quellosciocco che invece aveva scelto dicostruirla sulla sabbia. Quando venneun’alluvione solo la prima casaresistette. Gesù ha spiegato che l’uomosaggio aveva ascoltato e messo inpratica le sue parole. Tanti sentonoparlare di Gesù e del suo amore, mapochi lo accettano e lo amano tantoda confidare e vivere in lui.La nonna disse a Gemma che Gesùvoleva condividere il suo amore efare del bene agli altri: «Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini,affinché vedano le vostre buone opere e glorifichino il Padre vostro che è nei cieli» (Matteo 5:16).Quanto è bello poter essere la luce ela speranza di Dio per altre persone.«Siate dunque imitatori di Dio, perchésiete figli da lui amati» (Efesini 5:1).

CondivisioneQuali sono otto tesori che abbiamoscoperto questa settimana?

PreghiamoChiedi a Gesù di capire piùprofondamente quanto ti ama.

Mettiamo in praticaCrea un segnalibro e scrivi su di esso il tuo versetto preferito che hai scopertoquesta settimana. Decoralo con foto oadesivi, poi adornalo con un bel nastrocolorato perché sporga dalla paginadella Bibbia che stai leggendo.

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LA PERLALA PERLABIBLICABIBLICA«La tua parolaè una lampadaal mio piede…Le tuetestimonianzesono la mia ereditàper sempre, essesono la gioiadel mio cuore» (Salmi 119:105,111).

I Ministeri a favore dei Bambini della Divisione Intereuropea, in collaborazione con tutte le Unioni che la compongono,hanno preparato simpatiche idee esupplementi che potranno arricchire le storie di questaSettimana di Preghiera per bambini e ragazzi; per riceverli, scrivere a [email protected]

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MESSAGGIO PER L’OFFERTA DI RINUNCIA

L’offerta prevista durante la Settimana dipreghiera è un’ottima tradizione della Chiesa

Cristiana Avventista del Settimo Giorno. Insiemea quelle per le Missioni, costituisce la spinadorsale dei finanziamenti per le attivitàmissionarie mondiali della nostra Chiesa. Secondola nostra comprensione della Bibbia, la decimaviene impiegata prevalentemente per garantire unsalario ai pastori, per la loro formazione e per ilsostegno economico di altre attività delle Unioni edelle Federazioni. Ma in molti Paesi del mondo,le somme raccolte localmente non sono sufficientia soddisfare le esigenze delle Missioni. Vale inparticolare per gli Stati del Medio Oriente,dell’Africa ma anche per alcune realtà asiatiche.Per questo motivo, l’offerta della Settimana dipreghiera, da quasi un secolo, è una risorsaindispensabile per finanziare l’opera missionariamondiale, e non posso fare altro che ringraziarviper la vostra generosità sin qui dimostrata.Nella Bibbia troviamo vari passaggi che ciinvitano a portare al Signore le nostre offerte.Il primo di questi è in Esodo 25:1,2: Dio ordinaa Mosè di organizzare la raccolta di un’offerta.Dal momento che il Creatore di tutte le cosenon ha alcuna necessità di richiedere un sostegnoeconomico al suo popolo, è evidente che taleofferta non riguardava solo la costruzione delsantuario. Ricordiamo che si tratta della primacomunicazione tra Dio e Mosè da quando lo haconvocato sul monte Sinai, dopo aver conclusoil patto. In questo preambolo alle istruzioni perl’edificazione del santuario, il Signore citaripetutamente che dovrà trattarsi di un’offertaspontanea. «Tutti quelli che il proprio cuorespingeva e tutti quelli che il proprio spiritorendeva volenterosi» (Es 35:21) erano invitati acontribuire a partecipare a questa offerta. Diovuole che questo sia un atto proveniente dalcuore, non una semplice transazione finanziaria.Così, come le offerte del popolo di Israele eranoespressione della loro gratitudine per aver vissutol’esperienza della liberazione dalla schiavitù inEgitto e per il patto appena stipulato con Dio,anche le nostre offerte esprimono ilriconoscimento per la redenzione che abbiamomediante Cristo e per la premura che il Signoredimostra nei nostri confronti. Poiché abbiamofiducia in lui, non dobbiamo tenere tutto pernoi stessi, consapevoli che egli ha fatto tanto per

noi fino adesso e continuerà a farlo anche infuturo.Ma nel brano sopraccitato, Dio parla anche di unaltro obiettivo che si prefissa quando ci richiedeun’offerta. In Esodo 25:8, si legge che il popolodi Israele doveva portare queste offerte peredificare un santuario e consentire a Dio diabitare «in mezzo a loro». Per certi versi, è comese il Signore avesse bisogno delle offerte degliuomini per dimorare tra di loro. Ma questo gestodi rinuncia, di aiuto disinteressato per ilprossimo, non ci avvicina forse un po’ di più allanatura divina? Gesù non si è mai aggrappato alsuo status celeste ma, come scrive Paolo inFilippesi 2:7, «spogliò se stesso» pur di salvarci.È lo stesso tipo di atteggiamento che il Padredesidera trovare in ciascuno di noi. Egli auspicauna collaborazione da parte nostra per consentiread altre persone di godere dell’esperienza dellasua presenza nelle loro vite. Ellen G. White haespresso così questo concetto: «Questa idea delservizio dovrebbe avere una ripercussioneconcreta sull’intero popolo di Dio […]. Lagenerosità assicurerà una vita spirituale a migliaiadi persone che credono di vivere nella verità mache, in realtà, gemono ancora nell’ignoranza.Essa li trasformerà e li condurrà dall’egoismo edall’adorazione di Mammona al Cristo, per farnedei collaboratori fedeli nell’opera della salvezza» -1TT, p. 365 [252].Abbiamo un Dio meraviglioso, il quale, in ognicosa che fa, ha costantemente presente solo ilbenessere e la benedizione delle sue creature.È in questo senso che ti voglio già ringraziare perla tua generosità e ti auguro con tutto il cuoreche il Signore ti benedica in abbondanza.

E T T I M A N A I R E G H I E R A

Un gesto che viene dal cuore *

*Norbert ZensTesoriere della DivisioneIntereuropea

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La Bibbia. Nuove istruzioni per l’uso

CognomeNomeVia n°CittàCAP prov.Tel.n° di copie richieste di La Bibbia. Nuove istruzioni per l’uso

(scrivere in stampatello)

Quali sono le origini della Bibbia? Come èstata redatta? Chi c’è dietro il testo biblico?Possiamo avere fiducia in un libro così antico?Come leggerlo?La Bibbia. Nuove istruzioni per l’uso è statoscritto per il grande pubblico e, vista la notevolediffusione, viene ristampato per risponderealle continue richieste. L’autore introduce illettore nella raccolta di libri che compongonola Bibbia, una sorta di biblioteca tascabile in cuiil divino e l’umano cooperano costantementeper farci riscoprire l’alterità delle Parola.

Jean Claude Verrecchia, dopo aver conseguitoil dottorato in Scienze religiose presso laFacoltà di teologia di Strasburgo, ha prestatoservizio in diversi settori: insegnamento inFrancia e in Africa, catechesi per adulti eadolescenti e corsi di formazione per pastori.

IL LIBRO

L’AUTORE

Per richiedere La Bibbia. Nuove istruzioni per l’uso, di Jean Claude Verrecchia, basta rivolgersi al responsabile della libreria (SM) o compilare il coupon qui a fianco e spedirlo a: EDIZIONI ADV, viuzzo del Pergolino 8, 50139 FirenzeCodice: TA40Prezzo: € 3,00Iva inclusa assolta dall’Editore

Al totale dell'importo vanno aggiunte le spese postali. In contrassegno: €�9,00. Con pagamento anticipato (ccp o bonifico bancario) €�6,50, inviando ricevuta del pagamento per fax (055/5386231) o per email: [email protected] Coordinate bancarie Edizioni AdvIBAN: IT 10 E 01030 37901 000000014784 / C.C.P. n. 000026724500"In alternativa, semplice e immediata, ordina tramite il nostro negozio online: www.edizioniadvshop.it

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