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8/3/2019 Estote Parati - Numero 8
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GRUPPO SCOUT CAPEZGRUPPO SCOUT CAPEZZAZANO 1NO 1
« ESTOTE PA« ESTOTE PARARA TI » TI »NEWS LETTERNEWS LETTER
sommario |
n questo numeronno 1 numero 8 Dicembre 2011
Editoriale: auguri di Buon Natale;
Scautismo: Foulard Blanc, la nostra casa;
La parola ci dice: La mia casa, la tua casa;
Scautismo: L/C, pillole di psicologia;
Adulti Scout: storia ed attualità degli AS
News: Nepal, gli Scout e la Costituzione;
Creatività: Palestra per la mente;
Pillole di storia: Route Clan Lourds 2010
InsertiParliamo di scoutismo: c'è chi dice si...
Parliamo di scoutismo: la luce della Pace;
Parliamo di scoutismo: i FB di Capezzano;
Parliamo di scoutismo: cos'è la branca L/C;
| scautismo |Foulard Blanc, la
nostra casa celesteI Foulard bianchi, sono appena
rientrati dal Pellegrinaggio Nazionale
che si è tenuto a Loreto nei giorni 11-
12-13 novembre 2011, con la
partecipazione delle comunità di 15
regioni d’Italia, ed anche provenienti
dalla Svizzera italiana. Perché
andare a Loreto? Mi piace darmi
questa risposta: mentre a Lourdes laMadonna è apparsa a Bernadette per
18 volte, a Loreto… “la Madonna
passeggia fra le tre mura della sua
casa”, e trovarsi tra quelle mura…è
un grande privilegio.
E’ come se fossimo andati a trovare
a casa sua, la Mamma Celeste, per
presentarLe il Progetto Nazionale dei
Foulard bianchi, per gli anni 2011-2014, che abbiamo ufficialmente
approvato proprio a Loreto in
occasione di questo pellegrinaggio.
[continua all'interno]
editoriale |Auguri di Buon Natale
tutti voi da parte dei lupetti, scout,
uide, novizi, rover, scolte, capi, foulardanc ed adulti scout del Capezzano 1
tti in coro gridiam: BUON NATALE!
albero dei poveri
Filastrocca di Natale,
la neve è bianca come il sale,
la neve è fredda, la notte è nera
ma per i bambini è primavera:
soltanto per loro, ai piedi del lettoè fiorito un albereto.
Che strani fiori, che frutti buoni
oggi sull'albero dei doni:
bambole d'oro, treni di latta,
orsi di pelo come d'ovatta,
e in cima, proprio sul ramo più alto,
un cavallo che spicca il salto.
Quasi lo tocco… Ma no, ho sognato,
ed ecco, adesso, mi sono destato:
nella mia casa, accanto al mio letto
non è fiorito l'alberetto.
Ci sono soltanto i fiori del gelo
sui vetri che mi nascondono il cielo.
L'albero dei poveri sui vetri è fiorito:
io lo cancello con un dito.
Gianni Rodari
| la Parola ci dice |La mia casa, la tua
casaNella mia mente è ancora vivo il
ricordo di quando quasi 55 anni fa mi
sono trasferito con la mia famiglia
dal mio paese, Sassorosso, in un
altro paese e in una nuova casa.
Avevo circa 10 anni e frequentavo
l'ultimo anno della scuola
elementare. E' un ricordo più forte
nel cuore che nella mente. Ricordo leemozioni più che i fatti.
Poi, in tanti gli anni da prete, ho
cambiato diverse parrocchie e quindi
varie abitazioni, ma quando penso a
qual è la mia casa, quella dove ho i
ricordi e i legami più forti, è ancora
quella di allora.
La propria casa non è solo un tetto e
quattro pareti per ripararsi e starequalche tempo. La propria casa è il
luogo che nel corso del tempo
amiamo sempre ritornare, se non
altro con il pensiero, e che conserva
come in uno scrigno i sentimenti più
profondi. [continua all'interno]
| un' immagine, un pensiero |TURCHIA, TERREMOTO 2011: “Estote Parati”Gli Scouts in collaborazione con la Luna Rossa hanno realizzato un campotenda e distribuito cibo ai bambini ed alle famiglie della zona colpita.
8/3/2019 Estote Parati - Numero 8
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parliamo di scautismo |/C, pillole di psicologiaoutismo nello sviluppo della personalità e
elle relazioni sociali
ra i vari aspetti che riguardano lo sviluppo
fantile, un ambito è particolarmente legato a
i pratica scoutismo: lo sviluppo della
ersonalità e delle relazioni sociali.
er formazione di personalità si intende un
ocesso attraverso il quale i bambini
mparano ad evitare o gestire i conflitti. In
uesta fase sono determinanti i fattori
mbientali, soprattutto il contesto familiare; è
mportante che i genitori trovino la cosiddetta
iusta distanza'', un equilibrio tra restrittività
permissività: gli eccessi possono limitare la
ossibilità dei bambini di confrontarsi con le
oprie difficoltà.
urante la formazione della personalità è
senziale vivere l'esperienza di far parte di
n gruppo organizzato di coetanei, dove sono
esenti leader e membri con ruoli diversi: in
uesto modo può essere consolidato
pprendimento di comportamenti collabora-
vi. Nella branca L/C per, i bambini sono
essi nelle condizioni di sviluppare
enamente la propria personalità, assumendo
adualmente delle responsabilità ed
quisendo la capacità di vivere insieme agli
tri ed aiutare gli altri.
ella fase di socializzazione, i bambini
mparano la differenza tra comportamenticettabili e non: ci aspettiamo che i bambini
mprendano che inganni, furti, aggressioni
ano atteggiamenti sbagliati, al contrario di
ndotte oneste e cooperative. Il processo di
cializzazione può essere influenzato da vari
ttori quali l'imitazione, l'educazione
enitoriale, lo sviluppo cognitivo.
metodo scout propone un percorso
ducativo orientato a stimolare il cammino
ersonale di crescita di ogni bambino,
cilitando il processo di socializzazione grazie
'incentivazione del dialogo e all'accoglienza
ella diversità, instaurando basi solide per una
ttadinanza attiva.
Kaa
| continua dalla copertina |Foulard Blanc, lanostra casa celeste
Si tratta del nuovo Progetto
Nazionale, che è personale, di fede e
di Comunità, e che indica delle linee
guida fondamentali e comuni per
tutte le Comunità Regionali. Alla
base di questo progetto, c’è
l’assunzione di responsabilità dei FB,
come testimoni e capi educatori ,e
come servi umili. Siamo chiamati a
vivere il servizio nella carità. Dice
San Paolo: “Se anche parlassi le
lingue degli uomini e degli angeli,
ma non avessi la carità, sono come
un bronzo che risuona o un cembalo
che tintinna…” (1 Corinzi 13,1-13).
Buona strada a tutti!
Andrea Antongiovanni
| continua dalla copertina |La mia casa, la tuacasa
Quando da piccolo sentivo di
persone che a causa di terremoti o
incendi, o a causa di guerre, era
costretta a lasciare la propria casa e
la perdeva definitivamente,
rimanevo molto impressionato…
Anche ora quando per il ministero
sono stato chiamato ad abitare in
case diverse, ho sentito forte
l'esigenza di ambientarmi nella casa
nuova il prima possibile, facendo di
tutto per sentirla casa mia, poiché
non mi basta avere un tetto sopra la
testa, ho bisogno di sentirmi a casa,
anche se nulla potrà mai sostituire la
mia casa materna.
"Il Verbo si fece carne e venne
ad abitare in mezzo a noi…"
Dio ha scelto l'umanità come casadove abitare.
Non un albergo per starci qualche
giorno in fretta e in modo anonimo.
L'umanità è una casa per Dio, la casa
dove si riconosce e dove torna in
continuazione per sentirci in pace.
Penso che per Gesù la mia vita è
come per me è la mia casa di
Sassorosso.Nel momento che sono entrato nella
vita, Gesù, il Verbo di Dio, si è fatto
carne ed è venuto ad abitare in me.
E' questo quello che mi annuncia il
Natale anche quest'anno.
AE Don Angelo
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8/3/2019 Estote Parati - Numero 8
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adulti scout |os'è il masci?oria e attualità degli Adulti Scout in Italia
TORIA: passato il periodo della ricostruzioneello scautismo giovanile (che era stato
ncellato dal fascismo per dare spazio alle
ganizzazioni di regime e perché gli ideali
scisti mal si conciliavano con quelli scout),
ario Mazza, uno dei fondatori del ramo
ttolico del movimento in Italia, intuì che
assati gli anni del periodo educativo, anche
loro che non avessero voluto o potuto, per
ualsivoglia motivo, fare o continuare ilrvizio di educatori nel movimento,
vrebbero potuto voler continuare a vivere
vventura scout.
zialmente, ciò avvenne attraverso le
ompagnie dei Cavalieri di San Giorgio,
mposte da soci adulti dell'Associazione
outs Cattolici Italiani (ASCI).
el 1954, invece, nacque un'associazione
pposita, il MASCI.
a quell'idea si sviluppò un movimento di
dulti, inizialmente tutti provenienti dallo
autismo giovanile, con il requisito di aver
eso la Partenza nell'ASCI (dunque solo
gazzi e uomini). Man mano l'ambito del
ASCI si allargò fino ad accogliere anche altri
dulti che si riconoscevano nel modello
ducativo proposto dal fondatore, (Robert
aden-Powell), anche non passati dall'ASCI, eprattutto aprendosi anche alle donne.
23 ottobre 2004 Papa Giovanni Paolo II
cevette in udienza generale in Piazza San
etro sia il MASCI che l'AGESCI. Il MASCI
lebrava il cinquantesimo anniversario della
ndazione, mentre per l'AGESCI era il
entesimo anniversario della fusione dei due
ovimenti cattolici dello scautismo (ASCI) e
el guidismo (AGI).
RGANIZZAZIONE: oggi il movimento è
ffuso in tutta Italia ed ha una sua struttura
opria.
GRUPPO SCOUT CAPEZGRUPPO SCOUT CAPEZZAZANO 1NO 1
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Ogni comunità ha una Carta di
Comunità, un documento che
elabora la singola comunità
richiamando l'adesione al Patto
Comunitario, allo Statuto ed al
Regolamento del Masci, e
contenente i principi a cui si ispira la
Comunità: la rotta segnata da BP, la
Legge Scout e la Promessa Scout.
Tale documento viene rielaborato
ogni qual volta la Comunità ne
avverte la necessità, secondo le
regole ivi contenute, e viene
sottoscritta dai partecipanti.
Gli associati al Masci sono tenuti a
rinnovare la Promessa Scout, ogni
anno, mentre i nuovi associati la
formulano (se ancora non scout) per
la prima volta in una cerimonia che
viene di norma svolta una sola volta
l'anno nella festa di San Giorgio,
patrono degli scout.
Gli associati indossano l'uniformescout, costituita da una camicia
grigia, un maglione e un pantalone
blu scuro, e il fazzolettone azzurro al
collo con il simbolo del Masci.
L'uniforme è indossata nei momenti
di vita comunitaria e nelle cerimonie
solenni, secondo le indicazioni del
magister.
Le singole comunità agiscono in
diversi campi del volontariato, dalla
protezione civile, al sostegno allo
scautismo giovanile, ad attività di
impegno sociale sia locali che di
sostegno a progetti nei paesi in
difficoltà.
Sono da menzionare interventi nelle
zone terremotate o alluvionate, il
recupero di aree di protezioneambientale, la partecipazione a
diversi progetti in Albania, e almeno
quattro progetti di sostegno in
diverse zone dell'Africa (Burundi,
Kenya, Eritrea, Tanzania e Mali).
FINE
L'unità di base del Movimento a
livello cittadino è la comunità,
guidata da un Magister. Poi vi è la
struttura regionale guidata dal
Segretario Regionale, coadiuvato da
un AE Regionale.
Alcune regioni sono divise in Zone,
nelle quali viene individuato il
Coordinatore di Zona, referente del
S.R. per quella determinata area
della regione: questa divisione è
necessaria in regioni particolarmente
grandi o con un numero troppo
elevato di comunità. Il Coordinatore
di Zona è comunque una figura priva
di potere decisionale e operativo e
funge solo da collegamento fra le
comunità e la Regione.
A livello nazionale il MASCI si
compone del Consiglio Nazionale
(CN), organismo decisionale, e del
Comitato Esecutivo (CE), organismooperativo. Il C.N. è composto da 10
membri eletti dai delegati delle
comunità durante l' Assemblea
Nazionale (che si tiene ogni tre anni)
e da tutti i Segretari Regionali.
Durante l'Assemblea Nazionale
vengono eletti anche il Segretario
Nazionale ed il Presidente Nazionale.
Inoltre importanti all'interno del
movimento sono le figure dell' AE
Nazionale e del Segretario
Internazionale.
Il MASCI ha un proprio organo
ufficiale, il mensile Strade Aperte, e
un periodico di approfondimento dei
temi di interesse generale, I quaderni
di Strade Aperte, il cui direttore fa
parte di diritto del Consiglio
Nazionale e del Comitato esecutivo.
COMUNITA': gli iscritti del Masci
fanno parte di una Comunità di base,
presente di solito presso una
Parrocchia, guidata da un Magister.
8/3/2019 Estote Parati - Numero 8
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news dal mondo |Nepal, primo ministrovidenzia il ruolo dello
cautismo per laostruzione dellaNazione
atto www.scout.org – Nov. 2011
dossando l'uniforme scout come
atrono, il primo ministro nepalese Dr
aburam Bhattarai ha sottolineato che
nestà e la disciplina sono elementi
mportanti nella costruzione della
azione che lo scoutismo incarna nei
oi principi. Egli ha aggiunto che gli
out hanno in gran parte contribuito alocesso di mantenimento della pace ed
a scrittura della nuova Costituzione.
urante il suo mandato il governo
tenderà finanziariamente il proprio
pporto agli scout del Nepal per il
iglioramento delle attività offerte ai
ovani.
dichiarazione è stata rilasciata
urante la sua investitura come Patrono
egli Scout nepalesi in una semplice
rimonia il 26 novembre 2011, presso
sua residenza in Baluwatar, a nord-
t di Kathmandu.
ima di questo evento, si era riunito il
omitato Esecutivo degli scout del
epal a Kathmandu, con ospite speciale
Capo Scout e Ministro della Gioventù e
ello Sport, signora Kamala Roka.
opo 240 anni di monarchia, il 28
aggio 2008 in Nepal è stata
oclamata la Repubblica.
| pillole di storia |Lourdes 2010Route del Clan Xacobeo
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« ESTOTE PA« ESTOTE PARARA TI » TI »NEWS LETTERNEWS LETTER
La news letter non rappresenta una testata giornalistica e viene aggiornata senza alcuna periodicità; non è, pertanto, unprodotto editoriale sottoposto alla disciplina di cui all'art. 1, comma III, della Legge n. 62 del 7 marzo 2001.
| creatività |Palestra per la Mente...per amici, genitori, scout e capi
1° problema: il colore dell' orso
Ngongo è molto preoccupato, perché si
è perso in una landa sconosciuta.
Percorre 1 km verso sud, poi 1 km verso
est, poi 1 km verso nord. Alla fine si
rende conto di trovarsi nel punto esatto
da cui era partito.
Mentre sta riflettendo sulla singolare
circostanza ode un rumore alle sue
spalle. Si volta di scatto e vede un orsoimponente, che prima non aveva
notato.
Di che colore è l'orso?
2° problema: L'uomo nell'ascensore
Un signore abita al decimo piano di un
palazzo.
Tutti i giorni, quando esce di casa,
prende l'ascensore al decimo piano escende fino al pianterreno.
Quando invece rientra in casa, sale con
l'ascensore dal pianterreno fino al
settimo piano e sale il resto delle scale a
piedi per raggiungere il suo
appartamento.
Quel signore non è superstizioso, non è
uno sportivo e odia salire le scale a
piedi. Come mai allora si comporta cosi?
A onor del vero bisogna precisare che
quando in ascensore ci sono altre
persone e talvolta quando piove egli
arriva con l'ascensore fino al decimo
piano.
Inviare le risposte a
8/3/2019 Estote Parati - Numero 8
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parliamo di scautismo |'è chi dice si... cura di Riccardo Del Carlo
nostra CO-CA, in questo momento, stapprofondendo un argomento a cui siamo
mpre stati molto sensibili in questi anni,
nserimento o meno nel gruppo, di ragazzi
n handicap. Una riflessione interessante è
uella del dr. Pippo L. Fauci capo scout , che è
favore dell’inserimento.
ANDICAP e SCAUTISMO: educazione non
marginante. Pippo L. Fauci
all’esperienza del mio lavoro (sono un
europsichiatra Infantile e dirigo un Istituto
edico Psico-Pedagogico della Fondazione
uxilium di Valderice – TP, un centro di
abilitazione residenziale e semiresidenziale
n circa 150 soggetti in età evolutiva dai 6-
8 anni, tutti certificati secondo la legge
04/92), mi accorgo che la maggior parte dei
miei ragazzi” potrebbe essere accolto in
ualsiasi gruppo scout se…… dico se,
’interno delle Co.Ca. si cominciasse a
ensare seriamente al portatore di handicap
on solo in termini di ricchezza per il
siddetto scout “adeguato”, ma come
eranza nel contribuire all’integrazione ed
a riduzione dell’handicap stesso e
nseguentemente migliorare la qualità della
ta del disabile (o del “diversamente abile”me si vuole chiamare oggi la “persona con
andicap”... termine, quest’ultimo, che
eferisco).
ell’Art. 3 della legge 104 del 1992 (prima
era legge che si è rivolta alla tutela giuridica
d economica della persona portatore di
andicap) si legge:
E’ persona handicappata colui che
resenta una minorazione fisica, psichica
sensoriale, stabilizzata o progressiva,
he è causa di difficoltà di
pprendimento, di relazione o di
tegrazione lavorativa e tale da
eterminare un processo di svantaggio
ociale o di emarginazione”.
GRUPPO SCOUT CAPEZGRUPPO SCOUT CAPEZZAZANO 1NO 1
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L’handicap è quindi da rapportare ad
una situazione di svantaggio sociale,
conseguente a menomazione e/o
disabilità, che limita o impedisce
l’adempimento di un ruolo adeguato
per un dato individuo in funzione
dell’età, del sesso e dei fattori
culturali e sociali.
Considerando il tipo di menomazione
(fisico, psichico e sensoriale) e la
consequenziale disabilità che ne
deriva, si può affermare che lo
spettro dell’handicap è molto
variegato in termini qualitativi (le
diverse patologie di base) e
quantitativi (diversa gravità).
E’ necessario considerare due
diverse tipologie di “gravità” rispetto
al portatore di handicap:
1. La gravità insita nella patologia
stessa (danno biologico) che riduce
al minimo (a volte a zero) le
potenzialità e la funzionalità di unasezione del corpo o la totalità del
corpo stesso;
2. La gravità che scaturisce dalla
gestione del quotidiano del portatore
di handicap:
- è più facile la gestione di un
paraplegico in carrozzella oppure un
insufficiente mentale ?
- è più semplice gestire un sordo-
muto oppure un bambino con
A.D.H.D (Disturbo da Deficit di
Attenzione/Iperattività) ?
- mostriamo più interesse
all’inserimento dei soggetti con
Sindrome di Down oppure ad un
soggetto con Sindrome Autistica ?
- preferiamo, magari, bambini con
difficoltà dell’area cognitiva o
soggetti “adeguati” ma con disturbicomportamentali e/o della condotta?
Io la conosco la risposta e, credetemi
sembra che la scelta di accettare un
disabile da parte di una Co.Ca. è
sempre rapportata alla facilità o
semplicitàdella gestione del
quotidiano.
E’ chiaro che la gestione “educativa”
della disabilità grave , fonte di
grave handicap, non è una cosa
semplice e facile da esercitare, ma
sicuramente non impossibile.
La gestione educativa del portatore
di handicap va presa in carico
dall’intera Co.Ca., in maniera
globale, valutando le forze in campo,
con vera competenza e chiara
informazione anamnestica familiare,
clinica e socioculturale, coinvolgendo
e/o facendosi coinvolgere non solo
dai contesti familiari ma anche
dall’organizzazione scolastica e dagli
operatori dei Centri di Riabilitazione
(se ne frequentano qualcuno) di
appartenenza.
La costruzione progettuale dovrà
prevedere tempi a lunga scadenza,con obiettivi concreti a breve-medio
termine, legati ai programmi di unità
ma svincolabili e flessibili rispetto a
questi e, con l’attenzione al Progetto
Educativo Individualizzato – meglio
dirlo in “scautese”…. alla
Progressione Personale – che deve
mirare principalmente alle capacità
funzionali e cognitive residue, senza
dimenticare la dimensione integrante
e socializzante che l’ambito scout
può certamente contribuire a dare.
Siamo pronti a fare questo ? Io credo
e spero di si.
Certo, lo scautismo non deve
paragonarsi o peggio ancora
sostituirsi a chi ha il compito
istituzionale di garantire il recupero
del portatore di handicap (famiglia,scuola, centri di riabilitazione), con il
coinvolgimento di figure professionali
specifici (medici insegnanti, terapisti,
educatori, ecc.), ma ha il dovere
morale di collaborare strettamente
>>> continua
8/3/2019 Estote Parati - Numero 8
http://slidepdf.com/reader/full/estote-parati-numero-8 6/9
parliamo di scautismo |'è chi dice si... cura di Riccardo Del Carlo
>>> prosegue
n questi organismi e questo aiuterà
rtamente a semplificare il percorso per la
duzione dello svantaggio sociale di cui,
nche noi, dobbiamo farcene carico.
gestione delle disabilità più lievi (se
iste questa affermazione), prevede una non
eno attenzione e sottovalutazione ed a
uesto proposito, ritengo fondamentale la
llaborazione (condivisione) con i genitori deiostri ragazzi per “tirare fuori” tutte le
oblematiche esistenti nel contesto familiare
e spesso sono misconosciute e fonte di
ande disagio ed “emarginazione”.
e guardiamo un po’ meglio nelle nostre Unità
accorgiamo di quanti bambini/e e ragazzi/e
orse la maggior parte?), possono essere
seriti nella sfera dell’handicap “lieve” di tipo
motivo, affettivo e relazionale, spesso
isconosciuti e non certificati secondo la
104, ma sicuramente certificabili, che non
sogna sottovalutare:
l lupetto che fa la pipì nel sacco a pelo, che
a difficoltà a vestirsi ed a lavarsi, che è
mpacciato in tutti i suoi movimenti, che porta
occhiali (quattr’occhi), che appare
erattivo, etc.;
’esploratore o la guida che piange o ride in
aniera immotivata, che è timido e non parlaai e sta sempre in disparte, che è grasso ed
a difficoltà nella motricità grossolana o di
ientamento spazio-temporale, che “sviene”
esso o “mima” convulsioni perché
matizza le problematiche adolescenziali,
c.;
l rover o la scolta che balbetta, quello che è
mpre aggressivo, l’altro che dice
arolacce”, quell’altro ancora che fa il
ullo”, etc.;
ed ancora, tanto altro che genera
ustrazione.
GRUPPO SCOUT CAPEZGRUPPO SCOUT CAPEZZAZANO 1NO 1
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Alla FAMIGLIA odierna ed al rapporto
con l’attuale società, si possono
ascrivere molti Item condizionanti e
generanti, a breve/medio/lungo
termine, di situazioni problematiche
di cui, in gran parte, poi siamo
costretti a farci carico e che spesso
rimangono chiusi negli “scrigni”
invalicabili della privacy familiare.
Da non sottovalutare che “LA
DISGREGAZIONE E LE PROBLEMATI-
CHE DEL NUCLEO FAMILIARE
GENERANO DISAGIO E DISTURBI
PSICO-PATOLOGICI NEL BAMBINO
CON CONSEGUENZIALE DEVIAZIONE
DEL REGOLARE SVILUPPO ARMONICO
DELLA PERSONALITA’” che si
ripercuote certamente sulla crescita
dei nostri ragazzi.
Vale la pena a questo punto
soffermarci a riflettere sull’handicap
nel senso più completo del termine e
su come possiamo intervenire neidiversi livelli di difficoltà di tutti i
nostri ragazzi, con gli occhi puntati a
cento anni fa quando nasceva lo
scautismo con i ragazzi di Brownsea,
“racimolati” nei bassifondi londinesi,
senza perciò dimenticare che non è
necessario essere medici, né
psicologi, né terapisti, né insegnanti,
né, tanto meno, genitori, ma
“ESSERE PRONTI A FARE SOLTANTO
GLI EDUCATORI CON IL METODO
SCOUT”.
FINE
8/3/2019 Estote Parati - Numero 8
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parliamo di scautismo |a Luce di Betlemme os'è la luce della Pace di Betlemme?
ella Chiesa della Natività a Betlemme v’è una
mpada che arde perennemente da molti
coli, alimentata dall'olio donato a turno da
tte le Nazioni cristiane della Terra.
el 1986 la televisione austriaca ÖRF propone
er la prima volta al pubblico la trasmissione
atalizia di beneficenza "Lichts in Dunkel"
rad. “Luce nel buio”). Qualche settimana
ima di Natale un bambino austriaco, viene
compagnato ad accende un’apposito lumealla lampada nella Grotta di Betlemme, che
ene riportata a Linz per via aerea. Durante la
asmissione televisiva, la “Luce”, con la
llaborazione delle Ferrovie, viene distribuita
tutto il territorio austriaco.
ubito dopo, nel 1988, gli Scout austriaci
ziarono a collaborare alla distribuzione della
ce della Pace, mettendo così in pratica uno
ei punti chiave dello scoutismo, l'Amore per il
ossimo espresso nella "Buona Azione"
uotidiana. Organizzano l’operazione “Luce
ella Pace da Betlemme": una cerimonia
umenica che si svolge a Vienna, alla quale
artecipano le delegazioni scout delle varie
azioni. Ciascuna delegazione accende un
oprio lume e la Luce della Pace da
etlemme si “irradia” così in tutta Europa!
Luce della Pace arrivò per la prima volta inalia nel 1992, nell’Alto Adige-Süd Tirol, nel
993 giunse anche a Trieste, direttamente da
enna. Nel 1994 fu costituito un comitato
ontaneo tra le Associazioni Scout triestine
er l’accoglienza e la diffusione della Luce
ella Pace in città e nel 1996 le Associazioni
ecisero di organizzare la prima distribuzione
ella Luce della Pace in Italia, con l’ausilio del
eno. Con la collaborazione delle Ferrovie
ello Stato, partono da Trieste le “staffette”
out, che attraversano tutte le Regioni della
enisola, cercando di effettuare la
stribuzione più capillarmente possibile.
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Anche quest’anno saremo impegnati
affinché la Fiammella venga donata
ad un numero sempre maggiore di
persone. La Luce della Pace da
Betlemme è simbolo di Fratellanza,
di Amicizia, di Carità e di Speranza!
A Natale chiunque può accendere un
lume e poi offrire ad altri la Luce
assieme a questi Doni!
L’edizione 2010
Dai 106 iscritti 1997 si è passati ai
512 del 2010, il massimo raggiunto
in 16 anni di attività. I Gruppi scout
iscritti sono stati 457, ma in realtà il
numero e Unità che accolgono la
Luce della Pace e la distribuiscono è
ben più ampio! Ce ne accorgiamo
nelle stazioni all’arrivo della Luce, sui
siti Internet dove tante pagine
parlano della Luce della Pace, di
gruppi e persone che la
distribuiscono ovunque.Oltre agli scout, hanno partecipato,
di propria iniziativa, anche numerose
Parrocchie e organizzazioni ecclesiali
come l’Azione Cattolica, Associazioni
varie e pure scuole, Amministrazioni
Pubbliche ed istituti.
Il 13% dei Gruppi censiti in tutte le
Associazioni scout italiane (stimati da
noi in circa 3.500) ha partecipato alla
distribuzione della Luce, iscrivendosi
direttamente nelle nostre liste; ma
consideriamo che in realtà siano
almeno 700 i Gruppi scout coinvolti
nella manifestazione, ossia il 20% dei
Gruppi scout italiani. Sono quindi
circa 35.000 gli Scout italiani che si
impegnano nella distribuzione e
stimiamo circa un milione le persone
che ricevono la Fiammella a Natale intutte le Regioni.
L'edizione 2011
Anche il nostro clan ha portato
sabato 10 dicembre nella nostra
parrocchia la luce della pace.
Il 6-7-8 gennaio 2012 saremo in
route invernale Alla veglia di natale
distribuiremo un calendario del
nostro gruppo come finanziamento
destinato alle regioni alluvionate.
FINE
Approfondimento:
Sito internet: www.lucedibetlemme.it
8/3/2019 Estote Parati - Numero 8
http://slidepdf.com/reader/full/estote-parati-numero-8 8/9
parliamo di scautismo |Foulard Blanc Comunità di Capezzano
ceva un capo livornese, un capo vero “…nel
ercorso di vita di un rover e di una scolta
esperienza di Lourdes ci deve essere! (A.F.)”
ogliamo essere compagni di strada delle
munità R/S che scelgono di vivere
esperienza del pellegrinaggio.
pellegrinaggio è esperienza rover per
cellenza:
esperienza di strada: lasciamo la sicurezzaelle nostre case per provarci in un cammino
uovo, sconosciuto che mi interroga
ofondamente;
esperienza di comunità: viaggeremo con
tri, incontreremo persone le più diverse che
vranno con noi giornate intense e
ndivideranno con noi passioni ed emozioni,
eranze e preghiere, lacrime;
esperienza di servizio: quello che noi
remo agli altri diventando occhi di chi non
ede, mani di chi non le ha più e gambe di chi
in difficoltà ma soprattutto oggetto di
rvizio per le preghiere che verranno spese
er noi da quanti riconosceranno nelle nostre
ani, nei nostri piedi e nei nostri occhi
more di Maria.
er questo siamo disponibili ad essere vicini a
tti quelli che decidono di provarsi
ell’esperienza di Lourdes, alle Comunità R/Se scelgono di mettere nel loro progetto
uesto cammino. In questa ottica ci riteniamo
a sempre al servizio della branca R/S, dei
oi capi e dei ragazzi per essere compagni
strada e di esperienza. In questi anni
bbiamo “inventato” insieme all’Unitalsi
nione Nazionale Italiana Trasporto Ammalati
urdes e Santuari Internazionali) l’esperienza
el treno dei bambini. E’ una settimana di
oia e servizio che da più di dieci anni
oponiamo a clan di formazione e capi, è un
odo per mettere al servizio di altri le
cniche di animazione tipiche dello
outismo, è il nostro modo per rispondere
Eccomi, sono pronto a servire!”
GRUPPO SCOUT CAPEZGRUPPO SCOUT CAPEZZAZANO 1NO 1
« ESTOTE PA« ESTOTE PARARA TI » TI »NEWS LETTERNEWS LETTER
PIATTINO ROTTO
Suor Maria Bernarda (Bernardette)
sapeva, in certi momenti, evitare un
rimprovero alle sue compagne. Una
suora che nell’inciamparsi aveva
rotto un piattino, non osava
confessarlo alla suora economa:
“Datelo a me”, le disse Suor Maria
Bernarda. Fu lei che portò alla suora
economa il piattino rotto e ricevette
l’ammonizione che sarebbe toccata
alla sua compagna (Laurentin, NDL
editione Logia, pag.207).
Questo fatto realmente accaduto,
nella sua apparente semplicità, mi
ha sempre fatto riflettere su come
sia a volte semplice ed a portata di
mano, praticare la carità nel nostro
quotidiano. Quando ci soffermiamo a
parlare con una persona un pò
noiosa, che viene allontanata da
tutti, inconsciamente, ci stiamocomportando in modo caritatevole.
Così quando andiamo a trovare una
persona anziana od una ammalata,
rinunciando a fare ciò che ci farebbe
più piacere... Così quando un lupetto
che ha conquistato una preda
importante, ne rende partecipe un
fratellino meno capace, senza
vantarsene nei confronti del branco
o dei capi.
Rendersi piccoli e riservati dinanzi al
mondo, è carità. In fondo, non è poi
così difficile.
Buona carità a tutti.
Andrea Antongiovanni
ATTIVITA' COMUNITA' CAPEZZANO
La comunità FB organizza cantieri,
botteghe, routes di servizio, treni
scuola, Pelleginaggi, campi di
spiritualità e servizio a Lourdes e/o in
altro luogo, nello stile branca R/S.
La comunità FB è disponibile a
presentare nelle Zone e nei Gruppi la
propria esperienza attraverso
incontri con capi che potessero
essere interessati e con tutte le
comunità R/S che decidono di vivere
l'esperienza di strada, comunità e
servizio che è il pellegrinaggio a
Lourdes.
A tale proposito nei giorni 3 e 4
marzo 2012 si terranno a Capezzano
Pianore, organizzati dal nostro
gruppo, dei cantieri per regionali per
R/S.
Il vero miracolo di Lourdes è quello
che ti lascia dentro...la voglia di
ritornare. La sensazione che si prova
è qualcosa che non si dimentica e
nella quale ci si rifugia come riparo
sicuro in diversi momenti della
nostra vita. A Lourdes ci si sente a
casa, è il luogo dove il diversamente
abile diventa normalmente abile,
tutto ruota intorno a lui e coloro che
fanno servizio hanno il compito e il
piacere di collaborare per la sua
felicità.
Buona Strada
Andrea Dorini
FINE
Approfondimento:
Sito internet: www.opfb.org
Sito internet: www.fbtoscana.com
8/3/2019 Estote Parati - Numero 8
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parliamo di scautismo |RANCA L/C
metodo Scout per I ragazzi dagli 8 a 12 anni
branca Lupetti e Coccinelle si rivolge aiambini e alle bambine compresi tra gli 8 e gli
1/12 anni e si propone di far vivere loro
enamente la fanciullezza come ricchezza in
e come fondamento di una autentica vita
dulta.
funzione dell’Ambiente Fantastico “Bosco”
ppure “Giungla”, adottato dal gruppo, i
ambini e le bambine si riuniscono in unità
iamate rispettivamente cerchio oppureanco.
Staff della branca L/C del Gruppo
apezzano 1 è composta da cinque
embri(chiamati vecchi lupi) :
Akela : Nicola Roncoli
Bagheera: Sara D’Arliano
Kaa: Giacomo Morelli
Rama: Nicola Raffaelli
Raksha: Eleonora Iacopinelli
ei vecchi lupi fa parte anche Baloo (Don
ngelo Pioli)
a perché proprio questi nomi?
erché tutte le attività che si svolgono durante
nno, hanno come filo conduttore il racconto
alcune storie de “Il libro della giungla” di
Kipling, testo che è stato scelto dall’AGESCI
erché racchiude i 4 punti del fondamento
ella proposta educativa di Baden Powel.uali sono?
ormazione del carattere
er formazione del carattere si intende la
rmazione della personalità, cioè di una
lazione positiva con se stessi. L’educazione
el carattere mira ad ottenere le capacità di
re scelte, di scoprire ciò che si può e si vuole
sere, di prendersi delle responsabilità, di
rsi dei programmi coscienti di vita scoprendo
propria vocazione nel piano di Dio. Essa
mprende tutta una serie di virtù umane
me lealtà, fiducia in se stessi, coraggio,
nso della gioia, ottimismo, rispetto dei
ritti, autodisciplina, elevazione del proprio
GRUPPO SCOUT CAPEZGRUPPO SCOUT CAPEZZAZANO 1NO 1
« ESTOTE PA« ESTOTE PARARA TI » TI »NEWS LETTERNEWS LETTER
Salute e forza fisica
Per salute e forza fisica si intende la
conoscenza e un rapporto positivo
con il proprio corpo in quanto dono di
Dio e fonte di relazione con gli altri e
con l’ambiente: si intende cioè
accettare e avere cura del proprio
corpo, ricercare un’alimentazione
sana, riposarsi correttamente,
ricercare ritmi naturali di vita,
esprimersi, vivere correttamente e
serenamente la propria sessualità,
saper affrontare la fatica, la
sofferenza, la malattia, la morte.
Abilità Manuale
Per abilità manuale si intende una
relazione creativa con le cose;
l’educazione all’abilità manuale mira
ad ottenere un’intelligenza ed una
progettualità pratiche; una capacità
di autonomia concreta a realizzare,
partendo da mezzi poveri, a
valorizzare quello che si ha perché losi sa usare. La riscoperta dell’uso
intelligente delle proprie mani porta
con sé una serie di comportamenti
positivi: la gioia del saper fare,
l’accettazione della fatica e del
fallimento, la pazienza, la
concretezza, l’essenzialità, il buon
gusto.
Servizio al prossimo
Per servizio del prossimo si intende
l’educazione all’amore per gli altri, al
bene comune e alla solidarietà, a
scoprire la ricchezza della diversità
nelle persone, a vivere e lavorare
insieme per costruire un mondo più
giusto, a rendersi utili in qualunque
momento ciò sia richiesto, mettendo
a disposizione le proprie energie e
capacità.Questi quattro punti sono affrontati
da tutte le branche per mezzo di
strumenti adatti a ciascuna età.
I lupetti entrano inconsapevolmente
(non lo devono proprio sapere!) in
“il gioco delle prede”, le specialità,
le buone azioni ecc. Infatti la
caratteristica della branca L/C è
proprio quella di far vivere e riflettere
il bambino attraverso il gioco, in un
atmosfera detta “Famiglia Felice”.
Ognuno di questi punti è
rappresentato da un personaggio del
racconto (per es. Akela rappresenta
la formazione del carattere).
Tutte le attività che i vecchi lupi
propongono al branco durante
l’anno, prevedono lo sviluppo di
questi punti.
Quest’anno la nostra Staff ha deciso
di approfondire maggiormente il 4
punto, perché ci sembra che al
mondo d’oggi, (e gli ultimi fatti di
cronaca ce lo dimostrano), le
persone abbiano dimenticato cosa
significa amare il prossimo, vivere
insieme per costruire un mondo
migliore…Viviamo in un mondo in cuiserpeggia il razzismo, l’intolleranza e
l’odio. I mass media trasmettono
continuamente messaggi di paura e
timore e le persone si chiudono in se
stesse in un clima insopportabile.
Senza il necessario scambio tra
culture e persone diverse presto ci
ritroveremo ad aver paura del nostro
vicino!
Per questo ci proponiamo di
organizzare giochi,momenti di
preghiera e incontri che facciano
riflettere il bambino su questi temi,
tutto in un atmosfera di Famiglia
Felice, utilizzando gli strumenti adatti
che il metodo Agesci ci offre.
Per noi è fondamentale che le
famiglie lavorino insieme a noi
riconoscendo questi valori etrasmettendoli ai figli nella vita di
tutti i giorni, in caso contrario ci
remerebbero contro e tutto il lavoro
sarebbe controproducente.