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EYE DOCTOR PERIODICO DI AGGIORNAMENTO SCIENTIFICO E CULTURALE IN OFTALMOLOGIA Edito da: Ariesdue s.r.l. Via Airoldi, 11 | 22060 Carimate (CO) | tel. 031.792135 | fax 031.790743 | www.ariesdue.it Dir. responsabile: Dino Sergio Porro Dir. scientifico: Luigi Marino www.eyedoctor.it GENNAIO - FEBBRAIO N. 1 / 2014 SOSTIENICI: www.sightsavers.it In caso di mancato recapito inviare al cpm di roserio per la restituzione al mittente previo pagamento resi GENETICA OCULARE MALATTIE RARE AMD Genetic Test 6: resistenza al trattamento con anti VEGF G. Durante et al. Cistinosi oculare: caso clinico G.M. Pellecchia 4 7 CHIRURGIA RIFRATTIVA Cross-linking corneale epi-off A. Venosa 10 IMAGING IN OFTALMOLOGIA Emorragia retro- ialoidea conseguente ad anemia acuta: storia naturale e valutazione del decorso clinico mediante SD-OCT C. Del Turco et al. 2 Formazione avanzata per diventare oftalmologi di prima classe I giovani oftalmologi che abbiano completato il loro percorso universitario e vogliano progredire nella loro professione, apparentemente hanno opportunità di carriera non immediate e difficili da cogliere. oftalmologica [...] [...pg. 9] NEWS NEWS I volontari AIMO in Africa per prendersi cura della vista dei bambini L’Associazione Italiana Medici Oculisti (AIMO) partecipa con i propri oftalmologi volontari alla missione umanitaria in Africa del Gruppo Navale Cavour della Marina Militare e della Fondazione Francesca Rava. [...] [...pg. 13] NEWS Effettuati 600 controlli della vista, con risultati allarmanti Si è conclusa con successo l’iniziativa di Commissione Difesa Vista che prevedeva controlli gratuiti per adulti e bambini all’interno di “G! Come Giocare” – la manifestazione fieristica dedicata ai bambini [...] [...pg. 5] INCONTRIAMO Diego Micochero Oculista di Padova txt continua a pag. 6 Le nanotecnologie per la superficie oculare OOgroup L’occhio secco è una patologia complessa che coinvolge l’Unità Funzionale Lacrimale (LFU), un sistema integrato comprendente ghiandole lacrimali, [...] [...pg. 3] Il ringiovanimento dello sguardo nel 2014 Carlo Orione Dopo i “fatidici” 40 anni i segni del tempo iniziano lentamente a presentarsi sul nostro viso, compaiono le prime rughette intorno agli occhi e sulla fronte, le sopracciglia scendono, iniziano ad accentuarsi le linee di escavazione tra l’occhio, il naso e la bocca, gli zigomi si riducono di volume, la cute delle palpebre tende a scivolare in basso ricoprendo parzialmente gli occhi ed il grasso perioculare tende a fuoriuscire formando le antiestetiche “borse”. [...] [...pg. 8] FOCUS ON Guido Pajetta “…Tutta la vicenda artistica di Pajetta documenta il suo angoscioso dilemma se la “Bellezza” [...] [...pg. 4] ARTE COMMERCIALISTA Pioggia di novità fiscali per il 2014. Ecco le più rilevanti. Dott. Umberto Terzuolo Dott. Alessandro Terzuolo [...pg. 12] SIDO Milano tel. 02 48.95.23.08 fax. 02 42.29.48.85 e-mail: [email protected] www.sidonet.it SIDO Roma tel. 06 81.20.142 fax. 06 81.23.382 e-mail: [email protected] www.sidonet.it

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EYEDOCTORPERIODICO DI AGGIORNAMENTO SCIENTIFICO E CULTURALE IN OFTALMOLOGIAEdito da: Ariesdue s.r.l. Via Airoldi, 11 | 22060 Carimate (CO) | tel. 031.792135 | fax 031.790743 | www.ariesdue.it

Dir. responsabile: Dino Sergio Porro

Dir. scientifico: Luigi Marino

www.eyedoctor.it

GENNAIO - FEBBRAION. 1 / 2014

SOSTIENICI:

www.sightsavers.it

In caso di mancato recapito inviare al cpm di roserio per la restituzione al mittente previo pagamento resi

GENETICA OCULARE

MALATTIE RARE

AMD Genetic Test 6: resistenza al trattamento con anti VEGF

G. Durante et al.Cistinosi oculare: caso clinico

G.M. Pellecchia

4

7

CHIRURGIA RIFRATTIVA

Cross-linking corneale epi-off

A. Venosa

10

CHIRURGIA RIFRATTIVA

IMAGINGIN OFTALMOLOGIA

Emorragia retro-ialoidea conseguente ad anemia acuta: storia naturale e valutazione del decorso clinico mediante SD-OCT

C. Del Turco et al.

2

Formazione avanzata per diventare oftalmologi di prima classe

I giovani oftalmologi che abbiano completato il loro percorso universitario e vogliano progredire nella loro professione, apparentemente hanno opportunità di carriera non immediate e difficili da cogliere. oftalmologica [...]

[...pg. 9]

NEWS

NEWS

I volontari AIMO in Africa per prendersi cura della vista dei bambini

L’Associazione Italiana Medici Oculisti (AIMO) partecipa con i propri oftalmologi volontari alla missione umanitaria in Africa del Gruppo Navale Cavour della Marina Militare e della Fondazione Francesca Rava. [...]

[...pg. 13]

NEWS

Effettuati 600 controlli della vista, con risultati allarmanti

Si è conclusa con successo l’iniziativa di Commissione Difesa Vista che prevedeva controlli gratuiti per adulti e bambini all’interno di “G! Come Giocare” – la manifestazione fieristica dedicata ai bambini [...]

[...pg. 5]

INCONTRIAMO

Diego MicocheroOculista di Padova

txt

continua a pag. 6

Le nanotecnologie per la superficie oculare

OOgroup

L’occhio secco è una patologia complessa che coinvolge l’Unità Funzionale Lacrimale (LFU), un sistema integrato comprendente ghiandole lacrimali, [...]

[...pg. 3]

Il ringiovanimento dello sguardo nel 2014

Carlo Orione

Dopo i “fatidici” 40 anni i segni del tempo iniziano lentamente a presentarsi sul nostro viso, compaiono le prime rughette intorno agli occhi e sulla fronte, le sopracciglia scendono, iniziano ad accentuarsi le linee di escavazione tra l’occhio, il naso e la bocca, gli zigomi si riducono di volume, la cute delle palpebre tende a scivolare in basso ricoprendo parzialmente gli occhi ed il grasso perioculare tende a fuoriuscire formando le antiestetiche “borse”. [...]

[...pg. 8]

FOCUS ON

Guido Pajetta

“…Tutta la vicenda artistica di Pajetta documenta il suo angoscioso dilemma se la “Bellezza” [...]

[...pg. 4]

ARTE

COMMERCIALISTA

Pioggia di novità fiscali per il 2014. Ecco le più rilevanti.

Dott. Umberto TerzuoloDott. Alessandro Terzuolo

[...pg. 12]

SIDO Milanotel. 02 48.95.23.08fax. 02 42.29.48.85

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SIDO Romatel. 06 81.20.142fax. 06 81.23.382

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EYE DOCTOR2 ANNO 7 NUMERO 1GENNAIO-FEBBRAIO 2014

INTRODUZIONE

L’emorragia retro-ialoidea è una rara complicanza degli stati di anemia, in particolare di quel-li insorti in maniera acuta e seve-ra. Precedenti case report hanno documentato la risposta dell’e-morragia a trattamenti chirurgici o para-chirurgici (Nd:YAG laser). Riportiamo la nostra esperienza di osservazione clinica, mediante imaging Spectral Domain-OCT, della storia naturale della malat-tia.

MATERIALI E METODI

Due pazienti affetti da emorragia retro-ialoidea a localizzazione pre-maculare, condizionante im-portanti limitazioni della funzio-ne visiva, sono stati seguiti men-silmente, mediante valutazioni oculistiche complete ed esami OCT-SD, fino al raggiungimen-to del recupero e della stabilizza-

Emorragia retro-ialoidea conseguente ad anemia acuta: storia naturalee valutazione del decorso clinico mediante SD-OCT

IMAGINGIN OFTALMOLOGIA

a cura diLuisa Pierro

autore di riferimentoClaudia Del Turco1

Luisa Pierro

1 Specializzanda in Oftalmologia, IRCCS San Raffaele, Milano

Responsabile del Servizio di Diagnostica per Immagini dell’Ospedale San Raffaele di Milano

[email protected]

[email protected]

zione visiva. Il follow-up è durato in media 4 mesi.

Primo casoMaschio, 38 anni, affetto da ma-lattia di Hodgkin, Sarcoma di Ka-posi HHV8+ e linfocitopenia se-lettiva per CD4, giunge in pronto soccorso per debolezza, febbre, malessere, ittero e annebbiamen-to visivo in occhio sinistro. Dia-gnosi di anemia emolitica au-toimmune acuta conseguente a recente trattamento con IL-2.Alla valutazione oculistica: VOD 9/10, VOS 5/10, annessi, riflessi pu-pilllari, tono oculare e segmento anteriore di norma, piccola emor-ragia pre-retinica accompagnata da essudati cotonosi lungo l’arcata vascolare e peripapillari all’esame del fundus oculi (fig. 1A).All’esame fluorangiografico: spot ipofluorescente in regione fovea-le OS, corrispondente in SD-OCT a piccola area cupuliforme con li-vello fluido (fig. 1B).Il paziente si sottoponeva a emo-trasfusione e terapia corticoste-roidea, con miglioramento della sintomatologia sistemica. Dopo un mese il visus in OS era tor-nato a 10/10, l’emorragia pre-re-tinica era completamente scom-parsa, ma all’OCT poteva essere osservata una piccola area iperi-flettente accompagnata da cono d’ombra posteriore, nella sede della precedente lesione cupuli-forme (figg. 1C e 1D). A quattro mesi il quadro appariva comples-sivamente invariato.

Secondo casoUomo di 36 anni, ex abusato-

Fig. 2 A,B-E,F: baseline.

re cronico di alcol (per circa 15 anni) e forte fumatore, giunge in pronto soccorso per improvvi-so calo del visus bilaterale, asso-ciato ad affaticabilità ingravescen-te e dispnea durante il cammino. L’anamnesi patologica è muta per malattie concomitanti. Viene po-sta diagnosi di anemia megalobla-stica severa associata a piastrino-penia e deficit di vitamina B12 e folati.Alla valutazione oculistica: VOD 2/10, VOS 1/10, annessi, riflessi pupilllari, tono oculare e segmen-to anteriore di norma, riscontro in OD di edema del disco ottico, essudati cotonosi diffusi, emorra-gie intra-retiniche multiple asso-

ciate ad ampia emorragia pre-re-tinica all’esame del fundus oculi (fig. 2A) e in OS di lesione emor-ragica pre-foveale (fig. 2B).L’esame fluorangiografico mostra-va un albero vascolare tortuoso e congesto e iperfluorescenza del disco ottico in OD. All’OCT si evi-denziava un’ampia lesione cupuli-forme iperiflettente in corrispon-denza della raccolta emorragica, con cono d’ombra posteriore e li-velli fluido (fig. 2C) in OD e una lesione iporiflettente pre-retinica in OS (fig. 2D).Il paziente si sottopone a terapia per anemia megaloblastica (sup-plementazione giornaliera di vita-mina B12 e folati), ma rifiuta trat-

tamenti oculari per l’emorragia. Dopo un mese si riscontra par-ziale recupero visivo (OD 2.5/10, OS 1.6/10), riduzione dell’emor-ragia pre-maculare e scomparsa delle emorragie intra-retiniche. A due mesi il visus è ulteriormente migliorato in OD fino a 6/10 e in OS fino a 8/10; tuttavia perman-gono una piccola emorragia ton-deggiante pre-foveale in OD e una emorragia iuxtafoveale in OS (figg. 2E e 2G), corrispondenti in OCT a piccola cavità ipo-rifletten-te foveale in OD e ad area di iper-reflettività residua in OS (figg. 2F e 2H). A quattro mesi si os-servavano pieno recupero visivo (10/10 bilateralmente) con persi-

Fig. 2 C,D-G,H: un mese dopo.

Fig. 1 A, B: baseline; C, D: un mese dopo.

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3EYE DOCTORANNO 7 NUMERO 1GENNAIO-FEBBRAIO 2014

stenza di aree iperiflettenti resi-due in corrispondenza delle pre-gresse emorragie pre-retiniche in entrambi gli occhi.

RISULTATI

Al termine del follow-up entram-bi i pazienti hanno ottenuto il pie-no recupero della funzione visiva e la scomparsa di alterazioni del fondo alla retinografia e alla fluo-rangiografia. Tuttavia all’OCT si evidenziava la persistenza di al-terazioni della reflettività a livello della membrana limitante interna (MLI).

DISCUSSIONEE CONCLUSIONI

Nella nostra esperienza clinica l’e-morragia pre-retinica conseguen-te ad una anemizzazione seve-ra acuta è una complicanza rara, che presenta un decorso beni-gno in assenza di trattamento, anche in caso di emorragie con-sistenti (vedi secondo caso). Tut-tavia al pieno recupero funziona-le (visus 10/10) non corrisponde, almeno nei primi quattro mesi, una completa “restitutio ad inte-grum”, per la permanenza di aree di ipereflettività superficiale visi-bili all’OCT. In letteratura vi sono pochi casi descritti di emorragia retro-ialoi-dea associate a condizioni di se-vera anemia, confermando la rari-tà di questa presentazione clinica.

In nessun caso è stato descritto il decorso naturale della malattia mediante imaging OCT. Solo in un recente case report in cui l’e-morragia viene trattata mediante membranotomia laser, viene de-scritto un aspetto OCT simile a quello da noi riscontrato (iperi-flettività residua focale superficia-le), in quel caso attribuita proprio al trattamento laser. In accordo con la nostra osservazione, tale reflettività appare come un ispes-simento della MLI, avvalorando l’ipotesi che l’emorragia pre-reti-nica sia effettivamente da localiz-zarsi su un piano di clivaggio sot-tostante MLI. Tuttavia, alla luce del nostro studio, siamo portati a concludere che la riflettività della MRI non dipenda dal trattamento laser, ma faccia parte del naturale decorso dell’emorragia.Dalla nostra esperienza di osser-vazione mediante OCT possiamo concludere che l’emorragia pre-retinica:• si localizza al di sotto della

membrana limitante interna;• ha un andamento tendenzial-

mente benigno, con completo recupero funzionale ma pos-sibile incompleta restitutio ad integrum (reflettività residua della MLI);

• pur se determinata da eziologie differenti presenta un decorso clinico e un outcome finale co-mune.

Per informazioni riguardo alla bibliografia, contattare direttamente l’autore di riferimento

L’occhio secco è una patologia complessa che coinvolge l’Unità Funzionale Lacrimale (LFU), un si-stema integrato comprendente ghiandole lacrimali, superficie ocu-lare (cornea, congiuntiva e ghian-dole di Meibomio), palpebre e ner-vi sensoriali motori. L’80% dei casi di occhio secco è di tipo evapora-tivo ed è dovuto ad un’alterazione

dello strato lipidico del film lacrima-le, che ha la funzione di schermare lo strato acquoso sottostante. Quan-do lo strato lipidico è carente, l’eva-porazione dallo strato acquoso au-menta, determinando così instabilità del film lacrimale stesso. Esistono in commercio sostituti lacrimali in col-lirio che, per la loro composizione, hanno lo scopo di integrare i diver-

si strati del film lacrimale (mucinico, acquoso, lipidico), ma la vera novi-tà recentemente apparsa sul merca-to, è una soluzione nanotecnologica a base di vitamine A ed E e liposomi: Lacrisek®spray e Lacrisek®ofta.Lacrisek®spray spruzzato sull’occhio chiuso, grazie alla sua composizione lipidica, passa rapidamente sulla su-perficie corneale attraverso la rima palpebrale, reintegrando lo strato li-pidico esterno del film lacrimale, ap-portandovi contemporaneamente anche le due vitamine liposolubili. Il Lacrisek®ofta ha le stesse caratteri-stiche della soluzione spray ma nel classico flacone per l’istillazione a goccia.La vitamina E è tra i più potenti agen-ti antiossidanti ed ha un effetto pro-tettivo nei confronti dei danni indotti dai radicali liberi, sia dopo lesioni chi-rurgiche, sia patologiche. La vitami-na A, oltre ad avere le note attività di immunostimolante, antiossidan-

te e riepitelizzante, è stato recente-mente riportato essere in grado di favorire la produzione della mucina MUC16, importante elemento per la bagnabilità della superficie oculare. I liposomi sono microvescicole (na-noparticelle) tondeggianti formate da una parete costituita da un dop-pio strato di lipidi (fosfolipidi) e con-tenenti all’interno una soluzione ac-quosa. I fosfolipidi sono lipidi naturali in gra-do di ricostituire lo strato lipidico del film lacrimale nella sindrome da oc-chio secco evaporativo.Perciò, i liposomi contenuti in Lacrisek®spray e Lacrisek®ofta si aggiungono e si integrano con i li-pidi del film lacrimale. L’impiego del Lacrisek®spray e Lacrisek®ofta, come già dimostrato dalla letteratu-ra internazionale, evidenzia una effi-cacia terapeutica sui sintomi causati da occhio secco, sulle blefariti e sulle infiammazioni della superficie ocula-

FOCUS ON

Le nanotecnologieper la superficieoculare

re, migliorando anche i parametri di stabilità e secrezione del film la-crimale.

A cura di

OOgroupTel. +39 0734 964096Fax +39 0734 964551e-mail: [email protected]/bioos

Fig. 2 ll liposoma è una microvescicola (nanoparticella)rotondeggiante.

Fig. 1: Lacrisek®.

Fig. 3 l liposomi di Lacrisek® sono formati da una parete costituita da un doppio strato di lipidi (fosfolipldi).

Fig.4 l liposomi di Lacrisek® contengono al proprio interno una soluzione acquosa.

Fig.5 La soluzione nanotecnologica del Lacrisek ofta® e del Lacrisek spray® permette di apportare Vitamine A ed E sulla superficie oculare e di reintegrare lo strato lipidico del film lacrimale.

Da sempre il Carnevale è la festa più divertente in tutto il mondo. Da nord a sud ecco le manifestazioni più famose d’Italia.Partiamo da Ivrea. Il carnevale 2014 della cittadina in provincia di Torino è partito ufficialmente il 6 gennaio, è entrato nel vivo dalla metà di febbraio e culminerà con la tradizionale “Battaglia delle arance” di domenica 2 marzo, il momento più spettacolare del carnevale. La manifestazione di Ivrea si caratterizza soprattutto per il complesso cerimoniale folcloristico denso di evocazioni storico-leggendarie, per l’obbligo imposto a tutti i partecipanti di indossare una berretta rossa e, appunto, per la spettacolare “Battaglia delle arance” divenuta l’icona stessa della festa.Il carnevale di Viareggio, in provincia di Lucca, è tra i più belli e seguiti, grazie ai suoi splendidi carri allegorici di cartapesta, completamente automatizzati e altissimi che sfilano per la città. L’edizione 2014 si è aperta il 15 febbraio con giochi e fuochi e l’entrata in scena di Burlamacca, la maschera tipica del carnevale

ITINERARIO

viareggino, e si chiuderà, dopo diverse sfilate, con quella più importante del 4 marzo, Martedì Grasso.Il carnevale di Venezia (15 febbraio-4 marzo) avrà come tema “La natura fantastica”: sarà festa del fiabesco, del meraviglioso e del fantastico legato alla natura animale e vegetale, il carnevale della fantasia e della natura.Fano (PU) ospita il carnevale più antico d’Italia: carri allegorici, mascherate, musica, dolciumi in quantità per uno spettacolo unico e indimenticabile. La manifestazione, all’insegna della cultura, prevede anche mostre,

Al via le manifestazioni più importantidel Carnevale italiano

teatro, arte, gastronomia, feste, musica e sport. I corsi mascherati sono previsti per il 16, 23 febbraio e il 2 marzo.La 620^ edizione del carnevale di Putignano, in provincia di Bari, rende omaggio a Giuseppe Verdi in occasione del bicentenario della sua nascita, con sfilate previste il 23 febbraio e il 2-4-9 marzo.Purtroppo quest’anno non ci sarà la manifestazione di Cento, cancellata sembra per motivi economici e di sicurezza.Non resta che scegliere!

Simona Marelli

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EYE DOCTOR4 ANNO 7 NUMERO 1GENNAIO-FEBBRAIO 2014

Scopo del presente lavoro è quel-lo di valutare il rischio di bassa ri-sposta alla terapia con anti VEGF mediante l’utilizzo dell’AMD Ge-netic Test 6.Per far ciò, abbiamo selezionato 20 pazienti affetti da AMD avan-zata in uno o entrambi gli occhi già sottoposti a terapia intravitre-ale anti VEGF in numero superio-re-uguale a 3, i quali hanno mo-strato particolare resistenza al trattamento eseguito secondo lo schema terapeutico classico del-le prime 3 iniezioni consecutive e delle successive effettuate al biso-gno secondo controllo OCT.

INTRODUZIONE

Il 65/70% del rischio di sviluppa-re AMD è determinato su base genetica, in particolare dalla pre-senza di specifiche varianti gene-tiche denominate single nucleoti-de polymorphisms (SNP).I pazienti affetti da AMD presen-tano elevati livelli sistemici di at-tivazione del complemento, il che si traduce in un’accresciuta attiva-zione immunologica non specifi-ca. Molti SNP, legati alla comparsa di AMD avanzata, sono stati map-pati a carico dei geni che codifi-cano varie proteine del comple-mento.L’AMD Genetic Test 6 è un test ge-netico predittivo per il calcolo del rischio clinico della degenerazio-ne maculare neovascolare avan-zata. A tale scopo, il test prende in considerazione 7 polimorfismi in 5 geni, scelti sulla base dell’in-dice OR (Odds Ratio), fornen-do complessivamente una sensi-bilità dell’80% ed una specificità del 60%. Si effettua mediante l’u-tilizzo di spazzolini sterili mo-nouso per il brushing citologico, prelevando il DNA dalle cellule della mucosa orale all’interno del-la guancia.

Gli SNP ritenuti maggiormente le-gati allo sviluppo dell’AMD avan-zata riguardano il fattore del com-plemento H (CFH), l’age related maculopathy susceptibility 2 gene (ARMS2), fattore del complemen-to 3(C3), fattore del complemen-to 2(C2), fattore del complemen-to B (CFB).

CFHLa variante genetica legata al gene del fattore H del complemento, sita sul cromosoma 1q31, è stata la prima ad essere associata alla AMD. Il CFH è il naturale inibito-re del C3 convertasi ed impedisce l’attivazione della via alternativa del complemento. Esso è sintetiz-zato nell’EPR ed è presente nelle drusen. L’SNP rs1061170 produce il polimorfismo Y402H e, se pre-sente nei genotipi CC e CT, è as-sociato ad un maggior rischio di sviluppare AMD in fase avanza-ta. In particolare, il genotipo CC è stato associato ad una maggior resistenza nei confronti del trat-tamento con anti VEGF. Gli altri SNP legati al CFH sono l’rs1410996 e l’rs403846 dove la presenza del-le varianti CC o CT e GG o GA ri-spettivamente sono collegati ad un maggior rischio di sviluppare AMD in fase avanzata.

ARMS2Sito nel cromosoma 10q26 si espri-me a livello mitocondriale retinico e può mediare lo stress ossidati-vo attraverso meccanismi non an-cora ben chiariti. Il polimorfismo rs10490924G/T determina un’in-stabilità dell’RNA messaggero con conseguente riduzione di produ-zione della proteina relativa a que-sto gene. I genotipi TG o TT sono legati ad un maggior rischio di svi-luppare AMD in fase avanzata. Se-condo Smailhodzic e collabora-tori, un effetto cumulativo degli alleli di alto rischio nei geni CFH ed ARMS2 sembra essere associa-to ad un’età di insorgenza inferio-re, unita a modesti tassi di rispo-sta al trattamento con anti VEGF.

C3Il C3 è considerato il punto di con-vergenza di tutte le vie del com-plemento. Alcuni studi hanno identificato l’SNP rs2230199C/G come responsabile di aumenta-to rischio di AMD in presenza del genotipo CG o GG con OR di 1.7 e 2.6 rispettivamente.

CFBÈ un gene che contiene le infor-mazioni necessarie per la produ-zione della proteina del comple-mento B. Anch’essa è implicata nei processi immunologici ed in-fiammatori. Il polimorfismo ana-lizzato nel test, identificato con il

codice rs641153, ove presente nel-le varianti GA ed AA è associato ad una riduzione del rischio com-plessivo di sviluppare DMLE in forma avanzata.

C2È un gene che contiene le infor-mazioni necessarie per la pro-duzione della proteina del com-plemento 2 attiva anch’essa in specifici processi immunologi-ci ed infiammatori. Il polimorfi-smo analizzato nel test, identifi-cato con il codice rs9332739, ove presente nelle varianti GC e CC, è associato ad una riduzione del rischio complessivo di sviluppare DMLE in forma avanzata.

PAZIENTI E METODI

Sono stati selezionati 20 pazienti affetti da AMD avanzata in uno o entrambi gli occhi, di razza cauca-sica e di età superiore a 55 anni; tutti sono stati sottoposti, secon-do il protocollo standard per la te-rapia anti VEGF, a 3 iniezioni con-secutive, ciascuna ad intervalli di 4 settimane, di ranibizumab (loa-ding phafe), seguite da un nume-ro variabile di iniezioni effettuate al bisogno qualora fossero stati ri-levati segni di attività della CNV al controllo OCT. Dalla valutazione dell’AV effettuata prima e dopo la

loadig phase ed alla fine del per-corso terapeutico, si evince che vi è stato scarso o nessun migliora-mento.Tutti i pazienti sono stati sottoposi all’AMD Genetic Test 6 con il pre-lievo di cellule dell’interno del-la guancia eseguito mediante lo sfregamento per alcuni secondi di uno spazzolino monouso steri-le. Dalla raccolta dei dati ottenuti si è passati all’inserimento di que-sti ultimi all’interno del program-ma di calcolo fornito con il test in oggetto.In verità per rispondere al nostro quesito non è necessario elabora-re insieme dati genetici e fattori di rischio ambientali, comportamen-tali ed alimentari, dato che la pos-sibilità di essere un low responder è legata alla presenza di entram-bi gli alleli di alto rischio (CC) del-l’SNP CFH rs1061170.

RISULTATI

Su 20 pazienti, 12 hanno mostrato la presenza del genotipo CC del-l’SNP CFH rs1061170, 4 il CT ed in altri 4 non vi era presenza di nes-sun allele di alto rischio. Nei 4 pa-zienti con genotipo CT vi è asso-ciazione di entrambi gli alleli di alto rischio del gene ARMS2 (TT).Alla luce dei risultati ottenuti si può affermare che l’AMD Genetic Test 6 è utile non solo nel calcolo

del rischio genetico ed anche cli-nico complessivo di comparsa di AMD avanzata, ma anche del ri-schio relativo di una scarsa rispo-sta alla terapia anti VEGF.In presenza di pazienti affetti da AMD negli stadi iniziali associa-ta al genotipo ad alto rischio, l’o-culista deve operare per respon-sabilizzare gli stessi ad assumere comportamenti e stile di vita ap-propriato, nonché l’assunzione di integratori ed antiossidanti.Di fronte a pazienti affetti da AMD in stadio avanzato associati a ge-notipi ad alto rischio, in partico-lare l’SNP CFH rs1061170 (CC), si dovrà predisporre una più fre-quente sorveglianza clinica ed elaborare una strategia terapeuti-ca differente. Una possibilità po-trebbe essere quella costituita da una prima loading fase standard con ranibizumab seguita, se la ri-sposta al trattamento dovesse es-sere scarsa o nulla, dallo switch con Eylea.Attualmente sono allo studio gli effetti combinati di una terapia che prevede l’uso di inibitori del-la via del complemento unitamen-te agli anti VEGF.

Per informazioni riguardo alla bibliografia, contattare direttamente l’autore di riferimento

AMD Genetic Test 6: resistenza al trattamento con anti VEGF

GENETICA OCULARE

a cura diFrancesca Simonelli

autore di riferimentoGiuseppe Durante

Pietro San Martino

Ospedale San Camillo de Lellis Mesagne, ASL BR1

Direttore del Dipartimento di Oftalmologia della Seconda Università degli Studi di Napoli

[email protected]

mail??????????????????

Guido PajettaAttraverso e oltre il “Novecento”

“…Tutta la vicenda artistica di Pajetta documenta il suo angoscioso dilemma se la “Bellezza” lo splendore dell’Idea che si manifesta ai sensi, oppure, come acquisito dalla “Modernità”, una metafora del pensiero per sfuggire il dolore. Uomo di frontiera tra due culture e appassionato lettore di Nietzsche, che formula un tale dilemma nel conflitto fra Apollo e Dioniso, alla fine degli anni Cinquanta, sacrifica ancora una volta la

ARTE

olio su tela cm 73x92, 1957.

Olio su tela cm 70x100, 1954.

sua innata predisposizione alla “Bellezza” e finalizza la propria pittura alla figurazione del dolore e del pathos. Testimone e complice di questa nuova metamorfosi è il libro di poesie più amato, letto e riletto, I “Fiori del male” di Baudelaire, che tanti suoi dipinti ha ispirato.…Pajetta ha vissuto molti anni in Francia, dove ha studiato con attenzione direttamente la lezione di Cézanne, delle sue “Bagnanti”, e quella, prima degli impressionisti, di Renoir in particolare, su analoghi temi. Alla luce dei suoi nuovi orizzonti espressivi non rinnega il senso delle proprie precedenti esperienze “novecentesche” ma, se le recupera nell’impianto classico, tuttavia le rianima con i nuovi moduli stilistici ed espressivi della “forma-colore”, che aveva maturato dall’esperienza francese post-fauve…’’

Claudio Cerritelli

(Tratto dalla monografia “Guido Pajetta – Attraverso e oltre il “Novecento” – edizioni Centro Diffusione Arte)

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5EYE DOCTORANNO 7 NUMERO 1GENNAIO-FEBBRAIO 2014

Si è conclusa con successo l’i-niziativa di Commissione Dife-sa Vista che prevedeva control-li gratuiti per adulti e bambini all’interno di “G! Come Gio-care” – la manifestazione fie-ristica dedicata ai bambini e alle loro famiglie, organizzata da Assogiocattoli e Salone In-ternazionale del Giocattolo nei padiglioni di Fieramilanocity. Un contesto importante, dedi-cato alle famiglie, dove l’obiet-tivo principale è proprio quello di diffondere una cultura della prevenzione tra i genitori. Pur-troppo ancora oggi il 70% dei genitori italiani non ritiene indi-spensabile una visita oculistica per i propri figli.Durante i tre giorni della ma-nifestazione i tre oculisti (due della Clinica oculistica del San Raffaele di Milano e uno della Clinica oculistica di Varese) e i quattro ortottisti hanno avuto modo di visitare circa 300 bam-bini, di età compresa tra i 10 mesi e i 14 anni. Dallo screening effettuato con Plusoptics (auto refrattometro studiato appo-sta per bambini) è emerso che ben 26 bambini erano affet-ti da ipermetropia, 44 da astig-matismo e 12 da miopia. Tut-te le patologie risultavano non diagnosticate, perché i bambi-ni non si erano mai sottoposti ad alcun controllo! Inoltre a 82 bambini è stato suggerito di ef-fettuare una visita oculistica ap-profondita, dato che sono sta-ti riscontrati difetti refrattivi (più o meno gravi) nel 27% dei casi. Infine, una decina di bambini ha dichiarato di soffrire spesso di cefalee e un numero simile assume una errata postura che può derivare anche da un difet-to visivo.Dai controlli ortottici è emer-so che circa il 50% dei bambini non ha mai fatto una visita ocu-listica o ortottica prima di que-sta occasione. Inoltre 41 bambi-ni (il 13% del campione) sono risultati affetti da lieve exoforia, difficoltà di convergenza e ste-reopsi. «Gli screening effettuati in fie-ra sono solo un primo step per avere una buona salute oculare e per assimilare una buona cul-tura della prevenzione verso la propria salute e quella dei pro-pri figli», afferma Vittorio Ta-bacchi, Presidente di Commis-sione Difesa Vista. «Per questo per il terzo anno consecuti-vo siamo presenti a G! Come Giocare: è questo il luogo ide-ale per coinvolgere un target che ci sta molto a cuore, quello dei bambini - anche molto pic-coli - perché è proprio nella pri-ma infanzia che deve iniziare la prevenzione. E i dati raccolti in

questi tre giorni sono la prova che c’è ancora molta strada da fare».Alla luce di queste considerazio-ni è stato suggerita una visita ocu-listica a tutti coloro a cui è stato diagnosticato un difetto (indipen-dentemente dalla gravità), a tutti i bambini che pur non avendo pro-blematiche particolari non avevano mai fatto una visita e nei casi in cui dall’anamnesi familiare sia emersa una particolare problematica.La prevenzione si conferma un va-lore fondamentale anche per gli adulti. Presso lo stand di Commis-sione Difesa Vista gli ottici hanno effettuato controlli su 257 persone - 133 donne e 124 uomini -e per il 50% di età compresa tra i 35 e i 45 anni. Nessuna problematica parti-colare è stata riscontrata fra que-

ste persone, sottoposte anche al Test di Amsler per individuare i primi sintomi della degenerazio-ne maculare legata all’età che, se diagnosticata precocemente, può essere arrestata con successo. «Ancora una volta, dunque, la collaborazione e la sinergia tra oculisti e ottici si rivela vincen-te», conclude Tabacchi. «È fon-damentale continuare su questa strada che è funzionale ai nostri obiettivi. CDV è attiva da oltre 40 anni con attività di comunica-zione e sensibilizzazione sui temi della prevenzione visiva e questo proprio grazie alla collaborazio-ne di tutte le figure professiona-li che si occupano di salute ocu-lare e benessere visivo. Il nostro obiettivo comune è aumenta-re la consapevolezza dei cittadini sull’importanza della cura e della prevenzione e in questa direzione dobbiamo muoverci».L’iniziativa di “G! Come giocare” si inserisce in un progetto più am-pio di CDV di una diffusione ca-pillare della cultura della visione.

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NEWS

Grande successo a “G! Come giocare” per la terza edizione dell’iniziativa promossa da Cdv

Effettuati 600 controlli della vista, con risultati allarmanti

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EYE DOCTOR6 ANNO 7 NUMERO 1GENNAIO-FEBBRAIO 2014

DottorMicochero,leihain-segnato presso la ClinicaOculistica di Padova: comevede il futuro della profes-sione?Diqualistimolihan-nobisognoglistudenti?

La situazione economico-politi-ca attuale è come tutti sappiamo fluida e incerta, e anche l’ambi-to sanitario non fa eccezione. Il futuro incerto può spaventare i giovani, ma nel nostro campo esistono delle concrete possibi-lità di crescita per chi vuole rim-boccarsi le maniche. La tenden-za della medicina in generale, e della specialistica in particola-re, va verso una continua spe-cializzazione e la branca oculi-stica ne è un tipico esempio.L’evoluzione tecnologica della diagnostica e della terapia me-dica, parachirurgica e chirur-gica, impone un continuo ag-giornamento da parte dello specialista. Gli specializzandi ed i neospecialisti, quindi, do-vranno continuare ad appro-fondire possibilmente un aspet-to particolare dell’oftalmologia (per esempio la diagnostica del segmento anteriore, la chirur-gia del glaucoma, la correzione dei vizi di refrazione, la chirur-gia del segmento posteriore, la terapia della retinopatia diabe-tica e molti altri) per poter esse-re in grado di sfruttare al 100%

le potenzialità date dall’evolu-zione tecnologica: questa “su-perspecializzazione” si tradurrà poi in un valore aggiunto per lo specialista nel mercato del lavo-ro. Gli stimoli non mancano: la nostra specializzazione è in gra-do di offrire al giovane medico una quantità tale di aspetti da approfondire (tutti egualmen-te interessanti ed appassionan-ti) che, direi, non c’è che l’imba-razzo della scelta; l’importante è, una volta presa una decisio-ne, cercare di approfondire un dato argomento senza disper-dere troppo le energie.

Qualèilsuomaggiorambi-to di interesse professiona-le?

Mi occupo principalmente di chirurgia refrattiva applicata in particolare ad alcuni vizi di re-frazione, continuando gli studi iniziati alcuni anni fa durante il dottorato di ricerca che ho con-seguito appunto in questo am-bito, anche approfondendo la diagnostica per immagini. Da alcuni anni mi sto dedicando anche alle problematiche della medicina legale in oftalmologia: ho iniziato quasi per caso, sco-prendo un mondo nuovo e mol-to stimolante. È un argomento “scottante” e per molti forte-mente ansiogeno ma, se affron-

tato con la dovuta preparazione ed esperienza, può tradursi in una marcia in più per affronta-re serenamente il duro lavoro di tutti i giorni.

Lei ha svolto la sua attivi-tà di oculista anche pressol’Ambulatorio Speciale Dia-betici. Vuole raccontare allettorequestarealtà?

Per molti anni ho seguito que-sto interessante aspetto dell’o-culistica, approfondendo sia la parte diagnostica che terapeuti-ca: mi sono reso conto della de-licatezza e della pericolosità di questa malattia metabolica trop-po spesso banalizzata e sotto-valutata. Seguire alcuni pazien-ti che, nonostante tutti gli sforzi terapeutici profusi da me e dai colleghi della Clinica Oculistica, hanno progressivamente avuto un calo della funzionalità visiva, è stato alcune volte veramente sconfortante. Fortunatamente però la stragrande maggioranza dei pazienti hanno avuto ottimi risultati con una soddisfacente conservazione della vista, gra-zie anche ai notevoli passi avan-ti compiuti dalla diagnostica per immagini e dalla terapia intravi-treale. Sicuramente si tratta di un aspetto dell’oftalmologia “so-ciale” che andrebbe sempre po-tenziato, esattamente in contro-tendenza all’attuale politica dei tagli per la “spending review”. Non dobbiamo dimenticare che il costo sociale della diagnostica e della terapia per questa malat-tia sono molto inferiori a quel-li conseguenti alla gestione di eventuali invalidità provocate dalla stessa.

Lei lavora anche presso ilTribunalediPadovainqua-lità di Consulente tecnico

INCONTRIAMO

d’Ufficio.Inpratica,pernoiprofani,dicosasioccupa?

Da molti anni sono Consulente tecnico d’Ufficio del ramo civile del Tribunale qui a Padova: que-sto consiste nella richiesta da parte del Magistrato, in caso di necessità, di un parere tecnico riguardo ad una problematica medica della nostra specialità. È, come dicevo prima, un’attivi-tà che ho iniziato quasi per caso molti anni fa e che nel tempo è andata trasformandosi in un im-pegno sempre più interessan-te e coinvolgente. In particola-re ho toccato con mano molte problematiche a noi vicine, sco-prendo che molte (troppe) volte gli errori del medico non sono tanto di natura tecnica, quanto di “gestione” del paziente, che è e rimane sempre una persona, non un apparato visivo con un malfunzionamento che necessi-ta di una “riparazione”…

Sappiamo che lei è un ap-passionato dimotociclismotanto da essere andato inmotofinoaCapoNord:vuo-le raccontarci questa espe-rienza?

La passione per la moto e per alcuni sport all’aria aperta ri-sale a molti anni fa, ma que-ste sono “malattie” dalle quali non si guarisce… L’esperienza di un lungo viaggio in motoci-cletta non è facile da trasmet-tere alle persone che non han-no questa passione, ma la si può paragonare ad una “immersio-ne” nell’ambiente che si visita, senza però l’interposizione del-la barriera fisica delle lamiere e dei cristalli di un’auto. Tutto ciò che si vede e che si sente (per esempio i profumi dell’erba ap-pena tagliata in Norvegia) viene

a diretto contatto con te: senti il calore del sole quando spunta dalle nuvole, il freddo taglien-te dei venti sui ponti del circolo polare artico, cammini in mez-zo alla neve in luglio guardando il mare del nord… sono insom-ma delle sensazioni forti e di-rette, quasi “invadenti”, che non sono filtrate da nulla se non dal-la propria sensibilità. Non credo vi siano altri mezzi di trasporto individuale “a lungo raggio” in grado di permettere esperien-ze simili. Ovviamente alla base di tutto vi deve essere la passio-ne per la motocicletta, altrimen-ti un viaggio del genere, anche se con tutti gli aiuti tecnologici odierni, è impensabile.

Quali altri hobby riesce acoltivare nel suo tempo li-bero? Magari una sfida agolfconsuafiglia,chesap-piamo essere una piccolacampionessa?

Purtroppo il tempo che posso dedicare alle attività extralavo-rative è, come per tutti ormai, assai esiguo. Ma per me il detto “mens sana in corpore sano” è sempre valido: una giornata per una sciata a Ra Valles o per 18 buche con gli amici si riesce a trovare, anche se ormai neces-sita di una attenta e scientifica pianificazione, a volte con setti-mane di anticipo. Il golf per me è sempre stato un momento di svago e, perché no, di sfida con gli amici o con mia figlia Dilet-ta. Ormai però gioco solo con gli amici, perché la differenza di handicap e di esperienza è nettamente a favore di Diletta, per cui le “sfide” sono impossi-bili: mi limito ad accompagnarla alle gare in giro per l’Italia per il conseguimento del Brevetto Nazionale Giovanile.

Diego MicocheroOculista di Padova

Gli stimoli non mancano: la nostra specializzazione

è in grado di offrire al giovane medico una

gran quantità di aspetti da approfondire, tutti

egualmente interessanti ed appassionanti

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7EYE DOCTORANNO 7 NUMERO 1GENNAIO-FEBBRAIO 2014

INTRODUZIONE

La cistina è il prodotto d’ossida-zione della cisteina, amminoa-cido solforato presente in molte proteine; entrambe non sono am-minoacidi essenziali per la nutri-zione umana perché possono es-sere sintetizzati dalla metionina.Esistono diverse malattie conge-nite legate al metabolismo del-la cisteina/cistina inquadrabili nel gruppo delle aminoacidurie e delle aminoacidemie.I depositi generalizzati di cisti-na nell’organismo, inquadrano la malattia metabolica denominata cistinosi, che è stata per la prima volta descritta da Abderhalden nel 1903 e nel 1924 Lignac la de-scrisse clinicamente. La cistino-si è una malattia ereditaria la cui trasmissione avviene attraverso un gene autosomico recessivo. La frequenza dell’affezione è stimata di 1 caso su 40.000 con possibili-tà che in 1/3 dei casi vi sono più di un soggetto colpito nella stes-sa famiglia; in 1/6 dei casi esiste una consanguineità dei genitori e i genitori non hanno mai i segni dell’affezione.La sintomatologia clinica è in stretta correlazione con le lesio-ni nei vari organi del corpo come occhio, rene, apparato digerente, fegato, milza e linfonodi, dovute all’accumulo dei cristalli di cisti-na nelle loro cellule. Il contenu-to di cistina nelle cellule cistino-tiche può a volte superare di 500 volte i valori normali e ciò sem-bra essere dovuto al fatto che la membrana lisosomiale non elimi-na correttamente la cistina che si accumula come cristalli, a causa della sua scarsa solubilità, dentro gli stessi lisosomi con conseguen-te distruzione cellulare.Esistono 3 fenotipi di cistino-si: forma infantile o nefropatica, forma giovanile o tardiva, forma dell’adulto o benigna.Purtroppo la forma infantile è la più frequente e inizia tra il 6° e il 18° mese di vita con poliuria, po-lidipsia e febbre; in seguito s’in-staura un’acidosi tubulare renale che porta a rachitismo vitamina D-resistente con alterazioni nella crescita con aspetto ipotrofico e ipotonico, masse muscolari poco sviluppate, epatomegalia. I distur-bi oculari sono dovuti al deposito

Cistinosi oculare: caso clinicosottoforma di cristalli aghiformi nello stroma della cornea e della congiuntiva e si manifestano mol-to precocemente (frequentemen-te sono i primi segni a compari-re) con una grave fotofobia senza compromissione della funzione visiva. L’evoluzione è fatale per l’insufficienza renale grave che ne consegue.La forma dell’adolescente presen-ta sintomi comuni a quell’infanti-le, ma ha un esordio più tardivo e un’espressione clinica più atte-nuata con un’insufficienza renale lieve e con presenza dei sintomi oculari.Nell’adulto la cistinosi è molto rara e i soggetti affetti non sono colpiti da nefropatia, gli unici di-sturbi importanti sono rappresen-tati da quelli oculari.

Sintomatologia oculare

Le manifestazioni a carico dell’ap-parato oculare sono sempre pre-senti in ogni forma fenotipica di cistinosi, anche se con diversa gravità. Molto rapidamente s’in-staura una marcata fotofobia che contrasta con il risparmio quasi costante del visus.All’esame con il microscopio a lampada a fessura si evidenzia già nei primi mesi di vita la presen-za a livello della cornea di cristalli di cistina che appaiono rifrangen-ti di aspetto aghiforme maggior-mente addensati nello stroma perilimbare, dove occupano lo stroma a tutto spessore, mentre, sono più rari centralmente e più superficiali (2/3 anteriori).La congiuntiva si presenta ipere-mica e s’intravede anche in essa la presenza dei cristalli di cistina.Nella retina dei piccoli pazienti si notano aree ipopigmentate fram-miste ad altre con accumuli di pigmento tanto da assumere un aspetto a “sale e pepe”.Nelle forme giovanili e dell’adulto prevale quasi esclusivamente l’in-teressamento corneale.

CASO CLINICO

D.I. 32 anni, sesso femminile.Anamnesi generale: esordio della malattia nell’82, all’età di 2 anni. Eseguita biopsia renale nell’85 e conferma della diagnosi; la crea-tinina alla diagnosi era di 0,9mg/dl e nell’88 la paziente entra in te-rapia dialitica per IRC. Nel 1987 è stata sottoposta a intervento di adenotonsillectomia. In data 20/2/89 è sottoposta a trapianto di rene da cadavere.Attualmente gli esami clinico-sierici sono i seguenti: azotemia: 21mg/dl; creatinina 1.13 mg/dl; clearance della creatinina 56ml/min; azoturia 494 mg/dl; creatini-nuria 41,4 mg/dl; proteinuria/24h: 0.05g/l; ECG: bradicardia sinusa-le 40b/min; tac cranio: negativa;

pazienti cistinotici e di riportarli gradatamente ad una crescita sta-turo-ponderale normale. Peraltro i depositi di cisteina sottoforma di cristalli aghiformi nella cornea ed in altri organi sono permanenti.Importante è, a nostro avviso, che l’oftalmologo conosca que-sta rara malattia, poiché spesso la fotofobia rappresenta il primo disturbo di questi neonati. Infat-ti l’oftalmologo dovrà sottoporre ad un esame a lampada a fessu-ra i piccoli pazienti: potrà così evi-denziare facilmente la presenza dei cristalli di cistina nello stroma corneale. L’insieme dei dati oftal-mici con la poliuria, la polidipsia, il colorito chiaro della cute e dei capelli indirizzerà la diagnosi.La prescrizione di un collirio a base di cisteamina potrà allevia-re la fastidiosa ed intensa fotofo-bia di questi piccoli pazienti.

Per informazioni riguardo alla bibliografia, contattare direttamente l’autore di riferimento

fig. 1

fig. 4

fig. 5

fig. 2, 3

fig. 7fig. 6

esami urodinamici: nella norma.Esame obiettivo oculare: l’acuità visiva è: OD 10/10 sf +2 = cyl + 1.5 ax 80°; OS 10/10 sf +3 = cyl + 0.5 ax 90°. La congiuntiva si presenta in en-trambi gli occhi chemotica ed iperemica per la presenza di fini depositi aghiformi nel suo stroma (fig. 1).La cornea si presenta bilateral-mente ad un primo esame ester-no lievemente opaca in sede perilimbare; alla fessura si evi-denziano su tutto l’ambito la pre-senza dei cristalli di cistina a for-mare un fine reticolato (figg. 2 e 3).Il cristallino è trasparente ed in situ.Al fundus di entrambi gli occhi, il vitreo è trasparente; la retina mo-stra la presenza di fini cristalli di cistina sparsi su tutta la sua su-perficie con aspetto vellutato, fi-nemente punteggiato di bianco (figg. 4, 5, 6 e 7).

Terapia La paziente è in cura da lungo tempo con somministrazione per via orale di: • cisteamina (mercaptoetilami-

na) cps 2.2 gr al dì;• azatioprina 50 mg al dì.

Inoltre instilla in entrambi gli oc-chi un collirio a preparazione ga-lenica sperimentale a base di ci-steamina cloridrato 0,55 mg con posologia di 1 goccia almeno 6 volte al dì. Quest’ultimo è stato instillato per un periodo di circa 5 anni con ri-sultati non incoraggianti in quan-to la densità degli accumuli aghi-formi corneali e retinici risultano essere paragonabili; peraltro è si-curamente ridotta la fotofobia che in questo stadio della malattia ri-sulta essere il disturbo visivo mag-giore.

CONCLUSIONI

La cistinosi nella sua forma fenoti-pica più frequente, infantile o ne-fropatica, è letale se non si riesce ad eseguire in tempo il trapianto di rene. Il rene trapiantato non su-bisce l’accumulo di cristalli di ci-stina e quindi è in grado di elimi-nare la sindrome di Fanconi nei

MALATTIE RARE

a cura di e autore di riferimentoGiovanni Maria Pellecchia

Responsabile della UOS di Fisiopatologia RetinicaOspedale “Madonna delle Grazie” Matera

[email protected]

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EYE DOCTOR8 ANNO 7 NUMERO 1GENNAIO-FEBBRAIO 2014

Dopo i “fatidici” 40 anni i segni del tempo iniziano lentamente a presentarsi sul nostro viso, compa-iono le prime rughette intorno agli occhi e sulla fronte, le sopracciglia scendono, iniziano ad accentuar-si le linee di escavazione tra l’oc-chio, il naso e la bocca, gli zigomi si riducono di volume, la cute delle palpebre tende a scivolare in bas-so ricoprendo parzialmente gli oc-chi ed il grasso perioculare tende a fuoriuscire formando le antiesteti-che “borse”.Il nostro sguardo, in questo modo, ne risente, tende ad apparire piú triste e preoccupato, mostrando inesorabilmente i segni del tempo.Cosa dobbiamo consigliare ai pa-zienti che si rivolgono a noi per mi-gliorare il loro aspetto?Prima di tutto dobbiamo chiedere cosa vogliono migliorare, in questo modo cerchiamo di capire le loro esigenze, senza influenzare il per-sonale ideale di bellezza.Successivamente fotografiamo il viso e valutiamo con il nostro pa-ziente le varie soluzioni possibili che possono essere di tipo chirur-gico e/o iniettivo.Negli ultimi corsi e congressi sull’argomento, nazionali ed inter-nazionali, si è evidenziato come un buon ringiovanimento dello sguar-do si ottenga restituendo volume

alla zona perioculare, riposizionando il grasso in eccesso, anziché aspor-tarlo, o addirittura prelevandolo da altre parti del corpo ed iniettandolo dove vogliamo aumentare il volume.Se osserviamo una persona anzia-na (fig. 1) notiamo come il contorno occhi sia piú scavato, così se aspor-tiamo tutto il grasso perioculare in-vecchiamo precocemente lo sguar-do dei nostri pazienti.Sono molti, purtroppo, i pazienti che hanno subito un intervento “aggressi-vo” durante una blefaroplastica e non si piacciono, mentre il corretto ap-proccio deve essere molto conservati-vo, limitando al massimo l’asportazio-ne della parte muscolare e di quella grassosa. Prendiamo come esempio una modella o un’attrice giovane (fig. 2) e notiamo come le quattro palpe-bre siano “piene”, non vuote.Per questo motivo la tecnica attual-mente preferita per migliorare le antiestetiche “borse palpebrali” è quella dell’approccio transcongiunti-vale, con riposizionamento e/o inie-zione del grasso con eventuale Pinch Technique. Si esegue un taglio det-to presettale, subito sopra il bordo superiore del tarso, si isola il grasso fuoriuscito dalla sua sede naturale e lo si riposiziona nella parte del viso che ne ha più bisogno, solitamen-te quella vicino al naso, chiamata Tear Trough Deformity, che è la pri-ma zona perioculare che diventa più scavata con il passare degli anni. Si stabilizza poi il grasso nella zona che si vuole riempire con un punto tran-scutaneo in Nylon o Vycril 5/0 che verrá rimosso dopo 7 giorni (figg. 3 e 4).Il risultato che così otteniamo dura nel tempo e conferisce al paziente uno sguardo più giovane e piacente anziché un invecchiamento anticipa-to (figg. 5 e 6).Successivamente, se la cute che ri-copre le palpebre inferiori risulta in eccesso, si effettua la Pinch Techni-que (fig. 7), una manovra che con-siste nel rimuovere una linguetta di sola cute, misurata con un’apposita pinza atraumatica, da me ideata (fig. 8), per rendere più tesa questa zona del viso.Anche nella blefaroplastica superio-re (figg. 9 e 10) il mantenimento dei

volumi è molto importante ed è or-mai una consuetudine quella di ri-sparmiare il più possibile il musco-lo orbicolare limitandosi a togliere la sola cute in eccesso ed, eventual-mente, una parte del grasso media-le, ma solo se questo deborda in maniera evidente.Il dato più importante che dobbia-mo misurare prima di effettuare una blefaroplastica, però, è la posizione delle sopracciglia. Questa valutazio-ne è indispensabile per ottenere una buona simmetria oculare postchirur-gica, risultato che è la base dell’este-tica dello sguardo. Molte volte una ptosi del sopracciglio simula una dermatocalasi e, se non ne teniamo conto, il risultato sarà quello di rim-picciolire l’occhio anziché renderlo piú aperto. Le tecniche piú utilizza-te, per correggerla, sono quella ab interno che consiste nel fissare il so-pracciglio nella sua posizione natura-le tramite punti di sutura, tra la fascia temporale ed il muscolo orbicolare, per evitare che dopo la blefaropla-stica scenda ulteriormente, e quella ab esterno, che permette di innalza-re maggiormente il sopracciglio ri-muovendo uno strato di cute della fronte, ma che residua in una legge-ra cicatrice. Per ovviare a questo si consiglia di effettuare il taglio mol-to vicino al bordo superiore del so-pracciglio, facendo attenzione a non danneggiare i bulbi piliferi tenendo la lama obliqua, ed effettuando una sutura evertente. Una terza opzione chirurgica è quella di scollare la fron-te, partendo dal cuoio capelluto, per innalzarla in toto.A volte, invece, puó essere presente una ptosi palpebrale aponeurotica (fig. 11): in questo caso è necessa-rio correggerla insieme all’intervento di blefaroplastica rinforzando l’apo-neurosi del muscolo elevatore palpe-brale ripiegandolo sul piatto tarsale.Molte volte, però, la chirurgia può essere sostituita dalla tossina botu-linica che, rilassando i muscoli de-pressori del sopracciglio (orbicolare, procero e corrugatori), permette al muscolo frontale di agire con mag-gior forza con il risultato di elevare le sopracciglia e di renderle più sim-metriche, oltre ad eliminare le ru-ghe intorno agli occhi, le cosiddette

FOCUS ON

Il ringiovanimentodello sguardo nel 2014

Carlo Orione, MD

[email protected]

Fig. 4

Fig. 7

Fig. 6

Fig. 3 Fig. 5

Fig. 1

Fig. 2

Fig. 8 Pinza di Orione.

Fig.9 Pre.

Fig.11 Blefaroptosi.

Fig. 12,13 Ptosi e asimmetria del sopracciglio PRE e POST tossina botulinica.

Fig.10 Post.

“zampe di gallina”. L’effetto della tossina dura solitamente quattro mesi e le iniezioni possono essere ripetute (figg. 12 e 13).Per ringiovanire il nostro viso pos-siamo inoltre utilizzare i filler, so-stanze naturali completamente riassorbibili, a base di acido ialuro-nico, indicato per le piccole rughe e per le labbra, o di idrossiapatite di calcio come il Radiesse, sostanza che stimola la produzione di colla-gene e che conferisce maggior vo-lume alla parte del viso trattata.Solitamente questo prodotto vie-ne utilizzato per aumentare gli zi-gomi, per riempire i solchi nasoge-nieni e per migliorare il contorno della mandibola e del mento.Il trattamento è indolore in quan-to il filler viene mescolato, poco prima del trattamento, con un anestetico. La durata del Radies-se dipende dal tempo di riassor-bimento soggettivo, ma l’effetto può durare fino a 12/18 mesi.Infine, altre metodiche che ci per-mettono di nascondere i segni del tempo, riguardano il laser e la ra-diofrequenza che stimolano la ri-generazione delle fibre collagene e la PRP (Plasma arricchito di Pia-strine), una metodica di biorivi-talizzazione che utilizza il proprio sangue, opportunamente centrifu-gato, purificato ed attivato, iniet-tato poi nelle zone che si vogliono migliorare.

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I giovani oftalmologi che abbia-no completato il loro percorso universitario e vogliano progre-dire nella loro professione, ap-parentemente hanno opportu-nità di carriera non immediate e difficili da cogliere. In realtà ad uno sguardo più attento, le possibilità di avanzamento nella professione oftalmologica non mancano.Nel 2013 i moduli ESASO sono stati frequentati da oltre 350 giovani ed entusisti oftalmologi, provenienti principalmente da tutta Europa (70%), ma anche da Asia (15%), da Sud America (5%) e da Medio Oriente e Afri-ca (4%). ESASO è convinta che questo elevato livello di parteci-pazione ai moduli indichi che la qualità dell’insegnamento e le opportunità di apprendimento pratico sotto la guida di un do-cente esperto sono riconosciute a livello internazionale.Nell’insieme, corpo studentesco e facoltà formano la comunità ESASO, un network intercon-tinentale di conoscenze e ami-cizie. Tutto ciò si allinea con la “Vision of Collaboration” del-la scuola, che vede prestigiose università e ospedali collabora-re insieme per sviluppare per-corsi professionali per giovani e motivati colleghi per costruire un network di legami personali in tutto il mondo.Il programma formativo 2014 affronterà le discipline oftalmo-logiche a 360°, offrendo ai par-tecipanti l’opportunità di am-pliare le loro conoscenze su alcune sottospecialità impor-tanti, quali chirurgia plastica of-talmologica, lacrimale e orbita-le, retina medica e chirurgica (con livelli intermedi e avanza-ti), cornea e chirurgia refrattiva cornea, e glaucoma.In gennaio i direttori del corso di oculoplastica, Ramón Medel e Luz María Vásquez, si sono fo-calizzati su patologie palpebrali, con esame obiettivo, approcci alla chirurgia orbitale, gestio-ne di traumi e tumori, DRC, C-DRC, chirurgia estetica e lifting del terzo medio. I 26 parteci-panti, provenienti da tutto il

mondo, hanno potuto ascoltare le presentazioni, assistere alle di-mostrazioni live e cimentarsi nella pratica manuale su cadavere.In febbraio si tiene il primo cor-so presso il Campus ESASO di Lu-gano. I direttori del programma, Borja Corcostegui e Bruno Falco-matà, approfondiranno i concet-ti su nuove terapie per uveite non infettiva, edema maculare diabe-tico e retinopatia diabetica proli-ferante, trattamento intravitreale anti-VEGF per l’AMD neovasco-lare, occlusione venosa retinica e corioretinopatia sierosa centrale.Per la prima volta ESASO offri-rà un tirocinio pratico nel Medio Oriente, dove si terranno due mo-duli di retina medica e chirurgica. Il primo modulo di base si terrà presso l’Ospedale di Dubai, e la direttrice del programma, Pro-fessoressa Moza Ali Dekhain, in-segnerà ai sui colleghi alcuni ap-procci chirurgici per retinopessia pneumatica, chirurgia episclera-le, vitrectomia, OCT, distacchi di retina particolarmente impegna-tivi e retinopatia diabetica proli-ferativa. Infine, il Professor Borja Corcostegui ed il Professor Marco Mura eseguiranno interventi chi-rurgici in diretta.Il quarto modulo ESASO si terrà, invece, a Tel Aviv a inizio marzo. La Professoressa Anat Loewen-stein insieme ai Professori Itay Chowers e Joseph Moisseie han-no coordinato un gruppo di lavo-ro di primo livello per affrontare i recenti sviluppi sul trattamen-to delle principali patologie re-tiniche. Sono inoltre previsti di-battiti per rendere il programma maggiormente coinvolgente. Il modulo si concluderà con sessio-ni di wet-lab e discussione di casi clinici.Tutti questi moduli hanno un co-mune denominatore: lo scambio di conoscenze innovative da par-te di riconosciuti esperti in un’at-mosfera aperta, con la possibili-tà di ottenere consigli diretti su come effettuare diagnosi e trat-tamenti. I programmi dettagliati e il mo-dulo di adesione per gli eventi in programma sono disponibili sul sito www.esaso.org

NEWS

Formazione avanzata per diventare oftalmologi di prima classe

Mark LaneganImitationsVagrant2013

Nel calcio è facile sentire l’espressione “con quei piedi lì fa quello che vuole”. Nella musica è lo stesso, basta sostituire il sostantivo “piedi” con “voce”. A Mark Lanegan l’adagio si addice perfettamente, soprattutto per un album che già dal titolo manifesto “Imitations” propone una serie di cover. La sua voce è una colata di miele nelle orecchie e può dirci tutto ciò che vuole: “I want flatlands. I want simplicity. I need your arms wrapped hard around me” (“Flatlands” di Chelsea Wolfe). Alle tracce 4 e 5 ci sono Nancy e suo padre Frank Sinatra con “You Only Live Twice” e la più famosa “Pretty Colors”. “Mack the knife”, la numero 8, è un testo la cui musica fu composta da Kurt Weill su “L’opera da tre soldi” di Bertolt Brecht, bella ed inaspettata. Le tre canzoni di Andy Williams “Solitaire”, “Lonely street” e “Autumn leaves” solo dai titoli dipingono alla perfezione l’animo cupo e tormentato di un artista che vale la pena ascolare dal vivo.

Meshulam Moskat

MUSICA

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EYE DOCTOR10 ANNO 7 NUMERO 1GENNAIO-FEBBRAIO 2014

SCOPO DEL LAVORO

L’obiettivo del presente studio è quello di valutare nel tempo le eventuali variazioni del quadro clinico-topografico dopo cxl epi-off, in un arco di tempo dai 6 ai 58 mesi, nei pazienti affetti da chera-tocono evolutivo.

PREMESSA

Il cheratocono è una malattia de-generativa, caratterizzata da una ectasia non infiammatoria del tessuto corneale comportante un progressivo:• aumento di curvatura;• assottigliamento dello spesso-

re;• deformazione del profilo.• La malattia può divenire grave-

mente invalidante a causa del progressivo deterioramento del visus, dovuto a:

• marcato astigmatismo cornea-le;

• opacità dei mezzi diottrici (solo nei casi più gravi).

Nella cornea gli strati sono for-mati da fasci di fibrille collagene (proteine), legati fra loro median-te legami chimici; l’architettura di tali strati è finalizzata a rendere la cornea stessa una lente corretti-va potente e regolare al fine della focalizzazione dell’immagine sul-la retina e, quindi, di una visione nitida.Nel cheratocono la rigidità del collagene (elemento fondamenta-le della struttura corneale) risul-ta essere ridotta per un’alterata struttura terziaria e quaternaria, dovuta, a sua volta, ad una ridot-ta presenza di legami intrafibrilla-ri ed interfibrillari.Il venir progressivamente meno di tali legami chimici comporta che i vari strati di fibrille non si-

Cross-linking corneale epi-off

autore di riferimentoAlfredo Venosa

Dirigente UOS di Laserterapia del segmento anteriore/patologia refrattivaUOC Oculistica Ospedale V.Monaldi, Napoli

[email protected]

ano più legati, bensì “appoggiati” fra loro.Questa condizione anatomica fa sì che, progressivamente, i vari strati di fibrille si allontanino fra loro facendo erniare (disloca-re) una parte di tessuto; in que-sto modo la cornea perde la sua struttura regolare, simile per cer-ti versi a quella di una cupola, di-ventando più “appuntita”, come un cono.Perdendo progressivamente la sua configurazione anatomica originale, anche la sua relativa funzione visiva viene man mano resa sempre più deficitaria.L’intervento di cross-linking me-diante riboflavina (cxl epi-off) è una reazione di fotopolimerizza-zione del collagene stromale me-diata da specifici reattivi dell’os-sigeno originati dalla riboflavina (nota come vitamina B2), in gra-do di incrementare la rigidità bio-meccanica e le resistenze biochi-miche della cornea.L’intervento ha quindi la funzio-ne di ripristinare i legami chimici fra le fibrille collagene impeden-do l’ulteriore allontanamento fra le stesse, ma non, di norma, il ri-avvicinamento fra le stesse.L’obiettivo possibile con tale in-tervento è quindi quello di bloc-care l’evoluzione della malattia, ma non di far recedere la stessa fino a farla scomparire.

MATERIALI E METODI

Sono stati arruolati pazienti affet-ti da cheratocono con documen-tata evoluzione clinica e/o stru-mentale evidenziatasi negli ultimi 12 mesi.I parametri considerati per defi-nire il cheratocono come “evolu-tivo” sono stati i seguenti:• peggioramento della UCVA/

BSCVA > 0.50 linee di snellen;• aumento del valore SPH/CYL >

0.75 D;• incremento del valore SIM K

max > 0.75 D;• incremento degli indici di sim-

metria SAI / SI > 0.75 D;• riduzione della pachimetria

ottica (nel thinnest point) > 20 mic. (comunque superiore a 400 mic. nei vari punti con-trollati);

• clear cornea (assenza totale di cicatrici e strie significative) alla biomicroscopia.

Abbiamo considerato significati-vo per l’inclusione nello studio il cambiamento di almeno tre dei parametri sopra riportati.Sono stati individuati: AK, DiamK,

• Pazienti operati bilateralmente (nell’intero ambito temporale della ricerca) = 57;

• Pazienti operati monolateral-mente (nell’intero ambito tem-porale della ricerca) = 67;

• Età: 19-67;• 90% del campione: età 20-38;• Razza: bianca;• Sesso: M = 69, F = 55;• Classificazione: I-II stadio di

Krumeich.

Tecnica utilizzataLa procedura chirurgica del cross-linking corneale mediante ribofla-vina UVA (Ricrolin, SOOFT Italia) è stato eseguito, mediante emetti-tore UVA (CSO Italia), in tutti i pa-zienti secondo il protocollo stan-dardizzato Siena modificato.

Criteri di valutazioneI pazienti sono stato sottoposti a controlli clinico-strumentali a 6, 12, 18, 24, 30, 36, 42, 48, 54 e 58 mesi. I risultati sono stati suddivisi in base al parametro temporale di riferimento.

RISULTATI

Relativamente al preoperatorio si è potuto definire quali sono i principali aspetti clinici per dare l’indicazione al trattamento; infat-ti:• non risultano, di fatto, limiti

temporali (35-40 anni) oltre i quali il cheratocono è sicuro che non possa evolvere (lo con-ferma il fatto che, nei 5 anni di attività, abbiamo dovuto opera-re un buon numero di pazienti in V, VI e VII decade di vita);

• non risultano (al di là della pa-chimetria e di un visus residua-le preoperatorio ritenuto “uti-lizzabile” da parte del paziente) valori cheratometrici ed indici topografici che possano sconsi-gliare a priori l’intervento.

Dalla nostra esperienza (dettata anche dal fatto che controlliamo, topograficamente, pazienti chera-toconici da oltre 15 anni) si evince che è sempre opportuno propor-re un cxl al paziente all’atto della prima diagnosi di accertato chera-tocono.Relativamente al perioperatorio si sono potuti definire i principa-li risultati relativamente agli aspet-ti clinici.La tecnica cross-linking con pre-ventiva asportazione di epitelio corneale (tecnica epi-off) permet-te un assorbimento della sostanza (con attivazione delle cellule che-ratocitiche evidenziabile alla mi-croscopia confocale) per oltre 350 dei circa 500 micron di spessore stromale della cornea; mentre nel-la tecnica cross-linking senza pre-ventiva asportazione di epitelio corneale (tecnica epi-on o transe-piteliale) si ha invece un assorbi-mento della sostanza (con attiva-zione delle cellule cheratocitiche evidenziabile alla microscopia confocale) solo per circa 150 dei circa 500 micron di spessore stro-male della cornea.Inoltre la procedura epi-off è risul-tata:• assolutamente attendibile per

quanto riguarda il controllo dell’imbibizione del farmaco;

• priva di complicanze;

FOLLOW-UP (MESI) N. OCCHI N. PAZIENTI6 181 124

12 154 106

18 128 86

24 108 73

30 87 62

36 63 44

42 44 32

48 21 13

54 4 4

58 2 2

Tab. 1 Opzioni per pazienti.

simKmin, simKmax, RMS cornea, BAVN, BAVC.Ciascun parametro è stato valu-tato nel preoperatorio e nel po-stoperatorio, calcolando poi il differenziale assoluto ed il diffe-renziale percentuale.

Caratteristichedel campioneSono stati esaminati gli esiti rela-

tivi ai trattati n.181 occhi di n.124 pazienti dal settembre 2007 al lu-glio 2012, tutti di età superiore ai 18 anni, di cui n. 112 occhi di pa-zienti under 35 anni e n. 69 occhi di pazienti over 35 anni.Nello specifico:• N. pazienti esaminati: max =

181, min = 2 (a seconda del parametro temporale di riferi-mento);

Risultati clinico-topograficia distanza (6-58 mesi) nella terapiadel cheratocono

CHIRURGIA REFRATTIVA

a cura diLuigi Marino

Primario Oculista, Milano

[email protected]

CHIRURGIA REFRATTIVA

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11EYE DOCTORANNO 7 NUMERO 1GENNAIO-FEBBRAIO 2014

• con una curva di apprendimen-to del protocollo lineare ed agevole da parte di un qualsia-si operatore con un minimo di esperienza chirurgica del seg-mento anteriore;

• precisa in tutti gli step previsti dal protocollo per il fatto di do-verla necessariamente effettua-re in ambiente operatorio e con un microscopio;

• nel postoperatorio a breve (con l’utilizzo di lac per 5-6 giorni) certamente più sintomatologica per il paziente (e di conseguen-za ha richiesto maggiori livelli di attenzione da parte dell’ope-ratore), ma generalmente senza raggiungere livelli oggettiva-mente critici.

Relativamente al postoperato-rio si è potuto definire quali sono i principali risultati riguardo agli aspetti clinici:• la tecnica epi-off (con il proto-

collo da noi adottato) è risulta-ta essere assai affidabile anche nel lungo periodo permetten-do così un effetto “bloccante” del cheratocono assai durevole (non abbiamo avuto casi in cui è stato necessario effettuare un ritrattamento);

• in tal senso si è verificato come l’effetto di stabilizzazione del cheratocono, nella maggior parte dei casi esaminati arrivi fino a 58 mesi dall’intervento, mentre riduzioni progressive della lesione cheratocononica si sono riscontrati (con varie fasi) fino a circa 36 mesi nel posto-peratorio;

• in molti dei casi in cui si è ve-rificata una regressione della lesione topografica del chera-tocono, la stessa si è sviluppata attraverso un doppio “picco” temporale.

Relativamente a tale ultimo aspet-to, entrando nello specifico dell’a-nalisi relativa ai risultati ottenuti nei vari step temporali, si può af-fermare, pur con la prudenza det-tata dall’entità differenziata del campione) un andamento sostan-zialmente ricorrente dell’evolu-zione della lesione cheratoconica che può essere riassunto in quat-tro fasi:• 0-12 mesi: fase rimodulante con

andamento assai irregolare dei valori ed indici presi in consi-derazione, ma con prevalenza non migliorativi (anche se non in modo uniforme);

• 12-24 mesi: netta prevalenza di miglioramento marcato, nei casi in cui si verifica, dei valori e degli indici presi in considera-zione;

• 24-30 mesi: fase di “riflessione” con un assestamento e/o even-tuale lieve regressione dei valori e degli indici positivi (anche se non in modo uniforme);

• 36-48 mesi: ulteriore migliora-mento dei valori ed indici, an-che se non in modo così mar-cato come nella precedente seconda fase.

Per informazioni riguardo alla bibliografia, contattare direttamente l’autore di riferimento

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Vedere di corsa e sentirci ancora menoPrima ristampaper Cosmo Capoverde

La corsa come metafora della vita e un libro che diventa metafora delle distanze più lunghe e sconnesse. “Vedere di corsa e sentirci ancora meno”, dopo quasi quattro anni intensi e impegnativi, giunge al primo giro di boa e non si ferma. Alle 2000 copie diffuse per la prima edizione se ne aggiungono ora altre 1000 della prima ristampa, oltre all’e-book scaricabile dal sito www.amazon.it.Cosmo Capoverde, protagonista del libro, e Marco Frattini, autore, continuano inarrestabili il “Vedere di corsa” tour attorno a tutto lo stivale, isole comprese. “Faccio mente locale a come tutto

è iniziato. Sorrido al pensiero che in pochi, tra l’altro scettici, avrebbero scommesso che si sarebbe giunti fin qui. Scrivere e promuovere questo libro è stata ed è tuttora una gran bella avventura. Sono quasi 300 gli incontri effettuati in questi anni e tantissime le persone incontrate che mi hanno dato la possibilità di far conoscere questa storia”, dichiara Marco Frattini.Il libro è patrocinato dalla FSSI (Federazione Sport Sordi Italia), presentato in collaborazione con l’associazione culturale Li.Fra e la rivista XRUN. Il “Vedere di corsa tour” sostiene e diffonde il progetto “AUDIOLIBeRI” dell’associazione Culturabile onlus (www.culturabile.it).

SinossiAnno 2008. Cosmo Capoverde si ritrova da un giorno all’altro senza più sentire nulla a causa di una malattia. Cosmo aveva deciso di scrivere un libro sulla corsa, ma, incontrata Laura, parte alla volta di una lunga maratona introspettiva che lo porterà a riconsiderare la realtà secondo nuovi punti di osservazione. Aveva sempre avuto paura di esprimersi e dichiarare apertamente quello che sentiva e provava, prima di tutto a se stesso, ma scopre che ora ha il problema opposto: quello di aver troppe cose da voler raccontare. Un diario biografico reale, che non lascia spazio a false speranze o a interpretazioni illusorie e per questo ancora più sorprendente.

Chi è Marco FrattiniMarco Frattini è nato a Milano il 27 luglio 1976. Dal 2006 audioleso profondo. Chef diplomato, laureato in odontoiatria e protesi dentaria, si è occupato di odontoiatria speciale, ma ha lavorato anche come musicista e fonico. Maratoneta e campione di corsa è esperto di sistemi per l’inclusione culturale nella disabilità. È ideatore e collabora con l’associazione Li.Fra al progetto “Il teatro oltre il silenzio”. “Vedere di corsa e sentirci ancora meno” è il primo libro che scrive e pubblica.

Link video trailerhttp://www.youtube.com/my_videos?feature=mhum

Marco [email protected]

LIBRI

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EYE DOCTOR12 ANNO 7 NUMERO 1GENNAIO-FEBBRAIO 2014

Il 2014 sarà un anno ricco di no-vità legislative, molte di queste in ambito fiscale. Con l’emanazione della Legge di Stabilità 2014 e di altri provve-dimenti legislativi, il governo ha cercato di mediare due esigen-ze a volte contrapposte: favorire la ripresa economica ed allo stes-so tempo garantire l’equilibrio dei conti pubblici. Le misure introdotte sono in al-cuni casi positive ma, in altri, im-pongono ulteriori obblighi o adempimenti pratici a carico di professionisti e privati cittadini. Alcune delle novità normati-ve, infatti, sono state introdotte con la specifica finalità di contra-sto all’evasione fiscale ma, come spesso capita, l’applicazione pra-tica di tali misure rende più com-plessa la normale operatività anche di tutti i contribuenti per-fettamente rispettosi degli obbli-ghi tributari.Nel presente articolo saranno poste in risalto, tra le tante no-vità, quelle di maggior interes-se per la categoria degli oculisti, con particolare attenzione ai ri-svolti operativi che ogni misura porta con sé.

Proroga, anche per il 2014, delle detrazioni connesse alla riqualificazione energetica, al recupero del patrimonio edilizio e all’acquisto di mobili ed elettrodomestici

Anche per il 2014 sono prorogate le agevolazioni per i contribuen-ti che decidono di effettuare al-cuni interventi specifici su unità immobiliari. Data la natura estre-

mamente tecnica dell’agevolazio-ne, suddividiamo in tre categorie le agevolazioni.

Detrazione per gli interven-ti di riqualificazione energe-tica (65%)

La detrazione (vero e proprio rispar-mio di imposta) valida sia ai fini IR-PEF (per le persone fisiche “priva-ti” e per i professionisti) sia ai fini IRES (ad esempio per le società di servizi in forma di S.r.l.) per inter-venti di riqualificazione energetica degli edifici sarà pari al 65% del-le spese sostenute durante tutto il 2014 (ridotta al 50% invece per le spese sostenute dall’1.1.2015 fino al 31.12.2015)Limiti temporali più lunghi sono previsti invece per gli interventi rela-tivi a parti comuni degli edifici con-dominiali.Si ricorda che rimangono invariati i limiti massimi di detrazione che di seguito, per completezza, si ripor-tano.Per godere dell’agevolazione però è necessario seguire un’apposita pro-cedura burocratica (sulla quale è opportuno confrontarsi con il pro-prio commercialista).

Detrazione per gli interventi di recupero edilizio (50%)

La detrazione (vero e proprio rispar-mio di imposta) valida solo ai fini IR-PEF (Imposta sul Reddito delle Per-sone Fisiche) per gli interventi volti al recupero del patrimonio edilizio sarà pari al 50% per le spese soste-nute durante tutto il 2014 (ridotta al 40% invece per le spese sostenu-te dall’1.1.2015 fino al 31.12.2015).Si ricorda che per interventi volti al recupero del patrimonio edilizio si intendono: • le spese di manutenzione straor-

dinaria delle singole unità abita-tive;

• le spese di manutenzione ordi-naria e straordinaria per le parti comuni degli edifici residenziali,

nel limite massimo di spesa de-traibile di 96.000,00 euro per uni-tà immobiliare. Anche in questo caso, per godere dell’agevolazio-ne, è necessario seguire un’ap-posita procedura burocratica (sul-la quale è nuovamente opportuno confrontarsi con il proprio com-mercialista).

Detrazione per l’acquisto di mobili ed elettrodomestici (50%)

Confermata, anche per tutto il 2014, l’agevolazione per l’acquisto di mobili e di grandi elettrodome-stici (con determinate caratteristi-che) finalizzati all’arredo dell’immo-bile oggetto di ristrutturazione (c.d. “bonus arredamento”). È infatti prevista una detrazione IRPEF pari al 50% delle spese sostenute per le suddette finalità, con il limite massi-mo di 10.000 euro di spesa agevo-labile. Anche in quest’ultimo caso è necessario seguire un’apposita procedura burocratica per godere dell’agevolazione.

Giudizio

Positivo. Sicuramente la proroga di misure agevolative per i contri-buenti che decidano di effettuare determinati interventi su unità im-mobiliari può contribuire ad allevia-re l’alta pressione fiscale presente in Italia. Il merito della misura sta an-che nel chiarire fin da subito tutto l’arco temporale del 2014. Si ricor-da che le agevolazioni sono rivolte non solo a chi possiede partita IVA, ma anche ai privati cittadini.

Niente più contanti per gli affitti di immobili abitativi

Dal 1 gennaio 2014 è vietato effet-tuare in contanti il pagamento dei canoni di locazione (c.d. affitti) per finalità abitative. Pertanto agli in-quilini sarà consentito effettuare i pagamenti del canone unicamente con strumenti tracciabili (quali bo-nifici e assegni non trasferibili, etc.) indipendentemente dall’importo del canone. Si ricorda a tal fine che il pagamento in contanti non era comunque già consentito per cifre pari o superiori a 1.000 euro.È importante sottolineare come la misura, che interessa sia i proprieta-ri di immobili (locatori) sia gli inqui-lini (conduttori o locatari), riguardi unicamente le locazioni abitative, non andando invece ad interessa-re le locazioni commerciali, quali ad esempio gli studi professionali.Le sanzioni in caso di violazione dell’obbligo vanno dall’1% fino al 40% dell’importo trasferito.

Giudizio

Tendenzialmente negativo. Pur comprendendo la finalità di contra-sto all’evasione fiscale, volta a ridur-re il più possibile l’utilizzo del dena-ro contante, la misura in commento può comportare serie difficoltà pra-tiche qualora gli inquilini siano sog-getti poco abituati o propensi all’u-tilizzo di strumenti di pagamento alternativi al denaro contante (si pensi ad esempio alle persone an-ziane o ai turisti). Si ricorda che il metodo di pagamento è cosa ben

diversa dal regolare adempimento degli obblighi dichiarativi di un ca-none di locazione attivo.

Torna la deducibilità dei leasing immobiliari per i professionisti

Una novità molto importante è in primo luogo la possibilità di dedur-re i canoni di locazione finanziaria (leasing) relativi a beni immobili dal proprio reddito professionale. Tale possibilità consente, ad esempio, di poter considerare un costo deduci-bile dal proprio reddito professio-nale il canone di leasing pagato in merito all’immobile studio in cui si svolge la propria attività. Affinché i canoni di locazione fi-nanziaria immobiliare siano deduci-bili è necessario che il leasing sia sti-pulato dal 1° gennaio 2014 e che preveda l’opzione finale di acquisto dell’immobile (c.d. riscatto).Si ricorda che, prima della novità in commento, i canoni di leasing im-mobiliare, anche connessi allo stu-dio in cui il professionista operava, erano totalmente indeducibili per i professionisti (salvo per i contrat-ti stipulati nel triennio 2007-2009).Inoltre, sempre ai fini della deduci-bilità, la durata fiscale minima del leasing è fissata in 12 anni (un pe-riodo di tempo abbastanza breve trattandosi di un bene immobile).Per quanto riguarda le imprese (ad esempio i poliambulatori o le c.d. società di servizi), invece, la novità consiste solamente nella riduzione del periodo di durata minima fisca-le del contratto di leasing che ap-punto diventa 12 anni. Per le impre-se, infatti, anche prima della novità in commento, erano già deducibili i canoni di leasing immobiliare se-condo gli ordinari criteri.

Giudizio

Sicuramente positivo. Finalmente, almeno sul fronte dei leasing immo-biliari, i professionisti hanno a dispo-sizione gli stessi strumenti di rispar-mio fiscale previsti per le imprese. Sarà pertanto nuovamente conve-niente anche per il professionista, dal punto di vista fiscale, effettuare un investimento immobiliare attra-verso lo strumento del leasing. Inol-tre la durata minima fiscale prevista (12 anni) consente di “concentrare” l’investimento, ed il legittimo rispar-mio fiscale, in un periodo di tempo tutto sommato contenuto.

Parziale deducibilità dell’IMU dal reddito di lavoro autonomo (e di impresa)

L’IMU pagata sugli immobili stru-mentali (quale lo studio in cui il pro-fessionista opera) diventa finalmen-te deducibile, anche se solo in parte. Per l’anno 2013, infatti, il 30% dell’I-MU pagata sull’immobile ad uso studio diventa finalmente un costo deducibile. Per l’anno 2014, invece, tale percentuale è ridotta al 20%. Si ricorda che per i professionisti, affinché un immobile possa essere considerato strumentale, è necessa-rio che sia utilizzato esclusivamen-te per l’esercizio della professione,

indipendentemente dalla catego-ria catastale. Non rientrerebbe, per-tanto, in questa ipotesi l’immobile utilizzato “ad uso promiscuo” os-sia in parte per finalità professiona-li in parte per finalità private e per-sonali.La misura in commento risulta vali-da, in modo analogo, anche per le imprese.

Giudizio

Positivo. Anche se ancora in per-centuale limitata, la deducibilità dell’IMU va nella direzione giusta: tassare sul reddito effettivamente prodotto. Non si comprenderebbe infatti per-ché l’IMU pagata sull’immobile ad uso studio non dovrebbe essere de-ducibile dal reddito. Ad ogni modo, la percentuale del 30% (o 20% dal 2014) risulta però ancora troppo li-mitata per risultare equa.

Dipendenti assunti a tempo indeterminato: deducibile ai fini IRAP l’incremento

Dal 2014 per i professionisti che in-crementano il numero dei dipen-denti assunti con contratto a tempo indeterminato, rispetto al periodo di imposta precedente, sarà dedu-cibile, ai fini IRAP, il costo del perso-nale a tempo indeterminato “incre-mentato” (per l’anno di assunzione e per i due successivi). Si ricorda che l’IRAP è un’imposta (aliquota del 3,9%) che considera non deducibile, nella maggior par-te dei casi, il costo del personale di-pendente. Grazie a tale misura diventerà inve-ce deducibile il costo di quel perso-nale dipendente assunto, con con-tratto a tempo indeterminato, che abbia incrementato la media de-gli assunti a tempo indeterminato dell’anno precedente.

Giudizio

Positivo. Seppur solamente sul per-sonale che va a incrementare il nu-mero dei dipendenti a tempo inde-terminato, la deduzione dall’IRAP di tali costi rende meno iniqua un’im-posta da molti criticata per i suoi effetti negativi sull’occupazione na-zionale.Interessante inoltre il fatto che la deduzione IRAP sia valida per il pe-riodo di imposta dell’assunzione e per i due successivi.

Obbligo di POS negli studi professionali

Salvo ulteriori proroghe o variazio-ni (che potrebbero arrivare entro la metà di giugno prossimo), per i pro-fessionisti è stato introdotto l’obbli-go, a partire dal 28 marzo 2014 o dal 30 giugno 2014, a seconda dei casi che vedremo in seguito, di pos-sedere in studio il c.d. POS (Point of Sale) per poter accettare pagamen-ti con carte di debito.È importante ricordare che i pazien-ti potranno effettuare i pagamen-ti delle parcelle dell’oculista come meglio credono (salvo il noto limi-te di 1.000 euro per i pagamenti in contanti). Tuttavia il professionista avrà l’obbligo di accettare il paga-

COMMERCIALISTA

Pioggia di novità fiscali per il 2014Ecco le più rilevanti

Dott. Umberto Terzuolo

Dott. Alessandro Terzuolo

LIMITE MASSIMO DI DETRAZIONE PER TIPOLOGIADI INTERVENTO

Tipologia di intervento Detrazione massima concessa

Riqualificazione energetica di edifici esistenti

100.000 euro

Involucro degli edifici (ad esempio pareti e finestre su edifici esistenti)

60.000 euro

Sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale (ad esempio caldaie)

30.000 euro

Installazione di pannelli solari 60.000 euro

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13EYE DOCTORANNO 7 NUMERO 1GENNAIO-FEBBRAIO 2014

mento tramite POS se l’importo del pagamento supera i 30 euro (sotto tale cifra non ci sarà obbli-go).Sulla data di entrata in vigo-re, dopo una serie di variazioni dell’ultim’ora, la situazione, alla data di redazione del presente contributo, sembra essere la se-guente:• per i professionisti conun fat-turato nell’anno precedente supe-riore a 200.000 euro l’obbligo di dotarsi di POS scatta dal 28 mar-zo 2014;•periprofessionisticonunfattu-rato nell’anno precedente inferio-re o pari a 200.000 euro l’obbli-go di dotarsi di POS scatta dal 30 giugno 2014.Non sono da escludersi ulteriori modifiche o proroghe (ad esem-pio prevedendo un’unica data di entrata in vigore dal 30 giugno 2014) in quanto sono state nume-rose le proteste da tutto il mondo professionale, Ordini inclusi, per l’insorgere di nuovi oneri banca-ri di attivazione, gestione (cano-ne di utilizzo) e commissioni pas-sive di utilizzo.

Giudizio

Tendenzialmente negativo. Pur nel generale obiettivo del Legisla-tore di ridurre il più possibile l’uti-lizzo del denaro contante, la mi-sura in commento, considerando che molti professionisti si sono già autonomamente dotati dello stru-mento POS, risulta poco giustifi-cabile. Imporre ai professionisti ulterio-ri costi di gestione dei pagamenti non sembra opportuno, tanto più che tali costi bancari non sono ad oggi limitati da norme altrettanto stringenti.Si ricorda, nuovamente, che la modalità di pagamento è cosa ben diversa dal regolare adem-pimento degli obblighi di fattura-zione.Sull’operatività della disposizione, di fatto, potrebbero esserci anco-ra dei cambiamenti.

Conclusioni

Nel complesso, al di là dei giudi-zi politici, le novità fiscali del 2014 appaiono moderatamente po-sitive per il mondo economico e professionale. Salvo, come det-to, alcuni obblighi forse eccessiva-mente gravosi rispetto ai risultati ottenibili, le misure del Governo sembrano procedere nella dire-zione giusta.Tuttavia, in tutta sincerità, la mag-giore critica alle misure introdotte è, in alcuni casi, la poca incisività delle stesse. Verrebbe da dire che si sarebbe potuto osare di più. Ad ogni modo, non va dimenticato come ogni manovra economica debba sempre trovare le risorse finanziarie di copertura e mante-nere entro determinati limiti, pre-visti principalmente in ambito eu-ropeo, i parametri di spesa e di indebitamento pubblico. Infine, come ci è già capitato di se-gnalare, si dovrebbero concentra-re gli sforzi sulla riduzione e sull’ot-timizzazione della spesa pubblica.

I risultati di uno studio clinico in fase III mostrano che il desametasone permette un miglioramento duratu-ro della vista in pazienti con DME.Il prof. David S. Boyer, MD, rivol-gendosi ai suoi colleghi durante il “Retina Subspeciality Day” (che ha preceduto l’American Academy of Ophthalmology meeting), ha det-to che c’è un forte razionale nell’u-tilizzo del desametasone in questo tipo di pazienti, in quanto va a ri-durre i fattori chiave della patoge-nesi dell’edema maculare diabetico, quali l’angiogenesi, la permeabilità vascolare e l’infiammazione.Per valutare la sicurezza e l’effica-cia del desametasone nei pazien-

L’Associazione Italiana Medici Oculisti (AIMO) partecipa con i propri oftalmologi volontari alla missione umanitaria in Africa del Gruppo Navale Cavour del-la Marina Militare e della Fon-dazione Francesca Rava.La segretaria nazionale dell’as-sociazione, dottoressa Alessan-dra Balestrazzi, spiega le ragio-ni di questa partecipazione: “L’AIMO ha aderito con grande entusiasmo alla missione uma-nitaria rivolta ai bambini africa-

ni per combattere la cecità evitabi-le nei Paesi in via di sviluppo. I nostri volontari effettueranno visite oculi-stiche per diagnosticare patologie che riducono la capacità visiva dei piccoli pazienti (patologie infettive, cataratte congenite, glaucomi mal-formativi eccetera) e insieme ai col-leghi di Federottica e dell’Albo degli Ottici Optometristi diagnosticheran-no e correggeranno ove possibile difetti di rifrazione. Inoltre, durante le varie tappe della missione saran-no formati operatori locali e studen-ti di oftalmologia che potranno assi-stere alle sessioni diagnostiche.La missione è dunque anche un’oc-casione per ribadire le grandi poten-zialità di una collaborazione sinergi-ca tra oculisti e optometristi che, unendo le loro forze, possono trat-tare a 360 gradi un gran numero di pazienti fornendo risposte a tutte le loro esigenze. Il fatto che le visite sa-ranno effettuate a bordo della nave Etna, negli spazi dedicati, renderà davvero unica questa importantissi-ma iniziativa.Fondamentale poi sarà la collabo-

razione delle aziende produttrici di prodotti per la diagnostica e la tera-pia delle principali patologie oculari, che doneranno o comunque forni-ranno materiale utile per la missio-ne”.

ti con DME, è stato condotto uno studio multicentrico, della durata di tre anni, in cieco, randomizza-to, controllato. Circa 350 pazienti sono stati randomizzati in ognuno dei tre sottogruppi di studio: de-sametasone 700 µg, desametaso-ne 350 µg o sham, dispensati con impianto a lento rilascio. Durante i 36 mesi di studio, i pazienti, se necessario, venivano ritrattati ogni 6 mesi.La percentuale di pazienti con un guadagno ≥ 15 lettere (endpoint primario) era significativamente maggiore nei pazienti trattati con desametasone rispetto ai control-li nei tre anni di studio. Inoltre il beneficio del trattamento con de-sametasone è stato ottenuto con una media di 4,1 iniezioni nell’arco dei tre anni di studio.Secondo quanto riferito dal prof. Boyer, il profilo di sicurezza del de-sametasone è risultato paragona-bile o migliore di quello osservato negli altri studi; complessivamen-te, come ci si può aspettare, un trattamento prolungato potrebbe determinare la formazione di ca-taratta, per ciò che riguarda il ri-alzo della pressione intraoculare, il problema è stato gestibile e ha ri-chiesto un trattamento in casi rari.Si è anche appreso che, dopo ri-petuti trattamenti di desametaso-ne, non si è verificato un aumen-to degli eventi avversi sistemici o del rischio di eventi tromboembo-lici arteriosi.

Fonte: Ocular Surgery News

NEWS

NEWS

Il trattamento prolungato con desametasone migliora la vista dei pazienti con edema maculare diabetico (DME)

I volontari AIMOin Africa per prendersi cura della vistadei bambini

0

0

2

4

6

8

6 12 18

mesi

trat

tam

enti

(n)

4.1 iniezioni intravitreali di desametasone 0,7 mg:numero medio in 3 anni.

Ritrattamento ogni 6 mesi se necessario

24 30 36

A destra la dottoressa Alessandra Balestrazzi,

Segretaria Nazionale AIMO. Qui sopra i volontari AIMO in

Africa.

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EYE DOCTOR14 ANNO 7 NUMERO 1GENNAIO-FEBBRAIO 2014

Una ennesima pronuncia del-la Suprema Corte di Cassazione sulla correttezza del licenziamen-to del dipendente che è venuto meno ai propri doveri.Con sentenza n. 21203 del 17 settembre 2013, la Cassazione ha affermato la legittimità del licen-ziamento del lavoratore che si re-cava ripetutamente tardi al lavo-ro, falsificando addirittura l’orario di ingresso.Nel caso sottoposto all’esame della Suprema Corte, un dipen-dente era stato licenziato a segui-to di costanti ritardi nel presen-tarsi al lavoro.In particolare, solo grazie all’uti-lizzo di una agenzia investigativa – il cui impiego è pacificamente ammesso dalla giurisprudenza di merito e di legittimità - la datrice di lavoro aveva scoperto che il la-voratore era venuto meno ai do-veri di correttezza e buona fede

nell’esecuzione del rapporto di la-voro, ricorrendo a timbrature false dell’orario di entrata ed arrivando addirittura ad allontanarsi ingiu-stificatamente dal luogo di lavoro senza più farvi rientro.Il lavoratore era risultato soccom-bente nel corso del giudizio di pri-mo e secondo grado ed aveva quindi impugnato la sentenza del-la Corte d’Appello di Torino, soste-nendo che il licenziamento com-minato dalla datrice di lavoro era illegittimo in quanto l’istruttoria

aveva confermato che la società, prima ancora di disporre i control-li, nutrisse già dei dubbi circa il ri-spetto degli orari da parte del di-pendente. Pertanto, secondo il ricorrente, la società aveva viola-to i principi di tempestività ed im-mediatezza del licenziamento, e il lasso di tempo trascorso tra i pri-mi fatti accertati e la contestazione dell’addebito avrebbero ingenerato nel lavoratore stesso la convinzione della tolleranza da parte del datore di lavoro del reiterato ritardo nell’i-

niziare la prestazione lavorativa.In altre parole, la circostanza che, seppure a conoscenza delle irre-golarità, il datore di lavoro non aveva mai preso provvedimen-ti per evitare tali violazioni, aveva generato nel lavoratore la convin-zione della tolleranza del ritar-do da parte del datore di lavoro e quindi lo aveva perpetrato, con-vinto della poca rilevanza della violazione.Ebbene, la Suprema Corte ha precisato che “nel caso in cui il li-cenziamento sia motivato dall’a-buso di una modalità di lavoro, non si può ritorcere a danno del datore di lavoro l’affidamento ri-posto nella correttezza del dipen-dente”.La Suprema Corte ha precisa-to che non si era trattato di un episodio isolato, ma di più episo-di avvenuti in più riprese in breve lasso di tempo, per cui le moda-lità della condotta e la frequenza degli episodi contestati depone-vano per la mala fede del lavo-ratore. Di conseguenza, la gravità della condotta posta in essere dal ricorrente era stata tale da ledere irrimediabilmente il vincolo fidu-ciario che avrebbe dovuto sorreg-gere il rapporto di lavoro.

AVVOCATO

Licenziamento per reiterato ritardoe falsificazione della presenza

Avv. Giovanni Pasceri

Milano apre le porte alla XVII edizione del congresso dell’As-sociazione Italiana di Chirurgia della Cataratta e Refrattiva, che si terrà nelle giornate 13, 14 e 15 marzo presso l’Atahotel Expo Fiera.Come di consueto, il program-ma scientifico è interessante e ricco di spunti.Giovedì 13 si aprirà con la ses-sione “Gestione delle cataratte impossibili, come uscirne?”, se-guita da quella in cui si valute-rà la “Lensectomia a scopo re-frattivo (prelex). Sono previsti di seguito i dibattiti riguardanti la chirurgia refrattiva e le IOL de-centrate. La terza sessione si oc-cuperà invece di “IOL toriche: i calcoli pre, intra, post”. Duran-te la giornata sono anche pre-visti due momenti di presenta-zione video sulla fetmocataract, rispettivamente a cura di Leo-nardo Mastropasqua e Scipio-ne RossiDopo la presentazione delle Li-nee Guida sulla Chirurgia della Cataratta, i lavori si chiuderanno con l’assemblea dei soci.

“Blindpad” è un progetto euro-peo nato con l’obiettivo di svi-luppare dispositivi tattili in grado di far percepire contenuti grafi-ci sui dispositivi digitali mobili a persone che non ci vedono. A capo di questa iniziativa c’è l’I-stituto Italiano di Tecnologia (IIT) di Genova.In particolare, Blindpad vuole re-alizzare un tablet che sfrutti il senso del tatto per trasmette-re le informazioni grafiche ne-cessarie a comprendere concetti astratti o acquisire informazioni sull’ambiente circostante come, ad esempio, la presenza e loca-lizzazione di una porta.

www.blindpad.eu

AICCER 2014XVII CONGRESSO AICCER

SEGRETERIAORGANIZZATIVA

AIM Group InternationalTel. 02 566011

Fax 02 [email protected]

aimgroupinternational.com

La giornata di venerdì 14 si aprirà con un terzo dibattito riguardante cataratta e IOL, seguito dalla chirur-gia in diretta dalle sale operatorie di Hunanitas. La quarta sessione, divi-sa in due parti, tratterà la cataratta con laser a femtosecondo.Infine, la mattinata di sabato 15 sarà riservata ad un’edizione spe-ciale di [email protected] con due sessioni dedicate rispettivamente al “Cheratocono e cross-linking” e all’“Ottimizzazione del risultato in chirurgia refrattiva e cross-linking”. Anche in questa giornata ci sarà la possibilità di seguire in diretta la chi-rurgia dalla sale operatorie Humani-tas.Come si vede dal programma, le no-vità rispetto alle edizioni preceden-ti riguardano soprattutto i dibattiti, concepiti per favorire un approccio dialettico verso l’argomento propo-sto: due relatori sono chiamati a illu-strare con obiettività i vantaggi ma anche i limiti di una tecnica/tecnolo-gia/soluzione piuttosto che dell’al-tra. Ognuno dei due relatori ha cin-que minuti a disposizione per la presentazione e un minuto per re-plicare all’altro. Al termine delle due

presentazioni, il pubblico è chiama-to a interagire.L’altra novità riguarda la chirurgia in diretta che quest’anno prevede due tipologie organizzative: chirur-gia tradizionale e chirurgia con sala operatoria dedicata a suite chirurgi-che integrate. Nel primo caso il fo-cus è sulla tecnica per la rimozio-ne della cataratta e l’impianto della lente intraoculare. Ogni intervento dura circa 10 minuti. Il coordinatore in sala operatoria ha il compito di in-trodurre i chirurghi e di commentare la diretta dell’intervento, nei cinque minuti finali, il chirurgo è a dispo-sizione per le domande del mode-ratore e dei panelist dall’auditorium. Nel caso di chirurgia con sala opera-

toria dedicata, l’obiettivo è quello di mostrare un percorso più ampio e didattico, che illustri l’utilizzo in am-bito clinico pratico delle tecnologie che nascono per lavorare in sinergia con altre. A questo scopo sarà evi-denziato il work flow dell’interven-to di chirurgia della cataratta, dal percorso diagnostico preliminare al concatenarsi di ogni fase dell’inter-vento. La moviola sarà la vera novi-tà di quest’anno: sarà possibile ana-lizzare e rendere più comprensibile ciò che spesso avviene in una frazio-ne di secondo per consentire di co-gliere vantaggi e limiti reali che altri-menti passerebbero inosservati. Ci saranno poi le sessioni “Meet the expert” concepite per i più giovani.

NEWS

NEWS

Congresso AICCER2014Milano, 13-15 marzo

BlindpadUn tabletper non vedenti

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15EYE DOCTORANNO 7 NUMERO 1GENNAIO-FEBBRAIO 2014

Una tecnica innovativa, precisa e sicura per risolvere problemi di miopia, ipermetropia, astigma-tismo o presbiopia (i più comu-ni disturbi refrattivi), con tempi di ripresa più brevi rispetto alle metodiche solitamente usate, a patto però che sia usata da mani esperti. Si chiama femtosecondo laser ed è una delle ultime novità nel campo della chirurgia refrat-tiva disponibile al Policlinico San Marco di Zingonia, in provincia di Bergamo.Ne parliamo con il dottor Giulio Leopardi e il dottor Luigi Marino dell’équipe del reparto di oculi-stica noto per i trattamenti laser refrattivi che negli anni hanno permesso a migliaia di bergama-schi di abbandonare o drastica-mente ridurre l’utilizzo degli oc-chiali correttivi. «La tecnica fino ad ora adottata a Zingonia ha vi-sto come principale protagoni-sta il laser ad eccimeri utilizzato con tecnica di superficie» spie-gano gli specialisti. «Questa me-todica consiste nell’asportazione dell’epitelio corneale (lo strato

più superficiale della cornea, la len-te esterna dell’occhio). Il raggio laser provvede poi a costruire sulla super-ficie anteriore della cornea disepite-lizzata la lente che serve per correg-gere il difetto refrattivo del paziente (PRK). Esiste però un’altra grande fa-miglia di trattamenti laser refrattivi, la LASIK, che prevede come primo tempo, anziché la disepitelizzazio-ne, il taglio tangenziale della cor-nea, che viene “aperta” affinché il laser possa costruire la lente corret-tiva all’interno della cornea stessa». Gli attuali microcheratomi, cioè i bi-sturi che conducono il taglio di cui si è detto, hanno margini di errore e se non utilizzati da mani espertis-sime su pazienti molto collaboranti possono condurre il taglio ad un’al-tezza variabile. «A fronte dei van-taggi della LASIK (assenza di dolo-re nei giorni successivi il trattamento e più veloce riabilitazione dell’inte-ressato) quindi molti chirurghi han-no privilegiato la PRK, sicuri che la robustezza della cornea fosse mag-giormente rispettata dalla tecnica di superficie». Da qualche anno però si è affacciato nel mondo della chi-

rurgia refrattiva un nuovo tipo di la-ser, denominato femtosecondo dalla sua velocità di emissione del raggio. «Si tratta di un laser in grado di con-durre il taglio della cornea con preci-sione micrometrica, nettamente su-periore a quella di qualunque lama chirurgica, e ad una costante pro-fondità seguendo la curvatura cor-neale qualunque essa sia» osser-vano gli esperti. «Questi strumenti hanno ormai ampiamente supera-to la fase sperimentale ed il loro im-

piego sta uscendo dal campo della chirurgia refrattiva per proporsi an-che nella correzione del cheratoco-no e nella chirurgia della catarat-ta». Una tecnica innovativa che il Policlinico di Zingonia utilizza or-mai da quasi due anni con risultati estremamente soddisfacenti su valo-ri di correzione anche molto elevati. «Dopo più di un decennio di chirur-gia laser di superficie (PRK), ritenia-mo che alcuni difetti refrattivi impor-tanti possano beneficiare di questa

tecnica innovativa, con la prepara-zione del taglio corneale condot-to dal femtosecondo laser e quindi con il tradizionale laser ad eccime-ri che incide nell’interno della cor-nea la lente correttiva» continua-no. «Una precisazione, a questo punto, però è doverosa: il femto-secondo laser non è la panacea di tutti i mali, cioè permette di tratta-re alcuni difetti refrattivi che trove-rebbero risoluzione anche con la PRK condotta dal solo laser ad ec-cimeri ma con tempi di guarigione estremamente lunghi. I trattamen-ti su miopie molto elevate invece non sono consentiti né con la PRK né con la tecnica femtoassistita: il limite invalicabile rimane lo spes-sore della cornea umana e non si vede all’orizzonte, in questo mo-mento, uno sviluppo tecnologico che ponga fine a questa limitazio-ne. I miopi molto elevati posso-no però trovare soluzione ai loro problemi, qualora non si ritenga-no soddisfatti dalle lenti a contatto o dagli occhiali, con un intervento chirurgico che impianta una lente all’interno dell’occhio»

NEWS

Via gli occhiali con il FemtosecondolaserNovità in Chirurgia Refrattiva al Policlinico di Zingonia

L’arma più efficace contro la cecità è decisamente la pre-venzione. Informare le popolazioni a ri-schio, istruire sui comportamen-ti da tenere, avvertire dei rischi di certe abitudini sono condizio-ni indispensabili per mettere al ri-paro milioni di persone da questo terribile flagello.

Una semplice visita agli occhi permette di intervenire finché si è ancora in tempo e di rime-diare a situazioni che si credo-no irreversibili.

È quello che succede ogni gior-no nell’ospedale di Gomabai in India, storico partner di Sightsa-vers.

Tornare a vedere. Un miraco-lo possibile.

Vishal Lodha è un bel bam-bino di 11 anni del villaggio di Bagana, a pochi chilometri

dall’ospedale di Gomabai, colpito da cataratta a tutti e due gli oc-chi.Racconta triste sua mamma Pushpa: “Non avevamo capito quanto fosse cattiva la sua vista e che non ci vedesse bene con tutti e due gli occhi. Faceva cadere le cose e per raccoglierle andava a tentoni. Anche l’insegnante mi ha parlato di questi proble-mi. Ho realizzato solo dopo che i suoi occhi avevano problemi fin da quando aveva circa 9 mesi”.

Anche Vishal ricorda con tristezza quei giorni tremendi: “Avere pro-blemi agli occhi vuol dire che non socializzavo molto bene e gli altri bambini mi prendevano in giro. Non potevo guardare i bambi-ni negli occhi come tutti e per questo motivo non ero accet-tato dagli altri. Avrei potuto fare

SIGHTSAVERS

Come fareuna donazione• Bollettino di conto corrente postale sul C/C N° 56131840

intestato a Sightsavers International Italia Onlus• Carta di credito www.sightsavers.it• Bonifico bancario: IBAN IT54 L033 5901 6001 0000 0001 732• Assegno bancario “non trasferibile”, intestato a ‘Sightsavers

International Italia Onlus’ al seguente indirizzo: Sightsavers International Italia Onlus - Via dei Piatti 4, 20123 Milano

• Il 5 per mille a favore di Sightsavers: basta mettere una firma nell’apposito spazio dei modelli CUD, 730 o UNICO e indicare il codice fiscale 97653640017 di Sightsavers International Italia Onlus

La visita che salva la vista

meglio negli studi ma era diffici-le per me leggere e restare in pari con gli altri bambini. Mi è anche mancato non poter mai giocare a cricket che mi piaceva molto. Se ci avessi visto bene mi sarei goduto di più la mia infanzia”.

Un dolore che sua mamma ricor-da fin troppo bene: “Mi è mancata la contentezza di mio figlio quan-do era piccolo e così ora spero solo che potremo lasciarci alle spalle tutto questo perché è stato un pe-riodo di grande instabilità per noi. Ero molto preoccupata che nes-suno potesse aiutarci e che mio figlio non avrebbe mai potuto sposarsi in futuro”.

Ma per fortuna grazie ai donatori di Sightsavers la vita del piccolo Vishal era destinata a cambiare e a cambiare in meglio.

• 30 euro per operare di ca-taratta una mamma o un papà.

• 55 euro per operare un bambino come Vishal

• 250 euro per fare la visita oculistica a tutti i bambini di una scuola

Tu puoi fare la differenza, dona adesso!

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LA TUA DONAZIONE!

“Abbiamo letto un avviso sul gior-nale locale del campo visite e an-che amici e vicini ci consigliarono di portarci il nostro bambino. Lì ci hanno detto che mio figlio si sareb-be dovuto operare agli occhi e che dopo tutto sarebbe andato a posto di nuovo e avremmo potuto con-tinuare le nostre vite normalmen-te. Tutto ci è stato dato gratu-itamente”, ricorda sorridente la mamma.

Grazie alle donazioni ricevute Vi-shal è stato operato con successo all’occhio destro e presto, sempre gratuitamente, verrà guarito anche il secondo occhio.

La sua vita è radicalmente cambia-ta e ora può dire felice e fiducioso: “Mi sento molto meglio e ora ci vedo al 100% con l’occhio destro, così mi sento molto tranquillo e ri-lassato all’idea di tornare in ospe-dale per la seconda operazione”.

Una felicità che chi sostiene Sightsavers ha reso possibile!

Aiuta anche tu la lotta alla ce-cità nel mondo con la tua do-nazione. Puoi farlo subito scegliendo la modalità che preferisci. Gra-zie!

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EYE DOCTOR16 ANNO 7 NUMERO 1GENNAIO-FEBBRAIO 2014

60-1000 Forceps End Gripping.

60-1001 Forceps ILM.

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EYE DOCTOR è un bimestrale edito da Ariesdue S.r.l. Copyright Ari-esdue S.r.l. Registrazione del Tribuna-le di Como n. 10/09 del 29/07/09ISSN (Print): 2035-6900www.eyedoctor.it

EYE DOCTOR è organo Ufficiale della Società Italiana di Oftalmologia Legale (SIOL) e dell’Accademia Italiana Scienze Oftalmologiche

DirettoreScientifico

Luigi MarinoMedico chirurgo specialista in Oftalmologia, Docente Chirurgia refrattiva e segmento anteriore, Clinica Oculistica dell’Università degli Studi di Milano

DirettoreresponsabileDino Sergio Porro

RedazioneCristina [email protected] [email protected]

MarketingepubblicitàBarbara [email protected] [email protected]

GraficaewebSimone [email protected] [email protected]

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Stampa Pronto Stampa s.r.l. Verdellino (BG)

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Il testo di circa 10.000 battute deve essere dattiloscritto in lingua italiana e deve comporsi delle seguenti parti.

• Titoloscientifico conciso e senza abbreviazioni in italiano.

• Nomeecognome di autore/i e relative qualifiche professionali.

• Fotoee-mail autore di riferimento da pubblicare nella rivista.

• Introduzione, volta a esporre lo scopo dell’articolo riassumendo lo stato attuale delle conoscenze sull’argomento che verrà trattato ed eventuali osservazioni.

•Materialiemetodi, descritti in modo tanto dettagliato da permettere ad altri la riproduzione dei risultati. Qualora vengano riportati esperimenti su soggetti umani è necessario

NORME REDAZIONALI

Requisiti per la pubblicazionedi un manoscritto

indicare se le procedure seguite sono conformi alle norme etiche proposte dal comitato responsabile della sperimentazione umana e alla Dichiarazione di Helsinki del 1975.

• Risultati, riportati in modo conciso e con eventuali riferimenti a tabelle e/o grafici.

•Discussioneeconclusioni, enfatizzando gli aspetti importanti e innovativi dello studio e le relative conclusioni.

• Tabelle,graficie/oimmagini. Didascalie. Devono essere numerate progressivamente e corredate di relative didascalie, con precisi riferimenti nel testo. Inoltre devono essere in numero ragionevolmente limitato e ad alta risoluzione (almeno 300 DPI, in formato TIFF, EPS oppure JPEG).

•La bibliografia non verrà inserita. Se il lettore avrà la necessità di ricevere informazioni al riguardo, dovrà contattare direttamente

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