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Famiglia e Scuola
La coppia educativa
Compiti genitoriali
• Non considerare i figli come le proprie pagelle
• Evitare le logiche competitive ed i confronti ( MIO FIGLIO !!!!! )
• Dove e quando i bambini potranno imparare la cooperazione e la solidarietà se non nelle scuole primarie ?
Compiti genitoriali
• Non screditare le figure degli insegnanti agli occhi del proprio figlio sia pubblicamente che da soli con lui.
Compiti genitoriali
• Riflettere attentamente e verificare quando il figlio riporta a casa vissuti di incomprensione riferiti a:
• -antipatia dell’insegnante nei suoi confronti
• -responsabilità sempre degli altri (insegnanti o compagni )
Compiti genitoriali
• Non frapporsi tra i figli e gli insegnanti e non sostituirsi a loro.
• Evitare :
l’effetto “serra” e
quello “dell’unico specchio”
Compiti genitoriali
• Informare gli insegnanti ed informarsi da loro, accettando come utili e preziose le informazioni ricevute
Compiti genitoriali
• Non sostituirsi nei compiti e nei doveri del figlio
-se c’è disattenzione è meglio chiarire
-se c’è pigrizia non scusarla o peggio leggitimarla
-evitare assolutamente gli estremi: o primo della classe o fallito
Compiti genitoriali
• Chiedersi dove è il problema se le cose vanno male
-è la scuola sbagliata?
-vi è uno scarso impegno?
-vi sono problemi emotivi magari causati dal clima familiare?
-vi sono troppe attività concomitanti?
-qualche insegnante?
Nota esplicativa
• Il rendimento scolastico non dipende dal QI.
• L’apprendimento è molto condizionato dalla motivazione e dall’affettività. E’ difficile apprendere e concentrarsi se la “testa” è da un’altra parte. Bisogna scoprire dov’è e perché.
Compiti degli insegnanti
• Evitare di farsi idee rigide sugli alunni (processo di designazione)
• Motivare ed interessare i propri alunni / studenti
Compiti degli insegnanti
Soprattutto nelle scuole elementari favorire la costruzione del gruppo “ classe” promuovendo la cooperazione e la
solidarietà
Compiti degli insegnanti
• Non volersi sostituire ai genitori pensando che essi siano incapaci di educare (sebbene precarie costituiscono sempre le figure adulte primarie di riferimento)
Compiti degli insegnanti
• Informare i genitori senza sentirsi “delusi” in caso di attacchi o sconferme
Compiti degli insegnanti
• Non “colludere” con gli studenti più difficili
• Non pretendere di saper rispondere a tutto
• Lavorare in equipe ( collegio docenti )
Compiti degli insegnanti
• Chiarire in modo comprensibile il proprio ruolo e le proprie competenze senza atteggiamenti difensivi dimostrando soprattutto “coerenza”.
• la prevenzione dei problemi disciplinari è favorita dall’enunciazione di norme chiare (evitando il più possibile interpretazioni soggettive) che contemplino diritti e doveri degli studenti e degli insegnanti, dall’esercizio di una didattica interessante, da relazioni individualizzate tra studenti e insegnanti.
• evitare di utilizzare il potere dei voti per disciplinare il comportamento
Compiti degli insegnanti
• discutere le questioni disciplinari e i possibili provvedimenti con i colleghi e mantenere la coerenza e l’unità come consiglio di classe
• mantenere rapporti chiari con la famiglia. Nei casi gravi utilizzare il supporto di consulenti esterni
Compiti degli insegnanti
• la risposta immediata alla trasgressione deve essere accompagnata da interventi educativi strategici finalizzati alla comprensione delle motivazioni
• non omologare gli studenti con punizioni di gruppo difronte a precise trasgressioni individuali
Compiti degli insegnanti
Il rapporto genitori insegnanti
• Esplicitazione delle difficoltà
• Ricerca di punti in comune per trasmettere al giovane un esempio di unità che vada aldilà dei contenuti
• Evitamento di sabotaggio reciproco
• Riconoscimento chiaro dei compiti e dei ruoli all’interno del proprio “territorio educativo”
Il rapporto genitori insegnanti
Il rapporto genitori insegnanti
• Fiducia reciproca ( oggi carente per diversi motivi ).
• Lo dimostrano i casi di denunce sempre più frequenti di insegnanti da parte dei genitori………e dei comportamenti di delega educativa più che di collaborazione con critiche in caso di scarsa efficacia
Competenze scolastiche “ chiave “
• Comunicazione nella madrelingua• Comunicazione nelle lingue straniere• Competenza matematica e competenze di base
in scienza e tecnologia• Competenza digitale• Imparare ad imparare ( metodo di studio )• Competenze sociali e civiche• Spirito di iniziativa e creatività• Consapevolezza ed espressione culturale
Raccomandazione del Parlamento Europeo del 18-12-2006
Life Skills ( le principali individuate dall’OMS )
Decision making : capacità di prendere decisioni. Competenza che aiuta ad affrontare in modo costruttivo i processi decisionali nelle diverse situazioni e nei contesti di vita. Dato che è impossibile non scegliere (anche non scegliere è una scelta ) la cosa importante e cercare di fare le scelte utili ed evolutive.
Problem solving : capacità di risolvere i problemi. Capacità di affrontare efficacemente i problemi esplorando in modo creativo le diverse alternative possibili e le conseguenze delle varie operazioni.
Comunicazione efficace : capacità di sapersi esprimere sia verbalmente che non verbalmente in modo efficace e congruo al contesto. Esprimere opinioni e desideri, ma anche bisogni e sentimenti ed essere in grado di ascoltare gli altri negli stessi aspetti. Significa inoltre essere capaci, in caso di necessità, di chiedere aiuto
Gestione delle emozioni : riconoscere le emozioni in sé e negli altri ( empatia ), essere consapevoli di come le emozioni influenzano il comportamento e riuscire a gestirle in modo appropriato
Gestione dello stress : consiste nel riconoscere le cause di tensione e di stress nella vita quotidiana e nel controllarle, sia tramite cambiamenti nel proprio modo di vedere le situazioni o nell’ambiente o nello stile di vita, sia tramite la capacità di rilassarsi
Senso critico : riconoscere e valutare i vari fattori che influenzano gli atteggiamenti e il comportamento, quali ad esempio la pressione dei coetanei e l’influenza dei media
Conoscenza di sé : conoscenza dei propri punti di forza e di debolezza, dei propri desideri e bisogni, del modo in cui si instaurano relazioni interpersonali positive. Valutazione delle proprie capacità per raggiungere una meta che si desidera raggiungere ( autoefficacia )
L’Orientamento scolastico
Normative
Nelle politiche europee e nazionali ( Lisbona 2010, Europa 2020, Definizione delle linee guida del sistema nazionale sull’orientamento permanente del 5-
12-2013 ) l’orientamento lungo tutto il corso della vita è riconosciuto come diritto permanente di ogni persona :
- imparare in qualunque fase della vita attraverso percorsi di studio flessibili
- mobilità dei giovani
- possibilità di imparare le lingue, acquisire fiducia in se stessi e capacità di adattamento
- maggiore qualità dei corsi
- acquisizione di competenze necessarie a lavori specifici
- maggiore inclusione e accesso per le persone svantaggiate
- implementazione della mentalità creativa, innovativa ed imprenditoriale.
Il sistema di orientamento
ISTRUZIONEFORMAZIONE
LAVORO
SERVIZI
COMUNITA’ALLARGATA
FAMIGLIA
• Genitori• Parenti• Amici e altre relazioni
• Parrocchie• Vicinato• Gruppi informali• Associazioni
• Centri per l’impiego• Imprese• Servizi per il lavoro
• Servizi di orientamento provinciali• Informagiovani• Informa lavoro
• Scuole secondarie di 1° e 2° grado• Agenzie di formazione professionale
Concetti base
• Sviluppo individuale
• Collegamento con le opportunità lavorative e con il contesto socio-ambientale
• Teorie di riferimento
• Orientamento come progetto condiviso
Sviluppo Individuale
• Valutazione attitudinale ( tests psico-attitudinali ) : capacità, abilità, talenti, rendimento scolastico
• Carattere ed affettività ( interessi, inclinazioni, desideri, motivazione )
• Orientamento educativo ( valutazione all’interno di una relazione educativa dei vari elementi in gioco e co-costruzione dei progetti ). Fare sintesi
Bisogni individuali
• Il periodo tra gli 11 ed i 16 anni è cruciale per lo sviluppo delle abilità decisionali e per qualsiasi altra capacità cognitiva
• I ragazzi hanno la necessità di essere riconosciuti nella loro unicità perché essi stessi faticano a ritrovarsi in una nuova dimensione fisica e mentale che li sta trasformando
• I ragazzi hanno bisogno di qualcuno che li aiuti a fare sintesi tra i diversi consigli, le diverse idee progettuali ed i modelli di riferimento
Collegamento con le opportunità lavorative e con il contesto socio-ambientale
• Tirocini formativi• Visite scolastiche guidate nei posti di lavoro• Formazione docenti sulle opportunità di lavoro
soprattutto nel proprio territorio• Contatti tra scuola e mondo lavorativo ed
imprenditoriale• Informazione, con particolare attenzione a quella
su WEB.• Ottica « europea»
Teorie di riferimento
• Prospettiva socio-cognitiva
• Orientamento come processo continuo
• Prospettiva sistemico-relazionale
Prospettiva socio-cognitiva
• L’individuo è protagonista attivo dl proprio orientamento.
• Il compito principale degli educatori è quello di favorire : l’autoefficacia, l’autodeterminazione, la fiducia in sé stessi, la sperimentazione di successi ( anche al di fuori dell’ambito scolastico )
• Il lavoro sostanziale è quello di far acquisire le competenze sociali ( life skills ) ed in modo particolare le capacità di coping e di decision making.
Orientamento come processo continuo
• Essendo l’orientamento un processo continuo, secondo il paradigma del «life design» è importante utilizzare :
- le narrazioni
- l’auto biografia
Lavoro di conciliazione tra bisogni, motivazioni e vincoli derivati da aree di vita differenti
Prospettiva sistemico-relazionale
• Riconoscere nel processo di orientamento il ruolo co-partecipato di vari attori.
• Riconoscere l’influenza delle aspettative e dei climi familiari
• Riconoscere l’influenza del contesto sociale e culturale di appartenenza
• Collaborare e non « delegare», non colpevolizzare o criticarsi a vicenda.
• Perché tale collaborazione sia efficace è fondamentale la FIDUCIA RECIPROCA.
Climi familiari
Nella letteratura si individua innanzitutto un effetto della classe socio-economica secondo cui un livello sociale alto stimola maggiormente l’autorealizzazione (lavorare per realizzarsi) mentre un livello basso privilegia la sicurezza del posto di lavoro e l’autonomia economica (lavorare per guadagnare)
Un secondo aspetto rilevante sembra essere il titolo di studio della madre e la professione del padre. La madre sembrerebbe costituire un modello di riferimento per l’investimento educativo e scolastico, mentre il padre parrebbe svolgere un modello di identificazione o differenziazione professionale.
ESEMPI
• Contrasto tra aspettative dei genitori ed interessi del figlio / figlia
• Culture diverse del lavoro“Vorrei un lavoro sicuro, non importa quale, per farmi una
famiglia”“Vorrei fare un lavoro che mi piace, che mi fa viaggiare”
• Aspettative dell’insegnante e storia familiare
• Cambiamento di decisioni dopo il dialogo tra genitori ed insegnanti
Orientamento come costruzione condivisa
• Partendo dalla prospettiva di vedere il ragazzo nella sua totalità e globalità e tenendo conto delle caratteristiche del contesto familiare e sociale, l’orientamento è l’esito di un lavoro di costruzione condivisa di un progetto futuro.
• Si parte dai dati di realtà includendo nuove
prospettive non considerate dal ragazzo stesso e dalla sua famiglia.
Compito degli insegnanti
In questo senso gli insegnanti hanno un delicato compito da svolgere :
- collocare l’orientamento in una prospettiva più ampia rispetto alla sola scelta della scuola
- promuovere processi di auto-orientamento supportando le capacità decisionali
- collaborare con la famiglia e saper affrontare eventuali aggiustamenti di scelta successivi