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FILOSOFIA DELLA SCIENZA 19-20 SECONDA PARTE DEL CORSO: FILOSOFIA DELLA PSICHIATRIA CENNI SUL MOVIMENTO ANTIPSICHIATRICO Elisabetta Lalumera

FILOSOFIADELLASCIENZA19-20 …...ANTIPSICHIATRIA •A partire dagli anni ’60 si forma un movimento di critica concettuale e poi di protesta nei confronti della psichiatria tradizionale,

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F I LOSOF IA DELLA SC IENZA 19 -20SECONDA PARTE DEL CORSO: F I LOSOF IA DELLA

PS ICHIATR IACENNI SUL MOVIMENTO ANTIPS ICHIATR ICO

Elisabetta Lalumera

DOVE SIAMO

Se il dibattito sul concetto di salute e malattia in filosofia della medicina, nella sua forma contemporanea, è animato prevalentemente dalla comunità accademica dei filosofi e si svolge sulle riviste e pubblicazioni di filosofia analitica, bioetica e medical humanities, la questione della malattia mentale è anche una discussione tra psichiatri e psicopatologi in generale, e ha sempre coinvolto un pubblico vasto, fino ad assumere esplicite connotazioni politiche, soprattutto nel passato.

MOVIMENTOANTIPSICHIATRICO

• Il movimento della psichiatria critica o antipsichiatria, sviluppatosi negli anni sessanta e settanta del secolo scorso, ha messo in discussione alla radice i concetti base della psichiatria anche e soprattutto per mostrarne i legami con il potere, l'economia e in particolare le sovrastrutture del capitalismo occidentale.

• Mentre negli Stati Uniti e in Gran Bretagna l'antipsichiatria è rimasta prevalentemente in forma teorica e argomentativa, in Francia e in Italia ha avuto una valenza pratica di contestazione sociale, rivolta soprattutto alla critica delle istituzioni sanitarie manicomiali.

MOVIMENTO ANTIPSICHIATRICO

• Per effetto di questo movimento di idee nel nostro paese è stata promulgata la Legge 180 o “legge Basaglia” (Legge 13 maggio 1978, n. 180; Legge 23 dicembre 1978, n. 833) che ha sancito la chiusura degli ospedali psichiatrici, sostituiti gradualmente da più piccoli dipartimenti territoriali, che è tuttora in vigore

ANTIPSICHIATRIA

• A partire dagli anni ’60 si forma un movimento di critica concettuale e poi di protesta nei confronti della psichiatria tradizionale, che adotta il modello medico

• In USA e Gran Bretagna viene messo in discussione il concetto di malattia come applicabile ai problemi della mente.

• In Italia e in Francia l’”antipsichiatria” prende connotazioni più marcatamente politiche e si unisce alla contestazione giovanile degli anni Settanta.

• In Italia culmina nella protesta contro i manicomi e successiva chiusura, con la legge Basaglia.

TEMI ANTIPSICHIATRICI

La malattia mentale non esiste

IL MITO DELLA MALATTIAMENTALE

• Thomas Szasz, psichiatra americano, noto per il volume Il mito della malattia mentale (1960), più numerosi altri scritti sulla stessa linea.

• Fornisce un’argomentazione fortemente antirealista (eliminativista) contro l’idea che il disturbo mentale sia una malattia.

• La critica di Szasz contribuisca ad accendere la discussione teorica sulla definizione di disturbo mentale (in USA e UK).

THOMAS SZASZ

IL MITO DELLA MALATTIA MENTALE

L’ARGOMENTO DI SZASZ: LA MALATTIA MENTALE È MALATTIA

FISICA?

• Esistono due possibili difese dell’idea che la malattia mentale esista (in quanto malattia)

• La prima è basata sulla realtà delle malattie del corpo. Esistono stati disfunzionali del corpo che producono disfunzioni del comportamento, ad esempio certe forme di sifilide.

• Dunque: se le malattie del corpo sono reali, e le malattie mentali sono malattie del corpo, allora le malattie mentali sono reali.

L’ A R G O ME NTO D I S Z A S Z : L A

MA L AT T I A ME NTA L E È MA L AT T I A

F I S I C A ?

• Szasz ha due critiche a questa possibile linea:

- I fatti neurologici possono spiegare alcuni disturbi del comportamento, ad esempio disturbi visivi, ma non è chiaro come possano spiegare credenze irrazionali, deliri eccetera.

- Ci sono sintomi fisici e sintomi mentali, e l’identificazione dei sintomi mentali dipende in modo cruciale dalla relazione con il terapeuta e con il suo mondo di valori.

(se un soggetto dice di essere Napoleone, questo conta come sintomo mentale solo se confrontato con il sistema di credenze del terapeuta)

L’ARGOMENTO DI SZASZ: LA MALATTIAMENTALE È MALATTIA FISICA?

• Il sintomo mentale è tale solo assumendo “a covert comparison between the patient’s ideas..and those of the observer and the society in which they live” (1972, 14)

• “The notion of mental symptom is therefore inextricably tied to the social, and particularly the ethical, context in which it is made, just as the notion of bodily symptom is tied to an anatomical context” (1972, 14)

• L’individuazione di sintomi in quanto mentali è sempre normativa, non descrittiva.

L ’ A R G O ME NT O D I S Z A S Z : L A

MA L A T T I A ME NT A L E È MA L A T T I A

F I S I C A ?

• Conclusione:

“ For those who regard mental symptoms as signs of brain disease, the concept of mental illness is unnecessary and misleading. If they mean that people so labelled suffer from diseases of the brain, it would seem better, for the sake of clarity, to say that and not something else”(ibid.)

L’ARGOMENTO DI SZASZ: LA MALATTIA MENTALE È MALATTIA

FISICA?

Possibile risposta a questa argomentazione: confonde il piano epistemologico (come sappiamo che qualcuno soffre di un disturbo mentale?) con quello metafisico (cos’è il disturbo mentale?)

L’epistemologia necessita sicuramente del confronto con le credenze e i valori del terapeuta, ma questo non ci dice ancora nulla della natura del disturbo mentale.

La domanda “come conosco X?” va tenuta distinta da “che cos’è X?”

L’ A R G O ME NTO D I S Z A S Z :

L A MA L AT T I A ME NTA L E È S U I

G E N E R I S ?

• Potrebbe essere allora che la malattia mentale sia qualcosa di irriducibile, essenzialmente e distintamente mentale?

• In questo senso si parla di malattia mentale come ciò che spiega la disarmonia umana e in generale i problemi della vita.

• “ Clearly, this is faulty reasoning, for it makes the abstraction ‘mental illness’into a cause of, even though this abstraction was originally created to serve only as a shorthand expression for, certain types of human behaviour”(Szasz 1972, 15)

L’ARGOMENTO DI SZASZ: LA MALATTIA MENTALE È SUI GENERIS?

• In altri termini, la malattia mentale semplicemente è il nome per una certa forma di comportamento, non è un’entità a sè stante che causa certe forme di comportamento

• Una forma di eliminativismo comportamentista: la malattia mentale non esiste, ci sono solo forme di comportamento a cui diamo certe etichette

L ’ARGOMENTO DI SZASZ: LA MALATTIA MENTALE È

SUI GENERIS?

• Due diversi tipi di norme?

“The concept of illness, whether bodily or mental, implies deviation from some clearly defined norm. in the case of physical illness, the norm is the structural and functional integrity of the human body. Thus, although the desirability of physical health, as such, is an ethical value, what health is can be stated in anatomical and physiological terms. What is the norm, deviation from which is regarded as mental illness?...

L ’ A R G O ME NT O D I S Z A S Z :

L A MA L A T T I A ME NT A L E È S U I

G E N E R I S ?

• …this question cannot easily be answered. But whatever this norm may be, we can be certain of only one thing: namely, that it must be stated in terms of psychological, ethical, and legal concepts...when one speaks of mental illness, the norm from which deviation is measured is a psychosocial and ethical standard. Yet the remedy is sought in terms of medical measures that – it is hoped and assumed – are free from differences of ethical value. The definition of the disorder and the terms in which its remedy are sought are therefore at serious odds with one another...(Szasz 1972, 15)”.

L’ARGOMENTO DI SZASZ: CONCLUSIONE

Non ci sono malattie mentali ma “problemi della vita”:

“While I maintain that mental illnesses do not exist, I obviously do not imply or mean that the social and psychological occurrences to which the label is attached also do not exist. Like the personal and social troubles that people had in the Middle Ages, contemporary human problems are real enough. It is the labels we give them that concern me, and, having labelled them, what we do about them (Szasz 1972, 21)”.

L’ARGOMENTO DI SZASZ: POSSIBIL I

CRITICHE

• Si può negare la prima premessa: che le malattie mentali non siano deviazioni da norme del corpo. Questo comporta una appropriata modifica del concetto di malattia fisica (lo vedremo in seguito)

• Si può ripetere la critica al primo argomento di Szasz: anche se ammettiamo che il comportamento deviante sia individuato tramite norme etiche e sociali (epistemologia), non è ovvio che questo comportamento sia originato da (deviazione da) norme etiche e sociali

• A meno che Szasz non presupponga che non c’è nulla oltre il comportamento osservabile – ma possiamo rifiutare questa assunzione comportamentista, e tra l’altro è esattamente quello che Szasz vuole dimostrare, quindi non può coerentemente assumerlo.

L’ARGOMENTO DI SZASZ: COSA

RESTA

• Il ruolo dei valori almeno nella diagnosi dei disturbi mentali

• Una certa dipendenza dalla società (relativismo)

• La necessità di una migliore definizione di malattia

TEMI ANTIPSICHIATRICI

Psichiatria e medicina come strutture di potere

MICHEL FOUCAULTHISTOIRE DE LA FOL IE À L 'ÂGE CLASS IQUE ,

GALLIMARD 1972

H I E R O N Y M U S B O S C H , L A N A V E D E I F O L L I

( D E T T A G L I O ) , 1 4 9 0 -1 5 0 0

FOUCAULT

• nel Medioevo la concezione di follia è ancora inserita nell’antica contrapposizione Bene/Male

• il folle è largamente ammesso nella società come parte costitutiva

• il folle è oggetto di rappresentazione artistica e di allegoria, simbolo dell’insensatezza della condizione umana e delle paure dei propri contemporanei.

• Dal 1500 in poi, con il recupero del classicismo e poi le riflessioni di Descartes e Montaigne, la follia cambia statuto e diventa emarginata

• Il folle diventa una minaccia, o semplicemente un individuo superfluo da allontanare e nascondere alla coscienza sociale.

FOUCAULT

• XVII->XIX secolo: I vecchi lebbrosari cambiano destinazione e vengono adibiti a “manicomi”(come a Parigi, 1856)

• La follia è la nuova lebbra

• una delle parole più usate per caratterizzare il folle è "furioso", già termine tecnico della giurisprudenza e della medicina. "Nell’internamento esso fa allusione a tutte le forme di violenza che sfuggono alla definizione rigorosa del delitto e alla sua catalogazione giuridica; esso mira ad una specie di regione indifferenziata del disordine, a tutto il dominio oscuro di una rabbia misteriosa che appare al di qua di una possibile condanna".

• aspetti polizieschi e morali dell’internamento, malattia mentale accomunata al libertinaggio o alla dissolutezza.

FOUCAULT

• Nell’era dei manicomi, la malattia mentale intesa come peccato

• L’internamento concepito come miglioramento anche morale dei pazienti, che devono provare vergogna e quindi riabilitarsi almeno moralmente

• Il rapporto medico-paziente è un rapporto di potere, dove la figura del medico è esempio morale per la correzione del paziente

• Denuncia di pratiche di umiliazione, isolamento, interrigatori, percosse, violenze, relazioni di schiavismo

ESEMPIO: DANIEL DEFOE CONTROI MARITI INGLESI CHE.. (1728)

• ..sending their wives to madhouses at every whim and dislike, that they may be more secure and undisturbed in their debaucheries ... This is the height of barbarity and injustice in a Christian country. ...If they are not mad when they go into these cursed houses, they are soon made so by the barbarous usage they there suffer ... Is it not enough to make anyone mad, to be suddenly clapped up, stripped, whipped, ill-fed, and worse use? To have no reason assigned for such treatment, no crime alleged or accusers to confront, and what is worse, no soul to appeal to but merciless creatures who answer but in laughter, surliness, contradictions, and, too often, stripes [lashes with the whip]?"

TEMI ANTIPSICHIATRICI

La psichiatria come strumento di potere che soffoca la libertà

individuale

RONALD DAVID

LAING, L ’ IO DIVISO ,

E INAUDI, TORINO, 1969 (ED. OR. 1959)

"La psichiatria può mettersi dalla parte della trascendenza, della libertà vera, del genuino sviluppo umano: alcuni psichiatri sono già di fatto da questa parte. Ma è estremamente facile per la psichiatria ridursi ad essere una tecnica di lavaggio del cervello: un metodo per produrre, mediante torture preferibilmente non dolorose, degli esseri dalla condotta ben adattata. Nei luoghi di cura migliori, dove la camicia di forza è stata abolita, dove le porte sono senza chiavistelli, dove le leucootomie non si fanno quasi più, si usano tuttavia mezzi di aspetto più innocuo, lobotomie e tranquillanti che ri-istituiscono, questa volta dentro il paziente, le sbarre e i catenacci del manicomio" (p. 16)

LAING

• prefazione, iv:"…voglio ripetere che il nostro stato "normale" e "ben adattato" non è, molto spesso, che… un tradimento delle nostre più vere potenzialità; e che molti di noi riescono fin troppo bene a costruirsi un falso io, per adattarsi a false realtà.”

• "Quando dichiaro che un certo paziente è malato di mente, che può essere pericoloso a sé e agli altri, e che ha bisogno di ricovero in ospedale, non intendo equivocare sulle cose che scrivo. Al tempo stesso, però, sono anche cosciente del fatto che a mio avviso vi sono in giro altre persone, considerate sane, la cui mente è altrettanto gravemente ammalata; che possono essere altrettanto pericolose - o anche di più - a sé e agli altri, e che invece la società non considera psicotici da rinchiudere in manicomio." (p. 33)

DISTURBI MENTALI

E POTERE

SOCIALE: ESEMPI

• "Diseases and Peculiarities of the Negro Race," by Dr. Cartwright, 1851

• DRAPETOMANIA, OR THE DISEASE CAUSING NEGROES TO RUN AWAY. It is unknown to our medical authorities, although its diagnostic symptom, the absconding from service, is well known to our planters and overseers... In noticing a disease not heretofore classed among the long list of maladies that man is subject to, it was necessary to have a new term to express it. The cause in the most of cases, that induces the negro to run away from service, is as much a disease of the mind as any other species of mental alienation, and much more curable, as a general rule. With the advantages of proper medical advice, strictly followed, this troublesome practice that many negroes have of running away, can be almost entirely prevented, although the slaves be located on the borders of a free state, within a stone's throw of the abolitionists.

• If treated kindly, well fed and clothed, with fuel enough to keep a small fire burning all night--separated into families, each family having its own house--not permitted to run about at night to visit their neighbors, to receive visits or use intoxicating liquors, and not overworked or exposed too much to the weather, they are very easily governed--more so than any other people in the world. When all this is done, if any one of more of them, at any time, are inclined to raise their heads to a level with their master or overseer, humanity and their own good require that they should be punished until they fall into that submissive state which it was intended for them to occupy in all after-time, when their progenitor received the name of Canaan or "submissive knee-bender." They have only to be kept in that state and treated like children, with care, kindness, attention and humanity, to prevent and cure them from running away.

Dysaesthesia Aethiopica is a disease peculiar to negroes, affecting both mind and body in a manner as well expressed by dysaesthesia, the name I have given it, as could be by a single term.

There is both mind and sensibility, but both seem to be difficult to reach by impressions from without.

There is a partial insensibility of the skin, and so great a hebetude of the intellectual faculties, as to be like a person half asleep, that is with difficulty aroused and kept awake.

It differs from every other species of mental disease, as it is accompanied with physical signs or lesions of the body discoverable to the medical observer, which are always present and sufficient to account for the symptoms.

It is much more prevalent among free negroes living in clusters by themselves, than among slaves on our plantations, and attacks only such slaves as live like free negroes in regard to diet, drinks, exercise, etc. It is not my purpose to treat of the complaint as it prevails among free negroes, nearly all of whom are more or less afflicted with it, that have not got some white person to direct and to take care of them.

LA METAINDUZIONEPESSIMISTA

Un argomento antirealista:

la malattia mentale non esiste perché i costrutti teorici del passato sisono in alcuni casi rivelati inadeguati

TEMI ANTIPSICHIATRICI

La psichiatria non è scientificamente solida

Un provocatorio «esperimento» volto a mostrare la nonscientificità della psichiatria viene svolto da David Rosenhan, professore di psicologia a Berkeley, e pubblicato nel 1973

Rosenhan D. L. (1973). On Being Sane in Insane Places.Science 179: 250-8)

12 ospedali in varie località degli USA.Tutti gli pseudopazienti vengono ricoveratiDopo il ricovero tornano a comportarsi «normalmente» e riferiscono dinon avere più allucinazioni.A tutti vengono somministrati e prescritti antipsicotici prima delladimissione.19 giorni di ricovero medio, 18 diagnosi di schizofrenia in remissione euna di disturbo bipolare.

SECONDO ESPER IMENTO

DI ROSENHAN

• Coinvolge un noto ospedale di ricerca e insegnamento, i cui operator avevano appreso i risultati dello studio iniziale ma affermavano che presso il loro istituto errori simili non potevano accadere.

• Rosenhan si accordò con loro che durante un periodo di tre mesi uno o più pseudopazientiavrebbe tentato di ottenere il ricovero, mentre gli operatori avrebbero valutato ogni paziente in arrivo riguardo alla probabilità che fosse un impostore.

• Su 193 pazienti, 41 furono considerati impostori e altri 42 sospetti. In realtà, Rosenhan non aveva mandato nessun pseudopaziente e tutti i pazienti sospettati come impostori dagli operatori dell'ospedale erano pazienti qualunque.

DUBBI

• • La metodologia dell’esperimento (pochi casi)

• • E’ necessario saper riconoscere le frodi? («ecologia»)

• • Il confronto con la medicina non psichiatrica

• • Che cosa succederebbe oggi?

• • Riflessioni sulla diagnosi criteriale del DSM – si può cambiare? Vedi prossime lezioni