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Formare e Valutare le competenze.Ambienti di apprendimento e compiti autentici nel contesto delle Indicazioni nazionali 2012 e CM 3 del 13.2.2015PROGETTO «AMBIENTI …SI RICERCA», SECONDA ANNUALITÀ 17 E 18 FEBBRAIO 2015
GIANNI MARCONATO PER AMBIENTI ... SI RICERCA - 17 E 18 FEBBRAIO 2015
La didattica negli ambienti di apprendimento e per compiti autentici è funzionale allo sviluppo delle competenze nella logica sottesa alle Indicazioni nazionali 2012
GIANNI MARCONATO PER AMBIENTI ... SI RICERCA - 17 E 18 FEBBRAIO 2015
La valutazione delle competenze oggetto delle Indicazioni è trattata nella Circolare Ministeriale n.3 del 13 febbraio 2015
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I contenuti del seminario
Valutazione delle attività svolte negli ambienti di apprendimento attraverso compiti autentici nella prospettiva delle competenze e nella logica della continuità
Focalizzazione su alcuni dispositivi cardine della formazione e valutazione delle competenze , nella precisazione di alcuni concetti e nella presentazione di alcuni strumenti
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Programma dei lavori1. Presentazione del programma dei lavori. seminario del 17 e 18 febbraio, a distanza; seminario conclusivo (maggio);
2. Le Indicazioni nazionali e la CM sulla certificazione delle competenze (plenaria)
3. Riflessione sulle Indicazioni e le implicazioni per il proprio lavoro (Gruppo)
4. Composizione dei gruppi inter istituto per la sperimentazione (plenaria);
5. Presentazione del quadro concettuale e degli strumenti di riferimento (plenaria);
6. Identificazione di un Traguardo su cui lavorare (gruppi) e restituzione in plenaria;
7. Analisi di fattibilità dell'approccio proposto (gruppi);
8. Riesame e validazione approccio (plenaria);
9. Approfondimenti metodologici (plenaria);
10. Avvio della progettazione del dispositivo operativo che sarà implementato (gruppi);
11. Condivisione dei prodotti (plenaria);
12. Pianificazione dei prossimi lavori
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I riferimenti concettualiA.Ambienti di apprendimento e compiti
autentici
B.La competenza
C.La valutazione della competenza
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StrumentiA. Raccogliere le prove della competenza: le griglie
per l’osservazione
B. Valutare la prestazione: le rubrics
C. Documentare la competenza nel suo processo di sviluppo: il portfolio
D. Favorire la comprensione: la riflessione, «governante cognitiva»
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I riferimenti normativi
A. Le Indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo d’istruzione, settembre 2012
B. La certificazione delle competenze nel primo ciclo di istruzione, CM 3 del 13 febbraio 2015
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Le Indicazioni nazionali 2012ELEMENTI RILEVANTI
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Gli elementi rilevanti1. I «traguardi» come elementi vincolanti («ineludibili»);
2. I «traguardi» come criteri per la valutazione delle competenze;
3. La loro libera interpretazione didattica a livello di Istituto;
4. Il curricolo di Istituito come base della programmazione didattica;
5. La declinazione degli esiti in termini di competenza;
6. Conoscenze e abilità come basi della competenza;
7. Il flusso continuo di costruzione della competenza: la «continuità»
8. Le 8 competenze chiave per l’apprendimento permanente come sfondo;
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Dalle Indicazioni Nazionali - metodo1. L’attività didattica è orientata alla qualità dell’apprendimento di ciascun alunno
2. Non ad una sequenza lineare, e necessariamente incompleta, di contenuti disciplinari.
3. Evitando trattazioni di argomenti distanti dall’esperienza
4. Frammentati in nozioni da memorizzare
5. Ma nelle loro connessioni
6. Aperta al territorio
7. Valorizzando l’esperienza degli studenti
8. Costruendo comunità
9. Apprendere per via pratica, esplorazione e scoperta
10. Valorizzare gli apprendimenti diffusi … fuori della scuola
11. Apprendere in modo attivo
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Dalle Indicazioni Nazionali –contenuti cognitivi1. Imparare ad imparare
2. Riflessione
3. Consapevolezza
4. Argomentazione
5. Autonomia e responsabilità
6. Lavorare con altri
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A. Cosa vuol dire «didattica learner-centred»?
B. Cosa vuol dire «attività significative»?
C. Cosa vuol dire «didattica attiva»?
D. Cosa vuol dire «apprendere per via pratica»?
E. Cosa vuol dire «valorizzare l’esperienza degli alunni»?
F. Cosa vuol dire «trasmissione standardizzata e normativa delle conoscenze»?
G. Cosa vuol dire «superare la frammentazione delle discipline e a integrarle in nuovi quadri d’insieme»?
H. Cosa vuol dire: «fare didattica interdisciplinare»?
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Primo lavoro di gruppoLE INDICAZIONI NAZIONALI E IL MIO LAVORO
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Restituzione primo lavoro di gruppo
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La didattica negli ambienti di apprendimento e dei compiti autentici
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Gli ambienti di apprendimento sono il contesto didattico per attivare esperienze di apprendimento finalizzate allo sviluppo della competenza
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…. per essere precisi (anche se il senso non cambia)Ambiente di apprendimento denota una filosofia pedagogica
La didattica improntata a questa filosofia viene realizzata secondo numerosi approcci (anche combinati tra di loro)quali, ad esempio:
A. Didattica per progetti
B. Didattica laboratoriale
C. Compiti autentici
D. Apprendimento collaborativo e/o cooperativo
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La didattica negli ambienti di apprendimento utilizza alcune di queste leve
A. Valorizzare le risorse e gli interessi di ciascun allievo;
B. Far fare esperienza;
C. Utilizzare la realtà degli studenti;
D. Favorire l’esplorazione e la scoperta in modo individuale e di gruppo;
E. Assegnare quanta più responsabilità possibile allo studente;
F. Far lavorare in gruppo;
G. Far costruire;
H. Far rappresentare quello che sanno;
I. Far rielaborare e trasformare le informazioni con cui gli allievi vengono a contatto;
J. Far valutare opzioni, scegliere, prende decisioni;
K. Far monitorare agli allievi stessi il processo di costruzione e apprendimento;
L. Far riflettere in modo sistematico
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Da «ambienti …si ricerca» 2014CARATTERISTICHE EMERSE DAI NOSTRI LAVORI
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Un “ ambiente di apprendimento” è una configurazione didattica dove:
A. Si utilizzano contesti autentici per la didattica;
B. Si sviluppano prodotti autentici
C. Si utilizzano nelle attività di apprendimento le esperienze degli studenti;
D. Si ancorano le teorie, i contenuti, le abilità da apprendere ad esperienze;
E. Si dà agli studenti la responsabilità dell’organizzazione e della gestione delle attività di apprendimento;
F. Si mette a disposizione degli studenti un’ampia gamma di risorse (contenuti, tecnologie, supporto, contesti);
G. Si favoriscono le capacità di autoapprendimento degli alunni;
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H. Si ha fiducia nelle capacità e si valorizzano le risorse in possesso degli studenti;
I. Si consente agli studenti di lavorare come “professionisti” di un dominio di conoscenza;
J. Si assicura un costante presidio didattico delle attività;
K. Si collegano le attività scolastiche al mondo reale;
L. Si utilizzano tutte le opportunità di apprendimento offerte dai contesti e dai compiti autentici;
M. Si attivano contesti di lavoro e apprendimento aperti, non strutturarti per rendere possibile apprendimenti non previsti, non prevedibili, serendipici;
N. Si favorisce una costante attività metacognitiva;
O. Si valutano gli apprendimenti con modalità autentiche.
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La competenza: cosa èSaper agire in modo pertinente in un contestoparticolare, scegliendo e mobilitando un doppio equipaggiamento di risorse: risorse personali (conoscenze, saper fare, qualità, cultura, risorse emozionali …) e risorse di rete (banche dati, reti documentali, reti di esperti …).
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La competenza: cosa vuol dire essere competenti
Agire con competenza significa saper fronteggiare situazioni ordinarie e situazioni perturbate mobilizzando, in maniera pertinente, una grande quantità di risorse personali ed esterne.
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La competenza èA. Comprovata capacità di utilizzare ..
B. in un contesto specifico …
C. conoscenze, abilità, capacità personali, sociali e metodologiche …
D. integrandole e finalizzandole.
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La grande differenza
1. Formare per conoscenze/abilità -> si richiedono prestazioni semplici, basate su espressione di conoscenze ed abilità “scolastiche”
2. Formare per competenze -> si richiedono prestazioni complesse, basate sulla produzione di soluzioni a problemi tratti dal mondo reale
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La competenza e il ruolo della scuolaSviluppare competenza significa
1. Far acquisire risorse,
2. Allenare a 1. mobilizzarle,
2. selezionarle
3. combinarle
3. Per utilizzarle in contesti specifici
◦
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La competenza: quali sono le componenti A. Conoscenze generali (concetti, saperi disciplinari)
B. Conoscenze specifiche di un dominio o dell’ambiente professionale
C. Conoscenze procedurali
D. Saper fare operazionali
E. Conoscenze ed i saper fare esperienziali
F. Saper fare relazionale
G. Saper fare cognitivi
H. Attitudini e qualità
I. Risorse psicologiche
J. Risorse emozionali
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Il compiti autentici per la competenza1. Non richiedono la semplice applicazione meccanica di procedure
risolutive
2. Mettono l’allievo in situazioni che lo inducano ad utilizzare molteplici capacità
3. Prediligono compiti “complessi”
4. Fanno lavorare l’allievo su casi reali
5. Mettono l’allievo di fronte a “sfide”
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6. Non forniscono “soluzioni preconfezionate”, ma fanno progettare all’allievo le proprie strategie, adattandole a contesti e situazioni differenti
7. Promuovono la riflessione sull’efficacia ed efficienza delle proprie “visioni del mondo” e strategie, instillando il dubbio
8. Guidano l’allievo alla costante autovalutazione
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Elementi tipici di una attività per la competenza:
A. Svolta dagli studenti;
B. Significativa;
C. Con consistenti correlazioni con il curricolo;
D. Con il coinvolgimento di più insegnanti;
E. Che porta alla realizzazione di un «prodotto».
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La competenza nelle Indicazioni A. Il nuovo costrutto della competenza impone alla scuola di ripensare il proprio modo
di procedere;
B. Ripensare l’intera prassi didattica e valutativa;
C. Regolare osservazione, documentazione e valutazione delle competenze ;
D. Le competenze da certificare sono quelle contenute nel Profilo dello studente;
E. Oltre le trasmissioni standardizzate e normative delle conoscenze;
F. La progettazione deve partire dai traguardi per lo sviluppo delle competenze, dichiarati «prescrittivi» dalle Indicazioni;
G. La modalità più efficace è quella che vede l’apprendimento situato e distribuito, collocato cioè in un contesto il più possibile reale.
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Valutare la competenza anche nella prospettiva della continuità educativa
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Dalle IndicazioniA. Le verifiche intermedie e le valutazioni periodiche e finali devono essere
coerenti con gli obiettivi e i traguardi previsti dalle Indicazioni e declinati nel curricolo.
B. Sulla base dei traguardi fissati a livello nazionale, spetta all’autonomia didattica delle comunità professionali progettare percorsi per la promozione, la rilevazione e la valutazione delle competenze
C. Particolare attenzione sarà posta a come ciascuno studente mobilita e orchestra le proprie risorse – conoscenze, abilità, atteggiamenti, emozioni –per affrontare efficacemente le situazioni che la realtà quotidianamente propone, in relazione alle proprie potenzialità e attitudini.
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Dalla CM 3A. Le prove utilizzate per la valutazione degli apprendimenti non
sono affatto adatte per la valutazione delle competenze;
B. La certificazione si basa sulle rilevazioni effettuate in tutti gli anni precedenti che documentino … il grado di avvicinamento degli alunni ai traguardi fissati per ciascuna disciplina e alle competenze delineate nel Profilo dello studente;
C. Per verificare il possesso di una competenza è necessario fare ricorso ad osservazioni sistematiche che permettono agli insegnanti di rilevare il processo di sviluppo.
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Competenza, conoscenza e valutazione
A. Gli alunni devono decidere quali conoscenze/abilità da loro acquisite sono utili allo scopo.
B. Non si tratta perciò di applicare conoscenze ed abilità ma di ricercarle, valutarle, selezionarle e trasferirle in un dato contesto
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Punti fermi della valutazione delle competenze
A. La competenza si manifesta solo in una prestazione: «fare» per produrre qualcosa;
B. Una prestazione è fatta di due dimensioni:A. Il processo
B. Il risultato
C. Il processo si può valutare attraverso l’osservazione supportata da guide
D. Il risultato si può valutare attraverso rubrics:
E. La competenza si sviluppa come processoA. Attraverso il tempo
B. Lungo i livelli
F. La documentazione dello sviluppo di competenza è la documentazione di un processo
G. Per documentare lo sviluppo di competenza si può usare il portfolio
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Cosa si valuta1. Il punto di arrivo è il «profilo dello studente» al termine del primo ciclo;
2. Le competenze finali presenti nel profilo dello studente sono valutate sulla base dei criteri rappresentati dai «traguardi» che sono declinati per disciplina e per livelli intermedi (infanzia, primaria, secondaria di primo grado);
3. I traguardi sono conseguiti attraverso la padronanza dei campi del sapere, delle conoscenze e delle abilità descritte negli «obiettivi di apprendimento»;
4. Gli obiettivi di apprendimento guidano nell’identificazione dei «contenuti» (conoscenze disciplinari, abilità, processi cognitivi) e delle strategie didattiche per il conseguimento dei traguardi;
5. Assumendo i traguardi come criteri, si valutano le competenze descritte nel profilo e riportate nelle schede di certificazione
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Il meccanismo dell’apprendimento1. Guidati dagli «obiettivi di apprendimento» si costruiscono,
attraverso adeguate strategie didattiche, le risorse per la competenza;
2. Guidati dalle «competenze» ed attraverso adeguate strategie didattiche si allenano gli studenti a mobilizzare , selezionare e
combinare risorse per il loro utilizzo in uno specifico contesto;
3. I due processi si possono realizzare contestualmente creando delle opportunità per far fare agli studenti adeguate esperienze di
apprendimento nella logica di favorire lo sviluppo di risorse nel
contesto del loro uso.
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La relazione tra le dimensioni del curricolo per la competenza
Competenze
Traguardi
Obiettivi
Contenuti
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Come progettare il curricolo per la competenza
Competenza 1
Traguardo 1.1
Obiettivo1.1.1
Contenuto1.1.1.1
Contenuto1.1.1.2
Contenuto1.1.1.3
Obiettivo1.1.2
Traguardo 1.2Obiettivo
1.2.1
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Il tutto incartato con una buona strategia didattica
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Raccogliere le prove della competenza: le griglie per l’osservazione
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Valutare la prestazione: le rubrics
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Documentare la competenza nel suo processo di sviluppo: il portfolio
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Favorire la comprensione: la riflessione, «governante cognitiva»
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