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FORMAZIONE ALLA SICUREZZA NEI LUOGHI DI LAVORO
STUDENTI STAGES 2014 istituto superiore l.federici
Prof. Francesco Pellegrini
Prima di tutto l’informazione
I LAVORATORI PER RISCHIO
collaboratori scolastici
personale amministrativo
docenti teorici - docenti di laboratorio
assistenti di laboratorio
allievi equiparati
Il datore di lavoro provvede affinché ciascun lavoratore riceva una adeguata informazione:
sui rischi per la salute e sicurezza sul lavoro connessi alla attività della impresa in generale;
sulle procedure che riguardano il primo soccorso, la lotta antincendio, l’evacuazione dei luoghi di lavoro;
sui nominativi dei lavoratori incaricati di applicare le misure di cui agli articoli 45 (Organizzazione del Primo Soccorso) e 46 (Prevenzione incendi)
sui nominativi del responsabile e degli addetti del servizio di prevenzione e protezione, e del medico competente
sui rischi specifici cui è esposto in relazione all’attività svolta, le normative di sicurezza e le disposizioni aziendali in materia;
sui pericoli connessi all’uso delle sostanze e dei preparati pericolosi sulla base delle schede dei dati di sicurezza previste dalla normativa vigente e dalle norme di buona tecnica;
sulle misure e le attività di protezione e prevenzione adottate
Destinatari dell’informazione D. L.vo 81/08 art. 36
Perché gli studenti devono formarsi alla sicurezza ?
Perché lo dice la legge 81/08 ?
Perché la sicurezza è un diritto/dovere di tutti i cittadini e dei lavoratori ?
Gli studenti sono considerati lavoratori a scuola ?
Perché lo dice la legge 81/08 ?
Perché la sicurezza è un diritto/dovere di tutti i cittadini e dei lavoratori ?
Gli studenti sono considerati lavoratori a scuola ?
Perché oggi facciamo questo incontro
Art.2 D.lgs. 81/08 Definizione di lavoratorePersona che, indipendentemente dalla tipologia contrattuale, svolge un’attività lavorativa nell’ambito dell‘organizzazione di un datore di lavoro pubblico o privato, con o senza retribuzione, anche al solo fine diapprendere un mestiere, un’arte o una professione, esclusi gli addetti ai servizi domestici e familiari. ………………. l’allievo degli istituti di istruzione ed universitari e il partecipante ai corsi di formazione professionale nei quali si faccia uso di laboratori, attrezzature di lavoro in genere, agenti chimici, fisici e biologici, ivi comprese le apparecchiature fornite di videoterminali limitatamente ai periodi in cui l’allievo sia effettivamente applicato alla strumentazioni o ai laboratori inquestione; il volontario, come definito dalla legge 1° agosto 1991, n.266; i volontari del Corpo nazionale dei vigili del fuoco e della protezione civile; il volontario che effettua il servizio civile; il lavoratore di cui al decreto legislativo 1° dicembre 1997, n. 468, e successive modificazioni;
Quanta formazione prevede la legge ?
L’accordo Stato-Regioni del 21dicembre 2011 definisce i contenuti, i modi e i tempi della formazione dei lavoratori.
formazione generale uguale per tutti i lavoratori di durata non inferiore a 4 ore
Quale formazione ? Quale formazione ?
Formazione generale • La fanno tutti i lavoratori
Formazione generale • La fanno tutti i lavoratori
Formazione specifica• In rapporto al settore di
lavoro e al tipo di rischio
Formazione specifica• In rapporto al settore di
lavoro e al tipo di rischio
Formazione mirata In rapporto agli strumenti e alle attrezzature
Formazione mirata In rapporto agli strumenti e alle attrezzature
Formazione
generale
Formazione
generale
• concetti di base uguale per tutti
• Non meno di 4 ore
Formazione
specifica
Formazione
specifica• Specifica per gli lavoratori in vari
settori di rischio (classificazione ATECO)
• Rischio basso corso di 4 ore• Rischio medio 8 ore• Rischio alto 12 ore
Formazione
mirata
Formazione
mirata• Specifico per addetti a mansioni
specifiche su strumenti e attrezzature
• La durata del corso dipende dalla mansione
i settori di rischio
CORRISPONDENZA CATEGORIA DI RISCHIO E CLASSIFICAZIONE
ATECO 2007
CORRISPONDENZA CATEGORIA DI RISCHIO E CLASSIFICAZIONE
ATECO 2007
RISCHIO BASSO
Uffici e servizi - Commercio - ArtigianatoAlberghi, Ristoranti e TurismoRISCHIO MEDIO
Agricoltura - Pesca - Pubblica Amministrazione eistruzione - Trasporti terrestre, Aereo, Marittimo - Magazzino e logistica
RISCHIO ALTOCostruzioni - Industrie estrattive - Alimentari - Tessile - Concerie - Legno - Manifatturiero – Energia e gas - Smaltimento rifiuti - Raffinerie - Chimico e gomma - Sanità - Servizi residenziali
La formazione non si fa una volta sola
L’aggiornamento è obbligatorio per tutti i lavoratori.
minimo 6 ore nell’arco del quinquennio
Oltre alle lezioni in aula si può utilizzare la modalità e-learning
Non devono essere trattati argomenti del corso base ma: Approfondimenti giuridici-
normativi • Aggiornamenti tecnici • Aggiornamenti su
organizzazione e gestione • Fonti di rischio e misure di
protezione
Chi deve assicurare la formazione dei lavoratori ?
Articolo 37 - Formazione dei lavoratori
Il datore di lavoro assicura che ciascun lavoratore riceva una formazione sufficiente ed adeguata in materia di salute e sicurezza, anche rispetto alle conoscenze linguistiche, con particolare riferimento a:
concetti di rischio, danno, prevenzione, protezione, organizzazione della prevenzione aziendale, diritti e doveri dei vari soggetti aziendali, organi di vigilanza, controllo, assistenza;
rischi riferiti alle mansioni e ai possibili danni e alle conseguenti misure e procedure di prevenzione e protezione caratteristici del settore o comparto di appartenenza dell'azienda.
La durata, i contenuti minimi e le modalità della formazione di cui al comma 1 sono definiti mediante accordo in sede di Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano.
Come capire chi comanda ?E di conseguenza chi ha la responsabilità della sicurezza ?
chi entra in un’azienda per la prima volta come stagista o come neoassunto la prima cosa che deve fare è conoscere l’organigramma aziendale
chi entra in un’azienda per la prima volta come stagista o come neoassunto la prima cosa che deve fare è conoscere l’organigramma aziendale
In quanto figura apicale (di vertice) nella struttura aziendale, il D.L. ha
delle specifiche responsabilità antinfortunistiche nei confronti dei
lavoratori, suddette responsabilità si traducono essenzialmente nei seguenti adempimenti:
•Obbligo della valutazione del rischio e conseguenti strategie lavorative
•Formazione ed informazione dei lavoratori
•Sorveglianza sanitaria dei lavoratori soggetti a rischi specifici
•Fornitura dei dispositivi di protezione collettiva e/o individuale
L’organigramma per la sicurezza
In qualsiasi organizzazione, l’organigramma funzionale indica:
• soggetti
• responsabilità
• relazioni gerarchiche
In altri termini, definire un organigramma consente di sapere chi fa e che cosa.
Il D. L.vo 81 prevede figure con responsabilità specifiche
• Datore di lavoro
• Dirigente
• Medico competente
• Servizio di Prevenzione e Protezione (SPP)
• Responsabile del SPP (RSPP)
• Addetti al Servizio di Prevenzione e Protezione
• Addetti antincendio, al primo soccorso ed alle emergenze
• Preposto
• Lavoratore
• Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza (RLS)
Chi deve essere sottoposto alla sorveglianza sanitaria ?
i lavoratori = persone che indipendentemente dalla tipologia
contrattuale , svolge un’attività lavorativa nell’ambito
dell’organizzazione di un datore di lavoro pubblico o privato, con o
senza retribuzione…
(Art 2 D. Lgs 81/2008)
Servizio di prevenzione e protezioneLa sicurezza non è demandata al singolo,è un lavoro di squadra !!!
È costituito da un gruppo di persone, da mezzi tecnici, strutture, che collaborano con il datore di lavoro per garantire la massima tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori.
RSPP responsabile sicurezza prevenzione e protezione coordina il Servizio di prevenzione e protezione.
Comunque fare sicurezza in un ambiente di lavoro è responsabilità di tutti e di ciascuno !!
L’azienda deve fare in modo che tutti i lavoratori vengano coinvolti nella percezione dei rischi e nella loro segnalazione.
Il datore di lavoro non puo' delegare le seguenti attivita':
a) la valutazione di tutti i rischi con la conseguenteelaborazione del documento previsto dall'articolo 28;
b) la designazione del responsabile del servizio di prevenzione eprotezione dai rischi.
Ma cosa è il rischio ?
Per gli esseri umani la percezione del
rischio dipende scarsamente da fattori
razionali, come l’uso della probabilità
e della logica, ma, al contrario, è
fortemente determinata dalle
emozioni.
Per gli esseri umani la percezione del
rischio dipende scarsamente da fattori
razionali, come l’uso della probabilità
e della logica, ma, al contrario, è
fortemente determinata dalle
emozioni.
Come fare a valutare il rischio ?
PericoloDannoRischio
Il pericolo è una proprietà o
qualità intrinseca di un
determinato fattore avente il
potenziale di causare danni.
Tre elementi del problema
Il pericolo
P x D = R (valutazione del rischio)
Il danno è la possibile
conseguenza della
presenza di un pericolo
Per rischio si intende la “probabilità di raggiungere il livello potenziale di danno nelle condizioni di impiego o di esposizione ad un determinato fattore o agente oppure alla loro combinazione”.
Il danno
Stima del danno
L’entità del danno dovuto alla presenza sul luogo di lavoro di un pericolo può essere: • lieve – trascurabile(prognosi inferiore a tre
giorni) • medio (prognosi inferiore a 40 giorni) • grave (malattia che mette in pericolo la vita) • gravissimo(infortunio mortale, malattia inabile)
VALUTARE LA PROBABILITA’ c.f. /c.p.
La probabilità si misura secondo quanto segue: •Improbabile 1 •Poco probabile 2 •Probabile 3 •Molto probabile 4Agire per ridurre la probabilità significa PREVENIRE !
La probabilità si misura secondo quanto segue: •Improbabile 1 •Poco probabile 2 •Probabile 3 •Molto probabile 4Agire per ridurre la probabilità significa PREVENIRE !
Facciamo un esempio
Tagliare uno strato sottile di tessuto vegetale con un bisturi da microscopia
Qual è il pericolo ?
Qual è il danno ?
Come si puo’ valutare il rischio in questo caso ?
In laboratorio Qual è il rischio ?
Facciamo un altro esempio…
Tutti gli studenti scendono lungo le scale per uscire da scuola
Qual è il pericolo ?
È alta o bassa la probabilità che si verifichi l’evento che provoca il danno ?
Se si verifica il danno potrebbe essere alto o basso ?
Uscita degli studenti Stimiamo il rischio
Riepilogando …..
Uso del bisturi Uscita dalla scuola
PERICOLO Tagliare un tessuto vegetale Possibili urti o spinte nello
scendere scale affollate
DANNO lieve medio
PROBABILITA’ probabile probabile
CLASSE DI RISCHIO basso medio
Le classi di rischio e le azioni da fare
R > 8 Azioni correttive indilazionabili
4 R 8 Azioni correttive necessarie da programmare con urgenza
2 R 3 Azioni correttive e/o migliorative da programmare nel breve-medio termine
R = 1 Azioni migliorative da valutare in fase di programmazione
Quali sono gli ambienti dove si devono fare valutazioni del rischio nella scuola
• contesto esterno• spazi esterni di pertinenza della scuola• locali interni• spazi interni comuni e di passaggio• ascensori e impianti in genere• aule, biblioteca, aule speciali, laboratori• palestra• uffici
Ognuno faccia la sua parte per stare più sicuri perché …. Il diavolo fa le pentole ma non i coperchi ……
• in aula durante le lezioni curriculari ed extracurriculari;• in aula o nei corridoi durante la ricreazione;• in aula durante i cambi dei docenti;• durante l’ingresso a scuola o l’uscita da essa;• durante lo spostamento tra gli edifici della scuola;• in palestra o negli impianti sportivi nel corso delle lezioni di
educazione fisica;• durante le gare sportive autorizzate;• durante le esercitazioni pratiche di laboratorio;• nelle aziende annesse alla scuola;• durante le visite guidate o i viaggi di istruzioni;• in occasione di stage formativi rientranti nell’attività curriculare.
Globale e documentata……
Art.2La VALUTAZIONE DEI RISCHIè una valutazione globale edocumentata di tutti i rischi per la salute e la sicurezza dei lavoratori presentinell’organizzazione.
Ogni azienda pubblica o privata deve elaborare un documento di valutazione dei rischi (DVR) art. 17 c.1 e art. 28
Può essere tenuto su carta o su supporto informatico
Va riportata la data di sottoscrizione
Deve essere firmato dal datore di lavoro, RSPP, RLS e medico competente se esiste.
Va aggiornato periodicamente (non oltre un anno) oppure se intervengono modifiche alle strutture, alle procedure di lavoro, ecc.
Il DVR: contiene informazioni fondamentali per la tua sicurezza sul lavoro
1. Individuare tutte le fonti di pericolo e valutarne la possibile incidenza sui lavoratori;
2. Eliminare alla fonte i fattori di rischio o almeno ridurli;
3. Ove il rischio non sia eliminabile, fornire adeguati Dispositivi di protezione individuale ai singoli lavoratori esposti;
4. Programmare ed attuare i necessari percorsi di informazione e formazione sui rischi;
5. Predisporre tutte le attività necessarie per ottemperare alla vigente normative in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro.
Finalità del DVR Finalità del DVR
Per raggiungere quegli obiettivi ….
Si devono prevedere:
misure di tutela generali pericoli trasversali
misure di tutela specifiche mansioni, macchine, attrezzature
misure di emergenza Piani emergenza (terremoti, incendi, ecc)
Le misure generali di tutela sono definite dall’articolo 15 del D. Lgs. N.81/2008.
1. Valutazione di tutti i rischi2. Eliminazione dei rischi e, ove ciò non sia
possibile, la loro riduzione3. Riduzione dei rischi alla fonte4. Sostituzione di ciò che è pericoloso5. Allontanamento del Lavoratore dall’esposizione
al rischio per motivi sanitari inerenti la sua persona
Obblighi del lavoratore di carattere generale art. 20, D. Lgs. n. 81/2008
… ogni lavoratore deve prendersi cura della propria salute e sicurezza e
di quella delle altre persone presenti sul luogo di lavoro, su cui ricadono gli effetti delle sue azioni o omissioni, conformemente alla sua
formazione, alle istruzioni e ai mezzi forniti dal datore di lavoro …
Cosa non bisogna fare
rimuovere o modificare i dispositivi di sicurezza o di segnalazione o di controllo
compiere operazioni che non siano di competenza o che possano compromettere la sicurezza propria o di altri
In definitiva il processo per la valutazione dei rischi deve essere sistematico e continuamente monitorato
Dispositivi di protezione individuale DPI
Art. 74 attrezzatura di protezione contro uno o più rischi che minacciano sicurezza o saluteArt. 75 obbligo di usoArt. 76 - adeguati ai rischi - adeguati alle condizioni del luogo di lavoro - tenere conto delle esigenze ergonomiche o di salute del lavoratore - adattabili a chi li usa secondo la necessità
Il piano d’emergenza art. 15 c.1 lett. U
Un piano operativo in cui vengono previste, studiate e pianificate le operazioni da compiere per una corretta gestione degli incidenti: incendi, infortuni, fughe di gas, fuoriuscite di sostanze pericolose o calamità naturali che richiedono l’abbandono della struttura affinchè vi sia un esodo ordinato e sicuro per tutti coloro che sono presenti
Gli addetti all’emergenza
Sono designati dal Datore di lavoro per:• prevenzione incendi e lotta antincendio• evacuazione in caso di pericolo grave eimmediato• salvataggio, primo soccorso e gestionedell’emergenza Gli addetti:• non possono rifiutare la designazione• devono essere formati• devono essere in numero sufficiente
Tipologie di rischio: videoterminali
Definizioni normative DL.vo 80/08
Il datore di lavoro deve analizzare i posti di lavoro con particolare riguardo a:
- rischi per la vista e per gli occhi
- Problemi legati alla postura e affaticamento fisico-mentale
- Condizioni ergonomiche e di igiene ambientale
Rischio elettrico
Gli effetti più importasnti della corrente elettrica sul corpo umano sono:
TETANIZZAZIONE
ARRESTO DELLA RESPIRAZIONE
FIBRILLAZIONE VENTRICOLARE
USTIONI
Valori limite di pericolosità
I valori convenzionali limite di corrente elettrica al di sopra dei quali il nostro corpo inizia a risentire effetti negativi sono:
25 milliAmpere in corrente alternata 50 milliAmpere in corrente continua
La resistenza interna che si oppone al passaggio della corrente del corpo umano è valutabile in 1000 ohm
Pertanto i valori di tensione pericolosa calcolati V = R * I 25volt per la corrente alternata
50 Volt per la corrente continua
Normative CEI EN 60529 CEI 70-1 -Gradi di protezione degli involucri - (Codice IP) Essa ha lo scopo di specificare la definizione dei gradi di protezione delle apparecchiature elettriche. CEI 64-8 - Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000 V in corrente alternata e a 1500 V in corrente continua La Norma contiene le prescrizioni di progetto, di montaggio e di verifica degli impianti elettrici.- Protezione contro i contatti diretti ed indiretti. - Protezione contro gli effetti termici. - Protezione delle condutture contro le sovracorrenti. - Protezione contro le sovratensioni. - Sezionamento e comando. - Applicazione delle prescrizioni per la sicurezza.
Rischio movimentazione carichiIl D.L.vo 81/08 individua i fattori individuali di rischio:• Inidoneità fisica• Inadeguatezza indumenti,
calzature, ecc• Insufficiente conoscenza e
formazione• Il peso massiomo di 30 kg per
uomini e 20 kg per le donne
Patologie conseguenti:Artrosi
Ernie al discosciatica
Rischio incendio
Fuochi generati da combustibili solidi produzione di braci
Fuochi generati da combustibili liquidi o solidi che fondono
Fuochi generati da gas
Fuochi da metalli
Fuochi da apparecchiature elettriche
Fuochi da oli di cottura o da grassi
In base alla modalità di combustione si hanno le
CLASSI DI FUOCO
comburentiSostanze che hanno la capacità di reagire chimicamente con un combustibile (ossidazione)
–aria (78% N, 21% O2, 1% altri) –ossigeno(O2 ) –ozono(O3 ) –cloro(Cl2 ) –fluoro(F2 ) –acqua ossigenata(H2O2 ) –composti perossidici (es. perossido di azoto NO2) –sostanze varie fortemente ossidanti
Prevenire situazioni favorevoli
Temperatura di infiammabilità (Ti) dei combustibili liquidi È la temperatura minima al di sopra della quale
un combustibile liquido comincia ad emettere vapori sufficienti a formare una miscela infiammabile combustibile–aria tale da dar luogo ad un incendio in presenza di un innesco.
Fasi dell’incendio
IGNIZIONE (inizio della combustione) PROPAGAZIONE (diffusione del fuoco) INCENDIO GENERALIZZATO (combustione diffusa senza limiti di spazio e di tempo) ESTINZIONE E RAFFREDDAMENTO (progressiva conclusione dell’evento)
Modalità d’innesco possibili
ACCENSIONE DIRETTA
ACCENSIONE INDIRETTA
ATTRITO AUTOCOMBUSTIONE
FIAMME CONVENZIONE SFREGAMENTO OSSIDAZIONE
SCINTILLA CONDUZIONE SURRISCALDAMENTO
FERMENTAZIONE
IRRAGGIAMENTO
DECOMPOSIZIONE
I prodotti della combustionedi cosa bisogna preoccuparsi
Gas di combustione Fiamme Fumi calore
Prevenire situazioni pericolose
Sostanze estinguenti Sono: Sabbia Acqua Schiuma Polveri CO2
Anossia: riduzione della percentuale di ossigeno che arriva alle cellule dell’organismo
•Azione tossica di fumi e gas di combustione
•Ferite e fratture per riduzione della visibilita’
•Cadute •Crolli •Azione termica -ustioni: –1°grado: superficiali –2°grado: lesioni del derma –3°grado: profonde
Rischio chimico
Può essere presente ovunque, anche al di fuori dei luoghi di lavoro e non sempre per cause dipendenti dall’opera dell’uomo.Esempi: nell’acqua che usiamo sottoforma di inquinanti organici e
organici di origine naturale nel cibo sostanze derivanti da frodi e alterazioni, coloranti,
conservanti, ecc nell’ambiente domestico detersivi, prodotti per la casa,
farmaci, solventi, ecc nell’aria inquinanti indoor (aldeidi, cloroformio, radon,
polveri,..), AMBIENTI ESTERNI: CO, benzene, ozono, polveri sottili, Pb, …….
Agenti chimici pericolosi
Sostanze:Classificati come sostanze pericolose ai sensi del D.Lgs 52/1997Si escludono le sostanze pericolose solo per l’ambiente
Preparati:Sono classificati come preparati pericolosi ai sensi del D Lgs 65/2003. Sono esclusi i preparati pericolosi solo per l’ambiente
Classificazione delle sostanze chimiche
Esplosivi Comburenti Estremamente infiammabili Facilmente infiammabili Infiammabili
Molto tossici Tossici Nocivi Corrosivi Irritanti Sensibilizzanti
Cancerogeni Mutageni Tossici per il ciclo riproduttivo
Conseguenze sulla salute umana
Se il danno si manifesta immediatamente si parla di INFORTUNIOIn tal caso la sostanza o il preparato si dira PERICOLOSO PER LA SICUREZZA
Se il danno si manifesta come una malattia tempo dopo (periodo di latenza) si parla di PERICOLOSITA’ PER LA SALUTE
- intossicazioni- Casi delle malattie professionali