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"Il Pagellone del mese" di Francesco D'Agostino
DONNARUMMA 6: In crescendo le sue prestazioni rispet-
to a quelle del mese di settembre. Sicuramente il Bari
prende troppi goal a partita, ma la colpa non è tutta sua.
Alterna grandi parate ad uscite
azzardate ma riesce ad evitare
la figuraccia, per esempio a
Vercelli, dove risulata il migliore
in campo.
SABELLI 5,5: Le sue giocate
cominciano a far intravedere il giocatore visto lo scorso anno.
Le galoppate in area di rigore
sono ancora il suo punto di for-
za, anche se in fase di possesso
avversario non è ancora al top.
Questo mese qualche assenza
di troppo, complice le sue con-
vocazioni con gli azzurrini e l'e-
spulsione rimediata a Varese.
LIGI 5: Il Bari vuole ripartire da
un difensore con esperienza e che dia sicurezza. Sicura-
mente non è il profilo di Ligi, ancora lento in fase di pos-
sesso palla e goffo in fase di marcatura. Anche nella vitto-
ria contro l'Avellino, il centrale compie gravi errori difensi-vi sulle reti avversarie.
ROSSINI 4,5: La sua esperienza doveva dare un quid al
reparto difensivo. Le sue ultime apparizioni mettono in
mostra i limiti di un giocatore, lento in fase difensiva e
puntualmente colpevole quando il Bari subisce goal.
SALVIATO 6 Dopo l'infortunio rimediato in quel di Frosi-
none si vede qualche miglioramento per il nuovo terzino.
Non è il migliore tra i biancorossi, ma riesce a tenere in
vita la squadra con alcune azioni offensive; soprattutto a
Varese.
SCIAUDONE 6: Alterna buone prestazioni a gare medio-
cri. A Varese, complice il nervosismo in campo, si fa diffi-
dare. A Catania e nella vittoria con l'Avellino dà prova di
una gara eccellente, che giustifica l'interesse per alcuni club di serie A quest'estate.
ROMIZI 6,5: Si conferma il Romizi dell'anno passa-
to. Un centrocampista di ferro, lotta su ogni pallone
come se fosse l'ultimo e regala il pareggio interno con il Pescara grazie ad alcuni suoi interventi deci-
sivi nel finale. Il suo tallone d'achille sono gli infor-
tuni, ma se continua così
sarà molto difficile per
Donati trovare spazio.
GALANO 4,5 : Lui può e
dev’essere l’uomo in più di
questo Bari. Fino ad ora è
un giocatore in penombra,
la brutta copia di quello
visto sino a pochi mesi fa.
Forse non è soddisfatto
del ruolo che il mister gli
attribuisce in campo? STEVANOVIC 6,5 Assist
man nel vantaggio dei
biancorossi a Catania. E'
la giusta alternativa al
rendimento discontinuo di
Christian Galano, da alcuni additato come titolare
inamovibile. Può ancora migliorare e dare un con-
tributo concreto in fase offensiva con alcune reti.
DE LUCA 5: Statico in campo. Mette in mostra una
prestazione da 10 e lode in quel di Catania, ma poi
nient'altro. Si conferma, come i primi mesi dell'an-
no, un giocatore dal rendimento discontinuo e un
patner d'attacco che non si addice alle caratteristi-
che di Caputo. Il perno di mister Mangia sta già vacillando..
CAPUTO 7: C'è il suo zampino nel bene e nel male.
Sigla il rigore che porta la vittoria con l'Avellino nel
finale ed è gia a quota 5 reti. Persino nella buia
giornata di Vercelli prova a riaprire la gara. E' da
qui che il Bari di Novembre dovrà ripartire.
6 NOVEMBRE 2014 MESE DI OTTOBRE
Gentili tifosi e lettori, il giornalino di Forzalabari.it è giunto alla sua seconda stagione dopo una lunga
serie di numeri online nell'annata 2013-14. Da quest'anno assumeremo una nuova veste, mensile, in cui
vi parleremo sinteticamente come sempre delle gare dei galletti e degli eventi più importanti del mese. Ma
non solo. Più spazio ai tifosi, con le opinioni e le lettere del tifoso del mese tratte dal nostro sito web. In-
somma buon divertimento appasionati, tifosi e lettori. Francesco D'Agostino
2
Bari – Modena
Partita combattuta fino alla fine che
riserva solo un 1-1. La squadra di
Mangia non ha fatto in tempo a fe-
steggiare il vantaggio di Caputo al
22', poichè 3 minuti più tardi è stata
raggiunta da un gol del modene-
se Salifù. „Nella ripresa nonostante
l'espulsione di Stefano Beltrame dopo
un fallo di reazione su Contini, il Bari
non è riuscito ad approfittare della
superiorità numerica. Non arriva-
no, dunque, i tanto sospirati 3 punti
che servivano ai biancorossi per ri-
stabilire fiducia in casa Bari. Pareg-
gio fischiato dai tifosi di casa, delusi
dall’ esito del match.
Catania - Bari
I galletti espugnano il Massimino
con un 2-3 sorprendente che fa
tornare la grinta e entusiasmo al
popolo e alla squadra biancoros-
sa. Gara sbloccata in avvio da
Caputo al quale ha risposto Rosi-
na su calcio di rigore. Poi è De
Luca show che segna una dop-
pietta strepitosa. Il Catania ha
poi accorciato le distanze ancora
una volta con Rosina su rigore,
ma la formazione di Mangia è riu-
scita a resistere e a portare a ca-
sa un successo pesantissimo.
Festa all’ aeroporto al ritorno del-
la squadra di Mangia che lascia
di stucco i nuovi giocatori arrivati
a Bari quest’ anno.
Bari – Avellino
Un’ altro successo importantis-
simo al San Nicola per il Bari
che batte l’ Avellino per 4 – 2.
Doppietta per Ciccio Caputo e
ancora goal per Romizi e Sabel-
li, quest'ultimo al primo gol in
biancorosso. Per gli ospiti reti
di Comi (in gol contro il Bari
anche in Coppa Italia) e del
capitano Castaldo. Partita for-
temente sentita dai tifosi bian-
corossi che appare una vera e
propria vendetta della partita
di Coppa Italia, quando la
squadra campana vinse a Bari
per 2 reti a 1.
ma si deve arrendere ad un mise-
ro 1-1 contro un Pescara in crisi
di risultati e con un allenatore
sempre più sull’orlo dell’esonero.
La squadra di Mangia, inizial-
mente in svantaggio per un rigo-
re causato da Rossini e trasfor-
mato da Memushaj. Lo svantag-
gio sveglia i biancorossi che si
riversano in attacco nel finale del
primo tempo e per tutta la ripre-
sa. Il pareggio arriva soltanto a
pochi giri di orologio dalla fine e
nei 5' di recupero, nonostante il
Bari tenti il tutto per tutto non
c'è verso di portare a casa i tre
punti. Il Bari avrebbe meritato
molto di più: la vittoria sarebbe
arrivata magari con qualche deci-
sione arbitrale migliore e con un
po di fortuna in più.
Pro Vercelli – Bari
La prestazione più negativa del
Bari degli ultimi anni: bruttissi-
ma sconfitta per 3-0 sul campo
della neopromossa Pro Vercelli
che domina il campo contro un
Bari spento e inesistente. Al 20’
minuto arriva subito il provve-
dimento arbitrale su un fallo in
area di Galano che determina
un calcio di rigore trasformato
in goal da Marchi. Al 31’ insac-
ca ancora Marchi la rete del 2-0
firmando una momentanea
doppietta. Nella ripresa all’ 86’
galoppata di Marchi che con-
clude in goal firmando la tri-
pletta che sigilla il risultato.
Varese – Bari
Brusco stop per la squadra di Mangia
che a Varese perde per 2-1. Padroni
di casa in vantaggio con il rigore tra-
sformato da Lupoli, in seguito a un
fallo di Defendi su Falcone. Sciaudo-
ne nella ripresa pareggia i conti ma
negli ultimi minuti di gara, una di-
strazione permette al Varese di chiu-
dere il match in vantaggio con la rete
di Neto Pereira che porta i 3 punti
alla squadra di casa. Errori arbitrali
evidenti hanno condizionato la gara,
che riservando ai galletti una brutta
sconfitta, porta delusione sugli spalti
dei tifosi ospiti.
Bari – Pescara
Termina con un pareggio il big match
della undicesima giornata. Il Bari di
mister Mangia attacca per buona
parte della seconda metà della prima
ripresa, e durante la seconda ripresa,
"Le gare di Novembre disputate dai galletti" di Francesco Pio
3
Gli scatti salienti delle gare tratti dalla pagina Facebook ufficiale di Forzalabari.it:
4
"IL SALUTO DI BARI A DUE GRANDI EX : INGESSON E CICOGNA" di
Marcello Mancino
Ciao Klas, ciao Bruno. Nel giro di poco meno di due settimane , la Bari cal-
cistica è costretta a salutare due figure importanti del passato più e meno
recente. Inutile negarlo, ma la scomparsa
di Klas Ingesson ha toccato e non poco i
cuori dei tifosi biancorossi. Il giocatore
biondo svedese, ex capitano è uno di quei
simboli - bandiere di un calcio sempre
meno attaccato a tali valori. Il gigante
buono, venuto a Bari e che ha fatto inna-
morare i suoi tifosi per i suoi modi sem-
pre leali e corretti, uniti a una grinta e
buona tecnica che lo hanno portato ad
esser un punto di riferimento per la pro-
pria Nazionale. Un curriculum di tutto ri-
spetto quello del buon Klas con due Mon-
diali disputati nel 1990 e nel 1994, più l'Europeo del 1992 totalizzando con
la maglia giallo-blu 57 presenze. Dal 2010
aveva intrapreso la carriera di allenatore,
arrivando alla panchina dell'Elfsborg che
ha tenuto sino a dodici giorni prima che
la malattia , un mieloma multiplo, dappri-
ma sconfitto poi riformatosi, ce lo ha por-
tato via. Questa brutta battaglia combat-
tuta dal buon Klas, ha tenuto sempre vivo
il legame e l'affetto con il popolo bianco-
rosso che si sa, avrà mille difetti, ma è u-
na delle poche piazze che sa darti un ca-
lore pari a pochi. Infatti, subito i tifosi si
sono mobilitati affinchè la Curva Nord
venga intitolata allo svedese e ad un'altro grande giocatore ahimè scompar-
so due anni fa, il numero uno Franco Mancini. Prima della tragica scom-
parsa di Ingesson, un'altra notizia aveva colpito i tifosi biancorossi, soprat-
tutto quelli più anziani, vista la scomparsa di Bruno Cicogna, forte ala sini-
stra negli anni sessanta. La redazione di Forzalabari.it non poteva non o-
maggiare e ricordare due simboli, così lontani nei tempi ma accomunati da
classe, grinta e attaccamento alla maglia. Riposate in pace, ciao Klas, ciao
Bruno.
5
"I prossimi impegni" di Vito Cavone Il mese di ottobre non è stato un mese
positivo per i biancorossi. Infatti la
squadra di mister Mangia ha colleziona-
to 2 vittorie, 2 pareggi e 1 sconfitta: non
male come media, ma una squadra che
mira alla promozione diretta deve sicu-
ramente essere più costante. Il Bari è
atteso da quattro match nel mese di no-
vembre, due in casa e due fuori; partite
non facili, non solo per l’avversario ma
anche per l’ambiente che c’è ora a Bari
dopo le brutte prestazioni di ottobre, e
dopo la bruttissima sconfitta rimediata
contro la Pro Vercelli il primo novembre:
il Bari dovrà subito riscattarsi nel posti-
cipo della 13° giornata contro la Terna-
na, prevista per lunedì 10 novembre alle ore 20.30. Alla 14° giornata i biancorossi giocheranno a Croto-
ne, ancora nella mente dei baresi dopo la vittoria per 3-0 nel playoff della scorsa stagione; si giocherà di
domenica alle 15.00 per l’impegno della nazionale. Nel successivo match in casa, il Bari affronterà il Tra-
pani, quarto in classifica, reduce dalla bella vittoria in rimonta contro il Brescia. L’ultima partita del Bari
a novembre sarà la più complicata: i biancorossi saranno ospiti del Bologna, una delle favorite per la pro-
mozione diretta, nel lunch match della 16° giornata. Speriamo ci possano essere risultati positivi per ri-
sollevare l’umore dell’ambiente e per risalire il più possibile in classifica.
"Parola ai tifosi" di Francesco Pio Naglieri
In questo mese ci sono stati molti alti e bassi che hanno portato un po' di certezze in più tra i tifosi biancoros-
si, che soddisfatti dopo le partite di Bari – Avellino e Catania – Bari, iniziano a vedere una squadra ben definita
e con un bel gioco e fraseggio soprattutto nella zona di centrocampo e altri che ,subito dopo la bruttissima par-
tita a Vercelli, chiedono a gran voce un nuovo allenatore e di cambiare assolutamente la parte centrale della
difesa (rimpiangendo gli ex Polenta e Ceppitelli) che spesso, con errori di distrazione, offre su un piatto d’ ar-
gento agli avversari la possibilità di andare a rete. Fase di campionato abbastanza tranquilla in Cur-
va Nord, che ogni partita regala emozioni a spet-
tatori e giocatori con i cori che provengono diret-
tamente dal cuore di ogni singolo individuo: come
sempre, è il 12 uomo in campo. Uno dei pochi
aspetti negativi che si possono denotare in questo
periodo è il fatto che non tutti sostengono la
squadra fino all’ ultimo minuto; ci sono state mol-
te persone, soprattutto a Bari – Pescara in cui il
Bari era in svantaggio di una rete, che hanno
abbandonato il San Nicola delusi già al 75esimo: i
grandi obiettivi si raggiungono INSIEME.
Molte le polemiche a riguardo delle errate o dub-
bie decisioni arbitrali, che hanno condizionato le
ultime partite del mese di Ottobre, andando a sfa-
vorire i galletti soprattutto con assegnazioni di
rigori dubbi e falli a favore dei biancorossi (anche
in area) non fischiati. Nel frattempo molti sosteni-
tori della squadra di Paparesta si stanno coaliz-
zando per lanciare un’ altro hashtag virale contro lo svolgimento delle partite del campionato di Serie B il 24
Dicembre 2014, vigilia della festività del Natale. La tifoseria “pretende” giustamente tutte le condizioni necessa-
rie per poter seguire da vicino la propria squadra del cuore, dalla quale ci si aspetta molto, soprattutto se c’è
veramente l’ intenzione di fare il salto di qualità della massima categoria.
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#storiedallacurva: la nuova rubrica dedicata alle storie dei tifosi della curva nord Questo mese inauguriamo una nuova rubrica. Si tratta di #storiedallacurva, la storia e la passione dei tifosi più accesi in curva Nord; il cuore del tifo biancorosso. Questo me-
se la storia di Leonardo, tifoso di vecchia data.
E’ da quando avevo 11 anni (era il 1977) che la malattia chiamata tifo mi ha colpito, e adesso
che ne ho 48 continuo ad averla sia pur in maniera un po’ più pacata. Se poi questa malattia
chiamata tifo la si abbina alla squadra del Bari allora si può dire di appartenere ad una catego-
ria speciale. Ebbene, in 37 anni di “militanza” sugli spalti credo di averne viste davvero tante:
dalla massima serie, a tanta serie B con spruzzate pure di serie C; ho visto battere la Juve, vin-
cere più volte a San Siro, raggiungere una
fantastica semifinale di Coppa Italia, ma ho
visto anche il Bari che perdeva contro
l’Alcamo o lottare con il Casarano, il Rende,
il Foligno; ho dovuto subire l’onta di vedere
la mia gloriosa maglia sporcata da gentaglia
che indossava la fascia di capitano e poi si
vendeva le partite; insomma il tipico effetto
delle montagne russe: si sale e si scende a
ritmi vertiginosi; e i tifosi in tutto questo sa-
liscendi hanno gioito (poco) e sofferto (tanto).
E’ il destino di chi abbraccia la fede bianco-
rossa; ma in 37 anni di “carriera” mi sento
di poter dire che quello che sto vedendo ne-
gli ultimi tempi non mi è mai capitato di vi-
verlo in passato. Mi spiego meglio: la nostra piazza è sempre stata considerata molto umorale;
calda, anzi caldissima quasi esplosiva quando le cose vanno bene, ma al tempo stesso si tra-
sforma e diventa polemica, critica e contestatrice quando la ruota gira al contrario. E’ sempre
stato così d’altronde, lo sport è fatto di vittorie e sconfitte e bisogna essere maturi da dover ac-
cettare sia le une che le altre. Negli ultimi tempi, invece, sto assistendo a scene di vero e proprio
isterismo collettivo. Non più tardi del 12 ottobre scorso, quindi una ventina di giorni fa non di
più, un migliaio di tifosi era all’aeroporto per accogliere la squadra reduce dalla vittoria di Cata-
nia: lodevole, non c’è che dire, è un’iniziativa gioiosa, ma era solo una normale vittoria in tra-
sferta, non si trattava di un trionfo in Champions o di una promozione in A. A distanza di una
ventina di giorni, domenica 2 novembre, un altro spaccato della tifoseria va all’antistadio per
gridare allo stesso gruppo di andare a lavorare, a chiedere la testa dell’allenatore e quant’altro,
scene classiche, anche giustificabili se vogliamo, ma che vengono dopo una sola partita vergo-
gnosa; quella di Vercelli è stata una gara vergognosa, lo ammetto, ma è stata solo la prima di
questo campionato. Allora, dico calma ragazzi, non esageriamo sia in un verso che nell’altro.
Contestare va bene (sempre nei limiti civili, ovviamente), gioire va ancora meglio, ma cerchiamo
di farlo con equilibrio, con misura. Non facciamo che dopo una vittoria siamo da serie A e che
dopo una sconfitta siamo da buttare, calma; così facendo non facciamo altro che dare un alibi a
chi vorrà poi giustificare un eventuale risultato negativo dando la colpa alla troppa pressione
ambientale. No, questo non deve avvenire, la tifoseria del Bari deve avere solo un compito: an-
dare allo stadio (possibilmente con costanza, senza passare dai 58mila ai 2 mila in due partite),
sostenere la squadra e alla fine gioire se abbiamo vinto e pensare alla prossima partita se ab-
biamo perso. Se facciamo così allora remiamo tutti dalla stessa parte altrimenti resteremo sem-
pre nella mediocrità. FORZA BARI !!
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La lettera del tifoso del mese… di Francesco Cancellieri
Essendo nativo di Milano,ho vissuto lì fino all’età di 8 anni. Trasferito a Bari
nell’ 89, la mia prima squadra era il Milan, in quegli anni, grande squadra. Tifavo anche il Bari, e tanto. (Sì il così detto , doppiofedista ) Mio padre ogni
15 giorni da Milano partiva per Bari, ogni anno faceva l’abbonamento, e quando poteva portava me e mio fratello. Al Della Vittoria, mi sono innamo-
rato della Bari. Ma rimaneva il Milan, la mia prima squadra. Ma il giorno 3 /6 / 1990, giorno dell’inaugurazione del S. Nicola, tutto è cambiato. Mio
padre ci portava sempre in curva Sud,anche quel giorno fu così. Era una par-tita amichevole, e quella sera io finalmente potevo vedere il Grande Milan,
per la prima volta. Mi presentai allo stadio con in una mano la bandiera del Milan, dall’altra quella del Bari.
Mio padre disse: a Bari lo puoi fare. All’entrata del S.Nicola tutto cambiò. Sentì una forte scossa al cuore,non vi racconto cavolate. All’interno un’area
diversa,molto bella.Aria di festa , passione e amore per il calcio . La partita iniziò, come iniziavano gli sfottò, riguardo le mie scelte.
Al primo goal del Bari, sventolai tutte e due le bandiere. Al mio fianco una
ragazza mi disse: ragazzino ha fatto il goal il Bari,non il Milan. Piangevo e sventolavo dalla gioia. Secondo goal, feci la stessa cosa .Ma piangevo così
tanto che la ragazza, mi strinse a sedermi. Da quel momento, non perchè il Bari ha vinto, o perchè era comodo e vicino da casa. Ma ho sentito nel cuore
la voglia di amarla per sempre. Era la cosa più giusta visto che avevo osser-vato più partite e sofferenza con gli occhi,che tifare Milan, da lontano e sen-
za amore ricambiato. Da lì sono nato di nuovo. Molti compagni di scuola mi dicevano; ah ma adesso tifi Bari, non sai cosa ti stai perdendo il Grande Mi-
lan. Io gli ho detto,l’Amore e la passione in lontananza non fanno per me.Ho fatto chilometri con mio padre per vedere il Bari. Ho visto alzare la Mitropa
cup. Voi cosa avete visto dal vivo? Vero io del Bari non sono nato, lo sono diventato. Ma l’Amore per il calcio, la città e la passione mi hanno fatto di-
ventare del Bari. Senza che nessuno,in primis mio padre, mi abbiano obbli-gato.
Scusate, se non sono barese dalla nascita, ma la Bari è qualcosa di vera-
mente speciale. Dopo 24 anni ,non rimpiango Mai quel giorno , anzi , mi ha dato più voglia e
passione . Grazie per avermi regalato questo sogno.