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4 n n o III* 2* EDIZIONE. — T o r i n o , Mereo led ì IO apr i l e 1 8 6 5 . X. 4 »
GIORNALE UMORISTICO CON CARICATURE CONDIZIONI DI ASSOCIAZIONE
Anno Som. Trim. Per tatto il Regno d'Italia Iraneo a domicilio I,. 12 — 7 — 4
For l'estero il doppio.
Pagamento anticipalo. — Ledere alfriucatc.
Un numera separato cent. 5. — Arretrato rent. 10 .
L'Ufficio di Direzione è in via S. Dalmazzo, N. 17.
SI PUBÈL1CA il mereoledì, Venerdì e Domenica.
Le associazioni hanno principio al t" d'ogni mese. Non si restituirono i manoscritti.
LE ASsOOUZIOM SI RICEMiNu Alla Direzione del Giornale, xia S. Daini 17/0, N. 17.
Torino. Dalle Provincie mediante vaglia postale intesili, ,(lli
Direzione suddetta, 0 presso gli Uffizi postali. Inserzioni a pagamento. Cent. 35 ramina riga 0 spano
corrispondente, e cent. SO dopo la 4* volta.
AVVISO
Per facilitare agli impiegali che devono trasportare il loro domicilio alla Tappa, il mezzo di essere in buona compagnia anelie nella patria d* Giuseppe Sensi, il Diavolo d'ora avanti darà abbonamenti di un mese al prezzo di are 1 40 .
Va senza dirlo che il Diavolo è il miglior specifico per liberarsi dalla iettatura e vincere la nostalgia; se ne ricordino gì' impiegali piemontesi.
UN PO' DI CRONACA
La massima attività regna alla Camera ove i deputali corrono a frotte alle sedute. Ad ogni discussione non assistono mai meno di tre onorevoli, compreso il presidente ed i deputati ministri.
Si dice che il sig. Lanza, ripromettendosi da tanto zelo che le sedute nella patria di Giuseppe Sensi siano egualmente numerose, speri di ottenere qualche sollievo alle poco floride finanze, disponendo a che il palazzo destinato al Parlamento venga affittato, mettendo a disposizione della Camera, per le sue sedute, l'anticamera del segretariato generale dell'interno. Nessuno può contestare che questa sìa una provvida determinazione; oltre il benefizio che ne deriverebbe alle finanze, faciliterebbe il mezzo di trovarsi un alloggio a coloro che accorrono alla Tappa.
Bopo la* minacciata crisi ministeriale ha diminuito alquanto la virulenta oppo
sizione che la Camera faceva al Gabinetto; v'ò quindi ragione a sperare che il paeso potrà ancora qualche poco arricchirsi degli eloquenti discorsi del Demostene Alfonso, e di quelli di Gioanni Tullio Lanza.
Dopo il discorso fatto alla Camera da Marco della banda per giustificare la sua amministrazione, rimasero tutti convinti che Marco è il più^gxan finanziere dei tempi moderni. Le voci che corsero, poco benevoli, sul di lui conto, sono di gente incapace di comprendere la forza del suo sistema.
Adesso sono tutti persuasissimi che, ritornando esso al portafoglio delle .finanze, fra brevissimo tempo i contribuenti non avrebbero più da pagare un centesimo di imposta, o l'Italia diventerebbe un secondo Eldorado.
Conseguenza del summentovato discorso è che i fondi italiani sono ricercatissimi alla borsa, e si va alla ricorca dei medesimi sulle passeggiate, sotto i portici, e fino in chiesa, e i compratori usano tulle le malizie per averli, comprese qualche volta fin la violenza e lo minaccie.
Tanta fiducia nel credito italiano jaon può essere inspirata da «Uro che dalla <fer-tezza del ritorno di Marchino al Ministèro, sapendo benissimo come siffatti speculatori abbiano tutto da guadagnare dal suo ritorno al potere.
Sembra che in vista del pericolo di pei\-dere il portafoglio, traveduto nel discorso del sullodato Marchino, Alfonso dalle gambe lunghe e Lanza, abbiano fatto la pace,,e. dicesi che per fortificarsi, il ministro Sella abbia deciso di chiamare a suo segretario generale l'onorevole Ballanti. In questo
caso verrebbe probabilmente dato un posto-di capo di divisione al Direttore della defunta Monarchia Italiana.
Corre voce che il ministro Natoli stia preparando un programma per fissare i libri di testo da adottarsi nelle scuole l'anno» prossimo ; sarebbe incaricato della stampa, di una parte dei medesimi un tipografo francese,
Torino gode della massima tranquillità, non essendo più avvenuto in questa settimana nessuna uccisione, nò di carabinieri né di guardie di pubblica sicurezza. Questa è una prova lampante che la questura del signor Buscagliono ha dato gli ordini opportuni perche gli agenti della forza pubblica usino prudenza, non allontanandosi di troppo dai luoghi frequentati, e non lasciandosi cogliere di notte fuori di casa. 3Ialgrado questi saggi provvedimenti a tutela degli agenti della forza pubblica, venne comandata per più sere la Guardia Nazionale, la quale si prestò di buon grado, e tutto fa credere che, in grazia alla buona indole della cittadinanza torinese, presto carabinieri e guardie di pubblica sicurezza potranno passeggiare liberamente per lo vie di Torino sen/a aver a lamentare insulti.
LANZA AL DIAVOLO
Riceviamo, non senza sorpresa, la seguente lettera dell'onorevole sig. G. Lanza, la quale avremmo pubblicata anche senza la Soccorsale dei termini di legge.
Ecco la lettera: Slim.'* Signor Direttore,
I r.no, il aprile 1861. Amo credere- che la S. V. fo con lei il pub
blico) saia persuasa, che se si trattale sola-
i | p^yotO
mente del mio individuo, non risponderei atte maligne insinuarmi del favolo (oae! n.on si potrebbe ejgrare un pjoo0 'più parlamentare nella frase]; ma fono in gti/mo (delle boccie o del faraone?) altre persone: si tratta dei miei antimi* dienti, pesso i quali è necessario che io difenda \ì mio onore.
£ì, re cose ehe il Diavolo va da qualche tempo pubblicando sul mio conto, sono calunnie (ah ! qtìesta, per esempio, passa i lìmiti). Per sua noriha sappia, sig. Direttore, che Giovanni Lanza non fu mat ftebotomo, ma medico, e modico laureato in tutte regola, come potrà accertarsi dai documenti che troverà uniti a
, questa mia. Ì»er£anto la prego, e, se occorre, la invito, a termini di legge, a ratificare!!! (scusatelo, voleva dire, rettificare) questa falsità, di cui non so a che scopo il suo giornale si è fatto divulgaiorre.
Per tal mòdo i miei antichi clienti vedranno Che se io li ho corrati, non ho punto sorpreso la loro buona fede, ma ho esercitato un diritto accordatami dalla legge.
Sono, col dovuto rispetto G. LANZA.
Il Diavolo, in merito al fatto, non ha nulla da eccepire, ed è obbligato a confessare che i documenti prodotti dal Lanza sono autentici e bollati, quanto quelli di monsù Dulcamara.
Vero non si può tenere dall'osservare che se questa sua rettificazione (o ratificazione, per usare il suo linguaggio) può siesoire di qualche soddisfazione ai suoi antichi clienti che hanno ancora la fortuna di veder lui colla mestola in mano, di niun conforto tornerà a quéi malcapitati che egli per avventura può avere spìnti innanzi tempo nel numero dei più.
DOTTORE Cerea tant.
Riceviamo la seguente: « diavolo Carissimo,
» Tu che, per forza della tua condizione di diavolo, penetri ip tutti i secreti della schiatta umana, sei pregato di dare, nel più breve tempo possibile, la soluzione al seguente
Quesi to « Si domanda per quale "ragione, nella
«♦torrefa del giorno nAtali7.io di S. M. il Re d'Italia, nel Collegio militare di Stupinigi, (Racconigi?) siasi fatto uso della lingua francese, invece che dell'italiana, in una poesia (acrostico) improvvisata da uno degliistruttori del suddetto Collegio'nella fausta occasione. »
Quanta ingenuità! Non sa Xintero,© 1lante che nei Collegi è la lingua, u^iale che si deve usare?
I Non vi è a far le marayigWa^ciò. ■Bove sì potranno prendere MÉbi per
sussidiare la vedova di chi cederò il suo ingegno ad illustrare l'Italia *,*$opo che se ne lasciarono mangiare, tanti da coloro ohe lavorarono a farle onta?
È stato respinto dalla Commissione della Camera il progetto di legge presenta^ <J4 ministro della pubblica istruzione* pe,i accordare una. pensione alla vedova dall'astronomo piana.
La Nazione di Firenze annunzia che trovasi attualmente, nella patria di Giuseppe 'Stessi, un cane. i\ Wizza scozzese, il quale comprende perfettamente la favella umana; e conchiude con dire che si ebbe dal medesimo prove da rimaner convinto che non pochi animali della ra*«a umana hanno di che invidiare t'intelligenza a quel piccolo cagnolino.
Il Diavolo desidererebbe sapere tse fra i redattori della Nazione si trovino pochi o molti che abbiano motivo d'invidiare il sullodaio cane.
Gigetto dei versanti ricevendo la deputazione incaricata di presentargli l'indiri///o, disse: « Senza voler mutare d'un tratto tutto il sistema, contentiamoci d'aggiungere ogni giorno una nuova pietra al nostro edificio, ba^fase ne è così larga, che non potrà mài diventarne soverchia l'altezza. »
E cosi cerea a quei tali che aspettano le couronnemenl de Vedifice; hanno da aspettare un pe7zo !
* Dinetto il bello, parlando della relazione
Ballanti, dice che essa ha prodotto un grande e terribile disinganno, e che di tutte le polemiche sostenute e degli scandali preparati da una parte della stampa periodica sulle maggiori spese, non vi resta più altro che un processo dinnanzi al Tribunale correzionale, e conohiude con dire: « Chi avrebbe mai creduto che la questione delle maggiori spese dovesse avere una sì miseranda line? »
Oh! caro il mio Dinetto! l'affare andò proprio a finire al luogo che meritava. Il Tribunale correzionale è forse più competente di quello che eredi nell'affare delle maggiori spese. Peccato che sia solamente sottoposto al suo giudizio il relatore 1
* ♦ »
Leggesi nella Gazzetta delle Romagne: « Una flotta di forse cinque o seicento persone dopo una passeggiata campestre rientrava in città con bandiera spiegata, colla musica in testa, cantando l'inno dì
^rjbjldi alte grid^ i\ IHm Garibaldi Vvpi Manzini!
I el felièfj^pio regno d'Italia tutto possibile, fino l'inveposfcróle. In qual aitr paese si è mai veduto le flotte far pa< seggiate campestri e poi entrare in città
Il Corrispondente parigino delle Alpi facendo l'elogio dell'» eloquenza di Giulii Favre, dice che è \m vero incanto lo star ad udirlo, e vi si cede, anche quandi non si dividono le sue opinioni; che egl stesso pare che cerchi più di allettare chi di convincere o di commuovere, e chi si corre coll'oochio a cercare al suo fìanc< il suofia^ofi d$ flauto che dà l'intona zione.
Probabilmente il corrispondente facendo gli elogi di un oratore, è venuto, senz: avvedersene, a parlare di un ballerino
La Nazione di Firenze dice che il gè nerale Fanti, morendo d'eredità, lasciì| ai suoi figli poco più di lije mille di ren dita consolidata. Non sapevamo ancora che, per quanto piccola, Xeredità fosse una malattia mortale.
*• ♦
Scrivono da Firenze al Conte Cavow cartaceo: i Stille e cinquecento famiglie in Firenze, yesterimno senza alloggio esse hanno protestato di non voler dscire dalle loro abitazioni neppure colla forza.» Il Diavolo spera che l'onorevole Govean sarà ara pienamente convinto che 1 gen UH fiorentini, i quali gli spedirono tanti avvisi d'affitta, erano orario matricolati impostori.
* » Quando l'onorevole Lanza era flebo
tomo, soleva dire al parroco del Villag gio : Procuratemi molti malati, ed io vi procurerò molti funerali.
Ora che è ministro, dice ai signori pre fetti : Procuratemi molti ed io vi pro curerò molte Il Diavolo si spiegherà chiaramente se l'e^ flebotomo non muterà registro.
* » Qualcuno non sa capire perchè siasi
messa in coda alla relazione Ballanti la lettera del presidente della Corte dei Conti signor Colla
Il motivo è chiaro; i conti del gran finanziere Minghetti non si possono aggiustare che con la colla.
*
L'Opinione ha pubblicato, con un supplemento apposito, il discorso fatto alla Camera dal gran finanziere, Marco della banda nella discussione sui provvedimenti di finanza.
La spesa straordinaria di questo supple
\ * *
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0 la vendita delle ferrovie o la vita!
IL DIAVOLO
meato è indizio che Dinetto il bello non ha ancora chiuso i «Sunti coll'amministrazione della bftflAto èlewtMtsidéftìrebbero quindi s a ^ | " | f ì o porterà nei conti vecchi, ov\s#i?' m anticipazione nei conti a venire.»
Parerei giornali annunziarono che al conte BiancoH» uno dei caporioni dellp banda, #i« stato sostituito il sig. Binda.
Egregiamente; il eonte Riancoli essendo uno di colobo che hanno avuto più larga parte nelle fucilate di settembre, fu ottimo consone pél rimediare al male da e&w fattoi rf^ifèarlo con una binda.
Lefgesi m\YArmonia del 14 corrette: « Il generale Ctajdini è giunto,a Firenze, essendo stato nominato esecutore e tutore del onerale Fanti. *
Se la notizia data dall'Armoni a è esatta» il generale GLaldini, pef jdempiere all'in* carico avuto* non tarderà guari a partire anch'esso per l'altro mondo.
* * *
Taluni fanno le maraviglie perchè vedono Ohe l'onorevole Massari appartiene sempre al partito ministeriale per quanto mutino i ministri.
Buona gente I ignorano ciò che tutti sanno. È da un pezzo che i massari hanno l'abitudine di tener te part* del padrnnel
«
Troviamo accennato, nel rendiconto della Camera del 15 corrente, che l'onorevole Cavallini presentò la refezione di un progetto di legge per approvazione di una spesa a favore di ospitali di maniaci in Lombardia.
Questo ci fa sperare che d'ora avanti non si tederanno più vagare {redattori «ff certi giornali milanesi.
Il deputato Leopardi, nella discussione del prestito, disse che egli parlava, quantunque la Camera fosse deserta, perchè egli non aspirava gl'effetto oratorio.
Bisognava pure che ronorevoje deputato si contentasse di parlare in assenza dei suoi colleghi, giacché egli ben sa che Iom1ff| elj SMtrfuggono a sentire la voce dei Imparai,
» * Lo stesso deputato disse che i prestili
sono il cemento dei grandi Slati. Se tal cosa è, nessun Stato è maggior
mente cementato del regno d'Italia.
» * Qualche giornale,aa annunziato che
cola per Firenze: una petizione" dirett &N$t |W tendente ìf IfK richiamare ir $ém te leggi Com# Jif bestemmia.
Cti# ite il prosatiti trasporto della metri èé deputati neik paMa di Giuse Sensi, che faccia sentire il bisogno di chiamare in vigol» la/oitata legge?
Sciarada , ,
li primo fu d'Italia gli poèta £ tuo e mio parente egli é lltépondo; Il tutto ai nostri dì par mm Yteta.
Spiegazione delia sciarada'precedente Orno.
LOTTO PUBBLICO. Estrazione 8 aprile 180S.
Palermo. . . . 5 — i^^ ^^48 — Estrazione 15 aprile1 1865.
Torino . . . . 41 — 8^— 66 — 83Milano. i . . . 44 — 86 — 81 — 34 — Bologna . . . 1—22 — 18— 8 —
SECONDO GARBSIO, gtren
SECONDO BELLI E f. PALI ERIA aiATp t©BINO
Suute il traslViiiiHMiio (iella Capitale si venderanno (a grande ribasso,) tulli gli articoli tV» stenti in negozuc^cioè Flanelle, Maglie, Fazzoletti, Camme di ogni genere ed alili articoli di lana, coione e lino della più alta novità. 1 cittadini e forestieri sappiano profittarne men tre sono in tempo
IL
NOVELLIERI « u PICCOLA RIVISTA EBDOMADARIA
MRBTTÀ
DA L U I G I F I E T H A C O U A
Ogni numero contiene. — Una Cronaca settimanale — Romatui — lU'ctouli storici — Sihu/i sociali — Siene famigliari —Ar
ticoli istruttivi al vanita — Aneddoti con
temporanei — Rassegna bibliografica, arti
stica, teatrale, ecc. Costa L. 3 per ogni trimestre , L. * per
semestie e L 8 per un anno. — b'abbona
mento cornine,a al mimo d'ogni mesce non diversamente — l'asiicoli usuili, con rac
conti completi, 26, L 4 — Dirigere le do
mande franche alla Stamperia della Gazzetta àU Popolo di forino, con Vaglia Postale
ANNO II
IL
I M ^ I E S éxfiep'pis. M.
i PorUci^Mi^Fìera, : ■Sii-**, w
7 E y. tn.
Premasi dN»iMÉj*enire la siia numerosa cjieulela bl uvile Uie miniare, d'aver ln,11
rjcevuto dalle migliori (abbinile di lruooia, Uaruiania id Inghilterra un copioso asvir
tlmenlo di CanuoichialiiiJ teatro e da Min pagna, e Blnoetoli ad ue>o milUare Ha <ure ncevuto una nuantita di revolwers (sistema LWauUieux)delle migliori fabbri,he di Biali
na e del Belgio,
La famosa Pomata Oiai»«Ie»e d'I doitor Yunglirjg, che otie tanta nnomaina per far nascete 11 ape Ili, è de
positata dal CQitfVineie DeMr, vta Nquva, in Tonno 4gni va.o ò mu dito d'un'istrurfoM tradotti m ita luno e del bollo e IlVma del go aeitio d'Amsuidam, a fc 2,3(1
i u V i l A f V JUJUJUVUftll GIORNALE
DELLE MODE FRANCESI
Il più bei Giornale di Mode ed il pm a buon mercato che st pubblichi m Italia.
Si pubblica in Torino ogni settimana con 61 figurini all'anno per le signore e 3» da uomo dei più eleganti giornali di mode di Parigi.
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FEMMINILE ED IWAN'Hll PER AMBO 1 SESSI
LEZIO.M 01 limi ITALIANA
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i<inru qualità a tue 1 , 1 5 ti m i n a VtuS. Tommaso,n. Vij eBtrlola, 13
ll'STlìlA. Aumento di L. 3 50 cadun Irim. SUZZERÀ. di » i 25 id.
Le associazioni si ricevono alla tipografi» lì CASSONE K Cojip.,di Tonno, via S. Fran iesco da Paola, n. 6, con vaglia postalear ticipato in lettera affrancata.
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