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12 • Atalanta - Catania SEMPRE PIù UNITI!!!

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12 • Atalanta - Catania

sempre più uniti!!!

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uesto crediamo sia il titolo più appropria-to a cui consegnare la giornata andata in ar-

chivio con il successo di Palermo. Finalmente siamo tornati a vedere una Dea da trincea in ogni suo ef-fettivo sceso in campo (massag-giatori compresi), che ha fornito una prestazione da battaglia tutta grinta e sudore come piace a noi. Ovvio, ci sono stati anche momen-ti in cui il Palermo ci ha messo in difficoltà, e ci sta, ma vedere undici leoni (gli occhi spiritati e la cattiveria agonistica di Sten-dardo verso fine partita ne sono l’emblema) aiutarsi uno con l’altro, decisi a portare a casa un risul-tato FONDAMENTALE per una classifica che non ci vedeva vince-re da quasi due mesi, è stato mol-to incoraggiante per il prosieguo

del nostro campionato.Sicuramente la tensione con cui tutti noi abbiamo vissuto i giorni antecedenti questa partita ci ha dilaniato stomaco e fegato, anche alla luce di una settimana in cui le voci di mercato l’han fatta da padrone, con arrivi che lasciano ben sperare (ben otto in totale: difatti dopo gli acquisti di Canini, Giorgi e Budan, sono arrivati Del Grosso, Contini, Livaja, Scaloni e Brienza) e con partenze che sicu-ramente non ci faranno perdere il sonno, visti anche alcuni addii veramente vergognosi (come nel caso di Schelotto e Manfredini). Mettiamoci assieme pure i giorna-listi e gufi vari sempre pronti a mi-nare l’ambiente con strane voci su Denis che sembrava in procinto di lasciare Bergamo per trasferirsi alla corte di Zamparini nell’ultimo

QuAntO È BeLLA QuestA VittOriA!!!giorno di mercato e tut-to il teatrino dell’assurdo con cui settimanalmente ci hanno riempito la testa le trasmissioni e la stam-pa del lunedì, teorizzan-do fantasiose ipotesi su squadra, allenatore e so-cietà.Ebbene la risposta, sec-ca e precisa, l’hanno data Colantuono e i ragazzi sul campo, andando ad espu-gnare il Renzo Barbera, campo ostico per tutti… e a noi basta questo: le corse di Carmo-na e del Tanque ad abbracciare tutta la panchina ci fanno capire quanto affiatamento e voglia di far bene ci siano in questo gruppo, saldamente guidato da un Mister capace e timoroso di nulla, che si esalta nelle difficoltà, altro che le

voci di spogliatoio spaccato butta-te in giro dai soliti corvi (fotte-tevi!!!).Sicuramente questa vittoria non la vediamo come un punto d’arrivo, bensì come un punto di partenza, o meglio di ri-partenza, da cui riprendere il nostro cammino da regina delle provinciali (51 cam-

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Avanti così!!!

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Trop bel!!! Questo il pen-siero appena ritornati sabato sera. Si perché tornare sul pullman, con

gli amici di sempre, con la voglia di stare insieme e divertirci, manca-va davvero tanto!Sabato mattina 100 ragazzi del-

la Nord, stipati su due bus, sono partiti per sostenere la nostra Atalanta Primavera contro il Mo-dena. Partiti con il sole, arrivati sotto una pioggia incessante che non ci ha mai mollato un secondo, addirittura divenendo nevischio a fine partita in un campo senza tri-bune solo con un prato (di fango!) a fianco del rettangolo di gioco!E’ stato bello poter vedere che grinta abbiano i nostri ragazzi… con la spinta in più di 100 paz-zi, con tamburi, torce, striscio-ni, tifo libero come piace a noi (quello criminalizzato dalle forze dell’ordine, ma provate a chiedere a chi era in campo che effetto fa giocare cosi!).Purtroppo come tutti sappiamo,

anche per questa stagione è ob-bligatoria la Tessera del Tifoso, ma siamo fiduciosi e decisi a far sì che dalla prossima stagione si dia la possibilità, a chi ha il voucher, di poter andare in trasferta! Non sarà certo una battaglia sem-plice, ma stiamo navigando in que-

sta direzione. La nostra Primave-ra ha dato il massimo portando a casa comunque un buon punto, mantenendo la testa della classi-fica. Inoltre è stata anche l’occa-sione di festeggiare i 77 anni del nostro grande MINO FAVINI, a cui ribadiamo la nostra immensa stima e rispetto per quello fatto nella storia dell’Atalanta Berga-masca Calcio. E siamo orgogliosi nel vedere come i “suoi” ragazzi stiamo crescendo sempre più, sia sportivamente che umanamente. Un caloroso saluto anche a Mister Bonacina, che dopo tanto lavoro può raccogliere i suoi frutti!

FORZA ATALANTA LA NORD è CON TE

LiBeri Di tiFAre, LiBeri Di ViAGGiAre!

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pionati nella massima serie parlano chiaro) per condurre in porto la nave verso la salvezza, particola-re che non dobbiamo mai perdere di vista (noi atalantini in primis), perché se qualcuno se lo è dimen-ticato noi siamo l’Atalanta, non il Barcellona o il Real Madrid. A sal-vezza raggiunta, potremo vedere se spostare i nostri obiettivi e alzare l’asticella, ma prima di aver raggiunto quei fatidici 40 punti, nessuno deve dimenticare l’obiet-tivo principale: la permanenza in serie A.Detto questo, ci teniamo a sotto-lineare come i nuovi arrivati (Del Grosso e Scaloni in primis, ma an-che Giorgi, Canini e chi non è stato ancora schierato) si siano subito calati nella nostra realtà, dimo-strando abnegazione al lavoro, professionalità e voglia: caratteri-stiche che sicuramente a Bergamo sono imprescindibili da chi indossa la nostra gloriosa maglia: benve-nuti ragazzi e avanti così! Stesso discorso vale per chi i nostri colori li indossa già da tempo o da pochi mesi: a noi non sono mai interes-

sati i nomi sulla maglia, bensì la voglia di onorarla e di far bene da parte di chi ha la fortuna di indos-sarla: perché la tifoseria non chie-de altro che rispetto per la nostra storia ultracentenaria e sacrificio per la causa comune. Ora che il solco è tracciato, la linea da seguire da parte di tut-ti è quella: in campo e sugli spal-ti. Il Catania, avversario odierno, non sarà sicuramente un ostacolo semplice da affrontare, ma il ca-tino del Brumana sa come soffia-re positivamente per innalzare il vento buono della vittoria: credia-moci TUTTI assieme e nulla sarà impossibile, perché è nella bufera che si vedono i validi marinai, quelli che non cedono di un metro neppu-re quando li sferza la tempesta... e noi saremo sempre qui al vostro fianco, noi con la voce, voi con il cuore!

AVANTI ATALANTA BERGAMASCA CALCIO LA NORD è CON TE!

UNITI SI VINCE!

C’è sempre stato rispetto e affetto per te, sia quando giocavi sia quando non giocavi, questa è la cosa che conta di più! Grazie di aver onorato la maglia e di aver vissuto con noi tante iniziative.Ci rivedremo in altri modi… In bocca al lupo per tutto!Con affetto, i ragazzi della Curva Nord

...mArACAnà...

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Catanesi… acerrimi riva-li, radicati e legati alla squadra, al territorio, una realtà Ultras impor-

tante, dove la conoscenza con la nostra ha sempre rispettato l’impegno e onorato la mentalità del credo Ultras. In Sicilia senza alcun dubbio la tifoseria più tosta e calda. Nostalgia di quelle “discese” al Cibali, di quella attenzione ma-niacale nel vivere con adrenalina momenti e minuti che valgono un viaggio intero di due giorni e mezzo.

Nostalgia di rivali a cui è sempre piaciuto presentarsi a Bergamo fin dal primo incontro senza fron-zoli e senza voler tanto stare a tergiversare, ma convinti e vo-gliosi nel sapere cosa fare, dove

stare e come rispettare la Ber-gamo Ultras.Oggi più che mai nostalgia di quei, neanche tanto lontani, anni di sfi-de sul campo e sulla strada. Anni costellati e accompagnati da pesanti diffide, arresti e condan-ne severe che hanno gravato sulla pelle di entrambi e ancora oggi una ceca repressione, che ha por-tato a molti cambiamenti, ci ac-cusa di associazione a delinquere.Dalla magistratura di Bergamo in-fatti partì due anni fa una pesan-te accusa, accusa per 92 ultras atalantini e 55 ultras catanesi.

Un’accusa pesante che vede coin-volte due realtà ultras anche se così distanti, simili nel vivere con dignità, senza compromessi e con uno spirito vivo e libero il mondo della Curva!

un’ACCusA in COmune

SOLIDARIETÀ A SPEZIALE E MICALE

Vogliamo esprimere tutta la nostra contrarietà alla sen-tenza di condanna della Cassazione, e alla conseguente immediata carcerazione di Antonino e Daniele, due ultras catanesi condannati a 8 e 11 anni per l’omicidio di Filippo Raciti.Un processo a senso unico, con indagini lacunose a dir poco e con l’unico obiettivo di condannare due ragazzi, due ultras.Sappiamo tutti che molto probabilmente la verità è un’al-tra, molto più scomoda e molto meno appagante per l’opi-nione pubblica.A questo punto l’unica speranza è la revisione del proces-so, nell’attesa il nostro “non mollare” va ai due ragazzi detenuti.

Catania merda…prima durante dopo…

“Colori diversi... calci e pugni gli stessi...” Striscione esposto dai catanesi alla partita di andata

Striscione esposto dai Fedayn Napoli... di rispetto e solidarietà a chi onora da sempre il credo ultras

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ChiCCO neL CuOre

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Generoso, sensibile, pre-muroso. Lo abbiamo vi-sto negli anni nelle no-stre valli alluvionate, in

occasione dello tsunami nel Sud-est asiatico, con i terremoti a L’Aquila e nel mantovano, per non parlare dei bambini che avevano bisogno di cure o dell’ospedale pediatrico in Rwanda. Ma la no-stra curva non è voluta mancare nemmeno nella ricostruzione del ponente ligure devastato dalla terribile alluvione del 25 otto-bre 2011.Allora gli atalantini tutti avevano donato, in una raccolta al Borto-lotti, 12.500 euro che poi erano stati consegnati al sindaco di Rocchetta di Vara, piccolo comu-

ne di 800 abitanti arrampicato nell’alta Val di Vara in provincia di La Spezia.Soldi che hanno contribuito, in-sieme alle donazioni di numerosi enti e organizzazioni, tra cui la Provincia Autonoma di Trento, gli Alpini e la Protezione Civile di Bergamo, a costruire, in tem-pi record, il nuovo edificio che ospiterà la scuola materna e le scuole elementari. Una quaran-tina di bambini in tutto. E sono stati proprio loro i protagonisti, i più felici quando lo scorso 31 gennaio il sindaco di Rocchetta, Riccardo Barotti e il presiden-te della Regione Liguria, Claudio Burlando, hanno tagliato il na-stro del nuovo edificio.

Per l’occasione, insieme a que-sta mistüra di autorità (a gh’éra infina ol vèscov de la Spéssia) c’era una delegazione della Nord a cui il sindaco ha chiesto, tra

una lettera del presidente della Repubblica e gli interventi di as-sessori, presidenti e alti prelati vari, di portare i propri saluti dal palco.Come si può vedere dalle foto, il Bocia, in tenuta d’ordinanza (da notare i calzettoni sopra la tuta dell’Atalanta!) ha tenuto a ricor-dare il grande cuore che muove il popolo della Dea chiudendo poi con l’auspicio, tra i sorrisi e l’apprezzamento generale (ol vèscov, adiritüra, a l’éra piégat dal grignà), che tra i piccoli alun-

ni della scuola possa crescere qualche tifoso atalantino; da qui l’omaggio a un bambino di una sciarpa nerazzurra e per la scuo-la di un calendario della Nord da

esporre nell’atrio.Il sindaco e i cittadini presenti, anche al termine della cerimo-nia, hanno voluto rinnovare, dopo averlo già fatto un anno fa in oc-casione della consegna dei fondi raccolti, la profonda gratitudine di tutta la comunità di Rocchetta di Vara alla tifoseria atalantina per questo gesto di grande sen-sibilità. E chissà che tra qualche tempo non si possa davvero tro-vare nella Nord qualche giovane atalantino di questo piccolo co-mune spezzino. 1110

Delegazione Curva Nord con il sindaco di Rocchetta di Vara davanti la nuova scuola

Uno dei bambini che inaugurerà la nuova scuola... con la nostra sciarpa al collo...

iL CuOre DeLLA nOrD BAtte sempre FOrte

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“Sostieni la Curva” vuole oggi ricordare un altro caso in cui ad anni di distanza non si è ancora fatta chiarezza,

la storia del trevisano Fabio Di Maio.Il nostro impegno sarà sempre quello di ricordare situazioni

analoghe in cui molte vicende riguardanti ultras sono risultate poco chiare.

Pubblichiamo ora di seguito un articolo realizzato dalla Tribuna Fattori di Padova pubblicato sul web.

Fabio Di Maio era un ultras trevigiano, che morì per arresto cardiaco (secondo la versio-ne ufficiale) il 1° febbraio 1998, al termine di Treviso-Cagliari. La dinamica degli even-ti di quel giorno di febbraio in realtà non è mai stata completamente chiara, ed in parte è stata anche distorta dai media e dalle forze dell’ordine. Vale la pena ricostruirla.Al termine del match i trevigiani si avvicinano al settore ospiti con l’intenzione di restituire

ai sardi l’accoglienza poco amichevole dell’andata. Ne nasce un piccolo scontro fra le prime linee dei due gruppi, prontamente sedato dalla polizia. Da dietro però arrivano i carabinieri, con i calci del fucile spianati, che chiudono i trevigiani in una sorta di “sandwich” fra loro e il cordone di polizia. Diversi risultano feriti, e molti calci dei fucili risultarono poi spez-zati, segno che avevano caricato a fondo. Fabio Di Maio si trovava appun-to dietro il gruppo dei trevigiani, non si è mai capito bene se abbia o meno partecipato ai tafferugli, se sia stato o meno colpito dai carabinieri. Fatto sta che si accascia al suolo, colpito da arresto cardiaco. L’ambulanza non c’è, o meglio l’unica ambulanza presente al campo è stata precedentemen-te utilizzata per portare all’ospedale il portiere del Treviso Mondini, ed impiegherà più di venti minuti per soccorrere il povero Fabio. Che se ne va così, a 32 anni.Subito è una corsa a scagionare l’azione dei carabinieri: la prima cosa che si dice di Fabio è che era cardiopatico, e poi che rientrava proprio quel giorno da una diffida per rissa. In realtà la diffida l’aveva presa per un diverbio con un carabiniere, e i suoi problemi al cuore non erano tali da

1 FeBBrAiO 1998: FABiO Di mAiO, unA mOrte insABBiAtA!

impedirgli di vivere una vita normale, dal momento che faceva l’istruttore di nuoto. Ma i media hanno già ricostruito la versione che risulterà essere ufficiale: un ragazzo cardiopatico, rissoso, che se l’è cercata; se non fosse stato li non gli sarebbe successo niente; i carabinieri hanno agito nel giu-sto. Ma non si troverà mai nessuna spiegazione per i calci dei fucili rotti, così come per i filmati di quegli incidenti “stranamente” cancellati, o per la rimozione altrettanto “strana” del Commissario Capo della Digos di Treviso.Nei giorni immediatamente successivi al fatto arrivano 28 diffide sulla tifo-seria trevigiana. Un chiaro tentativo di intimidire, di mettere tutti a tacere. Gli Ultras a Treviso, che in quel periodo erano in forte crescita, vengono praticamente stroncati e da quell’episodio cominceranno a subire valan-ghe di diffide spesso gratuite. Ma la polizia a Treviso si fa particolarmente cattiva e pesante, anche nei confronti degli ospiti: ce ne accorgeremo anche noi, quattro anni dopo, in una serata di follia condita prima da provocazio-ni verbali, minacce, insulti e poi da cariche dentro lo stadio che porteranno a due fermi (per inciso, l’unico dei due ragazzi che arriverà al dibattimento non solo si vedrà assolvere, ma anche risarcire di 2.000 euro!). Un episo-dio spesso trattato “in secondo piano”, ma che nel suo piccolo ha cambiato il corso della storia a Treviso.Gli ultras trevigiani, poco inclini a cam-pagne mediatiche e giornalistiche, in-titolarono la loro curva a Fabio, e nel 2011 in occasione del tredicesimo anni-versario della sua scomparsa, gli hanno dedicato anche una targa.Più di tutti ha cambiato la vita dei ge-nitori di Fabio: Carlo Rosario e Bianca erano una famiglia normale, con un’at-tività, come tante qui nel Veneto. A seguito della morte del figlio tentarono una causa civile contro il Treviso FBC, ma persero il processo e si ritrova-rono a pagare tutti i danni. Furono costretti a vendere l’edicola che gesti-vano presso la stazione dei treni di Treviso per pagare i debiti, e finirono in rovina.A Fabio, nell’anniversario della sua morte, va il nostro pensiero (al quale ci uniamo anche noi). Come a tutte le vittime di questo stato che hanno avuto la sola sfortuna di essere tifosi, pertanto agli occhi di molti “cittadini di serie B.

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ricordiamo che per chi volesse informazioni o volesse dare una mano ci si ritrova come sempre il martedì sera al Covo.

Scrivi a “SOSTIENI LA CURVA”: [email protected]

Ciao ragazzi, prima della partita col Milan ho letto con interesse il vo-stro articolo sul razzismo, e devo dire che condivido gran parte del vostro pensiero. Secondo me, però, bisogna fare una distinzione, perché ci sono certe situa-zioni in cui gli ululati diventano davvero una forma di razzismo premedi-tata. Mi spiego meglio. Un conto sono i fischi / cori / ululati dopo un gesto antisportivo o in un momento importante della partita (es. prima di un rigore, una punizione): come scrivete voi, il tifoso può sottolineare le caratteristiche fisiche del giocatore per deconcentrarlo, e in questo non c’è nulla di male. Un altro conto sono gli ululati scanditi ogni volta che il calciatore, duran-te normalissime azioni di gioco, tocca palla, magari dall’inizio alla fine della partita: questo è razzismo perché l’intento del pubblico è insultare in modo sistematico solo quel giocatore e non gli altri, e solo per sottolineare il colore della sua pelle, non per deconcentrarlo o “vendicarsi” di un suo comportamento antisportivo. E’ un insulto, insomma, che esula dall’andamento della partita e dal com-

portamento dell’avversario; è un insulto politico alla “razza” che il mal-capitato di turno rappresenta.A Bergamo non è mai successo e, ne sono sicuro, mai succederà: se ogni tanto parte qualche sporadico ululato credo davvero che, come scrive-te voi, sia un fatto circoscritto al campo. Ma sappiamo che in altri stadi (Olimpico, Bentegodi ecc.) questi comportamenti ci sono, nascono ben prima e (purtroppo) continuano ben oltre la partita. Apprezzo molto il vostro pensiero, ma spero che terrete conto anche di questa precisazione.

Alessandro

Lettere A “sOstieni LA CurVA”

pubblichiamo di seguito una lettera ricevuta di cui condividiamo il pensiero

rispettO ALLA mAGLiA, ALLA stOriA, ALLA VOGLiA Di rAppresentAre L’AtALAntA BerGAmAsCA CALCiO DA VOi pretenDiAmO

CuOre e suDOre... nOi Vi pOrteremO COn OnOre...FOrZA AtALAntA!!!

michele Canini

marko Livaja

Franco Brienza Lionel scaloni

Luigi Giorgi

igor Budan

matteo Contini

Cristiano Del Grosso

10 febbraio 2013JUVENTUS - FIORENTINA

LAZIO - NAPOLI PARMA - GENOA

ATALANTA - CATANIA BOLOGNA - SIENA

CAGLIARI - AC MILAN PALERMO - PESCARA SAMPDORIA - ROMA UDINESE - TORINO

INTER - ChIEVO

17 febbraio 2013AC MILAN - PARMA ChIEVO - PALERMO ROMA - JUVENTUS

CATANIA - BOLOGNA GENOA - UDINESE

NAPOLI - SAMPDORIA PESCARA - CAGLIARI

TORINO - ATALANTA FIORENTINA - INTER

SIENA - LAZIO

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04 Febbraio 2004 - 04 Febbraio 2013 in ricordo del cagliaritano Valery melis

08 Febbraio 1984 - 08 Febbraio 2013 in ricordo del triestino stefano Furlan...