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# Corriere della Sera Giovedì 27 Aprile 2017 CRONACHE 23 Rischio amianto, il testo del ministero e il giallo dell’intervento di Guariniello I verbali del Consiglio Superiore di Sanità: modifiche chieste dal pm nel 2013. Ma lui smentisce Il caso di Luigi Ferrarella MILANO Da un lato due verbali del Consiglio Superiore di Sa- nità che nel 2013 accreditano un ruolo dell’ex procuratore aggiunto torinese nella modi- fica di una pagina dello «stato dell’arte» scientifico sul- l’amianto nel Quaderno n.15 del ministero della Salute, dal- l’altro lato Raffaele Guariniello che invece lo esclude. Il «gial- lo» affiora tra gli atti deposita- ti in Tribunale a Milano e Ver- bania, attorno all’interrogativo rilevante (in tutti i processi su morti di amianto) per imputa- re o meno gli omicidi colposi anche agli amministratori d’impresa in carica per poco o arrivati quand’era già iniziata l’esposizione dei lavoratori al- l’amianto: l’aumento del- l’esposizione e quindi della dose cancerogena, che per l’unanimità degli scienziati aumenta l’incidenza del meso- telioma pleurico, accelera o no anche la latenza e quindi ac- corcia la vita dei lavoratori? Nel Quaderno della Salute n.15 il ministero dal 2013 risponde sì: «L’aumento dell’incidenza e l’accelerazione del tempo dell’evento sono fenomeni inestricabilmente connessi. In ambito strettamente scientifi- co, dopo il contributo meto- dologico di Berry nel 2007 la discussione in merito appare definita». Ma ora due verbali del 2013 del Consiglio Superiore di Sa- nità, il cui accesso negato due volte dal ministero è stato or- dinato dal Tar, mostrano che quella formulazione fu adotta- ta su richiesta del pm all’allora ministro Renato Balduzzi; in vista di processi nei quali era funzionale all’accusa; senza cambiare data (2012) al Qua- derno; e all’insaputa di alcuni dei 38 autori che, pur dopo lo studio del 2007 dell’americano Berry, nel Quaderno avevano invece definito la questione ancora «oggetto di dibattito». Modifiche a insaputa Non è certo un giornale la sede dove risolvere una dispu- ta scientifica soppesata da sentenze di diverso esito nel- l’incrocio tra medici, epide- miologi (come nella III Confe- renza italiana sul mesotelioma pleurico che ha poi condiviso la modifica) e matematici. Qui invece si ricostruisce l’iter del- lo «stato dell’arte» stilato dal- l’organo tecnico-consultivo del ministero per come risulta dagli atti emersi su impulso di Enrico Pira, professore di me- dicina del lavoro a Torino e spesso consulente delle difese delle aziende nei processi di amianto (come Olivetti a Ivrea o Montedison a Mantova). Pira è tra gli autori nel mag- gio-giugno 2012 del Quaderno della Salute n.15, che a pagina 41 conclude che «l’incremento della dose aumenta il rischio di sviluppo della malattia, ma è oggetto di dibattito se in- fluenzi la durata del periodo di induzione della stessa». Nel maggio 2013 resta perciò di stucco nel leggere sul sito del ministero la pagina 41 datata sempre 2012 e attribuita agli stessi autori (tra cui alcuni ignari come lui), ma ribaltata perché dichiara la discussione ormai «definita in merito». Se ne lamenta in un processo in Appello a Brescia, ma i giudici obiettano che «non risulta al- cuna iniziativa ufficiale di Pi- ra» e che «le conclusioni ri- mangono quelle riportate e costituiscono rilevante riscon- tro della condivisione della te- si in ambito scientifico». Chie- de allora l’accesso agli atti del Consiglio Superiore di Sanità, ma il ministero (dove dal 28 aprile 2013 al posto di Balduz- zi, oggi al Csm, c’è Beatrice Lo- renzin) lo nega il 5 aprile 2016 («L’asserita “modifica” è una riformulazione dello stesso brano») e il 6 giugno 2016, qui almeno togliendogli la firma e aggiornando la data. Ma il 13 dicembre 2016 il Tar Lazio ordina al ministero di esibire gli atti. Sono i verbali delle sedute del 23 aprile e 3 maggio 2013 della I sezione del Consiglio Superiore della Sa- nità. Nella prima, l’allora pre- sidente Giovanni Simonetti informa che il pm Guariniello, «in previsione della prossima udienza del processo Eternit a maggio», incontrando a Casa- le Monferrato il ministro Bal- duzzi (che lo conferma ieri al Corriere) e il dirigente Oleari (che non lo ricorda), ha chie- sto «alcuni chiarimenti» sul Quaderno, specie «se ad avvi- so del ministero sia possibile precisare esattamente gli ef- fettivi punti oggetto di dibatti- to in seno alla comunità scien- tifica». Simonetti affida una relazione a tre degli autori (Alessandro Marinaccio di Inail, e i prof. Benedetto Terra- cini e Pietro Comba, entrambi consulenti del pm e/o di parti civili), e Guariniello — stando al verbale di seduta — alla vi- gilia chiede «se invece di “ab- breviazione della latenza” sia possibile parlare di “anticipa- zione del tempo all’evento”», e «se vi siano altre occasioni di discussione quali convegni di associazioni internazionali». Gli «ulteriori solleciti» Il 23 aprile gli esperti non apportano modifiche. Ma nel- la seduta del 3 maggio Simo- netti dice di «essere stato sol- lecitato a sottoporre all’atten- zione del Consiglio ulteriori ri- chieste di chiarimento avanzate dal dott. Guariniel- lo»: che domanda se si possa sostituire la frase «abbrevia- zione della latenza» con la fra- se «accelerazione del tempo all’evento», e dichiarare che «in ambito strettamente scientifico, dopo il contributo metodologico di Berry nel 2007, la discussione appare chiusa». Formulazioni stavolta entrambe accolte a modifica del Quaderno del ministero, solo attutendo discussione «chiusa» in «definita». Il 13 maggio, nel processo Eternit, «solo per completezza» il pm segnala ai giudici «la precisa- zione al Quaderno n.15 appro- vata dal Consiglio Superiore di Sanità il 3 maggio 2013». Interpellato ieri dal Corrie- re, Guariniello però risponde: «Ma figurarsi, mi sembra as- surdo che io possa aver dato indicazioni scientifiche, sono molto contrario ai magistrati che fanno gli scienziati e vice- versa. Ho un ricordo dell’in- contro di Casale Monferrato e ritengo di aver potuto parlare della questione al convegno, ma al di là di questa doverosa richiesta di chiarimento non ho memoria di altro». [email protected] © RIPRODUZIONE RISERVATA La vicenda Nel 2012 il Quaderno n.15 del Ministero della Salute riassume lo stato dell’arte scientifico sull’amianto Nel maggio 2013 alcuni degli autori si accorgono di apparire firmatari di una pagina invece modificata a loro insaputa Solo ora il Tar ordina al Ministero di esibire le sedute del 2013 del Consiglio Superiore di Sanità. Vi si legge che le modifiche furono chieste dal pm Guariniello che invece lo esclude Il processo L’ex procura- tore aggiunto di Torino, Raffaele Guariniello, durante il processo ai dirigenti dell’Eternit (foto Ansa) Il Tar toglie il velo Gli atti, negati dal ministero, emersi solo dopo che il Tar ha ordinato di esibirli L’incidente Scontro tra treni a Bressanone Morti 2 operai D ue operai, Salvatore Veroli, 41 anni, e Achille De Lisa, di 52, sono morti e altri tre sono rimasti feriti, martedì notte, sulla linea ferroviaria che dal Brennero va a Bres- sanone in un tratto in cui si lavora per sostituire dei binari. Un treno-cantiere ha percorso due chilometri fuori controllo prima di schiantarsi contro un altro mezzo. La procura di Bolzano ha aperto un’inchiesta per omicidio colposo plurimo. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Giovedì 27 Aprile 2017 Il caso Rischio amianto, il testo ... · Corriere della Sera Giovedì 27 Aprile 2017 CRONACHE 23 Rischio amianto, il testo del ministero e il giallo dell’intervento

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Corriere della Sera Giovedì 27 Aprile 2017

CRONACHE 23

Rischio amianto, il testo del ministero e il giallo dell’intervento di Guariniello I verbali del Consiglio Superiore di Sanità: modifiche chieste dal pm nel 2013. Ma lui smentisce

Il caso

di Luigi Ferrarella

MILANO Da un lato due verbalidel Consiglio Superiore di Sa-nità che nel 2013 accreditanoun ruolo dell’ex procuratoreaggiunto torinese nella modi-fica di una pagina dello «statodell’arte» scientifico sul-l’amianto nel Quaderno n.15del ministero della Salute, dal-l’altro lato Raffaele Guarinielloche invece lo esclude. Il «gial-lo» affiora tra gli atti deposita-ti in Tribunale a Milano e Ver-bania, attorno all’interrogativorilevante (in tutti i processi sumorti di amianto) per imputa-re o meno gli omicidi colposianche agli amministratorid’impresa in carica per poco oarrivati quand’era già iniziatal’esposizione dei lavoratori al-l ’amianto: l ’aumento del-l’esposizione e quindi delladose cancerogena, che perl’unanimità degli scienziatiaumenta l’incidenza del meso-telioma pleurico, accelera o noanche la latenza e quindi ac-corcia la vita dei lavoratori? Nel Quaderno della Salute n.15il ministero dal 2013 rispondesì: «L’aumento dell’incidenzae l’accelerazione del tempodell’evento sono fenomeniinestricabilmente connessi. Inambito strettamente scientifi-co, dopo il contributo meto-dologico di Berry nel 2007 ladiscussione in merito apparedefinita».

Ma ora due verbali del 2013del Consiglio Superiore di Sa-

nità, il cui accesso negato duevolte dal ministero è stato or-dinato dal Tar, mostrano chequella formulazione fu adotta-ta su richiesta del pm all’alloraministro Renato Balduzzi; invista di processi nei quali erafunzionale all’accusa; senza cambiare data (2012) al Qua-derno; e all’insaputa di alcunidei 38 autori che, pur dopo lostudio del 2007 dell’americanoBerry, nel Quaderno avevanoinvece definito la questioneancora «oggetto di dibattito».

Modifiche a insaputa Non è certo un giornale la

sede dove risolvere una dispu-ta scientifica soppesata dasentenze di diverso esito nel-l’incrocio tra medici, epide-miologi (come nella III Confe-renza italiana sul mesoteliomapleurico che ha poi condivisola modifica) e matematici. Quiinvece si ricostruisce l’iter del-lo «stato dell’arte» stilato dal-l’organo tecnico-consultivodel ministero per come risultadagli atti emersi su impulso diEnrico Pira, professore di me-dicina del lavoro a Torino espesso consulente delle difesedelle aziende nei processi diamianto (come Olivetti a Ivreao Montedison a Mantova).

Pira è tra gli autori nel mag-gio-giugno 2012 del Quadernodella Salute n.15, che a pagina41 conclude che «l’incrementodella dose aumenta il rischiodi sviluppo della malattia, maè oggetto di dibattito se in-fluenzi la durata del periodo diinduzione della stessa». Nelmaggio 2013 resta perciò distucco nel leggere sul sito delministero la pagina 41 datata

sempre 2012 e attribuita aglistessi autori (tra cui alcuniignari come lui), ma ribaltataperché dichiara la discussioneormai «definita in merito». Sene lamenta in un processo inAppello a Brescia, ma i giudiciobiettano che «non risulta al-cuna iniziativa ufficiale di Pi-ra» e che «le conclusioni ri-mangono quelle riportate ecostituiscono rilevante riscon-tro della condivisione della te-si in ambito scientifico». Chie-de allora l’accesso agli atti del

Consiglio Superiore di Sanità,ma il ministero (dove dal 28aprile 2013 al posto di Balduz-zi, oggi al Csm, c’è Beatrice Lo-renzin) lo nega il 5 aprile 2016(«L’asserita “modifica” è unariformulazione dello stessobrano») e il 6 giugno 2016, quialmeno togliendogli la firma eaggiornando la data.

Ma il 13 dicembre 2016 il TarLazio ordina al ministero diesibire gli atti. Sono i verbalidelle sedute del 23 aprile e 3maggio 2013 della I sezione del

Consiglio Superiore della Sa-nità. Nella prima, l’allora pre-sidente Giovanni Simonetti informa che il pm Guariniello,«in previsione della prossimaudienza del processo Eternit amaggio», incontrando a Casa-le Monferrato il ministro Bal-duzzi (che lo conferma ieri alCorriere) e il dirigente Oleari(che non lo ricorda), ha chie-sto «alcuni chiarimenti» sulQuaderno, specie «se ad avvi-so del ministero sia possibileprecisare esattamente gli ef-

fettivi punti oggetto di dibatti-to in seno alla comunità scien-tifica». Simonetti affida unarelazione a tre degli autori(Alessandro Marinaccio diInail, e i prof. Benedetto Terra-cini e Pietro Comba, entrambiconsulenti del pm e/o di particivili), e Guariniello — standoal verbale di seduta — alla vi-gilia chiede «se invece di “ab-breviazione della latenza” sia possibile parlare di “anticipa-zione del tempo all’evento”», e«se vi siano altre occasioni didiscussione quali convegni diassociazioni internazionali».

Gli «ulteriori solleciti»Il 23 aprile gli esperti non

apportano modifiche. Ma nel-la seduta del 3 maggio Simo-netti dice di «essere stato sol-lecitato a sottoporre all’atten-zione del Consiglio ulteriori ri-c h i e s te d i c h i a r i m e n toavanzate dal dott. Guariniel-lo»: che domanda se si possasostituire la frase «abbrevia-zione della latenza» con la fra-se «accelerazione del tempoall’evento», e dichiarare che«in ambito strettamentescientifico, dopo il contributometodologico di Berry nel2007, la discussione apparechiusa». Formulazioni stavoltaentrambe accolte a modificadel Quaderno del ministero, solo attutendo discussione«chiusa» in «definita». Il 13maggio, nel processo Eternit,«solo per completezza» il pmsegnala ai giudici «la precisa-zione al Quaderno n.15 appro-vata dal Consiglio Superiore diSanità il 3 maggio 2013».

Interpellato ieri dal Corrie-re, Guariniello però risponde: «Ma figurarsi, mi sembra as-surdo che io possa aver datoindicazioni scientifiche, sonomolto contrario ai magistratiche fanno gli scienziati e vice-versa. Ho un ricordo dell’in-contro di Casale Monferrato eritengo di aver potuto parlaredella questione al convegno,ma al di là di questa doverosarichiesta di chiarimento nonho memoria di altro».

[email protected]© RIPRODUZIONE RISERVATA

La vicenda

● Nel 2012 il

Quaderno n.15

del Ministero

della Salute

riassume lo

stato dell’arte

scientifico

sull’amianto

● Nel maggio

2013 alcuni

degli autori si

accorgono

di apparire

firmatari di una

pagina invece

modificata a

loro insaputa

● Solo ora il

Tar ordina al

Ministero

di esibire

le sedute

del 2013

del Consiglio

Superiore

di Sanità.

Vi si legge che

le modifiche

furono chieste

dal pm

Guariniello

che invece

lo esclude

Il processo

L’ex procura-

tore aggiunto

di Torino,

Raffaele

Guariniello,

durante

il processo

ai dirigenti

dell’Eternit

(foto Ansa)

Il Tar toglie il velo Gli atti, negati dal ministero, emersi solo dopo che il Tarha ordinato di esibirli

L’incidente

Scontro tra trenia Bressanone Morti 2 operai

Due operai, SalvatoreVeroli, 41 anni, eAchille De Lisa, di 52,

sono morti e altri tre sono rimasti feriti, martedì notte, sulla linea ferroviaria che dal Brennero va a Bres-sanone in un tratto in cui si lavora per sostituire dei binari. Un treno-cantiere ha percorso due chilometri fuori controllo prima di schiantarsi contro un altro mezzo. La procura di Bolzano ha aperto un’inchiesta per omicidio colposo plurimo.

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