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Oratorio S.F. Neri—Romano”

Oratorio San Filippo Neri Sala Mons. G. Rivellini

Romano di Lombardia (BG)

GENERE: Drammatico ANNO: 2017 PAESE: Italia DURATA: 97 Min REGIA: Alessandro D'Alatri SCENEGGIATURA: Francesco Arlanch, Alessandro D'Alatri CAST: Andrea Arcangeli, Paola Calliari, Matilde Gioli, Luca Di Giovanni, Matteo Leoni, Guglielmo Poggi, Lidia Vitale, Federigo Ceci, Loris Loddi, Massimiliano Gallo

Qual è il sogno di ogni ragazzo (e non solo) di oggi? Inven-tare una app e svoltare! E' quello che riesce a fare Matteo Achilli, 19enne romano che, esasperato dall'ennesima ingiustizia subita, inventa un social network che fa incontrare domanda e offerta di lavoro in modo innovativo. All'inizio nessuno crede al progetto e molti sono i falchi pronti ad approfittare di lui. Ma Matteo tiene duro, non de-morde e ad un certo punto arriva la svolta. A soli 19 anni si ritrova così, da un giorno all’altro, al centro degli interessi del mondo che conta. Da Roma a Milano, dalla borgata del Corviale al tetto dei grattacieli della city milanese: in breve tempo Matteo acquista popolarità e soldi. La sua faccia è sulle prime pagine dei giornali e la sua Start Up, che conta decine di migliaia di iscritti, fa gola ad aziende importanti. Ma il successo ha un prezzo: prendere o lasciare? Il costo sono gli affetti più cari: la famiglia, l'amicizia, l'amore. Cosa sceglierà Matteo? Ispirato ad una storia vera.

Serata speciale presentazione film “THE STARTUP”

a cura di FRANCESCO ARLANCH,

con la partecipazione del

regista ALESSANDRO D’ALATRI

e di MATTEO ACHILLI,

il giovane che ha ispirato la storia.

Ore 21.00 - proiezione film

SABATO 29 e DOMENICA 30 APRILE

Ore 21.00 - proiezione film

GIOVEDI 27 APRILE

È facile per una piccola lampada brillare nel buio, il difficile è riuscire a brillare attorniata dalla luce. Nella rassegna cinematografica di quest’anno vogliamo invitare i romanesi alla proiezione del film “The Startup” del regista Alessandro D’Alatri, non ce ne voglia il regista se in questa introduzione non parliamo di lui. Il motivo per cui la nostra partecipazione è auspicabile è il fatto che la sceneggiatura del film oltre che dal registra D’Alatri è stata realizzata anche con il contributo del nostro concittadino Francesco Arlanch, la cui capacità è riconosciuta nel campo della settima arte. La sua professione lo ha portato a realizzare moltissime opere per la televisione, opere viste da molti di noi ignorando che lui fosse lo sceneggiatore, cito solo qualche opera recente: vari episodi di Don Matteo, Non dirlo al mio capo, Una pallottola nel cuore 2, Che Dio ci aiuti 3, il film Chiara e Francesco etc… Solitamente la sceneggiatura passa inosservata nel contesto delle rappresentazioni cinematografiche, ricordiamo i film in virtù dei loro registi o del cast degli attori, eppure realizzare un film senza una buona sceneggiatura è quasi impossibile. È stato scritto che l’arte del film, di tutti i film, anche i più semplici è l’arte di esporre un racconto per mezzo di immagini, questo è quello che fa la sceneggiatura, trasforma il racconto in immagini e dà il tempo al regista. Il grande Hitchock diceva che per fare un buon film ci vogliono soprattutto tre cose: primo, una buona sceneggiatura, secondo, una buona sceneggiatura e terzo una buona sceneggiatura. E’ l’idea che conta, poi tutto si aggiusta da solo, come per magia… Il cinema italiano annovera nella sua storia grandi sceneggiatori: Flaiano – Fellini – Visconti – Zavattini – De Sica – Comencini – Monicelli e Suso Cecchi D’Amico (leggendo il suo bel libro “Storie di cinema ed altro raccontate alla nipote Margherita D’Amico” è facile comprendere il mondo di cui stiamo parlando). Vorrei accostare il lavoro di Francesco a questi autori come quella lampada citata all’inizio che riesce a brillare attorniata dalla luce.