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WSA 2014 - Formazione insegnanti: Materiali del II incontro di formazione per insegnanti con Giuseppe Milan (14 Novembre 2013)
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Percorso con insegnanti
Imparare ed insegnare nell'Italia di ieri e di oggi.
Dare una chance
alle periferie
Padova 14 novembre 2013
Giuseppe Milan
(Dipartimento Filosofia, Sociologia, Pedagogia, Psicologia applicata - Univ. di Padova)
Si possono insegnare tante cose, ma le cose più importanti, le cose che importano di più, non si possono insegnare, si possono solo incontrare.
Oscar Wilde
Giuseppe Milan
DIALOGO: MAIEUTICA
(ex-ducere)
- PANTHAKÙ :
- il “dappertutto” educa (o diseduca)
Giuseppe Milan
L'ideale pansofico (insegnare tutto a tutti interamente, in latino omnia omnibus omnino) : istruzione estesa a tutti, a tutte le classi sociali, senza tuttavia sovraccaricare la mente, ma sollecitandola alla graduale "ricerca del sapere lungo tutta la vita" (oggi: lifelong learning).
Inclusione: tutti, perciò le donne, i portatori di handicap…
- (educaz. popolare – democratica) Giuseppe Milan
Crisi dell’educazione ancor prima della crisi economica
-RAPPORTO UNESCO 1972 : “CAPITALE INVISIBILE”
-1996 (Delors) : NELL’EDUCAZIONE UN TESORO
(“Quattro pilastri”: imparare a conoscere, imparare a fare,
imparare a vivere insieme, imparare ad essere).
IN QUESTI ANNI: “EMERGENZA EDUCATIVA”.
(frequente cecità pedagogica: dispersione di risorse)
Giuseppe Milan
Martin Buber (1878 -1965) :
viviamo in un’epoca “senza casa” e
non abbiamo una tenda e quattro
picchetti per costruirci una dimora
(io frammentato).
Giuseppe Milan
Giuseppe Milan
“C’era una volta uno stolto e insensato. Quando si alzava
al mattino gli riusciva così difficile ritrovare gli abiti che
alla sera, al solo pensiero, spesso aveva paura di andare a
dormire. Finalmente una sera si fece coraggio, impugnò
una matita e un foglietto e, spogliandosi, annotò dove
posava ogni capo di vestiario. Il mattino seguente, si alzò
tutto contento e prese la sua lista. Il berretto: là, e se lo
mise in testa. I pantaloni: lì, e se li infilò. E così via fino a
che ebbe indossato tutto. Sì, ma io, dove sono? – chiese
all’improvviso in preda all’ansia – dove sono rimasto?
Invano si cercò e ricercò: non riusciva a trovarsi. Così
succede anche a noi”.
Giuseppe Milan
IL RIMPICCIOLIMENTO (casa ermetica)
“Egli (Zarathustra) voleva venire a sapere che cosa fosse
avvenuto nel frattempo dell’uomo: se fosse diventato più
grande o più piccolo.
E una volta, al vedere una fila di case nuove, disse pieno di
meraviglia: Che mai significano queste case?
In verità, non fu certamente un’anima grande a erigerle a
sua immagine e somiglianza! Un bimbo stolto le ha tirate
fuori da scatole dei suoi balocchi? Magari un altro bimbo
le rimettesse dentro la sua scatola!
E queste camere e stanzette: possono uomini entrarne ed
uscirne?… E Zarathustra si fermò meditabondo.
E infine disse, turbato:' Tutto è diventato più piccolo!'”
Nietzsche “Così parlò Zarathustra”
Giuseppe Milan
Giuseppe Milan
Giuseppe Milan
CATHRTINE TERNYNCK
ZIGMUND BAUMAN
Precarietà..
“quando si pattina sul ghiaccio sottile, la
salvezza sta nella velocità”
Amore liquido – Società liquida
Relazioni fragili, usa e getta, inaffidabili,
senza impegno nel tempo.
Necessità di fondamenti solidi/profondi
Giuseppe Milan
Homo viator
Giuseppe Milan
Giuseppe Milan
“L’apertura all’interculturalità è veramente
sovversiva.
Ci destabilizza, contesta convinzioni
profondamente radicate che diamo per
scontate, perché mai messe in discussione.
Ci dice che la nostra visione del mondo, quindi
il nostro stesso mondo, non è l’unico”.
Giuse
Le migrazioni, la presenza crescente degli
“stranieri”…:
tutto questo può inquietare/disturbare perché
costringe a evidenziare/smascherare il
modo in cui pensiamo la cittadinanza… e le
nostre strategie di inclusione/esclusione
STRATEGIE DIALOGICHE
Giuseppe Milan
Giuseppe Milan
L’educazione autentica in Martin Buber
L’educazione dialogica come relazione
IO-TU-NOI-MONDO
Dimensione relazionale-sistemica-sinergica
Errori (enfatizzazioni – squilibri relazionali):
IO trappola egocentrica
TU trappola allocentrica
Noi trappola settaristica
Mondo trappola consumistico-utilitaristica
“Esiste una specie di malattia dell’esporre, del
narrare. Parlare della realtà come di qualcosa di
fermo, statico … dissertare su argomenti
completamente estranei all’esperienza degli
educandi, è sempre stata la suprema inquietudine
di questa educazione.
L’educatore è l’agente indiscutibile, il soggetto
reale, il cui compito sacro è ‘riempire’ gli
educandi con i contenuti della sua narrazione”
27
L’educatore educa, gli educandi sono educati;
L’educatore sa, gli educandi non sanno
L’educatore pensa, gli educandi sono pensati
L’educatore parla, gli educandi ascoltano
docilmente
L’educatore crea la disciplina, gli educandi sono
disciplinati
L’educatore agisce, gli educandi hanno l’illusione di
agire nell’azione dell’educatore …
L’educatore è il soggetto del processo, gli educandi
puri oggetti. 28
“Attraverso il dialogo si verifica il
superamento da cui emerge un dato nuovo:
non più educatore dell’educando; non più
educando dell’educatore; ma educatore-
educando con educando-educatore.
In tal modo l’educatore non è solo colui che
educa, ma colui che, mentre educa, è educato
nel dialogo con l’educando, il quale a sua
volta, mentre è educato, anche educa”.
29
Empatia (“fantasia reale”)
comprensione
Metaprospettiva - metaidentità
(prospettiva ermeneutica)
Giuseppe Milan
Il maestro deve essere per quanto
può profeta, scrutare i “segni dei
tempi”, indovinare negli occhi dei
ragazzi le cose belle che essi
vedranno chiare domani e che noi
vediamo solo in modo confuso.
34
Giuseppe Milan
Un re, un giorno, rese visita al grande mistico sufi Farid. Si inchinò davanti a lui e gli offrì in dono un paio di forbici di rara bellezza, tempestate di diamanti. Farid prese le forbici tra le mani, le ammirò e le restituì al visitatore dicendo: "Grazie, Sire, per questo dono prezioso: l'oggetto è magnifico, ma io non ne faccio uso. Mia dia piuttosto un ago". " Non capisco", disse il re. "Se voi avete bisogno di un ago, vi saranno utili anche le forbici". "No", spiegò Farid:"le forbici tagliano e separano. Io non voglio servirmene. Un ago, al contrario, cuce e unisce ciò che era diviso. Il mio insegnamento è fondato sull'amore, l'unione, la comunione. Mi occorre un ago per restaurare l'unità e non le forbici per tagliare e dividere”.
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“Va da sé che il tornitore si sforza di
lavorare sul pezzo non riuscito affinché
diventi come gli altri pezzi. Voi invece
sapete di poter scartare i pezzi a vostro
piacimento”.
Critica spietata alla scuola che scarta,
elimina gli ultimi e, nello stesso tempo,
privilegia alcuni….
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(…A proposito dei “pezzi scartati”)
“Se ognuno di voi sapesse che ha da
portare innanzi ad ogni costo tutti i
ragazzi e in tutte le materie,
aguzzerebbe l’ingegno per farli
funzionare”.
41
Secondo i dati ISTAT - 2010, in Italia un ragazzo su cinque non consegue né un diploma né una qualifica professionale e 19.000 studenti "scompaiono" dopo essersi iscritti al primo anno della scuola secondaria di secondo grado.
Giuseppe Milan
“La dispersione dei talenti dei ragazzi è una
tragedia, è la ferita più grande che
possiamo arrecare al futuro, in un Paese
dove il numero dei giovani che non
studiano né lavorano ha raggiunto la cifra
di 2,2 milioni. Sarebbe la decima regione
italiana per popolazione!" (Dal discorso del Ministro Carrozza per l'inaugurazione
dell'anno scolastico 2013-14)
Giuseppe Milan