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GLI APPALTI IN EMILIA-ROMAGNA E IL MONITORAGGIO DEGLI INVESTIMENTI PUBBLICI
IL SISTEMA CUP MIP: CENNI SULLA SITUAZIONE DELLE BANCHE DATI CUP
E SULLA PROGETTAZIONE DEL MIP
Dott.ssa Isabella IMPERATO
Bologna 10 novembre 2009Bologna 10 novembre 2009
Materiale edito a cura della Presidenza del Consiglio dei Ministri -Dipartimento per la Programmazione e il Coordinamento della Politica Economica
a. Il sistema CUP MIP
• Il sistema CUP MIP (Codice Unico di Progetto / Monitoraggio Investimenti
Pubblici) ha l’obiettivo di rendere disponibili, a livello sia nazionale sia locale, dati credibili e tempestivi sull’evoluzione -
per singolo progetto - della “spesa pubblica per lo sviluppo”.
segue a. Il sistema CUP MIP
La spesa per lo sviluppo è articolata essenzialmente in
- lavori pubblici,
- incentivi alle imprese,
- formazione,
- ricerca
segue a. Il sistema CUP MIP
Il progetto del sistema CUP MIP si prefigge anche gli obiettivi:
- della semplificazione dell’attività amministrativa,
- del contenimento dei costi dei sistemi di monitoraggio,
- della riduzione delle possibilità di errore.
segue a. Il sistema CUP MIP
A questo scopo, il sistema CUP / MIP ha l’obiettivo di richiedere che i dati vengano
comunicati una sola volta, usando lo strumento informatico innovativo della “cooperazione
applicativa” per la ricezione degli stessi e la messa a disposizione delle varie Amministrazioni centrali
e locali interessate, ai fini delle elaborazioni di rispettiva competenza
b. Il CUP, Codice Unico di Progetto
Il CUP è stato istituito a fronte della necessità di individuare e codificare, per ogni occasione
di spesa per lo sviluppo, una “unità di rilevazione” comune ai sistemi di
monitoraggio delle amministrazioni centrali e locali: il “progetto d’investimento pubblico”.
segue b. Il CUP, Codice Unico di Progetto
• Il CUP – stringa alfanumerica di 15 posizioni – è associato in modo biunivoco al corredo informativo
del singolo progetto: ha una funzione simile al nostro “codice fiscale”.
• Il corredo informativo è la “fotografia” dei dati del progetto al momento della decisione del soggetto
responsabile di realizzare quell’intervento.
segue b. Il CUP, Codice Unico di Progetto
Il sistema CUP dispone di due banche dati, relative- una ai progetti per cui è stato richiesto il codice,
- l’altra ai soggetti responsabili di detti progetti, ed ai relativi utenti (l’utente è il funzionario dell’ente “soggetto
responsabile” che si è registrato al sistema)
Di seguito sono riportate:- le situazioni delle due banche dati, aggiornate al 6
novembre scorso, - alcuni grafici che ne evidenziano la situazione alla fine del
I semestre 2009
segue b. Il CUP, Codice Unico di Progetto
• Per quanto riguarda i progetti:
• I soggetti accreditati sono 15.300.
• Gli utenti sono oltre 29.600.
Natura v.a. %Realizzazione di lavori pubblici 293.388 53,9Incentivi 182.386 33,5Altre nature 68.459 12,6
TOTALE 544.233 100,0
numero progetti
segue b. Il CUP, Codice Unico di Progetto
Per consentire di seguire l’evoluzione della banca dati progetti, nel grafico sono riportati i codici richiesti per anno:
CUP richiesti per anno
0
20.000
40.000
60.000
80.000
100.000
120.000
2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
numero progetti
I ̂semestre
segue b. Il CUP, Codice Unico di Progetto
In quest’altro grafico è evidenziata la ripartizione dei progetti per natura:
ripartizione dei progetti per natura
-
50.000
100.000
150.000
200.000
250.000
300.000
lavori pubblici incentivi altre nature
natura
nu
mero
numero progetti
segue b. Il CUP, Codice Unico di Progetto
Questo grafico evidenzia la ripartizione dei progetti per settore:
numero progetti per settore
-
20.000
40.000
60.000
80.000
100.000
120.000
140.000
160.000
settore
nu
mero
segue b. Il CUP, Codice Unico di Progetto
Questo grafico evidenzia la ripartizione dei progetti per localizzazione:
ripartizione dei progetti per localizzazione
010.00020.00030.00040.00050.00060.00070.00080.000
regione
nu
me
ro
segue b. Il CUP, Codice Unico di Progetto
Passando ai soggetti ed agli utenti, questo grafico ne evidenzia la ripartizione regione:
soggetti ed utenti registrati
0
500
1.000
1.500
2.000
2.500
3.000
3.500
LOM
BARDIA
CAMPANIA
SICIL
IA
PUGLIA
PIEM
ONTE
CALABRIA
VENETO
LAZIO
EMILI
A-RO
MAGNA
SARDEGNA
TOSCANA
ABRUZZO
MARCHE
FRIULI-V
ENEZIA G
IULI
A
LIGURIA
ALTRE R
EGIONI
regione
nu
mer
o
soggetti
utenti
c. Il MIP, Monitoraggio Investimenti Pubblici
Per quanto riguarda il MIP, a seguito della delibera CIPE n. 151/2006 è stata avviata nel 2007 la
progettazione per il settore dei lavori pubblici, con la stipula, da parte del Dipartimento per la
programmazione e il coordinamento della politica economica della Presidenza del Consiglio (DIPE –
PCM), di specifici protocolli d'intesa con i Ministeri delle infrastrutture e trasporti, dello sviluppo
economico e dell’ambiente, la Ragioneria Generale dello Stato, alcune Regioni ed Enti locali.
c. Il MIP, Monitoraggio Investimenti Pubblici
I gruppi di lavoro, previsti dai vari protocolli, hanno provveduto congiuntamente
all’individuazione delle informazioni che devono essere rese disponibili al sistema in
occasione degli eventi principali che caratterizzano l’evoluzione dei vari progetti.
c. Il MIP, Monitoraggio Investimenti Pubblici
Questa attività è stata sviluppata con il vincolo di scegliere il set minimo di informazioni
necessario e sufficiente a seguire l’evoluzione del progetto: inoltre dette informazioni devono
essere disponibili presso le varie stazioni appaltanti, e devono essere comprese fra quelle
richieste dagli altri sistemi di monitoraggio nazionale.
segue c. Il MIP, Monitoraggio Investimenti Pubblici
E’interessante rilevare lo stato di avanzata realizzazione del programma di lavoro previsto dal
Protocollo d’intesa con il Ministero delle Infrastrutture e trasporti e ANAS, che dovrebbe concludersi entro la fine del prossimo semestre.
L’obiettivo è che dall’inizio del 2010 ANAS renda disponibili i dati dei progetti di sua competenza con
modalità coerenti con il sistema MIP.
segue c. Il MIP, Monitoraggio Investimenti Pubblici
Un lavoro analogo si sta iniziando con RFI ed alcune Regioni, cui dovrebbe aggiungersi
l’Emilia-Romagna.
GLI APPALTI IN EMILIA-ROMAGNA E IL MONITORAGGIODEGLI INVESTIMENTI PUBBLICI
IL SISTEMA CUP MIP: CENNI SULLA NORMATIVA, SUL RUOLO DEI CONCENTRATORI E SUL RAPPORTO CON
SIOPE
Arch Gemma GIGLI
Bologna 10 novembre 2009Bologna 10 novembre 2009
Materiale edito a cura della Presidenza del Consiglio dei Ministri -Dipartimento per la Programmazione e il Coordinamento della Politica Economica
a. La normativaa. La normativa
Alla base del sistema CUP ci sono:• la legge n. 144/1999, che, all’art. 1, prevede, tra
l’altro, la costituzione presso il Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica - CIPE - del sistema di Monitoraggio degli Investimenti
Pubblici (MIP) e della relativa banca dati;• la legge n. 3/2003, che, all’art. 11, prevede
l’obbligatorietà del codice CUP per tutti i progetti d’investimento pubblico.
segue a. La normativasegue a. La normativa
Per quanto riguarda l’attuazione, occorre ricordare le seguenti delibere CIPE:
- la n. 143 del 27 dicembre 2002, che disciplina le modalità e le procedure per l’avvio a regime del
sistema CUP,
- la n. 24 del 29 settembre 2004, che, fra l’altro, esplicita l’obbligatorietà dell’utilizzo del codice su
tutta la documentazione inerente il progetto d’investimento.
segue a. La normativasegue a. La normativa
• Di interesse, per il settore dei lavori pubblici, è anche la delibera CIPE n.
34/2009, che estende l’obbligatorietà della richiesta del CUP anche al costo di progetti
finanziati con operazioni di finanza di progetto “pura” (senza cioè coinvolgimento
diretto di fondi pubblici).
b. Il sistema MIP ed il rapporto con SIOPEb. Il sistema MIP ed il rapporto con SIOPE
L’art. 28 della legge 289/2002, legge finanziaria 2003, prevede:
- l’ obbligatorietà della codificazione della spesa pubblica per garantire la rispondenza dei conti pubblici all’art. 104 del trattato istitutivo della Comunità europea;
- che le banche incaricate dei servizi di tesoreria e di cassa, e gli uffici postali che svolgono analoghi servizi,
non possono accettare disposizioni di pagamento prive della codificazione prevista dalla stessa norma
segue b. Il sistema MIP ed il rapporto con SIOPEsegue b. Il sistema MIP ed il rapporto con SIOPE
Dal citato art. 28 della legge finanziaria per il 2003, trae origine il progetto SIOPE (Sistema Informativo sulle Operazioni degli Enti pubblici), ideato per rilevare ed
elaborare informazioni sulle riscossioni e sui pagamenti delle Amministrazioni pubbliche senza incidere sui
diversi sistemi di bilancio adottati dagli enti. Tramite i codici – tra i quali il CUP – presenti sul mandato
informatico, sarà possibile disporre tempestivamente delle informazioni su incassi e pagamenti delle
Amministrazioni pubbliche, mediante un archivio informatico gestito da Banca d’Italia.
Segue b. Il sistema MIP ed il rapporto con SIOPESegue b. Il sistema MIP ed il rapporto con SIOPE
• Nel progetto del MIP particolare rilievo assume il rapporto del sistema CUP con SIOPE, in quanto dall’implementazione di tale rapporto si possono
ottenere “automaticamente” i dati relativi alla spesa per progetto
• Registrando infatti anche il CUP sui mandati informatici relativi ai pagamenti si otterrà in
automatico l’avanzamento della spesa per progetto, si disporrà cioè dei dati finanziari
necessari per il MIP.
Al punto 2 del deliberato prevede:
“In coerenza con la propria delibera 29 settembre 2004, n. 25 (G.U. n. 24/2004), il Servizio centrale di segreteria del CIPE attiverà un’opportuna fase di sperimentazione del MIP, basata sul collegamento tra il sistema CUP, il SIOPE ed i principali sistemi di monitoraggio che seguono le infrastrutture d’interesse nazionale, stipulando specifici protocolli d’intesa con il Ministero dell’economia e delle finanze - Dipartimento della Ragioneria Generale dello Stato -, il Ministero delle infrastrutture e con le Amministrazioni che gestiscono i predetti sistemi.
A tal fine, il Ministero dell’economia e delle finanze attiverà la fase sperimentale relativa all’inserimento del CUP nel SIOPE, in coerenza con quanto previsto dal comma 5, articolo 28 della legge 27 dicembre 2002, n. 289 (legge finanziaria 2003).”
La delibera CIPE 151/2006La delibera CIPE 151/2006
Segue b. Il sistema MIP ed il rapporto con SIOPESegue b. Il sistema MIP ed il rapporto con SIOPE
segue b. Il sistema MIP ed il rapporto con SIOPEsegue b. Il sistema MIP ed il rapporto con SIOPE
• Oggi è attiva la sperimentazione del rapporto SIOPE / CUP, grazie al protocollo firmato – nel
conteswto della progettazione del MIP – fra Presidenza del Consiglio e Ministero
dell’economia / Ragioneria Generale dello Stato.
RGS fornisce dei flussi a MIP, con le informazioni di interesse MIP desumibili dai mandati in cui è
compilato il campo CUP
c. Il sistema CUP: il ruolo del soggetto concentratorec. Il sistema CUP: il ruolo del soggetto concentratore
Per specifiche esigenze organizzative i soggetti responsabili possono avvalersi di CONCENTRATORI
La citata delibera CIPE 143/2002, al punto 1.4.2., prevede un aiuto per i soggetti responsabili in funzione delle loro
caratteristiche organizzative: infatti la delibera afferma che: “è facoltà dei soggetti suddetti … delegare, sulla base di specifici
accordi, le funzioni di richiesta del CUP ad idoneo soggetto pubblico abilitato (cosiddetto “concentratore”) che ne darà
evidenza nel sistema, ferme restando le responsabilità dei primi per quanto concerne l’obbligo di richiesta di assegnazione del
CUP e la correttezza dei dati inseriti nel sistema.”
segue c. Il sistema CUP: il ruolo del soggetto concentratoresegue c. Il sistema CUP: il ruolo del soggetto concentratore
Quindi i capisaldi della normativa sono:– il concentratore è un soggetto pubblico;
– il concentratore dispone di un'organizzazione adeguata allo svolgimento del suo ruolo, e cioè all'inserimento nel sistema
CUP, eventualmente anche con modalità batch, dei dati necessari per l'ottenimento del codice anche per progetti che
non ricadono sotto la sua responsabilità;– il concentratore opera sulla base di una delega esplicita del
soggetto responsabile, delega che comprende, fra l’altro, l’indicazione della propria user.id che dovrà apparire come
utente di riferimento nel corredo informativo dei CUP richiesti dal concentratore;
– la responsabilità della richiesta del codice e della qualità dei dati resta in capo al soggetto responsabile
segue c. Il sistema CUP: il ruolo del soggetto concentratoresegue c. Il sistema CUP: il ruolo del soggetto concentratore
Il soggetto responsabile, ricevuta l’informativa sui CUP registrati a suo nome, è tenuto a verificare i dati immessi nel
sistema, ed ha la possibilità di modificarli, ove errati, direttamente entro le 24 ore successive alla richiesta del
codice, oppure rivolgendosi alla struttura di supporto oltre tale termine.
Il concentratore dovrà informare il sistema CUP di tutte le eventuali variazioni che intervengano rispetto alla situazione
come inizialmente descritta (nuovi soggetti deleganti o cancellazione di soggetti prima indicati, modifiche nei settori
di delega, ecc).
Codice dei Contratti Pubblici di lavori, servizi, fornitureCodice dei Contratti Pubblici di lavori, servizi, fornitureCapo IV – Lavori relativi a infrastrutture strategiche e insediamenti produttivi
Sezione I - Infrastrutture e insediamenti produttivi
Art. 161comma 6-bis [Comma introdotto dal D.Lgs. 113/2007]Per consentire il monitoraggio finanziario delle opere di cui al presente capo con il ricorso al SIOPE (Sistema informativo delle operazioni degli enti pubblici), tutti i soggetti responsabili di dette opere, anche diversi dalle pubbliche amministrazioni come definite secondo i criteri di contabilità nazionale SEC 95, dovranno procedere per i loro pagamenti in base alle procedure previste per il SIOPE e dovranno provvedere a far riportare anche il CUP (Codice unico di progetto) sui mandati informatici utilizzati per il pagamento dei fornitori.
SCHEMA DI REGOLAMENTO DI ESECUZIONE E ATTUAZIONE del decreto legislativo SCHEMA DI REGOLAMENTO DI ESECUZIONE E ATTUAZIONE del decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163, RECANTE CODICE DEI CONTRATTI PUBBLICI RELATIVI A 12 aprile 2006, n. 163, RECANTE CODICE DEI CONTRATTI PUBBLICI RELATIVI A
LAVORI, SERVIZI E FORNITURELAVORI, SERVIZI E FORNITURE Art. 6Funzioni e compiti del responsabile del procedimento(art. 8, d.P.R. n. 554/1999)1. Il responsabile del procedimento fra l’altro:…………………c) redige, secondo quanto previsto dall’articolo 93, commi 1 e 2 del codice, il documento preliminare alla progettazione e cura che sia richiesto il codice unico di progetto (CUP) di cui all’articolo 11 della legge 16 gennaio 2003, n. 3 e che lo stesso sia riportato su tutti i documenti amministrativi e contabili concernenti il progetto;………………………………… Art. 9Programma triennale ed elenchi annuali(art. 13, d.P.R. n. 554/1999)................................4. Sulla base dell'aggiornamento di cui al comma 3 è redatto, entro la stessa data, l'elenco dei lavori da avviare nell'anno successivo, con l’indicazione del codice unico di progetto, previamente richiesto dai soggetti competenti per ciascun lavoro.
GLI APPALTI IN EMILIA-ROMAGNA E IL MONITORAGGIO DEGLI INVESTIMENTI PUBBLICI
IL SISTEMA CUP MIP: CENNI SULLA BANCA DATI CUP DEI LAVORI PUBBLICI IN REGIONE E SULL’USO DELLA
COOPERAZIONE APPLICATIVA NEL MIP
Ing. Vittorio PUJIA
Bologna 10 novembre 2009Bologna 10 novembre 2009
Materiale edito a cura della Presidenza del Consiglio dei Ministri -Dipartimento per la Programmazione e il Coordinamento della Politica Economica
a. I progetti di lavori pubblici registrati in banca dati e che interessano il territorio della Regione
Di seguito sono riportati alcuni grafici e prospetti ricavati dalla banca dati CUP con riferimento ai progetti di lavori pubblici che interessano il territorio della Regione (situazione al 13 ottobre 2009).
Gli scopi sono:- evidenziare la dimensione e la composizione della banca dati e la sua evoluzione, almeno per i lavori pubblici,- consentire agli enti locali di valutare l’utilità della disponibilità di tali dati.
segue a. I progetti di lavori pubblici registrati in banca dati e che interessano il territorio della Regione
Premesso che i progetti, attivi o chiusi, che interessano il territorio regionale sono in tutto 25.508, nel grafico è evidenziata la loro distribuzione per anno di decisione:
segue a. I progetti di lavori pubblici registrati in banca dati e che interessano il territorio della Regione
In questo altro grafico i progetti sono riportati per settore
segue a. I progetti di lavori pubblici registrati in banca dati e che interessano il territorio della Regione
Ed ecco la suddisione per sottosettore dei circa 13.000 progetti registrati come “opere e infrastrutture sociali”:
.. e la suddisione per sottosettore dei circa 8.700 progetti registrati come “infrastrutture di trasporto”:
segue a. I progetti di lavori pubblici registrati in banca dati e che interessano il territorio della Regione
In questo grafico è riportata la localizzazione per provincia:
segue a. I progetti di lavori pubblici registrati in banca dati e che interessano il territorio della Regione
segue a. I progetti di lavori pubblici registrati in banca dati e che interessano il territorio della Regione
Possiamo anche vedere chi sono i 565 soggetti responsabili dei progetti: ecco un quadro di sintesi:progr soggetto responsabile v.a. %
1 COMUNE DI REGGIO NELL'EMILIA - RE - 1.261 4,9
2 COMUNE DI RAVENNA - RA - 1.130 4,4
3 COMUNE DI BOLOGNA 878 3,4
4 COMUNE DI MODENA - MO - 870 3,4
5 MINISTERO PER I BENI E LE ATTIVITA' CULTURALI 626 2,5
6 COMUNE DI PARMA - PR - 625 2,5
7 COMUNE DI FORLI' - FO - 584 2,3
8 COMUNE DI CESENA - FO - 463 1,8
9 AMMINISTRAZIONE PROVINCIALE DI MODENA 447 1,8
10 AGENZIA INTERREGIONALE PER IL FIUME PO- AIPO 423 1,7
11 CONSORZIO DELLA BONIFICA PARMENSE 389 1,5
12 COMUNE DI CERVIA - RA - 375 1,5
13 AMMINISTRAZIONE PROVINCIALE DI PIACENZA 316 1,2
14 AMMINISTRAZIONE PROVINCIALE DI REGGIO EMILIA 298 1,2
15 AMMINISTRAZIONE PROVINCIALE DI BOLOGNA 296 1,2
16 AMMINISTRAZIONE PROVINCIALE DI RAVENNA 293 1,1
17 CONSORZIO DELLA BONIFICA PARMIGIANA MOGLIA-SECCHIA 270 1,1
18 MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI 268 1,1
19 COMUNE DI COMACCHIO - FERRARA - 263 1,0
20 COMUNE DI PIACENZA - PC - 258 1,0
21 AMMINISTRAZIONE PROVINCIALE DI FORLI' CESENA 257 1,0
22 COMUNE DI CARPI - MO - 252 1,0
23 ANAS S.P.A. 230 0,9
24 COMUNE DI CASALECCHIO DI RENO - BOLOGNA - 225 0,9
25 COMUNE DI LUGO - RAVENNA - 202 0,8
26 AMMINISTRAZIONE PROVINCIALE DI FERRARA 201 0,8
27 COMUNE DI SASSUOLO - MO - 196 0,8
28 COMUNE DI MEDESANO - PR - 194 0,8
29 COMUNE DI CASTELVETRO DI MODENA - MODENA - 187 0,7
30 A.C.E.R. DELLA PROVINCIA DI PARMA 172 0,7
31 REGIONE EMILIA ROMAGNA 164 0,6
32 COMUNE DI FERRARA - FE - 163 0,6
33 ASL DI RAVENNA 160 0,6
ALTRI 532 ENTI 12.572 49,3
565 TOTALE 25.508 100,0
Total
Lo schema del sistema MIP prevede due diverse funzioni: - la funzione “raccolta dati”,- la funzione “elaborazione dati e reportistica”.
La funzione raccolta dati è basata sull’uso della cooperazione applicativa, come descritto nel seguente schema, in cui è presentata la struttura del sistema MIP a regime.
b. Cenni sull’uso della cooperazione applicativa nel sistema MIP
b. Cenni sull’uso della cooperazione applicativa nel sistema MIP
SI = sistema informativoEDW = enterprise data warehouse
AmbienteAmbienteconoscitivoconoscitivo
EDW
Data MartMI P
ReportCamera Senato
CdC
Report fruitori
Report partecipanti
Report
CI PE
Ambiente Ambiente di cooperazionedi cooperazione
dominiocooperazione
MIP
dominiodominiocooperazionecooperazione
MIPMIPSI
REGI ONE 1…n
SI
Soggetti Fruitori
altri SOGGETTI
SI SOGGETTI senza SI
SI
COMUNE 1…n
CI PE
SI
SI
PUB.AMMI N1…n
SI = sistema informativoEDW = enterprise data warehouse
AmbienteAmbienteconoscitivoconoscitivo
EDW
Data MartMI P
ReportCamera Senato
CdC
Report fruitori
Report partecipanti
Report
CI PE
Ambiente Ambiente di cooperazionedi cooperazione
dominiocooperazione
MIP
dominiodominiocooperazionecooperazione
MIPMIPSI
REGI ONE 1…n
SI
Soggetti Fruitori
altri SOGGETTI
SI SOGGETTI senza SI
SI
COMUNE 1…n
CI PE
SI
SI
PUB.AMMI N1…n
SI = sistema informativoEDW = enterprise data warehouse
AmbienteAmbienteconoscitivoconoscitivo
EDW
Data MartMI P
ReportCamera Senato
CdC
Report fruitori
Report partecipanti
Report
CI PE
Ambiente Ambiente di cooperazionedi cooperazione
dominiocooperazione
MIP
dominiodominiocooperazionecooperazione
MIPMIPSI
REGI ONE 1…n
SI
Soggetti Fruitori
altri SOGGETTI
SI SOGGETTI senza SI
SI
COMUNE 1…n
CI PE
SI
SI
PUB.AMMI N1…n
AmbienteAmbienteconoscitivoconoscitivo
EDW
Data MartMI P
ReportCamera Senato
CdC
Report fruitori
Report partecipanti
Report
CI PE
AmbienteAmbienteconoscitivoconoscitivo
EDW
Data MartMI P
ReportCamera Senato
CdC
Report fruitori
Report partecipanti
Report
CI PE
Ambiente Ambiente di cooperazionedi cooperazione
dominiocooperazione
MIP
dominiodominiocooperazionecooperazione
MIPMIPSI
REGI ONE 1…n
SI
Soggetti Fruitori
altri SOGGETTI
SI SOGGETTI senza SI
SI
COMUNE 1…n
CI PE
SI
SI
PUB.AMMI N1…n
Ambiente Ambiente di cooperazionedi cooperazione
dominiocooperazione
MIP
dominiodominiocooperazionecooperazione
MIPMIPSI
REGI ONE 1…n
SI
Soggetti Fruitori
altri SOGGETTI
SI SOGGETTI senza SI
SI
COMUNE 1…n
CI PE
SI
SI
PUB.AMMI N1…n
dominiocooperazione
MIP
dominiodominiocooperazionecooperazione
MIPMIPSI
REGI ONE 1…n
SI
REGI ONE 1…n
SI
REGI ONE 1…n
SI
Soggetti Fruitori
SI
Soggetti Fruitori
SI
Soggetti Fruitori
altri SOGGETTI
SI
altri SOGGETTI
SI
altri SOGGETTI
SI SOGGETTI senza SI
SOGGETTI senza SI
SOGGETTI senza SI
SI
COMUNE 1…n
SI
COMUNE 1…n
SI
COMUNE 1…n
CI PE
SI
CI PE
SI
CI PE
SI
SI
PUB.AMMI N1…n
SI
PUB.AMMI N1…n
SI
PUB.AMMI N1…n
L’ambiente di cooperazione deve consentire il raggiungimento dell’obiettivo / vincolo del MIP, per cui, come già accennato, l’informazione relativa all’evoluzione del progetto è resa disponibile una volta sola dal “proprietario del dato”, provvedendo il sistema MIP – tramite le regole di funzionamento di questo ambiente – a rendere disponibile il dato ai vari sistemi informativi interessati.
segue b. Cenni sull’uso della cooperazione applicativa nel sistema MIP
segue b. Cenni sull’uso della cooperazione applicativa nel sistema MIP
Nei casi in cui il “proprietario del dato” non voglia / possa utilizzare un proprio sistema informativo (per partecipare all’ambiente di cooperazione), potrà trasmettere le informazioni di sua competenza al sistema informativo di un ente terzo, che le renderà disponibili nell’ambiente di cooperazione, garantendone trasparenza e tempestività.La Regione si riprpmette di svolgere questo ruolo per gli Enti locali: anche il CIPE potrà svolgere un ruolo analogo.
Presidenza del Consiglio
Dipartimento per la programmazione
e il coordinamento della politica economica
Via della Mercede, 9
00187 - Roma
web: www.cipecomitato.it